Vico Book 2010

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Uno sguardo di vita nella pittura di Vico Dallai



il cielo Uno sguardo di vita nella pittura di Vico Dallai



INTRODUZIONE Luce. Colore. Vita. Un lungo percorso dell’artista Vico Dallai, dai primi cimenti con la tavolozza fino al’odierna maturità. Ciò che esce dal suo pennello e dall’impasto dei colori è frutto di sensazioni intense ed è sempre in relazione con ciò che lo circonda e lo coinvolge. Si definisce un “dilettante”, ma le qualità e le capacità sono quelle di un autentico “professionista”. Larga parte del suo impegno creativo è stato assorbito in questi anni dal Circolo di pittura “Il Muraglione” di cui è stato per molti decenni presidente con notevoli risultati. Memorabile rimane infatti, tra le tante iniziative, una intera domenica che ha visto trasformare Piazza Grande ed altri luoghi del centro storico in una specie di Mont-Martre modenese con la partecipazione di molti artisti e tantissimo pubblico. Ogni suo quadro è frutto di numerosi rimandi e viene dipinto con una intensità che traspare ben visibile nell’opera conclusa. Da un primo periodo artistico caratterizzato da colori forti e dall’uso deciso della spatola, ove campeggiano soprattuto autunni, tramonti e scorci di ambienti campestri e marini, si passa con gli anni verso un’espressività artistica più matura che evolve verso un mondo e un ambiente rivisitato, ma anche ripensato, in cui i colori e i contrasti si attenuano e si fondono in armonie chiare e silenziose dall’ampia spazialità. Tra queste spiccano visioni panoramiche di Modena ed ampi orizzonti raffiguranti spazi illimitati della campagna padana, con le sue bianche e dritte strade che conducono a isolate cascine immerse nel giallo del grano maturo. Sono tele che ci ricordano quella dimensione quasi infinita dalla quale il mondo di oggi ci ha distolto, con la delimitazione quasi soffocante del territorio, ormai saturo di presenze. È invece a questo grande ambiente, incontaminato, pulito, libero che Vico ci riporta e nel quale ritroviamo colori, chiarori, solarità, silenzi e atmosfere che ci rimandano sul filo della memoria a sensazioni vissute. Se esiste il “chiarismo” nella tradizione artistica della nostra città, ebbene Vico ne è un degno rappresentante che rifugge dalla ricerca di particolari tecniche applicative e vede in una dimensione uniformata e luminosa il soggetto. La decisione a lungo pensata e sofferta di uscire dalla sua dimensione di pittore per “se stesso” e di presentarsi al pubblico ed alla critica con questa pubblicazione vuole essere un omaggio ed un ringraziamento per tutti gli amici con i quali in tutti questi anni l’artista ha condiviso esperienze, emozioni, riconoscimenti e traguardi, nel nome di una passione unica. L’arte. 3



L’arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nelle forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi.

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Faro solitario.


Il mare diventa materia, il colore diventa acqua. Il profumo dell’orizzonte è li, impresso nella tela e nei ricordi.

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Fulmine in un temporale.

Un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della mente.

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Borgata di campagna.

I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni.

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Un giorno in collina.

La poesia del colore e della luce penetra nell’intimo e lascia una profonda traccia.

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Tempesta imminente. La pittura è piÚ forte di te, ti costringe a dipingere come vuole lei.

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Nevicata improvvisa.

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La neve e la nebbia superano la realtĂ per la dolcezza dei suoi colori.


Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso; si usano le opere d’arte per guardare la propria anima.

Gelide cime.

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Percorso fuoriporta. La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca.

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Entroterra marino.

Imparare a vedere, è il tirocinio piÚ lungo in tutte le arti.


Onde sincere.

Anche noi, come l’acqua che scorre, siamo viandanti in cerca di un mare.

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Christo.

Un vero artista innamorato della vita stende sulle tele i sentimenti pi첫 belli.

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Camargue.


Il riposo del fiume.

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Mare lunare.


La notte rivela l’uomo.

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Karol il grande.

Non c’è speranza senza paura, né paura senza speranza.


Nell’intimo della natura riscopriamo il nostro io piÚ profondo.

Foglie e autunno.

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Mare di nuvole.


Nei cieli gli albori della vita primordiale. Dove nel silenzio assoluto, si sente la presenza del divino.

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Notte di luce, luce di notte.

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Natura e arte sembrano fuggirsi, e si ritrovano prima di quanto s’immagini.

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Solitudine.

La vita imita l’arte molto di più di quanto l’arte non imiti la vita.

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Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servÏ del blu: era nato l’impressionismo.

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Fortezza nel blu.


Se il mondo fosse chiaro, l’arte non esisterebbe.

Borgo, acquerello.

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Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi.

Carnevale.

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Discesa verso il mare. I colori trasmettono tantissime e belle emozioni, e queste sono quanto un’artista possa lasciare di meglio a chi li osserva.

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Alba cromatica.

Non essere geloso del sole che dipinge il cielo per te.

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Estasi a San Terenzo.

Guardando questi colori, come non sentirsi leggeri leggeri come le nuvole?

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Golfo delle meraviglie.


Gli oggetti scompaiono nella nebbia e riappaiono nella memoria. Onde senza tempo sembrano muoversi come poesia non scritta.

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Energia liquida. Il bello è lo splendore del vero.

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Marmo vivo.

Turner! Bagliori, quasi sciabolate di luce fredda, squarciano le amene azzurritĂ di un cielo infinito, ove un silenzio muto, ci parla di un mondo attonito, quasi disincantato, metafisico.

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Ghirlandina nella nebbia. 48

La terra ha musica per coloro che ascoltano.


Acque chiare.

Le anime pi첫 pure e pi첫 pensose sono quelle che amano i colori.

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Laguna morbida.


Ogni parte di un insieme deve essere proporzionato all’insieme.


Terre di liguria. La pittura è una lunga fatica di imitazione di ciò che si ama.

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Spechio fluido. Il cielo è il pane giornaliero degli occhi.

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Argini padani.

Non puoi immergerti due volte nello stesso fiume.


Il mare unisce paesi che separa.

Terre di puglia.

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Gennaio, o forse febbraio.

La neve la nebbia superano la realtĂ per la dolcezza dei propri colori.

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Freddo bianco. 60

Le idee stanno alla letteratura come la luce alla pittura.


L’arte fa i versi, ma solo il cuore è poeta.

Tramonto a Portovenere.

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Oceano mediterraneo.

L’arte è l’espressione del pensiero più profondo nel modo più semplice.

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Tutto il segreto dello studio della natura risiede nell’imparare come usare il proprio sguardo.

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Fratelli verdi.


Onde di autunno.

I tre criteri di un’opera d’arte: armonia, intensità, continuità.

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Onde di primavera.

Facendo il bene, nutrisci la pianta divina dell’umanità ; formando il bello, spargi i semi del divino.

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La nebbia si dirada. La vita imita l’arte molto di più di quanto l’arte non imiti la vita.

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Navigare infinito.

Non si viaggia per viaggiare, ma per aver viaggiato.

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Architetture mediteranee. In qualsiasi direzione vai, vacci con tutto il cuore.

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Spiaggia rosa.

Amare è così breve, e dimenticare così lungo.

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Onde materiche.

Fare sempre ciò che non so sa fare, per imparare come va fatto.




1969 Gran Premio “Gatto Verde” 1° Premio Concorso Internazionale di Pittura “Fiera di Modena” Menzione speciale alla Biennale Nazionale “Città di Soliera” 30ª Tavolozza d’Argento “Acli Domus”, Modena 1980 1° Premio Estemporanea di pittura Scorzarolo di Borgoforte, Mantova 1982 1° Premio popolare “Giardini Publici”, Modena Premio speciale della critica, “Città di Legnago/Cerea 1986 1° Classificato estemporanea di pittura, “Parco XXII Aprile”, Modena 1987 1° Classificato estemporanea di pittura, “Festa dell’Unità”, Parco XXII Aprile, Modena 1° Classificato estemporanea di pittura, “Villaggio Giardino”, Modena 1989 1° Classificato estemporanea di pittura, “Centro Storico”, Modena 1995 1° Trofeo “Il Muraglione”, Modena 1996 1° Classificato “Gran Premio Italia”, Centro Arte Bologna 1997 Premio “Arte Sacra”, Camposanto (MO) 2003 Premio Nazionale “Arti figurative-Città di Legnago”, Legnago (VR) 2004 Gran Premio “Paganine” 1° Premio “Tavolozza d’Argento”, Acli Domus, Modena


2010 By: Annovi Fabrizio, Modena. Ringraziamenti per: Luciana Onesti, Dallai Daniele, Marina Andreotti, Davide e Michele. Circolo artistico e culturale “Il Muraglione”. Impaginazione, grafica e riproduzioni fotografiche: © Fabrizio Annovi. annovi.frizio@alice.it



Vico Dallai. Nato a Modena nel 1930, inizia a dipingere nel 1964. Partecipa alla fondazione del Circolo di Pittura “Il Muraglione” nei primi anni ‘60, del quale ben presto diventa entusiasta animatore e presidente, carica che ha ricoperto per numerosissimi anni. La maturità artistica di Vico avviene quindi vivendo le ricche esperienze del Muraglione, che negli anni diventa una “accademia di pittura” frequentata da tanti soci pittori ed aspiranti pittori. Segue le lezioni di Luigi Testi, primo direttore artistico del Circolo e ascolta Tino Pelloni, che frequenta il Muraglione contaminandolo con la sua passione, il suo incoraggiamento e i suoi consigli di grande artista. Tra la “bohemienne artistica” di via Sant’Orsola, Vico Dallai sviluppa il suo percorso artistico di pittore, ancorandosi alla tradizione del paesaggio e del chiarismo modenese. Numerose mostre a livello locale e nazionale hanno messo in rilievo la qualità delle sue opere in quarant’anni di produzione. Ad affermare l’artista nell’ambito modenese, tuttavia, contribuì in modo decisivo la mostra antologica del Settembre 1991 (Piazza Grande - Sala Municipale) che presentò ad un ampio pubblico e alla critica una sintesi completa dell’attività pittorica di Vico. Attività caratterizzata, in un primo periodo, dall’uso della spatola e da colori forti, poi da colori più tenui, dove i contrasti si attenuano e si fondono in armonie chiare e silenziose. Il paesaggio è il soggetto preferito e prevalente che il pittore dipinge, come per recuperare immagini di cose viste e riviste in un altro tempo, sfumate ma non dimenticate, riposte in un angolo della memoria. Tra le sue opere più recenti, molto interessanti sono le marine, dai toni splendidi e discreti dove, tra cielo e mare, gli orizzonti si perdono a suggerire l’infinito e ad appagare lo sguardo di luci diffuse e di dense atmosfere. Sperimentazione e ricerca materica confermano in queste opere la continua necessità dell’artista di rinnovare i propri metodi espressivi, con l’utilizzo di tecniche e materiali anche insoliti, come conchiglie, frammenti di reti da pesca e sassi di arenile, che esaltano una spessa pasta cromatica mossa da sicuri colpi di spatola. Ne conferma le notevoli doti artistiche un artista di alto livello quale William Tode che lo elogia in questo modo: “Caro Vico, per me è sempre un privilegio ammirare le tue opere e scoprirne l’intima ed interiore poesia romantica, in questa tua inesausta ricerca formale che tesorizza gli infiniti spazi dinamici dei moti dell’animo tuo. Con coerenza e onestà prosegui il tuo racconto lirico di evasione dal mondo circostante, libero come il vento e l’airone, per le dimensioni esoteriche dove l’infinito ti è congeniale, là, oltre la siepe, dove le memorie si perdono nella dimenticanza del tutto”. Grazie Vico!


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