I Segnalati di Arte Collezionismo 2016

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CATALOGO NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

2016

I SEGNALATI di

ARTE Collezionismo © M A R K K O S T A B I

Mark Kostabi “GLORY IN THE SKIES“ Olio su tela, cm. 50x60 2016

Francesco Chetta editore

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 1


I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 2


CATALOGO NAZIONALE

D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Vol. VI°

SEGNALATI dalla Critica 2016

a cura di Francesco Chetta

rancesco F C hetta

© editore

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 3

©


CATALOGO NAZIONALE

d’Arte Moderna e Contemporanea 2016

Segnalati dalla Critica Vol. VI° Dicembre 2016

Ideazione editoriale: Effeci Edizioni d’Arte Francesco Chetta editore Elaborazione fotografica, ricerche storiche, iconografiche, Effeci edizioni Composizione testi biografici e lajaut a cura Effeci edizioni

Finito di stampare nel mese di Dicembre 2016 Per conto di Effeci Edizioni D’Arte da Stampa Azero C.C.I.A. REA N° 213973/VI - (Vicenza) Le foto delle opere riprodotte in catalogo sono fornite dagli stessi autori, collezionisti, critici, archivi, editori e relative gallerie, ritenendo gli stessi i legittimi proprietari e garanti dell’autenticità e provenienza delle opere, dei testi critici, e relativi diritti delle foto pubblicate.

© Copyright 2016/17 by Effeci Edizioni d’Arte Redazione Via Vittorio Emanuele 32, 26841 Casalpusterlengo (LO) P. Iva 06494940965 Iscrizione n° 1464120 C. C. I. A. Rea Lodi

Manleva editoriale: Effeci Edizioni d’Arte, pur osservando nel proprio lavoro editoriale, etica e professionalità nella selezione dei critici e degli artisti, non si assume nessuna responsabilità dei dati riportati, testi critici, foto e riproduzioni delle opere, con relative quotazioni di mercato, in quanto quest’ultime sono fornite dagli stessi critici e artisti ivi pubblicati. L’Editore

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 4


IL MERCATO DELL’ARTE e I Segnalati dalla Critica

Questa pubblicazione si inserisce in un segmento editoriale - promozionale che riconferma senz’ombra di dubbio alcuni nomi già conosciuti al mercato collezionistico, ma oggettivamente vuole anche sottolineare e senza influenza alcuna, l’impegno e la ricerca di alcuni artisti ancora sconosciuti al grande collezionismo. I critici, galleristi e collezionisti, elencati nelle pagine a seguire, hanno segnalato alla redazione un ristretto numero di artisti presenti nel panorama artistico. Si è voluto estendere, ricevere tale giudizio non solo a critici, ma anche ad operatori quali galleristi e collezionisti, in quanto quest’ultimi a diretto contatto con il mondo del collezionismo. Di conseguenza sono stati invitati a voler segnalare più artisti, prescelti dalle recenti edizioni dell’Annuario Arte collezionismo Pittori e Scultori del 900, che puntualmente ogni anno ricevono in visione la copia omaggio, assegnando loro anche un voto sul loro operato, ritenendo gli stessi di loro interesse sia sotto il profilo critico, estetico che creativo. Ad ognuno di loro nella seguente pubblicazione è stato assegnato un maggiore spazio redazionale con più tavole riproducenti le loro opere, onde permettere una maggiore visione del linguaggio stilistico del singolo artista, riportando anche una menzione “critica - motivazione”, e un approfondito sunto dei loro testi critici e biografici. Questa edizione riporta alla pag. 196, uno speciale aggiornamento del mercato dell’arte Contemporanea curato da me personalmente, riportando una carrellata di autori, le quali opere sono presenti nelle maggiori fiere d’arte Contemporanea in Italia e all’estero. L’editore Francesco Chetta

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 5


Sommario

MARK KOSTABI

a cura di Mariarosaria Belgiovine

THE CHROMATIC UNIVERS OF

pag.

I critici segnalatori

pag. 16

Gli artisti segnalati

pag.

8

22

La vetrina del Mercato Italiano dell’Arte pag.

a cura di Francesco Chetta

Calendario Fiere d’arte

182

pag. 202

Contributi critici a cura di: Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Martha Gonzales, George Pali, Candice Zangh Art, Francesco Chetta, Federica Pasini, Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, Luana Raia, Augusto Mori, Walter Albonetti, Maurizio Gnali, Oxana Albot, Jean Charles Spinà, Lorenzo Piemonti, Yara Buyda, Gerard Argelier, Elsa Di Lauro, Virgilio Patarini, Michel Verdant, Dennis Patrick, Alexandra Rendhell, Beatrice Olivieri, Giampaolo Curti, Romano Pieri, Luciano Carini, Agatha Monti, , Silvia Vacca, Giampaolo Tangari, Gianluca Rosselini.

Un caloroso ringraziamento ai Critici, Galleristi e Collezionisti, che hanno collaborato nel voler segnalare gli artisti presentati in catalogo, MERITEVOLI di particolare attenzione nel mondo del collezionismo. l’editore Francesco Chetta

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 6


Guida alla consultazione Ogni artista presente nel volume, è stato segnalato dai relativi critici e collezionisti, evidenziati di fianco al nome dell’artista. Il giudizio critico tecnico, viene espresso assegnando un voto, che sommandosi con altri voti ricevuti formano l’assegnazione delle stelle max 8, in base al proprio talento creativo, gestualità, emozione visiva e stesura formale evidenziata nelle opere pubblicate nel volume ARTE Collezionismo nelle edizioni precedenti 2014 - 2015 -2016 Nella pagina riservata all’artista oltre ai dati critico / biografici se ne riporta anche la motivazione firmata dal critico, o collezionista segnalatore, e i voti assegnati da ciascun critico, contrassegnati con equivalenti stelle. Effeci edizioni rende omaggio a questi artisti che si sono ben evidenziati alla critica con le loro opere, pubblicando in questa singolare edizione un saggio approfondito del loro lavoro, per meglio far conoscere ai collezionisti ed operatori, il loro lavoro artistico, con varie tavole a colori delle proprie opere, augurando all’artista una maggiore divulgazione storico iconografica.

Per conoscere le quotazioni si porta a conoscenza del lettore di consultare il volume: ARTE Collezionismo Pittori e Scultori del 900 www.artecollezionismo.com Sottolineando come spesso la mia etica mi induce nel ribadire, che il valore di un opera d’arte che sia tale, non la stabilisce ne l’artista ne il mercante, tantomeno in funzione della sua grandezza e tempo d’esecuzione, ma esclusivamente dal mercato e storicità dell’opera e dell’artista. Ogni opera ha un suo valore difficilmente riscontrabile o attribuibile a prima vista per la sua venerea bellezza che emerge a colpo d’occhio, ma frutto di un attenta valutazione eseguita da parte di un esperto d’arte, che ne constata sia il grado tecnico professionale e sia il valore iconografico, oltre il quello generato dal mercato collezionistico internazionale. L’editore Francesco Chetta

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 7


The Chromatic universe of

Copyright © 2016 Mark Kostabi

KOSTABI

Mark Kostabi “Survivors“ olio su tela, cm. 30x25

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 8

G


Mark Kostabi

Copyright © 2016 Mark Kostabi

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Mark Kostabi “Metaphisical moment“ olio su tela, cm. 30x25 ”Un percorso di sconfinata bellezza meditativa, si osserva nelle silenti tele del nostro Mark, volti e figure racchiuse nelle tele, con un effervescente linguaggio cromatico, difficilmente riscontrabile in altri autori, quello che osserviamo nelle opere del maestro Kostabi: i suoi dipinti parlano ed echeggiano da soli, Mark ha saputo creare nei lunghi anni della sua carriera artistica, una singolare timbrica cromatica frutto di una attenta analisi del proprio mondo interiore e musicale, Mark Kostabi, infatti è anche un valido musicista. Una sinfonia di caleidoscopici tasselli cromatici, un viaggio virtuale che ci conduce nel suo intimo diario, raffigurato con grande fantasia pittorica, raccogliendo un numeroso seguito di collezionisti in tutto il mondo, e veri amanti del suo unico linguaggio artistico. L’esuberarte forza espressiva che caratterizza il maestro Kostabi, si sprigiona con forza dalla tela, evidenziando il carattere dell’artista e la sua tempra pittorica. Le sue opere, dal caldo ritmo espressivo, sono costantemente modulate, con sequenziale padronanza della sua indiscussa gestualità compositiva, che evidenzia tutto il suo grande talento pittorico.” Francesco Chetta I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 9


Mark Kostabi “Multitasking“ olio su tela, cm. 50x60

...”Egli conduce il suo viaggio simbiotico con frizzante energia, guidato unicamente dalle emozioni, e per questo immune da ogni intrusione formale, per dare ascolto solo ai suggerimenti della sua intesa analitica. La simbologia trova ampi spazi nel dialogo metafisico, con la percezione di equilibri segnici, e di evoluzioni cromatiche, sempre ricche di luce e di immediata capacità visiva. Kostabi è definito senza ombra di dubbio, Maestro della Pop Art, e ad ogni sua opera conferma questa perfetta definizione.”... Mariarosaria Belgiovine

Mark Kostabi “Develoments“ olio su tela, cm. 50x60 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 10


Mark Kostabi “Contact high“ olio su tela, cm. 30x25

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 11


Mark Kostabi “Glory in the skies” olio su tela, cm. 50x60

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 12


Mark Kostabi “Perfect memory“ olio su tela, cm. 60x45

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 13


La Vetrina del mercato Italiano dell’Arte pag. 182 a cura di Francesco Chetta

LUCIO FONTANA AGOSTINO BONALUMI ANTONIO BUENO GIANMARIA POTENZA PIERO DORAZIO ALIGI SASSU UGO NESPOLO EUGENIO CARMI ALBERTO SUGHI ENRICO CASTELLANI RICCARDO LICATA MARK KOSTABI

FONTANA

BONALUMI

BUENO

POTENZA I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 14


CARMI

CASTELLANI

DORAZIO

NESPOLO

KOSTABI

LICATA I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 15


I Critici e Collezionisti Mariarosaria Belgiovine

Gallerista, Critico, Curatore, Scrittice, Art director. E’ nata a Barletta nel 1957 opera nel campo delle arti visive da un ventennio. con al suo attivo primarie esposizioni in Italia e all’estero. Oltre duemila gli artisti recensiti nel corso della sua carriera professionale. Autrice di validi romanzi e libri di narrativa, ha preso parte a molti concorsi letterari di grande importanza, con lusinghieri successi. Ha curato le edizioni dal 2001 al 2005 di Newart Collection; e dal 2008 e 2009 quelle del catalogo di Arte e Collezionismo; i suoi testi critici sono stati pubblicati su: Itinerari d’arte Lalli editore; Disegno e Pittura edizioni Firenze; Annuario Il Quadrato di Milano, L’Elite di Varese; C.A.M. Mondadori di Milano; I Quaderni dell’Arte, Poggibonsi; Azur Art Magazine, Effeci edizioni; Nice Matin edizione della Costa Azzurra; Scenes d’azur Monaco, Il Giornale di Piacenza, Il Cittadino, Il Giorno, Artisti in Primo Piano, Le Grandi Interviste del Quadrato, Profili d’artista sulla rivista Boè, Avanguardie Artistiche, Le donne interpretano Venezia. Attualmente prosegue la sua attività artistica come direttrice di Artexpò Gallery, seguendo ed organizzando mostre in Costa Azzurra (Nizza, Cannes e Montecarlo), in Riviera Romagnola, alle Cinque Terre. Presente nelle prestigiose fiere d’arte contemporanea in italia e all’estero.

www.artexpo-gallery.it mail mrbelgiovine@yahoo.it

Oxana Albot Critico e consulente artistico, Tribunale di Genova Oxana Albot Critico e Storico d’arte, consulente peritale, presso il Tribunale di Genova, lingue estere conosciute e parlate: Inglese, Francese, Tedesco, Italiano, e Russo. Ripetizione di Lingue, Lezioni d’arte, pittura, scultura, saggi critici sulla storia dell’Arte, Recensioni critiche redatte in tutte le lingue, acculturata tecnicamente nel mondo dell’arte, per la sua scorrevole descrizione dei contenuti formali delle opere, valida collaboratrice di note case editrici, da anni segue redazionali critici di validi artisti. Recentemente, ha svolto attività redazionali e di promozione turistica per la città di Genova, oltre a realizzare un progetto museale-artistico per il Castello d’Albertis di Genova. . Info: redazioneartivisive@gmail.com

Candice Zhang Top Model Marketing Management FBcommunication Candice Zhang, rinomata ex Top Model francese, la sua figura è associata alla promozione di pittori e scultori d’importanza europea, attualmente Candice, gestisce la FB communication, in qualità di manager artistico, per serate e defilè a Parigi, Cannes e Montecarlo. Molto gettonata dai registi cinema TV, e dai media della comunicazione. Ancien Top Model continue à défiler pour des créateurs et de temps en temps pose pour des peintres et sculptures de nom. reconverti dans la communication marketing management: Fb gestion fb communication. Je côtoie le 7eme art ce qui m’arrive de travailler pour des réalisateurs et à acteurs et actrice. Info: Model Candice Art

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valentinzf@orange.fr


Francesco Chetta - Editore, Critico, Curatore, esperto d’arte Moderna e Conteporanea.

E’ nato a Taranto il 27 novembre del 1954 vive opera a Casalpusterlango Lodi. Opera nel panorama artistico dal 1986. Decisiva la sua conoscenza con il critico Giorgio Falossi, editore della Casa editrice Il Quadrato di Milano, il quale divenne ben presto suo maestro di storia dell’arte, collaborando per la sua Casa editrice per lunghi anni. L’attuale professione di editore specializzato nel segmento del panorama artistico nazionale. In passato ha lavorato nel mondo televisivo, di Canale 5 come macchinista di scena, dove ha avuto modo di conoscere il grande Mike, Vianello, Mondaini, Franchi e Ingrassia, Baudo, M° Fineschi, Celentano, Nicola Di Bari, Mario Merola, Claudio Villa, Little Tony e tanti altri personaggi dello spettacolo. E furono proprio alcuni di essi ad incoraggiare la sua volonta di trasferire la sua vena creativa nel mondo dell’arte. Con la sua Casa editrice è presente nelle primarie Fiere d’arte contemporanea e rassegne d’arte, in Italia e all’estero.

www.artecollezionismo.com mail francesco.chetta@yahoo.it Cell. 366 3433707

Frederic Pont Critico, Gallerista e Curatore di mostre Internazionali Frederic Pont valido esponente della cultura della Costa Azzurra, il 15 luglio 2013 apre al pubblico, la sua galleria d’arte la Continental Art Gallery, in un punto strategico al centro del di Saint Jean Cap Ferrat, adiacente il porto turistico. Creando un idea di sviluppare un progetto di mostre di sculture monumentali. Sulla base della riviera francese, una regione nota soprattutto per i suoi palazzi sontuosi e clienti internazionali, ha portato un rinnovamento dell’arte esponendo artisti principalmente stranieriInfo: Phone: +33 (0) 688 875 264 frederic@continentalartgallery.com

Continental Art Gallery Gallery 3, Avenue Jean Mermoz Saint Jean Cap Ferrat, 06230 Jean Charles Spinà Gallerista, Critico Nizza Jean Charles Spinà di origine romana ma da moltissimi anni residente in Francia dividendo la sua attività tra Francia e Spagna. Operatore conosciuto in oltralpe per la sua ampia conoscenza con il grande Salvator Dali’, a Figueras spagna insieme al critico Valer Jeasmine hanno realizzato la grande mostra “Le Vagòn Dalì”, al fianco della sua preziosa collaboratrice Marie Vecchiarellì, ha tenuto mostre in Amercica, Brasile, Canada, Germania, Francia Isole Canarie Tenerife, Palma de Majorca, Figueras, Valletta di Malta, Mandelieu La Napoule Cannes, Menton, Paris, Portovenere.

259 Promenade des Anglais 06100 Nice France

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Gianpaolo Tangari Curatore e Collezionista.

Gianpaolo Tangari giovane e facoltoso imprenditore pugliese, titolare dell’azienda “Residence agriturismo Torre Silvana” di Vieste. Discendente da una facoltosa famiglia di scultori su marmo e pietra. Ama l’arte in tutte le sue forme ed espressioni, in particolare la nuova figurazione contemporanea. Ha visitato importanti mostre e Salon d’art e del settore turistico agroalimentare, rivolge particolare attenzione a quegli artisti, di nuova generazione di grande talento, pur sottolineando la sua grande passione per la pittura antica. Ha deciso di dare visibilità al mondo dell’arte contemporanea dando disponibilità ed esperienza, nell’esporre le opere di giovani artisti, in collaborazione al gallerista e critico d’arte Francesco chetta nonchè su Galleria Italia Curatore di mostre nel suo residence, pittura molto interessante da lui riscontrata, è il linguaggio della nuova figurazione. Info: redazioneartivisive@libero.it Martha Gonzales Attrice, e critico d’arte Martha Gonzales, attrice di teatro, collezionista e critico d’arte, spesso presente nel Jet Set della Costa Azzurra, vive principalmente tra Parigi, Montecarlo e Cannes. Sue presenze critiche al Festival del Cinema di Cannes, inoltre è presente a numerose serate Vip come ospite d’onore. Ama tutte le forme espressive dell’arte, dalla recitazione con monologhi, e come attrice in cortometraggi nel cinema. Frequentando il mondo della cultura con grande interesse, scopre con intima passione, il mondo delle arti visive, divenendo in seguito collezionista con particolare riferimento e interesse verso l’arte contemporanea. Suoi testi critici sono presenti in molti magazine nazionali d’oltralpe, e in Italia, come collaboratrice redazionale. Info: redazioneartivisive@libero.it Giorgio Giulianelli Scultore, corsi di ceramista Il Prof. Giorgio Giulianelli, è nato a riccione dove vive e lavora. Diplomatosi maestro d’arte in ceramica Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel suo laboratorio, tiene corsi di ceramica tradizionale, e raku. Nel corso della sua lunga carriera artistica, ha esposto in numerose rassegne d’arte contemporanea, riscuotendo grandi consensi per la sua tecnica scultorea, e per le sue simboliche ceramiche artistiche, apprezzate da numerosi collezionisti. Medaglia d’oro al concorso Internazionale della ceramica “Arte Nuova in Italia” Riccione, a cura del critico e storico d’arte Enrico Crispolti. Rassegna d’arte Palazzo dei Diamanti a Ferrara, Istituto Marchigiano Accademia di Scienze e Lettere e Arti di Ancona e altre importanti sedi museali. Info: redazioneartivisive@libero.it Medico Chirurgo, Collezionista Gianpaolo Curti, attuale professione Medico Chirurgo vive e lavora Viterbo. Ama l’arte in tutte le sue forme ed espressioni, in particolare la nuova figurazione contemporanea. Ha visitato importanti mostre e Salon d’art, rivolge particolare attenzione a quegli artisti, di nuova generazione di grande talento, pur sottolineando la sua grande passione per la pittura antica. Presente su invito ad importanti rassegne d’arte contemporanea in Italia e all’estero, ricordiamo la classica “Rosso d’arte” rassegna d’arte, abbinata alla cronogara in circuito cittadino, con le vetture granturismo Ferrari Roma e Viterbo Info: redazioneartivisive@libero.it I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 18


Johnessco Rodrigues Critic and Art curator

Art Curator ArtMonacò, Presidente International modern and contemporary art fair. Entrepreneur | Executive Event Producer Founder & C.E.O. @ Opus Eventi Founder & Director @ Art Monaco Founder & President @ i3m communications Founder & Director @ Moscow contemporary Executive Producer@ BarranquillARTE Area of expertise: Business Development | Communication & Image Managemen

Info: Opus eventi www.artemonaco.com Elena Cicchetti Gallerista Critico, Curatore Nata ad Avezzano nel 1952. e membro dell’ Accademia Gentium “Pro Pace” di Roma, membro dell’Accademia Teatina delle Scienze, del Club Culturale Artistico di Vetralla. Attualmente è Fondatore e Presidente dell’Associazione culturale Art in The World a Viterbo. Con la suddetta associazione ha presentato mostre di rilevante interesse ed elevato livello, curando personalmente le recensioni critiche delle opere e degli artisti presentati. Ricordiamo: “Rosso d’Arte 2008 e 2009”, particolare manifestazione in cui alla presentazione degli artisti in concorso veniva associata una esposizione e gara di modelli Ferrari, esaltandone la manifestazione riportando un grande afflusso di pubblico per l’evento.

Via La Nova, 6 01030 Vitorchiano (VT) Tel. 0761 370450 Michel Verdant Critico d’arte, Gallerista Cannes France

Michel Verdant, noto gallerista e critico d’arte della Costa Azzurra, attivo promotore di rassegne d’arte contemporanea. Rivolge la sua personale esperienza verso i nuovi talenti, sia figurativi che informali, dirige la Galerie Victorie sulla Croisette di Cannes da oltre 15 anni, a preso parte ad importanti rassegne in Costa Azzurra, Salon d’art Mediteranèe Mandelieu La Napoule 1997, Grand Prix de La Cote d’Azur, 2000, 2004, 2006, nemerose le sue recensioni curate con passione per l’arte. Vive a Mandelieu la Napoule Galerie Victorie Rue Macè 14 - Croisette Cannes Info: redazioneartivisive@libero.it

Maurizio Gnali Gallerista, Collezionista, Curatore. Galleria Gnali Arte Contemporanea Verolanuova Brescia Orientamento artistico Arte moderna, informale, con particolare attenzione ai giovani talenti dell’arte contemporanea. Artisti trattati: Paul Jenkins, Sironi, Aubertin, Cesetti, Kostaby, Schifano, Donzelli, Piemonti, Rabarama, Nespolo, Arman, Sughi, Squillantini, Celiberti, Vedova, Brindisi, Grippa, Carena, Finzi, Guidi, Faccincani, Treccani, Corpora, Baj, Caffè, Lodola, Bueno, Tamburri, e altri maestri del 900.

www.gnaliarte.it mail info@gnaliarte.it Tel. 030 9361507 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 19


Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci Critico d’arte and curator Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci (spesso nota con lo pseudonimo GEL) è critica d’arte e collaboratrice di svariati giornali e riviste di arte e cultura. Sin da bambina si interessa all’arte grazie all’attività artistica del nonno Andrea Nidiaci, pittore allievo di Giuseppe Tempestini, e dei genitori collezionisti. Dopo la formazione classica, ha studiato storia dell’arte presso l’Università di Pisa. Attualmente collabora con il magazine di arte contemporanea Inside Art, Il Giornale e IlgiornaleOFF, Italian Factory Magazine e POSH Magazine. Cura mostre d’arte contemporanea come curatrice indipendente ed è direttrice artistica della residenza d’artista Materia Prima nella Tenuta di Ceppaiano. Info: giuditta.nidiaci@hotmail.it

Doina Cociuba Artist curator, illustrator and public relations for the promotion in the United States Doina Corina Cociuba, vive e lavora in America del Nord a Kirkland Washington. Nel 1960 / 1973 viene amessa in una Scuola vocazionale per l’arte, dal 1973 al 1974 ha preso lezioni private con un artista professionista per le tecniche di ritratto.Nel 1974 si iscrive alla North University of Baia Mare della città di Baia Mare Romania. . Nel 1978 si Laurea in Lettere e letteratura, da allora la sua attenzione si è concentrata esclusivamente sull’ arte visiva. E’ stata invitata a Bucarest (capitale della Romania) per una mostra collettiva e più tardi, a Baia Mare. Nel 1978 si Laurea in Lettere e letteratura, da allora la sua attenzione si è concentrata esclusivamente sull’ arte visiva. Nel 1991 la “Casa Editrice Concordia” della sua città natale Arad, l’assume per un periodo di tempo limitato come illustratore, dal 1994 al 1998 è stata presente nella vita pubblica della sua città con una serie di tre mostre: olio, acquerello e qualche opera a penna e inchiostro. Info Ocean Gallery doinacociuba@gmail.com Geoge Pali Gallerista, Critico, Painter, NY George Pali nasce a Shkoder, nel 1957 piccolo paese dell’Albania, pieno di sole Mediterraneo. Vive e lavora a Yonkers, New York. Nel 1981 riceve il BFA presso l’Istituto di Belle Arti di Tirana, in Albania. Nel 1988 si trasferisce a New York abbandona la sua città natale per libertà politica e artistica. Nello stesso anno in USA, segue i corsi accademici “Master of Fine Arts” presso la Michigan State University, laureandosi nel 1991. Artista molto popolare nella sua attuale residenza di NY, ha esposto in molte Biennali in Italia e in America. George Pali oltre all’attività artistica di pittore conduce la direzione di una galleria d’arte contemporanea a New York la GR Gallery, sita in 191 Hillside Avenue, Yonkers, NY 10703.

Info: GR Gallery in redazione

Augusto Mori Collezionista

Augusto Mori imprenditore lombardo in pensione. Vive in brianza. Alcuni degli autori presenti nella sua grande vetrina dell’arte: Brindisi, Bueno, Migneco, Iovine, Maccari, Gonzaga, Buratti, Grassi e numerosi altri contemporanei. Vasta la sua collezione, vanta oltre 900 opere di autori del 900. Ama l’arte in generale rivolgendo particolare attenzione al figurativo rappresentato con intima espressione della figura e del paesaggio, l’arte moderna e la scuola napoletana (Nello Iovine, Alfonso Grassi). Ha sempre ricercato nelle opere il vero sentimento espressivo dell’artista che ne caratterizza l’opera, esigendo dagli autori opere singolari e non ripetitive. Mori per lunghi anni ha condiviso il perfetto mecenatismo dell’arte, contribuendo al sostegno di molti artisti attraverso l’acquisto di opere.

Info: redazioneartivisive@libero.it

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 20


57. Esposizione Internazionale d’arte

La Biennale di Venezia

“Prestigiosa testimonianza istituzionale culturale nel mondo”

13 maggio - 26 novembre 2017

Christine Macel

è la curatrice della

57. Esposizione Internazionale d’Arte

Palazzo Cavalli / Franchetti Venezia, Photo © Pino Carcelli - Archivio Effeci edizioni

Cristine Macel la curatrice della 57. Biennale veneziana

Il Cda della Biennale di Venezia si è riunito venerdì 22 gennaio 2016 e, su proposta del Presidente Paolo Baratta, ha deliberato di nominare Christine Macel Direttore del Settore Arti Visive con lo specifico incarico di curare la

57. Esposizione Internazionale d’Arte del 2017

Dopo gli studi nel campo della storia dell’arte, Christine Macel è stata conservatrice del patrimonio e ispettore della creazione artistica nella “Délégation aux Arts Plastiques” del Ministero della Cultura francese (dal 1995). Dal 2000 ricopre l’incarico di Curatore capo del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou di Parigi, dove è responsabile del Dipartimento della “Création contemporaine et prospective” che ha creato e sviluppato. È stata curatrice del Padiglione Francese alla Biennale Arte 2013 (Anri Sala) e del Padiglione Belga alla Biennale Arte 2007 (Eric Duyckaerts). In occasione di questa decisione, il Presidente Baratta ha dichiarato quanto segue: “Dopo una Biennale Arte diretta da Okwui Enwezor incentrata sul tema delle fratture e delle divisioni che pervadono il mondo, e da una constatazione del tempo presente come age of anxiety, la Biennale trova in Christine Macel una curatrice protesa a valorizzare il grande ruolo che gli artisti hanno nell’inventare i loro universi e nel riverberare generosa vitalità nel mondo che viviamo. La sua esperienza al Dipartimento della “Création contemporaine et prospective” del Centre Pompidou di Parigi, la trova da tempo in un punto di osservazione quanto mai ricco di potenziale per l’individuazione di nuove energie dalle varie parti del mondo.” (Ndr La Biennale) I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 21


I SEGNALATI DALLA CRITICA Vol. VI° - 2016

KOSTABI NUNZIANTE PAVAN CARCELLI FACCINCANI LAVERI CIANCIOTTI PETER HIDE BURATTI PORCU RONCELLI ROSSI MASOLI ALEXANDRA van der LEEUW

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 22


PAVAN Menzione critica “Stupire e comunicare, questo è il compito dell’artista friulana Vesna Pavan, indiscussa creatrice di cromatiche visioni, superando con grande tecnicismo plastico, il linguaggio della “Pop Art americana”. Un Avanguardia pittorica dunque quella di Pavan, che ci seduce con intima meditazione con le sue cromatiche opere”. Un artista Pavan, che ha saputo con studio e profonda applicazione tecnica ricercare sempre più, nuovi orrizonti meditativi.

PAVAN Pag. 50

KOSTABI Menzione critica “Un maestro Mark Kostabi, dotato di grande fantasia compositiva e comunicativa, le sue opere sono realizzate attraverso una giusta sintesi di luce e colore. Nella figura, si riscontra spesso una dominante materica, esternata con formale cromatismo della materia, e con grande naturalezza ggestuale compositiva, donando all’opera, una forte carica di silenti emozioni”. Rosanna Chetta

KOSTABI Pag. 40 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 23


I SEGNALATI DALLA CRITICA ROSSI Menzione critica “Giacomo Rossi, indiscusso maestro dell’informale, ci dona attraverso i suoi dipinti, una poetica visione cromatica, carica di infinite emozioni. La sua forte ed amorevole passione per l’arte, hanno condotto l’artista e la sua ricerca, a spaziare in numerose visioni pittoriche, rivolgendo particolare, attenzione, come si desume dalla sua recente ricerca, un voler descriverci lo sconfinato universo della Via Lattea, comuniicandoci doci così tutto il suo intimo amore verso la pittura. ” Francesco Chetta ROSSI Pag. 122

RONCELLI Menzione critica ...“La sua tavolozza è essenzialmente monocromatica, per i giusti valori introspettivi del suo fugace pensiero, con inserti cromatici di forte tonalità, così da creare zone enigmatiche di reconditi pensieri, tasselli che osservati con giusto tono di lettura, ci conducono ad attente riflessioni meditative, ciò che appunto il nostro bravo artista Roncelli volutamente ci vuole narrare.”... Martha Gonzales

RONCELLI Pag. 88 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 24 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 24


Van der LEEUW Menzione critica ...“Nelle opere di Alexandra van der Leeuw, si avverte una silente luce dominata dalla purezza formale, nettamente scandita dal suo estro creativo. Un linguaggio “Metafisico” quella della nostra brava scultrice olandese, condotto con profondo amore verso la sua arte, che ci trasporta a coglierne, il godimento retinico racchiuso nell’opera. Un messaggio mediatico, con note di intima introspezione, scandito abilmente con singola espressione materica, che genera forza e struttura alla ritmica visiva dell’opera.”... Francesco Chetta

Van der LEEUW Pag. 162

NUNZIANTE Menzione critica ...“Nunziante deve essere stato sempre convinto che la tecnica sia lo stile. Per lui, recenti scoperte radiografiche come quelle che hanno portato a chiarire quale fosse la vera tecnica di Caravaggio, non “alla prima”, come fino a ieri si era creduto, ma abbozzando le figure con la biacca che ricoperta da successive velature cromatiche esaltava i contrasti chiaroscurali, devono essere state delle sorprese solo parziali.”... Vittorio Sgarbi

NUNZIANTE Pag. 68 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 25 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 25


I SEGNALATI DALLA CRITICA HIDE Menzione critica “Grintosa creatività contemporanea quella di Peter Hide, che attraverso un personale “Mixer” di elementi figurali giustamente inseriti nell’opera, rendono oggettivamente interessante la sua ricerca, valicando i confini concettuali, oramai soffocati del panorama artistico” Maurizio Gnali

HIDE Pag. 110

CIANCIOTTI Menzione critica “Mario Cianciotti, artista con spiccata fanasia creativa, fedele interprete dell’arte contemporanea, ci racconta emotivamente, il suo personale viaggio interstellare, con scandita introspezione del suo inconscio” Gianppaolo Tangari

CIANCIOTTI Pag. 172

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 26


FACCINCANI Menzione critica “Nelle sue tele si osservanoquei caldi toni cromatici, che ci avvolgono di infinite emozioni una stesura ricca di vibranti pennellate, quasi una sinfonia naturalistica di profumi e messaggi sensoriali, l’osservatore coglie dall’opera le stesse emozioni che il maestro ha trasportato su di essa, inviatandoci ad un spirituale raccoglimento con la natura.” Francesco Chetta

FACCINCANI Pag. 78

LAVERI

Menzione critica “Fantasia e innovativo design, reso con armonia nella forma, dal lucente cromatismo che sprigiona la materia. Giorgio Laveri coglie istintivamente i suoi sentimenti emotivi, traducendoci così le sue recondite emozioni. Un’evocazione poetica plasmata dalla singolare forma voluta nei suoi usuali oggetti. Un artista che oltre la semplice raffigurazione dell’oggetto rappresentato, ci cattura con stravagante sintesi descrittiva, ciò che lui vuole narrarci: la sua vita, le sue emozioni..la sua felicità. Grazie Giorgio per la condivisione delle tue emozioni. Francesco Chetta

LAVERI Pag. 60 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 27


I SEGNALATI DALLA CRITICA PORCU Menzione critica “Delfina Porcu si concede l’astrazione attraverso una sua quinta introspezione, con matrice spirituale. L’artista con decisa gestualità pittorica, stende il colore sulla tela, guidata dalle sue emozioni passegere, ecco allora che riscontriamo una lirica nota di naturale sentimentalismo interiore. Una pittura ai confini della concezione informale quella di Delfina Porcu, che ci dona con sincera passione infinite e caleidoscopiche visioni. Delfina Porcu fedele interprete dell’arte contemporanea, ci racconta emotivamente, la sua personale introspezione del suo inconscio” Gianppaolo Tangari PORCU Pag. 152

CARCELLI Menzione critica “Un maestro dell’arte e della creatività, Pino Carcelli scultore, che cerca costantemente con la sua ricerca, una impronta di assoluta professionalità. Le sue recenti opere orafe, sono sicuramente un connubio di conoscenza creativa, motivata dalla sua grande fantasia creativa, che assume caratteri di vera e propria tridimensionalità visiva. Mariarosaria Belgiovine

CARCELLI Pag. 132 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 28


BURATTI Menzione critica “La forza narrativa della sua pittura non si avvale di astruse complicazioni ed effetti di piccole suggestioni, ma vuole interpretare i sogni e le aspirazioni di tutti, per dare a tutti l’intima gioia dei sentimenti e delle emozioni che rendono bella la vita. Ci fa percorrere idealmente il tempo dell’umano cammino, ridestando l’entusiasmo per le cose che ridonano vigore al nostro spirito. Nelle sue opere pittoriche è possibile apprezzare la sua capacità di riflessione sulla realtà che lo ispira, spaziando tra il vasto panorama della natura e quello variegato dell’umana esistenza, soffermandosi spesso su atteggiamenti della vita quotidiana.” Elena Cicchetti

BURATTI Pag. 100

MASOLI Menzione critica ...”Un artista Mario Masoli, che orienta la sua ricerca, fuori dai comuni linguaggi contemporanei, concentrando la sua fantasia pittorica, verso nuovi spazi informali, prediligendo la sintesi espressiva dell’oggetto, attraverso le sue personali emozioni.”... Giampaolo Curti

MASOLI Pag. 142

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 29


I SEGNALATI DALLA CRITICA

POTENZA

Museo Erarta San Pietroburgo

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 30 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 30


2016

GIANMARIA POTENZA

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 31 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 31


Gianmaria Potenza “Pera nera” Bronzo, fusione a cera persa, cm. 70

www.gianmariapotenza.it I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 32 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 32


Gianmaria Potenza “Gufo” Bronzo, fusione a cera persa, cm. 30

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 33 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 33


GIANMARIA POTENZA Gianmaria Potenza “Arte Padova 2016”

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 34 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 34


Gianmaria Potenza “Piume” Bronzo fusione a cera persa, cromato e lucidato, cm. 202 I Segnalati 2016 pag. I Segnalati 2016 Vol.Vol. VI°VI° pag. 3535


Gianmaria Potenza “Porro 1/A” Bronzo, fusione a cera persa, h. cm. 90 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 36 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 36


GIANMARIA POTENZA

Gianmaria Potenza “Astrolabio” Bronzo fusione a cera persa, cm. h. 30x18 I Segnalati 2016 Vol.Vol. VI°VI° pag. 3737 I Segnalati 2016 pag.


PADOVA

è presente nelle Fiere d’arte ARTE PADOVA - IMMAGINA - CONTEMPORANEA - ARTMONACO’ Vernice Art Fair - Arte Genova - Arte Cremona - Piacenza Arte

Artexpò Gallery “Stand espositivi Fiera di Forlì”

MOSTRE PERSONALI e COLLETTIVE PROMOZIONE PER L’IMMAGINE DELL’ARTISTA Artexpò Promotion Via Pietro Nenni 59/n 26841 Casalpusterlengo (LO) - Tel: 0377.911163 www.artexpo-gallery.it mail: mrbelgiovine@yahoo.it

WWW.ARTEXPO-GALLERY.IT I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 38 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 38


Art director, MARIAROSARIA BELGIOVINE critico, scrittrice e curatrice d’eventi by Artexpò Gallery

Passione, Esperienza e Professionalità al fianco degli artisti nelleprestigiosevetrinefieristichedell’artecontemporanea

Arte Padova, Arte Genova, Art Innsbruck, Immagina, Arte Cremona, Art Monacò,Vernice, Arte Piacenza, Arte Parma

MariarosariaBelgiovinenasceaBarletta, viveelavoraaCasalpusterlengo(Lo),direttoreartisticodiArtExpòGallery,critico d’arte, scrittrice, è stata giornalista accreditataalNuovoGiornalediPiacenza, curatricedinumeroseedimportantirassegnenazionaliedinternazionali,inparticolareinCostaAzzura:Nizza,Cannes,Montecarlo,MandeliuLaNapoule,Venezia,Sirmione,Grazzano Visconti, SalsomaggioreTerme, Rimini, Riccione, Cesenatico, Cervia, Pesaro, Sanremo, Forli, Reggio Emilia, Padova, Spinea (Ve), Barletta, Milano,SanGiulianoMilanese,Somaglia(Lo),Lucca,Genovaealtrecittà. Presnteconisuoiartistinelleprincipalifiered’artecontemporanea. Hacuratol’edizionedelcatalogoNewArtCollection1999/2000,ArteCollezionismo2008,RicercheParallelemonografiadelpittoreMaxPrat,e nunmerosi altri cataloghi inerenti tutte le sue rassegne. Isuoitesticriticisonopubblicatisu:IlQuadratonumeroseedizioni,DizionarioEnciclopedicoAlba,AvanguardieArtistiche,Boè,DisegnoePittura, ArteCollezionismo,GalleriaItalia,NewArtCollection,ContemporaryArtToday,Percorsid’arteeIQuadernidell’Arte,Lallieditore,L’EliteSelezione Arte,Impossibilerisalirealnumerodeitesticritici,daleicuratinelventenniodiattivitàartistica,siarecensionicritichecheredazionalimostre. Prossimamente 2016 due nuovi romanzi: “Le lacrime del Mare” e “La storia Rubata”, effeci edizioni.

ARTEXPO’ GALLERY

Immagina - Fiera di Reggio Emilia stand Artexpò Gallery I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 39


Segnalato 1 / 2016 Vol. VI° MARK KOSTABI

Biografia Mark Kostabi nasce da una famiglia di immigrati estoni in California, dove rimarrà per i primi anni della sua vita nella località di Whittier. Studia disegno e pittura alla California State University. Nel 1982, si trasferisce a New York e dal 1984 diventa un’importante figura di riferimento all’interno del movimento artistico dell’East Village. Durante questi anni si diverte nell’uso provocatorio dei mass media con auto interviste con a tema l’arte contemporanea. Dal 1987 viene riconosciuto come artista internazionale poiché le sue opere vengono richieste da gallerie di Giappone, Stati Uniti, Australia e Germania. Nel 1988 fonda “Kostabi World”: galleria, a New York. Dal 1996 divide la sua vita tra New York e Roma dove diventa un modello per molti artisti italiani. Negli ultimi anni si è dedicato al disegno di marchi pubbliciatari tra i quali gli orologi Swatch, tazze per caffè espresso, accessori per il computer e recentemente ha ricreato la maglia rosa del Giro d’Italia. Ha collaborato pittoricamente con Enzo Cucchi, Arman, Howard Finster (nel 1992), Tadanori Yokoo (nel 1993) e Enrico Baj (nel 1992). Ha rilasciato interviste alla CNN e al canale MTV oltre che a numerose riviste e settimanali quali: New York Times, People, Vogue, Playboy, Forbes New York Magazine Domus, Artforum, Art in America, Artnews Arts, Flash Art e Tema Celeste.

KOSTABI

Segnalato da Frederic Pont, Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, George Pali, Giampaolo Curti, Francesco Chetta, Giampaolo Tangari, Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti

Mark Kostabi “Twilight in Venice” olio su tela, cm. 50X50 2016 ...”Le suggestive composizioni creative dell’Artista Mark Kostabi, ci offrono immagini tratte dal suo mondo metafisico, scontornato da poetiche visioni evocative. Il suo mondo pittorico è fortemente influenzato da quello musicale, tanto da apparire un’unica confluenza visiva. Segni e simboli si accordano in armonie gestuali, capaci di evocare intuibili note del suo percorso creativo. Universi cromatici dove trovano ampi spazi le creature con identità nascoste, trasformate, clonate con la sua meditata sensibilità. Ogni soggetto racconta una sua storia, vive una emozione, trasmette un sentimento. L’artista pone al primo posto l’eleganza delle forme, sostenuta dall’uso di colori dai riflessi accesi e sequenziali. In ogni sua opera, ritorna la sintesi dell’energia, del compimento gestuale, e della maturata conoscenza stilistica, preludio di nuove e sintetiche formule creative. La figura solitaria si pone con efficace riflessione, e prevale su ogni altro elemento compositivo, per sottolineare l’incognita del sogno.”... Mariarosaria Belgiovine Arte Collezionismo 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 40


(Photos Courtesy Mark Kostabi) Mark Kostabi “Beyond ectsay” olio su tela, cm. 60x50 2016 ”Un percorso di sconfinata bellezza meditativa, si osserva nelle silenti tele del nostro Mark, volti e figure racchiuse nelle tele, con un effervescente linguaggio cromatico, difficilmente riscontrabile in altri autori, quello che osserviamo nelle opere del maestro Kostabi: i suoi dipinti parlano ed echeggiano da soli, Mark ha saputo creare nei lunghi anni della sua carriera artistica, una singolare timbrica cromatica frutto di una attenta analisi del proprio mondo interiore e musicale, Mark è anche un valido musicista. Una sinfonia di caleidoscopici tasselli cromatici, un viaggio virtuale che ci conduce nel suo intimo diario, raffigurato con grande fantasia pittorica, raccogliendo un numeroso seguito di collezionisti in tutto il mondo, e veri amanti del suo unico linguaggio artistico. L’esuberante forza espressiva che caratterizza il maestro Kostabi, si sprigiona con forza dalla tela, evidenziando il carattere dell’artista e la sua tempra pittorica. Le sue opere, dal caldo ritmo espressivo, sono costantemente modulate, con sequenziale padronanza della sua indiscussa gestualità compositiva, che evidenzia tutto il suo grande talento pittorico.” Francesco Chetta I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 41


Mark Kostabi “Today and beyond” olio su tela, cm. 60x45 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 42


Mark Kostabi “Waiting for Natasha” olio su tela, cm. 30X25 2016

“Mark Kostabi, è uno degli artisti che hanno rotto maggiormente gli schemi, soprattutto in tema di comunicazione: durante gli anni Ottanta ha fatto largo uso dei mass media in modo provocatorio, addirittura mediante alcune auto-interviste, dissertando riguardo ad un’arte “strumentale” e “pratica”. Il suo sconfinato altruismo lo ha portato a dare consigli agli artisti all’interno di una sua rubrica, “Ask to Mark Kostabi”, presente su Artnet.com, a giocare con i media tramite uno spettacolo in una TV via cavo, dal titolo “Title This”, nel quale molti Vip e noti critici d’arte hanno gareggiato per dare un titolo alle sue opere, ricevendo un compenso; è solito addirittura chiedere consigli sui dipinti anche ai suoi amici di Facebook, interagendo senza difficoltà con il popolo dei social, e da vero “socializer” indaga sul livello di gradimento delle sue opere, elevando così il feedback dei non addetti ai lavori. Kostabi non fatica persino a mettersi a nudo riguardo al metodo di lavoro all’interno della sua factory, l’ormai mitico Kostabi World (lo studio newyorchese in cui lavorano molti assistenti, che seguendo le sue istruzioni “confezionano” le sue opere). La sua anima pop, nell’originario significato di “popular”, si traduce in una tela o scultura che spesso mirano ad una critica della società e dei media stessi, così come in una continua ricerca metafisica che non mira al mero citazionismo, bensì che si fa portatrice della rivisitazione contemporanea delle icone dell'arte stessa. Nell'arte di Kostabi troviamo una sottile ironia, spesso sapientemente miscelata con il romanticismo, o con l'allegria contagiosa di forme e colori, ma che pur sempre determina un lavoro ragionato e puntuale: un connubio perfetto tra concetto e popolarità. Mark Kostabi è ciò che si può considerare un artista a tutto tondo: oltre che artista visivo è anche comunicatore, star, attore, intellettuale, musicista, performer, secondo la migliore accezione del contemporaneo avanzato. “ Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 43


Mark Kostabi “Best friend” olio su tela, cm. 60X45 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 44


Mark Kostabi “Torino tango” olio su tela, cm. 60x50 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 45


Mark Kostabi “Waiting for Helena” olio su tela, cm. 30x25 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 46


Mark Kostabi “Town clown” olio su tela, cm. 60x45 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 47


Mark Kostabi “Knowing there’s a secret” olio su tela, cm. 60x45 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 48


Mark Kostabi “Sharpen your wits” olio su tela, cm. 30X25 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 49


Segnalato 2 / 2016 Vol. VI° VESNA PAVAN

PAVAN

Segnalato da Frederic Pont, George Pali, Giampaolo Curti, Francesco Chetta, Giampaolo Tangari,

Photo: © By Emanuel VanHolsten

Pittrice e art designer di origine friulana, nel corso degli anni Vesna Pavan è diventata milanese d’adozione: infatti pur essendo nata a Spilimbergo, in provincia di Pordenone, oggi vive e lavora a Milano, metropoli in cui il suo fermento artistico cresce a dismisura e instancabilmente. Spilimbergo è per eccellenza la città del Mosaico, dove Vesna ha intrapreso gli studi artistici, avviando un periodo di intensa sperimentazione delle tecniche e dei materiali, riscoprendo differenti modalità di esecuzione artistica. E’ una giovane donna che non si è mai risparmiata, ma si è sempre messa costantemente alla prova sia nella vita che nel lavoro, dimostrando grande fiducia in se stessa e nelle sue potenzialità. Forte della convinzione che esista la possibilità della reincarnazione, e quasi dimentica di essa, sin dall’inizio ha avuto l’impulso di “vivere più vite in una sola” in quanto “tutte le vite che vorrebbe sono spendibili in questa vita”. Vesna Pavan ha sempre avuto un grande ascendente nella vita delle persone che ha incontrato, a partire dal suo stesso nucleo familiare, grazie ad un carisma e ad una forza d’animo che hanno influito positivamente anche sul versante artistico.

Vesna Pavan “particolare opera della Collezione Skin” 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 50


Vesna Pavan “The Cattedral” Collezione Skin, cm. 50x70 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 51


Vesna Pavan “Butterfly” Collezione Skin, cm. 50x90 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 52


I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 53

Vesna Pavan “Yellow Pollock” Collezione Skin, cm. 46x114 2014 tecnica smalto su smalto moving color


Vesna Pavan “Chocolate” Collezione Skin, cm. 40x50 2015

“L’universo espressivo di Pavan è orientato costantemente con determinata coerenza, nel raffigurare il cromatico universo della figura femminile. I risultati visivi ottenuti oggigiorno con le sue performance artistiche, collocano l’artista Pavan ai vertici della creatività artistica; elegantemente elaborati dalla sua amorevole passione per l’arte.” I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 54


Vesna Pavan “Mini Skin” Collezione Skin, cm. 40x30 2015 ...Un silente messaggio interiore avvolge l’intimistica espressione della sua tavolozza, ricca di vibranti riflessi che emergono e danno vita a numerose sensazioni interiori. La sintesi compositiva è verosimilmente descritta con una padronanza della sua tecnica: una delicata stesura tonale che dona all’opera quel phatos personale che racchiude mille fantastiche emozioni.” Francesco Chetta I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 55


Vesna Pavan “Red” Collezione Skin, cm. 40x50 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 56


Vesna Pavan “Black passion” particolare Collezione Skin, cm. 50x70 2015

”Grande creatività è professionalità sono racchiusi gelosamente nelle opere di Vesna Pavan. Un artista che ben si colloca nel panorama visivo contemporaneo della nuova figurazione pittorica”. Maurizio Gnali

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 57


I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 58

Vesna Pavan “The secret” cm. 50x70 2014 smato su smalto ciclo Skin moving color


I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 59

Vesna Pavan “Symbiosis of color” cm. 90x199 2014 smato su smalto ciclo Skin moving color


Segnalato 3 / 2016 Vol. VI° GIORGIO LAVERI

LAVERI Segnalato da

Maurizio Gnali Francesco Chetta Lorenzo Piemonti Mariarosaria Belgiovine

“Fantasia e innovativo design, reso con armonia nella forma, dal lucente cromatismo che sprigiona la materia. Giorgio Laveri coglie istintivamente i suoi sentimenti emotivi, traducendoci così le sue recondite emozioni. Un’evocazione poetica plasmata dalla singolare forma voluta nei suoi usuali oggetti. Un artista che oltre la semplice raffigurazione dell’oggetto rappresentato, ci cattura con stravagante sintesi descrittiva, ciò che lui vuole narrarci: la sua vita, le sue emozioni..la sua felicità. Grazie Giorgio per la condivisione delle tue emozioni. Francesco Chetta

Giorgio Laveri “Stilò 2” ceramica smaltata con interventi al terzo fuoco, 2013 Biografia Giorgio Laveri è nato a Savona. Ha maturato esperienze artistiche dedicandosi professionalmente dai primi anni ‘70 alla cinematografia e al teatro. Parallelamente ha portato avanti un ciclo di ricerca pittorica su tela e ceramica, tesa a sviluppare correlazioni fra le differenti discipline artistiche. Dopo le prime mostre personali, Genova 1973, nascono le “mostre a soggetto”, proposte di espressione artistica che perfezionano e completanogli allestimenti cinematografici e teatrali presentati con notevole frequenza nel periodo 197383. Nel 1986 nasce Cineceramica - fotogrammi fissati sull’argillae oggetti riproducenti grandi miti della celluloide - mostra itinerante che tocca molte città italiane: Festival della Titanus Cinematografica, Isole Eolie; Galleria del Duomo, a cura del Comune di Milano in occasione della premiazione dei film della Rassegna d’arte cinematografica di Venezia; Palazzo di S. Mariadi Colonna, Comune di Trani. Nel 1990 perfeziona il suo ciclo di ricerca con le prime rappresentazioni teatrali di ceramica-luce-movimentoe nel 1991 con una nuova sperimentazione, presentata in anteprima nazionale al Festival di Borgio Verezzi, porta in tournée una mostra di grandi opere in ceramica legate allo spettacolo rappresentato.Nel frattempo partecipa a numerosi allestimenti, tra cui: Museo Giardino Pacetti, Albisola Superiore; Arte Fiera Bologna; Unione Banche Svizzere, Lugano. Nel 1996 fonda, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Genova, “Il giardino del mago”, gruppo con il quale da vita ad una serie nutritissimadi lavori sperimentali in Italia e in Francia. Negli ultimi anni ha legato il suo lavoro ad eventi promossi da Enti Pubblici e a manifestazioni in Italia e all’estero curate da spazi privati. Giorgio Laveri “Truka” I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 60


Giorgio Laveri “Stilò coupe” ceramica smaltata con interventi al terzo fuoco, 2012

Giorgio Laveri “Stilò” ceramica smaltata con interventi al terzo fuoco, 2013 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 61


Giorgio Laveri “Truka Black and Withe” ceramica smaltata, terzo fuoco, 2014

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 62


Giorgio Laveri “Truka Red” ceramica smaltata, terzo fuoco, 2013

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 63


GIORGIO LAVERI

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 64


Giorgio Laveri I Segnalati “Truka2016 Red” Vol. Terracotta VI° pag. smaltata 65 con interventi al terzo fuoco, 2013


Giorgio Laveri “Una tira l’altra” ceramica cottura terzo fuoco.

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 66


LAVERI Giorgio Laveri “Stilò” ceramica smaltata con interventi al terzo fuoco, 2013

I Segnalati 2016con Vol.interventi VI° pag.al67 Giorgio Laveri “Stilò” ceramica smaltata terzo fuoco, 2013


Segnalato 4 / 2016 Vol. VI° ANTONIO NUNZIANTE

NUNZIANTE

Segnalato da Francesco Chetta, Augusto Mori, Mariarosaria Belgiovine, Maurizio Gnali, Giampaolo Tangari

Biografia Antonio Nunziante, è nato a Napoli nel 1956. Ha conseguito la Maturità Artistica e frequentato la Accademia di Belle Arti di Torino e Asti e attraverso la sua specializzazione sulle tecniche di restauro che si accosta ai capolavori del rinascimento, con interpretazione personale con un linguaggio metafisico. Vive e lavora a Giaveno. Mostre Di particolare pregio le recenti mostre: Gallerie Orler di Mestre, Madonna di Campiglio, Abano Terme, Santa Maria di Castrozza; 2006 Museo degli Strumenti Musicali (Roma); 2007 Home House (Londra). Mercato internazionale

Antonio Nunziante “Laggiù dove tutto è possibile” olio su tela, cm. 70x100 ...”Nunziante, quindi, metafisico, ma non per forza dechirichiano. Uno degli aspetti più importanti del legame fra Nunziante e la Metafisica è che egli arriva a concepirla come un “a priori” non per passiva adozione di un credo ma attraverso l’empirismo del proprio percorso pittorico. Un primo momento di questo percorso è consistito nell’acquisizione della consapevolezza che in arte il mestiere rimane sempre una cosa necessaria. Lo è anche quando negli artisti contemporanei il mestiere diventa qualcosa di ben poco convenzionale, come nel caso, per esempio, di Pollock e di Burri. >> I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 68


Antonio Nunziante “Amor supra omnia” olio su tela, cm. 150x200 >> Per Nunziante, figlio di artigiano, il discorso è stato più semplice. Mai ha creduto, come fanno molti suoi colleghi, che l’arte moderna sia una mezzo in grado di emancipare gli artisti dall’obbligo di possedere delle capacità manuali. Nunziante deve essere stato sempre convinto che la tecnica sia lo stile. Per lui, recenti scoperte radiografiche come quelle che hanno portato a chiarire quale fosse la vera tecnica di Caravaggio, non “alla prima”, come fino a ieri si era creduto, ma abbozzando le figure con la biacca che ricoperta da successive velature cromatiche esaltava i contrasti chiaroscurali, devono essere state delle sorprese solo parziali.”... Vittorio Sgarbi

Antonio Nunziante “Mediterraneo” olio su tela, cm. 70x70 2005 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 69


Antonio Nunziante “Notturno Canoviano” olio su tela, cm. 40x50 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 70


NUNZIANTE

Antonio Nunziante “Le stanze della musica” olio su tela, cm. 40x50

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 71


Antonio Nunziante “Dream garace” olio su tela, cm. 100x120

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 72


Antonio Nunziante “La partenza” olio su tela, cm. 100x100

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 73


Antonio Nunziante “Mediterraneo paesaggio luminoso” olio su tela, cm. 100x100

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 74


Antonio Nunziante “Il viaggio” olio su tela, cm. 40x40 2009

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 75


Antonio Nunziante “Mediterraneo” olio su tela, cm.60X80 2009

Antonio Nunziante “Luce del mediterraneo” olio su tela, cm.30x35 2011 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 76


Antonio Nunziante “Composizione silente” olio su tela, cm. 50x50

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 77


Segnalato 5 / 2016 Vol. VI° ATHOS FACCINCANI

FACCINCANI

Segnalato da Martha Gonzales, Francesco Chetta, Augusto Mori, Mariarosaria Belgiovine, Maurizio Gnali, Giampaolo Tangari

Menzione critica “Nelle sue tele osserviamo quei caldi toni cromatici che ci avvolgono di infinite emozioni una stesura ricca di vibranti pennellate, quasi una sinfonia naturalistica di profumi e messaggi sensoriali, l’osservatore coglie dall’opera le stesse emozioni cui il maestro ha trasportato su di essa. Faccincani approda al suo linguaggio attuale di nuova figurazione avendo assimilato personalmente i vari risvolti negativi di una società dominata apparentemente da remota tranquillità emotiva, il suo filtro creativo gli permette di esternare nella sua pittura la gioia di comunicare, il silente risveglio interiore dove gli affanni dell’umanità scandagliano la nostra esistenza. Molte sue opere paesaggistiche testimoniano la sintesi poetica di una natura incontaminata, in perenne fioritura, un germoglio vitale, essenziale alla nostra quotidianità.” Francesco Chetta Editore

Athos Faccincani “La Giara” olio su tela, cm. 60x80

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 78


Athos Faccincani “Trionfo di un sogno, intorno a Santorini” olio su tela, cm. 80x90

Biografia: Il maestro Athos Faccincani nasce a Peschiera del Garda il 29 Gennaio 1951. Negli anni 63-64, ancora tredicenne, inizia a frequentare lo studio del Maestro Pio Semeghini; frequenta poi le scuole tecniche ed è sempre più presente, intorno agli anni 67-69, negli studi veneziani di Novati, Gamba, Seibezzi. Scriveva Cesare Marchi: “…per accontentare la madre che, come tutte le madri, sognava per lui una quieta professione borghese, s’iscrisse all’istituto per ragionieri. Si alzava alle quattro, per fare i compiti. Il pomeriggio lo consacrava alla pittura frequentando lo studio del vecchio Semeghini e quando si diplomò a pieni voti e già la mamma trafficava per trovargli un posto in banca, le procurò un altro dispiacere correndo a Venezia, a iscriversi all’Accademia delle belle arti. Le sue tele, in un indirizzo artisticamente rivolto all’enigma del sentimento umano, ai suoi drammi e alle sue contraddizioni, riassumono colori melanconici e sofferti nella rappresentazione di figure impegnate.

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 79


I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 80


I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 81

ATHOS FACCINCANI “La giara” olio su tela, cm. 60x80


Athos Faccincani “Girasoli e vele verso il mare” olio su tela, cm. 80x70

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 82


Athos Faccincani “La Giara racconta la luce” olio su tela, cm. 40x50

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 83


Athos Faccincani “Oltre la porta azzurra, il sogno” olio su tela, cm. 60x50

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 84


Athos Faccincani “Momenti di luce a Santorinii” olio su tela, cm. 80x90

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 85


Athos Faccincani “Il mulino racconta Santorini” olio su tela, cm.30x30

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 86


Athos Faccincani “La Giara racconta la luce” olio su tela, cm. 40x50

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 87


Segnalato 6 / 2016 Vol. VI MIRKO RONCELLI

RONCELLI

Segnalato da Martha Gonzales, Candice Zangh, Michel Verdant, Mariarosaria Belgiovine , Giampaolo Tangari, Francesco Chetta, Elena Cicchetti “Un artista Mirko Roncelli, che ci trasmettere attraverso le sue candide opere molte profonde emozioni, un artista che dona all’opera, tutto il profondo accanimento per l’arte contemporanea. I valori principali che osserviamo, sono di buon equilibrio compositivo, e tonale, quasi a voler sussurarci delicatamente le sue memorie. La sua tavolozza è essenzialmente monocromatica, per i giusti valori introspettivi del suo fugace pensiero, con inserti cromatici di forte tonalità, così da creare zone enigmatiche di reconditi pensieri, tasselli che osservati con giusto tono di lettura, ci conducono ad attente riflessioni meditative, ciò che appunto il nostro bravo artista Roncelli volutamente ci vuole narrare. Ho avuto modo di vedere le sue opere, lo scorso anno nel corso di Art Monacò 15, e l’impatto emotivo che riscontrai, fu veramente di mio personale godimento, un armonia compositiva, letteralmente sintetizzata attraverso stesure tonali di grande effetto visivo, complimenti al nostro Maestro Roncelli.” Martha Gonzales Montecarlo

Biografia

Mirko Roncelli è nato a Bergamo nel 1957 e vive a Villa d’Almè (Bergamo). Ha conseguito il diploma di Laurea in “Stylist Engineer” presso l’Università dell’Automobile di Modena e la Laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Esercita la libera professione come Architetto, spaziando dall’edilizia privata alla progettazione di opere pubbliche, all’arredamento di interni ed al design (www. mirkoroncelliarchitetto.it). Ha insegnato in scuole pubbliche e private in materie tecniche e Artistiche. La sua pittura è carica di emotività e sensazioni molto profonde; i colori si trasformano in emozioni e sentimenti, stati d’animo che si penetrano e ci suggestionano attraverso cromatismi a volte esasperati. Leggere un’opera del Roncelli è come leggere una poesia e proprio in questo senso bisogna accostarsi all’arte di questo artista così ben apprezzato dalla critica e dal pubblico più attento. Sue opere sono presenti in numerose collezioni private e di Enti Pubblici in Italia e all’estero. Ha partecipato a numerosi concorsi, mostre personali e collettive, nazionali ed estere, ottenendo ottimi successi di critica e di pubblico. Tra queste: Bergamo, Salsomaggiore, Padova, Rimini, S. Margherita Ligure, Firenze, Brescia, Parma, Busto Arsizio, Milano, Varese, Vicenza, Calabria, Sicilia, Milano, Ferrara, Treviso, Modena, Venezia, Torino, Budapest, Stoccolma, New York, Mirko Roncelli “Senza cielo” acrilici su tela, cm. 50x740 2016 Montecarlo, Nizza, Cannes, Torino, Palermo, Tenerife, Playa de las Americas, Lanzarote, Tokio, Japan, Noumea - Nuova Caledonia. “Excellent travail de l’artiste Roncelli, une peinture qui doit être comprise avec la méditation attentive, afin de saisir le jus vital de son imagination.” “Ottimo lavoro svolto quello dell’artista Roncelli, una pittura che va compresa con attenta meditazione, per coglierne il succo vitale della sua fantasia.” Candice Art Cagnes sur mer I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 88


Mirko Roncelli “Momenti” tecnica mista, acrilici su tela, cm. 100x100 2016 L’Artista è molto apprezzato in Francia, in particolare sulla Costa Azzurra dove ha ottenuto numerosi Premi e attestazioni. Premio Biennale Leonardo da Vinci 2015 a Cesenatico. Molte sue opere fanno parte di importanti collezioni in Italia e all’estero . Recentemente nel mese di settembre 2016, nella prestigiosa cornice del Principato di Monaco - Montecarlo Bay, Mirko Roncelli riceve il prestigioso Premio Oscar per le Arti Visive. *Artista Segnalato dai critici di Arte Collezionismo 2012, 2013, 2014, 2015, 2016 Le sue composizioni pittoriche suggeriscono un impulso materico ricco di emozioni, impresse nel monocromatismo. E' una descrizione della memoria, dell'inconscio, dell'emozione, e si identifica attraverso una stesura geometrica, dai sintetici accostamenti, in grado di raccontarci del mondo onirico espresso dalla sua creatività. Mariarosaria Belgiovine Essenziali atmosfere tonali, vibrano con il suggerimento delle frasi informali. Una serie di opere dove il colore da’ forma ai suoi gesti evocativi, dal suggestivo effetto nei contrasti cromatici. Jean Charles Spinà I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 89


Mirko Roncelli “Nell’aria” acrilici su tela, cm. 50x50 2016 Protagonista assoluto delle tele del maestro Roncelli sono il contrasto bianco/nero, vera e propria materia cromatica, vibrante e luminosa. Il Neo Espressionismo Astratto crea in questo artista maestri come Rothko, Burri ed il grande informale Vedova. L’aforisma di Rothko sembra essere calzante per il suo operare: “Noi siamo per la forma ampia, perché essa possiede l’impatto dell’inequivocabile. Noi desideriamo riaffermare la superficie del dipinto.” Mirko Roncelli stende il colore di spessori diversi da zona a zona; le superfici si dispongono liberamente nello spazio pittorico dando l’impressione che gli elementi avanzino o arretrino al nostro sguardo. Le forme sembrano galleggiare, scaturenti dalla stessa superficie, di modo che l’occhio umano percepisca il bicromatismo come impossibili a compenetrarsi. In questo tipo di pittura sono da sottolineare i valori percettivi, ed anchestimolazioni emotive e inconsce. Il bianco assume l’aspetto di un bagliore o addirittura di una teofania, cioè di un’apparizione del divino attraverso la luce. Come direbbe Rothko: “Mi interessa esprimere le emozioni umane fondamentali, tragedia, estasi, destino.” Federica Pasini “Je suis très heureux de votre exposition, une bonne recherche avec beaucoup de travail, pour cette ouvre que sont l’expression de votre anime. Je espère de vous rencontre à la prochain manifestation en Italie et en France, pour regardè votre nouvelle travaille. Avec mes felicitation” ( Gerard Argelier)

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 90


Mirko Roncelli “Spazi di ieri” acrilici su tela, cm.100x100 2016 “Roncelli ci trasporta in una silente dimensione dove la metafisica visione personale, trova infinite vie di lettura delle sue composizioni informali. Un arte espressa oggettivamente con sicura determinazione, e ben interpretata, abilmente scandita dalla sua elegante gestualità sobria di minimalismi avanguardisti.”. Maurizio Gnali“ Roncelli ci trasporta in una silente dimensione dove la metafisica visione personale, trova infinite vie di lettura delle sue composizioni informali. Un arte espressa oggettivamente con sicura determinazione, e ben interpretata, abilmente scandita dalla sua elegante gestualità sobria di minimalismi avanguardisti.”. Maurizio Gnali - I Segnalati di Arte Collezionismo 2012 “Un manierismo concettuale ben calibrato nell’accostamento cromatico, le cromie tonali si succedono senza ripensamenti, creando liriche trasparenze materiche e cromatiche. Maurizio Gnali

Studio Via Mazzini, 23 24018 Villa d’almè (Bg) Tel. 035 544685 www.mirkoroncelli.it I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 91


Mirko Roncelli “Pensieri” acrilici su tela, cm.80x60 2014 “Mirko Roncelli, è un artista di sicuro linguaggio informale, che ci concede di leggere nelle sue opere, i suoi sentimenti, le sue emozioni. Un cromatico mondo irreale, dove scopriamo la sua personale gioia e accanimento verso il meraviglioso mondo dell’arte” Giampaolo Tangari - Vieste

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 92


Mirko Roncelli “Appunti di una vita” acrilici su tela, cm. 120x120 2016

“Capacità di esaminare ed esternare i propri sentimenti con la gestualità cromatica sobria, che cattura ogni percezione emotiva della realtà che lo circonda. Le sue opere sono testimonianza di ricordi, di emozioni e sensazioni vissute e filtrate da messaggi intimi, dal linguaggio pittorico essenziale e personale. Mirko Roncelli delinea la descrizione dei suoi ricordi con vibranti spazi geometrici, dinamizzando gli accostamenti con strutture che valorizzano stati esistenziali del suo mondo creativo. “ Mariarosaria Belgiovine

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 93


Mirko Roncelli “Per sempre” acrilici su tela, cm. 80x90 2003 “Masse materiche e fugaci linee cromatiche, con meditata stesura gestuale, creano una liricita’ espressiva senza pari. Nelle opere di Mirko Roncelli, le masse tonali e il gesto sono tradotti con sapiente e bilanciato equilibrio cromatico sia nella forza espressiva che emotiva. L’armonia della composizione risulta ben elaborata, grazie al personale gusto del colore, evidenziato con pochi ma incisivi elementi che rendono chiaramente leggibile l’emozione espressa. Creazioni quelle di Roncelli, che attirano la visione dell’osservatore, quasi obbligandolo, a scavarne il mistero custodito nei ricordi e sentimenti dell’artista”. George Pali

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 94


Mirko Roncelli “Tutto finisce” tecnica mista e acrilici su tela, cm. 90x90 2010

L'intima visione che riscontro nelle opere di Roncelli, e' scansita dalla profonda ricerca condotta con profonda passione per l'arte. Mirko Roncelli evidenzia essenzialmente la purezza della materia; una monocromaticità essenziale e abilmente adagiata sulla tela, che gli permette di rappresentare un'astrazione informale dei campi espressivi della composizione. Un'accurata ricerca stilistica che tende al raggiungimento dell'isolamento cromatico. La gestualità artistica di Roncelli è all'insegna della libertà e linearità, un'eleganza tonale di volumetrie ben rappresentate, equilibrate sia nel segno che nella quinta prospettica della composizione. Roncelli conduce la sua espressione stilistica, seguendo un percorso personale, collocandolo allo stesso tempo ai vertici delle Avanguardie Storiche e dell'Astrattismo. Lorenzo Piemonti Art Show Magazine “CONTEMPORARY ART TODAY 2013”

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 95


Mirko Roncelli “Red Carpet” tercnica mista e acrilici su tavola, cm. 120x80 2016

I Segnalati di Arte 2016 Vol. VI° pag. 96 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 96


Mirko R O N C E L L I “Mirko Roncelli è un valido artista, che con il suo personale cromatismo astratto, ci parla dei suoi ricordi, delle sue emozioni vissute, e visivamente tradotte dalla sua fantasia artistica. Riscopriamo nelle sue opere, un’elegante gestualità, nei punti focali della composizione, descrivendoci attraverso delle masse materiche monocromatiche, una giusta sintesi geometrica, che valorizza tutto il dinamismo dell’opera. La sua arte incisiva, è singolare, conrisvolti interirori comunicativi, che conduce l’osservatore ad una attenta meditazione “spirituel.“ Bonne travaille Mirko! Michel Verdant Galerie Victorie Cannes

“Mirko Roncelli ci descrive il suo recondito mondo, i suoi ricordi, le sue emozioni con vibrante gestualità, delineando con accesse campiture geometriche, la dinamica strutturale dell’opera. La sua “verve creativa” gli permette di dialogare intimamente con l’osservatore delle sue superlative composizioni pittoriche, descrivendone emozioni e stati d’animo interiori.“ Mariarosaria Belgiovine

www.mirkoroncelli.it I Segnalati di Arte 2016 Vol. VI° pag. 97 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 97


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© Copyright 2016 Francesco Chetta editore e

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Segnalato 7 / 2016 Vol. VI ROMANO BURATTI

BURATTI

Segnalato da Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Giampaolo Tangari, Augusto Mori, Gerard Argelier Menzione critica Il panorama della pittura contemporanea non offre minimamente sarcasmo, anzi, è forse troppo presa a porgersi domande sui massimi sistemi dimentica della preziosità della sua semplicità. Buratti è totalmente e fortunatamente in controtendenza. Egli offre opere narranti le piccole facezie della realtà rurale, che tra l’altro non perirà mai, ma anzi forse è l’unica società ancora reale e assolutamente e fortemente palpitante. Guttusianamente, con pennellate morbide, il nostro Maestro rende i piccoli personaggi, di un attualissimo “Don Camillo e Peppone”, magistralmente. Davanti alle pitture di Romano Buratti sorridiamo nostalgicamente ad un’arcadia in perenne evoluzione ma sempre fedele a sé stessa, forse una delle poche certezze rimasteci. Federica Pasini

...“La pittura di Romano Buratti, è calda e cromaticamente comtemplativa, riesce a coinvolgere l’osservatore, trasportandolo in “Oasi” di lirica spensieratezza, dove la reale rappresentazione delle scene, sono abilmente raffigurate, con socievole gestualità del segno e della composizione. . La sua pittura, contornata di ironiche visioni, sentimenti ed emozioni, ci svela la grande sensibilità comunicativa, che l’artista ha sempre rivolto alla socità, rendondoci così partecipi alla sua gioia, della sua vita”... Leonardo Vecera Biografia Romano Buratti è nato a Cesena nel 1937 dove ha compiuto gli studi presso l'Istituto Professionale con la guida di Giannetto Malmerendi per le attività espressive. Ha frequentato poi un biennio di corso libero presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna, avendo come docente il Maestro Folli. Per anni interessato a grafica umoristica, ha collaborato con giornali e riviste. A partire dal 1974 e per un decennio circa si aggiudica nei numerosi concorsi a cui ha partecipato premi prestigiosi ed il plauso incondizionato del pubblico e della critica. Romano Buratti “La promessa” olio su tela, cm. 32x20 Ha all'attivo più di 100 mostre personali in Italia, Germania, Belgio, Francia, Lussemburgo, Austria e Svizzera. Ha partecipato a numerose collettive in Italia, Brasile, Stati Uniti, Turchia, Ungheria, Polonia e Grecia ed alle fiere d'arte di Padova, Bari, Taormina, Forlì, Rimini, Parma, Pordenone, Udine e Morciano. ue opere si trovano in permanenza in prestigiose gallerie europee nonché in collezioni pubbliche e private, inoltre il suo nome figura sui più importanti cataloghi e riviste italiane ed europee. Presente nelle principali fiere d’arte Contemporanea. I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 100


Romano Buratti “La dolce scampagnata” acrilico su tela, cm. 33x41 2010 ...”Buratti dipinge la vita quotidiana. Si mescola fra gli individui, anche i più umili, per cogliere dal vivo un loro gesto spontaneo o una mossa istintiva come in una danza. Prende il caratteristico per esprimere il tipico. Il protagonista dei suoi quadri non è l’eroe, né il genio, né l’uomo eccezionale, ma il semplice contadino, nei momenti di gioia e affabilità. C’è nella sua arte un umorismo sottile che non nasce da un proposito satirico, ma dalla verità dipinta sui volti della gente. I suoi contadini danzano goffamente, si baciano, bevono, mangiano e giocano a carte compiendo ogni loro atto con quella naturalezza che manca nel borghese metropolitano troppo concentrato in formalità burocratiche alienanti.”... Federica Pasini

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 101


Artista affermato da molto tempo. I soggetti che dipinge sono sempre riferiti ad atteggiamenti della vita quotidiana che mettono in risalto le sofferenze che essa comporta. I tratti delle fisionomie sono marcati e spigolosi, accompagnati da un cromatismo drammatico di contrasti tra tinte forti e tinte lievi. Una pittura particolare che si può inserire nel panorama della “nuova realtà” ricca di luminosità e poesia. Con le sue opere ci invia messaggi significativi insieme ad immagini di grande efficacia. La sua pittura conquista l’ osservatore con uno stile disinvolto e vigoroso. La sua è un’arte vitale, vibrante. Ci svela, con le voci del cuore, le ragioni del pensiero e le intuizioni che animano la creatività. La forza narrativa della sua pittura non si avvale di astruse complicazioni ed effetti di piccole suggestioni, ma vuole interpretare i sogni e le aspirazioni di tutti, per dare a tutti l’intima gioia dei sentimenti e delle emozioni che rendono bella la vita. Ci fa percorrere idealmente il tempo dell’umano cammino, ridestando l’entusiasmo per le cose che ridonano vigore al nostro spirito. Nelle sue opere pittoriche è possibile apprezzare la sua capacità di riflessione sulla realtà che lo ispira, spaziando tra il vasto panorama della natura e quello variegato dell’umana esistenza, soffermandosi spesso su atteggiamenti della vita quotidiana. Ricostruisce con maestria luoghi, momenti, figure, atmosfere, ed impo- Romano Buratti “Ballata” acrilico su tela 2011 100x150 ne il colore ai dipinti con estremo rigore. È la sua poetica intuizione che valorizza i dipinti con giochi chiaroscurali dei colori, rispettando una strutturazione grafica e coloristica nell’accostamento dei timbri, nel dosaggio delle luci, dando al ritmo compositivo un’intonazione che rende lo stile scorrevole ed espressivo. Elena Cicchetti

Romano Buratti “La discussione” olio su tela, cm32x20 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 102


“Un’artista che ha sempre prediletto i soggetti del lavoro umano, da quello dei contadini ai pescatori della nostra terra e del nostro mare, la Romagna, una tipologia di gente sofferente e contratta in una smorfia di fatica e quasi di sfida. Per soggetti del genere Buratti utilizza un linguaggio congeniale fatto di segni marcati e spigolosi, di fisionomie risentite nel, ritratto realista, di un cromatismo drammatico nei contrasti fra tinte aspre e delicati fondi turchesi. Il segreto di questa pittura resta pur sempre quello della evocazione a cui anche il riguardante dev’essere disposto. Altrimenti il dialogo non avrebbe più ragione di essere. E la caparbietà della ragione rischierebbe di rompere i piccoli giocattoli costruiti coi fili della memoria.” Romano Pieri.

Romano Buratti “Giocatori” olio su tela, cm. 73x60

“Giusto equilibrio cromatico nel comporre la sua tavolozza. Buratti con il suo umile linguaggio tipico della terra di Romagna, ci narra con estrema disinvoltura scene e costumi ormai dissolti al giorno d’oggi” Augusto Mori “Buratti... Maestro indiscusso di recondite scene e personaggi della calda terra romagnola, tecnicamente abile nel disegnare con decisa e ferma gestualità, donandoci “merveilleux et superbe èmotions chromatique” Gerard Argelier

Studio Via G. di Vittorio 190 47020 Roncofreddo (FC) Tel. e fax 0547 326113 cell. 348 7046621

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 103


Romano Buratti “La pescivendola” olio su tela , cm. 33 x 41

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 104


Romano Buratti “La tempesta” olio su tela cm. 37x41

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 105


Romano Buratti “Ballata contadina” olio su tela, cm. 29,5x86,5

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 106


Romano Buratti “Rientro dai campi” olio su tela , cm. 33x40

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 107


Romano Buratti “Il ballo” olio su tela, cm. 40x50

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 108


Romano Buratti “Il mercatino” acrilico su tela, cm. 40,5x52,5 2007 Quella di Buratti è una figurazione fortemente legata alla realtà sociale, al territorio, agli avvenimenti che scandiscono il passare del tempo e il mutare delle stagioni “segnando” ineluttabilmente la vita individuale delle persone. In ogni sua opera rivive la memoria e il ricordo, il recupero di emozioni, sentimenti e atmosfere che hanno fatto parte della sua infanzia e della sua giovinezza. Atmosfere intense e mai dimenticate, rese ancor più belle dalla sedimentazione interiore e dalla poetica nostalgia. Allora le sue immagini vere e concrete, i suoi personaggi presi dalla vita di tutti i giorni si coprono di magia e stupore, vengono immersi in atmosfere incantate e fiabesche, in dimensioni rarefatte e sospese, in bilico tra sogno, memoria e verità. E i contadini, i pescatori, i giocatori di carte, gli uomini delle osterie e le caratteristiche donne del popolo (contadine e massaie) diventano caratteristici protagonisti di quotidiane vicende, di storie di vita cariche di umanità e partecipazione, si fanno scenografiche visioni felliniane dominate dall’invenzione e dalla creatività dove il soggetto realistico diventa tema visionario e fantastico. Luciano Carini

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 109


Segnalato 8 / 2016 Vol. VI° PETER HIDE

PETER HIDE

Segnalato da Francesco Chetta, George Pali, Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Maurizio Gnali Jean Charles Spinà, GP. Tangari, GP. Curti “Peter Hide, Artista contemporaneo che riesce senza distorsione alcuna, a comunicare con un linguaggio “Neo Pop”, percettivamente realistico, identificando i valori oggettivi del denaro, in una società perseguitata dal continuo rincorrere effimere illusioni di lucro, dal comando supremo del potere della ricchezza, e dalla corsa all’oggettivo benessere motivato dalle agiatezze guadagnate anche senza scrupolo alcuno. Il denaro è potere! il denaro diventa sistema di vita, che ci permette uno status dal quale poi è difficile liberarsi......., ma per Peter Hide il denaro, è solo fonte di ispirazione, tradotto a pura energia espressiva, e a mezzo di dialogo, accusa, meditazione e concretizza il suo ruolo di portavoce mediatico, liberando l’oggettivo denaro dal suo ruolo per antonomasia, costringendolo a diventare consapevole protagonista, rivoluzionando la sua identità, offrendogli così un’ottima occasione di riscatto verso l’umanità soffocata dallo “Spread” Mariarosaria Belgiovine ...”Soldi, soldi, soldi: da sempre rappresentano la fame dell’uomo. Per alcuni averne tanti per spenderli, per altri per conservarli come trofeo di vittoria. Franco Crugnola, battezzatosi in arte Peter Hide – 311065, cerca di sdrammatizzare: il suo lavoro artistico io lo vedo come un invito ad allontanare le preoccupazioni, a prendere la vita senza darsi troppi fastidi e queste sue intenzioni sono da accogliere con entusiasmo per vivere al meglio.”... Luigi Piatti

“Accumulazione” tecnica mista e banconote su tela cm 70x50x4

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 110


TO LOVE MONEY OVER EVERYTHING

Non voglio rappresentare graficamente o pittoricamente la povertà, la violenza fisica o psicologica, il degrado ambientale, ma neppure la bellezza generata solo ed unicamente dalla manipolazione della ricchezza, la sensazione di potenza quasi divina ed il sogno di felicità, ma voglio far riflettere su che cosa genera ciò per cui tutti noi ci affanniamo e spesso viviamo. Per questo utilizzo come “materia pittorica” non i colori o la grafia, ma le riproduzioni di banconote stesse, che scelgo con cura, soffermandomi sulle valute che maggiormente evocano in me l’immagine della potenza economica e del sistema capitalistico (Dollari Americani, Euro, Franchi Svizzeri) e lo “accumulo”, in un gesto che fa parte ormai della nostra vita quotidiana. E’ proprio in questo momento, dove tutto appare razionalmente controllato che affiora in me il gesto di ribellione: lo accartoccio volutamente, quasi in un gesto di sopraffazione e di rivincita interiore, e lo metto in scatola, quasi come un prodotto commerciale, a proteggermi dalla sua influenza, e in modo tale da creare uno spazio di distanza e di riflessione tra me e ciò che rappresenta “lui”. Ed allora ritorno con la mente a tutto quello che i reliquiari mi ricordano, alla devozione che hanno suscitato o suscitano ancora in noi, alla loro capacità di evocazione del potere divino. Allora penso che farò della mia opera una sorta di reliquiario primordiale, di legno, fatto anche a mano, come veniva anticamente fatto e per il gioco degli opposti gli appongo la mia impronta, per ricordare che in questo reliquiario non c’è nulla di divino, ma solo la debolezza dell’uomo. Lo chiudo con del materiale trasparente, proprio come in un reliquiario prezioso, come in una vetrina in cui il prodotto esposto è ambito da tanti, ma anche come in uno scrigno, verso un cammino pericoloso che stiamo percorrendo e per enfatizzare il “mal scritto” e quanto tutto può negare l’apparenza delle cose, gli dichiaro con un carattere volutamente spigoloso il mio amore ed il mio proselitismo”.

Peter Hide “To love money, over everything! 500” tecnica mista e banconote su tela, cm. 50x50x2,5 2016 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 111


Biografia Peter Hide è il nome d’arte dell’architetto Franco Crugnola che deriva dall’ossimoro tra Peter Pan (noto sempiterno bambino buono) e Mr. Hyde (la parte brutale e “cattiva” del Dottor Jekyll). I due nomi hanno la stessa notorietà e rappresentano il primo il bene, l’innocenza, la purezza e la bellezza, il secondo il male, la cruenta e la forza bruta. Come nel romanzo di R. Stevenson ove la lotta impari che oppone il bene e il male tra Jekyll a Hyde, mette in gioco temi di grande suggestione, la metamorfosi e il doppio, lo specchio e il sosia, fino a toccare le corde più segrete e inconfessate dell’animo umano, cosi l’artista cerca di ricreare il male che può prevaricarci attraverso un’immagine allegra e scanzonata. L’artista cerca di rappresentare attraverso immagini che fanno parte del nostro vivere quotidiano, ed apparentemente concilianti, gli opposti che esse stesse rappresentano, e di aprire nella mente dello spettatore che vorrà approfondirne la lettura, una porta immaginaria verso il pericolo della soprafazione dell’effimero. In una società contemporanea, dove tutto è misurabile dal denaro, e dove spesso si ha la sensazione che non solo il materiale ne sia soggiogato, ma anche l’immateriale, la parte più unica che contraddistingue l’individuo, il denaro, ha per Peter Hide - 311065 il valore simbolico di rappresentare il pericolo di una vasta decadenza culturale, e per opposto il degrado che la sua mancanza ne produce.I suoi lavori non vogliono rappresentare graficamente la povertà, la violenza fisica o psicologica, il degrado ambientale, ma neppure la bellezza generata solo ed unicamente dalla manipolazione della ricchezza, la sensazione di potenza quasi divina ed il sogno di felicità, ma vuole far riflettere su che cosa genera ciò per cui tutti noi ci affanniamo, viviamo e a volte moriamo: Il denaro.

“Monocromo verde Dollaro” Tecnica mista e banconote (fac-simile) su tela, cm 100x100x5 - 2016 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 112


“Negazione 500” tecnica mista e banconote su tela, cm. 70x50x4

I Segnalati di Arte 2016 Vol. VI° pag. 93 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 113


PETER HIDE I Segnalati di Arte 2016 Vol. VI° pag. 94 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 114


“MONOCROMO ROSA EURO” tecnica mista su tela montata su tavola, cm. 60x45x4 2014 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 115


“SKULLS AND FLOWERS” dittico, tecnica mista e banconote su cartone montato su telaio, diam. cm 40, e cm. 20

I Segnalati di Arte 2016 Vol. VI° pag. 96 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 116


PETER HIDE I suoi lavori sono eseguiti su ritagli di tele grezze, senza spessore alcuno, o tele montate su spessi telai che fanno da supporto a scritte, didascalie e a volte ulteriori figure che soverchiano l’ordine dello stesso quadro. I telai sono da lui eseguiti personalmente, in modo grezzo, irregolare, a volte cucendo le tele, assemblando ritagli, unendo legni. Le tele in siffatta maniera enfatizzano il “mal fatto”, o meglio in questo caso il “mal scritto” e ancora una volta contravviene in antitesi la forma del quadro classico (regolare, ben fatto da incorniciare in modo regolare) a quanto appunto scritto: il tutto nega l’apparenza, il tutto è il contrario di tutto, quello che sembra e il suo opposto. Nel 2011 ha tenuto una Mostra personale presso la galleria Orler di San Martino di Castrozza (TN).

Referenze: Casa d’aste Meeting Art - Vercelli, Biancoscuro Magazine, Arte Collezionismo Annuario d’arte Per informazioni: peterhide.311065@gmail.com

I Segnalati di Arte 2016 Vol.VI° VI°pag. pag. 97 I Segnalati 2016 Vol. 117


Peter Hide “To Love Money over everything” tecnica mista e banconote su tela, cm. 100x100x5 2014 “Fin dal primo momento che ho visionato le opere di Peter Hide, queste hanno attirato la mia attenzione avendo, in qualità di collezionista, un debole per la pop-art. Il nome d’arte è l’avamposto che attrae senza ancora avere visto il materiale. I richiami alla grande pop-art degli anni ‘60 sono chiari ma Peter Hide, con funambolesca capacità ed evidente freschezza interpretativa, fa proprio il mezzo assoggettandolo ai propri progetti in coreografie sempre sorprendenti. Le banconote sono il simbolo di diversi poteri che regolano ineluttabilmente la vita di ognuno di noi (almeno nel mondo industrializzato), il denaro rappresenta ciò che permette di raggiungere traguardi, di mostrarsi, di concedersi ciò che altri possono solo sognare, possederlo significa potere non solo sull’ambiente bensì su persone e menti. Questo ultimo aspetto, oscuro e quasi malefico per le insite peculiarità, scatena in Peter Hide un rifiuto: senza vergogna né remore rende schiavo il denaro duplicandolo e crocifiggendolo, bruciandolo, cospargendolo di colore, trattandolo come mera spazzatura e nel contempo proponendolo come una reliquia che nulla può, essendo scevra da magiche sacralità, come manifesto del suo volere di non sottomettersi allo scontato, rimanendo fedele alla natura pura in cui il valore è dato dall’essere e non dall’apparenza, facendo proprio il detto “ Il valore di un uomo si misura dalle poche cose che crea, non dai molti beni che accumula (kahlil Gibran). Peter Hide reinterpreta ironicamente, pur senza offesa, quanto proposto per secoli dalle “Indulgenze”, non più fogli di carta firmati da un potere derivato dal divino bensì pillole o foglietti, confezionati in accattivanti packaging, che promettono, dietro compenso del dovuto, felicità e fortuna; Peter Hide offre un’opera d’arte al posto di una ricevuta di giocata: le probabilità di vincere sono molto simili! Al di là dell’arguzia le sue opere invitano a riflettere su quanto ruota attorno al denaro, quanti crimini vengono commessi” Charlotte Stein Infantellina I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 118


Peter Hide “To Love Money over everything” tecnica mista e banconote su tela, cm. 100x100x5 2014 ...Di Peter Hide mi interessa l’ironia sul concetto del denaro e le teatrali performance... “bagno di soldi” tematiche largamente elaborate ...con personale fantasia creativà. Lorenzo Piemonti

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 119


Isabella Rigamonti frequenta il Liceo Artistico e consegue la laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. Il suo lavoro è una rielaborazione concettuale e gestuale in cui la fotografia da lei scattata, non ritoccata, viene presentata in bianco e nero con delle sovrapposizioni di parti della stessa fotografia a colori. Le parti della fotografia a colori di cui il rilievo è visibile vivono all'interno dell'opera di vita propria, in quanto realizzate attraverso forme inusuali o geometriche, ma tuttavia riescono ad individuare una dimensione differente, dove in virtù del fatto di essere a colori, vanno a modificare il percepito dell'opera stessa. L’artista presenta due chiavi di lettura originali, una di natura più formale, data dalla coesistenza della fotografia scattata in bianco e nero con delle forme di colore sovrapposte, ed una di natura più concettuale in cui il momento della creazione dello scatto ed il messaggio che l'artista vuole ironicamente evidenziale emerge. Di conseguenza l'opera perde una connotazione spazio/ temporale precisa, e appare sospesa in un divenire dove la percezione della luce rende reale l'illusione e l’illusione estremamente reale.

www.isabellarigamonti.blogspot.it I Segnalati di Arte 2016 Vol. VI° pag. 120 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 120


ISABELLA RIGAMONTI

Isabella Rigamonti “L'attesa - Venezia” cm. 15x21 2015

I Segnalati di Arte 2016 Vol. VI° pag. 121 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 121


Segnalato 9 / 2016 Vol. VI GIACOMO ROSSI

ROSSI

Segnalato da Candice Zangh, Mariarosaria Belgiovine Jean Charles Spinà, Michel Verdant George Pali, Giampaolo Tangari

Giacomo Rossi è nato a Sassuolo il provincia di Modena nel 1944, dove vive e lavora. Diplomatosi all’istituto tecnico industriale F. Corni di Modena, negli anni ‘80 frequentando per passione l’ambiente artistico dove ha modo di conoscere artisti contemporanei, che influenzeranno positivamente il suo percorso artistico creativo, contestualmente liberando le sue recondite emozioni che svilupperà con grande libertà compositiva nelle sue opere, elaborate con tanta Giacomo Rossi “Al giorno d’oggi” tecnica mista su tela, cm. 50x60 2016 singolare creatività. Per Giacomo Rossi la materia cromatica risulta essenziale nella realizzazione formale di un opera astratta. L’artista confrontandosi sempre più con la critica che ne avvalla positivamente il suo operato, è presente a importanti rassegne e manifestazioni artistiche, partecipa a mostre collettive ed importanti personali in varie città italiane. Ricordiamo le sue personali svolte in Germania e Spagna. Nel 2013 ha esposto su invito alla 1° edizione d’arte contemporanea Monaco Art Expò - Montecarlo Principato di Monaco, riscuotendo apprezzamenti dalla critica specializzata per il personale mondo pittorico. Presenze nelle Fiere: Arte Padova 2012, 2014, fiera di Forli Vernice Art Fair 2012 2013, 2014, 2015, Arte Cremona 2014, 2015,2016, Immagina fiera di Reggio Emilia 2013, 2014, 2015, Contemporanea Forlì 2013, 2014, 2015, 2016, Arte Genova 2014, 2015, 2016, Arte Padova 2015, 2016, Art Monacò 2015 2016 la fiera dell’eccellenza della Costa Azzurra. Primo premio per la sua ricerca artistica, al concorso delle Arti visive svolto a Kirkland WE alla Ocean Gallery settembre 2016 Artista insignito di numerosi riconoscimenti per la sua grande fantasia, e personale linguaggio pittorico. Premio Biennale per le arti visive, “Leone dei Dogi” 2013 - 2015 Venezia, Arista dell’Anno 2015 Cesenatico, Gran Prix de l’art Cannes 2015, Trofeo Art Museum Venezia 2013, La Gondola d’oro per le Arti Visive 2014, Mercurio d’oro per l’arte 2016, Gran Premio La Vele d’oro per l’arte Cesenatico 2016, Premio Biennale La Palma d’oro per l’arte 2016 Montecarlo Bay Giacomo Rossi “Inesorabilmente” tecnica mista su tela, cm. 80x80 2012 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 122


Giacomo Rossi “Paesaggio contemporaneo” tecnica mista su tela, cm. 60x80 2016 “Scopriamo nell’artista Giacomo Rossi, una lirica poetica espressiva, che attira l’osservatore per la sua indiscussa gestualità informale nelle sue opere. Una pittura ricca di formule astronomiche, e messaggi interiori, con materiche sequenze tonali dissolte nell’area plastica dell’opera. Una ricerca ben equilibrata quella di Giacomo Rossi, condotta con molta seria applicazione, e libertà gestuale congenita nell’artista per rigore di vero amore verso la sua passione. Ciò ci permette di osservare sulla tela, le sue emozioni, le sue memorie, i suoi ricordi, tutto ciò che amorevolmente, egli custodisce nel suo cuore, come intimo diario. Una sintesi cromatica perfettamente bilanciata e dosata nella stesura della materia, di chiaro linguaggio informale, dove l’artista Giacomo Rossi, ci comunica infiniti messaggi cromatici, con perfetta armonia, compositiva, suggellata dalla propria energia creativa”. Candice Zangh Art Montecarlo 2016

Giacomo Rossi “Galassia” tecnica mista su tela, cm. 60x90 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 123


Giacomo Rossi “Paesaggio contemporaneo” acrilici su tela, cm. 90x90 2016 Giacomo Rossi artista di grande talento, nelle sue tele si osserva l’universo creativo, scandito dalla sua personale e decisa gestualità pittorica, Rossi ci comunica con i suoi lavori, la sua libertà di vero artista, fuori da comuni compromessi commerciali contemporanei. Rappresentare un paesaggio o una fugace emozione per Rossi significa inserire attraverso la materia, il suo linguaggio caratteriale, ottimo l’accostamento tonale, i tagli di luce, e il ritmo compositivo, con aperture tonali ben accostate, valorizzando l’opera. Il suo recente ciclo dedicato all’eclissi lunari, evidenzia la sua già accennata libertà compositiva, oltrepassando i valori accademici. Quindi un artista informale/avanguardista, ma allo stesso tempo concettualmente realista. La mera rappresentazione oggettiva di una semplice barchetta o di un banale elemento, non emozionano il nostro artista, che concentra la sua ricerca verso spazi figurali ben più ideologicamente rappresentati con la sua grande fantasia pittorica. George Pali

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 124


Giacomo Rossi “Contemporaneità” tecnica mista, cm.70x100 2015 “Nelle opere di Giacomo Rossi si avverte quella lirica sensazione concettuale dominata dalla pura informalità astratta, sconfinando oltre i canoni accademici dell’astrattismo pittorico. Rossi crea nelle sue opere ornati materici sublimati dalla sua libertà gestuale, inserendo nel contesto prospettico dell’opera il suo messaggio emozionale scandito con timbri - cromatici abilmente stesi con la tecnica del “Dripping” evidenziandone i primi piani con valide campiture dai toni accesi e fortemente contrastati. L’espressione materica che possiamo notare ne genera forza e struttura alla ritmica visiva dell’opera; ed è essenziale per l’artista Rossi, per comunicarci i suoi reconditi sentimenti e concetti riflessivi conducendo l’osservatore a condividerne questi valori. Giacomo Rossi prosegue abilmente il suo incondizionato cammino nel suo mondo informale, pur restando legato ai valori di profonda abnegazione per la sua professione.” Francesco Chetta

Studio Via Orazio Vecchi, 2 41049 Sassuolo (MO) Tel. 0536 870752 cell. 348 9000249 Mail rossigiacomo44@hotmail.it I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 125


“Atmosfere cromatiche, visioni da Big-Bang, l’astrazione pittorica di Giacomo Rossi si concentra in un linguaggio gestuale tipico dell’arte contemporanea grazie a suo istinto creativo influenzato dai grandi maestri del 900. Una pittura quella di Giacomo Rossi esternata con ritmica stesura pulita e tonalmente dosata, ampie campiture tonali si susseguono nel tornado creativo dell’artista, placando così la sua sfrenata emozione pittorica. L’arte di Giacomo Rossi ci concede la visione della sua totale consapevolezza della libertà creativa d’artista, sino allo sfaldamento esplosivo astratto/informale, una linea espressiva, racchiusa gelosamente nel suo intimo diario immaginario: un libro autobiografico di storie di navigati pensieri, dalla poliedrica dualità formale, con trasparenza visiva di assoluta chiarezza contenutistica, che denota valore iconografico, cultura ed essenzialmente estetica compositiva.“ Maurizio Gnali Premio Biennale 2013 Visual Arts Venezia “Un artista Giacomo Rossi, che apprezzo molto per la sua spiccata astrazione dei suoi pensieri. Ho avuto modo di scoprire la sua meravigliosa arte, nel corso di un esposizione svolta a Vieste, e ritengo personalmente valida, sul piano compositivo la sua personale ed unica ricerca pittorica. Nelle sue performanti opere si avverte tutta la sensibilità di un grande artista, una gestualità di forte impatto visivo, che delinea un percorso di studio e ricerca, condotto con sicura professionalità. Un mondo pittorico quello del nostro artista Giacomo Rossi, che attraverso il suo messaggio visivo, ci conduce attraverso la lettura delle sue opere, a scoprire il meraviglioso e sconfinato spazio cosmico” Giampaolo Tangari Giacomo Rossi 2015 “Galassia n. 2” acrilici su tela, cm. 50x100 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 126


Giacomo Rossi “Galassia n. 3” acrilici su tela, cm. 70x100 - 2015 L’operato di Giacomo Rossi è assimilabile all’Espressionismo dell’area statunitense, infatti l’artista è concentrato sulle dinamiche psicologiche, in stretta prosecuzione dell’arte del dopoguerra. L’artista sembra infatti con le sue eclissi dare un’intuizione di morte, ma ad attenta fruizione si notano colorati fiori, quasi nati dall’orrore di una realtà trasmutata e trasmutabile in accezione positiva. Il dato reale è trasfigurato in una densità cromatica; tonalità scure appena illuminate da improvvisi accenti vivaci viola, gialli, rosa su un fondale dorato come un’esplosione molecolare, un prossimo Big-Bang attuato da un sole nero. L’opera attrae lo sguardo dello spettatore in un percorso senza possibilità di catarsi. Un’esplosione nella psiche umana, in un linguaggio quasi purificatorio, liberatorio da qualsiasi sovrastruttura intellettuale. Federica Pasini

Giacomo Rossi “Nebulosa” acrilici su tela, cm 60x80 - 2015 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 127


Giacomo Rossi “Paesaggio contemporneo” tecnica mista su tela, cm. 50x70 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 128


Giacomo Rossi “Scorcio di un pianeta” tecnica mista materica su tela, cm. 60x50 2016

Giacomo Rossi “Galassia n. 5” tecnica mista su tela, cm. 60x80 2015 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 129


GIACOMO ROSSI

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 130

“Metamorfosi”


Giacomo Rossi “Metamorfosi” tecnica mista materica su tela, cm. 50x70 2008

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 131


Segnalato 10 / 2016 Vol. VI PINO CARCELLI

CARCELLI

Segnalato da Candice Art, M. Belgiovine, J. C. Spina, O. Albot, G. Curti, Francesco Chetta, G. Pali, A. Mori, G. Tangari “L’Arte di Pino Carcelli, con le sue opere afferma la conoscenza fra l’incognita e la certezza. Il suo linguaggio descrittivo abbraccia diverse forme espressive, attraverso la sua particolare tecnica di assemblaggio di trucioli di ferro verniciati. Pino Carcelli dà vita e forma alle sue mozioni, ponendo sotto i riflettori temi di grande attualità, rivisitati dalla sua formulazione scultorea che con grazia, riesce ad offrire visioni intense e poetica della sua creatività. Pino Carcelli ha al suo attivo la realizzazione di numerose opere di spicco, che sono state notate dalla critica internazionale ed hanno conseguito lusinghieri riconoscimenti. Recentemente premiato a Mandelieu, a Cesenatico, a Portovenere e a Sirmione. L’Artista ci offre con oggettiva semplicità, tutto il suo buon gusto nel saper creare dal recupero della materia con il suo comprensibile linguaggio creativo.” (Mariarosaria Belgiovine)

Pino Carcelli “Bracciale” 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 132


Pino Carcelli “Collana The Spiral of Life” oro 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 133


Biografia

Pino Carcelli è artista, scultore, poeta. Nato a Berceto (PR), dove vive e lavora. Conduce la sua ricerca rivolgendo la sua particolare attenzione creativa al nostro mondo sociale. Opera da parecchi anni nel mondo dell’arte professionale dedicandosi con grande amore e passione per la sua ricerca artistica, pur sottraendosi volutamente a qualsiasi forma di pubblicità, la sua figura traspare prestigiosa del mondo culturale europeo. Numerosi i premi e riconoscimenti ricevuti per la sua arte, molte sue opere sono custodite in importanti collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private. Ha al suo attivo numerose presenza in qualificate esposizioni Italiane ed Estere. “Grande creatività quella di Pino Carcelli, un artista che rivolge il suo particolare impulso gestuale, percorrendo una sua personale visione del mero concetto “formale “ decodificandone i valori plastici, attraverso l’utilizzo di materie primarie acciaiose. Pino Carcelli volutamente ha preferito il suo utilizzo nel ridare attenzione proprio a quegli inerti trucioli eliocoidali, sfridi di lavorazione aggrovigliati ed ammassati così come gli intrecci della nostra quotidianetà ci impongono. Pino Carcelli richiama così quei silenti e occultati problemi che la donna oggi è continuamente oggetto di emarginazione sociale a causa di continua violenza fisica. Ma oltrepassando l’oggettiva linea demarcatrice di questi degradevoli confini femminili, la presenza dell’ artista Carcelli è di conforto, e ci fà riscoprire un inedito mondo di cromatiche emozioni, filtrate appunto dalla sua recondita passione di voler essere una piccola “Oasi di serenità” nello sconfinato cosmo che ci circonda” Augusto Mori

Pino Carcelli “Orecchino” Truciolo in oro

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 134


Pino Carcelli “Bracciale della vita” argento e pietre naturali

Pino Carcelli “Anelli in oro e argento” Collezione 2015 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 135


Pino Carcelli “Orecchini in oro e pietre naturali”

Nella nostra contemporaneità il motivo per cui un’opera è definita arte non risiede più solo nel valore materiale: l’idea e le scelte alla base, anche se teoriche, acquistano la stessa importanza. Sulla rigidità geometrica della Minimal Art si stemperano, con l’artista Pino Carcelli, le ricerche sull’espressività primaria del materiale, spirali di ferro per l’appunto, accuratamente selezionati in base alle proprie qualità fisiche: peso, durezza, fragilità, reattività fisica, etc… Le opere del nostro artista sono effimere, non destinate a durare nel tempo, anzi, semplice ‘tautologia’ dell’esistente manifestazione della vita. Le opere del nostro artista si delineano in un’arte libera, che si fonde con il quotidiano, con i comportamenti dell’uomo nel suo essere presente qui ed ora, non con i mezzi tradizionali o i riferimenti al passato. L’atteggiamento di questo artista è vitalistico: nei suoi oggetti l’artista cerca di racchiudere l’energia primaria, fonte di ogni creatività, presente in tutti gli aspetti della vita. Federica Pasini

Pino Carcelli “Anello in oro giallo” della serie Pianeta donna

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 136


“Grande creatività quella di Pino Carcelli, un artista che rivolge il suo particolare impulso gestuale, percorrendo una sua personale visione del mero concetto “formale “ decodificandone i valori plastici, attraverso l’utilizzo di materie primarie acciaiose. Pino Carcelli volutamente ha preferito il suo utilizzo nel ridare attenzione proprio a quegli inerti trucioli eliocoidali, sfridi di lavorazione aggrovigliati ed ammassati così come gli intrecci della nostra quotidianetà ci impongono. Pino Carcelli richiama così quei silenti e occultati problemi che la donna oggi è continuamente oggetto di emarginazione sociale a causa di continua violenza fisica. Ma oltrepassando l’oggettiva linea demarcatrice di questi degradevoli confini femminili, la presenza dell’ artista Carcelli è di conforto, e ci fà riscoprire un inedito mondo di cromatiche emozioni, filtrate appunto dalla sua recondita passione di voler essere una piccola “Oasi di serenità” nello sconfinato cosmo che ci circonda” Augusto Mori Pino Carcelli “The spiral of life” oro giallo e oro bianco

“…un espressione artistica quella di Pino Carcelli, capace di estrarre sogni e sentimenti dalle sue opere. I materiali inusuali utilizzati, contribuiscono a donare bellezza alle sue composizioni...” Gerard Argelier

Pino Carcelli “Orecchino” oro giallo

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 137


Pino Carcelli “Anello Pianeta donna” oro e smalti a fuoco

Autorevoli critici si sono interessati della sua arte: Mariarosaria Belgiovine, Giampaolo Tangari, Giorgio Falossi, Michel Verdant, Gerard Argelier, Federica Pasini, Luana Raia, Yara Buyda, Francesco Chetta, Geoge Pali, Lorenzo Piemonti, Guglielma Pazzagli, Marie Vecchiarelli, Jean Jacques Segall, Jean Carles Spinà, e molti altri. Mostre e premi Tra i più importanti riconoscimenti, ricordiamo: Premio Oscar per le Arti visive consegnato all’Hotel de Paris Montecarlo 2011, Gran Premio delle Cinque Terre 2012 - Porto Venere, Premio Mercurio d’oro per l’arte a Cesenatico 2012, Artista dell’anno 2015 Cesenatico, Leone dei Dogi Venezia 2015, Premio Quadriennale “La Palma d’oro per l’arte 2014” Hotel de Paris Montecarlo, Biennale d’arte Montecarlo Hotel de Paris, Trofeo Leone dei Dogi 2015 Venezia, Premio quadriennale Oscar per l’arte 2015, Premio della critica Galleria Italia 2015, Trofeo Cote d’Azur 2015 Cannes, Trofeo Art Museum Venezia, Premio Artista dell’Anno Cesenatico, presenze nelle Fiere: Vernice Art fair - Contemporanea Forlì, Immagina Reggio Emilia, Arte Padova, Montecarlo Principato di Monaco, Art Monacò 15, la fiera dell’eccellenza della Costa Azzurra - Montecarlo, ArtMonaco’ 16 la fiera dell’eccellenza della Costa Azzurra 2016 Montecarlo Expò Lussemburgo, Biennale Ermitage Du Riou (Cannes), Expò Art Nice, Expò Montecarlo al Metropole Palace di Montecarlo, Arte Genova 2016, Arte Parma 2016, Monaco Art 2016, Premio Quadriennale Montecarlo Bay settembre 2016 Personali: Teatro del Castello (Grazzano Visconti), Savioli Arte (Riccione), Artiste de Montmartre, Premio le Cinque Terre (Portovenere), Trofeo Miramare (Cesenatico), Golden Globe (Sirmione), La Vela d’Oro (Riccione), Golden Mercury (Rimini), Art Collection (Portovenere), Sirena del Mare (Cervia), 1° Premio Assoluto al Grand Prix dell’Adriatico (Riccione). L’opera “Les Dupheine” fa parte della collezione del Museo Municipale della città di Nizza. I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 138


“…un espressione artistica quella di Pino Carcelli, capace di estrarre sogni e sentimenti dalle sue opere. I materiali inusuali utilizzati, contribuiscono a donare bellezza alle sue composizioni...” Gerard Argelier

Pino Carcelli “Anelli in oro e argento, con pietre minerali

Le sue opere nascono dalla intensità dei sentimenti, avvolte dal fascino misterioso della sua creatività che gli permette di trasformare i particolari più profondi delle sue performance scultoree. Opere che dialogano con l’infinita sensazione poetica, tradotte dalle sue manualità che affidano ad ogni palpito di luce i suoi meditati sentimenti, coinvolgendo ispirazioni e sensazioni che colpiscono la sua sensibile anima. Mariarosaria Belgiovine (Artiste de Montmartre 2009)

“Pino Carcelli, Artista poliedrico, scompone e ricompone la materia del “progresso” riscattandola da fredde ostilità, per avvicinarla alla vita, mutabile, pura... Con essa il colore si sovrappone in vivaci cromie che vibrano, sconfiggendo i limiti del progresso che sol così può provare a vibrare” Luana Raia

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 139


Pino Carcelli “Bracciale in argento” Collezione 2015

Le sue opere nascono dalla intensità dei sentimenti, avvolte dal fascino misterioso della sua creatività che gli permette di trasformare i particolari più profondi delle sue performance scultoree. Opere che dialogano con l’infinita sensazione poetica, tradotte dalle sue manualità che affidano ad ogni palpito di luce i suoi meditati sentimenti, coinvolgendo ispirazioni e sensazioni che colpiscono la sua sensibile anima. Mariarosaria Belgiovine - (Artiste de Montmartre 2009)

“Le opere di Pino Carcelli, ci evidenziano alcuni aspetti velati, del pianeta donna (ciclo da lui condotto sulla violenza della donna). Le emozioni scaturite dall’osservazione delle sue opere, nascono essenzialmente nella mente dell’artista, dalla voglia di risvegliare in ognuno di noi la capacità di osservazione, non più plausibile con la perfezione umana, o la mente offuscata di un mancato genio. Sensazioni e constatazioni che catturato la percezione onirica della realtà con figure matericamente create “Screw locked” con l’ausilio di elementi ferrosi recuperati, quasi un concettualismo ideologico, fine alla normalità di recuperarne il carattere geneticamente modificato, riportando a nuova vita lo stesso, un oasi inpercettibile quale segno di pudore mascherato da influente dominanza: causa di forza, violenza e sottomissione di soggetti timidi, interponendosi con la realtà. Pino Carcelli, artista umile, che dialoga con estremo linguaggio realista, inviandoci un grido attonito di speranza quale conduttore di medianico messaggio”. George Pali

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 140


PINO CARCELLI

Italian Design in The World

Pino Carcelli “Pendaglio” Trucioli d’oro

www.pinocarcelli.com Studio Via Rocca Prebalza, 53 43042 Berceto (Pr) Cell. 338 2248849 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 141


Segnalato 11 / 2016 Vol. VI MARIO MASOLI

MASOLI

Segnalato da Cadice Zhang, George Pali, Francesco Chetta, Martha Gonzales, Giampaolo Tangari “Mario Masoli si confronta con il meraviglioso mondo dell’arte contemporanea, con un innovativa tecnica pittorica basata essenzialmente nella fusione dei suoi sentimenti. All’osservazione critica, le sue opere ci descrivono il suo intimo mondo, con espressa comunicazione introspettiva, una realizzazione di sentimenti ed emozioni giustamente visisibili nella composizione. L’artista Mario Masoli, riesce a coinvolgerci emotivamente con tematiche apparentemente ermetiche, ma con chiara espressione di conducibilità espressiva rivolta, alla mera contemplazione dei suoi sentimenti. Una pittura quella di Mario Masoli, che sicuramente oltrepasserà il difficile cammino del mondo dell’arte contemporanea, superando numerosi ostacoli di percorso.” Martha Gonzales

Biografia: Artista autodidatta dalla calda poetica espressiva, il suo linguaggio artistico esula la descrizione formale dei minimi particolari rivolgendo la sua ricerca nel illustrare con sobria descrizione il cromatico mondo della sua realtà. Mario Masoli prende parte a manifestazioni artistiche in Italia e all’estero, espone in qualificate gallerie estere, riscuotendo ottimi successi di pubblico e di critica. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Nel corso della sua attività artistica, ha ricevuto numerosi riconoscimenti:segnaliamo i recenti premi: Premio Leone d’oro per l’arte, Maestri dell’arte contemporanea a Cesenatico 2011, Trofeo Guimard, Paul Cezanne, Premio La Vela d’oro, Trofeo Miramare, Premio Biennale Visual Arts, Trofeo Arte Collezionismo 2011, Premio Mercurio d’Oro per l’arte 2012, Gran Premio delle Cinque Terre 2011 Portovenere (Sp), Premio Gondola d’Oro Venezia 2012, Premio Great Contemporary Painter 2012 - Milano, Ha esposto alla recente esposizione “Vernice Art Fair” Fiera di Forlì 2012, una grande affermazione della critica ha suscitato la sua pittura, alla sua recente mostra personale svoltasi a Hotel Boemia di Riccione dal 15 maggio al 15 ottobre 2013. Personale Hotel Miramare Cesenatico 2014

Mario Masoli “La padrona di casa” olio su tela, tecnica mista - cm. 40x40 2016 Mario Masoli, ci comunica attraverso le sue opere, la poetica del vissuto, nostalgiche visoni di tempi ormai passati, un voler far rivivere momenti ai noi molto cari. La materia cromatica, da lui stesa sulla tela, ci conduce in un mondo ovattato da cupi silenzi, dove i sogni diventano realtà, e l’osservatore si immerge in un scandito sogno, ricco di virtuali emozioni. Un artista Mario Masoli, dotato di grande gestualità e fantasia creativa, che gli da la possibilità di esprimersi in un linguaggio contemporaneo, con enorme energia vitale. Giampaolo Tangari I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 142


Mario Masoli “Canale di Burano” olio su tela, cm. 50x70 2014

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 143


Premi e riconoscimenti Premio Artista dell’anno 2013, 2015 Cesenatico, Premio Biennale Art Museum Venezia 2013, Premio Leone dei Dogi 2013 Venezia, New Mondial Tour 2014 - Trofeo Gran Canarie, Oscar dell’Arte Montecarlo - Principato di Monaco, Trofeo Gran Canarie 2014 2014 Premio “Il mare d’Inverno Cesenatico, 2014 Biennale Art Monaco - Hotel de Paris Principato di Monaco. Gran Galà dell’Arte Venezia 2014, Premio La Gondola d’oro per l’arte Venezia, 2014 Premio La Vela d’oro 2014 Cesenatico, Premio Quadriennale La Palma d’oro per l’arte 2014 Hotel De Paris Montecarlo Principato di Monaco, Trofeo Omaggio a Leonardo da Vinci Premio Biennale per l’arte, riconoscimento per meriti artistici ricevuto a Cesenatico gennaio 2015, Artista dell’Anno 2015 Cesenatico, Trofeo Mondial Tour 2014 a cura di Jean Charles Spinà, Trofeo della Costa Azzurra 2015 Cannes, Il Silenzio del Mare 2015 Vieste, oltre a molti primi premi: Coppe, Trofei e Targhe, ricevuti in vari concorsi nazionali ed internazionali. Nel 2016 nel corso di una selezione al concorso, Gran Prix Art Museum Trophy, svoltosi a Kirkland Washington, USA, riceve per la sua ricerca artistica basata su contenuti di ricordi del passato, un Premio editoriale 2016 consistente, in una monografia personale, a cura della casa editrice effeci edizioni d’arte. Presente in rassegne e fiere d’arte, e collezioni private in Italia e all’estero. Recenti premi ricevuti Premio Biennale La Vela d’Oro 2016 Cesenatico, Premio Quadriennale la Palma d’Oro per l’arte 2016 Cannes Palace Cannes, Premio Oscar per le Arti visive 2016 Montecarlo Bay, Grand Prix Visual Art 2016 Kirkland WE Usa, Artista dell’Anno Cesenatico, Premio Biennale Leonardo da Vinci Cesenatico, Il Silenzio del Mare Vieste, Grand Prix de la Cote d’Azur Cannes. Presente con le sue opere nelle fiere di Art Monacò 2015/2016, Arte Padova 2016, Contemporanea 2016 Forlì, Immagina Reggio Emilia, Arte Genova 2016, Vernice Art Fair Forlì, Arte Bergamo. Hanno scritto di lui: M. Gonzales, L. Raia, F. Pasini, M. Verdant, G. Paly, D. Corina Cociuba, A. Mori, Jean Charles Spinà, A. Monti, G. Tangari, V. Fasera, A. Mori, M. Gnali, A. Rossetti, G. Curti, A. Pasolino, G. Falossi, G. Argelier, E. Cicchetti, P. Fernandez Madero, L. De Winter, O. D’Arcangelo, Mariarosaria Belgiovine, De La Riva, P. Levi e tanti altri

Mario Masoli “Castello di Sirmione” olio su tela, cm. 50x70 2014 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 144


Mario Masoli “Natura morta” olio su tela, cm. 50x70 2014 “...La sua pittura sprigiona intense emozioni, che segnata un preciso valore di cresciata artistica, Mario Masoli, sa catturare tutte le emozioni che incidono la sua sensibilità artistica, riportandole sulla tela, colorate dalla sua fanatsia pittorica. Un artista che continua a donarci meravigliosi sentimenti di pura creativa, esaltandone la purezza dei suoi sentimenti...” Michel Verdant

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 145


Mario Masoli “La terrazza ad Angouleme (FR)” olio su etla cm. 50x70 2014 Un pittore Mario Masoli, dall’animo sensibile che rispecchia totalmente nelle sue opere pittoriche, tutta la sua fantasia cromatica e sensibilità di uomo, e di artista. L’artista Masoli, concentra essenzialmente nel suo operato, una ricerca di contenuti di vecchi ricordi, evidenziandone l’incondizionato amore per l’arte e la natura. Reconditi messaggi di contemplazione, scorci paesaggistici, che risveglia la sua passione per l’arte. Una tecnica pittorica sobria, ma essenzialmente di buon gusto cromatico, giusto equilibrio nell’utilizzo della sintesi, e della prospettiva, lasciando al l’osservatore dell’opera il gusto visivo della composizione rappresentata. Francesco Chetta

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 146


Mario Masoli “Cattedrale di Aquileia” olio su tela, cm. 50x70 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 147


Mario Masoli “Canale veneziano” olio su tela, cm. 50x70 2014

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 148


Mario Masoli “Pianta dimenticata alla stazione”, olio su tela, cm. 50x70 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 149


Mario Masoli “Pronte al trapianto” olio su tela, cm. 50x70 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 150


Mario Masoli “Il pianerottolo” olio su tela, cm. 50x70 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 151


Segnalato 12 / 2016 Vol. VI DELFINA PORCU

PORCU

Segnalato da Michel Verdant, Jean Charles Spinà, Elena Cicchetti, Francesco Chetta, George Pali, Mariarosaria Belgiovine, Candice Zhang, Giorgio Giulianelli “Un artista Delfina Porcu, che orienta la sua ricerca, fuori dal quotidiano contemporaneo, concentrando la sua ricerca, verso l’indiscusso olimpo dell’arte informale, conducendo la sua ricerca con amore e sintesi espressiva dell’informalità segnica. In molte opere di Delfina Porcu, osservo frammenti di vita che la nostra brava pittrice ha conservato gelosamente nel suo tenero cuore. .E così che la nostra brava artista Delfina Porcu, ci dedica il dialogo interiore della sua vita a volte perturbata, a volte gioiosa, nel realizzare i sogni d’artista.” Giampaolo Curti

““Delfina Porcu crea la sua arte attraverso un personale linguaggio espressivo, filtranto dalle sue recondite emozioni, quale ideale sogno d’artista. Il dialogo interiore, è descritto artisticamente attraverso il sogno, percepito da pulsanti di reconditi ricordi, che trasformano visivamente l’opera. Le opere dell’ artista Delfina Porcu, sono ispirate a episodi di vita sociale, che attraverso la sua sensibilita’ creativa, realizza sulla tela, con vero amore per arte..” Candice Zhang “L’artista Delfina Porcu possiede una grande capacità di sintesi espressiva ed una tale padronanza gestuale; è in grado di assolvere perfettamente il compito spesso difficile di comunicare nuove espressioni e nuove realtà pittoriche. Guardando attentamente le sue preziose tele si avverte una tale energia sprigionarsi dal quadro, il nostro occhio ne avverte questa silente e lirica presenza, che coinvolge anche la nostra mente che ne percepisce gli infiniti spazi dell’ “Intimo - Universo” pittorico di Delfina. Un epressionismo “ermetico” quello di Delfina Porcu che cattura l’osservatore, trasportandolo ad una incisa riflessione dell’oggettiva realtà umana, spesso condizionata da psico - incognite paure, e tumultuose crisi interiori. L’artista supera questa trascendente realtà, ed ecco che nelle sue opere si avverte un’incondizionato raggiungimento di pace interiore” Francesco Chetta

Delfina Porcu “Untitled N° 182” tecnica mista e acrilici e smalti su tela 2016 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 152

Delfina Porcu “Untitled” 2016 particolare


Delfina Porcu “Untitled” tecnica mista e acrilici su tela 2016

Delfina Porcu “Untitled N° 200” tecnica mista e acrilici e smalti su tela 2016

“Una grande fantasia cromatica, fusa con forte percezione visiva, quella di Delfina Porcu, la sua ricerca, è essenzialmente rivolta con messaggi spirituali, interiore, sconfinando in un diario di enigmatici messagi, traducendo numerose testimonianze del passato, e con magia descrittiva raccontate con personale gestualità, nelle sue uniche e fantastiche opere. George Pali

Biografia Delfina Porcu artista autodidatta, sente il bisogno di esprimere la sua impulsiva gestualità pittorica, attraverso un linguaggio pittorico di natura espressionista, è fonte creativa delle sue visioni interiori. La sua crescita pittorica è osservata dalla critica con grande interesse, sia dal piano creativo che per i messaggi sociali spesso richiamati nelle sue opere. La libera gestualità che possiamo notare ci conferma l’incomparabile bellezza dell’armonia tonale catturata dalla sua fantasia artistica, soventemente ripresa attraverso un composizioni ricche di caleidoscopici tasselli cromatici. Esposizioni e fiere d’arte Ha tenuto mostre collettive e personali a: Grazzano Visconti, Castrocaro Terme, Sirmione, Cesenatico, Rimini, Riccione, Cervia, Padova, Parma, Udine, Firenze, Peschiera del Garda, Piacenza, Vicenza, Venezia, Nizza e Montecarlo, Fiera di Forlì Vernice Art Fair 2013, 2014, 2015, Contemporanea 2014, 2015, 2016, Art Monacò 2015, 2016, Arte Piacenza 2016, Arte Padova 2016, Art Innsbruck 2016.

Delfina Porcu “Untitled” (particolare) tecnica mista e acrilici su tela 2016 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 153


Delfina Porcu “Untitled” tecnica mista e acrilici su tela 2016 “La sua pittura sprigiona silenti “Messaggi” oltre ad evidenziare una decisa cresciata stilistica. Delfina Porcu cattura le recondite emozioni della sua anima, cromaticamente decifrate dal suo intimo diario. Un artista consapevole della sua missione artistica, che continua a donarci meravigliosi sentimenti di pura creativà, esaltata con libera gestualità formale, liberando il suo magico inconscio ” J.C.Spinà I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 154


Delfina Porcu “Untitled” tecnica mista e acrilici su tela 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 155


“Delfina Porcu, lirica interprete impressionista del panorama artistico Nazionale. Nelle sue performance pittoriche si evidenzia la sobria gestualità compositiva, una sintesi formale ben equilibrata con toni cromatici ben inseriti nella composizione dell’opera. L’arte per Delfina è essenzialmente “comunicazione” le sue opere infatti sprigionano messaggi interiori di recondite visioni della sua vita, messaggi che vengono percepiti e decodificati dall’osservazione contemplativa delle sue intime espressioni figurali. Volti enigmatici di donne oniricamente raffigurati, che delineano appunto uno stato di contemplazione meditativa, trasmettendoci contemporaneamente un messaggio condizionato di vitalità rigenerante del corpo. Delfina Porcu si sofferma nell’azione modulante del plasticismo formale, evidenziando esclusivamente l’intima gestualità espressiva del suo poetico viaggio interiore. Un artista la Porcu, che attraverso reconditi sunti espressivi ci abbaglia cromaticamente, trasportandoci attivamente nel suo mondo fatto di remote emozioni. Jean Charles Spinà

Delfina Porcu “Untitled” tecnica mista e acrilici su tela 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 156


Delfina Porcu “Untitled” tecnica mista e acrilici su tela 2016 “...La sua pittura sprigiona intense emozioni, segnata da un valore deciso di cresciata artistica, Delfina Porcu sa catturare tutte le emozioni che incidono la sua anima per restituirle sulla tela, tramate dal suo inconscio ben consapevole del cromatismo e delle formalità intensive. Un artista che continua a donarci meravigliosi sentimenti di purezza creativa che esalta la sua libertà creativa, figlia di un sofferto e tormentato rapporto con il suo mondo...” Mariarosaria Belgiovine

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 157


“Alla visione delle sue opere, si riscontra una lirica poesia di colori, una vibrante cascata di ricordi che ci rallegra il nostro stato d’animo. Delfina Porcu è un artista che ci dona infinite emozioni, attraverso le sue candide tele, una pittura che ci racconta con amore il suo diario, i suoi ricordi trascorsi nell’abbandono dei sensi. In alcune sue opere spesso è presente un intimo dialogo che traduce con i colori , attraverso la sua personale gestualità un astrazione formale composta di intrecci e versi poetici. ...Questa e la sintesi pittorica di Delfina Porcu.” Elena Cicchetti “Una pittura ricca di enigmatici messagi, SILENTI simboli di arcaici misteri vengono interpretati con dissolvenza plastica nell’opera. Una ricerca quella di Delfina Porcu, condotta con personale coerenza rivolgendo attenzione, alla sua realtà quotidiana. Walter Albonetti “Pittura espressionista dal timbro cromatico, ricca di memorie silenti che sottolineano la sua vera passione per l’arte, una pittura quella di Delfina, fatta di recondite emozioni con una poetica visione del suo inconscio” Gerard Argelier

Delfina Porcu “Untitled N° 185” tecnica mista 2016

“Esprimere visivamente la propria emozione, è l’arduo compito assegnato all’artista. Ogni emozione viene a influenzare più o meno positivamente la nostra vita, ci trasmette allegria o tristezza, stati d’animo pressocchè avvertibili da chi ci circonda. Delfina Porcu analizzando queste emozioni riesce a valicare con padronanza pittorica, la soglia della percezione visiva, e attraverso il noto linguaggio espressionista, si addentra nel descrivere con adeguata sintesi formale il suo mondo. Una pittura quella della Porcu, che ci permette di scandagliare a fondo il suo modo espressivo di vero artista, di coglierne “la polpa luminosa dell’anima”. Una pittura apparentemente ermetica, ma descrittiva attraverso il singolare cromatismo delle forme inserite, ampiamente descritto nei suoi cicli pittorici: ”Messaggi”. Messaggi sensoriali che la nostra pittrice ci invia e ci descrive sobriamente con arcaico simbolismo, ben armonizzato dalla sequenziale stesura tonale affidata al suo gusto cromatico” . Jean Charles Spinà

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 158


“Quello che colpisce nel percorso artistico, in continua evoluzione, di Delfina Porcu è la capacità di modulare il proprio linguaggio in una varietà di espressioni che si traducono in altrettante serie, portate avanti contemporaneamente. Diversi fra loro per istanze di ricerca, oltre che per temi e soggetti, questi gruppi di lavori sono però accomunati dalla costante espressionista della pittura dell’artista, che procede attraverso la marcata deformazione del segno e l’uso del colore forte e vibrante. Così, se la serie degli “astratti” si avvicina idealmente nel brulichio metamorfico delle forme al surrealismo di Mirò, risulta invece lontanissimo il modo di procedere da quello del pittore spagnolo: Delfina Porcu non si abbandona alla scrittura automatica di immagini emergenti dal suo inconscio, ma traduce concetti a lei chiari in un alfabeto segnico in cui i significanti sono immagini espressive, per quanto deformate e semplificate, del significato. Il gusto grafico, accentuato dall’utilizzo di spesse linee di contorno, che si riscontra in questi e in altri lavori, è superato però dall’esigenza dell’artista di far predominare sulle tele il colore, disposto quasi puro in pennellate pastose e ma- Delfina Porcu “Untitled” tecnica mista e acrilici su tela 2016 teriche che ne accentuano il riverbero luminoso. Paradossalmente, lo stesso abbandono del colore nella serie dei bianco e nero racchiude potenzialmente tutta la sua vitalità, perché il bianco emerge sullo sfondo scuro come pura luce che delinea con forza primigenie metafore di rinascita universale.” Silvia Vacca Premi e riconoscimenti: Premio Golden Globe, Premio Golden Mercury, Oscar dell’arte, Premio La Vela d’oro per l’arte, Premio Biennale di Venezia, assegnato dalla Casa editrice il Quadrato, Mercurio d’oro per l’arte, Great contemporary Painter, Sirena d’oro, Premio Art in The World, 1° classificata migliore espressione artistica al Gran Prix dell’Adriatico Riccione, oltre a molti primi premi: Coppe, Trofei e Targhe, ricevuti in vari concorsi nazionali ed internazionali. Recentemente ha esposto su invito alla 1° edizione d’arte contemporanea Monaco Art Expò - Montecarlo Principato di Monaco, riscuotendo apprezzamenti dalla critica specializzata per il personale mondo pittorico, Premio Leone dei Dogi 2013 - Venezia, Trofeo Art Museum Venezia, Premio Artista dell’anno Cesenatico 2013.Biennale Principato di Monaco 2014, Premio La Palma d’oro per l’arte 2014, Trofeo Leone dei Dogi Venezia 2015, Artista dell’Anno Cesenatico 2015, Trofeo Biennale Leonardo da Vinci 2015, Arte Bergamo 2015, Trofeo della Costa Azzurra Cannes 2015, Premio Mercurio d’Oro per l’arte 2016 Cesenatico,

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 159


Delfina Porcu “Untitled N° 184” tecnica mista smalti e acrilici su tela 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 160


Delfina Porcu “Untitled N° 186” tecnica mista smalti e acrilici su tela 2016

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 161


LEEUW

Segnalato 13 / 2016 Vol. VI

Segnalato da Francesco Chetta, Giampaolo Tangari, Giorgio Giulianelli, Giampaolo Curti

ALEXANDRA VAN DER LEEUW

Menzione critica “Uno stile scultoreo quella della nostra scultrice olandese van der Leeuw, basato essenzialmente nel dare anima alle sue opere. Il saper modulare con vibrante gestualità, la silente materia, donando linfa vitale alla composizione stessa. In particolare in alcune sue opere, si può osservare la giusta intimità espressiva della figura, contornato da enigmatici volti e figure di donne corsive, molto a cuore all’artista van der Leeuw, riscoprendo di fatto, il corretto equilibrio formale della materia da lei caldamente plasmata, con sobria eleganza modulare nella struttura, sia nella prospettiva aerea, che nei valori tonali della patinatura finale del bronzo. Un’interpretazione scultorea di chiaro ed incisivo linguaggio simbolico/metafisico, che dona all’opera quel phatos di lirica visiva, descrivendoci poeticamente, il suo intimo spirito caratteriale, conciliando così le fasi fondamentali del suo recondito pensiero emotivo, con quello virtuale, un sogno dunque che inebria la mente dell’osservatore, di melodiche note, di remote sintonie visive, trasportandolo in un ovattato viaggio di recondite emozioni; una realtà, dunque superlativa, cui l’ artista Alexandra van der Leuw, ci descrive i suoi “Sogni” trasformati in pura realtà visiva”. Francesco Chetta

Alexandra van der Leeuw “Androgino 1°” pietra brasiliana, cm. 45 Biografia Alexandra HL van der Leeuw, è nata a L'Aia-Olanda, Alexandra van der Leeuw frequenta l'Accademia di moda di Amsterdam fra il 1981 e il 1984. Ispirato al famoso Dutch Couturier l’olandese Frans Molenaar durante uno stage intensivo nel 1986, nel suo atelier sito nel cuore della città di Amsterdam. Nel corso dei successivi anni, ha disegnato collezioni “couture” con grande successo, per i suoi clienti. Nel 2002 la sua vita cambia, decidendo di passare dalla progettazione della moda a scolpire su modello di disegno presso l'Accademia di Belle Arti a Laren, nord-Olanda. Studiare il nudo sostenuto la conoscenza dell'anatomia e, a tempo debito ha sviluppato il suo stile. Conducendo una linea figurativa, ricercando una sfida dove la perfezione incontra l’imperfezione che contribuisce alla composizione finale. Alexandra lavora in vari temi peraltro che cercano l'esperienza del momento, senza concentrarsi su un concetto. Lavora vari materiali come la pietra, il bronzo, la terracotta, la cera sperimentando vari materiali, sintetici e miscelazione vetro con diversi pigmenti.

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 162


Molti suoi lavori, sono rifiniti con una speciale tecnica di pittura che ha imparato a Bruxelles chiamato "patiner". Il suo lavoro è stato descritto come “métaphysique” con inserti oggettivi di figure animate. Nel 2010 Alexandra viaggia tra Olanda, Italia e Francia e inizia a fare ritratti a olio e pastello guidati da diversi tutor. La società multiculturale dell'Aja, l’apertura mentale di Amsterdam, l'atmosfera art - parigina e veneziana, sono per Alexandra, una grande fonte di ispirazione artistica. Nel 2016 ha intenzione di trasferirsi a Venezia, al fine di espandere l’attività della sua arte.

Alexandra van der Leeuw “Donne corsive con tessuto” bronzo cm. 80 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 163


Alexandra van der Leeuw “Donna corsiva” bronzo, cm. 80

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 164


Alexandra van der Leeuw “Donna corsiva” bronzo, cm. 80

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 165


I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 166


Alexandra van der Leeuw “Raimbow - arcobaleno” pietra e gesso, cm. 70x70 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 167


Alexandra van der Leeuw “Lady Chita” bronzo, cm. 45 . "Un ecclettismo creativo, che emerge forzosamente dalle opere dell'artista van der Leeuw, rivolgendo particolare attenzione al minimalismo compositivo della forma, esaltandone la dolcezza elle linee compositive, e il messaggio mediatico contemporaneo, gelosamente racchiuso, nella quinta compositiva dell'opera" Jean Charles Spinà

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 168


Alexandra van der Leeuw “Ragazza al vento in blu” bronzo H. cm. 40

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 169


La Pantera

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 170


“Nelle opere di Alexandra van der Leeuw, si avverte una silente luce dominata dalla purezza formale, nettamente scandita dal suo estro creativo. Un linguaggio "Metafisico" quella della nostra brava scultrice olandese, condotto con profondo amore verso la sua arte, che ci trasporta a coglierne, il godimento retinico racchiuso nell'opera. Un messaggio mediatico, con note di intima introspezione, scandito abilmente con singola espressione materica, che genera forza e struttura alla ritmica visiva dell’opera. L’artista Alexandra van der Leeuw, ci comunica i suoi sentimenti, le sue gioie e anche briciole di turbamenti emotivi, vera sintesi del vero artista, che distaccandosi da futili concetti riflessivi, ci concende incondizionatamente, quei valori di profonda abnegazione per la sua professione.” Francesco Chetta

Alexandra van der Leeuw “La Pantera” bronzo, cm. 40x20x10

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 171


Segnalato 14 / 2016 Vol. VI MARIO CIANCIOTTI

CIANCIOTTI

Segnalato da Jean Carles Spinà, Francesco Chetta, Federica Pasini Gianpaolo Curti, Elena Cicchetti Biografia Mario Cianciotti è nato a Santeramo nel 1943 è un pittore autodidatta, le sue opere, sono segni di colore che si trasformano in infinite armonie, di caleidoscopiche forme. Artista di sincera vena espressiva, con marcata sintesi gestuale. Hanno parlato di lui, su riviste e libri d’arte, personaggi noti nel mondo dell’arte Prof.ssa Mariarosaria Belgiovine, critico Art manager gallerista, Artexpò Gallery Dott.ssa Federica Pasini critico e storico d’arte, Cà Foscari di Venezia, con recensioni su vari cataloghi d’arte Dott. Franco Noviello (direttore della rivista “Rassegna delle tradizioni popolari” Prof. Gianni Latronico (critico dell’annuario d’arte contemporanea “L’Elité” Prof. Giuseppe Silletti (direttore della rivista locale “Partecipare” Prof. Francesco Chetta editore, critico e storico d’arte contemporanea, recensito su Annuario d’arte Arte Collezionismo 2014, Art Market Shop 2016 Speciale International Fair Art Monacò 2016, Art Market Shop Speciale XXVII° International Fair ArtePadova fiere di Padova 2016

Numerose sue opere, fanno parte di importanti collezioni private, in Italia e all’estero

Mario Cianciotti “La notte di San Lorenzo” acrilici e tecnica mista su tela, cm 70x100 “Una pittura stellare, quella di Mario Cianciotti, che attraverso un singolare cromatismo espressivo, dona all’osservatore, sensoriali emozioni. Il nostro artista, ci trasmette così visivamente, il simbolico mondo meditativo, carico di armonia formale nelle masse tonali, confidandoci il suo particolare stato d’animo, e gusto pittorico / cromatico. Nelle sue opere, si riscopre una forte gestualità compositiva, con il giusto equilibrio e sintesi formale” Giampaolo Curti I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 172


Mario Cianciotti “Il crepuscolo” acrilici e tecnica mista su tela, cm 110x110

“Le opere dell’ artista Mario Cianciotti, ci comunicano tutto il suo talento artistico. Un artista che attraverso lunghi e meditati studi, ci descrive con grande fantasia creativa, la sua lirica espressione sconfinata nel suo inconscio, uno spazialismo trasformato in energia visiva” “L’ artista Cianciotti, concede si grande libertà espressiva, con una personale gestualità segnica nella stesura della materia, da lui altamente sublimata sulla tela. Possiamo osservare nelle sue performance pittoriche, liriche visioni di richiamo informale, con espressa sintesi della concettualità emotiva, che attraversa collateralmente il suo innato spirito emotivo. Una pittura che ci coinvolge, affidando alla materia la modulazione espressiva, del suo inconscio. L’arte di Mario Cianciotti, è chiaro segno di mera espressione dei suoi reconditi sogni, emozioni e voglia di comunicare.” Elena Cicchetti

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 173


Mario Cianciotti “Campo di fiori” acrilici e tecnica mista su tela, cm 96x96

“Mario Cianciotti, indiscusso maestro della nuova ricerca figurativa. Nelle sue opere possiamo osservare una silente lirica introspettiva, che rispecchia la sua vulcanica fansasia creativa, un caleidoscopico cromatismo, che esalta con forza la composizione formale dell’opera. Eruzione del Vesuvio, opera da lui meditata e realizzata attraverso il pulsare della sua energia creativa, rende pienamente idea della sua grande gestualità pittorica. “ Francesco Chetta

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 174


Mario Cianciotti “Energia positiva” acrilici e tecnica mista su tela, cm 50x50 La Palma d’oro per l’Arte Montecarlo - Principato di Monaco 20 settembre 2014 Commento Critico all’Artista Mario Cianciotti Le sue fusioni cromatiche formulano geometrie percettive, in grado di soddisfare le visioni evocative dei suoi universi paralleli. Ogni sua opera è costruita attorno ad un nucleo, dove la gestualità prende vita e prosegue attraverso le identità. Mariarosaria Belgiovine Critico Artexpò Gallery

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 175


Il dripping per il nostro Maestro sembra divenire monarchia, dominata da un unico principio, che poi si articola in un pluralismo infinito, in una ridda di fenomeni che non danno tregua; sgocciolare il colore direttamente dal barattolo, e su una superficie distesa sul pavimento. Siamo quasi alla linea di confine tra il fare arte ancora in termini moderni, avvalendosi di una rappresentazione sulla superficie, infatti quel muoversi inebriato dell’artista, a spargere il colore direttamente dal barattolo, ha una pregnanza e bellezza reale. Mario Cianciotti, come nell’Espressionismo Astratto americano dell’immediato dopo guerra, ma sempre più contemporaneo, intende, infatti, annullare il principio della forma intesa come ordine concepito a priori, ossia prima dell’esperienza: le opere del Maestro Cianciotti nascono da un processo di improvvisazione psichica per prove ed errori, da un fare il cui risultato si compie solo a posteriori. Chiaramente l’artista assolutamente contemporaneo viene influenzato dalle nuove curiosità e scoperte dell’astronomia, infatti le stelle si formano da addensamenti di materia interstellare. La piccola condensazione iniziale cresce e più cresce e più aumenta la sua forza di attrazione gravitazionale: ed è proprio questo che il nostro artista ci fa respirare nelle sue opere. L’origine è un problema che ha sempre interessato il genere umano fino dagli albori delle civiltà. Mitologie e religioni, così come Cianciotti, hanno tentato di dare risposte svariate, sempre fortemente condizionate dalle conoscenze dell’epoca. La domanda primaria che ci propone il nostro Maestro è: “Ma che cos’è il vuoto?” e ci risponde con sciabolate di pennello o addirittura direttamente con le mani, costellando la tela di pigmenti sgargianti e infinitamente violente, che nell’osservarle viene un tonfo al cuore ed il nostro cervello comincia a formulare mille domande alle quali le tele riescono a dare risposta. L’operazione della pittura di Cianciotti consiste fondamentalmente nel coprire la superficie della tela con la materia liberamente accostata, impedendo la divisione tradizionale tra fondo e figura, tra forma e spazio. Mentre è negata ogni forma prospettica, in queste opere c’è quasi un’aggressione, un uscir fuori dal quadro che invade lo spazio spettacolare. Il nostro Maestro rifiuta l’idea stessa di uno spazio pittorico come luogo di una rappresentazione virtuale della realtà. L’atto artistico si trasforma in una prepotente asserzione dell’Io e dell’universo che, divenuti il tema dell’opera sembrano invadere il mondo con il suo linguaggio, perfettamente compiuto in se stessi. Noi fruitori abbiamo il dovere di ringraziare Cianciotti per tutte le domande filosofiche proposte da tempi immemori, sembra sollevarci da questi pensieri donandoci risposte e proposte che divengono assolutamente personali. Dott.ssa Federica Pasini

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 176


Mario Cianciotti “Verso la felicità” polimaterico su tela, cm. 70x110 2015

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 177


Mario Cianciotti “Il giardino degli innamorati” tecnica mista, cm. 80x80

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 178


Mario Cianciotti “Stella solitaria” tecnica mista, cm. 60x60

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 179


Mario Cianciotti “Le belle di notte” tecnica mista, cm. 50x50

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 180


Mario Cianciotti “Turbolenza solare” tecnica mista, cm. 74x74

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 181


La Vetrina del mercato Italiano dell’Arte a cura di Francesco Chetta

LUCIO FONTANA AGOSTINO BONALUMI ANTONIO BUENO GIANMARIA POTENZA ALIGI SASSU UGO NESPOLO EUGENIO CARMI ALBERTO SUGHI ENRICO CASTELLANI RICCARDO LICATA

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 182


Il mercato dell’Arte a cura di Francesco Chetta Brevi cenni al Collezionismo Non è difficile accostarsi oggi, fiduciosi al mondo dell’arte e del collezionismo: tantissime sono le proposte promosse a cura dei centri culturali e degli operatori del settore. Inoltre, qualificate Fiere d’Arte contemporanea, contribuiscono in ambito sia nazionale che europeo alla diffusione e promozione, tramite Gallerie, di giovani artisti collateralmente alle presenza di “Grandi Firme”, non da meno l’acquisto tramite battute d’asta effettuate da parte di qualificate gallerie, non mancano le opportunità di fare buon investimenti. Importante è acquistare ciò che piace, opere che osservandole ci possano dare infinite emozioni: le stesse che l’autore dell’opera ha provata nel crearla. Non esistono parametri per definire il costo di un’opera d’arte, essa non ha prezzo!. Basti pensare le decine di migliaia di euro cui sono state aggiudicate in battute d’asta, i celebri tagli di Lucio Fontana, o una scultura di Giacometti, pur ritenedo quest’ultimi prezzi record. E’ possibile però acquistare opere di autori validi, pur restando in una fascia di prezzo decisamente più bassa. E’ facile dedurre che al collezionista si presentano varie possibilità di scelta, motivate anche dalla possibilità economica. Il principale scopo di questo catalogo, è quello di evidenziare gli artisti storici del 900, ma anche di segnalare e proporre nuovi e validi artisti che sicuramente negli anni avranno modo di farsi apprezzare, all’occhio attento del collezionista, e del mercante d’arte, non sfuggiranno le occasioni di investimento consultando questo catalogo, che raccoglie validi artisti emergenti, con diverse tecniche proposte in chiave originale. (F.C.) note per il collezionista Il mercato dell’arte offre ulteriori possibiltà a basso costo d’investimento con la cosidetta “Grafica d’autore” sia su carta che su tela, da con confondere le Serigrafie con le banali grafiche di stampa Offset: la serigrafia è una valida tecnica ad uso di molti artisti, consistente nel realizzare appositamente un opera, con vari passaggi di colore da 36 a e oltre, riprodotte in un numero limitato di esemplari, normalmente non più di 150/200 pezzi + 6/8 PA , prova d’autore, la tiratura è decisa dall’autore, e contrassegnate come di seguito, esempio: 12/150 cioè la dodicesima della tiratura effettiva più relative prove di stampa, naturalmente più e alto il numero delle prime, meno il valore di stampa e della grafica, per la scultura normalmente si realizzano i multipli max 6/8/10 pezzi dello stesso soggetto normalmente eseguiti in fusione di bronzo, e numerati. In caso di acquisto di opere storiche, o di altri artisti contemporanei di un certo pregio, richiedere sempre un autentica con foto dell’opera, con firma dell’artista o della fondazione che ne cura personalmente l’archivio. Ciò per garantirsi autenticità dell’opera, ma sopratutto ulteriori costi per richiedere successivamente l’autentica. (F.C.) Nota Bene: Ogni opera ha il suo valore, determinato spesso da vari fonti, dalla misura, anno di esecuzione, presenza espositiva in qualificate rassegne quali Biennali, Triennali, esposizioni in Pinacoteche e Musei all’estero, opera proveniente da Fondazioni , Collezioni di grande pregio, Musei ecc. Per una corretta valutazione e quotazione di un’opera, richiedere sempre e comunque l’assistenza peritale di un esperto qualificato in materia, che ne potrà valutare e documentarne eventualmente il valore. L’ editore Francesco Chetta

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La Vetrina del mercato Italiano dell’Arte

GIANMARIA POTENZA

Venezia 1936

Biografia Gianmaria Potenza è nato a Venezia il 9 dicembre 1936. Compie gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Venezia sotto l’illuminata guida di Giorgio Wenter Marini. Praticando varie forme d’arte: spaziando dalla pittura alla scultura al mosaico. Il suo esordio lo vede presente gia dal 1952 esponendo alcune opere in una collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dove più avanti effettuerà la sua prima personale (1958). Nel 1954 e nel 1956, è invitato ad esporre alla Biennale d’Arte di Venezia, dove le sue opere saranno presenti successivamente nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009. Ha eseguito anche opere gigantesche, destinate a piazze giardini quali sedi di banche, chiese, navi, uffici pubblici e privati, alberghi, collaborazione con architetti di fama mondiale. Il suo estro creativo lo conduce a confrontarsi con una forma architettonica, nuova scavalcando i valori classici rappresentativi della oggettività figurale quale concezione temporale dello spazio e della forma. Nel 1968 da vita alla Vetreria La Murrina il cui design di arredi e oggetti e noto. Suoi sono alcuni arredi e paramenti Sacri per la Santa Sede al Pontificio di Paolo VI. Numerose esposizioni personali e collettive conducono l’arte di Gianmaria Potenza ad essere apprezzata e diffusa a livello Internazionale. Opere sue si trovano in importanti Musei e Collezioni pubbliche e private di tutto il Mondo. Ricordiamo il suo recente Tour espositivo in Russia al Museo Erarta di San Pietroburgo dove le sue opere sono sto oggetto di grandi apprezzamenti da parte di collezionisti e della critica.

Gianmaria Potenza “Rinoceronte” bronzo, fusione a cera persa I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 184


Gianmaria Potenza “Torri di Cavalli” monumenti in bronzo, fusione a cera persa

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 185


La Vetrina del mercato Italiano dell’Arte

AGOSTINO BONALUMI

Vimercate 1935 - 2013

Biografia Agostino Bonalumi (Vimercate 1935) è stato esponente di spicco fra gli anni Sessanta e Settanta di una concezione forte dell’arte come esperienza tattile fra pittura e scultura, dialogante con contemporanee esperienze americane (le “shaped canvas”): tele la cui superficie viene modellata grazie ad imbottiture e supporti lignei. I rilievi che si producono su campi monocromatici (bianco, blu, rosso, nero, grigio) determinano strutture percettive di segno astratto. Dopo studi di disegno tecnico e meccanico e gli esordi dal 1948 in clima informale nello studio di Enrico Baj, anima la scena culturale milanese insieme a Piero Manzoni, Castellani, Lucio Fontana, col sostegno di studiosi come Gillo Dorfles. Fonda anche la storica rivista “Azimuth”. A questa sintesi fra rigore razionale e sensorialità costruita, Bonalumi è rimasto sempre fedele. Dalla sala personale alla Biennale di Venezia del 1970 al premio del Presidente della Repubblica 2001, la sua ricerca si svolge accentuando gli aspetti tridimensionali (specie nella serie di “Rapporti”, 1981 –2002). La sua personale presso la Guggenheim di Venezia (luglio 2002), con una installazione eseguita per la prestigiosa sede, conferma la sua idea, espressa in vari scritti teorici: arte come tensione continua fra pensiero e realtà fisica. Mercato Internazionale

REFERENZE: GALLERIA MAZZOLENI ARTE CONTEMPORANEA - PIAZZA SOLFERINO 2 - 10121 TORINO - TEL: 011.534473

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 186


Agostino Bonalumi”Blu” tela estroflessa e tempera vinilica, cm. 120x120 1971

Agostino Bonalumi ”Bianco” tela estroflessa e tempera vinilica, cm. 160x140 1967

I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 187


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LUCIO FONTANA

Rosario Santa Fè - Argentina 1899 - Comabbio (Va) 1968

Biografia Nasce in Argentina da genitori Italiani. All’età di sei anni, si trasferisce con il padre, Luigi a Milano per frequentare le scuole. Molto giovane lavora nella bottega paterna. Frequenta un corso per Edilizia che lascierà per arruolarsi come volontario nella prima guerra mondiale, congedato con medaglia d’argento al valore militare, riprende gli studi e si diploma. Nel 1921 ritorna in Argentina, a Rosario di Santa Fè ed inizia nuovamente l’attività di scultore nella bottega del padre. Mettendo successivamente il proprio studio a Rosario. Ritorna in Italia per frequentare l’accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Varie presenze ad esposizioni e concorsi in Italia, Spagna e Argentina. Il suo linguaggio artistico spazia tra figurativo e astratto, la sua scultura, in terracotta e in gesso. Sono anni, importantissimi per la sua ricerca artistica, riconosciuta dai maggiori critici, da Argan a Belli, Persico, Morosini, espone su invito alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia e Quadriennale di Roma, alla Galleria del Milione di Milano. Nel 1946 fonda con altri la scuola d’arte “Attesa -Concetto spaziale” del 1962 idropittura su tela cm. 46 x 38 privata: l’Accademia di Altamira divenendo importante centro di promozione culturale. Continua ad esporre alla Nel 1950 esce il terzo manifesto spaziale. Nel 1951, alla Biennale Veneziana, e alle Triennali di Milano. IX Triennale, usa forme espressive come il neon, creando il suo Manifesto tecnico dello Spazialismo. E’ ormai noto e apprezzato anche all’estero. Nel 1957 primi cenni ai Tagli che perfezionerà l’anno successivo: con tele a più tagli colorate . Mostre e partecipazioni a manifestazioni internazionali si susseguono a ritmo sempre più intenso: i musei, le gallerie e i collezionisti ricercano le sue opere. Sempre al fianco di giovani artisti, Fontana li incoraggia, acquista le loro opere. Negli anni ‘60, di ritorno da New York, Fontana, si ispira alle luci della Metropoli e realizza una serie di opere su metallo, dedicandosi a una serie di dipinti ovali a olio di uguale formato, monocromatici pieni di fori lacerazioni. La commissione critica della XXXIII Biennale di Venezia gli assegnerà il primo premio per la pittura. Lasciato Milano per trasferirsi a Comabbio, paese d’origine della sua famiglia muore il 7 settembre 1968. Le opere di Fontana sono custodite nelle collezioni permanenti di oltre cento Musei di tutto il Mondo a conferma dell’importanza della sua arte. Nota: l’incremento delle sue quotazioni è sicuramente da attribuire alla Galleria Mc Roberts e Tunnard di Londra la quale promuoveva in esclusiva le sue opere portandole in mostra in tutto il Mondo, successivamente alla morte di Mc Roberts, Fontana sottoscrisse un contratto con la Galleria Marlborough Londinese, restandoci legato fino alla sua morte. “Attesa concetto spaziale” del 1966 , idropittura su tela,cm. 92 x 73 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 188


“Attesa -Concetto spaziale” anni 60

“Attesa -Concetto spaziale” anni 60 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 189


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RICCARDO LICATA Biografia Riccardo Licata, nasce a Torino il 20 dicembre del 1929. Dopo un breve soggiorno trascorso con la sua famiglia a Parigi, risiederà a Roma per una decina d’anni (dal 1935 al 1945) per poi trasferirsi con la Madre a Venezia nel 1946. Nel 1947 si iscrive al Liceo Artistico alla guida di Luciano Gasperi e Mario De Luigi. Saranno rispettivamente l’architetto Antonio Salvatori e il pittore Romualdo Scarpa ad avvicinarlo all’arte. Nel 1948 ha modo di visitare la Biennale Internazionale di Venezia, restandone attratto in particolare dall’espressione di Jackson Pollock, qui ha modo di fare amicizia con gli artisti del gruppo del Nuovo Fronte: Vedova, Santomaso, Birolli, Turcato, Viani, Guttuso e altri. Assiduo Frequentatore del Teatro La Fenice di Venezia ed il Festival di Musica Contemporanea. Nel 1949 costituisce il Gruppo dei giovani artisti dell’arte Astratta, vi aderirono i pittori: Tancredi, Blenner, Finzi e lo scultore Zennaro. Successivamente si iscriverà all’Accademia di Belle Arti di Venezia seguendo i corsi di Bruno Saetti. Di particolare interesse critico le sue presenze alle più importanti esposizioni internazionali, ricordiamo: la Biennale di Venezia nel 1952 vi presenterà un grande mosaico, nel 1953 espone alla Triennale di Milano, alla Biennale dei Giovani a Gorizia dove si aggiudica il primo premio, nuovamente nel 1954, alla Biennale di Venezia, nel 1955 espone alla Biennale di San Paulo

Torino 1929 - Venezia 2014

Riccardo Licata “Glass panel” cm. 200x140 del Brasile, nel 1956 viene invitato alla Quadriennale d’arte Romana, esponendo in una sala personale, al premio La Masa fondazione Bevilacqua vince il primo premio, in seguito al ricevimento di una borsa di studio, si trasferirà a Parigi dove più avanti otterrà la Cattedra di Mosaico al fianco del Maestro Gino Severini. Autorevoli firme della critica Veneziana cominciano ad interessarsi della sua pittura: Morucchio, Toniato, Marchiori, Apollonio, Branzi e altri, in questi anni lega amicizia anche con Mondino e Tancredi.

Riccardo Licata “Rosso n° 2” I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 190


Riccardo Licata “Composizione su tela”, 1989

Riccardo Licata “senza titolo” 1986 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 191


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ANTONIO BUENO

Berlino 1918 - Fiesole (Fi) 1984

Biografia Antonio Bueno nasce a Berlino nel 1918, da genitori spagnoli. Suo padre, Javier Bueno, era giornalista e scrittore, e corrispondente da Berlino, del quotidiano Abc di Madrid, ha frequentato l’accademia di Belle Arti di Ginevra. Le sue prime importanti personali nel 1940, alla Galleria Manzoni e Ronzini; poi a Firenze presso la Galleria Botti. Nel 1948 espone ufficialmente alla Quadriennale di Roma e nel 1956 alla Biennale di Venezia, dove la critica definisce le sue opere (pipe di gesso, gusci d’uovo, e gomitoli di spago), neometafisiche. Sempre in quegli anni, allestisce alcune mostre in occasione di alcuni viaggi di studio negli stati uniti. Susseguono ininterrotte personali sia in campo nazionale che europeo. Importanti Musei Internazionali hanno esposte le opere del M° Bueno. Presente alla Biennale di Venezia nel 1968, e nel1984.

Antonio Bueno “Marinaretto italiano” oilo su faesite, cm. 25X20 1981 (Collez. Remo Bianco Brescia)

Antonio Bueno “Concertino” oilo su faesite, cm. 40X50

Antonio Bueno “Pel di carota” Marinaretto - Collezione Isabella Bueno Firenze I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 192


Antonio Bueno “Donna con uovo” oilo 1957

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EUGENIO CARMI

Biografia Eugenio Carmi è nato a Genova nel 1920. Ha studiato a Torino sotto la guida di Felice Casorati proseguendo gli studi grafici, questa nuova esperienza è stata fondamentale per la sua attuale ricerca pittorica. Ha lavorato presso all'Italsider di Genova dal 1958 al 1965 come responsabile dell'immagine dell'azienda. La sperimentazione della sua ricerca si concretizza a seguito della sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1966. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Macerata e di Ravenna. Famose in tutto il mondo le sue illustrazioni fiabesche pubblicate in Italia e in molti altri Paesi.

Genova 1920 - 2016

Eugenio Carmi “Senza titolo - composizione” acrilici su tela, cm. 60x60 (Presente alla Biennale di Venezia del 1966)

“Fuga” acrilici su tela, cm. 60x80 Eugenio Carmi “Cerchio difficile” acrilici su tela, cm. 60x60 1991 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 194


“Large” acrilici su tela, cm. 60x100

“Large” acrilici su tela, cm. 60x100 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 195


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ALBERTO SUGHI Biografia Alberto Sughi nasce a Cesena il 5 ottobre 1928. Considerato uno dei più noti pittori italiani della generazione che esordì agli inizi degli anni Cinquanta, Sughi è uno dei protagonisti di un’area pittorica figurativa per la quale si è più volte parlato di “realismo esistenziale”. I dipinti dei primi anni ’40 sebbene non privi d’interesse, appaiono solo un’anticipazione di quanto l’artista realizza a partire dal decennio successivo. Ampiamente padrone del proprio linguaggio pittorico, dipinge con lucida obiettività, frammista a punte di espressionistica resa formale, opere ispirate alla vita metropolitana. Si rivela al pubblico in una collettiva tenutasi al 1946 nella sua città. Nel medesimo anno soggiorna brevemente a Torino, dove lavora come illustratore per la Gazzetta del Popolo. Nel 1948 si trasferisce a Roma dove rimane fino al 1951. Qui conosce diversi artisti fra

Cesena 1928 - Bologna 2012

Alberto Sughi “Al banco del Bar” olio su tela, cm. 100x80 2006 cui Marcello Muccini e Renzo Vespignani che fanno parte del “Gruppo di Pontaccio”. Questo incontro risulterà fondamentale sia dal punto di vista umano che artistico. Numerose le mostre in campo Nazionale ed Internazionale. Le sue opere fanno parte di Collezioni e prestigiosi Musei.

Alberto Sughi “Piano Bar” olio su tela, cm. 130x140 2003 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 196


Alberto Sughi “Notturno, figure femminili” olio su tela 100x120cm 1999

Alberto Sughi “Piano Bar “ olio su tela, cm. 80x100 2002 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 197


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UGO NESPOLO

Mosso (TO) 1941

Biografia Ugo Nespolo, nasce a Mosso (Biella), si é diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con Enrico Paolucci.Successivamente si laurea in Lettere. E’ stato anche un valido regista cinematografico. I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni sessanta, periodo della Pop Art, con richiami concettuali e poveristi (mostre svolte alla tematica, alla galleria il Punto di Remo Pastori, a Torino, e Galleria Schwarz di Milano). La sua produzione si evidenzia subito con un’impronta ironica, trasgressiva, molto personale, allegra e divertimente che lo evidenzierà successivamente come un marchio di fabbrica. La sua attività artistica e cinematografica, gli permettono di allacciare amicizie con grandi nomi dell’arte, tra cui: Lucio Fontana, Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto, e molti altri. Gli anni Settanta rappresentano per Nespolo un passaggio fondamentale: vincitore del premio Bolaffi (1974), realizza il Museo (1975-’76), quadro di dieci metri di lunghezza che segna l’inizio di una vena mai esaurita di rilettura-scomposizione-reinvenzione dell’arte altrui. Ugo Nespolo, ha disegnato il Cencio - drappo del Palio di Siena. Le sue opere sono presenti nei maggiori musei di tutto il mondo.

Ugo Nespolo “Urbano”acrilici su legno, cm. 30x40 2010 Omaggio a Lawrence Ferlinghetti, Torino

Ugo Nespolo “Casinò” acrilici-su-legno, cm. 30-x-30 2013

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Ugo Nespolo “Stardust” cm. 30x40 Galleria Mirò

Ugo Nespolo “Marylin” acrilici-su-legno, cm. 25x25 2013 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 199


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ENRICO CASTELLANI Biografia Enrico Castellani nasce a Castelmassa (Rovigo) nel 1930. Nel 1952 si trasferisce a Bruxelles dove studia pittura e scultura all’Accademie Royale.
Nel 1956, laureatosi in architettura, si trasferisce a Milano.
Agli esordi informali fa seguito la creazione con Piero Manzoni della rivista Azimuth.
Sempre nel 1956 propone le prime superfici a rilievo, realizzate con una doppia serie di chiodi, che alternativamente estroflettono ed introflettono la tela del quadro, attraendo e respingendo il riguardante. Questa tecnica è sempre stata alla base del lavoro dell’artista che viene inserito da taluni critici nel clima della pura arte concettuale e da taluni nell’ambito delle ricerche affini al clima dell’Optical Art. Partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1964, ma già dagli anni precedenti espone in numerose mostre in Italia e all’estero. L’opera di Castellani, in particolare, a partire dall’opera del 1959 “Superficie nera a rilievo” pur nella costante fedeltà al mezzo artistico inizialmente scelto, è considerata da molti critici di estrema purezza, dove la ripetizione accuratamente scelta dei pieni e dei vuoti data dalle ritmiche estroflessioni della tela costituisce un percorso sempre nuovo, anche se coerente ed intenso. Anche nelle rare opere su carta Castellani è riuscito a realizzare il suo personalissimo stile di estroflessioni ritmiche. Castellani ha partecipato a numerosissime mostre di rilevanza internazionale, fra le quali si può ricordare la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1964, 1966 e 2003, a Documenta di Kassel nel 1968 a The responsive eye al MoMa di New York nel 1965 e alla mostra “Identité Italienne” al centro G. Pompidou di Parigi. Ha esposto anche, fra le numerose mostre a lui dedicate, alla Biennale di San Paolo del Brasile (1965) e nella grande personale alla Fondazione Prada di Milano nel 2001. Le opere di Castellani, nel mercato dell’arte, sono fra le più ricercate e costose fra quelle del novecento italiano, con quotazioni che hanno raggiunto il milione di dollari e sono regolarmente scambiate nelle aste più prestigiose quali le famose “Italian Sales” di Londra. Il 13 ottobre 2010 riceverà il più alto riconoscimento nel campo delle arti il Prae-

Castelmassa (Ro) 1930

Enrico Castellani Superficie Rossa acrilico su tela cm. 100 x 100 2007

Enrico Castellani Superficie Bianca acrilico su tela cm. 100 x 100 2009

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Enrico Castellani Superficie Gialla

Enrico Castellani “Dittico rosso” Photo Tornabuoni Arte

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ALIGI SASSU

Milano 1912 - 2000

Biografia Aligi Sassu nasce a Milano da padre sardo e madre emiliana nel 1912. Conosce Carlo Carrà e a sedici presenta le sue prime opere alla Biennale di Venezia. Si ispira al Futurismo. In questi anni si affranca all’avanguardia futurista di Russolo e Prampolini. Nel 1928 fonda, insieme con Bruno Munari, il Manifesto della Pittura, prendendo come assunto la raffigurazione di forme antinaturalistiche. E’ il 1934 e Sassu studia Delacroix e la Pittura di Storia al Louvre di Parigi. In questo periodo crea quello che sarà il suo “logo”: il cavallo, onnipresente nelle sue opere a seguire. Nel 1936 firma uno dei suoi quadri più celebri, “Il Caffè”, che è Il Coupole di Parigi; lo stesso anno dipinge “Fucilazione nelle Asturie”, considerato uno dei rari quadri eseguiti in favore della Resistenza. Nel dopoguerra vive un’esistenza sociale e artistica appartata poiché lontano dal cubismo di Braque e Picasso. In Sardegna dedica diverse opere alla vita rurale e marittima isolana, le celebri “Tonnare”, e studia la pittura murale, da Masolino da Panicale a Piero della Francesca, sino al francese Puvis de Chavanne e ai muralisti messicani, Riveira e Orozco. Il rosso diviene il suo colore preferito (“Il rosso è il suo Barocco”, disse di lui il critico Raffaele Carrieri). Questi sono gli anni in cui sperimenta nuove tecniche, dove miscela la tradizione con l’innovazione, come ne “I Moti Angioini”, un’opera composta con silicone e tempera, dedicandosi inoltre alla scultura e all’incisione. Negli ultimi anni esegue anche quadri prendendo spunto dal mondo del Calcio. La sua ultima esposizione è stata ad Aosta. Muore all’età di 88 anni, il giorno del suo compleanno, il 17 di luglio del 2000.

Aligi Sassu ”Battaglia di cavalieri” olio su tela cm. 81x100 1986 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 202


Aligi Sassu “Un amanecer de Don Quijote” olio su tela, cm. 83x94 1964

Foto courtesy Carlos Julio Sassu Suarez Archivio Aligi Sassu via Foscolo, 15 Carate Brianza 20048 (MI)

Aligi Sassu “Un amanecer de Don Quijote” olio su tela, cm. 83x94 1964 I Segnalati 2016 Vol. VI° pag. 203


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