TOP GALLERY 2018

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Top Gallery ©

Francesco Chetta editore

Art Show Magazine

Informatore editoriale DIGITAL EDITION Settembre 2018

Speciale

ARTEPADOVA 2018

XXIX° edizione pag. 54

by effeci edizioni

Grandi Mostre 2018

Gianmaria Potenza Alfabeti Sconosciuti e Linguaggi Simbolici

BIENNALE DI VENEZIA

ART MONACO 18

Ralph Rugoff curatore settore Arti Visive 2019

Francesco Chetta

La fiera dell’eccellenza in Costa Azzurra Martha Gonzales

Walter Lazzaro “Barca rossa” Olio su tela, cm. 50x70 1972 Foto Courtesy Galleria Lazzaro Corsi

W A L T E R L A Z ZARO ... Invito

Giorgio de Chirico Tra ironia ed empatia, in mostra la sua neometafisica Palazzo Campana Osimo - AN

Vittorio Sgarbi

alla S O L I T U D IFrancesco N EChetta

Artisti in Primo Piano

A cura di Francesco Chetta, Martha Gonzales, Oxana Albot

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 1


Top Gallery

Art Show Magazine DIGITAL EDITION Informatore editoriale

Testi critici a cura di Luca Beatrice, Mariarosaria Belgiovine, Francesco Poli, Francesco Chetta, George Pali, Oxana Albot, Jean Charles Spina, Elena Cicchetti, Martha Gonzales

Sommario

Grandi Mostre 2018 58. Biennale Venezia ANTICIPAZIONI sulla prossima 58. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE LA BIENNALE DI VENEZIA

Ralf Rugoff curatore Arti Visive 2019

DiDiF

Reconditi Silenzi della Natura

DE CHIRICO

tra ironia ed empatia, in mostra la sua neometafisica a cura di Vittorio Sgarbi 1 GIUGNO 4 NOVEMBRE 2018 Palazzo Campana Osimo (An)

Alfabeti Sconosciuti e Linguaggi Simbolici

Oltre la pittura Fontana, Castellani, Manzoni, Bonalumi TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 2

Gianmaria Potenza


Speciale XXIX° ediz. ARTEPADOVA 2018 ATHOS FACCINCANI

artparma fair

Viaggi

Vieste

la perla bianca del Gargano

ARTISTI IN PRIMO PIANO

a cura di Martha Gonzales, Francesco Chetta, Oxana Albot

VESNA PAVAN Skin

Speciale ART MONACO18

W A L T E R L A Z ZARO

... Invito alla S O L I T U D I N E

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Top Gallery

Art Show Magazine© INFORMATORE EDITORIALE 2018 Arte, Cultura, Viaggi Top Gallery - Art Show Magazine, è un informatore editoriale artistico On Line senza periodicità, che riporta redazionali e notizie di viaggi, cultura, mostre d’arte e biografie di artisti pubblicati nei nostri cataloghi, senza periodicità alcuna. Top Gallery - Web Art Magazine

ideazione editoriale, effeci edizioni d’arte via Pietro Nenni, 59 26841 Casalpusterlengo Lodi Italie tel. + 39 366 3433707 Informatore editoriale non periodico, edito nel mese di luglio 2018 in Casalpusterlengo Lodi pubblicazione digitale On Line a cura di Effeci edizioni d’arte Redazione: Effeci edizioni d’arte via Pietro Nenni, 59 26841 Casalpusterlengo Lodi Mail: redazioneartivisive@gmail.com Direttore artistico editoriale: Francesco Chetta titolare effeci edizioni d’arte P.Iva 0494940965 Iscrizione Camera di Commercio Lodi Registro Imprese N° 1464120 Impaginazione grafica a cura di Effeci edizioni Testi critici a cura di Luca Beatrice, Mariarosaria Belgiovine, Oxana Albot, Francesco Poli, Francesco Chetta, George Pali, Federica Pasini Jean Charles Spina, Martha Gonzales, Elena Cicchetti, Luana Raia

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EDITORIALE

IL MERCATO DELL’ARTE

Collezionismo o elemento d’arredo Il mercato dell’arte è spesso indirizzato all’investimento di opere di artisti storici, trascurandone il primario messaggio d’informazione e bellezza visiva cui molte discipline legate alle arti visive vi sono legate; domanda spesso rivoltami da molti artisti. Pur riconoscendo lode e merito ai grandi maestri della storia dell’arte il cui possesso di quest’ultime è riservato solo ai Musei e a grandi magnati dell’economia, va ricordato che l’arte visiva minore o maggiore che sia emerge dalle altre espressioni di comunicazione come letteratura e musica, soprattutto per la bellezza cromatica e formale che ci offre con la costante visione quotidiana: in effetti l’acquisto di un opera deve soddisfare il gusto personale dell’acquirente e una volta collocato alla parete di casa dello studio o dove si ritiene opportuno saremo ripagati nel tempo della somma pagata. Naturalmente è importante che l’acquirente deve valutarne il suo valore reale di mercato documentandosi sul percorso espositivo dell’opera e dell’artista, oppure rivolgendosi o affidandosi ad operatori seri e qualificati. Il mercato dell’arte oggi giorno offre di tutto e per tutte le tasche ma è molto importante acquistare un opera che soddisfi il gusto personale e che ogni volta che la si osservi pur passandoci fugacemente vicino ci riservi sempre quell’emozione percepita dal primo momento che l’abbiamo osservata. La giusta collocazione di un opera pittorica o scultorea è molto importante valorizzerà sia l’opera sia l’ambiente che l’accoglie. Cosa molto importante è non confondere l’arte con la decorazione . Francesco Chetta photos by Kanados archivio effeci

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ART DESIGNED

Skin

Made in Italy

Vesna Pavan, design di chiara matrice made in Italy, largamente si fà sempre più spazio nel cosmico mondo dell’arte contemporanea. Pittrice dotata di una forte gestualità cromatica, con spiccate doti di creatività espressiva dai contenuti formali rivolti in particolar modo alla moda e al design. Numerose le sue performance artistiche esposte in qualificate fiere d’arte contemporanea e personal Expò a cura di rinomate gallerie, che hanno confermato il suo indiscusso talento. Vesna ha catturato l’attenzione della critica esclusivamente per la sua vena creativa, sia per il ciclo “Signs Feel - Fusion” sia per l’attuale ricerca del ciclo SKIN. Chi ha avuto modo di osservare in mostra le sue cromatiche opere, ne è rimasto globalmente attratto sia per la sua particolare tecnica sia per la sua forte e decisa gestualità nel comporle. La personale tecnica è rilevante in quanto richiede una grande preparazione e conoscenza dei relativi supporti utilizzati, e delle varie mescole cromatiche utilizzate, il tutto con concentrazione e relativa decisione nel posare i suoi guache colorati. Francesco Chetta Photo Emanuel Van Holsten

Vesna Pavan “Felling” Ciclo Skin

VESNA PAVAN

Vesna Pavan con Forattini TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 6


Butterfly ciclo Skin Vesna Pavan TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 7


Photo © Giulio Squillaciotti - Fabio Bertolini, Courtesy La Biennale

Paolo Baratta nasce a Milano, 11 novembre del 1939 è un economista e ex-ministro italiano. Laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano e in Economia a Cambridge, nel 1967 è responsabile dell'Associazione per lo sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno, lo SVIMEZ. Nel 1977 è consigliere dell' ICIPU, il consorzio di credito per le imprese pubbliche; in seguito ne diverrà prima vicepresidente e poi presidente. Dal 1980 al 1992, ricopre moltissimi incarichi: oltre alla presidenza dell'ICIPU è anche presidente del Crediop, il Dott. Paolo Baratta - Presidente Fondazione Biennale di Venezia consorzio di credito per le opere pubbliche; vicepresidente del Nuovo Banco Ambrosiano e dell'Associazione bancaria italiana. Nel 1993 viene chiamato da Giuliano Amato nel suo governo, alla guida del dicastero delle privatizzazioni, il compito è del ripristino delle Partecipazioni Statali. Nel '93, nel Governo Ciampi è anche, dapprima, ministro del Commercio Estero e poi, dopo le dimissioni di Paolo Savona, prende anche l'interim dell'Industria. Baratta fa parte anche del Governo Dini come ministro dell’Ambiente e dei Lavori Pubblici (unico governo della Repubblica Italiana che vede questi due ministeri accorpati). Dal 1998 al 2000, Baratta è presidente della Biennale di Venezia. Attualmente è nel Consiglio d’amministrazione delle Ferrovie dello Stato, e dal 2004 di Telecom Italia. Infine è vicepresidente del Fondo per l’Ambiente Italiano. Dal 2008 Baratta è nuovamente presidente della Biennale di Venezia. Dal 1998 le Biennali di Arte e di Architettura non sono più solo mostre organizzate per padiglioni nazionali, ma risultano fondate su due grandi pilastri: la mostra per padiglioni nazionali, ciascuno con il suo curatore e il suo progetto, affiancata dalla Mostra Internazionale del curatore della Biennale nominato con questo preciso compito. Un modello di mostra duale che fu in un certo senso sperimentata nel 1993, pur nei limiti degli spazi allora disponibili, che abbiamo fissato definitivamente a partire dal 1998 come la nuova forma permanente della Mostra di Venezia e per realizzare la quale compimmo la scelta strategica di dilatare gli spazi, acquisendo e restaurando la vasta area dell’Arsenale monumentale. Il tutto dà vita a una pluralità di voci, e ha dato vita a una storia nuova e assai interessante. ...”Nel corso di questi anni nella rappresentazione del contemporaneo è cresciuto il desiderio dei nostri curatori di mettere gli artisti in prospettiva storica o di affinità reciproca, evidenziando legami e relazioni sia col passato sia con altri artisti del presente. Questa tendenza ci ha portato, tra l’altro, a concludere “niente più mostre senza archivi” e a organizzare, in occasione di ogni Biennale, un convegno sul rapporto archivi- mostre. Nello stesso tempo, rispetto all’epoca delle avanguardie, è cresciuta sempre più l’attenzione verso l’intensità della relazione tra l’opera e lo spettatore (viewer) il quale, ancorché scosso da gesti e provocazioni, alla fine ricerca nell’arte l’emozione del dialogo con l’opera, che deve provocare quell’ansia ermeneutica, quel desiderio di andare oltre che ci si attende dall’arte. Questo interesse per le relazioni tra artisti, nel tempo e nello spazio, e per il dialogo artista-viewer, hanno ispirato in varia misura le esposizioni Fare Mondi (Daniel Birnbaum 2009) e ILLUMInazioni (Bice Curiger 2011). Sottolineando quelle relazioni è cresciuto anche l’interesse su quale sia il mondo cui fanno riferimento gli artisti. In questa direzione compie un passo decisivo la 55.Esposizione Internazionale d’Arte che dà vita ad una grande mostra-ricerca. Con Il Palazzo Enciclopedico, Massimiliano Gioni, assai più che portarci un elenco di artisti contemporanei, vuol riflettere sulle loro spinte creative e sembra portare ancora più avanti il quesito: ma qual è il mondo degli artisti? L’interesse prospettico arriva al punto da ricercare relazioni con mondi diversi, per cui sono rappresentate opere di artisti contemporanei, ma anche opere del passato, riferimenti diversi, lavori che non hanno la pretesa di opere d’arte, ma che fanno parte degli stimoli a immaginare e sognare oltre la realtà, un’altra realtà. Insomma, quelle visioni che hanno nel tempo classico sollecitato le ‘aspirazioni’ degli artisti, nel tempo moderno le ‘ossessioni’ degli stessi, e a dare forma sensibile alle une e alle altre, fino al tempo presente, ove si verifica un vero e proprio capovolgimento. Oggi, ci sembra dire Gioni, è la realtà ordinaria a offrire su una tavola imbandita una pletora di immagini e visioni per l’uso quotidiano, e che tutte ci colpiscono senza possibilità di sfuggirle e che l’artista dovrebbe semmai attraversare restando indenne, come Mosè il Mar Rosso. E in tal senso il curatore sviluppa la sua riflessione sul destino dell’arte contemporanea e degli artisti, i quali non si accontentano di orizzonti limitati, quando immaginano, ma concepiscono realtà globali, mossi da aspirazioni a una conoscenza omnicomprensiva, alla sensibilità e all’utopia. E non posso non richiamare alla memoria le ‘ossessioni’ di Harald Szeemann e il concetto di fallimento che le seguiva. Fallimenti fertili per l’arte; come dice Gioni, si tratta per l’artista di un movente molto forte e totalizzante. L’idea di una mostra-ricerca è ritenuta proficua in Biennale non solo per l’Arte ma anche per l’Architettura. Per questo motivo le Mostre di Gioni e Koolhaas rappresenteranno momenti importanti nella storia della nostra Istituzione....” Paolo Baratta TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 8


58. Esposizione Internazionale d’Arte

11 maggio - 24 novembre 2019

La Biennale di Venezia Curatore Ralf Rugof

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La Biennale di Venezia 11 maggio - 24 novembre 2019 sedi espositive

Arsenale - I Giardini Venezia “Prestigiosa testimonianza istituzionale culturale nel mondo” Prima esposizione 30 aprile 1895

Presidente della Biennale, Dott. Paolo Baratta Courtesy La Biennale Photo © Giulio Squillaciotti

CourtesyArt La Magazine Biennale Photo Giulio10 Squillaciotti TOP GALLERY 2018© pag.

Dott. Paolo Baratta e la curatrice Christine Macel Courtesy La Biennale Photo © by Andrea Avezzù

esterno del Padiglione Italia, Arsenale - Tese alle VerginiCourtesy La Biennale Photo © Giulio Squillaciotti


58. Esposizione Internazionale d'Arte

BIENNALE VENEZIA 2019 Curatore settore arti visive 2019

Ralph Rugoff

120 Artisti Internazionali invitati 85 Nazioni partecipanti 45 Eventi collaterali

Presidente Fondazione La Biennale

Paolo Baratta

Courtesy La Biennale Photo Š Giulio Squillaciotti

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58. Esposizione Internazionale d'Arte

BIENNALE VENEZIA 2019 Ralph Rugoff CURATORE BIENNALE DI VENEZIA 2019

Il Cda della Biennale di Venezia, su proposta del Presidente Paolo Baratta, ha nominato Ralph Rugoff Direttore del Settore Arti Visive con lo specifico incarico di curare la 58. Esposizione Internazionale d’Arte (2019). LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PAOLO BARATTA Il Presidente Baratta ha dichiarato che “l’incarico a Ralph Rugoff conferma l’intenzione della Biennale di qualificare la Mostra come luogo di incontro tra il visitatore, l’arte e gli artisti. Una Mostra che impegni i singoli visitatori in un diretto confronto con le opere nel quale la memoria, l’inatteso, l’eventuale provocazione, il nuovo e diverso possano sollecitare lo sguardo, la mente e l’emozione di chi osserva, dandogli l’occasione di una intensa e diretta esperienza.”

Ralph Rugoff photo Web www.arteinformado.com

LA DICHIARAZIONE DI RALPH RUGOFF Da parte sua Ralph Rugoff ha commentato: “È un’immensa gioia per me questa nomina. L’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è la più antica e prestigiosa del suo genere a livello internazionale e non vedo l'ora di affrontare questa nuova sfida.” LE DATE DELLA BIENNALE ARTE 2019 Il Cda ha deliberato anche le date della 58. Esposizione Internazionale d’Arte che si terrà dall’11 maggio al 24 novembre 2019; vernice 8, 9 e 10 maggio; apertura al pubblico sabato 11 maggio.

Sala Stampa della Biennale Arte 2017 - Arsenale TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 12

foto effeci edizioni


Ralph Rugoff photo by Mark Atkins foto Courtesy la biennale

Uno dei Padiglioni della Biennale Arte 2017 Arsenale

foto La Biennale

BIENNALE ARTE 2017 OLTRE 615.000 VISITATORI TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 13


PAOLO BARATTA Presidente della Fondazione

Biennale di Venezia

Siamo soliti definire La Biennale come luogo di ricerca. Siamo soliti ripetere che qualunque sia il tema o l'impostazione della Mostra, La Biennale si deve qualificare come luogo che ha come metodo, e quasi come ragion d'essere, il libero dialogo tra gli artisti e tra questi e il pubblico. Le Biennali degli ultimi anni hanno tutte confermato questo spirito. Con la 57. Esposizione si introduce un ulteriore sviluppo; è come se quello che deve sempre essere il metodo principale del nostro lavoro, l'incontro e il dialogo, diventasse il tema stesso della Mostra. Perché questa Biennale è proprio dedicata a celebrare, e quasi a render grazie, all'esistenza stessa dell'arte e degli artisti, che ci offrono con i loro mondi una dilatazione della nostra prospettiva e dello spazio della nostra esistenza. Una Mostra ispirata all'umanesimo, dice Christine Macel. Un umanesimo non focalizzato su un ideale artistico da inseguire, né tanto meno caratterizzato dalla celebrazione dell'uomo come essere capace di dominare su quanto lo circonda; semmai un umanesimo che celebra la capacità dell'uomo, attraverso l'arte, di non essere dominato dalle forze che governano quanto accade nel mondo, forze che se lasciate sole possono grandemente condizionare in senso riduttivo la dimensione umana. È un umanesimo nel quale l'atto artistico è a un tempo atto di resistenza, di liberazione e di generosità. Macel, nel presentarci le opere, adotta per la sua drammaturgia una forma ricorrente tra i grandi autori umanisti: quella del viaggio; un viaggio lungo un percorso di Mostra nel quale si incontrano gli artisti, i quali si avvicinano gli uni agli altri, o si allontanano in relazione alle affinità che si manifestano nel tipo di impulsi e sollecitazioni da cui sono stati mossi, o nel tipo di sfide che hanno inteso affrontare, o nelle pratiche che hanno scelto di seguire. Non una classificazione, ma una disposizione, una coreografia, un poema epico in un prologo e nove episodi nel quale comunque, a ciascuna opera singolarmente, è lasciato il compito di impegnare il visitatore con la sua vitalità (e so con quanta cura Macel ha proceduto alla selezione di ogni singola opera). E qui veniamo a un altro aspetto di questa edizione, che da solo basterebbe a qualificarla al di là di ogni tema o narrazione: dei 120 artisti invitati, ben 103 sono presenti per la prima volta nella Mostra del nostro curatore. Alcune sono scoperte, molte altre, almePaolo Baratta - Presidente della Biennale di Venezia no per la presente edizione della Mostra, sono riscoperte. È anche Photo di Alvise Nicoletti, Courtesy La Biennale di Venezia questo un modo concreto di esprimere, con il coraggio delle scelte, la propria fiducia nel mondo dell'arte. Abbiamo sperimentato molte volte in passato, e in tutti i nostri settori, la pratica dell'incontro diretto tra artisti e visitatori. In Architettura, nella Musica, nella Danza, nel Teatro, nel Cinema. Occasionalmente è stato fatto anche nelle Arti Visive e, quando lo abbiamo fatto, ci siamo resi conto di quanto possa essere importante ai fini di una più compiuta partecipazione alla Mostra. Con questa Biennale l'incontro diretto con l'artista assume un ruolo strategico, tanto da costituire uno dei pilastri della Mostra stessa, con un programma che per dimensione, per impegno e per coraggio mi sembra senza precedenti, soprattutto tenendo conto di quanto appena detto sulla netta dominanza delle prime partecipazioni. Da qualche anno in ogni Esposizione d'Arte dedichiamo il "Padiglione del Libro" alla collezione di opere inviateci dagli stessi artisti e che parlano di loro e della loro opera, quasi a costituire la "bibliografia" della Mostra. Con questa Biennale agli artisti sarà chiesto di inviare anche pubblicazioni e testi che hanno avuto particolare importanza nella loro formazione e nel loro sviluppo artistico. Sarà poi sollecitato anche l'invio di documentazione sulle loro pratiche. È cresciuto in questi anni il nostro interesse per i "curricula" degli artisti; il disporre di un importante archivio ci sollecita in questa direzione. Attorno alla Mostra principale della nostra curatrice, 85 padiglioni dei paesi partecipanti, ciascuno con il suo curatore, daranno vita ancora una volta a quel pluralismo di voci che è tipico della Biennale di Venezia. Molti padiglioni hanno aderito alle linee suggerite dalla nostra curatrice e accettato gli inviti a partecipare ai programmi comuni. Ci saranno molte Mostre Collaterali ed Eventi Collaterali, tra questi ultimi il Padiglione dedicato alle Arti Applicate gestito in partnership con il Victoria and Albert Museum di Londra e il Progetto Speciale in collaborazione con il Teatro La Fenice. Nel tempo di durata della Mostra sono previsti altri importanti impegni della Biennale: in giugno l’11. Festival Internazionale di Danza Contemporanea (diretto da Marie Chouinard), in luglio e agosto il 45. Festival Internazionale del Teatro (diretto da Antonio Latella), a fine agosto - primi di settembre la 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (diretta da Alberto Barbera), in ottobre il 61. Festival Internazionale di Musica Contemporanea (diretto dal compositore Ivan Fedele), nonché le importanti attività di "college" previste in tutti questi settori. Molte di queste iniziative si svolgeranno all'Arsenale, all'interno degli spazi stessi dell’Esposizione Internazionale d'Arte. Insomma, tutte le Biennali faranno corona alla Biennale. Biennale viva, viva la Biennale! Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia

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Ingresso principale, ai Giardini di Castello Venezia - Photo Courtesy Archivio La Biennale Press

>> Nel tempo di durata della Mostra sono previsti altri importanti impegni della Biennale: in giugno l’11. Festival Internazionale di Danza Contemporanea (diretto da Marie Chouinard), in luglio e agosto il 45. Festival Internazionale del Teatro (diretto da Antonio Latella), a fine agosto - primi di settembre la 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (diretta da Alberto Barbera), in ottobre il 61. Festival Internazionale di Musica Contemporanea (diretto dal compositore Ivan Fedele), nonché le importanti attività di "college" previste in tutti questi settori. Molte di queste iniziative si svolgeranno all'Arsenale, all'interno degli spazi stessi dell’Esposizione Internazionale d'Arte. Insomma, tutte le Biennali faranno corona alla Biennale. Biennale viva, viva la Biennale! Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia

Padiglione Italia - Giardini delle Vergini - Photo Giulio Squillacciotti - Courtesy La Biennale

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WALTER LAZZARO (Roma 1914 – Milano 1989)

Invito alla SOLITUDINE!

di Francesco Chetta

Walter Lazzaro, grande interprete della pittura metafisica contemporanea, con le sue opere ha descritto un mondo

ricco di silenti spazialità. Un percorso condotto con ricerca stilistica carica di numerose emozioni sensoriali, dai toni tenui e delicati, nelle sue opere si avverte un senso di tranquillità, di pace, di raccoglimento meditativo, che ognuno di noi vorrebbe trovare in una quinta di ovattata spiritualità per riflettere. Le sue marine, assorte e silenziose, ci parlano e ci coinvolgono con grane forza espressiva. Raramente la quiete è turbata dalla presenza della figura; i suoi messaggi sono chiari. L’uomo ha bisogno di scandagliare la sua interiorità, di trasportare la sua dimensione intimista, in un contesto scenografico assolutamente perfetto per l’equilibrio e la sobria ricerca cromatica. Ho avuto modo di conoscere il Maestro Walter Lazzaro negli anni 70, nella sua Galleria Studio di via Brera a Milano: “mi soffermavo sempre, davanti la sua vetrina ad ammirare le opere raffiguranti le barche, finchè un giorno davanti all’ingresso mi chiese: tu chi sei? vedo che ti fermi spesso.... ed io risposi: sono uno studente Maestro, e amo moltissimo l’arte, in particolare le sue opere, indicandogli una tela con una barca solitaria bianca. Da quel giorno, ogni volta che passavo da quelle parti, era per me inevitabile passare a salutarlo, instaurando una fugace amicizia, che purtroppo con il passare degli anni si spense. Nel suo studio, si avvertiva pur con il caos di tele, libri e colori sparsi, un aria di raccoglimento, “Un invito alla solitudine” proprio come il titolo di un ciclo delle sue opere. La personalità di Walter Lazzaro era molto particolare: anticonformista e schivo delle platee, dolce e romantico dei suoi racconti, ricordi intrisi di poesie cromatiche. Le sue opere, ricche di materia, ombrati di luce particolarmente riflessa, costituiscono la sua ricerca dettata dallo studio e dal racconto dei luoghi dove ha vissuto parte della sua vita. Walter Lazzaro, rimarrà sempre nel cuore e nello spirito, di chi lo ha conosciuto, condivedendone il suo messaggio. Una sua ricorrente frase: “Amo il prossimo, ma coltivo la solitudine” (Francesco Chetta)

l’editore Francesco Chetta, con la figlia Sandra Lazzaro, Galleria Lazzaro by Corsi Milano TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 16


Arte Padova 2008 Francesco Chetta Stand Galleria Lazzaro by Corsi

Walter Lazaro “Barca e Mareggiata Olio su tela, cm. 50x70 1979 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 17


Walter Lazzaro

Roma 1914 - Milano 1989

Walter Lazzaro “Tre capanni” Olio su faesite, cm. 30x40 1974 Walter Lazzaro, è nato a Roma il 5.12.1914, dopo le scuole dell’obbligo, frequenta il Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti di Roma e nel quadriennio 1929-32 vince la borsa di studio governativa bandita per concorso tra gli studenti delle Scuole Artistiche di Roma. Nel 1937 è premiato dalla Reale Accademia d’Italia. Nel 1942 è premiato alla XXIII Biennale internazionale d’Arte di Venezia. Ha quindi un’intensa parentesi come attore teatrale e cinematografico, apprezzato da Blasetti e prescelto da Enrico Guazzoni per interpretare la parte di Raffaello Sanzio nel film “La Fornarina”. Nel 1943, tenente dei Granatieri, è portato in campo di prigionia in Polonia da dove rientrerà alla fine del conflitto. Riprende l’attività di pittore ed è invitato a numerose Quadriennali d’Arte di Roma. Dal 1950 è Perito d’Arte del Tribunale di Roma. La sua opera è via via sempre più apprezzata e lo dimostrano le innumerevoli Mostre Personali in Italia e all’Estero. Inoltre svolge l’attività di insegnamento, sin dal 1935, come docente di Pittura nel Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti di Roma, Carrara, Bologna, Milano-Brera e fonda e dirige il Liceo Artistico di Novara. Nel 1980 viene insignito dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica, ma non essendogli stato concesso di proseguire l’insegnamento, per raggiunti limiti di età, restituisce al Presidente Pertini il riconoscimento ricevuto. Muore a Milano per i postumi di un incidente stradale, il 3.3.1989. Archivio Walter Lazzaro Galleria Lazzaro by Corsi dir. Adriano Corsi, Via Cenisio, 50 Milano Tel. 02 36521958

Walter Lazzaro “Colloquio” Olio su cartone telato, cm. 23,1x44,8 1978 -Collezione privata G. Conte (Mi) TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 18


Foto: Courtesy Archivio Lazzaro by Corsi (Milano) Foto: Courtesy Archivio Lazzaro by Corsi (Milano)

Walter Lazzaro “Versilia silente” , Olio su cartone telato, cm. 35x50 1977

Walter Lazzaro “Siesta” Olio su tela, cm. 30x40 1971 - Courtesy Galleria Il Castello Milano TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 19


Walter Lazzaro “Terzetto” Olio su tela, cm. 50x70 1975 Foto: Courtesy Archivio Lazzaro by Corsi (Milano)

Walter Lazzaro ”Terzetto” Olio su tavola, cm. 14 x30 1974

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WALTER LAZZARO

Foto: Courtesy Archivio Lazzaro by Corsi (Milano)

il pittore del silenzio

Walter Lazzaro “Siesta” Olio su cartone telato, cm. 44,7x35 1979

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Grandi mostre 2018 GIORGIO DE CHIRICO

tra ironia ed empatia, in mostra la sua neometafisica

PALAZZO CAMPANA Osimo - Ancona a cura di Vittorio Sgarbi

1 GIUGNO 4 NOVEMBRE 2018 Giorgio De Chirico: tra ironia ed empatia, in mostra la sua neometafisica „La neometafisica di De Chirico in mostra a Osimo: dal 1 giugno al 4 novembre a Palazzo Campana sono esposte oltre 60 opere tra dipinti, disegni, sculture e grafiche provenienti dalla fondazione Giorgio e Isa de Chirico. L'esposizione, presentata dal noto critico Vittorio Sgarbi giovedì 31 maggio, ripercorre l'ultimo periodo di produzione artistica dell'artista italo-greco con soggetti simili a quelli del periodo metafisico ma reinterpretati in chiave ironica e divertita.“

Giorgio de Chirico “Le Muse inquietanti” olio su tela, cm. 97x66 1916-1918 Pinacoteca Arte Moderna di Monaco

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 22 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 22


Giorgio de Chirico “il trovatore” 1946

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 23 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 23


CASA EDITRICE

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Francesco Chetta editore

CATALOGHI MONOGRAFIE LIBRI D’ARTE

“esperienza... e professionalità al fianco dell’artista”

effeci Edizioni d’arte Sede Legale Via Vittorio Emanuele, 32 26841 Casalpusterlengo Lodi Tel. 340 5820407 mail. francesco.chetta@yahoo.it www.artecollezionismo.com P. IVA 06494940965 Iscrizione registro imprese N° 1464120 C.C.I.A. Lodi TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 24


ARTE COLLEZIONISMO

FRANCESCO CHETTA EDITORE

SINCE 1996

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Pittori e Scultori ddel 900

In vendita, nelle migliori librerie, e fiere d’arte contemporanea

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L’ANNUARIO professionale da molti imitato, e mai superato!!!

“Un Grande tra i Grandi dell’Arte” Francesco Chetta editore

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 25


Giorgio de Chirico

Giorgio de Chirico “ Piazza Souvenir d’italie” olio su tela cm. 60 x 75 anno 1925

Museo Mart Rovereto (TN) collezione L.F.

Museo Mart

Corso Bettini, 43 38068 Rovereto TN Informazioni Infoline 800-397760 orari e giorni di apertura Da martedì a domenica 10 - 1 Venerdì 10 - 21 Lunedì chiuso TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 26 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 26


Giorgio Morandi

Giorgio Morandi “Natura morta” olio su tela cm. 40,5x 45,5 anno 1950

Museo Mart Rovereto (TN) collezione Vitali 763

Museo Mart

Corso Bettini, 43 38068 Rovereto TN Informazioni Infoline 800-397760 orari e giorni di apertura Da martedì a domenica 10 - 1 Venerdì 10 - 21 Lunedì chiuso TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 27 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 27


ToroMarmoArt Travertino Neropag. del Belgioh 25x43x24 cm- 2013 TOP GALLERY Magazinee2018 28

Toro con le corna d'oro, Bronzo fusione a cera


GIANMARIA POTENZA

OLTRE SESSANTANNI DI ORIGINALE CREATIVITA' Il Maestro dai linguaggi sconosciuti

persa

I Gufi di Gianmaria Potenza TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 29


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Gianmaria Potenza

Italia - Venezia 1936

Gianmaria Potenza è nato a Venezia il 9 dicembre 1936. Compie gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Venezia sotto l’illuminata guida di Giorgio Wenter Marini. Praticando varie forme d’arte: spaziando dalla pittura alla scultura al mosaico. Il suo esordio lo vede presente gia dal 1952 esponendo alcune opere in una collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dove più avanti effettuerà la sua prima personale (1958). Nel 1954 e nel 1956, è invitato ad esporre alla Biennale d’Arte di Venezia, dove le sue opere saranno presenti successivamente nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009, 2013. Ha eseguito anche opere monumentali gigantesche, destinate a piazze giardini quali sedi di banche, chiese, navi, uffici pubblici e privati, alberghi, collaborazione con architetti di fama mondiale. Il suo estro creativo lo conduce a confrontarsi con una forma architettonica, nuova scavalcando i valori classici rappresentativi della oggettività figurale quale concezione temporale dello spazio e della forma. Nel 1968 da vita alla Vetreria La Murrina il cui design di arredi e oggetti e noto. Suoi sono alcuni arredi e paramenti Sacri per la Santa Sede al Pontificio di Paolo VI. Numerose esposizioni personali e collettive conducono l’arte di Gianmaria Potenza ad essere apprezzata e diffusa a livello Internazionale. Opere sue si trovano in importanti Musei e Collezioni pubbliche e private di tutto il Mondo. Ricordiamo il suo recente Tour espositivo svolto nel 2012, in Russia al Museo Erarta di San Pietroburgo dove le sue opere sono state oggetto di grandi apprezzamenti da parte di collezionisti, stampa e della critica.

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Artisti in primo piano a cura di Martha Gonzales Francesco Chetta Oxana Albot

Martha Gonzales

Francesco Chetta

Artisti in Primo Piano Dr.ssa Martha Gonzales - Montecarlo Principato di Monaco Attrice teatrale, critico e collezionista d’arte, curatrice di eventi in Costa Azzurra Prof. Francesco Chetta - Milano Editore, curatore e critico d’arte, esperto d’arte moderna e contemporanea Dr.ssa Oxana Albot - Moldavia res. a Genova Critico e storico d’arte, consulente expertise al Tribunale di Genova

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Oxana Albot


Gli Artisti

Ornella De Rosa

Antonella Laganà

Lucia D’aleo

Flora Castaldi

Marcello La Neve

Melinda Barwanietz Bezeredy

Ornella De Rosa Antonella Laganà Flora Castaldi Lucia D’aleo Melinda Barwanietz Bezeredy Marcello La Neve Pag. 34

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ORNELLA DE ROSA Elementi pittorici, che emanano lucentezza, immersi in un aura di puro colore. Le sue opere, hanno un intrinsego tono di poesia, che elevano la percezione visiva oltre il comune livello sensoriale. L’artista ci regala così le vibrazioni del suo animo, trasportandoci con spontaneità in una dimensione altra, fatta di colori, di sogni, di emozioni, e libertà. Un linguaggio artistico indubbiamente peculiare, e meritevole di plauso. Paolo Levi Palermo luglio 2018 Ornella De Rosa sin da piccola età, apprende da sua madre pittrice, i primi insegnamenti del disegno e del colore, che la condurranno nel suo grande percorso artistico. Dopo la maturità frequenta la libera accademia delle arti Wins di Brescia, dove approfondisce le varie tecniche artistiche e si appassiona alla rappresentazione della figura umana. Dal 2007 è socio fondatore della associazione Arteviva e dal 2010 diventa presidente. Organizza corsi e mostre d’arte e insegna disegno e pittura agli adulti e ai bambini presso la sede dell’associazione. Insegnante per il corso di disegno e pittura adulti-ragazzi dal 2011, Ornella De Rosa, inoltre è componente della commissione alla Scuola Civica di educazione permanente dal 2014. Recenti esposizioni e premi ricevuti 2018 Vincitrice Art Contest Biancoscuro Montecarlo. Premio Biennale Gran Targa Leone di San Marco Venezia. Premio ed Expo internazionale d’arte Van Gogh Complesso monumentale di Monreale. Ritratti di donna, a cura della fondazione Mazzoleni. Castello di Pagazzano, Bergamo. Premio Internazionale d’arte Castello di San Giorgio, Lerici. Biennale delle Nazioni di Venezia Scuola grande della misericordia Venezia. Biennale di Pistoia Selezione ed esposizione, Antichi Magazzini del Sale Pistoia, a cura di Brigata del Leoncino XXI° Collettiva d’arte a Palazzo, a Galleria Farini Bologna. Ornella De Rosa Grand Prix des Arts Visuels 2016 Hotel Palace Cannes

Ornella De Rosa “Il giardino dei ricordi” acrulici su tela, cm. 80x80

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Giochi di luce acrilici su tela, cm. 80x90 2018


Contatti E Mail: ornella627@gmail.com

Artisti in Primo Piano

Ornella De Rosa “E la mente vola� acrilici su tela, cm. 70X120 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 35


Emozioni silenti

Antonella Laganà

Antonella Laganà è calabrese di sangue e toscana di adozione. Nasce a Reggio Calabria, ma a due anni e mezzo il padre Francesco, medico e poeta e la madre Stella, professoressa di Scienze Naturali la condussero a Piombino, regno di Elisa “la Baciocca“ sorella di Napoleone. In questa terra etrusca di mare, rocce , ferro e fuoco delle raffinerie, ha frequentato il Liceo Classico, terminato all’età di diciassette anni. Ha avuto come insegnante di italiano e latino il Prof. Elvio Natali, grande umanista e poeta, padre di Antonio Natali, ex-Direttore degli Uffizi. Era bambina quando al ri- Antonella Laganà “Eterno incanto” acrilici su tela, cm.100x100 2018 storante incontrò Giorgio de Chirico e c’era anche il critico d’Arte Giorgio Falossi, allievo della mamma. Dopo la laurea in Lettere a Pisa, per 33 anni ha abitato a Firenze di fronte al Giardino Corsini. Firenze , la città d’arte che brucia l’ anima, dove i più grandi Maestri hanno illuminato l’umanità, è stata per Antonella una scuola severa di bellezza, armonia e perfezione formale e là ha seguito all’Accademia di Belle Arti i liberi corsi di Nudo. A Firenze ha frequentato anche Medicina e Scienze Politiche, la prima bottega di Gassman e per due anni al Teatro della Pergola i corsi di Drammaturgia di Edoardo De Filippo. Dal 1993 i suoi quadri sono stati esposti in prestigiose mostre personali e collettive a Roma, Parig,Venezia, Firenze,Londra Ginevra, Bruxelles, Cannes Montecarlo, Madrid, Berlino, lnnsbruk, Honfleur, Forte dei Marmi, Viareggio, Livorno, Pisa, S.Marino, Forlì, Padova, Reggio Emilia, Caerano S. Marco TV, Taormina, Napoli, Spoleto, Palermo. Antonella Laganà ha esposto In Giappone, alla Rassegna Universale di Shangai Padiglione francese, all’Expo di New York e nel 2012 al Porto di Jaffa a Tel Aviv in lsraele. Nel 2004 ha partecipato a Parigi al Salon d’Automne e poi, lnvitata dalla Presidente Dominique Chapelle, dal 2005 al 2O12 al Salon des Artistes lndepéndants al Grand Palais. Antonella Laganà “Bonjour” acrilici su tela, cm. 23x30 2018 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 36


Artisti in Primo Piano

Antonella Laganà “Dieu seul le sait” tecnica mista su tela, cm. 70x100 2017

Antonella Laganà “Illuminazione” acrilici su tela, cm. 70x100 1997

Contact Mail: info@laganaantonella.it

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Flora Castaldi “Poétesse de la nature”

Un Artista eclettica Flora Castaldi, “Lirica Poetetessa della natura”, abbina le sue opere a leggende, e poesie, la sua opera poetica appare accanto a grandi nomi della letteratura. Flora, una tecnica, uno stile ... Flora ha sviluppato una tecnica unica e originale che si globalizza sotto il termine generico “Cosmogeology” composto da particelle infinite l’opera vive in rilievo con i suoi strati, le sue erosioni, le sue particelle in movimento prendono forma in sedimenti marini, terrestri, celesti.Le opere di Flora sono presenti sul mercato dell’arte dal 1983, e arricchiscono molte collezioni pubbliche e musei privati, in Francia, Stati Uniti, Canada, Spagna, e Italia. Flora, une Technique, un Style... Flora a mis au point une technique unique et originale qu’elle globalise sous le terme générique de “Cosmogéologie” composée d’infinies particules l’oeuvre vit en relief avec ses strates, ses érosions, ses particules en mouvement et prend forme en des sédimentations marines, terrestres, célestes... L’oeuvre de Flora est présente sur le marché de l’art depuis les années 1983, elle enrichit de nombreuses collections publiques, privées musées,France, USA, Canada, Espagne, Italie. Exposion: Europe, Japon, USA, Canada, Brésil, Emirats Arabes Unis, Russie, Toulouse, Paris, Bordeaux, Lyon, St.Etienne, Nice, Aix en Provence, Marseille, Albi, Nîmes, Béziers, St.Malo, La Rochelle, Cannes, Monaco, Rome, Parma, Florence, Bologne, Milan, Venise, Bruxelles, Genève, Osaka, Los Angeles, Boston, New York, Montréal, Rio de Janeiro, Barcelone, Munich , Innsbruck, St.Petersbourg, Sharjah. Membre associé de sociétés savantes, académiques: Médaillée Arts Sciences Lettres, Sociétaire: Société Nationale des Beaux Arts. Membre d’Honneur musée Abelló (Espagne), Sociétaire: Poètes et Artistes de France Maestro d’Arte Benemerito Sociétaire Honoraire de l’Académie Culturelle Internationale: Italia In Arte Brindisi Italie, Chevalier de l’Ordre Académique du Verbano. Milano Art Gallery Italy, Art Expo Gallery Italy, Crisolart Gallery Barcelone Espagne, Excellence Art Gallery Marbella, Espagne, Agora Gallery New York U S A. Artiste éclectique, Flora Poète: assortit son oeuvre peinte de légendes, de poésies. Les textes de Flora sont édités dans de nombreuses collections anthologiques et ouvrages spécialisés, en France, Italy. A ce titre, son oeuvre poétique figure aux côtés de grands noms de la littérature. Contact Mail: artisteflora@gmail.com

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Flora Castaldi “Univers Galatique 3” tecnica mista, cm. 116x80 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 38


Artisti in Primo Piano

Flora Castaldi “Pousseries d’etoiles” dittico, tecnica mista, cm. 108x153 2017 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 39


Lucia D’Aleo Intime visioni Lucia D’Aleo dipinge da quando era una ragazzina, affascinata dai dipinti di Van Gogh e dai colori della sua terra la Sicilia, che definisce l’anima dei suoi quadri. Da quando è in pensione studia arte pittorica per migliorarsi. Le sue opere sono ad olio su canvas e su wood, colori che predilige anche se nel tempo ha scoperto gli acquerelli, le tempere, i pastelli ad olio. Essendo di origine Siracusana non trascura la pittura su carta da papiro tipico della sua città, e particolarmente apprezzati sono i suoi balconi: e vedute tipiche di Siracusa tanto familiari all’artista. Dal 2012 ad oggi ha realizzato 12 mostre personali e 26 mostre collettive. Ha vinto il premio Mercurio d’oro nel 2016, due attestati con relative medaglie partecipando ad Arte e Cultura nel 2016, targa di merito presso Varazze 2016 e Savona 2016 targa di merito Arte e Cultura 2017, il terzo premio di valutazione creativa presso la “Factory Globalart”. Ha superato la selezione con rilascio del relativo attestato con; Vittorio Sgarbi, Indoni Ranieri , Ennio Calabria, Anna Rita Delucca, Armando Principe, Rita Pedovesi etc per partecipare ad Arte Salerno I premio internazionale associazione culturale Artetra. Ha attestato dell’accademia Seac di Veroli(FR) di Luciano Costantini per ammissione dopo selezione alla premiazione Art-e 2017 Accademia Seac con presidente onorario Ennio Morricone. Ha superato la selezione Gli artisti, della collezione Sgarbi, Galleria collezione Sgarbi presso la Villa Cavallini. Selezionata al Premio Van Gogh 2018 International Art Exhibition Monreale dal 14 al 22 Aprile Premio internazionale Cristoforo Colombo Genova, presso l’Acquario di Genova con schermo 3D, Giugno 2018

Lucia D’Aleo “Volti di donna” olio su tela, cm. 50x70 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 40


Artisti in Primo Piano

Hanno scritto di lei: L’Arte di Lucia D’Aleo si coniuga con l’intima visione della realtà, attraverso percorsi visivi e un caldo cromatismo materico, che determina una lirica espressione, formulata di candida freschezza tonale. Francesco Chetta

Radicale timbro, il suo , che spreme e isola pervicacemente l’ultimo impressionismo: la D’Aleo scova il cielo della pittura con una luce implacabile, che snida e fruga la più piccola zona morta della tela. Un mmagine , dunque, dall’oggetto prelevata nella luce, senza aggettivi e senza orpelli, pura come concerto. La sua forza è nell’essenziale; più che di sintesi, la sua arte è di semplificazione. Stefano Santuari ​ Accantonati i fiori , l’artista ha pensato bene di iniziare a dipingere immagini di comparti urbani e di palazzi storici, usando come tela il papiro, riuscendo ad ottenere risultati di una eleganza sorprendente. Renzo Simoni ​ Un’ artista che fa della vita il proprio soggetto grazie ai molteplici motivi di genere che costellano la sua galassia di pittrice. Per lei le cose sono li basta solo vederle per raccontarle come se le sue mani fossero traduttrici di cronaca pittorica e il suo cuore distributore di colore , più o meno materico, a seconda della suggestione che il momento catartico suggerisce e impone. Gastone Ranieri Indoni ​ Per avere saputo parlare al cuore con l’invisibile linguaggio dell’anima. Grazie per avere contribuito ad elevare l’arte del nostro tempo attraverso l’immortalità di un’emozione condivisa. Veronica Nicoli

Lucia D’Aleo “Mira” olio su tavola, cm. 50x50 2018 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 41


Melinda Barwanietz Bezeredy Melinda Barwanietz Bezeredy, è nata a Zalaegerszeg, in Ungheria, nel 1956. Ha studiato a Budapest, dove ha perfezionato la scuola elementare e diplomata, e due anni di studio grafico artistico a Budapest. Ha ottenuto la sua istruzione di alto livello) in ritratto, nudo e grafica in Germania. La sua insegnante era Marin Else, ex studente di Henry Moore, che incoraggiava i suoi studenti a rispettare le rigide regole, sforzandosi di ottenere risultati artistici.

Melinda “Rhapsody” pastello-schalk rosa La sua produzione artistica consiste in grafica, carbo, pastello, gesso e gomma da masticare. Ritratti femminili allegorici, design, fiori e siluettes. Durante il suo periodo sperimentale di tre anni, l’artista è riuscito a elaborare una tecnica assolutamente nuova, finora sconosciuta. Lei creta i suoi disegni con il gesso, con alcuni movimenti improvvisi e linee diagonali ventilate. Il movimento arioso non ha successo, deve ricominciare da capo, poiché qualsiasi cancellazione o correzione è vietata, la carta deve rimanere pulita! Questo lavoro è una grande sfida, richiede molta pazienza, grazie alle immagini sono sempre interessanti, dinamiche, emozionanti e mistiche. .

Melinda “Intuito” pastello-schalk rosa TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 42


Artisti in Primo Piano

Melinda Nuova Vita “ Grafite - pastello black chalk TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 43


Visioni poetiche

Marcello La Neve da Windlesham (GB), è un Artista, di cui si è interessata la critica nazionale, specialmente negli ultimi anni. Pittore ricercatissimo ed applaudito dal mondo dello spettacolo, ha all’attivo migliaia di opere, distribuite in gallerie importantissime dell’Unione Europea. Ha realizzato i ritratti di: Anna Oxa, Rossana Casale, Patty Pravo e Michele Zarrillo ed il 6 maggio 2015, ha fatto dono di una sua opera, intitolata: “Rosa Mistica”, a Sua Santità Papa Francesco. Attualmente vive e lavora a Cerisano, in provincia di Cosenza, Città nella quale, ha conseguito la Maturità Artistica, nel Liceo Artistico Statale ”Umberto Boccioni”. Innumerevoli sono i Premi conseguiti, nonchè i riconoscimenti, che lo hanno collocato meritatamente sul podio artistico internazionale.

Marcello La Neve

Marcello La Neve “Enigmatica bellezza” olio su tela, cm. 50x70 2018

“Straordinaria gestualità con squillante fantasia creativa quella di Marcello La Neve, pittore di chiare visioni poetiche. Le sue opere, ci seducono enormemente con smagliante e conciso cromatismo costruttivo. La sua marcata segnica compositiva, è ancor più accentuata dal gusto tonale che l’artista incide nei suoi lavori, note quest’ultime, che emergono attraverso, la sequenziale e meditata lettura dell’opera. Marcello La Neve, artista dotato di un attento filtro creativo, attraverso il suo personal estro poetico/surreale, percorre il suo olimpo artistico odierno, quale silente portavoce delle sue recondite emozioni. Buona la conoscenza tecnico formale, desunta attraverso un miticoloso studio e ricerca, negli anni di attività artistica. Un’Artista Marcello La Neve, in grado di offrirci sempre melodiche sensazioni, dove ogni tocco materico avvertibile nelle sue opere, rivive le sue reminiscenze emotive, e sentimenti interiori, che a loro volta, alimentano sempre più, la sua energia creativa, esaltando la sua personale stesura cromatica. Francesco Chetta

Alcune delle sue numerose mostre: Padiglione Ambasciata della Biennale di Venezia “Masa” Metro Manila, Filippine Mostra presso la Santa Sede Ambasciata della Repubblica dell’Iraq Roma Galleria d’Arte “La Pigna” Roma GAM Galleria Civica d’Arte Moderna Torino Triennale dell’Arte Moderna Town Hall, Looe (Cornwall) Museo d’Arte MAC Argentina.

Critici

F. Chetta, G. Falossi, P. Pellegrino, M. Belgiovine, R. A. Piperno, R. De Salvatore, F. De Gregorio, V. Napolillo, P. Levi, M. Aiello, C. Brunetti, N. Giove, F. Nimpo, M. Legato, P. Solano, M. Vitiello, M. Miulli, C. Gisoldo, S. Genise, A. D’Atanasio, e molti altri.

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Marcello La Neve “Bilocazione” olio su tela cm. 80x80 2016


Artisti in Primo Piano

Marcello La Neve “Bellezza filosofica� olio su tela cm. 50x70 2017 Contact Mail: m.laneve66@libero.it

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“Un sogno, diventato realtà”

Ristorante Il Capriccio di Vieste

Il raffinato ristorante è situato nel caratteristico e suggestivo porto di Vieste, qui potrai gustare in armonia della particolare atmosfera marina il pesce fresco, e le numerose varietà dei frutti di mare, piatti unici, elaborati con grande passione dai vari cuochi in cucina, il tutto naturalmente sotto la preziosa e costante supervisone dello Chef Leonardo Vescera, di recente ha prestato, su invito, la sua nota professionalità al Festival del Cinema Venezia In estate si ha la possibilità di cenare sul pontile di Vieste Ormeggi dove arrivando per mare, si puo ormeggiare preventivamente telefonando alla direzione, per riservare il posto. Le serate estive al ristorante il Capriccio di Vieste, sembrano non terminare mai, tutte le sere si alternano gruppi musicali e Deejay, che allietano con intrattenimento musicale la clientela del ristorante. All’interno e nella veranda fuori del bar, oltre a gustare ben rilassati sui confortevoli divani, deliziosi Cocktail preparati da esperti barman, ho piccoli spuntini del

Il giovane e promettente Maitre di sala, Luca Martella, con la sig. Barbara Corso, assistente alla sala, del rinomato ristorante.

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Ristorante

il Capriccio Restaurant - Wine bar - Sushi bar - Cocktail bar ... un capriccio! da togliersi, cena sul pontile del porto di Vieste

RISTORANTE IL CAPRICCIO PORTO TURISTICO VIESTE (FG) GARGANO

Por to di Vieste WWW.ILCAPRICCIODIVIESTE.IT - INFO@ILCAPRICCIODIVIESTE.IT TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 47 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 47


GIACOMO ROSSIGreat Contemporary Artist Giacomo Rossi è nato a Sassuolo il provincia di Modena nel 1944, dove vive e lavora. Diplomatosi all’istituto tecnico industriale F. Corni di Modena, negli anni ‘80 frequentando per passione l’ambiente artistico dove ha modo di conoscere artisti contemporanei, che influenzeranno positivamente il suo percorso artistico creativo, contestualmente liberando le sue recondite emozioni che svilupperà con grande libertà compositiva nelle sue opere, elaborate con tanta singolare creatività. L’artista confrontandosi sempre più con la critica che ne avvalla positivamente il suo operato, è presente a importanti rassegne e manifestazioni artistiche, partecipa a mostre collettive ed importanti personali in varie città italiane. “Nelle opere di Giacomo Rossi si avverte quella lirica sensazione concettuale dominata dalla pura informalità astratta, sconfinando oltre i canoni accademici dell’astrattismo pittorico. Rossi crea nelle sue opere ornati materici sublimati dalla sua libertà gestuale, inserendo nel contesto prospettico dell’opera il suo messaggio emozionale scandito con timbri - cromatici abilmente stesi con la tecnica del “dripping” evidenziandone i primi piani con valide campiture dai toni accesi e fortemente contrastati. L’espressione materica che possiamo notare ne genera forza e struttura alla ritmica visiva dell’opera; ed è essenziale per l’artista Rossi, per comunicarci i suoi reconditi sentimenti e concetti riflessivi conducendo l’osservatore a condividerne questi valori. Francesco Chetta

Giacomo Rossi “Alla ricerca di nuovi pianeti" tecnica mista su tela, cm. 140x70 2018 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 48

Artista segnalato da top gallery


Emotions from the cosmos

Giacomo Rossi “Emozioni dal cosmo" tecnica mista, cm. 70x100 2017 “Bravissimo artista Giacomo Rossi, nella sua inconfondibile tecnica ormai consolidata dalle materiche evoluzioni, che ci descrivono il suo stato d’animo. Una ricerca superlativa, con spiccate note di fantasia creativa, che ci comunicano attraverso il segno cromatico, una dinamica descrizione dei suoi sentimenti e delle sue emozioni, guidate dalla forza gestuale della sintesi compositiva.” Michel Verdant

Giacomo Rossi “Guardando all’insù" tecnica mista, cm. 80x90 2017 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 49


SPECIALE FIERE

Fiere di Padova

A R T EP

16 - 19 NOVEMBRE 2018

XXIX° MOSTRA MERCATO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ArtePadova 2018 è organizata da

NEF

Nord Est Fair

Padova Italia +39 0498800305

photos archivio effeci

www.artepadova.org

Uno dei due grandi padiglioni di ArtePadova, Padiglione 8

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 50 Padiglione 8 ArtePadova 2014 foto archivio effeci


PADOVA

Si avvicina ai 30 anni di successi! Sarà un traguardo importante, quello dei 30 anni per il patron Nicola Rossi, che suggellerà il prossimo anno, con un fitto calendario di eventi speciali. ArtePadova, la mostra-mercato d’arte moderna e contemporanea, nasce nel 1988, si svolgeva nei padiglioni 4 e 5 di Padova Fiere, nel corso di tutti questi anni, non ha deluso i collezionisti ed espositori, in quanto ben strutturata, sempre ricca di sorprese e novità. Cinque giorni all’insegna della cultura e dell’investimento nell’arte si daranno appuntamento un numero considerevole di operatori, visitatori, investitori e collezionisti provenienti da ogni angolo di Italia ed Europa. Circa 200 espositori, selezionati tra le più importanti e rinomate gallerie d’arte nazionali, e tra i migliori artisti italiani e stranieri, offriranno a tutti gli appassionati un’ antologia di opere come sempre di altissimo livello. Un ringraziamento a tutto lo staff della Nef. Nel corso di questi anni, Arte Padova, è cresciuta sempre più, sia sul livello espositivo, che qualitativo, con un crescente numero di rinomate gallerie presentate, qualificandosi a livello nazionale tra le migliori vetrine dell’arte moderna e contemporanea. Arte Padova ha sempre saputo presentarsi al collezionismo con una nutrita serie di valide e rinomate gallerie, con opere di artisti storici. Ricordo con enorme piacere la mia prima visita nel 1994, nei vecchi padiglioni 4 e 5, rimasi così soddisfatto, al punto di condurmi ad essere presente gli anni successivi con la mia ex galleria New Art Promotion. F. C.

ArtePadova 2009 Gianmaria Potenza

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2018 PADOVA 2012

29° 23 Mostra Mercato d'Arte Moderna e Contemporanea a

- 19 NOVEMBRE 916- 12 FIERA DI PADOVA - Via Niccolò Tommaseo ORARIO: Venerdì, Sabato, Domenica ore 10.00-20.00 - Lunedì ore 10.00-13.00

www.artepadova.org Segreteria Organizzativa: Nord Est Fair +39.049.8800305

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Azur Magazine 2017 pag. 129


Nicola Rossi e Francesco Chetta ArtePadova 2009

Arte Collezionismo - ArtePadova 2008

Francesco Chetta editore presente

ARTEPADOVA dal 1997

ArtePadova 2008 Galleria Lazzaro by Corsi l’editore F. Chetta con Sandra Lazzaro Foto Copyright Archivio effeci edizioni

ArtePadova 2008 Il Prof. Segato critico e storico d’arte, con la gallerista e critico d’arte Mariarosaria Belgiovine.

ArtePadova 1999 Stand New Art Promotion di Francesco Chetta, con Arricivida, Cibra, Segato e Belgiovine, Arte Padova 2009 Athos Faccincani e Mariarosaria BelgiovineTOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 53


TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 54


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AZUR Reportage Les artistes choisis pour vous

édités par Francesco Chetta et Martha Gonzales

DiDiF Daniela Delle Fratte

Reconditi silenzi della natura

“Malinconia” acrilici su tela, cm. 100x80 2018 ...”Una paesaggistica delicata e d’effetto quella dell`artista, una paesaggistica moderna che rinfranca la vista dell’astante rendendolo indirettamente partecipe di un’esperienza quasi sensoriale. La sua pittura è ispirazione pura, e capacita di godere ancora del concetto di meraviglia e di avere quel desiderio inappagabile di condividerlo con il mondo: per Daniela Delle Fratte la pittura è tutto questo; comunicazione ed empatia le permettono infatti di seguire il suo istinto dando vita a dipinti di grande talento. Ma ciò che la contraddistingue allo stesso tempo, è la sua capacita di rendersi libera come artista, da dettami e stilemi che spesso il panorama contemporaneo forza a considerare necessari, e nonostante questo, la sua produzione artistica rimane incredibilmente bella. Tra sentieri, boschi, cieli tersi e atmosfere che si avvicinano al surreale e all’onirico, la Delle Fratte si libra al di sopra di tutto e con eleganza segnica e un gesto pittorico gentile, lascia il segno attraverso i suoi lavori bucolico esempio di un desiderio di tornare alle cose semplici e a riconsiderare il rapporto uomo-natura.”... Paolo Levi TOP GALLERY Art Magazine 201856pag. 56 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag.

“Una singolare poetica naturalistica, è facilmente riscontrabile, nelle opere dell’artista Daniela Delle Fratte, pittura dalla quinta compositiva, di chiaro linguaggio surreale magico, incondizionata dal suo grande talento artistico. Una ricerca condotta dalla sua grande umiltà spirituale, che gli permette di esternare con grande facilità, la sua fantasia creativa. Daniela Delle Fratte, ci stupisce con la sua forte ed incisiva gestualità, ripercorre sentimenti interiori, che la conducono con assoluta scioltezza compositiva, ad offrirci infinite sensazioni visive, che ne sottolineano i forti valori della sua energia comunicativa. La particolare tecnica, che possiamo osservare nelle sue opere, ci descrive l’indiscusso amore, e il suo percorso in fase evolutivo, attraverso armonie tonali alchimicamente ben miscelate, che rivelano alla naturale visione del dipinto, una sequena di intimi messaggi emotivi.” Francesco Chetta ...”Una gestualità descrittiva, quella di DiDiF, che ci conduce a scandagliarne la sua personale intima identità artistica, rilevandoci così tutta la sua grande fantasia creativa, con silenti messaggi interiori, rivolti alla natura, una melodia cromatica, espressa con suggestive sequenze ed effetti di luce, che si alternano nella composizione delle sue opere.” Martha Gonzales

Foto a destra, “L’estasi della saggezza” acrilico su tela, cm. 70x100 2017


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DiDiF “luce di speranza” acrilico su tela, 35x50 2015 Biografia DiDiF nome d’arte della creativa artista romana, Daniela Delle Fratte. Frequenta il liceo scientifico e poi Sociologia alla Sapienza di Roma, dove vive e lavora. Il suo amore per la natura la conduce verso un’improvvisa ispirazione al dipingere, l’importante non è solo l’immagine visiva di ciò che rappresenta ma le sensazioni emotive che trasmettono le sue opere poiché il suo scopo è: indagare, confrontare e di seguito rappresentare i sentimenti umani con i fenomeni della natura. Ha deciso di rendere pubbliche le sue opere nel momento in cui ha preso coscienza che non parlavano solo di lei ma dei paesaggi dell’anima di tutti noi.

DiDiF “Le rughe del cuore” acrilico su tela, 35x50 2015

DiDiF

Artista segnalato da top gallery

GALLERY Art Magazine 2018 TOP TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 58 pag. 58

DiDiF “Il sentiero della fiducia” acrilico su tela, cm. 70x100


TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 59


Omaggio a SERGIO ROSSI 1937 - 2003

Una vita dedicata all’arte Sergio Rossi è stato un artista dall’animo umile, ma sopratutto cordiale e socievole, mai polemico sempre sorridente e comunicativo. Sergio Rossi ci svela con le sue poetiche visioni, un realismo magico, carico di un particolare filtro compositivo, evidenziato con sobria sintesi attraverso pochi elementi inseriti, nell'opera da lei eseguita, facendo emergere dalla visione attenta dell’opera, una sinfonia naturalistica ovattata, illustrata con allegra sintesi nella stesura dei colori, tutto ciò, reso attraverso vibranti accenni di reconditi pensieri, ed emotivi ricordi, del suo passato. La capacità espressiva di Sergio Rossi, si evidenziava sopratutto, nelle sue silenti marine realizzate essenzialmente con profonda sintesi, del segno nell’ornato compositivo, inserendo tasselli di personale emozione. Una pittura così sobriamente elaborata, che sconfina al di fuori dei classici schemi di scuola accademica, ma frutto della sua innata fantasia pittorica, libera da qualsiasi conduzione schematica formale. ...”avevamo in comune con il caro amico Sergio, Il grande amore per l’arte, in particolare le “marine”, artista di grande e profonda umiltà, che contraddistingue il vero Artista dal Pittore: Sergio riportava sulle tele solo recondite emozioni della sua vita. Dipingere per Sergio significava, liberarsi dagli affanni quotidiani, scrivere attraverso il segno e il colore tracce dell suo passaggio, un sussurro sinfonico di note cromatiche, che davano vita alla sua espressione pittorica.”... Sergio ti ricorderò sempre così!!! Francesco Chetta

Sergio Rossi “Vele rosse sul canale” olio su tela, cm. 40x60 2001 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 60


Sergio Rossi, nato a Mercato Saraceno, sin da giovane ha dimostrato il suo grande talento creativo verso l’Arte. Numerose le sue presenze nelle mostre nazionali ottenendo significativi apprezzamenti della critica. Qualificati premi suggellano il suo impegno artistico nei numerosi anni di esposizioni. Sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.

Sergio Rossi “Canale di Burano” olio su tela, cm. 40x60 Archivio opere el maestro Sergio Rossi Avv. Dott. Roberto Rossi Milano

Sergio Rossi “Marina” olio su tela, cm. 40x60

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Guikni Rivera

Guikni Rivera “Elasticità dimensione” olio su tela, cm. 80x100

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La Poesia del passato

Guikni Rivera “Il giardino del mio amore” olio su tela, cm. 60x40

Guikni Rivera, ci svela con le sue poetiche visioni, un realismo magico, fatto di sole e sgargiante cromatismo, in particolare usi e costumi del Messico, sua citta natale rivolgendo attenzione ad un “lirismo cromatico” evidenziato dalla sobria sintesi, del segno dell'anatomia della figura, attraverso pochi cenni compositivi, ciò nell'opera da lei eseguita, fà emergere tutta la freschezza e spontaneità, una quinta ovattata, illustrata con allegra sintesi dei colori, con vibranti accenni di reconditi pensieri, che attirano lo sguardo dell’attento osservatore delle sue performanti opere. La capacità espressiva di Guikni Rivera, è constatabile, nel saper descriverci, con profonda sintesi, atmosfere di assoluta emozione. Francesco Chetta

Una pittura elaborata al di fuori dei classici schemi accademici,

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Truka Red ceramica, smalti e oro, cm. 30 2013

GIORGIO LAVERI


Peter Hide

TO LOVE MONEY OVER EVERYTHING! -NAKED- tecnica mista e banconote su tela cm 50x50x2,5 - 2016

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FONTANA BONALUMI MANZONI CASTELLANI

OLTRE LA PITTURA

di Francesco Poli

Quattro grandi Artisti della scena artistica milanese degli anni 50/60 Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, questi artisti, in stretta interrelazione con le esperienze europee e americane più avanzate, sono tra i principali esponenti italiani di quel processo di cambiamento che contribuirà in maniera decisiva all’affermarsi di una nuova fase delle ricerche plastiche. Di questa svolta radicale che avrà sviluppi in molte direzioni (dal coinvolgimento diretto dello spazio e dei materiali della realtà, con modalità minimaliste e processuali, all’intensificazione dei rapporti fra arte e vita fino a forme estreme di concettualizzazione) viene messo a fuoco qui un aspetto specifico della produzione di cruciale importanza e cioè quello della produzione di opere realizzate non solo con materiali “classici”(tele colori) ma anche con elementi e procedure sperimentali. Sono opere che si proponngono di andare n“oltre la pittura” nel senso del superamento di una concezione tradizionale della pittura, in particolare quella informale allora dominante (che gli americani definivano “Painterly”) caratterizzata da un enfatizzazione delle Lucio Fontana “Concetto spaziale” idropittura su tela rossa cm. 46 x 38 1962 pulsioni soggettive e dell’espressività individuale e delle valenze esistenziali. Questa innovazione avviene in direzione di un’ inedita apertura della superficie alla concreta dimensione dello spazio tridimensionale, di un raffreddamento degli effetti strettamente pittorici in chiave monocromatica e di una accentuazione della percezione del quadro come oggetto fisico. Precursore indiscusso è Lucio Fontana la cui opera va ben al di là dei limiti di un inquadramento nella tendenza informale. Fin dagli anni ’30, nella sua complessa ricerca, vitalmente tesa a sperimentare nuove soluzioni plastiche, si possono (molto in sintesi) individuare due componenti di fondo che vengono sviluppate nel tempo con assoluta libertà, contemporaneamente e in dialettica fra loro, sempre all’interno della sua concezione spazialista: quella con valenze neobarocche e decorative, e quella più riduttiva e ‘concettuale’ che privilegia tendenzialmente il monocromo con interventi di buchi e tagli di natura più essenziale. Ed è, in particolare questo genere di lavori che influenza maggiormente gli artisti della generazione più giovane come Manzoni, Castellani e Bonalumi, che considerano Fontana un maestro e con cui espongono in molte occasioni. Anche se di breve durata, l’esperienza che riunisce in modo emblematico questi artisti (insieme ad altri, tra cui il gruppo internazionale Zero) intorno ad una problematica di ricerca radicalmente nuova ed è quella della rivista milanese Azimuth, fondata nel settembre del 1958 da Castellani e Manzoni (con la collaborazione di Agnetti) che uscirà in soli due numeri. Tra i testi pubblicati, oltre a quello di Guido Ballo dedicato a Fontana (il solo di carattere monografico) i più significativi sono le dichiarazioni programmatiche di Castellani, Continuità e nuovo, e di Manzoni, Libera dimensione (entrambi nel n. 2, 1960) TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 66


Zero) intorno ad una problematica di ricerca radicalmente nuova ed è quella della rivista milanese Azimuth, fondata nel settembre del 1958 da Castellani e Manzoni (con la collaborazione di Agnetti) che uscirà in soli due numeri. Tra i testi pubblicati, oltre a quello di Guido Ballo dedicato a Fontana (il solo di carattere monografico) i più significativi sono le dichiarazioni programmatiche di Castellani, Continuità e nuovo, e di Manzoni, Libera dimensione (entrambi nel n. 2, 1960) e l’importante contributo del critico Udo Kultermann, Nuova concezione della pittura. Lo scritto di quest’ultimo è in stretto rapporto con la fondamentale mostra “Monocrome Malerei” (Kunstmuseum di Leverkusen, 1960), in cui il critico presenta le più significative espressioni di pittura monocroma con opere di molti artisti tra cui Yves Klein, Ad Reinhardt, Arnulf Reiner, Otto Piene, Jef Verheyen, Fontana, Manzoni e Castellani. Il più giovane Bonalumi non è presente anche se va sottolineato che i tre artisti già dal ’58 -’59 fanno gruppo presentandosi insieme in un ciclo di mostre alla Galleria Pater di Milano, alla Galleria del Prisma di Milano, alla Galleria Appia Antica di Roma, ed alle Gallerie Casper di Losanna. Per precisare qui, sia pure brevemente il senso della ricerca di Castellani e Manzoni, possiamo partire proprio dai loro testi pubblicati su “Azimuth”. Castellani, nella sua mirata analisi dell’arte delle avanguardie, colloca come punto di riferimento iniziale e fondamentale della sua idea di “nuova concezione artistica” l’opera di Mondrian: “… iniziando a considerare l’opera d’arte come oggetto autonomo a se stante, le nega implicitamente la funzione del rappresentare (…) Mondrian dà perciò l’avvio a una dinamica dialettica il cui sviluppo, reso possibile dall’apporto di esperienze anche contraddit-

Agostino Bonalumi “ Rosso “ tela estroflessa e acrilico cm. 80 x 60

torie, porta oggi all’affermazione delle possibilità di una forma d’arte ridotta alla semanticità del suo linguaggio …” è questa forma d’arte, lontana da ogni connotazione soggettivistica, per Castellani > può basare su un solo criterio compositivo possibile “non implicante una scelta di elementi eterogenei e finiti”. Questo criterio è “il solo che, attraverso il possesso di un’entità elementare, linea, ritmo, indefinitamente ripetibile,

superficie monocroma, sia necessaria per dare alle opere stesse concretezze di infinito e possa subire la coniugazione del tempo, sola dimensione concepibile, metro e giustificazione della nostra esigenza spirituale”. Castellani realizza la sua prima Superficie (Superficie nera in rilievo) nel 1059, adottando una tecnica particolare che rimarrà costante, con variazioni relative, in tutti gli sviluppi successivi della sua ricerca, anche nei lavori che coinvolgono in forma più ampia la dimensione ambientale (tele sagomate, angolari, dittici, trittici, e veri e propri ambienti). 20080 x 60 2009, Per creare le sue superfici trapuntate a modulazione tridimensionale variata ma tendenzialmente seriale, l’artista utilizza dei chiodi piantati e disposti in modo ordinato nella parte retrostante la tela. Questo procedimento operativo, che evidenzia la specifica fisicità del supporto, è finalizzato principalmente alla definizione concreta di una fredda strutturalità spazio – temporale e non alla stimolazione di effetti ottico – percettivi nel senso dell’arte programmata.

Enrico Castellani “Superfice rossa“ acrilico su tela

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Ogni opera è sempre rigorosamente monocroma: nera, rossa, gialla, con argento o alluminio, e soprattutto bianca. “il bianco - ha dichiarato l’artista in una intervista del 1983 – per me non è un colore, ma l’assenza di colore. Il bianco è il colore, ovvero il non colore, che rende più sensibile questa oggettivazione.” E veniamo ora a Manzoni e al suo testo Libera dimensione, in cui l’artista giustifica così la realizzazione dei suoi Achromes e delle sue Linee: “il verificarsi di nuove condizioni, il proporsi di nuovi problemi, comportano, con la necessità di nuove soluzioni, nuovi metodi, nuove misure (…) Per questo io non riesco a capire i pittori che, pur dicendosi interessati ai problemi moderni, si pongono a tutt’oggi di fronte a un quadro, come se questo fosse una superficie da riempire di colori e forme, secondo un gusto più o meno apprezzabile (…) perché invece non vuotare questo recipiente? Perché non liberare questa superficie? Perché non cercare di scoprire il significato illimitato di uno spazio totale? Di una luce Enrico Castellani “Superfice bianca“ acrilico su tela cm. 100 x 100 2009 pura ed assoluta? Alludere, esprimere, rappresentare sono oggi problemi inesistenti (…) : un quadro vale solo in quanto è, essere totale; non bisogna di nulla; essere soltanto (…) l’infinibilità è rigorosamente monocroma, o meglio ancora di nessun colore (…) una superficie bianca che è una superficie bianca e basta, una superficie incolore che è una superficie incolore (…) Questa superficie indefinita (unicamente viva) se nella contingenza materiale dell’opera non può essere infinita, è però senz’altro indefinibile, ripetibile all’infinito, senza soluzione di continuità; e ciò appare ancor più chiaramente nelle linee; qui non esiste nemmeno più il possibile equivoco del quadro …” i primi Achromes sono presentarti nella sua prima personale alla Galleria Pater di Milano nel 1958 sono quadri realizzati con del caolino che ricopre grezze superfici formate da pezze quadrate combinate in modo abbastanza regolare fra loro, oppure da delle tele con varie piegature orizzontali o verticali. tica viene poi elaborata anche in successivi cicli di lavoro dove il materiale tela viene sostituito sono quadri realizzati con del caolino che ricopre grezze superfici formate da pezze quadrate combinate in modo abbastanza regolare fra loro, oppure da delle tele con varie piegature orizzontali o verticali.

Piero Manzoni “Achrome“ tela grinza e caolino cm 35 x 80 1958-59 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 68


Agostino Bonalumi “ Bianco “ tela estroflessa e acrilico cm. 80 x 60 2009

Questa idea monocromatica viene poi elaborata anche in successivi cicli di lavoro dove il materiale tela viene sostituito direttamente da altri materiali bianchi, di più evidente espressività fisica, come quadrati o batuffoli di cotone, blocchetti di polistirolo o lana di vetro. Sempre nella categoria degli Achromes si possono inserire le michette di pane colorate in bianco che, come vuole la leggenda, sarebbero state realizzate come ritratti del panettiere dell’artista. Come Manzoni e Castellani, anche Agostino Bonalumi ha avuto una primissima fase di carattere informale materico. E a partire dal 1959/60 che inizia a sviluppare la sua nuova linea di ricerca, in parallelo con quella di Castellani ma con caratteristiche e sviluppi diversi. Nei suoi quadri-oggetto, anch’essi monocromi, la classica bidimensionalità della tela si articola in rilievi tridimensionali, attraverso interventi ed “estroflessione” con libere configurazioni essenzialmente geometriche e modulari, ma anche con particolari elaborazioni curve. Tutte le sue opere si intitolano semplicemente col nome del colore protagonista. Molto preciso ed acuto è il seguente commento di Klaus Wolbert: “sebbene le sue pitture oggetto che chiama estroflessioni mantengano generalmente l’ortogonalità del quadro, la tela non è più solamente una superficie di supporto per interventi pittorici: diventa un fenomeno formale in sé Bonalumi inarca parte della sua tela in avanti verso lo spazio; vi installa speciali sottostrutture che donano rilievo plastico, permettendole di catturare la luce e gettare ombra da sola; inoltre rafforza l’effetto così ottenuto, usando sempre un unico colore, piatto, omogeneo, privo di sfumature per la tela, che diventa così monocroma.

Con le estroflessioni Bonalumi riesce a plasmare creazioni artistiche che costituiscono, nel seno più forte, oggetti autonomi, dati fattivi e fortemente chiusi in se, che comprendono spazio, colore, luce e ombra senza illustrare questi in modo fittivo ed illusorio. Al tempo stesso, però, questi oggetti sono anche belli in senso ideale: hanno una perfezione così impeccabile da avvicinarli all’assoluto (…) le Estroflessioni sono sia radicali nella conzione formale, sia ideali nella pretesa estetica... Francesco Poli Courtesy Galleria Mazzoleni

Piero Manzoni “Achrome“ panno cucito cm 74,5 x 55 1960-61

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Lo spazialismo di

LUCIO FONTANA a cura di Oxana Albot

Lucio Fontana “Concetto spaziale” idropittura su tela rossa cm. 46 x 38 1962 Lo stimolo che proietta lo spettatore dal '”hic et nunc” è da considerare come un salto dimensionale mediato dalla tela - non piu una superficie, bensi un luogo vero e proprio in cui spazio mentale e spazio reale (o surreale) coincidono, luogo in cui arte e vita si plasmano, in una dimensione che è oltre la tela. Non serve alcuna conoscenza del mondo per comprendere il significato, non ha senso comprendere lo spazio-esso c'è, riesiede nell'essenza stessa dell'universo.Il taglio-vera e propria apertura fisica stimola l'apertura mentale, e non e' il vuoto che c'e' oltre, e' solo un luogo assoluto dove la coscienza puo ritrovare se stessa. La tela e' spogliata della sua secolare funzione classico-figurativa, diventa il simbolo di un'universalita , autonoma rispetto alla strumentalizzazione ideologica, ma non priva perciò di un chiaro messaggio fondamentale: IL MESSAGGIO non c'è, come non c'e' una verita unica, c’è lo stimolo per ognuno a trovare un messaggio per se, in un'attesa che ognuno è libero di interpretare. Dr.ssa Oxana Albot

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Oxana Albot

Critical and Historical Art

Athos Faccincani La natura, nella sua dimensione fiabesca, diventa un'immagine caleidoscopica doveluceecoloriveicolanoun'ingenuitàed unavivacitàmelodicheecommuoventi.E' l'impressionismocheriaffioracomeunanuovaalbacheriportailpaesaggiononsolosu unpianoquasi'metafisico'mapersino'surreale'. Il mondo emana la sua vitalità attraverso mille parvenze e toni dove il segreto, il sogno, la magia delle cose e dei paesaggi e la loro sintesi esprimono gioia e purezza. L'arcobalenocoincideconlavitaquandoil pittoreriesceadareforzaeunpoterecomunicativononsoloalcoloremaanchealpennello, senza rinunciare al dinamismo della fantasia.AthosFaccincaninondipingecon i colori – ma li fa vivere sulla tela! Oxana Albot

Nella luce di Santorini olio su tela, cm. 60 x 80

Dr.ssa Oxana Albot Critico e Storico d’arte, consulente peritale, presso il Tribunale di Genova, lingue estere conosciute e parlate: Inglese, Francese, Tedesco, Italiano, e Russo. Ripetizione di Lingue, Lezioni d’arte, pittura, scultura, saggi critici sulla storia dell’Arte, Recensioni critiche redatte in tutte le lingue, Recentemente, ha svolto attività redazionali e di promozione turistica per la città di Genova, oltre a realizzare un progetto museale-artistico per il Castello d’Albertis di Genova.

Pubblicazioni: Galleria Italia 2014-15-16-17-18 Biancoscuro Magazine 2015 - 16 Azur Magazine 2014-15-16-17-18 I Segnalati di Arte Collezionismo 2014-15-16-17-18 Presentazione Annuario Top edition ARTE Collezionismo 2017 Info: redazioneartivisive@gmail.com

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Artista segnalato da top gallery

MIRKO

Mirko Roncelli “Why” acrilici su tela, cm. 40x40 2018

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RONCELLI

Mirko Roncelli “Noi” acrilici su tela, cm. 100x100 2018

Mondial Tour 2008 Santa Cruz de Tenerife

Una fusione della materia con il colore, realizza opere dal costruttivo valore plastico e informale. Il suo linguaggio segue una chiave sobria ed espressiva, sia dal punto di lettura dei collezionisti, sia dal fruitore neofita che osserva le sue opere in mostra. In particolare riferimento alle opere presentate negli ultimi anni, si può dedurre che molta attenzione viene rivolta all'accostamento degli elementi primari, quale punto focale della composizione. La tecnica con la quale realizza le sue performances diventa obiettivo sufficiente per una valutazione estrema e sicuramente lo pone in condizioni di ulteriori valutazioni, perché la sua ricerca non si conclude con un dato ciclo, ma bensi tende a sviluppare e ad espandere nuove tecniche, nuovi messaggi e nuovi cromatismi, associando il tutto ad una sobria ed essenziale lirica. Galleristi, Collezionisti e Direttori di Musei, G. A. Nice TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 73


MIRKO RONCELLI

Silenzi del passato

Biografia Mirko Roncelli è nato a Bergamo nel 1957 e vive a Villa d’Almè (Bergamo). Ha conseguito il diploma di Laurea in “Stylist Engineer” presso l’Università dell’Automobile di Modena e la Laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Esercita la libera professione come Architetto, spaziando dall’edilizia privata alla progettazione di opere pubbliche, all’arredamento di interni ed al design (www. mirkoroncelliarchitetto.it). Ha insegnato in scuole pubbliche e private in materie tecniche e Artistiche. La sua pittura è carica di emotività e sensazioni molto profonde; i colori si trasformano in emozioni e sentimenti, stati d’animo che si penetrano e ci suggestionano attraverso cromatismi a volte esasperati. Leggere un’opera del Roncelli è come leggere una poesia e proprio in questo senso bisogna accostarsi all’arte di questo artista così ben apprezzato dalla critica e dal pubblico più attento. Sue opere sono presenti in numerose collezioni private e di Enti Pubblici in Italia e all’estero. Ha partecipato a numerosi concorsi, mostre personali e collettive, nazionali ed estere, ottenendo ottimi successi di critica e di pubblico.

Tra queste: Bergamo, Salsomaggiore, Padova, Rimini, S. Margherita Ligure, Firenze, Brescia, Parma, Busto Arsizio, Milano, Varese, Vicenza, Calabria, Sicilia, Milano, Ferrara, Treviso, Modena, Venezia, Torino, Mirko Roncelli “Noi” acrilici su tela, cm. 100x100 2018 Budapest, Stoccolma, New York, Montecarlo, Nizza, Cannes, Torino, Palermo, Tenerife, Playa de las Americas, Lanzarote, Tokio, Japan, Noumea - Nuova Caledonia. L’Artista è molto apprezzato in Francia, in particolare sulla Costa Azzurra dove ha ottenuto numerosi Premi e attestazioni.

Molte sue opere fanno parte di importanti collezioni in Italia e all’estero.

Mirko Roncelli “Why” acrilici su tavola, cm.40x40 2018

"Leggerezza swing" acrilici su tavola, cm. 40x40 2018

Studio Via Mazzini, 23 24018 Villa d’Almè (Bg) Tel. 035 544685 www.mirkoroncelli.it mail: info@mirkoroncelli.it

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Mirko Roncelli “Le Idi dimarzo” acrilici su tela, cm. 100x100 2018 Nelle opere di Mirko Roncelli, ogni forma rievoca reconditi silenzi del passato, frammenti di vita che attraversano gli spazi della memoria, di un diario rivelato con intima gestualità attraverso una dottrina personale adagiata sulla tela, percepibile con grande armonia, sia nella forza degli elementi costruttivi del piano dell’opera, che nella spazialità dell’armonia tonale, il tutto con eleganza tonale e sensibilità di vero artista. Jean Charles Spinà Critici: Martha Gonzales, Candice Zhang Art, Federica Pasini, Gerard Argelier, Mariarosaria Belgiovine, Maurizio Gnali, Jean Charles Spinà, Lia Ciatto, Beatrice Olivieri, E. Moro, Francesco Chetta, Paolo A. Di Martino, Lino Lazzari, Cesare Morali, Michel Verdant, Giorgio Barberis, Lucia Bonacini, Elena Cicchetti, Letizia Lanzarotti, Paola Simona Tesio, e molti altri critici. Fiere 2015/2016/2017/2018 Art Monacò, Arte Innsbruck, PaviArt, Immagina, Contemporanea, Arte Padova, Arte Bergamo, Arte Genova, Arte Cremona, Arte Padova 2013, Arte Bergamo 2013-2014, Arte Cremona 2014, Arte Parma 2014, Contemporanea 2014, Vernice Art Fair Forli 2013- 2014-2015, Vintage Reggio Emilia 2013, Arte Piacenza 2016, Contemporanea Forlì 2016, Arte Cremona 2016, personale Arte Genova 2017, Arte Forli Cesena 2017, Arte Padova 2017, Arte Bergamo 2016, 2018, Nel corso di Arte Padova 2017, presentazione della rivista, Azur Magazine Official cover Mirko Roncelli TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 75


LIDIA MIETTI Bellezza e forma della materia

Lidia Mietti, è nata a Forli, vive e lavora, in provincia di Ravenna. Ha sempre cercato di perfezionare il suo naturale talento artistico, frequentando maestri dalto prestigio, tra i quali, Francesco Verlicchi, uno tra i piu grandi maestri romagnoli, con lui ha imparato le basilari tecniche del colore, da cui è nata una profonda amicizia e collaborazione fino alla sua morte. Lidia Mietti, oltre che nella pittura a olio di alto livello tec- Lidia Mietti “Elevazione 3” ceramica tradizionale, cm. 57x30x30 nico espressivo, è nella ceramica, che esprime il massimo del suo talento stilistico e creativo, attraverso opere realizzate in ceramica tradizionale, sia nella particolare tecnica occidentale della ceramica Raku, molto impegnativa, ma di pregevole effetto materico espressivo. Una sua riflessione: “Quando qualcuno mi chiede da quando ho cominciato a dipingere, prima di rispondere devo pensare un po’, posso dire che ho la sensazione di avere dipinto da sempre. Andando indietro con la memoria, ricordo che, quando il mio maestro delle elementari assegnava un “dieci” ad un mio disegno, questo faceva aumentare la fiducia in me stessa. La stessa soddisfazione la ritrovavo quando, già sposata, andavo a trovare mia madre e in casa vi erano ancora i miei disegni, realizzati su carta da imballo e cartone ritagliato, appesi ai muri.” TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 76

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Lidia Mietti è un’artista poliedrica che si esprime, con grande padronanza, con i diversi linguaggi espressivi della pittura e della ceramica. Una istintiva curiosità e un fare quasi frenetico caratterizzano la sua attività artistica, che la vede cercare i soggetti nella natura, per poi tradurli in immagini immediate e poetiche. La sua produzione pittorica trova l’originalità in uno spazio compositivo che elude la dimensione prospettica classica per gli aspetti grafici, dimensione applicata solo su quelli cromatici. L’artista divide l’opera in due piani sovrapposti; un primo piano dove il racconto si fa particolarmente analitico, e quel particolare che spesso sfugge ad una visione affrettata dell’osservatore diventa, nell’opera, icona di incanti, che dichiarano tutta la meraviglia del creato. Qui i colori sono cristallini, vitrei, e riflettono la luce di una giornata assolata, per poi andare a dissolversi e a caricarsi di silenziose ombre sul piano di fondo. Si crea così un secondo piano che lascia solo immaginare altri mille particolari impercettibili ed evanescenti; essi ci parlano di mistero, di infinito, di respiro cosmico, di attesa, e dichiarano la precisa volontà dell’artista di illuminare solo alcuni frammenti della realtà e fare convivere così una visione particolareggiata e chiara, con una misteriosa. Questo originale modo di comporre l’opera viene risolto da Lidia Mietti nella ceramica, con l’applicazione di colorazioni che si basano sull’uso degli opposti: terre lasciate del loro colore naturale abbinate a zone dipinte con l’oro, e il nero profondo ottenuto con l’uso della tecnica raku, con i lustri prodotti dalle sue colorazioni. Opere pittoriche e opere modellate dove, con la stessa inarrestabile vitalità, questa artista ci parla della natura, ma lo fa con leggerezza del sogno, per percorrere così, con le immagini, quelle vie che parlano agli occhi e al cuore di chi le osserva. Con il proprio lavoro l’artista sa di dichiarare, ancora una volta, che il valore del bello è ineludibile per l’essere umano in quanto esso è insito nella natura, e quindi anche nell’uomo. Liliana Santandrea ...”Ho insegnato a disegnare a Lidia Mietti quando aveva soltanto una grande passione per l’arte, quella che l’ha portata, con estrema facilità, ad acquisire strumenti e metodi e a “lavorare” autonomamente. Credo che Lidia abbia sempre disegnato una immagine scritta nella sua mente e non davanti ad un modello; ha il sentimento della forma e la cerca ovunque, i particolari si dispongono con armonia e colpiscono l’osservatore.”... Emiliana Regazzi

Lidia Mietti “Untitled 3” ceramica raku, cm. 55x30x10

Contact Mail: mietti.lidia@gmail.com

Lidia Mietti “Untitled 3” ceramica raku, cm. 49x8 Pagina a sinistra in basso: “Autroritratto a 39 anni” olio su tela, cm. 60x100 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 77


Vesna Pavan

Cromatismo Pavaniano

Pittrice e art designer di origine friulana, nel corso degli anni Vesna Pavan è diventata milanese d’adozione. Milano è la metropoli in cui il suo fermento artistico cresce a dismisura. Il complesso percorso formativo di Vesna Pavan può essere compendiato come segue. Ha frequentato la Scuola d’Arte Mosaico a Spilimbergo in seguito ha approfondito gli studi nell’ambito della Gestalt con una riflessione sul lavoro interiore. Vesna è, quindi, cresciuta attraverso gli studi artistici, Teatrali, psicologici, di Breathwork, di cromoterapia e non è tutto. Per diversi anni è stata l’assistente di studio del fotografo Emanuel Van Holsten così da sviluppare l’amore e la conoscenza per l’arte fotografica.Tutti questi interessi, nel tempo, le hanno permesso di vedere, scoprire e comprendere le varie sfaccettature dell’essere umano ed il senso profondo dell’espressività femminile.Ogni suo studio è sempre accompagnato dall’esperienza in prima persona. La sua arte è frutto parallelo delle sue esperienze, così afferma: “Io sono la mia arte e la mia arte mi rappresenta”. Al 1992 risale l’esordio artistico di Ve- L’artista friulana, Vesna Pavan sna Pavan, a cui sono seguite numerose mostre nazionali ed internazionali, per citarne alcune: Milano, Roma, Firenze, Pisa, Venezia, Genova, Taormina, Palermo, Londra, Parigi, Cannes Praga, Amsterdam, Innsbruck, Miami…… Vesna Pavan, è fondatrice del cromatismo pavaniano. Numerosi i riconoscimenti assegnatoli nel corso della sua carriera, nel 2009 in particolare i Premi: Premio Artista dell’anno a Cesenatico, Premio Artiste de Montmartre, a Mandelieu Cannes, Premio Grandi firme dell’arte contemporanea, 1°premio” Art designe “New figuration” e tanti altri. Le sue personali riscuotono sempre un grande consenso da parte della criitica specializzata, e dai visitatori. Personale Galleria Le Patio e alla fiera Vernice Art Fair di Forli, Galleria Colorida, Arte e Emaçào (Arte ed Emozione), Lisbona (Portogallo) Museo della Triennale, libreria Skirà, Milano, Libreria Rizzoli, galleria Vittorio Emanuele II, Milano, 55° salone internazionale Belle Arti, Palazzo dei Congressi Berziers (Francia) Salone Internazionale Di Cannes, Galleria Bosco, Carrousel du Louvre, Parigi, Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone, Il potere dell’Immaginazione, Milano Espace Encan, Biennale Internazionale Arts Atlantic La Rochelle ( Francia), Salone d’arte contemporanea Arte Capri 2012, I Linguaggi dell’Arte 2012, Arte Padova 2012, Biennale di Palermo 2013, Art Innsbruk 2013, Art Monacò 2015, Mostra personale 2017 Spazio Milano Le sue opere sono presenti in numerose pubblicazioni e magazine, oltre che presenti nelle principali Fiere d'arte contemporanea. Alcuni Premi e riconoscimenti ricevuti: Premio La Palma d’oro per l’arte 2010, Mandelieu La Napoule Cannes, Gran Galà dell’arte 2010 Portovenere, Maestri dell’arte, Cesenatico 2011, Leone d’oro 2011 Da segnalare il conferimento dell’ambiti premi: Leone d’oro per l’arte 2011, assegnato a Sirmione, all’opera: “Paris” Premio Biennale Trofeo Arte Collezionismo 2011 (1° premio), Premio delle Arti / Premio della Cultura XX° edizione, Design a Milano. Premio Internazionale di Design e Premio della Critica, Galleria Eustachi Milano. ...I lavori Skin sono la messa in scena del corpo umano come materia liquida, alla stregua delle sperimentazioni pittoriche adoperate dalle avanguardie degli anni Cinquanta, da Burri a Pollock, con quel coté più pop, di stampo americano, di Claes Oldenburg o Robert Rauschenberg. La pittura è pelle che si decompone e che, così decontestualizzata, perde il suo legame con la rappresentazione tout court, per assurgere a simbolo. La pelle – gialla, rossa, nera, bianca – è metafora della maschera dell'abito, dell'apparenza che ricopre e cela il contenuto. È contenitore estetico ed estetizzante... (Luca Beatrice)

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“L’artista Vesna Pavan, creatrice di cromatiche visioni, oltrepassa la soglia dei contenuti plastici della “Pop Art americana”. Un Avanguardia pittorica dunque quella di Pavan, il "Cromatismo pavaniano), che ci seduce con intima meditazione delle sue cromatiche ”performance”. Le sue superlative creazioni, porgono particolare attenzione alla dolce femminilità: attraenti modelle ben raffigurate con valida sintesi espressiva, elaborate dalla sua unica e ineguagliabile fantasia creativa, difficilmente riscontrabile nel contemporaneo. Vesna Pavan è un artista dotata di abile sintesi compositiva e rapidità d’azione nel segno, elementi questi che denotano professionalità nell’eseguire la plasticità formale dell’opera. Tecnicamente valido l’uso della materia, equilibrato e pulito senza estremismi ed eccessi di astrazione. Francesco Chetta

Vesna Pavan “Little Passion" Serie Skin, moving color, cm. 50x50 2017

Contatti: Mail - vesna4art@yahoo.it

www.vesnapavan.net

Premio Grandi firme dell’arte contemporanea, 1°premio” Art designe “New figuration” effeci edizioni Premio Trofeo Arte collezionismo 2010 Medaglia al Merito Città del Vaticano per meriti artistici e culturali nel mondo, 2010 1° Premio Prize of the Critics 2018 1° Premio ModernArt 2008, per la Grafica. 1° Premio di Pittura, per meriti speciali, con iscrizione sul Libro D’Oro, 1° Premio Alessandriarte, per le arti figurative. 1° Premio Città di Alessandria, per il contributo dato all’arte ed alla cultura. 1° Premio della Critica, Acc. S. Sara Sez. Arti Figurative. 1° Premio assoluto “ Trionfo di Venere 2009” Riceve la Nomina Ufficiale di Maestra D’Arte H.C. dal consiglio direttivo dell’Istituto Artistico e Culturale S. Sara. Titolo Accademico d’onore al merito, sezione design e pittura 2008 Vincitrice del premio internazionale Michelangelo Buonarroti 2008

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vesna pavan

Italian design

“Butterfley” serie Skin, smalti su tela, cm. 50x90 2015

“Black Passion” Collezione Skin, cm. 50x70 2015

“Gaia” serie Skin, smalti su tela, cm. 50x70 2015 “Feeling” Collezione Skin, cm. 60x80 2015 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 80


“THE CATHEDRAL” Collezione Skin TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 81 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 81


VESNA PAVAN

SKIN The Touchable Art by

Vesna Pavan Serie Skin, particolare della materia: Moving color

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ART MONACO’18 ART MONACO’ 18 VIII° EDIZIONE

La grande fiera dell’eccellenza della Costa Azzurra Un'esposizione internazionale, con la partecipazione di personaggi VIP del mondo dello spettacolo, e potenziali collezionisti, presenti dal 27 al 30 settembre 2018. Art Monacò 18 nuovamente presente quest’anno, nella prestigiosa sede du Chapiteau di Fontvieille a Montecarlo, luogo che annualmente ospita il Festival del Circo Internazionale. Una sede prestigiosa dunque Montecarlo centro del businnes e degli affari, rinomata per la presenza di personaggi Vip e collezionisti di buon gusto. Il suo Presidente Jhonessco Rodrigues, nella foto a fianco, grande persona e Manager di talento, con la sua indiscussaconoscenza nel panorama artistico, e riuscito a convogliare centinaia di artisti e gallerie provenienti da tutte le nazioni, non mancava la stampa specializzata con rinomate testate giornalistiche, Media Partner: Mohako, Royal Monaco, Rus Magazine, Biancoscuro rivista, Arte Collezionismo edizioni, RiJhonessco Rodrigues. Presidente e fondatore Art Monacò xos magazine, e media locali, un impegno quello del direttore artistico Jhonessco, che ha gratificato tutti gli espositori, per il numeroso pubblico intevenuto, e per le relative proposte di vendita che si sono svolte. Sabato 29 settembre, come consuetudine presso il Fairmont Hotel di Monaco, si è svolgerà il Gran Galà, la cena di Gala con l’assegnazione dell’ambito premio Excellenze Prix, premio assegnato per la migliore espressione artistica. Ritengo personalmente ottimo il livello selettivo degli espositori, sia l’allestimento espositivo, curato nei particolari tecnici e la relativa promozione, tutto ciò ha permesso il realizzarsi di una Grande occassione di affari e d’incontri, all’insegna del Top Excellence of Art. l’editore Francesco Chetta Photo di Loic B. TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 84


Gli Artisti espositori della scorsa edizione

Lina Condes, Yana Rusnak, Ben Chambers, Kapopoulos, Vesna Pavan , TP Hardisty, Les Oreadas Gallery, Kamel el Amri, Aneela Fazal, Protsak Gallery, Kirsten Nash, Chanette Manso, Benjamine Shine, Adriana Galetskaya, Alexandra Van der Leeuw, Vladimir Chumakov, Elena Papernaya, Steve Tate, Christos Eliades, Maya Jimsheleishvili, Olga Lomaka, Artstory Gallery, Tatiana Rivero Sanz, Payam, Nastia Miro, Kaola Oty, Juli, Artfact, Angelo Oliva, Uili Lousi, Art Yourself, Yori Gallery, Myanmar Ink Art Gallery, Mario Masoli, Elena Mildner, Rusnak Gallery, Mette Agerbo, Iris Dèvote Littardi, Flora Castaldi, Delfina Porcu, Heavenly Crowd, Sylvie Ometz

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I’installazione Mini Skin, della nostra friulana Vesna Pavan

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Diner Galà Art Monacò Farmont Montecarlo, Premiazione “Excellenze Prix qualitè artistique 2016” Foto sotto, il Presidente di ArtMonacò Johnessco Rodrigues, e l’artista ucraina, Lina Condes

L’editore FrancescoTOP Chetta, con Art l’artista ucraina,2018 Linapag. Condes GALLERY Magazine 87


L’austriaca, Allison Kotzig

L’artista italo - francese, Iris Dévote Littardi foto sotto: Flora Castaldi, Kaola Oty, Francesco Chetta e Sylvie Ometz, Vernissage Art Moinaco’ 16

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L’artista francese Sylvie Ometz e le sue opere


il direttore artisctico Presidente di Art Monacò Johnessco Rodrigues, con Anastasiya Sever L’artista ucraina Lina Condes e le sue opere Sotto il Principe Stefan di Montenegro, e consorte

Flora Castaldi, Michelle Kostner, Francesco Chetta

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L’editore Francesco Chetta, con la gallerista belga, Caroline Hoste Sotto, il manager direttore artisctico di Art Monacò con Anastasiya Sever, Diner Galà Formont Montecarlo

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Sotto, Francesco Chetta con Massimo Gargia, direttore di Vogue, e l’attrice Martha Gonzales, Diner Galà Formont Art Monacò

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D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

2019 2017

GALLERIA ITALIA La Vetrina del Mercato Italiano dell’arte

©

EDIZIONE SPECIALE

57. Esposizione Esposizione Internazionale d’arte 58. Internazionale d’arte

La Biennale di Venezia

Oltre un secolo di storia 13 maggio - 26 novembre 2017della Biennale 1898 - 2019 Photo © by Andrea Avezzù - Courtesy La Biennale

2017

GALLERIA ITALIA

CF

CATALOGO NAZIONALE

Il Presidente Dott. Paolo Baratta, e la curatrice Christine Macel

ARTISTI IN PRIMO PIANO

Alexandra van der Leeuw

Alexandra van der Leeuw “Regina sedentaria” Bronzo fusioneIngresso a cera persa, cm. 70x30x50 principale aI Giardini - Foto Francesco Chetta editore

rancesco F C hetta

editore

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CATALOGO NAZIONALE

D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

2017 2019

GALLERIA ITALIA La Vetrina del Mercato Italiano dell’arte

©

Speciale 58. Esposizione Internazionale d’arte

La Biennale di Venezia

Oltre un secolo di storia SPECIALE Promozione GALLERIA ITALIA 2019 presso Arsenale, e ai Giardini

57. Esposizione Internazionale d’arte

La Biennale di Venezia

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Monique Thibaudin

Planète BLEUE

MONIQUE THIBAUDIN (Villarius France) Nel 1968/71 a seguito del conseguimento alla scuola Arti Tecniche Municipale di Dessin, e Chalon sur Saone, successivamente segue i corsi di pittura presso la scuola d’arte “École Nationale des Beaux Arts de Lyon. Nel 1974/75 consegue il Diploma alla scuola Ecole d’Art et d’Architecture de Marseille Luminy, Con Claude Viallat, nel 1975-1977: corso di specializzazione sez. Sculpture et céramique, scuola di Belle Arti, Luminy. Artista che affonda le sue radici Artistiche nella realizzazione di opere scultoree in ceramica, elaborandone le svariate tecniche. Ricchezza di creatività distinguono il suo percorso Artistico elegante della rappresentazione della figura anatomica: che la colloca in primaria posizione nel panorama Artistico al fianco di noti nomi del mondo dell’Arte, la critica si esprime favorevolmente indicando l’eleganza formale delle sue opere. La opere di Thibaudin spaziano dalla ceramica alle opere realizzate con vari oggetti, e materiali. Nel 2009 premio Artistico, médaillée de la Ville de Beausoleil. L’Artista Thibaudin è presente nelle più qualificate Fiere d’arte Contemporanea europee.

Monique Thibaudin “Planet bleu” installations médium divers: céramique, résine, Lycra bois..

Pomme BLEUE TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 94


Monique Thibaudin “Installation sous le Soleil” Forum Grimaldi Monaco

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 95 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 95


ANTI BUSTE

Monique Thibaudin “Anti Buste” terre blanche et oxyde h. 50 cm.

Formation

1974-1975:Diplôme National.Ecole d’Art et d’Architecture de Marseille Luminy. Avec Claude Viallat 1975-1977: Spécialisation section Sculpture et céramique,école des Beaux Arts de Luminy. 1971-1974:Attestation d’Etudes Plastiques de l’ École Nationale des Beaux Arts de Lyon (section peinture). 1968-1971:Diplôme de fin d’ Etudes de l’ Ecole Municipale de dessin<Art et Technique> de Chalon sur Saône. 2009: médaillée de la ville de Beausoleil

Monique Thibaudin “Anti Buste” céramique

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Thibaudin Monique Vallauris 06 220 France atelier.06@hotmail.fr http:// www.thibaudin.eu


TABLE BASSE

ANTI BUSTE

Table basse réalisée en commun avec l´ artiste peintre Jean Jacques Laurent. 2 peintures, collages sur papier de soie de J. J Laurent sous altu glass. reposant sur 2 Anti bustes de M Thibaudin en mate-

Monique Thibaudin “Anti Buste” céramique TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 97


Athos Faccincani

Luci e colori del Mare di Vieste

Athos Faccincani con ex Sindaco di Vieste, Dr.ssa Ersilia Nobile

all’umanità. (Francesco Chetta)

Come consuetudine da anni Vieste, la perla bianca del Gargano, omaggia l’arte del poeta del colore Athos Faccincani, un artista che ha dedicato tutta la sua vita all’arte. Le sue opere esprimono infinite emozioni, in particolare i suoi paesaggi marini, che inequivocabilmente denotano le bellezze della splendida cittadina del Gargano. La natura incontaminata di questi luoghi, ha ulteriormente influenzato la sua innata passione per la natura. Una natura quella rappresentata soventemente nelle opere di Athos Faccincani, che rispecchia il suo animo carico di umiltà e generosità. Un artista a tutto tondo, insomma, che nei lunghi anni dedicati alla sua arte, è riuscito a conquistare una nutrita schiera di collezionisti, e meri amatori della buona arte, parlando attraverso le sue opere con un linguaggio cromatico percepibile a tutti. Nelle sue opere oltre alla carica emotiva facilmente avvertibile che il maestro vuole trasmetterci, si evidenzia l’indiscusso calore della gente del sud, e le bellezze della sua costa. In questa meravigliosa cornice, della cittadina di Vieste, nel ex Convento dei Frati Cappuccini di Stella Maris, adiacente lo scalo marittimo di Vieste, la Galleria Contemporanea di Foggia, presenta le spettacolari opere di Athos Faccincani. La sequenza pittorica delle opere in mostra spazia dai cromatici scorci marini, ai vecchi Trabucchi della costa garganica, lo storico Architiello di San Felice, e il leggendario monolito della omonima spiaggia di Pizzomunno. Con l’occasione il primo cittadino di Vieste la Dott. Ersilia Nobile ha omaggiato il costante impegno dell’artista Athos Faccincani augurando che il messaggio pittorico da lui proposto, venga condisivo ed ulteriormente diffuso

Athos Faccincani “Vieste, tra papaveri e luce”, olio su tela, cm. 30x50 2014

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Athos Faccincani “Pizzomunno, e le nostre riflessioni”, olio su tela, cm. 70X80 2014

...”Athos Faccincani non dipinge con i colori – ma li fa vivere sulla tela! L’emozione, l’anima, lo spirito e il ricordo sono elementi che richiamano tutti noi a pensare sulla bellezza delle cose e sul valore comunicativo che Athos Faccincani riesce a veicolare: vitalità, amore, libertà, armonia-un qualcosa che la vita nasconde dietro di sé e che bisogna scoprire immagine per immagine come in un cammino incantevole. I fiori sotto un sole meridiano simboleggiano un effimero di bellezza che non finisce mai, un messaggio d’amore per la vita che fiorisce, che rinasce, che è ancora in grado di dare una speranza. Esprimere lo stato d’animo attraverso il bello-significa credere nel bello. I fiori e il mare veicolano il colore nel mondo e sono una fonte ed una presenza pressoché costante ma non come oggetti da descrivere ma come fonte di esplosione e della trasformazione della realtà in colore, accendono la prospettiva su tutto il resto...” Oxana Albot Athos Faccincani “Il Trabucco e la vela bianca”, olio su tela, cm. 70X80 2014

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Athos Faccincani “Intimità”, olio su tela, cm. 70x100 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 100


Athos Faccincani “Luci e colori del mare di Vieste”, olio su tela, cm. 80x50 2014

Athos Faccincani “Il racconto degli Ulivi, verso la città bianca” olio su tela, cm. 90x100 2014 (particolare) TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 101


Vieste La perla bianca

del Gargano a cura di Francesco Chetta

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“Le sue Grotte, opere d’arte della natura” Reportage fotografico a cura di Sarah Chetta - digital camera Nikon D 3000

© Copyright 2014 - 2018 effeci edizioni

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© Reportage fotografico a cura di Sarah Chetta - Nikon D 300 S Copyright 2014

Vieste la perla bianca del Gargano, è posta all’estrema punta del promontorio del Gargano declinando dolcemente verso le sue coste, da circa una cincquantina di metri di altitudine. Vieste splendida cittadina, fiera delle sue pittoresche insenature, in cima alla città vecchia, vi è collocato il Castello Svevo, adiacente in zona, vicino alla Basilica Cattedrale romanica di si può osservare, ora divenuto macabro monumenla to, a ricorVieste la città vecchia, vista dall’ininsenatura di marina piccola, dove in passato vi era il porto do delle migliaia di vittime ingiustamente trucidate su quella pietra, La Chianca amara così chiamata l’enorme pietra della roccia, dove venne commesso il barbaro e sanguinario evento, a opera del famigerato e sanguinario turco Draguth Rais nel luglio del 1554. Il borgo antico della vecchia città di Vieste, con la Cattedrale e la zona medievale si estende con un continuo sali e scendi, attraverso stradine strette e tortuose, tra le case bianche, questa zona è eretta sul promontorio roccioso selvaggio della punta estrema della cittadina, (vedi foto sotto) numerose le piccole abitazioni, attaccate una spesso con caratteristici archi, in questa zona non mancano i piccoli negozi con artigianato locale le trattorie dove gustare piatti tipici.


IL’enorme monolito carsico/ calcareo di PIZZOMUNNO alto circa 25 mt., che erge alla riva dell’omonima spiaggia, situata a pochi passi dal centro di Vieste. “Una tra le antiche leggendae tramandate dai cittadini viestani, narra la storia di amore di due giovani innamorati: il giovane pescatore Pizzomunno e la sua amata Cristalda, una bellissima fanciulla dai lunghi capelli dorati” Tra i due giovani correva un etereo amore spassionato, lui Pizzomunno era solito recarsi quotidianamente per andare in mare a pescare con la sua barca, ormeggiata adiacente l’attuale piccola baia di Pizzomunno.

La splendida spiaggia con Pizzomunno. Sotto estremità con il Trabucco dell’Isola Chianca, nelle limpide e trasparenti acque della costa garganica in prossimità di Vieste

© Reportage fotografico a cura di Sarah Chetta - Nikon D 300 S Copyright 2014

Ma verosimilmente la storia ci narra, che sovente il giovane Pizzomunno, veniva ammaliato dal lirico canto delle sirene, che molto adoravano la sua personalità; un bel ragazzo alto e prestante, dall’animo spensierato e attraente, ma fortemente innamorato e fedele alla sua Cristalda, tanto da non curare i continui richiami delle sirene. Questo naturale comportamento del giovane Pizzomunno, ha generato una grande gelosia nelle sirene, da condurre quest’ultime ad rivalersi contro la sua bella amata Cristalda, trascinandola per sempre nel profondo del mare, così da sottrarla eternamente alla sua vita, e punendo lui pietrificandolo nell’attuale monolite che porta il suo nome. ...”La leggenda ci descrive inoltre, che i giovani amanti si incontrino ogni cento anni, rivivendo la loro storia d’amore, tragicamente interrotta, nel sol tempo di una notte.” *Cristalda la leggenda vuole soprannominata Vesta... Vieste (Ndr)

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 105


Spettacolare alba ripresa all’’Isola Chiancha (Vieste) lato Nord Owest dell’Isola sotto particolare dell’Architiello e la Torre di San Felice visto da Nord - foto di Sarah Chetta pag. 64 vista panoramica

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 106 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 106


Numerose le grotte erose dal mare nella chiara roccia calcarea tipica del Gargano. Nel corso dei millenni, la nautra ha generato delle cavità e formazioni rocciose dalle varie forme piu o meno strane e misteriose, tra quelle più suggestive in località San Felice di Vieste, vi troviamo il famoso Architiello, scavato dall’erosione salina e il continuo frangere del mare. Queste grotte si sono evolute nel corso dei millenni a causa di naturali fenomeni carsici, ma soprattutto, per mezzo dell’azione corrosiva del mare e vento. I nomi di queste suggestive grotte, per lo più attribuiti dai loro scopritori, dislocate lungo la costa fino alla baia delle Zagare (Mattinata) La grotta dei Pipistrelli, dei Contrabbandieri, la grotta Sfondata, dei Serpenti, quella dei Due Occhi, la grotta Rotonda, la grotta Viola, la grotta Smeralda, la grotta dei Colombi, delle Sirene, la grotta Campana grande e Campana piccola, del Faraone, quella dell’acqua calda, delle due Stanze, della Tavolozza, dei marmi, dei Pomodori, la San Nicola ed altre ancora. In una di queste grotte, in particolare ed in una data posizione, si osserva sulla roccia, un immagine di un monaco, riconducibile all’immagine di San Pio di Pietralcina.

Alcune di queste si possono osservare anche dall’interno, con le imbarcazioni che trasportano i turisti in gita sul litorale, Valentina I° e Valentina II°, Paloma, Desirè, Francesco I° Per chi si reca in vacanza a Vieste o zone limitrofe, da non perdere la visita delle grotte, sono semplicemente stupende. Munirsi di cappello e Key Way in barca non si sa mai! e macchina fotografica. TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 107


TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 108 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 108


Architiello di San Felice Una opera d’arte scolpita dalla natura, unica al mondo Loc. Baia di San Felice - Vieste

Š Photo Copyright 2014 - 2018 TOP GALLERY Art Magazine pag. 109 effeci 2018 edizioni


Da vedere La rinomata baia di San Felice, lambita dalle cerulee ed incontaminate acque cristalline del mare di Vieste, è in questo paradiso della natura che si localizza quella pittoresca bellezza scultorea creata dalla natura: il famoso Architiello di San Felice, inconfondibile per la sua unica e rara bellezza architettonica scolpito dall’innarestabile forza della natura, nella carsica e calcarea roccia, della costa del Gargano, l’Architiello insieme ai due faraglioni della Baia delle Zagare a Mattinata, primeggiano per l’indiscusso fascino naturalistico, tra le località turistiche più rinomate. Ma il misterioso fascino dell’ArBaia di San Felice, l’Architiello - Vieste foto di Sarah Chetta chitiello, non terminerà mai di stupire il turista, si narra di una antica leggenda che l’Architiello, fu scavato appositamente nelle rocce calcaree da Tritoni e Ninfee, rendendo omaggio al Dio Nettuno, e Anfitrite. Il viaggio nell’incontaminata e selvaggia costa del Gargano continua con un incredibile alternarsi di infinite baie e grotte, a circa 10 km. a nord di Vieste direzione Peschici, si erge imponente la piccola e splendida Isola della Chianca, raggiungibile dalla terraferma, in un preciso punto anche a piedi, in quanto il fondale in occasione di bassa marea, non supera mediamente il metro di altezza, alla punta dell’Isola direzione Sud, vi è un Trabucco, mentre nella costa a terra, vi sono due grotte, a pochi km. a sud di Vieste, troviamo l’Isola dello Scoglio di Portonovo e la Baia di Vignanonica l’isolotto di Baia Campi, si prosegue doppiando Capo Vieste, la parte del promontorio più protesa verso il mare, e navigando tra una baia e l’altra, ci si arriva alla famosa e rinomata spiaggia di Pugnochiuso, superata Pugnochiuso ci si arriva a Cala

Particolare di un Trabucco da pesca loc. San Lorenzo Vieste - foto di Sarah Chetta

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Vieste città vecchia, vista dal mare in prossimità dell’isolotto del faro di San Eufemia sotto uno dei pochi Trabucchi viestani, loc. San Lorenzo - foto di Sarah Chetta

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Isola Chiancha (Vieste) foto di Sarah Chetta Cosa visitare a Vieste Il Gargano, in particolare la città di Vieste (nei periodi da aprile a fine settembre) è possibile soggiornare in uno dei tanti villaggi, hotel e residence con prezzi accessibili per tutte le tasche. Qui troviamo in assoluto un mare cristallino, con spiaggie stupende, alcuni villaggi addirritura ubicati sul mare con bungalow e case mobili sotto il fresco di una pineta. La posizione invidiabile di Vieste esposta ai venti del nord in particolare domina il Maestrale che rinfresca le assolate giornate estive. Neta consigliata nelle giornate afose, trascorrerla nella vicina Foresta Umbra, dove possiamo vedere Daini, Caprioli e Cervi, da qui siamo vicini a far visita a Monte Sant’Angelo con la sua chiesa costruita in un enorme grotta dedicata all’Arcangelo Gabriele. Non lasciarsi sfuggire l’occasione di una visita al Santuraio di Madonna delle Grazie di San Giovanni Rotondo, e la nuova chiesa del San Pio, Padre Pio da Pietralcina, molto sentito in particolare dai fedeli del Gargano.

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Infine dal porto, è possibile imbarcarsi con il traghetto, o l’aliscafo per le Isole Tremiti, oppure scegliere un escursione con le barche per visitare le numerose grotte lungo la costa.


Scoglio del Faraone al largo di Baia Campi Foto sotto - Scoglio di Portonuovo (Vieste) foto di Sarah Chetta

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Venere Paglia

Venere Paglia “Untitled” acrilici su tela, cm. 90x90

“Giovane e singolare artista Venere Paglia, dedita con passione e costante ricerca, all’arte contemporanea, un linguaggio informale ben inserito, nel panorama artistico Nazionale. L’artista Venere Paglia, infatti come base costruttiva, da largo uso alla materica nelle sue opere, creando opere dal fascino cromatico, e di grande effetto visivo. Una sequenza di stesura segnica, che sconfina dai comuni linguaggi informali, nel descrivere, artisticamente, quella sintesi oggettiva della composizione finale dell’opera, basata nel sperimentare sempre nuove tecniche fuse oggettivamente in una nuova dimensione, concepita attraverso molteplici scansioni della sua metamorfosi creativa/meditativa. Un nuovo modo di fare arte, profondamente recepito dalla nostra brava e promettente artista Venere, con il preciso impegno dialogativo, di lasciare testimonianza del suo percorso artistico.” Francesco Chetta TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 114 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 114


Athos Faccincani indiscusso Maestro della luce, e del colore

Athos Faccincani “Intimità” olio su tela cm. 70 x 100 “Faccincani libera dalla sua mente, le più recondite emozioni che quotidianamente assorbe dalla sua prediletta e amata madre natura. Nelle sue tele osserviamo quei caldi toni cromatici che ci avvolgono di infinite emozioni una stesura ricca di vibranti pennellate, quasi una sinfonia naturalistica di profumi e messaggi sensoriali, l’osservatore coglie dall’opera le stesse emozioni cui il maestro ha trasportato su di essa. Faccincani approda al suo linguaggio attuale di nuova figurazione avendo assimilato personalmente i vari risvolti negativi di una società apparentemente dominata di tranquillità emotiva, il suo filtro creativo gli permette di esternare nella sua pittura la gioia di comunicare, l’ovattato risveglio interiore dove gli affanni dell’umanità scandagliano la nostra esistenza. Molte sue opere paesaggistiche testimoniano la sintesi poetica di una natura incontaminata, in perenne fioritura, un germoglio vitale, essenziale alla nostra quotidianità.” Francesco Chetta

A t h o s F a c c i n c a n i

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OTILIA MARIA KAZAKU "Kaola Oty"

Otilia Maria Kazaku, in arte Kaola Oty, è una grande artista contemporanea, una di quelle artiste di maggior talento espressivo, del mondo dell’arte. Attiva professionalmente dal 1994, ha partecipato a numerose esposizioni internazionali nelle città Bologna, Roma, Berlino, Bruxelles, New York, Montecarlo, Miami River Art Fair, Art Monaco 15, Art Monaco 16. I dipinti di Kaola Oty sono figurativi in ​​stile cubista, l’artista condivide la sua forte passione per l’arte, i suoi dipinti cherappresentano le donne sensuali nel suo stato. Autocommento dell’artista Kaola: “L’arte parla a chi impara ad ascoltare e creare sentimenti quando lo spettatore ha il necessario livello di preparazione, al fine di capire e di essere profondamente emozionato” .... Perchè la vita, è sopratutto Arte!

Otilia Maria Cazaku "Buongiorno con caffè ei gatti" olio su tela, cm. 50X60

“Un arte apparentemente di richiamo cubista, quella dell'artista rumena, Kaola Oty, ma essenzialmente di grande spirito comunicativo, che sprigiona un inteso e acceso cromatismo formale. I volumi della composizione, sono ben distribuiti sia nella massa compositiva, sia nell'ornato prospettico, che donano all'opera, il giusto equilibrio ritmico sequenziale. L’intensa emozione visiva, riscontrabile nelle opere di Kaola Oty, ci conferma ill suo talento ed espressione artistico, una singolare gestualità rivolta con profonda passione verso la modellazione del cromatismo materico, dove prevale l’intima espressione emotiva dell'artista. Si avverte così, quella sintesi compositiva, dove il pensiero dell’uomo, valica la frontiera della realtà, conducendoci in una dimensione spirituale meditativa” Francesco Chetta

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Critici: Jean Charles Spinà, Johnnesco Rodrigues, Francesco Chetta, Mariateresa Prestigiacomo, Roberto Lacntra, ed altri. Recenti esposizioni Internazionali ArtMonacò 2015/2016, Espace Chapiteau a Fontvieille Montecarlo, Art Miami, Arte Bergamo 2016, Arte Padova 2016 Numerosi i Premi che l’artista Kaola, ha ricevuto nel corso della sua carriera, sia in Italia che all’estero. Presente con le sue opere, in importanti rassegne espositive e fiere d’arte, in Italia e all’estero. Le opere di Kaola Oty, fanno parte di importanti collezioni private in Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, U.S.A., Romania, e in Italia

Otilia Maria Cazaku "Woman on the beac"

Otilia Maria Cazaku "Toro Azul - con scarpina" acrylic on canvas, cm. 60x70 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 117


REMO BRINDISI CASA MUSEO ASSESSORATO ALLA CULTURA COMACCHIO (FE)

Dopo un periodo d’attesa è ormai ultimata la ristrutturazione del Museo Alternativo “Remo Brindisi” al Lido di Spina. Fortemente voluto dal grande Maestro e realizzato dall’archi­tetto milanese Nanda Vigo nel 1973, l’edificio è già di per sé un capolavoro dell’architettura contemporanea con i suoi volumi geometrici, le coinvol­genti spirali interne a sottolineare il percorso e i raffinati dettagli stilistici tipici di un epoca: progettato peressere abitazione privata e Museo di Arte Contemporanea, ospita la collezione personale del grande artista. Sculture, dipinti, fotografie e installazioni di Brindisi e dei suoi amici, i grandi rappresentanti dell’arte del Novecento, Modigliani, Picasso, Guttuso, Chagall, De Chirico, Fontana, Dalì, accolte in una struttura affasci nante per linee ed atmosfera, circondata dal rigoglioso verde del Lido di Spina, luogo che l’artista elesse a ritiro estivo per quarant’anni e dove si spense nel 1996. Aperto prevalentemente nei mesi estivi, con il corpo-edificio e il giardino, è destinato a diventare un Centro culturale alternativo importante. L’amministrazione comunale è impegnata da diversi anni nella valorizzazione di questa singolare eredità, volano importante per una proposta turistica di qualità e nel tempo ci si augura, elemento in grado di richiamare a se attenzioni anche nel periodo invernale con importanti progetti condivisi con Camera di Commercio, Provincia e Università di Ferrara. La mostra, aperta tutti i giorni al costo di 2 Euro, dalle ore 18,30 alle ore 22,30 con esclusione del Lunedì, saranno esposte oltre centocinquanta opere tra: dipinti, scul-

Il Maestro Remo Brindisi ture, ceramiche, terrecotte, vetri colorati che si rifanno alla cosiddetta “generazione di mezzo” collocata temporalmente tra gli anni sessanta. Tra le opere esposte spiccano nomi di autori, in molti casi legati da rapporti di amicizia con lo stesso Brindisi, come: Dova, Perilli, Pozzati, Cappelli, Schifano, Cascella, Giò Pomodoro solo per citarne alcuni. Per l’edizione 2008 della mostra il coordinamento e il riordinamento allestitivo è stato affidato a Orlando Piraccini e Laura Ruffoni esperti questi, di comprovata professionalità in materia. Vista interna della Casa Museo

CASA MUSEO REMO BRINDISI COMUNE DI COMACCHIO

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Palazzo Bellini (Settore Musei) Responsabile Dott.ssa Laura Ruffoni Via Agatopisto 3, 42022 Comacchio (FE) musei@comune.comacchio.fe.it Per visite e informazioni: 0533.318704


della Fondazione CRF che in collaborazione con altre aziende del territorio hanno reso possibile tale impegno. Oltre alla mostra, nella Casa Museo Remo Brindisi, vi sarà spazio per la rassegna intitolata “Incontri di mare” con un ricco calendario di eventi musicali ad ingresso libero. Anche i bambini saranno coinvolti con il progetto “i bambini e l’arte” nelle serate che vanno dal 26 al 29 Agosto, questo in risposta al crescente interesse mostrato dai “piccoli artisti”, che già nella scorsa stagione estiva hanno partecipato attivamente ai laboratori inseriti nella programmazione della Casa Museo. Gli appuntamenti rivolti alla cultura, non terminano qui, difatti è stata attivato un’ulteriore motivo di interesse dedicato alla letteratura con la presentazione di diverse opere commentate direttamente dai rispettivi autori. Il Lido di Spina si attesta ancora una volta come fulcro creativo e culturale dei 7 Lidi e la presenza di un così importante sito, testimone di una patrimonio storicoculturale così prestigioso non fa che accentuare tale propensione. Tante le opere esposte per un crescente attenzione da parte del cosiddetto “turismo lento” che predilige questi richiami. Una importante sede museale che alimenta la propria vocazione culturale anche grazie al supporto dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna, che continua a manifestare la volontà di esaltare questo invidiabile patrimonio. Sono tanti i manufatti che testimoniano il valore della Casa Museo Remo Brindisi del Lido di Spina, molti dei quali recuperati con attenti restauri che riportano all’antico splendore queste risorse consegnate alla collettività. Un patrimonio che nel tempo attende donazioni da parte di istituzioni e privati per accrescere questo importante collettore di espressioni artistiche che fa capo alla Casa Museo Remo Brindisi che attende a partire dal 7 Giugno prossimo i favori del grande pubblico.

Remo Brindisi - “Venezia” olio su tavola, cm. 75 x 44, 1989 Galleria Pace Milano

Remo Brindisi Ponte di Rialto olio su tela (proprietà Galleria Pace Milano)

60 x 70 1995

Fotografie di Andrea Samaritani Copyright by Meridiana Immagini (BO) Tomba del Maestro all’interno della Casa Museo a Comacchio

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Giovanna Cherchi Romantica gestualità

"Giovanna Cherchi, artista che dialoga unilateramente con le sue opere: ci confida affannosamente i suoi sentimenti, i suoi amori, le sue emozioni, donandoci infiniti messaggi, di valori primari della nostra trascorsa quotidianetà. Variopinte visioni di dolci espressioni, incastonate nella figura rappresentata dell’opera. L’arte non è moda, e nemmeno commercio per Giovanna Cherchi, è pura necessita interiore di comunicare con l’osservatore, la sua passione per l’arte. Maurizio Gnali “Una grande capacità di dialogare con le espressioni del volto umano, coinvolgendo non solo il tratto ma anche l’emozione di un suggestivo racconto emozionale. La delicata armonia compositiva lascia ampi spazi alle poetiche interpretazioni , dove leggere i sussurri armoniosi della sua romantica gestualità” Mariarosaria Belgiovine Venezia 2014 “Il fare dell’artista sottolinea uno sguardo colmo di sentimenti e speranze lontane, che evidenzia nella figura femminile il forte legame con la natura. Una sensibilità cromatica che mai si perde, nemmeno oltre l’orizzonte...” Luana Raia “comuni linguaggi avanguardisti con note di spiccata contemporaneità, un preciso intuitonel voler dialogare attraverso le sue opere con l’osservatore. In molte opere di Giovanna Cherchi, osserviamo quella quinta compositiva, “silenti ed enigmatici volti” che si fondono con la dolce stesura della materia, adagiata con personale tocco tonale, della sua tecnica pittorica. E così che l’artista Cherchi si dona con grande passione, intimi dialoghi custoditi nel suo diario di umile artista, sognando ad occhi aperti la sua missione di vero illustratore e portavoce del nostro passato”... George Pali

Giovanna Cherchi “Donna con velo”

acrilico su tela, cm. 90x70

“Le reali visioni svelateci dal filtro creativo di Giovanna Cherchi, ci trasportano in una malinconica e reale dimensione: volti tristementi, avvolti di spiritualità sfuggente alla nostra soffocata societa contemporanea. Il compito della nostra brava artista sarda, è proprio quello di catturare l’attimo sfuggente, trasferendolo sulla tela, con pura sintesi descrittiva, sia nei contenuti plastici, che nella prospettica dell’opera. Un artista dunque Giovanna Cherchi, che ci coinvolge discostandosi da mode e linguaggi informali, una pittrice daI segno puro e ovattato, con personale e gestuale filtro creativo, evidenziandone il suo estro pittorico della sua cromatica tavolozza.” Francesco Chetta TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 120


Giovanna Cherchi “Dame chic” acrilico su tela, cm. 50x70 2016 Biografia: Giovanna Cherchi Nasce a Santa Teresa Gallura il 6 agosto 1961, ha frequentato la scuola privata Petrarca di Olbia sotto la guida del Prof. Piero Carmelo Campanella vive e lavora a Santa Tresa di Gallura (OT) Le sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero. Contatti: Cell. Tel. 349 4260656

E-mail: giocher61@gmail.com

www.galleriaitalia.weebly.com // artisti TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 121


Giovanna Cherchi ha prodotto negli anni una consistente esplorazione di opere realiste ma contenenti un intenso patos; utilizzando varie fonti di riferimento come materiale visivo; l’artista sembra preferir lavorare per allusione, suggerendo e lasciando emergere dettagli e precise notazioni in relazione alle immagini. Interessata a reinvestire le nozioni di bellezza e di identità. Giovanna Cherchi è celebre per la sua produzione di tele che riprendono un’umanità femminile, fatta di emotività, sensibilità, sensualità e di tutto ciò che concerne il mondo della donna. Se si osservano con attenzione i colori caldi adoperati per le sue opere, sembra entrare nell’essenza vitalistica dell’essere donna, ma soprattutto nel viverne la consapevolezza del grande dono. Grazie alla nostra artista anche la sensibilità dell’uomo riesce ad immergersi nell’operato creando così un’essere unico, o per meglio dire completo. Federica Pasini

Giovanna Cherchi “Narcisa” acrilico su tela, cm. 60x80 2012 “Paesaggi e figure che filtrano l’immediata contemporaneità dei suoi soggetti, descritti con assolute capacità espressive.Atmosfere intimiste rendono gradevole ogni sua percezione segnica, offrendoci la poesia del suo alfabeto interiore.” Vela d’oro 2014 Mariarosaria Belgiovine Premi e recenti mostre 2017 - 2014 Biennale Internazionale del Principato di Monaco Hotel de Paris Montecarlo Gran Premio per le arti visive “La Gondola per l’arte” Venezia, Trofeo La Vela d’oro Cesenatico, Fiera di Forli - Contemporanea, Premio La Palma d’oro per l’arte Montecarlo, Premio La Vela d’oro per l’arte Cesenatico, presente alla 18° edizione di Contemporanea fiera di Forlì 2014, personali Hotel Miramare, New Bristol Cesenatico, e Hotel Boemia Riccione Trofeo Arte Collezionismo 2014, Gran Premio Oslo città del Nobel 2014 Oslo - Norvegia, Gran premio Capo Nord 2014 Norvegia, Premio Internazionale 2014 Maestri Italiani del colore a Corfù - Grecia, Premiata al concorso Nazionale Città di Cossato Biella, Premio Personaggio dell’anno 2014 Galleria Centro Storico Firenze, a Napoli riceve il Premio Partenope 2014, Premio concorso Intenazionale A.U.P.I, Milano, Artista candidata alla 1° Biennale Leonardo da Vinci Cesenatico. Artisti alla ribalta, Premio Artesia International Gallery Olbia, Prize of the critics 2018, vincitrice del Contest Trofeo Galleria Italia 2018, Trofeo Costa Azzurra 2018 Pagina a destra “Marilyn violet” tecnica mista acrilici e aerografo, cm. 50x70 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 122


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Collezione Mori

Giuseppe Migneco

Messina 1908 - Milano 1997

Biografia Giuseppe Migneco, è nato a Messina nel 1908. Vive i primi anni della sua infanzia a Ponteschiano. Trasferitosi nel 1931 a Milano lasciando la sua adorata Sicilia alla quale dedicherà principalmente diverse opere. Nel 1934, entra in contatto con i pittori: Renato Birolli e Raffaele De Grada che lo guidano alla scoperta di quel mondo pittorico verso cui, è irresistibilmente attratto. Cominciò a dipingere, esponendo per la prima volta alla Galleria Genova nel 1940. La sua pittura, di forte impatto impressionista, si rifaceva a Van Gogh e rivelava anche affinità con quella di Guttuso. Importanti mostre antologiche gli sono state dedicate nel 1984 a Messina e a Milano. Dal ‘41 in poi è considerato uno dei pittori italiani più rappresentativi. Le sue opere sono richieste dalle maggiori gallerie italiane ed europee ed entrano a far parte di collezioni e musei. Questo periodo felice resterà nella sua memoria, e tornerà come principale ispirazione in molti suoi quadri. E fino alla metà degli anni 80, le sue personali si moltiplicano con presenze prestigiose in Italia e all’estero. Giuseppe Migneco, è il pittore siciliano, che in oltre cinquant’anni di lavoro, ha espresso in modo coraggioso, il suo impegno di artista e di uomo, seguiranno opere dal contenuto autobiografico, realizzati in atmosfere vive nella sua memoria. Nel 1958 è invitato ad esporre alla Biennale di Venezia dove esporrà insieme ad artisti come Casorati, Campigli, Fontana, Dova, Guttuso, Minguzzi .

Giuseppe Migneco “Raccoglitore di limoni” olio su tela, cm.40x50 anni 60 A. Mori 5017 L'opera di Giuseppe Migneco si inserisce nel panorama del realismo sociale, dove appunto, il suo realismo è caratterizzato dall’influsso della pittura murale messicana, essenzialmente molto più incisa con estrema libertà gestuale, che libera attraverso la figura personaggi della sua terra intenti nel quotidiano lavoro. I suoi paesaggi riportano sempre quella poetica tradizione della gente del sud. Muore a Milano nel 1997 le sue spoglie riposano nel cimitero di Messina.

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Giuseppe Migneco “Raccoglitore di limoni” olio su tela, cm. 40x 50 proprietà A. Mori Milano


GR Gallery new york

George Pali “Venice” 30” x 40” oil on canvans

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GR GALLERY: 191 HILLSIDE AVENUE - YONKERS - NEW YORK, 10703 PHONE: 914 434 1906 - FAX: 914-201-6132 - EMAIL: GPALI@OPTONLINE.NET

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 125 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 125


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IV° TROFEO GALLERIA ITALIA By Francesco Chetta editore

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Galleria Italia 2018 Pag. 1


IV° Trofeo Galleria Italia 2018 GIACOMO ROSSI

ELENA BULLO

MARIO MASOLI

GIOVANNA CHERCHI

DELFINA PORCU

VESNA PAVAN

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MIRKO RONCELLI

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Mirko Roncelli Francesco Chetta editore TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 128


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Cesenatico centro turistico e balneare della Romagna, dove è ancora possibile passeggiare in un incontaminata atmosfera tipicamente marinaresca, lungo il portocanale vi sono ancora, e in buon uso, molti capanni con le reti a mo di Trabucco, la spiaggia è accogliente con i suoi numerosi stabilimenti balneari, con una calda e purissima sabbia dove godersi in tranquillità il sole tipico della Romagna. Non mancano in estate le iniziative a cura dell’assesso-

rato alla Cultura, di grandi rassegne sia musicali che culturali lungo il Portocanale, ricordiamo la Gran Rustida di ferragosto, grigliata di pesce cucinata dai pescatori, nell’adiacente piazza del molo marittimo, la festa di Garibaldi con annesso “Il Palio della Cuccagna” rinomata e antica tradizione svolta i primi giorni d’agosto, dove i marinai si sfidano lungo un palo collocato di traverso al Portocanale, zona squero lato Ponente con continui tuffi in mare, da parte dei pretendenti il Palio!! Assolutamente da non perdere, Il Museo della Marineria, suggestivo e spettacolare la sezione galleggiante, che nel periodo natalizio, viene allestito sulle imbarcazioni un vero presepe marinaro. TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 130


CESENATICO Portocanale Leonardesco Il portocanale Leonardesco di Cesenatico è il fiore all’occhiello della citta e del suo intenso commercio di pesce. Nel portocanale, attualmente una zona, è stata riservata al Museo Marittimo, con storiche imbarcazioni da pesca degli anni 50, trovano ormeggio i numerosi pescherecci dediti alla pesca in particolare del rinomato pesce azzurro. Non mancano lungo le banchine, ristoranti con la loro cucina marinara. Il portocanale fù ideato su progetto di Leonardo Da Vinci, allor su comanda dei Borgia, all'epoca regnanti indiscussi della Romagna. Adiacente si trova la Casa del famoso Poeta Marino Moretti, dove sono custodite ancora molte sue memorie. TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 131


GALLERIA CASA D'ASTE

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Charlotte Ritzow

Charlotte Ritzow "Questioni d'amore" tecnica mista su tela con zip, cm. 56,5x46,5 2016 esposto Galleria ArteCapital Brescia - Ritzow Showroom Milano - Kunst und Medizin Gallery Berlino

www.ritzow.com Contatti Galleria ArteCapital Tel +39 030 37 52 682 viale Venezia, 90 25123 Brescia

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 96 TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 132


Peter HIDE i nove monocromi

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Le Grandi Interviste a cura di Flower Terry Production Francesco Chetta editore

TOP GALLERY Art Magazine 2018 pag. 134


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