Crediamo che energia produca energia e che questa continuerà a mettere in relazione tante anime diverse attorno allo stesso tavolo con un’ottica di scambio e crescita collettiva, anche fuori i centri di accoglienza, allargandone i confini e uscendo dall’immagine qualunquista del migrante solamente destinatario di energia e non anche, a sua volta, fonte di energia propulsiva.