I.OVO n°015 - Luglio-Agosto 2012

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Speciale Versilia 2012

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NARDINI EDITORE


i.ovo Direttore: Massimo Tonietti m.tonietti@iovo.it cell. +39 327 5303110; Direttore responsabile: Marco Zucchini; Caporedattore: Serena Bedini (serena-bedini@libero.it); Progetto grafico: Alexandra Barbieri; Responsabile progetto web: Andrea Angeloni ;

Ufficio stampa: Alessandra Petrelli alessandra.petrelli@hotmail.it cell. + 39 338 2946943 www.iovo.it info@iovo.it m.tonietti@iovo.it Tel. +39 055 011 99 77 Fax +39 055 011 99 81

Guida al Contemporaneo: Serena Vanzaghi; Dentro al Contemporaneo: Serena Bedini ; Il Ragazzo di Bottega: Simone Innocenti; Moda: Alessandra Petrelli; Hamelin: Stefano Gaz; Coolinaria: Camilla Innocenti & Serena Trinchero; 16mm: Francesca Versienti Flashback: Lorenzo Tore Bis!!!: Gabriella Di Tanno Inviato speciale: Cecilia Fontanelli Pro/Zac: Greta Bonini

i.ovo Arte e Cultura Contemporanea n°015 LUGLIO/AGOSTO 2012 aut. trib. n. 5825 del 15/03/2011 distribuzione gratuita Editore incaricato: NARDINI PRESS S.R.L. Via Cavour n°15, 50129 Firenze Stampa: Nuova Grafica Fiorentina, Via Ambrogio Traversari n°64/r, 50126 Firenze

Recensori di “Dentro al Contemporaneo” e altre rubriche: Stefania Basso, Giovanni Bondi, Greta Bonini, Yan Blusseau, Mattia Branca, Matteo Brighenti, Tommaso Capecchi, Francesco Ceni, Eleonora Ciambellotti, Ilaria D’Adamio, Alessandra de Bianchi, Diana Di Nuzzo, Gabriella Di Tanno, Costanza Focardi, Giulia Fonnesu, Cecilia Fontanelli, Elisa Frego, Linda Giusti, Eleonora Lombardini, Martina Marolda, Stefania Rinaldi, Gala Rotelli, Serena Trinchero.

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In copertina: Max Papeschi, C'eravamo tanto amati (We All Loved Each Other So Much), 2012

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Speciale Versilia 2012

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NARDINI EDITORE

Max Papeschi The Silence of the Lambs a cura di Igor Zanti Gestalt Gallery, Pietrasanta (LU) dal 4 agosto al 14 settembre 2012


Salvatore Magazzini Sharm El Sheik

Viale della Repubblica n째 64/66/68, Prato Tel. + 39 338 5924449 / +39 335 303142 Fax + 39 0574 604901 web: www.armandagoriarte.com- mail: studiomarchi@tin.it


LORENZO LAZZERI FRESCO D’AUTORE 25 Agosto 2012 ore 19

SUSANNA ORLANDO

GALLERIA F O RT E D E I M A R M I

via G.Carducci 10, FORTE DEI MARMI www.galleriasusannaorlando.it


Diretta da Amanda Gori e Aldo Marchi  Anno di fondazione: 1998  Sede legale: Via S. Anna n° 9, 59100 Prato  Sede espositiva: Viale della Repubblica n° 64/66/68, 59100 Prato  Tel.: + 39 0574 604801  Cell.: +39 338 5924449  Fax: + 39 0574 604901  Web: www.armandagoriarte.com  Mail: studiomarchi@tin.it


indice

LUGLIO/AGOSTO 2012

Palcoscenico verticale

di Alessandra de Bianchi

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speciale versilia Max Papeschi - The Silence of the Lambs - Fernando Botero. Disegnatore e Scultore

di Giovanni Bondi

Stare fuori. Frammento di un discorso amoroso Vauro

PINOCCHIO - BIENNALE 2012

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di Serena Bedini

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di Stefania Rinaldi e Massimo Tonietti

Intervista a Marco Nereo Rotelli Intervista a Simone andreano

di Serena Trinchero

di Martina Marolda

Rainer Elstermann - INSIDE THE GREY ROOM

Jill Casty Impressione/Espressione

di Tommaso Capecchi

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di Eleonora Lombardini

SANTIAGO MORILLA - INIZIAZIONE AL VOLO -

di Stefania Rinaldi di Serena Bedini e Massimo Tonietti

di Eleonora Ciambellotti e Serena Bedini

Intervista a PATRIC K MIMRAN 2012 PRESENT ART FESTIVAL - IV Meeting in Shanghai

di Cecilia Fontanelli di Ilaria D'Adamio

Gianfranco Chiavacci

di Gabriella Di Tanno

ICONAOCCHIALI , FIREN ZE

di Alessandra Petrelli

Garrone tra Reality e Neorealismo Sociale

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di Lorenzo Tore

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14 Luglio - 9 Settembre 2012 Piazzetta del Centauro 2 - Pietrasanta tel/fax +39 0584 792666 barbarapaciartgallery.com info@barbarapaciartgallery.com


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DENTRO AL CONTEMPORANEO

Palcoscenico verticale Teatro Obihall, Firenze

Dal 24 luglio al 9 settembre 2012 Sipari dipinti: la tradizione si rinnova e la commistione tra arti entra in scena, ancora una volta. La Galleria Santo Ficara di Firenze partecipa con tre grandi nomi per riaffermare un sodalizio: quello tra musica e arte visiva. E non si tratta solo di coreografia...

Il sipario. Elemento di divisione e al tempo stesso di apertura. Il sipario si apre e avviene la finzione, la condivisione, la partecipazione a un gioco collettivo dove è sempre l’arte, con tutta la sua serietà, ad essere protagonista. L’arte o le arti, come dir si voglia, in quel sodalizio che da sempre lega le forme artistiche al di là delle convenzionali separazioni. Il sipario. Semplice elemento d’arredo, parte della coreografia, che però fino all’Ottocento era un sipario d’autore, un sipario dipinto e "per questo" elemento artistico esso stesso. La volontà di rinnovare questa tradizione ha spinto gli ideatori del progetto a non esporre semplicemente un’opera di arte contemporanea all’interno di un teatro, ma a rendere nuovamente oggetto artistico uno degli elementi portanti del teatro stesso, il sipario, appunto. Tutto nasce più o meno casualmente – ma si sa, niente in fondo avviene per caso – dalle conversazioni tra Claudio Bertini e Massimo Gramigni (proprietari del Teatro Tenda, ora Obihall e promotori dell’Associazione Amici della

Contemporaneità Teatrale) con il gallerista fiorentino Santo Ficara. Dalla galleria Santo Ficara provengono infatti i primi tre artisti coinvolti, Aldo Mondino (1938 – 2005), Carla Accardi (Trapani, 1924), Getulio Alviani (Udine, 1939) e il curatore Marco Meneguzzo. L’idea alla base era quindi invitare gli artisti della contemporaneità a cimentarsi in un’opera desueta: la creazione di un sipario. A partire dal 2005 sono stati realizzati vari progetti raccolti ora nella mostra Palcoscenico verticale, che sarà ospitata all’interno del Teatro Obihall di Firenze dal prossimo 24 luglio fino al 9 settembre, e inserita nel programma dell’Estate Fiorentina. Tutto iniziò nel 2005 quando Aldo Mondino portò in scena il primo sipario, Applausi: opera eloquente con tante mani “battenti” e una scritta sovrastante che ribadisce il titolo dell’opera. Seguì Carla Accardi nel 2007 con il suo Sipario Rossooro, dove la simmetria quasi psichedelica del colore rosso è in perfetta linea con le opere avanguardistiche che hanno segnato la carriera di questa artista.


DENTRO AL CONTEMPORANEO

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Carla Accardi, Sipario Rossooro, 2007. Courtesy Teatro Obihall.

Nel 2010 è la volta di Getulio Alviani con Permutabile Negativopositivo, in cui la classica opposizione nero/bianco ci conduce in una dimensione di movimentato stand-by. L’ultimo artista, Mimmo Paladino (Paduli, Benevento, 1948), è stato invece coinvolto da Lucio Dalla, che fu protagonista di un suo lungometraggio nel 2006. Il suo contributo risale al gennaio scorso, in occasione del concerto della Bandabardò, quando fu portato in scena Attori: un sipario composto da pannelli di rame, con volti tribali effigiati al loro interno. I quattro sipari formeranno una sorta di quadrilatero, come a coinvolgere lo spettatore in un sistema di rimandi, di aperture e chiusure, dove inizio e fine resteranno quasi indefiniti. Nucleo del tutto sarà il rapporto di interconnessione tra arte visiva e musica e, per questo, saranno proposti dallo Schermo dell’Arte do-

cumentari video sul rapporto tra questi artisti e l’arte musicale con protagonisti del calibro di Franco Battiato. Sempre su questo connubio sono incentrate le due installazioni che affiancheranno i sipari: il lavoro di Carla Accardi Superficie in ceramica, dove ad ogni passo si accompagna un’elaborazione sonora creata da Gianna Nannini; l’opera di Getulio Alviani Mi meraviglio di me, nella quale l’artista, sempre in collaborazione con la Nannini, si interroga sul rapporto tra forma e suono, materia e astrazione. Per finire, il contributo fotografico sarà invece di Maria Mulas, che esporrà anche alcuni ritratti degli artisti stessi, creando un ulteriore intreccio tra forme d’arte, tra artefici e modelli. «Si apra il sipario», quindi, per riscoprire la dimensione onnicomprensiva della teatralità artistica. Alessandra de Bianchi


DONALD BAECHLER DONALD BAECHLER BERTOZZI & CASONI BERTOZZI & CASONI GREG COLSON GREG COLSON GEORGE CONDO GEORGE CONDO MIMMO PALADINO MIMMO PALADINO MARC QUINN MARC QUINN DAVID SALLE DAVID SALLE PETER PETER WUTHRICH WUTHRICH ZHANG HUAN ZHANG HUAN

DOMENICO BIANCHI DOMENICO BIANCHI PAOLO CANEVARI PAOLO CANEVARI ENRICO CASTELLANI CASTELLANI ENRICO NICOLA DE NICOLA DE MARIA MARIA HELMUT DORNER HELMUT DORNER BERNARD FRIZE BERNARD FRIZE JASON MARTIN JASON MARTIN ETTORE SPALLETTI ETTORE SPALLETTI fino al 31 agosto 2012 16 giugno - 31 agosto 2012


EX MARMI Inaugurazione sabato 7 luglio 2012 ore 18.30 fino al 9 agosto 2012

THOMAS GILLESPIE FRANCESCO LAURETTA A cura di Lorenzo Bruni Ex Marmi – Complesso post-industriale Pietrasanta Via Nazario Sauro, 52 – Pietrasanta T. 0039.333.8073318 www.poggialieforconi.it


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GUIDA AL CONTEMPORANEO

Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea L’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea è costituita tra le Gallerie e le Associazioni culturali che operano nel settore dell’arte moderna e contemporanea e che esercitano l’attività di esposizione, promozione e/o vendita al pubblico di opere d’arte. L’ANGAMC ha lo scopo di rappresentare e tutelare, in ogni sede, gli interessi morali, economici e culturali della categoria rappresentata. L’obiettivo principale è quello di qualificare sempre più il mercato dell’arte e le sue potenzialità con la migliore preparazione professionale e culturale degli operatori, anche con interventi nell’ambito giuridico e amministrativo; inoltre promuove dibattiti e conferenze su temi d’interesse per gli associati. Il Delegato territoriale della Toscana è Mauro Stefanini: cell. 335 7054800 GALLERIE ASSOCIATE DELEGAZIONE TERRITORIALE TOSCANA ANGAMC GALLERIA CONTINUA

ANTONY GORMLEY – VESSEL; fino al 20/08/12. • NIKHIL CHOPRA – INSIDE OUT; fino al 20/08/12. Sede: Via del Castello n° 11, 53037 San Gimignano (Si), Tel. +39 0577 943134. Orario: dal martedì al sabato 14:00 19:00, o su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: info@galleriacontinua.it www.galleriacontinua.com ELEONORA D’ANDREA ARTE CONTEMPORANEA

Sede: Via Vincenzo Gioberti n° 14, 59100 Prato, Tel. / Fax +39 0574 574670 / Cell. +39 345 2816111. Orario: dal lunedì al venerdì 16:00 - 19:00, sabato 10:30 - 13:00 / 16.00 - 20.00 (per tutti gli orari e i giorni non specificati su appuntamento al numero +39 345 2816111). Biglietti: ingresso libero. Web: gallery@elexpo.it www.elexpo.it SANTO FICARA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Artisti della Galleria: Accardi, Alviani, Asdrubali, Bonalumi, Castellani, Chiari, Dorazio, Jori, Impellizzeri, Mainolfi, Morellet, Mondino, Nunzio, Parra, Pinelli, Sanfilippo, Turcato, Viallat, Volpi, Zappetini (erroneamente apparso nel numero 014 di i.OVO come Tappetini); fino al 27 luglio 2012; chiusura estiva: agosto 2012; sede: Via Ghibellina n° 164r, 50122 Firenze, Tel. +39 055 2340239 / Fax +39 055 2269190.


GUIDA AL CONTEMPORANEO

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Orario: dal lunedì al sabato 09:30 - 12:30 / 15:30 - 19:30. Biglietti: ingresso libero. Web: info@santoficara.it www.santoficara.it FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA

Uno sguardo italiano; fino al 28/07/12. Autori: Marina Ballo Charmet, Carlo Fei, Nunzio Battaglia, Paola Di Bello, Marco Signorini, Alessandra Spranzi, Fabio Sandri, Armin Linke, Giorgio Barrera, Davide Bramante, Stefano Graziani, Simone Schiesari, Moira Ricci. Curatore: Elio Grazioli. Sede galleria: Via Val di Marina n° 15, 50127 Firenze, Tel +39 055 410153 / Fax +39 055 4377359. Orario: dal martedì al sabato 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:30, lunedì, domenica e festivi su appuntamento. Web: info@frittelliarte.it www.frittelliarte.it GESTALT ART GALLERY

TILT. Dal 07 luglio al 02 agosto 2012. Autore: Massimo Caccia. Curatore: Igor Zanti. Catalogo: disponibile, a cura di Gestalt Gallery. Vernissage: sabato 7 luglio ore 18.30. Sede: Via Stagio Stagi 28 – Pietrasanta (LU). Orario: 18.30-20.30 / 21.30-00.30; Patrocini (eventuale); Note (eventuale);Ufficio stampa (eventuale); GLI STATI DELLE COSE. Dal 06 luglio al 31 luglio 2012; Autore: Giuseppe Restano. Curatore: Gianluca Marziani. Catalogo: disponibile, a cura di Gestalt Gallery. Vernissage: 6 luglio ore 18.30. Sede: Palazzo Panichi, via Marzocco 1 angolo Piazza Duomo, Pietrasanta (LU) Orario: 18.3020.30 / 21.30-00.30; Patrocini: Comune di Pietrasanta; Note (eventuale);Ufficio stampa (eventuale); The silence of the Lambs”, dal 04 agosto al 14 settembre 2012. Autore: Max Papeschi. Curatore :Igor Zanti. Catalogo: disponibile, a cura di Gestalt Gallery, con testo critico di Igor Zanti. Vernissage: Sabato 4 agosto 2012 ore 18:30. Sede: Via Stagio Stagi 28, C.A.P.55045, Pietrasanta (LU). Tel +39 0584 700900 Fax +39 0584 178 1491; Orario: 10:30/12:30-18:30/00:30. Patrocini (eventuale); Note:Presentazione dell’opera video “The Silence of the Lambs”. Ufficio stampa: press@gestaltgalley.it. Web: info@gestaltgallery.it www.gestaltgallery.it GALLERIA GIRALDI

Informale; c/o Sala Sant’Ignazio, via Giosuè Carducci n° 7, Arezzo – fino al 29/07/12. Autori: Antonio Corpora, Emilio Scanavino. Curatore: Galleria Giraldi di Livorno in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo. Orari mostra: venerdì 17:00 20:00, sabato e domenica 11:00 13:00 / 17:00 20:00. Patrocinio: Comune di Arezzo. Ufficio Stampa: Ufficio Cultura Comune di Arezzo ufficiocultura@comune.arezzo.it. Sede galleria: Piazza della Repubblica n° 59, 57123 Livorno, Tel. +39 0586 883022 / Cell. +39 329 8626020 / Fax +39 0586 887778. Orario: dal lunedì al sabato 10:00 - 13:00 / 17:00 - 20:00, domenica su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: info@galleriagiraldi.it www.galleriagiraldi.it


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GUIDA AL CONTEMPORANEO

ARMANDA GORI ARTE

Sede: Viale della Repubblica n° 64/66/68, 59100 Prato, Cell. +39 335 303142 - +39 338 5924449 / Fax +39 0574 604901. Orario: dal lunedì al venerdì 15:30 19:00 o su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: studiomarchi@tin.it www.armandagoriarte.com GUASTALLA CENTRO ARTE

Antoni Tàpies – Nocturn Matinal; fino al 31/07/12. Autore: Antoni Tàpies. Catalogo: disponibile in galleria e online. Sede: Via Roma n° 45, 57126 Livorno, Tel. +39 0586 808518 / Fax +39 0586 813514. Orario: dal lunedì al venerdì 10:00 - 13:00 / 16:30 - 20:00, sabato 10:00 – 13:00. Biglietti: ingresso libero. Web: info@guastallacentroarte.com www.guastallacentroarte.com GALLERIA N° 38

Coup de theatre; fino al 15/07/12. Autore: Rafal Olbinski. Sede: Via del Battistero n° 38, 55100 Lucca, Tel. +39 0583 491104 / Fax +39 0583 491104. Orario: lunedì 16:00 – 19:30, dal martedì al sabato 10:00 - 13:00 / 16:00 19:30. Biglietti: ingresso libero. Web: info@gallerianumero38.com www.gallerianumero38.com GALLERIA OPEN ART

Mostra collettiva con una selezione di opere degli artisti della galleria; 01/07/12 – 27/07/12. Sede: Viale della Repubblica n° 24, 59100 Prato, Tel. +39 0574 538003 / Fax +39 0574 537808. Orario: dal lunedì al venerdì 16:00 - 20:00, sabato chiuso. Biglietti: ingresso libero. Web: galleria@openart.it www.openart.it GALLERIA SUSANNA ORLANDO

Promenade a Carrara; fino al 12/07/12. Autore: Franck Horvat. Catalogo: “Opere preziose”, disponibile in galleria. Sede: Via Carducci n° 10, 55042 Forte dei Marmi (LU), Tel. / Fax +39 0584 83163. VETRINA: Via Sauro n° 3, 55045 Pietrasanta (LU). Orario: tutti i giorni 10:00 - 13:00 / 17:00 - 24:00. Patrocinio: Comune di Forte dei Marmi. Note: testo critico di Federica Forti. Biglietti: ingresso libero. Web: info@galleriasusannaorlando.it www.galleriasusannaorlando.it BARBARA PACI

Inside the grey room; 14/07/12 - 09/09/12. Autore: Reiner Elstermann. Vernissage:


GUIDA AL CONTEMPORANEO

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sabato 14 luglio alle ore 18:30. Sede: Piazzetta del Centauro n° 2, Piazza Duomo n° 25, 55045 Pietrasanta (LU), Tel. / Fax +39 0584 792666. Orario: dal martedì alla domenica, 10:00 13:00 - !7:00 24:00. Biglietti: ingresso libero. Ufficio stampa: Alessia Luppoli info@alessialupoli.it. Web: info@barbarapaciartgallery.com www.barbarapaciartgallery.com GALLERIA POGGIALI & FORCONI

Sede: Via della Scala n° 35/A, 50123 Firenze, Tel +39 055 287748 / Fax +39 055 2729406. Orario: dal martedì al venerdì 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:00, sabato 10:00 – 13:00. Biglietti: ingresso libero. Web: info@poggialieforconi.it www.poggialieforconi.it GALLERIA IL PONTE

Un ritrovarsi amichevole e piacevole; fino al 20/07/12. Autori: Antonio Catalani, Daniela De Lorenzo, Carlo Guaita, Riccardo Guarneri, Paolo Masi, Paolo Parisi. Curatori: Mauro Panzera. Sede: Via di Mezzo n° 42/b, 50121 Firenze, Tel +39 055 240617 / Fax +39 055 5609892. Orario: dal lunedì al venerdì 15:30 - 19:00. Ufficio Stampa: Susy Fabiani. Biglietti: ingresso libero. Web: info@galleriailponte.com www.galleriailponte.com SANGALLO ART STATION

Sede: Via Fra’ Giovanni Angelico n° 5r (fra il n°47 e il n°49), 50121 Firenze, Tel. +39 055 0517157 / Fax +39 055 0517518. Orario: dal martedì al sabato 10:00 - 13:30 / 15:00 - 19:00. Biglietti: ingresso libero. Patrocinio: Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Web: e.sarti@sangalloartstation.it www.sangalloartstation.it GALLERIA LA SUBBIA DI PAOLA RAFFO

Sede: Via Barsanti n° 11, 55045 Pietrasanta (LU), Tel. +39 0584 283338 / Fax +39 0584 71647. Orario: tutti i giorni 10:00 - 12:00 / 17:00 - 19:00. Biglietti: ingresso libero. Web: gallerialasubbia@gmail.com TORNABUONI ARTE CONTEMPORANEA INTERNAZIONALE

Maestri moderni e contemporanei - Antologia scelta 2012. Sede: Lungarno Cellini n° 13/a, 50125 Firenze, Tel. +39 055 6812697 / Fax +39 055 6812020. Orario: dal lunedì al venerdì 09:00 – 13:00 / 15:30 – 19:30, sabato su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: info@tornabuoniarte.it www.tornabuoniarte.it




OVERGROUND

AFTER ART GALLERY di Frederik Ivanaj

Sede: Via Ghibellina n° 38r, 50122 Firenze, Tel. +39 328 7156628. Biglietti: ingresso libero. Web: frederik.ivanaj@tin.it www.ivanaj.com ANTONELLA VILLANOVA – Contemporary art jewellery

Delphinarium – A Monographic Exhibition on Delfina Delettrez; fino al 10/09/12. Autrice: Delfina Delettrez. Curatrice: Emanuela Nobile Mino. Catalogo: disponibile in galleria, edito dalla galleria. Sede: Palazzo Ricasoli, Piazza Goldoni n°2, Firenze. Ufficio Stampa: Black Frame, Londra. Sede galleria: Palazzo Ricasoli, Piazza Goldoni n° 2, Tel./Fax +39 055 213372 - Via della Spada n° 36/R, 50123 Firenze, Tel. +39 055 6802066. Orario: dal lunedì al venerdì 10:00 – 19:00, sabato 10:00 – 13:00, chiusura estiva da 1 al 20 agosto. Biglietti: ingresso libero. Web: antonellavillanova@gmail.com www.antonellavillanova.it ARIA ART GALLERY

In Bloom; fino al 09/09/12. Autore: Zhuang Hong Yi. Catalogo: disponibile online. Sede: Borgo Santi Apostoli n° 40/r, 50123 Firenze, Tel. +39 055 216150 / Fax +39 055 4641406. Orario: dal lunedì al sabato 10:30 13:30 15:30 19:30, domenica su appuntamento. Patrocinio: Comune di Firenze. Note: in collaborazione con White Room Art System e ESE. Biglietti: ingresso libero. Web: info@ariaartgallery.com www.ariaartgallery.com GALLERIA E LIBRERIA D’ARTE BABELE

Pinocchio – Biennale 2012; fino al 31/08/12 – in collaborazione con il Museo Luzzati di Genova. Autori: Beatrice Bartolozzi, Maurizio Bentivegna, Antonio Bobò, Campi & Voghera, Francesca Carbonini Nini, Conc, Riccardo Dalisi, Fabio De Poli, Michele Fabbricatore, Gianno Fanello, Sophie Fatus, Paolo Fasi, Paolo Guidotti, Roberto Innocenti, Emanuele Luzzati, Cecco Mariniello, Arianna Papini, Lorenzo Perrone, Antonio Petti, Elisa Possenti, Chiara Rapaccini, Andrea Rauch, Guido Scarabattolo, Gianluigi Toccafondo, Sergio Traquandi, Adel Torok, Franco Zabagli. Sede: Via delle Belle Donne n° 41/r 50122 Firenze, Tel./Fax +39 055 283312. Orario: continuato 10:00 - 20:00. Biglietti: ingresso libero. Web: babele@babelefirenze.com. www.babelefirenze.com


GUIDA AL CONTEMPORANEO

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GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI

La poesia della distruzione; fino al 30/07/12. Autore: Günther Uecker. Curatore: Lóránd Hegyi. Sede: Via del Sole n° 15/R, Firenze. Catalogo: disponibile in galleria, edito da Galleria Alessandro Bagnai. Ufficio Stampa: Studio Associato Spaini e Partners. Sede galleria: Palazzo Ricasoli, Piazza Goldoni n° 2 Tel./Fax +39 055 213372 – Via del Sole n° 15/R, Tel +39 055 6802066, 50123 Firenze. Orario: dal lunedì al venerdì 10:00 – 19:00,sabato 10:00 – 13:00, chiusura estiva dal 1 al 20 agosto. Biglietti: ingresso libero. Web: info@galleriabagnai.it www.galleriabagnai.it BASE / PROGETTI PER L’ARTE

AMEDEO MARTEGANI. Frane. L’impazienza della terra; fino al 15/09/12. Autore: Amedeo Martegani. Sede: Via San Niccolò n° 18r, 50123 Firenze, Tel +39 055 602102 / Fax +39 055 2207281. Orario: dal martedì al sabato 18:00 – 20:00 (dalle 20:00 alle 24:00 come vetrina). Biglietti: ingresso libero. Patrocini: Attività promossa dagli artisti del collettivo BASE X BASE e con il contributo della Regione Toscana/Toscanaincontemporanea 2011. Web: info@baseitaly.org www.BaseItaly.org F_AIR - FLORENCE ARTIST IN RESIDENCE

I cento sguardi; fino al 10/07/12. Curatrici: Margherita Abbozzo, Alessandra Capodacqua. Patrocinio: Unicoop Tirreno. • Do it right when no one is looking; 12/07/12 – 14/09/12. Autore: Kalliopi Nikolou. Curatrice: Lucia Giardino. Sede: Via San Gallo n° 45/r, 50126 Firenze. Orario: dal lunedì al giovedì 15:00 – 20:00, venerdì 11:00 – 15:00 e su appuntamento. Chiusura estiva dal 3 al 27 agosto. Ufficio Stampa: Ufficio Stampa Palazzi communications@palazziflorence.com. Web: fair@fua.it www.fair.palazziflorence.it FRASCIONE ARTE

Sede: via Maggio n° 60r, 50123 Firenze, Tel. +39 055 2399205. Orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00, lunedì 15:00 – 19:00. Biglietti: ingresso libero. Web: info@frascionearte.com www.frascionearte.com GALLERIA GENTILI

Sede: Via del Carmine n° 11, 59100 Prato, Tel +39 0574 606986 / Fax +39 0574 443704 / Skipe galleriagentili. Orario: dal martedì al sabato 14:00 – 19:00. Biglietti: ingresso libero. Web: info@galleriagentili.it www.galleriagentili.it


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GUIDA AL CONTEMPORANEO

GALLERIA I.A.C. -Impruneta Arte Contemporanea-

Collettiva d’estate – Le stagioni: specchio simbolico del divenire. Mostra di Arti visive con opere di fotografia, pittura e scultura. Ospite d’onore lo scultore Jorge Romeo; fino al 08/07/12. Sede: Via della Croce n° 41, 50023 Impruneta (Fi), Cell. +39 333 7405522. Orario: dal martedì alla domenica 16:30 – 19:30. Patrocini: Comune di Impruneta e Ambasciata Argentina. Biglietti: ingresso libero. Ufficio Stampa: inpiaz@alice.it +39 339 7854375. Patrocinio: Comune di Impruneta. Web: artart@ artartimpruneta.it www.artartimpruneta.it CASA MASACCIO -Centro per l’Arte Contemporanea-

Sede: Corso Italia n° 83, 52027 San Giovanni Valdarno (Ar), Tel. +39 055 9126283 / Fax +39 055 942489. Orario: giorni feriali 15:00 – 19:00, festivi 10:00 12:00 – 15:00 19:00, lunedì chiuso. Patrocini: Regione Toscana, Provincia di Arezzo. Biglietti: ingresso libero. Web: casamasaccio@comunesgv.it www.casamasaccio.it SCIATO’ DI SERRAVALLE

MARINO MARINI, DISEGNI GIOVANILI E PICCOLO BRONZO; fino al 08/07/12. Autore: Marino Marini. • Percorsi; 11/07/12 – 02/09/12. Autore: CCH. Sede: Via Garibaldi n° 49, 51030 Serravalle Pistoiese (Pt), Web: info@sciato.it SIMBOLI ART GALLERY

Vivo quadri vivi; fino al 15/07/12. Autore: Luca Alinari. Curatori: Emanuele Greco e Alessandra Pinchera. Catalogo: disponibile in galleria. Note: in mostra una selezione di dipinti dell’ultima stagione dell’artista fiorentino. Sede: Via di San Giuseppe n° 6/r, 50122 Firenze, Tel. +39 055 0502418, Cell. +39 349 1438941. Orario: lunedì 16:00 – 20:00, dal martedì alla domenica 10:00 – 13:00 15:00 – 20:00, chiuso il lunedì mattina. Biglietti: ingresso libero. Web: info@simboliartgallery.com www.simboliartgallery.com GALLERIA DEL TEATRO ROMANO

Collezionare Futuro; mostra collettiva in permanenza. Autori: Ambretta Mari, Grazia Tomberli, Janax, Leo Montemanni, Monica Giarrè, Silvia Jafisco, Stefano Mariotti, Roberto Sguanci, Leo Montemanni, Sanfra. Curatore: Simone Gianassi. Catalogo: disponibile in galleria. Sede: Via Portigiani n° 34/36, 50014 Fiesole (Fi), Tel./Fax +39 055 599626 - +39 328 6355360. Orario: dal lunedì al venerdì 16:00 - 19:00, sabato, domenica e festivi su appuntamento. Chiusura estiva dal 27 luglio al 2 settembre. Biglietti: ingresso libero. Web: info@galleriadeltatroromano.com www.galleriadelteatroromano.com


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Speciale Versilia 2012

GUIDA AL CONTEMPORANEO


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Max Papeschi - The Silence of the Lambs a cura di Igor Zanti Gestalt Gallery, Pietrasanta (LU)

dal 4 agosto al 14 settembre 2012 Max Papeschi è un dissacratore dei temi politici e religiosi dell’ordine mondiale globalizzato. Artista super informato, esperto di tutti i nuovi linguaggi degli ancor più nuovi media, ha un’idea ben precisa della società che stiamo vivendo. E ce la spara addosso a colpi di Photoshop.

Giovanni Bondi: La tua arte è critica ma nello stesso tempo intrattenimento. Quanto è stata importante la tua esperienza passata da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico nella formazione del tuo linguaggio attuale? Max Papeschi: Direi fondamentale. Quando preparo una mostra non ragiono mai in termini di singole opere ma cerco di creare dei concept che mi aiutino a rendere le mie mostre dei veri e propri show. Inoltre le tematiche che affronto oggi in campo artistico sono già state trattate da me in ambito teatrale e televisivo, in definitiva, in questi ultimi anni, alla faccia delle teoria di McLuhan, credo di aver cambiato il medium ma non il messaggio.

Max Papeschi, foto di Ruben Reehorst


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Max Papeschi, Employee of the Month, 100X70 cm, 2012, Edition: 7. Courtesy Gestalt Gallery.

G.B.: Il tuo linguaggio è un linguaggio vincente che sfrutta delle tecniche che, anche se così non ami definirle, pescano a piene mani dalla iconografia pop. Secondo te quali sono le caratteristiche che rendono questo genere un’arte destinata a rimanere immortale? M.P.: Non è affatto detto che questo genere di arte sia destinato all’immortalità. Se ci pensi, la Pop Art stessa è nata una cinquantina di anni fa, Andy Warhol è morto nell’87, non è passato troppo tempo, in effetti. Non possiamo ancora essere sicuri che le sue immagini e quelle degli altri artisti pop vivranno per sempre nella memoria collettiva, mi sembra quantomeno prematuro. G.B.: Andiamo al presente: ci parli un po’ dei tuoi nuovi progetti?

M.P.: Finalmente a breve presenterò la mia nuova serie, un lavoro che ho cominciato un paio di anni fa, la cui uscita è stata ritardata a causa del successo del lavoro precedente (quello appunto incentrato sulle icone Pop). Mi sono visto costretto ad aspettare parecchio tempo prima di poter mostrare un cambiamento così radicale. Ad Agosto presenteremo con Gestalt Gallery a Pietrasanta tutta la mia nuova serie in una mostra curata da Igor Zanti. G.B.: Questo tuo nuovo lavoro si intitola “Smile, Relax and Hate”, ed é una critica al potere che ha come protagonisti dei soggetti con volti da bambino. I neonati mostruosi sono d’altronde uno dei sogni ricorrenti più comuni nell’uomo, secondo te che vuol dire?


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Max Papeschi, Non Conventional Marketing, 100X70 cm, 2012, Edition: 7. Courtesy Gestalt Gallery.

M.P.: In effetti i neonati sono esseri mostruosi, psicanaliticamente parlando, anche se in realtà questo lavoro non parla tanto dei bambini quanto di adulti condannati un’infanzia perpetua che continuano a reiterare comportamenti infantili e ancestralmente violenti. G.B.: Sono continui i riferimenti alla violenza, alla fame infantile, alla crudeltà economica. Siamo vittime di dinamiche di potere sviluppate da personalità infantili. E il modo per combattere tutto quest’odio, è davvero rispondere con il nostro, di odio? M.P.: Si, la sensazione è un po’ quella di essere governati da persone impreparate e infantili, e questo ci spaventa. Ci terrorizza quasi più della presenza

di una sorta di Grande Fratello che ha il completo controllo della situazione. Penso che combattere l’odio con l’odio sia un po’ come gettare benzina sul fuoco. Ritengo che l’ironia sia un’arma decisamente più adeguata. G.B.: Le grafiche di questa collezione mostrano una sorta di reinterpretazione della storia, anche italiana, ed anche europea, per immagini. In particolare una delle più interessanti é quella che ritrae un Papabambino con la pelle scura, chiamata Hope & Change, che sembra essere l’unica della collezione a contenere un messaggio di speranza. Cosa rappresenta per te questo ritratto? M.P.: In realtà il titolo dell’opera “Hope & Change”, basato su uno degli slogan


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Max Papeschi, Over the Rainbow, 100X70 cm, 2012, Edition: 7. Courtesy Gestalt Gallery.

della campagna di Obama per le presidenziali è ironico. Gli Stati Uniti nel 2008, erano arrivati al loro minimo storico di popolarità, e invece di cambiare rotta seriamente hanno investito tutto in un’operazione “simpatia” candidando come presidente un uomo di colore, e come unica alternativa una donna. In ogni caso sarebbe stata una svolta epocale, destinata a distrarre l’opinione pubblica mondiale. Si potrebbe obbiettare che il candidato repubblicano era un W.A.S.P. (White AngloSaxon Protestant), ma si sapeva con certezza che quell’anno i democratici avrebbero vinto le elezioni, chiunque avessero candidato. Quello che io ho immaginato con quest’opera, che anche il Vaticano, che ha gli stessi problemi di consen-

so, decida di presentare un Papa Nero come operazione di riposizionamento del brand. Del resto la Chiesa Cattolica è più o meno una multinazionale non molto diversa dalle altre: conduce campagne pubblicitarie, cerca di restare competitiva sul mercato, e comunque vende un prodotto. Non vedo grandi differenze rispetto a chi vende automobili o vestiti, hanno solo un target più ampio e consumatori meno attenti a verificare la veridicità delle informazioni. Max Papeschi è artista. Giovanni Bondi è curatore di Bahn der Beats e scrive per i.OVO.


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Fernando Botero. Disegnatore e Scultore Piazza del Duomo, Chiesa di S. Agostino, Sala dei Putti e Sala del Capitolo del Chiostro di S. Agostino, Pietrasanta (LU) Vernissage: sabato 7 Luglio ore 18:00 Patrocini: Adesione del Presidente della Repubblica Italiana, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Ministero degli Esteri, Ambasciata della Colombia in Italia, Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Pietrasanta. Progettazione e Coordinamento: Centro Arti Visive e Comune di Pietrasanta.

dal 7 luglio al 9 settembre 2012 “L’obiettivo del mio stile è di esaltare i volumi, non solo perché questo amplia l’area in cui posso applicare il colore, ma anche perché trasmette la sensualità, l’esuberanza, la profusione della forma che sto cercando”. Parola di Fernando Botero, nell’universo magico del circo, come nei sogni e nell’arte, “tutto è possibile”. Il grande maestro colombiano Fernando Botero (Medellìn, Colombia, 1932) per festeggiare il suo 80° compleanno e una carriera artistica di rinomata importanza ha scelto di esporre tra le incantevoli mura di Pietrasanta. Botero vuole inoltre rendere omaggio al contributo tecnico e creativo artigianale delle maestranze e delle aziende della filiera produttiva di questa piccola città che con il trascorrere degli anni hanno permesso la realizzazione delle sue celebri sculture. In questa mostra verrà messo in evidenza l’aspetto rinascimentale del disegno nelle sue varie accezio-

ni grafiche e progettuali, per sottolineare e consolidare il legame tra disegno e scultura: da sempre infatti Botero è stato affascinato dai grandi maestri toscani del ‘400 e l’esasperazione della plasiticità delle forme ad essi tanto cara torna nelle opere boteriane comunicando un’idea di forza e potenza insieme. La mostra sarà costituita da 6 sculture monumentali, 10 sculture di medie dimensioni ed 80 tra disegni ed acquerelli su carta. L’accento sull’elemento disegnativo è stato fortemente voluto proprio da Fernando Botero: i disegni e gli acquerelli esposti infatti mostrano


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chiaramente il percorso artistico e concettuale della sua lunga carriera. Le tematiche sono delle più svariate ma tutte afferenti alla tradizione iconografica della storia dell’arte occidentale: nature morte nelle varie declinazioni, ritratti di personaggi e equestri, nudi. Sono presenti tuttavia anche temi cari alla cultura sud americana come ballerini, tauromachie, circensi, musicisti. Da ricordare in particolare le monumentali sculture “Gatto” e “Cavallo”, i “Ballerini” opera prodotta per l’occasione e le due sensuali figure femminili “Donna

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Sdraiata” e “Donna a Cavallo”. Quella di Pietrasanta rappresenta anche la grande tappa italiana: il percorso di questa mostra è infatti iniziato nella città natale di Botero, Medellìn, (dove non esponeva da 62 anni) nella quale è stata esposta la scultura monumentale “El Gato” (bronzo di oltre una tonnellata, largo 4 metri e alto oltre 2) realizzata a Pietrasanta. A seguire le sue opere saranno ospiti nei musei di arte moderna di Buenos Aires, Bilbao e San Paolo del Brasile. Eleonora Lombardini

In questa pagina: Il Gatto di Botero, Medellìn. Immagine di Telemedillín su Flickr, licenza AtribuciónNoComercial-CompartirIgual 2.0 Genérica (CC BY-NC-SA 2.0).


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SANTIAGO MORILLA - INIZIAZIONE AL VOLOa cura di Federica Forti Vetrina Arte Contemporanea (Galleria Susanna Orlando) Pietrasanta (LU)

Dal 4 al 15 agosto 2012 Nidi: Vana ricerca dell’utero materno/ È la vita/ Costruiamo nidi per nasconderci/ Dalla morte / Perché al suo arrivo/ Non ci trovi./ Senza Dei i nostri templi per la memoria/ Di uomini come noi./ Utopie lasciano bave rosse di cordoni ombelicali./ Nidi neri che ci nutrono soffocandoci lentamente./ Malinconiche creature esterrefatte. / Lottano per sopravvivere (Federica Forti)

La riflessione intima sul nido come cellula abitativa, nucleo protettivo e, al contempo, come “trampolino”di lancio per voli liberatori, si concretizza in un progetto che parte da lontano, giungendo ora ad una sua evoluzione naturale e consequenziale dopo tre tappe, tre stadi fondamentali di ricerca ed elaborazione. Iniziazione al volo, la personale di Santiago Morilla (Madrid, 1973) presso la Vetrina Arte Contemporanea di Pietrasanta, arriva dunque in seguito a Nidi #01, nel cortile della Fondazione Pastificio Cerere, che segna l’inizio del progetto stesso, per proseguire poi con Nidi #02, presso la Real Academia de Espana a Roma, fino a Nidi #03, ultima tappa

nei locali della romana Galleria CO2, tutti eventi tenutisi dal marzo all’ottobre 2010. Nel primo stadio, Nidi #01, come afferma Federica Forti, il nido, rappresentato attraverso un dipinto murale con enormi uomini-bozzoli neri quasi costretti in una sorta di totem verticali, «era rifugio e trappola al tempo stesso, espressione concreta del nostro limite terreno, esigenza ancestrale di rifugio che rischia di trasformarsi in prigione», alludendo anche al legame con la Madre Terra nella matassa rossa dei fili di pasta oltreché del cordone ombelicale. Con Nidi #02, si aveva invece una introiezione dell’involucro, un passaggio dallo sguardo più collettivo al senso più intimo e persona-


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Santiago Morilla, Nidi, pennarello inchiostro e acrilici, 70x100 cm, 2009. Courtesy of Galleria Susanna Orlando-Forte dei Marmi

le dello stesso. Ai murales si aggiungeva il video, in un fluire narrativo che gettava le basi per Iniziazione al volo, titolo allora delle opere in mostra sia all’interno che all’esterno dell’Accademia in cui Santiago era borsista. Il rapporto dell’individuo con il proprio sé veniva qui sublimato e l’insoddisfazione si trasformava in una molla reattiva che puntava al superamento dei propri limiti. Nella terza ed ultima tappa del progetto, Nidi #03, si aggiungeva poi una serie di sketches ad un video sperimentale e ad un intervento murale, sviluppando ancora lo studio del nido, questa volta tradotto come un insieme di fili rossi e neri sempre più fitti e sovrapposti, portandolo a trovare una risposta: un qualcosa che «ci portiamo dietro nel corso della vita e ci accompagna fino al suo epilogo».

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È lo stesso Santiago Morilla, in questo senso, a spiegarci che «il nero rappresenta la sostanza ed il rosso le sovrastrutture. I due convivono in un equilibrio sbilanciato verso il rosso, dato che siamo tenuti a dare identità personale al nostro modo di relazionarci al mondo, con gli altri e con noi stessi. Ne resta di noi un disegno, quasi sempre comico o grottesco che ci accompagna per tutta la vita come testimone del nostro movimento». E nero e rosso sono i toni dominati anche nelle figure umane perfettamente tratteggiate dai segni grafici che emergono dalle opere in mostra presso la Vetrina Arte Contemporanea: uomini e donne che sono ormai fuoriusciti dal bozzolo, si sono concretizzati in forme decisive, pronti a decollare verso territori sconfinati e sconosciuti, al di là dei loro limiti. Proprio dalla riflessione di Morilla all’interno del suo studio sul Gianicolo, dal quale poteva ammirare tutta Roma, con i suoi contrasti e le stratificazioni materiche e segniche di un passato imponente e vivo, si passa dunque dall’intimità del nido al superamento dei propri limiti fisici e mentali attraverso il volo: un volo simbolico che, sempre secondo Federica Forti, «acquista il significato di rito di iniziazione all’immortalità. L’arte è un tentativo di uscire dal limite del proprio nido e bussare alle porte di tutti i nidi del mondo facendone suonare simultaneamente tutti i campanelli», in modo tale da far convivere le diverse e, alle volte, contrastanti risposte con la necessità stessa del decollo. Martina Marolda


FONTE DEL GIGLIO Andrea Piotto Giua Armando Corsi Alfredo Rapetti Mogol

I p o t e s i

D i n a m i c a

PIAZZA MARCONI 24, UMBERTIDE PERUGIA VISITA SU APPUNTAMENTO +39 075 9413768 | aobaglioni@uni.net

a Londra 11|26 ottobre 2O12 A Red Rug for Italian Interiors Flooring couture 77 Lots Road, C h e l s e a L o n d o n , S W 1 0 0 R N Ellequadro Documenti Archivio Internazionale Arte Contemporanea Palazzo Ducale - Piazza Matteotti 6 - Gallerie Primo Piano, 16123 Genova t.+390102474544|f.+390102474475|www.artour-o.com|info@artour-o.com Follow us on Facebook www.facebook.com/ArtouroMUseoTemporaneo


/ Obihall / 24 luglio / 9 settembre / 2012

Quattro sipari d’artista per un teatro contemporaneo a cura di Marco Meneguzzo

“Maria Mulas: ritratti” “Superfice in ceramica” di Carla Accardi e Gianna Nannini “Mi meraviglio di me” di Getulio Alviani e Gianna Nannini “Quattro artisti attraverso il cinema”


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Rainer Elstermann - INSIDE THE GREY ROOM Galleria Barbara Paci, Pietrasanta (LU)

dal 14 luglio al 9 settembre 2012


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Quindici fotografie, mondi con vita propria e autonoma, paesaggi sulla scala di un ambiente (forse) domestico. Il colore della scena è identico per tutte; il grigio, attorno a una dimensione non istantaneamente intelligibile, dove cambiano oggetti, costumi, personaggi, movimenti in posa e volti.

Ogni fotografia è espressione del sedimento della memoria emozionale, di un sé passato che si è solidificato ed ha preso poi forma e colore per rendersi idea intima nel racconto di Rainer Elstermann (Berlino, Germania, 1965). Distanti dal pubblico, come divise da un diaframma che vieta all’entrata più desiderabile della fotografia, le composizioni ci riportano ad un immaginario fotografico dei primi anni del ‘900, esaudendo così una nota e arbitraria scissione tra artista e pubblico, per proporre invece ad un secondo livello di percezione una dialettica tipica del teatro brechtiano, con comparse attoriali del cinema americano dei primi anni del secolo scorso, quando l’ umanità occidentale vessava in uno dei più critici periodi di crisi sociale oltre che economica, quello fra le due guerre mondiali. In queste scatole artificiali e piatte, che sembrano rimandare a rappresentazioni di icone, porte d’accesso fra un qua e un altrove, un conosciuto e non, vivono attori naviganti fra la memoria personale dell’artista e l’immaginario di una società che attraversa oriente e occidente del pianeta, per costumi, corpi e potenziali espressivi, che al contempo congelano la capacità visuale ad uno stadio di autoricettività,

immanente per la sua natura ad ogni singola e personale coscienza visiva. I soggetti, resi ai minimi termini per rendersi come ombre che oscillano tra connessioni di due diversi mondi, uno specifico personale e intimo (quello di Elstermann) e l’ altro più comune e afferente ad un immaginario pubblico e collettivo; è in questa battuta che viene a crearsi un’ interruzione nel contenuto, che si ripete in ogni fotografia. Se possiamo infatti scorgere e concepire un’ idea delle immagini, come sguardi già conosciuti, quelli del cinema degli anni ’20 e ’30, si chiarisce anche la distanza di quei significanti che solo ad un secondo livello vengono visualizzati e intuiti come estranei al primo dei mondi. E’ in questo interstizio immaginifico che si trova l’ indice dell’ intimo; memorie familiari, vissuti di situazioni lontane e formative, raccolte di dettati che hanno dato coscienza di flusso all’ uomo e all’ espressione che è ormai scelta di traccia sulla pellicola. L'artista berlinese presenta in anteprima assoluta alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta questo suo nuovo ciclo fotografico. Vernissage sabato 14 luglio, ore 18.30. Tommaso Capecchi

Nella pagina a fianco: Rainer Elstermann, INSIDE THE GREY ROOM-Toni-Acrobat-01, 90 x 108, 120 x 104, 90 x 79, special edition: 150 x 131. Credits Rainer Elstermann, courtesy Barbara Paci.


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DENTRO AL CONTEMPORANEO


DENTRO AL CONTEMPORANEO

GLI STATI DELLE COSE G I U S E P P E R E S TA N O a cura di Gianluca Marziani a Palazzo Panichi - Pietrasanta via Marzocco 1 ang. Piazza Duomo, Pietrasanta (LU) 18.30 - 20.30 / 21.30 - 00.30

GESTALTGALL E R Y

7 LUGLIO - 2 AGOSTO 2012 Gestalt Gallery - via Stagi 28 Pietrasanta (LU) www.gestaltgallery.it - tel 0584.790.900

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Comune di Pietrasanta

Città d’Arte - Città Nobile dal 1841

Assessorato alla Cultura

CENTRO ARTI VISIVE PIETRASANTA

CENTRO ARTI VISIVE PIETRASANTA


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Stare fuori.

Frammento di un discorso amoroso a cura di Lorenzo Bruni Ex Marmi, Pietrasanta (LU)

dal 7 luglio al 10 agosto 2012 Un’indagine sulla pittura e sulle sue possibilità di narrazione nell’era della comunicazione globale. Intento difficile quello che si prefigge la mostra “Stare fuori” a cura di Lorenzo Bruni, organizzata dalla Galleria Poggiali e Forconi di Firenze presso Ex Marmi, Pietrasanta: parlare del valore delle immagini attraverso l’utilizzo della pittura, che oggi, più che mai, sembra aver bisogno di una nuova definizione. Le opere dei due artisti, Thomas Gillespie e Francesco Lauretta, riescono a lavorare sullo stesso piano ponendo interrogativi rispetto alla capacità di un quadro di trasmettere storie, ma anche sulla possibilità di riflettere sulla pittura di paesaggio, costantemente indagato nella sua opposizione tra esterno e interno, aspetto mentale e fisico. La scelta di un medium come quello della pittura, inoltre, rende inevitabile che la riflessione prenda in esame le potenzialità dell’arte: se essa debba sintetizzare la totalità del mondo o portare in evidenza solo un suo particolare, interrogandosi sulla relazione tra natura e modernità. Le visioni di Thomas Gillespie parlano del

mondo che viviamo: i tanti piccoli disegni, che servono a costituire una grande visione di insieme, rappresentanti capre, pecore, ritratti di famiglia, e cimiteri di auto, hanno l’intenzione di affermare che siamo tutti frammenti di un insieme più grande, come nel nostro sistema fisico in cui le particelle che ci compongono hanno bisogno dell’altro per esistere e per interagire. Le sue grandi composizioni sono la constatazione della dimensione frammentata che viviamo, frutto della forza propositiva dei mezzi di comunica-


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zione; Gillespie sottolinea infatti come questi non siano mai stati così evoluti, ma anche come il loro ruolo sembri quello di portare alla confusione, piuttosto che rendere un panorama della realtà più chiaro, similmente alle sue composizioni, che cercano esplicitamente di suggerire confusione “attraverso un’immagine confusa che confonde”. Sonda e reagisce a questa frammentazione del reale con nuove opere che creano associazioni fra di loro Francesco Lauretta, che parte dalla coscienza del fatto che i frammenti siano l’unica possibilità per stabilire un’immaginazione comune di nuova realtà. La sua azione si spinge, concentrando il massimo del significato nel minimo spazio, a creare una visione che

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non riproduce il mondo ma lo sostituisce. I diversi personaggi rappresentati appaiono come fantasmi, e più che ritratti sembrano colti da una memoria lontana: la pittura si avvicina così alla fotografia divenendo, secondo la descrizione di Roland Barthes, una raffigurazione di morti. E’ lo stesso Lauretta, all’interno del catalogo a specificare il nuovo ruolo della pittura rendendo palese il suo approccio: «La pittura è un medium obsoleto e l’obsolescenza è risorsa di conoscenza. Recuperare una morte apparente del pensiero con l’esercizio aiuta a dimenticare il mondo: come reinventare il medium e dare risorse al soggetto». Serena Trinchero

Nella pagina a fianco: Thomas Gillespie, Senza titolo, 2012. Olio su tela, 139x184cm, courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze. In questa pagina: 1 - Francesco Lauretta, Una forma di grande narrazione, 2012. Olio su tela, 51x40cm, courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze. 2 -Thomas Gillespie, Senza titolo, 2012. Olio su tela, 139x184cm, courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.


| GALLERIA DEL TEATRO ROMANO | Città di Fiesole

Monica Giarrè

Artista selezionato in mostra permanente

Monica Giarrè, Aracne, 2012, olio e acrilico su tela, cm 100x100

“Collezionare Futuro” Promozione Annuale

Ambretta Mari - Grazia Tomberli - Janax - Leo Montemanni Monica Giarré - Roberto Sguanci - Sanfra - Stefano Mariotti – Silvia Jafisco Galleria del Teatro Romano Via Portigiani 34-36 Città di Fiesole (50014) – Tel 055 599626 / 328 6355360 www.galleriadelteatroromano.com – info@galleriadelteatroromano.com


GALLERIA DEL TEATRO ROMANO Città di Fiesole 08-25 settembre 2012 ore 18:00

Interverrà Barbara Angiolini critico d’Arte

extr-art

Se ti senti un Artista “Extr-Art” …contattaci

mostra collettiva di arte contemporanea

EVENTO A NUMERO CHUSO

29 settembre - 13 ottobre 2012

Foul-art Vernissage 29 settembre ore 18.00 Asta benefica 13 Ottobre 2012 ore 17.00 saremo presenti a SHANGHAI ART FAIR

saremo presenti a INTERNATIONAL FAIR FOR CONTEMPORARY ART INNSBRUCK

Interverrà Barbara Angiolini critico d’Arte Evento promosso da Ass.ne Culturale Galleria del Teatro Romano in favore dell’Ospedale Mayer - Firenze La partecipazione alla mostra è ad invito esclusivo dell’organizzazione

01-04 Novembre 2012

21-24 febbraio 2013

(info@galleriadelteatroromano.com ) +39 39 055 599626 cell +39 3286355360


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VAURO Paola Raffo Arte Contemporanea - Pietrasanta (Lu)

Vernissage 19 luglio 2012 Afflitti dalla crisi, trafitti dallo spread, esasperati dal caldo? Nessun problema! A tirarvi su il morale ci pensano Vauro e la galleria Paola Raffo Arte Contemporanea… Vignette caustiche? No, semplicemente il coraggio di dire apertamente la propria opinione, con buona pace dei benpensanti e di tutti coloro che ritengono di doversi trattenere per motivi di prudenza. Vauro Senesi (Pistoia, 1955) è un toscano e come tale non teme né l’arte di criticare, né tanto meno ha paura di risultare sconveniente: la schiettezza e il senso critico sono i nostri porta bandiera e, è inutile dirlo, ne andiamo fieri. Il suo tratto sicuro attraversa il foglio, descrive traiettorie decise e lascia poco spazio alle illusioni: sguardi stralunati, volti imbronciati di politici, una vasta gamma di gesti e di espressioni e il gioco è fatto! La risata sale argentina alla bocca ed esplode liberatoria: le vittime sono tutti, senza troppa distinzione di parte politica. Berlusconi, Brunetta indubbiamente sembrano essere tra i preferiti ma non sono risparmiati nemmeno i temi della società contemporanea che attanagliano in discussioni serrate e sono, giorno dopo giorno, campo libero per ogni tipo di ipocrisia. La tecnica e lo stile sono riconoscibilissimi: un sapiente uso di pieni e vuoti non crea mai un senso di sbilanciamento ma aiuta la trasmissione del messaggio

spesso comprensibile ed efficace anche a un primo sguardo, ribadito e rafforzato poi dalle parole. Le immagini si intuiscono disegnate d’impulso ma sono indubbiamente frutto di lunga esperienza che insieme alla notevole caratterizzazione diviene canale preferenziale per trasmettere l’amara comicità che nascondono. Vauro ha la forza di chi ti guarda negli occhi mentre dice la propria idea: non si nasconde e mette nero su bianco la battuta che tradisce una verità spesso ardua da ammettere. Le tavole grafiche originali sono state per la gran parte realizzate nel corso della trasmissione di Michele Santoro “Annozero” (Raidue) negli anni 20092010, quando Vauro venne sospeso dalla Rai (poi reintegrato) per una vignetta mostrata proprio durante la trasmissione. La sua mano ha da sempre trovato sfogo in pagine importanti alleggerendo il peso quotidiano delle notizie sul Corriere della sera o quello delle giornate scolastiche, tra interrogazioni e compiti, su Smemoranda. Che dire di più? Una mostra per tutti i “maledetti Toscani” e, ovviamente, per il popolo burlone e allegro per eccellenza, quello del Paese del sì! Serena Bedini


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Jill Casty

Impressione/Espressione Galleria Carla Castellana Art & Design, Pietrasanta (Lu)

Vernissage 6 luglio 2012 Fiori, colori, forme semplici eppure estremamente comunicative: Jill Casty riporta la primavera nell’arte, creando opere a limite tra design, scultura e persino pittura... Venerdi 6 Luglio 2012, all’interno dello spazio espositivo della Galleria Carla Castellana Art & Design, si apre la mostra personale “Impressione/Espressione”, dell’artista americano Jill Casty. L’ artista realizza assemblaggi multimaterici, sculture create sia per gli spazi interni che per luoghi residenziali e spazi pubblici. Le sculture si compongono di una grande varietà di elementi impiegando combinazioni di materiali quali metalli, Plexiglas, vetro e, ultimamente, marmo. L’artista utilizza le fusioni di vetro come un pittore utilizza il pennello, per creare campiture fluenti e forme discrete di colore, brillante o liricamente sottomesso; il colore che cambia tono nei giochi di luce cangiante. Jill Casty, fautore del Manifesto in difesa della Bellezza nell’arte contemporanea, ritiene essenziale creare opere caratterizzate da un alto livello estetico che riflettano sentimenti positivi in netto contrasto con quelli della nostra società contemporanea improntati in gran parte alla prevaricazione e alla violenza. Per questo le sue opere rievocano spesso immagini prima-

verili, con colori brillanti e allegri, forme quasi naïf che riconnettono a un’idea di spensieratezza assai poco comune nell’arte contemporanea. La mostra si inserisce nella tradizione di unire Arte e Design che caratterizza lo spazio e la “mission” della galleria. Gli Oggetti d’Arte promossi vanno dal fascino degli Anni Cinquanta fino alla sperimentazione degli Anni Settanta ed alle estrose creazioni degli Anni Ottanta. La galleria infatti vanta una proposta di pezzi unici, come credenze, poltrone, sedie, lampade e oggettistica varia, oltre all’esclusiva selezione di mobili firmati da designer di fama mondiale come Gio Ponti, Carlo Scarpa, Ico Parisi e Finn Julh. Una vera e propria “Full Immension” nel modernariato, tanto vicino al gusto attuale quanto ormai rarissimo da trovare in una così nutrita gamma. A seguire dopo la mostra di Jill Casty, sarà la volta di Luca Bellandi (Livorno, 1962), artista di grande forza espressiva particolarmente apprezzato da critica e pubblico sia in Europa che negli Stati Uniti. Stefania Rinaldi e Massimo Tonietti

Nella pagina a fianco: Jill Casty, Primavera finalmente, vetro e metallo. Courtesy Carla Castellana Art & Design.


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Nella pagina a fianco:

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arte contemporanea DOPO IL SUCCESSO DI CHIAVACCI A MILANO

FRANCO MENICAGLI A SPOLETO

IN OCCASIONE DELLA MOSTRA + 50 SCULTURE IN CITTA’ TRA MEMORIA (1962) E PRESENTE (2012) A CURA DI GIANLUCA MARZIANI

DIE MAUER arte contemporanea - Via Pomeria n°71 Prato



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Intervista a

Marco Nereo Rotelli - Linguaggi del mare Opere di Marco Nereo Rotelli a cura di Stefania Provinciali Hotel Augustus, Lido, Bambaissa Forte dei Marmi (LU)

Vernissage 24 Luglio 2012 Stefania Rinaldi: La mostra presenta un titolo dal carattere fortemente tradizionale, che si confronta con un soggetto che per secoli ha ispirato grandi artisti figurativi, come grandi poeti e scrittori. Come ne rilegge i significati in chiave Contemporanea? Marco Nereo Rotelli: Si il titolo è volutamente e serena/mente tradizionale, pensato per una mostra nel luogo piu’ tradizionale di Forte dei marmi, l’ Hotel Augustus a Roma Imperiale, dove effettivamente un tempo si incontravano pittori, scultori, poeti, letterati; dove è nato il mito del Forte come incontro tra culture e dove il tema del mare era soggetto ed oggetto della rappresentazione. Però le segnalo che il titolo “I linguaggi del mare” è un indizio di qualcosa che sta oltre, certo è volutamente tradizionale, ma il contenuto della mostra è desituante. Se per esempio il mare che cito fosse la realtà? Se i linguaggi non fossero le bellezze cromatiche che il mare dona,ma l’onda

lunga della comunicazione che la globalizzazione inonda? Le cose cambiano contesto a seconda di come le dispongono. Detto questo, ma qual è la chiave contemporanea? Il contemporaneo per prima cosa cosa ci ha insegnato che “c’è poco da dire, c è solo da vivere” (anche questa per esempio è un assoluto dichiarato da Manzoni), un movimento sincronico e diacronico che ha aperto molti possibili, addirittura la possibilità di rispettare la tradizione e non in termini reazionari ma come propensione verso una dimensione ulteriore. S.R.: Il suo amore per la poesia è evidente in ogni sua opera, quale ne è l’origine? M.N.R.: Io amo la poesia al punto tale da esser contro la poesia. Chiaramente anche questo ‘contro ‘ deve esser ben inteso. Qualcuno forse ricorda il mio “Bunker poetico” alla Biennale d’arte di Venezia diretta da Szeemann. Il mio amore per la


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poesia si traduce in un campo di tensione e interrogazione della stessa. Se è ancora poesia quello che Heidegger definisce “il linguaggio dell’essere”, perchè ho la sensazione che l essere non ha piu linguaggio. Amo e frequento tanti poeti, mi coinvolgono ed affascinano. Mi stupisce il loro tentativo assoluto di dire del reale con un verso e mi sembra anche giusto segnalare che questa questa febbre poetica, me la presi proprio al Forte, tanti anni fa, quando timidamente andavo a trovare Piero Bigongiari, che soggiornava a Roma Imperiale. Mi insegnò o meglio mi suggerì che costruire una poesia è come costruire una architettura : che grande prova, che coraggio, che forza hanno i poeti, quelli veri, ovviamente...

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S.R.: Quanto e quale peso ha la Parola sull’Immagine nella sua opera? M.N.R.: Non cerco la realizzazione di opere poetiche, piuttosto cerco di creare, (creare si può dire? ) un dispositivo in cui la scrittura è mistero, come ben espresso nelle opere esposte all’Espace Cultural Louis Vuitton di Parigi, che ora presento all’Hotel Augustus di Forte dei Marmi, dedicate all’antico e misterioso linguaggio rongo rongo dell isola di Pasqua. Una comunicazione per via emozionale, oltre i sistemi ordinari... E non è detto che lo stupore trasmetta meno verita del concetto logico. Aldo Gargani suggerisce di ripensare allo Stupore come possibile paradigma di verità. Creo dunque con il colore, con il mar-

In questa pagina: Marco Nereo Rotelli di fronte all'installazione Save the Poetry, Espace culturel Louis Vuitton, Paris. Foto di Mazen Saggar.


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mo, con mosaici, utilizzo alte tecnologie per le installazioni e tecnichentradizionali. Miro a una sostituzione del reale in parola poetica, alla trasformazione del reale in parola . Ci avevano detto un tempo che non potevamo credere nel rapporto linguaggio realtà ecco, per me la parola pipa, per citar il francese, è veramente una pipa. S.R.: Il mosaico e forme arcaiche simboliche legate a diversi popoli sono una caratteristica distintiva della sua opera, che riporta in luce il tema del viaggio in diverse chiavi di lettura. Come si pone di fronte a questa affermazione? M.N.R.: Il viaggio son i viaggiatori (Pessoa). Dunque il mio viaggio è tra i linguaggi abbandonati, perché penso passino in queste zone d’ombra i messaggi più intensi. “La poesia unisce i distanti”, questo mi interessa, intravedo un incontro tra bushman e rapanui, cioe tra le espressioni degli uomini della giungla e quelli dell isola di Pasqua .... S.R.: Quanto la sua origine veneziana affiancata dalla figura di architetto hanno influenzato la sua produzione artistica? E in che modo? M.N.R.: Penso che la formazione ed i luoghi in cui si riesce a intuire una strada, abbian una loro importanza. Io son nato in una città di luce e acqua e credo architettura mi abbia trasmesso una dimensione e la città una necessaria e fluttuante leggerezza. Realizzo tante installazioni luminose in tante città del mondo, dal Petit Palais di Parigi alla Cattedrale di Santiago de Compostela, dal Living theatre di NY alla prossima, che sarà a Chicago. Ecco, forse questo vestire le città di luce, trasformarle

in pagine di poesia invece di costruirle, ha a che fare con la mia formazione. S.R.: Terminerei questa piacevole chiaccherata chiedendole di presentare il suo lavoro M.N.R.: La mostra all’Hotel Augustus nasce per volontà di Federico Maschietto e dei fratelli, come noto Federico è un editore d’arte, il fratello Vittorio un grande architetto e la sorella una persona ricca di interessi culturali. Ecco dunque spiegato l’arcano. Saranno visibili opere moto significative dalla mia ricerca “Save the poetry” che come detto fu esposta alla sede di Louis Vuitton a Parigi, all’ opera “Messages for humanity “concepita per una serie di mostre in sudafrica e poi le sculture inedite create nelle cave di Carrara dove ben dieci anni fa scolpii per la 11a Biennale la cava dei poeti. Il fatto poi che che le mie opere non siano presentate nei bianchi loft delle gallerie d arte per un pubblico solo di addetti ai lavori, francamente mi riempie di gioia. Lo coglie con intelligenza Achille Bonito Oliva, lo ribadisce in un bel testo a me dedicato il grande Gillo Dorfles : io sono per un arte fuori dai contesti abituali e forse questo abitare con l’arte, le cose,le case, gli spazi così come sono è molto meno scontato di quello che può sembrare. Sarà edito dalla casa editrice Maschietto un catalogo bilingue a cura di Stefania Provinciali, con note di Giuseppe Frazzetto, Achille Benito Oliva, Gilles de Bure. Marco Nereo Rotelli è artista. Stefania Rinaldi è critica d’arte, curatrice di mostre, recensore per i.OVO, Rivista di Arte e Cultura contemporanea.


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Intervista a

Simone andreano Il Posto

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Serena Bedini: Come ha avuto inizio la storia del Ristorante Il Posto? Simone Andreano: Nel 2001 ho deciso di lasciare la mia attività di ristorante a Forte dei Marmi per trasferirmi a Pietrasanta perché vi avevo visto una grande opportunità nel mio campo, da quella data ad oggi sono nati più di venti ristoranti… Massimo Tonietti: Perché unire all’attività di ristorazione anche quella espositiva e di vendita delle opere d’arte? S.A.: La passione per l’arte mi ha spinto e guidato nell’arredamento del ristorante e di conseguenza la conoscenza di molti importanti galleristi e curatori mi ha facilitato nelle scelte ma difficilmente vendo un pezzo che ho comperato per il ristorante… S.B.: Qual è la tipologia di artisti verso la quale si orienta la vostra scelta? S.A.: L’arte contemporanea e i giovani un po’ per gusto ma anche per fama con un occhio al mercato e alla spesa non sembra ma in arte ci sono prezzi per tutte le tasche… M.T.: Come possono proporsi gli artisti per esporre le proprie opere qui? S.A.: Espongo solo in vista di un futuro acquisto nonostante abbia avuto molte richieste difficilmente cedo lo spazio a mostre….

S.B.: Qual è l’ingrediente indispensabile per portare avanti un’attività così particolare in periodo di crisi? S.A.: La determinazione nel fare il proprio mestiere scegliendo sempre il meglio, la crisi rende tutto più’ difficile ma se la si sa prendere può’ essere un stimolo… M.T.: Unire l’arte della tavola alle opere d’arte: una scelta di eleganza e di distinzione. Qual è l’atmosfera che si respira all’interno del Ristorante Il Posto? S.A.: Cerco sempre di sorprendere la mia clientela con opere inusuali ma al tempo stesso attuali e presenti nelle fiere d’arte... Mi piace provocare un po’ per poi tranquillizzare tutti difronte ad un piatto di spaghetti il bello di questo lavoro e’ il continuo confrontarsi con la gente ai tavoli si racconta si progetta ci si interroga e qualche volta si litiga ma l’atmosfera resta sempre stimolante... Simone Andreano è proprietario di Il Posto. Massimo Tonietti è ideatore e direttore di i.OVO, Rivista di Arte e Cultura contemporanea. Serena Bedini è caporedattrice di i.OVO, Rivista di Arte e Cultura contemporanea.


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TRASFORMARE 6-24 luglio 2012 Vernice venerdì 6 luglio ore 18:30 Catalogo a cura di Sonia Zampini

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DENTRO AL CONTEMPORANEO

PINOCCHIO - BIENNALE 2012 GENOVA - FIRENZE Museo Luzzati - Area Porto Antico, Genova A cura di Sergio Noberini

Dal 6 giugno al 13 gennaio 2013 Galleria-Libreria d’Arte Babele, Firenze a cura di Laura Accordi

Dal 7 Giugno al 23 Settembre 2012 Un invito, quello suggerito dai curatori, a ridestare in noi quel “fanciullino” troppo spesso assopito, stanco, quel fanciullino che da solo può trasformarci in persone vere, di ciccia, persone capaci di amare. “Insegui ciò che ami o finirai per amare ciò che trovi”, la grande verità di Collodi-Pinocchio.

Così inizia la favola più letta di sempre, l’avventura fantastica di Pinocchio, di quel burattino curioso, affascinato dalla vita, in continuo movimento, attraverso errori, disincanti, pericoli e simpatiche frivolezze. Nata da un’idea di Flavio Costantini, questa Biennale, è ambientata a Genova, presso il Museo Luzzati e a Firenze alla Galleria- Libreria d’arte Babele, un piccolo scrigno nel centro cittadino, luogo di incontri, di arte, di pensiero, di cultura. Nomi importanti, opere inedite, materiali e tecniche molteplici, si incontrano in un unico salotto, pronte a dialogare tra loro in una festa sensoriale che coinvolge lo spettatore in tutta la sua integrità. Pro-

fumi e gioielli di carta, siedono accanto a sculture, acqueforti, libri d’artista, teatrini e litografie, tutti decisi a rendere omaggio a quel burattino così birichino da finire nelle fauci di una balena, così cocciuto da marinare la scuola, ma così lucido da non smettere mai di sognare. Pinocchio per noi oggi è questo, il mettersi in gioco in un momento di crisi, la parte più umana che sbaglia, che lotta, che dimentica la perfezione, lasciandosi semplicemente vivere. Serena Bedini: Come nasce l’idea di una Biennale su Pinocchio? Sergio Noberini: L’idea di Biennale nasce circa un anno fa’ a Rapallo in un pranzo a



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DENTRO AL CONTEMPORANEO

casa di Flavio Costantini (pittore dei grandi cicli e temi del ‘900). Come d’uso in passato tra Costantini e Luzzati tutti i mercoledì, in questo caso i giovedì, il sottoscritto si reca sulle alture di Zoagli, per l’incontro pressoché settimanale per una colazione. In quella occasione il Maestro Costantini mi propone l’idea di una “Pinocchieide”. La faccio mia e comincia la ricerca con gli archivi Jacovitti, Topor (presso Olicetti), l’archivio Luzzati stesso, Jim Dine, Filippo Sassòli e altri ancora. Fervono i contatti con Antonio Faeti, Goffredo Fofi, Umberto Eco, Marco Baliani, per ottenere dei testi per la pubblicazione del volume monografico che uscirà per le edizioni Nugae di Genova e del Piviere. S.B.: Qual è il rapporto che lega il Museo Luzzati con l’opera di Carlo Collodi? S.N.: Il Museo Luzzati da oltre 10 anni rappresenta il polo per le arti calcate da Luzzati stesso: illustrazione, cinema d’animazione, teatro, grafica e design. Pinocchio è uno dei riferimenti più presenti nell’arte di Luzzati: spettacolo per il Teatro della Tosse, libro per Nuages editore, maquettes teatrali, manifesti, incisioni, serigrafie e altro. Pinocchio apre la via a un ciclo di esposizioni sui grandi temi della grande letteratura italiana: Pinocchio ma anche (in preparazione) don Quicote, La divina Commedia, i Promessi Sposi, La Bibbia. Tutti i titoli citati sono stati toccati dall’arte luzzatiana. S.B.: Per Pinocchio una sinergia tra il Museo Luzzati di Genova e la Galleria e Libreria d’arte Babele di Firenze: qual è il filo invisibile che lega il burattino più famoso del mondo e l’arte? Sergio Noberini: La decisione di coinvol-

gere altri soggetti nella Biennale 2012 si traduce nella proposta a Laura Accordi per un’iniziativa parallela nella galleria Babele con numerosi nomi del mondo dell’illustrazione. Per il progetto il museo Luzzati ha ricevuto il Premio di rappresentanza della Presidenza della Repubblica. Laura Accordi: La storia di Collodi è stata fonte di ispirazione di un numero sorprendente di artisti di epoche più o meno recenti, esponenti delle più svariate correnti, perchè è il viaggio di formazione per eccellenza, l’esplorazione dell’io verso la consapevolezza di se stessi, un percorso di crescita. Attraverso le avventure del burattino narrate dalla creatività e la fantasiia di autentiche personalità della grafica e dell’illustrazione, le mostre di Genova e Firenze tentano di restituirci un’immagine del nostro presente, con l’invito a ritrovare in noi la stessa linfa vitale fanciullesca che anima il burattino di legno. S.B.: Quanti artisti hanno partecipato all’iniziativa di Babele? L.A.: Nonostante le dimensioni ridotte della location fiorentina, siamo riusciti a mettere in esposizione opere di 28 artisti operanti nei più diversi campi delle arti figurative: dalle tavole originali delle più famose edizioni di Pinocchio, alla scultura in terracotta o di materiali di recupero, dai libri d’artista (uno, il libro “triangolare”, un po’ naso, un po’ balena, esposto anche al MoMA), ai teatrini ed opere in stoffa, da dipinti ad olio, a sequenze di lungo o cortometraggi, dalle opere di arte digitale ai collage a strappo. A cura di Eleonora Ciambellotti e Serena Bedini


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OLTRE LO SPECCHIO

Intervista a

PATRICK MIMRAN Un incontro con l’artista Patrick Mimran che fino al 31 luglio propone in una personale al Museo Nazionale Alinari della Fotografia, quarant’anni di fotografie in 38 immagini. A completare il tutto, fino al 2 luglio, anche i suoi Billboards nel cortile degli Uffizi.

Cecilia Fontanelli: Lei è certamente un artista poliedrico ed ha sperimentato pittura, video, installazione, musica. Come e quando è nata la sua passione per la fotografia? Patrick Mimran: E’ vero che utilizzo mezzi di espressione diversi per esprimere le mie idee eppure, da giovane, verso i sette anni, quando ho cominciato, ho avuto un primo contatto con l'arte attraverso la pittura. Solo in seguito, all'età di dodici, ho iniziato ad interessarmi alla fotografia, la mia prima grande passione. Tutto è iniziato in modo semplice poiché, all'epoca, ero fan dei Rolling Stones e decisi di andare a Lione al loro concerto. Quindi per fare delle foto al mio gruppo preferito comprai una macchina fotografica. Così è nata la grande passione che mi ha portato fare tantissime foto, tra cui le prime che potete vedere all’inizio della mostra. C.F.: Che cosa rappresenta, per lei, la fotografia rispetto alle altre forme di espressione artistica? P.M.: E’ difficile da esprimere ma innanzitutto, su un piano personale e un po’ egoistico, posso dire che essa mi porta

un piacere differente, supplementare. Quando si lavora con la pittura si è soli davanti all'opera, nel proprio atelier e si ha un rapporto diretto con la creazione artistica mentre ciò che trovo bello della fotografia è che si ha un contatto con il mondo esterno, si può passeggiare e creare ugualmente qualsiasi cosa venga dettata dalla propria immaginazione. Su un piano artistico inoltre credo che la fotografia si adatti maggiormente alla nostra vita e al nostro mondo di oggi. Se si desidera rappresentare qualcosa, credo che adesso sia più interessante fotografarla piuttosto che sedersi e dipingerla. C.F.: Le sue opere fotografiche sembrano spesso prediligere un’attenta costruzione dell’immagine. Come nasce e si sviluppa, in questo senso, il suo processo creativo e quanto conta la postproduzione? P.M.: In verità io lavoro in un modo piuttosto istintivo, salvo in alcuni casi, come per i video, in cui si pone, per ovvie ragioni, un’importante questione di post-produzione. Per me, la fotografia è qualcosa che nasce in maniera molto


OLTRE LO SPECCHIO

istintiva. Per esempio, all’epoca in cui ho fatto le foto con le bambole, ero molto giovane e la figlia piccola di mio fratello aveva sette otto anni e giocava molto. Un giorno mi sono svegliato con l’idea di poter usare quelle bambole; così le ho prese e sono andato a fare delle foto. Non vi è stata una premeditazione o un lungo studio anche se questo non vuol dire che le opere siano senza significato. Ho preso quel che ho trovato e che mi ha tramesso qualcosa. E questo è quel che è successo un po’ con tutte le foto. Rispetto a molti altri artisti contemporanei che passano troppo tempo a pensare e non abbastanza a creare, io preferisco fare il contrario.

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C.F.: E’ stato detto che nelle sue foto “la finzione ricostruisce la realtà” e lo fa attraverso composizioni attente, colori vivissimi ed immagini forti, spesso provocanti e provocatorie. Quindi è esatto dire che per lei la forma dell’immagine va a fissare dei simboli? Essi, come indica il titolo della mostra Symbols are Symptoms, in che modo e di cosa si rivelano sintomi? P.M.: Innanzitutto nel titolo che ho scelto, come si nota, vi è un lato umoristico. Mi ha divertito pensare e giocare sull’idea che le mie foto e i simboli contenuti in esse e nella mia arte, siano sintomi della mia stessa malattia. Se poi pensiamo a questo più seriamente, pos-

In questa pagina: Patrick Mimran, Neda Pray, 2004 © Patrick Mimran.


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OLTRE LO SPECCHIO

siamo certo dire che le mie foto sono delle rappresentazione mentali di quel che sono e sono il riflesso di quel che penso. Non credo che vi siano davvero provocazioni e in ogni caso non cerco la provocazione ma esprimo uno spirito critico mantenendo viva anche una dimensione umoristica che credo, nel mio lavoro, sia molto più importante. Inoltre penso che la realizzazione di qualcosa sia fondamentale e che un artista debba sempre avere un talento artigianale ben sviluppato. Troppo spesso nell’arte di oggi si mettono avanti le idee e non abbastanza la qualità della realizzazione. Per questo, in tutti i casi, provo a realizzare ogni cosa nel migliore dei modi, con una sfida personale per creare qualcosa che sia più perfetta possibile nella visione del momento stesso in cui la realizzo. Ben inteso che le mie non sono solo delle belle foto ma non sono nemmeno opere svolte esclusivamente in senso intellettualista. C.F.: Le sue foto suscitano sentimenti forti, stupore, smarrimento. In alcune di esse, come in LVMH, si può leggere, a mio avviso, una relazione con i fenomeni di massa. è proprio così? E che rapporto ha il suo linguaggio con le tendenze sviluppate dai mezzi di comunicazione di massa? P.M.: Per quel che riguarda la foto LVMH, devo dire che mi reco spesso a New York dove mi capita di vedere molti poveri per strada ma non ho mai fatto loro delle foto, prima di allora, perché lo trovo triste e un po’ insolente. Eppure, quando sono passato davanti a questo indigente che indossava un cappello Louis Vuitton, ho camminato proseguendo oltre e poi

Patrick Mimran, Green doll, 1974 © Patrick Mimran.

sono subito tornato indietro perché ho sentito l'esigenza di scattargli una foto. Se è ironico che nonostante la ricchezza che crea un grande marchio di lusso, potente e pubblicizzato, come LVMH, vi siano ancora dei poveri, è molto più ironico che anch’essi siano comunque influenzati dalla grande promozione che questo luxury brand fa e che indossino i loro prodotti (anche se in questo caso si tratta chiaramente di una contraffazione). Io credo che questa sia un’immagine che ben rappresenta il mondo di oggi. E’ come se all’epoca di Luigi XIV, avessimo incontrato un povero con la corona sulla testa! Quindi questa foto non è una provocazione ma uno specchio dei nostri tempi in cui tutto è massificato perché le idee passano da un sistema commerciale. Non sono affatto comunista o socialista ma credo che sia possibile mantenere uno sguardo critico sulla società in cui viviamo senza essere politicizzati. Patrick Mimaran è un artista pluridisciplinare in mostra con una personale al MNAF di Firenze fino al 31 luglio. Cecilia Fontanelli è curatrice della rubrica di iOVO ‘Inviato Speciale’ e laureanda in storia dell’arte contemporanea.


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DENTRO AL CONTEMPORANEO

2012 PRESENT ART FESTIVAL IV Meeting in Shanghai Shanghai, Cina

14 luglio 2012 Un ponte tra Italia e Cina ed è subito arte. Intervista a Peishuo Yang e Giada Rodani.

Girovagando per le strade dello storico Quartiere di Oltrarno, ci troviamo di fronte a Present Art Gallery. Si comprende da subito il carattere innovativo del progetto. Una piccola galleria, un grande orizzonte: mettere in collegamento attraverso la comunicazione artistica, due mondi culturalmente lontani ed apparentemente molto diversi: Oriente e Occidente. Alla Present Art Gallery fervono i preparativi per la IV edizione del 2012 PRESENT ART FESTIVAL- Meeting in Shanghai, che sarà inaugurato sabato 14 Luglio presso la Biblioteca Nazionale di Shanghai PuDong, con una mostra che coinvolgerà circa 100 artisti provenienti da oltre 15 paesi diversi. Rivolgiamo alcune domande a Peishuo Yang, communication manager e a Giada Rodani, curatrice di Present Art Gallery. Ilaria D’Adamio: 2012 PRESENT ART FESTIVAL – IV Meeting in Shanghai: di che cosa si tratta?

Peishuo Yang: E’ molto più di un evento artistico! Il Present Art Festival (P.A.F.) non coinvolge solo il mondo dell’arte, ma offre la possibilità a molte aziende di affacciarsi sul mercato cinese. Lo scopo principale del P.A.F. è la promozione dell’arte e delle eccellenze dei singoli paesi, per realizzare un dialogo costruttivo tra Oriente e Occidente. Mostre, forum e conferenze, rappresentano l’occasione per fare il punto sulla stato dell’arte contemporanea e per creare un contatto con il pubblico cinese e con le opportunità, che la Cina odierna offre. I.D’A.:Qual é il peso dell’Art Investment Forum in questo IV Meeting? Quali le aspettative? P.Y.: Il coinvolgimento del CEIBS– China Europe International Business School è importantissimo, perché è uno dei più autorevoli istituti di alta formazione cinesi. Poiché il P.A.F. è una vetrina per gli artisti internazionali, la presenza dell’al-


DENTRO AL CONTEMPORANEO

ta imprenditoria cinese potrà essere determinante per riuscire ad inserirli con successo sul mercato dell’arte cinese. I.D’A.: Che cosa significa essere una galleria che mette in corrispondenza Italia e Cina? P.Y.: Creare sinergie per il reciproco scambio di risorse culturali ed economiche. P.A.F. è una manifestazione che mette in contatto e dà voce a realtà artistiche territoriali tra loro distanti. Per questo, oltre agli spazi espositivi di In questa pagina: veduta di Shanghai

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Firenze, Shanghai e Pechino, si è puntato a creare una web community (www. wepresentart.com), luogo di incontro per gli artisti. Entro il 2012, organizzeremo un tour culturale per gli imprenditori cinesi, interessati ad investire nel settore artistico:si chiamerà Viaggio nel Collezionismo d’Arte in Italia. I.D’A.: E’ molto lo spazio che dedicate ai giovani emergenti? Quali sono i criteri di selezione?


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chiusura la Cina si è risvegliata, finalmente, ed ha tanta voglia di conoscere e di accogliere. I.D’A.: A Giada R.: Che cosa significa organizzare un evento di tale portata a Shanghai? Giada Rodani: Il Festival è un’occasione per trasmettere qualcosa della nostra arte e cultura ad un paese estremamente ricettivo, che sta vivendo una fervente rinascita ed è alla ricerca di stimoli, che alimentino il suo rinnovamento. Questo evento rappresenta un confronto importante con una cultura tanto antica, quanto profondamente diversa dalla nostra. Dall’incontro costruttivo di queste due “civiltà”, credo possano nascere grandi cose.

Veduta di Shanghai

P.Y.: Giovani e meno giovani. Cerchiamo di essere un filtro dell’arte per tutti coloro che riteniamo validi, tecnicamente e per i contenuti proposti. Organizziamo spesso, attraverso l’art community, eventi: per l’Edizione 2013 del Festival a Shanghai è previsto un concorso. I.D’A.: A Peishuo Y.: Che cosa significa essere una giovane gallerista cinese a Firenze? Noti che ci siano molte differenze culturali tra Italia e Cina? P.Y.: A livello culturale sì, sicuramente, dato che sia la Cina che l’Italia hanno entrambe una storia millenaria ed usi e costumi radicati. Stiamo vivendo in periodi storici diversi. Dopo tanti anni di

I.D’A.: Cosa vuol dire oggi lavorare con la Cina nel mondo dell’arte? G.R.: Significa superare le barriere culturali per costruire un linguaggio comune, ciò che da sempre l’arte ha cercato di fare. L’evento è organizzato dalla Present Contemporary Art Ltd e da Present Art Associazione di Collezionisti e Mecenati, con il patrocinio del Ministero della Cultura cinese, dell’Istituto italiano di Cultura di Shanghai, del Consolato spagnolo di Shanghai, della Regione Liguria, della Provincia e del Comune di Genova e di Firenze. www.wepresentart.com Peishuo Yang è proprietaria di Present Art Space. Giada Rodani è curatrice di Present Art Space. Ilaria D’Adamio è copywriter freelance e recensore di i.OVO, Rivista di Arte e Cultura contemporanea.


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L’occasione di indossare un basco.

Gianfranco Chiavacci: movimento e memoria di un uomo. a cura di Gabriella Di Tanno Dedichiamo la nostra rubrica Focus all’opera di Gianfranco Chiavacci (Pistoia, 1936 – 2011), proprio come, già nel maggio 2011, siamo rimasti ammaliati dalle sue capacità e dalla sua parola. Certo dell’incomunicabilità della sua arte, agitato dal sentimento più alto e nobile, quello dell’amor proprio, l’opera diventa per lui amica, amante, vera confidente, e solo con essa modella l’unica casa dove ha abitato e lavorato. Arte che non ha bisogno di essere vista, non deve convincere o confermare agli altri il proprio valore, non accetta le regole così come si presentano, non più caos, né disordine: G. Chiavacci è, all’estremo, ordine, metodo, crea artisticamente e dà conseguenza all’atto geniale che è in lui. Un’attività artistica scrupolosa e costante, testimoniata da un’opera archivistica, stabilisce nell’uomo il Genio e la sregolatezza, un’arte senza paragoni, concreta e immaginaria: un occhio che trattiene e anticipa il moderno. La coincidenza non è casuale: verso il 1962-63, per motivi di lavoro, frequenta corsi presso l’IBM per programmatore di elaboratori elettronici, ma già alla sola età di 12 anni, in maniera distratta, partendo su di un treno da Pistoia, inizia a visitare Firenze, le sue chiese, gli Uffizi, e questa curiosità lo trascinerà, intorno agli anni Sessanta, verso un agire artistico personale necessario. Un’inte-

riorità solitaria fotografata all’interno di un uomo dall’aspetto esile: fermo su di sé fino alla fine, ci si innamorava dell’uomo prima ancora che dell’artista, sperimentava, usava la sua figura per creare, registrava e giustificava ogni traccia, ogni linea, e infine, con la fotografia, chiariva la sua ricerca artistica. Il suo interesse correva intorno alla frequenza, non cinematografica, bensì di singoli elementi, spesso di fili, che ruotando nello spazio, si sfocano, si sovrappongono, interagiscono e si complicano sempre di più. “La fotografia come memoria statica a differenza della nostra che è dinamica”: decide di elaborare un segno personalissimo, una storia che è il suo codice, una totale fiducia in se stesso che provoca nel figlio, Carlo Chiavacci, una vera scommessa. La sua indagine artistica non poteva rimanere insoluta, e così, con la Galleria Die Mauer Arte Contemporanea di Prato si tenta l’ascesa: una mostra - tributo durante la seconda edizione di Milan Image Art Fair, prima fiera d’arte italiana dedicata alla fotografia e al video, accende i riflettori sull’artista. Il grande amore per quest’uomo, per la sua vita, la sua storia d’amore con Gigliola, danno vita ad una trasformazione totale: la sua Arte non era per “tutti” secondo Gianfranco Chiavacci, ora TUTTI vogliono COMUNICARE con la sua Arte. Gabriella Di Tanno

In questa pagina: Gianfranco Chiavacci, Autoritratto, 1976, credits and courtesy Die Mauer Arte Contemporanea.


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MODA

ICONAOCCHIALI, FIRENZE LO STILE GIOCA CON UNA STAGIONE DI ANTICIPO Estate e tendenze. Binomio inscindibile che salta fuori con prepotenza dalle pagine di riviste sfogliate con aria distratta sotto l’ombrellone. Se avete voglia di guardare oltre, i.OVO come al solito vi serve sul piatto un’autentica chicca. Una sola avvertenza: chi ancora non ne avesse sentito parlare, si prepari ad una vera e propria rivelazione.

Non tutti sanno che a Firenze, in un angolo tra viale Mazzini e via Masaccio (zona Campo di Marte) c’è un negozio di nome IconaOcchiali. Lì troverete ad aspettarvi l’affascinante Monica Albanese, designer fiorentina che custodisce nel suo curriculum collaborazioni con big del calibro di Trussardi e Roberto Cavalli. Circa un anno e mezzo fa Monica ha deciso di tuffarsi, insieme alla sorella Barbara, in una nuova avventura che si è concretizzata con l’apertura dei due punti vendita IconaOcchiali. Ho visitato per voi lo store di viale Mazzini e ciò che vi ho trovato all’interno merita un capitolo a parte: in pochi metri quadrati si sintetizza infatti una vita all’insegna della ricerca e del buongusto, veri assi nella manica della designer Monica Albanese. IconaOcchiali è quello che si può definire, a tutti gli effetti, un concept-store. Ma andiamo per gradi. Il negozio sembra arrivare direttamente dal futuro, grazie alle intuizioni di Monica. Per prima cosa, quasi d’obbligo, mi ritrovo a parlare con lei di occhiali da sole. Sappiamo già che,

in estate più che mai, gli occhiali da sole possono veramente fare la differenza donando quel non so che ai nostri outfit. Quelli di IconaOcchiali si possono definire “optical object”, come ci suggerisce Monica. Non è un caso se nel negozio di viale Mazzini c’è la possibilità di ritrovarsi incantate di fronte a uno specchio mentre sul nostro naso sfilano modelli di (introvabili) brand come Andy Wolf, Oliver Peoples, Frency & Mercury e Marni. Un occhio di riguardo anche alle lenti: sono scure, grigie, nere sfumate, finanche blu intenso, purché nascondano lo sguardo e lo preservino come un dono da dedicare solo ai più intimi. Quelli proposti da questi modelli sono concetti tutt’altro che mainstream e ci aiutano a capire in che direzione si sta muovendo la tendenza occhiali. «L’essenziale, quando si sceglie un bel paio di occhiali - rivela Monica - è non identificarsi con un marchio. Tutti i modelli che proponiamo sono stati scelti in base ad un’accurata ricerca attraverso quello che consideriamo realmente icona e quindi rappresentazione di uno stile


MODA

e di un’eleganza che saranno parte integrante del vostro fascino». La clientela tipo di IconaOcchiali questo lo sa bene ed è molto esigente: non esita a inforcare un occhiale dalla forma rotonda (il taglio piccolo è il top). «Questa particolare forma – spiega Monica – non è stata ancora digerita dai più, ma promette di spopolare. Nella prossima stagione sarà invece il momento del rettangolare». Come suggerisce l’appellativo “conceptstore”, Monica Albanese non manca di presentare alla sua clientela veri e propri oggetti di tendenza: via libera dunque alle borse della linea IO, firmata dalla stessa designer fiorentina, agli accessori e agli oggetti di design. Il gusto di Monica rimbalza tra il minimal e l’espressione data dall’uso dei colori. «L’arte mi ha influenzata – prosegue – in particolare il Bauhaus con le sue linee pulite e nette mixate a colori irriverenti. E’ la corrente che mi rispecchia di più». Ma nelle creazioni di Monica, a ben guardare, non mancano nemmeno quei graffi punk portato alla ribalta delle passerelle da Vivienne Westwood e Raf Simons. Sono un po’ queste le basi che rendono ancora

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1 - Occhiale IO by Monica Albanese in collaborazione con Nouvelle Vague di Paolo Seminara. 2 - Foto ICONAOCCHIALI visione | design 3 - Monica Albanese

più atteso il lancio della linea di occhiali firmata da Monica Albanese. Dovremo aspettare la prossima stagione, ma gli ingredienti sono quelli giusti. Fashionisti prendete nota: la linea IO farà parlare di sé molto presto. Per saperne di più: www.iconaocchiali.it Alessandra Petrelli


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flashback

Un italiano a Cannes

Garrone tra Reality e Neorealismo Sociale La Presidentessa della National Film Commission (Dott.ssa Olivucci), ha portato a termine il suo militante discorso di presentazione del Roma3 Film Festival, rispolverando un’espressione che da tempo non veniva adoperata riguardo al panorama cinematografico contemporaneo: Neorealismo Civile. Espressione che simboleggia perfettamente il tragitto da percorrere per tornare a proporre prodotti visivi “impegnati” capaci di rieducare il pubblico italiano o che possano quietare almeno in parte l’enorme disaccordo esposto da critici e registi della schiera “invisibile” del cinema italiano che non trova distribuzione in sala, a maggior ragione se si pensa alle pellicole proposte in questo periodo, proibitivo per tutti gli amanti dei film d’autore. Il regista italiano che al giorno d’oggi si avvicina maggiormente al “Neorealismo Civile” è il romano Matteo Garrone ed è raro trovare di questi tempi personalità così forti nel panorama cinematografico italiano. Vincitore del Grand Prix a Cannes con Reality, è da qualche anno la più notevole e sorprendente realtà del cinema

nostrano. Grazie al successo internazionale di Gomorra (tratto dal romanzo dello scrittore italiano Roberto Saviano; pellicola premiata a Cannes nel 2008 con il Premio della Giuria) il regista ha iniziato a far parlare di sé, divenendo al giorno d’oggi l’unico regista che riesca ad evidenziare una certa tendenza della società italiana fatta di manie e stranezze, dialetti e sguardi, comportamenti e scandalose movenze sociali tipiche di un paese senza più alcuna personalità nazionale. Fin dalle prime opere il regista, era mosso dal desiderio di perlustrare dei territori alla ricerca di un’idea figurativa basata sulla ripresa di luoghi o volti. Non basava il lavoro sulla sceneggiatura; i volti delle persone e le loro facce erano le uniche linee guida per la realizzazione dell’opera. Un lavoro (quello del regista) che solamente nell’ultimo periodo ha iniziato a concentrarsi esclusivamente sul cittadino italiano. Mentre nei primi lungometraggi (da Terra di Mezzo a Estate Romana) Garrone si concentrava specialmente sugli aspetti caratterizzanti l’integra-


flashback

zione e le storie d’amicizia tra immigrati e cittadini italiani; nell’ultimo periodo (da Gomorra a Reality) salta immediatamente all’occhio quanto ci si concentri sulle diversità comportate dalla (dis)unificazione storico – linguistica ed economica nazionale, e sugli aspetti entrati a far parte della nostra cultura lungo il corso di medializzazio-

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ne pubblicitaria del secondo ‘900. Pensando che questo sarebbe potuto essere benissimo un film zavattiniano, non possiamo che tenerci stretto questo “giovane” (a 45 anni in Italia si è giovani) informandoci sui suoi prossimi impegni e lavori. Lorenzo Tore


trova la tua copia! In rosso i nuovi punti di distribuzione

Arezzo GALLERIA CARINI & DONATINI Via Gruccia n°192/b (San Giovanni Valdarno) CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA CASA MASACCIO Corso Italia n°83 (San Giovanni Valdarno) BOLOGNA ONO ARTE CONTEMPORANEA Via Santa Margherita n°10 empoli ASSOCIAZIONE ADLIB via Bellini 27 firenze Accademia Italiana Piazza de' Pitti, 15 50125 Firenze AFRICAN SKY Via Ghibellina n°3/cr AFTER ART GALLERY Via Ghibellina n°38/r M.N.A.F. Museo Alinari Piazza Santa Maria Novella n°14/ar ANGELS Via Del Proconsolo n°29/r APT Firenze Via Cavour n°1/r Via Manzoni n°16 Aeroporto “ A. Vespucci” ARIA ART GALLERY Borgo Santi Apostoli n°40 Arkadia Design -schiffini Via Guido Monaco n°2/a ART&CLOTHES Via Dell’Agnolo n°50/r GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI Via Del Sole n°15/r BASE/ PROGETTI PER L’ARTE Via San Niccolò n°18/r GALLERIA BIAGIOTTI Via Delle belle donne n°39/r BIBLIOTECA DELLE OBLATE Via Dell’Oriuolo n°26 BIBLIOTECA NAZIONALE Piazza Dei Cavalleggeri n°1 BRAC Via Dei Vagellai n°18/r CAnapone Via Mazzetta n°5/a CASA DELLA CREATIVITÀ IED Vicolo Di Santa Maria Maggiore n°1 C.C.C.S. CENTRO DI CULTURA CONTEMPORANEA STROZZINA

Palazzo Strozzi, Piazza Degli Strozzi n°1 GALLERIA CIVICO 69 -ART CAFÉVia Ghibellina n°69/r CLET STUDIO Via Dell'Olmo n°8 CUCO CUCINA CONTEMPORANEA Via Del Melerancio n° 4/r CUCULIA Via De' Serragli n°1-3/r DERB Via Faenza n°21/r DUBLIN PUB Via Faenza n°27/r ENTR'ARTe Via De’ Serragli n°79/r EX 3 CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA Viale Giannotti n°81/83/85 FOR GALLERY -Photo Art ResearchVia Dei Fossi n°45/r FRASCIONE ARTE Via Maggio n°60/r LIBRERIA FELTRINELLI, via dè Cerretani, 30 FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA Via Val Di Marina n°15 FASHION PROJECTS Via De' Serragli n°7/r Flor Design Via Benedetto Dei n°100 Florence Dance Center Borgo Della Stella n°23/r FONDAZIONE IL BISONTE Via Di San Niccolò n°24/r FUA School of Fine Arts Via San Gallo n°45/r Galleria del Palazzo Lungarno Guicciardini n°19 GALLERIA I.A.C. Via Della Croce n°41 (Impruneta) IMMAGINARIA ARTI VISIVE GALLERY Via Guelfa n°22/r LA CITÉ Borgo San Frediano n°20/r LA VIE EN ROSE Borgo Allegri n°68/r CAFFE' LETTERARIO LE MURATE, piazza delle Murate MIO concept store Via della Spada n°34 MUSEO MARINO MARINI Piazza San Pancrazio CINEMA ODEON Piazza Strozzi Otto luogo dell'arte

Via Maggio n°43 r PALAZZO MEDICI RICCARDI Via Cavour n°1 MELBOOKSTORE Via Dei Cerretani n°16 GALLERIA D’ARTE MENTANA Piazza Mentana n°2/3/4 r BOX OFFICE MURATE Via Delle Vecchie Carceri PALAZZO PITTI Piazza Pitti n°1 PALAZZO VECCHIO Piazza Della Signoria GALLERIA POGGIALI & FORCONI Via Della Scala n°35a Via Benedetta n°3/r GALLERIA IL PONTE Via Di Mezzo n°42/b Present Art Via de' Serragli n° 56/58r STUDIO ART CENTERS INTERNATIONAL Via S. Antonino n°11 GALLERIA SAN GALLO Via Frà Giovanni Angelico n°5/r SANTO FICARA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Via Ghibellina n°164/r SCUOLA INTERNAZIONALE DEI COMICS, via Spartaco Lavagnini 42 Simboli Art Gallery Via Di San Giuseppe n° 6/r Simultanea arte contemporanea Via San Zanobi n°45/r GALLERIA DEL TEATRO ROMANO Via Portigiani n°34/36 (Fiesole) TORNABUONI ARTE CONTEMPORANEA INTERNAZIONALE Lungarno Cellini n°13/a GALLERIA VARART ARTE CONTEMPORANEA Via Dell’Oriuolo n°47-49/r TETHYS GALLERY -Fine Art PhotographyVia Maggio n°58r Università Internazionale delle Arti Via Della Forbice n°24-26 Zone Via Del Porcellana n°37r-43a ANTONELLA VILLANOVA via della Spada lIVORNO GALLERIA GIRALDI Piazza Della Repubblica n°59 GUASTALLA CENTRO ARTE Via Roma n°45 lucca Lu.C.C.A. CENTER OF CONTEMPORARY ART Via Della Fratta n°36

PALAZZO MEDICEO Via Del Palazzo n°358 (Seravezza) GALLERIA N°38 Via Del Battistero n°38 GALLERIA SUSANNA ORLANDO Via Carducci n°10 (Forte dei Marmi) pietrasanta FLORA BIGAI ARTE CONTEMPORANEA Via Garibaldi n°37 GESTALT GALLERY Via Stagio Stagi n°28 BARBARA PACI GALLERIA D’ARTE Piazzetta Del Centauro n°2 Piazza Duomo n°25 PALAZZO PANICHI Via Marzocco n°2 angolo Piazza Duomo MARCO ROSSI ARTE CONTEMPORANEA Via Garibaldi n°16 GALLERIA d’ARTE “LA SUBBIA” Via Barsanti n°11 pistoia Agenzia per il Turismo di Pistoia Piazza Del Duomo n°4 CAFFETTERIA MARINI Corso Silvano Fedi n°32 Museo Marino Marini Corso Silvano Fedi n°30 PALAZZO FABRONI Via Santa n°5 SCIATO' via Garibaldi 49 (Serravalle Pistoiese) prato ELEONORA D’ANDREA CONTEMPORANEA Via Vincenzo Gioberti n°14 DIE MAUER ARTE CONTEMPORANEA Via Pomeria n°71 GALLERIA GENTILI Via Del Carmine n°11 ARMANDA GORI ARTE Viale Della Repubblica n°64/66/68 LATO - Piazza San Marco n°13 opificio JM Piazza San Marco, 39 RISTORANTE PEPE NERO Via A. Zarini n. 289 LAURABALLA STUDIO D'ARTE Via Mazzini n°34 GALLERIA OPEN ART Viale Della Repubblica n°24 CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI Viale Della Repubblica n°277 SIENA Galleria Gagliardi Via San Giovanni n°57 (San Gimignano)



TILT

MOSTRA

GESTALTGALL E R Y

PERSONALE

DI

MASSIMO CACCIA A

CURA

DI

IGOR

ZANTI

7 LUGLIO - 2 AGOSTO 2012 Gestalt Gallery - via Stagi 28 Pietrasanta (LU) www.gestaltgallery.it - tel 0584.790.900


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