Resistenza n. 3 anno 2010

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Organo dell’ANPI Provinciale di Bologna - Anno VII - Numero 3 - Giugno 2010

Ancora in piazza come sempre

Editoriale

Democrazia in sofferenza massima vigilanza

POSTE ITALIANE Spa - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 comma 2 aut. N. 080016 del 10/03/2008 - DCB - BO

S

ettori sempre più ampi dell'opinione pubblica stanno avvertendo l'avanzare di una situazione anomala in Italia, rispetto al panorama dei paesi democratici. È ormai evidente che l'attacco alle libertà garantite dalla Costituzione repubblicana non è più, come si usa dire, strisciante. I tentativi sono palesi. Prova ne siano, ultimamente, quelli di mettere il bavaglio agli organi di informazione, le rappresaglie nei confronti di giornalisti della televisione pubblica, i minacciosi provvedimenti nei confronti di operatori dell'informazione e degli stessi editori (passando dall'eliminazione delle agevolazioni postali che penalizza anche la stampa no profit), il ricorso da parte del governo di centrodestra al voto di fiducia in Parlamento, tale da impedire il vitale confronto di idee e di proposte nella dialettica fra i gruppi politici rappresentati. Addirittura si è giunti alle obbrobriose circolari – con tanto di imprimatur ministeriale – emesse da dirigenti scolastici per impedire agli insegnanti, singoli e collettivamente, di parlare con i giornalisti, di rispondere a loro domande – anche in spazi esterni – che abbiano attinenza con le difficoltà in cui si dibatte la scuola, con la politica governativa in tale delicatissimo ganglio della vita del paese. È un'autentica > segue a pag. 4

Il 25 Aprile in Piazza Nettuno durante la celebrazione del 65° anniversario della liberazione. Ha aperto William Michelini a nome del Comitato provinciale della Resistenza e della Lotta di Liberazione ed ha pronunciato l’intervento ufficiale la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti (articoli da pag. 2 in avanti).

Intollerabile attacco alla libera informazione Giovanni Rossi*

N

on è azzardato affermare che uno dei settori fondamentali per valutare i livelli di democrazia di un Paese, in Italia sia in profonda crisi. Le ragioni non vanno ricercate nel classico destino “cinico e baro” di saragattiana memoria, ma in precise scelte del governo

Siamo con il mondo della scuola (articoli nelle pagine interne)

guidato, guarda caso, da uno dei più importanti (se non il più importante) degli editori italiani. Oltre alla crisi economica internazionale, sui cui effetti nazionali, però, incidono le politiche governative, tre le situazioni che rischiano di far collassare il settore editoriale e ridurre i livelli dell’informazione e, di conseguenza, della nostra democrazia costituzionale e repubblicana. Avevamo scritto su queste pagine di tentativi di imbavagliare l'informazione: il pericolo si sta ora avverando Vediamoli. Leggi restrittive del diritto di cronaca. Mentre scriviamo la discussione è aperta, le notizie che giungono dalle > segue a pag. 4


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