Filippetti Yacht
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NAVETTA 26
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Avere uno yacht unico, personalizzabile in tutti i dettagli, sia negli esterni che negli interni, per rispondere al meglio alle richieste del suo armatore: questa è la prerogativa del Cantiere Filippetti Yacht che da pochi giorni ha annunciato la costruzione di una nuova unità della Navetta 26.
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Ranieri International
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PREDATOR 222
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Nella vasta gamma della Ranieri International, la più ampia d'Europa, che conta ben 43 diversi modelli, divisi tra le Open, Sundeck, le Cabin, le Sport Fisherman e i Ribs, trovano spazio anche due importanti fisherman lanciate sul mercato nel 2014: Interceptor 222 e Predator 222. Le due barche hanno molto in comune: la carena HIS, marchio di fabbrica del Cantiere, lo stesso redan centrale, le dimensioni di 6.60 mt f.t. e la distribuzione dei pattini sul piano di scivolamento. Ciò che cambia completamente vocazione a Interceptor e Predator è la coperta: la prima è, infatti, un open center consolle mentre la seconda è un cabin.
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Kifaru Yachts
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SUITE 47
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Un motoscafo sportivo, dalle linee eleganti, innovative e di alta tecnologia, questo è il nuovo Suite 47 di Kifaru. Dai primi renderings si nota subito un design decisamente sportivo e performante che vuole avvicinarsi allo stile dell'automotive in una veste paragonabile a una Bentley GT del mare.
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Schede TECNICHE Hallberg Rassy
>>> barche a vela
44 Svelati i rendering del nuovo 44 piedi di Hallberg Rassy, ma per la presentazione ufficiale dobbiamo aspettare il Salone di Düsseldorf a gennaio 2017. Il Cantiere ha concentrato in questa imbarcazione molte innovazioni e ammodernamenti che in passato, probabilmente per vocazione conservatrice, non aveva ancora inserito. Il risultato è una barca che eredita dalla precedente HR 55 lo specchio di poppa abbattibile che rende la plancia di poppa particolarmente grande, accogliente e soprattutto perfetta per i bagni. La plancia sarà offerta in versione manuale, ma in optional il movimento potrà anche essere automatizzato. Un altro aspetto importante e innovativo sono le doppie pale del timone: comandate da una sola ruota centrale, questo permetterà maggiore controllo, soprattutto in condizioni di mare e tempo sfavorevoli o avverse. L'imbarcazione, progettata dallo studio Frers, vanta un bompresso integrato che si presta a vari possibili utilizzi: un attacco di vele, un ricovero per ospitare l'ancora o una scaletta per quando la barca è ormeggiata di prua.
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>>> barche a vela
Schede TECNICHE
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Schede TECNICHE LTN
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>>> imbarcazioni pneumatiche
26 VENOM
LTN 26 Venom è il nuovo battello del Cantiere ber-
metalliche dei trattamenti particolari che ne assi-
gamasco, nato dalla collaborazione con il designer
curano l'ottimo mantenimento e non richiedono
Alessandro Chessa e costruito completamente in
particolare manutenzione.
alluminio. Questo Luxury Rib coniuga soluzioni
La carena è una "single step" ad alta efficienza e
tecnologiche innovative con ottime doti di abitabi-
unitamente al peso contenuto, determinato dal-
lità e scelte estetiche in ogni dettaglio.
l'impiego dell'alluminio, richiede potenze inferiori
LTN Ribs nasce nel 1995 dalla passione per la nau-
rispetto a battelli tradizionali di pari dimensioni,
tica di Ezio Agazzi e Giulio Sottocornola: nel 2014
dunque costi di acquisto e di esercizio più bassi.
viene prodotto il primo battello, LTN 18', l'anno
I tubolari sono in Hypalon-Neoprene ORCA e sono
successivo il 21'.
stati studiati dal Cantiere soluzioni che garantisco-
Il nuovo 26 Venom è stato soggetto ad analisi tec-
no al battello un assetto a trimarano in ogni con-
nologicamente evolute per garantire alla struttura
dizione di mare, a tutto vantaggio della stabilità,
una robustezza fuori dal comune, grazie anche al
della sicurezza e delle doti di governabilità del
materiale utilizzato, l'alluminio 5083, che lo rende
mezzo: i tubolari, infatti, sono rastremati verso
resistente sia agli impatti che agli agenti deterio-
prua e i coni poppieri in alluminio a slanci tronchi
ranti tipici dell'ambiente marino.
per abbattere le turbolenze a poppa (suctionef-
Il Cantiere, inoltre, ha utilizzato per le superfici
fect).
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>>> imbarcazioni pneumatiche
Schede TECNICHE
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Per saperne di più ... A PESCA Sogno di un giorno di inizio
ESTATE di Andrea Iacovizzi
L'estate è alle porte, ma complici le piogge ancora
gione estiva, dove per seguire il termoclino si
copiose ed i venti da nord, l'acqua fa fatica a scal-
imbrancano a profondità intorno ai 50 mt.
darsi e con temperature prossime ai 17° non è dif-
I rovesci improvvisi, poi, danno un apporto di ossi-
ficile incontrare pesci oversize.
geno all'acqua che innesca il movimento di tutta la
Traina con il vivo, di inizio o di fine stagione?
catena alimentare, portando i grossi pesci stanzia-
Questa la domanda che appare ovvia: quando i
li in caccia prima della stasi estiva.
pesci "invernali" dovrebbero ormai essere un ricordo e quelli "estivi" una trepidante attesa, si può
ALLA RICERCA DELLO SPOT GIUSTO
ancora tentare qualche colpo sottomisura, pren-
Individuare la zona di pesca in questa parte di sta-
dendo in zona cesarini il pesce della stagione.
gione può non essere un’impresa semplice. Difatti le secche non saranno il luogo ideale dove calare
UN OCCHIO AL CLIMA
le nostre esche, ma bensì le cigliate e le depres-
Tentare la cattura di un bel pesce, di un esempla-
sioni fangose. Il movimento di plancton e krill
re di taglia, a traina di fondo in questa stagione,
generato dalla differenza di temperatura porta,
può non essere un caso.
infatti, il fango in sospensione, divenendo così un
Con un occhio all'ecoscandaglio, monitorando la
habitat naturale per sgombri, sugarelli e sardine.
temperatura dell'acqua che ancora non ha assun-
Di conseguenza grossi dentici e cernie e, perché
to valori tipicamente estivi, possiamo notare che
no, scorfani e mostelle, si metteranno in caccia
grossi assembramenti di sardine e sgombri sono
certi di banchettare facilmente nascosti dalla
già in attività, in acque più basse rispetto alla sta-
sospensione.
Una vasca del vivo ben fornita di esche
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Per saperne di più ... A PESCA
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Per saperne di più ... A PESCA Una tecnica per fare il
VIVO di Fabio Storelli
Il sabiki, attrezzo importato come tantissimi altri utili accessori made in Japan, è un terminale in nylon o fluorocarbon composto da numerosi braccioli, solitamente sei, legati ad un trave con girella e moschettone alle estremità. I braccioli terminano con un amo ricoperto da materiali diversi come una strisciolina di pelle di pesce (chiamate anche skirt o gonnellino), delle perline colorate luminescenti e fili svolazzanti o ancora delle vere e proprie imitazioni siliconiche di gamberetti o acciughine. E' ovviamente un'attrezzatura pescante da usare in verticale ma possiamo assicurarvi che anche a traina, specialmente con l'affondatore idrodinamico abbiamo avuto risultati esaltanti. A differenza del bolentino, con il sabiki non è neppure necessario innescare l'amo: sarà, infatti, lo skirt o l'esca siliconica collegata, ad attirare il predatore invogliandolo ad attaccare permettendo così di avere a bordo un attrezzo sempre pronto all'uso in ogni momento. Il sabiki veniva, e viene tutt'ora usato dai giapponesi, per catturare tutte le specie di pesci che stazionano nella fascia centrale o in prossimità del fondo. In Italia, dopo un primo momento di gloria, il sabiki ha trovato la sua destinazione specialmente in quei pescatori che necessitavano di catturare rapidamente una quantità consistente di pesce da innescare nella traina col vivo. Difatti con questa tecnica sugherelli, boghe, sgombri, lanzardi e anche alcuni pesci di fondo difficilmente resisteranno alla tentazione di non attaccare l'esca fluttuante nell'acqua.
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Rubrica INFORMANDO
Quando la manutenzione del gommone vi stressa, niente paura: ci pensa BLUE MARINE! Finalmente siamo in piena stagione estiva, sole, mare e relax! Ma non è tutto oro quel che luccica, per il diportista fa capolino il solito fastidioso grattacapo: la manutenzione e il ripristino del tessuto dei gommoni deperito dagli agenti atmosferici e attaccato dalle muffe persistenti, che oltre a causare un effetto davvero antiestetico, corrodono i tubolari causando non pochi problemi. Blue Marine, azienda leader nella produzione di detergenti e accessori per il ripristino e la manutenzione nautica, questo lo sa bene e sa come aiutare diportisti e non attraverso una linea di prodotti studiata ad hoc, facili da utilizzare ed efficaci contro ogni tipo di sporco dell'imbarcazione. Pochi e semplici sono gli step da seguire: - lavare a fondo tutta la superficie del tubolare con New Magic, prodotto specifico per il ripristino e la manutenzione di tutti i tipi di battelli pneumatici: eliminando vecchie cere e siliconi, ripristina l'originale colore dei tubolari e prepara il telo ad eventuali riparazioni favorendo incollaggi permanenti. - se sono presenti macchie di muffa e funghi, spruzzare in modo uniforme sull'intero gommone (tubolari, vetroresina e cuscinerie) lo Shmuffex: non sarà necessario strofinare ma lasciar agire il Prima e dopo l’utilizzo di New Magic
prodotto dai 15 ai 45 minuti e sciaquare con acqua.
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Rubrica PORTO Marina del
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GARGANO
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Rubrica PORTO
Abbracciato dal promontorio del Gargano, o Montagna del Sole come veniva anticamente chiamata dai suoi abitanti, nel Golfo di Manfredonia si trova Marina del Gargano, confermatosi dal 2013 come uno dei porti turistici piĂš strategici per posizione, fondali e sicurezza meteo marina della nostra penisola. Ben collegato con l'Aeroporto Internazionale di Bari "Karol Wojtyla", e raggiungibile dall'aeroporto di Foggia "Gino Lisa" percorrendo la superstrada, questo marina, adiacente al Centro Storico di Manfredonia e al Lungomare del Sole, costituisce un vero e proprio polo di attrazione per diportisti e turisti che desiderano godere della splendida regione del Gargano, visitare il versante adriatico del Mediterraneo e passare dei momenti di relax in localitĂ internazionali vicine come la Grecia e la Croazia.
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Trend &
LIFESTYLE Sentori di mare nei bouquet
CÀ DEI FRATI Sulle sponde meridionali del lago di Garda sorge, come se stesse fuori dal tempo, uno splendido vigneto che risale ad un secolo orsono, quando la famiglia Dal Cero si trasferisce a Lugana dalla terra d'origine nel veronese. L'azienda di famiglia, composta inizialmente di un solo ettaro e coltivato con colture generiche, inizia a prendere direzione grazie all'intuizione del giovane Felice Dal Cero che capì le potenzialità di quel terreno rispetto alla coltura della vite. Ebbe così inizio la produzione dei vini. Da allora, di generazione in generazione, la famiglia tramanda questa azienda, che oggi è considerata tra le produzioni vitivinicole più importanti in Italia. Un vino conosciuto e apprezzato ovunque che, ai consigli suggeriti e tramandati dalla famiglia, lega l'innovazione e le capacità imprenditoriali dell'export. Uno dei segreti del successo dell'azienda è nei ruoli: un quadro familiare basato su stima, unità e rispetto reciproco quello di oggi, che vede Igino impegnato nella vinificazione, Gianfranco a seguire l'aspetto agronomico, Annamaria in amministrazione e la mamma Rosa, nella supervisione. Valori importanti che rafforzano fortemente l'identità aziendale. Il rispetto della terra e del territorio è senz'altro un altro punto focale dei valori aziendali, espressi in un accorto utilizzo delle preziose nuove tecnologie che sono considerate uno strumento per rispettare e valorizzare il prodotto finale. Un bouquet ricco non solo nei profumi e nelle sensazioni che si hanno già solo stappando una bottiglia Cà Dei Frati, ma una vasta gamma che annovera due produzioni importantissime e che da sempre sono di grande impatto sul pubblico.
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