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from Apitalia 9/2021
ESTATE 2021: LA BIO DIVERSITÀ BRUCIATA
I mesi di questa estate 2021 sono stati classificati dagli esperti come “i più caldi” di sempre. Ce ne siamo accorti un po’ tutti: se ancora serviva, questa è l’ennesima testimonianza di cosa significa il riscaldamento globale. Picchi di caldo, estrema siccità, carenza d’acqua e roghi devastanti, hanno contribuito a disegnare un quadro apocalittico che, come se non bastasse, è stato aggravato dalla sciagurata mano dei piromani: quella del 2021, oltre ad essere l’estate più calda di sempre, è stata infatti anche la più “incendiaria”.
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Il più tragico scenario di casa nostra. Questo è il rogo che ha divorato il cuore della Sardegna, nel territorio in provincia di Oristano. Giorni e giorni di interventi di spegnimento con dispiegamento di mezzi aerei giunti anche dalla Francia. (©Photo Ansa)
Si sono salvati solo in pochi sull’isola greca di Evia: è qui che è andato distrutto il più gran numero di alveari, oltre 500 famiglie immolate. (©Angelos Tzortzinis - AFP - France 24). Qui siamo ad Antalya, nel sud della Turchia. Un paesaggio desolato, è ciò che resta dopo il passaggio del fuoco. (©IHA Photo)
La tragedia dei roghi che distruggono alveari documentata da una Onlus statunitense che ha lanciato una raccolta fondi per indennizzare gli apicoltori colpiti. Queste le immagini del sito che invita i cittadini a contribuire con una donazione. (©GoFundMe)
ESTATE 2021: LA BIO DIVERSITÀ BRUCIATA
Ne hanno fatto le spese comuni cittadini, turisti, agricoltori; ma anche gli apicoltori che mai come quest’anno hanno tributato un enorme sacrificio in alveari: ne sono andati bruciati a migliaia, un po’ in tutto il mondo. L’area del Mediterraneo e qui in Italia in particolare la Sardegna sono state teatro di incenerimenti devastanti. Si contano rasi al suolo 158 mila ettari di verde, di flora e di biodiversità. Una ferita che impiegheremo decenni a rimarginare. Una galleria di immagini che deve far riflettere e indurci a reagire.
Un vigile del fuoco che tenta di spegnere un incendio giunto in prossimità di un apiario. Siamo alle porte di Atene, in Grecia. (Ringraziamo Orestis Panagiotou/EPA e il sito di Al Jazeera per queste immagini).
Una postazione di alveari completamente incenerita. È questo che fa male: vedere il sacrificio di anni di lavoro, trasformato in cenere; sapere che sotto quel nero fumante ci sono famiglie di api che non hanno potuto abbandonare l’alveare. (©Davide Brisi) Siamo in Sardegna, regione dalla quale giungono informazioni grazie a Confagricoltura Oristano e al suo Direttore Roberto Serra che ringraziamo. Tutta la nostra solidarietà, inoltre, va all’Apicoltore Davide Brisi che ha perso un intero apiario e ce lo ha documentato. (©Davide Brisi)
Resta un bosco ferito di giovani eucalipti, con dentro l’incalcolabile danno, la sconfinata fatica di chi ha domato il fuoco, la biodiversità stuprata da colpevoli ignoti e gli alveari perduti di chi qui cercava una integrazione al reddito e ha trovato un danno irreparabile. (©Davide Brisi)