Viaggia Storie 4 - Scrittura + Mappe

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Centro di Ricerca Didattica Ardea Editrice

Rosa Dattolico

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI

4 SCRITTURA + MAPPE

Testi da comprendere, produrre, riassumere

MAPPE INVALSI

I trucchi dello scrittore

Perché un testo funzioni è necessario che sia:

COERENTE

Il testo coerente contiene parole e frasi legate da un filo logico. Non sono presenti parole e frasi che non c’entrano o che si trovano in contraddizione con i fatti narrati.

COESO

Il testo è coeso quando vengono usati correttamente congiunzioni, avverbi, verbi, pronomi, preposizioni e punteggiatura.

CHIARO

Il testo deve contenere le informazioni necessarie a chi legge per capire i fatti narrati secondo l’ordine cronologico in cui sono avvenuti.

Il testo deve essere arricchito da descrizioni (dati sensoriali, aggettivi, similitudini, metafore) per dare spessore espressivo ai diversi momenti della narrazione.

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E COMPLETO ARRICCHITO

UN PO’ DI ESERCIZIO • 1

In vacanza

1 Leggi con attenzione e completa il testo inserendo correttamente le congiunzioni: perché • intanto • e • ma .

Chiara Ludovico sono in vacanza.

Stamattina si sono alzati presto sono andati sulla spiaggia. Hanno deciso di cercare tante belle conchiglie vogliono fare una sorpresa alla mamma.

Tornati a casa, Chiara mostra le conchiglie alla mamma Ludovico chiama il babbo. Il babbo arriva Chiara è già andata via con il fratello a cercare altre conchiglie.

- Sono molto belle hanno i riflessi della luna! - esclama il babbo osservando le conchiglie.

- E raccontano i segreti del mare - puntualizza la mamma portandone una all’orecchio.

i due fratellini riprendono a scavare nella sabbia. Ad un tratto indietreggiano cadendo rovinosamente all’indietro hanno visto un grosso granchio molto spaventoso.

Tragico risveglio

2 Nel seguente testo mancano le preposizioni: inseriscile tu.

Mi sveglio, corro a lavarmi i denti, poi busso porta di Eleonora. Mia sorella lancia un terrificante grugnito, cui penso che Eleonora abbia di già la luna storta. In cucina Briciola reclama la sua ciotola latte.

Sento i passi strascicati babbo: ha le palpebre ancora semichiuse e sbadiglia salutandoci un cenno della mano.

LA COESIONE TESTUALE 3

UN PO’ DI ESERCIZIO • 2

1 Leggi il testo e colora la forma verbale corretta.

Una passeggiata nel bosco

Domani finalmente andrò andai col nonno a fare una passeggiata nel boschetto. Di certo era sarà una bella giornata e mi sono divertita mi divertirò molto. L’ultima volta che ci sono stata ho visto vidi un’istrice con i suoi piccoli che la seguono seguivano trotterellando e un piccolo scoiattolo dal pelo fulvo che saltella saltellava allegramente tra i rami di un albero. Dopo un po’, tra i rami degli alberi, scoprii scoprivano tanti nidi di uccelli. Ad un tratto il nonno ed io rimanemmo in silenzio ad ascoltare il loro festoso cinguettio.

E, mentre camminiamo camminavamo tra il verde fitto, vidi un picchio che batteva con il suo duro becco sul tronco di un albero.

2 Riscrivi il testo correggendo le concordanze sbagliate.

Carmen è una ragazzina molto tranquilla. Nessuno l’ha mai vista piangere né tanto meno ridere; forse perché ha paura di mostrare l’apparecchietto per raddrizzare i denti. Quando gli faccio qualche complimento, diventano rossa rossa: per questo motivo alcuni miei compagni gli hanno dato il soprannome di “Ciliegia”. Ieri Carmen hanno preso un buon voto. Era da tempo che non lo vedevo così felice.

LA COESIONE TESTUALE 4

UN PO’ DI ESERCIZIO • 3

1 Inserisci nel testo le preposizioni e le congiunzioni.

Giochi sotto l’albero

Davanti grande casa c’è un vecchio fico, un albero enorme: il posto più bello dove stare insieme. Stamattina c’eravamo tutti: io, Massimo, Nella Fabio.

ramo più grande dell’albero è appesa l’altalena. Da lì voliamo fino toccare i rami più alti, fino a temere che il tronco cui è legata la corda, finisca spezzato, tanta è la forza che mettiamo spinte.

Sull’altalena è Fabio quello che vola più in alto, solo è il più piccolo e, quindi, il più leggero, non gliela diamo mai vinta. piedi dell’altalena, un solco di terra battuta segna le frenate le nostre spinte, una gara dove non vince mai nessuno.

metà albero c’è il “nostro balcone”, formato da due rami paralleli. È il posto più facile da raggiungere, ma un’altezza sufficiente per farci sentire padroni nostro mondo. Una vite si arrampica fino a lì. Non una vite qualunque, una quelle con l’uva che sa fragole, profumatissima e viola. Ci divertiamo moltissimo così tutta la mattina.

D. Valente, Mamma farfalla, Edizioni Coccole e Caccole

LA COESIONE TESTUALE 5

COMPLETARE UN TESTO • 1

Un gioco indimenticabile

Una mattina vedemmo nostro padre davanti a casa, affaccendato con grandi fogli di carta da pacchi, lunghe stecche ricavate da canne, barattoli di colla di farina e gomitoli di spago.

Fu una giornata indimenticabile: lavorammo tutti insieme ininterrottamente per ore e ore.

Il risultato fu un aquilone spettacolare, robusto come un aeroplano, con una coda lunghissima e, per reggerlo, un grosso gomitolo di spago che non ci stava neppure nella mani. Lo trasportammo sul prato.

Lui, che teneva il gomitolo dello spago, dopo aver spiato il vento, prese a un tratto la rincorsa in direzione opposta e ci gridò di mollare.

Trepidanti seguimmo l’aquilone, che barcollò, ondeggiò, poi, trasportato dal vento, cominciò a salire e ad allontanarsi nel cielo. Fra lo stupore commosso di tutti noi, si levò più su del campanile. Il filo vibrava e noi facevamo fatica a trattenerlo.

G. Stuparich, Ricordi istriani, Einaudi

1 Completa la storia scegliendo con una x il resto del testo coerente.

Papà ci dette le istruzioni per il via. Noi dovevamo sollevarlo quanto più in alto possibile e, a un suo ordine, mollare tutto.

Quell’anno papà aveva dedicato il suo tempo libero alla costruzione di aquiloni insieme a un suo amico: ne avevano costruiti tanti e tutti molto belli.

LA COERENZA TESTUALE 6

COMPLETARE UN TESTO • 2

I jeans

Ieri la mamma del mio amico Andrea mi ha regalato un paio di jeans di Luca, il fratello maggiore di Andrea, che ha undici anni e fa la prima media. Luca però è uno spilungone e i suoi pantaloni per me erano troppo lunghi. Quando sono tornato a casa ho chiesto subito alla mamma di accorciarmeli.

- Non posso, adesso. Mettili lì sul divano - mi ha detto. Allora ho chiesto a mia sorella Aisha se poteva farlo lei. Aisha ha solo tre anni più di me, ma è bravissima a cucire.

- Devo prima aggiustare i calzini del papà! Mettilo sul divano!

Io però avevo voglia di indossarli subito e così sono andato in camera mia, ho preso le forbici lunghe che la mamma tiene nella cesta da cucito e ho accorciato i pantaloni da solo, mi sono spogliato e sono andato a letto. Poco dopo, mentre dormivo, è arrivata la mamma, che ha voluto farmi una sorpresa, accorciandomi i pantaloni. Mezz’ora dopo è arrivata Aisha, e altra sforbiciata. Questa mattina per strada avevo un po’ freddo ai polpacci.

A. Ferrara, Pane arabo a merenda, Falzea Editrice

1 Completa la storia scegliendo con una x il finale coerente con il resto del testo.

Quando sono arrivato vicino alla scuola ho incontrato alcuni compagni, che mi hanno invitato a fare una partita a pallone.

Quando sono entrato in classe tutti sono rimasti turbati dai miei pantaloni corti. Non siamo ad agosto mi ha detto il mio compagno di banco. Ma ci tenevo tanto, così li ho indossati.

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LA COERENZA TESTUALE

IL TESTO È COMPRENSIBILE?

Ricorda!

Un testo è chiaro e comprensibile quando le informazioni seguono un ordine logico-cronologico.

1 Leggi e riordina le sequenze numerandole.

Il rospo

Ho avuto paura, ma poi mi sono ricordato di quello che aveva detto il maestro a scuola: i rospi non sono velenosi e non fanno male.

Così ho trattenuto Bogi, che soffiava furioso.

Ieri sono andato a fare un pic- nic in un bosco.

Mentre la mamma preparava la tovaglia, i diversi panini, i bicchieri di carta e il babbo cuoceva la bistecca, io e il mio cane Bogi siamo andati a fare un giretto.

Oltre la siepe si sentiva scorrere l’acqua. A fatica siamo riusciti ad arrivare al di là dei rovi. Lì per terra, grosso e verde, c’era un rospo che ci guardava fisso.

Il rospo è rimasto a guardarci: sotto alla sua testa si gonfiava e sgonfiava un palloncino.

- Non ti voglio fare del male - gli ho detto, ma non mi ha creduto.

Si è tuffato nel verde ed è sparito.

Forse dovevo dirglielo in qualche altra maniera, ma non so quale.

L. Tumiati, Caro maestro capellone, Mondadori

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LA COERENZA TESTUALE

LE PAROLE ADATTE

1 Completa il racconto con le parole che indicano la successione dei fatti; sceglile con attenzione perché ce ne sono due in più.

Dopo un po’ · All’improvviso · A un certo punto

Mentre · Infine · Un giorno

Un aiuto provvidenziale

i miei mi hanno portato al lago d’Orta sull’isola di San Giulio. Ci siamo arrivati in barca, e quello è stato il primo contatto con l’acqua. Da un lato ero spaventato dalla sua profondità, dall’altro mi sarebbe piaciuto tuffarmi e nuotare come un pesce. Ma nessuno mi aveva mai insegnato a farlo.

Quando siamo sbarcati sull’isola, mi sono tolto la maglietta e mi sono messo a camminare lungo un minuscolo tratto di spiaggia. - Resta sul bordo della riva - si è raccomandata la mamma.

Quando lei e mio padre si sono seduti ai piedi di un albero e hanno chiuso gli occhi, sono entrato in acqua, allontanandomi piano piano dalla riva. Prima mezzo metro, poi un metro, poi due… ho gettato un urlo e sono sprofondato: ho cominciato a sbracciarmi e ad agitare le gambe…

L’urlo non era abbastanza forte da svegliare i miei e, ogni volta che aprivo la bocca per chiamarli, la gola si riempiva d’acqua e mi mancava il respiro.

ho sentito uno sciacquio alla mia destra e ho visto un cane che nuotava verso di me. Quando è arrivato a tiro, gli ho gettato le braccia al collo e mi sono lasciato trascinare da lui. di tempo che mi è parso interminabile, abbiamo raggiunto la riva, il cane ha scosso il pelo e se n’è andato. Mio padre e mia madre dormivano ancora e non si erano accorti di niente.

Ecco come ho imparato a nuotare e ad amare i cani.

A. Petrosino, Quattro gatti per Valentina, Piemme

9
LA COERENZA TESTUALE

I trucchi dello scrittore

Per scrivere un buon testo bisogna:

scrivere il titolo sull’argomento da trattare; raccogliere le idee adeguate all’argomento; selezionare e ordinare le idee, cioè fare una scaletta; scrivere il testo seguendo la scaletta;

scrivere in successione temporale o non (fabula o flashback) con frasi semplici e chiare in prima o in terza persona;

leggere più volte il testo con attenzione controllando se le frasi sono ben collegate o se ci sono errori ortografici.

Per raccontare un fatto o una storia inventata puoi farti queste domande:

• CHI?

• QUANDO?

• DOVE?

• CHE COSA È ACCADUTO?

• PERCHÉ?

• CHE COSA È ACCADUTO DOPO?

• COME HAI REAGITO?

• CHE COSA HAI PROVATO?

• COME SI È CONCLUSA LA VICENDA?

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RACCOLGO LE IDEE

1 Pensa a un pic-nic indimenticabile vissuto con i tuoi compagni e completa lo schema scrivendo le tue idee, poi racconta a voce la storia confrontandoti con la classe.

Un pic-nic indimenticabile

UN PIC-NIC INDIMENTICABILE

COME SCRIVERE UN TESTO 11
2 Riordina in modo logico le idee in una scaletta. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 3 Utilizza la scaletta che hai preparato e scrivi un testo sul quaderno.

del RACCONTO REALISTICO

CHE COS’È?

È un TESTO NARRATIVO che racconta vicende REALI o VEROSIMILI, cioè inventate ma che potrebbero accadere nella realtà.

I PERSONAGGI sono quelli che potresti incontrare nella

PERSONAGGI

PERSONAGGI

VITA QUOTIDIANA, a scuola, a casa: bambini, genitori…

FATTI

LUOGHI E TEMPO

I FATTI sono vicende vere che possono essere narrate in ORDINE CRONOLOGICO (FABULA) oppure attraverso l’inserimento di un FLASHBACK.

• I LUOGHI sono REALI e BEN DEFINITI.

• Il TEMPO in cui si svolgono le vicende può essere PASSATO o PRESENTE e di solito è DEFINITO.

Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA. NARRATORE

Per non dimenticare!

Ricorda che gli indicatori temporali presenti in un testo sono parole che indicano quando avvengono i fatti narrati.

12 è FACILE
LA
MAPPA

Aiutooo, un ragno!

1 In un testo gli avvenimenti possono essere narrati in ordine cronologico (fabula). Completa il racconto narrando i fatti nell’ordine in cui essi accadono, aiutandoti con le domande.

L’altra sera un grosso ragno, che aveva trascorso gran parte della giornata in giardino, si intrufolò nel soggiorno e si mise a camminare con le sue zampette pelose sulla parete immacolata.

Appena la mamma lo vide

Poco dopo io e il babbo ci precipitammo

A un tratto il grosso ragno si diresse verso la finestra aperta e

Pochi istanti dopo i vicini di casa

Domande guida

• Come reagì la mamma quando vide il ragno?

• Come diventò a causa dello spavento?

• Cosa successe quando il babbo e il bambino della storia si precipitarono in cucina?

• Cosa fece nel frattempo il grosso ragno?

• Cosa fecero i vicini di casa quando seppero la notizia?

• In che modo riuscirono a tranquillizzare la mamma?

IL RACCONTO REALISTICO 13

Ricorda!

All’interno di una storia si può utilizzare il flashback, che interrompe la narrazione per ricordare un episodio avvenuto nel passato.

Ricordo...

Mio marito fermò la macchina davanti al cancello del viale d’accesso della casa dove avevo trascorso l’infanzia. Egli aprì il giornale, mentre io mi incamminavo lungo il viale. Molti, moltissimi anni prima, quando mio fratello Edward e io avevamo sei e cinque anni, vivevamo soprattutto nel cortile dietro la cucina, dove c’erano l’altalena e la vasca per i pesci rossi.

Un giorno, avevo sei anni, qui mi è successa una cosa terribile. Tentavo di acchiappare con le mani un pesciolino e inavvertitamente tolsi il tappo dello scolo sul fondo della vasca. L’acqua cominciò a defluire, mentre i pesci si dimenavano disperati. In preda al panico corsi a casa dicendo che mi sentivo male.

Mi misero a letto. Poco dopo qualcuno si accorse di quello che avevo fatto e riuscì a salvare i pesci, credo. Mi ricordo solo che giacevo al buio, in camera, sola e sconsolata.

Oggi, quando mi sono fermata, la vasca era vuota, senza pesci da anni, ma io ho avvertito la stessa emozione di allora. P. Lively, Un viaggio indimenticabile, Mondadori

1 Attraverso il flashback la protagonista evoca un ricordo. Quale? Sottolinealo nel testo.

2 Riscrivi il testo inserendo un altro ricordo vissuto dalla protagonista.

IL RACCONTO REALISTICO 14

1 Arricchisci questa narrazione inserendo un flashback.

Un brusco risveglio

Vidi il mio gatto acciambellarsi sul tappeto; miagolò più volte per augurarmi un sonno tranquillo.

Nella cameretta c’era solo lui, ma qualcosa o qualcuno aveva fatto un rumore strano; così mi rannicchiai sotto le coperte e rimasi in ascolto: cu- cucu! Cu- cucu?

“Forse c’è qualcuno sotto il letto che vuol prendersi gioco di me” pensai.

Comunque spalancai un occhio, che si riempì di oscurità, poi l’altro, ma li richiusi sospirando.

Dopo un po’ sentii di nuovo lo strano verso; così mi misi seduto, allungai la mano verso la lampada e l’accesi: nella camera all’infuori del mio gatto non c’era nessuno. In quel momento mi venne in mente...

L’indomani a scuola, durante l’intervallo, raccontai a Matteo ciò che mi era successo e lui scoppiò a ridere. Da quel giorno non perde l’occasione di chiamarmi e di fare quel verso.

IL RACCONTO REALISTICO 15

COSA SARÀ SUCCESSO?

1 Leggi con attenzione l’inizio e la fine del racconto. Immagina cosa può essere successo e completa il testo. Poi scrivi il titolo.

Titolo

Stamattina, mentre andavo a scuola, sono scivolata su una pozza di acqua ghiacciata.

Veramente volevo sperimentare se il ghiaccio avrebbe retto il mio peso, senza spaccarsi. Ma forse mi sono sbilanciata troppo e sono caduta all’indietro.

Non solo mi sono fatta male ma, per il colpo, la lastra di ghiaccio si è frantumata in mille pezzi e io mi sono bagnata jeans, cappotto; e mia nonna che mi accompagnava era furibonda.

Prima di entrare a scuola la nonna ci ha ripensato e mi ha portata a casa a cambiarmi i jeans e le mutande.

- Non voglio ti becchi un malanno e non ho intenzione di bisticciare con tuo padre e con tua madre - ha detto. - Tanto, si sa, le nonne hanno sempre torto!

A. Petrosino, Un anno con Jessica, Edizioni Sonda

IL RACCONTO REALISTICO 16
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PIÙ FINALI PER UNA STORIA

1 Leggi la storia e inventa due nuovi finali.

Un albero che cresce in testa

Quando mangiavamo le arance, la nonna ci ammoniva a non mandare giù i semi.

- Se non mi date ascolto, un giorno o l’altro non riuscirete più a entrare in casa. Ogni seme è un piccolo albero d’arancio, che non vede l’ora di crescere, proprio come voi. Crescerà pian piano nel vostro pancino, su su, sempre più su, e poi un giorno vi spunterà dalla cima della testa! Poi metterà le foglie, spunteranno delle arance, e l’albero diventerà più alto della porta di casa…

L’idea di avere un arancio sulla testa mi affascinava al punto che un giorno inghiottii di proposito un seme, uno soltanto: non volevo certo un frutteto in testa, anche perché sarebbe stato troppo pesante. Più di una volta fui sul punto di chiedere a mia nonna se avrei avuto il permesso di mangiare le arance che mi sarebbero cresciute sulla testa, ma ogni volta mi trattenni per non farle capire che ero stata disubbidiente. Decisi che, quando avesse visto l’albero, avrei fatto finta che era stato un incidente.

Quella notte dormii malissimo, perché sentivo dentro la testa qualcosa che premeva per uscire. Jung Chang

Primo finale

Secondo finale

IL RACCONTO REALISTICO 17

ARRICCHIRE IL RACCONTO

Una scorpacciata di prugne

Eravamo in campagna dai nonni e faceva un caldo terribile. Mio fratello dapprima uscì in giardino, poi lo rividi in cucina con una prugna stretta tra i denti.

- Vieni con me: - gli dissi - le prugne saranno mature al punto giusto. Dopo un po’ eravamo tra i rami dell’albero facendo attenzione a non far cadere il cestino.

g Descrivi le prugne.

Io e mio fratello ci guardavamo negli occhi e ridevamo. Ma quella allegria durò pochi minuti perché fummo sorpresi da un grosso ragno.

g Descrivi il ragno e la paura provata dai fratellini.

Le nostre urla fecero accorrere il nonno.

g Inserisci una sequenza dialogica.

IL RACCONTO REALISTICO 18

Mio fratello si lanciò dall’albero rischiando di spezzarsi l’osso del collo, il nonno scosse la testa e ci guardò con occhi minacciosi come per dirci che aveva avuto la disgrazia di avere per nipoti due gran fifoni.

Gianfilippo cadde capovolto tra un bombardamento di prugne ed io seguii la sua traiettoria dopo appena mezzo secondo. Che scena! E che dolori!

g Immagina e scrivi le parole che si scambiano i personaggi.

A mio nonno venne la ridarella: -

Gianfilippo, ancora scosso per il capitombolo, disse: -

In quel momento arrivò la nonna col fiatone:- ci chiese scrutandoci con attenzione.

Il nonno la rassicurò e insieme si diressero verso l’orto.

Dopo lo spavento recuperammo le prugne che nell’impatto col terreno non si erano spiaccicate e le mangiammo: una, due, tre, quattro e masticando riuscimmo a rasserenarci.

g Concludi il testo.

Quella sera

IL RACCONTO REALISTICO 19

DA UNA STORIA...

Giochiamo con le storie

Per imparare a scrivere bene le storie cambia il punto di vista di uno dei personaggi o il luogo in cui si svolge la vicenda.

Un incontro inaspettato

In una piccola fattoria, immersa nel verde di un’ampia vallata, viveva una bambina di nome Anna. Anna passava molto tempo con gli animali e aveva una grande passione per i cavalli.

In particolare, era molto affezionata a Stella, una cavalla con la quale era solita fare lunghe passeggiate nel bosco.

Un pomeriggio d’autunno, mentre stava rientrando a casa con Stella, Anna vide qualcosa di inaspettato: una cerva si abbeverava tranquilla all’acqua della fontana. Si avvicinò piano piano per non spaventarla e l’accarezzò dolcemente. La bestiola alzò il capo, per niente impaurita. Aveva degli occhi neri che parevano due grosse perle e una macchiolina a forma di falce di luna su una delle zampe anteriori. Così Anna la chiamò Luna.

Anna portò Luna a casa con lei. I suoi genitori prepararono subito per Luna un giaciglio di paglia nella stalla.

Ogni giorno Anna andava nel bosco con Stella e Luna, e trascorreva insieme a loro dei momenti emozionanti.

Passarono molti mesi. Ritornò l’autunno. Un mattino Anna notò la porta della stalla spalancata e grande fu la sorpresa, quando vide che la cerva non c’era più. Quel giorno pianse a lungo, ma dentro di sé sperava in un ritorno di Luna. Infatti, una sera, a primavera inoltrata, Luna comparve nel cortile della fattoria. Ma non era sola: con lei c’era un cucciolo di cerbiatto.

Anna corse verso Luna, la strinse forte a sé, poi guardò il piccolo cerbiatto e lo avvolse in un abbraccio.

C. Moras, Ali di carta, Ardea

IL RACCONTO REALISTICO 20

... TANTE STORIE

1 La storia che hai appena letto è scritta in terza persona. Cambia il punto di vista e immagina la stessa storia raccontata da Anna: riscrivila, cioè, in prima persona. Mi chiamo Anna e vivo in una piccola fattoria immersa nel verde di un’ampia vallata. Trascorro molto tempo con gli animali e ho una grande passione per i cavalli.

IL RACCONTO REALISTICO 21
2 Prova a raccontare sul quaderno la storia dal punto di vista della cerva. Otterrai un racconto diverso.

LA MAPPA

del RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

CHE COS’È?

PERSONAGGI

FATTI

LUOGHI E TEMPO

del DIARIO

È un TESTO NARRATIVO realistico scritto in PRIMA PERSONA.

L’AUTORE è narratore e protagonista.

I FATTI narrati sono EPISODI significativi della PROPRIA VITA.

• I LUOGHI sono REALI e BEN DEFINITI.

• Il TEMPO è PASSATO e scandito dalle date.

È un TESTO NARRATIVO realistico scritto in PRIMA PERSONA. CHE COS’È?

PERSONAGGI

FATTI

LINGUAGGIO

LUOGHI E TEMPO

L’AUTORE è narratore e protagonista, gli altri personaggi sono le persone di cui parla nelle pagine di diario.

Vengono narrati episodi nei quali il narratore confida i PROPRI SENTIMENTI, STATI D’ANIMO e OPINIONI.

È CONFIDENZIALE, come se l’autore parlasse a un amico.

• I LUOGHI sono REALI.

• Il TEMPO è DEFINITO con precisione dalla data.

della LETTERA e dell’E-MAIL

CHE COS’È?

COM’È FATTA

LINGUAGGIO

È un testo scritto dal MITTENTE (chi scrive) a un DESTINATARIO (chi riceve) con lo scopo di comunicare qualcosa.

L’E-MAIL è la VERSIONE DIGITALE DELLA LETTERA.

La lettera è formata da diverse parti: LUOGO e DATA; FORMULA D’APERTURA (“Caro/a...”, “Egregio...”); FORMULA DI CHIUSURA con saluti e firma.

È INFORMALE, se il destinatario è un amico; FORMALE, se il destinatario è una persona che non si conosce.

22 è
FACILE

IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

Un improvviso rumore

Dormii a lungo e profondamente. Non seppi cosa fu a svegliarmi; scesi dal letto e, in punta di piedi, raggiunsi la finestra.

Sollevai lentamente la tapparella, feci piano per non svegliare mia sorella, che dormiva nel suo letto.

Rimasi senza fiato quando vidi nel giardino...

(Immagina e descrivi cosa vide la protagonista nel giardino)

Dopo un po’ svegliai la mamma, che si precipitò nella mia cameretta; nel frattempo, anche mia sorella si era svegliata e, guardandosi intorno confusa, ci fece tante domande. Ora eravamo in tre con la fronte contro il vetro della finestra a guardare nel giardino...

(Scrivi ciò che dicono i tre personaggi, colti dallo stupore)

Subito ci precipitammo in giardino... (Racconta cosa succede e concludi la storia)

23
IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

g Qual è lo scopo di questo racconto?

g Come potrebbe continuare la storia? Immagina e scrivi sul quaderno.

Baffo

Se la stagione della prima infanzia è segnata dal Bacuc, la stagione seguente è segnata dal cane straordinario che crebbe a vista d’occhio nella vecchia casa di corso di Porta Nuova a Milano.

Si chiamava Baffo e fu il primo cane veramente nostro. Mio padre non aveva mai voluto cani in casa prima, non perché non li amasse, ma proprio perché li amava: aveva passato le estati della sua giovinezza in mezzo ai cani, nella tenuta sull’Adda dei suoi avi e gli pareva contro natura costringere un cane a vivere in città e in una casa sovraffollata come la nostra.

Poi un giorno mio fratello Ferdinando e mio fratello Carlo tornarono a casa con un cagnetto dell’apparente età di un mese e mezzo, sporchissimo, irsuto e zoppicante, con una zampa ferita e due occhi azzurri di lattante, spaventato ma curioso.

Carlo raccontò che il cane era stato buttato fuori da un’auto in corsa, avvolto in un sacco di iuta, ed era piombato proprio sul manubrio della bicicletta.

- Dono del cielo! - disse mio padre, che non gli credette neanche per un secondo. Il cagnetto abbaiò. Aveva una voce molto buffa. Mio padre lo guardò pensosamente. Si chinò, esaminò la zampa ferita e gli diede una piccola pacca sulla testa. Il cagnetto abbaiò di nuovo, ansioso di piacere.

- Può stare finché non si sarà irrobustito - disse mio padre dopo averlo medicato. - Poi lo porterete in campagna dal nonno.

B. Gasperini, Una donna e altri animali, Rizzoli

IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO 24

SCRIVO UN RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

1 Scrivi una breve autobiografia. Racconta un tuo piacevole ricordo cercando di trasmettere emozioni, curiosità, divertimento...

IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO 25

Di pessimo umore

26 marzo

Sporco diario, oggi ti sbriciolo, ti riciclo… Non so se l’hai capito, ma sono di pessimo umore. Però non ti spaventare troppo: non ce l’ho davvero con te. Non è colpa tua, tu non c’entri e non ho davvero intenzione di farti a fette. Sono di cattivo umore perché ho visto una scena che non avrei mai e poi mai voluto vedere: Anna che passeggiava mano nella mano con un tipo che fa le superiori, un bestione che gioca a basket e che si deve inchinare ogni volta che passa da una porta. Bene, diario, adesso che ti ho rivelato quello che è successo oggi, devo dire che mi sento un po’ meglio. Quel senso di amaro in fondo alla gola mi è un po’ passato. Magari domani scompare del tutto. Passo e chiudo, diario.

S. Bordiglioni, Diario di Giulio, EL

g Perché il protagonista è di pessimo umore?

g Come conclude la pagina di diario?

1 Scrivi sul quaderno anche tu una pagina di diario. Racconta un episodio che ti è capitato esprimendo le tue emozioni.

26
IL DIARIO

IL DIARIO

1 Leggi e completa scrivendo anche il saluto finale. Usa un linguaggio informale. Caro diario, ho conosciuto finalmente una bambina speciale. Sono certa che diventerà la mia amica del cuore ...............................................................................................................................

13 ottobre

16 dicembre

Caro diario, sono a pezzi perché ho fatto un sogno spaventoso; se ci penso mi vengono i brividi. Mi trovavo

27 IL DIARIO
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IL DIARIO

Quanto mi piace scrivere le lettere!

Trieste, 20 novembre

Carissima Michelle, se tu sapessi quanto mi piace scriverti lettere! E come la mia penna corre veloce sul foglio bianco! Le linee d’inchiostro sembrano file di parole che viaggiano verso di te. La frase è bella ma non è mia, perché l’ho sentita in un film o letta in un fumetto, non mi ricordo bene, però mi è rimasta impressa e così te l’ho scritta. Io ti scrivo, ti scrivo, però tu non mi rispondi mai. Se le mie lettere ti danno fastidio, scrivimelo e tacerò. Oppure mandami un messaggio sul cellulare. Spero che non mi manderai nessun messaggio. Anzi, no, mi va bene se me ne invii qualcuno, ma non per dirmi che non vuoi che ti scriva ancora. Come mi vengono male, le lettere. D’altra parte, anche a scuola in italiano io non vado benissimo e così scriverti è una specie di esercizio. Ma no! Cosa vai a capire! Non è mica un compito! È una cosa che mi piace fare, però mi è anche utile. Che lettera stupida che ho scritto. Però se tu collaborassi scrivendomi anche tu...

Salvatore

L. Comida, C’è posta per Michele Crismani, Edizioni EL

1 Ora fingi di essere Michelle e rispondi alla lettera. Ricorda di indicare la data e il luogo da cui scrivi.

28
LA LETTERA

LA LETTERA FORMALE

1 Leggi la seguente lettera formale.

Egregio Signor Sindaco,

Le scrivo per metterLa al corrente di un grave problema e per chiederLe se può provvedere. Ogni notte, quando la città si è addormentata, si sente un lamento profondo, un disperato richiamo.

Sento la voce dalla mia abitazione, che non è molto distante dal Giardino Zoologico. Non è una voce umana, ma quella di un animale imprigionato nello zoo.

È la voce di una foca che chiama perché non riesce a dormire quando scende la notte. Forse le manca l’oceano, le mancano le tempeste selvagge, le onde, i ghiacci dove è nata. Non so dove abiti Lei, Signor Sindaco, se vicino o lontano dallo zoo. L’ha mai sentita quella voce? È stato mai risvegliato da quel lamento? Ha mai avuto pietà di quella foca?

Che ne dice? Si può fare qualcosa? Nutrire meglio, alloggiare meglio quella povera foca?

Con la massima considerazione, Le porgo i miei saluti.

Un cittadino

D. Buzzati

2 Scrivi anche tu con i compagni di classe una lettera al Sindaco, evidenziando un problema che vi sta particolarmente a cuore.

Quale linguaggio utilizzerete tu e i tuoi compagni: formale o confidenziale?

29
LA LETTERA

mittente

Da: michele.crismani@italic.it

A: fotispower@minerva.it

Oggetto: Invidia

UNA E-MAIL

destinatario

oggetto della mail

Caro Fotis, un po’ ti invidio perché a te succedono avventure straordinarie e io invece... Il massimo di eccitante che mi succede nella vita sono le puntate di qualche telefilm. Non ti offendi se ti dico che alcune cose di italiano le sbagli? Alcune doppie le sbagli di brutto (“colleggio” e “terazzo” non si scrivono così). Invece di “tra poco sono uscito”, dovevi scrivere “dopo un po’ sono uscito”. Io non conosco tanto bene le regole sintattiche (si dice così?) della grammatica italiana, perciò non so spiegarti il motivo. Però fidati: in questo caso ho ragione io.

Vado un po’ di fretta perché devo andare con mia madre a comprare un paio di pantaloni; quelli vecchi sono ormai tutti mezzi stracciati e sono anche diventati piccoli. Si vede che cresco.

Ciao, Michele

L. Comida e V. Iliopoulos, Da Michele Crismani (Italia) a Fotis Pasko (Grecia), Edizioni EL

Salva INVIA Cancella

• Chi invia la mail?

• A chi? • Il linguaggio adoperato è: formale confidenziale

• Qual è il contenuto della e-mail?

1 Immagina di essere Fotis e manda un messaggio a Michele. Ricordati di compilare i diversi spazi della e-mail.

30
L’E-MAIL

Uffa!

Da: Daiana Tosetti <daianatos@epis.it>

a: Carla Lombi <carlom@merkurio.it>

Oggetto: Uffa!

Ho passato una settimana orrenda: interrogazioni a raffica e niente di bello. Meno male che hanno inventato i computer, così parlo con te.

Quello svalvolato di mio cugino è andato da sua madre a spifferare la storia della mia posta elettronica, e sua madre (che poi è mia zia) l’ha detto alla mia. Così oggi la mamma mi ha fatto il terzo grado: «A chi scrivi? Perché? Chissà il tempo che perdi, sempre attaccata al computer!».

Comunque, quando è uscita dalla mia camera ho acceso il computer e ho inserito una bella password (una roba segreta, che se non la scrivi il computer sembra morto), così nessuno può leggere la mia posta!

Sta arrivando mia madre, ti saluto.

Tua Bloody Mary

A. Lavatelli e A. Vivarelli, Cara C@rla tua Daian@

1 Immagina di essere Carla e di rispondere a Daiana.

Da: Carla Lombi <carlom@merkurio.it>

a: Daiana Tosetti <daianatos@epis.it>

Oggetto: ...............................................................................................................................

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Salva INVIA Cancella
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L’E-MAIL

del RACCONTO BIOGRAFICO

CHE COS’È?

È un TESTO NARRATIVO che ha lo scopo di far conoscere un PERSONAGGIO FAMOSO per aver fatto qualcosa di importante.

PERSONAGGI

PERSONAGGI

Il PROTAGONISTA è un PERSONAGGIO FAMOSO in qualche ambito: sport, musica...

FATTI

Sono avvenimenti REALMENTE ACCADUTI alla persona di cui si parla.

LUOGHI E TEMPO

NARRATORE

• I LUOGHI sono REALI: quelli della vita del personaggio.

• Il TEMPO è DEFINITO dalle date, che indicano l’ordine cronologico dei fatti.

Il testo è scritto in TERZA PERSONA.

Per non dimenticare!

Per scrivere la biografia di un personaggio importante è necessario documentarsi in modo approfondito sulla sua vita.

32 è FACILE
LA MAPPA

SCRIVO UNA BIOGRAFIA

1 Pensa a un parente, a un amico e scrivi la sua biografia, tenendo presente la traccia. Ricordati di utilizzare la terza persona.

g Come si chiama, dove è nato/a, dove è cresciuto/a, che cosa gli/le piaceva o non gli/le piaceva della scuola, informazioni sulla sua personalità e sulla sua famiglia.

g Narra alcuni episodi importanti della sua vita.

g Narra che cosa fa ora, da adulto.

g Esprimi le tue considerazioni su questa persona.

33
IL RACCONTO BIOGRAFICO

Maria Montessori

1 Leggi le informazioni sulla vita di Maria Montessori, riordinale scrivendo sul quaderno la biografia.

Montessori ha scritto e pubblicato molti libri.

Dopo la laurea,  Montessori iniziò un progetto educativo con i bambini disabili . Le sue tecniche innovative di insegnamento si dimostrarono molto efficaci.

Nei primi anni del Novecento  Montessori aprì la prima scuola per bambini e la chiamò “La casa dei bambini” , un modello di scuola che divenne in poco tempo celebre in tutto il mondo.

Il metodo Montessori  si fonda su una precisa teoria di cosa sia la libertà, cioè, anzitutto,  libertà del bambino di muoversi e agire spontaneamente .

È stata una delle prime donne italiane a laurearsi in medicina.

Maria Montessori nacque a Chiaravalle (Ancona) nel 1870 e morì a Noordwijk (L’Aia) nel 1952.

Protagonisti delle  scuole Montessori , insieme ai bambini, sono i materiali che gli insegnanti preparano e che possono essere usati in classe per imparare.

Il metodo Montessori è applicato ancora oggi in migliaia di scuole e aiuta i bambini di tutto il mondo a crescere forti e liberi.

34
IL RACCONTO BIOGRAFICO

Legenda così così bene benissimo

Ho imparato a...

• selezionare e ordinare le idee in una scaletta ...............................................

• utilizzare le tecniche narrative

• completare e arricchire un racconto ....................................................................

• manipolare una storia

• scrivere storie coerenti, corrette e complete

• scrivere:

» un racconto realistico

» un racconto autobiografico

» un diario

» una lettera e una e-mail ............................................................................................

» un racconto biografico

A Hai avuto bisogno di aiuto durante lo svolgimento delle attività?

Solo un po’

Per nulla

A Hai bisogno di esercitarti ancora?

Sì perché

No

AUTOVALUTO 35
Mi

del RACCONTO FANTASTICO

CHE COS’È?

È un TESTO NARRATIVO che racconta fatti che NON POSSONO ACCADERE NELLA REALTÀ.

Per non dimenticare! è FACILE LA MAPPA

PERSONAGGI

PERSONAGGI

Possono essere FANTASTICI come fantasmi, draghi, gnomi o persone normali a cui capitano episodi straordinari.

FATTI

LUOGHI E TEMPO

I FATTI sono IMMAGINARI, frutto della fantasia dell’autore.

• I LUOGHI possono essere REALI o IRREALI.

• Il TEMPO in cui si svolgono le vicende, di solito, è INDEFINITO.

NARRATORE

Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA.

Ciò che caratterizza un racconto fantastico, e che permette di riconoscerlo subito, è la presenza di almeno un elemento di fantasia . 36

Poveri fantasmi

Sul finire della notte i fantasmi si ritrovarono stanchi, mortificati e giù di corda più che mai. E qui lagne e lamentele.

- Sapete cosa mi ha detto una signora che prendeva il fresco sul balcone? “Sei in ritardo, il tuo orologio va indietro: non ce l’avete un fantasma orologiaio?”

- E a me? Mi hanno fatto trovare un biglietto che diceva così:

“Gentile fantasma, quando hai finito la tua passeggiata richiudi la porta: l’altra notte l’hai lasciata aperta e la casa mi si è riempita di gatti randagi”.

- Non c’è più rispetto per i fantasmi, bisogna fare qualcosa!

Qualcuno propose di fare un corteo di protesta; un altro suggerì di suonare tutte assieme le campane del pianeta.

G. Rodari, Tante storie per giocare, Einaudi Ragazzi

1 Continua la storia aiutandoti con le domande.

• Cosa decidono di fare i fantasmi per recuperare il rispetto e incutere terrore in chi li ha umiliati?

• Cosa propone il fantasma più anziano?

• Cosa succede quando mettono in atto il suo piano?

37
IL RACCONTO FANTASTICO

Un drago spaventoso

1 Leggi con attenzione il testo e scrivi le parti mancanti.

Il drago Arbo era molto vanitoso. Era più il tempo che passava a studiare modi per diventare ancora più bello ed elegante, di quello che impiegava nella caccia.

Agli occhi degli uomini Arbo appariva come un mostro terrificante: era color del bronzo, con occhi rosso fuoco; cresta, corna, ali e orecchie erano invece di color verde marcio.

Ma Arbo ci teneva a essere ammirato dagli uomini. Così, quando un giorno trovò una fanghiglia arancione, decise di dipingersi il corpo con lunghe strisce di quel bel colore.

Non contento, raggiunse in un baleno la città più vicina e si intrufolò in un negozio di abbigliamento

Poi prese il volo per farsi ammirare da tutti.

Gli uomini che lo videro così conciato scapparono ancora più spaventati, perché pensarono che fosse un nuovo mostro.

Arbo, che si era aspettato invece sguardi ammirati, volò scocciato in cima alla montagna, dove a volte si ritrovavano altri draghi amici suoi. Questi, appena lo videro, si misero a ridere e strillarono. (Scrivi le parole che pronunciarono gli amici di Arbo)

Arbo, drago vanitoso, capì che i suoi sforzi per apparire più bello non avevano funzionato, ma non si dette per vinto; così

38
S. Bordiglioni, Nel mondo dei draghi, Einaudi Ragazzi
IL RACCONTO FANTASTICO

ALLENIAMO LA FANTASIA

1 Sviluppa le storie sul quaderno inserendo alcuni elementi con caratteristiche fantastiche.

Uno strano malessere

Il malessere di Giacomo crebbe col passare dei giorni e si fece manifesto agli occhi di chiunque. Lo vedevano andare avanti e indietro per il cortile, parlando concitatamente fra sé e sé e a mezzogiorno imboccare la strada che immetteva nella provinciale. Giunto all’incrocio...

Il nuovo vicino

Avventura in montagna

Gigi e Tom credevano che le stelle alpine fossero lì a portata di mano, come le margherite nei prati. Invece si resero presto conto che questi pallidi fiori dei monti non sono poi così disponibili. Finalmente Tom scorse una stella alpina su uno sperone di roccia e gettò un urlo di gioia...

Un tale si è trasferito nella casa accanto alla nostra, era ora che ci venisse qualcuno, perché la casa era vuota da più di un anno.

A me però dispiace, perché avrei preferito che la casa fosse vuota per giocare in giardino, anche se le erbacce e i rovi sono talmente alti che mi arrivano quasi alle spalle. Una sera ho visto il vicino...

39 IL RACCONTO FANTASTICO

del RACCONTO UMORISTICO

CHE COS’È?

È un RACCONTO NARRATIVO che ha lo scopo di FAR DIVERTIRE il lettore.

PERSONAGGI

PERSONAGGI

FATTI

LINGUAGGIO

LUOGHI E TEMPO

NARRATORE

Hanno CARATTERISTICHE ESAGERATE, sono troppo ingenui o pasticcioni e spesso si comportano in modo strano.

Sono SITUAZIONI BUFFE che si risolvono con un lieto fine.

È fresco ed è reso DIVERTENTE. L’autore utilizza equivoci, battute spiritose…

• I LUOGHI sono REALI.

• Il TEMPO in cui si svolgono le vicende può essere DEFINITO o INDEFINITO, nel PRESENTE o nel PASSATO.

Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA.

Per non dimenticare!

Nei racconti la comicità è generata da alcune tecniche : l’esagerazione, l’assurdo, il fraintendimento di parole e il capovolgimento dei ruoli.

40 è FACILE LA MAPPA

Gli occhiali che fanno leggere

Un contadino, che non sapeva leggere, ricevette una lettera dal titolare.

Che cosa gli ordinava?

Dopo aver girato e rigirato il foglio tra le mani senza capirci niente, si recò dal parroco pregandolo di dirgli ciò che era scritto nel foglio.

Il parroco inforcò gli occhiali, poi lesse ad alta voce; e il contadino, dopo averlo ringraziato, se ne andò soddisfatto: primo per aver saputo cosa voleva il titolare e poi per aver capito che mettendosi gli occhiali si potevano leggere le lettere.

Senza Frontiere, Cetem

1 Leggi e completa il racconto sul quaderno aiutandoti con le domande.

• Cosa successe quando il contadino si recò in paese dall’ottico per acquistare un paio di occhiali? (Immagina la scena e rendila divertente attraverso le battute che si scambiano i personaggi).

• Quale consiglio diede l’ottico al contadino?

• Come reagì il contadino?

2 Scrivi anche tu alcune barzellette sul quaderno.

IL RACCONTO UMORISTICO

Quelle scarpe poco serie

Un signore con il cappello e il bastone cammina per la strada osservando le vetrine. A un tratto si ferma davanti a un negozio che espone scarpe per signora. Cerca di andarsene, ma non riesce a muoversi: i suoi piedi sembrano incollati al marciapiede.

“Che cosa mi succede?” si chiede preoccupato, poi cerca di girarsi e non riesce, prova ad alzare un piede... poi l’altro, ma niente. Tira con forza, diventa tutto rosso per la fatica ma non riesce a fare un passo.

Le commesse del negozio lo guardano incuriosite. Dopo poco il signore entra nel negozio, si infila nella vetrina e afferra un paio di scarpe rosse con i tacchi alti.

- Scusate, ma non ho potuto resistere! Voglio quelle scarpe!

- Che numero porta sua moglie?

- Ma che moglie! - risponde il signore.

- Le voglio per me! Anzi le voglio per i miei piedi! Le scarpe rosse servono a tenere compagnia ai miei piedi!

Così, tra gli sguardi delle commesse ancora stupite e anche un po’ divertite, il signore esce dal negozio; le scarpe rosse camminano di fianco a lui tenendo compagnia alle sue scarpe. Infatti, tra quelle due paia di scarpe, è nato un amore. Insieme, su e giù per i marciapiedi, suscitano grande curiosità, ma il signore non ci bada perché ha imparato ad accettare le stranezze di un paio di scarpe in cerca di compagnia.

F. Bizzarri, Quelle scarpe poco serie, Edizioni dell’Arco

1 Continua la storia aiutandoti con le domande.

• Come si comportano le scarpe rosse durante la giornata?

• Cosa fanno le scarpe del signore quando lui calza le ciabatte?

• Quale decisione prendono le scarpe?

• Come reagisce il signore?

• Come si conclude il racconto?

42
IL RACCONTO UMORISTICO

L’anno del tempo matto

Quell’anno, al mio paese, il tempo fu balordo. A febbraio era già primavera. Tutte le margherite spuntarono in una sola mattina. Si sentì un rumore come se si aprisse un gigantesco ombrello, ed eccole tutte al loro posto. La frutta maturava di colpo: ti addormentavi sotto un albero di mele acerbe e ti svegliavi coperto di marmellata.

Ad aprile ecco di colpo l’estate. Quarantasette gradi. Il grano maturò e in due giorni era cotto. Raccogliemmo duecento quintali di sfilatini di pane. Faceva così caldo che il laghetto si prosciugò in un soffio. I pesci trovarono rifugio nelle vasche da bagno e non c’era verso di mandarli via: ci toccava far la doccia insieme alla trota.

In autunno finalmente caddero le foglie. Ed ecco la nebbia. Non si vedeva al di là del proprio naso. L’unico che camminava tranquillo era Enea, che aveva il naso lungo ventotto centimetri. A fine anno la neve era alta sette metri e il fornaio aveva finito la farina, così chiedemmo aiuto alla città. Ci mandarono tre elicotteri, ma non erano un granché da mangiare, tranne forse i sedili. Poco alla volta ecco il sole, dapprima fioco, poi sempre più rotondo e splendente. La neve si sciolse e ogni cosa tornò normale.

S. Benni, Il bar sotto il mare

g Sottolinea nel testo gli eventi che caratterizzarono i periodi dell’anno del tempo matto e trascrivili.

• A febbraio

• Ad aprile

• In autunno

• A fine anno

g Qual è l'aspetto che rende comico il racconto?

g Manipola la parte iniziale del testo. Puoi incominciare così:

Quell’anno, al mio paese, il tempo fu balordo.

A febbraio era già primavera. Tutte le rondini arrivarono all’improvviso nella stessa mattinata facendo un chiasso indiavolato. Il cielo diventò più nero della pece e la gente...

43
IL RACCONTO UMORISTICO

del RACCONTO DI AVVENTURA

CHE COS’È?

È un TESTO NARRATIVO che racconta VICENDE RISCHIOSE. Lo scopo è quello di coinvolgere ed EMOZIONARE il lettore.

PERSONAGGI

PERSONAGGI

FATTI

LINGUAGGIO

LUOGHI E TEMPO

Il PROTAGONISTA dimostra molto CORAGGIO e in caso di difficoltà riesce a trovare SOLUZIONI INGEGNOSE.

I FATTI narrati sono imprese avvincenti ed eroiche, presentano COLPI DI SCENA e IMPREVISTI.

È caratterizzato da FRASI BREVI che danno un RITMO

INCALZANTE alla storia.

• I LUOGHI sono selvaggi e PIENI DI PERICOLI.

• Il racconto può essere ambientato in un TEMPO

DEFINITO o INDEFINITO, nel PRESENTE o nel PASSATO.

Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA. NARRATORE

44 è FACILE LA MAPPA

1 Continua il racconto di avventura aiutandoti con le domande.

Roy e gli orsi

Era in gita scolastica con quattro insegnanti e circa trenta compagni. Roy aveva fatto di tutto per restare indietro durante un’escursione a piedi e, quando gli altri non guardavano, si staccò dal gruppo, abbandonò il sentiero battuto e avanzò a zig zag lungo il versante coperto di alberi.

Il suo piano era quello di valicare la cima e ritrovarsi in testa ai suoi compagni. Sarebbe stato divertente se, giunti al campeggio, lo avessero trovato già lì che schiacciava un pisolino…

Roy era appena giunto a una radura quando si trovò davanti una grossa orsa. Sapeva che gli orsi non vedono molto bene, quindi per gli esseri umani la cosa migliore da fare è fermarsi in silenzio. E lui fece così.

• Cosa provò Roy?

• Cosa fecero l’orsa e i suoi cuccioli?

• Come reagì il ragazzo?

• Quali furono i suoi pensieri?

• Chi arrivò all’improvviso?

• Come si concluse la vicenda?

45
IL RACCONTO DI AVVENTURA

DALLE IMMAGINI AL TESTO

1 Osserva le scene e scrivi sul quaderno un racconto avventuroso avente come protagonista una famiglia che si appresta a tornare a casa dopo le vacanze e che per un guasto alla macchina è costretta a trascorrere la notte lungo un sentiero che attraversa un bosco.

46
2 Mettiti nei panni di uno dei due fratellini e narra il racconto in prima persona. Trova un titolo adatto per il racconto.
IL RACCONTO DI AVVENTURA
1 2 3 4 5 6

Una sorella nei guai

1 Completa il testo scrivendo un finale adeguato alla storia.

Anurie è caduta in una pozza di fango e suo fratello cerca in ogni modo di aiutarla.

La melma scura e densa le arrivava al petto.

- Sono scivolata - disse.

Jack si sfilò lo zainetto, si mise in ginocchio e le mostrò un ciuffo di radici d’albero che fuoriuscivano dal terreno.

- Aggrappati a quelle! - le disse. Anurie cercò di raggiungere le radici.

- Sono troppo lontane - disse ansimando per la fatica. Stava sprofondando. II fango ora le arrivava al collo. Jack si guardò intorno, disperatamente. Vide un ramo caduto vicino alla riva. Corse a prenderlo, lo raccolse e lo portò ad Anurie.

Della sua sorellina ormai si vedevano solo le braccia e la testa. Il resto del corpo era nascosto dal fango.

Jack le tese il ramo e Anurie riuscì ad afferrarlo.

- Tieniti forte - disse Jack. - Ti trascino vicino alle radici! - E cominciò a tirare il ramo.

- Jack, affondo lo stesso! - strillò Anurie spaventata. Il fango le arrivava al mento.

- Forza! Prova... Non mollare, Anurie! Concentrati - ribatté il fratello, cercando di non scivolare.

- Sono concentratissima!

Un enorme avvoltoio volava in cerchio nel cielo sopra le loro teste.

“Pensa che Anurie non ce la farà...” disse tra sé Jack, preoccupato.

- Ehi, tu, brutto! Vattene via di qui! - urlò Anurie all’uccellaccio.

Per la rabbia la ragazza lasciò andare il ramo e si gettò con tutte le sue forze verso le radici. Le raggiunse!

- Sì! - gridò Jack. - Tira! Tira forte!

Lentamente Anurie riuscì a trascinarsi fuori dal fango.

Era coperta di melma scura dalla testa ai piedi.

- Visto? - urlò Anurie all’avvoltoio, agitando un pugno. - Vattene via!

47
IL RACCONTO DI AVVENTURA
M.P. Osborne, Leoni nella savana, Piemme

LA MAPPA

del RACCONTO DI PAURA

CHE COS’È?

È un TESTO NARRATIVO che racconta vicende che SUSCITANO PAURA nel lettore.

PERSONAGGI

PERSONAGGI

FATTI

LINGUAGGIO

LUOGHI E TEMPO

NARRATORE

I PERSONAGGI sono esseri REALISTICI o FANTASTICI come fantasmi, mostri, streghe, zombie…

I FATTI narrati sono VICENDE MOLTO SPAVENTOSE a cui spesso non si riesce a dare una spiegazione. Presentano colpi di scena e imprevisti.

È RICCO DI AGGETTIVI e di SIMILITUDINI, per esprimere gli stati d’animo dei personaggi.

• Solitamente il racconto di paura è ambientato in LUOGHI AVVOLTI NEL BUIO come case abbandonate, vecchi castelli, cimiteri, boschi, paludi.

• Il TEMPO in cui si svolgono le vicende può essere DEFINITO o INDEFINITO, nel PRESENTE o nel PASSATO.

Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA.

Per non dimenticare!

Per scrivere un racconto di paura si utilizzano parole che appartengono a questo genere.

Rumori: borbottii, fruscii, lamenti, urla...

Reazioni fisiche: pallore, tremore, batticuore, brividi...

48 è FACILE

Casa con fantasma

La vecchia casa dei nonni di Jimmy era abitata dai fantasmi... o almeno così dicevano tutti, nel villaggio. Se solo Jimmy avesse potuto dimostrare che non era vero, zia Mary avrebbe potuto dare la casa in affitto.

Un sabato, quando la zia era al villaggio, Jimmy prese dal gancio della cucina la chiave della casa stregata e si avviò. L’idea di scoprire da sé se la casa era stregata gli era sembrata subito buona.

A. Hitchcock, Otto racconti contro la paura, Vallecchi Editore

1 Continua la storia.

(Com’era la casa? Che impressione ebbe Jimmy?) Descrivi.

All’improvviso Jimmy sentì alcuni rumori che lo fecero sobbalzare. (Di che rumori si tratta? Che cosa fece Jimmy?) Descrivi e racconta.

Indietreggiando a piccoli passi Jimmy si fermò travolto dal terrore. Davanti ai suoi occhi c’era un fantasma senza testa. (Com’era il fantasma? Cosa fece? Cosa disse a Jimmy? Come reagì il ragazzo? Cosa successe? Come si concluse la spaventosa vicenda?) Descrivi e racconta.

49
IL RACCONTO DI PAURA

SCRIVERE UN RACCONTO DI PAURA

Il mostro della palude

1 Scrivi un racconto di paura, seguendo la traccia.

• Quando è avvenuto il fatto?

• Dove è successo?

• Perché ti trovavi in quel luogo?

• Com’era?

• Con chi eri?

• Cosa è successo?

• Come hai reagito?

• Cosa hanno fatto gli altri?

• Chi è arrivato all’improvviso?

• Cosa è successo poi?

• Quali sono state le conseguenze?

• Cosa hai provato?

• Come si è conclusa la vicenda?

50
IL RACCONTO DI PAURA

SCRIVERE RACCONTI DI VARIO GENERE

1 Completa le storie sul quaderno e scrivi il titolo per ognuna.

IL RACCONTO UMORISTICO

Una signora maniaca delle pulizie, tra una lucidata e l’altra, si ricorda che deve preparare anche il pranzo.

Va in cucina, toglie un pollo dal frigorifero e lo mette in una pentola colma d’acqua.

A un certo punto si sente chiamare: - Signora, signora!

Guarda di qua, guarda di là, si affaccia alla finestra, esce sul balcone… ma non c’è nessuno. Allora torna in cucina e trova il pollo affacciato al bordo della pentola, che le dice seccatissimo: - Signora, o lei mi riattacca le penne oppure si decida ad accendere il fuoco, perché qui si muore di freddo…

S. Zai, Storie da ridere, Garzanti

IL RACCONTO DI PAURA

Nico e il papà erano andati nel bosco per un campeggio.

La notte era grande e nera, il loro letto non era certo morbido e caldo come quello di casa.

C’erano strane ombre e rumori stregati: un gufo gridava Uuuu uuuu uuu.

Nico ricordava di aver avuto una gran paura quella notte…

R. Scarry e K. Jackson, 365 storie, Mondadori

IL RACCONTO DI AVVENTURA

Era la prima volta nella mia vita che camminavo nella giungla. Perché questa sì che era una giungla, come quella che avevo visto nei film d’avventura.

Piante di ogni tipo mandavano odori strani. Sotto i miei stivali scricchiolava un’intricata matassa di radici grosse come serpenti boa. Uccelli stridevano, picchiettavano, cantavano, fischiavano. Ad un certo punto, tutto quel fracasso venne sovrastato da grida raggelanti…

S. Gandolfi, La memoria dell’acqua, Salani

51
I GENERI NARRATIVI

LA MAPPA

del TESTO DESCRITTIVO

CHE COS’È?

È un testo che SPIEGA CON LE PAROLE come è fatto qualcuno o qualcosa. Lo scopo è quello di ARRICCHIRE di particolari LA NARRAZIONE.

PUÒ

DESCRIVERE

• PERSONE

• ANIMALI

• LUOGHI

COME PUÒ

ESSERE LA DESCRIZIONE

La descrizione può essere:

• SOGGETTIVA, se contiene impressioni, giudizi;

• OGGETTIVA, se non contiene impressioni e giudizi personali.

ORDINE DESCRITTIVO

La descrizione segue un ordine:

• LOGICO: dal generale al particolare o viceversa;

• SPAZIALE: da vicino a lontano, dall’esterno all’interno;

• TEMPORALE: i cambiamenti nel tempo (prima, dopo…).

LINGUAGGIO

Il linguaggio è ricco di:

• DATI SENSORIALI (visivi, uditivi, olfattivi, gustativi, tattili);

• AGGETTIVI E SIMILITUDINI (descrizione soggettiva);

• TERMINI PRECISI E SPECIFICI (descrizione oggettiva).

52 è FACILE

DESCRIVIAMO CON I CINQUE SENSI

Il giardino

La vegetazione era splendida. Le macchie dei fiori gialli, rossi, bianchi e turchini, viola, amaranto si mescolavano in pazza allegria con infinite gradazioni del verde dei legumi; peri e pruni contorcevano i loro tronchi nodosi, avvolti completamente, come da un abito di festa, nei fiorellini rosa dei rododendri.

Ma quello che dava l’intonazione a quel quadro di tutte le tinte erano le rose: ce n’erano dappertutto, in alto, in basso, sulle pareti, in mezzo alle viti, sui tetti, per terra.

La rosa delle quattro stagioni dominava dappertutto, le rosette dalle cento foglie gremivano il chiosco a capo del viale più grande e si cacciavano a destra e a sinistra sul muricciolo di cinta, occhieggiando.

E. Praga

1 Completa il testo con i dati uditivi, olfattivi e tattili.

Al ronzio delle api si aggiunse il cinguettio festoso degli

Di notte al buio

2 Sottolinea i dati uditivi.

Si odono i soliti piccoli rumori delle case abitate. Scricchiolii dietro la porta. Una finestra che sbatte da sola. Il vago insistente suono del vento. Un topo che si muove e il respiro dei compagni che dormono.

D. Buzzati

IL TESTO DESCRITTIVO 53

DESCRIVERE PERSONE

Zio Ubaldo

Stasera c’è zio Ubaldo. Rimane a cena da noi. È il fratello di mamma.

Ha trentadue anni e fa il pianista in un’orchestra.

È la copia di mia madre al maschile. Ha gli occhi un po’ a mandorla, i capelli scuri, la bocca rossa e carnosa. Secondo me si dà un sacco di arie perché è un musicista e crede di essere più importante di papà, che fa soltanto l’impiegato.

Zio Ubaldo non è sposato e dice che è per colpa del suo lavoro. Di solito ci spedisce delle cartoline dai posti in cui va a fare gli spettacoli. Ne ho conservate alcune davvero curiose che ci ha inviato dagli angoli più sperduti del mondo: isole tropicali, paesi dell’Estremo Oriente, Giappone compreso.

P. Variale, Leo punto e a capo, Mondadori

1 Descrivi una persona che conosci molto bene seguendo lo schema.

• PRESENTAZIONE

• ASPETTO FISICO

• CARATTERE E COMPORTAMENTO

IL TESTO DESCRITTIVO 54

1 Sottolinea con colori diversi le parole che descrivono l’aspetto fisico, l’abbigliamento e il carattere di nonna Bice.

Nonna Bice

Era una vecchina curva, con una fitta ragnatela di rughe sul viso; i capelli bianchi, raccolti a crocchia sulla nuca. Sotto gli occhiali cerchiati di metallo che le scivolavano sul naso, spuntavano due occhi vivaci che osservavano con curiosità ogni cosa intorno.

Era sempre vestita di scuro e l’unica nota allegra che si permetteva erano i fiorellini bianchi stampati sul cotone nero della camicetta.

Era una persona cara, buona, affettuosa, sensibile, una donna capace di sacrificarsi senza mai lamentarsi o pretendere qualcosa dagli altri; una vecchina così simpatica, premurosa, piena di riguardi per chiunque.

G. Padoan, Morgan il gatto, Piccoli

2 Amplia il testo descrivendo le abitudini dell’anziana signora e il suo modo di comportarsi con i nipotini.

IL TESTO DESCRITTIVO 55

LA DESCRIZIONE SOGGETTIVA E OGGETTIVA

1 Sottolinea l’aspetto fisico e le abitudini del pappagallo Timodeo.

Timodeo

Timodeo era un bellissimo pappagallo colorato: le piume delle ali erano verdi striate di rosso e giallo e la testa era di un blu scuro come quello del cielo all’equatore. Sul muso aveva tre piccoli nei rosa che gli conferivano un aspetto insolito e buffo.

Timodeo era solito vivere sui lampadari, soprattutto di notte e durante la stagione delle piogge o nelle giornate di bufera, altrimenti, quando il passaggio delle rondini annunciava i primi caldi di primavera, saltellava di albero in albero fino a tarda sera. Il suo albero preferito era una grande quercia che aveva più di cento anni. La quercia gli ricordava i giganteschi baobab che aveva lasciato al suo paese natale.

V. Acava Mimaka, Il mondo a colori della famiglia BwanaVal, Kabiliana

2 Fai la descrizione oggettiva di un pappagallo.

IL TESTO DESCRITTIVO 56
Il
pappagallo

La farfalla e il cane

1 Sottolinea nel testo i dati di movimento: quelli del cane e quelli della farfalla.

La sua attenzione fu attirata da una farfalla arancione che svolazzava leggera intorno alle pianticelle che crescevano al margine del campo.

Il cane si slanciò, diede una zampata; la farfalla leggera e disinvolta gli sfiorò il muso e passò oltre. Pronto il cane si girò su se stesso: la farfalla era lì a un metro da lui, fluttuava indecisa intorno a dei minuscoli fiori azzurri.

Il cane fece un passo e si fermò: incurante di lui, la farfalla insisteva in quel suo volo leggero, indeciso. Quasi era ferma ora, pur senza essersi posata: il cane si buttò in avanti con tutte e due le zampe: credeva di averla presa, ma un momento dopo la vide che filava placida, rasente, due metri più in là. Abbaiò, e con un balzo le fu nuovamente sopra; di nuovo la farfalla gli sfuggì da sotto le zampe e continuò il suo volo leggero, tranquillo, un palmo sopra la terra. Esasperato il cane abbaiò e si lanciò di nuovo; e di nuovo l’inafferrabile farfalla sfuggì alla presa.

C. Cassola, L’uomo e il cane, Sansoni

2 Descrivi le caratteristiche di un cane che conosci molto bene.

3 Utilizza i dati di movimento per descrivere sul quaderno alcuni pesciolini colorati che nuotano in un acquario.

IL TESTO DESCRITTIVO 57

DESCRIVERE LUOGHI

La casa sul mare

1 Sottolinea con colori diversi i dati sensoriali. La bambina era in terrazza e guardava verso il mare. Verso la spiaggia il mare era celeste, ma verso il porto era così abbagliante di sole che pareva un incendio bianco: faceva male agli occhi. Però la bambina rimase un bel pezzo a fissarlo incantata, e quando si voltò per tornare dentro quasi non ci vedeva più.

La bambina attraversò l’anticamera e aprì la porta dello studio. Lì le finestre erano ancora chiuse e c’era un’ombra profonda. Appoggiati qua e là e appesi alla parete c’erano i quadri che il papà aveva dipinto l’anno prima: sembravano illuminati di luci leggere. Però era bello quello studio. C’era l’odore salato del mare e insieme gli odori della vernice, dei colori ad olio, i buoni odori dei quadri.

P. Carpi, Le finestre del sole, Vallardi

• Quale ordine segue la descrizione?

Dall’alto verso il basso Da sinistra verso destra

Dall’esterno all’interno Dall’interno verso l’esterno

2 Immagina di stare in terrazza a guardare il mare. Descrivi quello che vedi utilizzando opportunamente i dati visivi, uditivi e olfattivi.

IL TESTO DESCRITTIVO 58

Una casa abbandonata

1 Sottolinea nel testo gli indicatori spaziali.

La casa era vuota, abbandonata. Le tende delle finestre erano state strappate e gettate a brandelli qua e là.

La camera da letto era ampia, con una grande tavola rotonda in mezzo, sotto un lampadario di ottone, e intorno alla tavola alcune sedie.

Dal materasso sventrato era uscita l’imbottitura di piume d’oca, e al primo passo che feci nella camera una nuvola di piume bianche si sollevò dal pavimento, turbinandomi intorno.

I cassetti dei mobili erano aperti, indumenti e carte a terra.

La cucina era sparsa di paglia e di cocci. I tegami e le pentole giacevano alla rinfusa sul focolare. In un angolo ammuffiva un mucchio di patate. Un odore di sudiciume e di cibi guasti rendeva l’aria irrespirabile.

C. Malaparte

1 Come ti sembra la casa descritta nel testo? Da quali parole lo capisci? Sottolineale nel testo. Continua la descrizione aiutandoti con le domande.

• Quali rumori si percepivano nella casa?

• Che cosa pendeva dal soffitto delle altre stanze?

• Come era la facciata della casa?

• E il giardino che la circondava?

• Che sensazione suscitava quest’ultimo?

IL TESTO DESCRITTIVO 59

MI ALLENO CON LA SCRITTURA

1 Completa sul quaderno le descrizioni e arricchiscile utilizzando opportunamente i dati sensoriali e le similitudini, e inserendo le tue impressioni.

Il nonno

È un nonno allegro. Lavora il legno con grande cura e abilità. È il più bravo falegname di tutte le montagne, sa suonare la fisarmonica e la zampogna e ha una gran voce che riempie la vallata. Il nonno è alto e magro, fiero, con i capelli completamente bianchi.

E. Vittorini, Conversazioni in Sicilia, Bompiani

La soffitta

La cavalla Dora

Dora era una bellissima cavalla: alta, enorme, slanciata, con riflessi di rame sul mantello. Aveva occhi rotondi e mobilissimi. Riusciva a muovere gli orecchi in tutte le direzioni. La guardavo: alzava e abbassava continuamente la testa e con le zampe anteriori ogni tanto raspava il terreno.

E. Vittorini, Conversazioni in Sicilia, Bompiani

La soffitta era lunga e profonda, piena di polvere. Era illuminata da due finestre a forma di oblò, e ospitava tutti i vecchi mobili della casa. Coperti di panni e lenzuola, se ne stavano rannicchiati ai lati del sottotetto come fantasmi in una sala da ballo, lasciando un grande spazio vuoto al centro su cui era stato adagiato un materasso, con lenzuola e asciugamani sopra.

IL TESTO DESCRITTIVO 60

LA DESCRIZIONE NELLA NARRAZIONE

Temporale nel bosco

1 Completa il testo inserendo le parti descrittive mancanti.

Poco distante dal paesino c’era un boschetto. Un giorno Nicola e i suoi compagni decisero di esplorarlo.

- Sbrighiamoci: ci saranno mille tesori da scoprire - esclamò sorridendo.

- Già, il tesoro dei pirati - ribatté Andrea con un sorrisetto; Matteo e Sandro sorrisero.

- Ci siamo quasi - disse Nicola indicando una fitta macchia di alberi.

Il boschetto

Mentre camminavano per un sentiero il cielo si era coperto di nuvole che non promettevano niente di buono.

All’improvviso incominciò a piovere.

La pioggia cadeva fitta e i tre amici trovarono rifugio in una grotta.

- Che brutto posto! - esclamarono rabbrividendo.

La grotta, infatti,

Fradici di pioggia e infreddoliti avanzarono di qualche passo per trovare un posticino comodo in cui riposarsi.

In quel momento scoprirono tre uomini: uno aveva tutto il viso ricoperto

IL TESTO DESCRITTIVO 61

del TESTO POETICO

È un testo che usa parole per ESPRIMERE EMOZIONI. CHE COS’È?

COME È SCRITTO

È scritto in VERSI LIBERI o IN RIMA.

FORMA

Le poesie sono scritte in VERSI, che possono essere raggruppati in STROFE.

Il poeta sceglie parole con attenzione e figure retoriche:

SIMILITUDINE: vengono paragonati due elementi con caratteristiche simili.

Es.: Il tuo sorriso brilla come una stella.

METAFORA: vengono associate due immagini senza la parola “come”.

Es.: Andrea è un leone.

PERSONIFICAZIONE: le cose o gli elementi della natura vengono descritti come se fossero persone.

Es.: I fiori danzavano con il sole.

62 è FACILE
LINGUAGGIO LA MAPPA

GIOCHI DI RIME

1 Leggi la filastrocca e sottolinea le parole in rima.

La parrucchiera

Andò un leone da una parrucchiera per farsi pettinare la criniera.

Lei disse: - Se ne vada, per favore: sono una parrucchiera per signore!

- Ma la leonessa non ha crinieraspiegò il leone a quella parrucchiera. Quella, che non aveva sale in zucca, disse: - Le metteremo una parrucca! Venne la leonessa Pocopelo e quella parrucchiera, con gran zelo, le sistemò sul capo un gran ciuffo.

- Mai visto un animale così buffo!strillò la Pocopelo, e tutta intera per rabbia si mangiò la parrucchiera.

• Da quanti versi è composta la filastrocca?

• La filastrocca è divisa in strofe? Sì No

2 Leggi e scrivi anche tu una breve filastrocca.

La leonessa

C’era una volta una leonessa vanitosa che indossò un vestito di pizzo rosa. Le amiche le dissero che era un fiore così le tornò subito il buon umore.

IL TESTO POETICO 63
.................................................................

LA SIMILITUDINE

1 Sottolinea le similitudini presenti nelle poesie e trascrivile nei riquadri.

La mia terra

è dorata

La mia terra è dorata somiglia alla fiamma il grano brucia e non si consuma.

La mia terra è dorata passano come lampi in mezzo alle spighe vespe e calabroni.

Mattino

È mattino pieno di tempesta nel cuore dell’estate.

Come bianchi fazzoletti d’addio viaggiano le nubi, il vento le scuote con le sue mani viaggianti.

P. Neruda, Poesie, Sansoni

2 Completa con le similitudini.

• Gli occhi → I tuoi occhi sono verdi e luminosi come smeraldi.

• Il pavimento →

• Le nuvole →

• La neve →

• La pioggia →

• Il prato →

IL TESTO POETICO 64

LA METAFORA

1 Sottolinea nelle poesie le metafore.

Gallerie

Nell’azzurro lo stormo di alcuni uccelli neri che strillano aleggiando e poi si posano sul pioppo irrigidito. Sul pioppo spoglio, serie cornacchie quiete e taciturne, gelide, nere note scritte sul pentagramma di febbraio.

• Le cornacchie sono

• I rami spogli sono

Capriccio

Nella rete della luna, ragno del cielo, s’impigliano le stelle svolazzanti.

2 Completa le metafore, come negli esempi.

• Il fiume → Sei un fiume in piena.

• Le stelle → Le stelle sono grappoli di luce.

• La fragola →

• Il passero →

• L’ape →

• L’arcobaleno →

IL TESTO POETICO 65

LA PERSONIFICAZIONE

1 Sottolinea le personificazioni presenti nelle poesie.

Notte

Come il giardino dorme stanco dentro la notte tacita e tranquilla! Fra il melo dai suoi fiori fatto bianco come dolce la luna d’oro brilla!

F.I. Tjutčev

Il nuvolone

Un nuvolone si è seduto in cielo, sembra che comandi le sue compagne, forse quando se ne andrà ritornerà la primavera.

M. Lodi

2 Ad ogni elemento associa un’azione umana.

• Il sole accarezza i fiori del prato.

• La luna danza con le stelle.

• Il fiore

• La rondine

• La farfalla

• La pioggia

IL TESTO POETICO 66

Legenda così così bene benissimo

Ho imparato a...

• scrivere un racconto:

» fantastico

» umoristico

» di avventura ...............................................................................................................

» di paura

• scrivere testi descrittivi con l’utilizzo dei dati sensoriali

• descrivere:

» persone

» animali ............................................................................................................................

» luoghi ...............................................................................................................................

• scrivere una descrizione oggettiva-soggettiva

• completare testi con le descrizioni ....................................................................

• analizzare testi poetici e a produrre figure retoriche .............................

A Hai avuto bisogno di aiuto durante lo svolgimento delle attività?

Solo un po’

Per nulla

A Hai bisogno di esercitarti ancora?

Sì perché

No

AUTOVALUTO 67
Mi

LA MAPPA

del TESTO INFORMATIVO

CHE COS’È?

LINGUAGGIO

STRUTTURA

ORDINE

LA MAPPA

Il TESTO INFORMATIVO ha lo scopo di DARE

INFORMAZIONI su argomenti di vario genere: storici, geografici, scientifici e di cultura generale.

Il LINGUAGGIO è CHIARO e PRECISO. Si utilizzano termini specifici dell’argomento affrontato.

TITOLO, SEQUENZE INFORMATIVE o paragrafi, IMMAGINI e DIDASCALIE, SCHEMI, TABELLE e tutto ciò che aiuta a comprendere.

Le informazioni possono essere esposte secondo l’ordine:

• CRONOLOGICO

• LOGICO

• LOGICO-CAUSALE

del TESTO REGOLATIVO

CHE COS’È?

LINGUAGGIO

STRUTTURA

È un testo che FORNISCE ISTRUZIONI per fare qualcosa, regole di un gioco e di comportamento in situazioni diverse.

È CHIARO e PRECISO rispetto all’argomento trattato.

I VERBI sono espressi all’INFINITO o all’IMPERATIVO.

È spesso scritto utilizzando un ELENCO puntato o numerato ed è accompagnato da IMMAGINI (illustrazioni, fotografie) che aiutano la comprensione.

68 è FACILE

Il Parco di Puez-Odle

Il Parco Naturale di Puez- Odle, nell’Alto Adige, è compreso tra il Passo delle Erbe, a nord, e il Passo Gardena a sud.

È abitato dai Ladini, i discendenti di quelle popolazioni che colonizzarono l’arco alpino all’inizio delle invasioni barbariche e che si ritirarono in valli inaccessibili ai normali viaggiatori.

Ai margini del parco si trovano le viles: piccoli villaggi, gruppi di case e fienili di legno, stretti l’uno all’altro, esposti al sole. Sono edificati “a contatto” per il bisogno di sicurezza e solidarietà e per un senso di risparmio del terreno poco coltivabile.

Nei boschi si trovano i pini cembri, l’abete rosso, i larici. Vasti tappeti di rododendro nano e di pino mugo si sono sviluppati sui prati di montagna e vicino alle malghe, dove fioriscono anche i crochi, le genziane, l’arnica, insieme a molte altre specie variopinte. Nelle aree ripide e riparate dal vento crescono le stelle alpine.

Nei prati aperti, sui fiori, si posano farfalle variopinte e vistosi coleotteri. Scoiattoli e piccoli roditori popolano i boschi. Nelle zone più impervie si possono vedere cervi e camosci. A grandi altezze volteggia l’aquila.

Provincia Autonoma di Bolzano, Alto Adige, Parchi naturali

1 Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati.

D ove si trova il Parco Naturale di Puez-Odle?

D a chi è abitato?

C osa sono le viles?

Q uali piante si trovano nei boschi?

E quali animali?

69 IL TESTO INFORMATIVO

Il merlo

1 Sottolinea nel testo con colori diversi le caratteristiche del merlo e poi scrivile in tabella.

Il maschio è nero, con un becco giallo- arancio; la femmina ha piumaggio bruno e becco grigio, i giovani tendono più al rossiccio.

Il merlo fruga con il becco nella terra per estrarre larve e lombrichi, di cui è ghiotto. Mangia però altrettanto volentieri frutti, insetti, lumache e chiocciole; d’inverno gradisce gli avanzi che l’uomo gli offre.

La femmina costruisce il nido: una specie di palla fatta con erba secca, ramoscelli, foglie, radici e muschio (talvolta cementati con fango) e lo colloca in genere su un albero a varia altezza dal suolo, oppure in un cespuglio o in un cumulo di legname. I piccoli restano nel nido per due settimane circa, lo lasciano che ancora non sanno volare; per questo spesso se ne trova qualcuno a terra, ben nascosto dalla vegetazione. I genitori li nutriranno per altre due settimane. I merli possono dare alla luce fino a 12 piccoli in un anno.

I gatti e le gazze però predano le uova e i piccoli appena nati, e quindi solo la metà di essi sopravvive. Animali delle città e dei parchi, Vallardi

IL MERLO

Aspetto Alimentazione Il nido I piccoli I predatori

IL TESTO INFORMATIVO 70

DALLA TABELLA AL TESTO INFORMATIVO

1 Osserva l’immagine e leggi le informazioni principali, poi scrivi il testo informativo.

nome volpe

classe mammiferi

famiglia canidi

durata di vita fino ai 10 anni

peso 3 - 4 kg

aspetto fisico

orecchie grandi e mobili, occhi con sottili pupille verticali, muso lungo e affusolato, il colore del pelo può variare: il più comune è il rosso, sul ventre tende al bianco.

Le zampe sono munite di unghie usate per scavare, arrampicarsi e tenere il cibo habitat insetti, uccelli, uova, lombrichi, carogne e rifiuti domestici

riproduzione

La volpe

una volta all’anno la femmina partorisce da 3 a 8 volpacchiotti

La volpe è un animale che appartiene alla classe

71 IL TESTO INFORMATIVO

SCRIVERE UN TESTO REGOLATIVO

Dolci spiedini arcobaleno

1 Osserva l’immagine e scrivi la ricetta.

Occorrente

Procedimento

Una merenda gustosa

1 Illustra con un disegno la tua merenda gustosa, poi scrivi l’occorrente e le azioni da compiere.

Occorrente

Procedimento

IL TESTO REGOLATIVO 72

SCRIVERE UN TESTO REGOLATIVO

Un gioco divertente

1 Utilizzando la seguente traccia, immagina di spiegare un gioco che fai spesso a un amico che non lo conosce.

• Il gioco si chiama:

• Numero dei partecipanti:

• Dove si può giocare:

• Che cosa serve:

• Quali regole bisogna rispettare:

2 Utilizzando la traccia scrivi sul quaderno alcuni giochi che conosci, poi spiegali a voce ai tuoi compagni di classe.

73 IL TESTO REGOLATIVO

del TESTO ARGOMENTATIVO

CHE COS’È?

Nel TESTO ARGOMENTATIVO l’autore presenta la propria OPINIONE su un determinato argomento. Scopo del testo è quello di CONVINCERE GLI ALTRI della validità della propria opinione.

STRUTTURA

• L’autore espone un TEMA o un PROBLEMA, cioè l’argomento di cui si parla.

• Dichiara ciò che pensa del problema, cioè la TESI.

• L’autore sostiene la sua tesi con delle

ARGOMENTAZIONI, ossia ragionamenti, fatti per dimostrare la validità della tesi.

• Spesso alla tesi si oppone l’ANTITESI, cioè l’opinione contraria alla tesi.

CONCLUSIONE

L’autore conclude il ragionamento riaffermando la tesi.

Per non dimenticare!

Quando si scrive un testo argomentativo è necessario sostenere la propria opinione con argomenti motivati , efficaci e adeguati .

74 è FACILE
LA MAPPA

A che serve la paura?

- Non puoi non avere paura di niente. - Forse, quando eri piccolo, ti sarà capitato di sentirti dire questa frase dalla mamma o dal papà.

I bambini piccoli, infatti, spesso non sanno a quali conseguenze portino certi comportamenti: ad esempio, avvicinare la mano al fuoco, oppure lanciarsi a gattoni giù dalle scale...

Un po’ di paura, in certi casi, può essere molto utile. Per capire, ad esempio, di ridurre la velocità della bici quando la lanci per il pendio, o di non esagerare quando decidi di dimostrare ai tuoi compagni che sei coraggioso...

Perché chi non ha paura di nulla, non riconosce il pericolo e corre seri guai.

Ricordati che non bisogna vergognarsi di provare paura, perché tutti, prima o poi, per un motivo o per l’altro, la provano o l’hanno provata; parlare delle proprie paure, raccontarle a qualcuno, fa stare molto meglio. Inoltre l’aiuto di qualcuno, della mamma o del papà, di un fratello o sorella, della maestra, di un compagno… può spesso aiutare a risolvere il problema.

G. Quarenghi e T. Colombo, Dimmi se ti fa paura, Giunti Editore

1 Rispondi alle domande.

• Qual è lo scopo del testo?

• Quale argomento viene affrontato?

• Quale tesi (opinione) viene sostenuta nel testo?

• Con quali argomenti?

• Quali sono le conclusioni?

IL TESTO ARGOMENTATIVO 75

Viva la televisione

Non capisco proprio perché a tanti miei compagni piaccia correre, sudare, prendersi calci e insulti correndo dietro a un pallone. E quando uno segna un goal che sarà mai? Una palla infilata tra due pali! Non c’è avventura, non c’è fantasia.

Seduto comodo sul divano io assisto a scontri fra creature portentose, vedo paesaggi eccezionali, posso andare nel passato, esplorare il presente, osservare il futuro.

E quando uno spettacolo mi annoia, clic, pigio un tasto e cambio lo spettacolo, clic e cambia la situazione. Non mi vengono i lividi, non mi sporco, non mi viene il fiatone, non sudo e non mi viene il mal di gola.

N. Fattori

1 Completa scrivendo le argomentazioni che l’autore del brano espone per sostenere la sua tesi.

Tesi: È molto più divertente guardare la tivù che giocare a calcio.

Qual è, invece, la tua opinione?

IL TESTO ARGOMENTATIVO 76

SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO

Opinioni a confronto

Le parti fondamentali del testo argomentativo sono:

• problema da affrontare;

• tesi (opinione);

• argomentazioni o prove a favore della tesi;

• conclusione .

1 Completa il testo, ripeti a voce e confronta la tua opinione con quella dei tuoi compagni di classe.

› PRESENTAZIONE del problema: Animali in casa: sì o no?

› Tesi:

› Argomentazioni o prove:

› Conclusione:

› PRESENTAZIONE del problema: Nello sport è più importante vincere o partecipare?

› Tesi:

› Argomentazioni o prove:

› Conclusione:

IL TESTO ARGOMENTATIVO 77

Per riassumere un testo

Ricorda che per riassumere un testo è necessario:

dividere il testo in sequenze e scrivere per ognuna di esse le informazioni principali;

dare un titoletto a ogni sequenza;

trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti;

utilizzare la terza persona;

unire le frasi utilizzando i connettivi adatti;

rileggere il testo e controllare che sia chiaro, coerente e completo.

78

LE SEQUENZE DI UN TESTO

Ricorda!

Le sequenze sono le parti del testo. Si passa da una sequenza all’altra quando:

• interviene un nuovo personaggio;

• cambiano il tempo e il luogo della vicenda;

• succede un fatto nuovo.

1 Dividi il testo in quattro sequenze segnandole a lato della pagina.

Il mostro di Loch Ness

Era un martedì pomeriggio quando la campanella suonò e gli studenti si riversarono in strada.

Jane e Susy, al primo bivio, svoltarono verso il lago Ness e presero a camminare lungo un sentiero che si snodava tra rovi e cespugli spinosi. Attraversarono un boschetto al di là del quale si apriva il lago. La spiaggetta che lo delimitava era fangosa. Susy e Jane affondarono le scarpe nella melma grigiastra.

Il cielo color antracite incuteva paura. Le ragazze camminarono fino a una rupe che si specchiava sulla superficie del lago. Il lago era tranquillo. L’acqua era lievemente increspata dalla brezza serale.

D’un tratto qualcosa parve agitarsi. Un’ombra si levò dal lago, che era nero come la pece. Poi, nel mezzo, si formò una gigantesca bolla i cui zampilli salivano al cielo. Un ruggito terrificante seguì a quella visione e due occhi rosso vivo illuminarono la superficie del lago Ness.

Poi apparve un corpo spaventoso, simile a un dinosauro fornito di tentacoli: un mostro gigantesco, metà rettile e metà piovra. Susy e Jane erano pietrificate.

Furono ritrovate verso sera in quello stesso punto, sane e salve, ma non ricordavano più niente di quel pomeriggio sulle rive del lago Ness.

D. Rotta, Il mostro di Loch Ness, Nicola Milano Editore

79 SCRIVERE UN RIASSUNTO

I TITOLI DELLE SEQUENZE

1 Leggi il testo e scrivi un titoletto per ogni sequenza.

La vasca da bagno

Una volta a scuola, durante la ricreazione, Luigino chiese ad Agenore se sapeva costruire le barchette con i fogli di carta. L’amico gli rispose che non aveva la più pallida idea di come si facessero e, allora, con pazienza Luigino glielo insegnò.

Tutti e due si misero all’opera e nel giro di poco tempo erano pronte ben dieci barchette.

Il pomeriggio seguente Luigino si presentò a casa di Agenore e gli chiese di mostrargli la vasca da bagno. Agenore lo guardò, si pulì gli occhiali, ci pensò un attimo, poi lo invitò a seguirlo. Nel bagno c’era una grande vasca ad idromassaggio. Avrebbero potuto giocarci alla flotta con le barchette di carta. Sai che spasso!

Il giorno dopo ancora, Luigino tornò a casa dell’amico, portando con sé le barchette di carta. Agenore prese le sue e il gioco iniziò. Si divertirono moltissimo. Luigino faceva le onde con le braccia e accendeva l’idromassaggio. Agenore faceva il capitano e spingeva le barche tra le bolle dell’idromassaggio, come in un mare in tempesta.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 80

All’improvviso arrivò la mamma di Agenore. Quando vide il bagno, mica le piacque!

L’idromassaggio era acceso, c’era acqua dappertutto e sul pavimento c’era come il fango. Diventò tutta rossa, strabuzzò gli occhi e corse a telefonare alla mamma di Luigino per chiederle di venirlo a prendere subito.

J. J. Sempè e R. Goscinny

2 Sottolinea e scrivi una frase significativa per ogni sequenza.

1a SEQUENZA

2a SEQUENZA

3a SEQUENZA

4 a SEQUENZA

3 Scrivi il riassunto collegando le frasi con i connettivi adatti.

81 SCRIVERE UN RIASSUNTO

DAL DISCORSO DIRETTO AL DISCORSO INDIRETTO

Ricorda!

Per trasformare il discorso diretto in discorso indiretto ricorda di:

• eliminare i segni di punteggiatura;

• collegare le frasi con le parole che, di, se;

• modificare il tempo dei verbi.

La piccola cuoca

1 Scrivi per ogni sequenza una frase significativa. Ricorda di trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti.

Pioveva ancora quando Luisa uscì da scuola, ma la cosa non le dispiaceva. Oggi Luisa e la mamma avrebbero fatto la torta.

«È bello stare in casa a cucinare quando fuori piove» pensò la bambina e, stringendosi nel suo impermeabile, si avviò allegramente verso casa.

Quando arrivò e vide la mamma distesa sul divano, con gli occhi lucidi e pronta a starnutire, l’allegria passò. - Hai di nuovo la febbre da fieno, vero?

- Temo di sì - disse la mamma, trattenendo uno starnuto. - Mi spiace, ma non possiamo fare la torta questa volta. Tu però puoi scendere in pasticceria e comprarne una, quella che preferisci. Sarà buona anche quella, non ti pare?

- Sì, certo - disse Luisa assai poco convinta.

Quando Luisa vide la mamma distesa sul divano, le chiese se avesse la febbre da fieno.

La mamma le rispose di sì e aggiunse di non poter fare la torta; così la invitò a comprarne una in pasticceria. La bambina acconsentì ma poco convinta.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 82

La mamma stava per ringraziare, ma dovette invece starnutire fragorosamente, così fragorosamente che ella e Luisa scoppiarono a ridere. E, mentre ridevano, Luisa ebbe un’idea: - Mamma, - disse - io ti aiuto sempre quando fai la torta e ormai ho imparato come si fa. Non potrei provare a farla io, questa volta?

La mamma pensò e starnutì, poi disse: - Penso di sì, purché tu faccia molta attenzione con il forno.

Luisa fece molta attenzione. Fece attenzione a versare i vari ingredienti, a dosarli, a miscelarli. Fece attenzione a porre la torta nel forno, usando lo speciale guanto della mamma.

Poiché Luisa aveva fatto la torta esattamente come la faceva la mamma, la torta uscì dal forno perfettamente uguale a quella della mamma.

- È deliziosa, Luisa! - esclamò la mamma quando assaggiò la torta piccola che Luisa aveva fatto come campione da provare subito.

- Sì, davvero - disse Luisa, correndo in cucina a pulire e mettere in ordine. - Sai, mamma, - gridòora che so cucinare, puoi avere il raffreddore da fieno tutte le volte che vuoi.

K. Jackson, 365 Storie, Mondadori

83 SCRIVERE UN RIASSUNTO
2 Organizza le frasi una dopo l’altra e scrivi il riassunto sul quaderno.

DALLA PRIMA ALLA TERZA PERSONA

1 Sottolinea le informazioni principali presenti in ogni sequenza.

La malattia di Nicola

Ieri mi sentivo proprio bene, tanto che ho mangiato una montagna di pasticcini, patatine fritte e gelati, e stanotte, va a capire perché, mi sono sentito male.

Il dottore ha detto alla mamma: - Lo tenga a dieta e lo faccia stare a letto.

La mamma mi ha detto: - Hai sentito cosa ha detto il dottore? Promettimi di essere bravo. - Io le ho detto che poteva stare tranquilla.

Ho preso un libro e ho cominciato a leggere: un lupo cattivo vuole divorare un orsetto ma non ci riesce perché un cacciatore lo uccide; l’orsetto non se ne accorge perché è occupato a mangiare il miele.

Tutto questo mangiare mi faceva venire fame.

Ho pensato di chiamare la mamma ma lei mi aveva detto di non disturbarla e non volevo farla arrabbiare, allora mi sono alzato e sono andato a vedere se c’era qualcosa nel frigorifero.

Mi sono preso una coscia di pollo, una bella fetta di dolce con la panna, una bottiglia di latte e cercavo di reggere tutto in mano.

- Nicola! - ha gridato qualcuno dietro di me.

Mi ha preso un accidente e ho lasciato cadere tutto per terra. Era la mamma, che era entrata in cucina e non si aspettava di trovarmi lì.

Sembrava proprio furibonda e io, per prudenza, mi sono messo a piangere. Allora lei non ha detto niente e mi ha spedito a letto di corsa.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 84

Però mi stufavo a starmene senza far niente e allora ho deciso di disegnare un po’. Sono andato nello studio di papà. Ho preferito non prendere quei bei fogli di carta bianca col nome di papà scritto in alto, perché sapevo che mi avrebbe sgridato. Ho scelto dei fogli con delle cose scritte da una parte, che sicuramente non servivano più.

Sono tornato in camera mia.

R. Goscinny e J.J. Sempé

2 Scrivi il titoletto di ogni sequenza.

1a SEQUENZA

2a SEQUENZA

3a SEQUENZA

4 a SEQUENZA

5a SEQUENZA

6 a SEQUENZA

3 Ora riassumi il contenuto di ogni sequenza aiutandoti con i titoletti e le informazioni che hai sottolineato in ognuna di esse. Ricorda di usare la terza persona e i connettivi adatti per collegare le frasi.

85 SCRIVERE UN RIASSUNTO

RIASSUMERE SOTTOLINEANDO

1 Leggi con attenzione il testo, comprendi il contenuto e cerca sul dizionario le parole che non conosci. Poi sottolinea le informazioni più importanti.

Un regalo per la mamma

Franz e la mamma guardavano una fotografia della bisnonna.

La bisnonna indossava un vestito lungo, bianco, e portava un cappello, a tese larghe, con i nastri, la veletta, molte rose, lunghe piume e con una fascia larga come una sciarpa, che ondeggiava al vento.

La mamma sospirò e disse: - È un peccato che non si trovino più dei cappelli così. Quella frase fu decisiva per il regalo che Franz pensò di farle.

Il giorno dopo, Franz andò nel ripostiglio per cercare l’enorme cappello di paglia che la mamma metteva d’estate; era tutto sfilacciato e pieno di buchi.

Di nascosto, Franz portò il cappello in camera sua.

Per due giorni di fila raccolse cose per preparare il cappello da regalare alla mamma.

Trovò roselline di carta azzurra, rosse e bianche; nastri di seta; il pizzo di una sottoveste; avanzi di tulle e una sciarpa di seta scozzese. E poi una bellissima barba finta, qualche penna di fagiano, un mucchio di nastri per capelli e un mazzolino di fiori di plastica.

Franz lavorò per tre pomeriggi filati. Consumò quattro tubetti di colla e due rotoli di nastro adesivo. E, mentre cuciva il cappello, si punse le dita almeno cento volte.

Finalmente il cappello era pronto. Aveva fatto proprio un bel lavoro! Non si vedeva neanche un centimetro del vecchio cappello di paglia.

La parte anteriore dell’ala era coperta di roselline di carta. E poi scendevano i pezzetti di tulle, i nastri e il pizzo della sottoveste.

La parte superiore era adornata dai fiori di plastica e dalla barba posticcia.

Sul dietro, Franz aveva messo le penne di fagiano e i nastri.

Franz prese il cappello ed entrò nella camera da letto. Papà e mamma stavano dormendo.

- Ehi, guarda il mio regalo! È un cappello! - disse Franz.

- Vieni! Alzati! Provatelo!- gridò Franz.

La mamma scese dal letto.

Franz le mise il cappello.

La mamma si guardava allo specchio. Non diceva una parola.

Franz pensò: “È rimasta senza parole per la gioia!”.

C. Nöstlinger, Storie del piccolo Franz, Piemme

SCRIVERE UN RIASSUNTO 86

2 Utilizza le informazioni sottolineate per scrivere un breve riassunto. Ricorda di trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti e di unire le frasi con i connettivi adatti.

87 SCRIVERE UN RIASSUNTO

RIASSUMERE UN TESTO INFORMATIVO

Ricorda!

Per ricavare informazioni dal testo devi:

• capire l’argomento generale di cui si parla;

• dividere il testo in sequenze informative;

• individuare le informazioni più importanti di ogni sequenza.

Gli Egizi

1 Dividi il testo in tre sequenze informative e scrivi una frase riassuntiva per ognuna di esse.

Riscrivi le frasi sul quaderno legandole con i connettivi giusti. Otterrai il riassunto del testo.

Gli Egizi consideravano i bambini un grande dono e li accudivano con affetto: questo comportamento era proprio di tutte le classi sociali, ricche o povere che fossero.

Nelle famiglie più povere non c’era neppure la preoccupazione per il cibo e l’abbigliamento, dato che i bambini giravano nudi, grazie al clima caldo, e potevano mangiare pane e frutta in abbondanza. Anche in condizioni di estrema povertà, del resto, avrebbero potuto nutrirsi di radici di papiro bollite. Probabilmente molti bambini vivevano, oltre che con i genitori, anche con i nonni, perché nell’antico Egitto gli anziani erano molto rispettati. Le madri badavano ai figli finché questi non fossero stati abbastanza grandi per giocare con gli altri ragazzi.

Le madri ricche si facevano aiutare dalle domestiche, mentre quelle che lavoravano portavano i bambini con loro nei campi, al mercato o in qualunque altro luogo. Purtroppo, se i genitori erano schiavi, lo erano automaticamente anche i figli, che potevano quindi essere scambiati o venduti. Se però avevano la fortuna di trovare un padrone buono, potevano sperare che, lavorando bene per lui, sarebbero stati ricompensati con la libertà.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 88

Legenda così così bene benissimo

Ho imparato a...

• scrivere testi:

» informativi

» regolativi ......................................................................................................................

» argomentativi .............................................................................................................

• riassumere un testo:

» dividendo il testo in sequenze ...........................................................................

» scrivendo i titoli delle sequenze

» trasformando il discorso diretto in indiretto

» utilizzando la terza persona ..............................................................................

» sottolineando le informazioni importanti

A Hai avuto bisogno di aiuto durante lo svolgimento delle attività?

Solo un po’

Per nulla

A Hai bisogno di esercitarti ancora?

Sì perché

No

Mi AUTOVALUTO 89

c VERSO L’INVALSI Prova A

5

Un incontro inaspettato

Camminai su un altopiano di dune sabbiose e friabile roccia rossa, spaccato da gole difficili da attraversare.

Salivo sempre più in alto, e guardando la pianura sottostante vidi la terra

“a puntini”. I puntini bianchi Spinifex (un’erba con foglie appuntite e baccelli spinosi), quelli azzurrognoli eucalipti e quelli verde- limone un’altra specie di erba a ciuffo.

10

15

Mi inerpicai su per una scarpata sassosa e sbucai su una cresta di roccia. Più in là c’era un tavolato con alcuni alberi senza foglie. Avevano cortecce grigie e rugose e fiorellini scarlatti che cadevano a terra come gocce di sangue. Mi sedetti, esausto, sotto l’ombra di uno degli alberi. Faceva un caldo infernale. Ero appoggiato al tronco dell’albero con una gamba che penzolava nel letto del fiume, e bevevo avidamente dalla borraccia. Salire ancora sarebbe stata una pazzia: dovevo tornare sui miei passi. Il sudore mi colava sulle palpebre e faceva sembrare tutto sfocato e deformato. Mi rimisi faticosamente in piedi e mi arrampicai fino alla cresta. Pensavo di trovare una discesa più facile, che mi evitasse di attraversare le gole. La via facile si rivelò uno scivolo di roccia, ma arrivai in fondo tutto intero e mi incamminai verso casa seguendo il letto di un torrente.

20

25

Nel torrente c’era un rigagnolo e sulle sponde crescevano dei cespugli. Mi buttai un po’ d’acqua in faccia e proseguii. Avevo alzato la gamba destra per fare un passo. Quello che non avevo ancora visto era la testa del serpente che si rizzava dietro un cespuglio, pronto a scattare. Mossi la gamba al contrario e pian piano indietreggiai… uno… due… uno… due. Anche il serpente batté in ritirata, e sparì in un buco.

“Però, come sono calmo” mi dissi, finché sentii arrivare la nausea.

B. Chatwin, Le vie dei canti, Adelphi

A1 Che titolo potresti dare al racconto?

A. Un bambino fifone

B. Una passeggiata faticosa

C. Il serpente

D. Una bellissima passeggiata

A2 Che cosa sono le dune? (riga 1)

A. Alte colline

B. Collinette di sabbia

C. Pianure assolate

D. Montagnette di roccia

90

A3 Perché il protagonista vede la terra “a puntini” (riga 4)?

A. Perché non vedeva bene da lontano, in quanto era salito troppo in alto

B. Perché la pianura era piena di piante con diverse colorazioni

C. Perché c’erano baccelli spinosi

D. Perché c’erano rocce a punta

A4 Collega i colori nel modo corretto.

a. verde

1. erba con foglie appuntite

b. bianco 2. fiorellini

c. scarlatto 3. eucalipto

d. azzurro 4. erba a ciuffo V F

A5 I ndica se è vero o falso.

a. Il sudore gli faceva sembrare tutto deformato

b. Camminò nel torrente secco

c. Si arrampicò sulla cresta

d. Si rimise in piedi agilmente

e. Trovò uno scivolo di roccia

f. Si incamminò verso casa seguendo il letto di un torrente

A6 Che cosa fa il protagonista quando vede il serpente?

A. Si ferma

B. Alza la gamba destra per fare un passo

C. Indietreggia

D. Prosegue in avanti lentamente

A7 Che cosa significa “battere in ritirata”?

A. Percuotere il terreno

B. Spaventarsi

C. Scappare

D. Combattere

A8 Per quale motivo il protagonista del racconto dice “Però, come sono calmo”? (riga 25)

A. Perché non si è spaventato alla vista del serpente

B. Perché il serpente è sparito in un buco

C. Perché si meraviglia di non essersi spaventato

D. Perché è coraggioso

c VERSO L’INVALSI Prova A
91 91

c VERSO L’INVALSI Prova A

A9 “Camminai su un altopiano di dune sabbiose e friabile roccia rossa”. Qu al è il soggetto?

A. Altopiano

B. Dune

C. È sottinteso

D. Roccia

A10 “ Però, come sono calmo”. Quanti nomi puoi contare in questa frase?

A. Uno

B. Nessuno

C. Quattro

D. Due

A11 L a parola “altopiano” è:

A. un nome derivato

B. un nome primitivo

C. un nome composto

D. un nome alterato

A12 “ Mi rimisi faticosamente in piedi e mi arrampicai fino alla cresta. Pensavo di trovare una discesa più facile, che mi evitasse di attraversare le gole”. I ndividua e cerchia i verbi e analizzali in tabella.

VERBO CONIUGAZIONE MODO TEMPO PERSONA

92

5 10

15

Una grande casa

Tutti gli uomini hanno bisogno di una casa nella quale soddisfare i bisogni vitali come mangiare, dormire, riposarsi, ripararsi, ritrovarsi con la propria famiglia. La casa è un bene necessario. È per questo che in ogni parte del mondo gli uomini costruiscono case, diverse per forma, grandezza, a seconda del luogo, dei bisogni e delle possibilità di ciascuno: case a più piani, case di legno, capanne, tende… A queste case gli uomini dedicano molte cure. Ma c’è un’altra casa, grandissima, che accoglie tutte le case del mondo. Questa casa è la Terra.

Certo, tu dirai che non si può chiamarla “casa”: non ha pareti, tetto, porte, mobili. Da questo punto di vista hai ragione. Immagina, però, per un attimo di essere un astronauta. Da lassù, come i veri astronauti, vedresti la Terra dal di fuori e ti sembrerebbe una casa, una casa diversa, con il suo arredamento fatto di mari, oceani, di isole e continenti, pianure e montagne, fiumi e laghi, con le pareti fatte di una “bolla” d’aria, detta “atmosfera”.

In questa grande casa, come gli astronauti, desidereresti tornare per essere ancora insieme agli altri uomini, proprio come ogni giorno desideri tornare nella tua abitazione per essere insieme ai tuoi cari.

20

Ricorda: ogni uomo è un “inquilino” di questa grande casa. Di questa casa ognuno deve prendersi cura, perché fuori della Terra, per quanto ne sappiamo fino ad oggi, ogni uomo morirebbe.

Dunque bisogna rispettarla e avere cura di tutto quello che essa contiene, esseri viventi e non viventi: la vita della Terra dipende da ciascuno di noi e la nostra vita dipende dalla Terra.

Uomo Natura Civiltà, La Scuola

c VERSO L’INVALSI Prova B
93

c VERSO L’INVALSI Prova B

B1 Perché gli uomini hanno bisogno di una casa?

A. Per soddisfare i loro bisogni vitali

B. Per mostrare il loro potere

C. Per distinguersi dagli altri esseri viventi

D. Perché vogliono prendersi cura di qualcosa

B2 I ndica con una X quali sono i bisogni che rendono la casa un bene necessario.

sì no

a. mangiare

b. guardare la tv

c. dormire

d. ripararsi

e. giocare

f. ritrovarsi con la famiglia

g. curare le piante

B3 Qu al è la casa più grande di tutti?

A. Una villa

B. Una tenuta in campagna

C. Il nostro pianeta

D. Un grattacielo

B4 S e tu fossi un astronauta, come ti apparirebbe la Terra vista dallo spazio?

A. Come una grande casa protetta da una bolla

B. Come un formicaio

C. Come un immenso giardino

D. Come una sfera senza mobili

B5 Che cos’è la bolla che protegge la Terra?

A. Uno scudo spaziale

B. L’atmosfera

C. L’insieme delle acque del pianeta

D. Una protezione dalle invasioni aliene

B6 Chi è un inquilino?

A. Chi abita una casa che ha preso in affitto

B. Chi abita una casa di proprietà

C. Chi cambia casa continuamente

D. Chi inquina il pianeta

B7 Perché bisogna rispettare la Terra?

A. Perché è la casa di tutti gli esseri viventi

B. Perché è bella

C. Perché è antica

D. Perché la bolla sta per scoppiare

B8 Qu anti verbi ci sono nella frase “Tutti gli uomini hanno bisogno di una casa nella quale soddisfare i bisogni vitali come mangiare, dormire, riposarsi, ripararsi, ritrovarsi con la propria famiglia” (righe 1-3)?

A. 6

B. 8

C. 7

D. 10

94

B9 Qu anti aggettivi qualificativi ci sono nella frase “A queste case gli uomini dedicano molte cure” (riga 6)?

A. Nessuno

B. 1

C. 2

D. 3

B10 Che cos’ha in comune la parola “astronauta” con “apriscatole” e “battipanni”?

A. Sono tre nomi astratti

B. Sono tre nomi collettivi

C. Sono tre nomi derivati

D. Sono tre nomi composti

B11 Analizza a mente la frase, poi completa la tabella.

“ Immagina per un attimo di essere un astronauta. Da lassù, come i veri astronauti, vedresti la Terra dal di fuori e ti sembrerebbe una casa, una casa diversa” (righe 11-13)

articolo nome aggettivo verbo pronome congiunzione avverbio

B12 Qu al è il soggetto nella frase “In questa grande casa, come gli astronauti, desidereresti tornare”?

A. Gli astronauti

B. È sottinteso (tu)

C. Casa

D. Tornare

c VERSO L’INVALSI Prova
B
95

c VERSO L’INVALSI Prova B

B13 Qu al è il predicato nella frase “fuori della Terra ogni uomo morirebbe”?

A. Morirebbe

B. Fuori

C. Ogni uomo

D. Della Terra

B14 Qu al è l’espansione diretta nella frase “in ogni parte del mondo gli uomini costruiscono case” (righe 3-4)?

A. In ogni parte

B. Del mondo

C. Gli uomini

D. Case

B15 L a frase “In ogni parte del mondo gli uomini costruiscono case” (righe 3-4) è composta, nell’ordine, da un complemento di stato in luogo, un complemento di specificazione, un soggetto, un predicato verbale e un complemento oggetto.

I ndica quali tra le seguenti frasi hanno la stessa struttura logica (possono essere più di una).

a. Nel giardino della scuola gli alunni hanno piantato un albero.

b. In giro per le strade si vedono addobbi di Natale.

c. A casa di Mario i suoi amici si incontrano spesso.

d. Nel libro di inglese la maestra ha trovato alcuni errori.

e. Sul tavolo del soggior no la mamma ha posato un centrotavola.

f. Nella nostra squadra di calcio ci sono tre nuovi giocatori.

g. Nell’aria si sente il profumo della primavera.

96

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