KAUFFMANN 0.7 ...e allora il trash si fa arte
Angela Caporaso Capua / Palazzo Fazio novembre 2007
KAUFFMANN 0.7 ...e allora il trash si fa arte
Angela Caporaso
Capua / Palazzo Fazio novembre 2007
“KAUFFMANN 0.7 ....e allora il trash si fa arte” mostra di Angela Caporaso per il bicentenario della morte di Angelica Kauffman (Coira 30 ottobre 1741 – Roma 1 novembre 1807) Capua /Palazzo Fazio - novembre 2007 La mostra, inserita nell’ambito della manifestazione Itinerari Musicali nei Luoghi d’Arte della Campania - edizione 2007 è stata realizzata dall’Associazione Anna Jervolino di Caserta in collaborazione con la Cooperativa Culturale Capuanova e con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Campania / Presidenza della Giunta foto di Marco Caporaso
“KAUFFMANN 0.7...The Trash becomes art” an Angela Caporaso exhibition for the Angelica Kauffmann death’s bicentennial (Coira october 30th 1741 – Roma 5th novembre 1807) Capua / Palazzo Fazio - november 2007 The exhibition is part of the cultural event Itinerari Musicali nei Luoghi d’Arte della Campania - edizione 2007 has been realized by the Association Anna Jervolino from Caserta with the collaboration of Cooperativa Culturale Capuanova and with contribution of: Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Campania / Presidenza della Giunta photo of Marco Caporaso
Perchè l’amore conta ed è potente Ben più di un prete o di un politicante. W.H. Auden
For love’s more important and powerful than Even a priest or a politician. W.H. Auden
....E ALLORA IL TRASH SI FA ARTE Le opere elencate sono tutte realizzate con materiale di scarto rigorosamente rielaborato; piatti e bottiglie di plastica soprattutto, ovvero il trash non riciclabile, quasi come se, in un mondo sopraffatto dalle merci e dall’ informazione, per l’artista, recuperare le scorie non degradabili, fosse una sorta di primaria necessità. E’ così che il materiale inerte diventa simbolo di citazione e al contempo provocazione e denuncia; portatore di senso e metafora dello scottante problema della sovrabbondanza dei materiali e dei rifiuti. “Ho fatto il mio dovere come perfetto chimico: tu mi hai dato il tuo fango e io ne ho fatto oro” recita Baudelaire e come potrebbe nel 2007, un artista campano, quotidianamente immerso in ogni sorta di immondizia, non dire altrettanto? E da vero alchimista l’atto creativo trasforma l’inutilizzato in materia sofferta e significante, opera d’arte finalmente compiuta e trasfigurata, germogliata nello specifico dalle opere di un’ altra pittrice, la settecentesca Angelica Kauffmann. Ed insieme alla Kauffmann c’è il suo tempo, con i rimandi a Goethe e ad E. Vigée Le Brun, puntualmente citati insieme all’orsetto Winnie de Pooh, ironica icona di una sazia e ormai decadente postmodernità. La beffarda presenza dell’orsetto desacralizza infatti Mito e Storia, Arte e Sapere, Antico e Contemporaneo. Ed infine the flowers of the war, orripilanti occhi e bocche decontestualizzate, sbocciate da membra straziate, ripetitivo e ossessivo logo - Caporaso, perché la guerra è intorno a noi ed è impossibile ignorarla. Alberto Buzzo
...The Trash becomes art The whole artistic work is realized from re-elaborated garbage; above all plastic dishes and bottles, all unrecyclable materials, in a world overpowered by the commodities and information, for the artist, recovery TRASH becomes a primary necessity. In this way, inactive materials become symbol of quotation and, to the meantime, provocation and report to the society. It is carrier of sense and metaphor of the problem of the overabundance refusals. ‘’I have done my duty as I was perfect chemist: you have given to me your mud and I have made gold of it ‘’ said Baudelaire, and how, an artist from Campania, who lives daily in every sort of garbage, doesn’t say the same ? As a true alchemist, the creativity turns the unused into a suffered and transfigured work of art, budded together by the works of the eighteenth-century Angelica Kauffmann. On the artwork, with the Kauffmann there are also some postposts to Goethe and E. Vigée Le Brun, always accompanied to Winnie The Pooh, an ironic icon of our decadent post-modern society. The mocking presence of the Disney ‘s bear, makes ridiculous History and Mith, Art and Knowledge, The Ancient and The Contemporary. Finally, THE FLOWERS OF THE WAR: horrifying eyes and mouths budded from torned limbs. It’s the repetitive and obsessive Caporaso-Logo, just because war is around us, and it’s impossible to ignore it. Alberto Buzzo
CATALOGO OPERE
Nero 01 - mixed media on plastic - cm. 8x70 - 2007
Ven - mixed media on plastic - cm. 7,50x50 - 2007
Pannello 1 - mixed media on wood - cm 40X60 - 2007
Pannello 2 - mixed media on wood - cm 50X120 - 2007
Gandk - mixed media on plastic - cm 7,50X63 - 2007
Kau-cleo.1 - mixed media on plastic - diameter cm 30 - 2007
Red Kauffmann - mixed media on plastic - cm 7,5X 35 - 2007
Pen - mixed media on plastic - diameter cm 30 - 2007
Kau_vigĂŠe.1 - mixed media on plastic - diameter cm 30 - 2007
Kau_vigĂŠe.2 - mixed media on wood - cm 35X50 - 2007
Kauffmann-alcesti.1 - mixed media on plastic - diameter cm 30 - 2006
Cherubs - mixed media on plastic - cm 7x50 - 2007
Kauffmann and Minerva - mixed media on wood - cm 25x30 - 2007
Fer - mixed media on plastic - cm 7,50X50 - 2007
Kauffmann’s obelisk - mixed media on plastic- cm 7X60 - 2006
L’arte di Angela Caporaso è stata caratterizzata fin dall’esordio da una continua ricerca e sperimentazione. Le sue prime mostre, che risalgono agli anni ottanta, già rivelano infatti una costante tensione verso nuovi linguaggi espressivi. Ed è questa continua ricerca che ha portato Angela Caporaso a contaminare segno e colore, font e immagine, letteratura e pittura, quasi come se un solo media non bastasse ad esprimere la complessità dei suoi fantasmi. Angela Caporaso ha lavorato sulle parole dei maggiori scrittori contemporanei. Ha dedicato mostre ad Albert Camus, Emily Dickinson, Pier Vittorio Tondelli. Influenzata dalla pop at, nelle sue creazioni oltre alle caratteristiche “nuvole” proprie del fumetto, ha inserito riferimenti pubblicitari, decontestualizzati e trasformati altresì in un vero e proprio linguaggio artistico. Ha lavorato con materiale di scarto, umile ed inerte, non riciclabile, che sempre grazie all’intervento dell’artista è diventato portatore di senso e significato. Negli ultimi anni, la continua ricerca di nuovi media espressivi l’ha condotta a realizzare, in un primo memento, opere direttamente in formato digitale, come i suoi digital collage interattivi dedicati allo scrittore Jean Genet, e in un secondo momento ad approdare su Second Life con i suoi lavori trasformati per l’occasione in magnifiche texture.
Angela Caporaso’s art has always been characterized by a constant research and experimentation. Since her first exhibitions, which date back to the eighties, she has revealed a constant strain towards new expressive languages. This constant research led Angela Caporaso to contaminate sign with colour, font with image, literature with painting, as though one single medium was not sufficient to express her complex imaginative world. Angela Caporaso has worked on the words of the main contemporary writers and has dedicated some of her exhibitions to Albert Camus, Emily Dickinson, Pier Vittorio Tondelli. Influenced by Pop Art, she has inserted in her works the typical comics “bubbles”, as well as advertising references, decontextualized and transformed into a proper artistic language. She has worked with unrecyclable waste material, humble and inert, which has acquired new sense and meaning thanks to the artist’s intervention. During the last years, a constant research of new expressive media enabled her to create works in digital format, such as her interactive digital collages dedicated to the writer Jean Genet and afterwards, to get to Second Life, where her works were turned into wonderful textures.
Angelika Katharina Kauffmann (30 ottobre 1741 - 5 novembre 1807) pittrice neoclassicista svizzero-austriaca. Nacque a Coira nei Grigioni, in Svizzera, ma successivamente si trasferì a Schwarzenberg in Austria, terra d’origine della sua famiglia, dove crebbe. Suo padre, Johann Joseph Kauffmann, era un uomo di umile condizione sociale, ma pittore esperto, spesso in viaggio per lavoro. Ebbe molto successo nell’intuire ed indirizzare le doti precoci della figlia. Dalla madre, Cleophea Lutz, acquisì in breve una certa dimestichezza per le lingue, una passione per la lettura e doti musicali. I suoi progressi maggiori tuttavia erano in pittura, e al compimento del dodicesimo anno vantava anche vescovi e nobili tra i suoi clienti. Nel 1754 suo padre la portò a Milano. Seguiranno, dopo, le visite in Italia di più lunga durata: nel 1763 a Roma, tornandovi poi di nuovo nel 1764. Da Roma passò a Bologna e Venezia, riscuotendo ovunque un grande successo, tanto per il suo talento che per il suo fascino. A Venezia conobbe Lady Wentworth, moglie dell’ambasciatore inglese, che la convinse a trasferirsi a Londra. Qui il suo miglior amico fu senza dubbio Sir Joshua Reynolds, grazie ai buoni uffici del quale ella fu tra i firmatari della famosa petizione al re per l’istituzione della Royal Academy of Painting and Sculpture. E’ probabile che la sua popolarità diminuì anche in conseguenza del suo primo matrimonio infelice, ma nel 1781, dopo la morte del primo marito, sposò Antonio Zucchi (1728-1795), artista veneziano allora residente in Inghilterra. Poco dopo si ritirò a Roma, dove strinse amicizia, tra gli altri, con Johann Wolfgang von Goethe. Negli ultimi anni della sua vita lavorò poco, e nel 1807 morì a Roma, onorata da uno splendido funerale organizzato dal Canova.
Angelika Katharina Kauffmann (October 30, 1741 – November 5, 1807) was a Swiss-Austrian neo classical painter. She was born at Chur in Graubünden, Switzerland, but grew up in Schwarzenberg in Vorarlberg/Austria where her family originated. Her father, Joseph Johann Kauffmann, was a relatively poor man but a skilled painter that was often traveling around for his works. He was apparently very successful in teaching his precocious daughter. She rapidly acquired several languages from her mother Cleophea Lutz, read incessantly, and showed marked talents as a musician. Her greatest progress, however, was in painting; and in her twelfth year she had become a notability, with bishops and nobles for her sitters. In 1754 her father took her to Milan. Later visits to Italy of long duration followed: in 1763 she visited Rome, returning again in 1764. From Rome she passed to Bologna and Venice, being everywhere feted and caressed, as much for her talents as for her personal charms. While at Venice, she was induced by Lady Wentworth, the wife of the ambassador, to accompany her to London. Her firmest friend, however, was Sir Joshua Reynolds. It was doubtless owing to his good offices that she was among the signatories to the famous petition to the king for the establishment of the Royal Academy of Painting and Sculpture. It is probable that her popularity declined a little in consequence of her unfortunate marriage; but in 1781, after her first husband’s death, she married Antonio Zucchi (1728–1795), a Venetian artist then resident in England. Shortly afterward she retired to Rome, where she befriended, among others, Johann Wolfgang von Goethe. After this she produced little, and in 1807 she died in Rome, being honored by a splendid funeral under the direction of Canova.
Finito di stampare nel mese di dicembre 2009 presso la Tipografia Bianco - Aversa (Ce)