Osservatorio d'impresa Confcommercio Modena - Settembre 2019

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PERIODICO DI INFORMAZIONE DI CONFCOMMERCIO FAM DELLA PROVINCIA DI MODENA n°

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Settembre 2019 NUMERO 26 ANNO III

COMMERCIO

Urgono aiuti concreti IMPRESE AREE MONTANE

Bando per taglio Irap INAIL

Dilazione per debiti non a ruolo SICUREZZA

Bando Camera di Commercio FISCO

Tassazione canoni non riscossi

1 FestivalFilosofia, Modena


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Il Punto

Misure concrete per ridare prospettiva al commercio

I

dati diffusi negli scorsi giorni da Unioncamere Emilia Romagna relativi al secondo trimestre 2019 segnalano il marcato calo, rispetto all’analogo periodo del 2018, sia delle vendite (-0,9 per cento) sia delle imprese commerciali in Emilia Romagna (-283 unità): dal secondo trimestre del 2016 assistiamo ad un preoccupante calo di vendite e di numero di imprese. Nell’ultimo anno (30 giugno 2018 – 30 giugno 2019) le imprese attive nel commercio al dettaglio sono dunque diminuite del 2,5% (-1.137 unità). Si tratta di un saldo, fortunatamente e deve confortare il fatto che siano nate, nello stesso lasso di tempo, centinaia di nuove aziende. Ciò a conferma che ci sono ancora imprenditori pronti ad investire nel commercio. Sul quale, però, c’è la necessità urgente

di accendere i riflettori per mettere in campo misure concrete di sostegno a tutela dell’imprenditorialità di settore nella gestione quotidiana dell’attività ed incentivare i necessari processi di innovazione e di ricambio generazionale, oltre che alimentare le prospettive di sviluppo. Ci aspettiamo, come ha promesso l’Assessore Regionale Andrea Corsini anche in occasione della nostra Assemblea provinciale, che nella nuova legge 41 ci siano un adeguato plafond per abbattere i costi dei canoni di affitto, divenuti in troppi casi, esorbitanti. Continuiamo a pensare che accanto alle misure di livello nazionale per il contenimento del costo del lavoro, servano abbattimenti mirati della tassazione locale, con particolare riferimento a tassa sui rifiuti, tassa sulla pubblicità e sull’oc-

cupazione di suolo pubblico. Poi è importante che finalmente i Comuni assumano il commercio come asset di sviluppo urbano e di conseguenza varino nuovi piani regolatori o progetti di riqualificazione di pezzi di città, studino bandi di valorizzazione e recupero di aree, avendo bene presente che senza attività di vicinato nei quartieri non c’è qualità urbana. C’è insomma tanto da fare e, come stiamo chiarendo nelle diverse interlocuzioni istituzionali che questa Presidenza sta avendo in lungo ed in largo per la Provincia, Confcommercio non mancherà di dare il proprio contributo di proposte e idee affinché un settore cruciale come il commercio continui ancora a lungo a dispiegare i propri effetti positivi sull’economia e società modenese. Tommaso Leone Presidente provinciale Confcommercio Modena

PERIODICO DI INFORMAZIONE DI CONFCOMMERCIO FAM MODENA Edito da M.I.A. S.r.l. Reg. Trib. di Modena n° 13/2016 del 28/07/2016 ISSN 2531-4904 Direzione, redazione e amministrazione Via Antonio Begarelli, 31 - Modena Telefono 059.7364211 E-mail: info@confcommerciomodena.it www.confcommerciomodena.it Direttore editoriale: Tommaso Leone Direttore responsabile: Alberto Crepaldi Impaginazione grafica e foto: Fabrizio Annovi In redazione: Alberto Crepaldi Hanno collaborato: Stefano Amici, Elisa Bertoni, Cristina Baraldi, Loretta Camol, Giuseppe Ricci, Gianni Tel, Ufficio stampa Camera di Commercio, Ufficio stampa Enasco, Ufficio stampa Confcommercio ER, Ufficio stampa Confcommercio

LE SEDI SUL TERRITORIO

BOMPORTO Piazza Roma, 3 059 7364171

MARANELLO FIORANO FORMIGINE Piazza Falcone Borsellino, 29 Spezzano 059 7364681

CARPI Via Mazzini, 5 059 7364511

MIRANDOLA Viale 5 Martiri, 11 059 7364811

CAVEZZO Via Cavuor, 20 059 7364831

PAVULLO Via Ortigara, 2 059 7364611

FINALE EMILIA Via Mazzini, 1/F 059 7364851

PIEVEPELAGO P.zza V. Veneto, 29 059 7364731

MODENA Via Begarelli, 31 059 7364 211

SASSUOLO P.zza M. Partigiani via Rocca,1 059 7364651 SERRAMAZZONI Via Roma, 7 059 7364741 SESTOLA 1 Piazza Torre, 1 059 7364751

SESTOLA 2 Corso Umberto I, 74 059 7364711 SOLIERA Via Matteotti, 20 059 7364151 VIGNOLA Via Trento Trieste, 1 059 7364011 ZOCCA Via M. Tesi , 1165 059 7364111

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Economia locale RISULTATI DELL’ANALISI DI FIMAA-CONFCOMMERCIO SUL MERCATO IMMOBILIARE NEL I° SEMESTRE

Bene il residenziale, spiragli sui negozi

Raffaele Vosino

S

i è rafforzata la dinamica espansiva di compravendite di immobili residenziali nel I° semestre con un incremento superiore al 10% nel confronto con l’analogo periodo del 2018. In ripresa il mercato di negozi, mentre rimane piatto quello di capannoni artigianali e industriali. Stabili le quotazioni nelle compravendite residenziali con una lieve ripresa per il nuovo e in aumento i canoni di locazione liberi. Mercato degli affitti residenziali su Modena con domanda di studenti e lavoratori insoddisfatta a causa di una insufficiente offerta. E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla consueta indagine sul mercato immobiliare, relativa al I° semestre dell’anno, condotta da FIMAA-Confcommercio su un panel di agenzie della provincia di Modena. Il settore residenziale continua a dare segnali di vitalità e il volume di compravendite è cresciuto di circa il 15% nel confronto con lo stesso periodo del 2018, trainato dalla performance su immobili nuovi, usati e ristrutturati e da tassi di interesse sui mutui rimasti ai minimi storici. I prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili ad eccezione del nuovo in lieve aumento: nella città capoluogo il costo medio delle abitazioni nuove è compreso tra i 2.200 euro/mq per le zone periferiche e i 3.150 euro/mq per il centro, mentre per le abitazioni ristrutturate si va dai 2.300 euro/mq per il centro ai 1.700 euro/mq per la periferia. In media, la forbice a livello provinciale, va dai 650 euro/mq di Polinago ai 1.900 euro di Modena, passando per i 1.300 di Carpi, i 1.600 di Maranello, i 1.000 di Mirandola, i 1.150 euro di Pavullo, i 1.350 di Sassuolo, i 1.400 di Sestola e Vignola.

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In ripresa il segmento non residenziale dei negozi nella sola zona di Sassuolo: la domanda di acquisto è aumentata di circa il 2%, mentre i prezzi hanno subito un ulteriore calo del 2%. Il mercato delle compravendite di capannoni artigianali in provincia stagna ancora, in un quadro caratterizzato da una domanda di acquisto in ulteriore calo, a fronte di un’offerta decisamente elevata. Anche in questo comparto, dunque, è proseguita la tendenza al ribasso dei prezzi, che, tra capannoni nuovi ed usati, è attorno al 2% sul I° semestre del 2018. Rimane poi forte la richiesta di locazioni, con particolare riguardo al capoluogo, dove, complice l’ulteriore aumento del numero di immobili destinati ad uso turistico (Airbnb e simili), l’offerta non è sufficiente a soddisfare la domanda proveniente in particolare da lavoratori

e studenti, cresciuta di circa il 10%, parallelamente ad un innalzamento dei canoni di circa il 5%. Da rimarcare la costante presenza on line di falsi annunci anche su noti portali (Subito.it, Clickcase.it), che inquinano il mercato e nascondono spesso, come è noto, delle vere e proprie truffe: tipico il caso di immobili con indirizzi dove non ci sono abitazioni o di chi dichiara di essere residente all’estero chiedendo di effettuare il versamento della caparra per un immobile inesistente.«Il nostro invito – commenta Raffaele Vosino, presidente provinciale di FIMAA-Confcommercio - è innanzitutto di rivolgersi solo a mediatori autorizzati, ma anche di presentare regolare denuncia alle Forze dell’Ordine anche tramite le Associazioni di categoria». «Nel complesso – prosegue Vosino – siamo di fronte a dinamiche interessanti sul residenziale e si apre qualche spiraglio positivo sui negozi, che ci auguriamo possa irrobustirsi nel secondo semestre; allo stesso tempo speriamo che l’introduzione del codice identificativo per gli affitti turistici (Airbnb e simili) porti non solo all’emersione di una zona grigia, ma anche all’attenuazione degli effetti distorsivi e negativi sul mercato delle locazioni».


Il fatto del mese PUBBLICATA LA LEGGE REGIONALE CHE TAGLIA L’IRAP ALLE IMPRESE DELLA MONTAGNA

A breve il bando per il taglio IRAP alle imprese della montagna

E

stata recentemente pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna la legge regionale 1° agosto 2019, n. 18 recante “Sostegno alle imprese localizzate nella aree montane” che prevede il taglio dell’IRAP per imprese e lavoratori autonomi dei 97 Comuni classificati come totalmente montani, cui si aggiungono ulteriori Comuni ricompresi nelle Aree Progetto delle Aree interne Alta Valmarecchia, Appennino piacentino-parmense e Appennino emiliano di cui alla DGR 473/2016 e nei territori dei Comuni definiti completamente montani precedentemente a fusioni. Arriva dunque un aiuto concreto alle aziende, agli esercenti e ai titolari di attività di lavoro autonomo che operano in Appennino, per sostenerle e renderle più competitive in territori dove è più difficile fare impresa . Il contributo, che si configura come credito d’imposta, è rivolto ai soggetti con imposta lorda totale dovuta nel 2017 non superiore ad euro 5.000,00 e viene concesso per il periodo di imposta 2019 e per i due periodi di imposta successivi. Attraverso un Bando di prossima emanazione vengono messi a disposizione 36 milioni di euro nel triennio 2019-2021 (12 milioni per annualità) per la concessione di un contributo proporzionale rispetto a quanto effettivamente dovuto alla Regione a titolo di IRAP per l’anno d’imposta 2017. Ogni impresa vedrà coperto il 100% del valore di imposta lorda dovuta fino a euro 1.000,00 ed il 50% per gli importi restanti da euro 1.000,00 ad euro 5.000,00. Le aziende costituite dopo il 1° gennaio 2018 potranno beneficiare di un contributo fino a 3.000,00 euro per ogni periodo di imposta (20192020-2021).

Postacchini, Presidente di Confcommercio legge n° unione deiEmilia Romagna – cod. comune n° comunidi paradigma e non configurano Istat un vero e proprio991/1952 mutamento 34 36011 Fanano Sì Comuni solo un problema congiunturale. PiùFrignano voltedel abbiamo ribadito l’urgenza di intervenire a sostegno del commercio di vicinato 35 36014 Fiumalbo Sì Comuni del Frignano e dei pubblici esercizi, specie nelle zone montane, con un ar36016 di Frassinoro Sì Distretto ticolato36pacchetto misure strutturali per tutelare la sopravCeramico vivenza dell’imprenditorialità di settore». 37 36017 Guiglia Sì Terre di «Esprimiamo quindi soddisfazione per Castellile misure adottate dalla Regione a sostegno dei punti vendita 38 36018 Lama Mocogno Sì Comuni del tradizionali, riteFrignano nuti di fondamentale importanza per la vita e la stessa identi39 36024 Montecreto Sì Comuni del«Questi provvedità delle comunità, soprattutto montane». Frignano menti, frutto del percorso di concertazione da noi avviato con 40 36025 Montefiorino Sì Distretto la Regione – conclude Postacchini – Ceramico sono la base per proseTerre di 36026 Sì guire nel41 percorso diMontese riforma degli strumenti a sostegno del Castelli commercio». 42

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Palagano

Distretto Ceramico

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Pavullo nel Frignano

Comuni del Frignano

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Pievepelago

Comuni del Frignano

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Polinago

Comuni del Frignano

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Prignano sulla Secchia

Distretto Ceramico

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Riolunato

Comuni del Frignano

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Serramazzoni

Comuni del Frignano

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Sestola

Comuni del Frignano

50

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Zocca

Terre di Castelli

Il contributo verrà raddoppiato per esercizi polifunzionali (di cui all’ art. 9 LR n.14/1999), start-up innovative (di cui al DL 179/2012 convertito con modifiche dalla L n. 221/2012) o imprese in possesso del marchio “Slot-free ER” (di cui all’art. 7 della LR 5/2013). La legge prevede, inoltre, la stipula di un’apposita convenzione tra la Regione e l’Agenzia delle entrate in merito a modalità e procedure per la fruizione ed i controlli sulla misura prevista. «Da mesi sosteniamo che i perduranti dati negativi sulla riduzione delle vendite e delle imprese – commenta Enrico 5


Congiuntura PRESENTATI GLI ESITI DELL’INDAGINE CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA MODENESE NEL I° SEMESTRE

I° semestre in chiaroscuro per l’economia modenese

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n primo semestre in chiaroscuro per l’economia della provincia di Modena. Difficoltà si riscontrano nel settore manifatturiero trascinato al ribasso dalla maglieria e da alcuni comparti del metalmeccanico. Segnali positivi si registrano invece nel settore delle costruzioni edili, dove tutti i principali indicatori, tra cui produzione, fatturato e ordinativi, appaiono in crescita. Favorevole l’andamento del terziario, dove si riscontra una generalizzata espansione dell’attività, fatta eccezione per il commercio al dettaglio, che mostra una contrazione. Questi in sintesi gli esiti della nuova indagine congiunturale sull’andamento dell’economia della provincia di Modena, realizzata dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio in collaborazione con le associazioni imprenditoriali Confcommercio Fam, Confindustria Emilia, CNA Modena, Legacoop Estense. CONGIUNTURA DEL SETTORE MANIFATTURIERO Le imprese manifatturiere della provincia di Modena hanno evidenziato nel primo semestre 2019 un calo della produzione stimato sul -4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Anche il fatturato ha mostrato una flessione tendenziale seppur meno marcata: -2,3%. Le imprese esportatrici hanno dichiarato un trend positivo per il fatturato estero, +3,2%, mentre quello interno rimane al palo, -0,8%. La quota percentuale di fatturato realizzata sui mercati esteri è del 46,6%. La raccolta ordini presenta nel complesso un calo tendenziale del -3,6%, mentre l’occupazione è in lieve aumento (+0,6%). Il tempo di incasso medio delle fatture attive 6

si attesta sui tre mesi. Le prospettive riguardanti l’andamento della produzione nella seconda parte dell’anno sono di stabilità per il 56% delle imprese, di aumento per il 21%, di flessione per il 23%. Quelle per il fatturato e gli ordini ricalcano sostanzialmente queste quote percentuali. CONGIUNTURA DEL SETTORE EDILE I dati congiunturali sulle costruzioni edili dipingono un settore in ripresa dopo anni di crisi profonda: +5,4% è la variazione della produzione nel primo semestre 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, ed ancora migliore è la variazione tendenziale del fatturato: +9,3%. Anche gli ordini, indicatore previsivo, risultano in aumento del +3%. Le imprese stanno inoltre ingrandendo l’organico: l’occupazione nei primi sei mesi dell’anno è incrementata del +5,2%. Le previsioni degli intervistati convergono su una prosecuzione della attuale tendenza al rialzo del fatturato e degli ordini anche nei prossimi mesi. CONGIUNTURA DEL SETTORE TERZIARIO Il terziario nel suo complesso ha riportato nel semestre un trend positivo, con una variazione tendenziale del fattura-

to che si attesta sul +4,8%. Le giacenze di magazzino sono leggermente aumentate (+1,6%), e l’utile netto presenta una variazione del +2,8%. Per quanto concerne l’occupazione, la variazione degli addetti da inizio anno a fine giugno risulta del +7,7% mentre il costo del lavoro è incrementato del +11,2%. Al suo interno i diversi comparti presentano tuttavia andamenti differenziati: il fatturato è risultato in aumento nel commercio all’ingrosso (+7,5%), nei servizi alle imprese (+8,8%), nei servizi alle persone (+9,5%). Nel comparto alloggio, ristorazione e altri servizi turistici l’incremento di fatturato è fermo all’1%, mentre in sofferenza appare il commercio al dettaglio che riporta un calo di vendite pari al -2,6%. Circa le previsioni a breve sul fatturato, il 54% degli intervistati ha indicato stazionarietà, il 31% un ulteriore incremento e il 15% una diminuzione. MOVIMENTAZIONE DEL REGISTRO IMPRESE Il numero di imprese registrate in provincia di Modena, che ammonta a 73 mila, è rimasto pressoché invariato nel primo semestre 2019 (-0,04% il tasso di sviluppo). Nel periodo si registrano 2.525 iscrizioni, numero in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2018 (-0,3%) e 2.552 cessazioni non d’ufficio, che risultano invece in crescita del +1,1%. Le imprese attive ammontano a 64.985 al 30 giugno 2019. Rispetto alla stessa data del 2018 si registra una variazione leggermente negativa pari al -0,4%. L’andamento per forma giuridica vede ormai da parecchi anni una tendenza al rafforzamento della struttura imprenditoriale con un incremento delle società di capitali (+3,3%), mentre calano sensibilmente le società di persone (-3,0%) e in misura minore le ditte individuali e le altre forme (entrambe -1,3%).


Tassazione dei canoni di locazione non riscossi Inail dilazione debiti per premi ed accessori non iscritti a ruolo Alternanza Scuola-Lavoro CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi – Accordo di Stesura Tassazione contratto preliminare di compravendita Trasferimento nuda proprietà di un’azienda Comunicazioni su adempimento spontaneo per soggetti a studi di settore Detassazione dei premi di risultato Deducibilità perdite su crediti

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Supplemento al periodico L’Osservatorio d’Impresa Settembre 2019 Anno III - n°26

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Notiziario Flash Tassazione dei canoni di locazione non riscossi L’articolo 3-quinquies del decreto legge 34/2019 convertito nella legge 58/2019 ha modificato l’articolo 26 del Tuir per ciò che riguarda la tassazione dei canoni di locazione non riscossi limitatamente ai contratti di affitto di immobili abitativi stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2020. Per tali contratti, a partire dal prossimo 1° gennaio 2020, i canoni di locazione non incassati dal locatore potranno non essere assoggettati a tassazione in capo al locatore stesso già a partire dal momento dell’intimazione dello sfratto per morosità o dell’ingiunzione di pagamento. Ricordiamo che l’articolo 26 Tuir stabilisce il principio generale secondo cui i redditi fondiari concorrono a formare il reddito complessivo del contribuente a prescindere dall’effettiva percezione. Si può ben vedere, quindi, che soprattutto negli anni di crisi, il mancato pagamento dei canoni di locazione da parte dei conduttori

determina un ingiusto aggravio fiscale a carico dei locatori. Per tale motivo l’art. 26 del Tuir prevede che la tassazione dei canoni non percepiti deve avvenire fino a che non giunga a termine il procedimento giurisdizionale di convalida dello sfratto per morosità del conduttore. Solamente a partire da questo momento è possibile non assoggettare a tassazione i canoni non percepiti, mentre per quelli non percepiti nei precedenti periodi d’imposta e quindi già tassati è prevista l’attribuzione di un credito d’imposta pari all’imposta già pagata. Le modifiche apportate dal D.L. 34/2019, anticipano pertanto il momento a partire dal quale il locatore evita la tassazione di somme non percepite, a condizione che il mancato incasso sia comprovato, alternativamente, dall’intimazione dello sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento. E’ poi previsto, infine, che l’eventuale riscossione dei canoni non

percepiti negli anni precedenti è soggetta a tassazione separata ai sensi dell’articolo 21 Tuir, secondo le regole già previste per i redditi conseguiti a titolo di rimborso di imposte o di oneri dedotti dal reddito complessivo in annualità precedenti. È opportuno inoltre sottolineare che le novità descritte si applicano esclusivamente con riferimento ai nuovi contratti stipulati a partire dal prossimo 1° gennaio 2020, con la conseguenza che, per i contratti già in essere, restano applicabili solamente i rimedi già previsi in passato, dovendo quindi continuare ad attendere la convalida dello sfratto per morosità del conduttore. Infine, per ciò che concerne i contratti di locazione di immobili non abitativi, nulla è cambiato, quindi i proprietari devono provvedere a dichiarare il reddito corrispondente ai canoni di affitto previsti nel contratto, anche se non riscossi, fino alla sua risoluzione.

Inail dilazione debiti per premi ed accessori non iscritti a ruolo L’INAIL, con la Circolare n. 22 del 29 luglio 2019, apporta dei chiarimenti sulle modifiche intervenute riguardanti la disciplina della dilazione dei debiti contributivi per premi ed accessori non iscritti a ruolo, la cui durata viene fissata nel limite massimo di 24 rate. L’Istituto specifica le condizioni per presentare domanda telematica di rateazione, tra cui la temporanea ed obiettiva situazione di difficoltà economica del debitore e l’importo della singola rata almeno pari a 150,00 euro, interessi compresi. Viene inoltre eliminato l’obbligo di versamento dell’acconto al momento della presentazione dell’istanza di rateizzazione, la quale resta applicabile anche per i debiti correnti il cui termine di pagamento si ancora in corso. Per le rateazioni con importi fino a 258mila euro, e con ammortamento a 12 mesi massimo, è competente all’emanazione del provvedimento il dirigente territoriale, per quelle di importo superiore è competente il direttore regionale ( ovvero il dirigente territoriale di Aosta, Bolzano, Trento) e fino alla concorrenza di 24 mesi . Per le rateazioni che superano i 24 mesi ed arrivano fino a 36 o, in casi particolari, 60 mesi la competenza alla definizione è del ministero del Lavoro attraverso uno specifico procedimento che parte sempre dalla proposizione dell’istanza per il tramite del summenzionato servizio on line, accompagnata dalla correlata documentazione. Il procedimento amministrativo di concessione della rateazione si conclude entro quindici giorni dalla presentazione dell’istanza ed è articolato come segue: 1) il provvedimento di concessione della rateazione comprensivo del piano di ammortamento è emesso entro dieci giorni dalla presentazione dell’istanza; 2) il pagamento della prima rata, la cui scadenza è indicata nel piano di ammortamento, è fissato al quindicesimo giorno dalla presentazione dell’istanza. Tali termini sono allineati alla normativa vigente in materia di Durc online. E’ evidente, infatti, che il mancato pagamento anche di una sola rata determina irregolarità sotto il profilo contributivo.

Alternanza Scuola-Lavoro La Camera di Commercio di Modena ha approvato anche per l’anno scolastico 2019-2020 il bando che eroga contributi a fondo perduto a favore di imprese e di altri soggetti che intendono ospitare in alternanza scuola-lavoro studenti della scuola secondaria di secondo grado o dei centri di formazione professionale (CFP). Il contributo è finalizzato a coprire, in parte, gli oneri sostenuti nel percorso di affiancamento dei giovani durante lo stage in azienda. Le risorse stanziate ammontano complessivamente a 65.000 euro e saranno erogate ai richiedenti in base al numero di percorsi attivati. Sono finanziabili gli stage in alternanza programmati a partire dal 1° settembre 2019 fino al 31 dicembre 2019. Destinatari del bando, come detto, sono le imprese di qualunque dimensione, le associazioni di categoria, gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli

del terzo settore, gli ordini professionali, i liberi professionisti. I richiedenti dovranno avere sede nella provincia di Modena ed essere iscritti al Registro nazionale Alternanza Scuola-Lavoro http://scuolalavoro.registroimprese. it, dove attualmente sono già presenti 1.338 imprese e altri organismi della provincia. Con questa iniziativa l’ente camerale mira anche ad aumentare la platea dei soggetti ospitanti, considerando che ogni anno gli studenti da collocare in stage in tutta la provincia sono circa 18 mila. Le richieste di contributo possono essere inviate dal 2 settembre al 30 ottobre 2019. La graduatoria è stilata in base all’ordine cronologico di ricezione. Il bando con la relativa modulistica è disponibile sul sito camerale www.mo.camcom.it. Per informazioni: Sportello Genesi, tel. 059/208816, e-mail: genesi@mo.camcom.it

CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi – Accordo di Stesura In data 30 luglio 2019 è stato sottoscritto tra Confcommercio Imprese per l’Italia e le Segreterie Generali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil il verbale di accordo che definisce la stesura del “Testo Unico del Contratto Collettivo di Lavoro per i Dipendenti da Aziende del Terziario della Distribuzione e dei Servizi”. Il testo riunisce in un’unica fonte i rinnovi contrattuali sottoscritti negli anni 2011 e 2015, oltre agli altri accordi succedutesi nel tempo, ed è stato realizzato per fornire un importante strumento organizzativo sia alle imprese che ai lavoratori. Pertanto, dalla data di sottoscrizione del suddetto accordo, gli articoli dei singoli istituti contrattuali dovranno essere presi a riferimento e richiamati con la nuova numerazione. Tra le novità, vi segnaliamo il recepimento della disciplina delle mansioni di cui all’art. 2103 del Cod. Civile così come novellata dal Jobs Act, con decorrenza 1°gennaio 2020. 8


Notiziario Flash Tassazione contratto preliminare di compravendita - Risposta dell’Ag. delle Entrate Nel caso di una società che intende registrare un contratto preliminare di compravendita di un fabbricato, nel quale sarà prevista anche la corresponsione di una somma titolo di caparra/acconto-prezzo, un secondo acconto e un saldo, tutti soggetti ad IVA, con la Risposta n.311 del 24 luglio 2019, l’Agenzia delle Entrate ha affermato che, per la registrazione di tale tipologia di contratto preliminare, dovrà essere corrisposta l’imposta di registro nella misura fissa di euro 200 per il contratto preliminare e una seconda imposta fissa, anch’essa di 200 euro, per la pattuizione che stabilisce la dazione di uno o più acconti, assoggettati ad IVA.

Trasferimento nuda proprietà di un’azienda – Risposta dell’Agenzia delle Entrate Esaminando il caso di un soggetto che, dopo aver acquisito con contratto di donazione una azienda agricola, usufruendo dell’agevolazione fiscale, ed essersi impegnato a proseguire l’esercizio dell’attività d’impresa per un periodo non inferiore a cinque anni, intende ora cedere la nuda proprietà di una parte di essa, riservandosi, tuttavia, il diritto d’usufrutto vita natural durante, con la Risposta n. 231 del 12 aprile 2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito se, pur in presenza di prosecuzione dell’attività d’impresa e pur riservandosi il diritto d’usufrutto sull’immo-

bile, l’atto di cessione della nuda proprietà in questione comporti la decadenza dell’agevolazione fiscale. Al riguardo, l’Amministrazione finanziaria ha affermato che, in tema di diritto di usufrutto sul complesso aziendale, in linea generale, il soggetto titolare di un’azienda ricevuta con atto di donazione di cui, successivamente, trasferisce, entro il quinquennio, il diritto di nuda proprietà della medesima azienda o ramo di azienda, non decade dall’agevolazione in esame, a condizione che prosegua l’esercizio dell’attività di impresa.

Comunicazioni su adempimento spontaneo per soggetti a studi di settore Provvedimento direttore dell’Agenzia delle Entrate Con il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, del 27 giugno 2019, viene approvata la specifica tecnica con cui sono individuate, per il triennio 2015-2016-2017, le tipologie di anomalie nei dati degli studi di settore. Le comunicazioni di anomalia, elaborate sulla base dei criteri indicati nella citata specifica tecnica, sono pubblicate nel “Cassetto Fiscale” dei soggetti interessati, consultabile accedendo al sito internet dell’Agenzia delle entrate. L’Amministrazione finanziaria ha ricordato

che, in base al Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 18 giugno 2015, tali comunicazioni di anomalie sono trasmesse dall’Agenzia delle entrate, via Entratel, all’intermediario, se il contribuente ha effettuato questa scelta al momento della presentazione di REDDITI 2018, per il periodo di imposta 2017. Nel caso in cui il contribuente non abbia delegato l’intermediario a ricevere le comunicazioni di anomalie, l’Agenzia delle entrate comunica agli indirizzi di Posta Elettronica

Certificata – attivati dai contribuenti - che la sezione degli studi di settore del “Cassetto fiscale” è stata aggiornata. Inoltre, per i contribuenti abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia delle entrate viene visualizzato un avviso personalizzato nell’area autenticata e inviato, ai riferimenti dallo stesso indicati, un messaggio di posta elettronica e/o tramite Short Message Service, con cui è data comunicazione che la sezione degli studi di settore del “Cassetto fiscale” è stata aggiornata con l’invio delle citate comunicazioni di anomalie.

Detassazione dei premi di risultato - Risposta dell’Agenzia delle Entrate Con la risposta n.205 del 25 giugno 2019, l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti in tema di detassazione dei premi di risultato. In particolare, viene chiesto se è possibile applicare l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali – con l’aliquota del 10 per cento – al premio di risultato relativo all’anno 2018, che verrà erogato da una società ai propri dipendenti nel corso dell’anno 2019, in forza di un accordo stipulato con le rappre-

sentanze sindacali, in data 26 novembre 2018. Al riguardo, secondo l’Agenzia delle Entrate, la società in questione, nella sua qualità di sostituto d’imposta, non può applicare su detti premi l’aliquota agevolata del 10 per cento, quale imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali. A sostegno del proprio parere, l’Amministrazione finanziaria ha asserito che i criteri di misurazione devono essere determinati con

ragionevole anticipo rispetto ad una eventuale produttività futura non ancora realizzatasi. Tale condizione non risulta, tuttavia, soddisfatta nel caso di specie, tenuto conto che i premi di risultato sono erogati sulla base di criteri individuati in un contratto la cui stipula è intervenuta in prossimità della scadenza del termine del periodo rilevante per la misurazione del raggiungimento dell’incremento (2018).

Deducibilità perdite su crediti - Risposta dell’Agenzia delle Entrate Con la Risposta n. 197 del 18 giugno 2019, l’Agenzia delle Entrate ha esaminato il caso di una società che, nel corso del periodo di imposta 2017, ha conseguito perdite relative ad alcuni crediti di natura commerciale per i quali è già maturata la prescrizione, chiarendo se le predette perdite possano essere dedotte fiscalmente.

In linea di principio, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la prescrizione del credito rappresenta un elemento certo e preciso, che consente ad un’impresa di dedurre la relativa perdita su crediti, sempre che l’inattività del creditore non abbia corrisposto ad una effettiva volontà liberale, la quale dovrà essere desunta dagli

specifici fatti e circostanze pertinenti al caso di specie. Secondo l’Agenzia delle Entrate, quindi, il comportamento di inattività del contribuente nella riscossione dei crediti scaduti corrisponde a una volontà liberale, tale da comportare l’indeducibilità ai sensi dell’articolo 101, comma 5, del TUIR. 9



Speciale Bandi DUE NUOVE INIZIATIVE IN EVIDENZA: BANDO SICUREZZA DELLA CAMERA DI COMMERCIO E BANDO START UP

Fondo sicurezza al via dal 10 settembre

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al 10 al 30 settembre è la nuova finestra per presentare domanda di finanziamento sul secondo bando Fondo Sicurezza 2019 della Camera di Commercio, rivolto alle piccole imprese maggiormente esposte a fatti criminosi appartenenti a tutti i settori di attività. La priorità nei finanziamenti verrà data alle imprese, che installano impianti di videollarme antirapina collegati in video con le Forze dell’Ordine, tipologia a); in primo luogo a quelle con un codice attività compreso tra quelli elencati all’art. 2 del regolamento e successivamente a quelle un codice attività non compreso tra quelli elencati al suddetto art. 2. Una volta soddisfatti tutti gli antirapina, se rimarranno risorse, verranno finan-

ziate in ordine cronologico di arrivo le richieste relative ad impianti di tipo b) e c). Invariati i massimali di contributo: nei Comuni aderenti dal Fondo (Modena, Bomporto, Campogalliano, Carpi, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Concordia S/S, Cavezzo, Fanano, Finale Emilia, Fiorano Modenese, Formigine, Guiglia, Maranello, Marano S/P, Medolla, Mirandola, Montese, Novi di Modena, Pavullo N/F, San Felice S/P, San Possidonio, Sassuolo, Savignano, Serramazzoni, Soliera, Vignola e Zocca) il contributo massimo spettante, pari al 50% della spesa sostenuta, è pari a 3.000,00 € per i sistemi di videoallarme antirapina (tipologia a) ed a 1.200,00 € per le videosorveglianze a circuito chiuso, gli impianti antintrusione con allarme acustico, i nebbiogeni (tipologia b) ed i

sistemi passivi quali casseforti, blindature, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento e sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro (tipologia c). Nei Comuni non aderenti il contributo massimo spettante, pari al 40% della spesa sostenuta, è pari a 2.400,00 € per i sistemi di videoallarme antirapina ed a 960,00 € per le tipologie b) e c) ed è totalmente coperto dalla quota camerale. Ammissibili le spese già sostenute a partire dal 1/1/2019. Le domande telematiche potranno essere presentate a partire dalle ore 10,00 di martedì 10 settembre fino alle ore 20,00 di lunedì 30 settembre 2019, con possibilità di precompilazione a partire da lunedì 2 settembre 2019. L’ufficio sicurezza di Confcommercio è a disposizione: 059.7364335 – ufficio.sicurezza@confcommerciomodena.it

Bando Start Up, c’è tempo fino all’11 ottobre

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è tempo fino all’11 ottobre per partecipare al bando regionale rivolto al sostegno e consolidamento di start up innovative. Per i progetti di avvio di attività (tipologia A) possono presentare domanda le imprese costituite successivamente al 1° gennaio 2016. Per i progetti di espansione di start up già avviate (tipologia B) possono presentare domanda le imprese costituite dopo il 8 luglio 2014. Per gli interventi di tipologia A sono ammessi costi riguardanti: macchinari, attrezzature, impianti, hardware e software, arredi strettamenti funzionali; affitto e noleggio laboratori

e attrezzature scientifiche (massimo 20% del costo totale del progetto); acquisto e brevetti, licenze e/o software da fonti esterne; spese di costituzione (max 2.000 euro); spese promozionali anche per partecipazione a fiere ed eventi (massimo 25.000 €); consulenze esterne specialistiche non relative all’ordinaria amministrazione. Per gli interventi di tipologia B sono ammessi costi riguardanti: acquisizione sedi produttive, logistiche, commerciali. Le imprese con sede legale esterna alla Regione Emilia-Romagna potranno acquistare solo sedi produttive nel territorio regionale (max 50% costo); macchinari, attrezzature, impianti, hardware e software, arredi

strettamente funzionali; spese di affitto e noleggio laboratori e attrezzature scientifiche (massimo 20% del costo totale del progetto); acquisto e brevetti, licenze e/o software da fonti esterne; spese promozionali anche per partecipazione a fiere ed eventi (massimo 10% del costo totale del progetto). consulenze esterne specialistiche non relative all’ordinaria amministrazione. Per ogni ulteriore informazione l’ufficio Finanza d’Impresa è a disposizione: 059.7364211 – domenico.scalzo@confcommerciomodena.it

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Dal territorio VIGNOLA «Ci interessa discutere sulla prospettiva di sperimentare l’estensione della pedonalizzazione ad altre aree del centro - afferma Rete Imprese di Vignola - , ma a condizione che il tema sia inserito in un più ampio piano di valorizzazione del centro stesso, capace di affrontare i tanti nodi e le criticità presenti da troppi anni sul tavolo». «Alludiamo - puntualizza Rete Imprese - alla viabilità da riorganizzare, ai parcheggi a servizio del centro da realizzare, all’arredo urbano su cui investire, all’offerta commerciale da potenziare: tutti temi, questi, per i quali vanno messe in campo soluzioni, in assenza delle quali qualsiasi tentativo di pedonalizzazione produrrebbe il risultato di isolare il centro e penalizzare le tante atti-

vità che vi insistono». «Semmai l’Amministrazione avesse in mente di andare in tale direzione - confermano Confcommercio, Cna, Lapam e Confesercenti di Vignola -, crediamo sia quindi necessario promuovere un confronto vero che coinvolga le Associazioni, i commercianti, i residenti e sia utile a raccogliere istanze e proposte di cui tenere conto e da valorizzare in un vero e proprio progetto strutturale di marketing urbano».«Esperienze condotte in altre realtà italiane con caratteristiche simili a Vignola, senza dover necessariamente andare oltre confine, - precisa la nota di Rete Imprese - dimostrano come nel complesso una intelligente pedonalizzazione faccia bene alla salute del centro, rendendolo più vivo e anche con maggiore appeal per visitatori e turisti, ma solo quando la pedonalizzazione stessa è un tassello di un quadro articolato di interventi tra di loro coordinati per il rilancio del cuore cittadino».

BASSA «Bene l’accelerazione annunciata dalla Regione sulla Cispadana: l’auspicio è che la road map indicata - progetto definitivo a ottobre, Conferenza dei servizi entro fine anno e apertura dei cantieri nel 2020 – sia la svolta definitiva per la realizzazione di una infrastruttura strategica di attraversamento a nord della regione». Così Rete Imprese – aggregazione tra Confcommercio, Lapam, Cna e Confesercenti – a commento delle recenti dichiarazioni del presidente della Regione Stefano Bonaccini e dell’Assessore regionale ai

trasporti Raffaele Donini. «Si tratta di un’arteria strategica, attesa da troppi anni – puntualizza Rete Imprese – che consentirà finalmente di potenziare la rete viaria e infrastrutturale a servizio delle imprese, dei cittadini e nell’interesse di rendere il territorio sempre più competitivo e anche attrattivo per investimenti produttivi». «Come abbiamo sempre sostenuto – conferma Rete Imprese – la Cispadana va fatta anche per l’innegabile impatto positivo che avrà sotto il profilo ambientale, liberando le aree urbane da traffico di attraversamento e decongestionando il nodo di Bologna». «Restano da chiarire alcuni nodi sulle opere complementari di collegamento della Cispadana ai territori di Mirandola e Concordia ed in particolare: variante sud all’abitato di Concordia sulla Secchia e rotatoria di via Boccaletta; intersezione rotatoria via di mezzo a Mirandola; svincolo raccordo a Mirandola tra la variante alla Statale 12 dell’Abetone e del Brennero e via Posta – via Mameli; intersezione a rotatoria a Mirandola tra la Statale 12 dell’Abetone e del Brennero, via di Mezzo e Via Camurana».

MODENA «Giudichiamo positivamente l’idea annunciata dall’Assessore Filippi di sperimentare la chiusura al traffico di via Emilia nei week end e allo stesso tempo ribadiamo la necessità, a cui lo stesso Assessore fa riferimento, di un ampio confronto che coinvolga le Associazioni, i commercianti, i residenti e le categorie toccate, come corrieri, taxisti, manutentori al fine di mettere in campo un progetto organico e fare in modo che si possa procedere in modo condiviso affrontando costruttivamente le problematiche che dovessero emergere dalla pedonalizzazione di nuove aree». Così Riccardo Pisani, presidente cittadino di Confcommercio e noto imprenditore del settore alberghiero a commento delle dichiarazioni dell’assessore Alessandra Filippi. «Se guardiamo alla pedonalizzazione di piazza Roma o all’operazione su corso Duomo – puntualizza Pisani - , traiamo ulteriore conferma del fatto che l’offerta di adeguate zone pedonali corrisponde alle attese di chi, accendendo in un centro storico, ne vuole godere appieno la bellezza visitandolo, facendo acquisti. Esperienze condotte in altre realtà italiane con caratteristiche simili a Modena, senza dover necessariamente andare oltre confine, dimostrano come nel complesso una intelligente pedonalizzazione faccia bene alla salute del centro stesso». «Riteniamo – prosegue il presidente di Confcommercio Modena - che la città potrebbe beneficiare nel tempo di ulteriore vitalità e aumentare il suo appeal, anche in chiave turistica, procedendo per gradi, senza fughe in avanti ed affrontando tutte le criticità che la pedonalizzazione potrebbe portare: basti pensare alle consegne della merce agli esercizi commerciali e pubblici esercizi presenti, all’accesso per i taxi e per chi svolge interventi di manuten12

zione su attività e residenze, all’individuazione di aree di sosta per i possessori di ztl». Sulla questione della ulteriore estensione della ZTL a corso Vittorio Emanuele, via Cavour, San Giovanni del Cantone e in prospettiva alla zona del Novi Sad e parco delle Rimembranze– afferma Pisani – abbiamo già rappresentato sia la necessità di coinvolgere gli imprenditori ed i residenti delle zone interessate sia di evitare la riduzione dei parcheggi nelle aree a ridosso del centro. E’ un tema importante e delicato che va affrontato senza preclusioni ma con la massima attenzione, confronto e condivisione perché se da un lato è infatti auspicabile, come detto, che il centro continui nel suo percorso di miglioramento è altrettanto importante, fino a quando non sarà possibile investire in modo significativo per promuovere in città una mobilità alternativa e concorrenziale all’auto, mantenerlo raggiungibile per non rischiare di penalizzare le attività commerciali e turistiche.


Dalle categorie AMBULANTI FIVA-Confcommercio e ANVA-Confesercenti, associazioni di riferimento del commercio ambulante, hanno incontrato negli scorsi giorni il Sindaco Francesco Menani e l’assessore al Commercio, Attività Produttive e Centro Storico Massimo Malagoli per discutere dei problemi della categoria con particolare riferimento ai mercati settimanali di Sassuolo. «In un clima di collaborazione e di ascolto reciproco, giudichiamo positivo – affermano Fiva e Anva – che il Sindaco e l’Assessore, su nostra sollecitazione, abbiamo assunti una serie di importanti impegni: la riduzione della Tosap per gli ambulanti non appena ciò sarà economicamente possibile; il rilascio delle nuove concessioni non appena ciò sarà possibile; l’attribuzione di un marchio ai mercati al

fine di sviluppare una attività di promozione ad hoc; l’occupazione degli spazi che nel tempo si sono liberati». «Abbiamo poi appreso con piacere – precisano Anva e Finva – che agli ambulanti in piazza Garibaldi verrà confermato nel mese di dicembre il proprio posto essendo stata manifestata la decisione di non ricollocare nella piazza nel periodo natalizio la pista di pattinaggio». «Sulla richiesta di poter sperimentare su base volontaria per almeno una domenica delle fiere di ottobre la possibilità per gli ambulanti presenti nelle fiere di vendere per l’intera giornata – conclude la nota – Sindaco e Assessore si sono riservati di compiere ulteriori approfondimenti».

SILB Siglato nelle scorse settimane tra SILB e Ministero dell’Interno un Protocollo relativo alla sicurezza nei locali da ballo. Questi i punti cruciali del documento, che dovrà essere declinato a livello territoriale da Prefetture e Questure: campagne informative e di sensibilizzazione rivolte ai giovani e, più in generale, a tutti fruitori delle attività di intrattenimento; formazione idonea del personale dei locali, per prevenire le situazioni di abuso nel consumo di alcol; installazione, all’interno dei locali e agli ingressi, in caso di obiettivi e persistenti elementi di rischio, di apparati

di video-sorveglianza gestiti dai titolari degli esercizi tramite i citati addetti ai servizi di controllo, ovvero affidati ad istituti di vigilanza privata; valorizzazione della “rete” delle Associazioni di categoria per incrementare il flusso informativo verso le Autorità competenti; regolamentazione dell’accesso e della permanenza all’interno dei locali in base a criteri da -rendere noti alla clientela, anche attraverso appositi avvisi

affissi all’ingresso dei medesimi; lotta senza sosta all’abusivismo e rispetto massimo delle regole di somministrazione di alcolici.

IMPRESE ASSOCIATE Intesa Sanpaolo e Confcommercio confermano il proprio impegno nell’agevolare l’accesso al credito al mondo delle micro imprese e delle PMI grazie al plafond di 100 milioni di euro attivo dedicato agli associati di Confcommercio e dei Confidi territoriali. L’attivazione del plafond fa seguito all’accordo siglato nel marzo scorso al Forum di Confcommercio a Cernobbio da Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. L’obiettivo, favorito dalla recente riforma dell’operatività del Fondo di Garanzia per le PMI e dalla partecipazione di Fin.Promo.Ter in qualità di capofila dei Confidi aderenti a FederascomFidi, è di facilitare la concessione del credito alle imprese di dimensioni più piccole, e quindi strutturalmente più deboli, meno strutturate dal punto di vista finanziario. Il

portafoglio, con finanziamenti della durata da 18 a 60 mesi e un periodo di preammortamento addizionale fino a 18 mesi, rientra nella più ampia gamma di finanziamenti messa a disposizione dalla Banca nell’ambito della collaborazione con Confcommercio. L’operazione, attraverso la costituzione di una garanzia su un portafoglio di finanziamenti di nuova erogazione (Tranched Cover), permette di immettere risorse finanziarie a sostegno di commercio, turismo e servizi, supportando gli investimenti per la crescita, l’adeguamento tecnologico e l’innovazione delle imprese. Tra i vantaggi per gli imprenditori del settore sono previsti: l’accesso gratuito alla garanzia del Fondo i cui costi sono sostenuti interamente dalla Banca, l’assenza di oneri bancari per l’istruttoria, e tassi più contenuti e l’applicazione di un premio fortemente agevolato per la garanzia offerta da Fin.Promo.Ter.

50&PIÙ Nel corso dell’ultima Assemblea Ordinaria dell’Associazione Nazionale 50&Più, Carlo Sangalli è stato eletto presidente nazionale dell’Associazione per il prossimo quinquennio. Sangalli, Presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia, succede a Renato Borghi che ha guidato l’Associazione 50&Più negli ultimi otto anni. «Ringrazio l’Assemblea elettiva per la fiducia che mi è stata accordata. Farò di tutto affinché questa fiducia possa continuare nel nuovo percorso che è appena iniziato e che faremo insieme in un gioco di squadra. Ringrazio tutti i presidenti che mi hanno preceduto, il presidente onorario Giorgio Re, il segretario generale 50&Più Gabriele Sampaolo, persone che con il loro impegno e dedizione hanno fatto grande 50&Più. Un’Associazione che ha la forza di creare una comunità di persone capaci di riconoscersi in un’identità, persone che trovano prospettive e tutela in una fase di età - quella matura - in cui

tutti noi possiamo dare il meglio». «Il futuro – ha proseguito in neo presidente eletto 50&Più - prima che un tempo verbale, è un modo di essere. Chi sa sognare non invecchia e, anche quando finisce l’impegno lavorativo, è possibile continuare a crescere e a far crescere gli altri. E’ questo l’impegno e la strada tracciata dalla 50&Più. Si può continuare a dare di più e io interpreto in questo modo quel “più” che è parte del nome dell’Associazione, non come un un’indicazione anagrafica, ma come un’esortazione esistenziale. Tutto il bagaglio di esperienze deve trasformarsi in un nuovo impegno personale, in qualcosa di più grande della somma dei nostri anni passati. Deve trasformarsi in qualcosa di innovativo e in un’avventura fatta di passione ed entusiasmo come quella della 50&Più». 13


Focus libri di testo PRESENTATI I DATI DELL’ANALISI DI ALI-C0NFCOMMERCIO SULLA SPESA DELLE FAMIGLIE PER I LIBRI DI TESTO

Stabile la spesa per i libri, mezzo caffè al giorno”

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li Confcommercio, l’Associazione più rappresentativa dei librai italiani, grazie al supporto di Rinascita informatica, ha analizzato tutte le adozioni dei libri di testo operate dalle scuole italiane come risultano dal sito del Miur ed è quindi in grado di indicare alle famiglie la spesa media attesa per i vari cicli di studio, anche in confronto all’anno precedente. Per un figlio alle scuole medie una famiglia spenderà dunque mediamente 0,51 euro al giorno, cifra che per l’intero ciclo delle superiori diventa pari a 0,65 euro al giorno, con ‘’valori sostanzialmente stabili se confrontati con quelli dell’anno scorso’’. Inoltre, ricorda che la dotazione di libri di testo ‘’risponde a precise esigenze didattiche degli insegnanti e che nella scelta sono coinvolti anche i genitori e gli studenti attraverso i loro rappresentanti’’. Mentre il prezzo dei libri viene stabilito dall’editore. “La scuola è per i nostri figli un’opportunità di crescita e un percorso che li porterà un domani ad essere cittadini del mondo”, sottolinea il presidente di Ali Confcommercio Paolo Ambrosini. “Come librai italiani siamo da sempre convinti che le famiglie debbano essere sostenute nell’impegno educativo dei loro figli, con forme di detrazione fiscale al pari ad esempio delle spese mediche e per la palestra’’. Sono anni, ricorda Ambrosini, che ‘’proponiamo questa misura, ma sempre ci viene detto che costa troppo, poi però ogni anno leggiamo che i soldi per altri interventi ci sono: la politica, il governo le istituzioni ci dicano con chiarezza se intendono sostenere le famiglie nella formazione dei loro figli’’. Continuare a indicare i libri di testo e le spese per la formazione, in generale, come causa 14

delle difficoltà famiglie i sembra Spesa media delle dei libri di testo‘’c(fonte Rinascita Informatica collaborazione conattesa, Ali Confcommercio) - 2019 mico di poter in affrontare la spesa e per far comprenin gioco pericoloso soprattutto alla luce dere alle forze politiche e alle istituzioni che occorre interveScuole Libri obbligatori dizionari esclusi dei dati sulla lettura e sulla compren- nire per dare un segnale di attenzione a tutte le famiglie per 2018 - € 279,17 Scuola 1ˆ € 283,77 sione delmedia testo scritto, che diClassi recente le spese formative’’. Classi 2ˆ € 135,99 2018 - € 135,68 sono stati resi pubblici e che tanto Quello che, come librai, ‘’possiamo fare oltre a continuare a 2018 - € 140,43 Classi 3ˆ € 140,08 allarme hanno destato tra gli esperti’’. proporre la detrazione fiscale nelle sedi istituzionali -con€ 302,63 Biennio superiori Classi 1ˆper 307,66 ‘’Non esiste nessuna emergenza clude Ambrosini- è offrire€ agli studenti e 2018 alle -loro famiglie Classi 2ˆ € 163,16 2018 - € 161,92 la spesa dei libri di testo’’, sottolinea il la competenza e la professionalità del nostro servizio tutto 2018 - di € 280,15 Triennio superiori Classi 3ˆ presidente dell’Ali. l’anno, convinti come siamo€ 284,26 che la prima forma risparmio 4ˆ € 209,75 2018 - € 207,39 Occorre invece lavorare tutti Classi insieme, vera è il servizio”. 2018 - € 217,79 Classi 5ˆ € 219,45 con le istituzioni, per ‘’individuare le so- Spesa media dei libri di testo (Fonte: Rinascita Informatica in luzioni percorribili, per consentire alle collaborazione con Ali Confcommercio): situazioni di particolare disagio econo- https://bit.ly/2ZoDdpi


Enasco News RIVALUTATE LE PRESTAZIONI AGLI INVALIDI CIVILI: IL TASSO DI PEREQUAZIONE PER IL 2019 E’ ATTORNO ALL’1,1%

Invalidità civile in primo piano

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ivalutate anche questo anno le prestazioni agli invalidi civili. il tasso provvisorio di perequazione per il 2019, rilevato dall’Istat, si è attestato all’1,1% per la gran parte dei pensionati. Ma c’è una particolarità: l’indice di rivalutazione non è unico. In particolare, alle prestazioni che sono denominate “pensioni” si applica il tradizionale tasso di inflazione Istat (indice delle famiglie di operai e impiegati - Foi), mentre ad alcune indennità ed assegni si applica il tasso di variazione delle retribuzioni del settore industriale (indice di dinamica salariale), pari quest’anno allo 0,65,% sia per gli assegni che per le indennità. Per quanto riguarda i requisiti, per acquisire il diritto all’invalidità e all’assegno di accompagno, la legge istitutiva considera invalidi tutti coloro affetti da menomazioni di vario tipo non riconducibili a causa di guerra, di servizio e di lavoro, che appartengono ad una delle seguenti categorie: • i cittadini di età compresa tra i 18 e i 65 anni affetti da menomazioni congenite o acquisite che comportano una riduzione della capacità di lavoro non inferiore ad 1/3; • i minori di 18 anni con difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie dell’età; • i cittadini con più di 65 anni non autosufficienti. In base al grado d’invalidità riconosciuto si possono ottenere i seguenti benefici: • il 33,33% (un terzo) è la soglia minima per essere considerato invalido ed avere diritto alle prestazioni protesiche e ortopediche; • il 46% consente all’invalido di ottenere l’iscrizione nelle liste speciali del collocamento obbligatorio; • il 74% è la soglia invece per ottenere l’assegno economico mensile di assistenza. Va evidenziato, poi, un ulteriore cambiamento rispetto al 2018. A decorrere dal 1° gennaio 2019 il requisito anagrafico mini-

A cura di Gianni Tel

mo previsto per il conseguimento delle prestazioni di assegno sociale, assegno sociale sostitutivo della pensione di inabilità civile, assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali, assegno sociale sostitutivo della pensione non reversibile ai sordi, è stato innalzato ad anni sessantasette rispetto ai sessantacinque previsti dalla legge istitutiva. Pertanto, per effetto dell’incremento della aspettativa di vita, le prestazioni su indicate potranno essere concesse solo al compimento dei 67 anni. Sempre a decorrere dal 1° gennaio 2019 le prestazioni di pensione di inabilità civile, assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali, pensione non reversibile ai sordi, vengono concesse (posto il riconoscimento sanitario e sussistendo le altre condizioni socio economiche previste) a coloro di età non inferiore al diciottesimo anno fino al compimento del sessantasettesimo anno di età. L’ASSEGNO DI ASSISTENZA: Agli invalidi con età tra i 18 e 67 anni ed un grado di invalidità compreso tra il 74 e il 99%, spetta un assegno mensile di assistenza per 13 mensilità. Per fruire dell’assegno - pari quest’anno a € 285,66 mensili - l’invalido deve essere disoccupato, residente in Italia e avere un reddito annuo personale (quello del coniuge non conta) che non superi un determinato limite (€ 4.906,72 per il 2019). In presenza di queste condizioni, anche i cittadini stranieri, compresi gli extracomunitari se titolari di carta di soggiorno, possono ottenerlo. LA PENSIONE DI INABILITÀ: -Spetta agli invalidi ai quali sia stata riconosciuta un’abilità lavorativa totale e permanente del 100%. L’importo è pari a quello stabilito per l’assegno di assistenza, ma le condizioni di accesso anche se al momento restano più facili, in quanto il limite di reddito annuo personale è molto più elevato (€ 16.814,34 per il 2019), c’è da augurarsi che detto limite reddituale non venga modificato dalla legge e resti sempre riferito solo al titolare della pensione e non anche al coniuge. L’INDENNITÀ DI ACCOMPAGNO: Questa prestazione è un sostegno economico che viene erogato alle persone che non sono in grado di camminare o di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita (mangiare, lavarsi, vestirsi, ecc.). L’importo dell’indennità, pari a € 517,84 mensili, viene erogato per 12 mensilità. È importante ricordare che detta prestazione viene concessa a prescindere dall’età e dalle condizioni economiche dell’interessato. Possono ottenerla a qualsiasi età, sia le persone meno abbienti che i benestanti. Non è legata alla composizione del nucleo familiare, non è reversibile, e non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorative. È cumulabile con la pensione d’inabilità e con altre prestazioni spettanti per altre minorazioni civili, ai cechi e ai sordomuti. LA MAGGIORAZIONE DELLE PRESTAZIONI: Gli invalidi civili totali, i sordomuti e i ciechi civili assoluti, titolari della relativa pensione, di età

pari o superiori a 60 anni possono ottenere una maggiorazione fino all’ importo di € 649,45 mensili previsto per quest’anno (già vecchio “milione” di lire). Il diritto a tale aumento per il 2019, è subordinato ai seguenti limiti di reddito: pensionato solo (non coniugato) con reddito non superiore a € 8.442,85 annui; pensionato coniugato con redditi propri non superiori a € 8.442,85 e redditi propri sommati a quelli del coniuge non superiore ad € 14.396,72 annui.

50&Più è un grande Sistema Associativo e di Servizi, nato e cresciuto all’interno di Confcommercio, che offre servizi e consulenze in materia pensionistica, previdenziale, assistenziale e fiscale e opera come Patronato e Caaf Contatti: via Begarelli, 31 - Modena 059.7364203 - enasco.mo@enasco.it www.50epiu.it

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