Processo edilizio

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Antonino Galati

IL PROCESSO EDILIZIO - Appunti personali -

Anno di realizzazione : 2006


Introduzione: definizione di processo edilizio Facendo riferimento alla normativa UNI 7867/4, definiamo il processo edilizio come: “Sequenza organizzativa di fasi operative che vanno dal rilevamento delle esigenze al loro soddisfacimento in termini di produzione edilizia”. Cerchiamo di commentare questa definizione approfondendone alcuni aspetti chiave. L’intero processo edilizio è suddiviso in una sequenza di fasi operative ognuna delle quali contribuisce a mantenere la qualità del processo stesso:

decisionali Fasi operative

esecutive

progettare al fine di:

gestionali

eseguire

il bene edilizio.

gestire

Il processo edilizio è così composto:

cerniere tecniche appalto

decisionale progettuale

collaudo

esecutivo

gestionale

Sottoprocesso di controllo ( sempre attivo durante l’intero processo )

La stessa normativa definisce il concetto di esigenza come “ ciò che, di necessità, si richiede per il normale svolgimento di un’attività”. Nel settore edilizio le esigenze che generalmente vengono richieste qualunque sia la tipologia edilizia da realizzare, e quindi la sua destinazione d’uso, sono essenzialmente: sicurezza benessere fruibilità gestione aspetto integrabilità salvaguardia dell’ ambiente


Il soddisfacimento delle esigenze viene raggiunto se si pongono delle finalità al processo edilizio, che non si limitano alla sola fase realizzativa dell’opera, ma inquadrano l’intero percorso: il rispetto dei vincoli contrattuali il raggiungimento degli obbiettivi l’ottimizzazione delle risorse la riduzione dei costi l’ottimizzazione della gestione Per risorse s’intendono quei fattori produttivi quali: manodopera mezzi materiali che vengono impiegati al fine di esplicitare una qualunque attività lavorativa. Per produttività intendiamo quella che si concretizza sul lavoro, ovvero il rapporto tra una produzione determinata e la quantità di lavoro umano per ottenerla.. Definiamo la produzione netta (o valore aggiunto) come la differenza tra la produzione lorda (o valore di vendita) e i costi di produzione. La produzione edilizia definisce la produttività come confronto tra volume di produzione, ovvero la quantità di lavoro, e l’insieme delle risorse, avente ognuna un suo costo Se si assume come costante l’efficienza del lavoratore, ovvero la quantità di energia che il lavoratore impiega durante le sue ore lavorative,la produttività sarà espressa in funzione dell’efficacia di utilizzazione di tale risorsa, ovvero della organizzazione delle operazioni di lavoro. Ci si rende conto di come l’organizzazione delle varie fasi del processo e la determinazione dei costi siano connessi fra di loro, rendendo l’idea della complessità dell’intero processo edilizio. La complessità del processo è determinata da: l’impossibilità di produrre stereotipi: per il permanere di metodi di realizzazione tradizionali, per la molteplicità di procedimenti costruttivi, per un numero sempre crescenti di materiali sul mercato, o per i diversi contesti ambientali in cui il manufatto edilizio deve inserirsi. Sono questi i fattori che non consentono all’industria edilizia, a differenza delle altre industrie, di avere una produzione di tipo seriale. In pratica ogni prodotto edilizio è uguale solo a stesso; un iter di processo molto lungo e suddiviso in innumerevoli fasi e sottofasi; la presenza di un numero considerevole di operatori all’interno di un singolo processo, ognuno avente aspettative ed interessi propri. Dunque il processo risulta essere alquanto dispersivo, e necessita di una guida che sia al di sopra delle parti e che miri alla qualità dell’opera: tale operatore di guida è la normativa. La normativa che deve essere capace di guidare con coerenza l’intera sequenza delle decisioni che si devono prendere durante l’intero processo al fine di concepire,realizzare e gestire l’opera. La normativa si suddivide in: norme contrattuali norme interne, cioè specifiche del singolo lavoro:

cogenti

Capitolato speciale d’appalto

la legge quadro 109/94 il capitolato generale d’appalto

norme esterne

il DPR 554/99 volontarie

la famiglia delle leggi ISO 9000


1. La fase decisionale 1.1 L’attivazione di un processo In tale fase si decide di attivare un processo specificando le esigenze da soddisfare, verificandone la fattibilità, ponendo le basi ai vari livelli di progettazione. Colui che decide di attivare un processo è definito committente (o promotore) che può essere: pubblico, come ad esempio la Pubblica Amministrazione o ente locale privato, come un singolo soggetto o ente privato Il processo inizia quando il committente decide di effettuare un investimento: Investimento basato sui rapporti:

massimo profitto

massima utilità

minimo rischio

minimo impiego di risorse

la pubblica utilità ( per le PPAA) aventi come obiettivo: il profitto personale o della propria azienda (per i privati)

Ma un corretto investimento deve avere necessariamente un ampio margine di sicurezza che il committente valuta a priori con una valutazione del rischio che si suddivide in due momenti: 1. Analisi del valore Definendo il valore come rapporto tra la prestazione offerta ed il costo, esso varia in funzione del rapporto tra domanda ed offerta: se domanda supera l’offerta : acquisto incondizionato di qualsiasi qualità anche inferiore alle aspettative. Alto costo di mercato e tempi di produzione accelerati; se offerta > domanda : possibilità di scelta sul rapporto qualità – prezzo. Maggiore competitività data dai prezzi di mercato più bassi. Concetto di qualità del prodotto. 2. Analisi del mercato Effettuata dal committente con degli esperti del settore, si articola in cinque passaggi: Analisi dello stato di fatto e valutazione delle esigenze da soddisfare, al fine di determinare la tipologia del bene da produrre e la quantità necessaria Gli altri quattro passaggi hanno come scopo quello di prevedere il prezzo di mercato del bene finito nel momento in cui sarà disponibile: L’offerta della concorrenza le condizioni economiche dell’utenza


il prezzo storico di mercato le variazioni contestuali durante la produzione 1.2 Verifiche di prefattibilità Una volta constatata la convenienza dell’investimento il committente propone all’ente appaltante la proposta d’intervento che sarà passata al vaglio da tecnici del settore. Verranno valutate: 1. la fattibilità dell’intervento: la veridicità delle esigenze da soddisfare, con relativa verifica dei tempi e dei modi in cui verrà espletata la realizzazione; 2. verifica del sito: la capacità del luogo di acquisire il bene, comprese le considerazioni geologiche, urbanistiche, climatiche e la prevenzione dell’inquinamento; 3. verifiche giuridiche-normative: verifica la compatibilità con i piani urbanistici ( tra cui gli espropri o le acquisizioni ) o i vincoli paesaggistici, le reti fognarie e le tubazioni; 4. verifiche tecniche-operative: verifica la fornitura delle materie prime, le industrie partecipanti e le competenze tecniche legate all’intervento; 5. economico-finanziario: verifica la condizione economica del committente o la veridicità dei finanziamenti reperiti; 6. gestionale-manutentiva: verifica la futura assistenza e gestione del bene edilizio durante la sua vita utile. Le verifiche danno come risultato una serie di vincoli ed obbiettivi che fungono da linee guida per la successiva fase di progettazione: a. Utilità sociale: ha come fine il soddisfacimento delle esigenze, oltre all’arricchimento dei beni utili nel territorio; i vincoli a tal riguardo sono di tipo normativo specifico al settore d’intervento b. Ambientale: ha come fine il supporto al patrimonio esistente, con conseguente miglioramento della vivibilità; c. Funzionale: ha come fine l’incremento di afflusso pubblico i vincoli a tal riguardo sono di carattere ambientale o di smaltimento del traffico d. Tecnologico: ha come fine l’accrescimento della produttività del luogo i vincoli a tal riguardo sono relativi alla sicurezza, alle tipologie strutturali ed impiantistiche e. Economico: finalizzato all’aumento dei servizi e delle risorse; f. Operativo: come fine lo sveltimento delle attività produttive; g. Gestione: una corretta gestione del ciclo di vita utile. i vincoli a tal riguardo sono quelli legati al tempo che influisce sui costi di mercato. Una volta superate tali verifiche l’intervento viene approvato dall’ente appaltante che lo include in un elenco di lavori da esso stesso redatto secondo la norma di legge 109/94 definito programma triennale.


1.3 Programma triennale Gli interventi aventi un importo superiore ai 100.000 euro vengono inseriti all’ interno di un programma triennale, che è un elenco di lavori redatto dall’Amministrazione al fine di soddisfare le esigenze pubbliche, che viene aggiornato annualmente secondo obblighi di legge (109/94), comprensiva di studi che ne definiscono di ogni lavoro: o le caratteristiche funzionali, tecniche, gestionali; o le caratteristiche economiche finanziarie; o analisi sulle conseguenze che l’intervento comporta in ambito storico-artistico, socioeconomico, amministrativo e tecnico; o un bilancio preventivo, indicando la possibilità di finanziamenti con capitali privati; o la conformità con gli strumenti urbanistici Qualora l’ente locale sia sprovvisto degli strumenti urbanistici sopra indicati esso è escluso da ogni contributo o agevolazione dello Stato in materia di lavori pubblici. Lo schema del programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali sono resi pubblici e affissi, prima della loro approvazione, nella sede dell’ente pubblico per almeno sessanta giorni consecutivi. L’elenco è basato su un ordine di priorità dei lavori, che a loro volta sono distinti in categorie. All’interno di queste ultime sono prioritarie le manutenzioni, i recuperi, i completamenti dei lavori già iniziati, nonché quelli in cui vi è la possibilità di finanziamento con capitale privato maggioritario; di questi consideriamo anche gli interventi imposti da eventi imprevedibili o da nuove disposizioni di legge. I lavori che vengono inseriti nell’elenco annuale del programma triennale: • • •

per un importo inferiore ad un milione di euro devono essere inseriti se corredati dagli studi di prefattibilità; per importo pari o superiore al milione di euro l’inserimento è successivo all’apptrovazione del progetto preliminare; per i lavori di manutenzione che necessitano di particolare urgenza vengono corredati da una semplice indicazione degli interventi più una stima sommaria dei costi necessari per essi.

Un lavoro non inserito nell'elenco annuale può essere realizzato solo sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari dell'amministrazione al momento della formazione dell'elenco. I programmi e gli elenchi sono trasmessi all'Osservatorio dei lavori pubblici che ne dà pubblicità, ad eccezione di quelli provenienti dal Ministero della difesa.


1.4 Nomina del Responsabile Unico del Procedimento RUP Il dpr 554/99 definisce il ruolo del RUP nell’ art. 7. “le fasi di progettazione, affidamento ed esecuzione di ogni intervento sono eseguite sotto la diretta responsabilità e vigilanza di un responsabile unico del procedimento, nominato dalle amministrazioni, prima della fase di predisposizione del progetto preliminare da inserire nell’elenco annuale del programma triennale” ( comma 1 ). “Il responsabile del procedimento è un tecnico in possesso di un titolo di studio adeguato alla natura dell’intervento da realizzare e abilitato all’esercizio della professione”. “Il responsabile del procedimento può svolgere le funzioni di progettista o direttore dei lavori all’interno dello stesso intervento, salvo nei casi in cui l’importo dello stesso non superi i 500000 euro.” ( comma 4 ). “Per comuni con meno di 3000 abitanti o per appalti di importo inferiore ai 300000 euro le competenze del RUP vengono attribuite al responsabile dell’ufficio tecnico” ( comma 5 ). “ Il RUP fornisce dati al dirigente del programma triennale durante:

le fasi di aggiornamento annuale del programma triennale le fasi di affidamento, elaborazione ed approvazione dei diversi livelli di progettazione la scelta del contraente per l’ affidamento degli appalti e/o concessioni il controllo periodico della fase esecutiva le fasi di collaudo

Il dpr 554/99 definisce il compito del RUP nell’ art. 8. Le mansioni principali del RUP sono:

promuovere le indagini preliminari verifica la conformità contestuale redige il documento preliminare alla progettazione si cura del metodo di affidamento dei servizi e degli incarichi coordina le attività di redazione di tutti i livelli di progettazione promuove l’istituzione dell’ufficio di direzione dei lavori controlla la progettazione operativa dell’ intero lavoro vigila sulla realizzazione dei lavori accerta la data di inizio e fine dei lavori promuove la risoluzione del contratto o definisce bonariamente le controversie

Il RUP è dunque un portavoce dell’amministrazione o della committenza che si assume la piena responsabilità dell’intervento dalla fase ideativa a quella realizzativa fino all’entrata del bene edilizio nel suo ciclo di vita utile.


1.5 Appalto di servizi La legge 109/94 afferma che le prestazioni relative alla progettazione vengano espletate da: a) uffici tecnici delle stazioni appaltanti b) uffici consortili di progettazione costituite dai comuni c) organismi di pubbliche amministrazioni d) liberi professionisti e) società di professionisti f) società d’ingegneria Negli ultimi tre casi è il regolamento 554/99 a specificare le condizioni di affidamento degli incarichi di progettazione: gli incarichi di appalti di importo inferiore ai 40000 euro sono a scelta diretta dell’amministrazione; scelta diretta: una sola impresa è invitata a presentare l’offerta o meglio a trattare le condizioni economiche per l’esecuzione dei lavori.

gli incarichi di importo compreso tra i 40000 e i 200000 euro vengono affidati tramite licitazione privata; licitazione privata: sono invitate a presentare l’offerta soltanto alcune dell’amministrazione appaltante, specializzate nel tipo di lavoro da eseguire.

Imprese

di

fiducia

gli incarichi di importo superiore ai 200000 euro vengono affidati per licitazione privata o pubblico incanto. Pubblico incanto : tutte le imprese, iscritte all’Albo nazionale degli appaltatori e che si trovano nelle condizioni stabilite dall’avviso di gara, possono partecipare con propria offerta all’asta; l’amministrazione appaltante si riserva comunque il diritto di escludere le Imprese che non ritiene idonee ad eseguire i lavori.

In gara i partecipanti devono presentare progetti o piani con livello di approfondimento inferiore o pari a quello di un progetto preliminare. Il vincitore dell’appalto riceverà un corrispettivo in denaro corrispondente all’acquisto dei diritti del progetto vincitore. Poi sarà a discrezione dell’ente appaltante, sulla base dei requisiti del vincitore, l’affidamento dei successivi livelli di progettazione a quest’ultimo, mediante trattativa privata. Nel caso di intervento di particolare rilevanza è possibile indire ad esperimento un concorso articolato in due gradi in cui: il primo grado si basa su un concorso di idee in cui vengono scelti i concorrenti al secondo grado; il concorso al secondo grado è un concorso di progettazione vero e proprio. Il concorso di idee viene esplicitato con le modalità del pubblico incanto, nella quale i concorrenti di cui ai punti d,e,f presentano elaborati di livello pari o superiore a quelli richiesti per un progetto preliminare. L’idea vincitrice è acquisita dalla stazione appaltante, che la pone a base di gara di un concorso di progettazione per l’eventuale definizione dei suoi aspetti tecnici, a cui può partecipare lo stesso vincitore qualora in possesso dei relativi requisiti.


Il concorso di idee e quello di progettazione possono essere utilizzati a prescindere dal valore dell’attività progettuale; la Merloni comunque indica la presenza di ambedue le modalità di gara per la progettazione di lavori di particolare rilevanza. Possiamo dunque indicare in via semplificativa la scelta con queste motivazioni: qualora le PPAA vogliano acquisire un’idea di progetto indicano un concorso di idee; qualora le PPAA vogliano un primo sviluppo progettuale indicano un concorso di progettazione. Il bando di concorso si articola secondo la seguente tabella: bando minimo ( per il concorso di idee ) generalità della Pubblica Amministrazione generalità del RUP descrizione delle esigenze pubbliche da soddisfare modalità di rappresentazione dell’idea progettuale modalità di presentazione dell’offerta termine perentorio di consegna metodologia di valutazione delle offerte importo del premio data di pubblicazione per gli appalti di servizi si aggiunge: procedura di aggiudicazione del progetto numero massimo dei partecipanti descrizione del progetto costo massimo di realizzazione dell’intervento da progettare Luoghi ed orari di ritiro della documentazione di gara modalità di ritiro degli elaborati progettuali non vincitori Per il concorso di idee il regolamento 554/99 non specifica quali siano i requisiti specifici minimi di qualificazione dei partecipanti; è una scelta voluta per garantire una maggiore accessibilità anche a quei professionisti o società di progettazione non aventi grande esperienza. Ma è una libertà limitata: il vincitore del concorso di idee ha diritto a partecipare all’appalto dei servizi solo se in possesso di requisiti di carattere tecnico-amministrativo ed economico-finanziario. Per le società d’ingegneria poi è obbligatoria la presenza di: un direttore tecnico che collabori con l’organo amministrativo della società per la scelta delle gare in cui partecipare e sia a conoscenza delle decisioni manageriali che vengono prese all’interno di essa; che assicuri la direzione tecnica dell’attività di progettazione. un’organigramma della società che specifichi le competenze e le responsabilità svolte da ciascun membrio della società; qualora la società svolga anche attività di progettazione non puramente ingegneristiche, indichi la struttura organizzativa e le capacità professionali dedicate ai servizi sopra indicati.


2. La fase progettuale 2.1 La rivalutazione della fase progettuale La legge quadro 109/94 riporta nell’art. 16 che la progettazione si articola in tre livelli: preliminare definitiva esecutiva

al fine di assicurare:

qualità dell’opera conformità alle norme ambientali ed urbanistiche soddisfacimento dei requisiti richiesti

Tale riforma fu attuata alla luce dei fatti che durante il periodo di Tangentopoli si verificarono quali: •

carenze ed errori di progettazione esecutiva, dovute a redazioni frettolose e prive di controllo, ovvero senza controlli tecnici adeguati, al solo fine di ricevere le concessioni ed i finanziamenti esterni. Ciò comportava, alle volte volutamente, delle varianti suppletive in corso d’opera a spese dell’Amministrazione; tendenza da parte dell’Amministrazione a delegare a concessionarie le fasi progettuali, esecutive e gestionali dell’opera. Inoltre le scelte erano più di tipo politico che tecnico, sulla base degli agganci politici che il progettista, o le concessionarie di lavori, potevano avere. Ciò comportò una deresponsabilizzazione dell’Amministrazione ed un impoverimento del proprio settore tecnico.

Con l’introduzione della legge quadro: garanzia di qualità delle O.O.P.P., efficienza data da tempestività, trasparenza e correttezza ( art. 1 ) responsabilità diretta delle P.P.A.A. con l’introduzione della figura del RUP ( art. 7 ) la partecipazione diretta delle P.P.A.A. alla redazione dei livelli progettuali ( art. 8 ) ordina le procedure di affidamento di appalti di servizi ( art. 17 ) e dei lavori ( art. 20 ) definisce le responsabilità dirette del progettista ( art. 24 ) anticipa la redazione dei piani di manutenzione e di sicurezza al progetto esecutivo( art. 31 ) Infatti il codice civile definiva le responsabilità del progettista in:

diligenza nell’adempimento contrattuali

responsabilità del prestatore d’opera responsabilità del debitore

solleva da responsabilità dai problemi tecnici inadempimento di prestazione

committente extracontrattuali

inadempimento di prestazione comporta danni a terzi impresa


Oggi la legge 109/94 specifica gli indirizzi posti dalle normative CEE in cui alla responsabilità dei “mezzi” (puro adempimento del progetto) si aggiunge quella dei “risultati” (ovvero quella dell’opera finita). Cosi come l’esecutore dei lavori è obbligato a redigere una polizza assicurativa per i rischi di esecuzione di qualsiasi causa, fino alla certificazione successiva al collaudo, anche il progettista ha l’obbligo di avere una polizza di responsabilità civile, che copra nuove spese di progettazione conseguite da verifiche costi ulteriori per le Amministrazioni in caso di varianti in corso d’opera. fino al rilascio del certificato (provvisorio) di collaudo. Per quanto riguarda le varianti in corso d’opera, l’art. 25 della legge quadro pone delle restrizioni su questo aspetto:

Varianti

Ammesse solamente per:

disposizioni legislative cause improvvise ed imprevedibili errori del progetto esecutivo

Non superiori al: 10 % dei lavori di recupero, ristrutturazione e manutenzione 5% per altre categorie di lavoro comunque previste nelle somme a disposizione dell’Amministrazione, e non superiori al 5% dell’ importo complessivo, pena la risoluzione del contratto ed un nuovo bando di gara. La risoluzione del contratto prevede il pagamento all’impresa dei lavori eseguiti, materiali utili e 10% dei lavori non eseguiti, fino ai 4/5 dell’importo del contratto. Oltre questo importo la committenza non è più tenuta a pagare il 10% dei lavori ancora da eseguire. 2.2 Il progetto preliminare Rappresenta il primo livello di progettazione, in cui si traducono le esigenze in requisiti attraverso i seguenti passaggi: 1. Contestualizzazione del sistema in cui si inserisce l’intervento Ciò si traduce con lo studio di inserimento ambientale e paesaggistico che, secondo le indicazioni del RUP,e comprende:

Verifica di compatibilità con i piani paesaggistici, territoriali ed urbanistici Studio degli effetti della realizzazione dei lavori e dell’esercizio dell’opera Relazione sulla scelta del sito ed ipotesi di collocazioni alternative Interventi di ripristino e riqualificazione ambientale e paesaggistica Norme di tutela ambientale sull’esercizio di impianti

2. Individuazione ai diversi livelli ambientale, spaziale, funzionale, tecnologica di subsistemi, unità, elementi in cui si articola il sistema 3. Studio delle correlazioni di tipo funzionale e tecnologico delle categorie individuate


4. Espressione delle caratteristiche, dei requisiti, delle prestazioni che deve possedere ogni categoria individuata I punti 2,3,4 vengono approfonditi da schemi grafici che si suddividono per: Opere puntuali • • •

stralcio di piano urbanistico per la localizzazione dei lavori planimetrie per le curve di livello, scala 1:2000, ove sono riportate separatamente i lavori da realizzare schemi grafici che permettono di individuare le caratteristiche spaziali, tipologiche, funzionali, tecnologiche dei lavori da realizzare con relativi parametri da realizzare

Opere a rete • •

corografia generale contenente un reticolo idrografico e l’ubicazioni dei servizi esistenti in scala 1:25000 tabelle contenenti le quantità caratteristiche dei lavori

Il tutto viene corredato da una relazione generale contenente: 1.Descrizione dei lavori 2.Motivazioni di scelta di determinate soluzioni progettuali 3.Fattibilità del lavoro 4.Disponibilità delle aree o degli immobili, ed i criteri di acquisizione 5.Indirizzi per i livelli successivi di progettazione 6.Cronoprogramma delle fasi attuative 7.Indicazioni sulla gestione e manutenzione dell’opera

Il progetto preliminare prevede alla fine un calcolo sommario della spesa, che viene effettuato applicando alla quantità di lavoro per ogni sua categoria, un costo standardizzato, determinato dall’ osservatorio dei L.L.P.P. o dei prezzari regionali, redigendo dunque un computo metrico estimativo di massima; questo per la spesa dei lavori. Per quanto riguarda le somme a disposizione dell’Amministrazione, il RUP accerta delle valutazioni di massima, accompagnandosi anche da una relazione di sintesi riguardante le fonti di finanziamento per coprire le spese Qualora il progetto sia posto a base di un appalto concorso, esso deve corredarsi di un capitolato speciale prestazionale in cui sono contenuti: • • •

l’indicazione delle categorie di lavoro prevalenti e quelli scorporabili, con i corrispettivi importi; tabella degli elementi o subelementi in cui i lavori sono suddivisibili; condizioni da applicarsi al contratto, ovvero oggetto, modalità di valutazione, modalità di pagamento del corrispettivo, tempi di esecuzione

Oltre al suddetto capitolato è opportuno fornire relazioni sull’indagini geologiche, geotecniche, idrologiche ed idrauliche. Dunque il progetto preliminare viene impostato sula base della legge 109/94 che prevede: • che l’attività di progettazione sia legata a quella di programmazione dei lavori pubblici; vedi il caso del programma triennale;


• •

la valutazione delle offerte in termini di costi e benefici di più soluzioni alterative un sistema di vincoli ed obbiettivi, redatto in fase strettamente decisionale.

Dunque si può dire che nel progetto preliminare vengono espresse le scelte “politiche” del committente in termini edilizi. 2.2 Il progetto definitivo Se il fine del progetto preliminare è quello puramente “metaprogettuale”, di scomposizione del sistema in unità ed elementi, al fine di soddisfare, tramite loro caratteristiche tecnologiche e funzionali, i requisiti posti dall’approfondimento delle esigenze, mediante le opportune prestazioni; quello del progetto definitivo è quello puramente “progettuale”, cioè quello di definire nel dettaglio i progetti spaziale – funzionale e tecnologico dell’organismo edilizio. Infatti:

dà vita a delle configurazioni tipologiche e tecnologiche suggerite dal progetto preliminare determina le caratteristiche morfologiche, dimensionali e tecnologiche degli elementi definisce ed anticipa le prestazioni che gli elementi dovrebbero fornire cura la compatibilità fra i diversi contenuti di progettazione

Nell’elencare i documenti facenti parte del progetto definitivo, possiamo dire che approfondisce i contenuti di quelli già esistenti in quello preliminare, arricchendosi con nuovi documenti quali: Elaborati grafici • • • • •

planimetria d’insieme (da 1:1500 a 1:200) piante dei vari livelli sezioni trasversali e longitudinali prospetti di lavoro schemi di massima degli interni che esterni

in scala 1: 100

Calcoli preliminari di strutture ed impianti al fine di consentire il dimensionamento dei volumi tecnici e di specificare le caratteristiche delle apparecchiature. Disciplinare descrittivo degli elementi prestazionali precisa tutte le prestazioni degli elementi tecnici scelti descrivendone, anche esteticamente, le caratteristiche, la forma, e le principali dimensioni Computo metrico estimativo preliminare Che prevede un computo metrico estimativo di massa ottenuto applicando alle quantità delle singole lavorazioni un prezzo unitario determinato dall’ osservatorio dei L.L.P.P. o dei prezzari regionali. Più:

analisi dei prezzi aggiunta spese generali da (1 a 15%) aggiunta 10% di utile lavori in economia


2.3 Il progetto esecutivo Il progetto esecutivo definisce compiutamente ed in ogni sua parte l’opera da realizzare. Esso deve essere redatto nella forma più completa, con una serie di documenti ed allegati, che si possono raccogliere in tre parti: parte generale, che comprende: → relazione generale → relazioni particolari (geotecnica, calcoli statici etc.) → pianta generale dell’opera → capitolato generale → capitolato speciale → documentazione acquisto del suolo → cronoprogramma dei lavori parte illustrativa, che comprende: → relazione tecnica → elaborati grafici → progetto delle strutture, disegni esecutivi → elaborati d’insieme e di dettaglio parte contabile, che comprende: → computo metrico estimativo → elenco ed analisi dei prezzi → descrizione sommaria della spesa PARTE GENERALE

Relazione generale

La relazione descrive in dettaglio i criteri adottati dal progettista nella stesura del progetto con l’ausilio di elaborati grafici e sulla base delle prescrizioni del capitolato speciale d’ appalto, illustrando sul piano costruttivo le soluzioni spaziali, tipologiche, funzionali, architettoniche e tecnologiche del progetto definitivo approvato. Nella relazione sono indicati, tra l’altro, il piano di finanziamento (se trattasi di opera pubblica), la descrizione sommaria delle opere da eseguire e delle loro caratteristiche. Di solito vengono allegati anche i calcoli statici di massima che costituiscono essenzialmente un esame di fattibilità dell’opera. I calcoli statici esecutivi, con i relativi disegni, vengono sviluppati successivamente, anche direttamente dall’impresa esecutrice ma preventivamente approvati dal Direttore dei lavori prima del loro deposito presso l’ufficio del Genio civile. Nel caso di opere eseguite da privati è lo stesso progettista o il direttore dei lavori o altro tecnico incaricato a redigere il progetto esecutivo delle strutture portanti. Viene inoltre indicato un diagramma che rappresenta graficamente la pianificazione dei lavori nei suoi principali aspetti, ed esplicitati le prescrizioni e gli accorgimenti condizionanti la fase esecutiva dei lavori, come la predisposizione del piano di sicurezza dei lavoratori. PARTE GENERALE

Relazioni particolari

Geologica : un’ illustrazione puntuale delle soluzioni adottate, al solo fine di limitare gli imprevisti e le necessità di varianti. Specialistiche : definiscono in dettaglio gli aspetti inerenti all’ esecuzione e manutenzione degli impianti tecnologici di ogni aspetto, compreso quello relativo alle opere a verde.


PARTE GENERALE

Pianta generale dell’opera

La pianta generale dell’opera, redatta in scala opportuna a seconda del tipo di intervento da eseguire, serve essenzialmente ad individuarne la posizione nella planimetria catastale comunale. In essa sono contenute: • • •

elaborati delle strutture, impianti e sistemazione esterna particolari costruttivi definisce le scelte progettuali

PARTE GENERALE

Capitolato generale d’appalto

Il capitolato generale d’appalto contiene le norme comuni, tecniche e giuridiche, le condizioni e le clausole tecniche ed amministrative, che si applicano a lavori di qualsiasi tipo. Il capitolato generale consta di sei parti (Capi) per un totale di 51 articoli, che trattano i seguenti argomenti:

Capo I, artt. 1-9. Aggiudicazione dei lavori: normativa per le partecipazioni alle gare d’appalto, cauzioni, stipulazioni del contratto, spese contrattuali e fiscali a carico dell’appaltatore

Capo II, artt. 10-32. Esecuzione dei lavori: si precisa la procedura della esecuzione dei lavori, dalla consegna alla ultimazione

Capo III, artt. 33-37. Pagamento all’appaltatore

Capo IV, artt. 38. Collaudo dei lavori: stabilisce le norme per le operazioni di collaudo

Capo V, artt. 39-41. Disposizioni diverse

Capo VI, artt. 42-51. Definizione delle controversie: norme relative alla regolazione delle controversie fra Amministrazione appaltante ed Impresa

Talvolta il capitolato generale può non essere allegato al progetto ed allora deve essere richiamato espressamente nel capitolato speciale d’appalto. PARTE GENERALE

Cronoprogarmma dei lavori

Stabilisce, in via convenzionale, l’importo dei lavori da eseguire per ogni anno intero a decorrere dalla data di consegna, tenendo conto degli imprevisti e l’incidenza dei giorni di andamento stagionale sfavorevole. PARTE GENERALE

Capitolato speciale d’appalto

Il capitolato speciale d’appalto è uno dei documenti fondamentali del progetto; in esso vengono indicate tutte le norme, le condizioni e clausole che dovranno essere attuate nell’esecuzione di quell’opera specifica. Il capitolato speciale d’appalto (c.s.a.) fa sempre parte dei documenti che debbono essere allegati al contratto d’appalto che viene stipulato tra le parti (stazione appaltante e impresa esecutrice) Il capitolato speciale d’appalto è in genere suddiviso in 4 parti principali, che trattano nell’ordine: l’oggetto e l’ammontare dell’appalto e la descrizione dell’opera da eseguire la qualità e la provenienza dei materiali, le modalità di esecuzione di ogni categoria di lavoro, l’ordine da tenere nell’andamento dei lavori le disposizioni particolari riguardanti l’appalto ed il modo di pagamento dei lavori


le norme per la misurazione e la valutazione delle opere e l’elenco dei prezzi unitari

Il capitolato speciale d’appalto deve essere redatto ogni volta dal progettista in relazione al tipo di costruzione da eseguire. PARTE GENERALE

Documentazione d’acquisto del suolo

La documentazione per l’acquisizione del terreno (espropriazioni) comprende: • • •

una relazione di stima un elenco delle espropriazioni il frazionamento particellare

Il tutto viene riportato ed illustrato su mappe catastali. PARTE ILLUSTRATIVA Relazione tecnica Completata la redazione dei computi, analisi, stima e Capitolati Speciali, il progettista riassumerà tutti i dati salienti in una relazione tecnica, che deve essere concisa ed esauriente. La relazione deve quindi contenere: • una breve ma completa descrizione dell’opera progettata • la illustrazione dei criteri di progettazione, in particolare per le strutture di fondazione • la sintesi della previsione economica di spesa e le proposte per la esecuzione dei lavori • l’elenco degli allegati che costituiscono il progetto L’importanza della relazione non va trascurata; essa è infatti il primo atto del progetto che viene letto ed esaminato e, occorre ricordare, va scritta con un linguaggio che sia accessibile alla committenza. Tutti gli altri atti del progetto sono redatti in un codice tecnico che non sempre è conosciuto da chi ordina il progetto. PARTE ILLUSTRATIVA Elementi grafici Gli elaborati grafici contengono: i disegni di tutti i lavori interni e della sistemazione esterna i disegni delle strutture e degli impianti ( scala 1: 50 per gli elaborati, 1: 10 per i dettagli ) per le strutture in cemento armato, si riportano i ferri di armatura, le dimensioni delle sezioni, i tracciati quotati delle armature; per le strutture metalliche o lignee, si riportano i profili, i nodi ed i vari collegamenti quali saldature,chiodi e bulloni; per le strutture murarie si riportano gli strati tipologici o gli elementi; per gli impianti si riportano un elaborato d’insieme con le notazioni metriche, più un’elencazione descrittiva particolareggiata delle parti di ogni importo con le relative relazioni di calcolo.


PARTE CONTABILE

Elenco ed analisi dei prezi

L’elenco è quello estrapolato dai prezzari regionali e particolareggiato per l’intervento da eseguire. L’analisi dei prezzi è un documento che serve a giustificare il prezzo applicato. In una determinata categoria di lavoro vanno valutati i seguenti parametri: • • • •

il costo elementare dei materiali per la quantità di essi il costo del trasporto per portare i materiali in cantiere ( al mc*Km ) il costo del noleggio delle macchine per la manipolazione dei materiali ed il loro trasporto nel punto d’impiego ( all’ ora ) il costo della mano d’opera occorrente alla preparazione e posa in opera definitiva dei materiali ( all’ ora )

Si ottiene il prezzo dell’applicazione come: ( % relative al prezzo dell’analisi )

Per eseguire una buona analisi del prezzo occorre una perfetta conoscenza della tecnica di esecuzione dell’opera, il che richiede una notevole esperienza di cantiere. 2.4 Piano di manutenzione Contiene le indicazioni e le previsioni in fase di progetto al fine di mantenere e/o ripristinare i livelli prestazionali stabiliti dell’opera edilizia durante il suo periodo di vita utile. Esso deve definire: • • • •

ciascun componente o elemento, specialmente quelli il quale il decadimento prestazionale è più rapido o quelli che devono mantenere un livello di prestazione alto per il corretto comportamento dell’opera in generale i criteri di valutazione circa la funzionalità dell’elemento individuandone per ognuno la soglia limite di prestazione; le correlazioni fra i criteri di valutazione e le strategie rapportando le prestazioni a modelli previsionali; una valutazione sulla probabilità di guasto.

La redazione di un piano di manutenzione necessità di grande esperienza. Nello specifico, il piano cataloga per ogni intervento: i materiali necessari i mezzi d’opera da utilizzare squadre tipo da impiegare fasi e procedure da eseguire i tempi le condizioni di accettazione Dunque si può dedurre che il piano è suddivisibile in due fasi: decisionale, con le verifiche dello stato dei componenti, fissandone il livello prestazionale, deducendone glli interventi da eseguire; operativa, con una descrizione degli interventi


I documenti che supportano il piano di manutenzione sono: •

schede tecniche di riferimento

• descrivono i livelli di prestazione richiesti alle soglie di funzionamento del componente • descrive i valori caratteristici del componente • descrive le modalità di controllo degli stati di funzionamento e conservazione

schede diagnostiche

schede cliniche

• oggetto del monitoraggio • condizioni operative • strumenti e mezzi da utilizzare • modalità di controllo e monitoraggio • risultati del controllo e monitoraggio terapie da sottoporre gli oggetti

La legge Merloni ed il regolamento d’attuazione 554/99 definiscono l’aspetto formale del piano di manutenzione composto da tre documenti: manuale d’uso: definisce le modalità d’uso dei principali sistemi componenti dell’opera specialmente le parti impiantistiche. Al fine di limitare i danni per il cattivo uso, riconoscere i fenomeni di deterioramento, e dunque mantenere alto il livello di prestazione, è costituito da una rappresentazione grafica che ne stabilisce l’ubicazione, ed una descrizione approfondendo le modalità d’uso corretto; manuale di manutenzione: definisce le prescrizioni necessarie all’esecuzione della manutenzione, costituito da una rappresentazione grafica che ne stabilisce l’ubicazione, ed una descrizione delle risorse necessarie all’intervento, stabilendo il livello minimo accettabile di prestazione; un programma di manutenzione, articolato in tre sottoprogrammi che si riferiscono alle prestazioni (schede di riferimento), ai controlli (schede diagnostiche), ed agli interventi (schede cliniche). 2.5 La sicurezza in fase progettuale La normativa n. 55 del 19 marzo 1990 descrive le modalità di attuazione del piano di sicurezza, indicando la sua redazione prima dell’esecuzione dei lavori comunque non oltre trenta giorni la data del verbale di consegna. Ma la legge quadro 109/94 afferma che: il piano di sicurezza forma parte interante del contrato d’appalto o di concessione le ripetute violazioni costituiscono causa di risoluzione del contratto i contatti d’appalto privi di un piano di sicurezza sono nulli Si dà quindi molta importanza alla sicurezza dei lavoratori già in fase progettuale, ed è quindi importante dare le indicazioni e le prescrizioni necessarie sulle misure di prevenzione sia collettive che individuali da applicare in corrispondenza dei piani operativi; dunque la redazione di un piano di sicurezza necessita di una grande conoscenza del progetto dell’opera da realizzare in ogni suo particolare, come trattato durante la progettazione esecutiva. Chi debba redigere il piano non è specificato nella legge 55/90, ma lascia intuire che sia l’appaltatore la figura più adatta alla redazione; ma la rivalutazione della fase progettuale voluta dalla legge Merloni ha comportato alla definizione dei ruoli degli operatori del processo in fase di sicurezza ed in particolare:


1. il committente deve prevedere, nel capitolato speciale d’appalto, l’obbligo per l’impresa di redigere il piano di sicurezza; deve inoltre controllare in sede preliminare la corrispondenza del piano alle diverse categorie di lavoro previste nei piani esecutivi dell’opera; 2. l’impresa appaltatrice ha l’obbligo di redigere il piano specifico di cantiere per i lavori che gli verranno affidati; in caso di subappalto ogni impresa redige il suo piano di sicurezza relativo alle categorie di lavoro di competenza, con l’impresa capogruppo a coordinare i vari piani con quello di sicurezza principale da loro redato; 3. il direttore dei lavori, che svolge un compito “ispettivo”, cioè di controllo della corretta applicazione delle indicazioni prescritte dal piano; 4. il direttore del cantiere, che ha la piena responsabilità dell’attuazione del piano di sicurezza e delle norme antinfortunistiche dettate dalla legge 626/94. Il piano di sicurezza è composto da: • • •

una scheda informativa di cantiere un piano di sicurezza generale un piano di sicurezza particolare

La scheda informativa di cantiere contiene le generalità del committente,del progettista, il tipo di progetto, l’importo dei lavori e la loro durata, dati sul direttore dei lavori e del cantiere, dell’impresa e di eventuali subappaltatrici. Il piano di sicurezza generale viene redatto qualora l’entità dei lavori sia superiore ai 30000 uomini-giorni e prevede il coordinamento dei vari piani operativi di sicurezza per ogni tipo di lavoro presente in cantiere; è indicato nel caso di partecipazione di più imprese ed è costituito da tre parti: 1. impianto di cantiere: comprendono la valutazione del sito d’impianto e sulla modalità di realizazione del cantiere. Si valutano il clima del luogo, il regime delle acque, la presenza di impianti fissi a rete e le caratteristiche geomorfologiche del luogo, al fine di stabilire: • • • • • •

i limiti di recinzione del cantiere le varie opere di protezione i percorsi interni, sia veicolari che pedonali l’impianto elettrico di cantiere i depositi dei materiali combustibili le postazioni di lavoro fisse e la zona riservata alle macchine

2. la pianificazione delle attività operative, al fine di evitare rischi di infortunio causati dalla sovrapposizione dei lavori o dai percorsi lavorativi; ciò viene realizzato seguendo gli elenchi delle fasi di lavoro nonché i programmi relativi quali i diagrammi di Gantt o i reticoli Pert CPM 3. un progetto di cantiere, in cui si descrivono i seguenti punti: • la recinzione del cantiere • gli accessi • le postazioni di lavoro • i depositi • i servizi igienici • gli uffici di sorveglianza • l’impianto di messa a terra


Il piano di sicurezza particolare è costituito dai piani operativi specifici di ogni cantiere integrati dalle relative misure di prevenzione e sicurezza dettate dalle leggi 626/94 e 494/96. Esso è composto da: 1. notizie di carattere generale quali: • una sintesi delle categorie di lavori • approviggionamenti idrici ed elettrici • verifiche e collaudi di impianti e macchine • note sui materiali • coordinamento dei vari piani di cantiere • varianti al piano di sicurezza generale • calcolo dei ponteggi utilizzati 2. schemi specifici relativi alle singole attività contenenti: • descrizione della categoria di lavoro • descrizione delle macchine da utilizzare • analisi dei rischi legati all’utilizzo delle macchine • le precauzioni da adottare all’utilizzo • i riferimenti normativi La norma 494/96 introduce la figura del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, che può coincidere con il progettista, un tecnico dipendente dal committente o un professionista esterno. Esso ha il compito di rendere sia il progetto che i tempi di realizzazione conformi alle esigenze di sicurezza, collaborare alla scelta della tipologia architettonica e valutare le offerte relative alla sicurezza durante la gara d’appalto, redigere un fascicolo in cui si elencano i rischi dei lavori futuri, dettare le linee guida del piano di sicurezza che verranno inserite nel capitolato speciale d’appalto, infine consegnare all’USL una notifica preliminare, contenente le stesse informazioni descritte nella scheda informativa di cantiere. 2.6 La progettazione economica Aspetto fondamentale della fase progettuale, finalizzata a determinare il costo globale dell’opera, poiché la determinazione a priori consente di stabilire la quantità di risorse da stanziare, nonché di verificare la convenienza dell’investimento ipotizzando anche il prezzo di vendita futuro. È un passo avanti rispetto l’analisi di mercato in fase decisionale. Precisiamo alcune definizioni: • • •

Il costo dipende dal calcolo delle spese effettive della produzione del bene edilizio, e si determina; il prezzo dipende da trattative di compravendita o dall’entità del profitto, e si stabilisce; il valoe è legato a fattori soggettivi o oggettivi contestuali, e si stima.

Per costo globale si intende la somma dei costi relativi all’opera stesa durante ogni fase della sua esistenza, ed in via semplificatoria suddivisibile in quattro categorie:

costi di studi preliminari costi di gestione costi di progettazione costi di acquisizione dell'area costi di costi di attuazione costi diretti di realizzazione riqualificazione profitto dell'impresa costi di promozione

costi di esercizio costi di manutenzione costi di demolizione costi di ristrutturazione costi di restauro


La valutazione dei costi di gestione e riqualificazione può essere soltanto in via approssimativa da chi esegue le scelte di progetto, non potendo prevedere eventi futuri; mentre si dà per scontata la conoscenza dei costi di promozione. Dunque in questa fase la progettazione economica si semplifica alla determinazione dei costi di attuazione, che possiamo ulteriormente suddividere in costi diretti e costi indiretti. I primi sono calcolabili mediante due tipi di preventivo, riportati negli specchietti seguenti:

preventivo sintetico il volume vuoto per pieno la superficie coperta lorda è valutato sulla la superficie coperta utile base di parametri quali: la superficie totale lorda la superficie totale utile il vano

costi di base ai quale si densità di associano i costruzione seguenti indici: qualità

preventivo analitico lavoro: il complesso dell'oggetto di produzione voce di lavoro: parte del lavoro con caratteri tecnici ed economici indipendenti quantità: incidenza voce di lavoro, composta da un'unità di misura e da un numero computo metrico estimativo quantità supercategoria come 1. schematizzazione delle costo supercategorie insieme delle quantità delle parti del progetto = ∑ costi categorie categorie computo metrico per voci di lavoro + quantità categoria come 2. attribuzione delle fasi costo categoria = ∑ costo voce di lavoro insieme delle quantità delle lavorative costi subcategorie = estimativo per voci subcategorie quantità subcategoria = unità costo voce di lavoro di lavoro 3. elaborazione singola voce di misura della voce di lavoro = costo unitario x di lavoro x misura di progetto quantità subcategoria costo unitario della 4. schematizzazione in Si stabilisce l’unità di misura voce di lavoro = ∑ operazioni elementari della singola voce di lavoro costi operazioni elementari costo unitario della computo metrico per risorse + analisi dei 5. valutazione delle incidenze Si stabiliscono le quantità di singola risorsa x delle risorse per ogni risorse impiegate per ogni quantità di risorsa = costi = estimativo per voci di costo operazione elementare voce di lavoro costo operazione elementare Si stabilisce l’unità di misura costo unitario 6. analisi delle risorse di mezzi, manodopera, singola risorsa materiali


Dunque la determinazione dei costi diretti nel preventivo analitico può sintetizzarsi nella formula:

∑Q A i

i

con Qi quantità delle voci di lavoro ed Ai i costi analizzati per le voci di lavoro. I costi indiretti e esterni non riguardano propriamente la realizzazione dell’opera, ma di tutto il contesto necessario ai fini di tale realizzazione. Li riassumiamo nella seguente tabella:

costi indiretti

oneri per l'impianto, gestione e spianto del cantiere

manutenzione dell'edificio

collaudi

oneri finanziari

spese generali

viene computato sulla base di un progetto di cantiere considerando le varie fasi come voci di lavoro spese per mantenere costante il funzionamento delle attrezzature presenti in cantiere costi che vengono previsti nella stipula del contratto, secondo un piano di manutenzione redatto in fase progettuale spese per l'accertamento dell'idoneità della costruzione cauzione definitiva non oltre il 10% dell'importo dei lavori interessi passivi come risarcimento per i periodi di "scoperto" anticipati dall' appaltatore stipendi, consumi acqua ed energia elettrica, gestione della mensa, telefoni etc.

costi esterni spese generali di azienda alea per la revisione prezzi

imposte

fondi stanziati in proporzione all'entità del lavoro qualora durante la realizzazione cambino l'andamento di mercato o il tasso d'inflazione imposta di registro, occupazione temporanea del suolo, diritti di passaggio etc.

Un caso a parte è da considerarsi i costi derivati dall’utilizzo delle macchine, in quanto viene spartita tra le spese di cantiere e le spese aziendali. il costo totale per il mantenimento della macchina è dato dalla somma:

Ct = Cf + Cv

con

Cf

si indica il costo fisso dato dal fatto che la macchina esiste;

con

Cv

si indica il costo variabile dato dal fatto che la macchina lavora;


il costo fisso si divide in due aliquote ulteriori:

Cf = Cfa + Cfu con Cfa si indica il costo fisso aziendale, che include la quota di ammortamento, revisioni periodiche, grandi riparazioni; con Cfu si indica il costo fisso di utilizzo, che include il trasporto, montaggio e smontaggio, manutenzione ordinaria. Riferisco tutti i costi in funzione del fattore tempo, dividendo per l’unità di tempo:

Ct =

Cfa Cfu + + Cv V T

con T somma delle ore di attività eseguite dalla macchina; con V somma delle ore di vita della macchina; con

Cv che già si esprime in funzione del tempo

Moltiplicando per il tempo T di utilizzo in cantiere avremo:

Ct ⋅ T =

Cfa Cfu T ⋅T + ⋅ T + Cv ⋅ T = Cfa + Cfu + C ' v da cui si deduce che: V T V

Cfu rientra per intero nelle spese di cantiere; • il C' v fa già parte per ipotesi nelle spese del cantiere; • il Cfa presenta due aliquote che rientrano sia nelle spese di cantiere che in quelle il

aziendali. considerando infatti T = ∑ Ti ≠ V le spese sono a carico dell’azienda durante il periodo di inattività della macchina.


3. La pianificazione di progetto 3.1 Concetto di pianificazione Per pianificazione intendiamo un’insieme di attività che, partendo dalle soluzioni progettuali elaborate, conduce alla previsione ed alla definizione delle modalità tecniche ed operative per la trasformazione del progetto in un prodotto edilizio. La fase di pianificazione prima della Legge Quadro era affidata quasi esclusivamente all’impresa di costruzioni; oggi la pianificazione interessa anche il progettista che non a caso: • • •

redige il piano di manutenzione insieme al progetto esecutivo; stabilisce le linee guida per il piano di sicurezza; realizza un cronoprogramma dei lavori.

Dunque è possibile identificare la fase di pianificazione: • a monte dell’appalto si tratta di pianificazione del progetto in cui si stabiliscono: i legami spazio-temporali delle attività la sicurezza durante le fasi lavorative i programmi di manutenzione la pianificazione finanziaria del committente • a valle dell’appalto si tratta di pianificazione di impresa e di cantiere in cui si stabiliscono: la messa in opera dei componenti la realizzazione dei manufatti i piani di sicurezza operativi la pianificazione finanziaria dell’impresa 3.2 come si effettua una pianificazione di progetto. Cenni sul project management La pianificazione di progetto si articola in: un’analisi dettagliata delle soluzioni progettuali; in una scomposizione dell’oggetto edilizio nelle singole parti costituenti scomposizione che avviene su tre livelli: livello 1. Si basa sull’individuazione dei sistemi tecnologici, degli insiemi organizzati di componenti e manufatti, in relazione alle prestazioni che devono offrire; si tratta della determinazione delle unità tecnologiche; livello 2. Si effettua una scomposizione merceologica, delineando le caratteristiche tecniche, morfologiche, dimensionali, e i materiali costituenti; livello 3. Si associa a ciascun elemento la rispettiva analisi dei prezzi sulla base delle quantità di risorse da impiegare, determinando il prezzo unitario da inserire in un apposito elenco prezzi. Il tutto permette la realizzazione della W.B.S. ( Work Breakdown Structure ) al fine della redazione del computo metrico e la stima dei lavori, ovvero un quadro preliminare delle trasformazioni in fase esecutiva, che assicura un maggior controllo del progetto ed evita dimenticanze di attività o voci di costo.


Il project managament è una tecnica manageriale che attraverso la pianificazione, l’organizzazione dei lavori e la gestione delle attivitĂ e delle risorse coordina le fasi di progettazione e realizzazione in un contesto di durata e costi prefissati. Esso stabilisce un’organizzazione interna degli operatori ed un ordine di esecuzione come illustrati in seguito:

titolare di studio organo volitivo fase di progettazione

struttura tecnica progettazione

di

organo direzionale

professionisti associati progettista capo responsabili di commessa

organo esecutivo progettisti e disegnatori

fase di realizzazione

struttura d'impresa

organo volitivo

proptrietario o titolare d'impresa

organo direzionale

direttore di commessa

direttore di cantiere capi cantiere organo esecutivo operai

amministrazione

Progetto 1 Progetto 2 Progetto 3

personale

approvvigionamenti

progettazione

produzione


3.3 Pianificazione economica-finanziaria Elaborazione dei piani volti a garantire la presenza, durante tutto il processo, delle risorse economiche e dei mezzi necessari per portarlo a termine. La pianificazione interessa due soggetti: il committente per gli oneri di progettazione,appalto, esecuzione dei lavori l’appaltatore per il bilancio dell’impresa Essendo ancora a monte dell’appalto, consideriamo il piano finanziario redatto dal committente. Partendo dall’esito positivo delle verifiche di fattibilità, il committente privato o il RUP inizia a redigere un piano che deve essere reso noto prima della gara d’appalto. In esso deve: cassa immediata disponibilità propria investimenti

1. analizzare le voci di budget finanziamento esterno fabbisogno di denaro

2. stabilire le scadenze relative per

entrate derivanti commercializzazione del bene riscossione dei crediti

3. accedere a fondi o incentivi delle AA PP

fase erogazione acquisizione

4. valutare le forme di finanziamento

fase di accreditamento tasso d’interesse

restituzione

rateizzazione estinzione finale

La legge 109/94 modificata dalla 415/98 ricorda che:

coordinazione con il piano di ammortamento

Art. 7 : il RUP assicura, oltre al controllo della qualità della fase progettuale e realizzativa del processo, anche la copertura finanziaria durante le fasi Art. 14: il programma triennale prevede lavori corredati di studi che ne individuano le caratteristiche economiche-finanziarie degli interventi... da’ un ordine prioritario agli interventi sulla base delle possibilità di finanziamento ( il più delle volte privato ) ... l’elenco annuale deve essere approvato unitamente ad un bilancio preventivo. In pratica:


3.3 Forme di finanziamento nel settore edilizio MUTUO: prestito erogato dal sistema bancario o finanziamenti privati con la caratteristica di restituzione a lunga durata, caratterizzata da una garanzia reale quale l’ipoteca, variabile dai 5 ai 30 anni. La restituzione avviene con pagamenti a rate che sono: • periodiche • fisse ed immutabili o variabili secondo il costo del denaro costante o decrescente • dipendente dal piano di ammortamento I mutui vengono formalizzati previo contratto tramite atto pubblico e trascritto nei pubblici registri immobiliari. Si definisce preammortamento tecnico il pagamento alla prima rata solo degli interessi sulla somma mutuata. Per margine di garanzia invece la percentuale massima finanziabile, ovvero il limite massimo di finanziamento, che raggiunge circa 80 % del valore dell’immobile dato in garanzia, ma che può anche raggiungere il 100 % in presenza di garanzie aggiuntive. L’immobile in garanzia necessita di una polizza assicurativa che la garantisca da imprevisti. Il prestito può prevedere un appendice di vincolo: vincolo per cui le assicurazioni, in caso di sinistro, si impegnano a risarcire prima l’istituto mutuante e dopo l’assicurato. Il valore del tasso di finanziamento è pari a: TASSO BASE

+ SPREAD

SPREAD: maggiorazione del tasso base di finanziamento, che va dal 0,5 al 2,5 %, dipendente dal rischio che l’istituto erogante valuta di assicurarsi, dall’importo, dalla tipologia, dai tempi di realizzazione. MUTUO FONDIARIO: finanziamento su garanzia immobiliare già esistente; molto usato per l’acquisto di immobile per adibirlo a: Destinazione d’uso

Percentuale di prestito

Propria civile abitazione

80% del valore dell’immobile (con ulteriori agevolazioni)

Sede della propria attività

dall’ 80% al 60 % del valore dell’immobile

Fabbricati industriali

fino al 50 % del valore dell’immobile

In caso di rivendita dell’immobile entro 5 anni dall’acquisto, la differenza tra il costo d’acquisto e quello di vendita viene tassato con una plusvalenza. MUTUO EDILIZIO : finanziamento su garanzia immobiliare in costruzione. La banca eroga l’80 % del valore del terreno, al fine di finanziare l’inizio dei lavori. Ad ogni stato di avanzamento la banca eroga quote di mutuo in proporzione alla somma dell’ importo fino a quel momento; l’imprenditore pagherà alla banca gli interessi trimestrali fino alla fine di realizzazione; ad opera finita il pagamento, e quindi le somme erogate, risulteranno quelle di un mutuo fondiario con il bene immobile già esistente.


Oggi un mutuo di questo tipo risulta rischioso per le banche che valutano principalmente: • la capacità imprenditoriale del mutuario • grado di commerciabilità dell’immobile ANTICIPAZIONE FONDIARIA : finanziamento ad alto rischio, poiché è la banca a porre l’investimento; il beneficiario, sulla base di un’alta capacità di programmazione, paga solo gli interessi trimestrali. Entro 24 mesi il fiduciario deve restituire l’intera somma percepita. MUTUI INTEGRATIVI : qualora il mutuo edilizio o fondiario non sono stati sufficienti al completamento dell’opera, specie nei casi pre-contenzioso. MUTUI CHIROGRAFARI : mutui da 5 ai 10 anni, non garantiti da ipoteca su beni; fanno riferimento alla sola capacità imprenditoriale o validità dell’iniziativa. LEASING : quando un utilizzatore si avvale di un intermediario per giungere alla disponibilità di un bene per praticare l’attività. Il leasing offre nei confronti del mutuo i seguenti vantaggi: la proprietà del bene è dell’operatore del leasing e non del cliente, dunque non vi sono privilegi ipotecari; le rate del leasing sono gravate dall’IVA, in quanto corrispettivi di prestazioni di servizio, a differenza del mutuo; ma mentre per il mutuo èdetraibile la sola quota d’interesse, nel leasing si può detrarre tutto il canone e quindi compensare l’IVA; si mantengono i costi notarili e gli spread sul tasso d’interesse; per i mutui la durata minima è di 15 anni; per il leasing la durata massima non supera i 9-10 anni, mentre la durata minima per legge è di 8 anni. LEASING IMMOBILIARE : operazione trilaterale in cui l’utilizzatore, tramite un operatore di leasing, ottiene la disponibilità del bene immobile per l’esercizio della propria attività. Il leasing si pone in due casi: Acquisizione dell’immobile già edificato

• l’utilizzatore individua l’immobile e tratta il prezzo col venditore • la società di leasing effettua le verifiche sull’affidabilità del richiedente • si stipula il contratto di leasing, stabilendo che l’operatore acquisisce il bene e lo consegna al cliente • l’utilizzatore paga i canoni di periodicità da contratto o cedere il bene in sublocazione a terzi col consenso della società di leasing. I canoni sono raramente fissi • al termine l’utilizzatore può riscattare il bene variando una modesta somma pattuita in precedenza

Acquisizione dell’immobile da edificare

• l’utilizzatore individua il terreno da edificare e tratta il prezzo col venditore • la società di leasing effettua le verifiche sull’affidabilità del richiedente • si stipula il contratto di leasing, stabilendo che l’operatore acquisisce il bene e lo consegna al cliente, decidendo anche sull’appalto dei servizi e dei lavori • ad ogni SAL la società di leasing eroga le somme necessarie mentre l’utilizzatore paga gli interessi sulle somme erogate fino al termine dell’esecuzione dei lavori • a fine del collaudo, il bene realizzato verrà consegnato all’ utilizzatore che ne pagherà ora i canoni prestabiliti dal contratto.


GARANZIA : la garanzia nel mutuo è esplicitata solitamente dall’ipoteca del bene su cui si intende realizzare l’intervento edilizio. La garanzia può essere anche sotto forma di pegno ovvero depositi in denaro, titoli di stato o azioni di borsa. Se il debito non viene onorato l’istituto finanziatore può avvalersi di queste somme. Oppure l’impresa può essere coperta da una società di finanziamento che si impegna a far fronte alle spese della sua assistita. La garanzia più diffusa è quella fidejussoria. GARANZIA FIDEJUSSORIA : il creditore chiede di essere coperto da un istituto di credito (banca o compagnia assicurativa) che si porrà l’onere di estinguere gli oneri di questo, che provvederà a risarcire nel tempo. La legge Merloni prevede che ogni impresa, al momento di stipulare un contratto d’appalto, costituisca una garanzia pari al 10% dell’importo dei lavori. Il contratto verrà poi stipulato tra il fidejussore e l’Amministrazione. Quest’ultima può pagare o il fidejussore o l’appaltatore al suo libero arbitrio. Gli obblighi della fidejussione sono verbalizzati in forma privata e con atto separato dal contratto d’appalto. La garanzia fidejussoria cessa la sua validità con il rilascio del certificato di collaudo o comunque non oltre un anno di tempo dalla data della sua emissione. CAUZIONE : prima della partecipazione ad una gara d’appalto, l’impresa si impegna a versare, secondo la 554/99 e direttive del Cap. Speciale, una quota detta cauzione detta provvisoria che ammonta al 2 % dell’importo dei lavori, anche sottoforma di fidejussione bancaria o assicurativa, che verrà svincolata automaticamente al momento di sottoscrizione del contratto d’appalto ai non aggiudicatari, e restituita entro 30 giorni dall’ aggiudicazione. Chi vince l’appalto invece è tenuto a costituire una cauzione definitiva pari al 10% dell’importo. Essa vale come fondo risarcimento di mancata presenza alla consegna dei lavori nel caso di cauzione provvisoria, di non adempienza agli obblighi contrattuali per quella definitiva, che dunque copre gli eventuali errori causati dall’appaltatore. La cauzione definitiva verrà svincolata progressivamente: con una riduzione del 50% quando si giunge il 50% dell’importo dei lavori; della cauzione restante, una riduzione del 5% ogni volta alla chiusura di una serie di lavori. 3.4 Il project financing Effettuiamo una prima ideale distinzione in due forme di finanziamento: finanziamento d’impresa, che ha per oggetto la valutazione dell’equilibrio economicofinanziario dell’impresa sulla base degli investimenti realizzati o dei debiti contratti; finanziamento di progetto, che ha per oggetto la valutazione dell’equilibrio economicofinanziario di uno specifico progetto imprenditoriale legato ad un investimento Il project financing è un’operazione di finanziamento nella quale i promotori dell’intervento costituiscono una società di progetto, e separando il contesto economico da quello giuridico, propongono l’investimento mediante un piano finanziario i cui si stabiliscono:

più bassi possibili ( per un affidamento competitivo dei lavori ) costi certi ( in funzione delle tecnologie e delle capacità dei costruttori )


fondata su ipotesi della domanda di mercato ricavi

già garantiti con sottoscrizione di contratti di cessione o gestione garanzia di rivalsa sui promotori o terzi, qualora sia richiesta l'operazione

Tale piano viene presentato alle banche in questa forma: obiettivi del progetto 1. informazioni schema di realizzazione generali prodotti e servizi finali identificazione del mercato informazioni e dimensioni del settore 2. mercato tendenze di mercato quote di mercato che si intende raggiungere storia ed esperienza 3. promotori solidità economica-finanziaria ruolo nell'iniziativa costo dettagliato degli investimenti 4. costo dell'iniziativa stima del capitale circolante altri costi caratteristiche della tecnologia adottata 5. tecnologia grado di innovatività fornitori assistenza durante la gestione forme di impatto ambientale normatività politica ambientale del 6. impatto progetto ambientale

entità e caratteristiche del fabbisogno finanziario capitale proprio disponibile finanziamenti al progetto 7. piano termini e condizioni dei finanziario (se finanziamenti da richiedere al già identificato) mercato eventuali agevolazioni finanziarie eventuali partecipazioni società estere ipotesi delle variabili economiche rilevabili nel progetto 8. struttura struttura dei ricavi economica struttura dei costi di gestione schema di rimborso dei debiti indici economici-finanziari contratti ed accordi sociali contratti di concessione, licenze, permessi contratti di costruzione 9. contratti contratti di acquisto materie prime contratti di garanzia altri contratti garanzie prestate 10. identificazione strumenti di mitigazione dei valutazione dei rischi dei rischi e delle rischi ambientali del progetto garanzie assicurazioni consulenze 11. intervento organizzazione di un pool di finanziamento richiesto sottoscrizione di una quota di finanziamento Il piano viene presentato alle banche che forniscono consulenza e, in caso accettino e condividano l’interesse per il progetto, sottoscrivono i finanziamenti gestendoli ed organizzandoli durante la monitorizzazione le fasi dell’intero processo edilizio, rilasciando tutte le garanzie assicurative necessarie.


4. Appalto di opere 4.1 Definizione di appalto E’ la fase in cui si determina la scelta del “realizzatore” dell’opera progettata che si concretizza nella stipulazione del contratto fra soggetto appaltante ed appaltatore che si pone quale strumento di regolarizzazione dei futuri rapporti fra le parti. Definiamo il concetto di contratto: Contratto: accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico – patrimoniale ( art. 1321 del Codice Civile ) Contratto d’appalto: contratto con il quale una parte assume, con organizzazione di mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro ( art. 1655 del Codice Civile ) Il contratto può essere stipulato in due modi: mediante scrittura privata, cioè con atti firmati solo dalle due parti (committente ed appaltatore); mediante atto pubblico, ovvero firmato in presenza del notaio. Comunque in ambedue i casi il contratto deve essere registrato entro 20 giorni dalla data di stipulazione. 4.2 Modalità di attuazione del contratto d’appalto L’ attuazione di un contratto d’appalto può effettuarsi sotto 3 forme: a corpo a misura in economia A corpo. Nel contratto a corpo l’ impresa si impegna ad eseguire l’opera per un prezzo globale, che resta fisso ed immutabile (ad eccezione di revisione prezzi in casi eccezionali previsti dalla legge quadro). E’ necessario che l’opera sia scrupolosamente definita nelle dimensioni e nelle sue caratteristiche e qualità nel capitolato speciale ed altrettanto accurato deve essere il progetto esecutivo. Per il committente vi è il vantaggio di sapere la spesa definitiva dell’opera; per l’impresa il rischio di imprevisti ai quali deve far fronte a proprie spese. A misura. Il contratto stabilisce i prezzi unitari delle varie categorie di lavoro ed il pagamento viene effettuato sulle base delle effettive quantità misurate. Il committente può apportare variazioni senza che l’impresa possa fare eccezioni, in quanto i lavori eseguiti verranno valutati a misura. Nel contratto viene anche stabilita la cifra globale presunta dei lavori; la direzione dei lavori può ordinare varianti che non superi il quinto d’obbligo contrattuale, oltre il quale l’impresa può chiedere la risoluzione del contratto. Nel corso dei lavori si dovrà tenere aggiornata la contabilità dei lavori svolti. In economia. L’importo è pattuito sulla base delle risorse effettivamente impiegate. Può essere stipulato in due modi: • in amministrazione diretta → la committenza provvede direttamente al reperimento delle risorse, con pagamenti in fattura, pagando i salari sulla base delle ore lavorative effettuate;


• per cottimi → la committenza tramite il direttore dei lavori affida i lavori alle imprese, pagando sulla base delle quantità svolte, indipendentemente dai tempi di realizzazione. 4.3 Documenti dell’appalto I documenti che fanno parte del contratto d’appalto sono quelli già redatti nelle fasi precedenti: • il Cap. Generale d’appalto • il Cap. Speciale d’appalto • i progetti • i piani operativi • elenco prezzi unitari • computo metrico • stima dei lavori • piani di sicurezza e coordinamento Ad essi si aggiunge uno schema di contratto, in cui vengono stabilite le parti,l’ammontare dell’appalto, le somme destinate alla sicurezza, le norme regolatrici del contratto, in osservanza della legge Merloni e del suo regolamento di attuazione. 4.4 Qualificazione dei candidati Nel caso di lavoro pubblico, si garantiscono: 1. una concorrenza libera, trasparente e rigorosamente determinata 2. un prezzo più equo 3. le adeguate capacità tecniche, economiche e finanziarie dell’imprenditore e dell’ impresa L’art. 8 della 109/94 obbliga tutti gli esecutori a qualsiasi titolo di lavori pubblici a conseguire delle qualificazioni ed improntare la loro attività ai principi di qualità, della professionalità e della correttezza. È istituito un sistema di qualificazione, unico per tutti gli operatori, attuato da organismi di diritto privato di attestazione, appositamente autorizzato dall’ Autorità sui lavori pubblici.

SOA Certificazione del sistema di qualità conforme alle UNI EN ISO 9000.

4.5 Modalità di gara

Riconoscimento dei requisiti di ordine generale nonché tecnico-organizzativo ed economico finanziario.


Tutte le imprese, iscritte all’Albo nazionale degli appaltatori e che si trovano nelle condizioni stabilite dall’avviso di gara, possono partecipare con propria offerta all’asta; l’amministrazione appaltante si riserva comunque il diritto di escludere le Imprese che non ritiene idonee ad eseguire i lavori. Per l’aggiudicazione si asta pubblica stabiliscono limiti (segreti) di ribasso e l’Impresa vincitrice risulterà quella che più si avvicinerà, per difetto, alla media dei valori delle offerte pervenute e contenute entro i limiti stabiliti di ribasso. licitazione privata trattativa privata

Sono invitate a presentare l’offerta soltanto alcune Imprese di fiducia dell’amministrazione appaltante, specializzate nel tipo di lavoro da eseguire. Una sola Impresa è invitata a presentare l’offerta o meglio a trattare le condizioni economiche per l’esecuzione dei lavori. Questo metodo è seguito soltanto in casi eccezionali, oppure quando i metodi precedenti non hanno dato risultati (gare deserte).

4.6 Tipologia dell’appalto appalto concorso

appalto integrato

Questo metodo è in genere utilizzato per importanti opere pubbliche (ponti, ospedali,ecc.) o per l’appalto degli impianti tecnologici. La gara si effettua sulla base del progetto preliminare e di un capitolato prestazionale con le indicazioni dei requisiti tecnici e delle prescrizioni specifiche dell’Amministrazione ritenute inderogabili. L’appalto integrato si effettua sulla base del progetto definitivo, viene richiesta la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori.

appalto in Oltre all’offerta di realizzare il lavoro, si prevede una proposta progettuale ed un concessione piano di gestione del bene anche dopo la sua ultimazione. Inoltre prevede anche un piano d’ammortamento delle spese da parte dell’Amministrazione. 4.7 Bando di gara La modalità di stesura del bando di gara è importante perché in essa vengono espressi quei criteri che determinano la selezione delle imprese e quindi anche la scelta del contraente. I bandi si differenziano secondo i criteri di scelta, ma i punti comuni sono: dati relativi alla Pubblica Amministrazione; data d’invio all’ufficio delle pubblicazioni ufficiali alla Comunità Europea; luogo d’esecuzione dell’appalto termine d’esecuzione dell’appalto soggetto ed indirizzo cui possono richiedersi: termine ricezione delle offerte indicazione relativa alla cauzione o altre forme di garanzia modalità di finanziamento della prestazione requisiti minimi economici-finanziari per partecipare alla gara indicazione dei lavori subappaltabili numero minimo ammissibili di partecipanti indicazione sugli oneri da riservarsi alla sicurezza La procedura prevede di pubblicare il bando di gara o gli avvisi:


per importi > 5 milioni di €: sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea; sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana; all’ Albo Notorio dell’ Amministrazione su due quotidiani a tiratura nazionale per importi > 1 milione di €: al Bollettino Ufficiale della Regione all’ Albo Notorio dell’ Amministrazione su due quotidiani a tiratura nazionale 4.8 Criteri di aggiudicazione dell’appalto Prezzo più basso. L’Amministrazione valuta l’anomalia delle offerte, che è data da un ribasso pari o superiore alla media aritmetica dei ribassi percentuali di tutte le offerte ammesse, con l’esclusione del 10 %, arrotondato all’unità superiore, rispettivamente delle offerte di maggior ribasso e di minor ribasso, incrementato dello scarto medio aritmetico dei ribassi percentuali che superano la predetta media. Tale criterio viene riservato per gli importi sopra soglia, quelli sotto soglia a volte nei casi di pubblico incanto o licitazione privata. Offerta più vantaggiosa. Viene determinata in base ad una pluralità di elementi variabile secondo l’appalto, attinenti al prezzo, al termine dell’esecuzione, al rendimento ed al valore tecnico dell’opera che i concorrenti si impegnano a realizzare. Tale criterio viene riservato per gli importi sotto soglia specie negli appalti concorso ed integrato, che in quelli affidati per concessione.


5. La pianificazione operativa 5.1 Nomina della direzione dei lavori Eseguito l’appalto dei lavori e stipulato il relativo contratto può essere dato l’inizio all’esecuzione dei lavori. Da questo momento subentra nel ciclo operativo una nuova figura quale il Direttore dei Lavori (DL). Il regolamento di attuazione della 109/94 istituisce un ufficio di direzione dei lavori predisposto alla direzione, coordinamento e controllo degli aspetti tecnici, contabili ed amministrativi dell’esecuzione dell’intervento nel rispetto dei vincoli contrattuali. L’ufficio di direzione dei lavori è costituito da un DL ed eventualmente, in relazione alle dimensioni o complessità dell’intervento stesso, da uno o più assistenti. Il DL ha la responsabilità del coordinamento e della supervisione dell’ufficio di direzione dei lavori interloquendo in via esclusiva con l’appaltatore. Lo possiamo anche definire il responsabile della qualità in cantiere. Distinguiamo il ruolo del DL nei lavori privati che in quelli pubblici. Nei lavori privati il DL: rappresenta tecnicamente il committente verifica la realizzabilità del progetto all’inizio e svolge le verifiche finali sviluppa i calcoli sussidiari, offrendo la sua assistenza tecnica contabilizza e misura i lavori coordina i programmi operativi Le mansioni del DL in un lavoro pubblico sono: verifica che l’appaltatore svolga le pratiche di legge relative alla denuncia dei calcoli delle strutture; programma e coordina le attività dell’ispettore dei lavori; cura l’aggiornamento del cronoprogramma generale e particolareggiato. Di solito queste mansioni vengono affidate ai direttori operativi suoi assistenti. Oltre a questi: consegna dei lavori; visite saltuarie in cantiere, nelle quali prende nota delle misure delle opere eseguite tenute nei registri contabili, compila gli stati d’avanzamento dei lavori emettendone i certificati di pagamento in acconto, redigendo la contabilità finale; provvede alla redazione di nuovi disegni per varianti in corso d’opera, disponendo se necessario anche la sospensione dei lavori nei casi di avversità climatiche o errori progettuali; concede proroghe alla data di ultimazione dei lavori, stimata al momento della consegna; assiste al collaudo. 5.2 La consegna dei lavori Il primo atto della fase esecutiva è la consegna dei lavori, che consiste in: un’accurata ricognizione del terreno, che deve corrispondere alla planimetria del progetto; un esame dei disegni esecutivi per le iniziali disposizioni del DL.


Alla consegna dei lavori partecipano: o la committenza, nella persona del dirigente dell’Ufficio interessato per i lavori pubblici, o del proprietario o un suo delegato per i lavori privati o il direttore dei lavori o l’impresa appaltatrice, con la presenza del titolare o di un suo delegato Le operazioni di consegna devono essere trascritte in un apposito verbale di consegna, fissando la data della consegna stessa con l’assoluta certezza, perché è a partire da essa che verrà conteggiato il tempo assegnato all’impresa per l’ultimazione dei lavori. Secondo il Regolamento Regio n.350 già citato, qualora l’appaltatore non si presentasse nel giorno prestabilito sul luogo di consegna, gli verrà assegnato un termine perentorio oltre il quale la committenza si avvallerà del diritto di rescindere il contratto. Se invece il ritardo o il rifiuto della consegna è dovuto all’Amministrazione o ente appaltante, l’appaltatore avrà il diritto di rescindere il contratto ed al risarcimento danni per il mancato guadagno, a compensare le quote già investite durante la gara d’appalto. Infine la consegna dei lavori può essere frazionata qualora i lavori in appalto siano molto estesi e manchi l’intera disponibilità dell’area sulla quale dovrà svilupparsi il cantiere. L’appaltatore provvederà ad eseguire un programma che dia la priorità ai lavori realizzabili. 5.3 Piano finanziario dell’appaltatore Per poter partecipare alla gara d’appalto, i concorrenti devono poter avere i requisiti necessari per affrontare i lavori oggetto dell’appalto. Tra questi fondamentali sono i requisiti economicifinanziari, che influiscono notevolmente sulle possibilità di acquisire le risorse necessarie per la gestione dell’appalto secondo la normativa contrattuale. Ecco perché l’appaltatore, risultato vincitore della gara, interviene con un suo piano finanziario che definisce:

tecniche 1- il fabbisogno di risorse

assistenti, consulenti progettisti prove di collaudo competenze Macchinari (istallazione e noleggio materiali manodopera (approvvigionamento e ordinativi )

operative

emissione ed incasso dei SAL quantità di fabbisogno di finanziamento esterno

2- scadenze dei pagamenti

acquisizione 3- valutazione del finanziamento esterno restituzione

erogazione accreditamento

tasso d’interesse rateizzazione estinzione finale


5.4 Piano di tracciamento Con il piano di tracciamento si giunge alla determinazione della posizione del futuro manufatto edilizio con la determinazione delle coordinate planimetriche ed altimetriche dei punti principali dell’ edificio. Ciò serve a: • • • •

posizionare l’oggetto secondo le previsioni di progetto; determina a monte la precisione attesa delle operazioni di tracciamento; determina ed utilizza i “punti schema”, capisaldi e reti topografiche per l’esecuzione del montaggio dei componenti ed il loro monitoraggio nel tempo; aggiornare le mappe topografiche e catastali ad intervento ultimato, correlando il piano di tracciamento ai punti fiduciari delle mappe catastali . PA precisione attesa

metodologie

QUALITA’ DIMENSIONALE

strumentazioni

Ovvero l’attendibilità della precisione dei punti del piano di tracciamento

piccoli manufatti consentono il distanziamento dei confini

grandi opere aiutano la collocazione dei prefabbricati

La precisione attesa si calcola in funzione del: • • • •

numero dei capisaldi grado di iperdeterminazione del sistema numero di ripetizioni della stessa misurazione tipo di strumentazione utilizzata

Definiamo per misura diretta il confronto diretto tra il campione di unità di misura (strumento) e l’entità da misurare (distanza, dislivello,etc), mentre per misura indiretta quella ricavabile analiticamente dalla misura di parametri misurabili direttamente. Per un corretto tracciamento è necessario: circoscrivere i confini del lotto individuando le particelle di proprietà sulle mappe catastali definire quali sono gli elementi da realizzare in sito e dove devono essere riposti ubicazione dell’opera da realizzare nel rispetto delle distanze regolamentari Le distanze devono essere già predefinite nel progetto definitivo in una planimetria in scala 1:500. E’ consigliabile non fare affidamento alle mappe catastali che potrebbero non essere aggiornate. In scala 1:100 si indicano le dimensioni dell’ edificio e la sua articolazione degli spazi. Per la misurazione della PA si definiscono i seguenti parametri:

raggi di ellisse di dispersione strumento utilizzato iperdeterminazione della rete numero di misurazioni


5.5 Esecuzione dei tracciamenti Consiste nella materializzazione di un certo numero di punti sul terreno, detti capisaldi principali, configurando una rete di punti iperdeterminata, il cui tracciamento deve essere il più baricentrico possibile rispetto la rete. Alcuni punti della rete possono essere assunti da una rete topografica di ordine superiore quale quella IGM. La iperdeterminazione consente una maggiore compensazione degli errori di determinazione. I capisaldi principali possono essere materializzati sul terreno: • • • •

con un basamento in cls con piastra in acciaio per fissare lo strumento (prisma); tubi in acciaio su fondazioni apposte o conficcate nel terreno; ancoraggio su edificio esistente (sullo spigolo); con un semplice picchetto sul terreno

I tracciamenti si eseguono: • • • • • • •

fissando i capisaldi principali si esegue la traccia degli scavi, determinandone i cigli e le pendenze si fissano a fondo scavo i capisaldi ausiliari si realizzano i plinti di fondazione si interpongono dei fili fissi che consentano la realizzazione dei pilastri, considerando per i casseri una precisione minore si fissano i punti di stazione assumendo come riferimento la struttura eseguita si realizzano gli elementi tecnici dell’opera edilizia (pareti, impianti etc.)

L’utilizzo di una strumentazione, a prescindere dalla precisione della metodologia di uso, comporta sempre un errore. Sarà sempre il progettista, durante la fase di pianificazione del progetto, stabilire la precisione attesa dei tracciamenti. Il calcolo si attua attraverso due strategie: • •

non richiedendo in cantiere un’elevata precisione, che comporterebbe una difficoltà di identificazione dei punti di compensazione, che devono comunque essere già in qualche modo specificati in fase progettuale; si richiede un’elevata precisione in cantiere, dunque in fase pianificatoria si definisce la precisione attesa, che deve essere garantita attraverso tecnologie e modalità operative che richiedono un alto impiego di risorse e dunque alte spese.

5.6 Piano di montaggio Il piano di montaggio è importante per la pianificazione operativa e dipende:

dalle ipotesi progettuali dalle condizioni normative contrattuali dalle risorse disponibili dalla struttura dell’impresa

Il piano di montaggio identifica le fasi, le procedure e le modalità di messa in opera dei componenti, in correlazione ai piani di tracciamento e di sicurezza, e quindi interessa sia l’organizzazione del cantiere, la programmazione dei lavori nonché la gestione economica delle risorse. È composto da: 1. una descrizione generale del piano, con un’elencazione sintetica dei contenuti, dei subsistemi o componenti oggetti del piano stesso, specificando la conformità ai piani di sicurezza e dei documenti tecnici e contrattuali quali capitolati, computi e programma dei lavori;


2. individuazione dei componenti e manufatti, dovuta ad un’analisi dettagliata del progetto che viene scomposto nelle sue parti caratterizzanti ovvero:

Manufatti Semilavorati Componenti

che costituiscono i subsistemi tecnologici di cui si descrivono:

• codificazione e schedatura • caratteristiche morfologiche e dimensionali • caratteristiche prestazionali • schemi di accoppiamento • criteri di coordinazione

Piani di coordinamento e di sicurezza Capitolato speciale d’appalto

che vengono estrapolati da:

Computo metrico estimativo + elenco prezzi unitari 3. semilavorati e materiali accessori, ovvero un catalogo degli elementi che permettono di ottenere il prodotto finito; ciò è importante qualora i cantieri sono lontani dai luoghi di produzione. Tale capitolo viene completato dal tecnico dell’impresa che ne aggiunge: le condizioni generali di fornitura; le condizioni di immagazzinamento, trasporto, consegna e stoccaggio in cantiere; le raccomandazioni del produttore per la posa in opera la garanzia e le condizioni di validità. 4. manodopera, strumenti e mezzi d’opera Manodopera: descrizione dettagliata delle squadre impiegate, con il numero di componenti, le qualifiche e le mansioni che i diversi operatori devono avere; Mezzi d’opera: elenco che parte dagli attrezzi più ingombranti (macchine, escavatori..) fino a quelli più minuti (trapani, martelli, cacciaviti…) elencati in maniera completa indicando la loro reperibilità. 5. pianificazione delle fasi e procedure di montaggio, così predisposto: Elencazione delle fasi e sottofasi di montaggio Procedure operative di montaggio Alternative di mezzi Manodopera impiegata Il fine è quello di stabilire i tempi necessari di completamento, facendo riferimento alle indicazioni date dalla pianificazioni di progetto, ed in particolar modo dalla Work Breakdown Structure ( W.B.S. ), ovvero una scomposizione del progetto in parti di uguale livello di definizione, costituito da un diagramma a blocchi di funzioni e sottofunzioni organizzati secondo la logica di procedura con relativa stima dei tempi.


6. precisione e tolleranze, che è dovuto a due fattori principali: alla precisione del montaggio, dovuta alle attrezzature ed alla manodopera impiegata, se specializzata ad interventi rispondenti alle esigenze; alla organizzazione delle fasi lavorative, basato sui principi di massima integrazione nel caso di fornitura unica di più subsistemi, o sul principio di minima interferenza nel caso di partecipazione di più ditte alla fase di montaggio. Il tutto è finalizzato alla realizzazione delle: Layout : • •

Percorsi preferibili o obbligati Collocazione dei settori di lavoro

Benchworking: • •

Schemi di montaggio dell’opera Organizzazione interna del cantiere

7. condizioni di collaudo che servono a stabilire un livello di accettazione per: • • • •

Posizionamento ed accoppiamento elementi Tolleranze di montaggio Decadimento prestazionale Tempo di vita utile.

8. output e schema grafico, che raccoglie tutti gli elaborati, che verranno inseriti nel software di programmazione, al fine di evitare congestioni nel cantiere per sovrapporsi di più attività allo stesso tempo. Fasi Sottofasi Eventi

Procedure Risorse Mezzi

Materiali

Tempi


6. La programmazione operativa 6.1 Definizione di programmazione Se il piano è una sequenza logica di eventi basata su legami di tipo funzionali, il programma è basato su un calendario di dettaglio per la distribuzione cronologica delle attività e delle risorse. L’importanza della programmazione è data dall’esigenza di prevedere: • • •

gli sviluppi del contesto lo stanziamento dei fondi le date e le scadenze dei servizi

dunque programmare significa determinare delle tappe intermedie per giungere al risultato finale stabilendo: • • • •

i tempi, al fine di determinare le funzioni i mezzi, per attribuire le risorse i punti di riferimento, per riconoscere ciò che regola le singole attività la previsione degli eventi negativi con alternative di soluzione, allo scopo di evitare ritardi

Mentre le fasi preliminari della programmazione vengono svolte dal progettista, una seconda programmazione di dettaglio viene fatta dall’impresa, nella figura del direttore del cantiere sotto il controllo del DL, oppure dallo stesso DL per ordine del committente. La programmazione dei lavori è inclusa e prevista dal piano di sicurezza e dalla legge quadro 109/94. 6.2 Le fasi di programmazione Al fine di eseguire una corretta programmazione, dobbiamo seguire una serie di passaggi: 1. individuazione delle attività per attività s’intende un a fase necessaria per passare da una situazione all’altra nell’ambito di un programma, che viene individuata secondo i seguenti criteri: • • •

come momento significativo dell’intera realizzazione, condizionanti la sua riuscita; per l’omogeneità del tipo di complessità, al tipo di risorse utilizzate, per entità di tempi e costi, che la fa riconoscere all’interno del cantiere; in quanto corrispondente a più fasi del piano operativo e/o più voci del computo metrico;

individuare le attività facilità l’esecuzione della contabilità dei lavori e quindi l’analisi dei flussi di cassa da parte dell’impresa; 2. correlazioni tra le attività tra le attività è opportuno definire delle concatenazioni, ovvero dei rapporti tra quelle antecedenti e quelle successive, che sono di due tipi: •

tecniche, ovvero vincolati alla scelta di procedura, alla tecnologia costruttiva, alla metodologia di elaborazione (difficilmente modificabili);


di programma, cioè dipendenti dall’operatore della programmazione al fine di ottimizzare tempi e risorse.

3. attribuzione dei tempi e delle risorse partendo da un piano di montaggio si tiene conto dei seguenti fattori quali: • • •

la struttura tecnica, organizzativa ed economica dell’impresa; l’impostazione e l’organizzazione del cantiere; i limiti di tempo per il completamento dei lavori

Si procede quindi inserendo i dati d’ingresso ottenuti dalla pianificazione di progetto e quella operativa di cantiere in tabelle del tipo: Categoria Manodopera Attrezzature Macchinari Materiali

Tipo

Quantità

Costo

Costo orario

Questa sistemazione deve essere effettuata da competenze necessarie sia interne all’unità di progettazione che all’interno dell’impresa; altre figure in aiuto al DL e al direttore del cantiere per la difficoltà di sviluppare tutti gli elaborati anche in modo coordinato; un personale competente ed una struttura organizzata producono sistemi di qualità. 4. le elaborazioni per le elaborazioni degli input finora enunciati ci si avvale dell’utilizzo di software che gestisce i dati di ingresso al fine di produrre: • • • •

un reticolo Pert-CPM, sistema avanzato di programmazione di origine militare per l’analisi ed il controllo dei tempi, risorse e costi di sviluppo delle svariate attività; la tempificazione delle singole attività; la determinazione della durata dell’intero intervento ed i percorsi critici; la distribuzione delle risorse per attività mediante i diagrammi di Gantt.

Una maggiore potenza del software comporta una maggiore quantità di dati gestibili per importazione, lettura e stampa; ovviamente questo comporta la necessità di una struttura hardware compatibile. 5. i prodotti delle elaborazioni i risultati dell’elaborazione, i cosiddetti output, sono delle tecniche di rappresentazione delle concatenazioni fra le varie attività, le durate di ciascuno di esse, le eventuali sovrapposizioni possibili, ed i mezzi e le necessarie che bisogna utilizzare e che sono riassunte in: • • •

i diagrammi Pert-CPM; i diagrammi di Gantt; i grafici d’impiego delle risorse


6.3 Il diagramma PERT il PERT ( Programma Estimativo di Revisione Tecnica ) è il reticolo in cui vengono inserite tutte le attività previste nell’intervento, che viene raffigurato graficamente: • •

i nodi sono i momenti di scambio, di trasformazione, in cui sono impostate delle caselle d’inserimento dati quali il nome delle attività, un codice identificativo, l’indicazione delle date massime e minime di ogni attività; le frecce, che indicano la direzione temporale ma anche la durata, proporzionale graficamente alla loro lunghezza

le date minime vengono calcolate ponendo zero la data di inizio del primo evento e sommando ad essa le durate che sono già state calcolate nella attribuzione dei tempi;

2

15

12

1

4 25

Tmin1 Tmin2 Tmin3 Tmin4 Tmin5

0 0 + 15 0 + 25 25 + 7 32 + 15

5

7

3

0 15 25 32 47

15

Nel caso di attività sovrapposte (2,3) che contribuiscono all’inizio della successiva (4) si sceglie il periodo di tempo maggiore; la data minima indica l’inizio “al più presto possibile” di quella attività lavorativa

Le date massime si costituiscono eguagliando la Tmin5 = Tmax5 e procedendo a ritroso. In questo caso scegliamo i periodi minori tra le attività parallele.

Tmax1 Tmax2 Tmax3 Tmax4 Tmax5

20 – 15 32 – 12 32 – 7 47 – 15 Tmin5 = Tmax5

5 20 25 32 47

Definendo scorrimento la differenza tra date massime e minime: Attività 1 2 3 4 5

Tmin 0 15 25 32 47

Tmax 5 20 25 32 47

scorrimento 5 5 0 0 0

Uno scorrimento nullo nelle attività 3,4,5 ci dice che ogni ritardo su questo evento si ripercuoterebbe sulla durata complessiva dei lavori e quindi sulla data finale che, per obblighi contrattuali, non è posticipabile. Tale collegamento prende il nome di percorso critico, che definisce quindi la durata globale dell’intero intervento; un ritardo durante tale percorso è sconveniente per l’impresa, perché posticipa la data di consegna dell’opera finita; la necessità di recupero dei tempi si traduce in:


• • •

variando la quantità delle risorse assegnate all’attività, ovvero provando ad aumentare il numero di mezzi ed operai su quelle attività inizialmente ritenute poco impegnative per accelerare i tempi; variando le correlazioni di programma, cioè provando ad eseguire in parallelo attività non propedeutiche fra loro; cambiando sia le prime che le seconde.

Qualora nonostante l’impegno dell’impresa non si riesca comunque ad evitare il ritardo, allora i problemi saranno legati alle concatenazioni di tipo tecnico, redatte e studiate già in fase di pianificazione di progetto. A questo punto è lecito porre dei dubbi sulla reale ed effettiva realizzabilità del progetto, e sulla necessità di retroazioni progettuali che giustificherebbero, secondo l’art. 25 della legge quadro, l’introduzione di varianti in corso d’opera. Software più elaborati (tra i più usati il Project® ’98) individuano anche percorsi detti “sub-critico”, aventi valori di scorrimento modesti e dunque meritevoli di particolare attenzione.


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