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AGENDA LAVORI. ISOLE

Foto 2 - Verbasco, importante fonte nettarifera e pollinifera, presente fino a luglio inoltrato. Foto 3 - Apiario a “fasceddi” ancora gestito in provincia di Agrigento dall’apicoltore S. Inguanta.

effetto rispetto al mantenimento delle scorte. In questi areali, anche osservando una piccola superficie, notiamo la convivenza di un notevole assortimento di specie botaniche spontanee le quali, in pratica durante tutto l’anno, possono dare a turno un contributo al mantenimento degli alveari. Ne sono da esempio il sommacco siciliano (Rhus coriaria L. - Foto 1) che fiorisce in giugno, il tasso barbasso (Verbascum sinuatum - Foto 2), la cui fioritura avviene in giugnoluglio e si prolunga per oltre un mese, fornendo polline e nettare in quantità. Ci rimane un ultimo aspetto da considerare, che è però sicuramente il più importante: la sottospecie di ape scelta per l’allevamento. In Sicilia abbiamo un’ape autoctona l’Ape Sicula (ora detta siciliana) che vive qui da millenni, adattata perfettamente alla flora e al ciclo climatico dell’isola, non ha subìto particolari pressioni selettive mirate a modificarne l’aspetto e il comportamento. Gli apicoltori che ci hanno preceduto attraverso la tecnica di allevamento in arnie orizzontali - i cosiddetti “fasceddi”, prima costruite con la ferula e successivamente con tavole, disposte in file orizzontali sovrapposte - hanno involontariamente affinato la capacità delle api di individuare senza errori l’ingresso dell’arnia in un contesto uniforme per colore e forma (Foto 3); questa abilità si traduce sul territorio nella capacità di individuare fonti alimentari anche puntiformi inserite in un vasto territorio, abilità testimoniata quando, nel pieno dell’estate, gli alveari di ape sicula mantengono una, se pur minima, attività di raccolta sfruttando le poche risorse che il territorio offre; questo mentre le altre sottospecie di api importate restano completamente inerti. Sorge il problema dell’inquinamento genetico, che origina ibridi che esprimono caratteristiche comportamentali disomogenee e di difficile gestione, un’ulteriore problematica di cui nessuno sente il bisogno.

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Vincenzo Stampa

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