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Giulietta: l’Isola che (non) c’è

Si dice Giulietta ed è subito Verona, balcone, innamorati: ma anche folle di visitatori e caos, mito e mania, chic e kitsch. Il cortile della Casa di Giulietta – a cinquant’anni dalla riaperta del 1 giugno 1973 – è costantemente preso d’assalto da una debordante forma di turismo mordi e fuggi. Questo fenomeno viene spesso irriso o considerato con sufficienza, in nome della inautenticità della casa e del balcone. Ma cosa c’è di più vero e autentico di ciò che si auto afferma con una tale forza? Del genio creativo di Avena, della riscrittura di Magagnato, delle vicende realizzative della Casa fino ai restauri del balcone s’è già detto in un’altra occasione (cfr. Sei un mito, in AV 122, pp. 78-81). Da tempo si discute però di possibili soluzioni per ovviare alle lunghe code che i visitatori generano su via Cappello; e recentissima è la sperimentazione di un rovesciamento del percorso di accesso a partire dal Teatro Nuovo – che lateralmente affaccia sul cortile – mantenendo lo storico androne su via Cappello solo in uscita. Si vedrà.

I contributi raccolti in questo Dossier vogliono però gettare uno sguardo più ampio sul fenomeno, provando a guardarlo come una risorsa e non come un problema. Lo fa da tempo Marco Ardielli, in particolare con una serie di indagini condotte come responsabile scientifico del Master in Urban Heritage and Global Tourism presso l’Università IUAV, che sono alla base di quanto presentato di seguito.

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Due dimensioni collidono, quelle molto piccole della casa e quelle abnormi della richiesta di esserci, visitare, toccare, farsi fotografare. A fronte di ciò, esiste la straordinaria opportunità di considerare un ambito urbano allargato, un’Isola di Giulietta – analogamente a come si parla in altre città di Isola dei Musei – che possa rappresentare un volano per mettere a sistema grandi architetture, spazi aperti e spazi ipogei secondo un’idea di città non cristallizzata ma consapevole che, se non governato, il fenomeno Giulietta si fa comunque largo in maniera pervasiva e a interesse di pochi. Queste riflessioni non assumono la definizione di un progetto architettonico ma rappresentano una visione, un’idea guida sulla quale riflettere in chiave “urbanistica”: uno sguardo dall’alto che prefigura senza preconcetti una certa idea di città. Con amore.

Le dell’amoreconseguenze

Presupposti e scenari attorno alla narrazione e alle proposte ingenerate dal fenomeno Giulietta a Verona

In pellegrinaggio a Giuliettaland

I grandi flussi di persone verso luoghi e monumenti dal forte valore simbolico superano la distinzione tra motivazione religiosa e laica

Turismo attivo e strutturazione dell’offerta

Note sul valore economico correlato alll’esperienza del “mito” Giulietta come prodotto turistico tra offerta di fruizione e comunicazione

Tutta Casa e cortile

Giulietta come simbolo tra mito letterario e attualità di genere

Romeo o morte

Lei e Lui, dal dramma shakespeariano al plebiscito popolare per la stupefacente eroina veronese

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