2012
XVI Poste Italiane S.p.a. – Spedizione in abbonamento postale – d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2, dbc Varese
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Gypothamnium pinifolium & Copiapoa cinerea ssp. columna-alba (Pan de Azucar). (Photo: Jean-Marie Solichon)
Cactus & Co. www.cactus-co.com 4
FOCUS
Cile 2010 Chile 2010 i cactus The cacti Jean-Marc Chalet
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FOCUS
Cile 2010 Chile 2010 le xerofite The xerophytes Jean-Marie Solichon
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GLOBETROTTER
Cuatro Ci茅negas Un paradiso per cactofili A Paradise for Cactophiles Jean-Marc Chalet
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TAXA
Incontro di sottospecie Where Subspecies Meet Gerhard Marx
88 collections Una grande collezione A Great Collection
2012 Wolfgang Plein
Vol. xvi 路 n. 3
– FOCUS –
i cactus The cacti cactacee cilene
chilean cactaceae
Text & Photos: Jean-Marc Chalet
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Introduzione
Introduction
Viaggio in Cile con Jean-Marie Solichon! Abbiamo convenuto di ripartirci la fatica. Io mi occuperò della parte consacrata alle cactacee, mentre Jean-Marie si dedicherà alle altre piante osservate durante la nostra visita.
Journey to Chile with Jean-Marie Solichon! We agreed to share the work. I would be responsible with regard to the Cactaceae while Jean-Marie would handle the other plants observed during our visit.
5 novembre
Jean-Marie and I met at Santiago del Chile Airport, where we embarked for La Serena. Aconcagua, dressed entirely in white, dominated our view of the Andes. Having reached the starting point for our adventure, we set off in our hire car towards Vicuna, a town lying in the Elqui Valley. Already at our first stop, among the rocks overlooking the road we spotted Eriosyce heinrichiana ssp. heinrichiana (Fig. 1) in flower, and Eulychnia acida.
Jean-Marie mi raggiunge all’aeroporto di Santiago del Cile, dove ci imbarchiamo per La Serena. L’Aconcagua, completamente vestito di bianco, domina la Cordigliera delle Ande. Arrivati al punto di partenza della nostra avventura, saliamo sulla vettura presa in affitto e ci dirigiamo verso Vicuna, borgo situato nella valle dell’Elqui. Già alla prima sosta, tra le rocce che sovrastano la strada, incontriamo Eriosyce heinrichiana ssp. heinrichiana in fiore (Fig. 1), ed Eulychnia acida. 6 novembre Dopo un meritato riposo, lasciamo Vicuna in direzione di Hurtado, imboccando una strada in terra battuta (terraceria) che si lancia all’assalto della montagna. Le vigne lasciano presto spazio a una vegetazione semi-arida ove compaiono numerose cactaceae. Ripidi tornanti ci portano rapidamente in altitudine, ove il sole illumina le pareti multicolori delle montagne. Ci fermiamo al km 6 per fotografare Echinopsis chiloensis ssp. chiloensis in fiore. Alcune piante sono parassitate da Tristerix aphyllus (Fig. 2). Qualche chilometro più avanti dei cuscini di Cumulopuntia sphaerica in fiore tappezzano il suolo. Arrivando al Mirador El Pangue ci troviamo di fronte a una collina ricoperta di Echinopsis chiloensis ssp. chiloensis dalle spine possenti (Fig. 3). Anche Eriosyce eriosyzoides in bocciolo è presente (Fig. 4). A 1800 m di altezza la nostra attenzione è attirata da sfere gialle sparse nella vegetazione: si tratta di Eriosyce aurata (Figg. 5 & 6). Avvicinandoci constatiamo che alcune piante hanno fiori di color salmone. Questa specie è uno dei gioielli incontrati in questa avventura ci- Pagg. precedenti: lena. Anche Eriosyce eriosyzoides, Fig. 1 · Eriosyce con la sua varietà domeykoensis, ed heinrichiana ssp. Echinopsis chiloensis ssp. chiloensis heinrichiana (Vicrescono in questo habitat. Ritor- cuna - La Serena). nati a Vicuna ci dirigiamo verso La Fig. 2 · Echinopsis Serena. A 25 km da questa città la chiloensis ssp. “camanchaca” (nebbia costiera) fa chiloensis con la sua apparizione. La temperatura Tristerix aphyllus scende all’improvviso di 15 C°. Se- (km 11,6, Vicuna guendo la costa ci fermiamo a Los - Hurtado).
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November 6th After a well-earned rest, we left Vicuna and headed towards Hurtado, taking an earth track (terraceria) that climbed the mountain. Soon the vineyards gave way to semi-arid vegetation that included numerous cacti. Steep hairpin bends quickly brought us to a high altitude, where the sun illuminated the multicoloured mountainsides. We stopped at km 6 to photograph Echinopsis chiloensis ssp. chiloensis in flower. Some plants were hosting the parasitic Tristerix aphyllus (Fig. 2). A few kilometres further on, the ground was carpeted by cushions of Cumulopuntia sphaerica in flower. As we reached the Mirador El Pangue, we found ourselves facing a hill covered with Echinopsis chiloensis ssp. chiloensis, with its imposing spines (Fig. 3). Eriosyce eriosyzoides was also there, in bud (Fig. 4). At 1800 m above sea level, yellow spheres here and there among the vegetation caught our attention: they were Eriosyce aurata (Figs. 5 & 6). On coming closer we realised that some of the plants had salmon-pink flowers. This species was one of the prizes our Chilean adventure rewarded us with. Eriosyce eriosyzoides, Previous pages: with its variety domeykoensis, Fig. 1 · Eriosyce and Echinopsis chiloensis ssp. chiheinrichiana ssp. loensis were also growing in this heinrichiana (Vihabitat. We returned to Vicuna cuna - La Serena). Fig. 2 · Echinopsis and set off towards La Serena; 25 km before we reached it, the chiloensis ssp. “camanchaca” (coastal fog) made chiloensis with its appearance, and the temperaTristerix aphyllus ture suddenly dropped by 15 C°. (km 11.6, Vicuna Following the coast, we stopped - Hurtado). 7
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Hornos, ove possiamo osservare Eriosyce subgibbosa ssp. wagenknechtii con frutti, Copiapoa coquimbana, e Eulychnia acida. Passiamo la notte a Domeyko, in un ostello per viaggiatori molto sommario. 7 novembre Partenza per Vallenar. All’ingresso della città crescono, presso una discarica pubblica, Copiapoa coquimbana var. vallenarensis (Fig. 7) in boccio. Un gran numero di piante sono in cattive condizioni. Nello stesso habitat possiamo osservare Cumulopuntia sphaerica e Miqueliopuntia miquelii in fioritura. Dopo una ricca colazione al ristorante Capri ci dirigiamo verso Huasco. Presso Maitencillo la camanchaca si dissipa e ne approfittiamo per esplorare un habitat ricco di Copiapoa coquimbana var. alticostata (Fig. 8), Miqueliopuntia miquelii (Fig. 9), Eriosyce crispa (Fig. 10), Eriosyce napina ssp. lembckei (Fig. 11) e Eriosyce subgibbosa ssp. vallenarensis (Fig. 12). Qualche chilometro dopo Freirina facciamo una nuova sosta e incontriamo Copiapoa fiedleriana (Fig. 13), Eriosyce eriosyzoides ssp. atroviridis var. huascensis (Fig. 14), Eriosyce napina ed Eulychnia acida. Presso Huasco la strada attraversa enormi dune di sabbia: sugli spuntoni rocciosi che emergono dalle dune crescono alcune cactacee rachitiche che sopravvivono grazie alla camanchaca. Poco dopo ci fermiamo in un accampamento dei guardiani del Parco Nazionale Llanos de Challe. È uno spettacolo fantastico! Centinaia di gruppi di Copiapoa cinerea ssp. dealbata (Figg. 15, 16) composti
Fig. 3 · Echinopsis chiloensis ssp. chiloensis (Mirador El Pangue Hurtado). Fig. 4 · Eriosyce eriosyzoides ssp. eriosyzoides (Mirador del Pangue Hurtado). Figg. 5 & 6 · Eriosyce aurata (Hurtado). Fig. 7 · Copiapoa coquimbana var. vallenarensis (Vallenar). Fig. 8 · Copiapoa coquimbana var. alticostata (Maitencillo). Fig. 3 · Echinopsis chiloensis ssp. chiloensis (Mirador El Pangue Hurtado). Fig. 4 · Eriosyce eriosyzoides ssp. eriosyzoides (Mirador del Pangue Hurtado). Figs. 5 & 6 · Eriosyce aurata (Hurtado). Fig. 7 · Copiapoa coquimbana var. vallenarensis (Vallenar). Fig. 8 · Copiapoa coquimbana var. alticostata (Maitencillo).
at Los Hornos, where we found some Eriosyce subgibbosa ssp. wagenknechtii with fruits, Copiapoa coquimbana, and Eulychnia acida. We spent the night at Domeyko, in a rough-and-ready travellers’ hostel. November 7th We set off for Vallenar. At the entrance to the city, by a public tip, we found Copiapoa coquimbana var. vallenarensis (Fig. 7) growing, and in bud, though many of the plants were in poor condition. In the same habitat we also found Cumulopuntia sphaerica and Miqueliopuntia miquelii in flower. After an abundant lunch at the Capri restaurant, we left for Huasco. At Maitencillo the camanchaca lifted, and we took advantage to explore a rich habitat with Copiapoa coquimbana var. alticostata (Fig. 8), Miqueliopuntia miquelii (Fig. 9), Eriosyce crispa (Fig. 10), Eriosyce napina ssp. lembckei 7
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Fig. 42 · Copiapoa cinerea ssp. columna-alba (Esmeralda).
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– FOCUS – xerofite cilene
chilean xerophytes
le xerofite The xerophyt Text & Photos: Jean-Marie Solichon 38
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Loasa elongata & Eulychnia breviflora (Taltal).
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urante il viaggio in Cile del 2010 con Jean-Marc Chalet, anche se la nostra attenzione era centrata sui cactus, abbiamo potuto incontrare una notevole varietà di specie xerofite, che noi osservavamo, per la maggior parte, per la prima volta. La vegetazione della zona costiera del Cile è in particolar modo dipendente dalle precipitazioni cadute durante l’inverno. Quando le piogge sono state abbondanti, le fioriture in primavera possono essere straordinarie; le specie arbustive caducifolie, per parte loro, sviluppano la vegetazione solo se possono disporre di acqua sufficiente per la crescita. Nel 2010, le piogge sono state moderate, ma in ogni caso significative (spesso non piove mai, o quasi, per molti anni di seguito). Siamo stati in quindi in grado di osservare fioriture in quantità e varietà molto interessanti, che vi invitiamo a scoprire.
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uring the trip to Chile in 2010 with Jean-Marc Chalet, although we were concentrating on cacti, we were also able to observe a great variety of xerophytic species, most of which we were seeing for the first time. The vegetation in the coastal part of Chile is especially dependant on the precipitation that falls during winter. When the rains have been abundant, the spring flowering can be extraordinary. For their part, the shrubby deciduous species only put out leaves if they have sufficient water to grow. In 2010, the rains were moderate but still significant (it often fails to rain, or rains very little, for many years running). This meant that we were able to see a very interesting number and variety of species in flower, which we invite you to discover with us. The Aizoaceae family comprises succulent plants
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Fig. 1 · Mesembryanthemum cristallinum (Frairina). Fig. 2 · Tetragonia maritima (Mantecilla). Fig. 3 · Frankenia chilensis.
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Fig. 1 & Fig. 2 · Alstroemeria kingii (Caldera). Fig. 3 · Leontochir ovallei (Carrizal Bajo).
Famiglia di piante succulente normalmente conosciuta come propria dell’Africa meridionale, ove ha sviluppato forme di vita molto varie e specializzate come i “sassi viventi” (Lithops, Conophytum…), le Aizoaceae si sono altamente adattate ai climi secchi e ai suoli poco fertili. Numerose Aizoaceae sud-africane hanno colonizzato le zone aride del pianeta, fino all’Europa meridionale, ove possono apparire invadenti. Numerosi generi di Aizoaceae sono naturalmente presenti in Australia e nell’America del Sud. In Cile, Mesembryanthemum crystallinum, ricoperto di grosse papille scintillanti, s’incontra nei luoghi più inospitali. Vicino a Vallenar, a circa 300 m di altitudine, abbiamo incontrato Tetragonia maritima. Si tratta di un piccolo arbusto verdastro con foglie crassulescenti d’aspetto cotonoso e di un bel colore verde mandorla chiaro. I fiori giallo chiaro sono piccoli e molto discreti. Una decina di specie di Tetragonia sono presenti in Cile, 42
normally associated with Southern Africa, where they have developed very varied and specialised lifeforms such as the “living stones” (Lithops, Conophytum…). They are highly adapted to dry climates and unfertile soils. Numerous South-African members of the Aizoaceae have colonised our planet’s dry areas, even including Southern Europe, where they may appear to be invasive. Many genera of Aizoaceae are naturally present in Australia and South America. In Chile, Mesembryanthemum crystallinum, covered with large sparkling papillae, may be found in the most inhospitable places. Close to Vallenar, about 300 m above sea level, we found Tetragonia maritima. This is a small greenish bush with Crassulacean leaves of cottony appearance and a pretty light almond green. The pale yellow flowers are small and very discreet. Of the fifty species that make up the genus Tetragonia, which is restricted to temperate and
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sulle 50 che compongono questo genere confinato alle regioni temperate e subtropicali dell’emisfero sud. Le Alstroemeriaceae costituiscono una famiglia di piante monocotiledoni che comprende circa 200 specie riunite in 4/5 generi. Sono delle piante perenni con rizoma o bulbo, qualche volte rampicanti, di evidente interesse orticolo, originarie delle regioni temperate e tropicali dell’America del Sud. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare una delle delle specie più rare e spettacolari della flora cilena, Leontochir ovallei, il cui nome vernacolare “garra de leon” significa “artigli di leone”. Leontochir è un genere monospecifico endemico del Cile che si rinviene nelle zone costiere della regione III (Atacama). Gli esemplari in fiore che abbiamo potuto fotografare si trovavano in prossimità del mare, su una collinetta rocciosa tra innumerevoli esemplari di Copiapoa dealbata e Copiapoa echinoides, a nord di Carrizal Bajo.
subtropical parts of the southern hemisphere, about ten species are present in Chile. The Alstroemeriaceae are a family of monocotyledon plants, comprising some 200 species subdivided into four or five genera. They are perennial plants with rhizomes or bulbs, some being climbers. They are of considerable horticultural interest, and originate from the temperate and tropical regions of South America. We were lucky enough to meet with one of the rarest and most spectacular species of the Chilean flora, Leontochir ovallei, whose vernacular name “garra de leon” means “lion’s claws”. Leontochir is a single-species genus endemic to Chile that may be found along the coastal areas of Region III (Atacama). The specimens in flower that we were able to photograph were growing close to the sea, on a small rocky hill among innumerable specimens of Copiapoa dealbata and Co43
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piapoa echinoides, north of Carrizal Bajo. The “lion’s Gli “artigli di leone” sembrano gradire una posizione claws” appear to prefer a sunny position and rocky soil. soleggiata e un suolo roccioso. The genus Alstroemeria comprises plants with a Le Alstroemeria sono piante con rizoma utilizzate rhizome long used in horticulture in our regions. The da lunga data in orticoltura nelle nostre regioni. Apgenus is endemic to South America and comprises partengono a un genere endemico del Sud America about 50 species. Alstroemeria kingii has magnificent che comprende circa 50 specie. Alstroemeria kingii yellow flowers veined with red externally, arranged as dai magnifici fiori gialli venati di rosso all’esterno, dian umbel on short pedunsposti ad ombrello su corti peduncoli, si incontrra nella cles, to be found in Region III. We observed this speregione III. Abbiamo potuto cies, often growing in large osservare questa specie, spesnumbers, on banks of coarse so abbondante, su banchi di sand, both in the interior, sabbia grossolana, sia verso near Vallenar, and close to l’interno, presso Vallenar, the sea at Cerro Morro de sia in prossimità del mare a Cerro Morro de Copiapo, Copiapo, near Caldera. Equally close to the sea, in presso Caldera. Ugualmente the midst of spectacular vicino al mare, in mezzo alle populations of Copiapoa spettacolari popolazioni di dealbata, we found AlstroCopiapoa dealbata, abbiamo emeria violacea. This species trovato Alstroemeria viola3 grows in Northern Chile cea. Questa specie del nord del Cile, con una distribuand has a wider distribution than the previous one. zione più ampia della preceFig. 1 · Alstroemeria violacea (Carrizal It stands out for its violet dente, spicca per i suoi fiori Bajo). Fig. 2 & Fig. 3 · Chaethanthera flowers. Unlike A. kingii, the violacei. Contrariamente ad glabrata (Esmeralda). 45
Cuatro Cié – GLOBETROTTER –
énegasUn paradiso
per i cactofili A Paradise for Cactophiles Text & Photos: Jean-Marc Chalet
Fig. 1 · Ariocarpus fissuratus (Cuatro Ciénegas - San Buenaventura, km 10).
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uatro Ciénegas, oasi nel mezzo del deserto di Chihuahua, è situata al centro dello stato messicano di Coahuila. Le alte montagne (Sierra Menchaca, Fragua, Madera, San Marcos e Pinos) che la circondano, hanno contribuito, nel corso di migliaia di anni, ad isolare la flora e la fauna di questa regione. Il singolare sistema idrologico, al centro del deserto, ha permesso lo sviluppo di specie che non si trovano in altre parti del pianeta e di essere catalogato come sito Ramsar. La biodiversità, che si è sviluppata su un substrato di gesso, è unica. Questa oasi, rifugio di 77 specie endemiche di piante e animali, è considerata come una delle regioni gipsofile più importanti dell’America del Nord. Al fine di proteggerne la biodiversità, il governo messicano ha dichiarato nel 1994 un’area di 24.000 ettari come Area Naturale di Protezione della Flora 62
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uatro Ciénegas, an oasis in the midst of the Chihuahuan Desert, lies in the centre of the Mexican State of Coahuila. Over the millennia, the high mountains surrounding it (Sierra Menchaca, Fragua, Madera, San Marcos and Pinos) have helped to isolate this region’s flora and fauna. The peculiar hydrological system, in the middle of the desert, has enabled species to develop that are not found in other parts of the world, leading to the area’s being classified as a Ramsar Site. A unique biodiversity has developed on the gypsum substratum: the oasis is a refuge for 77 endemic species of plants and animals, and is considered to be one of North America’s most important gypsophilic regions. In order to protect its biodiversity, in 1994 the Mexican government declared an area of 24,000 hec-
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Fig. 1 · Echinocactus texensis (Cuatro Ciénegas - San Pedro de las Colonias, km 5,5 + 1). Fig. 2 · Sclerocactus uncinatus ssp. wrightii (Cuatro Ciénegas - San Buenaventura, km 10). Fig. 3 · Escobaria vivipara (Cuatro Ciénegas - San Pedro de las Colonias, km 5,5 + 1).
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e della Fauna. Per quanto concerne l’evoluzione delle specie, alcuni scienziati considerano Cuatro Ciénegas l’omologo, sulla terra ferma, delle isole Galapagos. È una regione ricca di cactaceae, e quindi un paradiso per gli amanti di questa famiglia. Nel settembre del 2011, in compagnia di Johann Strobl, ho trascorso cinque giorni nella regione. Il primo giorno è stato consacrato alla visita di un habitat situato nella pianura dominata dalla Sierra San Marcos y Pinos. Su un suolo di puro gesso possiamo osservare Echinocactus texensis, di cui alcuni esemplari erano infossati per una buona metà nel suolo, Escobaria vivipara con frutti, e Coryphantha poselgeriana. Ritornati a Cuatro Ciénegas, proseguiamo in direzione di San Juan Boquillas. Dopo circa dieci chilometri ci fermiamo presso una cava di ghiaia e partiamo all’assalto dei primi contrafforti della Sierra Menchaca. Lungo il cammino ci imbattiamo in Ferocactus hama-
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tares as a Natural Flora and Fauna Protection Area. With regard to the evolution of the species, some scientists consider Cuatro Ciénegas to be a terrestrial counterpart of the Galapagos Islands. The region contains numerous Cactaceae and is thus a paradise for lovers of this family. In September 2011, accompanied by Johann Strobl, I spent five days in the region. We dedicated the first day to visiting a habitat lying on the plain dominated by Sierra San Marcos y Pinos. On a pure gypsum soil we found Echinocactus texensis, some specimens being embedded in the soil to at least half their height, Escobaria vivipara with fruits, and Coryphantha poselgeriana. Back to Cuatro Ciénegas, we continued towards San Juan Boquillas. After about ten kilometres we stopped at a gravel quarry and set off to tackle the first spurs of Sierra Menchaca. Along our way we ran into Ferocactus hamatacanthus, 63
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Opuntia bradtiana, very abundant on the slopes, Aritacanthus, Opuntia bradtiana, molto abbondante sui pendii, Ariocarpus fissuratus, Epithelantha micromeris ocarpus fissuratus, Epithelantha micromeris ssp. greggii, of which some plants had red candle-shaped fruits, ssp. greggii, di cui alcune piante portano frutti rossi a forma di candela, Echinocactus horizonthalonius dal Echinocactus horizonthalonius with its bluish stems, fusto bluastro, Sclerocactus uncinatus ssp. wrightii, Sclerocactus uncinatus ssp. wrightii, Escobaria tuberculosa, Echinocereus enneacanthus ssp. enneacanthus Escobaria tuberculosa, Echinocereus enneacanthus ssp. enneacanthus e Echinocereus stramineus ssp. stramiand Echinocereus stramineus ssp. stramineus. On our return to the vehicle a nice surprise awaited us. Not neus. Ritornati al nostro veicolo, ci attende una bella sorpresa. Non lontano dalla strada scopriamo, tra i far from the road, among the bushes, we discovered a magnificent group of Thelocactus bicolor illuminated cespugli, un magnifico gruppo di Thelocactus bicolor by the last rays of the sun. Alongside it, hidden in the illuminato dagli ultimi raggi del sole. Accanto, nascosto dal fogliame di un arbusto, troviamo un esemplare foliage of a small tree, we found a specimen of Echidi Echinocereus primolanatus. Di nocereus primolanatus. Back to ritorno a Cuatro Ciénegas allogFig. 1 · Echinocactus horizonthalonius Cuatro Ciénegas, we took rooms at Hotel Ibarra, which was to be giamo all’hotel Ibarra, che sarà (Cuatro Ciénegas - San Buenaventura, la nostra base per tutta la durata our base for the whole of the trip. km 10). Fig. 2 · Epithelantha microdel viaggio. meris ssp. greggii (Cuatro Ciénegas The next day, we took the earth track alongside the Compagnia Il giorno seguente imbocchia- San Buenaventura, km 10). 65
– TA X A – sassi fioriti
flowering stones
Incontro di sottospecie Where Subspecies Meet Text: Keith Green. Photos: by the author unless otherwise stated.
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(Photo: Christopher Green)
pagina 267 del libro Lithops: age 267 of Lithops Flowering Flowering Stones ([1]), si afferma Stones ([1]) states that Lithops che Lithops pseudotruncatella ssp. pseudotruncatella ssp. groendraygroendrayensis è “chiaramente ensis is “clearly allied to its very imparentata con la sua vicina L. close neighbour L. pseudotrunpseudotruncatella ssp. dendritica”. catella ssp. dendritica”. HowNonostante questa affermazione, non mi è stato chiaever, I did not realise just how closely allied these ro fino a che punto questi due taxa fossero imparentati neighbours were until I took a Namibian field trip finché non effettuai un viaggio sul campo in Namiin February 2012. I was part of a group that spent a bia nel febbraio 2012. Facevo parte di un gruppo che day exploring two bordering farms to the south of Repassò una giornata esplorando hoboth, where the two afore due fattorie confinanti a sud mentioned subspecies were di Rehoboth, dove si sapeva known to grow. Our guide che vivono le due sottospecie was Windhoek resident and citate. La nostra guida era un Namibian Lithops expert Tok esperto namibiano di Lithops Schoeman and together with residente a Windhoek, Tok my son Christopher and NaSchoeman. Insieme a me, a mibian born but U.K. based mio figlio Christopher e al veveterinary surgeon Roy Earle, terinario namibiano residente our group consisted of four. nel Regno Unito Roy Earle, il Our first stop was on the 2 nostro gruppo era costituito farm where Professor Deda quattro persone. smond Cole and his wife La nostra prima sosta fu Fig 1. La località di L. pseudotruncatella Naureen made their C246 nella fattoria ove il professor collection of ssp. groendrassp. groendrayensis C246, con capre. Fig. Desmond Cole e sua moglie yensis. As farms in Namibia 2 · L. pseudotruncatella ssp. groendraNaureen raccolsero la sotare huge by European stanyensis con petali rossi appassiti. tospecie groendrayensis, con dards, we cannot be exactly The general locality of L. pseudotruncanumero di campo C246. sure where the Coles made tella ssp. groendrayensis C246 with local Dato che le fattorie namibiagoats Fig. 2 · L. pseudotruncatella ssp. grotheir collections. However, ne, rispetto agli standard euendrayensis with fading red petals. I had checked with them be77
(Photo: Christopher Green)
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Fig. 3 · L. pseudotruncatella ssp. groendrayensis in bocciolo. Fig. 4 · Due (o tre?) esemplari di L. pseudotruncatella ssp. dendritica. Fig. 5 · Piante di L. pseudotruncatella ssp. groendrayensis in una fenditura rocciosa. Fig. 3 · L. pseudotruncatella ssp. groendrayensis in bud. Fig. 4 · Two (or is it three?) specimens of L. pseudotruncatella ssp. dendritica. Fig. 5 · Plants of L. pseudotruncatella ssp. groendrayensis within a rock crevice.
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ropei, sono molto estese, non possiamo essere certi del luogo esatto ove fu effettuata la raccolta del professor Cole. Tuttavia mi ero consultato con i Cole prima della partenza, ed eravamo quindi abbastanza certi di trovarci grosso modo nella zona giusta. In questa fattoria esplorammo due siti distinti, il primo molto prossimo a una strada sterrata frequentata da capre (Fig. 1). Dato che sapevamo che ssp. groendrayensis cresce in questo sito, non fu una sorpresa trovare i nostri primi esemplari tipici che crescevano in mezzo a lucente quarzo bianco, magnificamente turgidi grazie alle recenti piogge. Le piante avevano la tipica testa grigio-bianca, ma alcuni esemplari presentavano una debole nuance superficiale azzurra. Un certo numero di piante portavano vecchi fiori appassiti di colore rosso brillante (Fig. 2), mentre altri erano ancora in boccio (Fig. 3). Cercando ancora ci imbattemmo in numerose piante simili, ma anche 80
fore we travelled so we could be certain we were in the correct general area. We actually explored two spots on this first farm, the first being very close to a gravel road with attendant goats (Fig. 1). As we knew ssp. groendrayensis grew here it was no surprise when we found our first typical specimens. These were growing between brilliant white quartz, and were nicely turgid following recent rain. The faces were typical grey-white, superficially blank and some were tinged with light blue. A number sported old flowers that had withered to a striking red colour (Fig. 2), while others were still in bud (Fig. 3). We searched further and found plenty more similar plants, but then there was an obvious specimen of ssp. dendritica, and then another and then some forms that were awkward to name. Until that point I was not aware that ssp. dendritica and ssp. groendrayensis ever grew socially, but the plants
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Fig. 6 · Tutte queste piante appartengono alla stessa sottospecie? . Fig. 7 · Una forma di ssp. dendritica. Fig. 6 · Are all these plants of the same subspecies? Fig. 7 · A form of ssp. dendritica.
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in diverse piante chiaramente riconducibili a ssp. dendritica, mentre altre erano piuttosto problematiche da identificare. Fino a quel momento non ero consapevole che ssp. dendritica e ssp. groendrayensis potessero crescere associate, ma le piante davanti ai nostri occhi raccontavano una storia diversa. La Fig. 4 mostra tre Lithops di questo primo sito, e con tante altre nelle vicinanze faticai parecchio a identificare la pianta in basso a destra. In un secondo sito, una bassa collinetta nel territorio della medesima fattoria, ancora una volta ssp. groendrayensis era dominante (Fig. 5). Erano però presenti alcuni esemplari che potevano essere descritti solo come ssp. dendritica. Come nel primo sito di ricerca, vi erano punti ove le due sottospecie crescevano vicinissime, e la Fig. 6 mostra uno di tali esempi, tra quelli individuati nel corso della giornata. Ci spostammo proseguendo attraverso un cancello
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in front of us were telling a different story. Fig. 4 shows three Lithops from this first spot, and along with several others nearby, I struggled to identify the bottom right hand plant. At a second search site, which was a low koppie on the same C246 farm, ssp. groendrayensis was again dominant (Fig. 5). However, a few specimens that could only be described as ssp. dendritica were also present. As with the first search area, there were places where the two subspecies appeared to grow as immediate neighbours and Fig. 6 shows one of several such examples we discovered throughout the day. We moved on and continued through a “bekslaner” gate onto the farm where the Coles made their C245 collection of ssp. dendritica. The word “bekslaner” or sometimes “smoelslaner” (I was told by Tok) is Afrikaans for a gate that is held in tension on its post and can spring back when un-hooked and hit 81
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– COLLECTIONS – un paradiso di mammillarie
a mammillaria paradise
Una grande collezione A Great Collection Fig. 1 · Una panoramica della collezione di H. Rogozinski.
Fig. 2 · Un gruppo di M. rhodantha.
Fig. 1 · A panoramic view of H.
Rogozinski’s collection.
Fig. 2 · A group of M. rhodantha.
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lcuni la considerano la più grande collezione privata di mammillarie del mondo. Già nel 2002 Bill Maddams, allora Presidente della Mammillaria Society inglese, ne parlava come di ‘un paradiso di mammillarie’ [1]. In effetti, la collezione di Helmut Rogozinski a Colonia ha un potenziale pari a quello della Collezione di Werner Reppenhagen a St. Veit, in Austria, in particolare per il numero di esemplari e per il fatto che tutte le piante di cui è composta sono documentate. Quando si tenta di descrivere una simile collezione, è difficile decidere da dove iniziare, e quale gruppo di piante mettere in risalto. Quasi tutti i gruppi vi sono esaustivamente rappresentati, sia per quanto riguarda i loro singoli membri, sia per quanto riguarda la loro variabilità e distribuzione. Questa provvidenziale completezza comporta la possibilità di osservazioni dettagliate e utili paragoni fra specie strettamente apparentate. In altre parole, la ricerca in campo e quella ‘da scrivania’, possono essere integrate da ‘studi in serra’. Qualche veduta panoramica della serra può già dare un’idea i che cosa si debba intendere per una ‘buona’ collezione. Così, mi limiterò a prendere come esempio una
Text & Photos Wolfgang Plein
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ome people call it the world’s biggest private collection of Mammillarias. Already in 2002, Bill Maddams, the former Mammillaria Society President, called it a ‘Mammillaria Paradise’ [1]. Indeed, Helmut Rogozinski’s collection in Köln has the potential of the Reppenhagen Collection in St. Veit, Austria, not least for the number of plants and the fact that they are all documented. When trying to describe such a collection, it is hard to know where to start, and which group of plants to highlight. Most plant groups enjoy almost full coverage, both of their members and their variability and distribution. This completeness means that detailed observations and useful comparisons of closely-related species can be made, i.e. field study and desktop study can be complemented by ‘greenhouse study’. The overviews of the greenhouse give some idea of what we mean by a good collection. I will take as an example one of the very special plants in this collection, and its story: Mammillaria klissingiana, found in 1983 by a good friend of Helmut Rogozinski’s, Horst Giesecke from Erftstadt89
Cactus & Co. – collections
Fig. 1 · M. klissingiana Rog 596 (Monte Redondo, Tamaulipas). Fig. 2 · Un'altra veduta della serra. Fig. 3 · M. bernalensis Rog 113 (San Pablo Tolimán, Queretaro). Fig. 1 · M. klissingiana Rog 596 (Monte Redondo, Tamaulipas). Fig. 2 · Greenhouse: general view. Fig. 3 · M. bernalensis Rog 113 (San Pablo Tolimán, Queretaro).
delle piante più ‘speciali’ nella collezione, e la sua storia. Si tratta di Mammillaria klissingiana, rinvenuta nel 1983 da Horst Giesecke, un buon amico di Helmut Rogozinski residente a Erfstadt in Germania, in una località nei pressi di Palmillas, nello stato messicano di Tamaulipas. Dopo intensi studi sul campo del complesso di Mammillaria parkinsonii-saetigera-klissingiana, insieme a Helmut Rogozinski pubblicai una serie di quattro articoli sull’argomento sulla rivista dell’AfM ‘Mammillaria’ [2]. Uno dei nostri scopi era quello di provare che M. hahniana Werdermann è una ridescrizione di M. klissingiana Boedeker, con una perfetta corrispondenza di tutte le caratteristiche, specialmente gli stretti ed esili tubercoli, salvo che per la lunghezza delle setole pelose. Quasi tutte le M. hahniana offerte nei vivai e presenti nelle collezioni hanno tubercoli larghi, assenti nella descrizione di M. hahniana. Di fatto, sono tutte M. saetigera. Questa conclusione era tutto sommato una speculazione teorica, dal momento che ignoravamo dove crescesse la ‘M. hahniana descritta’, cioè la M. klissingiana dalle lunghe setole. Ma un bel giorno Helmut Rogozinski vide questa forma molto pelosa di M. klissingiana nella collezione di H. Giesecke, e ci rendemmo conto che potevamo essere nel giusto, che cioè esisteva in habitat M. klissingiana, così come descritta da Werdermann come M. hahniana, benché con peli non così lunghi, né così ‘pettinata’, come nell’immagine di Werdermann (e se non si trattasse di Werdermann, chiunque - anche oggi – la prenderebbe per un falso, soprattutto tenendo conto del fatto che la descrizione fu pubblicata in Aprile…) Questa storia, e questo esemplare, sempre mi ricordano quanto siano importanti le ‘buone’ collezioni per I cactofili, utilizzate nella combinazione di studi 90
Gymnich in Germany, at a location near Palmillas, Tamaulipas. After intense field studies of the Mammillaria parkinsonii-saetigera-klissingiana complex, Helmut Rogozinski and I published a four-part series on this topic in the AfM Journal ‘Mammillaria’ [2]. One of our aims was to show that M. hahniana Werdermann is a re-description of M. klissingiana Boedeker, with all characteristics matching, especially the narrow slim tubercles, except for the length of the hairy bristles. Almost all M. hahniana plants offered in nurseries and found in collections have broad tubercles, never described for M. hahniana. They are all actually M. saetigera. This conclusion was more or less theoretical, since we did not know where the ‘described M. hahniana’, i.e. the long-haired M. klissingiana, grows. But then Helmut Rogozinski saw this hairy form
Cactus & Co. – collections
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ISSN 1129-4299