GRAND HOTEL GARDONE - Il Libro

Page 1

Attilio Mazza

GRAND HOTEL GARDONE Albergo storico del Garda dal 1884 Historic Hotel on Lake Garda since 1884



Attilio Mazza

GRAND HOTEL GARDONE Albergo storico del Garda dal 1884 Historic Hotel on Lake Garda since 1884


Patrocinio Comune di Gardone Riviera Fotografie Marino Colato Ottavio Tomasini Giovanna Magri Cartoline Collezione privata Editing Orietta Mizzaro Papini Testo Attilio Mazza ha scritto una sessantina di libri. E’ storico della cultura, e in particolare di Gardone Riviera, località di cui ha riscoperto la grande stagione mitteleuropea (1884-1915) attraverso saggi e volumi fra cui quello edito nel 2004, Grand Hotel Gardone. Un albergo europeo a centoventi anni dalla prima stagione e a mezzo secolo dalla conduzione Mizzaro 1884 – 1954 – 2004. E’ pure studioso della vita e della casa di Gabriele d’Annunzio indagate anche in numerosi saggi innovativi. Traduzioni Executive Service Brescia Grafica Videografica Ivana Perini Stampa Tipolitografia Vobarnese Copyright ©

aprile 2011


Sette anni dopo

Seven years later

Nel 2004 veniva pubblicato il primo volume sul Grand Hotel Gardone, intitolato, appunto, Grand Hotel Gardone. Un albergo europeo a centoventi anni dalla prima stagione e a mezzo secolo dalla conduzione Mizzaro 1884 – 1954 – 2004. Il libro suscitò l’interesse degli storici e degli ospiti, al punto da essere presto esaurito. Le costanti richieste del volume, ormai introvabile, e alcune importanti novità nella vita dello storico albergo gardonese, hanno indotto alla presente ristampa con la sigla editoriale Elde. Il nuovo libro, oltre alla revisione e all’arricchimento del testo con ulteriori notizie, è stato integrato nell’apparato iconografico con nuove immagini sia storiche, sia moderne. L’auspicio, nel licenziare la nuova edizione, è che queste pagine contribuiscano ulteriormente alla conoscenza di un tratto significativo di storia dell’ospitalità gardesana.

The first edition of a book about the Grand Hotel Gardone was published in 2004. Its title was, precisely, Grand Hotel Gardone. A European hotel one hundred and twenty years after its first season and a half-century run by Mizzaro 1884 1954 - 2004. The book aroused the interest of historians and guests, to the point of being sold out quickly. The continuous requests for the book then unavailable, and some major changes in the life of the historic hotel in Gardone, led to this reprinting by Elde Publishing House. The new book, besides its revision and the inclusion of further information, was supplemented with new images, both historical and recent. The hope for this new edition is that these pages contribute to the further awareness of a significant piece of the history of the hospitality offered by the Lake Garda region. a. m. Spring Equinox, 2011

a. m. Equinozio di primavera, 2011

3


Una cartolina del 1903 – con l’albergo senza torretta – prima della ristrutturazione progettata dagli architetti tedeschi Billing e Vittali A postcard from 1903 - the hotel without the tower – before the restructuring designed by German architects Billing and Vittali

L’Hotel Gardone nel 1884 (da «Monti e Riviere», anno 1, n. 5, 20.9.1909; Archivio Biblioteca Nazionale Braidense, Milano) Hotel Gardone in 1884 (from «Monti e Riviere», Year 1, No. 5, 20 Sept. 1909; Archivio Biblioteca Nazionale Braidense, Milan) 5


WIMMER IL FONDATORE WIMMER THE FOUNDER


J’ai vu tous les grands lacs, dont le plus beau, à mon sens, est le lac de Garda. Georges Sand Histoire de ma vie (1885)

J’ai vu tous les grands lacs, dont le plus beau, à mon sens, est le lac de Garda. Georges Sand Histoire de ma vie (1885)

a facciata del Grand Hotel Gardone, ancora prima della fine dell’Ottocento, si presentava già ben visibile agli ospiti che arrivavano dal lago. A metà settembre era consuetudine, da parte di molti, intraprendere un lungo viaggio dal Centro Europa per sfuggire al clima rigido – dannoso per i sofferenti di malattie polmonari – e trascorre la stagione invernale sulle miti sponde del Garda «dove fioriscono i limoni», celebrate da Goethe già un secolo prima. Salivano sulla ferrovia diretta in Italia, la cosiddetta “Südbahn”, e poi scendevano a Mori e raggiungevano Riva grazie alla linea a scartamento ridotto, attiva dal gennaio 1891, per imbarcarsi sul battello che via acqua li portava a Gardone Riviera. Negli ultimi decenni del XIX secolo non esistevano, infatti, strade agevoli sull’intera sponda occidentale. La Gardesana, da Salò a Maderno, era poco più di una straducola. Il “Meandro”, il tratto Gargnano-Riva, era di là da venire; iniziò ad essere costruito solamente alla fine degli anni Venti e inaugurato nell’ottobre del 1931. Si spiega così perché la facciata del Grand Hotel in fregio alla statale, essendo quella secondaria, si presenti più dimessa rispetto a quella a lago, la principale.

The façade of the Grand Hotel Gardone was already visible to the guests arriving from the lake even before the end of the nineteenth century. In mid-September it was customary for many to make a long journey from Central Europe to escape the harsh weather - detrimental to those suffering from lung problems - and spend the winter on the mild shores of Lake Garda «where lemon trees bloom» as Goethe had observed a century earlier. Those visitors used to take the train directed to Italy, the so-called «Südbahn,» and get off at Mori to reach Riva thanks to the narrow gauge line, operating since January 1891. Once at Riva they boarded the boat to Gardone Riviera. In fact, in the last decades of the nineteenth century there were no smooth roads along the entire west bank. The Gardesana road, from Salò to Maderno, was little more than a country road. The “Meandro,” the road from Gargnano to Riva was yet to be built and its construction began only at the end of the 1920’s and was operational after October 1931. This explains why the façade of the Grand Hotel facing the road is the secondary and therefore less imposing façade than that towards the lake, which is actually the main one.

L


L’Hotel Gardone in una suggestiva cartolina Liberty Hotel Gardone in a picturesque Liberty style postcard

7


Villa Wimmer in una riproduzione d’epoca - Villa Wimmer in an antique reproduction

Wimmer furiere garibaldino nel 1866 Wimmer as a Garibaldian quartermaster in 1866

Emilia e Luigi Wimmer


L

’ing. Luigi Wimmer fu l’ideatore dell’albergo, annoverato presto tra i più prestigiosi della Riviera. Egli non ebbe la fortuna di vedere l’imponente costruzione che oggi si ammira, e nemmeno di avviare l’attività alberghiera: morì infatti nel 1883 in età ancora giovane, a soli 41 anni. Nato nel 1842 a Retz, in Austria, si laureò nel 1867 all’Università di Padova, dove conobbe Angelo Fuchs1 che pure conseguì la laurea in Ingegneria

Mr Luigi Wimmer was an engineer and the designer of the hotel, soon one of the most prestigious on the Riviera. He never had the chance to see the imposing building admired today, or even to start the hotel business: he died in 1883 at the young age of 41. Wimmer was born in 1842 in Retz, Austria, and graduated in 1867 from the University of Padua, where he met Angelo Fuchs1, who also earned a degree in engineering two years later.

1 Angelo Fuchs (Conegliano Veneto 1848 - Salò 1920), ingegnere, di profondi sentimenti italiani anche se suddito dell’Austria: il paese d’origine – come del resto tutto il Regno LombardoVeneto – era all’epoca territorio dell’Impero asburgico. Il 3 giugno 1869 si laureò col massimo dei voti all’Università di Padova, dove conobbe e strinse amicizia con l’ing. Wimmer, di cui fu anche compagno d’armi. Progettò palazzi in Russia e in Romania e nel 1877 prese parte, in qualità di ingegnere, alla guerra turco-russa. Partecipò alla realizzazione delle ferrovie del Gottardo e d’Arlberg (Tirolo-Svizzera) e fu impegnato a Vienna nella costruzione del palazzo municipale. Alla morte dell’amico Wimmer, la vedova gli affidò la seconda fabbrica realizzata accanto al primo nucleo e costruita nel 1885. Operò per trasformare il territorio gardonese, ancora agreste, in moderna stazione climatica. Progettò molte dimore fra cui le ville: Koeniger, Ars e Natura, Puricelli, Boral, Martinengo, Heyse, Moy (poi Acquarone), Quaiollo, Elena, Giulia, Angelini. Oltre al primo nucleo del Grand Hotel Gardone realizzò gli alberghi Roma di Gardone e Bellariva di Fasano, Roma di Salò ed altri, nonché edifici scolastici e bancari; e ancora a Gardone costruì, come impresario, la chiesa evangelica. Ebbe anche il me-

1 Angelo Fuchs (Conegliano, Veneto, 1848 - Salò, 1920), engineer, with deep Italian sentiments even though he was an Austrian subject: his country of origin - like the rest of the Kingdom of Lombardy-Venetia - was then the territory of the Habsburg Empire. On 3 June 1869 he graduated with honours from the University of Padua, where he met and befriended engineer Wimmer, with whom he was also comrade in arms. He designed buildings in Russia and Romania and in 1877 he took part in the Russo-Turkish war as an engineer. He participated in the construction of the Gotthard and d’Arlberg (Tyrol, Switzerland) railroad and was involved in the construction of the Vienna City Hall. Upon the death of his friend Wimmer, his widow entrusted him with the construction of the second building next to the first and built in 1885. He worked to transform the territory of Gardone, still rustic, into a modern resort. He designed many residences including the following villas: Koeniger, Ars e Natura, Puricelli, Boral, Martinengo, Heyse, Moy (later Acquarone), Quaiollo, Elena, Giulia and Angelini. In addition to the first building of the Grand Hotel Gardone, he designed the hotels Roma in Gardone and Bellariva in Fasano, Roma in Salò and

9


due anni dopo. Sposò la concittadina Emilia Holzgärtner2, donna colta e assai attiva. A causa della salute precaria, attorno al 1875, si ritirò con la moglie e le due figliolette a Gardone Riviera dove acquistò un podere con casa padronale a Cargnacco, una bella proprietà che, circa mezzo secolo dopo, sarebbe stata trasformata da Gabriele d’Annunzio nel Vittoriale degli Italiani, un vero principato. Ebbe presto l’idea di un modesto locale in riva al lago. Lo fece costruire «più che altro per crearsi una occupazione e fare in pari tempo cosa utile al paese»3. Sorse così, presso una limonaia, l’Albergo Pizzoccolo4 (primo nucleo di quello che sarà il Grand Hotel Gardone), dove «esisteva prima una

He married compatriot Emilia Holzgärtner2, an educated and very active woman. Because of his poor health, around 1875, he retired with his wife and two daughters in Gardone Riviera where he bought a farm with a house in Cargnacco. It was a nice property which after nearly half a century was transformed by Gabriele d’Annunzio into the “Vittoriale degli Italiani” (The shrine of Italian victories), a real principality. Soon he had the idea of a small inn on the lake’s shore. It was built «more than anything else to create a job for himself and to do something useful for the town at the same time».3 Thus the Hotel Pizzoccolo4 (the core of what would become the Grand Hotel Gardone) arose

rito di promuovere l’asilo infantile, inaugurato nella primavera del 1908. L’ing. Fuchs può essere considerato il principale artefice della nascente cittadina in cui fu attivo per 37 anni, oltre che come progettista, anche come uomo pubblico impegnato nella civica Amministrazione, consigliere comunale, poi assessore probabilmente dal 1905, e sindaco dal 1910 sino alla morte avvenuta a Salò il 7 aprile 1920 all’età di 72 anni. 2 Emilia Holzgärtner nacque a Retz il 20 novembre 1851 e morì a Monaco di Baviera nel maggio 1928. La sorella della signora Emilia Holzgärtner, Berta, pure stabilitasi a Gardone, sposò l’ing. Arnaldo Parisini di Gargnano, fondatore a Milano dell’industria metalmeccanica Loro-Parisini. 3 A. Fuchs, Rettificando…, «L’Eco del Baldo», 15 luglio 1909. 4 Nome derivato da quello dell’omonimo monte. Viene qui usata la forma adottata da Arnaldo Gnaga, Pizzoccolo; altri autori preferiscono Pizzocolo.

others, as well as schools and banks. As an entrepreneur he also built the Evangelical church in Gardone. He also had the merit of promoting the nursery school which opened in the spring of 1908. Mr Fuchs can be considered the main creator of the fledgling town where he was active for 37 years, not just as a designer but also as a man committed to public administration. He began his public career as a municipal councillor then as an alderman probably starting in 1905, and finally mayor from 1910 until his death in Salò on 7 April 1920 at 72 years old. 2 Emilia Holzgärtner was born in Retz on 20 November 1851 and died in Munich in May 1928. Mrs Emilia Holzgärtner’s sister, Berta, also settled in Gardone, married engineer Arnaldo Parisini of Gargnano, founder of the metalworking and mechanical engineering company Loro-Parisini in Milan. 3 A. Fuchs, Rettificando…(Correcting...), «L’Eco del Baldo», 15 July 1909.


ancor più modesta osteria con giuoco di bocce detta “del Caporale”»5. Ottone Brentari, direttore della rivista «Monti e Riviere», scrisse nel 1909 che l’«Osteria del Caporale», fu «così chiamata perché posseduta e diretta da un ex caporale di questura (certo Premoli) il quale aveva la specialità di cucinare la polenta cogli uccelletti, che avevano la forza di chiamar qui, per le scampagnate, anche molti buongustai di Salò». Gli abitanti apprezzarono il dinamismo del giovane ingegnere, cittadino italiano ancora prima di assumere la residenza a Gardone: nel 1877 lo chiamarono a far parte di una commissione del Comune poi, nel 1879, lo elessero nel Consiglio comunale e, infine, lo vollero sindaco nel luglio 18816. Gli amministratori del paese, con delibera del 28 marzo 1883, a compensazione delle varie concessioni al nuovo albergo, obbligarono il proprietario ad alcune realizzazioni, come si legge nella convenzione: «1. Di costruire a sue spese il ponte A. Fuchs, La Stazione climatica di Gardone Riviera, «La Rivista del Garda», maggio 1912. Il nome Pizzoccolo, dato da Wimmer all’albergo, compare anche nel volume dedicato al lago di Garda affidato a Giuseppe Solitro da Antonio Ugoletti, direttore della collana “Monografie illustrate. Italia artistica”; cfr. G. Solitro, Brescia. Il Lago di Garda, Bergamo, Istituto italiano d’arti grafiche, 1912, p. 85. 6 La nomina avvenne con decreto reale. 5

from a lemon grove,4 where «there was an even more modest inn with a bocce court called “del Caporale”»5. In 1909 Ottone Brentari, editor of «Monti e Riviere» magazine, wrote that the «Osteria del Caporale» was «called that because it was owned and run by a former corporal of the police (a certain Premoli) who’s specialty was preparing polenta with birds which had the force of attracting many connoisseurs from Salò for their outings». The people appreciated the dynamism of the young engineer, an Italian citizen even before moving to Gardone. In 1877 he was called to participate in a City committee, in 1879 he was elected to the City Council, and finally became mayor in July, 18816. The administration of the town, with a resolution on 28 March 1883, to compensate for Name derived from the mountain with the same name. The form used here was taken from Arnaldo Gnaga, Pizzoccolo, other authors prefer Pizzocolo. 5 A. Fuchs, La Stazione climatica di Gardone Riviera (The Gardone Riviera health resort), «La Rivista del Garda», May 1912. The name Pizzoccolo, given to the hotel by Wimmer, also appears in the volume dedicated to Lake Garda entrusted to Giuseppe Solitro by Antonio Ugoletti, director of the series «Monografie illustrate. Italia artistica» ("Illustrated monographs. Artistic Italy"); See G. Solitro, Brescia. Il Lago di Garda, Bergamo, Istituto italiano d’arti grafiche, 1912, p. 85. 6 The appointment was by royal decree. 4

11


per lo scalo del piroscafo con passaggio sulla sua proprietà; 2. Di mantenere i facchini ed il batellante, e relativo locale pel magazzeno, con Ufficio telegrafico e postale serventi anche per uso pubblico […]; 3. Il Comune poi alla sua volta e per la serie di 13 anni dovrà corrispondere al sig. Wimmer l’annuo assegno di l. 500…»7. La costruzione del ponte per lo scalo del battello era, oltretutto, necessaria allo stesso nuovo albergo per poter accogliere gli ospiti che giungevano via lago. L’ing. Wimmer – come anticipato – non ebbe la fortunata sorte d’inaugurare l’albergo: morì, infatti, il 14 agosto 1883. Fu lui, tuttavia, ad accendere quella «parva favilla»8 – scrisse felicemente l’ingegner Angelo Fuchs – che avviò la trasformazione del povero borgo contadino di Gardone Riviera in famosa località di cura internazionale, o meglio in Stazione climatica invernale mitteleuropea9. La vedova Wimmer, poco dopo la scomparsa del marito, ottenne dalla Sottoprefettura di Salò, l’1 settembre 1883, la licenza di aprire l’albergo.

the different concessions for the new hotel, forced the owner to respect some terms, as stated in the agreement: 1.To build a dock at his own expense for the docking of steamships with a passageway on his property; 2. To maintain the porters and the boatmen as well as the relative premises for the storehouse, including a postal and telegraph office also available for public use [...]; 3. The City in turn and for a period of 13 years shall pay Mr Wimmer the annual allowance of l,500 …»7. The construction of the dock for the boats was indeed also needed by the new hotel itself to welcome guests arriving by lake. As noted, Mr Wimmer did not have the good fortune to open the hotel: he died on 14 August 1883. Nonetheless it was he who lit that «parva favilla»8 (little spark)- as the engineer Angelo Fuchs wrote joyfully - that began the transformation of the poor rural village of Gardone Riviera into a popular health resort of international attention, or better yet, into a Central European health resort9. On 1 September 1883, shortly after Wimmer’s death, his widow received the license to open the Archivio Storico del Comune di Gardone Riviera (ASGR Historical Archives of the City of Gardone Riviera) 1909, f 7, fs 11. 8 A. Fuchs, Rettificando…(Correcting ...), op. cit. 9 Further information in A. MAzzA, Gardone Riviera. Appunti per una storia (Gardone Riviera. Notes for a story), Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 1998. 7

Archivio Storico del Comune di Gardone Riviera (ASGR) 1909, f 7, fs 11. 8 A. Fuchs, Rettificando…, cit. 9 Più ampie informazioni in A. MAzzA, Gardone Riviera. Appunti per una storia, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 1998. 7


Scorcio della facciata a lago del Grand Hotel Gardone in una cartolina prima della ricostruzione nel 1904 The Grand Hotel Gardone Riviera after 1904

13


Tuttavia l’attività iniziò solo l’anno successivo, nel 1884, come ricordò lo stesso ing. Angelo Fuchs, il vero costruttore del nuovo centro turistico. Egli testimoniò la nodale vicenda in un articolo: «Mi ricordo di [aver alloggiato all’Albergo Pizzoccolo] due giorni nel gennaio 1884 e oltre a me non vi era che un solo ospite [sic!]. La prima affermazione di Gardone Riviera a stazione climatica la si ebbe solo nella primavera dell’anno successivo, e precisamente per un caso fortuito. «V’era nella già allora fiorente stazione climatica di Arco nel Trentino un medico germanico, il dottor Ludovico Rohden10, il quale per la sua fama aveva una numerosa clientela; gli altri medici austriaci di Arco, spinti dall’invidia, gli mossero una guerra spietata, al punto di deciderlo a trasportare altrove i suoi penati. Fu allora che il dottor Rohden si mise Ludwig Rohden (Hovestadt, 1839 - Gardone Riviera, 23 aprile 1887) famoso medico di Bad Lippspringe, direttore dell’Ospizio Marino di Norderney, climatologo e pneumologo, autore di pubblicazioni sulla climatoterapia, sulle influenze atmosferiche e sulla balneoterapia. Partecipò alla costituzione del Comitato di cura per lo sviluppo della stazione climatica di Gardone Riviera, ideato da sei soci nel 1887 con un capitale di 300 lire. Divulgò, già dal 1885, su riviste austriache e tedesche - grazie al contributo finanziario della vedova Wimmer - le felici caratteristiche climatiche di Gardone Riviera. Collaborò con lui nelle ricerche climatologiche la dottoressa Clemens, di probabile origine lituana. Fece conoscere la nascente cittadina al dottor Koeniger, poi fondatore e proprietario della clinica Villa Primavera (oggi palazzo municipale). Il 28

hotel from the Subprefecture of Salò. However, according to Angelo Fuchs, the real builder of the new tourist centre, the hotel opened a year later, in 1884. He recorded his memory of this key event in an article: «I remember [having stayed at the Hotel Pizzoccolo] for two days in January 1884 and besides me there was only one guest [sic]. The first confirmation of Gardone Riviera as a health resort came only in the spring of the following year, quite by accident. «At those times in the thriving health resort in Arco in Trentino there was a German doctor, Dr. Ludovico Rohden10, who due to his good reputation had numerous patients. The other Austrian doctors in Arco, driven by envy, were merciless with him to the point of leading him to decide to take his suffering patients elsewhere. It was then that Dr.

10

10 Ludwig Rohden (Hovestadt, 1839 - Gardone Riviera, 23 April 1887) famous doctor from Bad Lippspringe, director of the Ospizio Marino (Marine Hospital) of Norderney, climatologist and pulmonologist, author of publications on climate therapy, on weather influence and balneotherapy. He participated in the establishment of the Cure Committee for the development of the health resort at Gardone Riviera. The committee was conceived by six partners in 1887 with a capital of 300 Italian Liras. As early as 1885, Dr. Rohden spread information about the favourable climatic conditions in Gardone Riviera in Austrian and German magazines - thanks to the financial aid of Wimmer’s widow. Dr. Clemens, probably Lithuanian, worked with him in climate


alla ricerca di un sito adatto per i suoi ammalati e, novello Cristoforo Colombo, scoperse Gardone, vi condusse la sua clientela e si arrivò in quella stagione [1885] ad avere al nuovo albergo un massimo di 26, dico 26 ospiti, i quali nella stagione successiva salirono a 45 e nel 1887 raggiunsero i 63»11. La propaganda delle particolarità climatiche di Gardone, iniziata dai Wimmer, in collaborazione con alcuni medici tedeschi, favorì dunque l’afflusso di ospiti da tutto il centro Europa.

Rohden began looking for a suitable site for his patients, and like a second Christopher Columbus he discovered Gardone. He took his patients there and in that season [1885] the new hotel hosted a maximum of 26, I say 26 guests, increasing to 45 the following season and 63 in 1887»11. The promotion of the specific climatic conditions in Gardone, initiated by Wimmer, with the collaboration of some German doctors, encouraged the influx of visitors from all over central Europe.

aprile 1887 «La Sentinella Bresciana» pubblicava il necrologio del dott. Rohden: a lui si deve «se nella Germania è oggi più che mai nota questa amenissima regione d’Italia»; e a lui si deve «ancora la potente iniziativa di far servire il mite clima di queste plaghe col profumo de’ loro lauri e cedri alla cura delle malattie che radiano dalla vita le intelligenze più perspicaci e forti che l’umanità conti ne’ suoi eterni libri». La sua opera fu continuata a Gardone Riviera dal figlio dottor Augusto Rohden che attorno al 1904 fece costruire la Pension “Quisisana”. 11 A. Fuchs, La Stazione climatica di Gardone Riviera, cit. La vicenda del dottor Rohden consente di affermare che la Stazione climatica di Gardone Riviera trasse la sua fortuna quasi in contrapposizione a quella austriaca di Arco, nata prima del 1870 e quindi già affermata nel 1885, come ben documenta il prof. Grazioli; Cfr. M. GrAzioli, “Arco felix”: realtà e miti della città di cura, in Il luogo di cura nel tramonto della monarchia asburgica, ArcoBrescia, Il Sommolago, 1993. Cfr. anche Arco alla fine dell’Ottocento, a cura di P. Prodi e A. WAndruszkA, Bologna, Società Editrice il Mulino, 1996, pp. 224-225.

research. He introduced the fledgling town to Dr. Koeniger, later founder and owner of the clinic Villa Primavera (now the City Hall). On 28 April 1887 «La Sentinella Bresciana» published Dr. Rohden’s obituary: it was due to him «that this most agreeable region of Italy is now more than ever known in Germany», and he was also a driving force in the «powerful initiative to use the mild climate of this area with the scent of its laurels and cedars to treat diseases that drive the life out of the strongest and most discerning minds that humanity includes in its eternal books». His work in Gardone Riviera was continued by his son, Dr. Augusto Rohden, who around 1904 ordered the construction of the Pension “Quisisana”. 11 A. Fuchs, La Stazione climatica di Gardone Riviera, op.cit. Dr. Rohden’s story affirms that the health resort of Gardone Riviera gained momentum nearly in contrast with Austria’s Arco. The latter was a health resort established before 1870 and therefore already well established in 1885, as documented by Prof. Grazioli; See M. GrAzioli, “Arco felix”: realtà e miti della città di cura (“Arco felix”: Myths and realities of the cure centre), in Il luogo di cura nel tramonto della monarchia asburgica (The cure centres at the end of the Habsburg monarchy), Arco-Brescia, Il Sommolago, 1993. See also Arco alla fine dell’Ottocento (Arco at the end of the 1800’s), edited by P. Prodi and A. WAndruszkA, Bologna, Società Editrice il Mulino, 1996, pp. 224-225.

15


La sponda gardonese con il primo edificio del piccolo albergo, poi Grand Hotel Gardone, in una cartolina fine Ottocento stampata a Stoccarda, tratta da un’opera del pittore Otto Strütze The Gardone shore with the small hotel’s first building, then the Grand Hotel Gardone, in a postcard from the late 1800’s printed in Stuttgart, a painting by Otto Strütze


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.