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MODULO FORMATIVO

ESPLORIAMO LE PROPRIETA’ DEGLI OGGETTI

SCUOLA DELL’INFANZIA

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ESPLORIAMO LE PROPRIETA’ DEGLI OGGETTI Livello scolare di riferimento: ultimo anno della scuola dell’infanzia (5/6 anni) Campi d'Esperienza coinvolti: Le cose, il tempo e la natura; I discorsi e le parole; Messaggi forme e media; Lo spazio, l’ordine e la misura. Collocazione del modulo nel curricolo verticale e all’interno del curricolo annuale: Il modulo preso in esame si colloca come punto di partenza del tema “Dalla proprietà degli oggetti alle proprietà della materia” e si ricollega, alle attività inerenti l’argomento, che verranno successivamente sviluppate ed approfondite all’interno del curricolo verticale del ciclo dell’obbligo. Per quanto riguarda il curricolo annuale, trattandosi di scuola dell’infanzia, non si colloca in un periodo particolare ed ogni singola scuola può individuare, all’interno della programmazione dell’anno scolastico, il periodo ritenuto più opportuno. Il Campo di Esperienza a cui si fa cui si riferisce il seguente modulo è “Le cose, il tempo e la natura”. Prerequisiti  Saper osservare ed esplorare attraverso l’uso dei sensi Saper usare la manipolazione diretta sulla realtà come strumento di indagine  Distinguere liscio/ruvido, grande/piccolo, leggero/pesante… Obiettivi che si intendono perseguire (*) Al termine del percorso il bambino dovrebbe aver acquisito le seguenti conoscenze e abilità :  Identificare alcune proprietà degli oggetti (liscio/ruvido, leggero/pesante, grande/piccolo…) ed in base ad esse formare raggruppamenti  Affermare se gli oggetti appaiono composti dello lo stesso materiale o di materiali diversi  Individuare i materiali di uso comune di cui sono fatti gli oggetti (legno, carta, cartone, plastica, vetro, metallo) e formare raggruppamenti  Rappresentare con il disegno l’esperienza vissuta  Usare simboli come strumenti di registrazione  Raccontare l’esperienza utilizzando un lessico appropriato  Esprimere verbalmente le sensazioni che derivano da un approccio sensoriale con gli oggetti

(*) Questi obiettivi operativi costituiscono la descrizione dei risultati attesi in termini di conoscenze e di abilità riferite alla competenza relativa alle proprietà degli oggetti, dei materiali e delle sostanze http://scientificando.splinder.com

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Metodologie Per non trasmettere semplici contenuti, ma favorire i primi processi di organizzazione dell’esperienza è importante che l’insegnante predisponga una serie di attività che permettano ai bambini l’esplorazione degli oggetti attraverso l’uso dei sensi, stimolando la loro naturale curiosità, attraverso domande/problema alle quali i bambini saranno invitati a rispondere, formulando semplici ipotesi da verificare attraverso l’esperienza diretta ed il confronto con le ipotesi e la discussione collettiva. Sono da prevedere tempi lunghi per dare la possibilità ai bambini di esplorare liberamente gli oggetti, giocare con essi e inventarne usi e funzioni, singolarmente ed in gruppo. Solo in un secondo momento, si potrà procedere ad individuare alcune proprietà degli oggetti esplorati, provare a classificarli, proponendo ai bambini giochi conosciuti (es. il gioco di Kim…dove si deve indovinare, usando solo il tatto, di che oggetto si tratta o di che materiale è fatto) o inventandone altri insieme a loro, favorendo l’aspetto ludico quale mezzo per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Fasi del modulo formativo a) Stimolo iniziale: ritrovamento in sezione di alcuni pacchi regalo. Che cosa conterranno? b) Apriamo i doni e scopriamo: tanti oggetti diversi per forma materiale colore….Lasciamo ai bambini libera iniziativa ed osserviamo cosa fanno, come interagiscono con la “nuova scoperta” senza interferire nella loro esplorazione. c) Registriamo: impressioni, commenti, voci, suoni d) Conversazione clinica: cosa sono…proponiamo raccogliamo le varie ipotesi dei bambini

domande/stimolo e

e) Osserviamo e manipoliamo gli oggetti: chiediamo ai bambini come sono, cerchiamo di definire alcune caratteristiche per arrivare ad identificarne le proprietà (sono lisci o ruvidi? Grandi o piccoli?…) f) Giochiamo a formare le famiglie di oggetti in base ad alcuni criteri dati: uso, colore, proprietà… g) Giochiamo ad occhi bendati a riconoscere gli oggetti (gioco di Kim) h) Osserviamo e manipoliamo gli oggetti: chiediamo ai bambini di che cosa sono fatti questi oggetti. Attendiamo le loro risposte spontanee e

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confrontiamole con quelle degli altri. Discussione di gruppo e formulazioni di varie ipotesi. i) Ricerchiamo nell’ambiente altri materiali uguali a quelli degli oggetti esplorati j) Giochiamo a formare le famiglie di oggetti fatti di legno, carta, metallo, vetro, cartone, plastica k) Raccogliamo i dati, utilizzando simboli condivisi l) Conclusione del percorso con rielaborazione attraverso il disegno commentato dal bambino

dell’esperienza

m) Verifica da parte dell’insegnante del lavoro proposto per valutarne il valore formativo Risorse necessarie a) Tempi: pur non consigliando un periodo di realizzazione preciso, orientativamente si indicano come possibili i mesi di aprile/maggio b) Materiali: legni di vario tipo e formato, oggetti di plastica, di vetro e di ferro, lattine, riviste, quotidiani, scatole di vario formato, colori di diverso tipo, fogli di carta bianca, colorata e di vario formato, colla forbici… c) -

Apparecchi e strumenti Videocamera Macchina fotografica Registratore e audiocassette registrabili

d) Risorse esterne alla scuola - Laboratori artigianali (es. falegnameria…) Verifiche formative, esercitazioni, e relativa discussione La verifica in questo ordine di scuola deve principalmente rilevare se ciò che gli insegnanti hanno proposto è stato recepito dai bambini. Il team docente dovrà, perciò, comprendere il grado di consapevolezza raggiunto dai bambini per eventualmente modificare gli interventi educativi, rendendoli più adeguati e consoni alle loro specifiche richieste.

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Allegato 1 – Conversazione con bambini di una scuola dell’ infanzia Tutti quanti noi usiamo continuamente oggetti e dopo l’uso si pongono quasi sempre alcune alternative: cosa ne faccio di “questo”, lo posso riutilizzare o lo butto? Lo getto in un unico contenitore insieme a tanti oggetti diversi, oppure…. Ins. Se gettiamo tutti i rifiuti della nostra casa nello stesso contenitore, rispettiamo la natura? B. Noo! Ins. Noi dobbiamo rispettare la natura, abbiamo tante cose, siamo ricchi di tante cose e siamo molto fortunati per questo. Ad esempio, spesso dopo aver pranzato, mangiamo una cosa che tanti altri non hanno? B. Sììì, il gelato! Ins. Giusto, il gelato…dove è contenuto perché non si sciolga? B. nel contenitore! “ nella sporta di plastica! Ins. Ma io poi cosa ne faccio del contenitore, lo getto? B. lo butto nelle campane. Ins. Quali, quelle del campanile? b. no, nei contenitori dove si mette la carta, il vetro… Ins. dove potrebbe essere? B. vicino a casa mia! Ins. allora, quante ce ne sono? B. tante! Successivamente, l’insegnante mette a disposizione dei bambini vari materiali: plastica, lattine, carta… e ne stimola la libera esplorazione attraverso il tatto. Mentre i bambini manipolano ed osservano, l’insegnante pone loro alcune domande. Ins. dove si butta questo recipiente? (bottiglia di plastica) b. nei recipienti di plastica “ nel “pattume” “ no nel “pattume”, nei recipienti che sono nel parcheggio! Ins. bambini, perché dite che questo recipiente è di plastica? (passa da ognuno per farlo toccare) B. perché è morbido B. perché è trasparente B. per me perché si allarga e si stringe B. per me perché se si rompe taglia B. anche il vetro taglia! B. perché è trasparente e morbido B. perché si allarga e si stringe Ins. ora ditemi, se lo toccate, com’è? B. è caldo B. è liscio http://scientificando.splinder.com

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B. B. B. B. B.

è morbido liscio penso che è plastica e trasparente è morbido non è molto caldo ma neanche tanto freddo

… Ora l’Ins. fa vedere ai bambini un altro contenitore di plastica e chiede: quante mamme avranno delle scatoline così? B. la mia mamma le tiene tutte per riutilizzarle B. la mia mamma le ha buttate tutte nel “pattume” dove ci va tutto Ins. devi dire alla tua mamma che va buttata nella plastica Ins. sapete bimbi, siamo tanto fortunati che abbiamo anche la Fanta, la Coca Cola…, quando abbiamo bevuto, cosa ne facciamo del contenitore? B. la teniamo per metterci delle altre cose, la tagliamo e la riusiamo. B. esempio i chiodi Ins. ma se decidete di gettarla dove la mettete? B. nel pattume dove si butta solo la plastica oppure che cosa è…bo, non lo so! L’insegnante fa vedere la lattina e chiede: di che materiale è? E’ di plastica come quello di prima? B. sì, perché anche questo si può fare come prima Ins. se lo si stringe tutto tra le mani, si rompe? B. sì! Ins. sicuri? Se io stringo si accartoccia allo stesso modo? …Un bambino prova ad accartocciare il contenitore e dice:<<no, però si accartoccia è più pesante!>> Ora l’insegnante fa toccare a tutti i bambini la lattina e chiede loro com’è, che sensazione provano… B. è duro “ è di ferro “ si accartoccia è ferro Ins. ma è dello stesso materiale di questo? (fa vedere e toccare un contenitore di plastica) B. no! “ è duro “ è duro e caldo “ è ferro “ si tira Ins. ma torna con la stessa forma di prima? B. no “ per me è freddo “ è duro e taglia anche! Ora l’insegnante mostra un altro barattolo che conteneva l’ananas e chiede se è uguale a quello della Fanta… B. sì Ins. dove si comprano? E quando non si usano più cosa ne facciamo? B. si può fare un porta penne http://scientificando.splinder.com

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Ins. e se decido di gettarlo, dove lo butto? B. nella plastica. Ora l’insegnante fa toccare il barattolo dell’ananas per capire se è uguale a quello della fanta o se è di plastica e chiede a quale somiglia di più. B. alla fanta perché è lungo “ è di ferro “ è di ferro ma non si accartoccia perché è più duro “ io riesco ad accartocciarlo un po’ l’ho schiacciato “ io lo faccio come era prima (riesce a riportarlo quasi alla forma originale) “ è duro “ mi sembra di ferro perché è durissimo Ora l’insegnante lascia cadere i barattoli e dice <<Oh, che sbadata!>> accidenti, si saranno rotti? B. no, non si sono rotti Ins. e se getto in terra questa bottiglia (è di vetro), cosa succede? B. si rompe e ti può far male Ora l’insegnante fa toccare ai bambini la bottiglia di vetro e chiede loro se sembra uguale alla lattina… B. è vetro “ è liscio Ins: allora è ferro come questo? B. è duro L’insegnante fa vedere il barattolo di fanta e chiede se la bottiglia è liscia come quello… B. è vetro “ sì, è vetro perché è liscio “ qui è ruvido e qui è liscio poi qui è fatto di vetro e qui di plastica Ins. in questa stanza c’è qualche cosa fatto di questo materiale? B. i vetri, quelli là, perché sono duri Ora l’insegnante mette la bottiglia vicino alla finestra e chiede, sono uguali? B. no perché la bottiglia è verde Ins. allora sono diversi per questo? B. no, è solo colorato Ins. è trasparente? B. sì Ins. se cadono si rompe uguale? B. sì Ins. allora il vetro se cade si rompe? B. sì Ins. e poi com’è, trasparente? B. sì Ins. ma che cosa vuol dire trasparente? B. che si vede dopo

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L’insegnante mette la bottiglia davanti al viso e chiede, mi vedete? B. sììì! Ora mette la lattina davanti al viso e chiede sempre, mi vedete? B. no! Ins. allora la lattina è trasparente? B. no! Ora l’insegnante prende il cartone e chiede che cosa se ne può fare… B. si può riutilizzare o strappare “ si può rompere Ins. che cos’è? B. è cartone Ins. se vogliamo gettarlo dove possiamo metterlo? B. nel pattume della carta Ins. Ma perché dici che è cartone? B. perché è duro e si può tagliare Ora l’insegnante fa toccare a tutti il cartone e chiede di esprimere le sensazioni… B. si rompe però non ci facciamo male, si piega e si stringe “ è carta “ si stringe “ si rompe Ins. si rompe se lo getto in terra? B. no “ fa rumore Ins. E’ come la lattina? B. no Un bambino lo strappa e grida: si rompe! Ins: ti sei tagliato? B. no Ins. allora si rompe, ma non taglia… B. è morbido e si strappa “ per me è cartone, si rompe e si stropiccia! La conversazione si conclude con un riepilogo dei materiali osservati e manipolati e con una assegnazione degli stessi ai contenitori per la raccolta differenziata, di cui si parlerà nei giorni successivi.

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