Lostivale68

Lo

Stivale

quel piccolo aiuto in piÚ‌

N.68 febbraio - giugno 2007

Senza di loro il mondo non sarebbe completo

Marco Micallef

Avete mai visto un‘Dodo o un Quagga. No? Neanch’io. Non li abbiamo mai visti perché si sono estinti, cioè, non esistono più. Questo è successo per colpa degli esseri umani che, con la caccia spietata che davano a questi animali, li hanno eliminati tutti dalla faccia della terra. Purtroppo questo è quello che succederà ad altri animali come quelli che riportiamo sulla copertina di questo numero de Lo Stivale. Animali come la tigre siberiana e l’aquila reale rischiano di scomparire per sempre dalla faccia di questo mondo. Ma senza questi animali il mondo sarebbe come un dipinto senza colori o come un puzzle a cui manca un pezzo... anzi parecchi pezzi! Ad aiutarci a capire meglio quali sono gli animali in pericolo ci pensano organizzazioni come la WWF Italia e la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli). Navigando nei loro siti Internet si possono scoprire delle cose che prima neanche immaginavamo. Il mondo degli animali è un mondo bellissimo che appartiene a tutti, inclusi coloro che devono ancora nascere... abbiamone cura, non distruggiamolo. http://www.lipu.it/

SOMMARIO

Per i più giovani ..................................................... p. 3

È successo in Italia… ............................................. p. 18

C’è posta per voi… ................................................ p. 4

Giro d’Italia ............................................................. p. 20

La pelle: un vestito molto delicato .......................... p. 5

Alla scoperta con Sciari ........................................ p. 21

Un favore ricambiato .............................................. p. 6

Alla scoperta della Sicilia ....................................... p. 22

La favola della pantera innamorata ........................ p. 8

Lo sport, che passione ........................................... p. 23

Gli stivali del destino .............................................. p. 9

Le sei coppie… ...................................................... p. 24

Super Sayan ......................................................... p. 17

Caporedattore: Anthony M. DeGabriele Redattori: Christine Borg, Kurt Curmi, Marco Micallef, Sandra Zammit, Claudia Stafrace.

Lo Stivale è un giornalino scolastico per gli studenti di Malta e Gozo pubblicato dalla Divisione dell’Educazione, Floriana, nella Stamperia del Governo a Marsa.

Distribuzione e pagamenti: Kurt Curmi, KULLE:: SAN BENEDITTU, l/o KIRKOP - Tel: 21642427; 21642430 Sito Web: http://schoolnet.gov.mt/lostivale Indirizzo email: lostivale@schoolnet.gov.mt La redazione ringrazia il Signore Marco Micallef per la copertina di questo numero.

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La pelle: un vestito molto delicato Audrey Ann Scicluna Siamo già a metà dell’anno scolastico e presto ricominceranno le gite al mare per fare il bagno e per prenderci la tintarella! Ma attenzione. Stare distesi sotto il sole o in acqua per lungo tempo, anche se piacevole, può provocarci dei danni alla pelle.

La nostra pelle è il vestito più importante, più ricco e più raffinato che potremmo mai avere addosso.

Se siamo attenti ai vestiti che compriamo per apparire al massimo, come bisogna comportarci per curare la nostra pelle? Immaginate quanto sia importante avere una pelle sana, liscia e... vellutata, non solo per gli altri ma anche per noi stessi! Una carnagione in buona salute ci fa sentire contenti con noi stessi e davanti agli altri. Perciò dobbiamo averne la massima cura. Ecco dei consigli che spero seguirete in modo che quest’estate otterrete una bella abbronzatura in modo sano.

Per prima cosa è necessario usare una buona crema solare con un alto fattore di protezione. Come minimo un SPF (Sun Protection factor) 15, anche se è consigliabile un fattore protettivo più alto specialmente per alcune parti del corpo come le spalle, il viso e le labbra perché queste zone sono molto sensibili.

La crema protettiva deve essere applicata sulla pelle pulita e asciutta circa 30 minuti prima dell’esposizione al sole. Gli esperti consigliano di riapplicare di tanto in tanto la crema perché il suo effetto diminuisce quando la pelle viene a contatto con l’acqua.

Dobbiamo sempre applicare la protezione solare anche se stiamo all’ombra o quando il cielo è nuvoloso. In una giornata nuvolosa con un vento che tira, la nostra pelle si raffredda e non ci fa più sentire il calore del sole che picchia.

Il sole fra le 12.00 e le 16.00 è il più intenso di tutta la giornata quindi i medici ci consigliano di starne alla larga. Spesso è difficile farlo però si può comunque stare attenti. Basta mettersi un cappello, un buon paio di occhiali scuri con filtro UV e riapplicare ogni tanto la crema protettiva. In più si deve bere molta acqua per non disidratare la pelle.

Un ultimo consiglio. Dopo essere stati sotto il sole, applicate il doposole perchè vi aiuta ad idratare la pelle e prolunga gli effetti dell’abbronzatura.

Sei la mia lucciola: Con la tua luce mi fai strada.

Io ti seguo e mi accorgo Che il buio non c’è più Il buio, la morte, la solitudine...

Sono lontani perché ci sei tu La mia lucciola

Sei la luce della mia vita, ti seguo, non con gli occhi ma col cuore.

Sei la mia lucciola, sei colui che sogno, colui che amo.

Jessica Sacco Scuola Media “Maria Assumpta”

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PICCOLI EROI di Frederick G. Borg

UN FAVORE RICAMBIATO La vita nella savana africana non è fatta solo di bestie feroci, prede massacrate e insidie pericolose. Così come la nostra società è fatta di diverse personalità e di tipi di ogni genere, anche lì si incontrano dei personaggi simpatici e si vivono degli episodi divertenti.

malamente le sue capacità atletiche e la rispettiva distanza e si trova a volare nel vuoto.

Riesce a fatica ad aggrapparsi ad una foglia e dondola in aria per qualche secondo, ma la fragilità della foglia non regge il suo peso e il topo imbranato, ancora attaccato alla foglia ormai staccata dal ramo, cade con tutto il suo peso sul naso gonfio di un leone ferocissimo che sta sonnecchiando pacificamente all’ombra dello stesso albero.

L’impatto risulta abbastanza soffice per la bestiolina. Non si può dire lo stesso per il re della foresta. Dalle fauci spalancate esce un grido spaventoso che echeggia entro un raggio di due chilometri. Tutti gli animali nelle vicinanze scappano via o si rifugiano in qualche nascondiglio. Così fanno anche i topi ma il loro compagno, ancora sbalordito dall’accaduto, rimane lì impalato.

Un gruppo allegro di topini birichini, composto da fratelli, cugini e amici, se la spassa a giocare sugli alberi: si aggrappano ai tronchi, si rincorrono lungo i rami e, qualche volta, saltellano di ramo in ramo per non essere raggiunti dai compagni. Proprio in una di queste imprese ginnastiche, uno di loro calcola

Quell’attimo d’indecisione gli costa caro.

Quando finalmente si dà alla fuga, scopre che le sue zampine si agitano invano: lui rimane nello stesso posto perché la sua coda è impigliata tra gli artigli della zampa sinistra del bestione. Il povero topo solleva lo sguardo e le zanne scintillanti non gli sembrano di voler scherzare. In un batter d’occhio lo zampone destro del leone l’afferra, lo solleva in alto e lo porta proprio di fronte a quei dentoni imbavati.

“Come osi? Come osi” ripete minacciosamente il bestione arrabbiato “a disturbare il mio sonno?!”

Il topolino comincia a balbettare le sue scuse ma la sua vocina così tremula e flebile si sente appena. Il leone lo avvicina alla bocca e sta per tagliargli la testa con un solo morso quando il topo riesce a bisbigliare: “Sssssire, la mia sgggggarbatezza merita tutta la Sua cccccondanna, ma il mio corpicino non basta a soddisfare la Sua fame. Se,

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invece, mi risparmia, io Le rimarrò grato per tutta la vita e potrei esserLe d’aiuto in futuro.”

Questa battuta così inaspettata risulta divertente al re degli animali e gli fa tornare il buonumore.

Lui non crede affatto che un animaletto così piccolo gli possa mai essere utile ma capisce che nell’incidente della caduta non c’era niente di malintenzionato e, ammirando il coraggio e l’astuzia del topolino, decide di liberarlo. Perciò, abbassa il braccio e, posando delicatamente la zampa per terra, libera il prigioniero, dicendogli: “Per questa volta ti lascio andare ma, se incrocerai la mia strada un’altra volta, ti mangerò in un solo boccone.”

Il topo non sta a pensarci due volte: appena si sente sciolto dalla morsa degli artigli appuntiti, se la dà a gambe verso l’erba più alta e continua a correre senza mai guardare indietro. La lezione ormai l’ha ben capita: indugiare potrebbe costargli la vita: il leone potrebbe cambiare idea.

A trenta metri di distanza c’è un leone, anzi è lo stesso leone dell’altra volta. Ma adesso non fa più paura ma pena. Infatti è tutto rannicchiato dentro una robusta rete fatta di corde annodate. Cerca di liberarsi con tutta la sua forza. Prova e riprova ma proprio non ce la fa. Esausto, privo delle ultime forze e di tutte le speranze, si abbandona al suo triste destino.

Ridotto così non può far male a nessuno. Il topolino, perciò, esce all’aperto e va a parlargli.

“Ma, Sire, cosa Le è successo?”

“Non vedi?” risponde Sua Maestà. “Gli uomini mi hanno teso una trappola e io, ignaro, ci son cascato.”

“Le avevo detto io che potevo esserLe utile!”

“Ma che ci puoi fare tu se non ci son riuscito io con tutti i miei muscoli?!”

“Ma, Sire, qui non è una questione di muscoli ma di denti affilati.”

Così dicendo, il topo comincia a rosicchiare le corde e riesce ad aprire nella rete un buco abbastanza grande da poter farne uscire il leone. Una volta fuori, questo si complimenta con il suo salvatore:

Passa qualche giorno e il nostro topolino torna a scorrazzare con i compagni. Corrono in qua e in là quando i loro giochi spensierati vengono interrotti da un ruggito di leone. Tutti spariscono in un baleno: chi si arrampica su per un albero, chi s’infila in una buca, chi si nasconde tra i cespugli.

“E chi avrebbe detto che un essere così piccolo fosse capace di un’impresa così grande! D’ora in poi tu sarai il mio amico del cuore e, come tale, non avrai più niente da temere.

Quando hai bisogno d’aiuto, chiamami ed io sarò subito al tuo fianco.”

Evidentemente il bestione non è molto lontano. Ma questa volta il suo grido non sembra un’espressione di rabbia o di potenza ma piuttosto il lamento di chi è in sofferenza.

Incuriosito, il topino protagonista di questa storia decide di andare a dare un’occhiatina.

A nulla valgono i rimproveri degli amici.

Raccolto tutto il coraggio necessario, emette il naso fuori dall’erba per annusare un po’ che aria tira e, in seguito, sporge tutta la testa.

Tra uno degli animali più grandi e forti della savana e uno tra quelli più piccoli e deboli comincia così una vera amicizia. Si vedono spesso insieme e l’uno è fiero di avere l’altro per amico. La loro storia ci dimostra che gli esseri più diversi possono convivere in santa pace e aiutarsi a vicenda. Inoltre, ci insegna che spesso un’amicizia duratura nasce da un semplice favore e ci ricorda anche che un favore ricevuto va ricambiato.

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IL SUPER SAIYAN CONTRO FREEZER Freezer è un guerriero molto potente e passa la sua vita conquistando i pianeti di tutta la galassia. Molte persone ne hanno paura e passano molte notti in bianco. Va sul pianeta Namek in cerca delle sfere del drago per poter esprimere il suo desiderio di diventare immortale ma deve fare i conti con Goku e i suoi amici. Freezer sembra imbattibile e comincia ad eliminare tutti gli amici di Goku. Infatti Freezer si dimostra superiore a tutti e le sue trasformazioni gli permettono di sviluppare la sua furia devastante. Ma quando lo spietato Freezer fa uccidere Crilin, il migliore amico di Goku, quest’ultimo perde le staffe e si trasforma per la prima volta nel leggendario guerriero Super Saiyan. Goku diventa fortissimo e dà del filo da torcere a Freezer. Né Goku né Freezer sono in vena di scherzi e danno inizio ad una dura lotta. Alla fine Goku esce vincente ma decide di non dare il colpo di grazia a Freezer. Eppure il perfido alieno cerca di prendere in contropiede Goku e tenta ugualmente un altro attacco nel quale lui stesso rimane ferito. Nel frattempo il pianeta Namec sta per esplodere così anziché finire Freezer, Goku e i suoi amici lasciano il pianeta. Regna la pace e tutti sono al settimo cielo ma un’altra minaccia s’intravede nel prossimo futuro....

Sapete dire chi è il prossimo avversario di Goku?

Majin-Bu

Cell

Cyborg C17 - C 18

Akira Toriyama è il creatore della serie ‘Dragon Ball’

Abbinate ogni modo di dire al suo significato. a. passare una notte in bianco b. perdere le staffe c. dare del filo da torcere d. essere in vena e. prendere in contropiede f. essere al settimo cielo

___ essere molto felici essere in buona disposizione d’animo per fare ___ qualcosa ___ fare qualcosa prima che uno possa reagire ___ dare dei problemi a qualcuno ___ arrabbiarsi molto ___ non riuscire a dormire

Abbinate i seguenti nomi ai rispettivi personaggi.

Bulma

Trunks

Crilin

Vegeta

Junior

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