Bruno Munari - l'artista dalle mille facce

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Dalle avanguardie a Bruno Munari L’artista dalle mille faccie

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ESAME DI STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA PROF.CARLO GUAITA ANDREA ZUCCA - GRAPHIC DESIGN 3°

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INDICE

LE AVANGUARDIE STORICHE

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IL FUTURISMO

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IL MANIFESTO DEI FUTURISTI

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UN’ARTE A TUTTO TONDO

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L’ASTRATTISMO

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WASILLY KANDISKIJ

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MALEVIC E IL SUPREMATISMO

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PIET MONDRIAN E IL NEOPLASTICISMO

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IL BAUHAUS

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BRUNO MUNARI, ARTISTA DALLE MILLE FACCE

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1 LE AVANGUARDIE STORICHE

Il primo ventennio del XX secolo ha visto il susseguirsi di fenomeni artistici di avanguardia, che attraverso i loro manifesti proponevano nuove forme pittoriche e plastiche in sintonia con il mutare dei tempi. I movimenti di avanguardia erano formati da gruppi spesso in polemica tra loro, ma dalla critica e dal contrasto scaturiva una grande spinta creativa. Che si chiamassero cubisti, futuristi, espressionisti, metafisici, surrealisti, dadaisti, gli artisti di questa generazione volevano cambiare tutto. Le loro battaglie artistiche diedero una nuova impronta a tutta l’arte del Novecento e la parola d’ordine era “anticlassico”. Nella mia tesina volevo evidenziare come l’arte delle avanguardie del primo del 900 abbia continuato ad influire tutta l’arte di oggi, in particolare un artista italiano, Bruno Munari, parlando degli aspetti tecnici di alcuni movimenti come il Bauhaus, il futurismo e l’astrattismo.

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2 IL FUTURISMO

La tipografia a cavallo del secolo Novecento subì la scossa del risonante libro, Zang Tumb Tuuum, del padre del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti. Marinetti (con i suoi adepti) è stato allora l’antesignano dello stravolgimento grafico consolidatosi a fine millennio con l’avvento del computer. Questa corrente artistica che va sotto il nome di Futurismo letterario nato agli albori del xx secolo, il 20 febbraio 1909, quando Marinetti pubblicò il suo manifesto-proclama, “Le Futurisme”, sul quotidiano francese Le Figaro. Il movimento inizialmente nasce in letteratura ma nel giro di pochi anni si sviluppa in tutte le arti. Inizialmente il movimento riguarda la poesia e la letteratura e si diffonde soprattutto attraverso le serate futuriste: spettacoli tra teatro e comizio, con lettura di poesie, manifesti e proclami, spesso molto irriverenti, tanto da suscitare risse con gli spettatori. Infatti i futuristi esplorarono ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, alla letteratura (poesia e teatro), dalla musica all’architettura, dalla danza alla fotografia, il cinema e persino la gastronomia. Successivamente, durante una serata del 1910 viene presentato a Milano il Manifesto dei pittori Futuristi e il successivo Manifesto Tecnico, firmato dagli artisti Boccioni, Carrà, Russolo, Severini e Balla.

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2.1 IL MANIFESTO DEI FUTURISTI

Il Manifesto dei pittori futuristi ha carattere teorico ed esprime un sostanziale rifiuto della concezione tradizionale ed accademica dell’arte. Il Manifesto tecnico è il programma della pittura futurista che vuole esaltare gli effetti visivi del movimento, anche sulla base delle conoscenze scientifiche sulla percezione. Il futurismo nasce in polemica contro il tradizionalismo culturale e benpensante e risiede nel caos della metropoli. Lo sviluppo tecnologico, il dinamismo e il progresso, la velocità della macchina Ha una forte impronta politica anarchista e poi nazionalista e interventista e si riferisce alla filosofia di Bergson e Nietzsche. Anti-classico è la parola d’ordine. Dal manifesto dei pittori futuristi risuonano così alcune righe: “…noi vogliamo combattere accanitamente la religione fanatica, incosciente e snobistica del passato,alimentata dall’esistenza nefasta dei musei. Ci ribelliamo alla suprema ammirazione delle vecchie tele, delle vecchie statue,degli oggetti vecchi e dell’entusiasmo per tutto ciò che è tarlato, sudicio,corroso dal tempo...”

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2.2. UN ARTE A TUTTO TONDO

I pittori futuristi e Marinetti, spinti dal desiderio di rinnovamento e azione, hanno ideologizzato fortemente il gesto e la parola, e hanno compiuto una profonda elaborazione della loro tematica e del linguaggio. I temi si ispirano alla città industriale, al mito della velocità e della macchina. Il Linguaggio pittorico è in un primo momento (1910), un originale sviluppo dei principi di scomposizione del colore e della forma, derivati dal post-impressionismo divisionista, in seguito (1911-13) entra in rapporto dialettico e contrastante con il cubismo, alla ricerca della definizione plastica e teorica dello spazio dinamico futurista. Accanto alla pittura nascono importanti opere scultore di Boccioni e Balla, in architettura i progetti di Antonio Sant’Elia e nella fotografia con Bragaglia. Nel 1915 entra a far parte del gruppo anche Fortunato Depero, un grafico che porta avanti un’estetica futurista in senso meccanico carica anche di ironia e umorismo. Anche la grafica viene profondamente trasformata dalla visione futurista che stravolge l’impianto tradizionale dell’impaginazione e del lettering. La scrittura nella grafica futurista è impostata secondo un principio di rispecchiamento tra immagine della parola e significato, con grande libertà e soluzioni originali.

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3. ASTRATTISMO:

Un altro movimento contemporaneo che nasce nello stesso periodo è il movimento dell’Astrattismo. Tutti gli artisti del movimento condividevano un ideale che era quello di eliminare ogni forma reale , ogni riferimento a materia. L’arte deve veicolare una rivoluzione dello spirito.

3.1. WASILLY KANDINSKIJ: Si deve dare molta importanza ad una figura, Wasiily Kandinskij (1866-1944) che nel 1910 scrive Lo spirituale nell’arte. Un libro che parla di arte poiché fa parte dello spirito. E’ considerato l’iniziatore dell’astrattismo con “acquerello astratto” del 1910. Gli aspetti salienti delle sue teorie riguardano l’assoluta libertà dei mezzi per fare arte, che serve ad un artista per esprimersi, già proclamata precedentemente dai Futuristi.

Nel 1910 terminò la stesura del suo libro “Lo spirituale nell’arte”. Il soggetto del testo non è l’arte ma la spiritualità. E se la situazione della pittura è analizzata con particolare attenzione, i continui riferimenti alla musica, alla poesia, al teatro, alla danza, l’aspirazione ad un’arte monumentale, che sia una sintesi delle singole esperienze, dimostrano che Kandinskij si interessa alla pittura solo perché è un aspetto del’ arte.

Una forte personalità tanto che nel 1922 insegno al bauhaus.

In seguito dirà Il mio libro ha lo scopo soprattutto di risvegliare le capacità, per un futuro migliore, da cogliere nelle cose immateriali e materiali il lato spirituale che rende possibili infinite esperienze.

Iniziatore dell astrattismo e attivo partecipante del “Cavaliere Azzurro” in Russia. Kandinskij, giunse alla non figurazione partendo da una pittura in origine espressionista dunque dando una forte importanza al colore. A parigi conosce i Fauve, studiò matisse e il colore degli espressionisti. Sempre a parigi conobbe Van Gogh e Gaugin. Kandinskij era interessato al colore e alla non-rappresentazione. Libero da ogni forma che potesse ricondurre alla materia , la pittura come espressione dello spirito.

Una sintesi delle arti, dal lato spirituale, come nei futuristi, che rendono la propria vita un’opera d arte.

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Due fasi dell’astrattismo: 1°: La prima fase appartiene al colore. Non esistono linee guida, ne un bozzetto preparatorio. L’intera composizione assume un’ aspetto gestuale. 2°: Nel 1922 Kandinskij viene chiamato alla cattedra del Bauhaus. Rimane molto influenzato dai principi teorici della scuola di Gropius e iniziò così a dare più razionalità alle sue opere inserendo un reticolo geometrico. Minore libertà del gesto e meno colori. - primo periodo: IMPRESSIONE 3 (1911) - 1922 insegna al bauhaus: secondo periodo TRE SUONI (1926)

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3.2 KASIMIR MALEVIC:

(Kiev, 23 febbraio 1878 – San Pietroburgo, 15 maggio 1935) è stato un pittore russo del XX secolo, pioniere dell’astrattismo geometrico e delle avanguardie russe. Studiò all’Accademia privata di Rerberg a Mosca. Nel 1913 fondò l’avanguardia artistica chiamata Suprematismo. Malevic, accentuò invece il valore simbolico e sintetico della forma. - Quadrato nero su fondo bianco. 1915 Malevic distrugge le radici cubiste della rappresentazione reale . Dal 15 al 26 i suoi quadri sono composti con l’obbiettivo di suscitare un emozione più grande di elementi fisici. Il quadro è fonte di emozione e non di immagini illusorie. Prevalsero le forme geometriche , pochi colori . i rapporti tra i pieni e i vuoti … un arte molto grafica. Un arte fortemente razionale che deriva dallo studio cubista di Cezanne. Nelle sue opere presero a muoversi forme geometriche semplici , soprattutto quadrati, campite in modo non gestuale e senza sfumature di colore, legate tra rapporti armonici.

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3.3 PIET MONDRIAN:

Piet Mondrian (vero nome Pieter Cornelis Mondriaan) (Amersfoort, 7 marzo 1872 – New York, 1º febbraio 1944) è stato un pittore olandese, importante esponente del movimento artistico De Stijl, fondato da Theo van Doesburg. Nonostante siano molto famosi, anche se spesso imitati e banalizzati, i quadri di Mondrian dimostrano una complessità che smentisce la loro apparente semplicità. I quadri non rappresentativi, per cui è conosciuto e che consistono in forme rettangolari di rosso, giallo, blu o nero, sono in effetti il risultato di un’evoluzione stilistica che avvenne nel corso di quasi trent’anni, per continuare oltre questo stesso punto fino alla fine della sua vita. Secondo Mondrian il fine dell’arte era l’ elevazione spirituale. I mezzi dovevano porsi come una semplificazione progressiva delle forme attraverso la geometria. Questo rispecchia anche il suo lato maniacale del senso d’ordine, inoltre fu impressionato dai cubisti (Picasso e Braque), deriva da una lunga tradizione fiamminga . Più avanti adotterà solamente nella sua tavolozza i colori primari e l abbandono progressivo di linee curve e oblique. A questo punto ogni riferimento formale era scomparso e Piet Mondrian parla di NEOPLASTICISMO. Parla di armonia sociale tra materia e spirito, una società di armoniose proporzioni. COMPOSIZIONE CON GIALLO, ROSSO E BLU (1929)

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4 BAUHAUS

Bauhaus il cui nome completo era Staatliches Bauhaus, fu una scuola di architettura, arte e design della Germania che operò a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932 e a Berlino dal 1932 al 1933. Il termine Bauhaus era stato ideato da Walter Gropius e richiamava il termine medievale Bauhütte che indicava la loggia dei muratori. Erede delle avanguardie anteguerra, fu una scuola, ma rappresentò anche il punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d’innovazione nel campo del design e dell’architettura legati al razionalismo ed al funzionalismo, facenti parte del cosiddetto movimento moderno. L’eredità permanente che ha lasciato la scuola e che anche attualmente influenza l’insegnamento, soprattutto dell’industrial design, sono le innovazioni apportate nella didattica. L’organizzazione dei corsi subì molte modifiche durante la vita della scuola, ma alcuni aspetti sono rimasti peculiari e universalmente riconoscibili.

di una forma energetica e gestuale)e poi da Moholy-Nagy, corrisponde al moderno corso di basic design, diventato uno dei corsi fondamentali della maggior parte delle scuole di architettura e industrial design del mondo. Nel 1925 viene spostata la sede del Bauhaus a dessau.Questo spostamento diede l’opportunità di costruire da zero un nuovo edificio. Gropius riuscì a progettare un edificio che era anche il manifesto della scuola. Proporzione,razionalità, un edificio costruito a moduli cubici, logici e semplificati. La figura che doveva uscirne da questa scuola era un uomo mai visto in precedenza: Un collaboratore per l’industria ,per i mestieri e la costruzione che allo stesso tempo ha competenze tecniche, di forma e artistiche.

Inizialmente, uno dei principali obiettivi del Bauhaus fu quello di unificare arte, artigianato e tecnologia. Si può dire che presso il Bauhaus assistiamo alla nascita del design intesa come “unione di tecnica ed arte”, uno dei concetti informatori dell’ideologia gropiusiana. D’altronde la macchina veniva considerata come elemento positivo. Gropius aveva addirittura previsto una doppia direzione per i laboratori che dovevano essere diretti da un artista e da un maestro artigiano. Un’altra innovazione importante fu il Vorkurs cioè corso preliminare. Tale attività didattica, svolta prima da Itten (che insegnava a liberare l’energia creativa e a indirizzarla verso la meta

EDIFICIO DEL BAUHAUS A DESSAU (1925-1926) W.GROPIUS

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5 BRUNO MUNARI, ARTISTA DALLE MILLE FACCIE.

Bruno Munari è un artista dal percorso individuale, difficile da collocare in un determinato movimento artistico. E’ un artista che tocca più punti dell’arte. I suoi lavori sono moltissimi, dai più disparati . E’ difficile definirlo Designer, pittore, scrittore, illustratore, grafico, poiché è stato tutto nello stesso momento senza alcuna contraddizione . Ho scelto Munari perché mi sembrava l’artista che racchiude in se molti degli ideali visti in precedenza nel Futurismo, nell’Astrattismo. La capacità di rendere una vita un opera d arte, una sintesi creata da più esperienze ma unica nel suo genere. Munari nasce nel 1907 nella Milano Futurista. Frequenta gli ambienti del secondo futurismo , quello dell’aeropittura. Nasce in un momento particolare di transizione della storia dell’arte poiché sente ancora quegli ideali, quelle teorie su cui si basavano le avanguardie storiche e riesce a trasportarle nella sua generazione. - Riuscì ad ironizzare sul mito del progresso, della velocità e dello sviluppo tecnologico. Nel 1930 progetta “Macchina aerea sospesa ad un filo” progettata proprio per non funzionare. Successivamente creerà la serie delle “ Macchine Inutili”. -”Aritmie meccaniche” del 1951. Quasi come un giocattolo crea queste macchine che emettono rumori e ritmi senza senso, in contrapposizione alla ripetitività acustica dei meccanismi comuni. -Conosce gli astrattisti lombardi con cui non riuscì ad integrarsi molto bene. “Ora x” del 1945

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“negativo-positivo” del 1953 un opera pittorica. -progettò giochi per bambini come la scimmietta formata da anime di ferro pieghevoli. Scimmietta Zizì del 1953. -I primi libri interattivi, creati con più materiali . -I “libri illeggibili” -Illustra un libro di filastrocche di Gianni Rodari. -Scrive un libro sul quadrato. -Scrive “Arte come mestiere” -Scrive “ design e comunicazione visiva”

Munari scrive: “Le parole di Gropius restano sempre valide: il programma di questa prima scuola di design tendeva a formare un nuovo tipo di artista, un artista utile alla società perché questa società ritrovi il suo equilibrio …” “Così il nostro compito è di formare un artista creatore e capace di intendere qualunque genere di bisogno: non perché sia un prodigo ma perché sappia avvicinarsi alle necessità umane secondo un metodo preciso.” L’arte è utile alla convivenza civile.

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BIBLIOGRAFIA Novecento e oltre - Gillo Dorfles Angela Vettese Storia dell’arte 5 - Marco Bona castellotti Bruno Munari - Arte come mestiere Bruno Munari - Il quadrato Bruno Munari - Design e comunicazione visiva Futurismo - skira miniarts book Wikipedia

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