Onda Blu 3 - Italiano - Narrativa

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Rosa Dattolico

PIRATI PER UN GIORNO


Dove stanno le storie? Le storie stanno nelle parole cestini di fresche risate colorate, gioiose, ricercate. Le storie stanno nelle parole gioielli preziosi delle fate. Sogni di bambini, avventure, pirati. Le storie stanno in fondo al cuore ce ne sono tante per chi ne vuole. Rosa Dattolico

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Collana di narrativa per ragazzi diretta da Rosa Dattolico

Pirati per un giorno Illustrazioni: Giovanni Bellezza Colorazioni: Francesca Ferrera Responsabile editoriale: Roberto Capobianco Ideazione grafica, impaginazione e redazione: Michele Digregorio Prestampa e stampa: Arti Grafiche Italo Cernia © 2013 Ardea Editrice web s.r.l. • www.ardeaeditrice.it Via Capri, 67 • 80026 Casoria (Napoli) Tel. +39 081 7599674 • Fax. +39 081 2509571 E–mail: ardeaeditrice@tin.it Tutti i diritti sono riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della casa editrice Ardea web. Ristampa

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Capitolo primo Quando Silvia si svegliò, si guardò intorno confusa, ma quando scoprì la sua bambola e il suo coniglietto sulla coperta, il suo cuore riprese a battere regolarmente. Accanto a lei sentì un fruscío, suo fratello Luigi si era appena svegliato ed era corso in bagno a fare pipì. – C’è nessuno di là? – chiese un po’ spaventata, sentendo strani rumori. – Non c’è nessuno e non ho fatto neppure la pipì. – Strano davvero! – esclamò Silvia. – Strano lo dico io, perché non vi ho trovato il water. – E allora? – Rischio di farmela addosso. – Accidenti, qui si muove tutto, mi sembra di stare su una nave – esclamò Silvia preoccupata. 4 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 4

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– Anch’io, sorellina, ho avuto la stessa sensazione. Ho anche lo stomaco in subbuglio. – Forse hai fatto un brutto sogno e sei ancora agitato – gli disse Silvia, per rassicurarlo. – Ora che ci penso, ho sognato un mostro molto strano che si divertiva a mangiare le mie magliette a righe bianche e blu, quelle che mi ha comprato la mamma l’altro ieri, masticandole mi diceva che erano più sapo-

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rite, rispetto alle altre, per via delle righe. – Io, invece, ho sognato uno strano pirata con un solo dente in bocca che fumava un sigaro lunghissimo e dividendolo, me ne offriva metà. «Fammi compagnia» mi diceva, cacciando di bocca nuvole di fumo. – Il mio mostro si chiamava Isidoro. Era grande e grosso, come lo zio Gennaro, e peloso come lui. Aveva le stesse gambotte e gli stessi polpacci. Isidoro, però, non aveva gli occhi storti e non portava nemmeno gli occhiali spessi come quelli del mio compagno di banco. – Il mio pirata si chiamava Profumino e viveva su una grande nave con la mamma, il papà e i nonni. La sua nave era molto strana, perché aveva la forma di un grosso pesce con tanto di vele, e c’erano il soggiorno, la camera da letto, la stanza da bagno con la vasca e la doccia e persino la piscina. Profumino era contento, perché ogni giorno poteva farsi il bagno, la doccia e una nuotata nella sua piscina – precisò Silvia. 6 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 6

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– Beato lui! – ribatté Luigi, ritornando nel bagno. Dopo un po’, Luigi, rivolgendosi a Silvia, disse: – Questa volta l’ho fatta, ma addosso. Accidenti, però, qui si muove tutto! – ripeté spaventato. – Credo che tu abbia ragione – disse Silvia, stringendo il suo coniglietto di peluche. – Ho la sensazione di navigare tra le onde.

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– Dalla finestra si vede il mare – esclamò con stupore Luigi, raggiungendola – e di là in cucina non c’è la mamma, ma uno strano signore con una cicatrice che gli attraversa la guancia per metà. Mi ha detto che si chiama Pescefritto. Ha in testa uno strano cappello simile a quello che portano i cuochi e vuole che gli affetti le cipolle e una montagna di patate – precisò Luigi. – E tu che hai risposto? – Gli ho detto chiaro e tondo di no e lui mi ha lanciato uno sguardo torvo e poi ha sciabolato l’aria con un coltellaccio simile ad una spada. – Forse abbiamo la febbre. La colpa è della mamma che ci ha fatto mangiare il minestrone. Quante volte le ho detto che ci rimane sullo stomaco, ma lei fa orecchio da mercante e ce lo fa ingoiare a mo’di sciroppo, così poi succedono cose strane – esclamò Silvia. – Scommetto che ti sei inventato tutto – continuò – e che Pescefritto non esiste affatto, così come ti sei inventato la sto8 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 8

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ria del mostro Isidoro. – Isidoro me lo sono inventato, ma Pescefritto, cara sorellina, esiste davvero. É di là in cucina che prepara la zuppa per tutto l’equipaggio. Tu, invece, ti sei inventata la storia del pirata Profumino, che secondo me, non profumerà affatto perché si laverà a malapena a Natale, per andare in chiesa a vedere Gesù Bambino nella capanna – sbraitò Luigi, ficcandosi l’indice in una narice. – Io Profumino l’ho sognato veramente e profumava di bagnoschiuma a differenza di certi tipi come te, che per calarsi nella vasca inventano mille scuse – ribatté Silvia, facendogli la linguaccia.

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Capitolo secondo Silvia scosse il capo: – Sono confusa, dobbiamo capire che cosa ci sta succedendo – disse, trattenendo le lacrime. – Io sono stufo di sentire le tue storie assurde – ribattè Luigi, sbuffando. Silvia si alzò, andò in cucina e lì trovò il cuoco Pescefritto che versava nel pentolone un grosso granchio poco intenzionato a farsi cucinare. La bambina sgranò gli occhi spaventata. – Voglio la mia mamma! – strillò. – Anch’io voglio la mia che, purtroppo, è a casa ad accudire il mio babbo. – Voglio il babbo! – strillò Silvia, singhiozzando. – Anch’io voglio il mio che, purtroppo, è a casa a farsi accudire dalla mamma. Silvia tirò su col naso e rimase in silenzio. 10 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 10

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“Almeno c’è Luigi e poi ho il mio coniglietto e la mia bambola” si ripeté sottovoce per consolarsi. Si era sbagliata, perché c’era solo Luigi che l’attendeva con le lacrime agli occhi. – E ora ti sei convinta, cara sorellina? Silvia fece cenno di sì con la testa. – Dobbiamo capire che cosa ci sta succedendo – ripeteva e, mentre riflettevano, la fi11 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 11

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nestra si aprì: la loro cameretta fu sollevata da un’onda gigantesca che li trascinò in alto mare. – Ripescateli! – strillò un omone, che si era affacciato dalla nave. Due marinai lanciarono in mare una grande rete, più adeguata a catturare i pesci, che li tirò su. – Guarda abbiamo pescato un pesce-bambino – dissero i marinai, sganasciandosi dal ridere.

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– Abbiamo pescato anche un pesce-bambina – aggiunsero subito dopo, piegandosi in due dalle risate. Intanto, Luigi e Silvia, inzuppati di acqua salata e di lacrime, si guardavano intorno smarriti. – Vogliamo tornare a casa! – esclamò Luigi. – Volevate vivere una vacanza speciale ed essere pirati per un giorno. Avevate detto così ai vostri compagni di scuola ed eccovi accontentati. – L’avevamo detto per finta – disse Silvia, asciugandosi col dorso della mano le lacrime che scendevano copiose. – Siete dei veri pirati? – chiese Silvia diventando piccola piccola. – Pirati? Deve essere uno scherzo perché non esistono – balbettò Luigi disorientato. Dopo qualche minuto sia Silvia che Luigi indossavano entrambi un cappello nero con la piuma, una benda nera sull’occhio destro, gli stivaloni scuri, pantaloni lunghi e una camicia che cadeva da tutte le parti. Ognuno 13 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 13

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aveva nel cinturone una spada e una pistola. – Carnevale è passato da un pezzo e noi ci sentiamo ridicoli. Avremmo preferito indossare la divisa del Corsaro Nero e non questi stracci che ci rendono goffi – borbottò Luigi. – Non sembriamo due pirati, ma… due autentici straccioni! – sibilò Silvia. – E questo cappello con la piuma somiglia a quello di un moschettiere. I nostri genitori ci cercheranno e, quando sarete catturati dalla polizia, finirete dietro le sbarre a pane e acqua e, se oserete ribellarvi, le prenderete col battipanni – strepitò la bambina prendendo fuoco. – Siete qui su questa nave per ordine del capitano Aringa, perciò è inutile sbraitare – precisò il pirata alto e grasso. I due fratellini si guardarono per un attimo in faccia stupiti e si scambiarono alcune parole… – Portateci indietro e subito! – strillarono poi, trattenendo le lacrime. – Vi porterò, invece, dal nostro capitano che non vede l’ora di conoscervi – precisò il pi14 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 14

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rata, sistemandosi la benda sull’occhio. – E se Profumino ci ha teso una trappola? – disse Luigi alla sorella. – Se è lui, giuro che gli assesto un pugno sul naso e glielo faccio a patata: tondo e senza narici. – E se fosse un altro pirata? – chiese Silvia. – Allora, di pugni gliene darei due: uno sulla testa per accorciarlo e renderlo quasi nano e un altro sul naso. A pensarci bene, gliene darei volentieri un altro ancora, ma non saprei dove colpirlo. – Sui denti! – esclamò eccitata la bambina. – Se non glielo darai tu, ci penserò io e, poiché ho una mira infallibile, glieli farei sputare di bocca, uno dopo l’altro.

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Capitolo terzo L’omone e i due fratellini si arrampicarono lungo una scaletta di ferro che portava fin sul ponte. – Sento puzza di pesce! – esclamò Luigi. – Chissà cosa avrei dato per sentire l’odore del minestrone! – Noi lupi di mare ci nutriamo solo di pesce, l’odore che sentite viene dalla cambusa dove il nostro cuoco sta preparando, in vostro onore, una prelibatezza: pescetti affogati in brodo di polpi. Una vera delizia! I due fratellini lanciarono un’occhiata e videro nel pentolone un grosso polpo che si contorceva tra i vapori, attorcigliandosi spaventosamente. Il poveraccio tentava di venirne fuori e prendere la via del mare, ma veniva tenuto a bada dall’abile cuoco che cercava di impressionarlo con urla disumane e con colpi di matterello. 16 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 16

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I pescetti atterriti e con gli occhi spalancati, erano allineati vicino al pentolone e aspettavano con rassegnazione di cuocere in compagnia del grosso polpo. – Poverini, sono atterriti come noi! – disse Luigi rivolgendosi alla sorellina, che guardava il polpo nelle sue strabilianti performance. 17 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 17

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– Colpiscilo con un tentacolo e fagli vedere le stelle – mormorò in un sussurro Silvia e, lanciandogli un’ultima occhiata, gli augurò buona fortuna. I tre ripresero a salire e, in pochi secondi, furono all’aperto. Luigi e Silvia rimasero senza parola: di fronte ai loro occhi si estendeva il mare azzurro e infinito. Qualche uccello attraversò il cielo, disegnando voli. Il vento soffiava e gonfiava le vele della nave, che procedeva verso l’ignoto. – Dove ci state portando? – chiese Silvia. – Chiedetelo al nostro capitano – rispose l’omone. I fratellini si guardarono intorno. Il ponte della nave era pieno di oggetti: botti per l’acqua, corde, reti, cannoni, barilotti di polvere da sparo e palle di ferro. In alto, poi, sventolava una bandiera: era stranamente bianca a pallini rossi e al centro erano disegnati teschi su ossa incrociate. “Siamo fritti, questi sono dei pirati autenti18 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 18

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ci” pensò Luigi. – Già siamo degli autentici pirati e voi siete due autentici bamboccioni, senza sangue nelle vene – dichiarò l’omone che iniziò a ridere, facendo andare su e giù il pancione. – Ti sbagli di grosso, perché io ho coraggio da vendere – strillò Luigi. In quel momento le sue mani sfiorarono la pistola e la spada che pendevano dal cintu19 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 19

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rone, ma istintivamente le ritrasse. “E se fossero vere? Se premessi il grilletto potrei colpire il mio alluce e mandarlo all’altro mondo; e, se armeggiassi con la spada, potrei ritrovarmi con il polpaccio di questa gamba completamente affettato”. Proprio in quel momento l’omone si rivolse ai due fratellini: – Abbiate cura delle vostre armi perché non sono finte. Luigi sbiancò e si ritrasse, mentre a Silvia venne la tremarella. – Da piccolo ho giocato solo con la spadina di plastica e con la pistola ad acqua – precisò Luigi. – E io ho giocato con la pistola ad acqua e la spadina di plastica di mio fratello – concluse Silvia. – Mi fate ridere, la verità è che non avete fegato e che vi impressionate per ogni cosa. Scommetto che tu giochi ancora con le bambole – disse l’omone, rivolgendosi a Silvia, che si imporporò, ma non rispose. 20 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 20

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Ci pensò Luigi: – Mia sorella gioca anche con il coniglietto, si chiama Martino e ha il pelo grigio – spiegò. – E tu allora che hai paura di tutto e rinunci persino ad alzarti di notte per andare a fare la pipì, perché sei convinto di poter essere risucchiato dal water e di andare a finire chissà dove – intervenne Silvia per tutta risposta. Il marinaio scoppiò in una risata tremenda: il pancione cominciò ad andare su e giù fino a sfiorargli il mento. – Siete davvero simpatici – disse accarezzandoli. E il capitano Aringa sarà sicuramente contento di vedervi.

A te la penna Immagina e descrivi il carattere burbero e brontolone del cuoco, raccontando un breve episodio.

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Capitolo quarto I fratellini attraversarono il ponte e scansarono le botti; Silvia rischiò più volte di cadere, mentre il fratello riuscì a procedere in precario equilibrio fra reti e corde. Si diressero verso la poppa, dove c’era il timoniere, dritto come un pino e ossuto come uno scheletro, che guardava fisso davanti a sé. I due fratellini gli lanciarono un’occhiata: era magrissimo e un colpo di vento sicuramente l’avrebbe piegato in due o spazzato chissà dove, pensarono, osservandolo meglio. – Il timoniere si chiama Salvatore – disse l’omone. – È un tipo in gamba ed ha tante qualità che nessuno mai potrebbe immaginare – precisò poi, salutandolo alla maniera piratesca e, cioè, facendo uno strano verso, seguito da un breve ma intenso fischio. I fratellini salutarono con un cenno della mano Salvatore e lui, che aveva una lunga 22 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 22

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pipa incastrata tra i denti, ricambiò a sua volta, facendola muovere appena. Vicino ad una botte, i fratellini scorsero un altro marinaio grande e grosso, con un cespuglio di capelli bianchi e con un occhio esageratamente più grande dell’altro. – Lui è Occhio Stregato ed è un tipo molto permaloso, per via del suo occhio, naturalmente. 23 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 23

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– Qualcuno gliel’ha ingigantito, perché non ci vedeva bene? – chiese Luigi sorridendo. – O forse ha ricevuto una botta in testa durante una rissa – intervenne Silvia – perciò l’occhio si è gonfiato e non è più tornato quello di prima. L’omone tacque e continuò a camminare.

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In quel momento i due fratellini scorsero altri due pirati, intenti ad arrampicarsi ad alcune corde, ed altri, invece, che scendevano da quelle tese fra il ponte e l’albero maestro. – Perché quei pirati vanno su e giù? – chiese Silvia incuriosita. – I primi due hanno il compito di stendere la biancheria del nostro capitano; gli altri due, invece, hanno il compito di ritirarla e stirarla. Silvia e Luigi alzarono il capo e videro sventolare accanto alla bandiera i mutandoni a fiori, i calzini, le canotte e le camicie bianche, che si agitavano gonfie di vento. – E quella roba chi gliela lava? – chiese Silvia. – Saponetta! – rispose l’omone. – Ora siamo arrivati, questa è la cabina del capitano, siate rispettosi ed educati. – Capitano, siamo noi! – esclamò Silvia con una voce gentile. Mio fratello e io moriamo dal desiderio di fare la vostra conoscenza. L’omone intanto era sparito, lasciandoli da soli nella cabina. 25 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 25

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Silvia, non ricevendo alcuna risposta, rimase un po’ perplessa: – Scommetto che sta riposando, perciò conviene rimanere in silenzio e aspettare che si svegli – disse sottovoce a suo fratello. Silvia e Luigi si guardarono intorno: sparsi sul pavimento c’erano bottiglie, carte nautiche e tanti altri oggetti. Su una poltrona un po’ sgangherata dormiva un enorme gatto nero. Inaspettatamente, il felino aprì gli occhi, che erano grandi e gialli come due fanali accesi. I due fratellini indietreggiarono bruscamente. – Più che un gatto sembra una pantera, teniamolo d’occhio, perché, se gli gira, potrebbe saltarci addosso e sfregiarci il viso con i suoi unghioni affilati – balbettò Luigi. Il gatto aprì la bocca, si rizzò sulle zampe e protese la coda a mo’ di antenna. I fratellini impallidirono quando s’accorsero che il felino aveva anche i denti affilati. – Mamma mia, guarda che incisivi! – disse in un sussurro Luigi, rivolgendosi alla sorella. 26 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 26

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– Sono affilati come quelli di un vampiro – esclamò Silvia, indietreggiando a piccoli passi finché si arrestò e rimase incollata alla parete della cabina come un quadro. Allora sentì il sangue arrivarle al cervello e un calore insopportabile salirle dal basso.

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Capitolo quinto Dopo qualche minuto, girando lo sguardo intorno, scorsero un omettino rannicchiato su un’altra poltrona: aveva il naso sottile e ricurvo e un enorme cappello in testa abbellito da due piume di struzzo. “A che cosa gli serviranno le piume?” si domandò Silvia. “Forse userà le piume per solleticare i nemici e metterli in fuga o a cacciare, durante la notte, le zanzare” pensò in quello stesso momento Luigi. Quando gli sguardi perplessi dei due fratellini si incrociarono, l’omettino dal gran cappello si drizzò sulle gambe: ed ecco apparire il famoso capitano Aringa, non più alto di un metro e mezzo, compresi i tacchi degli stivali. L’ometto strizzò gli occhi piccoli e freddi come due cubetti di ghiaccio e mosse appena le labbra. 28 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 28

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Quando vide i due ragazzini, abbozzò un sorriso che lasciò intravedere alcuni denti, a dir la verità , piuttosto grandi per la sua bocca: alcuni erano neri come le cozze, mentre altri gialli, come le piume del canarino.

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– Benvenuti sulla mia nave piccoli mocciosi – disse, levandosi il cappello e facendo un grande inchino. – Sono il famoso capitano e voi siete Luigi e Silvia, vero? – Già! – esclamò Silvia, accennando un timido sorriso. Poi, facendosi coraggio esplose come dinamite: – Caro piratino, mi ascolti bene. Non so come, né per quale motivo, ma il fatto sta 30 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 30

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che ci troviamo su questa nave, a nostra insaputa, e contro la nostra volontà. Ci accompagni per favore a casa, se non vuole che il mio papà, non vedendoci, abbia un crollo di nervi e mia madre cominci a fare anche lei l’isterica. Senza escludere i nonni materni che, non trovandoci a casa per il pranzo, potrebbero prendersi un altro doppio infarto e, questa volta mortale, così da perderli entrambi in un sol colpo. Il capitano Aringa si rimise il cappello in testa, posò sul tavolino la sua mano e poi l’altra, un ferro ricurvo che emanava bagliori scintillanti. Dopo qualche minuto, incominciò a batterla sul tavolino, facendo schizzare una alla volta gli oggetti che erano nascosti da fogli di giornali impolverati e ingialliti dal tempo. Volarono in alto uno dopo l’altro: un portapenne, un calamaio, una penna, un vecchio lume, un piccolo pugnale, una sciabola e, infine, un vecchio cannocchiale che colpì nel bel mezzo della testa lo spaventoso gat31 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 31

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taccio nero, che cacciò un ruggito simile a quello di un leone, al quale hanno sforbiciato per errore la criniera. Il gatto, infatti, rimase per alcuni secondi immobile, con il pelo elettrizzato e gli occhi più gialli che mai. – Riprenditi e poche storie! – urlò il capitano Aringa, sistemandogli in testa un piccolo cappello da pirata e sull’occhio una buffa benda gialla a pallini neri. In quel momento i fratellini e il capitano furono distolti da un urlo: – È il momento giusto, buttatelo in mare, buttatelo in mare! – gridava qualcuno dal ponte della nave. – È uno spettacolo al quale non posso mancare – disse il capitano Aringa, rivolgendosi a Luigi e a Silvia e pregandoli di seguirlo. I fratellini videro ciò che la loro fantasia, fino a quel momento, non era riuscita a elaborare. Un pirata piccolo di statura, ma con coraggio da vendere, soprannominato “Esca”, 32 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 32

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era stato fissato all’estremità di una robusta canna da pesca e veniva calato in mare.

– Cattura tutti i pesci più grossi! – gli gridarono gli amici perché abbiamo una fame da lupo. 33 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 33

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E il piccolo pirata, abituato da anni a quelle esortazioni, faceva sempre cenno di sì con la testa per rassicurarli. – Acchiappa uno squalo! – gridò il capitano sollevandosi sulla punta degli stivaloni; e, sporgendosi dalla nave, stette a guardare le acrobazie del pirata Esca. – Muovi bene le dita delle mani e dei piedi, altrimenti non abboccheranno – gridava l’intero equipaggio. Il pirata Esca rimaneva puntualmente in ammollo tra le onde del mare per una ventina di minuti e, sollecitato dalle urla dei suoi compagni, cercava ogni volta di portare a termine la sua delicata e difficile missione, sempre con buoni risultati. “Chissà se avrà preso qualche pesce” si domandarono i due fratellini. Dopo un po’ Esca venne tirato su, gocciolando da ogni parte. Silvia e Luigi lo guardarono e ammutolirono: si accorsero che i pesci avevano abboccato. Alcuni erano finiti nei pantaloni, altri 34 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 34

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nella camicia. I pesci muovevano le pinne e le code ed Esca rideva per il solletico che gli provocavano. – Hai fatto come sempre un ottimo lavoro – gridò il capitano Aringa. Il piccolo pirata guardò il suo bottino con soddisfazione e, ricevendo apprezzamenti da tutti, soprattutto nocchini sulla testa, tornò ad accoccolarsi sulle corde arrotolate sfinito e inzuppato d’acqua salata fino al midollo. I pesci, poi, furono portati in cucina, attesi con trepidazione dal cuoco Pescefritto.

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Capitolo sesto Silvia e Luigi ripresero a brontolare. – Non fate capricci, altrimenti vi stacco la lingua. Aspettavo due bambini tranquilli, ne sono arrivati due della peggior specie – sbraitò il capitano, diventando serio serio. Luigi ammutolì e si rifugiò dietro Silvia. Poi, la bambina si fece coraggio e disse: – Mi scusi capitano, ma noi ci siamo trovati a nostra insaputa su questa nave e i nostri genitori a quest’ora ci staranno cercando, forse avranno avvisato i carabinieri e la polizia. – Sicuramente vi staranno cercando, perciò siete molto pericolosi per noi; allora, dovete scegliere: volete finire in pasto ai pesci o rimanere su un’isola deserta? – Gli squali mi fanno paura e finire nella pancia di quei pesciolini non mi rallegra molto – mormorò Luigi tra le lacrime. – Potresti finirci già bello e triturato – precisò 36 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 36

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Silvia, scoppiando in lacrime – meglio rimanere allora su un’isola deserta. – Le tue lacrime non mi incantano – disse il capitano Aringa, avvicinandosi alla piccola, ma la sua voce era diventata più dolce e, per un attimo nel suo sguardo freddo di pirata cattivo, sembrò comparire una scintilla di umanità; poi, inaspettatamente, i suoi occhi diventarono lucidi e il naso diventò rosso come una ciliegia. – Mi ricordi la mia sorellina – le confidò il

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capitano. – Aveva il tuo stesso sorriso ed era anche coraggiosa come te, le somigli molto. Mentre il capitano Aringa affondava il naso dentro un fazzolettone e soffiava forte, il gattaccio si avvicinò ai due fratellini e incominciò a miagolare teneramente. Infine andò a strusciarsi contro le loro gambine, mentre i suoi grandi occhi gialli imploravano una carezza. – Ha bisogno di coccole, anche lui è solo e

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non ha nessuno. Proprio come me! – concluse il pirata, vinto dall’emozione. Ora il capitano non aveva più l’aria tanto terribile e Silvia, sentendo le sue parole, si era intenerita a tal punto da volargli al collo: – Sei più tenero di un merluzzo lesso – gli disse la bambina, asciugandogli gli occhi col suo fazzolettino profumato di lavanda. Quelle parole misero in subbuglio il cuore del terribile capitano, e quel particolare profumo di fiori, estraneo alle sue narici, sortirono una immediata trasformazione: per la prima volta in vita sua abbozzò un sorriso, rimanendo egli stesso sorpreso da quell’insolita espressione. – Sarete pirati per un giorno e vivrete un’emozionante avventura – disse il capitano, rivolgendosi ai due fratellini. – Lotteremo contro le balene e assaliremo galeoni? – chiese incuriosita Silvia. – Molto di più! – rispose il capitano Aringa, sistemandosi meglio la spada nel cinturone e tirandosi su i pantaloni che pian piano gli 39 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 39

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erano scesi, lasciando così intravedere un paio di mutandoni bianchi con i cuoricini rossi. “Oh mio Dio, spero proprio che questi pirati e questo mezzo tappo del loro capitano ci riportino subito a casa” pensò Luigi, scrutando il mare. “Non ci penso proprio a lottare contro le balene, né tanto meno ad assaltare una nave pirata!”. Il timoniere, nel frattempo, aveva preso il cannocchiale e lo aveva puntato dritto davanti a sé. – Guai in vista! – gridò a pieni polmoni. Aveva riconosciuto il galeone di alcuni pericolosissimi pirati: – Sono loro! – disse – passando il cannocchiale al capitano Aringa. – Sono i selvaggi Piratissimi Nervosissimi – esclamò. – Ne sei proprio sicuro? – domandò in un sussurro un vecchio pirata, scomparendo nel suo vestito. Il timoniere fece cenno di sì col capo e mosse nervosamente la pipa tra i denti. Poi, ini40 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 40

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ziò a fumare, cacciando a ritmo serrato nuvolette di fumo. “Allora siamo completamente nei guai fino al collo!” pensarono tutti sulla nave.

Un pirata, facendosi il segno della croce, si massaggiò il naso più volte: 41 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 41

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– Vedrai, Pallino caro, che non ti faranno nulla e non ti sfioreranno neppure – disse, rivolgendosi amorevolmente al suo naso che aveva la forma di una pallina da ping-pong. I pirati Nervosissimi, che si arrabbiavano per un nonnulla, avevano l’abitudine di allungare a dismisura il naso dei loro nemici. Appena assalivano una nave, gridando a squarciagola e, impugnando la pistola, urlavano: Dateci presto i vostri nasini, morbidi, lucidi e un po’ sporchini, li allungheremo in un batter d’occhio somiglierete tutti a Pinocchio. Un naso, un nasino diventa un nasone e per noi tutti è un’ emozione. Molti marinai, presi dal terrore, si tuffavano in mare, altri invece si nascondevano in vecchi bauli, ma tutti alla fine venivano catturati dai terribili pirati. Solo i più coraggiosi con un gran tumulto 42 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 42

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nel cuore osavano ribellarsi: – Il naso lungo non ci sta bene, ma se lo volete a tutti i costi modificare, allora ritoccatelo appena. I pirati Nervosissimi ascoltavano e, facendo cenno di no con la testa, si buttavano a capofitto nell’impresa.

A te la penna Quale segreto rivelerĂ ai due fratellini il capitano Aringa emozionandosi fino alle lacrime? Immagina e scrivi.

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Capitolo settimo I pirati Nervosissimi avevano poi un’altra strana abitudine: collezionare i nasi più originali, staccarli e metterli in graziosi cofanetti. – Non voglio assolutamente incontrare i pirati Nervosissimi. Voglio tornare a casa. Voglio la mia mammina e ho persino nostalgia di Carletto – disse Luigi, con una nota nella voce che faceva pensare a un singhiozzo. – Ma se Carletto non l’hai mai potuto soffrire perché ti pasticciava i quaderni e ti nascondeva le penne! – lo rimproverò Silvia. – Io, invece, muoio dal desiderio di incontrare uno di quei pirati, per dargli una botta sul naso e farglielo diventare invisibile. – Ai cannoni! – strillò il capitano Aringa. – Armi in pugno! – strepitò, sollevandosi un metro da terra e schiumando di rabbia. – Non mi va di combattere contro i pirati 44 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 44

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Nervosissimi e non voglio neppure che mi tocchino il naso, visto che soffro anche di adenoidi – esclamò Luigi. – Adesso calmati, sono sicura che andrà tutto bene e che ci divertiremo un mondo – disse Silvia per rassicurarlo. Luigi si asciugò col dorso della mano una lacrima che si era fermata sulla punta del naso, tirò un sospiro rassegnato e seguì la sorella insieme al gattaccio nero, che non ave-

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va smesso un attimo di strusciarsi contro le gambe dei due fratellini. I due apprendisti pirati si guardarono intorno e videro diversi pirati intenti a sistemare la polvere da sparo vicino ai cannoni. – Li faremo saltare in aria e faranno scintille come fuochi d’artificio – dicevano, masticando tabacco e tracannando rhum dalle bottiglie. – Ne vuoi un goccino? – chiese un pirata, porgendo la bottiglia a Luigi. – Scommetto che hai la gola arsa, vero? Questa roba rinvigorisce e mette allegria, anche a chi deve andare alla forca. Detto ciò, incominciò a ridere sempre più forte. Da quelle risate il folle pirata ubriacone ne uscì a pezzi. – Un goccetto vi darà la carica e il coraggio per affrontare i pirati Nervosissimi, parola di Sirena, – che sarei io – disse, mostrando un tatuaggio sul braccio che rappresentava per l’appunto una sirena con tanto di coda e di 46 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 46

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capelli lunghi. Poi mosse il muscolo del braccio e la sirena sembrò animarsi. – Prima o poi parlerà – disse Sirena, ammirandola. Per tutto il tempo l’ubriacone era rimasto col braccio teso, convinto che i due ragazzini afferrassero la sua bottiglia per bere un goccetto di quella roba.

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– Beviamo solo acqua, succhi di frutta e, quando capita, qualche bicchiere di aranciata – precisò Luigi. Quelle parole sortirono su Sirena l’effetto di mille sciabolate: – Scommetto che bevete ancora il lattuccio che vi prepara mammina? Luigi scoppiò in lacrime, la nostalgia di casa aveva avuto il sopravvento. – Neppure da neonato ho bevuto quella robaccia. Mia madre mi ha tirato su a suon di ceffoni. Ne ho avuti tanti e il risultato non è stato poi tanto malvagio – e riprese a tracannare dalla bottiglia fino all’ultima goccia. Infine la capovolse per accertarsi che fosse vuota e ci guardò persino dentro: – È vuota! – esclamò con una punta di rammarico. – Ti senti più forte e coraggioso, adesso? – gli chiese Luigi. – Mi sento un po’ così e un po’ così – rispose Sirena, osservando la bottiglia. – Coraggio! Non lasciatevi incantare dalle 48 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 48

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loro minacce e picchiate duro! – comandò il capitano Aringa. – E noi che cosa dobbiamo fare? – gli chiesero i fratellini. – Frugate in quella sacca e troverete armi micidiali. – E di queste che ne facciamo? – chiesero Luigi e Silvia, mostrando le pistole e le spadine che pendevano dai loro cinturoni. – Le consegnate al sottoscritto – esclamò, sorridendo il capitano e ritirò le armi, sistemandole in un gran vecchio baule.

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Capitolo ottavo Dopo pochi minuti si scatenò l’inferno. I malvagi pirati Nervosissimi assaltarono la nave del capitano Aringa e si accanirono ferocemente sui nasi dell’intero equipaggio. Luigi e Silvia uscirono a spintoni e a gomitate dalla mischia e, frugando nella sacca del capitano, vi trovarono delle molle a spirali e delle mollette da bucato in acciaio. I due fratellini si lanciarono un’occhiata di intesa. Applicarono le molle sotto le scarpe e, saltando come canguri, atterrarono con violenza sull’addome del pirata Dente di Balena, capo dei pirati Nervosissimi. Si sentì un forte CRAC, a cui seguì un lungo lamento. – Aiuto, le mie costole! – strillò il pirata Dente di Balena e, facendo stridere i denti, fece una smorfia di dolore spettacolare: storse gli occhi e la labbra e sollevò le gambe e 50 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 50

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le braccia. Sembrava un burattino di legno! – Ooooooh! – fecero i suoi uomini. – Ooooooh! – fece il capitano Aringa, sgranando gli occhi e aprendo a dismisura la bocca. – Ooooooh! – echeggiarono tutti sulla nave, all’infuori del timoniere che sgranò solo gli occhi, visto che in bocca aveva la benedetta pipa, dalla quale non si staccava mai, nemmeno di notte durante il sonno. 51 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 51

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Luigi chiamò il pirata Sirena: – Tappagli il naso con queste mollette d’acciaio, così eviterà di soffiarselo e si ricorderà di non torturare più quello degli altri. A quella scena il capitano Aringa e l’intero equipaggio scoppiarono in una risata fragorosa, mentre i nemici cercavano una via di fuga, buttandosi in mare e raggiungendo a nuoto la nave. – Ridateci il nostro capitano! – esclamò un pirata mentre Dente di Balena giurava con voce nasale, incrociando le braccia sul petto, proprio come fanno i bambini, che non avrebbe sfiorato mai più neppure un naso. Luigi e Silvia, trionfanti, si allontanarono da Dente di Balena che a stento riusciva a reggersi sulle gambe e che faticò parecchio per raggiungere gli uomini sulla sua nave. Il capitano Aringa, dopo alcune ore di navigazione, scrutò il cielo e vide il mare diventare minaccioso. Ed ecco apparire fuori dell’acqua un orribile squalo con la bocca spalancata piena zeppa 52 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 52

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di dentoni, pronto a fare a pezzi la nave. – Deve avere un gran appetito! – constatò il capitano, guardando il bestione che, da vero mangione, incominciò a divorare la nave con le sue mascelle micidiali. Il cuoco si chiuse in cucina in preda ad un folle tremore e non si fece vedere, se non dopo lo scampato pericolo. “Forse l’avrà scambiata per una pizza” pensarono i fratellini spaventati. 53 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 53

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E, mentre lo squalo tornava alla carica con la bocca spalancata, Luigi prontamente gli cacciò in gola la bottiglia vuota di rhum, che Sirena aveva appena finito di tracannare. Lo squalo si inabissò e scomparve. Tutti sulla nave tirarono un profondo sospiro. – Hai avuto un’idea brillante – disse Sirena, complimentandosi con Luigi. Dopo un po’ l’ubriacone versò qualche lacrimuccia: – Chissà cosa darei per un goccino di rhum, ne ho proprio bisogno. Si sentirà sola la mia bottiglia nel pancione dello squalo? – chiese – rivolgendo un’occhiata a tutti. E, mentre Sirena continuava a lagnarsi, un pirata gridò: – Terra in vistaaaa! Il capitano Aringa prese il cannocchiale e lo puntò davanti a sé: – Quella laggiù è l’isola della Balena. Preparate i viveri, e siate allegri perché troveremo… – Le balene! – esclamò Silvia. – Ma no, sciocchina – rispose il capitano. 54 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 54

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– Il tesoro! – strillò Luigi, diventando rosso. – È probabile! – intervenne il timoniere, muovendo la pipa verso l’alto e verso il basso, imprimendo un ritmo sempre più veloce. Intanto, Sirena aveva recuperato un’altra bottiglia e, dopo aver preso le giuste coordinate, zigzagò verso il boccaporto, che portava sottocoperta e sparì.

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Capitolo nono I pirati fecero baldoria e si divertirono da matti. Alcuni si travestirono da fantasmi: – Siamo i fantasmi della notte! – gridavano, agitando il lenzuolo bianco. – Io sono il fantasma delle tenebre – gridava Esca, muovendo alcune catene arrugginite. – Io sono il terribile fantasma che soffre d’asma – gridava un altro, ansimando spaventosamente e, svolazzando come un pipistrello con il suo lenzuolo bianco, faceva strani versi. Rincorrendosi per tutta la nave, i pirati facevano un chiasso indiavolato, si nascondevano, riapparivano all’improvviso, ululando terribilmente; poi, inaspettatamente, un profondo silenzio interrotto da risatine e sbadigli scese sulla nave. I pirati quella notte dormirono saporitamen56 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 56

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te; solo alcuni non riuscirono a prender sonno: si giravano e rigiravano sotto le coperte. Silvia e Luigi, vinti dalla stanchezza, si addormentarono all’alba. – Stai già dormendo? – chiese Silvia al fratellino. – Un po’ sì e un po’ no – e aprì la bocca fino a slogarsi le mascelle. – E tu? – la interrogò Luigi. – Ho già contato le pecore fino a cento, ma non riesco ancora a dormire ed ora le sto ricontan-

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do. Funzionerà? Riuscirò ad addormentarmi? – Cambia sistema e conta le mucche! – disse Luigi, incominciando a russare. L’indomani, i pirati sbarcarono sull’isola della Balena; tutti furono colti da un indescrivibile stupore per via del blu che vi regnava: la sabbia, le conchiglie, i granchiolini, gli alberi e i cespugli avevano tante diverse tonalità del blu. – Sembra finta! – disse Silvia.

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Luigi, che era rimasto in silenzio, cacciò un gridolino di stupore quando scorse, tra i rami di un albero, alcuni uccelli completamente azzurri. Uno, il più bello, volando a bassa quota, si posò sulla spalla del capitano Aringa, assestandogli alcune beccate sulla testa in segno di affetto; il capitano, a sua volta, restituì la gentilezza con un nocchino. Il pennuto aprì il becco, agitò le ali e, dopo un breve volo, ritornò a posarsi sulla spalla del vecchio pirata. I pirati esplorarono in lungo e in largo l’isola; poi si appisolarono con l’idea di visitare attentamente le grotte. Si dondolarono sulle amache, legate agli alberi di palma e si addormentarono sotto un cielo tempestato di stelle. I pirati Esca e Sirena intonarono una canzone dolcissima e, pian pianino chiusero gli occhi e incominciarono a ronfare, tanto da far tremare le foglie delle palme, a cui erano appese le loro amache. Anche il gattone nero aveva chiuso gli occhi 59 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 59

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e si era acciambellato sotto l’amaca del capitano Aringa, mentre l’uccello tutto azzurro era rimasto immobile sul cappello del capitano a vegliare il suo sonno. – Riprenderemo ad esplorare l’isola, sono convinto che in una delle tre grotte troveremo il tesoro del famoso capitano Mancino. Prima di morire mi confidò d’averlo nascosto qui, ma non fece in tempo a dirmi dove. Per fortuna mi diede la mappa, ma non riesco a decifrare il significato di questi simboli – disse l’indomani svegliandosi il capitano Aringa mostrandola ai suoi uomini. Sul foglio stropicciato e ingiallito c’erano delle croci, delle linee e due alberi con tanti uccellini azzurri. – I simboli parlano chiaro. Dobbiamo cercare due grandi alberi circondati da cespugli e vedere se fra i loro rami ci sono gli uccelli dalle piume azzurre – esclamò Luigi. – Mio fratello ha ragione. Le grotte non c’entrano un bel niente. Quelli che sono venuti prima di noi ci avranno messo di sicuro il 60 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 60

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naso, ma senza trovarci un granché e saranno andati via delusi – disse Silvia. Proprio in quel momento Luigi alzò gli occhi e guardò i due alberi sotto i quali si era addormentato insieme con la sorellina. Il pirata Esca aveva sistemato per loro l’amaca, legandola ai tronchi molto robusti. – Guardate lassù tra le foglie – disse Luigi, alzando lo sguardo verso la folta chioma dell’albero. 61 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 61

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– Ci sono gli uccelli azzurri e i due alberi sono circondati da cespugli! – esclamarono gli uomini. Tutti presero pale e picconi e iniziarono a scavare, ma del tesoro non trovarono nessuna traccia. – Scavate qui! – disse Silvia ad alcuni pirati. – Sono sicura che lo troverete. Detto fatto, i pirati scavarono e tremanti di gioia portarono alla luce una cassetta colma di monete d’oro. Più tardi il cuoco Pescefritto decise di festeggiare, preparando all’insaputa di tutti la gustosa zuppa a base di granchi. Con alcuni rami secchi accese il fuoco, vi sistemò il pentolone e poi versò i granchi, che incominciarono dapprima a muoversi e poi a saltellare come pazzi da ogni parte. – Datevi una calmata e cuocete in fretta! – strillò il cuoco, mettendo il coperchio sul pentolone e sedendosi sopra. I granchi, intimoriti, si acquietarono subito, ma, quando vennero versati nei piatti per es62 classe3-8anni - Pirati per un giorno (riadattato).indd 62

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sere gustati, successe il finimondo. Ad un segnale del loro capo sbarrarono gli occhi, sollevarono in alto le chele e le agitarono spaventosamente. – Questi granchi furiosi ci taglieranno la lingua! – esclamarono tutti, – perciò buttiamoli in mare. L’indomani, al risveglio, i due fratellini si ritrovarono nei loro rispettivi lettini vestiti, naturalmente, da pirati e con una moneta d’oro per ciascuno. Dalla finestra intravidero per un attimo il mare e la nave con il capitano Aringa che li salutava, agitando il suo buffo cappello piumato. E sulla sua spalla indovinate chi c’era? L’uccello azzurro, vestito da pirata, con la pipa stretta nel becco.

A te la penna Scrivi un nuovo finale della storia e, poi, illustralo sul quaderno.

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I Divertentissimi

Gli Inafferrabili

Serie gialla - dai 6 anni

Serie arancione - dai 9 anni

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Il lombrico Gigetto Ossicino, Sventola e Frittella Il mio amico Pelosone Piccole divertentissime paure Il gigante tenerone Abbasso la paura Doppia storia di mare e di collina

I Supermangialibri

Un mare di avventure

Serie verde - dai 7 anni

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Diavoletti tra i banchi di scuola Vladimiro... un vampiro in cerca d’amore Gigi puzzino, detective sopraffino Che fine ha fatto nonno Peppino? Il mistero di Aci Agguato nel buio Dentro un incubo... neonate scatenate! Detective a Villafiorita Acci...denti di piragna!

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Serie blu - dagli 8 anni

Emozioni, paure e un sorso di frullato Le avventure del pirata Barbariccia Luigino Combinaguai Riccardo senza paura

Serie rossa - dai 9 anni Nel calzino di papà Picnic nel bosco stregato Burattini in fuga Risate e batticuore La terribile Pelumba Nerumba Fortissimo

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I Promessi Sposi Le avventure di Tom Sawyer Dal giornalino di Gian Burrasca... Il fantasma di Canterville David Copperfield A spasso tra i miti Eneide - Le mille avventure di Enea Odissea - Le mille avventure di Ulisse Con Dante c’ero anch’io... Un mondo di fiabe Anch’io somiglio a Pinocchio? Il parco degli incantesimi Il mago di Oz Alice nel Paese delle Meraviglie Il giro del mondo in 80 giorni L’isola del tesoro Robin Hood Peter Pan

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