Contemporary
Art TODAY
2015
Art Magazine 2015 Arte, Cultura, Attualita’ SPECIAL EDITION
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia Mirko Roncelli
Padiglione SANTA SEDE
In Principio … la Parola si fece carne
Special exhibitors ARTMONACO’15
Caroline Hoste Art Belgium
Lieve Dejonghe Nathalie Rothkoff
ARTMONACO’15
Francesco Chetta Contemporary Arteditore Today 2015 pag. 1
Contemporary
Art TODAY
Sommario
Testi critici a cura di Luca Beatrice, Micol Forti, Mariarosaria Belgiovine, Francesco Poli, Francesco Chetta, Oxana Albot, George Pali, Michel Verdant, Jean Charles Spina, Elena Cicchetti
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia
pag. 8
PADIGLIONE ITALIA Codice ITALIA pag. 24
Curatore Vincenzo Trione
Pavilion Indonesia Heri Dono pag. 28
Paviolion Thailand
Kamol
Tsibi Geva
Pavillion Israel
ARCHEOLOGY OF THE PRESENT
pag. 24
Contemporary Art Today 2015 pag. 2
pag. 28
Padiglione SANTA SEDE
pag. 14
In Principio … la Parola si fece carne Commissario Cardinale Gianfranco Ravasi Curatore Micol Forti
Monika Bravo, Elpida Hadzi - Vasileva, Mário Macilau
Vesna Pavan
Italia pag. 22
La nuova collezione“MIR” ispirata ai poster del regime sovietico.
Pavillion Japan
“The Key in the Hand” Chiharu Shiota
Contemporary Art Today 2015 pag. 3
pag. 30
SERENA MARTELLI
Speciale
CODICE UNIVERSALE pag. 58
ART MONACO’ 15
pag. 126
La fiera dell’eccellenza della Costa Azzurra
ALLISON KOTZING pag. 116 EXCELLENCE PRIX ARTMONACO’
I Viaggi
Isole Canarie pag. 50
di ARTE
& GUSTO Asticeblu
Cesenatico pag. 72
ZAKLIN JACOBY “Canto di luce”
pag 44
PINO CARCELLI
THE SPIRAL OF LIVE pag. 80
Contemporary Art Today 2015 pag. 4
Caroline Hoste Art Belgium Lieve Dejonghe Nathalie Rothkoff pag. 56
ART MONACO’ 15 LUIGI COLOMBI
CONTE pag. 42
Mariarosaria Belgiovine Artexpò Gallery Italia The solitary artist
MIRKO RONCELLI pag. 36
GIACOMO ROSSI LIFE OF A GALAXY pag.88
ART MONACO’ 15
Contemporary Art Today 2015 pag. 5
Contemporary
Art TODAY INFORMATORE EDITORIALE 2015 Arte, Cultura, Attualita’ Contempoary Art Today è realizzato da: effeci edizioni d’arte Via Pietro Nenni 59 26841 Casalpusterlengo Lodi tel. + 39 340 5820407 Numero unico informatore editoriale 2015 distribuzione a cura di Effeci edizioni d’arte Redazione: Effeci edizioni d’arte via Pietro Nenni, 59 26841 Casalpusterlengo Lodi Mail: redazioneartivisive@gmail.com P. Iva 06494940965 Iscrizione C.C.I.A. Lodi REA Registro Imprese N° 1464120 Direttore artistico editoriale: Francesco Chetta Impaginazione grafica a cura di Effeci edizioni
Testi critici a cura di Luca Beatrice, Mariarosaria Belgiovine, Francesco Poli, Francesco Chetta, George Pali, Federica Pasini Jean Charles Spina, Elena Cicchetti Stampa Azero C.C.I.A. Rea N° 213973/VI (Vicenza) per conto effeci edizioni d’arte ottobre 2015 Creazione grafica by Francesco Chetta © Copyright 2015 effeci edizioni d’arte Italia La collaborazione critica sul catalogo con testi critici, curati dai relativi autori, è a titolo gratuito, e non remunerato Tutte le riproduzioni: loghi, foto, compreso i testi critici, è vietata la loro riproduzione e diffusione con qualsiasi mezzo. E’ consentito previa richiesta scritta, ed autorizzata dall’editore alcune parti di esse. I trasgressori saranno perseguiti a termini di legge in materia di diritti d’autore. Nota: Alcune immagini sono tratte da siti internet e quindi di pubblico dominio: qualora il loro uso violasse eventuali diritti d’autore, lo si comunichi all’editore che provvederà alla pronta rimozione, ed eventuali spettanze di legge.
Contemporary Art Today 2015 pag. 6
EDITORIALE
IL MERCATO DELL’ARTE
Collezionismo o elemento d’arredo Il mercato dell’arte è spesso indirizzato all’investimento di opere di artisti storici, trascurandone il primario messaggio d’informazione e bellezza visiva cui molte discipline legate alle arti visive vi sono legate; domanda spesso rivoltami da molti artisti. Pur riconoscendo lode e merito ai grandi maestri della storia dell’arte il cui possesso di quest’ultime è riservato solo ai Musei e a grandi magnati dell’economia, va ricordato che l’arte visiva minore o maggiore che sia emerge dalle altre espressioni di comunicazione come letteratura e musica, soprattutto per la bellezza cromatica e formale che ci offre con la costante visione quotidiana: in effetti l’acquisto di un opera deve soddisfare il gusto personale dell’acquirente e una volta collocato alla parete di casa dello studio o dove si ritiene opportuno saremo ripagati nel tempo della somma pagata. Naturalmente è importante che l’acquirente deve valutarne il suo valore reale di mercato documentandosi sul percorso espositivo dell’opera e dell’artista, oppure rivolgendosi o affidandosi ad operatori seri e qualificati. Il mercato dell’arte oggi giorno offre di tutto e per tutte le tasche ma è molto importante acquistare un opera che soddisfi il gusto personale e che ogni volta che la si osservi pur passandoci fugacemente vicino ci riservi sempre quell’emozione percepita dal primo momento che l’abbiamo osservata. La giusta collocazione di un opera pittorica o scultorea è molto importante valorizzerà sia l’opera sia l’ambiente che l’accoglie. Cosa molto importante è non confondere l’arte con Giovanfrancesco Gonzaga Galleria Il Salotto la decorazione . Francesco Chetta ARTE PADOVA 2010
Gianmaria Potenza Arte Genova 2014 - photos by Kanados archivio effeci Contemporary Art Today 2015 pag. 7
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia Nigeria 1963
Note biografiche Okwui Enwezor (Nigeria, 1963), curatore e critico d’arte, giornalista e scrittore, è Direttore della Haus der Kunst di Monaco di Baviera dal 2011. È stato Direttore Artistico della 2. Johannesburg Biennale in Sudafrica (1996-1998), di documenta 11 a Kassel in Germania (1998–2002), della Bienal Internacional de Arte Contemporáneo de Sevilla in Spagna (2005-2007), della 7. Gwangju Biennale in Sud Corea (2008) e della Triennal d’Art Contemporaine di Parigi al Palais de Tokyo (2012). I suoi campi di interesse spaziano dal mondo delle mostre internazionali, ai musei, l’università e l'editoria. I suoi interessi vanno dall’arte africana, europea, asiatica, nord e sud americana del XX e XXI secolo, all’arte moderna e contemporanea nei paesi africani e l’arte contemporanea della diaspora africana. Le sue ricerche includono il video e la fotografia, la teoria dell’archivio, del documentario fotografico e del fotogiornalismo, la storia dei musei. Studia le teorie sulla diaspora e sulle migrazioni, del modernismo post-coloniale, e quindi dell’architettura e dell’urbanistica delle città africane postcoloniali. Nel 1994 ha fondato Nka: Journal of Contemporary African Art edito da Duke University Press. Come scrittore e critico ha contribuito a cataloghi di mostre, antologie e riviste, oltre ad aver pubblicato articoli e interviste per i maggiori quotidiani e periodici del mondo. È autore di numerosi libri tra cui ricordiamo Archive Fever: Uses of the Document in Contemporary Art (Gottingen: Steidl and New York: International Center of Photography, 2008), Contemporary African Art Since 1980 (Damiani, 2009, con Chika Okeke-Agulu), Antinomies of Art and Culture: Modernity, Postmodernity, Contemporaneity (Duke University Press, 2008, con Terry Smith and Nancy Condee), James Casebere: Works, 1975-2010 (Damiani, 2011). Ha ricoperto numerosi incarichi accademici come Rettore degli Affari accademici e Vice Presidente Senior del San Francisco Art Institute (2005-2009), Visiting Professor presso il Dipartimento di Storia dell'Arte e Architettura dell'Università di Pittsburgh e della University of Illinois, Urbana-Champaign, Visiting Professor presso il Dipartimento di Storia dell'Arte e Archeologia della Columbia University, New York. Nella primavera del 2012 è stato Kirk Varnedoe Visiting Professor presso l'Istituto di Belle Arti, New York University. Tra le sue numerose mostre ricordiamo: ECM: A Cultural Archaelogy, Haus der Kunst, Monaco; Rise and Fall of Apartheid: Photography and the Bureaucracy of Everyday Life, International Center of Photography, New York; The Short Century: Independence and Liberation Movements in Africa, 1945-1994, Museum Villa Stuck, Monaco; Century City, Tate Modern, Londra; Mirror’s Edge, Bildmuseet, Umea; In/Sight: African Photographers, 1940-Present, Guggenheim Museum; Global Conceptualism, Queens Museum, New York; David Goldblatt: Fifty One Years, Museum of Contemporary Art, Barcellona; Stan Douglas: Le Detroit, Art Institute of Chicago; Snap Judgments: New Positions in Contemporary African Photography, International Center of Photography, New York; The Unhomely: Phantom Scenes in Global Society, Centro Andaluz de Arte Contemporáneo, Siviglia; Archive Fever: Uses of the Document in Contemporary Art, International Center of Photography, New York.
Photo Courtesy Archivio La Biennale Press -
Photo: Francesco Chetta effeci edizioni
Contemporary Art Today 2015 pag. 8
Courtesy La Biennale Press - © photo by Max Geuter
Okwui Enwezor
Intervento di Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia Siamo alla 56ma edizione, la Biennale che compie 120 anni procede e, anno dopo anno, continua a costruire anche la propria storia, che è fatta di molti ricordi, ma in particolare di un lungo susseguirsi di diversi punti di osservazione del fenomeno della creazione artistica nel contemporaneo. Per limitarci alle ultime due: Bice Curiger ci portò il tema della percezione, dell’ILLUMInation, della luce come elemento autonomo e vivificatore, nonché quello del rapporto tra artista e viewer, focalizzandosi su un concetto artistico che enfatizza la conoscenza intutitiva e il pensiero illuminato, quali mezzi per affinare e accrescere le nostra capacità di percezione e quindi le nostre capacità di dialogo con l’arte. Massimiliano Gioni fu interessato a osservare il fenomeno della creazione artistica dall’interno, e rivolse l’attenzione alle forze interiori che spingono l’uomo e l’artista a creare immagini e a dar vita a rappresentazioni, necessarie per sé e per colloquiare con gli altri, e indagò sulle utopie e sulle ansie che conducono l’uomo all’imprescindibile necessità di creare. La mostra si apriva con l’immagine di un utopico Palazzo Enciclopedico e con il Libro Rosso di Jung. Oggi il mondo ci appare attraversato da gravi fratture e lacerazioni, da forti asimmetrie e da incertezze sulle prospettive. Nonostante i colossali progressi nelle conoscenze e nelle tecnologie viviamo una sorta di “age of anxiety”. E la Biennale torna a osservare il rapporto tra l’arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nell’incalzare delle forze e dei fenomeni esterni. Si vuol quindi indagare in che modo le tensioni del mondo esterno sollecitano le sensibilità, le energie Paolo Baratta, Presidente Fondazione vitali ed espressive degli artisti, i loro desideri, i loro moti dell’animo (il loro inner song). La Biennale ha C.D.A. La Biennale Venezia chiamato Okwui Enwezor anche per la sua particolare sensibilità a questi aspetti. photo: Alvise Nicoletti Courtesy La Biennale Curiger, Gioni, Enwezor, quasi una trilogia: tre capitoli di una ricerca della Biennale di Venezia sui riferimenti utili per formulare giudizi estetici sull’arte contemporanea, questione “critica” dopo la fine delle avanguardie e dell’arte “non arte”. E Okwui non pretende di dare giudizi o esprimere una predizione, ma vuole convocare le arti e gli artisti da tutte le parti del mondo e da diverse discipline: un Parlamento delle Forme. Una mostra globale dove noi possiamo interrogare, o quanto meno ascoltare gli artisti. Sono stati chiamati 136 artisti dei quali 89 presenti per la prima volta, provenienti da 53 paesi, e molti da varie aree geografiche che ci ostiniamo a chiamare periferiche. Delle opere esposte, 159 sono nuovi lavori. Tutto questo ci aiuterà anche ad aggiornarci sulla geografia e sui percorsi degli artisti di oggi, materia questa che sarà oggetto di un progetto speciale: quello relativo ai Curricula degli artisti operanti nel mondo. Un Parlamento dunque per una Biennale di varia e intensa vitalità. Sappiamo che evocare i fenomeni anche drammatici che caratterizzano il tempo presente vuol dire far entrare la storia. Il presente vuol essere compreso attraverso i segni, i simboli, i ricordi che la storia ci consegna e dai quali traiamo qualche disperazione, ma anche illuminazioni. Significa anche richiamare i frammenti del nostro passato, anche remoto, che non possono essere dimenticati. Certamente la Biennale offre un palcoscenico particolare per questa rappresentazione. Quello che si espone qui ha come fondale 120 anni di storia delle arti, i cui frammenti sono in ogni angolo e di varia natura, visto che la Biennale opera nell’Arte, nell’Architettura, nella Danza, nel Teatro, nella Musica e nel Cinema; essi sono presenti nel suo Archivio Storico, nelle immagini là custodite, nei suoi cataloghi, nei suoi edifici. Anche i padiglioni dei paesi, costruiti in varie epoche e grazie a iniziative differenti, proprio per questo creano un luogo ben diverso da quello di una expo tradizionale. È il luogo delle “immagini dialettiche” per usare l’espressione di Walter Benjamin. E a proposito di Benjamin, Okwui nel suo programma ricorda le parole con cui si espresse sull’«Angelus Novus» di Paul Klee.”. Ricordate? “... Ha il volto rivolto al passato; dove a noi appare una serie di eventi, vede una sola catastrofe. […] Vorrebbe fermarsi e ridestare i morti, […] ma una tempesta gli penetra nelle ali […] e lo sospinge irresistibilmente nel futuro”. Non posso fare a meno di trasferire per un solo istante questa immagine a noi e vedere nell’espressione dell’angelo di Klee, quella di chi entra nella Biennale e osserva sorpreso e spaventato tutti i resti del passato depositati in questo luogo dove memoria, tempo e spazio si congiungono. Mi consola per contro il fatto che qui ogni due anni si rivela una nuova tempesta di energia che soffia “spingendo le sue ali verso il futuro”. E sono ancora una volta lieto di non aver ascoltato le tristi considerazioni di chi nel 1998 mi diceva che la mostra con padiglioni stranieri era outmoded e che andava eliminata, magari mettendo al suo posto un cubo bianco, uno spazio asettico nel quale cancellare la storia, esercitare la nostra astratta presunzione, o dare ospitalità alla dittatura del mercato. Proprio la nostra articolata e complessa realtà ci aiuta a evitare questi pericoli. La grande montagna dei frammenti della nostra storia cresce ogni anno. A fronte sta la ancor maggiore montagna di quel che non fu mostrato nelle Biennali del passato. A questo proposito sentiamo spesso citare Aby Warburg e i suoi esercizi di comprensione. Per comprendere meglio un’opera la si affianca e la si circonda di molte altre che han- Conferenza Stampa del 6 maggio 2015 - Photo Archivio Effeci edizioni no con essa un qualche legame. Mnemosyne era il nome da lui utilizzato per questo esercizio: Mnemosyne, la dea della memoria (ebbene possiamo dire che la Biennale è una delle residenze preferite di Mnemosyne). In ogni Biennale la presenza a fianco del nostro curatore delle diverse voci dei curatori nei diversi padiglioni concorre a realizzare un valore importante, il pluralismo di voci. “Parliament of Forms”. Nulla più di un parlamento deve prevedere pluralità di voci. Sia nelle Biennali più intimiste, sia in quelle più drammaturgicamente coinvolgenti la storia, è importante che la Mostra sia sempre vissuta come luogo di libero dialogo. Pres. Paolo Baratta (Comunicato stampa) Contemporary Art Today 2015 pag. 9
Le 89 NAZIONI partecipanti edizione 2015
ARGENTINA, ARMENIA, AUSTRALIA, AUSTRIA, AZERBAJAN, ALBANIA, ANDORRA, ANGOLA, BELGIO, BELARUS, BRASILE, CANADA, CILE, CINA, CIPRO, COREA, CUBA, DANIMARCA, EQUADOR, ESTONIA, EGITTO, EMIRATI ARABI UNITI, FILIPPINE, ITALIA, KENIA, KOSOVO, LETTONIA, LITUANIA, LUSSEMBURGO, MACEDONIA, MAURITIUS, MESSICO, MONGOLIA, MONTENEGRO, MONZABICO, NIGERIA, NORVEGIA, NUOVA ZELANDA, OLANDA, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA, GIAPPONE, GRAN BRETAGNA, GRENADA, GEORGIA, GREGIA, GUATEMALA, INDONESIA, IRAQ, IRAN, IRLANDA, ISLANDA, ISRAELE, PERU’, POLONIA, PORTOGALLO, ROMANIA, RUSSIA, SAN MARINO, SANTA SEDE, SERBIA, SEYCHELLES, SINGAPORE, ARABIA SIRIANA, SLOVENIA, STATI UNITI D’AMERICA, SVEZIA, SVIZZERA, THAILANDIA, TURCHIA, TUVALU, UCRAINA, UNGHERIA, URUGUAY, VENEZUELA, ZIMBABWE , Istituto LATINO AMERICANO Partecipano per la prima volta:
Repubblica delle Seychelles, Repubblica del Monzabico, Mauritius, Mongolia, Grenada Altri paesi partecipano dopo una lunga assenza:
Ecuador 1966, poi con IILA, Filippine 1964, Guatemala 1954, poi con l’IILA.
Il Padiglione Italia - Arsenale
Organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le Belle Arti, l’architettura e l’arte contemporanea - sarà curato quest’anno da Vincenzo Trione. La Mostra Internazionale All the World’s Futures formerà un unico percorso espositivo che si articolerà dal Padiglione Centrale (Giardini) all’Arsenale, includendo 136 artisti dei quali 89 presenti per la prima volta, provenienti da 53 paesi. 159 sono le nuove produzioni realizzate per questa edizione.
Principali Sedi espositive Arsenale: Sale d’armi, Artiglierie, Teatro alle Tese, Giardino delle Vergini, Corderie, Ai Giardini di Castello: padiglione centrale e vari padiglioni nazionali 44 gli Eventi Collaterali ufficiali ammessi dal curatore e promossi da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città.
Altre sedi che ospitano esposizioni collaterali:
European Cultural Centre - Palazzo Mora, Palazzo Malipero - San Marco 3079, Palazzo Pisani, S. Marina, San Servolo, Istituto Santa Maria della Pietà, Castello 3701, Campo San Samuele - San Marco 3199, Palazzo Bollani, Officina delle Zattere Dorsoduro, Palazzo Loredan dell’Ambasciatore - Dorsoduro 1261-1262, Basilica di San Giorgio Maggiore, Palazzo Barbarigo Minotto, San Marco 2504, Santa Maria Ausiliatrice - Castello 450, Palazzo Trevisan degli Ulivi - Dorsoduro 810, Palazzo Falier - San Marco 2906, Istituto Santa Maria della Pietà - Castello 3701 (Riva degli Schiavoni), Università Cà Foscari - Ca’ Dolfin Dorsoduro 3825/D, Galleria Ca’ Rezzonico - Dorsoduro, 2793, Palazzo delle Prigioni - Castello 4209 (San Marco), Magazzino del Sale n. 3 Dorsoduro 264 (Zattere), Palazzo Rossini - San Marco 4013 (Campo Manin), Conservatorio Benedetto Marcello - Palazzo Pisani, San Marco 2810 (Campo Santo Stefano) (Fonti Website www.labiennale.org) Contemporary Art Today 2015 pag. 10
All The World’s Futures
136 artisti Internazionali selezionati
56. Esposizione Internazionale d’arte La Biennale di Venezia ABBOUD Jumana Emil - Nata nel 1971 in Palestina, vive e lavora a Gerusalemme ABDESSEMED Adel - Nato nel 1971 in Algeria, vive e lavora a Londra ABONNENC Mathieu Kleyebe - Nato nel 1977 in Francia, vive e lavora a Metz ABOUNADDARA - Fondato nel 2010 in Siria, con sede in Siria ACHOUR Boris - Nato nel 1966 in Francia, vive e lavora a Parigi ADKINS Terry - Stati Uniti, 1953-2014 AFIF Saâdane - Nato nel 1970 in Francia, vive e lavora a Berlino AKERMAN Chantal - Nata nel 1950 in Belgio, vive e lavora a Parigi AKOMFRAH John - Nato nel 1957 in Ghana, vive e lavora a Londra AKPOKIERE Karo - Nato nel 1981 in Nigeria, vive e lavora a Lagos e Berlino AL SOLH Mounira - Nata nel 1978 in Libano, vive e lavora a Beirut e Amsterdam ALGÜN RINGBORG Meriç - Nata nel 1983 in Turchia, vive e lavora a Stoccolma ALLORA Jennifer - Nata nel 1974 negli Stati Uniti, vive e lavora a San Juan ATAMAN Kutlug Nato nel 1961 in Turchia, vive e lavora a Londra BAJEVIC Maja - Nata nel 1967 in Bosnia, vive e lavora a Parigi e Sarajevo BALLESTEROS Ernesto - Nato nel 1963 in Argentina, vive e lavora a Buenos Aires BALOJI Sammy - Nato nel 1978 nella Repubblica Democratica del Congo, vive e lavora a Lubumbashi e Bruxelles BARBA Rosa - Nata nel 1972 in Italia, vive e lavora a Berlino BASELITZ Georg - Nato nel 1938 in Germania, vive e lavora a Monaco BASUALDO Eduardo - Nato nel 1977 in Argentina, vive e lavora a Buenos Aires BAUER Petra - Nata nel 1970 in Svezia, vive e lavora a Stoccolma BESHTY Walead Nato nel 1976 nel Regno Unito, vive e lavora a Los Angeles BHABHA Huma Nata nel 1962 in Pakistan, vive e lavora a Poughkeepsie BOLTANSKI Christian - Nato nel 1944 in Francia, vive e lavora a Parigi BONVICINI Monica - Nata nel 1965 in Italia, vive e lavora a Berlino BOYCE Sonia - Nata nel 1962 nel Regno Unito, vive e lavora a Londra BOYD Daniel - Nato nel 1982 in Australia, vive e lavora a Sydney BREY Ricardo - Nato nel 1955 a Cuba, vive e lavora a Gent BROODTHAERS Marcel Belgio 1924-1976 BRUGUERA Tania - Nata nel 1968 a Cuba, vive e lavora a New York BURGA Teresa - Nata nel 1935 in Perù, vive e lavora a Lima CALZADILLA Guillermo - nato nel 1971 a Cuba, vive e lavora a San Juan CALHOUN Keith - Nato nel 1955 negli Stati Uniti vive a New Orleans McCORMICK Chandra - Nata nel 1957 negli Stati Uniti, vive e lavora a New Orleans CAO Fei - Nata nel 1978 in Cina, vive e lavora a Pechino CHAMEKH Nidhal - Nato nel 1985 in Tunisia, vive e lavora a Tunisi e Parigi CHERNYSHEVA Olga - Nata nel 1962 in Russia, vive e lavora a Mosca CHUNG Tiffany - Nata nel 1969 in Vietnam, vive e lavora a Ho Chi Minh DAMIANI Elena - Nata nel1979 in Perù, vive e lavora a Copenhagen DELLER Jeremy - Nato nel 1966 nel Regno Unito, vive e lavora a Londra DJORDJADZE Thea - Nata nel 1971 in Georgia, vive e lavora a Berlino DUMAS Marlene - Nata nel 1953 in Sud Africa, vive e lavora a Amsterdam EDWARDS Melvin - Nato nel 1937 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York EFFLATOUN Inji - 1924-1989 Egitto EHMANN Antje Nata nel 1968 in Germania, vive e lavora a Berlino FAROCKI Harun - Germania 1944 - 2014 EICHHORN Maria - Nata nel 1962 in Germania, vive e lavora a Berlino EVANS Walker Stati Uniti - 1903-1975 FAROCKI Harun - 1944-2014 Germania FLOYD Emily - Nata nel 1972 in Australia, vive e lavora a Sydney FRIEDL Peter - Nato nel 1960 in Austria, vive e lavora a Berlino FUSCO Coco - Nata nel 1960 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York FUSINATO Marco - Nato nel 1964 in Australia, vive e lavora a Melbourne GAINES Charles - Nato nel 1944 negli Stati Uniti, vive e lavora a Los Angeles GALLAGHER Ellen - Nata nel 1965 negli Stati Uniti, vive e lavora a Rotterdam GALLARDO Ana - Nata nel 1958 in Argentina, vive e lavora a Buenos Aires GARCIA Dora Nata nel 1965 in Spagna, vive a Barcellona GATES Theaster - Nato nel 1973 negli Stati Uniti, vive e lavora a Chicago GENZKEN Isa - Nata nel 1948 in Germania, vive e lavora a Berlino GLUKLYA Natalia Pershina -Yakimanskaya - Nata nel 1969 in Russia, vive e lavora a San Pietroburgo GOMES Sônia - Nata nel 1948 in Brasile, vive e lavora a Belo Horizonte GULF LABOR - Coalizione transnazionale di artisti fondata nel 2010 GUPTE Rupali - Nata nel 1974 in India, vive e lavora a Mumbai GROSSE Katharina - Nata nel1961 in Germania, vive e lavora a Berlino SHETTY Prasad - Nato nel 1974 in India, vive e lavora a Mumbai GURSKY Andreas - Nato nel 1955 in Germania, vive e lavora a Düsseldorf HAACKE Hans - Nato nel 1936 in Germania, vive e lavora a New York
Contemporary Art Today 2015 pag. 11
HADJITHOMAS Joana e JOREIGE Khalil Nati nel 1969 in Libano, vivono e lavorano tra Parigi e Beirut HARRY Newell - Nato nel 1972 in Australia, vive e lavora a Sydney HASSAN Kay Nato nel 1956 in Sud Africa, vive e lavora a Johannesburg HIRSCHORN Thomas - Nato nel 1957 in Svizzera, vive e lavora a Parigi HÖLLER Carsten - Nato nel 1961 in Belgio, vive e lavora a Stoccolma HOLT Nancy - Stati Uniti 1938-2014 SMITHSON Robert - Stati Uniti 1938-1973 IM Heung Soon - Nato nel 1969 in Corea del Sud, vive e lavora a Seul INVISIBLE BORDERS: Trans-African Photographers ISHIDA Tetsuya Giappone 1973-2005 JI Dachun - Nato nel 1968 in Cina, vive e lavora a Pechino JULIEN Isaac - Nato nel 1960 nel Regno Unito, vive e lavora a Londra K Hiwa - Nato nel 1975 in Iraq, vive e lavora a Berlino KAMBALU Samson - Nato nel 1975 in Malawi, vive e lavora a Londra KIM Ayoung - Nata nel 1979 in Corea del Sud, vive e lavora a Seul KLUGE Alexander - Nato nel 1932 in Germania, vive e lavora a Monaco KNGWARREYE Emily Kame Australia 1910-1996 LAGOMARSINO Runo - Nato nel 1977 in Svezia, vive e lavora a Stoccolma e San Paolo LEBER Sonia - Nata in Australia nel 1959, vive e lavora a Melbourne CHESWORTH David - Nato nel Regno Unito 1958, vive e lavora a Melbourne LIGON Glenn - Nato nel 1960 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York MABUNDA Gonçalo - Nato nel 1975 in Mozambico, vive e lavora a Maputo MADHUSUDHANAN - Nato nel 1956 in India, vive e lavora a Nuova Delhi e Kerala MAHAMA Ibrahim - Nato nel 1987 in Ghana, vive e lavora a Tamale MALJKOVIC David - Nato nel 1973 in Croazia, vive e lavora a Zagabria MAN Victor - Nato nel 1974 in Romania, vive e lavora a Berlino MANSARAY Abu Bakarr - Nato nel 1970 in Sierra Leone, vive e lavora a Freetown e nei Paesi Bassi MARKER Chris - Francia 1921-2012 MARSHALL Kerry James - Nato nel 1955 negli Stati Uniti, vive e lavora a Chicago MARTEN Helen - Nata nel 1985 nel Regno Unito, vive e lavora a Londra MAURI Fabio Italia - 1926-2009 McQUEEN Steve - Nato nel 1969 nel Regno Unito, vive e lavora a Amsterdam MOHAIEMEN Naeem - Nato nel 1969 in Bangladesh, vive e lavora a Dhaka e New York MORAN Jason - Nato nel 1975 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York MÜLLER Ivana - Nata nel 1972 in Croazia, vive e lavora a Parigi MUNROE Lavar - Nato nel 1982 nelle Bahamas, vive e lavora a Chapel Hill, North Carolina MURILLO Oscar - Nato nel 1986 in Colombia, vive e lavora a Londra MUTU Wangechi - Nata nel 1972 in Kenya, vive e lavora a New York NAM Hwayeon - Nata nel 1979 in Corea del Sud, vive e lavora a Seul e Berlino NAUMAN Bruce - Nato nel 1941 negli Stati Uniti, vive e lavora nel New Mexico NDIAYE Cheikh - Nato nel 1970 in Senegal, vive e lavora a New York, Dakar e Lione NICOLAI Olaf - Nato nel 1962 in Germania, vive e lavora a Berlino OFILI Chris - Nato nel 1968 nel Regno Unito, vive e lavora a Trinidad OGBOH Emeka - Nato nel 1977 in Nigeria, vive e lavora a Lagos e Berlino PARRENO Philippe - Nato nel 1964 in Francia, vive e lavora a Parigi PASCALI Pino Italia 1935-1968 PIPER Adrian - Nato nel 1948 negli Stati Uniti, vive e lavora a Berlino PONIFASIO Lemi - Nato nel 1964 Isole Samoa, vive e lavora a Auckland QIU Zhijie - Nato nel 1969 in Cina, vive e lavora a Pechino RAISSNIA Raha - Nata nel 1968 in Iran, vive e lavora a New York RAQS MEDIA COLLECTIVE *(NARULA Monica, BAGCHI Jeebesh, SENGUPTA Shuddhabrata) *Collettivo fondato in India nel 1992, con sede a Nuova Delhi
REYNAUD DEWAR Lili - Nata nel 1975 in Francia, vive e lavora a Grenoble RIDNYI Mykola - Nato nel 1985 in Ucraina, vive e lavora a Kharkiv ROBERTS Liisa - Nata nel 1969 in Francia, vive e lavora a Helsinki e San Pietroburgo ROTTENBERG Mika - Nata nel 1976 in Argentina, vive e lavora a New York SCHÖNFELDT Joachim - Nato nel 1958 in Sud Africa, vive e lavora a Johannesburg SELMANI, Massinissa - Nato nel 1980 in Algeria, vive e lavora a Algeri e Tours SENGHOR Fatou Kandé - Nata nel 1971 in Senegal, vive e lavora a Dakar SIBONY Gedi - Nato nel 1973 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York SIMMONS Gary - Nato nel 1964 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York SIMON Taryn - Nata nel 1975 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York SIMPSON Lorna - Nata nel 1960 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York SMITHSON Robert Stati Uniti - 1938-1973 SUBOTZKY Mikhael - Nato nel 1981 in Sud Africa, vive e lavora a Johannesburg SUHAIL Mariam - Nata nel 1979 in Pakistan, vive e lavora a Bangalore SZE Sarah - Stati Uniti, Nata a New York nel 1969, vive e lavora a New York TIRAVANIJA Rirkrit - Nato nel 1961 in Thailandia, vive e lavora a New York, Berlino e Chiang Mai TOGUO Barthélémy - Nato nel 1967 in Camerun, vive e lavora a Parigi e Bandjoun TIRAVANIJA Rirkrit - Nato nel 1961 in Thailandia, vive e lavora a New York, Berlino e Chiang Mai TOGUO Barthélémy - Nato nel 1967 in Camerun, vive e lavora a Parigi e Bandjoun XU Bing - Nato nel 1955 in Cina, vive e lavora a Pechino YOUNIS Ala - Nata nel 1974 in Giordania, vive e lavora a Amman (Fonti Website www.labiennale.org)
Contemporary Art Today 2015 pag. 12
ingresso padiglioni Arsenale Photo: Francesco Chetta
Palazzo Cavalli / Franchetti Venezia, Photo Š Pino Carcelli - Archivio Effeci edizioni
Photo: Vincenzo Chetta Courtesy: Liberementi
Contemporary Art Today 2015 pag. 13
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia
SANTA SEDE In Principio … la Parola si fece carne Commissario Cardinale Gianfranco Ravasi Curatore Micol Forti
Arsenale di Venezia - Sale d’Armi nord Gli artisti / The artist
Monika Bravo, Elpida Hadzi Vasileva, Mário Macilau La Santa Sede presente quest’anno, per la seconda volta alla Biennale d’Arte di Venezia, con un Padiglione ispirato al Nuovo Testamento. In Principio… la parola si fece carne è il tema scelto dal Commissario, il Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha voluto venisse sviluppato il tema del “Principio”, passando dal riferimento alla Genesi dell’edizione del 2013 a quello del Prologo del Vangelo di Giovanni. I due poli essenziali intorno a cui si articola la struttura del Padiglione, curato da Micol Forti, sono: innanzitutto la Parola trascendente, che è “in principio” e che rivela la natura dialogica e comunicativa del Dio di Gesù Cristo (vv. 1-5); ad essa si unisce la Parola che si fa “carne”, corpo, per portare la presenza di Dio nell’umanità, soprattutto là dove questa appare ferita e sofferente (v. 14). Con il loro “incrociarsi” la dimensione “verticale-trascendente” e quella “orizzontale-immanente” costituiscono il cuore della ricerca. Le due “tavole” del Prologo giovanneo sono dunque il fulcro della riflessione dalla quale prendono vita le opere dei tre artisti, individuati dopo una lunga selezione, secondo alcuni precisi criteri: la consonanza del rispettivo percorso col tema prescelto, la varietà delle Discorso di sua eminenza il Cardinale Gianfranco Ravasi, all’inaugurazione 8 maggio 2015 tecniche artistiche, l’internazionalità e la diversità di provenienza geografica/culturale, e soprattutto il carattere ancora aperto e in evoluzione della loro ricerca. Monika Bravo (1964), nata e cresciuta in Colombia, oggi vive e lavora a New York; la macedone Elpida Hadzi-Vasileva (1971), attualmente vive e lavora a Londra; il fotografo Mário Macilau (1984), nato e cresciuto a Maputo, in Mozambico, dove abita. Il catalogo del Padiglione, a cura di Micol Forti e Elisabetta Cristallini (italiano-inglese - Gangemi Editore), oltre al saggio introduttivo di Gianfranco Ravasi, centrato sul tema del Padiglione, conterrà testi di Micol Forti, Elisabetta Cristallini, Ben Quash, Octavio Zaya e Alessandra Mauro, schede e apparati. Criteri di sobrietà ed economicità hanno guidato la progettazione e l’allestimento del Padiglione, curato dall’arch. Roberto Pulitani: i costi sono stati totalmente sostenuti dagli Sponsor, che a vario titolo hanno reso possibile questo importante progetto. Contemporary Art Today 2015 pag. 14
“Prosegue, dopo l’esperienza del 2013, la volontà di ristabilire il dialogo tra arte e fede, così come continua a rivelarsi densa di vitalità l’esigenza di interrogare, in un ambito del tutto internazionale, la relazione tra la Chiesa e l’arte contemporanea. In continuità con la prima edizione, il Padiglione della Santa Sede della 56ma Biennale d’Arte di Venezia sviluppa il tema del “Principio”, con un percorso che conduce dall’Antico al Nuovo Testamento, facendo del Logos e della carne i termini di una relazione costantemente in atto. Il riferimento alla Genesi, intesa come Creazione, De-Creazione, Ri-Creazione, costituiva nel 2013 l’oggetto di una riflessione che trova ora nel Prologo del Vangelo di Giovanni un nuovo termine di confronto. Di quest’ultimo si evidenziano due poli essenziali: la Parola trascendente che è “in principio” e, allo stesso tempo, rivela la natura dialogica e comunicativa del Dio di Gesù Cristo (vv. 1-5), e la Parola che si fa “carne”, corpo, per portare la presenza di Dio nell’essenza dell’umanità, soprattutto lì dove essa appare ferita e sofferente (v. 14). La ricaduta verso l’immanenza si esprime in termini La curatrice Micol Forti, sua eminenza Card. Gianfranco Ravasi, pressoché visivi nella parabola del Buon Samaritano, e l’editore Francesco Chetta assunta in questo contesto come ulteriore suggestione tematica e completamento prospettico. Le pagine del Vangelo di Luca consegnano l’immagine di un Dio presente all’interno di un’umanità vessata nella sua condizione umana. Il Dio fatto carne soccorre l’uomo ferito, segnato dalla morte e dalla fragilità. La dimensione “verticale-trascendente” del Logos e quella “orizzontale-immanente” della “carne” costituiscono in questo senso gli assi della ricerca. A questi, anche con il loro “incrociarsi”, occorre fare riferimento per comprendere le singole opere, il dialogo che esse intessono tra loro all’interno dell’ambito espositivo. I termini del Prologo giovanneo ispirano gli spazi tematici in cui è suddiviso il Padiglione. In essi trovano posto le creazioni di artisti selezionati sia in ragione della consonanza del loro percorso di ricerca attuale con il tema prescelto, sia per la varietà delle tecniche utilizzate e per la diversa provenienza geografica e culturale.” Gianfranco Card. Ravasi, Commissario del Padiglione
Padiglione Santa Sede: installazione di Elpida Hadzi-Vasileva Contemporary Art Today 2015 pag. 15
56. Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia
Contemporary Art Today pag. 16 Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 16
Padiglione Santa Sede: installazione di Elpida Hadzi-Vasileva
Contemporary Art Today 201517pag. 17 Contemporary Art Today 2015 pag.
Gianmaria Potenza “Mezza sfera� Lato B 1997 bronzo
Contemporary Art Today 2015 pag. 18
GIANMARIA POTENZA
Gianmaria Potenza “Mezza sfera” Lato A 1997 bronzo
www.gianmariapotenza.it Contemporary Art Today 2015 pag. 19
GIORGIO de CHIRICO Vòlos - Grecia 1888 - Roma 1978
Giorgio de Chirico “Ettore e Andromaca” Olio su tela, cm. 60x90 1917 Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
Contemporary Art Today 2015 pag. 20 Contemporary Art Today 2015 pag. 20
150° anniversario della Fondazione della Guardia Costiera 1865 - 2015
www.guardiacostiera.gov.it 1530 EMERGENZA IN MARE
Per l’emergenza in mare è attivo il numero
blu 1530 gratuito sul tutto il territorio nazionale ed attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno.
Contemporary Art Today 2015 pag. 21 Contemporary Art Today 2015 pag. 21
In primo piano La nuova collezione “MIR” ispirata ai poster del regime sovietico
VESNA PAVAN
Mir, nuovo e inedito ciclo pittorico della poliedrica e creativa regina dell’arte Vesna Pavan.
Photo by Francesco Chetta
Questo ciclo vuole reinterpretare i manifesti della storia del secolo scorso. La visione è quella di contrapporre il passato al moderno in un escursus tra storia e futura tale dove il pensiero riemerge nella democrazia e nella libertà espressiva individuale. Ogni manifesto viene elaborato nel rispetto del suo stile e tipologia. Questo ciclo non idealizza nessuna politica specifica, vuole solo far riflettere su quanto abbiamo oggi, grazie al sacrificio delle persone che credevano in un domani migliore. (Ndr )
Vesna Pavan “Red Star” tecnica mista e e acrilici su tela, cm. 50x70 2015 Vesna Pavan “New life” tecnica mista su tela, cm. 50x70 Contemporary Art Today pag. 22 Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 22
Vesna Pavan “Angel of work” tecnica mista e acrilici su tela, cm. 50x70 2015
Contemporary Art Today 2015 pag. Contemporary Art Today 201523pag. 23
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia PADIGLIONE ITALIA CODICE ITALIA Curatore Vincenzo Trione
Arsenale Tese delle Vergini - Padiglione Italia Gli artisti / The artist
Mimmo Paladino – Paduli (Italia), 1948 (Italia) Claudio Parmiggiani – Luzzara (Italia), 1943 (Italia) Vanessa Beecroft – Genova (Italia), 1969. Vive e lavora a Los Angeles (USA) Aldo Tambellini – Syracuse (USA) 1930 Vive e lavora a Cambridge (MA) Andrea Aquilanti – Roma (Italia), 1960 (Italia) Francesco Barocco – Susa (Italia), 1972. (Italia) Antonio Biasiucci – Dragoni (Italia), 1961 (Italia) Giuseppe Caccavale – Afragola (Italia), 1960 Paolo Gioli– Sarzano di Rovigo (Italia), 1942 (Italia), Jannis Kounellis – Pireo (Grecia), 1936, (Italia) Nino Longobardi – Napoli (Italia), 1953 (Italia), Marzia Migliora – Alessandria (Italia), 1972 (Italia) Luca Monterastelli – Forlimpopoli (Italia), 1983 (Italia), Nicola Samorì – Forlì (Italia), 1977 (Italia) Alis/Filliol – Andrea Respino, Mondovi (Italia), 1976 , Davide Gennarino, Pinerolo (Italia), 1979
Foto: Archivio effeci edizioni d’arte
Contemporary Art Today 2015 pag. 24
Contemporary Art Today 2015 pag. 25
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia Pavilion THAILAND Earth Air Fire & Water
Commissario / Commissioner: Chai Nakhonchai Direttore Office of Contemporary Thai Art & Culture (OCAC) Ministry of Culture, Thailand
Curatore / Curator: Richard David Garst
Giardini della Biennale - Castello 1260 Venezia - Paradiso Gallery Gli artisti / The artist
Kamol Tassananchalee At the Thailand Pavilion, the Office of Contemporary Art and Culture (OCAC) has invited national artist Kamol Tassananchalee, who welcomes visitors to reflect upon the theme of the 56th International Art Exhibition of la Biennale di Venezia “All the World’s Futures” with the exhibition Earth, Air, Fire & Water. Known for his fusion of Thai cultural symbolism, concepts and techniques acquired from his education and extensive travels and life in his homeland of Thailand and adopted home, of fifty years, in Southern California, USA, Tassananchalee’s sculptures installed in the pavilion incorporate light, both natural and artificial, to illuminate their cut stencil elements, animating compositions representing the four fundamental elements, Earth, Air, Fire and Water. In the Manner of the ancient Thai Shadow Puppet, a recurring motif in the artist’s oeuvre, the sculptures attempt to invoke the imagination of the audience to envision themselves enveloped in this world of elements and “reflect on both the current “state of things” and the appearance of things”. Il Padiglione della Thailandia, l’Ufficio di Arte Contemporanea e Cultura (OCAC) ha invitato l’artista nazionale Kamol Tassananchalee, che accoglie i visitatori a riflettere sul tema della 56 ° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia “Tutti Futures del mondo”, intitolando la mostra “Terra, Aria, Fuoco e Water”. Kamol attraverso il suo simbolismo culturale, i concetti e le tecniche acquisite dalla sua educazione e lunghi viaggi, e la vita nel suo paese la Thailandia e patria d’adozione, di 50 anni, nel sud della California, Stati Uniti d’America, le sculture di Tassananchalee, animano le sue composizioni che rappresentano i quattro elementi fondamentali, terra, aria, fuoco e acqua. Il burattino tailandese, è un motivo ricorrente nell’opera dell’artista Kamol, le sue sculture tentano di richiamare l’immaginazione del pubblico di immaginare se stessi avvolti in questo mondo di elementi e “riflettono sia l’attuale” stato delle cose “ che l’apparenza delle cose “. Contemporary Art Today 2015 pag. 26
Kamol Tassananchalee “Earth air fire & water� inox
Contemporary Art Today 2015 pag. 27
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia Pavilion ISRAELE “Archeology of The present” Commissario / Commissioner: Arad Turgeman, Michael Gov Curatore / Curator: Hadas Maor
Giardini della Biennale, Castello 1260 Venezia - Construction manager: Avi Nagar Gli artisti / The artist
Tsibi Geva Tsibi Geva è uno degli artisti più importanti di Israele. Nato nel 1951 a Kibbutz Ein Shemer, Israele, vive e lavora a Tel Aviv. Dal 1979 ha esposto in numerose mostre personali sedi in tutto il mondo, tra cui l’Institute of Contemporary Art, Boston; Il Museo American University, Washington, DC; MACRO Museo Testaccio, Roma (viaggio in Mönchenhaus - Museo d’Arte Moderna di Goslar, in Germania, nel mese di luglio 2015). Ha anche avuto mostre personali nei più importanti musei di Israele, tra cui il Museo d’Arte di Haifa; il Museo d’Arte di Ashdod, Monart Centro; Il Museo di Israele, Gerusalemme; e una retrospettiva presso il Tel Aviv Museum of Art. Dal 1990-2006 Geva è stata rappresentata dal Anina Nosei Gallery di New York, dove il suo lavoro è stato descritto in numerose mostre personali. Ha partecipato a mostre collettive in importanti musei e gallerie Padiglione Israele 2015 - Nuova istallazione con vecchi pneumatici, di Tsibi Geva di tutto il mondo, tra cui il Kunsthaus Zürich; Orangerie Photo Elad Sarig, Courtesy of the artist © Tsibi Geva Herrenhausen, Hannover; Whitebox, New York; Palazzo Reale, Milano; Martin-Gropius-Bau, Berlino; El Espacio Aglutinador, L’Avana, Cuba; Il Museo di Israele, Gerusalemme; Tel Aviv Museum of Art; Museo sulla cucitura, Gerusalemme; e CCA Andratx, Mallorca.Geva è professore presso l’Università di Haifa e presso Hamidrasha School of Art, Beit Berl College. Egli è il destinatario di numerosi premi e borse di studio, tra cui il Premio Sandberg dal Museo di Israele, Gerusalemme; il Premio Pundick dal Tel Aviv Museum of Art; e un Lifetime Achievement Award dal ministero israeliano della Cultura. Geva è stato scelto per rappresentare Israele alla prossima Biennale di Venezia 2015
Una delle sale del Padiglione Israele Biennale 2015 - Photo Pino Carcelli
L’artista israeliano Tsibi Geva con l’editore Francesco Chetta Photo Pino Carcelli
Contemporary Art Today 2015 pag. 28
Tsibi Geva “Archeology of The present” Photo Pino Carcelli
Archeologia del Presente si estenderà oltre l'esterno del padiglione, nonché attraverso il suo interno, destabilizzando le divisioni familiari tra interno ed esterno, funzionali e gli elementi rappresentativi, alti e bassi, abbandonato, trovato, e manipolati. Ne faranno parte elementi formali e tematiche tipiche del lavoro di tutta la carriera dell’artista Geva, presenterà anche dei dipinti insieme a installazioni scultoree e oggetti abbandonati e manipolati, abolendo le distinzioni gerarchiche tra medium e strutture artistiche. In tal modo, il progetto darà espressione di costante preoccupazione di Geva con elementi legati al
Tsibi Geva “Archeology of The present” Photo Pino Carcelli >> ”'casa” tra cui marmette, finestre, imposte, reticoli e blocchi di cemento; elementi che esistono come frammenti di quella che fu, o potrebbero in linea di principio costituire, una casa. Il progetto sollevare preoccupazioni auto-riflessiva artistici e questioni epistemologiche, così come questioni politiche e culturali della località e l'immigrazione, l'identità ibrida, angoscia esistenziale e l'esistenza in un'epoca di instabilità.
Tsibi Geva “Untitled” trittico acrilici su tela, cm.220x430 2011 Photo Elad Sarig Contemporary Art Today 2015 pag. 29
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia
Pavilion Republic of INDONESIA “Voyage Trokomod” Commissario / Commissioner: Sapla Nirwandar Curatore / Curator: Carla Bianpoen - Restu Imansari Kusumaningrum Arsenale di Venezia - Tese delle Vergini
The Indonesia National Pavilion presents Voyage Trokomod at la 56 Biennale di Venezia. Heri Dono (b.1960, Jakarta), one of Indonesia’s most well known and internationally active contemporary artists, creates site-specific works for the 56th International Art Exhibition.
Gli artisti / The artist
Heri Dono
Il Padiglione Nazionale dell’Indonesia, presenta presso la 56. Biennale di Venezia, “Voyage Trokomod” dell’artista Heri Dono Jakarta 1960, uno dei più noti e attivi a livello internazionale artisti contemporanei dell’Indonesia. Heri Dono rappresenta con le sue installazioni, il cavallo di Troia, spesso richiamato nelle sue opere, una lucertola gigante, e il drago di Komodo.
Contemporary Art Today 2015 pag. 30
Heri Dono è nato a Jakarta il 12 Giugno 1960. Ha studiato presso l’Istituto d’Arte Indonesiana (Institut Seni Indonesia) a Yogyakarta, dove ha vinto il Premio per il Miglior pittura nel 1981, così come nel 1985. Ha presentato il suo lavoro in tutto il mondo in un gran numero di mostre personali e collettive. E ‘principalmente attivo come artista di installazioni, e lavora con i materiali che provengono da luoghi diversi del mondo. Nel suo lavoro, le influenze noti si possono notare, come la vita di un uomo ordinario, kulit wayang, becak conducente e tau tau sculture del Toraja in Sulawesi. Dono, che vive e lavora a Yogyakarta, mescola i commenti umoristici nel suo lavoro sui problemi politici e sociali in Indonesia. Nel 1998, ha vinto un premio Principe Claus. Il suo stile è spesso messo in forma d’arte di nuovo internazionalismo, che è una forma d’arte recente di artisti in tutto il mondo che sfida l’egemonia occidentale dell’arte, in contrasto con il movimento New Art negli anni settanta e ottanta che hanno scelto a favore di un espressioni occidentali in arte, con lo congedarsi delle tradizioni locali. Heri Dono was born in Jakarta on June 12, 1960. He studied at the Indonesian Art Institute (Institut Seni Indonesia) in Yogyakarta, where he won the Prize for the Best Painting in 1981 as well as in 1985. He presented his work worldwide in a great number of solo and group exhibitions. He is mainly active as an installation artist, and works with materials that come from varying places in the world. In his work, known influences can be noticed, like the life of the ordinary man, wayang kulit, becak driver and tau tau sculptures of the Toraja in Sulawesi. Dono, who lives and works in Yogyakarta, mixes humoristic comments in his work on political and social problems in Indonesia. In 1998, he won a Prince Claus Award. His style is often placed in the art form of new internationalism, which is a recent art form of artists in the world that challenge the Western hegemony of art, in contrast with the New Art Movement in the seventies and eighties that chose in favor of a Western expressions in art, with it taking leave of local traditions.
Contemporary Art Today 2015 pag. 31
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia GIAPPONE - Pavilion JAPAN “The Key in the Hand”
Commissario / Commissioner: The Japan Foundation Curatore / Curator: Hitoshi Nakano - Kanagawa Arts Foundation Giardini della Biennale, Castello 1260 Venezia
Gli artisti / The artist
Chiharu Shiota Chiharu Shiota ha creato un’installazione con un’impressionante numero di chiavi sospese a una grande struttura a forma di nuvola e legate tra loro da fili rossi. L’installazione di Chiharu Shiota si ispira ad una leggenda giapponese, “Il filo rosso del destino” creando virtualmente l’accesso a misteriosi mondi.
Chiharu Shiota Nata a Osaka nel 1972. Vive a Berlino. Chiharu Shiota esplora ed analizza nella sua ricerca, “Che cosa significa essere vivi?” e “Che cosa è l’esistenza?” con installazioni di grandi dimensioni che fanno uso di una varietà di supporti, tra cui elementi scultorei, fotografia e video. Nel 2007, ha ricevuto il Ministero della Pubblica Istruzione al Premio Arte incoraggiamento per la sua mostra personale “Dalla in Silence”, tenutasi a Kanagawa Prefectural Hall. Ha tenuto mostre personali al Museum of Art, Kochi (2013), Marugame GenichiroInokuma Museo d’Arte Contemporanea (2012), Casa Asia (Spagna, 2012), e il Museo Nazionale d’Arte, Osaka, Giappone (2008), tra altri. Ha inoltre partecipato a numerose mostre internazionali come la Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea a Kiev (Ucraina), Art Setouchi (Giappone), Aichi Triennale (Giappone), la Biennale di Arte Contemporanea di Mosca (Russia), Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Siviglia Spagna), Biennale di Gwangju Corea del Sud, e Yokohama Triennale Giappone.
Chiharu Shiota Installation The Key in the Hand, 2015, Photo by Sunhi Mang
Chiharu Shiota Installation The Key in the Hand, 2015, Photo by Sunhi Contemporary Art Today 2015 pag. 32
Chiharu Shiota - “The Key in the Hand� Installazione Biennale 2015, Il grande intreccio di fili rossi, crea un labirinto Photo by Sunhi Mang Contemporary Art Today 2015 pag. 33
56.Esposizione Internazionale d’arte
La Biennale di Venezia Pavilion TUVALU - Isole Ellice “Grossing the tide”
Polinesia
Commissario / Commissioner: Foundation Tuvalu Curatore / Curator: Dr. Thomas J. Berghuis Arsenale - Artiglierie Venezia
“L’installazione concettualmente richiama il cambiamento climatico della terra, con conseguente aumento del livello dei mari e delle temperature” Gli artisti / The artist
Vincent J. F. Huang Vincent J.F. Huang (Huang Jui-fang) received his MFA at the Gray’s School of Art at Robert Gordon University in Aberdeen, Scotland in 2000. From 2001 to 2006 Huang worked as Senior Art Lecturer in the Department of Visual Communications at Shu-Te University in Kaohsiung, Taiwan. In 2007 he was a Visiting scholar in Zhu Qizhan Art Museum in Shanghai, China. Huang has been an artist-in-residence with Pier—2 Art District in Kaohsiung, Taiwan (2003), the Duolun Museum of Modern Art in Shanghai, China (2005), Artspace in Sydney (2012), and The Arctic Circle of The Farm Foundation for the Arts and Sciences in New York, USA (2013). Starting in 2010, Huang has been working with Tuvalu, a small island nation in South Pacific that is facing the risk of becoming uninhabitable due to sea level rise. Huang represented Tuvalu as an official delegate at the United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC), 18th Conference of the Parties (COP 18) in Doha, Qatar, in 2012, and the UNFCCC COP 19 in Warsaw, Poland, in 2013. Vincent J. F. Huang represented the Tuvalu Pavilion at the 55th International Art Exhibition la Biennale di Venezia. Also in 2013, Huang was awarded the 7th Presidential Cultural Award in Taiwan. Huang’s has exhibited his work in exhibitions and site-specific art projects in China, Australia, Germany, Italy, the United Kingdom, Qatar, Peru, Tuvalu, Taiwan, and the United States.
Contemporary Art Today 2015 pag. 34
Contemporary Art Today 2015 pag. 35
ART MONACO’ Excellence Art Fair, of the French Riviera
MIRKO RONCELLI
ART MONACO’ 15
Orizzonti cromatici
Art Monacò 15, esibizione di Gwam Giust, direttore artistico presso Summer de Rêves,a destra, opere di Mirko Roncelli Art Monacò 15, la curatrice critico d’arte Mariarosaria Belgiovine presenta le opere in mostra del Maestro Mirko Roncelli Una pittura dai risvolti psicologici, intimamente ripresa dalle sue evocazioni mnemoniche. Ogni sua pennellata, ogni suo gesto crea affinità con le sensazioni, sapientemente amalgamate dalla sua creatività che gli consente di osservare le mutazioni del suo pensiero. Le ombre e le luci mutano secondo dei suoi umori, dei suoi turbamenti interiori, donando quella visione sottilmente interpretata dal suo stile. Le sue tessiture di colori esprimono opere dagli intensi sentimenti, con una stesura informale che costituisce la concretezza della realtà, coerente al suo modo di filtrare le emozioni. Sono evidenti i riflessi dei suoi stati d’animo nelle opere create mediante una forza interiore che si libera dei preconcetti, nel mondo che lo circonda, della imperfezione visiva e lo traduce in un cosmo atemporale, dove trovano ampio sfogo le sue intime malinconie, dettate da autentiche coerenze verso un modo di comunicare che va oltre il visibile, scontornando sempre più figure e paesaggi, per renderle esteriormente fruibili dall’impatto visivo. Capacità di esaminare ed esternare i propri sentimenti con la gestualità cromatica sobria, che cattura ogni percezione emotiva della realtà che lo circonda. Le sue opere sono testimonianza di ricordi, di emozioni e sensazioni vissute e filtrate da messaggi intimi, dal linguaggio pittorico essenziale e personale. Mirko Roncelli delinea la descrizione dei suoi ricordi con vibranti spazi geometrici, dinamizzando gli accostamenti con strutture che valorizzano stati esistenziali del suo mondo creativo. Mariarosaria Belgiovine Contemporary Art Today 2015 pag. 36
ART MONACO’ 15
“Un ricordo è per sempre” acrilici su tela, cm. 40x40 Mirko Roncelli “Il tempo che verrà” acrilici su tela, cm. 40x40 2014 Protagonista assoluto delle tele del maestro Roncelli sono il contrasto bianco/nero, vera e propria materia cromatica, vibrante e luminosa. Il Neo Espressionismo Astratto crea in questo artista maestri come Rothko, Burri ed il grande informale Vedova. L’aforisma di Rothko sembra essere calzante per il suo operare: “Noi siamo per la forma ampia, perché essapossiede l’impatto dell’inequivocabile. Noi desideriamo riaffermare la superficie del dipinto.” Mirko Roncelli stende il colore di spessori diversi da zona a zona; le superfici si dispongono liberamente nello spazio pittorico dando l’impressione che gli elementi avanzino o arretrino al nostro sguardo. Le forme sembrano galleggiare, scaturenti dalla stessa superficie, di modo che l’occhio umano percepisca il bicromatismo come impossibili a compenetrarsi. In questo tipo di pittura sono da sottolineare i valori percettivi, ed anche stimolazioni emotive e inconsce. Il bianco assume l’aspetto di un bagliore o addirittura di una teofania, cioè di un’apparizione del divino attraverso la luce. Come direbbe Rothko: “Mi interessa esprimere le emozioni umane fondamentali, tragedia, estasi, destino.” Federica Pasini
“La linea spezzata” acrilici su tela, cm. 90x90
Mirko Roncelli “Una città che dorme” acrilici su tela, cm. 40x40 2014
“Orizzonti” acrilici su tela, cm. 100x100 2014
Contemporary Art Today 2015 pag. 37
Mirko Roncelli “Nel silenzio” acrilici su tela, cm.40x40 2013
...”Il linguaggio artistico di Mirko Roncelli, aperto e disponibile a varie interpretazioni, per la sua componente simbolica è portatore di significati plurimi. Nelle visioni plastiche e materiche delle sue tele Mirko Roncelli infonde le sue sensazioni e le sue emozioni per stimolare il pubblico dei visitatori a coglierne l’essenza e a condividerne il contenuto. Il messaggio che ne deriva è senz’altro positivo. Nella lettura delle opere di Roncelli si osserva una presenza simultanea di gioia e di dolore, di dolce e di amaro, un’alternanza del bene e del male, ma alla fine prevale sempre il lato positivo che ci induce ad affrontare la vita con una visione ottimistica. Il pittore ha presentato numerose esposizioni personali in diverse città italiane, ma anche in paesi europei e americani. Ha inoltre partecipato con le sue opere a Rassegne d’arte nazionali e internazionali ottenendo lusinghieri riconoscimenti. Negli ultimi anni frequenta alcune prestigiose località della Costa Azzurra, dove ha ottenuto importanti consensi, ma soprattutto ha allacciato ottimi rapporti con galleristi e critici d’arte e si è formato anche un gruppo di collezionisti che hanno dimostrato di apprezzare le sue opere e il suo stile personale. L’esposizione al Circolo Artistico Bergamasco, di particolare rilievo, avrà la durata di quattro settimane e rimarrà in allestimento fino a giovedì 30 dicembre. Sono certo che questa “fusione di sogno e realtà proposta con fantastica emulsione cromatica” attirerà l’intereresse di molti appassionati d’arte. Formulo quindi l’auspicio che l’impegno profuso dal pittore nella vasta produzione presentata oggi possa fargli conseguire un’ampia affermazione e il meritato successo...” Cesare Morali
Biografia: Mirko Roncelli è nato a Bergamo nel 1957 vive e lavora a Villa d’Almè (Bergamo). Ha conseguito il diploma di Laurea in “Stylist Engineer” presso l’Università dell’Automobile di Modena e la Laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Esercita la libera professione di Architetto e artista contemporaneo. Ha insegnato in scuole pubbliche e private in materie tecniche e Artistiche. La sua pittura è carica di emotività e sensazioni molto profonde; i colori si trasformano in emozioni e sentimenti, stati d’animo che si penetrano e ci suggestionano attraverso cromatismi a volte esasperati. Leggere un’opera del Roncelli è come leggere una poesia e proprio in questo senso bisogna accostarsi all’arte di questo artista così ben apprezzato dalla critica e dal pubblico più attento. Ha partecipato a numerosi concorsi, mostre personali e collettive, nazionali ed estere, ottenendo ottimi successi di critica e di pubblico. Sue opere sono presenti in numerose collezioni private e di Enti Pubblici in Italia e all’estero. Mirko Roncelli “Questa nostra stagione” acrilici su tela, cm. 70x70 2013 Contemporary Art Today 2015 pag. 38
Mirko Roncelli “Oltre” acrilici su tela, cm. 30x30 ,
2013
Mirko Roncelli “Un po del nostro tempo” acrilici su tela cm. 120x80 2012
Mirko Roncelli “Passione” etichetta vini Doc, cm.13x9 2013 (opera realizzata per la Mazzoleni Art) Contemporary Art Today 2015 pag. 39
Mirko Roncelli
Villa d’almè (Bergamo) Italia
Mirko Roncelli “Senza un perchè” acrilici su tela, cm. 30x30 2013 Leggere un’opera del Roncelli è come leggere una poesia e proprio in questo senso bisogna accostarsi all’arte di questo artista così ben apprezzato dalla critica e dal pubblico più attento.
WWW.MIRKORONCELLI.IT
Contemporary Art Today 2015 pag. 40
lmè
(Bergamo) Italia
“Orizzonti” acrilici su tela, cm. 100x100 2014 Mirko Roncelli “Tutto finisce” acrilici su tela, cm. 90x90 2010
Mirko Roncelli “Presenze” acrilici su tela, cm. 120x100 2011 Studio Via Mazzini, 23 24018 Villa d’almè (Bg) Tel. 035 544685 www.mirkoroncelli.it
Mirko Roncelli “Nonostante Tutto” acrilici su tela, cm. 120x80 2011 Contemporary Art Today 2015 pag. 41
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CONTE
L
a produzione artistica di Conte e’ un continuo viaggio tra reperti di materia, icone e oggetti della memoria . La superficie della tela come contenitore del pensiero dell’artista espresso in gesti pittorici che hanno matrici comunicative definite da sequenze di puntocromie che sembrano indicarci un percorso, un attraversamentodi un infinito viaggio che e’ semplicemente lo specchio della nostra vita. Non un ritmo lineare, ma battici cromatici di punti a rilievo,quasi magmatici, che attraverso percorsi indefiniti sembrano espremire una ‘ sospensione ‘ del nostro pensiero, quasi a volerci estaraniare dalla realta’. Le parti a rilievo nelle opere di Conte sono accumoli e schegge di un interno che l’artista trasferisce sulla tela. ‘ A che punto siamo con il pensiero’ che e’ un titolo di una serie di opere,e’ uno dei ‘’concept ‘’espressivi di Conte che si traduce in fondi monocromatici invasi da intense ‘nebulose ‘ dagli accesi colori. Punti sottili o allargati e deformati, fino a disolversi e fodersi sul piano della tela attraverso un dualismo gestuale mixato tra silenzi dell’anima e caos della contemporaneita; una simbiosi che possiamo tradurre in ‘ crepe nella vita’ che e’ il titolo di una ultima serie di opere.Un caleidoscopio di immagini in movimento di una societa’ che sembra esprimersi in azioni collettive, mentre Conte ci riporta ad un dialogo di ‘interni, con una espressione pittorica definita da superfici neutre ( il pensiero ) e complessita’ cromatiche ( il gesto ) .Una progressione tra tempi verbali : il presente e il futuro ; un percorso che per Conte e’ una ‘ fantastica illuminazione della vita” Sergio Zanichelli
Il maestro, Luigi Colombi Conte
Luigi Colombi Conte “Sublimazione del gesto” smalti, acrilici materia, su tela, cm. 60x80 2009
Luigi Colombi Conte “Essere” smalti e acrilici materia, su tela, cm. 100x120 1999
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Luigi Colombi in Arte Conte, è nato a Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia) nel 1949; vive e lavora nel suo atelier a Poviglio (Reggio Emilia). Conte indaga nelle sue opere con la materia, la quale prende un senso ed acquista una sensibilità e profondità maggiore. Le opere sgorgano naturalmente da un sentire più esistenziale e intimo dell’artista. Opere che incidono anche sullo spettatore una riflessione profonda con se stessi, con quanto di più sentito può suscitare un’opera: un’emozione. L’emozione di un ricordo o di una immagine legata alla propria vita… il significante di tutto questo percorso artistico sta proprio in ciò, l’aver espresso in modo più incisivo, quasi brutale, l’emozione pura. Conte prosegue il fare attraverso un simbolismo del quale è pervaso tutto il suo lavoro, una produzione che ha il sapore di una “recherche” della propria anima e di quella universale. Questa è la chiave di accesso per comunicare con il mondo… la mente e l’istinto sono ciò che guida qualunque espressione artistica nel giusto equilibrio tra loro senza barriere o limite alcuno, nella più assoluta libertà espressiva. È con consapevolezza che l’artista presenta la sua opera con un controllo bilanciato di estremi che proprio nel massimo della loro repulsione, si attraggono e si fondono e si svolgono a fornire un messaggio. L’arte di Conte parla, bisogna solo saperla ascoltare. Parla di attualità. Quanto più è orrendo questo mondo, tanto più è astratta l’arte: sono creazioni che costringono lo spettatore a mettersi in gioco e a seguire il punto, ormai diventato il segno di riconoscimento dell’artista, da dove tutto inizia e tutto finisce. Presente in diverse mostre nazionali ed internazionali che gli hanno permesso di ottenere stima e riconoscimenti da parte di pubblico e critica. Ha partecipato alla 55. Esposizione Internazionale d’arte La Biennale di Venezia, nell’ambito delle manifestazioni collaterali.
Luigi Colombi Conte “Pulsione del pensiero” smalti, acrilici materia, su tela, cm. 100x150
Luigi Colombi Conte “Giallo pensiero” smalti, acrilici materia, su tela, cm. 100x120 2001
Contatti: Tel. e Fax + 39 0522 966263 - Cell. + 39 335 5700442 info@contepittore.it - www.contepittore.it
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Zaklin Jacoby
Canto di Luce
Espressioni cromatiche concentrate sulla sintesi del movimento, con particolari attenzioni alla sua dimensione pittorica. Le sue recondite fantasie convergono alla sensazione emotiva, convogliata verso il suo percorso creativo. L’Artista mescola il suo naturale talento cromatico verso la sublimazione gestuale; attimi di contemplazione ricavata dalla sua armonia ritmica, per trasformare la realtà in simbiosi della segnica. Momenti riflessivi che evidenziano esigenze cromatiche incontrastate, evocano i percepibili messaggi del suo percorso artistico. Zaklin ci invia messaggi di seducente bellezza percettiva, con la ricca tavolozza ben equilibrata nei suggestivi accostamenti. L’arte creativa e la bravura stilistica sono i sintomi delle sue scomposizioni, rielaborate a nuove percezioni oculari. Un’Artista che ama esprimere la sua realtà con processi di trasformazione evocativa, personalizzando ogni sua iniziativa gestuale con seria professionalità. Mariarosaria Belgiovine The Birds Line" Tecnica mista personale su carta, cm.75.5x70 2008 Canto di Luce - Art Line Light Cod. ZAKLL092
Visione Tecnica mista su carta, cm. 100x70 2014 Canto di Luce - Art Line Light Cod. ZAKLL927
"Line-Light in Anger” Tecnica mista su carta, cm. 50x70 2014 Canto di Luce - Art Line Light Cod: ZAKLL817
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Biografia Cittadina americana, ha frequentato la scuola di Arti Applicate in tecniche di ceramica e scultura. Ha studiato pittura e contestualmente creava ed esponeva le sue opere. Dopo avere ricevuto una prestigiosa borsa di studio dal Comitato di Istruzione e Cultura della Repubblica Croata, ha proseguito gli studi a Praga. Zaklin Jacoby “Firma Evoluzione” Tecnica mista su carta, cm. 50x70 Canto di Luce - ArtLight 2015 In seguito partecipava ad innumerevoli esposizioni personali e collettive, happening e stage di design ricevendo premi e contributi letterari dalla Radio e dalla Televisione Croata. Trasferitasi a New York alla ricerca di nuovi stimoli artistici, ha esposto i propri lavori in grandi musei e gallerie. In questo periodo ha lasciato una nuova forte e durevole impronta nella sua Arte. Qui ha frequentato l'Art Students League e nel contempo ha ricevuto il Primo Premio UNESCO in una competizione internazionale svoltasi a Parigi: il suo progetto della fontana “The Epic” viene scelto per essere esposto all'esterno del Centro Mediterraneo dell'Artifex sulla costa francese. Complessivamente Zaklin ha partecipato ad oltre 300 esposizioni d'Arte ricevendo ben 54 premi per le sue opere. Segnalata alla V° Biennale Trofeo Arte Collezionismo 2014, 1° Premio al Gran Prix de La Cote d’Azur Cannes - aprile 2015, presente alla Rassegna Contemporary Art Expò 2015 Milano.
"Canto's Entrance" - Dittico acrilici e olio su tela di lino, cm. 200x340 1993 Canto di Acqua Cod: ZAKCW023 Contatti: zaklin@zaklinart.com Contemporary Art Today 2015 pag. 45
FONTANA BONALUMI MANZONI CASTELLANI
OLTRE LA PITTURA
di Francesco Poli
Quattro grandi Artisti della scena artistica milanese degli anni 50/60 Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, questi artisti, in stretta interrelazione con le esperienze europee e americane più avanzate, sono tra i principali esponenti italiani di quel processo di cambiamento che contribuirà in maniera decisiva all’affermarsi di una nuova fase delle ricerche plastiche. Di questa svolta radicale che avrà sviluppi in molte direzioni (dal coinvolgimento diretto dello spazio e dei materiali della realtà, con modalità minimaliste e processuali, all’intensificazione dei rapporti fra arte e vita fino a forme estreme di concettualizzazione) viene messo a fuoco qui un aspetto specifico della produzione di cruciale importanza e cioè quello della produzione di opere realizzate non solo con materiali “classici”(tele colori) ma anche con elementi e procedure sperimentali. Sono opere che si proponngono di andare n“oltre la pittura” nel senso del superamento di una concezione tradizionale della pittura, in particolare quella informale allora dominante (che gli americani definivano “Painterly”) caratterizzata da un enfatizzazione delle Lucio Fontana “Concetto spaziale” idropittura su tela rossa cm. 46 x 38 1962 pulsioni soggettive e dell’espressività individuale e delle valenze esistenziali. Questa innovazione avviene in direzione di un’ inedita apertura della superficie alla concreta dimensione dello spazio tridimensionale, di un raffreddamento degli effetti strettamente pittorici in chiave monocromatica e di una accentuazione della percezione del quadro come oggetto fisico. Precursore indiscusso è Lucio Fontana la cui opera va ben al di là dei limiti di un inquadramento nella tendenza informale. Fin dagli anni ’30, nella sua complessa ricerca, vitalmente tesa a sperimentare nuove soluzioni plastiche, si possono (molto in sintesi) individuare due componenti di fondo che vengono sviluppate nel tempo con assoluta libertà, contemporaneamente e in dialettica fra loro, sempre all’interno della sua concezione spazialista: quella con valenze neobarocche e decorative, e quella più riduttiva e ‘concettuale’ che privilegia tendenzialmente il monocromo con interventi di buchi e tagli di natura più essenziale. Ed è, in particolare questo genere di lavori che influenza maggiormente gli artisti della generazione più giovane come Manzoni, Castellani e Bonalumi, che considerano Fontana un maestro e con cui espongono in molte occasioni. Anche se di breve durata, l’esperienza che riunisce in modo emblematico questi artisti (insieme ad altri, tra cui il gruppo internazionale Zero) intorno ad una problematica di ricerca radicalmente nuova ed è quella della rivista milanese Azimuth, fondata nel settembre del 1958 da Castellani e Manzoni (con la collaborazione di Agnetti) che uscirà in soli due numeri. Tra i testi pubblicati, oltre a quello di Guido Ballo dedicato a Fontana (il solo di carattere monografico) i più significativi sono le dichiarazioni programmatiche di Castellani, Continuità e nuovo, e di Manzoni, Libera dimensione (entrambi nel n. 2, 1960) Contemporary Art Today 2015 pag. 46
Zero) intorno ad una problematica di ricerca radicalmente nuova ed è quella della rivista milanese Azimuth, fondata nel settembre del 1958 da Castellani e Manzoni (con la collaborazione di Agnetti) che uscirà in soli due numeri. Tra i testi pubblicati, oltre a quello di Guido Ballo dedicato a Fontana (il solo di carattere monografico) i più significativi sono le dichiarazioni programmatiche di Castellani, Continuità e nuovo, e di Manzoni, Libera dimensione (entrambi nel n. 2, 1960) e l’importante contributo del critico Udo Kultermann, Nuova concezione della pittura. Lo scritto di quest’ultimo è in stretto rapporto con la fondamentale mostra “Monocrome Malerei” (Kunstmuseum di Leverkusen, 1960), in cui il critico presenta le più significative espressioni di pittura monocroma con opere di molti artisti tra cui Yves Klein, Ad Reinhardt, Arnulf Reiner, Otto Piene, Jef Verheyen, Fontana, Manzoni e Castellani. Il più giovane Bonalumi non è presente anche se va sottolineato che i tre artisti già dal ’58 -’59 fanno gruppo presentandosi insieme in un ciclo di mostre alla Galleria Pater di Milano, alla Galleria del Prisma di Milano, alla Galleria Appia Antica di Roma, ed alle Gallerie Casper di Losanna. Per precisare qui, sia pure brevemente il senso della ricerca di Castellani e Manzoni, possiamo partire proprio dai loro testi pubblicati su “Azimuth”. Castellani, nella sua mirata analisi dell’arte delle avanguardie, colloca come punto di riferimento iniziale e fondamentale della sua idea di “nuova concezione artistica” l’opera di Mondrian: “… iniziando a considerare l’opera d’arte come oggetto autonomo a se stante, le nega implicitamente la funzione del rappresentare (…) Mondrian dà perciò l’avvio a una dinamica dialettica il cui sviluppo, reso possibile dall’apporto di esperienze anche contraddit-
Agostino Bonalumi “ Rosso “ tela estroflessa e acrilico cm. 80 x 60
torie, porta oggi all’affermazione delle possibilità di una forma d’arte ridotta alla semanticità del suo linguaggio …” è questa forma d’arte, lontana da ogni connotazione soggettivistica, per Castellani > può basare su un solo criterio compositivo possibile “non implicante una scelta di elementi eterogenei e finiti”. Questo criterio è “il solo che, attraverso il possesso di un’entità elementare, linea, ritmo, indefinitamente ripetibile,
superficie monocroma, sia necessaria per dare alle opere stesse concretezze di infinito e possa subire la coniugazione del tempo, sola dimensione concepibile, metro e giustificazione della nostra esigenza spirituale”. Castellani realizza la sua prima Superficie (Superficie nera in rilievo) nel 1059, adottando una tecnica particolare che rimarrà costante, con variazioni relative, in tutti gli sviluppi successivi della sua ricerca, anche nei lavori che coinvolgono in forma più ampia la dimensione ambientale (tele sagomate, angolari, dittici, trittici, e veri e propri ambienti). 20080 x 60 2009, Per creare le sue superfici trapuntate a modulazione tridimensionale variata ma tendenzialmente seriale, l’artista utilizza dei chiodi piantati e disposti in modo ordinato nella parte retrostante la tela. Questo procedimento operativo, che evidenzia la specifica fisicità del supporto, è finalizzato principalmente alla definizione concreta di una fredda strutturalità spazio – temporale e non alla stimolazione di effetti ottico – percettivi nel senso dell’arte programmata.
Enrico Castellani “Superfice rossa“ acrilico su tela
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Ogni opera è sempre rigorosamente monocroma: nera, rossa, gialla, con argento o alluminio, e soprattutto bianca. “il bianco - ha dichiarato l’artista in una intervista del 1983 – per me non è un colore, ma l’assenza di colore. Il bianco è il colore, ovvero il non colore, che rende più sensibile questa oggettivazione.” E veniamo ora a Manzoni e al suo testo Libera dimensione, in cui l’artista giustifica così la realizzazione dei suoi Achromes e delle sue Linee: “il verificarsi di nuove condizioni, il proporsi di nuovi problemi, comportano, con la necessità di nuove soluzioni, nuovi metodi, nuove misure (…) Per questo io non riesco a capire i pittori che, pur dicendosi interessati ai problemi moderni, si pongono a tutt’oggi di fronte a un quadro, come se questo fosse una superficie da riempire di colori e forme, secondo un gusto più o meno apprezzabile (…) perché invece non vuotare questo recipiente? Perché non liberare questa superficie? Perché non cercare di scoprire il significato illimitato di uno spazio totale? Di una luce Enrico Castellani “Superfice bianca“ acrilico su tela cm. 100 x 100 2009 pura ed assoluta? Alludere, esprimere, rappresentare sono oggi problemi inesistenti (…) : un quadro vale solo in quanto è, essere totale; non bisogna di nulla; essere soltanto (…) l’infinibilità è rigorosamente monocroma, o meglio ancora di nessun colore (…) una superficie bianca che è una superficie bianca e basta, una superficie incolore che è una superficie incolore (…) Questa superficie indefinita (unicamente viva) se nella contingenza materiale dell’opera non può essere infinita, è però senz’altro indefinibile, ripetibile all’infinito, senza soluzione di continuità; e ciò appare ancor più chiaramente nelle linee; qui non esiste nemmeno più il possibile equivoco del quadro …” i primi Achromes sono presentarti nella sua prima personale alla Galleria Pater di Milano nel 1958 sono quadri realizzati con del caolino che ricopre grezze superfici formate da pezze quadrate combinate in modo abbastanza regolare fra loro, oppure da delle tele con varie piegature orizzontali o verticali. tica viene poi elaborata anche in successivi cicli di lavoro dove il materiale tela viene sostituito sono quadri realizzati con del caolino che ricopre grezze superfici formate da pezze quadrate combinate in modo abbastanza regolare fra loro, oppure da delle tele con varie piegature orizzontali o verticali.
Piero Manzoni “Achrome“ tela grinza e caolino cm 35 x 80 1958-59 Contemporary Art Today 2015 pag. 48
Agostino Bonalumi “ Bianco “ tela estroflessa e acrilico cm. 80 x 60 2009
Questa idea monocromatica viene poi elaborata anche in successivi cicli di lavoro dove il materiale tela viene sostituito direttamente da altri materiali bianchi, di più evidente espressività fisica, come quadrati o batuffoli di cotone, blocchetti di polistirolo o lana di vetro. Sempre nella categoria degli Achromes si possono inserire le michette di pane colorate in bianco che, come vuole la leggenda, sarebbero state realizzate come ritratti del panettiere dell’artista. Come Manzoni e Castellani, anche Agostino Bonalumi ha avuto una primissima fase di carattere informale materico. E a partire dal 1959/60 che inizia a sviluppare la sua nuova linea di ricerca, in parallelo con quella di Castellani ma con caratteristiche e sviluppi diversi. Nei suoi quadri-oggetto, anch’essi monocromi, la classica bidimensionalità della tela si articola in rilievi tridimensionali, attraverso interventi ed “estroflessione” con libere configurazioni essenzialmente geometriche e modulari, ma anche con particolari elaborazioni curve. Tutte le sue opere si intitolano semplicemente col nome del colore protagonista. Molto preciso ed acuto è il seguente commento di Klaus Wolbert: “sebbene le sue pitture oggetto che chiama estroflessioni mantengano generalmente l’ortogonalità del quadro, la tela non è più solamente una superficie di supporto per interventi pittorici: diventa un fenomeno formale in sé Bonalumi inarca parte della sua tela in avanti verso lo spazio; vi installa speciali sottostrutture che donano rilievo plastico, permettendole di catturare la luce e gettare ombra da sola; inoltre rafforza l’effetto così ottenuto, usando sempre un unico colore, piatto, omogeneo, privo di sfumature per la tela, che diventa così monocroma.
Con le estroflessioni Bonalumi riesce a plasmare creazioni artistiche che costituiscono, nel seno più forte, oggetti autonomi, dati fattivi e fortemente chiusi in se, che comprendono spazio, colore, luce e ombra senza illustrare questi in modo fittivo ed illusorio. Al tempo stesso, però, questi oggetti sono anche belli in senso ideale: hanno una perfezione così impeccabile da avvicinarli all’assoluto (…) le Estroflessioni sono sia radicali nella conzione formale, sia ideali nella pretesa estetica... Francesco Poli Courtesy Galleria Mazzoleni
Piero Manzoni “Achrome“ panno cucito cm 74,5 x 55 1960-61
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I Viaggi
di
ARTE & GUSTO Asticeblu Isole Canarie
Le Isole Canarie, poco distanti dall’Africa cre-
do siano per la loro indiscussa posizione geografica, governanta costantemente da un favorevole clima tropicale, uniche al mondo. Da un lato troviamo spiagge Caraibiche, tipo la Caleta de Fustes a Fuerteventura, poco distanti da questi luoghi, troviamo distese di sabbia finissima come il vicino Marocco alternandosi lungo la costa di Jandia, spiagge apparentementi desertiche a mò di Sahara, da vedere assolutamente le piramidi di Guayamar a Tenerife, oltre le selvagge grotte Jameos de Agua a Lanzarote. Tenerife, precisamente “Playa de Las Americas” rinomata città costernata da miriade di strutture alberghiere, discoteche, ristoranti, bar, e case da gioco. Lanzarote e Fuerteventura, offrono una visione unica un paesaggio arido e selvaggio, mostrando le sue sculture naturali della costa rocciosa, in particolare la meravigliosa spiaggia di Manrique. L’indiscusso fascino di Lanzarote colpisce il turista, per la sua architettura mediterranea semplice ma sobriamente ricca di particolare interesse paesaggistico, le sue chiese, sobrie case inbiancate di lucente colori, e con un rustici portoni in legno, in particoalre l’ospitalità della gente del luogo che vi accoglie sempre offrendo parte del loro cibo. Le Isole Canarie, sono il luogo ideale dove scoprire il fascino della natura, del mare, e delle sue spiagge, le tradizioni, donandoci tanta gioia e serenità, al punto di farci riflettere, di trasferirci definitivamente.
Uffici del Turismo Spagna in Italia MILANO Via Broletto, 30 - 20121 Milano Tel. 0272004617 - Fax.0272004318 ROMA Piazza di Spagna, 55 - 00187 Roma Tel.066783106 - Fax. 0669922147
Lanzarote
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Superficie totale 2.034 Km² (786 mil²) Popolazione : 665.562 abitanti massima altitudine: La cima piu' alta è il monte Teide 3.718 metri. ( in assoluto la cima piu' alta di tutto l'arcipelago) Caratteristiche: L'Isola di Tenerife puo' essere paragonata a un vero "continente en miniatura". I suoi paesaggi variano dalle cime innevate del monte Teide (3.718 metri ) alle vegetazione quasi tropicale della Costa Nord. Una canzone popolare delle canarie recita:"Todas las canarias son como ese Teide gigante: mucha nieve en el semblante, y fuego en el corazón..." Una curiosità sul nome Tenerife significa "Montaña Blanca" Ten-er-efez,(da Ten, teno, dun, duna= monte, e er-efez= il bianco) Il vulcano Teide è il terzo vulcano piu largo del mondo dopo Mauna Loa e Mauna Kea nelle isole Hawaii.L'età del vulcano è 5 milioni di anni , e l'ultima eruzione in ordine d tempo si è verificata dal fianco nordoccidentale nel 1909. I dintorni del vulcano vi offriranno i paesaggi meravigliosi con un alternanza di colori che vale la pena di osservare.
Nella zona turistica di Tenerife Sud si concentra il maggior numero di hotel e appartamenti dell’isola. Rinomata per l’elevato numero di ore di sole e per le sue spiagge, accessibili e dotate di tutti i servizi, la zona ospita inoltre villaggi pittoreschi che mantengono un’atmosfera carica di tradizioni e spazi naturali di grande interesse dal punto di vista paesaggistico, dove praticare sport e attività all’aperto. A Tenerife Sud anche le attività di svago sono numerose, sia di giorno che di sera, e abbondano i centri commerciali di alto livello e le griffe di primo piano. Fra i luoghi di interesse sono da citare: Playa de los Cristianos, Playa de las Américas, Costa Adeje, Los Gigantes, Puerto Santiago, Las Galletas ed El Médano. Da molte di queste località partono tutti i giorni escursioni marittime alla ricerca di una delle principali attrazioni del posto, l’osservazione della colonia di balene che abita queste acque.
La Palma, conosciuta come l’Isla Bonita (l’Isola Bella), ha 708 chilometri di superficie e approssimatamente 85.000 abitanti. Situata a 85 chilometri da Tenerife, La Palma è l’Isola più verde e più umida dell’arcipelago e in essa abbondano boschi frondosi come Los Tiles, dichiarato Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 1993. L’Isola alberga anche uno dei quattro parchi nazionali delle Canarie,
Tenerife Tenerife è la capitale, e con i suoi 200.000 abitanti è la seconda città piu' popolata delle Canarie. Pur essendo un centro urbano così sviluppato Santa Cruz è una città piuttosto verde, con grandi viali alberati. Il centro della vita cittadina è la Plaza de Espana situata vicino al mare. Da non dimenticare l'affascinante "Plaza del Principe", vicino alla quale si puo' ammirare la chiesa di San Francesco. E' principalmente una città portuale e al porto è legata la sua storia. La sua nascita infatti avvenne come punto di sbarco per i conquistatori dell'isola, che in seguito istituirono la capitale dei loro domini a La Laguna mantenendo Santa Cruz come porto a servizio della capitale . A poco a poco il porto inizio' ad acquistare importanza diventando luogo di scambio tra le Americhe e l'Europa . Proprio grazie alla proliferazione del commercio si stabilirono in città commercianti provenienti da ogni parte del mondo , cosa che conferì alla stessa il carattere liberale e tollerante che tuttora possiede. A questo punto l'amministrazione pubblica e gli amministratori dell'isola si trasferirono a Santa Cruz per meglio organizzare la vita della città , trasformandola di fatto nella capitale.
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AFRO Pittore Internazionale
di Luca Beatrice
Sono passati ben ventu-
no anni dalla memorabile mostra che la Galleria Mazzoleni (allora Nuova Gissi) organizzò a Torino sull’itinerario astratto di Afro, compreso tra il 1948 e il 1975. Per l’occasione venne prodotto un ricco catalogo (Mazzotta editore) contenente diversi testi critici, tutti d’accordo a sottolineare l’importanza di questo artista nel panorama italiano e internazionale. Eppure all’epoca si era appena consumato un torto piuttosto grave nei confronti del pittore friulano: il mancato inserimento nella mostra Italian Art in the 20th Century – Painting and Sculpture 19001988, curata da Celant e Rosenthal alla Royal Academy di Londra nel 1989, che avrebbe do- Afro “Floridoro” olio su tela, cm. 51 x 64, 1964 vuto sancire il definitivo ingresso della nostra arte nel gotha internazionale, al culmine del decennio più fortunato del dopoguerra, quando la Transavanguardia trionfa nel mondo e l’Arte Povera torna ai fasti dei suoi inizi. Da quella che sembrò una grave miopia critica, il destino di Afro è cambiato e negli ultimi anni egli è unanimemente considerato tra i tre-quattro artisti italiani davvero importanti, ancor più se si considera che il periodo in cui ha agito più complesso e articolato dei decenni successivi, doe l’”asticella” della qualità era posizionata in alto ed era difficile spiccare un salto da primatisti. Allora infatti le istanze di cambiamento si susseguivano rapidamente l’una all’altra, sovrapponendosi, elidendosi, contraddicendosi e, soprattutto, rischiando di durare appena il tempo di un mattino, e l’arte non poteva non sintonizzarsi sulle medesime lunghezze d’onda. Il fermento intellettuale era frutto di sostanziale condivisione tra gli artisti; da lì la tendenza a presentarsi in gruppi organizzati attorno a un critico e una teoria di riferimento, Afro, a parte l’adesione agli Otto di Lionello Venturi nel 1952, preferisce invece correre da solo. Semplificando, Afro può essere considerato un artista informale, sapendo che non si tratti di un movimento ben definito ma di una sensibilità se non planetaria, almeno praticata in buona parte dell’Europa, negli Stati Uniti e persino in Giappone.
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Non esiste un atto di nascita ufficiale per l’Informale e neppure una fine, considerando che gli ultimi bagliori travalicano di parecchio gli anni Settanta, evolvendosi in altri linguaggi e altre forme. Al suo interno vanno comprese temperature molto diverse, dall’Espressionismo Astratto al Naturalismo, dal Postcubismo Afro “Per Colorado” 1967, tecnica mista su tavola, cm. 31,2 x 48 all’astrazione lirica, dall’informale segnico con echi surreali alla proto-Body Art. Nell’Italia degli anni Cinquanta è certamente la tendenza più praticata, eppure sono pochi i pittori capaci di produrre opere di autentico respiro internazionale, in grado di confrontarsi soprattutto con la nascente arte americana. Uno di questi è certamente Emilio Vedova. L’altro, altrettanto sicuramente, Afro. “Veneto e cosmopolita” lo definisce Erich Steingraeber (Afro era friulano di nascita, forse la qualifica si adatta meglio a Vedova ma rende comunque l’idea). Si può senza meno affermare che proprio Vedova e Afro, insieme ad Alberto Burri e Lucio Fontana , costituiscono le quattro punte dell’attacco dell’arte italiana tra l’immediato dopoguerra e i primi anni Sessanta, in quel quindicennio dove si registra la nascita dell’arte contemporanea vera e propria, oltre al superamento del localismo e all’abbandono del piccolo maestro. A questo straordinario “quartetto” forse andrebbe aggiunto Piero Manzoni, ma la sua parabola fu troppo breve e il lavoro mai sopraggiunto a maturità. Il percorso di Afro, dal 1950 al 1975, in cui smette di lavorare, morirà nel 1976 pochi mesi dopo il sessantaquattresimo compleanno, è accompagnato da una serie di date ed eventi decisivi per la sua carriera. Proprio nel 1950 ha l’occasione di esporre per la prima volta a New York nella nuova galleria Catherine Viviano, nata in Italia ma trasferitasi a Chicago da bambina, che aprendo con una collettiva di cinque italiani (oltre ad Afro, Cagli, Guttuso, Morlotti e Pizzinato) dimostra quanto la nostra arte allora suscitasse interesse oltre oceano. Il complesso di inferiorità degli americani verso la pittura europea sta per finire e l’asse del contemporaneo si sta spostando definitivamente da Parigi a Manhattan. Se la prima generazione di espressionisti astratti è impregnata dell’estetica del Vecchio Continente –a cominciare da Gorky, la cui pittura Afro conosce proprio nel 1950, due anni dopo la morte dell’armeno, che gli trasmise una seduzione tanto forte che fu proprio lui a scrivere un testo critico per la mostra alla Galleria L’Obelisco di Roma nel 1957- la nascente Action Painting è destinata in breve a diventare l’arte del decennio: aggressiva, virulenta, soggettiva e ipertrofica è la pittura americana per eccellenza, con un suo stile ben preciso e finalmente originale che affronta senza timore le grandi dimensioni spesso negate agli europei, con le sue star (in particolare Pollock), e i suoi teorici (Harold Rosenberg). Dei cinque presentati a New York dalla Viviano, solo Afro mantiene un rapporto stabile con la galleria e una continuità espositiva negli USA. Troppo “italiani” gli altri, troppo impregnati di quel realismo che gli americani non considerano quando non sia parte integrante della storia. L’impatto di Afro con gli Stati Uniti lo spinge a superare definitivamente l’influenza della prima stagione romana (l’Afro figurativo degli anni Trenta-primi Quaranta va in soffitta) e le questioni del dibattito post-cubista sulla necessità di un grado di realismo nell’arte, sollecitato da Picasso dopo Guernica. Piuttosto, Afro rivolge lo sguardo al Surrealismo, sull’esempio di Gorky (e in parte di Klee) cui non interessava certo l’approccio iconografico, ma quella libertà di movimento nell’universo dei segni e dei gesti sconfinante nelle teorie dell’automatismo psichico. Afro mostra regolarmente in America ed è il primo artista giovane della sua generazione a essere presente con continuità in una platea internazionale. Il 1952, anno della seconda personale a New York, è anche quello della fondazione del Gruppo degli Otto, con il quale è invitato alla Biennale di Venezia. In questo periodo la figura c’è ancora ma, come ha sottolineato Fabrizio D’Amico “Afro cerca adesso una pittura che s’allenti e si slabbri nello spazio; e una figura in cui gli incidenti, gli imprevisti slittamenti, gli scarti non più bilanciati delle forme costituiscano una ormai non più preventivabile norma costitutiva”. Fino al 1954, dunque, l’immagine filtra da sotto la fitta trama di segni e gesti, anche se l’artista si sforza di non renderla più centrale nella composizione.
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Si vedano Il fagotto (1950), Ragazzo con il toro (1954), e soprattutto, l’”Afro metropolitano”, certamente sedotto dall’impatto con lo skyline americano, che dedica alla città diversi lavori, come Chicago Watefront (1953) e La città morta (1953). Nel 1955 Afro è presente alla prima edizione di Documenta, la mostra che si terrà ogni cinque anni a Kassel, in Germania. Nel 1956 partecipa con una sala personale alla Biennale di Venezia e vince il premio come miglior pittore italiano. Annota Francesco Tedeschi che ad aver proposto Afro era stato l’americano Andrew Ritchie, mentre i critici italiani sembravano essersi opposti alla sua premiazione. Per un artista che nel frattempo aveva ricevuto l’attenzione di Dore Ashton su “Art Digest”, è il segno del superamento della dimensione provinciale e la possibilità reale di un confronto internazionale. Delle undici opere esposte a Venezia, questa mostra ripropone Doppia figura (1954). La seconda decisiva svolta stilistica di Afro data intorno al 1957, periodo in cui frequenta abitualmente il pittore Toti Scialoja. Complice anche l’incontro e la frequentazione romana con Alberto Burri che, tornando dagli Stati Uniti, lo spinge a sperimentare nuovi materiali come la colla vinavil. Sono peraltro gli anni in cui Burri è definitivamente approdato all’anomalia materica, segno di un desiderio di libertà, dell’uscita progressiva dalle tematiche dell’Informale del dopoguerra e dell’interrogarsi sul superamento dalla pittura, oltre al difficile allontanamento dalla tradizione, croce e delizia dell’arte italiana. I lavori realizzati nell’ultima parte dei Cinquanta registrano l’accentuarsi del lirismo e l’ampliamento delle dimensioni –Pietra serena (1957). L’opera simbolo del periodo è certamente Il giardino della speranza, intervento murale realizzato al Palazzo dell’Unesco di Parigi nel 1958, dove accantona definitivamente il cubismo, attua una riduzione della tavolozza tendente alla monocromia mostrando la piena libertà del proprio flusso emotivo. Nel 1959, ancora una volta invitato a Documenta e inserito da James Sweeney nella collezione Guggenheim di New York, ospita Willelm De Kooning nel suo studio a Roma. Alla fine degli anni Cinquanta Afro ha dunque messo in fila una serie di occasioni espositive di primo livello ed è uno degli artisti italiani più conosciuti in America, destinato ad ampliare la carriera internazionale in Germania, oltre che con le partecipazioni a Kassel con due importanti antologiche a Berlino e Darmstadt. Il periodo che si sta aprendo è ulteriormente ricco, a dimostrazione di un’individualità capace di riassumere le innumerevoli esperienze maturate. Dal 1960 Afro, sulla soglia dei cinquant’anni, è un artista di qualità non ordinaria. Oggi definiremmo il suo linguaggio globale, certo libero, pienamente inserito nel dibattito delle avanguardie oltreconfine. Il calligrafismo di derivazione surreale ha lasciato il posto al trionfo del gesto, ampio e vitalistico. Mai come in questo frangente Afro utilizza il rosso, quasi per una conquistata capacità di seduzione. Le sue tele – alcuni gioielli di piccolo/medio formato come il Rosso del 1960, la Composizione del 1961, Per Colorado del 1967, insieme ai dipinti più grandi dall’importante storia espositiva, La grande clessidra (1967) o Tela scoperta 2 (1967) – dialogano con i maestri americani (in particolare con Franz Kline e Robert Motherwell). Molto attivo, Afro ritiene di fondamentale importanza il disegno, soprattutto quello in bianco e nero, palestra per le opere di ampio respiro ma anche pienamente autonome, che gli consentono di sperimentare liberamente ogni sorta di intuizione, riallacciandosi alle calligrafie dell’automatismo psichico e stabilendo un ideale ponte con le esperienze dei giapponesi Gutai (di cui la mostra presenta un’esaustiva campionatura) Ad Afro non resta molto tempo da vivere. Le opere dei Settanta formano una sorta di percorso interrotto, che il pittore sviluppa recuperando il significato del termine decorazione, liberandolo dal significato negativo. Afro “Rosso” tecnica mista su tela cm. 60 x 80 1960 Dedica uno sguardo retrospettivo alla prima stagione romana tentando di restituire allo spazio dipinto quell’equilibrio messo in crisi dal dominio del segno. Sembra osservare con attenzione Morandi, nella composizione e nella tavolozza (Senza titolo, 1974). Soprattutto scopre Matisse. E’ atteggiamento tipico dell’artista maturo il desiderio della sintesi, abbandonati i furori e gli ardimenti sperimentali. Come è accaduto in seguito anche con Burri e, di recente, con Carla Accardi, i lavori tardivi dichiarano il bisogno di armonia, pacificazione, leggerezza e ironia. Alcuni peraltro, di qualità straordinaria, come la Via Etnea (1974), più volte scelto quale manifesto dell’ultimo Afro. (Luca Beatrice) Contemporary Art Today 2015 pag. 54
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ARTMONACO’15
Caroline Hoste Mostre
&
ART Belgium
gestione Arte Contemporanea
Lieve Dejonghe e Nathalie Rothkoff, due diversi artisti innovativi nella ricerca, due tecniche differenti, che ridonano una luminosità contemporanea alla tradizione classica dell’arte pittorica. Astrazione figurativa, ...Realismo concettuale, due linguaggi che valicano i confini introspettivi nel mondo dell’arte. Queste eccezionali opere di questi artisti, si integrano perfettamente nel panorama contemporaneodelle nuove tendenze e discipline pittoriche, esaltandone la visione, attraverso una personale creazione compositiva, sono composte con elementi di base innovative nella ricerca stilistica attuale, dell’arte contemporanea. Una concezione esclusiva, basata su qualità e competenza professionale. Caroline Hoste Caroline Hoste
Nathalie Rothkoff
“Only blanc” acrilici su tela, cm. 130x195 “Only Noir” acrilici su tela, cm. 130x195 “Only Gris chaud” acrilici su tela, cm.130x195 Nathalie Rothkoff nasce nel 1954, attualmente vive e lavora a Parigi. Ha studiato presso l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi. Le opere di Nathalie Rothkoff ci offrono la visione di un mondo, in cui l’uso del colore puro, è associato ad una personale tecnica gestuale, realizzata su diversi supporti (tela, legno, carta). Recenti esposizioni personali 2014 Espace Darnet, Limoges 2014 First introduction Hoste Art, Belgium 2014 De jours en jours Hoste Art, Belgium 2015 ARTMONACÒ Montecarlo Hoste Art, Belgium Nathalie Rothkoff
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Lieve Dejonghe
Lieve Dejonghe “La vita è bella” olio su tavola, cm. 116x43 2015 Lieve Dejonghe, nasce a Oostende nel 1961, vive e lavora a Temse (Belgio) Dal suo tredicesimo anno che ha seguito la scuola d'arte, più successivamente hanno perfezionato presso l'Accademia di Bruges e studiato presso noti maestri nel realismo in Belgio, Olanda e Francia. Lieve Dejonghe è una pittrice versatile che si concentra sulla contemporaneo "realismo concettuale". I dati classici viene aggiornati. Aspetti tecnici dei suoi dipinti sono di altissima qualità: da una distanza che toccano il cuore, da vicino, scoprirete i più piccoli dettagli. Anche la sincerità e la passione che si sente è radicata nel lavoro. L'artista fa molto di più di un ritratto, il suo lavoro è a strati e la sua arte è globale Il recente ciclo di lavori "La vita è bella" è un vero capolavoro!
Lieve Dejonghe
Lieve Dejonghe “La vita è bella” olio su tavola, cm.35x45 2014
Hoste Art Belgium
www.hosteart.com
Info & contact: Caroline Hoste - T +32 50 34 93 18 - M +32 475 97 20 78 - info@hosteart.com Contemporary Art Today 2015 pag. 57
ARTMONACO’15
Serena Martelli
Serena Martelli, è nata a Bologna nel 1967, vive e lavora a Castel San Pietro Terme (BO). Dopo aver conseguito la maturità Professionale come Disegnatrice e Stilista di Moda, conseguita nel 1986, ha frequentato un corso di restauro a Urbino, un corso di Grafica
“Sogni d’artista”
Serena Martelli “Codice universale” pittura polimaterica: gesso, acrilici, legno bruciato,fiori, sale marino, vetri, specchi e foglia oro, cm. 110x140 Pubblicitaria, e un corso di e Illustrazione a Bologna. Successivamente, nel 1992 ho conseguito il diploma di Pittura all’Accademia di Belle Arti a Bologna e la Maturità Artistica presso il Liceo Artistico. Successivamente ha conseguito, l’abilitazione all’insegnamento e master, in Storia dell’Arte, e Discipline Pittoriche. Presenze espositive: 1988 “Biennale Giovani Artisti dell’Europa Mediterranea” Bologna, 1990/91 Borsa di studio “Progetto Erasmus” per un soggiorno di 4 mesi all’Accademia di Belle Arti di Bristol (UK) 1992 “Oplà, noi viviamo”: spettacolo teatrale al “Festival dei Teatri” di Sant’Arcangelo di Romagna, (attrice) regia di Andrea Adriatico 1992/93 Attività di scenografa presso “Teatri di Vita” a Bologna. 1996 Collettiva “L’eau et l’art”. Mostra d’arte al C.I.E.S (Centre International des Etudiants et Stagiaires) a Parigi, Arte Cremona 2015, Vernice Art Fair Forlì 2015, 1° Grand Prix de la Cote d’Azur 2015 Cannes, Segnalata alla V° Biennale Trofeo Arte Collezionismo 2014, una sua opera: Codice Universale, e risultata tra le piu votate alla Biennale su facebook di Giorgio Grasso.
Serena Martelli “Cattedrale” polimaterico: gesso, acrilici foglia oro, foglia di rame, e bitume d’asfalto - trittico, cm. 35x120 cad. Contemporary Art Today 2015 pag. 58
Serena Martelli “Nascosto” polimaterico su tela, cm. 100x80 2015 “Serena Martelli concepisce l’arte attraverso un personale linguaggio espressivo, filtrando le sue emozioni, attraverso il suo ideale sogno d’artista. Il dialogo interiore, ci descrive artisticamente il recondito sogno, percepito con pulsanti intrecci di reconditi ricordi, che trasformano visivamente l’ornato espressivo dell’opera. Una quinta compositiva realizzata attraverso tecniche e fantasia Neo surrealista, in sintonia con l’informale. Le opere dell’ artista Serena Martelli, sono ispirate a episodi di vita sociale, che attraverso la sua sensibilita’ creativa, compone in vera e singolare arte. Essa così afferma, l’irripetibilita’ dell’opera d’arte, con decisa imposizione, escludendo la singolare e fugace rappresentazione celebrativa della nostra quotidianeta’” Jean Charles Spinà
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SPECIALE FIERE
Fiere di Padova
ARTEPADOVA
13 - 16 NOVEMBRE 2015
XVI° MOSTRA MERCATO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
è organizata da
NEF
Nord Est Fair
Padova Italia +39 0498800305
www.artepadova.org
ArtePadova 2015, si ripresenta sempre con grande al fianco delle gallerie, gli artisti, gli editori, e tutto lo staff dell’organizzazione Nef, guidata dall’instancabile promoter Nicola Rossi. Nel corso di questi anni, ArtePadova, è cresciuta sempre più, sia sul livello espositivo, che qualitativo, con un crescente numero di rinomate gallerie presentate, qualificandosi a livello nazionale tra le migliori vetrine dell’arte moderna e contemporanea Nazionali e Internazionali. ArtePadova ha sempre saputo presentarsi al collezionismo con una propria immagine, selezionando il Top delle gallerie. Ricordo con enorme piacere la mia prima visita nel 1994, nei vecchi padiglioni 4 e 5, rimasi così soddisfatto, al punto di condurmi ad essere presente gli anni successivi con la mia ex galleria New Art Promotion. F. C.
Rabarama - Vecchiato Art Gallery Arte Padova 2010
ArtePadova 1999 Stand New Art Promotion di Francesco Chetta, con Arricivida, Cibra, Segato e Belgiovine,
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Continental Art GALLERY Cape Ferrat (France)
adiacente il porto turistico di Cap Ferrat
Helidon Xhixha
Durazzo (Albania)
56. Esposizione Internazionale d’arte
LA BIENNALE DI VENEZIA
Gianfranco Meggiato Gianfranco Meggiato ““Sfera Enigma” mt. 6
acciaio inox e bronzo installata nel porto di Montecarlo
Anna Chromy “Alcione” bronzo - Beaulieu sur Mer
Anna Chromy “The cloak of conscience” marmo bianco
Anna Chromy
Contemporary Art Today 2015 pag. 61 Contemporary Art Today 2015 pag. 61
ANNUARIO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Francesco Chetta editore Media Partner UFFICIALE di ARTE PADOVA dal 1997
Nicola Rossi e Francesco Chetta ArtePadova 2009
photos archivio effeci
ArtePadova 2008 con Mariarosaria Belgiovine
Arte Padova 2009Athos Faccincani e Mariarosaria Belgiovine
Arte Padova 2008 Il Prof. Segato critico e storico d’arte, con la gallerista Mariarosaria Belgiovine. Contemporary Art Today 2015 pag. 62
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Antonio Cogliano ... viaggio nel tempo
Scultura 20 tecnica mista, cm. 125X90 2015
Info: info@antoniocogliano.it www.antoniocogliano.it Contemporary Art Today 2015 pag. 64
© Foto di Giuliano Marmiroli Foto Vip Modena
...”Una comunicativa pittorica, dalla struttura materica elaborata con ricchezza gestuale. I suoi suggerimenti stilistici si oppongono allo studio espressivo, riepilogando sensazioni evocative di intuibile lettura.Antonio Cogliano sa coinvolgere l’osservatore con gradevole energia materica. Il messaggio della sua ricerca assorbe le energie suggestive del suo impatto materico, vibrato con entusiasmo e con particolare stile creativo, frutto di una ricerca che procede con evoluta suggestione del suo stato emozionale”... Mariarosaria Belgiovine
La pittura di Antonio Cogliano si pone criticamente e consapevolmente sulla scia dell’Informale nella sua declinazione più spiccatamente europea, ovvero quella di Alberto Burri, Riopelle, Dubuffet, Fautrier, Tapies, un’arte che non solo rinuncia in via definitiva da una parte alla rappresentazione “visiva” della realtà e dall’altra ad ogni rappresentazione astratta geometrica, ma che pone proprio nella “materia” il suo fulcro nevralgico, facendo a tutti gli effetti “pittura” con materiali extra-pittorici e portando la pittura stessa ai confini (e oltre) con la scultura. In effetti tutte le opere di Antonio Cogliano, esattamente così come quelle dei summenzionati grandi maestri dell’Art Informel, sono a tutti gli effetti dei veri e propri bassorilievi. La realtà non viene più rappresentata, ma fa irruzione direttamente nell’opera. L’opera non raffigura più qualcosa di altro da sé, ma è semplicemente: significato e significante coincidono. In Cogliano poi tutto questo si declina con eleganza e misura, con una predilezione per opere monocrome, spesso bianche, che sortiscono un doppio esito: da una parte una grande armonia ed eleganza complessiva, dall’altra una massima attenzione data proprio alla materia stessa, ai rilievi, all’aggettanza delle superfici e dei diversi materiali utilizzati. E così il disegno dell’opera è determinato dalla trama di ombre che le parti in rilievo proiettano sulla superficie e la dimensione tattile prende il primo posto rispetto a quella visiva. Dunque, così come i quadri di Cogliano sono in realtà sculture, allo stesso modo occorrerebbe sottolineare che non sono opere da guardare ma da toccare. Virgilio Patarini
Biografia Antonio Cogliano nasce a Modena nel 1946. Ha conseguito il diploma di agraria, e condotto il corso di analista tempi e metodi inserimento commerciale in azienda. E’ stato direttore di produzione in un azienda tessile, successivamente apre un suo maglificio occupandosi della parte creativa delle collezioni e della parte commerciale, ha esposto i suoi prodotti in numerose fiere estere Milano, Parigi, Colonia, Copenaghen, Mosca, Madrid, Elsinki, Dusseldorf. Nel 2000 a seguito della chiusura della sua azienda, inizia la sua attività artistica, sperimentando diverse forme d' arte, dal legno al ferro saldato, sperimentando diverse composizioni e materiali di riciclo, fino ad arrivare alle recenti opere, con abbinamenti di diverse materie resine tempera, e collanti vari. Presente in numerose e qualificate rassegne d’arte, numerosi magazine, riportano recensioni del suo operato artistico. Le sue opere figurano in raccolte pubbliche e private Ha partecipato a mostre e rassegne nazionali ed estere.
Scultura 9 tecnica mista, cm 61×81 2014
Scultura 21 tecnica mista, cm. 100×63 2015
Antonio Cogliano “Scultura N 8” tecnica mista, cm. 80x100 2014 Opera esposta alla Mostra d’arte contemporanea “I ritmi del mare” presso il Galata Museo del Mare a Genova dal 13 Settembre al 10 Ottobre 2014.
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Truka Red ceramica, smalti e oro, cm. 30 2013
GIORGIO LAVERI
Contemporary Art Today 2015 6666 Contemporary Art Today 2015pag. pag.
Galleria Mazzoleni Torino
AGOSTINO BONALUMI
Contemporary Art Today 2015 pag. 67 pag. 67 Contemporary Art Today 2015
Vivien Schneider Siemssen
Vivien Schneider-Siemssen Open mind 9 Rings‘ cm. 30-34 modelled clay, formed with plaster- poured porcelain - bisque firing 1000°C
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“Arcuated 1- 2” 1°) cm. 75x50x15 - 2°) cm. 55x50x10 free modelling and build, plaster mold, porzelain cast, surface finishing, firing temperature 1150°C
Vivien Schneider-Siemssen, è nata il 28 gennaio 1978 a Salisburgo, ha iniziato la sua carriera artistica alla Scuola d'Arte di Vienna, dove ha frequentato negli anni 1997-1999 gli studi applicati di ceramica. Il suo percorso la conduce nel 2000 ad iscriversi all’Università di Arti Applicate di Vienna, nell'estate del 2005, diploma sezione “Arti Visive - scultoree Ceramica” sotto la guida del Prof. Mag. Otto Lorenz. Il suo versatile talento artistico piastrelle in vari progetti. In particolare, nei settori della plastica teatro, figura, costruzione, scultura e restauro. Grazie al suo grande talento e fantasia creativa, Vivien Schneider-Siemssen, segnerà il suo percorso nel mondo dell’arte contemporanea anche nella nostra nazione. Presente puntualmente in numerose rassegne per lo più in Germania, Austria e paesi nordici. “Open Mind ‘ cm. 63x25x54 modelled clay - fein fireclay, white clay with base and metal body - Bisquit firing 1000 °C
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150° anniversario fondazione Capitanerie di Porto d’Italia 1865 - 2015 Guardia Costiera Uffici Circomare Cesenatico
Il Sindaco di Cesenatico Dott. Roberto Buda insieme alla giunta comunale, hanno voluto omaggiare, a sostegno dell’ impegno condotto degli uomini e donne della Guardia Costiera, dedicando ufficialmente un’area adiacente l’Ufficio Circondariale Marittimo di Cesenatico (Foto sopra)
Il Sindaco di Cesenatico Dott. Roberto Buda
Il 20 luglio scorso, ricorreva il 150° anniversario dell’istituzione del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera. Grandi manifestazioni ed eventi si sono svolti in molte località marittime d’Italia. Anche la delegazione Circomare di Cesenatico al comando del Tenente di Vascello CP Stefano Luciani, ha reso omaggio in occassione dei festeggiamenti del 150°.la solenne cerimonia ha avuto luogo a Cesenatico lunedì 20 luglio c.a., presenti le autorità comunali, e il Parroco della diocesi di Porto Corsini, Don Arienzo Colombo il Direttore Marittimo dell’ Emilia Romagna Giuseppe Meli, oltre alla rappresentanza degli Uffici Marittimi regionali. In particolare nel corso dei festeggiamenti della ricorrenza, l’Ufficio Circondariale di Cesenatico, ha reso omaggio ai Caduti del mare, lanciando in mare da bordo della Motovedetta CP 258 una corona di fiori. (Ndr)
Il Comandante: Tenente di Vascello (CP) Stefano Luciani Circomare di Cesenatico
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La Guardia Costiera in Italia Alle Capitanerie di porto sono storicamente affidate la disciplina e la vigilanza su tutte le attività marittime e portuali, riconosciute con il Regio Decreto che il 20 luglio 1865 ha sancito la nascita formale del Corpo. COMPETENZE: Il Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera, svolge compiti relativi agli usi civili del mare ed è inquadrato funzionalmente ed organizzativamente nell’ambito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al quale si riconducono i suoi principali compiti istituzionali. Il Corpo, inoltre, opera in regime di dipendenza funzionale dai diversi Dicasteri, tra i quali il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorioe del mare, e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che si avvalgono della sua organizzazione e delle sue competenze specialistiche. Tra le citate competenze, in primis, la salvaguardia della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, oltreché la tutela dell’ambiente marino, dei suoi ecosistemi e l’attività di vigilanza dell’intera filiera della pesca marittima, dalla tutela delle risorse a quella del consumatore finale. A queste ultime si aggiungono le ispezioni sul naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto, condotta anche sulle navi mercantili estere che scalano i porti nazionali. ORDINAMENTO: quale Corpo specialistico della Marina Militare, le Capitanerie esercitano in regime di concorso, funzioni di ordine militare nelle forme tipiche previste dalla legge. ORGANIZZAZIONE: L’attuale organico consta di 11000 uomini e donne, distribuiti in una struttura capillare costituita da 15 Direzioni Marittime, 55 Capitanerie di porto, 51 Uffici Circondariali Marittimi, 128 Uffici Locali Marittimi e 61 Delegazioni di Spiaggia, mediante la quale il Corpo continua ad esercitare le proprie molteplici attribuzioni, sul mare e lungo le coste del Paese. (Testo e foto tratte dal Website ufficiale della Guardia Costiera: www.guardiacostiera.gov.it)
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Italia da scoprire
ARTE & GUSTO Asticeblu
segnala
“Portocanale Leonardesco” Cesenatico
Il portocanale Leonardesco di Cesenatico è il fiore all’occhiello della citta e del suo intenso commercio di pesce.Nel portocanale, attualmente una zona, è stata riservata al Museo Marittimo, con storiche imbarcazioni da pesca degli anni 50, trovano ormeggio i numerosi pescherecci dediti alla pesca in particolare del rinomato pesce azzurro. Non mancano lungo le banchine, ristoranti con la loro cucina marinara. Il portocanale fù ideato su progetto di Leonardo Da Vinci, allor su comanda dei Borgia, all'epoca regnanti indiscussi della Romagna. Adiacente si trova la Casa del famoso Poeta Marino Moretti, dove sono custodite ancora molte sue memorie. Cesenatico centro turistico e balneare della Romagna, dove è ancora possibile passeggiare in un incontaminata atmosfera tipicamente marinaresca, lungo il portocanale vi sono ancora, e in buon uso, molti capanni con le reti a mo di Trabucco, la spiaggia è accogliente con i suoi numerosi stabilimenti balneari, con una calda e purissima sabbia dove godersi in tranquillità il sole tipico della Romagna. Non mancano in estate le iniziative a cura dell’assessorato alla Cultura, di grandi rassegne sia musicali che culturali lungo il Portocanale, ricordiamo la Gran Rustida di ferragosto, grigliata di pesce cucinata dai pescatori, nell’adiacente piazza del molo marittimo, la festa di Garibaldi con annesso “Il Palio della Cuccagna” rinomata e antica tradizione svolta i primi giorni d’agosto, dove i marinai si sfidano lungo un palo collocato di traverso al Portocanale, zona squero lato Ponente con continui tuffi in mare, da parte dei pretendenti il Palio!! Assolutamente da non perdere, Il Museo della Marineria, suggestivo e spettacolare la sezione galleggiante, che nel periodo natalizio, viene allestito sulle imbarcazioni un vero presepe marinaro.
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CittĂ di Cesenatico Riviera Adriatica
Photo Š 2015 Copyright Contemporary Art Today 2015 pag. 73 Francesco Chetta
editore
I. A. T. Ufficio informazioni accoglienza turistica Cesenatico Viale Roma, 112 47042 Cesenatico - (FC) Contatti Tel: 0547 673287 N. Verde 800 556900 Fax: 0547 79404 iat@cesenatico.it Servizi offerti: prenotazioni alberghiere; distribuzione di materiale pubblicitario sulla città e zone limitrofe; informazioni a 360° su orari mezzi di trasporto, ricettività alberghiera, divertimenti, attrazioni, monumenti, escursioni, ecc.
I. A. T. Ufficio informazioni e accoglienza turistica Cesenatico
Photo © 2015 Contemporary Art Today 2015 pag. 74 Contemporary Art Today 2015 pag. 74 Copyright Francesco Chetta editore
Photo Š 2015 Copyright Francesco Chetta
editore
Cesenatico Riviera Adriatica
Portocanale Leonardesco Contemporary Art Today 2015 pag. 75
Giacomo Rossi
Giacomo Rossi “Galassie 3” tecnica mista, cm. 70x100 WWW.GIACOMOROSSIART.WEEBLY.COM Contemporary Art Today pag. 76 Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 76
Serena Martelli
Serena Martelli “Cristalli / Disgelo” Pittura polimaterica su tela, legno di recupero, cm. 87x100 WWW.ARTECOLLEZIONISMO.COM Contemporary Today 2015 pag. Contemporary ArtArt Today 2015 pag. 7777
ARTMONACO’15
Flora Castaldi “Trasparences cromatiques”
..Trasparences cromatique, è il perfetto aggettivo, per descrivere la fantasia pittorica di Flora Castaldi, un nuovo percorso contemporaneo reso dettagliatamente comprensibile, attraverso l’uso sapiente della materia, ma sopratutto dall’accentuato cromatismo che osserviamo nelle sue opere. Una lirica visione ovattata, traspare dall’onirico linguaggio cromatico della sua sensibilità pittorica, percepibile per incanto, dalla suggestiva visione delle sue opere, filtrate abilmente dalla sua fantasia creativa. L’intensa particolarità delle opere di Flora Castaldi, rende ancor più incisiva visione e testimonianza, del suo talento ed espressione artistica, un singolare mondo cromatico, dove prevale l’espressione emotiva delle ambivalenze formali descrittive della composizione informale delle opere. Si riscopre fortemente così, nella pittura di Flora Castaldi, una calda spiritualità, dove il pensiero dell’uomo, valica la frontiera della realtà, conduceci in una dimensione spirituale meditativa ” Francesco Chetta
Flora Castaldi “Bleu acquatic” tecnica originale su tela, cm. 60X60 Biografia Flora Castaldi artista e poeta, vive e lavora a Tolosa in Francia. Creatrice della tecnica del sollievo, globalizzato con il termine generico di “Cosmogéologie» © Flora teorizza la sua attività di pittore e dice in un metodo (libri officina). In risonanza con i suoi dipinti, Flora compone i suoi testi, poesie, leggende, le citazioni ... e il libro in un pensiero filosofico poetico. Lei dice: “ il mio linguaggio espressivo, è sensoriale, la Pittura e la Poesia sono collegati. Da questa fusione artistica, nasce il suo avoro, offrendo allo spettatore, un unica visone carica di sentimenti poetici. » La ricerca pittorica di Flora Castaldi, ci invita ad osservare e meditare, una attenta analisi riflessiva sul mondo contemporaneo, le sue origini, la sua evoluzione, definite dalla critica: “favole poetiche”. Contemporary Art Today 2015 pag. 78
ARTMON
ACO’15
Nomades Transparences Polyptique cm. 500x200
My Flowers cm. 100x81
Equilibre cm. 100x200 Floraison cm. 80x80 Contemporary Art TodayContemporary 2015 pag. 79 Art Today 2015 pag. 79
Pino Carcelli World of woman
Pino Carcelli “The spiral of life� Anneau - gold anello con spirale, oro
Contatti / Contacts: Pino Carcelli Via Rocca Prebalza, 53 Berceto (PR) Italia Tel. + 39 347 4300530 Contemporary Art Today pag. 80 Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 80
the spiral of life CARCELLI PINO
Pino Carcelli “The Spiral of live” Bague gold - Anello d’oro
Prossimamente presente ad
ARTEPADOVA, BAF Arte Bergamo, Contemporanea Forlì81 Contemporary Art Today 2015 pag.
Yara Buida
“Contemporary Digital Art ” Yara Buyda, è nata a Budapest (HU) nel 1980, di nazionalità Ucraina, è vissuta e cresciuta in diverse nazioni, tra cui la Russia, la Mongolia, l’Ungheria e l’Ucraina. Si è laureata nel paese natale in Ingegneria Mineraria, successivamente ha condotto studi sulla storia dell’arte contemporanea e digitale. Dal 2004 inizia la sua carriera artistica e critica. Ha curato mostre personali e collettive in diverse città e nazioni Milano, Sanremo, Roma, Firenze, Taormina, Venezia, Albenga, Sorrento, Torino, Capri, Berlino, Monte Carlo.
Milano, Sanremo, Roma, Firenze, Taormina, Venezia, Albenga, Sorrento, Torino, Capri, Berlino, Monte Carlo . Nel Principato di Monaco e nella città di Montecarlo Yara Buyda ha ottenuto nell’ultimo anno una presenza sempre maggiore nel corso di varie collaborazioni artistiche. Ha preso parte, all’interno dello storico “Palazzo Borghese” di Firenze a un progetto, dal titolo “Il Museo dei Musei“, presente con le sue opere in molte collezionisti private in Italia e all’estero. Numerosi premi ricevuti, per la sua classe poetica/artistica, e per i saggi critici da lei curati. Nel 2014 ha iniziato la realizzazione della sua attività di Fashion Disiner allargando il suo personale concetto di artista. Da alcuni anni affianca la sua attività artistica, dedicandosi con metodica polivalente, come conduttrice e presentatrice di serate di moda, musica e mostre personali, e curatrice di testi critici, molti artisti riportano le sue note critiche. Info e contatti:
redazioneartivisive@gmail.com
Yara Buyda “Kiss of dreams” Digital Art 2014
Contemporary Art Today 2015 pag. 82
Yara Buyda “Outside of the time” Digital Art 2014
Contemporary Art Today 2015 pag. 83
PETER HIDE 311065 “Euro Monocromo rosa”
Peter Hide “MONOCROMO ROSA Euro” (collezione privata) tecnica mista e collage di banconote su tela su tavola 2014 cm 75x55x9 Contemporary Art Today pag. 84 Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 84
presente ARTEPADOVA 13 - 16 NOVEMBRE 2015
PETER HIDE 311065
“Negazione”
Peter Hide “NEGAZIONE” tecnica mista e banconote su tela cm 70x50x4 (collezione privata) Contemporary ArtArt Today 2015 pag. 8585 Contemporary Today 2015 pag.
Federica Orsini “Silenti emozioni”
“Una silente interpretazione pittorica quella della nostra pittrice Federica Orsini, basata nel saper modulare con vibrante cromatismo, l’ornato compositivo dell’opera. Una giusta quinta di spazialità metafisica, che denota un giusto equilibrio formale ben strutturato, sia nella prospettiva aerea, la figura, che nei valori tonali compositivi. Una pittura di chiaro ed elegante linguaggio “Surreale” con note di superlativo e acceso Simbolismo, una ricerca costante che ha condotto l’artista Federica Orsini, ad esprimersi e descriverci poeticamente attraverso le sue tele, la voce del suo spirito profondo: il sogno, trasformando i suoi pensieri in realtà, conciliando così, le fasi fondamentali del suo recondito pensiero; quello della veglia e quello del sogno, una realtà dunque superlativa con la quale la nostra brava artista Federica Orsini, ci descrive i suoi “Sogni” trasformati in pura realtà visiva” Francesco Chetta
Federica Orsini “Gli Angeli hanno un ombra” olio su tela, cm. 35x50 2015
Contatti / Contacts: Federica Orsini Imperia (IM) Italia Tel. +39 3441318787
Contemporary Art Today 2015 pag. 86
Federica Orsini “La Bibliotecaria” olio su tela, cm. 40x50 2015
Contemporary Art Today 2015 pag. 87
giacomo rossi Life
Modena - Italia
of a
Galaxy
L’operato di Giacomo Rossi, è assimilabile all’Espressionismo dell’area statunitense, infatti l’artista è concentrato sulle dinamiche psicologiche, in stretta prosecuzione dell’arte del dopoguerra. L’artista sembra infatti con le sue eclissi dare un’intuizione di morte, ma ad attenta fruizione si notano colorati fiori, quasi nati dall’orrore di una realtà trasmutata e trasmutabile in accezione positiva. Il dato reale è trasfigurato in una densità cromatica; tonalità scure appena illuminate da improvvisi accenti vivaci viola, gialli, rosa su un fondale dorato come un’esplosione molecolare, un prossimo Big-Bang attuato da un sole nero. L’opera attrae lo sguardo dello spettatore in un percorso senza possibilità di catarsi. Un’esplosione nella psiche umana, in un linguaggio quasi purificatorio, liberatorio da qualsiasi sovrastruttura intellettuale. Federica Pasini NDR - Bibliografia: Contemporanea. Arte dal 1950 a oggi – ed. Electa
Giacomo Rossi “Galassie 2” acrilici su tela, cm. 50x100
The artist - Giacomo Rossi
Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 88 Contemporary Art Today pag. 88
Giacomo Rossi “Galassie 8” acrilici su tela, cm. 50x100
Giacomo Rossi “Galassie 4” tecnica mista, cm. 50x100 Contemporary ArtArt Today 2015 pag. 8989 Contemporary Today 2015 pag.
Isabella Rigamonti Photo Contemporary Art LA SOLIDITA’ DEL CIELO - Berlino, cm. 40x30 2014
Contemporary Art Today 2015 pag. 90
Artistic reworking of photos Isabella Rigamonti, nasce a Besana in Brianza (MI) nel 1969, dove vive e lavora. Approfondisce gli studi artistici presso il Liceo Artistico Collegio San Giuseppe di Monza e consegue la laurea in ArchitetturaDesign presso il Politecnico di Milano. Il suo esordio artistico è nel campo pittorico figurativo con tecniche tradizionali da cui ben presto si allontana per confluire in una sperimentazione artistica di natura percettiva informale, con tecniche e materiali espressivi inconsueti. In concomitanza del primo periodo espressivo prende forma il suo interesse per la fotografia coltivata attraverso la frequentazione di diversi corsi e ad un approfondimento in un corso annuale all’Accademia Forma di Milano. Fra i suoi soggetti preferiti, si sono le architetture, i particolari inanimati e le situazioni più variegate della vita quotidiana, fotografati in diverse città. Attualmente si presenta con un lavoro di rielaborazione concettuale e gestuale in cui la fotografia da lei scattata, non ritoccata in photoshop, viene presentata in bianco e nero con delle sovrapposizioni di parti della stessa fotografia a colori. Le parti della fotografia a colori di cui il rilievo è visibile, le contraddistingue, determinando anche la loro unicità; vivono all'interno dell'opera di vita propria, in quanto realizzate attraverso forme inusuali o geometriche, ma tuttavia riescono ad individuare una dimensione differente, dove in virtù del fatto di essere a colori, vanno a modificare il percepito dell'opera stessa. Di conseguenza la percezione ha una natura mutevole e raffinata, ed ogni opera è unica ed emozionante non solo per L’Ascesa Tokio, cm.50x40 2014 la materia percepita di natura fotografica, ma mutandone la percezione stessa ci rimanda alla genesi originaria della creazione e dell'atto decisionale dello scatto. L’artista presenta due chiavi di lettura originali, una di natura più formale, data dalla coesistenza della fotografia scattata in bianco e nero con delle forme di colore sovrapposte, ed una di natura più concettuale in cui il momento della creazione dello scatto ed il messaggio che l'artista vuole ironicamente evidenziale emerge. Di conseguenza l'opera perde una connotazione spazio/temporale precisa, e appare sospesa in un divenire dove la percezione della luce rende reale l' illusione e l’illusione estremamente reale.
L’attesa - Venezia, cm. 15x21 2014 Contemporary Art Today 2015 pag. 91
Marta Reyes
the painter of spiritual visions “La forza espressiva di Marta Reyes, si concentra oggettivamente, attraverso la modulazione cromatica della materia, il colore è sublimato dalla sua personale gestualità. Le sue tele sprigionano occulte forze, di energia vitale e comunicativa, plasmando la visione dell’osservatore.. La personale tecnica compositiva, permette all’artista Marta Reyes, di elaborare la materia cromatica, rendendo intuitiva la sua creatività, trasmettendoci meditativi messaggi del suo inconscio.
Marta Reyes “Amore infinito” acrilici su tela, cm. 50x70
Marta Reyes “Infinito” acrilici su tela, cm. 50x70
L’enigmatica modulazione compositiva da lei abilmente realizzata, ci svela infiniti messaggi spirituali, trasportandoci ad una attenta visione meditativa della sua forte energia creativa; realizzando così pregevoli formule astratte, in assoluta armonia con l’essenza materica.” Francesco Chetta
Marta Reyes “Eclissi” dittico acrilici su tela, cm. 50x70 cad. Contemporary Art Today 2015 pag. 92
Marta Reyes “Sinfonia dell’anima 2 " tecnica mista su tela, cm. 60x80
Contemporary Art Today 2015 pag. 93
Il silenzio del mare
di Francesco Chetta
Walter Lazzaro
Walter Lazzaro “Siesta” olio su cartone telato, cm. 44,7x35 1979
Walter Lazzaro, grande interprete della pittura metafisica contemporanea, con le sue opere ha descritto un mondo ricco di silenti spazialità. Un percorso condotto con ricerca stilistica carica di numerose emozioni sensoriali, dai toni tenui e delicati, nelle sue opere si avverte un senso di tranquillità, di pace, di raccoglimento meditativo, che ognuno di noi vorrebbe trovare in una quinta di ovattata spiritualità per riflettere. Le sue marine. Assorte e silenziose, ci parlano e ci coinvolgono con grane forza espressiva. Raramente la quiete è turbata dalla presenza della figura; i suoi messaggi sono chiari. L’uomo ha bisogno di scandagliare la sua interiorità, di trasportare la sua dimensione intimista, in un contesto scenografico assolutamente perfetto per l’equilibrio e la sobria ricerca cromatica. Ho conosciuto Walter Lazzaro negli anno 70, nella sua Galleria Studio di via Brera a Milano. Mi soffermavo sempre, davanti la sua vetrina ad ammirare le opere raffiguranti le barche, finchè un giorno mi chiese: tu chi sei? Vedo che ti fermi spesso.... Ed io risposi: sono uno studente Maestro, e amo moltissimo l’arte. Da quel giorno, ogni volta che passavo di là, potevo addirittura entrare nel suo studio, ed assorbii lentamente la sua comunicativa artistica, ed il magnetismo tipico dei personaggi del suo calibro. La personalità di Walter Lazzaro era molto particolare: anticonformista e schivo delle platee, dolce e romantico dei suoi racconti intrisi di poesie cromatiche. Le sue opere, ricche di materia, ombrati di luce particolarmente riflessa, costituiscono la sua ricerca dettata dallo studio e dal racconto dei suoi luoghi natii, una toscana che gli rimarrà sempre nel cuore e nello spirito. (Francesco Chetta)
Walter Lazzaro “Omaggio a Lazzaro” - olio su cartone telato, cm. 33x59,6, 1984 - Galleria Lazzaro by Corsi Contemporary Art Today 2015 pag. Contemporary Art Today 201594pag. 94
CONTINENTAL ART GALLERY Cape Ferrat (France) Artist Anna Chromy “The Cloak of Conscience” Mantello de la coscienza, marmo bianco
ANNA CHROMY Contemporary Art Today 2015 pag. Contemporary Art Today 201595 pag. 95
REMO BRINDISI
CASA MUSEO
ASSESSORATO ALLA CULTURA COMACCHIO (FE)
Dopo un periodo d’attesa è ormai ultimata la ristrutturazione del Museo Alternativo “Remo Brindisi” al Lido di Spina. Fortemente voluto dal grande Maestro e realizzato dall’architetto milanese Nanda Vigo nel 1973, l’edificio è già di per sé un capolavoro dell’architettura contemporanea con i suoi volumi geometrici, le coinvolgenti spirali interne a sottolineare il percorso e i raffinati dettagli stilistici tipici di un epoca: progettato peressere abitazione privata e Museo di Arte Contemporanea, ospita la collezione personale del grande artista. Sculture, dipinti, fotografie e installazioni di Brindisi e dei suoi amici, i grandi rappresentanti dell’arte del Novecento, Modigliani, Picasso, Guttuso, Chagall, De Chirico, Fontana, Dalì, accolte in una struttura affasci nante per linee ed atmosfera, circondata dal rigoglioso verde del Lido di Spina, luogo che l’artista elesse a ritiro estivo per quarant’anni e dove si spense nel 1996. Aperto prevalentemente nei mesi estivi, con il corpo-edificio e il giardino, è destinato a diventare un Centro culturale alternativo importante. L’amministrazione comunale è impegnata da diversi anni nella valorizzazione di questa singolare eredità, volano importante per una proposta turistica di qualità e nel tempo ci si augura, elemento in grado di richiamare a se attenzioni anche nel periodo invernale con importanti progetti condivisi con Camera di Commercio, Provincia e Università di Ferrara. La mostra, aperta tutti i giorni al costo di 2 Euro, dalle ore 18,30 alle ore 22,30 con esclusione del Lunedì, saranno esposte oltre centocinquanta opere tra: dipinti, sculture, ceramiche, terrecotte, vetri colorati che si rifanno alla cosiddetta “generazione di mezzo” collocata temporalmente tra gli anni sessanta/settanta.
Il Maestro Remo Brindisi Tra le opere esposte spiccano nomi di autori, in molti casi legati da rapporti di amicizia con lo stesso Brindisi, come: Dova, Perilli, Pozzati, Cappelli, Schifano, Cascella, Giò Pomodoro solo per citarne alcuni. Per l’edizione 2008 della mostra il coordinamento e il riordinamento allestitivo è stato affidato a Orlando Piraccini e Laura Ruffoni esperti questi, di comprovata professionalità in materia. Una vetrina di opere realizzata con l’aiuto prezioso
Vista interna della Casa Museo
CASA MUSEO REMO BRINDISI COMUNE DI COMACCHIO
Palazzo Bellini (Settore Musei) Responsabile Dott.ssa Laura Ruffoni Via Agatopisto 3, 42022 Comacchio (FE) musei@comune.comacchio.fe.it Per visite e informazioni: 0533.318704
Contemporary Art Today 2015 pag. 96 Contemporary Art Today 2015 pag. 96
della Fondazione CRF che in collaborazione con altre aziende del territorio hanno reso possibile tale impegno. Oltre alla mostra, nella Casa Museo Remo Brindisi, vi sarà spazio per la rassegna intitolata “Incontri di mare” con un ricco calendario di eventi musicali ad ingresso libero. Anche i bambini saranno coinvolti con il progetto “i bambini e l’arte” nelle serate che vanno dal 26 al 29 Agosto, questo in risposta al crescente interesse mostrato dai “piccoli artisti”, che già nella scorsa stagione estiva hanno partecipato attivamente ai laboratori inseriti nella programmazione della Casa Museo. Gli appuntamenti rivolti alla cultura, non terminano qui, difatti è stata attivato un’ulteriore motivo di interesse dedicato alla letteratura con la presentazione di diverse opere commentate direttamente dai rispettivi autori. Il Lido di Spina si attesta ancora una volta come fulcro creativo e culturale dei 7 Lidi e la presenza di un così importante sito, testimone di una patrimonio storicoculturale così prestigioso non fa che accentuare tale propensione. Tante le opere esposte per un crescente attenzione da parte del cosiddetto “turismo lento” che predilige questi richiami. Una importante sede museale che alimenta la propria vocazione culturale anche grazie al supporto dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna, che continua a manifestare la volontà di esaltare questo invidiabile patrimonio. Sono tanti i manufatti che testimoniano il valore della Casa Museo Remo Brindisi del Lido di Spina, molti dei quali recuperati con attenti restauri che riportano all’antico splendore queste risorse consegnate alla collettività. Un patrimonio che nel tempo attende donazioni da parte di istituzioni e privati per accrescere questo importante collettore di espressioni artistiche che fa capo alla Casa Museo Remo Brindisi che attende a partire dal 7 Giugno prossimo i favori del grande pubblico.
Remo Brindisi - “Venezia” olio su tavola, cm. 75 x 44, 1989 Galleria Pace Milano
Remo Brindisi Ponte di Rialto olio su tela (proprietà Galleria Pace Milano)
60 x 70 1995
Fotografie di Andrea Samaritani Copyright by Meridiana Immagini (BO) Tomba del Maestro all’interno della Casa Museo
Contemporary Art Today 2015 pag. 97
Matteo Cosenza
Il pittore delll’anima Una pittura quella di Matteo Cosenza, che evidenzia il ritmico movimento delle masse cromatiche, come filo conduttore, dove è la luce l’elemento primario, che ci attrae nella sublime visone delle opere del maestro Cosenza. Il paesaggio ci rivela silenti note, di armonia mediterranea, con richiami di gestualità materica ai confini dell’astrazione pittorica. Le figure assumono e rivelano intime pose, evidenziate con grande energia segnica. Una sintesi pittorica, espressa con molta fantasia con riferimenti reali, dove osserviamo simbolici intrecci di amore, e l’inesorabile tempo che avanza cancellando la dolce visione. L’accostamento tonale è ben stutturato, confermandoci essenzialmente, la sua perfetta gestualità, dedita alla pittura impressionista, con chiari risvolti di una armonia compositiva, decisamente chiara ed evocativa.” Francesco Chetta
Matteo Cosenza “Laguna di Grado” olio su tela, cm. 40x50
Pittore di origine siciliana, vive e lavora nel Veneto. Ha avuto come maestro Guido De Bernardin, dal quale ha ereditato forme e colori della scuola veneziana. Ha tenuto mostre collettive e personali e partecipato a rassegne Matteo Cosenza “Di sera sulla Laguna” olio su tela, cm. 48x60 1994 in tutta Italia, in Inghilterra, in Francia, in Germania, in Spagna ecc. ottenendo numerosi riconoscimenti e lusinghiere affermazioni. E' insignito di numerosi titoli accademici e premiato in molti concorsi nazionali. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero. Attualmente insegna disegno e pittura nella sede del gruppo Artistico "la Nuova Figurazione" nello studio di Treviso. Hanno scritto di lui: Mariarosaria Belgiovine, Ferruccio Gemmellaro, Giuseppe Alberto Rizza, Enrico Buda, Patrizia Ranieri, Nino Santomarco, Salvatore Fazio, Paolo Rizzi, Francesco Chetta, Giovanni Roman, Gino Spinelli di Santelena, Jean Charles Spinà, Marisa Piluso, Silvana Piazza, e molti altri ancora. “Pennellate generose, determinate dalla sua narrazione espressiva, nella proposta di scorci paesaggisti di efficace naturalezza. Una dinamica compositiva dettata dalla sua poetica visione, con studiati tagli di luce, completate dalla sintesi cromatica di suggestivi sentimenti emozionali.” Mariarosaria Belgiovine Contemporary Art Today 2015 pag. 98
“Venezia” olio su tela, cm. 60x80 1992
Premio Intenazionale Leone dei Dogi 2015 Venezia, la figlia Marika Cosenza, il Maestro e l’editore F. Chetta
La sig. Rita moglie del maestro, e la piccola Marika in occasione del Trofeo Artista dell’anno, premiazione svoltasi a Cesenatico il 24 giugno 2015, (in primo piano l’opera premiata)
Premio Internazionale Leone dei Dogi Venezia 2015, il critico francese Jean Charles Spinà premia il maestro, alle sue spalle la piccola Marika, figlia del maestro Cosenza.
Matteo Cosenza “Bagnanti” olio su tela, cm. 60x80 Matteo Cosenza “Laguna” olio su tela, cm. 40x60 1994 Contemporary Art Today 2015 pag. 99
Matteo Cosenza
Matteo Cosenza “Rita allo specchio� olio su tela, cm. 60x80 (particolare Coll. Privata)
Contemporary Art Today 2015 pag. 100 Contemporary Art Today 2015 pag. 100
FLORA CASTALDI
Flora Castaldi “cirrocumulus” tecnica mista, cm. 60x60
www.flora-artiste-peintre.fr
Contemporary Art Today 2015 pag. 101 Contemporary Art Today 2015 pag. 101
ROMANO BURATTI
Romano Buratti “All’Osteria” Acrilico su tela, cm. 33x41 2010
Contemporary Art Today 2015 pag. 102 Contemporary Art Today 2015 pag. 102
Amalia Borin
Amalia Borin “Orizzonti� terracotta e acrilici, cm. 41x47x36 2013
Contemporary Art Today 2015 pag. 103 Contemporary Art Today 2015 pag. 103
Collezione Mori
Giuseppe Migneco
Messina 1908 - Milano 1997
Biografia Giuseppe Migneco, è nato a Messina nel 1908. Vive i primi anni della sua infanzia a Ponteschiano. Trasferitosi nel 1931 a Milano lasciando la sua adorata Sicilia alla quale dedicherà principalmente diverse opere. Nel 1934, entra in contatto con i pittori: Renato Birolli e Raffaele De Grada che lo guidano alla scoperta di quel mondo pittorico verso cui, è irresistibilmente attratto. Cominciò a dipingere, esponendo per la prima volta alla Galleria Genova nel 1940. La sua pittura, di forte impatto impressionista, si rifaceva a Van Gogh e rivelava anche affinità con quella di Guttuso. Importanti mostre antologiche gli sono state dedicate nel 1984 a Messina e a Milano. Dal ‘41 in poi è considerato uno dei pittori italiani più rappresentativi. Le sue opere sono richieste dalle maggiori gallerie italiane ed europee ed entrano a far parte di collezioni e musei. Questo periodo felice resterà nella sua memoria, e tornerà come principale ispirazione in molti suoi quadri. E fino alla metà degli anni 80, le sue personali si moltiplicano con presenze prestigiose in Italia e all’estero. Giuseppe Migneco, è il pittore siciliano, che in oltre cinquant’anni di lavoro, ha espresso in modo coraggioso, il suo impegno di artista e di uomo, seguiranno opere dal contenuto autobiografico, realizzati in atmosfere vive nella sua memoria. Nel 1958 è invitato ad esporre alla Biennale di Venezia dove esporrà insieme ad artisti come Casorati, Campigli, Fontana, Dova, Guttuso, Minguzzi .
Giuseppe Migneco “Raccoglitore di limoni” olio su tela, cm.40x50 anni 60 A. Mori 5017 L'opera di Giuseppe Migneco si inserisce nel panorama del realismo sociale, dove appunto, il suo realismo è caratterizzato dall’influsso della pittura murale messicana, essenzialmente molto più incisa con estrema libertà gestuale, che libera attraverso la figura personaggi della sua terra intenti nel quotidiano lavoro. I suoi paesaggi riportano sempre quella poetica tradizione della gente del sud. Muore a Milano nel 1997 le sue spoglie riposano nel cimitero di Messina.
Giuseppe Migneco “Raccoglitore di limoni” olio su tela, cm. 40x 50 proprietà A. Mori Milano
Contemporary Art Today 2015 pag. 104
The new art gallery Art director Vesna Pavan
VProjects Art Factory Via Montenevoso, 7 20131 Milano (MM Lambrate - Piazza Gobetti) cell. +39 02 37920093 e Mail vp@pt+rojects.eu info@vprojects.eu Website: www.vprojects.eu www.vesnapavan.com
Contemporary Art Today 2015 pag. Contemporary Art Today 2015105 pag. 105
Gianmaria Potenza
Italia - Venezia 1936
Gianmaria Potenza è nato a Venezia il 9 dicembre 1936. Compie gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Venezia sotto l’illuminata guida di Giorgio Wenter Marini. Praticando varie forme d’arte: spaziando dalla pittura alla scultura al mosaico. Il suo esordio lo vede presente gia dal 1952 esponendo alcune opere in una collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dove più avanti effettuerà la sua prima personale (1958). Nel 1954 e nel 1956, è invitato ad esporre alla Biennale d’Arte di Venezia, dove le sue opere saranno presenti successivamente nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009, 2013. Ha eseguito anche opere monumentali gigantesche, destinate a piazze giardini quali sedi di banche, chiese, navi, uffici pubblici e privati, alberghi, collaborazione con architetti di fama mondiale. Il suo estro creativo lo conduce a confrontarsi con una forma architettonica, nuova scavalcando i valori classici rappresentativi della oggettività figurale quale concezione temporale dello spazio e della forma. Nel 1968 da vita alla Vetreria La Murrina il cui design di arredi e oggetti e noto. Suoi sono alcuni arredi e paramenti Sacri per la Santa Sede al Pontificio di Paolo VI. Numerose esposizioni personali e collettive conducono l’arte di Gianmaria Potenza ad essere apprezzata e diffusa a livello Internazionale. Opere sue si trovano in importanti Musei e Collezioni pubbliche e private di tutto il Mondo. Ricordiamo il suo recente Tour espositivo svolto nel 2012, in Russia al Museo Erarta di San Pietroburgo dove le sue opere sono state oggetto di grandi apprezzamenti da parte di collezionisti, stampa e della critica.
Gianmaria Potenza “Bozzetto esecuzione per Aereoporto Marco Polo di Venezia” bronzo cm. 60X60 2014 Contemporary Art Today 2015 pag. 106
presente ARTEPADOVA 13 - 16 NOVEMBRE 2015 Pad. 8 Fiera di Padova Studio Gianmaria Potenza
Gianmaria Potenza ASTROLABIO Bronzo 2013 Contemporary Art Today 2015 Contemporary Art Today 2015pag. pag.107 107
MARIO MASOLI Memorie di vecchi ricordi “Un’ acceso cromatismo, quello del Maestro Italiano Mario Masoli, che ci dona alla visione delle sue opere, una dolce sensazione di spiritualismo interiore, accompagnata da una squillante armonia compositiva. L’artista Mario Masoli, libera attraverso la sintesi del segno e del colore, la sua fantasia pittorica, traducendo graficamente attraverso simboli e composizioni geometriche, ornati compositivi, che vibrano di infiniti messaggi interiori, sconfinando in aritmiche pause, di labirinti remoti, con verosimili intrecci di favole e filastrocche abilmente raffigurate nell’opera, conducendo l’osservatore in spazi temporali, che ci narrano con versi poetici, la sua passione per l’arte. Una pittura quella di Masoli, che trova sintesi oggettiva nei segnali della sua sobria, ma incisiva gestualità. Un’artista che si limita attraverso la raffigurazione pittorica, nel comunicarci la sua gioia esistenzale, e farci partecipi a condividerne il suo pacifico messaggio, reso percettibile alla contemplazione visiva.” Michel Verdant (Grand Prix de la Cote d’Azur 2015 Cannes)
Artista autodidatta dalla calda poetica espressiva, il suo linguaggio artistico esula la descrizione formale dei minimi particolari rivolgendo la sua ricerca nel illustrare con sobria descrizione il cromatico mondo della sua realtà. Mario Masoli prende parte a manifestazioni artistiche in Italia e all’estero, espone in qualificate gallerie estere, riscuotendo ottimi successi di pubblico e di critica. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Nel corso della sua attività artistica, ha ricevuto numerosi riconoscimenti:segnaliamo i recenti premi: Premio Leone d’oro per l’arte, Maestri dell’arte contemporanea a Cesenatico 2011, Trofeo Guimard, Paul Cezanne, Premio La Vela d’oro, Trofeo Miramare, Premio Biennale Visual Arts, Trofeo Arte Collezionismo 2011, Premio Mercurio
Mario Masoli “Calle veneziana” olio su tela, cm.50x70 2011 d’Oro per l’arte 2012, Gran Premio delle Cinque Terre 2011 Portovenere (Sp), Premio Gondola d’Oro Venezia 2012, Premio Great Contemporary Painter 2012 - Milano, Ha esposto alla recente esposizione “Vernice Art Fair” Fiera di Forlì 2012, una grande affermazione della critica ha suscitato la sua pittura, alla sua recente mostra personale svoltasi a Hotel Boemia di Riccione dal 15 maggio al 15 ottobre 2013. Personale Hotel Miramare Cesenatico 2014, 2015, Vernice Art Fair Forli - Contemporanea 2015 Recenti esposizioni e premi ricevuti nel 2015 1° Premio Biennale d’arte Grand Prix de la Cote d’Azur Palace Hotel Cannes, Artista dell’anno 2015 Cesenatico, Premio Biennale Leonardo da Vinci Cesenatico, Vernice Art Fair Forlì 2015, Arte Cremona 2015, Art Monaco’ 2015, Gran Trofeo Leone dell’Arte Venezia 2015
L’artista Mario Masoli con il critico francese, Jean Charles Spinà Portocanale di Cesenatico Contemporary Art Today 2015 pag. 108
Mario Masoli “il Naviglio” olio su tela, cm. 40x50 2010 Hanno scritto di lui: L. Raia, F. Pasini, Jean Charles Spinà, A. Monti, G. Tangari, V. Fasera, A. Mori, M. Gnali, A. Rossetti, A. Pasolino, G. Falossi, G. Argelier, P. Fernandez Madero, L. De Winter, O. D’Arcangelo, Mariarosaria Belgiovine, Riva, Levi e tanti altri.
Mario Masoli “Vaso di fiori sullo scrittoio” olio su tela, cm. 50x70 2011 Mario Masoli “La chiesa di Quartolo (Faenza) pastello su carta, cm, 50x70 1994 Ulteriori Premi e riconoscimenti Premio Artista dell’anno 2013 Cesenatico, Premio Biennale Art Museum Venezia 2013, Premio Leone dei Dogi 2013 Venezia, New Mondial Tour 2014 - Trofeo Gran Canarie, Oscar dell’Arte Montecarlo - Principato di Monaco, Trofeo Gran Canarie 2014 2014 Premio “Il mare d’Inverno Cesenatico, 2014 Biennale Art Monaco - Hotel de Paris Principato di Monaco. Gran Galà dell’Arte Venezia 2014, Premio La Gondola d’oro per l’arte Venezia, 2014 Premio La Vela d’oro 2014 Cesenatico, Premio Quadriennale La Palma d’oro per l’arte 2014 Hotel De Paris Montecarlo Principato di Monaco, oltre a molti primi premi: Coppe, Trofei e Targhe, ricevuti in vari concorsi nazionali ed internazionali. Mario Masoli “Portocanale di Cesenatico” olio su tela, cm. 50x70 2015 Studio: Mario Masoli Via Zaccaria,16 48018 Faenza (RA) Tel. 0546.30587 - 346.2219820
Contemporary Art Today 2015 pag. 109
Francesca Fiore Sinfonie della natura Vittorio Sgarbi Inaugura l’Atelier di Francesca Fiore 8 Agosto 2015 Viggianello (PZ)
Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 110 Contemporary Art Today pag. 110
Contemporary Art Today 2015 Contemporary Art Today 2015pag. pag.111 111
Francesca Fiore “Ninfee” olio su tela, cm. 50x70 2004
Francesca Fiore “Natura morta” olio su tela, cm. 50x70 2003 Contemporary Art Today pag. 112pag. 112 Contemporary Art2015 Today 2015
FRANCESCA FIORE
Francesca Fiore “Ninfee e Calle” olio su tela, cm. 100x150 Contemporary Art Today 2015 Contemporary Art Today 2015pag. pag.113 113
daniela capuano
Daniela Capuano “Quello che brucia dentro� tecnica mista su tela, cm.50x60
Contemporary ArtArt Today 2015 pag. 114114 Contemporary Today 2015 pag.
brigitte romen
Brigitte Romen “Futuro� tecnica mista su tela, cm.80x102
Info - Contatti: +39 3476866900
Contemporary Art Today 2015 Contemporary Art Today 2015pag. pag.115 115
ALLISON KOTZIG
Slovacchia
Allison Kotzig is an international conceptual, installation, mixed-media and video artist. Her challenging and often amusing 3-d pieces highlight misogynistic undercurrents in culture through the use of toys, found polaroids and other objects. Her video work addresses the dreamy interface between reality and trance and our individual connection to Infinity and the Universe. She is involved with the nomadic Public Art projects NextGen and Giants in the City, which brings monumental inflatable sculpture to cities around the world. She currently splits her time between Miami and a small village in the foothills of the Slovak Carpathian Mountains, where she helps to run an Inn and organic slow food restaurant dedicated to local produce, ethical practices and DIY products.
The artist Allison Kotzig excellece Prix ArtMonacò 2015
Founde bone, moss plaster sculpture, custom made wood box, whit shipping/storage case 2014
Nest on board - pelvic bone, 12x16 inches 2014
ART MONACO’ 15
Ouroboros, the snake eating its tail, represents cyclicality, Infinity. Pelvic bones are used, symbolizing this concept in that although they are bones, representing death, they protect the womb and are the house of creation. These represent both the life held in death as well as the death inside Life, a beautiful spiral of Infinity. The Vagina, obviously, is the gateway to procreation as well as the passageway for new life. The Venus symbolizes fertility, the Nest, safety and a place for both the generative act to occur as well as the place where life bursts forth and is nurtured. The prescription bottle is of Clomid, a common fertility drug. This panel holds a broken pelvic bone that has been wired together, symbolizing both the essentially mechanical nature of life, and the artificial means that can be used to induce naturality. Additionally, the wires are twisted to recall the shape of DNA and are behind the bones, hidden, like the mechanics so essential to life.
Contemporary Art Today 2015 pag. 116
ALLISON KOTZIG
Allison Kotzig “Dark Ouroboros” Tecnica: found bone, moss, sculpture in a wood frame cm. 60 x 80 x 20
www.kotzig.com Contemporary Art Today 2015 Contemporary Art Today 2015pag. pag.117 117
Martha gonzales Directeur artistique et critique d’art Montecarlo Principato di Monaco
Contemporary Art Today 20152015 pag. pag. 118 118 Contemporary Art Today
Nello Iovine “Lorena� olio su tela, cm. 70x100 Collezione privata Augusto Mori
Nello Iovine Collezione Mori - Milano
Contemporary Art Today 2015 pag. 119
Adela Simona Burta Adela Simona Burta Pittrice e scultrice, nata ad Arad (Romania), nel 1977 vive e lavora, tra Milano e Lago Maggiore. Nel 2004 si trasferisce a Milano per un breve periodo, che successivamente si trasformerà in un radicale mutamento della sua vita, incontrando l’ Amore e conoscendo una realtà che stimola in lei creatività nel mondo dell’arte. Ha coltivato e apprezzato l’arte sin da giovanissima età, e dopo la laurea in Psicologia ha deciso di dedicarsi alla pittura e alla scultura ispirata dall’artista Michele Tombolini da Tivoli. “lo scultore dell’ Artico”, ideatore della personale tecnica che lei oggi predilige maggiormente, e che tutt’oggi con grande amore e rispetto prosegue in chiave del tutto personale, restando per lei, un importante punto di riferimento della sua arte, e della sua vita. La motivazione interiore con quale Adela Simona Burta, si confronta continuamente è essenzialmente legata al suo mondo affetivo, ai suoi sentimenti, emozioni e gioia di vivere, con le quali la nostra pittrice quotidianamente si nutre. Recenti mostre e premi conseguiti 2012 Galleria D’Arte Eustachi Milano Mostra Collettiva d’arte 2013 Galleria D’Arte Eustachi Milano 40° concorso “Epifania” 2° class. 2013 su invito espone alla 1° Biennale d’arte “Arte Monaco” Hotel de Paris Montecarlo - Principato di Monaco 2013 Presente alla 11° Fiera d’arte Vernice Art fair - fiera di Forlì Artexpò Gallery. 2013 Premio Leone dei Dogi assegnato a Venezia, per il suo talento creativo. 2013 Premio editoriale Galleria Italia - Trofeo Art Museum Venezia 2013 Personale Hotel Boemia Riccione + Tour espositivo Arte Fiera Contemporanea Forli, Vintage RE, 2014 Biennale Internazionale del Principato di Monaco - Hotel de Paris - Montecarlo 2014 Vernice Art Fair 2014 Premio Internazionale per le arti visive: La Gondola dell’Arte - Venezia 2014 Premio Biennale editoriale Art Museum GR Gallery New York 2014 Personale Hotel Miramare, Hotel Bristol Cesenatico, Hotel Boemia Riccione. 2015 Personale Galleria Eustacchi Milano, Recensita su note riviste e pregevoli cataloghi d’arte. Le sue opere fanno parte di molte collezioni private in Italia e all’estero. Presente ad ArteBergamo 2015, Contemporanea Forlì 2015 ArtePadova 2015 con Art Market Shop Info: arte@adelaburta.it
“Semplicità” tecnica mista, materico su tela, cm. 50x70 Un espressione artistica quella di Adela Simona Burta, che emerge, dal vagare nei sconfinati meandri dell’anima; ed ecco che il grande merito dell’Artista, è essenzialmente quello di comunicarci visivamente con grande amore e circoscritto talento, la raffinatezza esteriore della forma, racchiusa nel suo intimo diario... esternando con congrua gestualità gli impulsi dettati dalla sua dottrina pittorica, il tutto filtrato con grande sintesi compositiva. La materia ci appare largamente plasmata dalla sua vulcanica creatività, Adela Simona Burta è una grande artista che ben rappresenta i colori dell’arte nel mondo” George Pali Contemporary Art Today 2015 pag. 120
..La bellezza nasce da: bellezza... sentimenti... emozioni” sono loro i veri creatori! ...l’essere umano è solamente il mezzo di passaggio... A. S. Burta
“Emozioni” tecnica mista, materico su tela, cm. 50x70
Adela Simona Burta “Inizio” tecnica mista, materico su tela, cm. 50x70
“Armonia” tecnica mista, materico su tela, cm. 50x70 2014 “L’incontro” tecnica mista, materico su tela, cm. 50x70 Contemporary Art Today 2015 pag. 121
Mario Masoli
Mario Masoli “Pendolo con Gallo� acrilico su tela cm. 50x70 2013
www.artecollezionismo.com Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 122 Contemporary Art Today pag. 122
Mario Masoli
*(Opera premiata alla V° Edizione, Concorso “Il Silenzio del Mare”” agosto 2015 Vieste)
Mario Masoli “Ciminiere al Porto di Ravenna” acrilico su tela cm. 50x50 2011
www.artecollezionismo.com
Contemporary Art Today 2015 pag. 123 Contemporary Art Today 2015 pag. 123
GIOVANNA CHERCHI
Giovanna Cherchi “Donna con velo” acrilico su tela cm. 90x60 2012
Contatti / Contacts: Giovanna Cherchi Tel. +39 349 4260656 Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 124 Contemporary Art Today pag. 124
GIOVANNA CHERCHI
*(Opera premiata alla V° Edizione, Concorso “Il Silenzio del Mare”” agosto 2015 Vieste)
Giovanna Cherchi “Profumo di brezza marina” acrilico su tela cm. 40x60 2013
www.artecollezionismo.com Contemporary Art Today 2015 pag. 125 Contemporary Art Today 2015 pag. 125
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Contemporary Art Today 2015 pag. 129
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Contemporary Art Today 2015 pag. 132
Contemporary Art Today 2015 pag. 133
Romano Buratti
Romano Buratti “Ballata� acrilico su tela, cm. 100x150 2011
Contemporary Art Today 2015 pag. 134
“Grande interprete dell’evocazione onirica contrastata da un puro sentimento realista basato essenzialmente, nel riportare in vita scene e costumi quotidiani della sua amata terra, a lui molto cari. Romano Buratti concentra il suo cromatismo formale, facendo largo uso della sua scorrevole grafica pittorica, frutto di numerosi anni di studio e duro lavoro, proprio come si legge nei personaggi da lui raffigurati nelle tele. Molte sue opere ci descrivono con disinvolta ironia, un tipico linguaggio luminista cromatico, con forti richiami espressivi rivolti al nostro orientamento sociale contemporaneo, ormai scervo e dissolto di valori conservatori, gente semplice, contadini spensierati intenti a minimizzarne le problematiche quotidiane. Una pittura quella di Buratti, che si traduce istantaneamente all’occhio dell’osservatore, in un suo personale modo di trasmetterci infinite e silenti “emozioni cromatiche”. Francesco Chetta
Romano Buratti “La passeggiata” olio su tela, cm. 100x80 2011 Romano Buratti è nato a Cesena nel 1937, dove ha compiuto gli studi presso l’istituto professionale con la guida di Giannetto Malmerendi per le attività espressive. Ha frequentato poi un biennio di corso libero presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna avendo come docente il Maestro Folli. Per anni interessato a grafica umoristica, ha collaborato con giornali e riviste. Mostre e premi A partire dal 1974, e per un decennio, si aggiudica numerosi concorsi a cui ha partecipato, con il plauso incondizionato del pubblico e della critica. Dal 1976 ad oggi ha esposto in numerosissime collettive e personali in Italia, Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Austria e America, con successo e favorevoli recensioni su giornali e televisioni. Sue opere si trovano in permanenza in prestigiose gallerie europee nonché collezioni pubbliche e private; inoltre il suo nome figura sui più importanti cataloghi e riviste italiane ed europee.
Contemporary Art Today 2015 pag. 135
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Contemporary Art Today 2015 pag. 139 Contemporary Art Today 2015 pag. 139
Contemporary Art Today 2015 pag. 140
Contemporary Art Today 2015 2015 pag. 141 Contemporary Art Today pag. 141
Foto Courtesy By Mark Kostabi New York
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