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PERIODICO DI INFORMAZIONE DI CONFCOMMERCIO FAM DELLA PROVINCIA DI MODENA n°
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Novembre 2018 NUMERO 18 ANNO II
APPENNINO MODENESE
Referendum per fusione Montecreto-Lama Mocogno, occasione persa
ENTE FIERA
Motor Show, si punti su eccellenza e respiro internazionale
TURISMO
Affitti privati, aumenta il sommerso nel turismo
GOVERNO
Manovra 2019, misure e costi 1
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Il Punto
Referendum per fusione tra Montecreto-Lama Mocogno: occasione persa
P
rendiamo atto dell’esito del referendum, che per uno scarto minimo di voti in uno dei due comuni interessati, non ha dato il via libera al progetto di fusione dei comuni di Lama Mocogno e Montecreto: una occasione persa sulla via della semplificazione della vita a imprese e cittadini e soprattutto sul ritorno agli investimenti. Nella convinzione che l’ultima parola spetti comunque ai Consigli Comunali, continueremo a ribadire senza se e senza ma che in una situazione di progressiva riduzione delle risorse finanziarie a disposizione degli enti locali, i processi di integrazione/fusione tra i piccoli comuni sono indispensabili per creare le condizioni più adeguate per la gestione delle funzioni amministrative e per poter garantire la continuità stessa dei servizi ai cittadini e
alle imprese. Allo stesso tempo riteniamo che si debbano intensificare i rapporti di collaborazione tra gli enti locali superando logiche di confine campanilistiche, per arrivare a concretizzare, in diverse realtà della provincia, quei progetti di fusione che, dove già realizzati e sperimentati in territori anche a noi vicini (es. Valsamoggia), hanno prodotto risultati inconfutabilmente positivi anche sul piano degli investimenti. Nel caso del referendum sulla fusione tra Lama e Montecreto, non possiamo non rammaricarci del fatto che le comunità dei due territori perderanno la possibilità di impiegare a favore di cittadini ed imprese, importanti risorse economiche - quasi 800.000 euro all’anno per dieci anni - e dovranno rinunciare ad altre opportunità e vantaggi per razionalizzare e rendere più efficace l’azione amministrativa.
Proprio perché sono in gioco gli interessi generali dei cittadini e delle imprese, e per non assistere al ripetersi situazioni come quelle già verificatesi anche in altre realtà del territorio provinciale e nazionale, Rete Imprese chiede che intervenga una normativa nazionale e regionale che regoli in maniera stringente tali percorsi di integrazione e vincoli, con scadenze temporali ben definite. Intanto, a fronte di nuove consultazioni su altre auspicabili aggregazioni, ci si dovrà impegnare con ancora maggiore forza per favorire confronti di merito e fornire ai cittadini tutti gli elementi informativi necessari per pronunciarsi su scelte cruciali che riguardano gli interessi generali della collettività e delle imprese, nonché per evitare le conseguenze negative che possono derivare da azioni di disinformazione. Rete Imprese Italia della Provincia di Modena
PERIODICO DI INFORMAZIONE DI CONFCOMMERCIO FAM MODENA Edito da M.I.A. S.r.l. Reg. Trib. di Modena n° 13/2016 del 28/07/2016 ISSN 2531-4904 Stampa Grafiche TEM Modena
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Economia locale SONO 2.500 I POSTI LETTO MESSI IN VENDITA ON LINE DA PRIVATI IN PROVINCIA
Aumenta il sommerso nel turismo, urgente una legge ad hoc
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anno raggiunto quasi quota mille (978) gli alloggi messi in ‘affitto’ da privati in provincia di Modena su una serie di portali, circa il 70% degli annunci risulta presente sul solo sito Airbnb, i corrispondenti posti letto sono circa 2.500 e la crescita, nel confronto con l’agosto del 2016, è stata addirittura del 118%. Questi, in sintesi, i numeri della nuova indagine condotta da Federalberghi-Confcommercio Modena sul fenomeno delle camere di privati vendute a fini turistici. Soprattutto nel capoluogo, a fianco dell’offerta ufficiale - alberghi, residence, affittacamere, b&b - c’è solo l’imbarazzo della scelta: si va dal “caratteristico e accogliente bilocale nel centro storico di Modena”, alla “dimora tipica e molto centrale”, passando per “la villa indipendente a 10 minuti da Modena, con piscina privata” e giungendo al più classico “appartamento climatizzato con affaccio sul centro storico”. Con particolare riferimento al solo Aibnb, ad agosto 551 annunci (56,34%) erano riferiti ad interi appartamenti, 575 (58,79%) erano disponibili per più di sei mesi; 483 (49,39%) risultavano gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio. «I numeri confermano», com-
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menta Federalberghi-Confcommercio, «come il sommerso nel turismo, anche nella nostra provincia, abbia raggiunto livelli di guardia ed appaia urgente che vengano messe in campo adeguate contromisure, non solo sul piano normativo». «Quelli raccolti sono dati oltremodo importanti», prosegue l’Associazione degli albergatori aderente a Confcommercio, «perché smascherano definitivamente le quattro grandi bugie della cosiddetta sharing economy: non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare visto che la maggior parte degli annunci pubblicati su Airbnb si riferisce all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno; non è vero che si tratta di attività occasionali visto che la maggior parte degli annunci si riferisce ad appartamenti disponibili per oltre sei mesi all’anno; non è vero che si tratta di forme integrative del reddito poiché sono attività economiche a tutti gli effetti, che molto spesso fanno capo ad inserzionisti che gestiscono più alloggi; non è vero che le nuove formule compensano la mancanza di offerta visto che gli alloggi presenti su Airbnb sono concentrati soprattutto nelle località turistiche, dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali». «Chiediamo dunque e per l’ennesima volta», precisa Federalberghi, «che
venga messa in campo una attività di controllo e verifica ad hoc, capace di contrastare gli abusi: ciò nell’ottica di tutelare tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza». L’auspicio, poi, è che il Governo intervenga completando il quadro normativo introdotto con la cedolare secca e che dunque detti criteri univoci per distinguere definitivamente tra attività integrativa del reddito famigliare e attività imprenditoriale tout court: gran parte di questo mercato parallelo ha le caratteristiche dell’attività di impresa e va quindi posto sotto l’ombrello delle stesse regole che valgono per gli albergatori in materia di fisco, previdenza, lavoro, igiene e sicurezza». «Anche in chiave locale», conclude l’Associazione, «come diciamo da tempo, si dovrebbe lavorare per prevenire il dilagare dell’offerta parallela con norme ad hoc e prendendo spunto da decisioni adottate da città estere: il Comune di Berlino, ad esempio, ha varato una norma che impedisce ai proprietari che non siano titolari di una licenza, di essere imprenditori e dunque di affittare l’intera casa senza una autorizzazione preventiva da parte dell’amministrazione cittadina; mentre ad Amsterdam gli appartamenti privati non possono essere affittati per più di sessanta giorni all’anno».
Il fatto del mese AGENTI DI COMMERCIO CONTRO I BLOCCHI ALLA CIRCOLAZIONE DELLA REGIONE
Bene la marcia indietro sugli Euro 4, servono misure strutturali Davide Govi
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«Bene la marcia indietro della Regione Emilia Romagna sul blocco degli Euro 4: un provvedimento iniquo ed irresponsabile, che avrebbe penalizzato fortemente una categoria che vive di spostamenti in auto e rischiato di mettere in ginocchio centinaia di agenti di commercio privi di mezzi Euro 4». E’ quanto dichiara Davide Govi, presidente provinciale di Fnaarc-Confcommercio, il sindacato di categoria che associa la maggioranza dei rappresentanti di commercio attivi nella nostra provincia. Un provvedimento, quello rientrato, che vedeva la nostra Regione anticipare i tempi rispetto a quanto concordato invece con le altre Regioni della Pianura Padana (Lombardia, Veneto e Piemonte) e con il Ministero dell’Ambiente, con i quali è stato sottoscritto un protocollo di azioni comuni in materia proprio di qualità dell’aria: visti gli imponenti flussi di traffico veicolare che quotidianamente animano l’interscambio di merci e persone fra le regioni padane, riusciva davvero molto difficile giustificare l’indistinto blocco dei diesel Euro 4 solo in un territorio regionale. «La misura della Regione, pensata e messa in campo senza alcuna discussione con i legittimi portatori di interesse, come la nostra e le altre Associazioni di categoria, avrebbe poi avuto un impatto particolarmente grave, se pensiamo al caso di Modena. Qui, come è noto, l’Ordinanza approvata dall’Amministrazione Comunale, estende fino all’anello delle tangenziali l’area interessata al blocco del traffico e questo aggrava ulteriormente il disagio a quegli operatori che si servono dell’automezzo come fondamentale strumento di lavoro: procacciatori d’affari, agenti immobiliari e soprattutto agli agenti di commercio
per i quali l’uso dell’autovettura è assolutamente indispensabile - su cui viaggia anche il più delle volte un campionario, pesante ed ingombrante - e la cui limitazione rappresenta, ogni volta che entra in vigore la manovra, un danno di notevole entità all’attività con inevitabili conseguenze sul piano economico». «Le misure che perseguono l’obiettivo salva-
guardare l’ambiente e la tutela della salute dei cittadini», ci tiene a precisare FnaarcConfcommercio Modena, «hanno tutto il convinto sostegno della nostra categoria, ma non possiamo non notare come da un decennio ben poche azioni strutturali siano state messe in campo: misure con cui trasferire quote significative di spostamenti privati dall’automobile ad una mobilità sostenibile, salvaguardando così la libertà di movimenti del mondo delle imprese e soprattutto di chi all’auto non può rinunciare come gli agenti di commercio». «Ci auguriamo che la “sbandata” di quest’anno», conclude Govi, «serva di lezione e che nei prossimi mesi possa svilupparsi un proficuo confronto nel merito con la Regione ed i Comuni coinvolti. Ciò al fine di far valere le nostre ragioni, ma soprattutto di addivenire al varo di provvedimenti strutturali, capaci di coniugare la tutela dell’ambiente e della salute con le esigenze del mondo dell’impresa e del lavoro».
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L’intervista del mese CONFERMATO IL TRASFERIMENTO DEL MOTOR SHOW DA BOLOGNA AI PADIGLIONI DELLA FIERA DI MODENA
Motor Show, si punti su nicchia di eccellenza e respiro internazionale
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ipotesi di un trasferimento di Motor Show da Bologna a Modena era nell’aria da mesi. Proprio negli scorsi giorni Bologna Fiere ha ufficializzato che saranno i padiglioni di Modena Fiere ad ospirare la kermesse dedicata al
mondo dei motori. Una sfida per gli organizzatori e più complessivamente per il territorio modenese. Che potrebbe rappresentare un volano decisivo per la valorizzazione anche in chiave turistica della storia e filiera motoristica modenese. Massimo Malpighi, vicepresidente provinciale di Confcommercio e titolare di una importante acetaia che ogni anno accoglie ventimila turisti provienienti da tutto il mondo, uno dei primi ad accarezzare il sogno di avere Motor Show a Modena, ha accolto favorevolmente la notizia. Malpighi, come giudica l’arrivo di Motor Show a Modena? Indubbiamente rappresenta una bella opportunità, ma non dimentichiamo in che condizioni arriva... Cosa vuole dire? Voglio dire che dobbiamo avere piena consapevolezza delle difficoltà che ha vissuto il marchio, ormai logoro, Motor Show negli ultimi anni. Con tutto ciò che ne è conseguito sul fronte dei relativi conti 6
Massimo Malpighi
Dunque da dove partire? Facendo tesoro degli errori fatti in passato, non illudendoci che a Modena sia possibile fare, in piccolo, una fiera generalista, puntando invece su una manifestazione di nicchia di altissimo livello. Ed anche facendo attenzione a non ingolfare ulteriormente il mese di maggio, già denso di eventi di rilievo Ma a che tipo di fiera sta pensando? Penso ad una fiera che prenda le mosse dalla storia motoristica di questa terra, dai brand industriali che ha saputo partorire. Ma non penso ad una mera vetrina. Sogno, invece, un evento nel quale le case automobilistiche presentino ogni anno in anteprima a Modena il proprio nuovo modello di auto sportiva Quindi una manifestazione di rilevanza internazionale... Certamente. Dare una vocazione internazionale alla kermesse è prioritario e sarà possibile a condizione che venga messa in campo una strategia comunicativa, di promozione e commercializzazione con uno sguardo rivolto non già verso il proprio ombelico, come accade troppo spesso, ma verso mercati e target precisi Lei confida che il Motor Show a Modena sarà un successo? Credo che lo sarà nella misura in cui sapremo volare alto e tutti gli attori della filiera verranno messi in condizione di fare la propria parte.
“Sisma bonus” e tardivo deposito dell’asseverazione Bando Camera di Commercio per nuove imprese Autotrasporto: rimborso Accise sul gasolio per autotrazione CONAI: diversificazione contributiva per gli imballaggi in carta e plastica Convivente superstite e diritto di abitazione
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Supplemento al periodico L’Osservatorio d’Impresa Novembre 2018 Anno II - n°18
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Notiziario Flash
“Sisma bonus” e tardivo deposito dell’asseverazione Con la risposta ad interpello n. 31/E dell’11/10/18, l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti in tema di “Sisma bonus”, soffermando la propria attenzione sulla possibilità, o meno, di poter usufruire dell’agevolazione anche nel caso di deposito tardivo dell’asseverazione da parte del progettista. L’Agenzia delle Entrate ha precisato, innanzitutto, che l’art. 16-bis, comma 1, lett. i), del TUIR, consente la detrazione del 36 per cento delle spese sostenute per l’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica delle parti strutturali dal patrimonio edilizio, per un ammontare delle spese non superiore ad euro 48.000, successivamente aumentata - con valenza attualmente fino al 31 dicembre 2018 - al 50 per cento, entro il limite massimo di spesa di 96.000 euro. Inoltre, la Legge di bilancio 2017 ha previsto che, per il quinquennio dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche nelle zone sismiche 1, 2 e 3, la predetta detrazione del 50 per cento sia ripartita in cinque quote annuali, anziché in dieci. Qualora dai detti interventi derivi il passaggio a una classe di rischio inferiore, la detrazione spetta nella misura del 70 per cento delle spese sostenute e se si arriva fino a due classi di rischio inferiori, la detrazione
è riconosciuta nella misura dell’80 per cento. Ciò posto, riguardo al quesito concernente la presentazione tardiva dell’asseverazione, l’Agenzia delle Entrate evidenzia che, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 28 febbraio 2017, n. 58, sono state definite le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, nonché le modalità di attestazione, da parte di professionisti abilitati, dell’efficacia degli interventi realizzati, precisando che le prescrizioni in esso contenute richiedono la contestuale allegazione del progetto - come asseverato dal progettista - alla SCIA ed il deposito presso lo sportello unico. Al riguardo, richiamando la propria Circolare n. 7/E del 27 aprile 2018, l’Agenzia ha rimarcato, in relazione al “Sisma bonus”, che il progettista dell’intervento strutturale deve asseverare (secondo il modello contenuto nell’allegato B del decreto [DM 28 febbraio 2017, n. 58]) la classe di rischio dell’edificio prima dei lavori e quella conseguibile dopo l’esecuzione dell’intervento progettato. Ne consegue che, un’asseverazione tardiva, come nel caso concreto, in quanto non conforme alle citate disposizioni, non consente l’ottenimento dei benefici fiscali in parola.
Bando Camera di Commercio per nuove imprese La Camera di Commercio di Modena, nell’ambito delle iniziative promozionali volte a favorire lo sviluppo del sistema economico locale, mette a disposizione nel 2018 la somma di 50.000,00 € per incentivare la creazione e lo sviluppo di nuove imprese. Il bando si rivolge agli aspiranti imprenditori persone fisiche intenzionati ad avviare una attività e alle nuove imprese attive (PMI) iscritte al Registro Imprese a partire dal 01/01/2018. Sono ammissibili le spese connesse alla creazione di una nuova impresa realizzate nella sede/unità locale localizzata sul territorio della provincia di Modena. In particolare, sono finanziabili le seguenti spese: • a) onorari notarili e costi relativi alla costituzione d’impresa al netto di tasse, imposte diritti e bolli anticipati dal notaio/consulente; • b) acquisto di beni strumentali/macchinari/ attrezzature/hardware/arredi; le spese devono riguardare esclusivamente beni nuovi, durevoli e strettamente funzionali all’attività svolta;
• c) acquisto e sviluppo di software gestionale, professionale e altre applicazioni aziendali inerenti all’attività dell’impresa; • d) spese per la realizzazione del sito internet; • e) registrazione e sviluppo di marchi e brevetti e relative spese per consulenze; • f) consulenza e servizi specialistici nelle seguenti aree: marketing, logistica, personale, economico-finanziaria contrattualistica. Il contributo camerale a fondo perduto è fissato nella misura del 50% delle spese ammissibili fino ad un massimo di € 5.000,00. L’intervento è rivolto: • agli aspiranti imprenditori persone fisiche con residenza o domicilio in provincia di Modena e che siano intenzionati ad avviare un’impresa (PMI) con sede legale e/o unità locale in provincia di Modena entro il 30/03/2019, da rendere attiva entro e non oltre il 30/04/2019; • alle nuove imprese attive (PMI) con sede e/o unità locale in provincia di Modena iscritte al
Registro Imprese a partire dal 01/01/2018. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 8,00 del 2/11/2018 sino alle ore 20,00 del 30/11/2018. La rendicontazione delle spese sostenute dovrà essere presentata entro e non oltre 90 giorni dal ricevimento della comunicazione di ammissione a contributo, utilizzando la modulistica che verrà pubblicata tra gli allegati. Il rendiconto dovrà prevedere: • copia delle fatture debitamente quietanzate; al momento della presentazione del consuntivo di spesa i beni/servizi dovranno risultare interamente pagati; • dichiarazione di assoggettabilità alla ritenuta d’acconto del 4%, di cui all’art. 28 del D.P.R. n. 600/1973: in tale dichiarazione andrà indicato il codice IBAN dell’impresa al fine di procedere alla liquidazione del contributo; • dichiarazione de minimis (solo per le imprese costituite dopo la presentazione della domanda di contributo).
L’esperto risponde
Come va data informazione alla clientela sulla presenza di cibi surgelati? Con una recente sentenza (39793/2018) la terza sezione penale della Corte di Cassazione è intervenuta sul reato di frode nell’esercizio del commercio, precisando alcuni aspetti relativi all’inserimento nel menu dei pubblici esercizi dell’indicazione della presenza di cibi surgelati. Secondo la Corte, non è sufficiente inserire nel menu l’avviso generico che alcuni prodotti possono essere surgelati, ma è obbligatorio segnalare adeguatamente se e quali prodotti tra quelli presenti sul menù lo siano. La precisazione parte da un caso concreto: sul menu di un ristorante era stampigliata la generica dicitura della possibilità della presenza di cibi surgelati, accompagnata dall’invito a rivolgersi al personale di sala per maggiori e specifiche informazioni. I giudici
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hanno ritenuto che in tal modo non è garantita un’informazione adeguata sulla qualità dei prodotti, in quanto “l’iniziativa conoscitiva deve essere presa dal cliente”. L’uso di prodotti surgelati in origine, o congelati in loco, va dunque portato a conoscenza dei clienti con la dovuta evidenza “ad esempio apponendo asterischi a fianco dei prodotti o inserendo un’apposita avvertenza, collocata in grassetto prima dell’elenco delle pietanze e non già relegata, con carattere minuscolo, a margine”. Al più, affermano i giudici, si sarebbe potuto “codificare la regola per la quale il personale di sala avrebbe dovuto specificare di sua iniziativa se il prodotto era congelato o surgelato o fresco”. La sentenza si segnala anche per l’indicazione degli elementi dai quali è stato ritenuto sussistente il dolo gene-
rico: l’informazione non era adeguata a causa di uno stile grafico che poteva sfuggire all’attenzione dei clienti; i prezzi dei prodotti, la presentazione nel menù e le caratteristiche di ristorazione d’élite dell’esercizio erano tali da indurre l’avventore medio a ritenere che il prodotto fosse fresco; per prassi aziendale, buona parte dei prodotti, specie quelli ittici, erano preparati ed abbattuti in loco; spesso i prodotti freschi acquistati non erano sufficienti a soddisfare la domanda; al personale di sala non era stata impartita una specifica disposizione, affinché d’iniziativa, informasse i clienti dello stato fisico del prodotto congelato. Avv. Andrea Alberghini
Notiziario Flash
Autotrasporto: rimborso Accise sul gasolio per autotrazione La recente Circolare RU 103738 dell’Agenzia delle Dogane è intervenuta in tema di rimborso Accise sul gasolio per autotrasposto, ricordando innanzitutto che, per i consumi di gasolio effettuati tra il 1° luglio e il 30 setembre 2018, la dichiarazione necessaria alla fruizione dei benefici fiscali previsti dalla legislazione vigente, dovrà essere presentata dal 1° al 31 ottobre 2018. La Circolare ha, inoltre, comunicato la disponibilità del software, aggiornato per la compilazione e la stampa dell’apposita dichiarazione, da trasmettere per mezzo del Servizio Telematico Doganale- E.D.I. o da consegnare, insieme ai relativi dati salvati su supporto informatico (CD Rom, DVD, pen drive USB), al competente Ufficio delle Dogane: • per le imprese nazionali: l’Ufficio delle Dogane territorialmente competente rispetto alla sede operativa dell’impresa o nel caso di più sedi operative, quello competente rispetto alla sede legale dell’impresa o alla principale tra le sedi operative; • per le imprese comunitarie obbligate alla presentazione della dichiarazione dei redditi in Italia: l’Ufficio delle Dogane territorialmente competente rispetto alla sede operativa dell’impresa; • per le imprese comunitarie non obbligate alla presentazione della dichiarazione dei redditi in Italia: l’Ufficio delle dogane di Roma I. Tenuto conto dei rimborsi riconosciuti in ragione dei precedenti aumenti dell’aliquota di accisa sul gasolio usato come carburante e del consolidamento del beneficio fiscale di cui all’art.4-ter comma 1 lettera f) del D.L. 193/2016 convertito con legge 225/2016, la Circolare ha evidenziato che la misura del beneficio riconoscibile è pari a: • € 214,18 per mille litri di prodotto, in relazione ai
consumi effettuati tra 1° luglio e il 30 settembre 2018; In riferimento ai soggetti che possono usufruire dell’agevolazione, la circolare ha ribadito che hanno diritto al beneficio: • gli esercenti l’attività di autotrasporto merci (in conto proprio e in conto terzi) con veicoli di massa massima complessiva pari o superiore a 7,5 tonnellate; • gli Enti pubblici e le imprese pubbliche locali esercenti l’attività di TPL; le imprese esercenti autoservizi interregionali di competenza statale, le imprese esercenti autoservizi di competenza regionale e locale e le imprese esercenti autoservizi regolari in ambito comunitario di trasporto persone; • gli Enti pubblici e le imprese esercenti trasporti a fune in servizio pubblico per trasporto di persone. La circolare ha, inoltre, ricordato a riguardo, che l’art. 1 comma 645 della legge 208/2015, ha ridotto ulteriormente il campo di applicazione dell’agevolazione, escludendo da esso, a decorrere dal 1° gennaio 2016, il gasolio consumato dai veicoli di categoria Euro 2 o inferiore (sono classificabili come appartenenti alla categoria euro 0 o inferiori i veicoli la cui carta di circolazione non riporta alcun riferimento alla normativa comunitaria dell’Unione Europea, mentre per l’individuazione delle categorie Euro 1 e Euro 2 si rinvia alla disciplina comunitaria di settore). Pertanto il soggetto che presenta la dichiarazione trimestrale è, ora, tenuto ad attestare l’insussistenza della richiamata condizione che impedisce il riconoscimento del credito d’imposta dichiarando puntualmente, a tal fine, (con la
valenza assegnata alle dichiarazioni sostitutive dal D.P.R. 445/2000), che il gasolio consumato per cui si chiede il beneficio non è stato impegnato per il rifornimento dei veicoli di categoria Euro 2 o inferiori. Non operando, rispetto ai consumi effettuati a decorrere dal 2012, le limitazioni previste dall’art.1 comma 53 della legge 244/2007, i relativi crediti potranno essere compensati anche qualora l’importo complessivo annuo dei crediti di imposta derivanti dal riconoscimento di agevolazioni concesse alle imprese, da indicare nel “QUADRO RU” del modello di dichiarazione dei redditi, dovesse superare il limite di € 250 mila. Per la fruizione dell’agevolazione mediante modello F24, dovrà essere utilizzato il codice tributo 6740, per il cui utilizzo si rinvia a quanto comunicato con nota RU 57015. Come nelle precedenti Circolari sul medesimo tema, l’Agenzia ha ribadito che le imprese di autotrasporto merci sono tenute a comprovare i consumi di gasolio, per cui richiedono i benefici, mediante le relative fatture di acquisto, a differenza degli altri beneficiari, che possono utilizzare a tal fine anche le schede carburante. Infine, la Circolare ha ricordato che per effetto delle modifiche legislative introdotte dall’art. 61 D.L. 1/2012, i crediti sorti con riferimento ai consumi relativi al secondo trimestre dell’anno 2018 potranno essere utilizzati in compensazione entro il 31 dicembre 2019. Da tale data decorrerà, poi, il termine per la presentazione dell’istanza di rimborso in denaro delle eccedenze non utilizzate in compensazione, che dovranno essere presentate, dunque, entro il 30 giugno 2020.
CONAI: diversificazione contributiva per gli imballaggi in carta e plastica Si ritiene utile informare che il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Nazionale Imballaggi ha deliberato l’introduzione del contributo diversificato per alcuni imballaggi in carta e una ulteriore diversificazione per quelli in plastica. Per la filiera della carta la diversificazione riguarda “gli imballaggi poliaccoppiati a prevalenza carta, idonei al contenimento di liquidi” quali ad esempio i contenitori utilizzati per la conservazione di succhi di frutta, latte e conserve. In particolare, a fronte di un contributo ambientale per gli imballaggi in carta pari a 20,00 euro/t, a partire dal 1° gennaio 2019 sarà applicato anche un contributo aggiuntivo su quelli poliaccoppiati pari a 20,00 euro/t per un totale di 40 euro/tonnellata. Per quanto riguarda gli imballaggi in plastica si è proceduto a rafforzare la diversificazione con la finalità di incentivare l’uso di imballaggi maggiormente riciclabili, collegando quindi il livello del contributo all’impatto ambientale dell’imballaggio nella sua fase di fine vita/nuova vita. Pertanto a partire dal 1° gennaio 2019 dovrà essere applicato per gli imballaggi in plastica il seguente schema contributivo a destra:
Fascia
Tipologia di imballaggio in plastica
Contributo €/T
Fascia A
Imballaggi selezionabili e riciclabili da 150,00 circuito commercio e industria
Fascia B1
Imballaggi da circuito domestico con 208,00 una filiera di selezione e riciclo efficace e consolidata
Fascia B2 Altri imballaggi selezionabili e riciclabili 263,00 da circuito domestico Fascia C
Imballaggi non selezionabili/riciclabili 369,00 allo stato delle tecnologie attuali
Per eventuali chiarimenti o informazioni può essere contattato il Numero Verde Conai 800337799 o consultate le pagine dedicate alla diversificazione contributiva del sito: conai.org
Convivente superstite e diritto di abitazione Con la risposta n. 37 del 12 ottobre 2018, l’Agenzia delle Entrate, a fronte di un interpello, fornisce alcuni chiarimenti in materia di diritto di abitazione (di cui all’articolo 1 comma 42 della legge n. 76 del 2016), a favore del convivente more uxorio. In particolare, viene richiesto se è necessaria la residenza anagrafica oppure se la coabitazione può essere provata in altro modo e se sia possibile inserire nella dichiarazione di successione del defunto anche la convivente superstite quale titolare del
diritto di abitazione, pur in assenza, al momento dell’apertura della successione, della residenza anagrafica presso la casa del de cuius. In primis, l’Amministrazione finanziaria ricorda che la legge 76/2016 prevede che “in caso di morte del proprietario della casa di comune residenza, il convivente di fatto superstite ha diritto di continuare ad abitare nella stessa per due anni o per un periodo pari alla convivenza, se superiore a due anni, e comunque non oltre i cinque anni”
(articolo 1, comma 42). Tale diritto, nell’ipotesi di una compagna superstite non residente anagraficamente nell’immobile di proprietà del compagno defunto, può essere esercitato dimostrando lo status di convivente mediante un’autocertificazione. Il diritto, però, non può essere inserito nella dichiarazione di successione poiché, il convivente non assume né la qualifica di erede né quella di legatario dell’immobile, in quanto manca una disposizione testamentaria volta a istituirlo come tale. 9
Iscom News ISCOM FORMAZIONE PRESENTA I NUOVI PERCORSI PROFESSIONALIZZANTI AVVIATI
Al via i corsi di formazione professionale per oltre 250 allievi
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ono oltre 20 i percorsi attivati nei mesi di settembre ed ottobre rivolti a giovani e adulti disoccupati ai quali se ne aggiungeranno altri nelle prossime settimane: riguardano specializzazioni nel settore informatico ma anche acquisizione di nuove competenze di marketing 4.0 o la qualificazione di personale per la moderna ristorazione o per la meccanica, fino alle abilitazioni per l’accesso alle professioni. I percorsi formativi hanno una durata variabile dalle 50 alle 800 ore e sono come sempre strutturati in una fase di teoria, in una di laboratorio e di stage in azienda. A settembre per quanto riguarda i corsi professionalizzanti sono state attivate diverse iniziative formative, fra queste un corso per aspiranti Chef di 300 ore con stage aziendale, un corso per aspiranti Pasticceri (200 ore con stage) ed un Corso di Barman Professionale (60 ore) per quanto riguarda il settore dell’enogastronomia, nel settore della metalmeccanica un corso di Saldatura/Carpenteria (150 ore con stage) un Corso per Operatori su Macchine Utensili CNC (150 ore con stage) , un Corso di Lettura ed Interpretazione del Disegno Meccanico (50 ore) ed un Corso di “Automazione e programmazione PLC Siemens” (60 ore). Nel settore dell’Amministrazione un Corso di “Amministrazione del personale e Buste Paga” ed un Corso di “Contabilità Aziendale”, mentre per quanto riguarda le abilitazione professionali sono stati avviati un Corso per la “Somministrazione di alimenti e bevande” per aspiranti imprenditori e un corso per “Accompagnatore Turistico” replicato nel mese di Novembre per via delle numerose richieste pervenute. La nuova programmazione formativa di Iscom comprende, inoltre, corsi gratuiti cofinanziati dal
Fondo Sociale Europeo e dalla Regione. Nello specifico un corso per “Operatore di magazzino specializzato nel settore agro-alimentare” iniziato a Settembre di 600 ore con stage aziendale ed un Corso per “Operatore di Panificio e Pastificio esperto in farine alternative” anch’esso di 600 ore con partenza il 25 di Novembre. Oltre a questi due percorsi la Regione ha concesso l’autorizzazione per l’avvio di un Corso post-diploma dal titolo “Tecnico esperto in gestione e ottimizzazione dei progetti per la Logistica 4.0” di 500 ore con stage aziendale e un corso di Specializzazione IFTS per “Tecnico Multimediale esperto in video-making strategie visual per i social media” di 800 ore con stage. Il Corso IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) appena citato riteniamo meriti un approfondimento in quanto si tratta di un percorso realizzato in partenariato con l’Istituto “Venturi” di Modena, il “Dipartimento di Comunicazione ed Economia” dell’ Università di Modena e Reggio Emilia e diverse aziende del territorio, che rientra nell’ambito delle at-
tività previste dai “Poli Tecnici“ che raccolgono e valorizzano le vocazioni dei diversi territori dell’Emilia-Romagna. “I Poli offrono ai giovani e agli adulti, occupati, disoccupati e inoccupati – sottolinea Andrea Alessandrelli, direttore di Iscom Formazione una rete stabile ed articolata di formazione alta, specialistica e superiore per acquisire le professionalità e le competenze tecniche e scientifiche richieste dal mercato del lavoro regionale e indispensabili per lo sviluppo e la competitività del sistema economico.Concepiamo e progettiamo questi percorsi tenendo presenti due realtà che devono incontrarsi: da una parte ci sono le persone che devono acquisire le competenze richieste dalle aziende e dall’altra sollecitiamo le aziende affinchè investano su personale qualificato e valorizzino i talenti”. “Passare dallo studio al lavoro non è sempre così semplice e automatico – continua Francesca Barbolini, coordinatrice dei percorsi cofinanziati da Fondo Sociale Europeo - ecco perché la formazione mirata è una concreta possibilità per adeguare saperi e competenze alle richieste del mondo del lavoro. Il passaggio sul ponte di Iscom è positivo per molti giovani che si impegnano in questi programmi – conclude Francesca Barbolini - , considerando che la percentuale di occupazione dei nostri allievi è, a 6-12 mesi dalla fine della formazione, pari al 80%”. Iscom Formazione Modena: via Piave,125, Modena www.iscom-modena.it - www.modenacongusto.it www.laboratoriotecnologico.it
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Dal territorio BASSA Erano oltre quaranta gli imprenditori presenti all’incontro organizzato dalle delegazioni di Mirandola, Cavezzo e Finale Emilia giovedì 4 ottobre presso la sala polivalente di San Giacomo Roncole (Mirandola). Si è trattato di una serata informativa, condotta da Carmen Carretti, sui nuovi adempimenti che riguarderanno il mondo delle imprese dal prossimo anno. Particolare attenzione ha suscitato il tema della fatturazione elettronica, che, salvo proproghe, dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.
SASSUOLO E’ stato inaugurato negli scorsi giorni, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose e della Banda cittadina La Beneficenza, il rifacimento di via Menotti, completata dopo il cantiere estivo in tempo utile per l’inizio delle ultracinquecentenarie Fiere d’Ottobre. Il rifacimento rientra in un disegno di rinnovamento del cuore di Sassuolo, iniziato con l’apertura quotidiana di Palazzo Ducale, il cui giardino sarà oggetto di interventi nel prossimo anno grazie a finanziamenti statali di quasi 4 milioni di euro; seguiranno le manutenzioni straordinarie di piazzale Avanzini e piazzale Della Rosa, via Cavallotti e piazzale Porrino che, entro pochi giorni, riaprirà con una nuova illuminazione e la fontana finalmente funzionante. “Un disegno – ha detto il Sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni al momento dell’inaugurazione – che non si ferma certo qui e che proseguirà per riunificare tutto il centro storico cittadino. Ad iniziare da via Farosi e piazzale Teggia, che verranno sistemate contestualmente alle lastre dell’ultimo tratto di via Cavallotti, se la stagione lo permetterà subito dopo le Fiere altrimenti a primavera. Poi interverremo su piazza Martiri Partigiani”.
PROVINCIA Il Consiglio della Camera di Commercio di Modena, dopo la riunione di insediamento del 4 settembre scorsoin occasione della quale ha nominato alla presidenza dell’ente camerale Giuseppe Molinari, si è riunito nuovamente negli scorsi giorni per provvedere all’elezione della Giunta. La Giunta è composta da 7 membri, oltre al Presidente, anziché i nove della precedente, in linea con quanto prevede il nuovo statuto della Camera che ha recepito le linee guida della riforma delle Camere di Commercio. I consiglieri chiamati a far parte della Giunta, che resteranno in carica per il quinquennio 20182023, sono i seguenti: Giuseppe Molinari, presidente; Francesca Federzoni; Bruna Lami; Gilberto Luppi, Claudio Medici; Alberto Notari; Mauro Rossi; Fabrizio Togni. Dopo l’elezione, la Giunta come primo atto ha provveduto ad eleggere al proprio interno il Vice Presidente nella persona di Gilberto Luppi. “La procedura di rinnovo degli organi della Camera di Commercio si è così conclusa - ha dichiarato il Presidente Giuseppe Molinari. - Mi congratulo con i nuovi membri di Giunta e con il nuovo Vice Presidente Gilberto Luppi. La nuova Giunta che abbiamo costituito - ha proseguito Molinari - sono sicuro profonderà il massimo impegno per perseguire gli obiettivi dell’ente, in collaborazione con le istituzioni modenesi e in particolare con le associazioni imprenditoriali, con l’intento di “fare squadra” per agire al meglio ai fini dello sviluppo dell’intero sistema Modena”.
MODENA C’era anche Confcommercio Modena quest’anno alla Confederazione nazionale di Sistema svoltasi a Chia. E’ stata l’occasione per presentare i propri progetti e servizi maggiormente innovativi messi in campo nell’ultimo anno, JobApp, StartApp e Laboratorio per la meccanica su tutti. La presenza di Confcommercio Modena è stata una formidabile vetrina (erano presenti 820 persone alla Conferenza di Sistema) che ha permesso di incontrare oltre 150 colleghi provenienti dalle Ascom e Federazioni di categoria di tutta Italia, ma soprattutto di avviare una trentina di interlocuzioni con altrettante Associazioni interessate a replicare i nostri progetti nelle proprie realtà locali.
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Dalle categorie AMBULANTI Si è svolta nelle scorse settimane l’Assemblea unitaria di Fiva Confcommercio e Anva Confesercenti - le due associazioni a cui aderisce il 60% delle imprese su aree pubbliche - dedicata ai temi della riforma del settore e del superamento della Direttiva Bolkenstein. Anva e Fiva hanno messo in rilievo la fase di grande incertezza che sta attraversando il comparto, inquinato dalla presenza stimata di 100 mila operatori abusivi che generano un volume di affari pari a circa 1 miliardo di euro. Un quadro aggravato dall’arrivo della Direttiva
Bolkenstein e che ha spinto le due Associazioni a chiedere al Governo ed al Parlamento di interventire per: l’abrogazione del comma 1181 della Legge di Bilancio 2018 sulle modalità di assegnazione delle concessioni; l’introduzione di norme severe a tutela della leale concorrenza; il rilancio dei mercati con politiche di ammodernamento delle aree e degli impianti.
DISCOTECHE “Ritengo grave”, premette Gabriele Fantuzzi, presidente provinciale di Silb-Confcommercio, “che, ancora oggi, dopo tutto il lavoro che è stato fatto gomito a gomito in questi anni con le Forze dell’Ordine, l’Ausl e diverse Amministrazioni locali sul tema della prevenzione del’abuso di alcol, possano accadere eventi come quelli che hanno portato alla nuova chiusura del Kyi”. “Non possiamo naturalmente escludere a priori che, in via eccezionale, possano avvenire casi di assunzione di alcolici da parte di minori di 16 anni, ma riteniamo che l’adozione seria di adeguati sistemi di controllo e di prevenzione possa far dormire sonni tranquilli a gestori e genitori dei ragazzi che frequentano i nostri locali”, puntualizza Fantuzzi. “E’ importante innanzitutto che all’ingresso i controlli siano ferrei e non
sono poche le discoteche che da tempo pretendono l’esibizione di documenti cartacei, in assenza dei quali non si entra in discoteca. Solo al maggiorenne, poi, viene dato un braccialetto, che consente palesare la distinzione dalla categoria dei minorenni e dunque di ordinare alcolici”. “Per evitare al massimo i casi in cui il maggiorenne acquisti bevande alcoliche anche per chi non è maggiorenne”, continua Fantuzzi, “è inoltre invalsa nella grandissima parte dei locali notturni la regola di non vendere più di un alcolico per volta ai ragazzi maggiorenni. Senza considerare, poi, che i nostri steward sono stati formati anche per avere un occhio vigile su situazioni di potenziale “devianza” dal divieto”. “Tutto questo per dire”, conclude il presidente delle discoteche modenesi, “che una gestione attenta e responsabile di un locale mette al riparo da fatti come quelli avvenuti lo scorso fine settimana e contribuisce a rafforzare la credibilità dei nostri locali agli occhi dell’opinione pubblica”.
MODA Eletti negli scorsi giorni presso la sede di Confcommercio Emilia Romagna i nuovi vertici di Federazione Moda Italia regionale: confermato alla presidenza, per acclamazione, Marco Cremonini, che sarà affiancato nei prossimi quattro anni di mandato dai vicepresidenti Gianluca Brugnoli di Piacenza, Roberto Vignatelli di Forlì-Cesena e Giammaria Zanzini di Rimini, anche loro eletti per acclamazione. Marco Cremonini - da anni presidente anche di Federazione Moda Italia di Bologna - ha tracciato nell’occasione le linee guida del futuro mandato: innovazione digitale per migliorare l’esperienza di acquisto nel negozio, formazione di alto valore aggiunto per imprenditori e consulenti di vendita oltre ad una grande attenzione all’evoluzione della normativa regionale di settore.
RISTORAZIONE “Il sistema dei buoni pasto è fuori controllo e deve essere rifondato. Primo passo per ripartire, un tavolo con il vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che veda il coinvolgimento di tutte le associazioni della ristorazione e del dettaglio alimentare”. Questa la richiesta avanzata congiuntamente da Fipe, Fida, Federdi-
stribuzione, Ancc-Coop, AncdConad, FIEPeT, attraverso una comunicazione ufficiale inviata al Ministro. L’auspicio è che si dia vita presto ad un sistema di regole capace di garantire le seguenti condizioni: fine dell’affidamento attraverso gare di appalto che riducano il valore nominale del buono pasto lungo tutta la filiera; un tetto massimo alle commissio-
ni agli esercenti, con valori analoghi a quelli praticati in altri Paesi europei; rating di affidabilità per le società emettitrici; fondo di garanzia per la tutela dei pagamenti alle imprese convenzionate; contratti chiari e trasparenti tra emettitori ed esercizi convenzionati; Pos unico per assicurare il vero sviluppo del buono pasto elettronico. 13
Asaq News COSA PREVEDE IL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO H.A.C.C.P. PER LE AZIENDE DEL SETTORE ALIMENTARE
H.A.C.C.P., un sistema di autocontrollo da monitorare ASAQ S.r.l. é una impresa del sistema Confcommercio, nata nel 1998 e specializzata nei servizi di assistenza e consulenza alle imprese in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, ambiente e qualità. Contatti: Viale Reiter, 130 - Modena 059.212226 segreteria@asaq.it www.asaq.it
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ono ormai svariati anni che le aziende del settore alimentare si confrontano quotidianamente applicando la normativa di autocontrollo igienico sanitaria secondo il metodo H.A.C.C.P. Tale normativa ha lo scopo principale di prevenire i pericoli di contaminazione degli alimenti. Il sistema si basa sull’analisi preventiva ed il monitoraggio delle lavorazioni dove sia possibile un rischio di contaminazione sia essa biologica, chimica o fisica. Il controllo deve monitorare tutta la filiera
del processo di produzione e distribuzione degli alimenti al fine di individuare quelle fasi che possono rappresentare un cosiddetto “punto critico”. Tali punti critici rappresentano pertanto le possibili falle del sistema prevenzione alimentare e quindi devono essere tenuti sotto controllo. Il sistema H.A.C.C.P. prevede alcuni principi fondamentali. Per tutte le imprese che vendono, somministrano o trasportano alimenti e bevande, è necessario dotarsi di un manuale di autocontrollo. Lo scopo del manuale di autocontrollo è descrivere i processi lavorativi di
una azienda applicando i principi previsti dal Regolamento CE 852/2004. Nel manuale sono definiti e documentati i requisiti del sistema di autocontrollo che l’azienda soddisfa per assicurare la qualità dei prodotti e dei servizi forniti al cliente finale. Il manuale rappresenta un riferimento costante e fondamentale per la vita dell’azienda e deve pertanto essere continuamente aggiornato ed applicato per prevenire contaminazioni alimentari, tossinfezioni e possibili sanzioni degli organi di vigilanza. Tutto il personale deve necessariamente conoscere ed applicare quanto previsto dalle disposizioni e procedure contenute nel manuale di autocontrollo . Spetta al titolare dell’attività mantenere aggiornato il sistema, avvalendosi anche dell’ausilio di consulenti specializzati che possono coadiuvare le imprese nell’applicazione del metodo H.A.C.C.P.
Problema? Soluzione ASAQ! ASAQ offre svariati servizi per l’adeguamento alle normative igienico sanitarie. Per quello che concerne i servizi in ambito applicazione metodo Elaborazione del manuale H.A.C.C.P., in particolare: • Visita in azienda da parte di tecnici esperti del settore • Individuazione dei diagrammi di flusso dei processi produttivi • Analisi ed identificazione dei rischi igienici ed individuazione dei punti critici di controllo per ogni fase dei processi produttivi • Formalizzazione delle corrette prassi igieniche di produzione • Redazione del manuale di autocontrollo • Consegna degli elaborati tecnici e documentali • Illustrazione e spiegazione elaborati Assistenza annuale per l’applicazione metodo H.A.C.C.P, in particolare: • Visite in azienda da parte di tecnici qualificati • Verifica e revisione del manuale di autocontrollo • Attività di informazione degli addetti • Sviluppo di idonee azioni correttive nel caso si riscontrino non conformità • Aggiornamento sugli sviluppi normativi 14
H.A.C.C.P. la nostra struttura fornisce soluzioni differenziate in relazione all’attività e alla dimensione aziendale.
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Enasco News LA MANOVRA DEL NUOVO GOVERNO PRENDE FORMA E CON ESSA I TANTI NODI DA SCIOGLIERE
Manovra 2019: misure e costi annunciati
A cura di Gianni Tel 50&Più
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i preannunciano densi gli impegni del nostro Governo nei prossimi mesi. Tra i più importanti vi sono il DEF (documento di economia e finanza) e poi il disegno di legge di bilancio per il 2019 - che dovrà essere approvato, con eventuali modifiche, dal Parlamento. Per l’Italia si tratta del primo vero atto di indirizzo politico del nuovo Governo. Molteplici i nodi importanti da sciogliere, a partire dalla riforma delle pensioni fino alla riforma fiscale che dovrebbe contenere l’attesa revisione delle aliquote, quanto meno un primo step: • taglio del primo scaglione IRPEF dal 23 al 22 per cento; • introduzione della Flat Tax soft per gli autonomi (15% fino a un tetto di 65 mila euro di ricavi e al 20% sulla parte eccedente fino a 100 mila euro). Il costo sarebbe di 1,5 miliardi. In attesa di detta manovra di bilancio le questioni di cui si discute oggi sono abbastanza tranquillizzanti; c’è la volontà di
50&Più è un grande Sistema Associativo e di Servizi, nato e cresciuto all’interno di Confcommercio, che offre servizi e consulenze in materia pensionistica, previdenziale, assistenziale e fiscale e opera come Patronato e Caaf Contatti: via Begarelli, 31 - Modena 059.7364203 enasco.mo@enasco.it www.50epiu.it
mantenere i conti in ordine e di non portare avanti un conflitto con l’Europa. In generale, il nuovo esecutivo è intervenuto ad introdurre il reddito di cittadinanza, quota 100, dual / Flat Tax e la sterilizzazione della salvaguardia dell’aumento dell’IVA (che costa 12,5 miliardi di euro). Ma vediamo brevemente come si configurano al momento le principali misure previste. Il reddito di cittadinanza Il primo passo verso l’introduzione del reddito di cittadinanza dovrebbe riguardare i pensionati e i centri per l’impiego. È d’obbligo in questi casi usare il condizionale. Il reddito di cittadinanza è il capitolo più fluido e dovrebbe costare 17 miliardi di euro. Qui le ipotesi sono diverse: sembra possibile che il Governo decida di iniziare con la pensione di cittadinanza, che potrà riguardare circa 3,5 milioni di pensionati con un costo di circa 4 miliardi di euro. Questa pensione sarebbe pari a 780 euro mensili, cioè lo stesso importo indicato per il reddito di cittadinanza. Analoga anche l’applicazione: l’assegno dovrebbe coprire la differenza fra la pensione attualmente percepita e i 780 euro. Quindi, per esempio, un pensionato che oggi riceve 500 euro al mese riceverebbe la differenza fino a 780 euro. Non è chiaro se questo beneficio sia destinato solo a coloro che sono già pensionati e percepiscono un assegno più basso rispetto alla nuova soglia di cittadinanza (è l’ipotesi più probabile) o se invece spetti anche a coloro che non percepiscono alcun assegno previdenziale, prevedendo un paletto di età. Naturalmente, a regime, il reddito di cittadinanza riguarderà invece tutti coloro che sono sotto i 780 euro mensili, indipendentemente se abbiano o meno un reddito. In altre parole, chi non guadagna nulla riceverà un assegno di 780 euro, chi invece ha delle entrate otterrà una integrazione fino alla soglia stabilita. La differenza rispetto
alla pensione è che per il reddito di cittadinanza sono previste una serie di regole per il riconoscimento lavorativo, ed è questo il motivo per cui saranno coinvolti i centri per l’impiego, con un costo di circa 2 miliardi di euro. Il taglio alle pensioni d’oro Fra i capitoli più caldi della riforma previdenziali, in arrivo con la Legge di Bilancio 2019, c’è il taglio alle pensioni d’oro, su cui il dibattito è molto acceso fra i due vice premier Di Maio e Salvini. Al momento il meccanismo più semplice potrebbe essere un contributo di solidarietà per qualche anno da parte dei pensionati con pensioni al di sopra degli 80 mila euro l’anno. I correttivi possibili prevedono l’innalzamento della soglia del taglio da 4 mila a 5 mila euro netti mensili e l’esenzione delle categorie che per legge o altri motivi sono state obbligate a lasciare il lavoro prima dell’età della vecchiaia (donne, dirigenti “esodati”, militari). In questo modo la legge potrebbe essere messa al riparo dalle obiezioni di incostituzionalità, visto che la consulta si è pronunciata a favore di interventi proporzionati e temporanei. Secondo i calcoli sarebbero 158 mila i pensionati sui quali verrebbe applicato il taglio, cioè coloro che, in media, sono andati in pensione a 61,6 anni di età (v. tabella). La misura consentirebbe circa 500 milioni di risparmio l’anno. L’idea dei pentastellati è che tale somma dovrebbe servire a finanziare le “pensioni di cittadinanza” a 780 euro mensili. Il taglio degli assegni potrebbe variare dal 3 a un massimo del 23%. Ma come va calcolato? Solo sulla parte retributiva eccedente gli 80 mila euro lordi, oppure su tutta la pensione retributiva? La proposta non è chiara e il risultato della simulazione può essere molto diverso. La quota 100 Per il Governo si avvicina il momento della verità sulle promesse relative alle pensioni con la modifica alla riforma Fornero più volte annunciata. La misura prevista dal 2019 e inserita nella prossima manovra economica è la quota 100, mentre la pensione anticipata con 41 anni di contributi, misura più costosa, slitta ai prossimi anni. Anche la quota 100 rischia di essere troppo onerosa, se realizzata senza paletti. Le ultime notizie parlano di un’opzione riservata ad una platea limitata di “aspiranti pensionati”, ai quali si dovrebbero applicare i seguenti requisiti: • minimo 36 anni di contribuzione e 64 anni di età; • massimo due anni di contribuzione figurativa utile al raggiungimento della “quota 100”, esclusi quelli derivanti da maternità e puerperio; • applicazione del sistema contributivo a tutti. Se queste ipotesi saranno confermate la maggiore spesa previdenziale dovrebbe essere limitata tra i 3 e i 5 miliardi l’anno e rischierebbe lo smantellamento dell’APE sociale, che oggi prevede l’uscita già a 63 anni per alcune categorie svantaggiate come disoccupati, disabili, e addetti a mansioni usuranti. 15
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