INVALSI AL TOP! ITALIANO 5

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QUADERNO DI PREPARAZIONE ALLE PROVE NAZIONALI NELLA SCUOLA PRIMARIA

conNAZIONALI

© 2024 Editrice Ardea Web s.r.l. Via Capri, 67 • 80026 Casoria (Napoli)

Tel. +39 081 7599674

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E–mail: primaria@ardeaeditrice.it

ITALIANO

PROVA A

PROVA B

PROVA C

Testo 1

Testo 2

Prova Nazionale 2023

Nazionale 2024

Responsabile editoriale: Roberto Capobianco

Redazione: Roberto Capobianco - Anna Rivetti - Diana Perrotti

Progetto grafico: Stefano Guarracino

Impaginazione: Diana Perrotti

Illustrazioni: Francesca Ferrera

Copertina: Stefano Guarracino

Prestampa e stampa: Arti Grafiche Italo Cernia s.r.l. - Italia

ISTRUZIONI

La prova INVALSI di italiano ufficiale è composta da due testi che dovrai leggere per poi rispondere alle domande che li seguono e da alcune domande di Grammatica (Riflessione sulla lingua).

Le istruzioni prima di ogni domanda ti diranno come rispondere. Leggile dunque con molta attenzione.

Nella maggior parte dei casi per ogni domanda ci sono quattro risposte, ma una sola è quella giusta.

Prima di ogni risposta c’è un quadratino con una lettera dell’alfabeto: A, B, C, D. Per rispondere, devi mettere una crocetta nel quadratino accanto alla risposta ( una sola ) che ritieni giusta, come nell’esempio 1.

ESEMPIO 1

Qual è la capitale dell’Italia?

A. ⃞ Venezia

B. ⃞ Napoli

C. ⃞ Roma

D. ⃞ Firenze

In qualche caso, però per rispondere dovrai mettere una crocetta per ogni riga di una tabella, oppure dovrai scrivere tu la risposta alla domanda, come nei due esempi che seguono.

ESEMPIO 2

In base al testo che hai letto, quali sono le caratteristiche del protagonista del racconto? Metti una crocetta per ogni riga.

SÌ NO

a. È coraggioso

b. È timido

c. Ama lo studio

d. Gli piace giocare

e. Non sa mentire

ESEMPIO 3

Chi è il protagonista del racconto che hai letto?

Risposta: Enrico

Se ti accorgi di aver sbagliato, puoi correggere: devi scrivere NO vicino alla risposta sbagliata e mettere una crocetta nel quadratino accanto alla risposta che ritieni giusta, come nell’esempio 4.

ESEMPIO 4

In quale continente si trova l’Italia?

A. ⃞ In America

NO

B. ⃞ In Asia

C. ⃞ In Africa

D. ⃞ In Europa

PER FARE UNA PROVA, ORA RISPONDI A QUESTA DOMANDA.

Quale dei seguenti aggettivi ha significato opposto all’aggettivo alto?

A. ⃞ Largo

B. ⃞ Basso

C. ⃞ Stretto

D. ⃞ Magro

Per svolgere l’intera prova avrai in tutto un’ora e quindici minuti (in totale 75 minuti ) di tempo.

PROVA GUIDATA

Una domenica fruttuosa

− Oh, è stupendo questo tempo! − esclamò per la quarta volta la signorina Dorothy Pratt.

Il compagno della signorina Pratt non rispose... Quando si ha appena comprato una Baby Austin di quarta mano per la somma di venti sterline e la si porta fuori per la seconda volta, tutta l'attenzione finisce sul difficile compito di guidarla.

− Maledetto freno! − disse il signor Palgrove in tono amaro. − Non funziona bene!

− Ted, non puoi avere tutto per venti sterline. In fondo siamo qui, in una vera automobile, una domenica pomeriggio e andiamo a fare una passeggiata fuori città esattamente come tutti gli altri. Intanto tonfi e rumori, striduli e assordanti, provenivano dalle ruote e dal motore.

− Guidi in un modo quasi meraviglioso − disse Dorothy piena di ammirazione.

Imbaldanzito, il signor Palgrove azzardò un attraversamento spericolato di Hammersmith Broadway e venne severamente rampognato da un poliziotto.

Poco dopo, viaggiando lungo un ombroso viottolo campestre, lontano dal traffico, c'era un tavolino di vimini con una cesta di frutta e una bandierina con scritto: “MANGIATE PIÙ FRUTTA”. Dorothy volle fermarsi.

− Fragole squisite — propagandò il venditore.

Era un ometto dall'aria scialba con un sorriso malizioso sulle labbra.

− Frutta matura, appena colta, ciliege inglesi autentiche. Due scellini, un prezzo stracciato.

Edward pagò sospirando. Il tè più tardi, la benzina... questa gita domenicale non era affatto a buon prezzo!

− Grazie, signore − disse l'ometto. − In quel cestino avete un valore ben maggiore di quello pagato.

Edward partì con violenza.

Più avanti trovarono il posto ideale sulle rive di un torrente.

Edward e Dorothy, seduti comodamente sulla sponda, mangiavano le ciliege e leggevano il giornale.

− Scomparsa una collana di rubini del valore di cinquantamila sterline − lesse Dorothy. − La collana è composta di ventun pietre incastonate in platino ed era stata spedita, come pacchetto

raccomandato, da Parigi.

All'arrivo il pacchetto era vuoto.

− Le hanno rubate alla Posta − pontificò Edward.

− Mi piacerebbe indossare una collana del genere − disse Dorothy.

− Tutta luccicante color sangue... sangue di piccione, è così che chiamano i rubini di quel colore. − E allungò una mano nella cesta alla ricerca di ciliege. Ne tirò fuori una fila luccicante di pietre rosse come il sangue.

La fissarono tutti e due, sbalorditi. Poi Edward scoppiò a ridere.

− Non crederai di avere in mano cinquantamila sterline?

− Chissà quante sono le pietre. − E le contò. − Ehi, Ted, sono esattamente ventuno. Lo stesso numero di cui parlava il giornale.

E poi l'uomo della frutta... aveva un'aria molto strana...

− Sì, ma perché avrebbe dovuto consegnarla proprio a noi?

La signorina Pratt scosse la testa. − A meno che non avesse la polizia alle calcagna.

Edward rabbrividì. − Questa storia non mi piace, Dorothy. Supponiamo che la polizia si metta a ricercare noi.

Ma Dorothy non gli dava retta. Si era allacciata la collana e ne giudicava l'effetto ammirandosi nello specchietto che aveva in borsa.

− Devono essere false. È assurdo − disse Edward eccitandosi.

Dorothy si voltò verso di lui: − Come sto?

Edward la fissò. Non aveva mai visto Dorothy così. Aveva assunto un'aria trionfale, un genere di bellezza regale del tutto nuova.

− Sei... sei... stupenda − disse Edward umile umile. − Sta' a sentire. Dobbiamo portare quei rubini alla polizia.

− Figuriamoci! Probabilmente ti manderanno in galera per averli rubati. Dobbiamo tenerli − disse la nuova Dorothy Pratt.

Edward la fissò con gli occhi sbarrati. − Sei matta!

− Li venderemo. Tu potrai comprarti una macchina nuova e io diamanti.

Dorothy si mostrò spazientita. − È un'opportunità che ti si offre... sta a te coglierla. Non abbiamo rubato questa collana...

− Venderla? Qualsiasi gioielliere vorrebbe sapere dove sono andato a prendere questo maledetto oggetto!

− Ma non hai letto un romanzo poliziesco, Ted? Lo si porta a un ricettatore.

− E come farei io a conoscere ricettatori? Sono cresciuto in una famiglia rispettabile!

− Un uomo dovrebbe sapere tutto − disse Dorothy. Era serena, inflessibile.

− Dammela! − esclamò Edward. − Ci penserò io. Troverò un ricettatore. L'abbiamo comprata per due scellini. Non è diverso da quello che fanno certi signori nei negozi di antichità ogni giorno, e ne vanno orgogliosi.

− Sei magnifico − disse Dorothy. Gli consegnò la collana. Erano troppo emozionati tutti e due e pieni di spirito avventuroso.

Rientrarono a Londra in silenzio.

Quella notte Edward sognò la galera: si alzò presto, con una brutta cera. Come si fa a trovare un ricettatore? La zona più adatta doveva essere Withe-chapel, oppure... Stepney?

Gli arrivò a mezzogiorno una telefonata. Era Dorothy... con una voce tragica e lacrimosa.

− Ted, non fare più niente. Sono rimasta sveglia tutta la notte. Pensando a quello che dice la Bibbia, non si deve rubare.

Una sensazione di grande sollievo invase il sig. Palgrove.

− Alle otto. Aspettami all'angolo − disse Dorothy. Mentre Edward uscì dall'ufficio un titolo a caratteri cubitali richiamò i suoi occhi. Tirò fuori un penny in tutta fretta. Poi finalmente al sicuro sulla metropolitana si mise a leggere. − Che mi venga un...

Alle otto una Dorothy ansante lo raggiunse di corsa.

− Non hai fatto niente, Ted?

Tirò fuori dalla tasca la collana di rubini. − Puoi metterla.

− Ma, Ted...

E le cacciò sotto il naso un trafiletto di giornale. Dorothy lesse: − NUOVA SENSAZIONALE TROVATA PUBBLICITARIA. Ieri, e ogni domenica d'ora in avanti, sono stati posti in vendita, dalla fiera Tutto a Cinque Soldi, dei cestini di frutta contenenti una collana di pietre false. “MANGIATE PIÙ FRUTTA” sarà uno slogan di gran voga la prossima domenica.

− Oh... − esclamò flebilmente Dorothy. − Ma...

− Sì, − disse Edward − la penso anch'io come te.

Dorothy scoppiò a ridere. − Sei carino, Ted − disse. − Su, andiamo al cinema.

Adatt. da: A. Christie, Il mistero di Lord Listerdale e altre storie, Mondadori

P1

Chi narra il testo che hai appena letto

A. ⃞ è la signorina Pratt

B. ⃞ è il signor Palgrove

C. ⃞ è un poliziotto

D. ⃞ non è uno dei personaggi

P2

Leggi le prime righe del testo. Il narratore è colui che racconta i fatti: cerca se è uno dei personaggi o no. Ricorda che in tale quesito la risposta corretta è una sola.

Nelle prime righe la signorina Pratt e il signor Palgrove stanno andando a fare una gita con una Baby Austin. Indica se le affermazioni riguardanti la Baby Austin sono vere o false. Metti una crocetta per ogni riga.

La

Baby Austin... V F

a. è un'auto

b. è stata comprata dalla signorina Pratt

c. vale molti soldi

d. è completamente nuova

e. è stata usata dal signor Palgrove molte volte

Rileggi le prime righe, dove si parla della Baby Austin. Poi prova a ragionare sulle risposte vere e quelle non.

P3 Per quale motivo Edward paga il cestino di frutta sospirando?

La risposta è nel saper interpretare la frase successiva a quella in cui Edward sospira. Oppure ti basta ragionare sul significato di sospirare e su come Edward si comporta lungo tutto il racconto.

A. ⃞ Perché è un po' avaro

B. ⃞ Perché pensa di aver speso poco

C. ⃞ Perché a lui le ciliege non piacciono

D. ⃞ Perché già sa cosa c'è dentro il cestino

P4

Il venditore di frutta, che i due personaggi incontrano, mostra di avere un “sorriso malizioso” (riga 24). Per quale motivo ha tale atteggiamento? Perché

A. ⃞ attira i clienti con il sorriso

B. ⃞ sa cosa ha messo nel cestino

C. ⃞ sa di aver messo nel cestino frutta non di stagione

D. ⃞ sa di aver ingannato la polizia nascondendo nel cestino gioielli rubati

Per rispondere interrogati su cosa avviene ai personaggi dopo aver comprato il cestino. In tal modo risulta chiaro il comportamento del venditore.

P5 Sempre in riferimento al comportamento del venditore, quale delle seguenti frasi, da lui pronunciate nel brano, conferma la risposta alla domanda precedente?

A.

C.

Frutta matura, appena colta, ciliege inglesi autentiche

Grazie, signore

D.

In quel cestino avete un valore ben maggiore di quello pagato

Due scellini, un prezzo stracciato

Questa domanda e la precedente sono collegate. Basta ragionare su quale frase lascia intuire come si conclude il racconto.

A. ⃞

P6

A giudicare dalle manovre che effettua, che tipo di guidatore è il sig. Palgrove?

A. ⃞ È un guidatore provetto

B. ⃞ Non ha mai guidato un'auto

C. ⃞ Non è molto bravo alla guida

D. ⃞ Guida in maniera molto prudente

Come indicato dalla domanda, rileggi la parte del brano in cui si raccontano le manovre che effettua il personaggio. Come ti sembrano? Poi rispondi.

P7 Quali sono le caratteristiche della collana scomparsa alla Posta? Metti una crocetta per ogni riga.

Se non ricordi la descrizione della collana, rileggi le righe in cui se ne parla.

a. È fatta col sangue di piccione

b. Presenta una montatura in platino

c. È composta da una decina di pietre preziose

d. Costa cinquantamila sterline

e. Profuma come le ciliege

P8 Fino alla riga 72 Dorothy dimostra di non voler consegnare alla polizia la collana trovata nella frutta. Perché

A. ⃞ è convinta di averla ricevuta onestamente

B. ⃞ è una ladra provetta e sa come nascondere la refurtiva

C. ⃞ è sicura che la collana non sia vera

Sì No

Rileggi, se necessario, la parte che va dal momento in cui trovano la collana alla riga indicata nella domanda. La risposta è presente in quella parte.

D. ⃞ vuole solo far spaventare Edward, ma in realtà vuole consegnare tutto alla polizia

P9

“— Dobbiamo tenerli — disse la nuova Dorothy Pratt” (riga 67).

Per quale motivo viene definita “nuova”? Perché

A. ⃞ la collana si vede che è nuova

B. ⃞ in quel momento Dorothy mostra un carattere inaspettato

C. ⃞ con la collana Dorothy si potrà comprare un'auto nuova

D. ⃞ l'idea di tenere i rubini è nuova

Rifletti: a chi si riferisce la parola “nuova”? Rivedi poi le righe che precedono tale frase, per capire il significato particolare dato a questa parola.

P10 Sulla base di quanto detto nel brano, indica cosa si può o non si può dire su Edward Palgrove. Metti una crocetta per ogni riga.

Prova a rispondere confrontandoti, se hai dubbi, con il testo. Se non trovi l'informazione richiesta, vuol dire che "non si può dire".

Si può dire Non si può dire

a. Edward è soprannominato Ted

b. è una persona onesta

c. ha trentadue anni

d. non vuole appropriarsi illegalmente della collana

e. decide di provare a vendere la collana solo per accontentare Dorothy

f. ci tiene alla sua reputazione

P11 A un certo punto Dorothy propone a Edward di portare la collana a un ricettatore. Chi è un ricettatore?

Per ricavare il significato della parola, ragiona su cosa stanno cercando di fare i due personaggi in quel momento. A che tipo di persona, secondo Dorothy, devono rivolgersi?

A. ⃞ Una persona che acquista oggetti senza sapere cosa siano

B. ⃞ Una persona che acquista oggetti di valore trovati in cestini

C. ⃞ Una persona che acquista oggetti ottenuti illegalmente

D. ⃞ Una persona che acquista oggetti comprati legalmente

P12

Alla fine la collana che trovano nel cestino della frutta è vera o falsa? Completa la frase con parole tue o del testo.

Se hai seguito attentamente il brano fino alla fine, saprai rispondere; altrimenti basta rileggere la conclusione per renderti conto della risposta.

La collana è perché si tratta di una semplice trovata

P13 "− Oh... − esclamò flebilmente Dorothy. − Ma... Sì, disse Edward la penso anch'io come te" (righe 111-112). Immagina il pensiero di Dorothy in quel momento, quale può essere stato?

In base al comportamento di Dorothy espresso fino a quelle righe, prova a immedesimarti nel suo pensiero.

Ma... lo avevo capito sin dall'inizio!

A. ⃞

C. ⃞

Ma... te lo avevo detto io!

Ma... credevo che la collana fosse vera!

Ma... per fortuna, Ted, non sei andato dai ricettatori!

P14 Questo brano ha lo scopo di

Leggi le possibili risposte e rifletti se l'intero brano ha una funzione particolare (quella di spiegare o insegnare qualcosa...) oppure no.

A. ⃞ spiegare come ci si comporta da persone oneste

B. ⃞ insegnare a riconoscere le collane false da quelle vere

C. ⃞ far spaventare chi legge

D. ⃞ fare un po' distrarre il lettore

B. ⃞
D. ⃞

PG1 Indica con una crocetta la forma corretta tra le alternative proposte in ogni frase.

Distingui i casi in cui si tratta del verbo avere (ad es. lo hai l'hai) dagli altri.

a. Il vestito nuovo gliela - gliel'ha comprato la mamma: Giulia melame l'ha detto ieri.

b. Questo è il dono per Alberto. Glielo - Gliel'ho darò per il suo compleanno.

c. Oggi Lina non verrà alla festa; tela - te l'ha comunicato?

d. Melai - Me l'hai già raccomandato: me lo - mel'ho ricorderò, stai tranquillo!

e. Glielo - Gliel'ho dici tu che questa borsa melanno - me l'hanno già regalata?

PG2 Indica quale delle seguenti divisioni in sillabe è corretta e quale no. Metti una crocetta per ogni riga.

Corretta Non corretta

a. stra-nez-za

b. a-cqu-ista-re

c. a-gri-fo-glio

d. fi-o-re

e. monu-men-to

f. ven-ta-ta

Ricorda questo: la sillaba è un gruppo di lettere pronunciato con una sola emissione di voce.

PG3 Indica se ciascuna delle seguenti parole è un verbo, è un nome oppure può essere sia un verbo che un nome.

Metti una crocetta per ogni riga.

a. volando

b. ricevuta

c. agente

d. parlamento

e. ciclista

f. commesso

Verbo Nome Sia verbo che nome

Considera ad es. fatto: è sia un nome (indica un evento, un'azione) sia un verbo (es. Fatto il saluto, se ne andò).

PG4 Individua il gruppo in cui TUTTE le forme verbali indicano il modo e il tempo ma non la persona.

Cerca solo verbi all'infinito, al participio o al gerundio.

A. ⃞ pensando – chiuso – uscire – pagherà

B. ⃞ facendo – comprato – andare – avendo concluso

C. ⃞ dormì – venire – ricevette – studiare

D. ⃞ mormorò – pensassi – ritenere – restituirono

PG5 Indica il nome NON alterato in ognuna di queste serie di nomi. Metti una crocetta per ogni riga.

Nome base viso Alterato visetto

a. ⃞ bimbetta ⃞ fetta ⃞ bomboletta ⃞ uvetta

b. ⃞ cartellina ⃞ frittatina ⃞ patatina ⃞ rovina

c. ⃞ musetto ⃞ lupetto ⃞ martelletto ⃞ oggetto

d. ⃞ padella ⃞ cordicella ⃞ storiella ⃞ cascatella

PG6 Leggi il testo che segue, tratto da un dizionario.

GEMMA

s. f. (pl. -e)

Cerca nel riquadro le informazioni riportate in tabella.

1. Organo della pianta da cui nascerà il fiore, il frutto o entrambi;

2. Qualsiasi pietra preziosa lavorata, da cui il significato di gioiello, gioia;

3. Riferito a persona, cosa o luogo con pregi particolari: Venezia è la gemma dell'Adriatico;

4. Nome proprio di persona.

Utilizzando le informazioni ricavabili da tale testo, indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. Metti una crocetta per ogni riga.

Il testo... Vero Falso

a. spiega i vari significati della parola gemma

b. spiega che è un nome femminile

c. indica come si scrive al plurale

d. permette di capire da che lingua proviene

e. dà un esempio di frase con gemma

f. spiega i sinonimi di gemma

PG7 Per ogni parola della prima colonna della tabella indica il suo opposto tra le quattro alternative date.

a. attento ⃞ intelligente ⃞ buono ⃞ distratto ⃞ ignorante

b. competente ⃞ impreparato ⃞ diligente ⃞ disciplinato ⃞ tranquillo

c. abile ⃞ educato ⃞ cortese ⃞ studioso ⃞ incapace

d. maleducato ⃞ scortese ⃞ gentile ⃞ colto ⃞ incivile Ad esempio antipatico è l'opposto di simpatico

PG8 In ciascuna frase è sottolineato un nome, che potrebbe essere sia maschile sia femminile. Cerchia la parola della frase che fa capire se quel nome è maschile o femminile.

Osserva l’esempio.

Es. La Presidente del Consiglio è all'estero.

a. La custode del museo è mia sorella.

b. Sulla scena era presente un militare

c. Oggi ho incontrato una giornalista .

d. L’ insegnante è andato via per motivi personali.

Talvolta il genere di un nome è deducibile dall'articolo, dal verbo, dall'aggettivo ecc. che lo accompagna.

PG9 Scegli fra le quattro alternative quella che completa il senso del verbo nella frase seguente.

Tra le risposte proposte bisogna escludere quelle che non presentano le informazioni necessarie a far capire l'azione espressa dal verbo.

Antonio e Luigi si sono incontrati allo stadio

A. ⃞ un libro per studiare

B. ⃞ domani con gli amici

C. ⃞ a tifare per la squadra del cuore

D. ⃞ sempre insieme

PG10 Inserisci negli spazi vuoti la punteggiatura adatta.

Ricorda che: i due punti (:) introducono un discorso diretto.

Paola tornando da scuola nella vetrina della libreria ha visto un atlante e ha pensato “Che bello Come mi piacerebbe sfogliarlo“. Arrivata a casa ha detto alla mamma – Vorrei comprare un atlante lo trovo molto interessante per conoscere il nostro pianeta

Mi AUTOVALUTO

᮱ Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? ⃞ Sì ⃞ No

᮱ Come ti è sembrata questa prova?

⃞ Facile ⃞ Difficile ⃞ Non troppo semplice

᮱ Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere?

⃞ Per niente ⃞ Qualche difficoltà

᮱ Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà?

⃞ Ho chiesto aiuto all’insegnante

⃞ Ho lasciato incompleto

⃞ Ho cercato di superare da solo le difficoltà

CORREZIONE

᮱ Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso.

Il faraone Ramses entra nella sala del consiglio e tutti i nove consiglieri si alzano in piedi in segno di saluto.

Nofret, una giovane sacerdotessa, e Kamosè, un giovane scriba, entrano nella sala per ordine del faraone.

Il faraone chiede a Nofret: – Chi è questo ragazzo? – Nofret risponde: – È Kamosè, figlio di Geru e di Nejemet. I suoi genitori hanno avuto un grave danno. Chiedono giustizia. Io sono loro testimone.

Il faraone si rivolge al ragazzo: – Parla, Kamosè!

Il ragazzo racconta: – Più di un anno fa, Setek, un soldato, è arrivato al villaggio e ha tolto casa e terre ai miei genitori. Tutti dicono che Setek è un eroe, ma per me è solo un ladro!

Il faraone dice: – Setek è un vero eroe e ha combattuto con me contro gli Ittiti. Ho dato io ordine di assegnargli delle terre!

Nofret dice con paura: – Sì. Mio padre, il giudice Rensi, ha controllato e dice che è vero!

Un consigliere del faraone dice: – Questi due giovani devono essere puniti. La sacerdotessa sarà rinchiusa in un monastero e il ragazzo sarà condannato ai lavori forzati!

Kamosè non ha paura, è arrabbiatissimo e dice: – I miei genitori sono onesti. Il faraone ha promesso di dare a loro la terra dove hanno sempre lavorato. Il faraone però non lo ha fatto, ma ha dato la loro terra a un prepotente! Questa è la verità ed è una ingiustizia!

Ora Kamosè rischia la condanna a morte, ma il ragazzo è contento perché ha detto la verità al re d’Egitto che è il figlio della Verità. Il faraone vuole sapere da quanto tempo i suoi genitori lavorano quelle terre e Kamosè risponde che lavorano quelle terre da sempre perché sono nati là. Non hanno mai fatto male a nessuno e tutti li stimano perché sono brave persone. Il ragazzo continua a raccontare: – Setek è arrivato nella nostra casa e ha colpito mio padre. Poi ha detto che quelle terre erano sue e che loro dovevano diventare i suoi servi. Adesso mia madre è malata e se muore la colpa è di Setek. Il faraone chiede a Kamosè di descrivergli Setek. Il ragazzo dice: – È un uomo alto e robusto. Il faraone risponde: – Quell’uomo non è Setek! Lo conosco bene perché ho combattuto con lui. È un uomo piccolo e molto magro. Ha una grande resistenza alla fatica e ha smesso di fare il soldato a sessant’anni.

Nofret e Kamosè sono felici: qualcuno dice di essere Setek, ma non è lui!

Il faraone ordina: – Tu, Kamosè, torna al tuo villaggio con un soldato del mio esercito che conosce bene Setek.

Kamosè è molto emozionato quando vede i suoi genitori e la sua casa.

Il padre lo abbraccia quando lo vede. La madre è ancora malata.

Kamosè dice a suo padre: – Sono qui per aiutarvi a riavere la vostra casa e le vostre terre!

Il falso Setek è dentro la casa. È disteso a non fare niente, mentre mangia un grappolo d’uva e beve vino fresco.

L’uomo riconosce Kamosè e dice: – Ecco il figlio dei miei servi! C’è lavoro per te, ragazzo! Tua madre infatti non può lavorare e non è per niente utile!

L’ufficiale che accompagna Kamosè chiede al falso Setek: – Chi sei?

– Io sono Setek, soldato dell’esercito di Ramses il Grande – risponde l’impostore.

– Non è vero! Sei un bugiardo! Io conosco Setek. Dimmi chi sei! Il falso Setek cerca di scappare, ma Kamosè lo ferma con uno sgambetto. L’uomo cade a terra.

– Allora! Dimmi chi sei o ti rompo la testa! – insiste l’ufficiale.

– Sono un servo di Setek; conoscevo il sindaco di questo villaggio.

Con un inganno egli mi ha dato questa casa con le sue terre – dice l’impostore.

– E tu che cosa dovevi fare in cambio di questa bella casa e di tutta questa terra?

– Io dovevo obbligare i contadini a pagare molte tasse!

– Sei un miserabile! Sarai punito! – dice l’ufficiale arrestandolo. Kamosè e Nofret si abbracciano felici. La verità ha vinto!

Adatt. da: Christian Jacq, Il ragazzo che sfidò Ramses il Grande

1 Chi è Kamosè? Indica quali informazioni vengono dette nel testo e quali

no. Metti una crocetta per ogni riga.

Viene detto Non viene detto

a. È un sacerdote

b. È vestito in modo elegante

c. È uno scriba

d. È giovane

e. Ha i capelli biondi

f. Vive in un villaggio

g. È molto alto

2 La scena iniziale del racconto è ambientata nella sala del consiglio. Indica quali personaggi sono presenti e quali no. Metti una crocetta per ogni riga.

È presente Non è presente

a. Ramses

b. Geru

c. Nofret

d. Rensi

e. Setek

3 Cosa riferisce Kamosè al cospetto di Ramses?

A. ⃞ Di essere stato ferito da un soldato del faraone

B. ⃞ Di aver subito la distruzione della sua casa e della sua terra

C. ⃞ Di aver subito un’ingiustizia

D. ⃞ Di non aver ricevuto le terre promesse dal faraone

4 Chi è Setek?

A. ⃞ È un familiare del faraone

B. ⃞ È un ladro

C. ⃞ È uno dei consiglieri del faraone

D. ⃞ È un soldato stimato dal faraone

5 Perché Nofret accompagna Kamosè dal faraone?

A. ⃞ Perché è una giovane sacerdotessa

B. ⃞ Perché è un giudice

C. ⃞ Per giudicare il faraone

D. ⃞ Per confermare cosa afferma Kamosè

6 "Un consigliere del faraone dice: – Questi due giovani devono essere puniti" (righe 16-17). Come reagisce Kamosè a questa affermazione?

A. ⃞ Con timore e rabbia

B. ⃞ Con allegria e calma

C. ⃞ Con pazienza e senso di approvazione

D. ⃞ Con ira e coraggio

7 Qual è la soluzione proposta dal faraone alle richieste di Kamosè? Il faraone decide di

A. ⃞ condannare a morte Kamosè

B. ⃞ far accompagnare Kamosè da un suo soldato fidato

C. ⃞ accompagnare lui stesso Kamosè a casa per vedere cosa è successo

D. ⃞ assegnare a Kamosè e ai suoi genitori altre terre

8 Come si chiama l'impostore di cui si parla alla riga 54?

A. ⃞ Nejemet

B. ⃞ Rensi

9 Chi è in realtà? È

C. ⃞ Ittiti

D. ⃞ Non viene detto

10 Completa le frasi sottolineando l'alternativa giusta.

Il sindaco - Il faraone nel villaggio di Kamosè aveva dato all'impostore - a Setek le terre secondo la legge - contro la legge. In cambio voleva arricchirsi con le tasse sui soldati - contadini. Alla fine l'impostore - Setek viene scoperto e arrestato - lasciato libero.

Il commissario e il diavolo

La signora Clementina Vasile Cozzo era un'anziana ex maestra, che aveva aiutato in diverse occasioni il commissario Montalbano.

Tra loro era nata una profonda amicizia.

Quel giorno stavano pigliando il caffè, quando la signora disse: «Lo sa che la mia maestra delle elementari è ancora viva e vegeta?»

«Davvero? Quanti anni ha?»

«Novantacinque. Ma se la vedesse, commissario! Si chiama Antonietta Fiandaca. Lucidissima, perfettamente autonoma...»

La signora Clementina divenne improvvisamente esitante e imbarazzata. «Purtroppo Antonietta ieri ha sentito nuovamente il feto del diavolo.»

A Montalbano venne da sorridere, ma fu subito rimproverato.

«In che senso “nuovamente”? È già capitato?»

«Dunque, ad Antonietta toccarono in eredità due villini, uno in campagna, in contrada Passero, e uno qui, a Vigàta, una vera delizia.

Una notte si svegliò per un gran fracasso. Chiamò il custode, che arrivò in cinque minuti, armato.

Nulla di strano. Se ne tornarono a dormire. Appena nel letto, Antonietta sentì il feto. Era una puzza di zolfo misto a miasmi di cloaca. Ciò capitò varie volte.

Antonietta fece svuotare il pozzo nero, sgombrare il tetto, la cantina. Niente. Il feto tornava sempre.

Poi una notte, faceva caldo e aveva lasciato la finestra spalancata. Venne svegliata da qualcosa che pesantemente le era caduto sulla pancia. Aprì gli occhi e lo vide.»

«Chi?»

«Il diavolo, commissario, nella forma che aveva deciso d'assumere.»

«E che forma aveva?»

«Di un animale. A quattro zampe. Con le corna. Fosforescente, gli occhi rossi, soffiava e mandava uno spaventoso feto di zolfo e di cloaca. Antonietta lanciò un grido e svenne. Accorsero il custode e la moglie, ma non trovarono traccia dell'immondo animale. Quando Antonietta si rimise, disperata e terrorizzata, chiamò padre Fulconis, suo nipote, che è padrino a Fela, sperando che le liberasse la casa. Giacomina, la sorella, aveva avuto due figli: il

prete, Emanuele, e Filippo, un degenerato, un giocatore accanito che ha dilapidato il patrimonio dei genitori.

Appena arrivato, il padrino volle essere lasciato solo nella villa. Passati tre giorni che non dava notizie, Antonietta avvertì i carabinieri. Trovarono padre Fulconis con la faccia gonfiata di botte, più in là che qua. Riferì che aveva combattuto col Maligno, avendo la peggio.

In conclusione, Antonietta si trasferì qua a Vigàta e mise in vendita la villa. Ma nessuno voleva accattarla. Finalmente una persona di Fela se la comprò, per quattro soldi. La trasformò in una bisca clandestina. Poi i carabinieri la chiusero.

Io purtroppo ho saputo tutto a cose fatte. Mi è venuta una rabbia! E ora la storia sta ricominciando.»

Era tardi, il commissario doveva tornare in ufficio. Chiese alla signora di tenerlo informato.

Quando la signora Clementina seppe che la sua vecchia maestra, a seguito di un intensificarsi della manifestazione diabolica di zolfo e miasmi, passava le nottate sullo scalino davanti alla porta, la persuase a venire a dormire a casa sua.

Di questo, Clementina Vasile Cozzo ragguagliò il commissario.

Convennero che si trattava della soluzione migliore, dato che era evidente che il diavolo non amava la luce del sole e che di notte cominciava a fètere solo in presenza della vecchia maestra.

Due giorni appresso Montalbano volle parlare alla signora Clementina.

La signorina Antonietta alle sette e mezzo cenava (si fa per dire, perché un passero mangiava più di lei), poi si preparava e s'incamminava verso l'abitazione della sua ex allieva.

Quella sera il telefono squillò:

«Pronto, Antonietta? Stavi venendo da me?»

«Sì.»

«Senti, sono addolorata, ma è arrivato all'improvviso un mio nipote dall'Australia. Non ti posso ospitare.»

«Oddio, e adesso dove vado?»

«Resta a casa. Speriamo che non succeda niente.»

La notte il diavolo si manifestò e il primo a vederlo fu il commissario che se ne stava rannicchiato nella sua macchina a poca distanza dall'ingresso posteriore del villino.

Il Maligno entrò cautamente in casa, ne uscì nuovamente dopo un minuto, fece per avviarsi verso la sua auto.

«Mi scusi un momento.»

Sorpreso dalla voce alle sue spalle, il diavolo sobbalzò, lasciò cadere una boccettina dalla mano.

«Lei è certamente il diavolo», fece Montalbano, «lo riconosco dalla puzza» e gli mollò un poderoso pugno sul naso.

«Mi ha confessato che era assillato dai debitori, giocava e perdeva. Così pensò di ripetere cosa aveva fatto anni fa col villino di campagna. Quelli che se lo comprarono erano d'accordo con lui.

Ora avrebbe costretto la zia a vendere anche il villino di Vigàta. Il feto del diavolo era un composto chimico che si era preparato. L'animale diabolico era un gatto, spalmato con una pasta fosforescente e con corna di cartone attaccate in testa.

In quanto al padrino, non si scontrò col diavolo, ma con suo fratello Filippo. Aveva capito tutto e voleva dissuaderlo, senza riuscirci.»

«E ora? Se Antonietta scoprisse che è stato suo nipote ad architettare la cosa, ne morrebbe di dolore, come la sorella.»

«Io un'idea ce l'avrei» fece Montalbano.

Su pressante richiesta della signora Clementina, arrivò di corsa a Vigàta padre Emanuele Fulconis.

Stavolta travagliò molto bene. La mattina appresso, trionfante, annunziò che il diavolo era stato definitivamente sconfitto.

Avevano finito di mangiare, che finalmente il commissario chiese: «Ma lei, signora Clementina, al diavolo ci crede?»

«Io? E quando mai! Se ci avessi creduto, questa storia l'avrei raccontata al vescovo, non le pare?»

Adatt. da: A. Camilleri, Un mese con Montalbano, Mondadori

1 Il brano si apre con il racconto della signora Vasile, che a un certo punto dice: “Purtroppo Antonietta ieri ha sentito nuovamente il feto del diavolo” (righe 11-12). In risposta a questa frase Montalbano sorride, per quale motivo?

A. ⃞ Perché subito prende seriamente cosa sta ascoltando

B. ⃞ Perché non crede all'esistenza del diavolo

C. ⃞ Perché prova inizialmente terrore per cosa sta sentendo

D. ⃞ Perché si arrabbia a sentire certe sciocchezze

2 “In che senso «nuovamente»? È già capitato?” dice Montalbano (riga 14). In questo modo si capisce che il commissario

A. ⃞ ha preso finalmente sul serio cosa la signora Clementina sta raccontando

B. ⃞ considera la signora Clementina una bugiarda

C. ⃞ non vuole assolutamente credere a cosa sta raccontando la signora Clementina

D. ⃞ non sa se ridere o piangere

3 “Una notte si svegliò per un gran fracasso. Chiamò il custode, che arrivò in cinque minuti, armato. Nulla di strano” (righe 18-19). Come potresti sostituire la parte sottolineata senza cambiare il significato della frase?

A. ⃞ Nessuna porta sfondata, nessun vetro di finestra rotto

B. ⃞ Nessuna sirena della polizia che proveniva da lontano

C. ⃞ Erano tutti stanchi e non volevano indagare oltre

D. ⃞ Il custode non si ricordava dove aveva lasciato le chiavi

4 Dal testo è possibile dedurre varie informazioni sulla vicenda narrata. Indica quali delle seguenti affermazioni sono corrette e quali no. Metti una crocetta per ogni riga.

a. La vicenda si svolge in un luogo non definito

b. I fatti avvengono alla stazione di polizia dove lavora Montalbano

c. La vicenda è ambientata in un'epoca vicina alla attuale

Vero Falso

5 Perché, secondo te, Montalbano chiede alla signora Vasile di tenerlo informato (righe 52-53)?

A. ⃞ Per farle credere di aver trovato interessante il racconto

B. ⃞ Per semplice riguardo verso Clementina

C. ⃞ Perché gli è sempre piaciuto sapere la fine di ogni racconto

D. ⃞ Perché ha intenzione di indagare meglio su quanto raccontato da Clementina

6 “Io purtroppo ho saputo tutto a cose fatte. Mi è venuta una rabbia!” (riga 50). Se la signora Vasile avesse saputo in tempo degli avvenimenti, cosa avrebbe cercato di fare?

A. ⃞ Avrebbe cercato di far vendere la casa in contrada Passero a offerenti migliori

B. ⃞ Avrebbe cercato di non far vendere alcuna casa ad Antonietta

C. ⃞ Avrebbe cercato di acquistare da Antonietta la casa in contrada Passero

D. ⃞ Avrebbe cercato di far vendere prima la casa a Vigata di Antonietta

7 Montalbano e Clementina decisero che era la soluzione migliore ospitare di notte la signora Fiandaca poiché “era evidente che il diavolo non amava la luce del sole e che di notte cominciava a fètere solo in presenza della vecchia maestra” (righe 59-61). La parte sottolineata fa capire che:

A. ⃞ Montalbano e Clementina erano ormai troppo in ansia per le manifestazioni del diavolo

B. ⃞ Montalbano e Clementina hanno maturato idee diverse sul come risolvere la faccenda

C. ⃞ Montalbano e Clementina hanno intuito che la risoluzione della faccenda non è una questione “religiosa“

D. ⃞ Montalbano voleva tranquillizzare la signora Fiandaca per cercare di interrogarla con calma

8 “Due giorni appresso Montalbano volle parlare alla signora Clementina” (righe 62-63). Cosa potrebbe aver detto Montalbano?

Sarebbe meglio se non parlassimo più di questa storia

A. ⃞

Ho capito! Dobbiamo chiamare un prete per liberare la signora Fiandaca dal diavolo

C. ⃞

Ho escogitato un piano per risolvere la questione che affligge la signora Fiandaca

B. ⃞

Quando mi invita di nuovo a pranzo o a prendere un bel caffé?

D. ⃞

9 “Mi scusi un momento... Lei è certamente il diavolo”, fa Montalbano, “lo riconosco dalla puzza” (righe 79, 82-83). Perché si rivolge così?

A. ⃞ È finalmente consapevole dell'esistenza del diavolo

B. ⃞ Non sa come rivolgersi a un essere dell'aldilà

C. ⃞ Essendo un commissario, è suo dovere rivolgersi in maniera gentile al diavolo

D. ⃞ Sta prendendo in giro chi ha davanti

10 “Io un'idea ce l'avrei” afferma Montalbano (riga 96). Cosa decide di fare allora il commissario? Completa le frasi scegliendo l'alternativa giusta.

Decide di far intervenire padre Fulconis Filippo Fulconis , per rivelare non rivelare la verità alla signora Fiandaca Vasile , che altrimenti sarebbe morta di crepacuore.

11 Scrivi il nome e il cognome (se viene detto nel brano) del colpevole delle apparizioni del diavolo.

12 Per quale motivo il colpevole decide di “far apparire” il diavolo?

Metti una crocetta per ogni riga.

Perché...

a. sa che la signora Fiandaca crede nell'esistenza del diavolo

b. sa di terrorizzare enormemente la signora Fiandaca

c. sa che il diavolo avrebbe esaudito le sue richieste

d. non vuole incontrare il diavolo

Sì No

13 Alla luce di quanto viene detto nell'intero brano, cosa si può dire e cosa no, riguardo alla signora Vasile?

Metti una crocetta per ogni riga. Sì, si può dire No, non si può dire

a. Preferisce la vita di città

b. Ha conosciuto il commissario in carcere

c. È di corporatura esile

d. Rivede nel commissario uno dei suoi nipoti

e. Ha molta fiducia nel commissario

f. Ha quasi un talento come detective

14 Dopo aver letto l'intero brano ti sei chiesto perché la signora Vasile decide di raccontare a Montalbano tutte le vicende della sua maestra?

A. ⃞ Perché sa che al commissario piacciono le storie horror

B. ⃞ Perché ha capito che dietro i fatti c'è il nipote degenerato della sua maestra

C. ⃞ Perché ha il sospetto che sia una storia inventata dalla fantasia della sua anziana maestra

D. ⃞ Perché vuole sin dall'inizio che Montalbano la aiuti a contattare padre Fulconis

15 Quale tra i seguenti titoli sarebbe più appropriato, al posto del titolo attuale del brano?

A. ⃞ Il diavolo chiama il commissario

B. ⃞ La maestra

C. ⃞ L'odore del diavolo

D. ⃞ Vigata e Fela

La gita scolastica

E finalmente arrivò il giorno della gita scolastica. La partenza era fissata per le sei del mattino.

Una levataccia, dunque, per gli scolari della quinta B.

– E nessuno faccia ritardo perché alle sei in punto dirò all’autista di partire! – aveva detto la maestra Giovanna il giorno precedente. I ragazzi in verità furono superpuntuali, anche se sembravano degli zombie imbottiti di sonnifero. Chi, invece, fece ritardo fu Giacinto, il collaboratore scolastico.

I genitori si accalcavano nei pressi del pullman, controllando ancora gli zaini dei loro figli e facendo mille raccomandazioni.

– Stai attenta, segui sempre il gruppo e non perdere di vista la maestra Giovanna! – disse la mamma di Lucilla dandole un bacio sulla guancia.

– E dai, mamma, me lo hai detto già cento volte. Lo so! – replicò la ragazza.

– Hai caricato il telefonino? – chiese il papà di Vittoria a sua figlia.

– Quando arrivi, chiama! Anzi, chiama anche quando sarai a metà strada!

– Se vuoi, ti chiamo anche ora – ironizzò la ragazzina, – così stai più tranquillo.

La maestra Giovanna, che anche in quell’occasione era elegantissima, nel suo tailleur di jeans con strass sul collo e sul risvolto delle maniche e scarpe da ginnastica alte da far paura, dopo l’appello, fece salire i ragazzini sul pullman e cominciò a tempestare Giacinto di telefonate, ma nessuno rispondeva. Il mento della maestra era diventato rosso fuoco perché lei continuava a tormentarlo con le unghie, mentre guardava nervosamente fuori dal finestrino. Niente. Il collaboratore non rispondeva.

– Maestra, – le disse l’autista – alle sei e trenta, con o senza Giacinto, partiamo altrimenti troveremo un traffico pazzesco...

– Maestra, maestra! – urlò Gianni. – Sta arrivando Giacinto. Ma… ma come si è vestito?

A quella domanda Pamela, Vittoria, Lucilla, Mattia, Ettore e gli altri si precipitarono accanto a lui per curiosare sull’abbigliamento del collaboratore. Una fragorosa risata riecheggiò nel pullman.

La maestra Giovanna raggiunse i suoi alunni per rimproverarli con la solita ramanzina sul rispetto degli adulti, ma quel che vide dal finestrino le fece scappare dalla bocca un

“Uhmadonnamiabenedetta!”. E ne aveva ragione.

In fondo alla strada, il collaboratore correva verso il pullman con un mare di roba a tracolla. Indossava un paio di pantaloni alla zuava verde militare, calzini bianchissimi, mocassini color cuoio, una camicia a quadretti rossi e gialli e un cappellino blu con visiera. Le gambe magrissime con ginocchia a punta erano pallide, ma pelosissime.

Con la mano destra Giacinto teneva ben stretta la cassetta del pronto soccorso, con la sinistra afferrava un grosso cestino da picnic. Al collo chincaglieria d’ogni genere: una macchina fotografica, un binocolo, un borsello multitasche, un coltellino multifunzione, il cellulare, un fischietto e la borraccia termica. Ma la cosa più comica era che il collaboratore era inseguito da Nanà, la sua gatta, e che, di tanto in tanto, lui si fermasse, si girasse e intimasse alla bestiola “sciò” per farla andar via. La gatta si piantava in mezzo alla strada, si sedeva sulle zampe posteriori e gli rispondeva “mao”.

Giacinto, convinto che lei avesse capito, ricominciava la corsa. Nanà, dopo qualche istante di perplessità, riprendeva a inseguirlo con passo felpato. I ragazzini, con i nasi schiacciati contro i finestrini, si sbellicavano dalle risate.

Quando il collaboratore giunse al pullman, tentò di scusarsi con la maestra, ma, appena aprì bocca, non si udì che uno strano sibilo, segno che aveva corso a perdifiato per tanto tempo. Richiuse la bocca, riprese fiato e provò a parlare con la maestra Giovanna, che l’aiutò a salire, liberandogli le mani dai due pesanti oggetti che stringeva tra le dita. Giacinto s’accasciò sul sedile; poi, mentre i ragazzini gli si strinsero intorno per fargli festa, Nanà, non vista da nessuno, salì sul pullman giusto un istante prima che l’autista chiudesse le porte. La gatta si nascose sotto uno dei sedili e lì si addormentò.

Adatt. da: A. Baccelliere, Festa di Halloween con fantasma etrusco DOP, Ardea Editrice

1 Chi sono i personaggi del racconto?

A. ⃞ Gli alunni della quinta B

B. ⃞ L’autista e la maestra

C. ⃞ Giacinto e la sua gatta

D. ⃞ La maestra, la sua scolaresca, Giacinto, l’autista e Nanà

2 Di che tipo di testo si tratta?

A. ⃞ È un racconto d’avventura

B. ⃞ È un articolo di cronaca

C. ⃞ È un racconto umoristico

D. ⃞ È un racconto di paura

3 Chi narra l’intera vicenda?

A. ⃞ La maestra Giovanna

B. ⃞ Gianni

C. ⃞ Giacinto

D. ⃞ Nessuno dei personaggi

4

A un certo punto l’autore del racconto descrive la situazione della scolaresca prima di salire sul pullman, e, ogni tanto, si sente qualche genitore che si raccomanda al proprio figlio. Per quale motivo, secondo te, l’autore del racconto si sofferma su questa scena?

A. ⃞ Perché cerca di coinvolgere ancora di più il lettore nell’atmosfera del racconto

B. ⃞ Perché cerca di guadagnare tempo prima degli avvenimenti veri e propri

C. ⃞ Perché non sapeva in quale modo dare inizio al racconto

D. ⃞ Perché cerca di spiegare per quale motivo Giacinto arriva in ritardo all’appuntamento

5 Per quale motivo il racconto, da riga 21 a 28, si sofferma sulla descrizione, nei minimi particolari, dell’abbigliamento della maestra Giovanna e di come si comporta nell’attesa di Giacinto?

A. ⃞ Per meglio rappresentare il carattere e gli atteggiamenti dell’insegnante

B. ⃞ Per far distogliere l’attenzione del lettore dai fatti che accadono dopo

C. ⃞ Per sottolineare la sua eleganza a differenza dei suoi alunni

D. ⃞ Per arricchire di descrizioni meno importanti il racconto

6 Il narratore a un certo punto dimostra di essere sorpreso, esattamente come la maestra, alla vista di Giacinto. Da riga 36 a 41 quale frase lo conferma?

Ricopia le parole del testo.

Risposta:

7 Il personaggio di Giacinto è presentato dall’autore in modo da suscitare nel lettore un senso di

A. ⃞ paura e rabbia

B. ⃞ tenerezza e simpatia

C. ⃞ mistero e terrore

D. ⃞ tristezza e malinconia

8 Il racconto di cosa avviene sul pullman tra gli scolari alla vista di Giacinto permette di

A. ⃞ descrivere la profonda serietà della situazione

B. ⃞ descrivere la divertente confusione della situazione

C. ⃞ aumentare il mistero del ritardo di Giacinto

D. ⃞ definire meglio il luogo in cui è ambientata la situazione

Mi AUTOVALUTO

᮱ Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? ⃞ Sì ⃞ No

᮱ Come ti è sembrata questa prova?

⃞ Facile ⃞ Difficile ⃞ Non troppo semplice

᮱ Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere?

⃞ Per niente ⃞ Qualche difficoltà

᮱ Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà?

⃞ Ho chiesto aiuto all’insegnante

⃞ Ho lasciato incompleto

⃞ Ho cercato di superare da solo le difficoltà

CORREZIONE

᮱ Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso.

ESERCITAZIONI

O1 Indica con una X la forma corretta.

a. ⃞ tacchi ⃞ tacci

b. ⃞ acquerello ⃞ aqquerello

c. ⃞ anbedue ⃞ ambedue

d. ⃞ stazzione ⃞ stazione

e. ⃞ acquazzone ⃞ accuazzone

f. ⃞ scuola ⃞ squola

g. ⃞ palazzo ⃞ palazo

h. ⃞ soqquadro ⃞ socquadro

i. ⃞ racchetta ⃞ raccetta

l. ⃞ celebrazzione ⃞ celebrazione

m. ⃞ poliziotto ⃞ polizziotto

n. ⃞ quore ⃞ cuore

O2 Completa le parole nelle frasi seguenti: scegli fra GN - NI o fra GLI - LI.

• La botti a dell'o o è vuota perché Mara ha versato tutto nell'o era.

• La fami a di Andrea ha trovato un coni o sull'uscio di casa.

• I carabi eri controllarono attentamente tutte le merci.

• Lo spedizio ere è stato puntuale nelle conse e.

• C’è una possibilità su un mi....... one che venga a piovere.

• Il gi....... o è il simbolo della purezza.

• I ....... cini sono fiori bellissimi e molto profumati.

• In campa a e in monta a si respira aria pulita e la salute ci guada a.

O3

Scrivi il plurale delle seguenti parole.

a. camicia ..................................

b. corteccia

c. tratteggio

d. astrologo

e. mago

f. plico .................................

g. orco

O4 Leggi la frase che segue:

h. boccia .................................

i. camice

l. batacchio

m. falco

n. picco

o. pulce .................................

p. magia

L'ape volteggiava sui fiori e sembrava danzare.

Da quante sillabe è composta la frase?

Numero totale di sillabe: ...............................................................

M1 Analizza tutti i verbi in tabella.

infinito coniug. modo tempo persona

a. protestò

b. essendo uscito

c. ebbi terminato

d. avrete finito

e. fosse venuto

M2 Nella tabella che segue indica per ogni parola se è un aggettivo qualificativo o determinativo.

Aggettivo qualificativo

Aggettivo determinativo

a. autonomo

b. troppo

c. stessa

d. alto

e. quello

f. sensibile

g. semplicissima

M3 Leggi il testo che segue.

Lo scorso sabato nella scuola di Martina c’è stata una mostra di lavoretti per beneficenza, dove hanno messo in scena anche una piccola recita. Il ricavato servirà ad aiutare le associazioni del quartiere.

Se sostituisci nel testo “Lo scorso sabato” con “Il prossimo sabato”, devi cambiare la forma di alcuni verbi. Indica nella tabella quali verbi devi cambiare.

Cambia Non cambia

a. c’è stata

b. hanno messo

c. servirà

d. aiutare

F1

F2

La desinenza –ina può modificare il significato della parola di base

dandole una sfumatura di piccolezza: ad es. gattina, pallina, fragolina. In quale delle seguenti parole tale desinenza dà lo stesso significato?

A. ⃞ cucina

B. ⃞ regina

C. ⃞ cantina

D. ⃞ parolina

I prefissi in-, im-, irr- davanti a una parola possono dare un significato opposto alla parola di base (ad es. incapace " non capace " ). Nella tabella che segue indica le parole in cui tali prefissi danno un significato opposto alla parola di base e quelle in cui no.

Metti una crocetta per ogni riga.

Parola

a. informato

b. inesatto

c. irraggiungibile

d. improbabile

e. incomprensibile

f. impossibile

il prefisso dà significato opposto

F3 Che cos’hanno in comune questi quattro nomi?

A. ⃞ Sono tutti nomi primitivi

B. ⃞ Sono tutti nomi composti

il prefisso NON dà significato opposto

alberello - casetta - automobilina - bimbetto

C. ⃞ Sono tutti nomi derivati

D. ⃞ Sono tutti nomi alterati

F4 Uno dei seguenti nomi NON è un nome derivato: trovalo.

A. ⃞ precottura

D. ⃞ preallarme FORMAZIONE

C. ⃞ preadolescenza

B. ⃞ preghiera

LS1 Indica con quale parola dello stesso significato potresti sostituire quella sottolineata nella frase che segue.

Il traffico in autostrada era bloccato da molto e gli automobilisti cominciarono a suonare ininterrottamente i clacson. In quel gran baccano, non si capì più nulla!

A. ⃞ Silenzio

B. ⃞ Frastuono

C. ⃞ Disordine

D. ⃞ Scompiglio

LS2 Se non conoscessi il significato delle parole sottoelencate, quale voce andresti a cercare sul dizionario? Scrivila accanto ad ogni parola.

Osserva l’esempio.

Es. castelletto ............. castello .............

a. campione

b. piantava

c. organino

d. pregiatissimi .........................................

LS3 Metti in ordine alfabetico le parole dell’elenco, numerandole da 1 a 6 (dalla precedente alla successiva).

Parole Numero d’ordine

a. muto

b. muro

c. mucillagine

d. muso

e. muraglia

f. mutare

LS4 In ogni serie indica le due parole che hanno lo stesso significato, cioè sono sinonime. Metti DUE CROCETTE per ogni riga.

a. ⃞ gradevole ⃞ amaro ⃞ disgustoso ⃞ piacevole

b. ⃞ calma ⃞ fracasso ⃞ pace ⃞ fama

c. ⃞ gradualmente ⃞ inaspettatamente ⃞ praticamente ⃞ improvvisamente

d. ⃞ imparare ⃞ apprendere ⃞ rifiutare ⃞ ignorare

S1 Scegli fra le quattro alternative quella che completa il senso del verbo nella frase seguente.

Cristina partecipa...

A. ⃞ la spesa al supermercato

B. ⃞ alla gara di atletica

C. ⃞ sull'altalena

D. ⃞ con le amiche

S2 Scrivi il soggetto (sottinteso o no) di ciascuna frase.

Frasi

a. Verrete domani al mare?

b. La partita sarà disputata in serata.

c. Il sole illuminava le cime innevate delle montagne.

d. Avrà deciso di andare da solo.

e. Passeggiare in riva al mare è divertente.

f. Hai scelto di andare al museo.

g. Lunedì tornerò a casa.

Soggetto

S3 In quale delle seguenti frasi la divisione in gruppi sintattici (sintagmi) è corretta?

A. ⃞ L’altro ieri / zia Pamela / ha incontrato sua cugina / Mary

B. ⃞ L’altro ieri / zia Pamela ha incontrato / sua cugina Mary

C. ⃞ L’altro ieri / zia Pamela / ha incontrato / sua cugina Mary

D. ⃞ L’altro ieri / zia / Pamela / ha / incontrato / sua / cugina / Mary

S4 Completa le frasi con le parole elencate. quando - o - infatti - ma

• verrete, non ci troverete a casa.

• L'altro giorno dovevo partire, ......................................... mi sono ammalato.

• La notte era chiara; in cielo splendeva una bellissima luna piena.

• Siete al mare ......................................... siete tornati in città?

T1

Nel brano che segue sottolinea tutti i pronomi che si riferiscono alla montagna.

Quando sono andata per la prima volta in montagna, l'ho vista tutta innevata. Ricordo che la immortalavo in tante foto, che ancora oggi me la fanno vedere in tutto il suo splendore.

T2

Nelle seguenti frasi i verbi sottolineati sono al tempo presente. Leggi le frasi e indica se il verbo sottolineato si riferisce a un evento che accade nel presente, nel passato o nel futuro. Metti una crocetta per ogni riga.

L’evento accade nel presente

L’evento accade nel passato

L’evento accade nel futuro

a. Vi parlo ora e mai più.

b. Il poeta Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati.

c. Domani vado al cineforum.

d. Tra una settimana andiamo in vacanza.

e. Ti chiamo in questo momento per sapere come stai.

T3 Leggi la frase:

Marta mi ha chiesto di accompagnarla alla mostra di un giovane pittore. Mi ha anche detto che i suoi quadri erano molto belli.

Ora completa la frase seguente, che trasforma il discorso indiretto in discorso diretto.

Marta mi ha chiesto: ” alla mostra di un giovane pittore?”. Mi ha anche detto: ”I quadri ....................................................... molto belli”.

Mi AUTOVALUTO

᮱ Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? ⃞ Sì ⃞ No

᮱ Come ti è sembrata questa prova?

⃞ Facile

᮱ Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere?

⃞ Non troppo semplice

⃞ Difficile

⃞ Per niente

᮱ Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà?

⃞ Ho chiesto aiuto all’insegnante

⃞ Ho lasciato incompleto

⃞ Ho cercato di superare da solo le difficoltà

CORREZIONE

⃞ Qualche difficoltà

᮱ Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso.

PROVA A TESTO

Crimine e galline

Un giorno i frequentatori del bar Sport, nel paese di Montelfo, assistettero a un evento che attirò subito l’interesse dei media, movimentando la tranquilla vita di tutti gli abitanti del luogo. Il dramma era accaduto a pochi chilometri dal bar, in un puzzolentissimo allevamento di galline.

Un bambino di nove anni di nome Cino si era presentato piangendo ai carabinieri della città vicina dicendo di aver ucciso i genitori, facendoli poi sparire nel recinto delle galline. Motivo: non gli compravano il telefonino. Dinamica del duplice omicidio: botta in testa con uovo sodo. Il bambino aveva nove anni ma pesava quasi ottanta chili.

Durante le prime indagini nei box dei pennuti furono trovate le fedi dei due, oltre a brandelli di vari indumenti.

Arrivarono televisioni da tutto il mondo. Le indagini non fecero in tempo a farsi più approfondite, che già i tribunali dei media erano avviati.

Il caso delle Galline Cannibali e del Pulcino Killer di Montelfo apparve subito come uno dei più appassionanti del secolo. Dopo poche ore erano già in campo le formazioni degli innocentisti e dei colpevolisti.

Per gli innocentisti, Cino Pulcino era un bimbo con gravi carenze affettive che era stato colto da raptus. Andava curato e riabilitato. Si scoprì che dall’età di due anni gli veniva imposto di mangiare un uovo sodo ogni giorno. Ovvio che avesse voluto firmare il delitto in quel modo. II telefonino sarebbe stato per lui il solo modo di cambiare vita, di comunicare col mondo e uscire da quell’incubo pennuto. Per i colpevolisti, invece, Big Cino era un pericoloso serial killer. Un criminologo gli attribuì la colpa di tredici crimini misteriosi avvenuti in Slovacchia nel secolo scorso.

Poi vi erano gli antiecologisti, per i quali le galline ormai erano diventate belve incontrollabili.

Per altri, andavano curate dallo choc e assistite da uno psicologo. La loro vita sventurata, costrette a mangiare ventiquattr’ore su ventiquattro, le aveva spinte a cibarsi di carne umana, non già il loro istinto.

Per alcuni dei frequentatori del bar, gli indizi erano chiari. In paese il bambino era temuto per essere un manesco e un tiratore di uova.

Per altri, la colpevolezza era dubbia: e se fosse stato un incidente, di cui il ragazzo si prendeva la colpa, impazzito per il dolore? Un

A1

pollivendolo testimoniò che le galline odiavano la coppia, e spesso cercavano di beccarla. Comparve anche una lettera di minacce, firmata da una zampa di pollo.

Poi ci fu un sondaggio televisivo: il bambino fu dichiarato assassino al 57 per cento.

Una nota ditta di telefonini fece subito uno spot: le immagini mostravano un bambino felice con un cellulare all’orecchio. Dietro a lui i genitori, su cui incombeva una minacciosa ombra alata. E lo slogan: “Non fare il pollo, regalagli la tariffa Babycell finché sei in tempo”.

Insomma la notorietà raggiunse Montelfo. Ogni giorno al bar arrivavano decine di televisioni. Venivano intervistati i ragazzi del paese. Per la verità nessuno conosceva bene Cino, ma tutti furono prontissimi a inventare balle su di lui. Ad esempio, che giocava a pallone malissimo, starnazzando come una gallina. Che rubava i telefonini.

Ma ecco la terribile notizia.

I genitori di Cino erano riapparsi, abbronzati e in ottima salute. Erano andati due settimane alle Maldive, affidando l’allevamento, completamente automatizzato, al figlio. Non sapevano nulla di tutto l'accaduto.

Cino confessò la messa in scena. Aveva preso le fedi dei genitori da un cassetto, un po’ di abiti e così via. Aveva poi mescolato il tutto al pastone delle galline.

Possedeva già due telefonini ed era contento di essere grasso. Ma siccome l’avevano mollato due settimane da solo, si annoiava e aveva trovato molto eccitante tutto quel trambusto.

La truffa dell’uovo sodo impazzò in televisione fino a mezzanotte, tra gente che diceva «era chiaro come una chiara d’uovo, l’avevo detto subito».

Da quel giorno nessuno parlò più del delitto del Pulcino Killer, tanto che qualche volta pensiamo di essercelo sognato.

Adatt. da: S. Benni, Pane e tempesta, Feltrinelli

Il racconto inizia con un avvenimento ben preciso, cioè

A. ⃞ un bambino si è autodenunciato per l'uccisione dei propri genitori

B. ⃞ i carabinieri scoprono un bambino che ha ucciso i suoi genitori

C. ⃞ le galline di un allevamento hanno ucciso i propri padroni

D. ⃞ due genitori hanno lasciato da solo il loro bambino e sono spariti nel nulla

A2 Chi è il narratore di questo racconto?

A. ⃞ Un bambino di nome Cino

B. ⃞ Un carabiniere

C. ⃞ Uno dei genitori del racconto

D. ⃞ Non è un personaggio del racconto

A3 Cosa sappiamo su Montelfo, ovvero il luogo dove si svolge il racconto?

Indica quali dettagli, su di esso, si possono ricavare dal testo e quali no.

Metti una crocetta per ogni riga.

Montelfo... Si può ricavare NON si può ricavare

a. è un paese

b. è situato nel Nord Italia

c. è un'importante località turistica

d. è sede di importanti studi tv

e. è sede di un'industria di telefonini

f. è al confine con la Slovacchia

A4 Cosa spinge inizialmente tutti a credere a Cino?

Metti una crocetta per ogni riga.

Il fatto che...

a. Cino potesse essere arrabbiato con i genitori per non aver ricevuto il telefonino

b. il delitto fosse avvenuto in un allevamento puzzolente, vicino al bar Sport

c. ci fosse in paese chi diceva che Cino rubava i telefonini

d. le televisioni corressero a intervistare gli abitanti del paese

e. ci fossero oggetti dei genitori di Cino sul luogo del delitto

Sì, spinge a credere No, NON spinge a credere

A5 Prima che venisse fuori la verità (alla fine del racconto), si poteva ipotizzare che il delitto non fosse vero. Perché in realtà

A. ⃞ Cino era un bambino capriccioso ma non violento

B. ⃞ Cino già possedeva vari telefonini

C. ⃞ gli indizi erano poco chiari e la dinamica era assurda

D. ⃞ l'allevamento di galline era completamente automatizzato

A6 Alla riga 15 si parla di “tribunali dei media”. Di cosa si tratta?

A. ⃞ Delle trasmissioni tv

B. ⃞ Dei tribunali formati da magistrati veri

C. ⃞ Dei tribunali della scuola media di Montelfo

D. ⃞ Degli allevamenti di galline

A7 "Dopo poche ore erano già in campo le formazioni degli innocentisti e dei colpevolisti" (righe 18-19). Che cosa significa? Che dopo poche ore

A. ⃞ si erano formati gruppi di persone nel campo vicino all'allevamento, detti innocentisti e colpevolisti

B. ⃞ in paese si erano formati gruppi di persone, detti innocentisti e colpevolisti

C. ⃞ in un campo c'erano due squadre chiamate innocentisti e colpevolisti

D. ⃞ i pareri delle persone in tv e in paese erano divisi tra innocentisti e colpevolisti

A8 Chi sono gli "innocentisti"? Metti una crocetta per ogni riga.

Persone che... Sì No

a. giustificano le azioni di Cino

b. incolpano i genitori di Cino del comportamento di Cino

c. vedono nelle galline le vere responsabili del delitto

d. non credono al racconto di Cino

A9 Osserva i seguenti quattro manifesti, ognuno avente un suo slogan. Quale dei quattro appartiene agli antiecologisti?

BASTA CON I PENNUTI CANNIBALI! STERMINIAMOLI!

BASTA CON LE UOVA SODE! MANGIAMO LE FRITTATE!

BASTA CON I POLLI SURGELATI! MANGIAMO PIÙ SANO!

BASTA CON I VOLATILI RINCHIUSI IN RECINTI! ALLEVIAMOLI NEI CAMPI ALL'APERTO!

A10 "Per altri, andavano curate dallo choc e assistite da uno psicologo" (riga 31). Come potremmo sostituire la parola sottolineata senza cambiare il significato della frase?

A. ⃞ I baristi

B. ⃞ I cannibali

C. ⃞ Gli animalisti

D. ⃞ Gli antianimalisti

C. ⃞
D. ⃞
A. ⃞
B. ⃞

A11 Per quale motivo una nota ditta di telefonini fa subito uno spot?

A. ⃞ Vuole dimostrare che i genitori sono colpevoli

B. ⃞ Vuole approfittare del delitto per aumentare le sue vendite

C. ⃞ Vuole dimostrare la qualità dei suoi telefonini

D. ⃞ Vuole avvisare che i polli possono vendicarsi

A12 Alla fine si scopre che Cino aveva inventato tutto. Lo aveva fatto perché

A. ⃞ voleva fare un dispetto alla gente del paese

B. ⃞ voleva un nuovo telefonino

C. ⃞ si annoiava

D. ⃞ non voleva badare all’allevamento di galline

A13 “Ma ecco la terribile notizia” (riga 55). Da chi è vista come terribile?

A. ⃞ Dai genitori di Cino

B. ⃞ Dai media

C. ⃞ Dai carabinieri

D. ⃞ Da Cino e le sue galline

Come si faceva senza?

Immaginate di fare un salto indietro nel tempo di 500 anni: ecco come si viveva senza lavatrici, luce elettrica, smartphone... e carta igienica!

1 . .........................................................................................................

Innanzitutto sveglia all’alba, per sfruttare più ore di luce possibili. Per lavarvi non avreste la doccia o il lavandino, ma l’acqua (gelida) del pozzo o del fiume. Per fare i bisogni, invece, dovreste usare una toilette alla turca, esterna alla casa, o un vaso da notte. Il tutto senza carta igienica, che fu inventata molto tempo dopo. Per la colazione cercate il latte nel frigorifero? Non lo troverete: è apparso solo un secolo fa. È arrivata l’ora dei compiti?

Dimenticate l’astuccio pieno di biro: per scrivere dovreste usare una piuma d’oca da intingere nell’inchiostro. E se doveste avere il mal di denti? Potreste rivolgervi al cavadenti ma, ahimè, non ha idea di che cosa sia l’anestesia... «Basta, sono stufo, è davvero troppo!» state pensando. «Mamma, vieni subito a prendermi!» Eh no, lo smartphone non ce l’avreste: dovreste andare a casa a piedi. E attenti, perché l’accoglienza potrebbe non essere delle migliori: con quelle macchie di inchiostro sulla camicia che vi siete fatti, rischiereste di sicuro una bella sgridata. Che giornata terribile. E non potreste nemmeno rilassarvi davanti alla tv: non esiste ancora. Tutti a nanna con le galline!

2 . Dunque come si faceva senza... ... carta igienica e lavatrice Prima dell’Ottocento nessuno conosceva l’uso della carta igienica. Al suo posto si usavano foglie, ramoscelli e sassolini. Ma non solo: gli antichi Egizi, per esempio, utilizzavano la sabbia profumata con oli essenziali. Nei bagni pubblici dell’antica Roma, invece, venivano messe a disposizione delle spugne, che dopo l’uso erano risciacquate in rigagnoli d’acqua corrente. A inventare la carta igienica fu l’americano Joseph C. Gayetty nel 1850 circa. Anche l’invenzione della lavatrice risale alla metà

dell’Ottocento. Prima di allora per lavare i panni si andava al fiume o alle fontane pubbliche. Il procedimento era molto lungo: i panni dovevano restare a mollo per una notte intera in enormi tinozze e, il giorno successivo, per farli diventare puliti li si doveva sfregare energicamente con sapone e spazzole! E il detersivo? Quello che usiamo noi oggi non esisteva, al suo posto molti usavano la cenere.

... smartphone

Il telefono è un’invenzione di un italiano: Antonio Meucci, emigrato in America nell’Ottocento. Prima di allora, comunicare a distanza non era semplice. Oltre alle tradizionali lettere, alcuni popoli usavano i segnali di fumo o il suono dei corni (se le distanze non erano eccessive) oppure ricorrevano ai piccioni viaggiatori: volatili a cui veniva legato un messaggio. Il primo telefono cellulare è stato inventato nel 1973, oltre 50 anni fa.

... automobile ed elettricità

Spostarsi non era semplice come oggi: prima della metà dell’800 non c’erano treni e nemmeno aerei o macchine. Al massimo qualche carrozza trainata da cavalli che accompagnava a destinazione le persone più fortunate che potevano permettersela. Tutti gli altri si spostavano a piedi o a dorso di asino o cavallo. E molti bambini, non più di 100 anni fa, per andare a scuola percorrevano diversi chilometri a piedi ogni mattina.

La luce elettrica è un’invenzione dell’Ottocento. Prima le abitazioni venivano illuminate con le candele o con le lampade a olio. Sulle strade delle città, al calar del sole, scendeva il buio e quasi nessuno dopo il tramonto si aggirava per le strade. Le persone si chiudevano in casa e passavano il tempo raccontandosi storie oppure leggendo (chi era più fortunato) libri a lume di candela.

Adatt. da: G. Rotondi, www.focusjunior.it

B1

Alle prime righe è scritto: “ecco come si viveva senza lavatrici, luce elettrica, smartphone... e carta igienica!”. Con quale delle seguenti espressioni sostituiresti le parole sottolineate?

A. ⃞ Elettrodomestici

B. ⃞ Oggetti del futuro

C. ⃞ Oggetti del passato

D. ⃞ Comodità

B2 “Innanzitutto sveglia all’alba, per sfruttare più ore di luce possibili” (riga 4). A cosa si riferisce la parola sottolineata?

A. ⃞ Alla luce del sole

B. ⃞ Alla luce delle lampadine

C. ⃞ Alla luce delle candele

D. ⃞ Alla luce delle lampade

B3 “Per la colazione cercate il latte nel frigorifero? Non lo troverete: è apparso solo un secolo fa” (righe 9-10). A chi si riferisce la parola sottolineata?

A. ⃞ Al latte

B. ⃞ Alla colazione

C. ⃞ Al secolo

D. ⃞ Al frigorifero

B4 Alla riga 20 è scritto “Che giornata terribile”. L'autore in questo caso considera la giornata terribile perché è convinto che

A. ⃞ un bambino di oggi preferisca il modo di vivere attuale rispetto a quello del passato

B. ⃞ un bambino di oggi preferisca il modo di vivere del passato rispetto a quello attuale

C. ⃞ quando si sporca una camicia è sempre una giornata terribile

D. ⃞ quando si viene sgridati è sempre una giornata terribile

B5

Quale potrebbe essere il titolo del primo paragrafo?

A. ⃞ Cosa si faceva con i panni sporchi

B. ⃞ Quanti anni sono passati?

C. ⃞ Una giornata nel passato

D. ⃞ Oggi come si vive?

B6 Se fossi stato un bambino di 500 anni fa a fianco al tuo letto

A. ⃞ avresti avuto un lume a lampadina sul comodino

B. ⃞ avresti avuto un termosifone

C. ⃞ avresti avuto una candela sul comodino

D. ⃞ avresti avuto una tinozza di sabbia profumata

B7 Alle righe 18-20 viene detto che, se ci fossimo sporcati la camicia, una volta tornati a casa, avremmo ricevuto un rimprovero. Per quale motivo? Perché in quell'epoca

A. ⃞ le camicie sporche non si potevano lavare

B. ⃞ levare le macchie era molto lungo e faticoso

C. ⃞ i genitori sgridavano sempre i bambini

D. ⃞ i bambini non potevano tornare a casa tardi

B8 Se fossimo stati nel 1901, quale di queste azioni non avremmo potuto fare?

A. ⃞ Usare la carta igienica

B. ⃞ Usare il cellulare

C. ⃞ Usare la cenere come detersivo

D. ⃞ Viaggiare in treno

B9 Nel brano si dice che 500 anni fa vi era la mancanza di vari elettrodomestici, oppure di vari oggetti in generale, rispetto a oggi. Tuttavia le persone dell'epoca trovavano a ogni mancanza il possibile rimedio.

Collega con una freccia ogni mancanza al corrispondente rimedio.

Mancanza

Rimedio carta igienica libro

auto fontana pubblica gabinetto vaso da notte lavatrice asino

tv piccolo ramo

B10 Alle ultime righe è scritto: “Le persone si chiudevano in casa e passavano il tempo raccontandosi storie oppure leggendo (chi era più fortunato) libri a lume di candela”.

Da questa frase si capisce che era “fortunato”

A. ⃞ chi aveva il tempo per leggere

B. ⃞ chi sapeva leggere

C. ⃞ chi si chiudeva in casa

D. ⃞ chi possedeva una candela

C1 Completa correttamente le frasi con le parole proposte a sinistra.

HO - O - OH

HAI - AI - AHI

a. , che sorpresa: è un regalo bellissimo!

b. Non so se oggi esco resto a casa a leggere un bel libro.

c. ............ il sospetto che Michele oggi non verrà.

a. , che male al dito: mi sono punta con l'ago!

b. Lucia disse suoi amici che non sarebbe andata con loro al cinema.

c. Quanti anni ............ detto che ............ ?

HA - A - AH

HANNO

ANNO

a. La maestra elogiato Lucia per il suo comportamento ............ scuola.

b. Marco giocato pallone tutto il pomeriggio.

c. , che sfortuna non ho vinto a tombola!

a. Marina e Sara detto che l' prossimo non parteciperanno alle gare di atletica.

b. L' scorso Luigi e Filippo furono ospiti a casa mia per le vacanze estive.

c. I miei amici scelto di raggiungerci al mare per qualche giorno.

C2 Quanti aggettivi ci sono nella frase:

I genitori di Nino vedevano il loro figlioletto aggirarsi felice ed entusiasta in quel negozio pieno di giocattoli dai colori vivaci.

Numero di aggettivi =

C3 Leggi questa frase: Lucia è in camera, alla scrivania, e consulta al computer gli argomenti utili alla ricerca per la prova finale. Sottolinea tutti i nomi presenti.

C4

Le parole dell’elenco che segue sono tutte derivate aggiungendo un suffisso a una parola base. Per ogni parola dell’elenco, scrivi la parola base da cui deriva. Segui l’esempio.

Parola derivata Parola base

Es. bibliotecario biblioteca

a. acquario

b. operatore

c. gioielliere

d. dentista

e. falegnameria

f. disegnatrice

g. negoziante

C5 Quale dei seguenti gruppi NON contiene nomi composti?

A. ⃞ caposquadra - partita - gara - vittoria

B. ⃞ stazione - partenza - orario - portabagagli

C. ⃞ capoclasse - alunni - lavagna - gesso

D. ⃞ mare - barca - porto - molo

C6 Indica con quale frase di significato simile potresti sostituire quella che segue: In aereo non è consentito fumare.

A. ⃞ In aereo ai fumatori è permesso fumare

B. ⃞ In aereo il fumo è vietato

C. ⃞ In aereo non c'è divieto di fumare

D. ⃞ In aereo non è vietato il fumo

C7 In ogni serie indica le due parole che hanno significato contrario.

a. ⃞ calmo ⃞ agitato ⃞ chiassoso ⃞ petulante

b. ⃞ obbligatorio ⃞ opposto ⃞ permesso ⃞ divieto

c. ⃞ allegramente ⃞ apparentemente ⃞ tristemente ⃞ precedentemente

d. ⃞ concentrarsi ⃞ chiacchierare ⃞ divertirsi ⃞ distrarsi

C8 In ogni frase sottolinea il predicato e scrivi di lato se è verbale o nominale.

• La Luna è il satellite della Terra. ...........................

• Il giardino è pieno di fiori.

• Mario è partito in orario.

• Serena è stata puntuale all'appuntamento.

• Secondo le previsioni meteo, domani pioverà.

• Tornerò a casa per il tuo compleanno.

C9 Sottolinea, dove presente, il complemento oggetto (Chi? Che cosa?).

• Ieri Luigi correva perché era in ritardo per la lezione di inglese.

• Gaia ha dimenticato il libro in aereo.

• All'improvviso venne una grande pioggia e tutti corsero a cercare riparo.

• Il treno è arrivato in ritardo in stazione.

• Da quando ero piccolo preferisco i libri di avventura.

• Spesso, quando passeggiamo al parco, io e i miei amici compriamo il gelato.

C10 Inserisci la virgola nei quadratini vuoti quando è necessaria.

Al centro ⃞ commerciale i miei amici Paolo ⃞ Lucrezia ⃞ Mara e Tino hanno ⃞ acquistato giochi elettronici ⃞ libri ⃞ quaderni e tute da ginnastica.

Mi AUTOVALUTO

᮱ Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? ⃞ Sì ⃞ No

᮱ Come ti è sembrata questa prova?

⃞ Facile ⃞ Difficile ⃞ Non troppo semplice

᮱ Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere?

⃞ Per niente ⃞ Qualche difficoltà

᮱ Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà?

⃞ Ho chiesto aiuto all’insegnante

⃞ Ho lasciato incompleto

⃞ Ho cercato di superare da solo le difficoltà

CORREZIONE

᮱ Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso.

La fermata sbagliata

La passione di Marcovaldo erano i film a colori. Vedeva il film due volte, usciva solo quando il cinema chiudeva; e col pensiero continuava ad abitare quei paesaggi e a respirare quei colori. Ma il rincasare nella sera piovigginosa, l'aspettare alla fermata il tram numero 30, il constatare che la sua vita non avrebbe conosciuto altro scenario che tram, semafori, locali al seminterrato, fornelli a gas, roba stesa, magazzini e reparti d'imballaggio, gli facevano svanire lo splendore del film. Quella sera, il film che aveva visto si svolgeva nelle foreste dell'India: dal sottobosco paludoso s'alzavano nuvole di vapori, e i serpenti salivano per le liane e s'arrampicavano alle statue d'antichi templi nella giungla.

All'uscita del cinema non vedeva niente. La nebbia aveva invaso la città, una nebbia spessa, opaca, che involgeva le cose e i rumori, spiaccicava le distanze in uno spazio senza dimensioni, mescolava le luci dentro il buio.

Marcovaldo si diresse macchinalmente alla fermata del 30 e sbatté il naso contro il palo del cartello.

Si sedette nel tram.

In quel momento si accorse di essere felice: la nebbia, cancellando il mondo intorno, gli permetteva di conservare nei suoi occhi le visioni dello schermo panoramico.

Così fantasticando stabilì che la sua fermata era la prossima, scese. Si guardò intorno, s'era sbagliato e non sapeva dove si trovava.

Non trovava nessuno a cui chiedere. Puntò verso una luce. Non sapeva se seguiva una linea retta, se il punto luminoso verso il quale si dirigeva fosse sempre lo stesso o si sdoppiasse o triplicasse o cambiasse di posto.

La luce era l'uscio fumoso di un'osteria.

— Cercavo... se magari loro sanno... Via Pancrazietti... — cominciò a dire, ma nell'osteria c'era rumore, ubriachi che ridevano credendolo ubriaco.

Si lasciò imporre da loro un quarto di vino, poi ancora mezzo litro... Insomma, quando uscì dall'osteria, le sue idee sulla via di casa erano affatto “migliorate”.

Camminando ancora vide una tabella indicante una via. Per avvicinarsi alla scritta si arrampicò al palo d'un divieto di sosta.

Salì fino a mettere il naso sulla targa, ma la scritta era sbiadita e lui non aveva fiammiferi per illuminarla meglio.

Sopra la tabella il muro culminava in un orlo piano e largo e, sporgendosi dal palo, Marcovaldo riuscì a issarsi là in cima.

Proseguì lungo la via che il muro disegnava.

Tra angoli, rientranze, biforcazioni, pilastri il percorso di Marcovaldo seguiva un disegno irregolare; più volte pareva che il muro terminasse e invece poi continuava in un'altra direzione.

Dopo un po' a tratti, in alto, apparivano luci verdi e rosse, disposte in figure irregolari come costellazioni.

Per scrutarle gli successe d'allungare un passo nel vuoto e di precipitare.

“Sono morto!” pensò, ma nel momento stesso si trovò seduto su un terreno molle, un prato, incolume, con tante lampadine in fila al livello del suolo.

Un posto insolito per mettere delle luci, però comodo, perché gli tracciavano un cammino.

In mezzo ai prati passava una grande via asfaltata, illuminata da quei raggi luminosi raso terra. Intorno, niente: solo gli altissimi bagliori colorati che apparivano e sparivano.

Fu a questo punto che Marcovaldo vide un uomo, veramente un uomo, con le braccia aperte, vestito d'una tuta gialla, che agitava due palette luminose come quelle dei capistazione.

Marcovaldo corse verso quest'uomo:

— Ehi, lei, dica, io qui in mezzo a questa nebbia, come si fa, ascolti...

— Non si preoccupi, — rispose tranquillo e cortese — sopra i mille metri non c'è nebbia, vada sicuro, la scaletta è lì davanti, gli altri sono già saliti.

Era un discorso oscuro, ma incoraggiante: a Marcovaldo soprattutto piacque di sentire che a poca distanza c'erano altre persone; avanzò spedito.

La misteriosa scaletta era proprio una piccola scala fiancheggiata da due parapetti. Marcovaldo salì. Sulla soglia di una porticina una ragazza lo salutò con tanta gentilezza.

Entrò, sbatté gli occhi abbagliato dalla luce. Era in un lungo autobus, credette di capire, con molti posti vuoti. Di solito per rincasare prendeva il tram perché costava meno, ma stavolta s'era smarrito in una zona così lontana che certamente c'erano solo autobus.

A1

Che fortuna d'essere arrivato in tempo per questa che doveva essere l'ultima corsa! E che morbide, accoglienti le poltrone!

Marcovaldo, ora che lo sapeva, avrebbe preso sempre l'autobus, anche se i passeggeri erano sottoposti a qualche obbligo (“... sono pregati”, diceva un altoparlante, “di non fumare e di allacciare le cinture...”), anche se il rombo del motore in partenza era addirittura esagerato.

Qualcuno in uniforme passava tra i sedili.

— Scusi, signor bigliettaio, — disse Marcovaldo, — sa se c'è una fermata dalla parte di via Pancrazio Pancrazietti?

— Come dice, signore? Il primo scalo è Bombay, poi Calcutta e Singapore.

Marcovaldo si guardò intorno. Negli altri posti erano seduti, impassibili, indiani con la barba e col turbante. C'era pure qualche donna, avvolta in un sari ricamato, e con un tondino di lacca sulla fronte. La notte ai finestrini appariva piena di stelle, ora che l'aeroplano, attraversata la fitta coltre di nebbia, volava nel cielo limpido delle grandi altezze.

Adat. da: I. Calvino, Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, Garzanti

La storia raccontata nel brano ruota attorno alla figura di Marcovaldo. Alla luce di come si comporta nel corso della storia, quale delle seguenti affermazioni su di lui è corretta?

A. ⃞ Marcovaldo è una persona scontrosa e irascibile

B. ⃞ Marcovaldo è una persona che sogna a occhi aperti

C. ⃞ Marcovaldo è una persona molto timida

D. ⃞ Marcovaldo è una persona bugiarda

A2 Dove è ambientato l'intero racconto?

A. ⃞ In una città

B. ⃞ In una foresta

C. ⃞ In una palude

D. ⃞ In montagna

A3 Alle righe 5-6 viene detto che Marcovaldo “non avrebbe conosciuto altro scenario che tram, semafori...”. Da ciò si può comprendere che

A. ⃞ Marcovaldo lavora nei mezzi pubblici

B. ⃞ Marcovaldo non sopporta la sua vita quotidiana

C. ⃞ Marcovaldo abita vicino alla stazione

D. ⃞ Marcovaldo non conosce altra realtà che quella dei film

A4 “Quella sera, il film che aveva visto si svolgeva nelle foreste dell'India” (righe 9-10). Perché Marcovaldo quella sera si trattiene a guardare il film?

A. ⃞ Perché il cinema è un modo per distrarsi e divertirsi

B. ⃞ Perché ama solo film di avventura

C. ⃞ Perché ama la cultura indiana

D. ⃞ Perché attende nel cinema che la nebbia svanisca

A5 “La nebbia aveva invaso la città, una nebbia spessa, opaca, che involgeva le cose e i rumori, spiaccicava le distanze in uno spazio senza dimensioni, mescolava le luci dentro il buio” (righe 13-16).

Con le parole sottolineate l'autore intende

A. ⃞ far capire che quella sera la nebbia era magica e rendeva le cose diverse dal normale

B. ⃞ far comprendere che la nebbia quella sera aveva lasciato la città al buio

C. ⃞ dimostrare che la nebbia quella sera rendeva tutti disorientati

D. ⃞ rafforzare l'idea di quanto quella sera la nebbia fosse densa

A6 “In quel momento si accorse di essere felice: la nebbia, cancellando il mondo intorno, gli permetteva di conservare nei suoi occhi le visioni dello schermo panoramico” (righe 20-22).

A cosa si riferisce questa frase? Al fatto che Marcovaldo

A. ⃞ può continuare a pensare al film senza distrazioni

B. ⃞ vuole tornare a guardare il film sullo schermo del cinema

C. ⃞ vuole tornare a guardare il film sullo schermo di casa

D. ⃞ può guardare il mondo intorno dal finestrino del tram come attraverso uno schermo

A7

A un certo punto Marcovaldo “non sapeva se seguiva una linea retta, se il punto luminoso verso il quale si dirigeva fosse sempre lo stesso o si sdoppiasse o triplicasse o cambiasse di posto” (righe 26-29).

Per quale motivo non lo sapeva?

A. ⃞ Perché Marcovaldo era ubriaco

B. ⃞ Perché la luce effettivamente si spostava a causa del tram

C. ⃞ A causa della mancanza di visibilità

D. ⃞ Perché la luce effettivamente era più di una

A8 In riferimento alle righe della scorsa domanda, l'autore dice che Marcovaldo non sapeva se il punto luminoso “fosse sempre lo stesso o si sdoppiasse o triplicasse o cambiasse di posto”. In questo modo l'autore

A. ⃞ cerca di descrivere la forte agitazione del protagonista

B. ⃞ cerca di descrivere il forte senso di smarrimento del protagonista

C. ⃞ cerca di descrivere la grande fretta con cui il protagonista si dirige verso quel punto luminoso

D. ⃞ cerca di descrivere nei particolari che tipo di luci ci fossero intorno al protagonista e che movimenti facessero

A9 “Insomma, quando uscì dall'osteria, le sue idee sulla via di casa erano affatto 'migliorate' “ (riga 35-36).

Riscrivi la frase senza cambiarne il significato.

Insomma, quando uscì dall'osteria, le sue idee sulla via di casa erano chiare di prima.

A10 In che epoca si svolge la storia raccontata nel brano?

A. ⃞ Non molto lontana da quella in cui viviamo oggi

B. ⃞ Lontanissima da quella in cui viviamo oggi

C. ⃞ Ai giorni nostri

D. ⃞ Cinquecento anni fa

A11

“Un posto insolito per mettere delle luci, però comodo, perché gli tracciavano un cammino” (righe 54-55). Per quale motivo si tratta di un posto “insolito”? Perché Marcovaldo

A. ⃞ pensa di trovarsi lungo un'autostrada

B. ⃞ ha capito che si trova in un aeroporto

C. ⃞ ha capito di trovarsi lungo il percorso del tram

D. ⃞ pensa di essere in un giardino molto particolare

A12 Verso la parte finale del brano si parla di “bagliori colorati che apparivano e sparivano” (riga 58).

Nelle righe precedenti anche si parla di tali bagliori, ma con espressioni diverse.

a. Con quale delle seguenti espressioni, prese dal brano, ci si riferisce a tali bagliori anche nel resto del brano?

A. ⃞ “il punto luminoso verso il quale si dirigeva” (righe 27-28)

B. ⃞ “luci verdi e rosse, disposte in figure irregolari come costellazioni” (righe 47-48)

C. ⃞ “quei raggi luminosi raso terra” (riga 57)

D. ⃞ “due palette luminose come quelle dei capistazione” (riga 61)

b. Cosa erano tali bagliori?

A. ⃞ Aerei

B. ⃞ Stelle

C. ⃞ Lampioni

D. ⃞ Palette luminose

A13 “Era un discorso oscuro, ma incoraggiante” (riga 68). Attraverso tale espressione cosa vuol far capire l'autore?

Metti una crocetta per ogni riga.

Marcovaldo... Sì No

a. in realtà non ha compreso le indicazioni dell'uomo in tuta gialla

b. è felice di sapere che è arrivato a destinazione

c. non ci vede bene in quell'oscurità

d. è contento di sentire quelle indicazioni

e. ancora non ha capito in che luogo si trova

A14 Da riga 74 a riga 88 (“Era in un lungo autobus, credette di capire ... sa se c'é una fermata dalla parte di via Pancrazio Pancrazietti?”) l'autore riporta i pensieri del protagonista per

A. ⃞ descrivere solamente il luogo in cui si trova il protagonista

B. ⃞ narrare esclusivamente tutte le cause che hanno portato il protagonista in quel luogo

C. ⃞ spaventare il lettore con eventi strani

D. ⃞ evidenziare fino all'ultimo l'equivoco su cui si basa il brano

A15 Che tipo di racconto è quello appena letto?

A. ⃞ Un racconto che cerca di far divertire

B. ⃞ Un racconto che cerca di descrivere una città di sera

C. ⃞ Un racconto che cerca di dare istruzioni sul come orientarsi in città

D. ⃞ Un racconto che cerca di spiegare cosa è sbagliato fare quando si esce di casa

A16 Alla fine come si è conclusa la vicenda?

A. ⃞ Marcovaldo è salito su un grande autobus diretto a casa

B. ⃞ Marcovaldo è salito su un tram diretto a casa

C. ⃞ Marcovaldo è salito su un aereo diretto in India

D. ⃞ Marcovaldo è salito su un autobus diretto in India

Microplastiche: cosa dobbiamo sapere

Fino a qualche anno fa in pochi ne conoscevano l'esistenza, eppure oggi rappresentano un grosso problema ambientale, soprattutto per quanto riguarda la salute degli oceani (e degli stessi esseri umani). Ma cosa sono esattamente le microplastiche? E perché se ne parla così tanto?

Microplastiche: cosa sono

La prima cosa da spiegare è che non esiste un'unica definizione ufficiale, poiché è una categoria molto ampia e variegata. Si può dire dunque che la microplastica è un residuo derivato dal processo di produzione e utilizzo della plastica, uno dei materiali più comuni al mondo, di cui sono fatti tantissimi oggetti che usiamo ogni giorno, dalle bottiglie fino ai rivestimenti interni di tante automobili.

Le microplastiche sono infatti dei piccolissimi pezzi di materiale plastico, le cui dimensioni variano dai 5 millimetri ai 330 micrometri. Basti pensare che un micrometro corrisponde a un millesimo di millimetro!

In base alla loro origine, questi microscopici frammenti possono essere suddivisi in due categorie principali:

• Microplastiche primarie.

Sono quelle prodotte dall'uso umano e vengono rilasciate direttamente nell’ambiente, come i glitter presenti in alcuni trucchi o le particelle disperse nell'acqua della lavatrice dagli abiti con fibre sintetiche. Secondo i dati forniti dal sito del Parlamento Europeo, questa tipologia di microplastiche rappresenta il 15-31% delle microplastiche presenti nell’oceano.

• Microplastiche secondarie.

Sono derivati dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi, come buste o tappi di plastica, bottiglie o reti da pesca. Questi scarti sono i più grandi nemici del pianeta, poiché rappresentano circa il 68-81% delle microplastiche presenti negli oceani.

Perché rappresentano un pericolo?

Frammenti di plastica così piccoli si disperdono facilmente nell'ambiente – soprattutto se non si smaltiscono i rifiuti in modo corretto – e, poiché il materiale non è biodegradabile, rimane presente a lungo nell'ecosistema.

Questo è un grosso problema per mari, oceani e fiumi, poiché nell'acqua le microplastiche possono essere inghiottite dai pesci, i quali ricevono così meno nutrienti. Non solo, questi pesci che si trovano a ingerire involontariamente la plastica, spesso sono gli stessi che poi finiscono sulle nostre tavole. Il risultato? Anche noi esseri umani finiamo per mangiare materiale plastico!

Anche chi non mangia pesce però non può stare tanto sereno. Come già accennato, infatti, la microplastica viaggia anche nell'aria che respiriamo sotto forma di polvere.

Frammenti di microplastiche erano già state trovate sia nelle acque potabili di diversi Paesi, sia nelle urine e nelle feci di alcuni partecipanti a diversi progetti di ricerca, ma un recente studio condotto dall’Amsterdam University Medical Center ha scovato tracce di plastica persino nel sangue umano!

Dunque, oltre a inquinare il pianeta, la presenza delle microplastiche può diventare un problema anche per la nostra salute, benché al momento non ci siano ancora studi scientifici che mostrino con certezza gli effetti di simili materiali sull'organismo umano.

Tuttavia, molti prodotti di plastica contengono additivi chimici e sapere che simili sostanze possono entrare nel nostro corpo semplicemente respirando o mangiandosi un branzino con le patate non è di certo una notizia confortante.

Come si può risolvere il problema?

Per quanto possa sembrare sconfortante, per ora non esiste una ricetta per risolvere completamente la questione. La scienza infatti sta ancora studiando a fondo il tema e ad oggi gli istituti di ricerca possono solo monitorare la diffusione e la concentrazione della microplastica nei vari ecosistemi del pianeta.

Qualcosa però possiamo già farla: consumare sempre meno plastica, fare la raccolta differenziata e non gettare in giro i rifiuti.

Niccolò De Rosa, www.focusjunior.it

B1 Il presente brano ha come argomento le microplastiche. Alle righe 4-5 viene chiesto: “Ma cosa sono esattamente le microplastiche? E perché se ne parla così tanto?”.

Spiega la risposta alla frase sottolineata completando la seguente frase.

Se ne parla così tanto perché rappresentano per noi.

B2 Per quale motivo si chiamano “microplastiche”?

A. ⃞ Per via delle loro dimensioni

B. ⃞ Perché sono in piccole quantità

C. ⃞ Perché vengono prodotte in piccole quantità

D. ⃞ Perché sono state scoperte in poco tempo

B3 Alla luce di quanto detto nel primo paragrafo, tra la riga 13 e la 14 potremmo aggiungere:

A. ⃞ Tuttavia, tutta la plastica è microplastica e viceversa

B. ⃞ Tuttavia, se tutta la microplastica è plastica... non tutta la plastica è microplastica!

C. ⃞ Tuttavia, non è possibile distinguere una plastica da una microplastica

D. ⃞ Infatti ogni pezzo di plastica è anche un pezzo di microplastica

B4 Quale delle seguenti immagini rappresenta un esempio di microplastica secondaria?

A. ⃞ Un tronco di legno

B. ⃞ Un cubetto di ghiaccio

C. ⃞ Un panino

D. ⃞ Un filo di canna da pesca

B5 Nel titolo del paragrafo “Perché rappresentano un pericolo?” cosa aggiungeresti per meglio descrivere il contenuto del paragrafo stesso?

A. ⃞ Perché rappresentano un pericolo per gli uomini?

B. ⃞ Perché rappresentano un pericolo per l'ambiente e per gli uomini?

C. ⃞ Perché rappresentano un pericolo per gli animali?

D. ⃞ Perché rappresentano un pericolo per le acque dei fiumi?

B6 Leggi la domanda dell'ultimo paragrafo: “Come si può risolvere il problema?”. Come risponderesti in base a cosa viene detto nel testo? Metti una crocetta per ogni riga.

a. Gli scienziati stanno studiando il problema

b. Il problema non può essere risolto

c. Il problema può essere limitato con la differenziata

d. La microplastica risulta un problema di facile soluzione per gli oceani

Sì No

B7 Per quale motivo l'autore ha scelto come titolo “Microplastiche: cosa dobbiamo sapere”?

Perché l'autore

A. ⃞ vuole insegnarci come produrre le microplastiche

B. ⃞ vuole far divertire chi legge con la storia delle microplastiche

C. ⃞ vuole informarci sul problema delle microplastiche

D. ⃞ vuole raccontare come sono state inventate le microplastiche

C1 Riscrivi correttamente le frasi.

• Mi piacerebbe andare a roma con i miei amici a visitare s. pietro e il colosseo.

• il gran sasso è il massiccio montuoso più alto degli appennini.

• leo messi è uno dei calciatori più famosi del mondo.

• La sicilia è l'isola più grande del mediterraneo.

• Le mie compagne laura e anna sono andate in spiaggia con il loro cane di nome fido.

• Il fiume po sfocia nell’adriatico.

C2 Sottolinea nel testo tutte le parole sbagliate e riscrivile correttamente.

La luce filtrava atraverso la taparela dela camera da leto e iluminava i bei mobili disposti ale pareti e i tapeti adagiati sul pavimento della stanza.

C3 Leggi il breve testo che segue.

Duchessa è la mia gatta e le voglio un gran bene. Spesso la guardo che dorme beata e le accarezzo il folto pelo grigio. Lo sento liscio come seta . Cosa sono le parole sottolineate?

A. ⃞ Aggettivi

B. ⃞ Articoli determinativi

C. ⃞ Articoli indeterminativi

D. ⃞ Pronomi

C4 Indica di che tipo sono gli aggettivi sottolineati nelle frasi. Metti una crocetta per ogni riga.

Aggettivi qualificativi

Aggettivi possessivi

a. Mario aveva lasciato il suo zaino sul sedile della vostra auto.

b. Quelle gatte sono affettuose , ma anche un po' birbanti

c. Non trovo la mia penna; per caso è nel tuo zaino?

d. Ieri il mare era azzurro e calmo

e. Per la loro festa farò ordine nella sua cameretta.

f. Il gatto è un animale fiero e intelligente .

C5 Tra le seguenti parole ce n’è una che NON c’entra con le altre. ragazzone • cavallino • casuccia • paesello • muretto • lupacchiotto • torrone

a. Trovala e sottolineala.

b. Indica perché non c’entra con le altre.

A. ⃞ Non è un nome

B. ⃞ Non è una parola alterata

C. ⃞ È un alterato accrescitivo

D. ⃞ È una parola variabile

C6 Il suffisso –ista può aggiungere alla parola di base il significato di ‘colui che esercita un certo mestiere o una certa professione’, ad es. musicista, dentista, violinista ecc. In quale delle seguenti parole il suffisso –ista aggiunge lo stesso significato?

A. ⃞ Pista

B. ⃞ Taxista

C. ⃞ Ottimista

D. ⃞ Conquista

C7 Indica con quali parole dello stesso significato potresti sostituire quelle sottolineate nella frase che segue:

Il calciatore è stato autore di un grave fallo ed è stato espulso dall'arbitro.

A. ⃞ Un gol

B. ⃞ Una scorrettezza

C. ⃞ Una parata

D. ⃞ Un salto

C8 Metti in ordine alfabetico le parole dell’elenco, numerandole da 1 a 8 (dalla precedente alla successiva).

Parole Numero d’ordine

a. toccare

b. tremendo

c. Trasimeno

d. truciolato

e. trucco

f. trama

g. trasporto

h. tempo

C9 Completa la frase in modo appropriato utilizzando un pronome relativo. “Ieri sono stato chiamato da Maria, mi ha dato informazioni per l'esame”.

C10 In quale delle seguenti frasi la punteggiatura NON è corretta?

A. ⃞ Per stasera Paolo ha preparato un panino, una cotoletta e un’anguria.

B. ⃞ Oh, che bel tramonto!

C. ⃞ Che giorno è oggi?

D. ⃞ Giulia la, bimba di, Carla è molto simpatica.

Mi AUTOVALUTO

᮱ Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? ⃞ Sì ⃞ No

᮱ Come ti è sembrata questa prova?

⃞ Facile ⃞ Difficile ⃞ Non troppo semplice

᮱ Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere?

⃞ Per niente

᮱ Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà?

⃞ Ho chiesto aiuto all’insegnante

⃞ Ho lasciato incompleto

⃞ Ho cercato di superare da solo le difficoltà

CORREZIONE

⃞ Qualche difficoltà

᮱ Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso.

PROVA C

La nave maledetta

Ecco papà Catrame seduto sul barilotto, circondato da tutti i marinai, i quali sbarrarono tanto d’occhi e aguzzarono per bene gli orecchi per non perdere una sillaba di quanto egli stava per narrare. Un leggero vento proveniente dall’Africa spingeva la nave verso l’Est, a quella terra chiamata India. Mastro Catrame iniziò con voce grossa e da oltretomba: – Sono vissuto in un’epoca in cui si credeva alla comparsa dei vascelli fantasma, agli esorcismi per calmare le tempeste, alle sirene, ai mostri, alle streghe. Voi non credete più a tutto ciò, le chiamate leggende paurose, inventate da uomini ubriachi o dalla fantasia tetra dei popoli nordici; ma v’ingannate. – Si arrestò guardandoci con malizia. Nessuno fiatava, né batteva ciglio: eravamo tutti impalliditi. Solo il capitano restava impassibile, e le sue labbra si erano atteggiate a un sorriso beffardo. Papà Catrame riprese: – Non ricordo più l’epoca in cui avevo preso imbarco su di una grande fregata a tre ponti. Si chiamava Santa Barbara, ma il capitano, uno spregiudicato che non temeva né Dio né il diavolo, come il leggendario olandese del vascello fantasma, e non credeva in nulla, le aveva imposto un altro nome: Caronte.

Brutte storie correvano sul conto di quella imbarcazione, comandata da quel dannato. Si diceva che di notte si udivano misteriosi fragori e gemiti nella stiva; che nelle corsie ombre bianche apparivano e scomparivano, e che sulla cima degli alberi appariva sovente una fiammella azzurra. Insomma quando la nave approdava, non pochi marinai disertavano, temendo di finir male in compagnia di quel tizzone d’inferno.

Avevamo percorso parecchi oceani e, cosa davvero strana, nessuna tempesta ci era toccata; così però non la poteva durare. Il vascello dell’olandese dannato doveva aver bisogno di un marinaio, e voi dovete sapere che su quella nave maledetta, destinata a navigare in eterno fra una continua tempesta, non salgono che gli empi e i crudeli.

Avevamo lasciato le coste africane diretti verso l’America meridionale. Al secondo giorno un pennone cadeva dall’albero di trinchetto e piombava ai piedi del capitano, che per poco non rimase ucciso; al terzo giorno una procellaria, l’uccello delle tempeste e portatore di sventura, venne a svolazzare tre volte sopra la cabina del capitano! A causa di questo evento un superstizioso terrore aveva invaso tutto l’equipaggio: qualcosa di grave stava per accadere, ma il capitano

non se ne preoccupava, anzi pareva che, come l’olandese maledetto, volesse sfidare il destino per superare Capo Horn. Urlava più del solito, maltrattava l’equipaggio, beveva e giocava da mattina a sera. Ma ecco che un giorno, verso il tramonto, – continuò il vecchio Catrame con voce cupa, – ecco apparire in lontananza Capo Horn, il temuto promontorio dell’America meridionale. Parve allora che il mare scatenasse tutta la sua ira, come quando l’olandese maledetto vendette l’anima al diavolo, per superarlo malgrado la tempesta.

In cielo guizzavano lampi abbaglianti e il tuono rombava incessantemente, mentre le onde si accavallavano con una rabbia mai vista. L’equipaggio, spaventato, smarrito, pregava; ma il capitano invocava Satana per aiutarlo a superare il promontorio.

Ed ecco ad un tratto apparire la stessa procellaria sopra l’albero di mezzana. «Ritorna all’inferno!» urlò il capitano e fece fuoco due volte col fucile contro l’uccello, ma senza colpirlo, poiché fece tre giri e sparì.

Ci allontanammo dal capitano inorriditi, esclamando: «Sciagura! Sciagura!», ma egli ci ricoprì di imprecazioni orribili.

Il mastro d’equipaggio, un vecchio dalla barba bianca, prese la croce e la piantò sulla prua del legno. Quell’atto rese più che mai furibondo il capitano: slanciatosi giù dal ponte di comando, gettò la croce in mare!

Quasi subito un lampo balenò fra le nubi, seguito da un rombo così spaventevole che cademmo tutti tramortiti sul ponte. Quando ci rialzammo la giustizia di Dio era compiuta: l’empio giaceva inerme ai piedi dell’albero maestro.

Allora all’orizzonte apparve un gran vascello tutto nero, con le vele sciolte al vento e guidato da un uomo gigantesco. Correva a gran velocità, urtato da tutte le parti da onde mostruose, e sulla cima dei suoi alberi brillavano tre fiamme azzurre. Era il vascello dell’olandese maledetto, che veniva a reclamare l’anima del capitano!

Percorse un tratto, poi scomparve improvvisamente come se si fosse inabissato. Voi mi direte che era una nave qualunque, ingrandita dalla nostra paura, ma io l’ho visto coi miei occhi, e gli occhi di papà

Catrame erano buoni in quel tempo! – Un silenzio glaciale accolse la sinistra conclusione del vecchio marinaio. Nessuno fiatava, all’infuori del capitano, che sorrideva sempre: si sarebbe detto che tutti noi avevamo paura di girarci per il timore di scorgere il vascello maledetto solcare l’orizzonte.

Adatt. da: Emilio Salgari, Le novelle marinaresche di mastro Catrame, Ardea Editrice

A1

Che tipo di testo è quello che hai appena letto?

A. ⃞ Un racconto d’avventura

B. ⃞ Un racconto storico

C. ⃞ Un racconto di fantascienza

D. ⃞ Un racconto umoristico

A2 “Ecco papà Catrame seduto sul barilotto, circondato da tutti i marinai” (righe 1-2). Da queste parole si capisce che il narratore dell’intero testo non è papà Catrame ma

A. ⃞ è il capitano del Caronte

B. ⃞ è il capitano della nave diretta verso l’India

C. ⃞ è uno dei marinai a bordo

D. ⃞ è l’olandese maledetto

A3 Nelle prime righe del testo viene detto che mastro Catrame raccontava “con voce grossa e da oltretomba”, poi che si fermava ogni tanto a vedere le reazioni, “con malizia”, di chi ascoltava... In questo modo l’autore fa capire che

A. ⃞ Catrame era abile nel raccontare storie

B. ⃞ Catrame non sapeva raccontare

C. ⃞ Catrame, essendo anziano, non si ricordava cosa doveva dire, quindi aveva bisogno di fermarsi ogni tanto

D. ⃞ Catrame, essendo anziano, era stanco di parlare e aveva bisogno di fermarsi ogni tanto

A4 Anche se del personaggio della storia, Catrame, si sa poco, cosa è possibile dire sul suo conto? Metti una crocetta per ogni riga.

Si può dire NON si può dire

a. Il suo vero nome era Caronte

b. Era un uomo non giovane

c. Era di origini indiane

d. Era il capitano della nave

e. Era un uomo molto basso

A5 Nel testo, Catrame viene chiamato "papà" oppure "mastro". Per quale motivo è chiamato così?

A. ⃞ Perché era considerato un anziano ed esperto uomo di mare

B. ⃞ Perché era il padre di alcuni marinai a bordo

C. ⃞ Perché era considerato il padre e quindi il maestro del capitano

D. ⃞ Perché era diventato papà da poco ed era un abile ed esperto marinaio

A6 Mastro Catrame racconta iniziando con espressioni come "sono vissuto in un’epoca" o "non ricordo più l'epoca". In questo modo l'autore del testo

A. ⃞ dà l'idea che si tratti di epoche non lontane nel tempo

B. ⃞ fa capire che mastro Catrame non ha una gran memoria

C. ⃞ fa capire che mastro Catrame non ricorda la sua data di nascita

D. ⃞ dà l'idea che si tratti di epoche molto precedenti

A7 "Sono vissuto in un’epoca in cui si credeva alla comparsa dei vascelli fantasma, agli esorcismi..." (righe 6-7) con queste parole Catrame dimostra di avere una certa considerazione su quell'epoca. Se potessimo leggere nei suoi pensieri, egli quasi certamente direbbe

A. ⃞ “Quanto era strana quell’epoca”

B. ⃞ "Quanto odio quell'epoca"

C. ⃞ “Quanto mi manca quell’epoca”

D. ⃞ "Quanto poco tempo è passato da quell'epoca"

A8 A partire dalla riga 14, papà Catrame racconta l’episodio vissuto in passato. Come si chiamava il capitano della nave in quell’occasione?

A. ⃞ L’olandese maledetto

B. ⃞ Il nome non viene detto nel racconto

C. ⃞ Caronte

D. ⃞ Capo Horn

A9 Di che cosa si parla nell’episodio raccontato da Catrame?

A. ⃞ Della comparsa di Capo Horn

B. ⃞ Dei tipi di nave del passato su cui papà Catrame si era imbarcato

C. ⃞ Della morte del capitano della Santa Barbara

D. ⃞ Del naufragio della Santa Barbara

A10

A11

Secondo papà Catrame la maledizione della Santa Barbara era innanzitutto dovuta

A. ⃞ al nuovo nome che le era stato dato dal capitano

B. ⃞ alla presenza di ombre bianche e di fiammelle azzurre che apparivano temporaneamente sulla nave

C. ⃞ al tipo di nave che essa era

D. ⃞ al fatto che la procellaria vi svolazzò attorno

A un certo punto Catrame elenca una serie di avvenimenti, ricorrenti o no, riguardanti la nave, che davano il presagio che “qualcosa di grave” prima o poi sarebbe accaduto. Quali erano?

Attenzione: le risposte corrette possono essere più di una.

a. La nave aveva appena lasciato le coste africane

b. Nessuna tempesta aveva colpito la nave

c. La nave aveva persorso parecchi oceani

d. Un pennone cadde dall’albero di trinchetto

e. Ombre bianche apparivano e scomparivano

f. La nave dell’olandese maledetto appariva e scompariva in continuazione

g. Una procellaria fece tre giri sulla cabina del capitano

h. Strani versi provenivano dall’interno della nave

i. Comparivano fiammelle azzurre sugli alberi

A12 Per quale motivo Catrame elenca tali eventi? Perché

A. ⃞ secondo lui quegli eventi dimostravano ancor di più che la nave fosse maledetta

B. ⃞ secondo lui quegli eventi servivano solo a spaventare ancor di più chi lo ascoltava

C. ⃞ secondo lui quegli eventi furono la causa di cosa avvenne poi

D. ⃞ quegli eventi servivano solo ad allungare il suo racconto

A13 “Insomma quando la nave approdava, non pochi marinai disertavano, temendo di finir male in compagnia di quel tizzone d’inferno” (righe 23-25). A cosa si riferiscono le parole sottolineate?

A. ⃞ Al vascello fantasma

B. ⃞ A Capo Horn

C. ⃞ All’attuale nave su cui era Catrame

D. ⃞ Alla Santa Barbara

A14 Per quale motivo Capo Horn è considerato un promontorio “temuto”? Perché

A. ⃞ a causa delle sue acque tempestose era molto pericoloso superarlo

B. ⃞ a causa delle procellarie era molto pericoloso superarlo

C. ⃞ si poteva essere attaccati dal vascello maledetto

D. ⃞ era infestato da mostri e streghe

A15 Nel testo vengono dati alcuni indizi sull’olandese maledetto. Cosa è possibile dire sul suo conto? Metti una crocetta per ogni riga.

L’olandese maledetto... Si può dire NON si può dire

a. era di alta statura

b. aveva una espressione rabbiosa

c. aveva la barba bianca

d. aveva una nave che si chiamava Santa Barbara

e. provò a superare le pericolose acque di capo Horn durante una tempesta

f. era in realtà nato in Africa

A16

Secondo papà Catrame la colpa di quanto avvenne alla fine sulla Santa Barbara era stato causato

A. ⃞ dalle acque tempestose di capo Horn

B. ⃞ dal comportamento irresponsabile del capitano che non rispettava le superstizioni marinaresche

C. ⃞ dalla presenza della procellaria

D. ⃞ dall’arrivo del vascello dell’olandese maledetto

A17 Sempre secondo ciò che credeva Catrame, cosa successe all’anima del capitano sciagurato?

A. ⃞ Continuò a comportarsi in maniera crudele con i suoi sottoposti

B. ⃞ Divenne il capitano del vascello maledetto

C. ⃞ Vagò in eterno tra le sponde di Capo Horn

D. ⃞ Divenne un marinaio del vascello maledetto

A18 “Un silenzio glaciale accolse la sinistra conclusione del vecchio marinaio. Nessuno fiatava, all’infuori del capitano, che sorrideva sempre” (righe 74-76). Quindi, se fosse stato riportato il pensiero di quest’ultimo, cosa avrebbe detto?

Non credo alla storia raccontata da Catrame, perché si tratta solo di inutili superstizioni

A. ⃞

Non credo alla storia raccontata da Catrame, perché si tratta solo di parole di un rimbambito

C. ⃞

Non credo alla storia raccontata da Catrame, perché io ho visto con i miei occhi il vero vascello maledetto

B. ⃞

Non credo alla storia raccontata da Catrame, perché anche io ero presente in quell’occasione

D. ⃞

Cosa mangiamo? Farina di grilli

Che le popolazioni asiatiche mangino cavallette, coleotteri e formiche non ci stupisce più, ma siamo pronti ad accogliere anche in Italia prodotti a base di insetti, come la farina di grilli? Potrebbe accadere a breve, visto il recente (gennaio 2023) via libera dell’UE 1 a prodotti che contengono non solo farina di grilli ( Acheta domesticus), ma anche larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus), vendute surgelate, in pasta o essiccate. In realtà altri due insetti erano stati precedentemente autorizzati per l’utilizzo ai fini alimentari: larve gialle essiccate di  Tenebrio molitor e Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere.

La farina di grilli è sicura?

«La farina di grilli si ricava macinando proprio le larve dei grilli» spiega il professore Agostino Macrì, già direttore del Dipartimento di Sanità Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità. «Essa è ricca di proteine e può essere utilizzata per fare qualunque tipo di alimento come biscotti, dolci, pane, pasta.

Si ottiene con una tecnica di allevamento e produzione molto precisa, non si utilizzano i grilli selvatici, e il controllo è garantito. Non solo, la tecnica di produzione è stata valutata e validata dall’EFSA 2 . Tale passaggio è infatti fondamentale per la messa in commercio dei  novel food, ovvero tutti quei prodotti e sostanze alimentari privi di storia di consumo “significativo” in UE, e che, quindi, devono sottostare ad un’autorizzazione, per valutarne la loro sicurezza, prima della loro immissione in commercio. La farina prodotta a partire dai grilli, pertanto, dal punto di vista sanitario è ineccepibile: non ci sono organismi patogeni, micotossine, metalli pesanti, idrocarburi. L’unico problema potrebbe essere rappresentato dalla chitina, proteina contenuta nel carapace dei grilli, che potrebbe dare problemi alle persone allergiche, come accade per molti altri prodotti (arachidi o crostacei ad esempio).

Ad ogni modo, i produttori industriali devono sempre segnalare cosa è contenuto negli alimenti».

1 Unione Europea

2 Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare

Ne vale la pena?

La farina di grilli è un’ottima fonte proteica. Risulta anche ricca di fibre, calcio, vitamina B12, ferro, fosforo e sodio. «Sicuramente certi prodotti a base di insetti potrebbero sostituire alcuni alimenti di origine animale,» prosegue Macrì «ma per adesso si tratta di un prodotto che costa molto. Si parla di circa 70 euro al chilo, mentre quella di frumento ne costa 2. Credo invece che i prodotti a base di insetti potrebbero aiutarci nelle produzioni di origine vegetale, le quali possono causare effetti devastanti sulle nostre risorse ambientali. In Sudamerica, ad esempio, intere aree sono state deforestate per fare spazio non agli allevamenti animali, ma proprio a coltivazioni di soia e mais utilizzati per l'alimentazione di polli e maiali che, in quanto onnivori, non possono accontentarsi dell’erba come ovini e bovini. Non va però sottovalutato il fatto che con l'allevamento controllato degli insetti si potrebbe ridurre il consumo degli animali selvatici anche nei paesi asiatici, riducendo il rischio di contaminazioni e problemi per la salute. Per stabilire i benefici nutrizionali di questo prodotto, invece, non ci sono ancora elementi sufficienti, trattandosi di un novel food».

Abbiamo mai mangiato insetti?

Nel mondo si consumano più di 1900 specie d’insetti e, anche se nell’Unione Europea non c’è un consumo diretto di insetti e di larve, non si può ignorare che in Sardegna, ma anche in altre regioni, esistano cibi a base di insetti. Basti pensare ai formaggi con le larve della mosca casearia, la cui produzione, per motivi igienici, è stata proibita. In realtà può anche capitare di mangiare insetti nascosti a nostra insaputa. È ciò che avviene, ad esempio, se gustiamo uno yogurt ai frutti rossi o un succo d’arancia rossa. Il suo caratteristico colore rosso si ottiene infatti mediante coloranti, a volte sintetici, ottenuti in laboratorio, a volte naturali, ottenuti dall’essiccazione della cocciniglia, un piccolissimo insetto della stessa famiglia della coccinella. L’ingestione di insetti può anche avvenire mangiando alimenti pregiati come i funghi porcini. Questi, infatti, sono spesso infestati dalle uova di alcuni ditteri. Per quanto riguarda la farina di grilli, però, possiamo stare tranquilli: se si leggono le etichette, nessuno potrà mai mangiarli per sbaglio! Adatt. da: Caterina Fazion, Farina di grilli, tutto quello che c’è da sapere, www.fondazioneveronesi.it

B1 Come riportato nel testo, l'UE ha dato nel corso del tempo il via libera a vari prodotti a base di insetti. Indica quando ciò è avvenuto. Metti una crocetta per ogni riga.

Via libera dell'UE a... Prima di gennaio 2023 Dopo gennaio 2023

a. Tenebrio molitor

b. Acheta domesticus

c. Alphitobius diaperinus

d. Locusta migratoria

B2 Per quale motivo si chiama "farina di grilli"? Perché

A. ⃞ è ricavata da grilli che si cibano di farina di frumento

B. ⃞ è ottenuta da grilli presenti nella farina di frumento

C. ⃞ può essere usata come la farina di frumento

D. ⃞ proviene da grilli di colore chiaro

B3 Osserva le immagini e indica quale di esse potrebbe essere considerato un "novel food".

A. ⃞ snack di scorpione

B. ⃞ tortino di mais

C. ⃞ crema di aragosta

D. ⃞ budino di arachidi

B4

Alla riga 17 viene detto che per la farina di cui si parla nel testo "non si utilizzano i grilli selvatici".

Questa informazione serve a

A. ⃞ far capire che il processo di produzione della farina è molto lungo

B. ⃞ rassicurare maggiormente sulla non dannosità di tale farina

C. ⃞ descrivere meglio l'habitat in cui vivono i grilli e le loro abitudini

D. ⃞ chiarire meglio il tipo di sapore della farina

B5 In base a quanto detto nel testo, alla domanda "La farina di grilli è sicura?" cosa si può rispondere?

A. ⃞ È assolutamente pericolosa, perché è una sostanza prodotta artificialmente

B. ⃞ Non è più pericolosa di tutti i prodotti che si vendono normalmente

C. ⃞ Non è sicura, perché è ricca di proteine

D. ⃞ È sicura, anche per le persone allergiche

B6 "I produttori industriali devono sempre segnalare cosa è contenuto negli alimenti" (righe 31-32). Cosa aggiungeresti a questa frase per completarne il significato?

A. ⃞ ... così le persone si rendono conto di quanto costano tali alimenti

B. ⃞ ... così i produttori sanno a quali persone vendere tali alimenti

C. ⃞ ... così le persone si rendono conto se possono mangiare tali alimenti o no

D. ⃞ ... così l'UE può controllare le sostanze contenute in tali alimenti

B7 A un certo punto nel testo vi è la domanda "Ne vale la pena?". Cosa è possibile rispondere a essa?

A. ⃞ Per ora non si può stabilire

B. ⃞ Sicuramente già adesso ne vale la pena

C. ⃞ Né adesso né in futuro ne varrà la pena

D. ⃞ Solo oggi ne vale la pena

B8 Completa il breve testo che segue inserendo le parole mancanti. Attenzione: ci sono cinque parole in più.

animale • vegetale • aumentare • ridurre • maggiore • minore • vantaggio • svantaggio • ignorano • conoscono

La farina di grilli può (1) l'impatto ambientale degli allevamenti (2) . Inoltre permette un (3) consumo di animali selvatici in Asia.

Questa farina ha come (4) il costo. Ad oggi si (5) i suoi benefici nutrizionali.

B9 "La farina di grilli è un’ottima fonte proteica. Risulta anche ricca di fibre, calcio, vitamina B12, ferro, fosforo e sodio" (righe 33-34). Chi fa queste affermazioni?

A. ⃞ Il professore Agostino Macrì

B. ⃞ L'autore del testo

C. ⃞ Il produttore di farina di grilli

D. ⃞ Uno scienziato dell'UE

B10 Per quale motivo nel testo è presente la parte finale (quella che va da riga 52 a riga 66)?

Per dimostrarci

A. ⃞ che non dobbiamo temere tali cibi solo perché provengono da insetti

B. ⃞ che non dobbiamo in alcun modo mangiare cibi contenenti o provenienti da insetti

C. ⃞ che non bisogna esagerare con yogurt, funghi e formaggi

D. ⃞ quali sono le caratteristiche e la provenienza dei cibi che abbiamo in Italia

B11 Immagina che questo testo sia inserito in una rivista. Come si potrebbe chiamare tale rivista?

A. ⃞ Geografia e cucina

B. ⃞ Gli insetti del mondo

C. ⃞ Scienza e salute

D. ⃞ Il futuro della scienza

C1 Sottolinea nelle frasi le parole che necessitano dell'accento o dell’apostrofo e riscrivile correttamente nei puntini.

• Oggi ha fatto un po piu caldo di ieri.

• Martedi prendero il treno per tornare in citta.

• Il canto dell usignolo da una piacevole sensazione a chi l asco lta.

• In quel trambusto c era chi andava di qua e chi andava di la.

• Purtroppo e ancora piccolo e non sa badare a se.

• Portero in giro per il centro storico un altra amica.

C2 Nella frase “Oggi sono andata in giro per la città” la parola sottolineata è

A. ⃞ una preposizione

B. ⃞ un avverbio

C. ⃞ una congiunzione

D. ⃞ un aggettivo

C3 Indica per ciascuna parola riportata in tabella se è variabile (es. giornale giornali) oppure no.

Parola variabile Parola non variabile

a. sfera

b. analisi

c. tè

d. re

e. rumore

f. umiltà

C4 Il prefisso dis- davanti a una parola può dare il significato opposto alla parola di base, (ad es. disonorare ‘non onorare’). Nella tabella che segue indica le parole in cui dis- conferisce il significato opposto alla parola di base e quelle in cui no. Metti una crocetta per ogni riga.

dis-

dà significato opposto disNON dà significato opposto

a. disco

b. disagio

c. disdire

d. disapprendere

C5 Segna di che tipo di nome si tratta.

Nome composto Nome derivato Nome collettivo Nome alterato

a. gregge

b. capotreno

c. truccatrice

d. squadrone

e. scolaresca

f. musetto

g. portaerei

C6 Ognuno dei seguenti gruppi di parole è formato da sinonimi. In quale gruppo c’è un intruso?

A. ⃞ allegro – gioioso – gaio – giulivo

B. ⃞ svelto – rapido – veloce – pronto

C. ⃞ affettuoso – amorevole – premuroso – distratto

D. ⃞ affermare – dire – asserire – dichiarare

C7 Indica in che modo potresti riscrivere la frase seguente senza cambiarne il significato.

La prossima settimana Silvia avrà un mare di impegni lavorativi.

A. ⃞ La prossima settimana Silvia andrà al mare per lavoro.

B. ⃞ La prossima settimana Silvia avrà degli impegni lavorativi al mare.

C. ⃞ La prossima settimana Silvia avrà moltissimi impegni lavorativi.

D. ⃞ La prossima settimana Silvia andrà al mare senza impegni lavorativi.

C8 Indica, all’interno della singola frase, quale complemento rappresenta la parte sottolineata.

Metti una crocetta per ogni riga.

a. A scuola ci sono pochi bambini.

b. Tremavo per il freddo .

c. La lezione termina alle 15.00 .

d. Il fratellino di Alba è molto carino.

e. Con piacere ho accettato il dono.

f. Per la pioggia le campagne sono allagate.

g. Ho dato a Luca le chiavi.

C9 Sottolinea in ogni frase ciò che è indicato tra parentesi, come fatto nell’esempio.

Es. (Soggetto) La macchina è partita subito.

a. (Predicato Verbale) La notte porta consiglio.

b. (Predicato Nominale) La stanza non era luminosa.

c. (Soggetto) Insegnare è un mestiere molto difficile.

d. (Predicato Verbale) Alla stazione Mara correva tra la folla.

e. (Predicato Nominale) L’orologio della classe è molto preciso normalmente.

f. (Soggetto) Prevenire è meglio che curare.

g. (Predicato Verbale) Per una urgenza il cameriere è andato via.

C10 Indica se il pezzo di frase sottolineato è necessario o non è necessario perché la frase sia grammaticalmente completa e corretta.

Metti una crocetta per ogni riga.

È necessario NON è necessario

Es. Lucia ha ammirato il tramonto dal balcone X

a. Oggi sono andato al cinema

b. Mario sta davanti alla tv per la partita.

c. Ieri ho comprato due cuscini da divano.

d. I cuccioli riposano nella cesta

C11 Nel testo che segue ci sono otto espressioni che indicano la successione nel tempo. Le prime due espressioni sono già sottolineate.

Cerchia le altre sei.

La giornata di Tano comincia alle 3 . Dopo una breve colazione, scende di casa e si dirige al porto, pronto per iniziare. Verso le 6 è in alto mare, con i suoi compagni, alla ricerca di qualche pesce che abbocchi. Appena raggiungono una certa quantità, Tano e gli altri pescatori levano l’ancora e tornano in porto. A mezzogiorno sono ormeggiati a scaricare il pescato. Di pomeriggio Tano continua a lavorare, poi torna a cenare. Infine si addormenta esausto.

Mi AUTOVALUTO

᮱ Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? ⃞ Sì ⃞ No

᮱ Come ti è sembrata questa prova?

⃞ Facile ⃞ Difficile ⃞ Non troppo semplice

᮱ Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere?

⃞ Per niente ⃞ Qualche difficoltà

᮱ Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà?

⃞ Ho chiesto aiuto all’insegnante

⃞ Ho lasciato incompleto

⃞ Ho cercato di superare da solo le difficoltà

CORREZIONE

᮱ Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso.

Il gran viaggio di Agata PROVA NAZIONALE 2023

Faceva un caldo micidiale e sul binario regnava il caos.

Bambini esaltati correvano da tutte le parti e la mamma mi salutava piangendo come se non dovesse vedermi più per molti anni. In realtà la gita di classe sarebbe durata solo una settimana. Una settimana a Ulm 1 con la maestra, la signora Salici, e il signor Holm, il professore di educazione fisica. Ulm era una città da qualche parte in basso a sinistra...

Finalmente è arrivato il treno.

Io volevo assolutamente mettermi nello scompartimento con Richard, Bernard e Tom, Susanne e Christiana.

Era tutto un gran spintonare e sgomitare. Tom avanzava a fatica dal fondo dello stretto corridoio, aveva una pancia più sporgente del solito. Bernard gli stava dietro. Io e Richard arrivavamo dalla parte opposta, Susanne e Christiana si erano piantate davanti a uno scompartimento vuoto e tenevano i posti.

Abbiamo buttato dentro gli zaini e ci siamo affacciati al finestrino a salutare i nostri 15 genitori. Il capostazione ha fischiato e il treno è partito, poi ha fatto una curva e sono spariti tutti.

Lo scompartimento era davvero super. Abbiamo tirato in avanti i sedili formando un unico grande letto e ci siamo messi comodi, ma quando Christiana ha posato lo sguardo sulla pancia di Tom ha lanciato un urlo.

La pancia di Tom si muoveva, qualcosa si spostava sotto la sua camicia. Tom ha alzato la stoffa. Sulla pancia cicciottella di Tom una tartarughina si muoveva sulle sue buffe zampette. Questa è Agata ha detto Tom.

Il patatrac è successo il quarto giorno.

Cari bambini, ha iniziato la maestra, oggi andremo a fare un’escursione in montagna, al Blautopf, un laghetto molto lontano dall’ostello, con un’acqua tutta blu.

Christiana ha domandato quanto fosse lontano, e il professor Holm ha risposto beh, c’è da fare una camminata di quindici chilometri.

La signora Salici ha sorriso al professore, che l’ha ricambiata con i suoi dentoni bianchi da sportivo.

Quindici chilometri, ha pigolato Susanne.

Andata e ritorno sono trenta, ha infierito Christiana. Quei due sono pazzi, ha bisbigliato Richard.

1 Ulm: cittadina della Germania.

Non sono pazzi nemmeno un po’, ha commentato Susanne, sono cotti e siamo fortunati che non ci facciano camminare per cento chilometri, perché agli innamorati non importa niente di niente. Bernard ha chiesto a Susanne come faceva a sapere che erano innamorati. Susanne lo ha guardato come se fosse la persona più stupida del mondo. Le donne certe cose le sentono, ha bisbigliato. Quando due persone sono innamorate, c’è una vibrazione speciale nell’aria.

Io non avverto nessuna vibrazione, ha confidato Bernard a Susanne.

Aspetta e vedrai.

Cinque ore più tardi Tom era seduto su un tronco d’albero in riva a quello stupido laghetto, che non era per niente azzurro, e piagnucolava che aveva le vesciche ai piedi. Aveva posato accanto a sé lo zaino con dentro Agata. Era rosso per la fatica e sudava da matti.

A me la camminata era piaciuta. C’eravamo raccontati barzellette e avevamo cantato. Ogni tanto osservavamo la signora Salici e il signor Holm per non perderci qualche eventuale vibrazione.

Arrivati al Blautopf la signora Salici naturalmente era estasiata, Susanne sosteneva che avrebbe trovato esaltante pure un mucchio di letame, tanto era cotta.

Poi, è successo.

Tom si è alzato sul tronco e mentre saltellava da una vescica all’altra, inavvertitamente ha urtato lo zaino, che ha fatto splash ed è finito nel laghetto. Con Agata dentro.

Christiana ha lanciato un grido.

Tom si è messo a frignare, Agata annega, lui non sapeva nuotare e nemmeno Agata, perché era una tartaruga di terra.

La maestra ha domandato, quale tartaruga?

Poi c’è stato un secondo splash, Bernard si era tuffato al salvataggio dello zaino. Il terzo splash era di Susanne, lanciata dietro Bernard. Il quarto della signora Salici, per seguire i suoi due alunni.

Ci siamo messi tutti a strillare come pazzi, correndo sulla riva. Era uno spettacolo vedere loro tre nuotare in mezzo al laghetto.

Bernard aveva recuperato lo zaino e lo teneva alto sopra la testa, Susanne aveva afferrato Bernard con una vera presa da salvataggio e lo trascinava a riva. Richard li ha aiutati a uscire dall’acqua. La maestra avrebbe anche potuto rimanere là, tanto l’acqua le arrivava solo fino al seno.

Quando tutti ormai erano usciti dall’acqua, il signor Holm è arrivato

La signora Salici si è gettata tra le sue braccia, come in un film d’amore, spruzzando gocce d’acqua in tutte le direzioni. Poi il signor Holm l’ha baciata sul serio, mentre diceva Giovanna, amore mio, mia amata!

Tom ha tirato fuori dallo zaino Agata, che si era solo un po’ bagnata, se l’è messa davanti al viso e le ha sussurrato Agata, mio unico grande amore, poi l’ha baciata sul guscio.

Tutti si sono sbellicati dal ridere. Grazie al cielo la maestra e il signor Holm non si sono arrabbiati con Tom per via di Agata. La cuoca dell’ostello ha preparato un piattino di insalata verde apposta per lei.

Dopo cena ho portato Agata in camera. Le ho accarezzato il guscio e lei ha agitato le zampette. Mi sono affacciato alla finestra e sul prato di sotto ho visto Bernard seduto accanto a Susanne, che si tenevano per mano. Quando lei gli ha dato un bacio sulla guancia, ho capito perché quel pomeriggio si era tuffata dietro a lui. L’aria era piena di vibrazioni.

(Tratto e adattato da: Steinhöfel A., traduzione di Petrelli A., Dirk e io, BEISLER editore, 2017, Roma)

A1 All’inizio di questo racconto si viene a sapere che una classe sta partendo per una gita scolastica. Raccogli le informazioni relative a questa gita che vengono fornite nelle prime 7 righe e completa il documento che segue.

A2 Il testo è scritto in prima persona. Chi racconta la storia?

A. ⃞ Un insegnante responsabile della classe

B. ⃞ Un genitore di un alunno della scuola

C. ⃞ Un bambino che partecipa alla gita

D. ⃞ Una persona che osserva i fatti dall’esterno

A3 Nella prima parte del racconto si trova la descrizione di come il gruppo di bambini raggiunge lo scompartimento e si sistema al suo interno. Che cosa ci fa capire del gruppo questa descrizione?

Sono bambini

A. ⃞ nervosi, che vogliono per sé i posti più comodi del treno

B. ⃞ maleducati e senza rispetto del mezzo pubblico in cui si trovano

C. ⃞ affiatati e desiderosi di fare il viaggio insieme

D. ⃞ curiosi e interessati a fare il viaggio insieme agli insegnanti

A4 “Tom avanzava a fatica dal fondo dello stretto corridoio, aveva una pancia più sporgente del solito” (righe 11-13). Cerca e scrivi l’informazione del testo che spiega perché la pancia di Tom e il suo modo di avanzare sono diversi dal solito.

A5 Riflettendo sulla proposta di escursione, Susanne dice che la signora Salici e il signor Holm “Non sono pazzi nemmeno un po’ ” (riga 38) e fornisce una spiegazione di questa sua affermazione. Come spiega il comportamento degli insegnanti?

Ricopia una frase che chiarisce il pensiero di Susanne riguardo ai due insegnanti.

A6 Nel testo si dice che Susanne guarda Bernard “come se fosse la persona più stupida del mondo” (righe 42-43). Perché Susanne lo guarda così?

A. ⃞ Perché Bernard ha un giudizio negativo sugli insegnanti che Susanne non condivide

B. ⃞ Perché Bernard parla senza riflettere, mentre Susanne riflette molto

C. ⃞ Perché Bernard fa troppe domande e innervosisce Susanne

D. ⃞ Perché Bernard non coglie quello che per Susanne è evidente

A7 “Ogni tanto osservavamo la signora Salici e il signor Holm per non perderci qualche eventuale vibrazione” (righe 54-55). Che cosa intendono i bambini quando dicono che non vogliono perdersi qualche eventuale vibrazione?

Vogliono essere sicuri di non farsi sfuggire

A. ⃞ qualche esitazione degli insegnanti sul percorso da fare

B. ⃞ qualche fenomeno naturale interessante segnalato dagli insegnanti

C. ⃞ qualche manifestazione di affetto tra gli insegnanti

D. ⃞ qualche battuta scherzosa degli insegnanti che rallegri l’atmosfera

A8 Che cosa ci dice il racconto a proposito dell’escursione? Completa la sintesi che segue, inserendo la parola appropriata in ogni spazio.

Durante l’escursione alcuni ragazzi non si accorgono di quanto camminano perché cantano e scherzano. All’arrivo, dopo esattamente cinque ore di strada, (1) si siede perché è affaticato e i (2) gli fanno male; posa vicino a sé lo zaino con la (3) dentro. La signora Salici trova straordinario il lago, mentre ai (4) non sembra niente di speciale.

A9 In che cosa consiste il “patatrac” di cui si parla in questo racconto?

A. ⃞ Nella decisione degli insegnanti di fare una gita troppo lunga che affatica i bambini e li porta sulla riva di un lago pericoloso

B. ⃞ In un gesto non voluto che crea una reazione a catena, svelando qualcosa tenuto nascosto fino a quel momento

C. ⃞ In una serie di azioni spericolate che provoca un severo rimprovero da parte degli insegnanti nei confronti dei bambini

D. ⃞ In una situazione pericolosa in cui vengono a trovarsi i bambini e gli adulti che hanno partecipato alla gita

A10 Dopo la caduta dello zaino “che ha fatto splash ed è finito nel laghetto”, si verificano altri tre “splash”. Tutti e tre questi “splash”, cioè questi tuffi, hanno uno scopo comune. Quale?

A. ⃞ Dimostrare agli altri il proprio coraggio

B. ⃞ Cercare qualcosa che non si trova più

C. ⃞ Raggiungere qualcuno che sta chiedendo aiuto

D. ⃞ Aiutare qualcuno a cui si vuole bene

A11 Alla fine chi racconta la storia osserva dalla finestra una scena che lo fa riflettere sui fatti della giornata e gli permette di capire qualcosa di più di Susanne.

Che cosa gli permette di capire?

A. ⃞ Susanne prova una simpatia profonda per uno dei compagni di classe

B. ⃞ Susanne ama mettersi al centro dell’attenzione ed essere ammirata

C. ⃞ Susanne è una persona espansiva, disponibile e vuole bene a tutti

D. ⃞ Susanne è capace di rassicurare un compagno che si sente spaventato e solo

A12 Agata è un personaggio che, anche se non agisce direttamente, ha un ruolo importante nello sviluppo dell’intero racconto.

Perché è importante il suo ruolo?

Metti una crocetta per ogni riga.

Agata è importante perché SÌ NO

a. è la presenza inaspettata che crea sorpresa all’inizio del viaggio

b. è l’elemento che dà inizio alla scena del lago

c. è il personaggio che fa emergere la diffidenza degli adulti nei confronti degli animali

A13 Questo testo, per come è scritto, presenta caratteristiche particolari. Indica quali sono caratteristiche di questo testo e quali no.

Metti una crocetta per ogni riga.

a. La narrazione viene interrotta da ricordi di fatti accaduti molto tempo prima

b. In più punti del testo le situazioni descritte sono buffe

c. Il racconto sviluppa due storie: una realistica e una fantastica

d. I dialoghi tra i personaggi non sono segnalati dalla punteggiatura tipica del discorso diretto

SÌ NO

Il primo giorno del mese di aprile ne succedono davvero di tutti i colori: può comparire il sale nella zuccheriera o potreste trovare delle monete sul pavimento... ma è impossibile raccoglierle perché sono incollate...

1 ..............................................................................

Ma come è nata questa curiosa tradizione? Per capire come è nata la tradizione di fare gli scherzi nel primo giorno di aprile dobbiamo tornare indietro con la macchina del tempo di almeno cinque secoli e spostarci in Francia. Fu qui che, intorno alla fine del XVI secolo, si contestò la decisione di papa Gregorio XIII il quale aveva cambiato il calendario, adottandone uno nuovo. Il calendario precedente prevedeva che il nuovo anno venisse festeggiato tra il 25 marzo e il 1° aprile, giorno, quest’ultimo, dedicato a banchetti, brindisi e scambi di doni. Con l’avvento del nuovo calendario, il Capodanno fu spostato al primo di gennaio. Come spesso succede davanti alle novità, non tutti accolsero la notizia con entusiasmo e negli anni successivi c’era ancora chi si ostinava a festeggiare Capodanno il 1° aprile. Fu così che nacque il “pesce d’aprile”: le “teste dure” diventarono bersaglio di burle e scherzi bonari e furono additati da tutti come sciocchi di aprile.

La tradizione dalla Francia si diffuse in tutti i Paesi in cui fu adottato il nuovo calendario, chiamato “gregoriano”.

In inglese la ricorrenza si chiama proprio april fools’ day, giorno degli sciocchi d’aprile

Che cosa c’entrano i pesci? Anche per questo c’è una spiegazione ed è che i pesci abboccano facilmente all’amo, come le vittime delle burle “abboccano” all’inganno. Va detto però che, a volte, è veramente difficile non cascarci, anche perché la fantasia non ha limiti e gli scherzi nemmeno... possono passare dalle aule di scuola ai parco-giochi, dalla televisione ai siti web. Due anni fa, per esempio, un sito di notizie sul calcio riferì che un famosissimo giocatore dell’FC Barcelona aveva accettato un contratto da 500 milioni di euro per passare al Real Madrid, la squadra rivale, per cinque anni.

Nessuno fece caso al fatto che l’articolo era firmato “Lirpa Loof” (Fool April, pesce d’aprile in inglese, scritto al contrario) e tra i tifosi si scatenò il panico.

Qualche anno prima, invece, Patrick Moore, famoso astronomo e conduttore radiofonico inglese, annunciò che un eccezionale allineamento di Plutone e Giove, previsto per le 9 e 47 della mattina del primo aprile, avrebbe annullato gli effetti della gravità terrestre e tutti gli abitanti del pianeta avrebbero iniziato a fluttuare come gli astronauti nello spazio!

Alcuni anni fa un sito inglese presentò la corsa dei cavallucci marini e una compagnia aerea pubblicizzò un aereo che sbatte le ali... Tutto falso!!!

Nel 2008 un presentatore della tv inglese BBC 2 mostrò un video su una nuova specie di pinguini: i pinguini volanti! Gli animali, dopo una corsa sul ghiaccio, prendevano il volo e si alzavano in cielo ad ali spiegate. Il filmato lasciò tutti a bocca aperta: mai nessuno prima di allora aveva visto i pinguini volare. E non a caso! Il video infatti era una bufala per il primo di aprile. Nei giorni successivi, in un altro video, spiegarono il trucco: i pinguini volanti non erano veri, ma disegnati copiando quelli di alcune riprese girate in precedenza. In altre parole la corsa dei pinguini era vera ma il volo era stato aggiunto in seguito.

Pesce d’aprile, anzi pinguini d’aprile!!!!!!

(Tratto e adattato da: Focus Junior" n°171/2018, testi di Giuliana Rotondi)

B1 Nelle quattro righe introduttive all’inizio dell’articolo si dice “ne succedono... di tutti i colori”. Con quale significato viene usata questa espressione?

A. ⃞ Avvengono fatti che riguardano tutti

B. ⃞ Si vedono cose appariscenti

C. ⃞ Accadono cose insolite

D. ⃞ Si verificano fatti che possono spaventare

DOMANDE SUL PRIMO PARAGRAFO

B2 “Come spesso succede davanti alle novità, non tutti accolsero la notizia con entusiasmo” (righe 14-15). La notizia di cui si parla è

A. ⃞ il cambiamento della data dell’inizio dell’anno

B. ⃞ la nascita della tradizione del pesce d’aprile

C. ⃞ il divieto di festeggiare Capodanno a fine marzo

D. ⃞ il permesso di fare burle e scherzi alle “teste dure”

B3 In base alle informazioni date nel primo paragrafo, qual è il nome del nuovo calendario e perché è stato chiamato così?

Completa la frase che segue, inserendo in ogni spazio la parola mancante.

Il nuovo calendario è stato chiamato (1) perché fu proposto da un (2) che si chiamava (3)

B4 Nel primo paragrafo, a quali persone si fa riferimento con l’espressione “teste dure” (riga 18)?

A. ⃞ Alle persone che continuavano a festeggiare il Capodanno secondo il vecchio calendario

B. ⃞ Alle persone che disturbavano gli altri facendo scherzi e burle nel giorno di Capodanno

C. ⃞ Alle persone che avevano accolto con entusiasmo la nuova data del Capodanno

D. ⃞ Alle persone che consideravano il Capodanno un giorno qualsiasi e non un giorno di festa

B5 Sotto trovi alcuni dei fatti riportati nel primo paragrafo. Mettili in ordine cronologico, dal fatto che accade per primo a quello che accade per ultimo, scrivendo al posto giusto la lettera che corrisponde a ciascun fatto.

Due dei fatti sono già stati collocati al posto giusto.

A) Il Capodanno viene festeggiato il 1° gennaio

B) In Francia nasce la tradizione del pesce d’aprile

C) Viene cambiato il calendario

D) Il Capodanno viene festeggiato tra il 25 marzo e il 1° aprile

E) L’usanza di fare scherzi il 1° di aprile si diffonde negli altri Paesi

DOMANDE SUL PRIMO PARAGRAFO

B6 Nel secondo paragrafo si afferma che “a volte, è veramente difficile non cascarci”. In base al testo e agli esempi che riporta, indica che cosa rende convincenti le false notizie diffuse il 1° di aprile.

Metti una crocetta per ogni riga.

a. Il fatto che riguardino gli ambiti più vari dove non te le aspetti

b. Il fatto che siano divertenti

c. Il fatto che siano date da fonti che normalmente dicono cose vere

Rende convincenti le notizie

NON rende convincenti le notizie

B7 In base al testo, perché fu il pesce a essere scelto come simbolo della giornata del 1° aprile?

A. ⃞ Perché il pesce è un animale presente in tutti i Paesi in cui si è diffusa la tradizione

B. ⃞ Perché in occasione dei banchetti di Capodanno si era soliti mangiare pesce

C. ⃞ Perché le persone a cui piace fare scherzi sono vivaci come i pesci

D. ⃞ Perché chi cade nello scherzo viene tratto in inganno come il pesce con l’esca

B8 In base a quello che hai letto nel secondo paragrafo, indica quale tra le seguenti affermazioni è una notizia vera e non uno scherzo.

A. ⃞ Lirpa Loof è un famoso giornalista sportivo

B. ⃞ Due anni fa uno dei campioni dell’FC Barcelona è passato al Real Madrid per 500 milioni

C. ⃞ Patrick Moore è un astronomo

D. ⃞ Una compagnia aerea effettua viaggi con aerei che sbattono le ali

B9 Nelle ultime righe del testo si parla di un video sui pinguini. Come è stato realizzato questo video?

A. ⃞ Riprendendo dal vivo la corsa e il volo di un gruppo di pinguini

B. ⃞ Unendo il filmato della corsa dei pinguini a una sequenza di disegni di pinguini in volo

C. ⃞ Facendo riprese di altri uccelli in volo che da lontano potevano essere scambiati per pinguini

D. ⃞ Utilizzando immagini di pinguini sott’acqua come se fossero immagini di pinguini in volo

DOMANDE SULL’INTERO TESTO

B10 Quattro ragazzi hanno letto questo articolo e devono dire ai compagni in poche parole che cos’è il “pesce di aprile”. Chi di loro dà la spiegazione corretta?

B11 Dopo le tre righe introduttive, il testo è diviso in due paragrafi. Qual è il titolo appropriato per ciascun paragrafo? Collega con una linea il titolo che corrisponde a ciascuno dei due paragrafi. Attenzione: ci sono due titoli in più.

A. ⃞
B. ⃞
C. ⃞
D. ⃞

C1 In ciascuna delle frasi che seguono c’è una parola sottolineata. Indica se va scritta con l’accento oppure senza. Metti una crocetta per ogni riga.

Con l'accento Senza l'accento

Es. Domani il papà torna da Roma. X

a. Da dove sei arrivato?

b. Luca da una penna a Giorgio.

c. Ho visto la zia in centro.

d. I genitori di Anna la mandano spesso in piscina.

e. I libri sono la , sulla cattedra.

C2 Indica in quale di queste frasi “lo” ha funzione di pronome.

A. ⃞ Domenica pomeriggio lo zio ci porterà tutti al cinema.

B. ⃞ È arrivato un regalo per te, lo puoi aprire subito.

C. ⃞ Ho già comprato tutto quello che mi serve per lo sci.

D. ⃞ Lo scorso anno sono andato in vacanza dai nonni.

C3 In quale delle seguenti frasi la parola sottolineata ha funzione di pronome?

A. ⃞ Aspettiamo un po’: alcuni ragazzi sono in ritardo.

B. ⃞ Abbiamo invitato tutta la classe, ma alcuni non vengono.

C. ⃞ Mio cugino mi ha insegnato alcuni trucchi per lo skateboard.

D. ⃞ Solo alcuni studenti sono ammessi alle olimpiadi di matematica.

C4 Leggi la frase: “Oggi ogni bambino della classe ha ricevuto un libro dalla maestra”.

Quale delle frasi che seguono ha lo stesso significato?

A. ⃞ Oggi qualche bambino della classe ha ricevuto un libro dalla maestra.

B. ⃞ Oggi tutti i bambini della classe hanno ricevuto un libro dalla maestra.

C. ⃞ Oggi molti bambini della classe hanno ricevuto un libro dalla maestra.

D. ⃞ Oggi un bambino della classe ha ricevuto un libro dalla maestra.

C5 Quale dei seguenti verbi NON è un verbo alterato, cioè non è formato con un suffisso che si aggiunge al verbo di base?

A. ⃞ Picchiare

B. ⃞ Dormicchiare

C. ⃞ Canticchiare

D. ⃞ Mordicchiare

C6 Leggi la frase che segue: “La sorella della mia amica Francesca, che vive in Germania con la nonna paterna, è veramente simpatica”.

In questa frase, con quale elemento concorda l’aggettivo “simpatica”?

A. ⃞ Concorda con “sorella”

B. ⃞ Concorda con “amica”

C. ⃞ Concorda con “Germania”

D. ⃞ Concorda con “nonna paterna”

C7 In quale delle seguenti frasi l’elemento sottolineato ha funzione di complemento oggetto (o complemento diretto)?

A. ⃞ L’acqua è un bene prezioso.

B. ⃞ L’acqua è più buona in montagna.

C. ⃞ Abbiamo bevuto dell’acqua dalla fontana.

D. ⃞ La bottiglia dell’acqua è vuota.

C8 Nel testo che segue sono stati tolti tutti i segni di punteggiatura. Inserisci in ogni quadratino il segno di punteggiatura adatto. Attenzione: alcuni segni possono essere usati più volte.

Durante tutto l’inverno lo scoiattolo Orfeo dormì nella sua tana ⃞ (1) Quando arrivò la primavera ⃞ (2) mentre i campi si riempivano di fiori colorati ⃞ (3) Orfeo si svegliò ⃞ (4) si guardò attorno e si chiese - Cosa avranno fatto gli altri animali mentre dormivo ⃞ (5)

C9 Metti in scala di intensità le parole che seguono, scrivendo nei riquadri i numeri dal 2 al 4. La prima parola è già stata indicata con il numero 1. Segui l’esempio

Es. 1 asciutto 3 bagnato 4 fradicio 2 umido

a. 1 minuscolo grande enorme piccolo

b. 1 freddo tiepido bollente caldo

c. 1 tacere strillare bisbigliare parlare

d. 1 chiuso aperto spalancato socchiuso

e. 1 nessuno tanti pochi tutti

C10 Indica se il pezzo di frase sottolineato è necessario o non è necessario perché la frase sia grammaticalmente completa e corretta. Metti una crocetta per ogni riga.

È necessario Non è necessario

Es.

Due rondini stanno costruendo il nido sotto il tetto di casa mia . X

a. La mia maestra abita in via Repubblica

b. Ieri sera, in piazza, abbiamo rivisto Marco.

c. Mettete i libri nello zaino, per favore.

d. Dopo la scuola la mamma mi porta sempre in gelateria

e. Il nonno dorme sul divano

Mi AUTOVALUTO

᮱ Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? ⃞ Sì ⃞ No

᮱ Come ti è sembrata questa prova?

⃞ Facile ⃞ Difficile ⃞ Non troppo semplice

᮱ Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere?

⃞ Per niente ⃞ Qualche difficoltà

᮱ Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà?

⃞ Ho chiesto aiuto all’insegnante

⃞ Ho lasciato incompleto

⃞ Ho cercato di superare da solo le difficoltà

CORREZIONE

᮱ Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso.

L’albero al centro del mondo

«Un albero?»

Ho guardato Leila incredulo.

Lei ha annuito. «Una witkaree. Nome scientifico: Rhus pendulina.»

«Piacere di conoscerti, albero» ho detto io.

Ho passato una mano sulla corteccia ruvida. «È a rischio estinzione o cose così?»

«Non proprio» ha risposto Leila, senza staccare gli occhi dalla chioma. «C’è un sacco di gente che si pianta una witkaree in giardino. Non hanno bisogno di troppa acqua e crescono in fretta» ha aggiunto con un tono da conduttrice tv.

Ero perplesso. «Ma allora perché hai scritto una petizione per salvarlo?»

È rimasta parecchio a guardarmi, come se stesse cercando di farsi un’opinione su di me.

Chissà che cosa vede, mi chiedevo.

Non avevo i capelli biondi, gli occhi azzurri, i muscoli scolpiti e l’abbronzatura di mio fratello maggiore. Nemmeno il nasino all’insù pieno di lentiggini e il bel faccino adorabile di mio fratello minore.

Io avevo i capelli castani, un po’ troppo lunghi e pieni di ciuffi che non stavano da nessuna parte, e gli occhi verdi. Quand’ero con i miei fratelli, passavo sempre inosservato. Certe volte mi sentivo invisibile. Senza distogliere lo sguardo da me, Leila ha fatto un lungo respiro. «Quest’albero non è come tutti gli altri» mi ha risposto. «È l’albero al centro del mondo.»

Non sono riuscito a trattenermi e sono scoppiato a ridere. Era fuori di testa. Cosa mi era saltato in mente di seguirla fino a quel parchetto, a tre isolati da casa, perché mi mostrasse un albero?

«L’albero al centro del mondo?» le ho chiesto. «Lasciamo perdere.» Mi ha lanciato un’occhiataccia. «Pensavo che...

Non importa. Chiudiamola qui.»

Sembrava arrabbiatissima, e infatti mi aspettavo che girasse i tacchi e se ne andasse. Ma da come mi guardava era chiaro che a dover smammare ero io.

Non c’era nemmeno da chiederlo. Senza battere ciglio, mi sono incamminato verso casa. E poi avevo da fare in cucina. Prima finivo di lavare i piatti, meglio era.

«Quando ero piccola venivo sempre a giocare in questo parco» ha

detto Leila mentre andavo via. Parlava così piano che avevo rischiato di non sentirla.

Mi sono fermato.

«È su questo albero che ho imparato ad arrampicarmi.»

Mi sono voltato verso di lei, ma sembrava non si fosse nemmeno accorta che ero lì in piedi a guardarla.

«Non ci si può arrampicare su tutti gli alberi. Le witkaree hanno la corteccia dura. È facile sbucciarsi quando si scivola, perciò non sono l’ideale. Ma questa qui ha i rami bassi, spessi e anche molto fitti perciò riesci ad arrivare praticamente fino in cima. È perfetta da scalare.»

Poi abbiamo sentito un rumore, ci siamo voltati e abbiamo visto un pick-up bianco che veniva verso di noi passando sul prato.

«Sono loro» ha detto Leila con voce cupa. Il pick-up si è fermato e sono scesi due uomini. Uno aveva in mano una cartelletta con dei fogli che gli davano un’aria importante. L’altro era alto e magro, con la faccia appuntita e i baffetti sottili. Senza degnarci di uno sguardo, ha cominciato subito a esaminare l’albero.

«Ho fatto una petizione» ha detto Leila all’uomo con la cartelletta.

«L’hanno già firmata quasi cinquanta persone.»

«Troppo tardi» ha risposto lui senza nemmeno alzare gli occhi, «abbiamo già tutti i permessi.»

«Ma questa è una petizione!» lo ha incalzato Leila fulminandolo con i suoi occhioni azzurri. «Le persone l’hanno firmata perché non vogliono che l’albero venga abbattuto. Sono quasi in cinquanta! Ci tengono! Non potete fare come se niente fosse!» ha aggiunto. L’uomo ha scrollato le spalle.

Quello magro ha cominciato a girare attorno all’albero con fare meticoloso. «Quando prevedete di abbatterlo?» La voce di Leila faceva le montagne russe. «Posa delle tubature i primi di gennaio» ha risposto l’uomo, «l’albero va giù oggi.»

Leila ha fatto un bel respiro. Ha spalancato gli occhi. Si è tolta i sandali e li ha calciati via. Prima che potessi chiederle che cosa stava facendo, si è girata e si è fiondata sull’albero.

«Dove pensi di andare?» ha domandato l’uomo, stupito.

Io sono rimasto lì, assieme ai due tizi del Comune, a guardarla che sgattaiolava su e poi si accomodava su un ramo.

L’uomo con la cartelletta mi ha lanciato un’occhiata implorante, si aspettava che risolvessi io la situazione.

«L’albero era qui da prima!» ha urlato Leila. Ho guardato su, tra i rami. Di colpo ha cominciato a girarmi la testa. Ho chiuso forte gli occhi.

Ho pensato a mio fratello maggiore e a mio fratello minore. Qualsiasi cosa succedesse, io scomparivo sempre tra i miei fratelli. Ero sempre schiacciato tra loro due e nessuno si accorgeva mai di me.

Quando ho riaperto gli occhi, ho abbassato lo sguardo e mi sono accorto che avevo ancora lo strofinaccio bianco e rosso appoggiato sulla spalla. Me n’ero completamente dimenticato: avevo fatto tre isolati con uno strofinaccio sulla spalla. Era una di quelle cose strane che magari avrebbe potuto fare Leila. Forse la sua stranezza era contagiosa.

Ho pensato alla pila di piatti che mi aspettava a casa. Penso che certe volte si fanno le cose all’improvviso, senza stare a pensarci, cose che ti cambiano la vita. Chiedi alla tua fidanzata di sposarti mentre state guardando un film dell’orrore, come aveva fatto papà con mamma. Oppure segui una ragazza strampalata tra i rami di un albero, con uno strofinaccio appoggiato sulla spalla.

(Tratto e adattato da: Jacobs J., L’albero al centro del mondo, RIZZOLI LIBRI, 2019, Italia.)

A1 A chi l’autore fa narrare la vicenda raccontata?

A. ⃞ Al ragazzo

B. ⃞ ALeila

C. ⃞ Agli operai del Comune

D. ⃞ A un narratore esterno al racconto

A2 Dopo aver letto l’intero testo possiamo ricostruire quello che è successo subito prima della scena iniziale. Che cosa è successo?

A. ⃞ Il ragazzo incontra Leila mentre torna a casa da scuola e inizia a parlare con lei

B. ⃞ Il ragazzo smette di lavare i piatti e segue Leila che lo ha chiamato

C. ⃞ Il ragazzo ha litigato con i suoi fratelli ed esce di casa per incontrare Leila

D. ⃞ Il ragazzo ha chiesto a Leila di aiutarlo in cucina e lei in cambio gli chiede di firmare una petizione

A3 Dove si svolge la vicenda narrata?

A. ⃞ Nel giardino di una casa

B. ⃞ Lungo una strada

C. ⃞ In un bosco

D. ⃞ In un parco pubblico

A4 “Ho passato una mano sulla corteccia ruvida. «È a rischio estinzione o cose così?»” (righe 5-6). Per quale motivo il ragazzo fa questa domanda a Leila?

A. ⃞ Cerca di capire perché Leila dia tanta importanza a quell’albero

B. ⃞ Vuole vedere se Leila sa davvero tutto su quell’albero

C. ⃞ È interessato a imparare da Leila tante cose su quell’albero

D. ⃞ Vuole trovare una soluzione per aiutare Leila a guarire quell’albero

La parte di testo riportata a fianco può aiutarti a rispondere alla prossima domanda.

A5 “Ero perplesso. «Ma allora perché hai scritto una petizione per salvarlo?»” (righe 11-12). Che cosa si può aggiungere a questa frase per renderla più chiara?

A. ⃞ «Ma allora, se ha la corteccia ruvida , perché hai scritto una petizione per salvarlo?»

B. ⃞ «Ma allora, se non è a rischio di estinzione , perché hai scritto una petizione per salvarlo?»

C. ⃞ «Ma allora, se non ha bisogno di troppa acqua, perché hai scritto una petizione per salvarlo?»

D. ⃞ «Ma allora, se sai parlare come una conduttrice tv , perché hai scritto una petizione per salvarlo?»

Ho passato una mano sulla corteccia ruvida. «È a rischio estinzione o cose così?»

«Non proprio» ha risposto Leila, senza staccare gli occhi dalla chioma. «C’è un sacco di gente che si pianta una witkaree in giardino. Non hanno bisogno di troppa acqua e crescono in fretta» ha aggiunto con un tono da conduttrice tv.

Ero perplesso. «Ma allora perché hai scritto una petizione per salvarlo?»

A6 Da riga 13 a riga 21 l’autore ci dice come il ragazzo vede i suoi fratelli e sé stesso. A quale scopo dà queste informazioni?

A. ⃞ Per mostrare che il ragazzo è sfortunato perché ha due fratelli che sono più belli e simpatici di lui

B. ⃞ Per mostrare che Leila si rivolge al ragazzo solo perché non conosce i suoi fratelli

C. ⃞ Per mostrare che il ragazzo non è abituato a sentirsi considerato ed è stupito dell’attenzione di Leila

D. ⃞ Per mostrare che Leila preferisce le persone dall’aspetto più disordinato piuttosto che quelle troppo curate

A7 Quale informazione del testo aiuta a capire perché per Leila quell’albero “è l’albero al centro del mondo”?

Copia l’informazione dal testo o scrivila con parole tue nello spazio sotto.

A8 Dopo che il ragazzo scoppia a ridere, Leila dice “Pensavo che... Non importa. Chiudiamola qui” (righe 29-30). Tenendo conto del testo, come potrebbe continuare la frase che Leila non finisce?

A. ⃞ Pensavo che mi avresti lodata

B. ⃞ Pensavo che fossi più coraggioso

C. ⃞ Pensavo che mi avresti capita

D. ⃞ Pensavo che fossi più furbo

A9 “«Ho fatto una petizione» ha detto Leila” (riga 57). Dal testo si capisce che una petizione è un documento scritto. Indica quali sono, in base al testo, le caratteristiche di una petizione. Metti una crocetta per ogni riga.

La petizione è un documento scritto che... Sì No

a. denuncia un reato

b. contiene una richiesta

c. viene firmato da più persone

d. fissa una regola

A10

Che cosa ci può essere scritto nella petizione di Leila?

Con questa petizione . ..................................................................................................

A11

A12

Quando Leila dice che ha fatto una petizione, uno dei due uomini le risponde “«Troppo tardi» (...) «abbiamo già tutti i permessi»” (righe 5960). Di quali permessi parla?

I permessi per

A13

“L’uomo con la cartelletta mi ha lanciato un’occhiata implorante, si aspettava che risolvessi io la situazione” (righe 76-77).

Qual è la situazione che il ragazzo dovrebbe risolvere?

A. ⃞ Se Leila non rimette i sandali, rischia di ferirsi i piedi

B. ⃞ Se Leila resta sull’albero, l’albero non può essere abbattuto

C. ⃞ Se Leila presenta la petizione, i loro permessi non valgono più niente

D. ⃞ Se Leila urla ancora, rischia di irritare molte persone

In base al testo, quali caratteristiche ha il ragazzo, quali Leila e quali caratteristiche hanno tutti e due?

Metti una crocetta per ogni riga.

a. Lo spirito di iniziativa

b. L’impressione di contare meno degli altri

c. La determinazione

d. Il fare cose strane

Il ragazzo Leila Tutti e due

A14 Sotto sono riportati alcuni eventi della vicenda. Metti questi eventi in ordine cronologico cioè nell’ordine in cui sono successi.

Il primo evento è già stato indicato. Scrivi un numero da 2 a 5 per ordinare gli altri eventi.

Ordine in cui gli eventi sono successi

a. Leila presenta la witkaree al ragazzo

b. Leila scrive una petizione per salvare la witkaree

c. Arriva il pick-up con due uomini per abbattere la witkaree

d. Il comune decide di tagliare la witkaree 1

e. Leila si arrampica sulla witkaree e si siede su un ramo

A15 Dalle ultime righe del testo si può capire quello che succede alla fine di questo episodio. Che cosa succede?

A. ⃞ Il ragazzo va a chiamare in aiuto i suoi fratelli

B. ⃞ Il ragazzo chiede a Leila di sposarlo

C. ⃞ Il ragazzo torna a casa a lavare i piatti

D. ⃞ Il ragazzo raggiunge Leila in cima all’albero

A16 Il ragazzo alla fine di questa vicenda sembra arrivare alla conclusione che a volte...

A. ⃞ comportarsi in modo strano è più divertente che comportarsi nel solito modo

B. ⃞ alcune scelte importanti si fanno di slancio senza ragionare troppo a lungo

C. ⃞ aiutare gli altri è più importante che pensare solo a sé stessi

D. ⃞ i rapporti con le persone della propria famiglia insegnano come comportarsi con chi non si conosce

UNA CITTADINA SVEDESE TRASFORMA LA SPAZZATURA IN ARCOBALENO

Paragrafo 1

Giallo: cartone. Rosso: plastica.

Fucsia: tessuti. Blu: giornali.

Verde: umido. Marrone: metalli. Bianco (o nero): generico.

Eskilstuna è la città che ha saputo trasformare la spazzatura in arcobaleno.

Ogni rifiuto ha il suo sacchetto colorato, naturalmente riciclabile. Solo il vetro viene raccolto nella vecchia maniera.

Certo sotto il lavandino, nelle cucine di questa località a centocinquanta chilometri

a Sud-Est di di Stoccolma, devono esserci sette secchi della spazzatura.

Un bello spazio e un bell’impegno per i suoi settantamila abitanti, che in gran parte hanno accettato il sistema. Il risultato è brillante: secondo l’azienda municipale della nettezza urbana, ha permesso di dimezzare i costi della raccolta differenziata e in pochissimo tempo ha consentito di raggiungere

l’obiettivo dell’Unione europea per 30 il riciclo, cinquanta per cento dei rifiuti.

Funziona così : gli operatori ecologici mettono sui camion tutti i sacchetti insieme, ma quando questi arrivano agli impianti di raccolta, passando sui nastri trasportatori, grazie ai colori brillanti vengono riconosciuti da un lettore ottico che comanda ai bracci robotizzati di spingerli di volta in volta verso il giusto container di smaltimento.

I sacchetti vaganti rifanno il giro come i bagagli non riconosciuti agli arrivi dei voli in aeroporto fino al nuovo riconoscimento.

L’umido viene subito trasformato in biogas, carburante per i bus. Miracolo a Eskilstuna? No, la semplice traduzione pratica di una altrettanto semplice sensibilità ecologica.

In questo angolo di Svezia in effetti, tale sensibilità ha già dato vita a un’altra novità: il primo centro commerciale al mondo che vende soltanto oggetti riciclati .

Paragrafo 2

Si chiama RETUNA , RE come recycling (riciclo) e TUNA per la desinenza della città, ed è di proprietà del municipio e ospita quattordici eleganti negozi (giocattoli, libri, arredamento, abbigliamento, fai-da-te, pet shop...) oltre ad un ristorante in cui naturalmente si mangiano solo prodotti coltivati in modo sostenibile.

In tutta la zona chi vuole disfarsi di qualsiasi cosa la porta nel deposito sotterraneo: qui gli addetti smistano le donazioni (nessuna vendita) fra i negozianti, che poi valutano se è il caso di trasformare gli oggetti prima di venderli.

Non è un mercatino delle pulci 1 : Anna Bergstrom, che lo dirige, è un’ex manager della moda e punta a rendere anche quel centro commerciale un luogo alla moda. Intanto gli affari girano alla grande: nel 2018 le vendite sono state di 1,2 milioni di euro, con un aumento di oltre il trenta per cento rispetto all’anno precedente.

E negli spazi pubblici vengono organizzati corsi per insegnare comportamenti ecologicamente virtuosi.

Paragrafo 3

La raccolta differenziata “arcobaleno” fa già proseliti: a Berna, capitale della Confederazione Elvetica, 2500 persone stanno provando un progetto pilota per adottarla.

Fin da piccoli dobbiamo imparare che copiare è sbagliato e non si fa. Ma forse è arrivato il momento di rivedere questa stigmatizzazione 2 Copiare, se il modello è buono, è cosa buona e giusta.

(Tratto e adattato da: Corriere della Sera n. 17/18, 25 Aprile 2019, testo di Edoardo Vigna.)

1: Mercato in cui si vendono cose vecchie e di scarso valore.

2: Stigmatizzazione significa condanna, forte disapprovazione.

B1

Il testo comincia con un elenco, “Giallo: cartone. Rosso: plastica. Fucsia: tessuti. Blu: giornali...”.

Che cosa è di colore giallo, rosso, fucsia oppure blu?

A. ⃞ I rifiuti

B. ⃞ I camion della raccolta

C. ⃞ I contenitori del vetro

D. ⃞ I sacchetti della spazzatura

B2 “Eskilstuna è la città che ha saputo trasformare la spazzatura in arcobaleno” (righe 7-9). Che cosa vuole dire l’autore del testo con questa frase?

Vuol dire che la spazzatura...

A. ⃞ viene separata in sette gruppi diversi in base al colore dei rifiuti

B. ⃞ viene colorata con sette diversi colori per essere smaltita meglio

C. ⃞ viene messa in sacchetti di sette colori diversi secondo il tipo dei rifiuti

D. ⃞ viene messa su nastri trasportatori di sette colori diversi

B3 Quale tipo di rifiuto viene raccolto in modo diverso dagli altri?

A. ⃞ Vetro

B. ⃞ Tessuti

C. ⃞ Generico

D. ⃞ Umido

B4 Dove si trova la cittadina di Eskilstuna? Individua nel testo le informazioni e copiale negli spazi sotto.

Eskilstuna si trova in (nome del Paese)

e più precisamente a chilometri da

B5 Come hanno reagito gli abitanti all’introduzione di questo sistema di raccolta dei rifiuti?

Individua l’informazione nel testo e poi copiala qui sotto.

B6 Nel testo si dice che il risultato di questo sistema di raccolta dei rifiuti “è brillante” (riga 27). Su che cosa si basa questa affermazione dell’autore?

A. ⃞ Si basa sull’opinione degli abitanti di Eskilstuna

B. ⃞ Si basa sui dati forniti dall’azienda responsabile della raccolta dei rifiuti di Eskilstuna

C. ⃞ Si basa sui controlli fatti dall’Unione europea a Eskilstuna

D. ⃞ Si basa sulle vendite degli oggetti riciclati nel centro commerciale

B7

Nel testo vengono citati due effetti positivi che spiegano perché il sistema di raccolta dei rifiuti di Eskilstuna è brillante. Quali sono gli effetti positivi? Trova nel testo le informazioni e scrivile negli spazi qui sotto. Questo sistema di raccolta dei rifiuti è positivo perché:

1. ...............................................................................................................................

B8 In base al testo quali sono le caratteristiche innovative della raccolta di rifiuti di Eskilstuna che permettono di avere risultati brillanti? Metti una crocetta per ogni riga.

2. È una caratteristica innovativa Non è una caratteristica innovativa

a. I rifiuti vengono distinti per tipo

b. I rifiuti vengono differenziati in molti sacchetti diversi

c. Gli operatori ecologici raccolgono i sacchetti dei rifiuti

d. I sacchetti dei diversi rifiuti possono essere messi tutti insieme sullo stesso camion

e. Lo smistamento dei diversi tipi di rifiuti si fa automaticamente con un lettore ottico

B9 “Miracolo a Eskilstuna? No, la semplice traduzione pratica di una altrettanto semplice sensibilità ecologica” (righe 55-59). Quale opinione esprime l’autore con queste parole?

A. ⃞ Quello che succede a Eskilstuna non è proponibile altrove, perché richiede una grande sensibilità ecologica

B. ⃞ A Eskilstuna è successo un miracolo, perché questa città è riuscita a trovare il modo di tradurre in atti concreti l’attenzione all’ambiente

C. ⃞ Non è difficile raggiungere i risultati di Eskilstuna: basta essere sensibili all’ambiente ed essere disposti a fare uno sforzo per prendersene cura

D. ⃞ Quello che succede a Eskilstuna è il frutto di un grande progresso tecnologico, che può essere sfruttato ovunque

B10 Nella città di Eskilstuna c’è anche Retuna. Che cosa è Retuna?

A. ⃞ Una parte del Municipio aperta al pubblico

B. ⃞ Un deposito sotterraneo dove vengono portate donazioni dei cittadini

C. ⃞ Un mercato di alto livello che vende vestiti alla moda

D. ⃞ Un centro commerciale in cui si vendono oggetti riciclati

B11 Come potrebbe essere completato il titolo perché includa anche ciò di cui si parla nel secondo paragrafo?

Una cittadina svedese trasforma la spazzatura in arcobaleno e...

A. ⃞ inventa un centro commerciale che aiuta l’ambiente

B. ⃞ diventa più elegante grazie a un’ex manager della moda

C. ⃞ guadagna una fortuna con i rifiuti

D. ⃞ apre un ristorante con prodotti biologici

B12 Come si può riassumere l’ultimo paragrafo?

A. ⃞ Il sistema di raccolta dei rifiuti di Eskilstuna è convincente e la città di Berna sta giustamente provando a imitarlo

B. ⃞ La città di Berna protesta contro l’adozione del sistema di raccolta dei rifiuti di Eskilstuna e non vuole copiare questa soluzione

C. ⃞ A Berna i cittadini stanno raccogliendo firme per copiare il sistema di raccolta dei rifiuti di Eskilstuna, ma c’è chi dice che copiare è sbagliato

D. ⃞ Eskilstuna ha copiato il suo sistema di raccolta dei rifiuti da quello della città di Berna e questo non è giusto

B13

Nel testo mancano i titoletti dei paragrafi. Indica quale titoletto è adatto a ciascun paragrafo. Collega con una freccia ciascun paragrafo con il titoletto corrispondente. Attenzione, ci sono due titoletti in più.

Paragrafo 1

Paragrafo 2

Paragrafo 3

a. Come gestire un centro commerciale

b. In che modo si trasformano i rifiuti in energia a Eskilstuna

c. Come portare l’ecologia anche nel commercio

d. Quando le idee sono buone si diffondono

e. Come avviene la raccolta di rifiuti a Eskilstuna

RIFLESSIONE SULLA LINGUA

C1 Identifica l’unica frase nella quale il soggetto (sottolineato) compie l’azione espressa dal verbo.

A. ⃞ Grazie alla sua diligenza Anna riceve sempre ottimi voti

B. ⃞ Stamattina Luca sembra preoccupato

C. ⃞ L’ imperatore proviene da una famiglia antica e nobile

D. ⃞ Al concerto di stasera mio fratello suona il violino

C2 I bambini di una classe fanno una gara linguistica. Ritagliano delle parole dai giornali, le raggruppano e le usano per costruire frasi nuove. Maria ha proposto le seguenti frasi:

1. ragazza abita a Roma 2. cielo è nuvoloso 3. bambina piange

Secondo la maestra le frasi sono incomplete. In quale gruppo, di quelli elencati sotto, bisogna cercare le parole per completarle?

A. ⃞ Aggettivi qualificativi e avverbi di qualità

B. ⃞ Articoli e aggettivi determinativi

C. ⃞ Nomi

D. ⃞ Congiunzioni

C3 I seguenti gruppi di parole sono formati da sinonimi, in ogni gruppo c’è un intruso. Indicalo con una crocetta. Metti una crocetta per ogni riga.

1. ⃞ (A) libro ⃞ (B) manuale ⃞ (C) testo ⃞ (D) autore

2. ⃞ (A) intrappolare ⃞ (B) imprigionare ⃞ (C) introdurre ⃞ (D) catturare

3. ⃞ (A) re ⃞ (B) sovrano ⃞ (C) fondatore ⃞ (D) monarca

4. ⃞ (A) nascondere ⃞ (B) rivelare ⃞ (C) insabbiare ⃞ (D) celare

C4 Nelle seguenti frasi manca il pronome relativo adatto al contesto (es. che, di cui, in cui, a cui ecc.). Scegli l’unica frase che deve essere completata con il pronome relativo “che”.

A. ⃞ Lo scoiattolo è uscito dal rifugio ? si era rintanato.

B. ⃞ Viene a trovarmi Maria, la ragazza ? gioco a pallavolo.

C. ⃞ Questo è un indovinello ? nessuno sa risolvere.

D. ⃞ Questa è la linea immaginaria attorno ? ruota il nostro pianeta.

C5 In quale delle seguenti frasi il verbo “avere” è usato come ausiliare?

A. ⃞ Orazio è un gatto dormiglione: ha sonno tutto il giorno

B. ⃞ La regina di ghiaccio ha aperto le porte del suo regno

C. ⃞ Oggi ho le tasche piene di caramelle

D. ⃞ Dopo l’allenamento ho sempre fame

C6 Completa in modo corretto le parole incomplete presenti nelle seguenti frasi.

1. Il mago ha estratto un coni io dal cilindro.

2. La vita di una stella può durare mi ioni di anni.

3. Nel giardino di mio nonno cresce un cespu io di rose.

4. Finalmente possiamo tirare un sospiro di so ievo.

5. Per questo piatto servono a ......... io, o ......... io e peperoncino.

C7

Nelle seguenti frasi le parole in grassetto sono usate in senso proprio o in senso figurato. Per ognuna indica in quale senso è usata. Metti una crocetta per ogni riga.

Senso proprio Senso figurato

Esempio: sei un tesoro X

a. Le colonne di questo tempio sono di granito

b. Sei la luce della mia vita

c. Durante la partita mi sentivo un leone

d. Non posso uscire: ho una montagna di compiti da finire

e. L’alpinista è scivolato in un burrone e ha sbattuto la testa

C8 Quanti sono i nomi nella frase seguente?

“Quest’anno per il mio compleanno vorrei una slitta, un monopattino, tanta felicità e allegria.”

A. ⃞ Quattro B. ⃞ Cinque C. ⃞ Sei D. ⃞ Sette

C9 Scegli l’espressione più adatta per completare il testo che segue.

Evian, un signore francese, in un anno e mezzo ha vinto alla lotteria due volte. Secondo le statistiche, la probabilità che questo accadesse era vicina allo zero. ............?............. ha acquistato entrambi i biglietti dalla sua tabaccaia di fiducia, una signora molto simpatica che si chiama Sandrine.

A. ⃞ Il nobiluomo

B. ⃞ Il coraggioso

C. ⃞ Il fortunato

D. ⃞ Il furfante

C10 Il suffisso –tore può aggiungere alla parola di base il significato di “persona che compie un’azione”, ad es. vincitore, addestratore, allenatore, fumatore, ammiratore. In quale delle seguenti parole il suffisso –tore aggiunge quel significato?

A. ⃞ Presentatore

B. ⃞ Radiatore

C. ⃞ Refrigeratore

D. ⃞ Ventilatore

Mi AUTOVALUTO

᮱ Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? ⃞ Sì ⃞ No

᮱ Come ti è sembrata questa prova?

⃞ Facile ⃞ Difficile ⃞ Non troppo semplice

᮱ Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere?

⃞ Per niente ⃞ Qualche difficoltà

᮱ Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà?

⃞ Ho chiesto aiuto all’insegnante

⃞ Ho lasciato incompleto

⃞ Ho cercato di superare da solo le difficoltà

CORREZIONE

᮱ Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso.

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