architettinapoletani rivista bimestrale dell’ordine degli architetti di napoli e provincia numero 2 · agosto 2000
editore Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia Paolo Pisciotta Francesco Bocchino Beatrice Melis
presidente vice presidenti
Gennaro Polichetti
segretario
Pasquale De Masi
tesoriere
Francesco Cassano consiglieri Gerardo Cennamo Vincenzo Corvino Pio Crispino Ermelinda Di Porzio Fabrizio Mangoni di S. Stefano Fulvio Ricci Antonella Palmieri Onorato Visone Antonio Zehender
in questo numero:
direttore responsabile Paolo Pisciotta direttore editoriale Vincenzo Corvino
editoriale
responsabile di redazione Gerardo M. Cennamo comitato editoriale Pasquale De Masi Ermelinda Di Porzio Fabrizio Mangoni di S. Stefano Antonella Palmieri Giancarlo Smith redazione Antonio Acierno, Giuseppe Albanese, Antonio Ariano, Alba Cappellieri, Giovanna di Dio Cerchia, Claudio Correale, Marco De Angelis, Carmen Del Grosso, Luca Lanini, Giulia Morrica, Aldo Micillo, Mariarosaria Pireneo, Marcello Pisani, Adelaide Pugliese, Francesco Scardaccione, Roberto Vanacore direzione e redazione Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia via Medina, 63 tel. 081.552.45.50 · 552.46.09 fax 081.551.94.86 http://www.na.archiworld.it e-mail: infonapoli@archiworld.it servizio editoriale e pubblicità Eidos s.a.s. via Napoli, 201 Castellammare di Stabia Napoli tel./fax 081.8721910 e mail: eidosedizioni@libero.it
klaus kada
parliamo del concorso
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argomenti i concorsi di architettura nel panorama europeo massimo gallione
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un ufficio per i concorsi
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sindaci e concorsi
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esitinapoletani
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calendariomostre
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giovanni oggioni, alessandro adriano
vincenzo de luca, michele caiazzo, pellegrino gambardella
giulia morrica, giancarlo smith
alba cappellieri
stampa Grafiche Somma Gragnano Napoli progetto grafico Michele Esposito Carlo Buonerba
Registrazione Trib. di Napoli n°5129 del 28/04/2000 distribuzione gratuita agli architetti iscritti all’albo di Napoli e Provincia, ai Consigli degli Ordini Provinciali degli Architetti e degli Ingegneri d’Italia, ai Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri, agli Enti e Amministrazioni interessate spedizione in abb. postale 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96-filiale di Napoli Gli articoli pubblicati esprimono solo l’opinione dell’autore e non impegnano il Consiglio dell’Ordine né la redazione della Rivista. Di questo numero sono state stampate n° 7.000 copie Chiuso in tipografia il 30/08/2000
in copertina progetti di concorso di architetti napoletani
parliamo del concorso Klaus Kada
Klaus Kada, nasce a Leibnitz in Stiria (Austria) nel 1940. Frequenta il Politecnico di Graz (laurea 1971). Dal 1971 al 1985 progetta in società con Gernot Lauffer. Dal 1976 ha uno studio personale a Leibnitz, dal 1988 anche a Graz e dal 1996 anche ad Aquisgrana/Germania. Dal 1922 è presidente di Europan Österreich. Dal 1995 è professore alla Facoltà di Architettura di Aquisgrana. Ha insegnato alla Hochschule für Künste di Brema (1991-92) e alla TU di Monaco (1990-93). La sua opera è stata oggetto di mostre, fra le altre, alla Galerie Arc-en-Rêve centre d’architecture a Bordeaux e alla Galerie Aedes a Berlino.
Anche se difendo la sensualità dell’architettura in generale, vorrei dedicare questo commento ad un tema meno sensuale che rappresenta un veicolo necessario, indispensabile e funzionale per una qualità crescente in architettura. Parliamo del concorso di architettura. Il senso del concorso pubblico è quello di ottenere il valore più alto di una media. Normalmente il risultato dipende sempre dai componenti della giuria nel trovare il migliore. Immaginiamo due tipi di giurati: quelli che giudicano il lavoro dei partecipanti, da un punto di vista artistico e globale e quelli che stabiliscono la funzionalità dell’opera, su livello pragmatico ed economico. La scelta del miglior progetto dipende soprattutto dalla tendenza che prevale tra i due punti di vista all’interno della giuria e dalla forza trascinante di ognuno di loro, considerando che si potrebbe dare la preferenza ad un progetto tenendo conto solo di un singolo elemento oppure scegliere l’insieme come opera d’arte. Il concorso segue un regolamento europeo che obbliga le autorità statali a rispettare le norme in materia di fondi pubblici da stanziare per i vari progetti. Conosciamo diversi generi di concorsi: quello ad inviti dove gli architetti partecipanti vengono selezionati e quelli aperti a tutti. Nelle gare a numero limitato gli architetti sono scelti in base ai curricula. Il concorso a numero aperto invece, prevede una prima fase che porta i giurati a scegliere solo un certo numero di progetti ed una seconda che sceglie il lavoro migliore. Tutto questo viene sempre costantemente regolato dalla Comunità Europea che prescrive la trasparenza dei meccanismi ed il controllo di tutte le procedure. Certamente esistono sostenitori sia del concorso come strumento di formazione e miglioramento della qualità sia gli oppositori che lo ritengono superfluo ed un ostacolo per la scelta dell’“architetto star” a cui affidare l’incarico prestabilito. Fare i concorsi è una decisione politica, una decisione europea che nessun paese dovrebbe trascurare. I regolamenti della Comunità Europea prevedono delle sanzioni molto dure per le procedure che non sono rigorose in tutti i punti. Purtroppo in Italia non si trova chi denuncia questo stato di cose nel fare e soprattutto nel non-fare i concorsi affidando i grandi lavori pubblici senza l’annuncio di un concorso europeo. Gli architetti hanno l’obbligo di avvertire: ma in molte parti d’Italia ancora si tace! L’esito di un concorso dipende dalla qualità dei partecipanti. Se un progetto suscita l’interesse e la curiosità, se un progetto mira alla realizzazione e non rimane solo su carta, è più probabile di poter contare sulla partecipazione di architetti qualificati.
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Nel caso in cui la committenza deve investire una notevole somma nell’oggetto del concorso, uno studio di giovani architetti, senza lunghe esperienze nella realizzazione, può incontrare alcune difficoltà nell’essere considerati esperti nella prassi di costruzione. Chi deve realizzare un grande investimento, non invita i giovani per non correre eventuali rischi. Per coinvolgere però sempre di più anche i giovani che hanno idee struggenti, è diffusa in Europa la soluzione di associarsi ad un architetto garante che sostiene il progetto e il suo rapporto sia con i costi che nella fase di progettazione e realizzazione. Nei concorsi ad inviti c’è l’indagine dell’affidabilità dei partecipanti: di quanti componenti consiste la struttura dello studio, se la progettazione si basa su mezzi informatici, ecc. Questa schedatura potrebbe essere fraintesa come condizionamento per la possibilità di vincere un concorso anche se è una garanzia per il committente che è perfettamente consapevole del fatto di non dover superare in nessun caso la somma complessiva dell’opera, di dover realizzare una costruzione indistruttibile per i prossimi cinquant’anni e di dover calcolare infine anche la manutenzione più economica possibile. Gli studi qualificati di architettura sono esperti di queste regole, poiché hanno già vissuto una serie di realizzazioni e ne conoscono tutti i pericoli nascosti. Il punto interrogativo è sempre il consenso della committenza nel voler affidarsi a un’esperienza nuova o di andare sul sicuro! Nella maggior parte dei casi sono richiesti gli architetti esperti di ospedali quando si tratta di un concorso per un ospedale o di architetti esperti di musei quando si tratta di un concorso per un museo. Il committente privato o pubblico però deve partire dalla domanda se ha l’intenzione di incoraggiare i giovani architetti, se vuole aiutarli o se preferisce inseguire le strade conosciute.
Una giuria ha il compito di scegliere il migliore dei progetti. Che cos’è il migliore? Forse il migliore non è il più bello, ma forse è più economico di quello con l’idea più innovativa sul piano architettonico? Questo è il grande handicap dei giovani che si devono affiancare ad uno specialista che garantisce la buona riuscita e la serietà della fase di realizzazione per controllarne i costi. È sempre un’impresa molto affascinante, quasi un’avventura la possibilità di mantenere il limite dei costi preventivati nella fase della progettazione e quindi allo stadio della costruzione. Partecipare ad un concorso può essere più facile per un gruppo di tre o quattro architetti associati anche giovani, che preparano un progetto nel corso di un mese che per un grande studio il cui investimento di tempo e denaro forse non si ammortizzerà. Il concorso approfondisce il sentimento di responsabilità individuale di rappresentare un ente pubblico su livello morale e di affrontare un certo compito che contribuisce anche alla conservazione del ruolo dell’architettura. In questi ultimi tempi c’è una nuova globalizzazione nel settore dell’architettura in Europa, un capitalismo neonato che determina l’architettura e che diminuisce la qualità e il senso della cultura. Esistono pochi mecenati che spendono per l’architettura e che, se siamo fortunati, li incontriamo una volta nella vita. Il lato positivo del concorso è l’accesso ad una estetica collettiva, di progettare delle cose che possono anche piacere ad altri e di contribuire all’immagine di una società per la metà di un secolo. Il concorso dà la motivazione per prendere posizione, per definire un livello e per dimostrare la visione più attuale del momento. Confrontarsi con altri con la tensione di una competizione è importante per far crescere la propria qualità e per comprendere anche la propria posizione rispetto agli altri. Vincere il concorso è una conferma straordinaria per il proprio lavoro, per la stima di se stesso, ma anche essere secondo o terzo significa imparare a perdere in un processo di grande importanza per lo sviluppo della personalità così come di appropriarsi del senso di oggettività, altro insegnamento difficile.
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Il concorso rappresenta l’occasione in se, la chance per molti, di essere premiati e allo stesso tempo la speranza che non sia scelto il progetto peggiore. Questo è anche rilevante per la committenza: avere la certezza di poter visionare idee differenti per un miglioramento della qualità urbana e in seguito della società. In questo senso il committente pubblico affronta il cambiamento della sua coscienza, partecipa ad uno sviluppo che lo rende più critico, meno dilettante e che gli permette di distinguere un buon progetto da un altro. Il migliore progetto è sempre il migliore di molti. Alla fine vediamo il prodotto finale e nessuno si interessa più com’è iniziato il tutto, perché costruire è come essere protagonista in un romanzo giallo di cui nessuno conosce l’esito della trama. Questo è anche, secondo me, il lato masochista di fare architettura, di non sapere mai ciò che ha senso e ciò che non ne ha. Per cui l’architettura rappresenta la seconda via della formazione umana.
le foto sono tratte dalla conferenza/dibattito “Klaus Kada: un concorso di architettura, dall’idea alla costruzione”, promossa dall’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia e dalla Soprintendenza ai BB.AA.AA. di Napoli, tenuta il 26 maggio scorso al Teatro di Corte, Palazzo Reale, Napoli.
i concorsi di architettura nel panorama europeo Massimo Gallione*
Per affrontare il tema dei concorsi occorre fare una premessa con un preciso riferimento al panorama europeo. In termini assoluti possiamo sostenere che i concorsi (dati del ’98) sono circa: 2.000 in Francia, 1.000 in Germania,200 in Italia. Invece in termini relativi tali numeri sono abbastanza diversi, se si tiene conto di alcuni fattori decisivi, condizionanti del mercato di ciascuno di questi tre paesi presi in esame. Tali fattori possono essere: di tipo economico, di tipo socio – culturale – amministrativo, di semplice tipo statistico, senza voler entrare nel merito di altri altrettanto determinanti quali quelli politici e legislativi. Nell’ambito economico, ad esempio, i sub – fattori principali sono: il prodotto interno lordo o l’andamento specifico del mercato degli appalti pubblici e il conseguente numero complessivo dei soli appalti di servizi. Pertanto in termini relativi e in prima approssimazione si potrebbe stabilire che il rapporto tra Italia e Francia diminuisce da quello di 1 a 10 a quello di 1 a 5, mentre il rapporto tra Italia Germania passa da quello di 1 a 5 a quello di 1 a 4. In termini relativi, quindi, un certo miglioramento avviene, anche se in modo tutt’altro che consistente. Un secondo elemento altrettanto importante, ma difficile da misurare in termini assoluti, è quello sia della sensibilità che soprattutto dei mezzi politici e normativi che la classe dirigente di un determinato paese possiede per relazionarsi al tema “qualità” nella sua più ampia accezione o anche solo in quello più particolare chiamato “qualità della progettazione”. Non è difficile sostenere che tali mezzi sono ancora minoritari nella nostra realtà rispetto a quelli degli altri due paesi europei presi in esame. Un terzo fattore è puramente statistico, ovvero il numero degli abitanti di un paese, il numero dei soggetti professionali abilitati a partecipare ai concorsi. Nei tre paesi sino ad ora considerati a fronte di un numero di abitanti non molto dissimile (circa dai sessanta agli ottanta milioni) abbiamo 100.000
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soggetti professionali abilitati (architetti) in Germania, 35.000 soggetti professionali abilitati (architetti) in Francia, più di 200.000 soggetti professionali abilitati (architetti, ingegneri) in Italia. Risulta abbastanza chiaro da questi primi dati e ragionando intorno ad essi che non è la sola presenza obbligatoria per Legge del Concorso a dare effettive occasioni di partecipazione (e quindi ovvie possibilità di vittoria del proprio progetto) agli architetti. In realtà sono preponderanti i fattori economici, di mercato e quello dell’attitudine delle amministrazioni centrali e locali su tale scelta, a far propendere un paese verso l’aumento dei Concorsi. E questa tesi è ancor più avvalorata nel momento in cui si vede che laddove i Concorsi sono obbligatori (vedi Francia) intanto lo sono per il soprasoglia, ma in particolare il 98 % di questi sono a procedura ristretta e/o a inviti e solo una piccolissima parte di essi sono a procedura aperta. I circa 1.000 concorsi che si effettuano in Germania, di cui grossomodo oltre la metà a procedura aperta, danno quindi alquante possibilità in più di partecipazione agli architetti di quante ne diano le procedure ristrette francesi seppure di fronte ad un numero doppio di Concorsi. La differenza quindi tra la realtà tedesca o quella francese nei confronti di quella Italiana, oltre a indubbi migliori indici o fattori economici, sta proprio in una diversa sensibilità e disponibilità di mezzi politici dell’Amministrazione pubblica e della Società nel suo complesso verso il tema della qualità progettuale. Ma in Francia e in Germania, rispetto all’Italia, vi è anche un’altra fondamentale differenza: non hanno il Decreto Karrer sull’offerta economicamente più vantaggiosa. Anzi non ce l’ha nessun paese europeo. L’articolo 1 della Direttiva Europea sui servizi stabilisce all’art. 1 punto “g” che: “concorsi di progettazione” sono le procedure nazionali intese a fornire all’amministrazione aggiudicatrice, soprattutto
nel settore della pianificazione territoriale, dell’urbanistica, dell’architettura e dell’ingegneria civile, nonché in quello dell’elaborazione dei dati, un piano od un progetto, selezionati da una commissione giudicatrice in base ad una gara con o senza assegnazione di premi”. Senza entrare nel merito di lunghi dettagli normativi, si ha che Nazioni come la Spagna, la Francia, il Portogallo e la Germania hanno recepito questa direttiva in senso letterale e cioè che nei casi sopra elencati (architettura, pianificazione territoriale e urbanistica) si adottano solo o la procedura concorsuale o tuttalpiù la procedura negoziata per i casi più complessi. In Italia no, si applica una terza procedura, quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa che invece diventa, solo nel nostro paese, di gran lunga la principale e più diffusa con l’applicazione del Decreto Karrer. Nel marzo del ’97 il CNA avanza un Reclamo alla Commissione Europea per quell’assurda e discriminante invenzione denominata Decreto Karrer. Dopo pochi mesi il CNA propone al Governo italiano e alla Commissione Europea un testo di modifica del Karrer che tenga conto, come è avvenuto in ogni altra parte d’Europa, dei criteri della Direttiva. Nel febbraio ’98 la Commissione europea, accogliendo il nostro Reclamo, mette in
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evidenza che il governo italiano con il Decreto Karrer, oltre a non tener minimamente conto dei Concorsi, valutava anche erroneamente il metodo applicativo dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Ad oggi il Governo italiano non ha ancora risposto. Ma perché insistiamo così fortemente sul tema dei concorsi? - La prima ragione è una ragione di qualità. Una concorrenza tra architetti per il migliore progetto possibile non può che dare i migliori risultati possibili all’Ente Pubblico che ne commette l’iniziativa. - La seconda ragione consiste nel fatto che la selezione del progetto è di per se stessa più conveniente per l’Ente pubblico in quanto esso conosce già concretamente, alla fine della procedura, le risposte alle proprie necessità progettuali. La selezione dell’ipotetico miglior progettista è di per se stessa invece più problematica, almeno solo per stabilire gli eventuali effettivi criteri per poter efficacemente mettere in atto tale giudizio. - Infine una terza ragione consiste nelle “occasioni “Nel nostro paese, ove il numero degli iscritti è altissimo rispetto ad altri paesi membri UE, solo un concorso effettuato con procedura aperta ed anonima apre, soprattutto ai giovani iscritti, possibilità di mercato che difficilmente invece si avrebbero
con altre procedure basate sulla selezione legata a criteri di fatturato, di esperienza, di dimensione delle capacità produttive. Però il concorso per essere appetibile deve avere anche procedure concorrenziali con quelle delle gare. E cioè, oltre all’ovvio sostanziale aumento della qualità progettuale, deve essere concorrenziale anche in termini di tempo, di costi e di efficacia. Ed è per questo che il CNA ha proposto ed ottenuto molti emendamenti al Regolamento di applicazione della Legge sui LLPP, affinché si fosse efficaci in questo senso. Tra l’altro i nostri emendamenti, dopo la seconda versione (di ben quattro) della bozza di Regolamento, sono stati in grandissima parte recepiti anche dal Consiglio Superiore dei LL.PP e dal Consiglio di Stato che a loro volta li hanno trasferiti nel proprio parere trasmesso al Governo. Ma che cosa è stato ottenuto? 1° - Il concorso di idee si farà su elaborati molto semplificati e solo con una procedura aperta. 2° - Il concorso di progettazione si farà sul progetto preliminare e si farà prevalentemente con una procedura aperta ad una fase; solo motivatamente si procederà ad un concorso a procedura ristretta e a quello a due fasi. 3° - La giuria sarà solo di tecnici esperti nel campo del concorso (da tre a cinque) di cui una parte nominati dagli Ordini, una parte dalle Università ed una terza parte nominati proprio dall’Ente Pubblico tra funzionari pubblici (vedi art. 21 della Legge Merloni).
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4° - Altro dato da non sottovalutare, è quello per cui sempre, sia le procedure concorsuali che quelle denominate abitualmente gare, avranno comunque una commissione giudicatrice nominata con gli stessi criteri. Ma come si deve svolgere il Concorso? Sostanzialmente in quattro momenti distinti, ma perfettamente integrati. Il primo momento è chiaramente quello delicatissimo della programmazione così come anche previsto dalla Legge Merloni. In esso si distinguono tre ruoli fondamentali: quello sulla volontà della qualità programmatoria dell’Amministrazione pubblica, quello essenziale del Responsabile del Procedimento, quello altrettanto essenziale della figura del Programmatore del Concorso. Il Programmatore affianca il R.d.P. con il seguente ruolo: a) raccogliere e interpretare le esigenze dell’Ente Banditore; b) definire gli obiettivi e l’oggetto del Concorso; c) strutturare e formulare la domanda che si esplicita mediante il Bando ed i suoi allegati; d) identificare i problemi, esplicitarne i requisiti tecnico-prestazionali in modo tale da consentire il confronto di soluzioni fra loro diverse. L’attività preparatoria del Programmatore potrebbe svolgersi in tre mesi. Il secondo momento è quello della procedura prevista dal bando e dal tempo concesso ai concorrenti per sviluppare i loro progetti. Tale periodo, per una procedura aperta, si può svolgere in tre mesi. Il terzo momento è quello dell’esame dei progetti dei concorrenti da parte della Commissione giudicatrice; in questo caso le tre regole d’oro sono: - riconosciuta capacità e qualità del giurato prescelto; - tempi ridotti concessi per il lavoro della Commissione giudicatrice (due o tre settimane nella maggior parte dei casi sono più che sufficienti), infatti è storicamente provato che tempi dilatati sono perfettamente inutili e talvolta controproducenti; - segretezza dei lavori della Commissione giudicatrice, ma massima pubblicità e trasparenza nel giudizio finale espresso non solo per il vincitore e per i segnalati, ma per ogni altro concorrente. Il quarto e ultimo momento, conclusivo della procedura e che può svolgersi in un mese, infatti è proprio quello che chiude il cerchio e che giustifica l’attività programmatoria dell’Amministrazione pubblica nel suo rapporto con i cittadini, quindi massima pubblicità del giudizio finale e organizzazione della mostra dei progetti. Come si è visto in un periodo non superiore a otto mesi, applicando la procedura concorsuale, si può concretizzare l’attività programmatoria dell’Amministrazione pubblica ottenendo già sia il migliore
progetto preliminare, sia di conseguenza il progettista che svolgerà successivamente anche la parte definitiva ed esecutiva. Per i costi della procedura concorsuale si ha che i premi e i rimborsi spese dei concorrenti vincitori o selezionati sono coperti dalla quota di onorario del progetto preliminare, quelli amministrativi del bando, del Responsabile del procedimento e della Commissione giudicatrice sono pari a quelli di un altro tipo di gara, restano aggiuntivi solo i costi del Programmatore del Concorso. Proprio per questi ultimi stiamo attivando fondi presso il Ministero dei LL.PP. e il Ministero dei Beni Culturali Negli altri paesi Europei la procedura concorsuale è divenuta da tempo prassi normale; la Francia assumendo la Presidenza Europea, nel secondo semestre dell’anno in corso, ha promosso come suo primo atto politico, economico e culturale, la prima Conferenza tra gli Stati dell’Unione sul tema del Paesaggio e dell’Architettura mediante un Forum Europeo sulle Politiche Architettoniche. Il Consiglio Nazionale degli Architetti italiani è tra gli organizzatori e promotori, per conto del governo italiano (Ministero dei LL.PP. e Ministero dei Beni Culturali) di questa prima conferenza tra i governi degli Stati dell’Unione. E uno dei primi temi trattati sarà proprio quello del Concorso di Architettura per la riqualificazione del Paesaggio Europeo, attraverso anche una riforma della Direttiva, affinché norme comunitarie e nazionali siano sempre più aderenti a questo indirizzo.
* Consigliere del C.N.A. e direttore editoriale de: l’Architetto, rivista del Consiglio Nazionale degli Architetti
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un ufficio per i concorsi milano, cosenza
Giovanni Oggioni* La proposizione di un ufficio che si occupa dei concorsi di architettura o più in generale di progettazione è oggi per una amministrazione comunale una sfida che è necessario correre per molti e diversi motivi primo tra tutti quello della costruzione della consapevolezza che l’ente pubblico più vicino al territorio, il comune, ha la grande responsabilità della qualità di ciò che su di esso accade, e questa non è una banalità. Non è una banalità perché troppe volte si sono perse grandi e piccole occasioni per fare bene e per realizzare cose che abbiano un senso. E quando sul territorio si sbaglia questo errore condiziona la vita di molte persone e l’immagine che i cittadini hanno del luogo dove vivono e abitano. Si perde in buona sostanza una parte della coscienza di appartenenza ad un luogo, ad una comunità, ad una città. Questa coscienza è tanto più forte quanto più alto è il livello qualitativo dello spazio vissuto. Le amministrazioni hanno diversi strumenti per raggiungere questo obiettivo uno dei quali, il concorso di progettazione quasi mai utilizzato ed in rari casi realizzato. E perché accade questo? al fondo mi sono sempre chiesto perché questo strumento della competizione tra progetti sia stato così poco utilizzato anche se, con una corretta programmazione, questa procedura non risulta essere più costosa delle altre, e non mi soddisfa nemmeno una risposta facile e cioè la compiacenza di un assessore o di un sindaco verso tal o tal altro progettista. Anzi sostengo con forza la opportunità che venga garantita la possibilità per una amministrazione di incaricare direttamente un progettista soprattutto per grandi opere o per opere di un certo rilievo anche se so che
oggi questo non è possibile. È giusto che chi ha la responsabilità delle scelte le eserciti e ne risponda a chi lo ha eletto. Non dobbiamo, a mio parere, intendere la procedura concorsuale come una procedura di mediazione, tanto per toglierci la fatica della responsabilità. E allora proprio qui forse si colloca il nodo del problema, (e purtroppo la recente normativa ne ripropone l’esistenza), l’errore è considerare il progetto, in particolare quello di architettura come fosse un prodotto, valutabile e classificabile con dei criteri standardizzati, omogenei, prestazionali addirittura con dei punteggi. E invece non è così. Il progetto è un opera dell’ingegno, ma ancor di più il progetto è una soggettiva interpretazione della realtà che il progettista esercita che non è valutabile se non in termini di riconoscimento del valore ontologico che tale interpretazione porta con se. E cioè il giudizio non può essere che parziale, di parte, altrimenti non è un giudizio. E le Amministrazioni sono pronte a questo, cioè a misurarsi con il giudizio, con lo scegliere una posizione di parte? La mia breve esperienza dice che è molto difficile ed è anche molto faticoso e una grossa re-
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sponsabilità l’abbiamo proprio noi architetti in particolare quelli dipendenti dalla pubblica amministrazione. Innanzitutto in quanto è ancora viva una anacronistica quanto radicata contrapposizione tra la progettazione cosiddetta “interna” e quella affidata all’esterno di una pubblica amministrazione. Tutto questo rafforzato dalle recenti normative che stabiliscono forme incentivanti la progettazione interna. Ora io non sono contrario alla progettazione interna e tantomeno alla sua incentivazione, ma sono assolutamente contrario a pensare che questo ci faccia risparmiare o consenta di avere le migliori soluzioni. Va definito con grande serenità, ed anche con coscienza dei propri limiti, quale è il terreno sul quale può svilupparsi la progettazione interna e invece in quali casi accedere all’esterno delle Amministrazioni sia con procedure concorsuali che con gare di progettazione e laddove fosse consentito con incarichi diretti. Ma quello che a mio modesto avviso oggi manca e dove invece le Amministrazioni dovrebbero investire, salvo rari e interessanti casi è la costruzione della domanda, ovvero la attenta e puntuale opera di definizione dei contenuti che le
opere messe a concorso dovrebbero avere, per contenuti intendo non solo i requisiti di carattere funzionale ma anche attendibili preventivi di spesa, le fonti di finanziamento, i tempi di realizzazione, l’inserimento nel contesto urbano gli impianti l’accessibilità ecc.. Questo sì che è sbagliato elaborarlo all’esterno della amministrazione, in quanto obbliga l’amministrazione a maturare l’idea, ad approfondirla, a immaginarne i possibili esiti, senza demandare questo al concorrente, oppure a lasciarlo nella difficoltà di immaginare cose che il committente non ha ben chiaro nel proprio intento. Ed è per questo che sono contrario ai concorsi di idee, così come definiti dal regolamento, le idee le deve avere l’amministrazione e anche molto precise, solo in questo modo si ottiene dalla procedura concorsuale il massimo del risultato possibile. Nelle esperienze recentemente effettuate la parte più cospicua di lavoro, ed anche quella in cui si sono individuate le più grosse difficoltà è quella relativa al coinvolgimento ed al coordinamento di tutte le diverse strutture tecniche della amministrazione,
storicamente abituate a operare separatamente, e più una amministrazione è grande e più questa difficoltà aumenta. Il concorso di progettazione è ancora visto come un elemento estraneo o nei casi migliori come un elemento da riservare a casi eccezionali e non come una buona prassi ordinaria. Credo che lo sforzo che le amministrazioni dovranno fare sia di questo tipo, due i principali strumenti: - agire a livello di strumenti di bilancio comunale e di programmazione degli obiettivi, assegnando una disponibilità di bilancio autonoma alla unità organizzativa preposta alla indizione dei concorsi di progettazione e fissando in bilancio le risorse per la progettazione e per la realizzazione delle opere - formare il personale tecnico ma soprattutto quello amministrativo alla pratica del concorso di progettazione ben sapendo che raramente esistono all’ interno delle amministrazioni comunali professionalità già orientate a questo tipo di attività. Del resto oramai il quadro normativo ci obbliga a praticare
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questa procedura e le amministrazioni devono attrezzarsi in tal senso, il problema è che lo facciano nel migliore dei modi e credo sia interessante proporre una rete tra chi nelle varie amministrazioni si occupa della materia per scambiarsi esperienze e idee. Ringrazio per l’ospitalità la rivista degli architetti napoletani, sperando di avere luogo e modo per ulteriori incontri sul tema. *Direttore dell’Ufficio Concorsi del Comune di Milano
Alessandro Adriano* Sette anni fa, nel 1993, Cosenza era una città al culmine di una storia urbanistica senza luci e con tantissime ombre: un PRG vecchio di oltre vent’anni mai attuato; una Variante Generale al PRG consegnata già da quattro anni dopo dieci di gestazione, su cui erano cadute dieci giunte; perduto il ricordo delle opere pubbliche, ormai affondato nel periodo d’oro degli anni sessanta; una frattura apparentemente irreversibile fra amministratori e cittadini; un bilancio confuso e virtualmente in dissesto. Già nel mese di gennaio del 1994 è stato deliberato il primo di una lunga serie di concorsi, quello per la “Città dei Ragazzi”, oggi in costruzione. Iniziò, insediatasi la prima Giunta Mancini, una attività frenetica che ha messo a dura prova la struttura amministrativa,
dandole in compenso l’occasione di qualificarsi come non era mai accaduto e di partecipare da protagonista ad una trasformazione della città come non era immaginabile e come credo non sia accaduto in così poco tempo in nessuna altra Città d’Italia, nonostante la stagione dei Grandi Sindaci che stiamo vivendo. Tutte le forme concorsuali (che hanno visto la partecipazione di oltre 700 Professionisti) sono state attivate: dal concorso di idee all’appalto-concorso (in un periodo in cui si era spaventati dalla incomprensibile legge “Merloni”), all’appalto in concessione (che ha consentito di completare il programma parcheggi), all’avviso pubblico di progettazione, al confronto pubblico concorrenziale (attraverso cui è stato possibile demolire il vecchio mercato ortofrutticolo in pieno centro cittadino).
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Quest’ultima forma concorsuale merita alcune considerazioni. Dal momento in cui è stato pubblicato (settembre 1996) al momento in cui sono iniziati i lavori (novembre 1997) sono trascorsi soltanto 14 mesi. L’intervento prevede di realizzare sull’area di proprietà comunale, ma con possibilità di estensione su aree limitrofe di proprietà privata, un fabbricato per abitazioni ed uffici dando in cambio al Comune una superficie edificata ed attrezzata di eguale controvalore. Il tutto con finanziamento privato. Naturalmente, non sempre dal concorso è scaturito il miglior progetto. Mi riferisco, in particolare, all’appalto-concorso che in un caso, per il meccanismo dei parametri che assegnava preminenza assoluta alla voce “prezzo”, ha premiato il progetto di più basso costo, come se si trattasse di una licitazione al
massimo ribasso. Ma in massima parte i risultati sono stati più che soddisfacenti ed oggi possiamo registrare una qualità progettuale delle opere pubbliche impensabile fino a pochi anni or sono. Anche l’equilibrio tra giovani ed anziani progettisti ha vivacizzato la produzione progettuale fornendo occasioni di confronto di reciproco interesse. Tutta questa attività ha evidentemente dato i suoi frutti non soltanto verso una creazione del consenso nel territorio cittadino, ma ha passato i confini nazionali al punto che la selezione per il progettista della più recente opera pubblica – un ponte sul Crati –, che ha visto la partecipazione di importanti professionisti italiani, è stata vinta da Santiago Calatrava il quale ha evidentemente ritenuto che impegnare il suo genio in una cittadina del profondo sud d’Italia, con il bilancio di credibilità e capacità amministrativa mostrato in questi ultimi anni, avrebbe po-
tuto finalmente portare alla prima opera da lui realizzata nel nostro Paese. Gran parte di questi risultati, soprattutto quelli scaturiti dai concorsi di idee, è stato possibile ottenerla per la disponibilità del Consiglio Nazionale degli Architetti che ha mostrato grande sensibilità verso le esigenze che di volta in volta gli prospettavamo, in special modo riferite ai tempi da concedere ai partecipanti per la consegna delle proposte. Speriamo di poter continuare con la stessa rapidità con cui fino ad ora siamo passati dalla fase del bando alla consegna del progetto pronto per l’appalto poiché la legge Merloni, con il suo regolamento, impone tempi più lunghi, non sempre compatibili con la necessità delle amministrazioni di avviare rapidamente l’attuazione dei Programmi dei Sindaci. *Direttore dell’Ufficio di Piano del Comune di Cosenza
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sindaci e concorsi
Vincenzo De Luca* Alla fine del ’93 Salerno è una città in ginocchio. Il processo di deindustrializzazione comune a molte realtà del Mezzogiorno, si somma al degrado urbano dovuto a decenni di speculazione e malgoverno. Il ciclone “tangentopoli” decima la classe politica ed apre una fase di transizione caratterizzata da una crescente perdita di credibilità delle istituzioni. Le elezioni amministrative – che seguono un periodo di commissariamento del comune – vedono l’affermazione, dopo il ballottaggio, della lista dei “Progressisti per Salerno” che si caratterizza per un programma politico di estrema concretezza. Comincia un periodo di duro lavoro. Occorre dimostrare – con i fatti – che il programma elettorale non è un compendio di buone intenzioni ma costituisce il supporto di una quotidiana azione amministrativa rivolta al fare. Dal punto di vista urbanistico la situazione non è eccellente: un vecchio e sopradimensionato PRG, redatto ed approvato prima dei decreti del ’68 sugli “standard” ed una variante generale, adottata e non approvata, che “congela” tutte le aree libere dell’ambito urbano introducendo un generico vincolo espropriativo necessario per il fabbisogno di aree per attrezzature pubbliche, stimato in oltre 2 milioni di metri quadrati. Inoltre, una miriade di piani di recupero detta norme fortemente conservative e finisce per scoraggiare qualsiasi iniziativa. I tempi del nuovo PRG, per il quale – oltre all’incarico conferito al prof. Oriol Bohigas – non si è svolta alcuna attività, si preannunciano lunghi e, comunque, non compatibili con le indifferibili esigenze della città. Ancora, risultano avviate diverse, importanti opere pubbliche (copertura del trincerone ferroviario, cittadella giudiziaria, nuova strada lungoirno), delle quali non si condivide la localizzazione, l’impostazione e la filosofia e che risultano, peraltro, oggetto di indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria. Il quadro è sconfortante e sembra dover ineluttabilmente condurre alla paralisi amministrativa. Ci si mette immediatamente al lavoro; un lavoro quotidiano, duro, a volte ossessivo. La riforma della pianta organica apre nuove prospettive ai giovani dirigenti del comune cui vengono conferite autonomia e responsabilità. La giunta avvia formalmente i lavori di pianificazione risolvendo i problemi contrattuali con il prof. Bohigas, costituisce l’ufficio di piano e formula i primi indirizzi per la redazione del nuovo PRG. Si punta decisamente a non affondare nell’“urbanistica di carta” e a promuovere, da subito, una trasformazione visibile e profonda della città pur non differendo i tempi della pianificazione. Una doppia velocità che consenta di avviare un importante
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programma di opere pubbliche (anche trasformando in modo rilevante quelle già avviate) che dia respiro all’imprenditoria e caratterizzi Salerno come città dell’accoglienza e della vivibilità. Le nostre esigenze si incontrano perfettamente con la filosofia urbanistica di Oriol Bohigas da lui compiutamente esplicitata in un “Documento Programmatico” che, con valore di “preliminare di piano”, viene discusso ed approvato dal Consiglio Comunale. Il “Documento” si fonda su un’approfondita analisi della città, delle sue componenti e delle sue implicazioni; l’approccio è estremamente pragmatico: le priorità sono le cose possibili è una delle affermazioni più ripetute da Bohigas che chiarisce, forse anche provocatoriamente, come si ritenga inadeguato il PRG come strumento di controllo delle città soprattutto quando, come nel caso di Salerno, si debba puntare alla riqualificazione di un tessuto esistente piuttosto che alla sua espansione. Sono necessarie soluzioni di progetto al posto di un piano vincolistico costruito su illusioni e indeterminazioni temporali, composto solo da quantificazioni e regolamenti […] c’è bisogno di una urbanistica “strategica” che si realizzi a partire da quei punti concreti, scelti tanto bene, che da soli possano avviare trasformazioni dalle conseguenze più generali. Partire dunque dai progetti, osservare la città dal particolare al generale capovolgendo, in qualche modo, l’impostazione legislativa attuale non è soltanto un problema di distinzione tra piano e progetto. La differenza fondamentale è nella definizione degli interventi che devono potersi realizzare in tempi compatibili. Ma quale può essere l’elemento di raccordo tra il ridisegno generale della città e gli interventi
immediati di trasformazione urbana? A cosa affidare la coerenza tra piano regolatore ed interventi di carattere anticipatorio che possano avviare la riqualificazione dei quartieri? Lo strumento che con Bohigas ci siamo dati è il progetto di AAPU, acronimo che sta per Area di Attuazione Puntuale Urbanistica, ed è, sostanzialmente, un progetto urbanistico-architettonico calato su un ambito scelto con molta attenzione in quanto ritenuto strategico per innescare – immediatamente - un circolo virtuoso di rinascita della città e di recupero di un’identità perduta o mai avuta. Non è stato semplice coniugare la filosofia urbanistica di Bohigas con leggi e regolamenti che imbrigliano, in special modo in Campania, tutte le amministrazioni comunali. Ci siamo riusciti grazie anche ad una “fantasia” amministrativa che ci ha consentito di sfruttare tutte le possibilità offerte dal variegato quadro normativo ed alla consapevolezza, fonte di tranquillità, che si è operato – sempre - in nome di un incontrovertibile interesse collettivo. Compatibilità con il vecchio PRG, accordi di programma, conferenze di servizi, varianti ai piani di recupero, legge 1/78, ecc. nessuna possibilità è stata trascurata per fare presto, nonostante la palude burocratica della regione Campania. Ma presto non è ancora abbastanza. Nei processi economici il tempo non è una variabile indipendente. Nelle centinaia di opere pubbliche appaltate sono stati coinvolti, accanto ai dipendenti del comune, numerosissimi tecnici esterni. Architetti, ingegneri, geometri hanno prestato la loro opera professionale con entusiasmo, sapendo di far parte di un progetto ambizioso, destinato a cambiare il volto della città. Ma come scegliere i tecnici? Come conciliare trasparenza negli affidamenti e capacità professionali? Qualità delle progettazioni e rispetto normativo? I tentativi esperiti sono stati vari e non tutti hanno sortito effetti positivi. Sono stati effettuati pubblici sorteggi, valutazioni curricolari e, sotto soglia, incarichi fiduciari. Ma laddove si è voluto privilegiare la qualità delle progettazioni ed incentivare il contributo di idee, si è scelta la strada del concorso. Il concorso bandito per la parte alta del centro storico, denominato degli “edifici mondo” perché comprendente grandi complessi conventuali, aveva quale ambiziosa finalità quella di preludere ad un piano-progetto che, integrandosi con le scelte del PRG, contribuisse a definire il ruolo di una tra le zone più problematiche di Salerno. L’amministrazione doveva potersi avvalere del maggior numero di suggerimenti e suggestioni possibili. E’ nata così l’idea di un concorso con una prima fase aperta a tutti, in cui la selezione avvenisse su idee pro-
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getto presentate in forma anonima. La seconda fase, assistita da un rimborso spese, ha visto il confronto di dodici gruppi di progettazione di cui quattro invitati e otto selezionati. Tre i vincitori ex aequo: Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa con un’affascinante proposta di città giardino verticale; Manuel de las Casas che prevede un intervento sobrio, rispettoso del passato e molto attento alle funzioni ed all’accessibilità; Antonio Monestiroli che, con grande chiarezza di impianto, finalizza l’intervento al recupero della qualità architettonica degli edifici-mondo ed all’eliminazione del loro isolamento. Diversa è la strategia seguita per l’affidamento della progettazione della nuova strada “lungo Irno”. In questo caso la presenza di un’idea-progetto forte, elaborata da Bohigas nell’ambito degli incarichi conferitigli, rendeva necessario l’individuazione di un soggetto professionale, in possesso del necessario know-how, che fosse in grado di sviluppare, con rapidità ed efficienza, l’idea senza tradirne l’impostazione. Ci si è avvalsi, dunque, di una procedura aperta e di un confronto tra curricula, prezzi e tempi offerti. Ancora diverse le strategie rivolte alla scelta dei progettisti di tre importantissime opere pubbliche: nuovi uffici giudiziari, stazione marittima e palazzetto dello sport. Si è voluto, con questa serie di concorsi, rilanciare il ruolo della città, coinvolgendo nell’operazione di trasformazione urbana architetti di indiscussa caratura internazionale. Per i tre concorsi si è seguita una procedura sostanzialmente analoga, articolata in due fasi. La prima aperta con selezione curricolare, in cui i candidati venivano anche invitati ad esplicitare, con una breve relazione, il proprio approccio progettuale al tema del concorso; la seconda, ristretta e assistita da un rimborso spese, consistente nella comparazione delle proposte progettuali, rivelatesi poi tutte di grande spessore. Molto soddisfacenti i risultati: David Chipperfield si aggiudica l’incarico per i nuovi uffici giudiziari con un elegante sistema di edifici a corte, connessi da colonnati e giardini; Tobia Scarpa vince il palazzetto dello sport con un progetto sobrio ma non privo di fascino e, dulcis in fundo, a Zaha Hadid viene affidato l’incarico per il progetto della nuova stazione marittima pensata come una grande e trasparente conchiglia, quasi un’astronave senza peso poggiata sul molo Manfredi. Comune denominatore di tutti i concorsi è stato il notevole livello delle commissioni giudicatrici, tutte composte da esperti di grande spessore e indiscussa competenza. * Sindaco del Comune di Salerno
Michele Caiazzo* Il territorio del Comune di Pomigliano d’Arco ha un tessuto urbanisticamente consolidato, frutto di interventi passati, a volte, radicalmente contrari allo stesso ordine urbanistico, che hanno dato vita ad agglomerati di edificazioni non accompagnate dalle necessarie urbanizzazioni, servizi, infrastrutture, spazi destinati al gioco ed aree libere. E’ necessario, invece, rendere la città moderna accessibile, vivibile, rispondente alle prospettive di crescita economica, senza sradicare cultura e tradizioni locali, valorizzando le qualità estetiche e fisiche dell’esistente. In particolare, per correggere le distorsioni presenti ed impedire l’ulteriore disgregazione della Città di Pomigliano d’Arco in parti, andrà applicato il principio del “costruire nel costruito”, per garantire una riqualificazione autentica e ripristinare le condizioni di completa fruizione dell’ambiente urbano. Personalmente, ritengo che assicurare uno sviluppo sostenibile alle nostre città significhi, inevitabilmente, integrare un’urbanistica di qualità con la mobilità e l’ambiente: ciò si traduce nell’elaborazione ed attuazione di piani d’azione a medio e lungo termine, nel rispetto dei principi della Carta di Aalborg e dell’appello di Hannover. Il nostro territorio ha un fabbisogno di opere pubbliche - intese come vere e proprie opere di trasformazione e riqualificazione urbana - ancora alto, ma occorrerà coinvolgere i professionisti per la pianificazione di qualità unitamente al settore privato per la programmazione e realizzazione degli interventi. A tal riguardo, l’Amministrazione Comunale ha iniziato, nel 1998, un lungo ma fruttuoso percorso per la riconversione e risistemazione di una porzione rilevante del proprio territorio. Un’area posta immediatamente a ridosso del viadotto della ferrovia Circumvesuviana, occupata da qualche brandello di tessuto edilizio, a volte abusivo, da qualche industria abbandonata, da uno stadio ed alcuni edifici testimonianze di un discreto razionalismo degli anni Trenta. Abbiamo, in questo caso, ritenuto doveroso ed indispensabile sollecitare, a livello nazionale, la cultura dei “professionisti della città” - architetti, ingegneri ed urbanisti ad un confronto su proposte di idee per la definizione dell’assetto fisico e funzionale di un’area di rilevanza strategica. Trattandosi, inoltre, di un intervento di riqualificazione urbana, con progettazioni riguardanti lavori di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale nonché tecnologico, l’Amministrazione ha valutato l’opportunità di applicare la procedura del Concorso di Idee per l’affidamento degli incarichi professionali, così come previsto dall’art.17, comma 13 della Legge 109/94. Veniva così bandito il “Concorso
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nazionale per idee di progetto preliminare per la sistemazione di aree ferroviarie e industriali dismesse a Pomigliano d’Arco”: ventotto gruppi di professionisti, da ogni parte d’Italia, vi hanno partecipato. Il concorso indetto dall’Amministrazione è stata una grande occasione di confronto e di proposta, di collaborazione con il Comune. Un’operazione perfettamente inquadrata, per tempi, criteri e modalità, con quanto sino ad ora messo atto in città. Infatti, stiamo tentando, con tutte le risorse disponibili, di migliorare la qualità della vita urbana, di costruire una identità che sia capace di proiettare la storia nel futuro. Da questa volontà sono nate infatti le prime realizzazioni (un grande parco urbano di imminente apertura, il restauro di antichi palazzi, una generale riqualificazione urbana): traguardi significativi ma parziali. La giuria del Concorso, composta dai professori Giancarlo De Carlo ed Edoardo Salzano, dal Dott. Mario Zambrini, esperto in valutazione d’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, dall’Arch. Claudio Settimi, rappresentante del Consiglio Nazionale Architetti e dall’Arch. Paolo Pisciotta e dall’Ing. Luigi Vinci, rispettivamente presidenti degli Ordini provinciali degli Architetti e degli Ingegneri, non ha ritenuto di dovere assegnare il primo premio, bensì di dividere le risorse disponibili fra tre vincitori “ex aequo”, ritenendo la questione della riorganizzazione dell’area tra la città e la zona industriale un tema sul quale sollecitare ancora riflessioni e proposte. Con l’esito del nostro Concorso nazionale, l’Amministrazione Comunale è stata messa in grado di elaborare un progetto preliminare a scala urbanistica di risistemazione generale dell’intera area. Un progetto ambizioso che interessa la riprogettazione di un’area ma può e deve essere vista come momento e punto di partenza per una riqualificazione generale della città. Un lavoro che è frutto sia di precise volontà politiche sia di azioni sinergiche messe in atto dal nostro Ufficio di Piano e dalla stessa terna dei vincitori “ex aequo” del Concorso. Alla luce di questa nostra prima proficua esperienza, sono fermamente convinto che l’azione di un’amministrazione comunale, se pure fortemente sensibilizzata, da sola non basti a convertire ed indirizzare lo sviluppo urbano di qualità verso la sostenibilità. Occorre indispensabilmente sia il coinvolgimento e la partecipazione attiva e fattiva dei cittadini, consumatori di servizi e fruitori dell’ambiente, ma soprattutto lo stimolo esterno, continuo, della cultura di professionisti motivati e qualificati. *Sindaco del Comune di Pomigliano d’Arco (NA)
Pellegrino Gambardella* L’Amministrazione Comunale, intendendo procedere all’allestimento di un organico progetto per la sistemazione dell’area di sedime dell’ex edificio scolastico elementare di Piazza Lancellotti, con riferimento al contesto urbanistico della stessa ed in armonia con il passato e le tradizioni che hanno fatto la storia locale, ha indetto un concorso d’idee a livello nazionale. Al fine di valorizzare la predetta piazza, risultata già oggetto di un intervento urbanistico, i cui lavori sono stati ultimati secondo i valori culturali e socio-economici di questo Comune, è stato approntato quindi, un bando di concorso per l’acquisizione, da parte di tecnici qualificati, d’idee e proposte. In relazione poi, alla posizione che occupa tale piazza nell’ambito del territorio urbano, al collegamento con altre strade cittadine, ed alla potenzialità della zona dovuta alla basilica di Maria SS. del Carpinello, il concorso è finalizzato alla scelta del miglior risultato di idee espresso dai concorrenti, ed il progetto dovrà essere predisposto ed articolato per promuovere ed incentivare la zona quale punto di riferimento di incontri e passeggio dei cittadini, ed alla valorizzazione dell’area urbanistica interessata, dando maggior risalto all’attuale piazza. E’ proprio attraverso questa procedura concorsuale, aperta a tutti i professionisti, ed alla composizione della Commissione, costituita dai rappresentanti degli Ordini Professionali degli Ingegneri e degli Architetti, nonché dai rappresentanti di tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio, che sarà possibile pervenire all’obiettivo preposto dall’Amministrazione Comunale, formulando una graduatoria di merito delle proposte pervenute.
* Sindaco del Comune di Visciano (Na)
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esitinapoletani a cura di Giulia Morrica, Giancarlo Smith
Gli architetti napoletani fanno i concorsi e li fanno con successo. Tra gli architetti della Provincia di Napoli -in particolare giovani- esiste una diffusa capacità di partecipare ai concorsi con riconoscimenti non solo in ambito nazionale ma anche europeo e internazionale. Questo è quanto emerge dall’ampia adesione riscontrata dall’iniziativa di coinvolgere gli iscritti sul tema di questo numero della rivista -Concorsi e qualità nell’architettura-, invitandoli a segnalarci i loro esiti in concorsi di progettazione. Nella convinzione che il Concorso di progettazione sia oggi l’unico strumento per il rilancio della qualità dell’architettura in Italia e l’unica opportunità per i giovani professionisti di “emergere”, ci auguriamo che si continuino a fare concorsi con successo e che “esitinapoletani” sia sempre più cospicuo da diventare una rubrica fissa di questa rivista. Gli esiti di seguito riportati sono pervenuti alla redazione a seguito della scheda di partecipazione pubblicata su “Il Denaro delle Professioni” n. 13 del 25-31 marzo 2000 che invitava gli iscritti a segnalare i riconoscimenti (premi, segnalazioni o menzioni) ricevuti in concorsi di idee e di progettazione negli ultimi 5 anni.
1996 Greenport Waterfront Park Concorso internazionale di progettazione Committente: Città di Greenport, Long Island – New York – USA Gruppo di progettazione: Esito:
Eduardo Borrelli, Marina Borrelli, Aldo Di Chio progetto selezionato
Service area for the logistic activity zone of the port of Barcelona Concorso internazionale di progettazione Committente: Autorità Portuale di Barcellona Gruppo di progettazione: Esito:
Eduardo Borrelli, Marina Borrelli, Aldo Di Chio progetto selezionato
Europan 4 “Costruire la città sulla città” Concorso internazionale di idee Committente: Ministero LL.PP. Ridisegno dell’area del Rione Traiano, Napoli Gruppo di progettazione: Esito:
Giovanni Morra (capogruppo), Daniele Manzi, Pietro Delle Donne, Ornella Zerlenga 2° premio
Ridisegno dell’area del Lazzaretto, Cagliari Gruppo di progettazione: Esito:
Vincenzo Corvino (capogruppo), Giovanni Multari, Carmen Del Grosso 2° premio
Riqualificazione e valorizzazione di alcune piazze della città di Fiuggi Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Fiuggi (Fr) Gruppo di progettazione:
Esito:
Lucio Morrica (capogruppo), Emilio Altomonte, Filippo Arpaia, Felicita Avallone, Francesco D’Alesio, Di Martino Paolo, Rosa Folla, Giulia Morrica, Davide Simone, Anna Maria Sorrentino, Aquilino Tirone 1° premio
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Recupero urbanistico ed architettonico di piazza Mercato a Napoli Concorso nazionale di idee Committente: Centro Studi “Gilberto Guidi”, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Dipartimento di Storia dell’Architettura e Restauro dell’Università Federico II di Napoli Gruppo di progettazione: Esito:
Giovanni Morra (capogruppo), Daniele Manzi, Pietro Delle Donne rimborso spese (1° premio non assegnato)
“C’era una volta la casa a botte” Concorso nazionale di progettazione Committente: Associazione culturale “Muratterra” di Arienzo (Ce) Gruppo di progettazione:
Esito: Gruppo di progettazione: Esito: Gruppo di progettazione: Esito: Gruppo di progettazione: Esito:
Giulia Morrica (capogruppo), Filippo Arpaia, Paolo Di Martino, Lara Scateni 2° premio Nicola Flora (capogruppo), Paolo Giardiello, Gennaro Postiglione 3° premio Antonio Pelella, Tiziana De Rosa, Alessandra Ricciardi progetto menzionato Marcello Silvestro, Michele Miedico progetto menzionato
1997 Recupero abitativo dei sottotetti Concorso nazionale di idee Committente:
Gruppo di progettazione:
Esito: Gruppo di progettazione:
Esito:
Centro Legno Arredo Cantù Regione Lombardia Unione Camere Commercio della Lombardia Paolo Giardiello (capogruppo), Nicola Flora, Gennaro Postiglione 2° premio (1° premio non assegnato) Sergio Franco (capogruppo), Massimiliano Errico, Vincenzo Migliore, Marco Delli Veneri 4° premio (1° premio non assegnato)
Il riuso dei castelli della provincia di Frosinone Concorso nazionale di idee Committente: Ente Provinciale per il Turismo di Frosinone Gruppo di progettazione: Esito:
Aldo Gallo 1° premio (sezione tesi di laurea)
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Realizzazione di nuovi interventi residenziali nella corona urbana di Bergamo – Area di Colognola Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Bergamo; Consorzio ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) Gruppo di progettazione:
Esito:
Massimo Perriccioli (capogruppo), Pietro Delle Donne, Daniele Manzi, Giovanni Morra, Ornella Zerlenga, Caterina Fanni, Armando Minopoli progetto menzionato
Sistemazione a verde pubblico attrezzato, dell’area ubicata in via Flavio Gioia a Meta di Sorrento Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Meta di Sorrento (Na) Gruppo di progettazione:
Esito:
Silvana Santagada (capogruppo), Olimpia Buono, Ornella D’Auria, Alessandra Laurienzo, Carla Majorano 1° premio
Riqualificazione di un comparto urbano a Lamezia Terme Concorso nazionale di progettazione Committente: Comune di Lamezia Terme (Cz) Gruppo di progettazione:
Esito:
Michele Capobianco (capogruppo), Mario Iacobelli, Romano Lanini, Daniele Zagaria, Lorenzo Capobianco, Marco Zagaria, ing. R. Miano, Luigi Picone (architettura del verde) progetto menzionato
Jyvaskyla Music and Art Centre Concorso internazionale di progettazione Committente: Città di Jyvaskyla – Finlandia Gruppo di progettazione: Esito:
Paolo Di Caterina, Pier Giulio Montano, Pier Marco Sole classificato nella “Top Class” (primi 30)
Ristrutturazione e trasformazione in alloggi per anziani dell’ex collegio delle suore “Piccole Operaie del sacro Cuore” nel quartiere Lancianovecchia Concorso nazionale di progettazione Commitente: Comune di Lanciano Istituto Autonomo Case Popolari di Chieti Gruppo di progettazione: Esito:
Marcello Silvestro, Michele Miedico 9° classificato
1998 Nuovo Polo Universitario del Politecnico di Milano/Bovisa Concorso internazionale di progettazione in 2 fasi Committente: Regione Lombardia; Comune di Milano; Politecnico di Milano Gruppo di progettazione:
Esito:
Francesco Scardaccione, Gabriele Szaniszlò, Michio Sugawara, Makoto Ishii, Tomoyuki Minami, Francesco Maria Bonanotte 1° premio ex-aequo
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Riutilizzo e recupero funzionale ed architettonico di un’area libera del centro antico di Molfetta Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Molfetta (Ba) Gruppo di progettazione: Esito:
Lucio Morrica (capogruppo), Giulia Morrica 1° premio
Sistemazione di aree ferroviarie ed industriali dismesse a Pomigliano D’Arco Concorso nazionale di progettazione Committente: Comune di Pomigliano D’Arco (Na) Gruppo di progettazione: Gruppo di progettazione: Gruppo di progettazione: Esito: Gruppo di progettazione:
Esito:
Ciro Cozzolino Aldo Micillo Giovanni Multari (capogruppo), Vincenzo Corvino, Luca Lanini 1° premio ex-aequo Giuseppe Sarpa (capogruppo), Rossella Beneduce, Salvatore Caliendo, Lorenzo Capobianco, Francesco Domenichiello, Marco Zagaria progetto menzionato
Progettazione degli interventi di restauro, valorizzazione e recupero funzionale della Cascina Rubbianetta e relative pertinenze finalizzati alla realizzazione del “Centro del Cavallo”Parco “La Mandria” – Comune di Druento (To) Concorso internazionale di progettazione a inviti Committente: Regione Piemonte Gruppo di progettazione:
Esito:
Giancarlo Battista (capogruppo), Renzo Cecconi, Vladimiro D’Agostino, Mario Rosario Migliore 1° premio
Progetto per la realizzazione di un’area attrezzata destinata alla delocalizzazione del mercato domenicale a Mondragone Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Mondragone Gruppo di progettazione: Esito:
Marcello Silvestro, Michele Miedico, Francesco Ilardi, Gennaro Silvestro 3° premio
Centro Congressi alla torre Pirelli, Milano Concorso nazionale di progettazione in due fasi Committente: Giunta Regionale della Lombardia Gruppo di progettazione: Esito:
Vincenzo Corvino, Giovanni Multari 1° premio
1999 Centro di Biologia del Mare nell’area della Real Compagnia Vinicola a Matosinhos sud (Oporto) Portogallo Concorso internazionale di progettazione Committente: Camara Municipal de Matosinhos, Municipio di Matosinhos Gruppo di progettazione:
Esito:
Roberto Cremascoli (capogruppo), Daniela Antonini, Paolo Mestriner, Edison Okomura, Marta Rodrigues 1° premio
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Sistemazione dell’area lungo il mare costituita dalla porzione di via Caracciolo compresa tra piazza della Repubblica e la confluenza con viale Dohrn e il suo collegamento con la Villa Comunale. Concorso internazionale di idee Committente: Comune di Napoli Gruppo di progettazione:
Esito: Gruppo di progettazione: Esito:
Alfredo Frojo (capogruppo), Fabio Vittoria, Mario Picca, Annalisa Trincone, Rocco Lafratta, Alberto Bracci Laudiero progetto segnalato (1° premio non assegnato) Paolo Giardiello (capogruppo) Nicola Flora, Gennaro Postiglione, Franco Comerci progetto segnalato
Nuova sede I.U.A.V di Venezia Concorso internazionale in 2 fasi Committente: ISI ( I.U.A.V. Servizi Immobiliari S.r.l.) Gruppo di progettazione:
Esito:
Marco Casamonti (capogruppo), Giovanni Polazzi, Laura Andreini, Nicola Flora, Paolo Giardiello, Gennaro Postiglione 3° classificato dopo la seconda fase
Realizzazione di una piazza in via S. Maria a Braone (Bs) Concorso provinciale di idee Committente: Comune di Braone (Bs) Gruppo di progettazione:
Esito:
Antonio Fortunato (capogruppo), Giuseppe D’Agostino, Giovanni Ferrarelli, Gennaro Nunziata, Emilia Trifiletti progetto segnalato
Sarajevo Concert Hall Concorso internazionale di progettazione Committente: Comune di Roma, Comune di Sarajevo Gruppo di progettazione:
Esito: Gruppo di progettazione:
Esito:
Vincenzo Corvino (capogruppo), Giovanni Multari, Carmen Del Grosso, Giovanni Di Leo progetto selezionato Giovanni Morra (capogruppo), Armando Minopoli, Daniele Manzi, Pietro Delle Donne, Ornella Zerlenga, Giampaolo Giorgio, Saverio Cioce progetto selezionato
Realizzazione di nuovi spazi sociali nel quartiere Cavalleggeri, Napoli Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Napoli Gruppo di progettazione: Pietro Delle Donne (capogruppo), Daniele Manzi, Giovanni Morra, Ornella Zerlenga Esito: 2° premio
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Progettazione di un campanile Concorso nazionale di progettazione Committente: rivista “CHIESA OGGI architettura e comunicazione” Gruppo di progettazione: Esito:
Amerigo Quagliano, Silvana Felappa opera segnalata
Il riuso dei castelli della provincia di Frosinone Concorso nazionale di idee Committente: Ente Provinciale per il Turismo di Frosinone Gruppo di progettazione: Esito:
Mauro Di Giovanni (capogruppo), Antonio Nocera, Barbara Santoro 1° premio
Intervento di riqualificazione urbana nel quartiere di Bagnoli, Napoli Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Napoli Gruppo di progettazione: Esito:
Paolo Di Martino (capogruppo), Filippo Arpaia, Aldo Gallo, Luca Piscitelli 3° premio
Riassetto di Viale Giochi del Mediterraneo Napoli Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Napoli Gruppo di progettazione: Eduardo Borrelli, Marina Borrelli, Aldo Di Chio Esito: 3° premio Riqualificazione urbana di via Diocleziano Napoli Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Napoli Gruppo di progettazione: Esito:
Antonio Pelella, Tiziana de Rosa, Francesco Varone, Mariangela Gallo, Marco Ruocco, Giovanna Casciella 5° premio
Edificio residenziale con tecniche bio-ecologiche da realizzarsi nel Comune di Jesi – Ancona Concorso nazionale di progettazione Committente: CRIACP delle Marche Gruppo di progettazione: Esito: Gruppo di progettazione:
Esito:
Giovanni Multari (capogruppo), Vincenzo Corvino, Giovanni Di Leo, Federico Bilò, Francesco Orofino 3° premio Antonio Pelella, Tiziana De Rosa, Tiziana Gianani, Ing. Ferdinando Portanova, Raffaele Portanova, Gerry Lucianelli, Mariangela Gallo, Gabriella Accardi menzione speciale
Sistemazione di piazza dell’arco del Sacramento, Benevento Concorso nazionale di progettazione Committente: Comune di Benevento Gruppo di progettazione: Esito:
Carmen Del Grosso (capogruppo), Vincenzo Corvino, Giovanni Multari 5° premio
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Sistemazione della piazza centrale del quartiere Oltredora a Collegno Concorso internazionale di progettazione Committente: Comune di Collegno (To) Gruppo di progettazione: Esito:
Roberto Cosenza, Roberta Germano, Giampiero Lagnese 1° premio
Progettazione di nuovi uffici giudiziari a Salerno Concorso internazionale di progettazione in due fasi Committente: Comune di Salerno Gruppo di progettazione:
Esito:
Michele Capobianco, Daniele Zagaria, Lorenzo Capobianco, Marco Zagaria, Mario Iacobelli, Giuseppe Sarpa, Antonio Mariniello, Giuseppe Squillante selezionato tra gli 8 raggruppamenti passati alla seconda fase
Europan 5 “New Housing Landscapes – Travel and Proximity” Concorso internazionale di idee Committente: Ministero LL PP Ridisegno di un’area ad Ancona Gruppo di progettazione:
Esito:
Cherubino Gambardella (capogruppo), Giulia Bonelli, Salvatore Caliendo, Lorenzo Capobianco, Simona Ottieri, Riccardo Rosi, Marco Zagaria 1° premio
FIAT European Competition Architecture e Mobility Auto Giovane Concorso internazionale di design Committente: FIAT Auto Gruppo di progettazione: Marcello Silvestro, Vincenzo Fontana, Francesco Molitierno Esito: 2° premio Sistemazione ed arredo urbano di piazza Europa e zone limitrofe a S. Arsenio (Sa) Concorso nazionale di progettazione Committente: Comune di S. Arsenio (Sa) Gruppo di progettazione: Esito:
Marcello Silvestro, Francesco Ilardi, G. Silvestro 5° premio
Edificio adibito a biblioteca civica, servizi per il pubblico e riqualificazione del piazzale ex ferrovia Casalecchio-Vignola Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Casalecchio di Reno (Bo) Gruppo di progettazione:
Esito:
Alberto Izzo (capogruppo), Ferruccio Izzo, Enzo Capone, Giovanni Francesco Frascino menzione speciale
2000 Costruzione di un rifugio montano Concorso nazionale di progettazione Committente: Comune di San Pietro al Tanagro (Salerno) Gruppo di progettazione: Esito:
Federico Calabrese 2° premio
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Riqualificazione e valorizzazione della piazza “Quattro Giornate” al Vomero, a conclusione dei lavori della metropolitana Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Napoli - Circoscrizione Vomero Gruppo di progettazione: Esito:
Vincenzo Ciruzzi (capogruppo), Antonio Guerra, Lucia Maraia, Ciro Mazzone 1° premio
Intervento mirato al risanamento igienico e strutturale ed alla riqualificazione di un’area del centro storico di Casoria (Na) Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Casoria Gruppo di progettazione: Esito:
ing. Salvatore Arcella (capogruppo), Roberto Forte, Ornella Catapano progetto menzionato
Valorizzazione urbanistica, architettonica ed ambientale di Pompei Concorso nazionale di idee Committente: Lions Club Pompei Host Gruppo di progettazione: Esito:
Andrea Ceudech (capogruppo), Giulio Catoggio, G. Avella 1° premio
Il riuso del Teatro Civico nel quartiere di Castello – Cagliari Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Cagliari Gruppo di progettazione: Esito:
Rino Macolino (capogruppo), Marco De Angelis 1° premio ex-aequo
Riqualificazione dell’area a sud-ovest di Milano sulla via Lorenteggio, Porta Interscambio Concorso internazionale d’idee “Nuovi Segni”, under 35 Committente: Comune di Milano; “Il Sole 24 Ore” Gruppo di progettazione: Michele Moffa, Paolo Sacco, Andrea Santacroce, Mauro Smith Esito: 1° premio Ristrutturazione del cimitero di Giugliano e dello spazio antistante Concorso nazionale di idee Committente: Comune di Giugliano Gruppo di progettazione: Esito:
Nicola Maturo 1° premio
Gruppo di progettazione:
Nicola Flora (capogruppo), Paolo Giardiello, Renata Guadalupi Gennaro Postiglione, 2° premio
Esito: Gruppo di progettazione:
Esito:
Giuseppe D’Ausilio (capogruppo), Anna Iovinelli, Giuseppe Pirozzi, Giovanni Pollio, Francesco Saverio Taglialatela 3° premio
Cinque piazze per Milano Concorso nazionale di progettazione Committente: Comune di Milano Gruppo di progettazione: Esito:
Vincenzo Corvino (capogruppo), Giovanni Multari 1° premio Piazza Gabrio Rosa
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calendariomostre a cura di Alba Cappellieri
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Vienna - Architektur Zentrum Vienna - Architektur Zentrum Vienna - MAK Vienna - MAK Vienna - MAK Bordeaux - Centre Entrepot Parigi - Centre Pompidou Berlino - Bauhaus-Archiv Hamburg - Deichtorhallen Hamburg Karlsruhe - Museum für Neue Kunst Weil am Rhein - Vitra Design Museum Rotterdam
• The Archive of Twentieth Century Arch. • Kommende Architektur/Emerging Architecture • Stress • Rudi Stanzel.Reformel • Architecture as a Challenge • Jeune architecture à Londres • Architecture Istantanée • Herbert Bayern zum 100 Geburstag • Museums for a new Millenium • Stations, Bill Viola • Luis Barragan.The Quiet Revolution • The Stadium.The Architecture of Mass Sport
fino al 7 agosto fino al 30 ottobre fino al 27 agosto fino al 10 settembre fino al 29 settembre fino al 3 settembre fino al 18 settembre fino al 28 novembre fino al 10 settembre fino al 16 ottobre fino al 29 ottobre fino al 24 settembre
info:+43-1 5223115 www.azw.at info:+43 1 711 360 info:+43 1 711 360 info:+43 1 711 360 www.arcenreve.com info:+33 1 44784069 info:+030 2540 0278 info:+49 40 321 030 info:+0721 8100 1325 www.vitra.com http://www.nai.nl
Chicago - The Geffen Contemporary Los Angeles - MoCA New York - Museum of Modern Art San Francisco - MoMA Washington - National Building Museum
• Overview of Modernism fino al 13 agosto • 100 years of Architecture fino al 24 settembre • Drawings and Models by Louis Kahn fino al 16 agosto • Recent Accessions in Architecture and Design fino al 17 ottobre • Where do we go from here? fino al 7 settembre
info:+1 312 6266222 info:+1 213 6212766 info:+1 212 708 9750 www.sfmoma.org/ info:+1 202 2722448
Faenza - Museo delle Ceramiche
• Enzo Mari
fino al 26 novembre
info:+39 0546 21240
Bourdeaux - Centre Entrepot Nantes - Musee des Beax-Arts Parigi - Centre Pompidou Parigi - Centre Pompidou Berlino - Bauhaus-Archiv
• Objets trouvés, design britannique critique • Vision Machine • En quête d’objets • Archi/Design • Bauhaus, Dada und Expressionismus in Japan
fino al 3 settembre fino al 10 settembre fino al 31 agosto fino al 18 settembre fino al 17 settembre
www.arcenreve.com info:+39 2 40 41 65 65 info: +33 -1 44784069 info:+33 -1 44784069 www.bauhaus.de
Tokyo - Gallery MA
• Waro Kishi
fino al 30 settembre
www.toto.co.jp/GALLERMA/
New York - Museum of Modern Art New York - Museum of Modern Art New York - Cooper Hewitt Museum New York - The Metropolitan Museum of Art San Francisco - MoMA
• Birth of modern Design • Anatomically Incorrect • National Triennial Design Culture • A century of Design, part II 1925-1950 • Virtual Telemetrix: John Bielenberg
fino al 22 agosto fino al 30 settembre fino al 6 agosto fino al 29 ottobre fino al 17 ottobre
info:+1- 212 708 9691 info:+1- 212 708 9691 info:+1 -212 860 6868 info:+1 212 57003951 www.sfmoma.org/
Europa Austria
Francia Germania
Olanda
Stati Uniti
mostredesign Italia
Europa Francia
Germania
Giappone
Stati Uniti
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Chiesa e centro parrocchiale S. Maria Regina
Scuola elementare e materna ex del Gaizo
Ristrutturazione di un complesso scolastico
Sistemazione di piazza dei Bruzi e aree limitrofe
luogo Varedo (Mi)
luogo Scafati (Sa)
luogo Caprino Veronese (Vr)
luogo Cosenza
committente Curia Arcivescovile di Milano
committente Comune di Scafati
committente Comune di Caprino Veronese
committente Comune di Cosenza
cronologia 1990 concorso 1996 progetto esecutivo 1999 realizzazione
cronologia 1990 concorso 1996 progetto esecutivo 1999 realizzazione
cronologia 1997 concorso 1998 progetto esecutivo 1999 realizzazione
cronologia 1997 concorso 1998 progetto esecutivo 1999 realizzazione
progetto Marco Contini Claudio Bernardi Raffele Ghillani
progetto Lucio Morrica Franco Sabetti
progetto C+S Associati Carlo Cappai Maria Alessandra Segantini
progetto Giovanni Multari Vincenzo Corvino
foto Stefano Dotti
foto Alfonso Senatore
foto Alessandra Chemollo
con
con
Carmen Del Grosso Roberto Serino scultura Mimmo Paladino foto Paolo Cappelli Stefano Greco
le foto di questo numero
le sono tratte da progetti read lizzati a seguito di concorsi cnazionali di progettazione b banditi negli ultimi dieci anni
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