Letture al Centro 4 - Scrittura

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Centro di Ricerca Didattica Ardea Editrice

Rosa Dattolico

SCRITTURA4

PERCORSO GUIDATO PER IMPARARE A: MPARARE

SCRIVERE DIVERSI TIPI DI TESTO

C’è coerenza?

L’ordine della storia

Le parti di una storia

Completare una storia

Occhio alla concordanza

I connettivi • 1

I connettivi • 2

ortografiche

La punteggiatura

Il tempo dei verbi

Dalla prima alla terza persona

Il punto di vista

IL TESTO NARRATIVO

20 Il racconto realistico

Un compleanno indimenticabile 22 Una visita inaspettata

Aiutooo!

25 Le mie bacchette speciali

Il racconto autobiografico

28 Il racconto biografico 29 Scrivo una biografia

Il diario 31 Caro diario 32 Scrivo una pagina di diario

Quante emozioni!

La lettera

Caro Pierre

Cara Carla

Il racconto fantastico

Scrivo un racconto fantastico

40 La strega del bosco

41 Dall’immagine al testo

42 Il racconto di avventura

44 Roy e gli orsi

45 Dall’immagine al testo

46 Il racconto di paura

47 Dall’immagine al testo

48 Il racconto umoristico

49 Dall’immagine al testo

IL TESTO DESCRITTIVO

50 La descrizione di PERSONE

52 La descrizione di ANIMALI

55 La descrizione di LUOGHI

58 La descrizione nel racconto

IL TESTO POETICO

60 Versi in rima • 1

61 Versi in rima • 2

62 La similitudine

63 La metafora

64 La personificazione

65 L’onomatopea

IL TESTO

INFORMATIVO

66 L’elefante africano

67 L’olmo campestre

IL TESTO REGOLATIVO

68 Facciamo la pizza

69 In mare, ma al sicuro

70 Un gioco divertente

71 Le tavolette di argilla

IL TESTO

ARGOMENTATIVO

72 Collaborare in casa?

73 Opinioni a confronto

IL RIASSUNTO

74 Riassumere un testo

76 Le informazioni nascoste

78 La testa nella zuppiera

80 Come imparai a leggere

81 Gli insetti si difendono

82 I castelli

83 I popoli della Mesopotamia

AUTOVALUTAZIONE

SCRIVERE UN TESTO

Per scrivere bene un testo bisogna utilizzare parole e frasi in modo che abbiano un senso, cioè che siano  coerenti e anche coese, rispettando le regole della grammatica.

Per scrivere un testo chiaro e corretto bisogna pensare:

2 al titolo 1

al tipo di testo che si vuole scrivere: narrativo descrittivo poetico informativo regolativo argomentativo

3

alle idee che ti vengono in mente sull’argomento

Revisione del testo

5

4 allo sviluppo punto per punto della scaletta

all’ordine delle idee in una scaletta

6

7

alla narrazione dei fatti seguendo la fabula (ordine cronologico dei fatti) o l’intreccio (fatti accaduti prima: flashback)

alla conclusione adeguata al testo.

Rileggi il testo e controlla se: le frasi sono chiare e ben collegate; ci sono errori di ortografia; i verbi sono stati utilizzati nei modi e nei tempi giusti; ci sono ripetizioni; hai fatto capire a chi legge quello che volevi dire.

IL TITOLO

Il titolo indica quale argomento trattare a seconda del tipo di testo narrativo, descrittivo, poetico, informativo, regolativo, argomentativo.

- Leggi i brani e segna con una X il titolo più adeguato ad ognuno di essi.

Un giorno in cui faceva molto caldo, il nonno mi propose: – Che cosa ne diresti se ce ne andassimo al fiume a prendere una rinfrescata?

L’idea mi sembrò bellissima così prendemmo gli asciugamani e appena finito il lavoro nell’orto ci avviammo.

Angela Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi

Un nonno tuttofare

Una gita al fiume

Nel mare, nei laghi, nei fiumi, nella pioggia… l’acqua è ovunque, intorno a noi. Ed è una risorsa preziosissima: senza di lei non potremmo vivere né noi né le altre creature che abitano il nostro pianeta. Per questo è importante imparare ad amare, proteggere e risparmiare l’acqua.

F. Capelli, Amo l’acqua, Giunti

L’importanza dell’acqua

Mari, laghi e fiumi

Il poeta è un pirata. Con la penna a vela parte da un porto per oceani di carta. È libero: non sa dove andrà: innanzitutto al largo.

Roberto Piumini

La penna a vela Il poeta

Un giorno, mentre camminavo per strada, mi si è affiancato un cane, uno spinone sale e pepe dai baffi folti e gli occhi grandi. Aveva al collo un ciondolo a forma di lettera P. L’ho chiamato Pinolo per fare fede a quella P. Era un cane dolce e festoso.

D. Maraini, Storie di cani per una bambina, BUR ragazzi

Un cane da caccia

Il mio amico spinone

RACCOGLIERE LE IDEE

- Leggi il titolo e scrivi la storia seguendo la traccia.

TITOLO Una giornata particolare

TEMPO Quando? Una domenica mattina

LUOGO

PERSONAGGI

Dove? Inserisci una breve descrizione del luogo

Nella casa di campagna dei nonni…

FATTI

Chi? Inserisci attraverso la descrizione i particolari dei personaggi

Io, i miei cugini e il cane Rok…

DESCRIVI LE TUE EMOZIONI

Che cos’è successo? Che cosa è successo dopo? Quali sono state le conseguenze?

Che cos’hai provato? Che cosa hai pensato? Come hai reagito?

Quando scrivi un testo, dovrai scegliere se raccontare i fatti in prima persona quando sei un personaggio della storia o in terza persona quando racconti i fatti come se li osservassi dall’esterno. Ricorda

- Puoi inserire le idee anche in una mappa come nell’esempio.

Una giornata particolare

Quando? Con

Chi? Tu sei il protagonista e il narratore.

Conclusione

- Raccogli le idee e completa la mappa per sviluppare l’argomento proposto. Decidi se narrare in prima o in terza persona.

Una bellissima vacanza

LE FRASI INTRUSE

- Nei testi ci sono alcune frasi che non sono pertinenti con il contenuto: sottolineale.

Pensieri da scrivere...

7 settembre

Avevo pensato che non avrei avuto bisogno di questo diario perché non avevo dei pensieri segreti da scrivere. Però mi sbagliavo. Adesso infatti ne ho tanti e non li posso raccontare a nessuno perché nessuno mi capirebbe. La mamma mi ha detto: – Non essere ridicola.

E il papà: – Vorrei avere io i tuoi problemi!

Io invece preferirei non avere i miei problemi. Sono gelosa. Così gelosa che non riesco neanche a stare attenta in classe. Devo continuamente guardare dietro, il terzo banco della fila vicino alla finestra.

La nonna e Luisa sono andate al supermercato.

Ci sono seduti Alexander e Anna. Non fanno altro che ridacchiare e parlottare tra loro. E durante l’intervallo erano vicini al cestino e Alexander ha messo un braccio sulle spalle di Anna. Tutti se ne sono accorti. E oggi Michi indicandoli ha detto: – Innamorati, fidanzati, sposati! E la colpa è tutta di Paul.

Se non fosse tornato, la maestra non mi avrebbe fatto sedere vicino a lui. Mi sarei seduta vicino all’Alexander e così non avrebbe fatto amicizia con Anna. Stefania è andata alla lavagna ma non è riuscita a risolvere il problema. È chiaro come il sole. Sono così agitata che mi mangerei tutte le unghie, anche se ho smesso già da due anni.

C. Nöstlinger, Diario segreto di Susi, Diario segreto di Paul, Piemme

Caro diario, nemmeno immagini quanto sono disperata! Le vedi queste? Sono le mie lacrime. Anzi, scusami se ti sto inzuppando tutto, ma lo sai che non ho nessuno con cui parlare, nessuno a cui raccontare il dolore che ho dentro. I miei nonni mi hanno fatto una sorpresa: mi hanno regalato una bici fiammante. Che gioia! Sei tu il mio unico, fedele amico; e soltanto a te posso confidare i miei pensieri. Oggi è stato il mio primo giorno nella nuova scuola. Un disastro, una vera catastrofe, molto peggio di tutte le mie più nere previsioni.

T. Cristiani, S. Matera, Amici per la pelle

OCCHIO ALLE PAROLE

- Completa in modo coerente il testo scegliendo correttamente le parole. alberi • Isabel • cuore • passo • bisonte • strada • ombrello • automobili pozzanghera • manata

Addio ombrello!

Pioveva. Massimo stava camminando verso la scuola. In fondo alla si vedevano gli del parco.

Davanti a lui scorse una figurina senza .................................................:

“È Isabel!” pensò provando un tuffo al .

Accelerò il . Sotto l’ombrello avrebbero potuto camminare vicini vicini. Ormai le era arrivato quasi appresso.

– ! – chiamò.

Lei si voltò e gli sorrise. Fu proprio quello il momento scelto da Claudio per irrompere come un ................................................. correndo verso di loro.

– Pista! Pista! – gridò piombando tra Massimo e Isabel. Saltò dentro una ................................................. e diede una all’ombrello di Massimo facendolo volare via.

Sopraggiunsero le e, una dopo l’altra, passarono sopra il povero ombrello finito al centro della strada.

– Che peccato! – gridò Claudio già lontano. – Ora dovrai comprartene un altro.

P. Valente, Cresci cresci piccolo mostro, Città Nuova

- Individua all’interno delle frasi le affermazioni che si contraddicono.

• Il racconto si svolge sempre in una villa di campagna e in parte in un negozio di città.

• A me piace molto confidarmi con tutte le mie amiche, ma solo con quelle che mi sono simpatiche.

• In questa nuova scuola mi trovo molto bene, ma non riesco ad ambientarmi.

• Mangio volentieri tutto ma a tavola faccio sempre storie.

C’È COERENZA?

La mela

- Sottolinea i due testi con colori differenti e riscrivili poi nel riquadro giusto.

La mamma era tornata dal supermercato con tanta buona frutta: arance, mandarini, banane e una bellissima mela rossa che attirò la mia attenzione. – Riponi la frutta nel cesto – mi disse la mamma.

La mela è un frutto adatto a tutte le età e può essere consumato sia cotto che crudo. Il frutto, anche dopo la cottura, mantiene intatto il suo gusto e il suo aroma. Con la mela si possono preparare frullati, marmellate e dolci.

La mela rispetto agli altri frutti primeggiava nel cesto. Era rossa e invitante e non ho saputo resistere così l’ho subito addentata, era dissetante come una bibita, dolce e rinfrescante come un gelato.

L’Italia è ricca di questo frutto. È il più forte produttore di mele in Europa.

L’ORDINE DELLA STORIA

- Le parti di questa favola sono state mescolate. Mettile in ordine, numerandole, in modo che il testo diventi coerente. Poi riscrivi la favola.

La giovane volpe

Decise di fare tutti gli sforzi possibili per liberarsi. Tira, tira, prova e riprova, dopo mille tentativi, riuscì a liberarsi, ma la coda, di cui era tanto orgogliosa, rimase nella tagliola.

La volpe se ne fuggì nel bosco e, per non essere derisa dagli altri animali, si fece una coda di paglia.

1 Una volta, una giovane volpe si aggirava nei dintorni di una casa di campagna in cerca di qualche gallina.

Per difendere i loro polli, tutti i contadini decisero di accendere fuochi davanti ai pollai.

2 Senza accorgersi, la bestia finì in una tagliola, posta dall’astuto contadino che, se l’avesse trovata lì, l’avrebbe catturata.

Naturalmente tutti se ne accorsero e la voce si sparse ovunque, perfino tra i padroni dei pollai.

La povera volpe, per paura di bruciarsi la coda di paglia, non si avvicinò più a nessun pollaio.

Gianni Rodari, Enciclopedia della favola, Editori Riuniti

LE PARTI DI UNA STORIA

- Ricalca di rosso il riquadro che corrisponde all’inizio, di verde quello che corrisponde alla conclusione della storia.

La casa dei suoni

Studiava in una camera lontana da quella in cui io giocavo; mi ricordo che una volta, ancora piccolissimo, sono stato attirato dalla magia che usciva da quella stanza; mi sono avvicinato in punta di piedi e ho visto, dalla porta socchiusa, il papà che faceva parlare il suo violino in una lingua a me sconosciuta; doveva essere molto difficile, ma era straordinariamente bella. Sono rimasto ad ascoltarlo per tanto tempo in silenzio, senza farmi vedere, perché avevo paura di interrompere l’incantesimo di quel discorso. Come ho saputo più tardi, mio padre stava suonando un pezzo di musica di Bach, grandissimo compositore vissuto trecento anni fa. La nostra casa era piena di strumenti (c’erano perfino due pianoforti!), di allievi della mamma, che insegnava il pianoforte, e di amici del papà che suonavano con lui.

Avevo sette anni quando andai per la prima volta al Teatro la Scala di Milano. Quando mi sono affacciato al parapetto del loggione, che è la fila di posti più vicina al soffitto, ho visto, dall’alto, piccolissimi e lontani, tanti musicisti come in un sogno, ed un uomo che, agitando il suo ditino, scatenava suoni meravigliosi.

Sono stato un bambino molto fortunato, perché sono nato in mezzo alla musica. Mio padre faceva un bellissimo lavoro: suonava il violino.

C. Abbado, La casa dei suoni, Vallardi

COMPLETARE UNA STORIA

- Aggiungi le parti mancanti in modo che il testo risulti coerente. Poi scrivi il titolo.

TITOLO:

Una sera, dopo cena, il direttore del campeggio ci ha radunati e ci ha detto: – Domani mattina ci alzeremo di buon’ora e faremo una splendida passeggiata a piedi, attraverso i boschi.

Noi abbiamo gridato tutti: – Hip! Hip! Hurrà! – tre volte, e siamo andati a letto molto eccitati.

L’indomani mattina, alle sei, il nostro caposquadra è venuto a svegliarci, e ha fatto molta fatica.

– Mettete gli scarponi e prendete un golf! – ci ha detto.

Poi, tutti in fila dietro il nostro caposquadra, siamo usciti dal campeggio cantando. Noi cantavamo forte perché eravamo molto fieri.

Abbiamo percorso un tratto di strada e poi, finalmente, siamo arrivati nel bosco. Qui abbiamo camminato a lungo fra gli alberi, cantando allegramente.

All’improvviso il cielo si è fatto nero e un tuono è rimbombato.

Infine, quando la pioggia ha smesso di cadere, siamo tornati contenti al nostro campeggio.

Jean Jacques Sempé, René Goscinny, Le vacanze di Nicola, Edizioni EL

OCCHIO ALLA CONCORDANZA

Le vacanze sono ormai finite

- Sottolinea nel testo le parole con la desinenza errata. Quel giorni d’agosto era così meraviglioso che Sandro avrebbe voluto che rimanesse così per sempre. Desiderò che: il sole brillassero sempre così alto; il cielo fosse sempre così profondo, con le nuvole morbida; che il laghi fosse sempre così tranquillo e trasparente, con le leggere imbarcazioni che scivolavano sull’acqua spinte dalla brezza lieve, che non increspava neppure la superficie dell’acqua di cristallo; che i campo restassero pieni di papaveri e di tutti i mille fiore selvatici della campagna; che i bosco restassero pieni di grosse more deliziose di cui si potevano fare scorpacciate a tutte le ore; Tutto restò com’era finché venne il momento di chiudere la villetta e tornare in città. Le vacanze erano ormai finite!

Kathryn Jackson, 365 storie, Mondadori

- Completa le parole con la desinenza corretta.

• Le due bambin ....... gioc ....... nel giardin ....... sotto un maestos ....... alber ........

• La nuov auto che hanno comprat i miei cugin è molto veloc

• Alcun sentier di montagna sono difficoltos .

• Francesca cucin mentre i nonn gioc con i nipotini.

• I nostr ....... amic ....... partiranno per l ....... vacanz ....... la prossim ....... settiman ........

• Lucia color con gli acquerell un bellissim paesaggi di montagn

I CONNETTIVI · 1

La nuvola

- Leggi e sottolinea la congiunzione corretta.

Tanto tempo fa il cielo non esisteva, come • perché non esistevano il mondo, le case, gli uomini, gli alberi, le formiche, gli struzzi e tutti gli altri animali. Neanche il tempo c’era ancora, esisteva solo un’immensa nuvola.

La nuvola però • mentre improvvisamente si accorse di essere sola e si spaventò: cominciò a piangere e • ma a singhiozzare, e così • dopo nacque la pioggia.

La pioggia cadde per giorni e giorni. Cadde per mesi e per anni interi, e quando • ma cessò, sotto alla nuvola c’era un grande mare.

Il mare ogni tanto scambiava due parole con la nuvola, ma • anche era troppo lontana e non aveva sempre voglia di starlo ad ascoltare. Perciò, siccome • e si sentiva troppo solo, il mare tirò su dal suo fondale un vulcano addormentato e • ma gli diede un pizzicotto: il vulcano si risvegliò e • anche cominciò a sputare lava, fuoco e • o lapilli. Eruttò per giorni e giorni, per mesi e anni, finché • perciò la lava formò un’immensa isola in mezzo al mare. Il mare guardava soddisfatto la sua isola: finalmente avrebbe avuto qualcuno più vicino di una nuvola con cui chiacchierare.

Stefano Bordiglioni, Omero e l’acchiappastorie, Einaudi Ragazzi

- Inserisci nelle frasi la congiunzione corretta scegliendola tra quelle elencate. perciò • perché • ma • benché • come

• Racconta tutti scapparono a gambe levate.

• Il gelato non è buono ................................... credevo.

• Ho vinto la gara sono contento.

• L’auto di Francesco è vecchia funziona ancora.

• Sono stanco non riesco a dormire.

• Il frigo è vuoto faccio la spesa.

• Luca aveva forti dolori .................................. si lamentava.

• fosse giugno faceva freddo.

I CONNETTIVI · 2

- Leggi il testo, poi scrivi sui puntini le congiunzioni adatte per collegare le frasi scegliendole tra quelle proposte.

anche • e • allora • perché • così

Il leone e la paura

Una volta, due leprotti passeggiavano sulla riva di un lago. A un tratto un frutto cadde da una pianta finendo, con un tonfo, nell’acqua. , i leprotti si spaventarono e si misero a correre all’impazzata.

– ..................................... fuggite? – domandò loro un cervo.

– Un animale cattivo ci insegue – risposero.

il cervo si unì alla fuga, e dietro a lui una gazzella, e poi uno sciacallo, una zebra, una giraffa, un elefante. All’improvviso, balzò fuori un leone che, meravigliato, chiese:

– Si può sapere perché fuggite?

– Una bestia spaventosa ci insegue. È uscita dall’acqua con un gran rumore.

– Andiamo, venite tutti con me – ordinò il leone. – Sono curioso di vedere questa bestia terribile ..................................... misteriosa. gli animali lo seguirono con il fiato in gola. Appena giunti in riva al lago, un frutto si staccò da un ramo e, plunf, giù nell’acqua! Immediatamente i leprotti trasalirono, pronti a fuggire via. Il leone rise e disse:

– Ecco la terribile bestia: la paura!

La paura il più delle volte nasce dal nulla.

Gianni Rodari, Enciclopedia della favola, Editori Riuniti

- Completa le frasi tenendo conto delle congiunzioni.

• Sei stato molto affettuoso perciò

• Non ho svolto l’esercizio perché

• I nonni di Clara torneranno quando ..............................................................................................................................................................

• Lucio ha sonno ma

• Ti ho perdonato sebbene

• Uscirò da scuola appena

CORREZIONI ORTOGRAFICHE

- Nel testo ci sono dieci errori ortografici.

Sottolinea le parole errate e riscrivile correttamente. Una è già stata trovata.

Temporale nel bosco

Un giorno andai nel bosco in cerca di fungi. Ne trovai in gran quantità e, dopo averne raccolti parecchi, pensai di fare ritorno a casa. Ma l’aria, quasi all’improvviso, si era fatta scura. Incominciò a piovere e a tenpestare, mentre il tuono brontolava l’ontano.

Preso dalla paura, mi rannicchiai sotto un grande albero.

A un tratto, un lampo saettò nell’aria, così vicino che chiusi gli occhi abbagliato.

Nello stesso tempo qualcosa scricchiolò sul mio capo.

Udii uno schianto, un forte colpo sulla testa e caddi a tera svenuto.

Rimasi così a lungho, imobile sotto l’acqua.

Quando rinvenni, tutti gli alberi del bosco scintillavano, gocciolavano, mentre il sole getava sprazzi di luce tra i rami.

Gli uccelli cantavano.

Ma il grande albero giaceva al suolo schiantato e bruciacciato; dal suo tronco si levavano ancora pennacchi di fumo.

La terra era cosparsa di schegge e framenti di lenio.

I miei abiti erano fradici; la testa mi faceva male.

Raccolsi in fretta i funghi, raccattai il mio berretto e corsi a casa.

L. Tolstoj, Il primo libro di lettura, Fabbri

LA PUNTEGGIATURA

- Nel testo mancano i segni di punteggiatura. Inseriscili tu e riscrivi il testo. Ricorda che dopo il punto si usa la lettera maiuscola.

Le mosche e il miele

In una dispensa si ruppe un barattolo di miele le mosche attratte dall’odore accorsero e cominciarono a succhiare con avidità non riuscendo a staccarsene quando furono ben sazie cercarono di spiccare il volo ma le loro zampe rimasero impigliate nel miele

Intanto dal barattolo il miele continuava ad uscire e quando le mosche si sentirono affogare esclamarono Poverette noi Per un attimo di dolcezza ci rimettiamo la vita

Esopo

- Leggi le frasi e inserisci la punteggiatura giusta.

• Ma che bella idea

• Vorrei una confezione di biscotti un barattolo di miele e il pane

• Il nonno disse – È stato un film divertente

• Che ore sono

• Vado a riposare sono molto stanca

• I mie genitori mi hanno promesso una gita al lago

IL TEMPO DEI VERBI

- Leggi il testo e sottolinea di rosso il verbo corretto.

Il giunco e l’ulivo

Un giorno il giunco e l’ulivo litigò • litigarono. Chi era il più forte? L’ulivo si burla • burlò del giunco che al minimo soffio di vento si piegava fino a terra.

Ma il giunco non volle neppure rispondere all’offesa. Non tentò di difendersi e di giustificarsi. Ad un tratto si scatenava • scatenò la bufera.

Il giunco, sotto le raffiche di vento, si torceva, si piegò • piegava, sfiorava la terra e, in tal modo, si difendeva da ogni assalto, tanto che riuscì • riesce a salvarsi.

La bufera si calmò • calma e ritornò il sereno.

L’ulivo, invece, si irrigidì • irrigidisce con tutti i suoi rami per resistere alla violenza della bufera. Ma il vento, con uno schianto, lo spezzò • spezza in due e lo travolse.

Lev Tolstoy, Il quarto libro di lettura, Fabbri Editori

- Scrivi di rosso le voci verbali corrette

La gallina e il gatto

La gallina teneva nel becco un pezzo di formaggio. Le si avvicinò un gatto e le dice - : – Avevi - belle penne e belle zampe. Se tu sapessi cantare seiil migliore fra tutti gli uccelli.

Perché non mi fai sentire la tua voce?

Luigi Malerba, Invito alla lettura, Giunti

DALLA PRIMA ALLA TERZA PERSONA

- Trasforma il racconto dalla prima alla terza persona.

Nonna Angela

Mi chiamo Sara e ieri sono andata a dormire da nonna Angela.

La nonna aveva preparato l’impasto per la pizza.

Ne ha dato un pezzetto anche a me e con un piccolo mattarello abbiamo cominciato tutte e due a fare le pizze.

Abbiamo messo tutto in forno, e una volta cotte le pizzette ce le siamo mangiate.

Dopo cena la nonna ha tirato fuori le carte e abbiamo giocato a rubamazzo e pelagallina.

Alle dieci siamo andate a letto e sono rimasta sorpresa nel vedere la nonna che si toglieva i denti e li metteva nel bicchiere sul comodino.

Lei mi ha sorriso e mi ha detto: – Eh, brutta cosa la vecchiaia!

Ma la vecchiaia non mi pare tanto brutta, i nonni infatti sono molto più calmi e tranquilli delle altre persone.

Sarà perché non devono studiare e fare i compiti!

S. Bordiglioni, M. Badocco, Dal diario di una bambina…, Einaudi

- Continua.

Sara è andata a dormire da nonna Angela

IL PUNTO DI VISTA

La situazione in un racconto cambia a seconda del punto di vista del personaggio che racconta.

Che gatta strana!

La mia gatta Ledi è proprio strana. Certe volte mi sta sempre appiccicata e a ogni passo che faccio mi segue: mi siedo a fare i compiti e lei si sdraia sul quaderno; mi distendo sul divano a guardare la televisione e lei si accomoda sulla mia pancia… Altre volte sparisce e non si fa vedere per tutta la giornata! Ieri la mamma la cercava per darle da mangiare: nessuno l’aveva vista. Era ormai sera e la gatta non compariva… Ci siamo preoccupati un po’, l’abbiamo cercata dappertutto, l’abbiamo chiamata… Niente! Papà è salito in camera a cambiarsi la giacca, perché doveva uscire e a un tratto mi chiama a gran voce: – Vieni a vedere! Presto! Corro di sopra e davanti all’armadio spalancato vedo papà che mi indica il ripiano dove sono sistemati i suoi maglioni. – Ecco dov’è Ledi! Eravamo felici di averla ritrovata e siamo scoppiati a ridere. Lei invece ci ha guardato con indifferenza, quasi infastidita. Certo che è proprio strana la mia gatta!

Franco Garbellini, Maria Larosa, Parole in tasca, Minerva Italica

- Completa.

• A narrare la storia è

• Il punto di vista è quello

- Riscrivi le prime otto righe del testo. Questa volta il punto di vista è quello della gatta.

Sono davvero strani!

Puoi incominciare così: Mi chiamo Ledi e sono una gatta molto affettuosa. Quando la mia padroncina fa i compiti mi sdraio sul quaderno

IL RACCONTO REALISTICO

Il racconto realistico racconta storie che possono accadere nella realtà. Per scrivere un racconto realistico scegli il protagonista e gli altri personaggi reali e arricchisci il racconto con le descrizioni.

- Scrivi l’inizio del racconto, poi confrontati con la classe.

In gita col nonno

Ad un certo punto mi passò davanti un pesce bello grosso e io mi lanciai all’inseguimento. Ma avevo bisogno dell’aiuto del nonno, così mi misi a urlare: – Nonno, nonno! – Cosa c’è Tonino? – mi chiese il nonno. Io mi sbracciavo per chiamarlo e ogni tanto mi tuffavo per controllare il pesce.

– Arrivo, non ti muovere! – rispose il nonno e si affannò a raggiungermi al più presto.

Proprio allora, sfortunatamente passò la signora Maria in bicicletta: si fermò un momento a guardare, poi schizzò via come un siluro.

Poco dopo, sull’argine del fiume c’erano i pompieri a sirene spiegate. – State calmi, vi aiutiamo noi! – gridò uno di loro. Alla fine il nonno cacciò la testa fuori dall’acqua, tossendo e sputando: – Non serve, grazie, l’ho preso io! – esclamò, mostrando il pesce che era riuscito ad acchiappare.

Da: Angela Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi

- Completa il testo immaginando lo sviluppo della storia.

Un compleanno indimenticabile

La luce del giorno splendeva. Appena sveglia, Greta non ricordava che giorno fosse; poi le è venuto in mente che quello era proprio il giorno del suo compleanno. Quando si è recata in cucina, ha notato sulla tavola un grande pacco, fasciato di carta luccicante azzurrina, con un vivace fiocco bianco e un cartoncino, su cui ha letto “Buon compleanno!”.

Pareva che la mamma avesse letto con totale attenzione dentro la sua mente e avesse deciso di soddisfare tutti i suoi desideri: c’erano proprio tutti i giocattoli che lei aveva sognato, ma che mai aveva pensato di poter avere fra le mani per sé, un giorno.

A. Lavatelli, Quando la luna scelse la notte, Piccoli

Una visita inaspettata

- Scrivi il testo in prima persona aiutandoti con le domande.

• Chi sono gli altri personaggi della storia?

• Quando avvengono i fatti?

• Dove accadono?

• Che cosa è successo?

• Con chi eri?

• Chi è arrivato?

• Com’è finita la vicenda?

• Quali sono le tue riflessioni?

• Che cosa hai provato?

• Che cosa hai pensato?

• Come hai reagito?

• È arrivato qualcun altro?

• Cosa è accaduto?

- Completa la storia e scrivi il titolo.

TITOLO:

....................................................................................

Viaggiavamo da un pezzo sull’autostrada, a un tratto l’auto fece strani rumori e si fermò. – Non perdiamo la calma – disse il babbo diventando rosso come un gambero. – Scommetto che siamo nei guai? – gli chiesi.

Proprio in quel momento un’auto si accostò alla nostra (racconta che cosa successe) ..............

Finalmente ripartimmo. Eravamo ancora un po’ agitati per quanto era accaduto. Perciò dopo aver percorso alcuni chilometri ci fermammo in un autogrill (descrivi il luogo)

Riprendemmo a viaggiare. Quando arrivammo a casa degli zii ebbi un tuffo al cuore. Zio Mario e zia Cecilia ci vennero incontro seguiti dai miei cuginetti e dai vicini di casa (descrivi la loro felicità e cosa successe poi)

I fatti vengono narrati nell’ordine in cui sono accaduti attraverso la fabula .

Aiutooo!

- In un testo gli avvenimenti possono essere narrati in ordine cronologico (fabula). Completa il racconto narrando i fatti nell’ordine in cui essi accadono, aiutandoti con le domande.

L’altra sera un grosso ragno, che aveva trascorso gran parte della giornata in giardino, si intrufolò nel soggiorno e si mise a camminare con le sue zampette pelose sulla parete immacolata.

Appena la mamma lo vide ..................................................................................................................................................................................................

Poi io e il babbo ci precipitammo

A un tratto il grosso ragno si diresse verso la finestra aperta e

Pochi istanti dopo i vicini di casa

• Come reagì la mamma quando vide il ragno?

• Come diventò a causa dello spavento?

• Cosa successe quando il babbo e il bambino della storia si precipitarono in cucina?

• Cosa fece nel frattempo il grosso ragno?

• Cosa fecero i vicini di casa quando seppero la notizia?

• In che modo riuscirono a tranquillizzare la mamma?

Il flashback è una sequenza che interrompe la narrazione cronologica dei fatti per inserire nel racconto un episodio accaduto nel passato.

- Leggi con attenzione il testo e inserisci nella narrazione un flashback, cioè un evento accaduto prima, che sia coerente con la storia.

Le mie bacchette speciali

Jeffrey è mio fratello di cinque anni. È un bambino alto per la sua età, magro, con un caschetto di capelli castani e un sorriso simpatico che conquista.

Jeffrey sa da quando è nato che la cosa peggiore che può farmi è toccare la mia batteria. Ho stabilito delle regole in proposito: non può giocare al batterista, non può usare i piatti come scudi per fare finta di essere un cavaliere, non può nascondersi dentro la cassa, insomma, ogni cosa che implichi un contatto con la mia batteria, lui non la può fare.

Un fatidico pomeriggio dell’anno scorso

– Jeffrey! Dammi quelle bacchette! – ho urlato.

– Ma sto CUCINANDO.

– Dammi quelle bacchette!

– Ma la torta pazza non è ancora pronta.

– Dammi le bacchette! – ho insistito.

– Guarda che è VERA! – E lo era.

La “torta pazza” di Jeffrey era un simpatico miscuglio di caffè, uova crude e pezzi di guscio, Coca Cola, bacon crudo e tre macchinine da corsa. Le mie bacchette speciali tuttora hanno uno strano odore.

J. Sonnenblick, I 10 mesi che mi hanno cambiato la vita, Giunti

IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

Nel racconto autobiografico autore e narratore coincidono, i fatti vengono narrati in 1ª persona; i verbi sono sempre al passato, la narrazione è ricca di riflessioni personali.

Un’escursione da... batticuore!

In questo viaggio messicano, a me e a mio padre si presentano ogni giorno nuove sorprese, non sempre del tutto piacevoli.

Oggi ad esempio ho avuto una paura esagerata!

Stavamo visitando le rovine di Uxmal, una città maya, e mi ero allontanato un po’ da mio padre.

Stavo esplorando una terrazzona di pietra attorno alla quale si aprivano delle camerette piccole e scure, di pietra anche quelle.

A un tratto, da una di queste cavità è uscita un’iguana, una lucertolona lunga un metro, che mi è quasi passata fra le gambe.

Anche se non me ne sono accorto, devo per forza aver strillato, perché mio padre è arrivato di corsa brandendo come un’arma il cavalletto della macchina fotografica.

Io gli ho detto dell’iguana e lui si è messo a ridere; mi ha spiegato che quelle lucertolone sono vegetariane, che non sono aggressive e che sicuramente l’iguana che mi aveva sfiorato aveva avuto più paura di me.

Dopo l’iguana sono rimasto accanto a mio padre e siamo saliti insieme sulla piramide dell’Indovino, una strana costruzione tondeggiante e molto ripida così ripida che, per salire, c’è una corda alla quale bisogna attaccarsi.

La cosa peggiore, però, è stata scendere. Quando sono stato lì lì per mettere il piede sul primo gradino, le mie gambe si sono rifiutate di muoversi.

Mio padre, che era già sceso di qualche metro, è dovuto risalire per aiutarmi.

Ha dovuto inventare un sistema per farmi vincere la paura del vuoto, perché io da solo non ce la facevo proprio. Insomma, sono sceso in retromarcia, attaccato alla corda come una cozza alla sua roccia. Scendendo in quel modo, tenevo gli occhi sui gradini appena lasciati e riuscivo a non guardare di sotto. Quando ho riguardato il suolo ero sudato e il cuore mi batteva come un martello pneumatico.

Mio padre ha detto che ero stato molto coraggioso, ma io so solo che ho avuto una grande fifa e che non salirò sulla prossima piramide.

Stefano Bordiglioni, Il giro del mondo in 28 E-mail, Einaudi Ragazzi

- Segna con una X.

• Il testo è narrato: in prima persona in terza persona

• I fatti sono: realistici fantastici

• I personaggi sono: reali fantastici

• Il luogo è: reale fantastico

- Leggi le affermazioni e indica con una X se sono vere (V) o false (F).

• L’autore del testo parla di un viaggio avventuroso. V F

• Il bambino ha avuto una paura esagerata. V F

• Con il padre stava visitando le rovine di Malux. V F

• Il bambino si è allontanato per esplorare una grande terrazza. V F

• Da una cavità è uscito un serpente a sonagli. V F

• Il papà è arrivato di corsa perché suo figlio ha lanciato un urlo. V F

• Il papà e il bambino sono entrati in un vecchio castello. V F

• Per salire sulla piramide è stato necessario utilizzare una scala. V F

• Per scendere dalla piramide il bambino si aggrappa alla corda. V F

• Al termine della visita il bambino pensa che visiterà un’altra piramide. V F

• Questo racconto è una autobiografia perché

- Scrivi sul quaderno, aiutandoti con le domande, un’esperienza che ricordi volentieri.

• Quando e dove è successo?

• Cosa è successo?

• Con chi eri?

• Chi è arrivato?

• Che cosa è accaduto poi?

• Che cosa hai provato?

• Come hai reagito?

• Come si è conclusa la vicenda?

IL RACCONTO BIOGRAFICO

Il racconto biografico è un testo narrativo che racconta la vita di un personaggio famoso. È scritto in terza persona e viene usato il tempo passato.

Un nonno speciale

C’era in India un uomo molto famoso. Aveva ricevuto il Premio Nobel, e anziché chiamarlo col suo nome Mohandas Karamchand Gandhi, lo chiamavano la “Grande Anima”, il Mahatma. Era riuscito a liberare il suo Paese facendo una rivoluzione non violenta, una cosa davvero eccezionale. Ma il Mahatma era anche un nonno, e la sera amava fare una passeggiata con i nipotini (aveva avuto quattro figli, e molti nipoti) e i loro amici. Era una passeggiata per modo di dire, perché Gandhi non camminava, correva. Gli adulti si infuriavano quando dovevano inseguirlo per parlare con lui, ma i bambini si divertivano un mondo. Correvano e facevano domande, correvano e ascoltavano le risposte. Gandhi correndo raccontava loro molte storie dell’India e della sua infanzia, raccontava di quand’era bambino e sua madre digiunava, secondo le prescrizioni della loro religione.

Digiunava per l’intera giornata e avrebbe mangiato solo la sera, dopo l’apparizione della luna. Ma nella stagione delle piogge il cielo era nuvoloso e spesso la luna non si affacciava neppure e sua madre finiva per digiunare anche la notte.

“La verità va accertata e seguita con coraggio” diceva Gandhi e raccontava anche di una volta che a scuola il maestro, aspettando un ispettore, gli consigliò di copiare dal suo compagno di banco per non fargli fare brutta figura: lui era così pasticcione! Gandhi si rifiutò di obbedire: non ci fu verso di fargli cambiare idea. “Non c’è autorità che ti possa convincere a fare una cosa che reputi ingiusta” diceva. Lo diceva anche ai suoi nipotini, correndo, la sera.

T. Buongiorno, Storie di tempo, Mondadori

- In questa biografia ci sono alcuni aneddoti. Sottolineali e riassumili brevemente.

SCRIVO UNA BIOGRAFIA

- Fai una ricerca e scrivi in terza persona la biografia di tuo nonno o di tua nonna.

• Come si chiama?

• Dove è nato/a?

• Quando?

• Dove viveva? ..........................................................................................................

• Che tipo di bambino/a era? .............................................................................................................................................................................................

• Quale episodio della sua infanzia ricorda volentieri?

• Quale scuola frequentava? ..................................................................

• Quali episodi di quel periodo ricorda?

• Quali erano i suoi interessi?

• Si era sposato/a?

• Quando?

• Che attività svolgeva?

• Quali sono le tue riflessioni nei suoi confronti? ..........................................................................................................................................

IL DIARIO

Il diario è un testo in cui l’autore confida le sue emozioni e i suoi pensieri. È scritto in prima persona con un linguaggio familiare e confidenziale.

Dal diario di Paul

- Rispondi alle domande.

Caro diario,

9 settembre

La mamma e la nonna sono arrabbiate con me. Mi annoiavo tanto e allora ho preso il pallone che era nascosto nella cassapanca e sono andato in cortile.

Nel cortile c’è un’asta che serve per appendere i tappeti. L’ho utilizzata come porta e mi sono allenato con tiri di undici metri.

Purtroppo ho tirato una pallonata che è finita contro la finestra della cucina della portinaia. Ma non capisco perché si sia arrabbiata tanto.

La finestra della sua cucina è composta da sei lastre di vetro. Solo una si è rotta. E la mamma sicuramente gliela ripagherà. E non fa neanche così freddo da dire che stanotte, a causa del buco nella finestra, lei potrebbe congelarsi…

Se in questa casa ci fossero almeno dei bambini! Solo persone anziane e un bambino piccolissimo nella carrozzina.

C. Nöstlinger, Diario segreto di Paul, Piemme

• Chi è il narratore di questa pagina di diario?

• Il testo è scritto in modo confidenziale o con un linguaggio formale?

• Perché Paul si rivolge al suo diario?

• Quali sentimenti manifesta Paul nell’esporre i fatti?

Caro diario

Caro diario, sono le sette e di fuori è notte fonda.

22 settembre

Scusa se ti disturbo di nuovo all’alba, ma fra poco dovrò ripassare geografia.

Ieri è stata la più brutta giornata della mia vita…

Sono andata in piscina per la mia terza lezione di nuoto e ho avuto una brutta sorpresa: al posto di Paola, che ha l’influenza, c’era un’altra istruttrice.

Era bionda, aveva i denti come quelli di un coniglio, si chiamava Petula e non aveva tutte le rotelle al posto giusto. Infatti non ne ha voluto sapere di lasciarmi sguazzare nella piscina dei piccoli e mi ha COSTRETTO a tuffarmi in quella dei grandi senza braccioli e senza tavoletta.

Mi sono presa un tale spavento che ho pensato che se riuscivo a sopravvivere chiamavo il Telefono Azzurro.

Intanto che lottavo per non affogare, quell’oca di Petula, anziché controllare noi bambini, faceva la svenevole con Furio, un bagnino talmente scemo che passa tutto il tempo a rimirarsi i muscoli nei riflessi delle vetrate della piscina.

Li avrei strozzati volentieri tutti e due!

Improvvisamente, però, mi sono accorta che per stare a galla basta rilassarsi.

Così mi sono calmata un po’ e ho cominciato a prenderci gusto.

Stefano Bordiglioni, Manuela Badocco, Dal diario di una bambina troppo occupata, Einaudi Ragazzi - Rispondi alle domande.

• Che cosa confida la bambina al suo diario?

• Cosa prova la protagonista nei confronti di Petula?

SCRIVO UNA PAGINA DI DIARIO

- Scrivi una pagina di diario, annota i fatti in modo chiaro e descrivi le tue emozioni. Usa un linguaggio diretto e confidenziale.

Formula di apertura

• Quando è successo?

• Dove ti trovavi?

• Con chi eri?

• Che cosa è successo?

• Come hai reagito?

• Cosa hai provato?

• Come si è conclusa la vicenda?

• Come ti sei sentito/a?

Formula di chiusura

Data

Caro diario oggi ti voglio raccontare cosa mi è successo.

Quante emozioni!

- Ecco alcune proposte per scrivere una pagina di diario personale. Ricorda di descrivere le emozioni provate dai personaggi.

Caro diario, finalmente anche mio fratello Claudio si è preso uno spavento e così sono più che convinta che la smetterà di chiamarmi fifona. Stanotte

Caro diario, oggi a scuola ho fatto una figuraccia, mentre la maestra spiegava sono stata attratta dalla treccia bionda della mia compagna che siede davanti al mio banco

Caro diario, stanotte ho fatto un sogno molto divertente

LA LETTERA

La lettera è un testo confidenziale per raccontare a parenti e ad amici esperienze e comunicare emozioni e riflessioni.

- Rispondi.

• Chi è l’autore della lettera?

• A chi è destinata?

• Chi si è dovuto trasferire?

Cara Susi, caro Paul

Caro Paul, senza di te, la scuola non è affatto divertente. Al tuo posto è seduta Claudia. Lei è sempre molto attenta che le sue cose non siano sulla sua metà del banco. Ieri sono stati qui da me Andi e Xandi. Abbiamo giocato con la pista e le macchinine. Andi ha detto: «È una vera ingiustizia quando i genitori si trasferiscono anche se i bambini non sono d’accordo!». Xandi ha aggiunto: «È sempre così! I grandi fanno quello che vogliono!».

Andi, Xandi, la mia mamma e il mio papà ti mandano i loro saluti. Ti prego scrivimi presto!

La tua amica Susi

Christine Nostlinger, Cara Susi, caro Paul, Piemme

• Qual è la formula di apertura della lettera?

• E la formula di chiusura?

• Cosa prova Susi mentre scrive la lettera?

- Immagina di essere Paul e scrivi la lettera di risposta.

Caro Pierre

Caro Pierre, ti rendi conto, sono già tre mesi che ci scriviamo con il ritmo di una lettera a settimana! Nella tua ultima lettera, mi dicevi che l’inverno è la tua stagione preferita. Ho già visto qualche foto di paesaggi sotto la neve, ma ho difficoltà ad immaginare le sensazioni.

Mi piacerebbe che mi spiegassi il vento di inverno, i fiocchi, il gelo, il ghiaccio, le orme sulla neve, il bianco senza fine.

Se riesci a farmi rabbrividire ti scrivo un segreto.

Ti abbraccio e penso a te sotto il sole di Dakar.

P. S. Grazie per il romanzo (qui i libri sono rari come gli elefanti).

Rascal, Una lettera per…, Lineadaria

- Completa.

• A chi è indirizzata la lettera?

• Qual è il contenuto della lettera?

- Immagina di essere Pierre e rispondi alla lettera di Aida descrivendo le sensazioni che provi in inverno.

L’E-MAIL

L’e-mail è una lettera inviata tramite posta elettronica.

Da: silvia@indirizzomail.it

A: alberto@indirizzomail.it

Oggetto: Che cinema!

Ciao Alberto, mi sono appena connessa per cercare in Internet notizie su Akhenaton, un faraone egizio piuttosto originale su cui la prof ci ha fatto fare una ricerca (bel modo di passare il sabato pomeriggio), e ne ho approfittato per scaricare la posta elettronica. Ho trovato la tua e-mail e... Risposta immediata, a tempo di record, cosa vuoi di più?

Oggi a scuola c’è stato un bel po’ di “cinema”. La Giacomelli è stata interrogata dalla prof di storia sui Sumeri, Assiri e quella gente lì. E sai cos’ha sparato?

Ha spiegato la differenza tra le piramidi egizie e quelle della Mesopotamia, e fin lì okay, ma poi ha detto che quelle dei Sumeri si chiamavano Zigulì! È scoppiato un pandemonio. Ti rendi conto, la caramella Zigulì invece di ziqqurat!

Laura Pecci che, come sai, sembra un rappresentante di caramelle e si ingozza sempre di dolciumi, aveva a portata di mano proprio una confezione di caramelle Zigulì, e l’ha tirata alla Giacomelli gridando:

– Ci sono i Sumeri e ci sono i somari! – e per giunta l’ha colpita in fronte.

La Giacomelli si è messa a piangere e la professoressa Zannona ad urlare. Che cinema!

Bye Silvia.

P.S. Preparati sui Sumeri e guarisci presto!

Silvia Roncaglia, Sebastiano Ruiz Mignone, 31 e-mail per un piccolo principe, Einaudi Ragazzi

• Chi invia la lettera?

• A chi? ........................................................................................................................................

• Il linguaggio adoperato è: formale confidenziale

- Scrivi anche tu una e-mail a un tuo compagno di classe, inserendo alcune faccine all’interno del testo per comunicare le tue emozioni.

Cara Carla

Da: Daiana Tosetti

A: Carla Lombi

Data: 29 gennaio 2015 16:30

Oggetto: sorpresa!

Cara Carla, finalmente ho anch’io una casella di posta elettronica. Basta con le frettolose telefonate serali, con l’eco delle madri che urlano: LA BOLLETTA COSTAAAA!!

Inizio subito col dirti che MI SONO TAGLIATA I CAPELLI!!!

Sono andata dalla parrucchiera con mia madre e mi sono portata dietro una rivista dove c’era la foto di una ragazza con un taglio bellissimo. Quando sono uscita avevo i capelli come lei, anche se la somiglianza finiva lì perché lei non ha l’apparecchio per i denti, è alta mezzo metro più di me e non ha neanche un brufolino… Ma a me va bene così! Adesso vado a studiare storia, domani c’è l’interrogazione. AIUTO!

Mi raccomando, RISPONDI SUBITO!

A. Lavatelli - A. Vivarelli, Carla, tua, Piemme

- Immagina di essere Carla e rispondi alla mail di Daiana.

Da: Carla Lombi

A: Daiana Tosetti

Data:

Oggetto:

Tua Daiana

IL RACCONTO FANTASTICO

- Come potrebbe continuare la storia? Immagina e scrivi.

La mamma nella cartella

Scritch, plog, grumpf…

I rumori arrivano dalla mia cartella… Il cuore mi batte a mille all’ora. Voglio sapere che succede. La campanella suona. Corro in cortile per esplorare il contenuto della cartella. E lì, la vedo… rannicchiata fra il diario e il quaderno di francese c’è lei, mia madre! Mi strofino gli occhi per essere sicuro di non stare sognando.

– Mamma, sei tu? Ma che ci fai qui? – Sono venuta a portarti la merenda. Stamattina l’hai dimenticata. – So che la mamma mi ama molto, enormemente, gigantescamente, ma ignoravo che quest’amore le desse il potere di rimpicciolirsi per portarmi la merenda. Non so più cosa fare. Chiudo gli occhi e spero che, quando li riaprirò, sarà tornato tutto normale. Sfortunatamente, quando riapro gli occhi vedo la mamma aggrapparsi alle spirali del mio quaderno di francese per uscire dalla cartella. Mi chiede di aiutarla.

Non ho scelta: non si lascia la propria mamma tutta affannata, col rischio anche che faccia una brutta caduta.

La afferro per un braccio e la appoggio sul palmo della mano. La situazione è grave, rifletto più in fretta che posso e decido di fare come se tutto fosse normale.

– Mamma, ti ringrazio tanto per avermi portato la merenda, ma ora devi andare.

– Voglio restare con te. Non disturberò e non farò rumore.

È ora di tornare in classe e non me la sento di lasciare mia madre in terra. Ho paura che un bambino la schiacci correndo. Mi dico che ne riparleremo più tardi. In genere, sono i genitori a dire: “Ne riparleremo più tardi!”.

N. Kuperman, La mamma è dappertutto, San Paolo

SCRIVO UN RACCONTO FANTASTICO

- Racconta in prima persona, poi scrivi il titolo.

TITOLO:

...........................................................................................

- Per scrivere un racconto fantastico scegli acluni personaggi reali e immaginari. Arricchisci il racconto con le descrizioni.

• Chi sono gli altri personaggi della storia?

• Quando avvengono i fatti?

• Dove accadono?

• Che cosa è successo?

• Con chi eri?

• Chi è arrivato?

• Com’è finita la vicenda?

• Quali sono le tue riflessioni?

• Che cosa hai provato?

• Che cosa hai pensato?

• Come hai reagito?

• È arrivato qualcun altro?

• Cosa è accaduto?

La strega del bosco

- Completa il racconto e arricchiscilo con la descrizione della strega: aspetto fisico, abbigliamento e carattere.

Quel pomeriggio, Nico e Laura scendono verso il torrente, passano sopra il ponte e attraversano un prato. Ecco il bosco. È immenso, arriva quasi alla cima della montagna.

In paese lo chiamano «il bosco della strega».

Subito Nico e Laura s’incamminano di buon passo e giungono in una piccola radura.

Nel mezzo c’è una baita. È vecchia e diroccata, ma è abitata.

Poco lontano sono tesi i fili per la biancheria.

Ma qualcuno ci ha appeso ciambelle e focacce.

Allora i due bambini prendono una ciambella e poi un’altra ancora e una focaccia, anzi due. Sono buonissime.

– Vi ho beccato! – urla all’improvviso una donna orribile fissando i due bambini. È la strega che vive nel bosco.

Aveva

DALL’IMMAGINE AL TESTO

- Osserva l’immagine e scrivi un racconto fantastico, aiutandoti con le domande.

TITOLO:

.............................................................................................

• Che cosa scoprì Luciano quando entrò nella sua cameretta?

• Cosa stavano facendo il suo cane e il suo gatto di peluche?

• Cosa disse il cane rivolgendosi a Luciano?

• E il gatto?

• Quale decisione presero insieme?

IL RACCONTO DI AVVENTURA

Il racconto di avventura narra imprese straordinarie che avvengono in ambienti ostili.

- Scrivi un racconto di avventura aiutandoti con le domande. Ricorda che nei racconti di avventura sono presenti colpi di scena.

Alla ricerca del tesoro

• Chi è il/la protagonista? ...........................................................................................................................................................................................................

• Dove si trova? Descrivi il luogo. ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

• Cosa vuole scoprire?

• Quale imprevisto e ostacolo deve superare? ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

• Cosa accade all’improvviso?

• In che modo riesce a superare il pericolo?

• Quali emozioni prova il/la protagonista?

• Come si conclude la vicenda?

- Completa le parti mancanti. Poi confrontati con la classe.

Roy e gli orsi

Era in gita scolastica con quattro insegnanti e circa trenta compagni. Roy aveva fatto di tutto per restare indietro durante un’escursione a piedi e quando gli altri non guardavano si staccò dal gruppo, abbandonò il sentiero battuto e avanzò a zig zag lungo il versante coperto di alberi. Il suo piano era quello di valicare la cima e ritrovarsi in testa ai suoi compagni. ......................................................................................................................................................................

Roy era appena giunto a una radura quando si trovò davanti una grossa orsa con due cuccioli.

Eppure il ragazzino mantenne il controllo e rimase immobile. L’orsa lo studiò attentamente. Dalla sua espressione si capiva che considerava Roy troppo piccolo per costituire una minaccia, infatti si riabbassò sulle zampe e, con un’ultima sbuffata di sfida, si diresse verso i suoi piccoli. Roy rimase lì fermo come una statua di gesso per due ore e venti minuti, finché uno dei suoi insegnanti lo ritrovò.

da C. Hiaasen, Hoot, Mondadori

DALL’IMMAGINE AL TESTO

- Osserva l’immagine e scrivi un racconto d’avventura aiutandoti con le domande. Poi completa il testo con un titolo adeguato.

TITOLO:

• Dove si svolge il racconto?

• Come ti sembrano i protagonisti?

• Che cosa fanno per mettersi in salvo?

• Che cosa accade all’improvviso?

• Cosa succede poi?

• E dopo ancora?

• Come si conclude la vicenda?

IL RACCONTO DI PAURA

Il racconto di paura narra fatti spaventosi che tengono il lettore con il fiato sospeso.

Un luogo inquietante

- Completa il racconto aiutandoti con le domande.

Scesi dal marciapiede e mi addentrai nel bosco.

Mi sentii cadere addosso oscurità e silenzio, e improvvisamente ebbi freddo.

“È così silenzioso qui” pensai, rabbrividendo. “Alberi alti, fitti arbusti, ma nemmeno un cinguettio. Perché non ci sono uccelli e scoiattoli?” mi chiesi.

Trovai un sentierino di terra battuta che sembrava portare nella direzione giusta.

• Che cosa fa il protagonista?

• Che cosa scopre?

• Cosa appare all’improvviso?

Lo imboccai. Arrivai in un’ampia radura e...

Robert Lawrence Stine, Nascondino con il morto, Mondadori

• Cosa succede?

• Qual è lo stato d’animo del protagonista?

• Come si conclude la vicenda?

DALL’IMMAGINE AL TESTO

- Osserva l’immagine e scrivi un racconto di paura aiutandoti con le domande. Poi completa il testo con un titolo adeguato.

TITOLO:

• Che cosa scoprono Luca e Serena mentre raggiungono la fattoria?

• Com’è il castello?

• Quale decisione prendono?

• Che cosa scoprono nel castello?

• Che cosa provano?

• Che cosa accade?

• Come si conclude la vicenda?

IL RACCONTO UMORISTICO

Il racconto umoristico narra fatti con lo scopo di far divertire il lettore.

Il barbiere calvo

- Completa il racconto, facendo attenzione a scrivere frasi coerenti con il testo.

Un giorno un barbiere diventò calvo. Non era riuscito ad evitare questo guaio con l’aiuto di nessuna lozione e, quando gli cadde l’ultimo capello, si mise in testa una parrucca sentendosi molto infelice. Sua moglie ebbe pietà di lui e pensò:

Trascorsa una settimana, il barbiere vide crescere sulla testa dell’erbetta verde. Ne fu alquanto sorpreso, ma per nulla dispiaciuto uscì per la città senza parrucca.

La gente che lo vedeva passare trovò la cosa entusiasmante, tutti volevano avere un prato in testa credendo che si trattasse di una nuova moda.

La moglie del barbiere svelò al marito il suo segreto...

Naturalmente da allora in poi la gente doveva stare attenta a non farsi brucare in testa da vacche, cavalli, pecore e da altri erbivori. Si racconta...

Una volta un canguro gigante fece la pipì sulla testa fiorita di un signore distratto...

DALL’IMMAGINE AL TESTO

- Osserva l’immagine e scrivi un racconto umoristico. Poi completa il testo con un titolo adeguato.

• Perché il signor Alfredo è disperato?

• Perché decide di andare dal dottore?

• Cosa gli dice il dottore dopo aver esaminato il naso?

TITOLO: ............................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Quale decisione prende il signor Alfredo?

• Che cosa succede poi?

• Con quali conseguenze?

Rossella

Rossella era la mia compagna di banco. Aveva nove anni come me.

Rossella era rosea, morbida come un gelato alla fragola, con i capelli neri, lunghi e lisci, raccolti a volte in una coda. Anche i suoi occhi erano neri, anzi nerissimi; il suo naso grazioso le dava l’aria di una bambolina da coccolare. Aveva sempre un buon odore.

Amava vestirsi comoda, soprattutto in jeans, sopra i quali, in inverno, gettava con impazienza una giacca rossa a quadrettoni.

Rossella era molto vivace, non si fermava un momento e spesso veniva rimproverata dalla maestra che le diceva:

– Ros, rilassati, combini solo pasticci!

Non amava fare attività sportive, proprio come me: insieme trascorrevamo interi pomeriggi a leggere nella mia cameretta o a seppellire fantastici tesori (anellini, giornaletti…) in giardino.

da S. Gandolfi, La scimmia nella biglia, Salani

- Sottolinea con colori diversi l’aspetto fisico, l’abbigliamento, il comportamento e gli interessi di Rossella. Seguendo la stessa struttura del testo descrivi una persona che conosci molto bene.

- Completa i due testi descrivendo il carattere di ciascun personaggio.

Bertoldo

Bertoldo era un uomo non bello, anzi decisamente brutto, astutissimo e sapeva cavarsela sempre dai guai. Di statura era piccolo; aveva una testa grossa come un pallone, la fronte tutta rughe, le ciglia lunghe e dure come setole, le orecchie appuntite, la bocca grande e storta con il labbro inferiore pendente come quello dei cavalli, una barba ispida sotto il mento, un nasaccio con due narici larghissime, i denti in fuori come quelli di un cinghiale. Aveva le gambe storte come quelle delle capre e i piedi lunghi e larghi; indossava vestiti rattoppati e calzava scarpe grosse da montanaro.

Cesare Croce

• Come ti sembra Bertoldo?

• Carattere:

Un uomo

Era un uomo sui trentacinque anni, bianco e molle come un panno bagnato e pingue come un maiale.

Con una larga faccia indolente ed impassibile, dagli occhi piccoli, dal naso aquilino, dalle labbra fiorite, quello superiore baffuto sottilmente, quello inferiore sporgente. Era basso con la testa e la pancia grossa.

Alberto Moravia

• Come ti sembra l’uomo?

• Carattere:

L’autore scrive i comportamenti del cigno immaginando che esso cerchi di catturare le nuvole riflesse nell’acqua, utilizzando similitudini e metafore.

Il cigno

Come una candida slitta, scivola sulla vasca, di nuvola in nuvola.

Di nuvole ha fame, tutte di bambagia, che vede nascere, navigare, perdersi nell’acqua.

Ne vuole una. La punta col becco e, d’improvviso, tuffa il collo vestito di neve.

Poi, come un braccio di donna sboccia da una manica, lo ritira. Nulla.

Guarda: le nuvole spaventate sono scappate via. Resta solo un attimo perplesso, perché le nuvole non stanno molto a tornare e laggiù, dove muoiono le increspature dell’acqua, eccone un’altra che si riforma.

Dolcemente sul suo lieve cuscino di piume, il cigno rema e si approssima. Si sfinisce a pescar vani riflessi, e forse morirà, vittima di questa illusione, prima di acciuffare un solo pezzetto di nuvola. Ma che dico? A ogni tuffo, fruga col becco nella melma grassa e ne estrae un verme. Ingrassa come un’oca.

Jules Renard

- Sottolineale nel testo e trascrivile.

Similitudini Metafore

Il cigno scivola come

Nuvole tutte di bambagia

Una piccola antilope

- Completa il testo descrivendo il carattere e il comportamento della piccola antilope e le emozioni che suscita nell’autrice. Poi evidenzia i paragoni presenti nel testo.

PRESENTAZIONE

Trovammo una piccola antilope abbandonata dal branco. Era una femmina: le mettemmo il nome Lulu, che significa “perla”.

ASPETTO FISICO

Lulu era piccola come una gatta e aveva grandi occhi viola, sereni, le zampe così fragili che nel piegarsi e nel distendersi, quando si accucciava o si rialzava, pareva che si dovessero spezzare. Le orecchie, lisce come seta, erano straordinariamente espressive; il naso nero come un tartufo.

Gli zoccoli minuscoli le davano l’aria di una damigella cinese.

Karen Blixen, La mia Africa, Feltrinelli

CARATTERE E COMPORTAMENTO

DESCRIVERE UN ANIMALE

Ricorda

Per descrivere un animale devi fornire informazioni: generali (nome, età, razza); sull’aspetto fisico; sul carattere e comportamento; sulle abitudini, ciò che gli/le piace fare e sui sentimenti che suscita.

- Descrivi un animale che conosci molto bene. Inserisci opportunamente nella descrizione dati sensoriali, aggettivi, similitudini e personificazioni. Scrivi il titolo.

TITOLO: ..........................................................................................

- Osserva e descrivi la bellissima Neve.

Una casa abbandonata

La casa era vuota, abbandonata. Le tende delle finestre erano state strappate e gettate a brandelli qua e là.

La camera da letto era ampia, con una grande tavola rotonda in mezzo, sotto un lampadario di ottone e intorno alla tavola alcune sedie.

Dal materasso sventrato era uscita l’imbottitura di piume d’oca, e al primo passo che feci nella camera una nuvola di piume bianche si sollevò dal pavimento, turbinandomi intorno.

I cassetti dei mobili erano aperti, indumenti e carte a terra.

La cucina era sparsa di paglia e di cocci. I tegami e le pentole giacevano alla rinfusa sul focolare. In un angolo ammuffiva un mucchio di patate. Un odore di sudiciume e di cibi guasti rendeva l’aria irrespirabile.

Curzio Malaparte

- Come ti sembra la casa? Sottolinea le parole che te lo fanno capire. Continua la descrizione della casa aiutandoti con le domande.

• Quali rumori si percepivano?

• Che cosa pendeva dal soffitto delle altre stanze?

• Com’era la facciata della casa?

• E il giardino che la circondava?

• Che sensazione suscitava quest’ultimo?

Il piccolo negozio

C’erano molti altri clienti e Laura, mentre aspettava di essere servita, ne approfittò per guardarsi intorno.

L’aspetto del negozio le piaceva molto. Era piccolo, poco illuminato e senza pretese.

Frutta e verdura erano tutte ammassate insieme in disordine. A destra, sul piano inclinato della vetrina, tra le mele, le mele da cuocere con la buccia ruvida, i vassoi di noci, di castagne, di nocciole, c’era un cesto di uova lisce e scure, come se fossero un altro tipo di frutta secca.

Sull’altro lato della stanza c’era uno scaffale di legno con i barattoli di marmellata fatta in casa e le bottiglie di frutta sciroppata.

Sul pavimento, al centro, c’era un mucchio di rape sporche. Era come se i resti dell’estate avessero trovato rifugio in quel negozio.

S. Townsend Warner

• Quale percorso descrittivo ha scelto l’autore?

Logico

Spaziale

Temporale

- Rispondi alle domande.

• Quali elementi vengono descritti?

• Quale impressione ha voluto comunicare l’autore?

• Con quali dati sensoriali?

- Descrivi anche tu un piccolo negozio del tuo quartiere scegliendo un percorso descrittivo.

Il mare

- Sottolinea nel testo con colori diversi le metafore e la personificazione.

Giunsero a destinazione poco prima di mezzogiorno, posero a terra i bagagli e corsero a guardare il mare. Era calmissimo. Poco distante alcune barche dormivano al sole.

I ragazzi corsero un po’ in lungo e in largo. Erano pazzi di gioia. In breve la piccola spiaggia fu tutta un subbuglio. Quando si stesero al sole erano esausti. Vi rimasero fino al tramonto.

Allora il sole arrossò l’orizzonte e tinse di un rosso fulgente il mare, poi la rossa vernice sparsa sulle onde si inabissò tra le acque e scomparve. La sera si adagiò sul lucido tappeto del mare. Dal mare saliva come un sussurro. Una nuvola avvolse la luna e la nascose per un po’; poi ebbe pietà del paesaggio mortificato e navigò altrove. Una barca attraversò lo specchio d’acqua, poi la morbida distesa tornò ad essere deserta.

Antonino Russo

- Rispondi.

• Quale sensazione hai provato leggendo il testo?

• Quali dati sensoriali sono presenti?

- Descrivi una mareggiata, utilizzando opportunamente i dati sensoriali. Arricchisci il testo inserendo qualche similitudine e qualche metafora.

LA DESCRIZIONE NEL RACCONTO

Se vuoi rendere il racconto più interessante devi inserire le descrizioni.

Una scoperta inaspettata

Chiara stava trascorrendo alcuni giorni in campagna ospite dei nonni e degli zii, che abitavano in una graziosa casetta 1 circondata da un bellissimo giardino. 2

Chiara si divertiva tantissimo con i cuginetti, soprattutto con Marco. 3

Un giorno i due imboccarono un sentiero e si inoltrarono nel bosco in cerca di fragole. 4

Ad un tratto Marco sentì un lieve fruscio, afferrò per un braccio

Chiara e indietreggiò bruscamente.

– Credevo fosse una vipera – disse sbiancando di colpo.

Chiara, invece, scoprì che a spaventarli era stato un vispo scoiattolino, che saltellava allegramente tra i rami di un grande albero. 5

I due rimasero per un po’ col naso per aria incantati a guardare le peripezie del piccolo spericolato che iniziò a fare capriole. Poi afferrò una noce e poi un’altra e un’altra ancora e quando nel pancino non ce ne stettero più rimase per un attimo immobile, per poi sparire tra i rami dell’albero.

Quando giunsero a casa, Chiara raccontò tutto al nonno.

– E le fragole? – intervenne la nonna un po’ delusa.

– Le ha divorate lo scoiattolo – esclamò Marco sorridendo e pose sul tavolo il cestino colmo di frutti rossi.

- Riscrivi il testo nella pagina accanto inserendo le descrizioni nei punti indicati dai numeri, aiutandoti con le domande. Poi rileggi il testo. Come ti sembra?

1 Com’era la casetta?

2 Com’era il giardino?

3 Quali giochi inventavano insieme i due cugini?

4 Com’era il bosco? Quale sensazione provò Chiara attraversandolo?

5 Com’era lo scoiattolino?

Una scoperta inaspettata

Chiara stava trascorrendo alcuni giorni in campagna ospite dei nonni e degli zii, che abitavano in una graziosa casetta. 1 La casetta era graziosa

Era circondata da un bellissimo giardino 2

Chiara si divertiva tantissimo con i cuginetti, soprattutto con Marco. 3 Insieme inventavano tanti giochi

Un giorno i due imboccarono un sentiero e si inoltrarono nel bosco in cerca di fragole. 4

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

Ad un tratto Marco sentì un lieve fruscio, afferrò per un braccio Chiara e indietreggiò bruscamente.

– Credevo fosse una vipera – disse sbiancando di colpo.

Chiara, invece, scoprì che a spaventarli era stato un vispo scoiattolino, che saltellava allegramente tra i rami di un grande albero. 5

I due rimasero per un po’ col naso per aria incantati a guardare le peripezie del piccolo spericolato che iniziò a fare capriole.

Poi afferrò una noce e poi un’altra e un’altra ancora e quando nel pancino non ce ne stettero più rimase per un attimo immobile, per poi sparire tra i rami dell’albero.

Quando giunsero a casa, Chiara raccontò tutto al nonno.

– E le fragole? – intervenne la nonna un po’ delusa.

– Le ha divorate lo scoiattolo – esclamò Marco sorridendo e pose sul tavolo il cestino colmo di frutti rossi.

VERSI IN RIMA · 1

- Completa lo schema.

Il sole d’estate

Il sole è grande e viaggia imperioso nel cielo vuoto senza riposo, e quando il giorno è azzurro radiante più della pioggia si effonde scrosciante.

Nella soffitta ragnatelosa investe la polvere di luce radiosa, e dalle tegole un poco sbrecciate porta al fienile le sue fresche risate.

E intanto mostra al giardino ammirato il volto rosso, pieno e dorato e sparge luce calda e brillante in ogni angolo e in mezzo alle piante.

Sulle colline e nel blu del cielo, nell’aria tersa spazzando ogni velo, per divertirsi o piantare le rose, è il giardiniere di tutte le cose.

Robert Louis Stevenson

- Sottolinea le parole in rima e rispondi.

• Da quante strofe è formato il testo poetico?

• Quanti versi contiene ogni strofa?

• I versi sono in rima: baciata alternata incrociata

La rima baciata si ha quando due versi consecutivi rimano fra loro, secondo lo schema AA BB Ricorda

- Scopri la rima.

C’era una bimba nel giardino col suo tenero

Se vedeva una farfalla la sua coda diventava

VERSI IN RIMA · 2

L’orso e le more

C’era un orso nato da poco che non volendosi annoiare desiderava fare un bel gioco: ma non sapeva che gioco fare.

Una mattina gli disse un gufo: “Lo sai che esiste una mora amara? Io l’ho cercata, però sono stufo... Non l’ho trovata perché è molto rara!”

Allora l’orso si mise a cercare e, per sapere l’amara qual era, tutte le more provò ad assaggiare dalla mattina fino alla sera.

Ricorda

La rima alternata si ha quando il primo verso rima con il terzo e il secondo con il quarto A B A B.

E anche adesso che è un orso vecchio la mora amara non l’ha trovata: però assaggiare gli piace parecchio e la noia non gli è più tornata.

R. Piumini

• Di che cosa parla la poesia?

• I versi sono in rima: baciata alternata incrociata

LA SIMILITUDINE

Un foglio nel vento

- Per rendere più efficace l’idea del foglio che folleggia e volteggia nell’aria, il poeta ha usato due similitudini. Sottolineale di rosso.

Un foglio di carta, sospinto dal vento, rotola e vola lungo una strada deserta.

Quel foglio folleggia come un bambino all’uscita di scuola.

Volteggia nell’aria come una rondine sopra il suo nido.

Il cielo si oscura. Il vento si placa: viene la pioggia a bagnare la terra.

Il foglio di carta si arresta e si affloscia sull’umido suolo.

A. Russo, Poesie come farfalle, Glaux

- Completa le similitudini:

• alto come

• rosso come

• veloce come

• morbido come

Ricorda

La similitudine è un paragone tra due elementi diversi che hanno delle caratteristiche in comune. È introdotta da: sembra, come, è simile a...

LA METAFORA

Gallerie

- Sottolinea nella poesia le metafore. Nell'azzurro lo stormo di alcuni uccelli neri che strillano aleggiando e poi si posano sul pioppo irrigidito. Sul pioppo spoglio, serie cornacchie quiete e taciturne, gelide, nere note scritte sul pentagramma di febbraio.

A. Machado

Il mare

- Sottolinea nella poesia la metafora e trascrivila sui puntini.

Il mare è una finestra azzurra che spiegazioni non ha.

Da Pensieri belli per anime delicate, Calendario 2023 Edizioni del Baldo

Ricorda

La metafora è una similitudine abbreviata: vengono accostati due elementi che si somigliano eliminando il paragone.

- Competa con le metafore.

• Il cielo... B è un azzurro lenzuolo.

• Il vento... B

• La notte... B .........................................................................................................................................................................................................................

• Le stelle... B .........................................................................................................................................................................................................................

• La luna... B .........................................................................................................................................................................................................................

• Gli uccelli... B

• Il mare... B

LA PERSONIFICAZIONE

- Sottolinea nelle poesie la personificazione.

Torrente

L’acqua mangia anche la terra

E il torrente ora s i s f e r r a si sferra

Sale l’acqua e in un baleno Il torrente ha il letto pieno

Corre folle senza fiato

L’aria fredda ha divorato

Salta l’acqua e la corrente

Sfreccia a valle prepotente

Balza sbalza sbuffa e sbruffa E nel fiume poi… si tuffa!

Chiara Carminati, Gocce di vento, Fatatrac

La cascata

Ride, rimbalza, risplende, scroscia, schianta, sprizza, aleggia, spumeggia, biancheggia, canta e incanta, si colora d’arcobaleno e riflette il sereno, solletica e lava la montagna e di questo lavoro non si lagna.

Christian Broutin, Filastrocche del tempo che fa, Motta Junior

Parole Nuove

si sferra: si libera.

Ricorda

La personificazione è una figura retorica che consiste nell’attribuire caratteristiche, sentimenti ed azioni umane a elementi della natura, animali e a oggetti.

- Competa scrivendo le personificazioni.

• La luna... B si dondola nel cielo.

• L’albero... B scherza con le foglie.

• Il vento... B

• L’autunno... B

• La pioggia... B

L’ONOMATOPEA

Una frittella bollente

Gulp! Gulp!

Io sono Mister Big e sto mangiando Gnammm! una frittella bollente

Boll Boll Boll zuccherata e con la crema Gnum Gnam Gnemmm! Slaaammm Swiccc! un pezzo mi è caduto Splash! sopra il vestito Plop!

Aaaaaaaahhhh! mi sono Ohi ohi ohi scottato un dito Ohi!

Pietro Formentini, Poesiafumetto, Nuove Edizioni Romane

- Leggi e completa con i relativi suoni.

• Mister Big mangia la frittella B

• Cade un pezzo di frittella B

• Un pezzo di frittella cade sul vestito B

• Mister Big si scotta un dito B

Ricorda

L’onomatopea è una parola che riproduce il suono, il rumore o il verso di ciò che indica. Per esempio: il tic tac della sveglia o il cip cip di un uccellino.

- Trova una onomatopea per riprodurre i suoni elencati.

• Il ronzio di un'ape... B

• Il vento che soffia fra gli alberi... B

• Il ticchettio della pioggia... B

• Il suono del clacson di un’auto... B ....................................................................................................................................................................

• Lo squillo del telefono... B ....................................................................................................................................................................

• Il suono della sveglia... B ....................................................................................................................................................................

• I battiti di un tamburo... B

• Il rumore di un tuffo... B

IL TESTO INFORMATIVO

Il testo informativo fornisce informazioni su argomenti storici, geografici, scientifici. Utilizza termini specifici dell’argomento affrontato. L’argomento può essere presentato in un ordine temporale o logico (dal generale al particolare).

L’elefante africano

- Utilizza le informazioni per scrivere il testo informativo.

DALLO SCHEMA...

Altezza 4 metri

Peso 5 o 6 tonnellate

Alimentazione si nutre di erba, foglie, rami e cortecce

Zanne crescono 15-18 centimetri e, nel maschio, possono pesare anche 100 chili l’una e misurare 3 metri

Proboscide porta il cibo alla bocca; annusa; aspira l’acqua da bere (fino a 10 litri per volta); serve per lavarsi

Orecchie sono enormi, arrivano anche a 2 metri di lunghezza

Pelle molto rugosa

Vita di gruppo vive in gruppi familiari di 7-15 componenti. Sono veri e propri clan con a capo la femmina più anziana

... AL TESTO

L’olmo campestre

- Utilizza le informazioni per scrivere il testo informativo.

DALLO SCHEMA...

Altezza 30 metri

Tronco dritto

Corteccia liscia e grigia

Foglie ovali e seghettate, parte superiore liscia e lucente e quella inferiore cosparsa di qualche ciuffo di peli

Fiori piccoli e verdi

Frutti si presentano in grappoli molto compatti

Dove si trova nei parchi e nei giardini

... AL TESTO

- Completa.

• Il testo è informativo perché

IL TESTO REGOLATIVO

Il testo regolativo ha lo scopo di indicare regole di comportamento o di guidare il lettore nell’eseguire qualcosa.

Facciamo la pizza

Oggi la nonna di Ida ha una sorpresa. Si siede in poltrona, prende un foglietto dalla sua piccola borsa, inforca gli occhiali e legge: «Come preparare una pizza. Mescolare farina, acqua, sale e lievito. Stendere l’impasto.

Mettere l’impasto in una teglia. Aggiungere pomodoro e mozzarella. Completare con olio e un pizzico di origano. Mettere in forno».

Ida corre su e giù per la cucina: fa cadere un po’ di farina sul pavimento, ma Bibo, il gatto, la lecca subito e le piastrelle tornano splendenti come prima. Ida ce la sta mettendo tutta: impasta, spiana, spalma, taglia e decora.

Adesso la pizza è pronta per essere cotta nel forno.

A. Mattarelli, La pizza magica, Bruno Mondadori - Rispondi.

• Perché le istruzioni sono presentate secondo un ordine cronologico?

• Come sono espressi i verbi?

• Quale funzione hanno i disegni?

In mare, ma al sicuro

Molti sono i pericoli, troppi gli incidenti ad ogni stagione balneare.

Per vivere meglio il mare, innanzitutto occorre imparare bene a nuotare ed è sempre meglio non avventurarsi mai da soli in acqua.

Quando è esposta la bandiera rossa non si deve fare il bagno.

Nelle acque sorvegliate delle spiagge private, è giusto esigere gli assistenti bagnanti.

In acque libere, cioè quelle delle spiagge libere, è meglio rimanere in gruppo.

È sempre meglio aspettare almeno tre ore dopo i pasti prima di fare il bagno.

Riad. Buone vacanze, Ufficio Educazione alla Salute dell’ASL. 5 La Spezia

- Il testo contiene alcune regole da seguire quando si va al mare. Sottolineale e trascrivile nell’ordine presente nel testo e aggiungine altre.

Un gioco divertente

- Immagina di spiegare un gioco che fai spesso a un amico che non lo conosce utilizzando la seguente traccia.

• Il gioco si chiama: .............................................................................................................................................................................................................

• Numero dei partecipanti: ............................................................................................................................................................................................................................................................................

• Dove si può giocare:

• Che cosa serve: ...........................................................................................................................................................................................................................................................................

• Quali regole bisogna rispettare:

- Quali altri giochi conosci? Utilizzando la traccia scrivine alcuni sul quaderno e poi spiegali a voce ai tuoi compagni e campagne di classe.

Le tavolette di argilla

- Descrivi il procedimento a voce, aiutandoti con le illustrazioni.

PROCEDIMENTO

1 Taglia una fetta dal pane d’argilla.

2 Impasta l’argilla.

3 Con il rullo, ricavane una tavoletta di forma più o meno rettangolare e dello spessore di circa 6 mm.

4 Incidi la tavoletta con il bastoncino di legno, quando l’argilla è ancora fresca. 1 2 3 4

- Qual è lo scopo di questo testo?

OCCORRENTE

• un pane d’argilla;

• un foglio di plastica per evitare di sporcare il tavolo;

• un rullo di legno o di plastica (in alternativa, un pennarello abbastanza grosso);

• un bastoncino di legno appuntito;

• illustrazioni di segni cuneiformi che probabilmente troverai nel tuo sussidiario di storia.

- Quale modo verbale è stato usato per dare le istruzioni di preparazione delle tavolette?

- Il linguaggio utilizzato è: essenziale, ma preciso ricco di descrizioni

IL TESTO ARGOMENTATIVO

Lo scopo del testo argomentativo è quello di persuadere chi ascolta o legge. L’autore esprime un’opinione o tesi su un tema o problema sostenendolo con varie argomentazioni o prove. Spesso alla tesi si oppone l’antitesi, cioè l’opinione contraria. L’autore conclude il ragionamento riaffermando la tesi.

Collaborare in casa?

Caro lettore, anche tu devi fare la tua parte nella vita familiare sbrigando piccoli lavori in casa. Quando più persone condividono lo spazio – la casa, ma anche la classe, la palestra o il giardino – è importante che questo spazio venga pulito e tenuto in ordine. Se ciascuno collabora, si fa prima e l’ambiente diventa accogliente.

Tu dici che ti piace giocare invece di sparecchiare la tavola, ma anche i tuoi genitori preferirebbero dedicarsi ai loro passatempi invece di fare la spesa, cucinare tutti i giorni, tenere pulito.

Prova a pensare come sarebbe la tua casa se nessuno rifacesse i letti, riordinasse, pulisse; che confusione!

Dopo qualche giorno sono sicuro che non ne potresti più: nessuno è felice di vivere nel disordine e poi non troveresti più i tuoi giochi, i tuoi vestiti e perderesti un sacco di tempo per cercare qualsiasi cosa.

Tenere pulita e in ordine la casa richiede tanto lavoro.

I tuoi genitori lo fanno volentieri perché ti vogliono bene e si preoccupano di te. Fare la tua parte è un modo per contraccambiare il loro amore. E, se ci pensi, ti verranno in mente tante piccole azioni per collaborare.

Ogni volta che apparecchi la tavola o metti in ordine la tua camera, ricordati che stai facendo un dono speciale ai tuoi genitori. Sono tutte azioni semplici, ma che fanno sentire loro che apprezzi quello che fanno per te. E poi in questo modo regali loro un po’ di tempo libero, che potrete passare insieme! Inizia a vivere i piccoli lavori di casa come gesti d’amore così ti peseranno di meno, parola di roditore!

Geronimo Stilton, Focus Junior, n. 38

- Rispondi.

• Quale problema o tema viene affrontato?

• Qual è la tesi?

• Qual è l’antitesi?

- Con quali argomenti viene sostenuta la tesi? Sottolineali nel testo.

OPINIONI A CONFRONTO

- Completa il testo e confronta la tua opinione con quella dei tuoi compagni e le tue compagne.

Presentazione del problema o tema: Tablet a scuola: sì o no?

Tesi: ....................................................................................................................................................................................................................................................................

Argomentazioni o prove a favore della tesi: ....................................................................................................................................................................................................................................................................

Conclusione: ....................................................................................................................................................................................................................................................................

Presentazione del problema o tema: È meglio studiare da solo o con un amico?

Tesi: Argomentazioni o prove a favore della tesi:

Conclusione: ....................................................................................................................................................................................................................................................................

RIASSUMERE UN TESTO

Per riassumere un testo è necessario: dividere il testo in sequenze e scrivere per ognuna di esse le informazioni principali; dare un titoletto a ogni sequenza; trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti; utilizzare la terza persona; unire le frasi utilizzando i connettivi adatti; rileggere il testo e controllare ch e sia chiaro, coerente e completo.

Il testo da riassumere è scritto in prima persona, tu utilizza la terza persona. Il testo, inoltre, è stato diviso in sequenze, scrivi per ognuna di esse le informazioni principali.

La malattia di Nicola

Ieri mi sentivo proprio bene, tanto che ho mangiato una montagna di pasticcini, patatine fritte e gelati, e stanotte, va a capire perché, mi sono sentito male. Il dottore ha detto alla mamma: – Lo tenga a dieta e lo faccia stare a letto.

La mamma mi ha detto: – Hai sentito cosa ha detto il dottore? Promettimi di essere bravo. Io le ho detto che poteva stare tranquilla. Ho preso un libro e ho cominciato a leggere: “Un lupo cattivo vuole divorare un orsetto ma non ci riesce perché un cacciatore lo uccide; l’orsetto non se ne accorge perché è occupato a mangiare il miele”.

Tutto questo mangiare mi faceva venire fame. Ho pensato di chiamare la mamma ma lei mi aveva detto di non disturbarla e non volevo farla arrabbiare, allora mi sono alzato e sono andato a vedere se c’era qualcosa nel frigorifero. Mi sono preso una coscia di pollo, una bella fetta di dolce con la panna, una bottiglia di latte e cercavo di reggere tutto in mano. – Nicola! – ha gridato qualcuno dietro di me.

Mi ha preso un accidente e ho lasciato cadere tutto per terra.

Era la mamma che era entrata in cucina e non si aspettava di trovarmi lì. Sembrava proprio furibonda e io, per prudenza, mi sono messo a piangere.

Allora lei non ha detto niente e mi ha spedito a letto di corsa.

Però mi stufavo a starmene senza far niente e allora ho deciso di disegnare un po’. Sono andato nello studio di papà. Ho preferito non prendere quei bei fogli di carta bianca col nome di papà scritto in alto, perché sapevo che mi avrebbe sgridato. Ho scelto dei fogli con delle cose scritte da una parte, che sicuramente non servivano più. Sono tornato in camera mia.

R. Goscinny e J.J. Sempé

- Ora collega correttamente le frasi e scrivi il riassunto.

LE INFORMAZIONI NASCOSTE

Per comprendere il testo e saperlo riassumere, devi scoprire anche le informazioni nascoste o implicite che non sono dette chiaramente nel testo, ma che si possono comprendere riflettendo da altre presenti nel racconto.

Per fortuna entrò un'ape

Mi avevano ricoverato per la febbre alta. La mamma non poteva tenermi compagnia a tutte le ore e quanto avrebbe voluto e io dovevo stare a letto, solo, solo ad aspettarla.

Vedevo dalla finestra socchiusa passare le nuvole e la cima di un ciliegio in fiore che sembrava rabbrividire come me, quando sentivo la febbre.

Una mattina avevo fame dopo aver preso la solita cucchiaiata di medicina.

E non veniva nessuno. Avevo voglia d’alzarmi, ma più di piangere.

Le coperte mi schiacciavano come le montagne e mi pareva che tutte quelle nuvole me le facessero più pesanti.

C’era, a capo del letto, il campanello elettrico, ma non lo suonavo perché il suo squillo mi faceva peggio.

Entrò un’ape. Mossi la testa per guardarla meglio.

Sbattendo contro i vetri, cominciò a ronzare; ma con un ronzio così dolce che mi fece subito un effetto di benessere. Allora, mi ricordai dei

fichi maturi e di tutta l’altra frutta.

Chissà quale odore giù nei campi! Mi pareva, perfino, di sentirne il sapore in bocca!

L’ape girò da un travicello all’altro, e poi tornò alla finestra! Non piangevo più, assorto in quel suo rumore uguale, che allora mi pareva una specie di musica, a cui avrei dovuto trovare le parole.

Quando venne la mamma, facendola fuggire, mi dispiacque; e ci pensai tutto il giorno, sorpreso di non pensare ad altro.

Federigo Tozzi, Bestie, Theoria

Le informazioni nascoste

Il bambino vuole trovare le parole da unire al ronzio dell’ape per: descrivere l’ape

scrivere una canzone fare una sorpresa alla mamma

- Segna con colori diversi sulla barra laterale del testo le parti che si riferiscono alle seguenti sequenze.

• Il bambino viene ricoverato e si sente solo.

• Il bambino guarda dalla finestra le nuvole e il ciliegio.

• Una mattina il bambino ha voglia di alzarsi, ma non ci riesce.

• Entra un’ape e il bambino si distrae.

• La mamma scaccia l’ape.

- Completa le frasi.

• Il bambino era stato ricoverato

• Vedeva dalla finestra

• Una mattina aveva fame e decise

• Ad un tratto entrò e il bambino

• Quando arrivò la mamma ..................................................................................................................................................................................

- Disegna le scene mancanti.

La testa nella zuppiera

A Emil piaceva tanto la minestra in brodo. Quel giorno, sul fondo della zuppiera era rimasto solo un goccino di brodo.

Emil si sentiva sazio, ma voleva anche quella goccia. l’unico modo per averla era infilare la testa nella zuppiera e succhiare. Emil fece proprio così.

Quando Emil cercò di tirare fuori la testa, non ci riuscì! Era incastrato! Emil afferrò il recipiente strillando.

La mamma disse, preoccupata: – Come tiriamo fuori il piccolo? Prendiamo il ferro del camino e spacchiamo la zuppiera!

– Mai e poi mai! – disse il padre. – La zuppiera è costata quattro corone. Andiamo dal medico, lui riuscirà a levarla: prende solo tre corone, costa meno che rompere la zuppiera. Quando entrarono nello studio il medico si limitò a dire:

- Rispondi alle domande.

• Che cosa vuole bere Emil?

– Buongiorno! Che ci fai là dentro?

Emil non riusciva a vedere il dottore, ma si abbassò per salutarlo con un inchino.

Fu allora che la zuppiera andò in pezzi. Emil aveva sbattuto tanto energicamente la testa contro la scrivania che la zuppiera si spaccò.

Astrid Lindgren, Emil, Vallecchi

• Che cosa fa Emil?

• Cosa propone la mamma di Emil?

..................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Dove decide di andare il papà di Emil? ..................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Cosa fa il dottore appena vede Emil? ..................................................................................................................................................................................................................................................................................

• In che modo Emil ricambia il saluto? ..................................................................................................................................................................................................................................................................................

- Disegna le scene mancanti.

Come imparai a leggere

Avevo otto anni, non sapevo scrivere, non sapevo leggere. Non volevo far nulla. E non mentivo, no, fingendo di studiare, non aprivo il sillabario, dicevo apertamente che non volevo, che non avrei voluto mai.

– Perché non vuoi? – mi chiedeva la mamma.

– Perché lo studio non serve a nulla.

– Chi te l’ha detto?

– Lo dico io.

– Resterai ignorante.

– Resterò ignorante.

E me ne andavo, ostinata, orgogliosa, scivolando sopra la rampa della scala, con la prepotenza e la cocciutaggine della figlia unica amata e viziata.

Non imparai a leggere che a nove anni: mia madre era stata ammalata gravemente, in pericolo di vita. Io non osavo saltare più, non uscivo quasi mai, non gridavo, non cantavo, andavo e venivo in punta di piedi; non mi lasciavano entrare in camera della mamma. Me ne stavo dietro alla porta, con gli occhi sgomenti e la bocca imbronciata come le creature che vogliono piangere. Ma non piangevo, no, dominata da un grande spavento.

Poi si riebbe; la lunga lenta convalescenza venne; io potei entrare in camera a contemplare quel bel viso scarno della mamma, quei grandi occhi grigi pieni di amore, quella bocca sottile di cui tutto era bello e buono per me: il sorriso, la voce, le parole, i baci. In quella lunga convalescenza, docilmente, senza mormorare, pur di poter restare in quella camera chiusa, nella penombra, presso la mamma, la mia testa indocile sì piegò sull’alfabeto. Sulla sponda di quel letto imparai a leggere.

Nei pomeriggi estivi da quella camera usciva la mia voce che sillabava, ostinatamente, fino a sera, mentre, ogni tanto, dai suoi guanciali la mamma scrollava il debole capo, senza parlare, approvando.

Quando mia madre fu guarita, io leggevo velocemente, benissimo.

M. Serao, Le più belle pagine, Garzanti

- Sottolinea nel testo le risposte e utilizzale per fare il riassunto scritto sul quaderno.

• Di che cosa parla l’autrice?

• Oltre all’autrice quale persona è al centro dei fatti?

• Cosa le era successo?

Gli insetti si difendono

Gli insetti devono trovare sempre nuovi metodi per difendersi dai nemici come uccelli, lucertole, rane o mammiferi, perché anche i nemici trovano metodi sempre più perfetti per catturarli.

Alcuni insetti, infatti, vivono nascosti nel terreno o sotto i sassi o nelle cortecce. Certi uccelli, come i picchi, hanno escogitato il modo per ritrovarli ed estrarli dalla corteccia degli alberi.

Alcuni, per nascondersi, usano la forma del loro corpo: le cimici, ad esempio, sono insetti molto appiattiti che riescono a nascondersi molto bene tra i peli e le piume degli animali.

Gli insetti foglia imitano alla perfezione differenti tipi di foglie.

Altri insetti ancora usano gli odori: se ne servono per respingere i nemici. Le formiche soldato, ad esempio.

Oltre ad avere pungiglione e mandibole forti hanno anche la possibilità di lanciare un acido puzzolente che tiene lontane altre formiche che vorrebbero invadere il formicaio.

- Sottolinea in ogni sequenza le informazioni più importanti e utilizzale per fare il riassunto.

I castelli

Oggi molti castelli sono in rovina, ma una volta erano delle f o r t e z z e fortezze potenti. Costruiti sulle alture, dominavano tutto il territorio circostante.

Lì viveva il signore del luogo e lì si rifugiavano gli abitanti dei villaggi vicini.

A quei tempi, infatti, le campagne erano saccheggiate dai briganti e vi scorrazzavano i lupi.

Il nome castello deriva dal termine latino castellum, cioè «costruzione fortificata di tipo romano».

All’interno c’erano i b a r a c c a m e n t i baraccamenti per le truppe, l’abitazione del castellano e di tutta la servitù.

I primi castelli furono costruiti più di mille anni fa.

All’inizio erano semplici torri di legno che prendevano fuoco facilmente. Verso il XII secolo, cominciarono a essere costruiti in pietra.

A volte le loro mura erano spesse otto metri. E i lavori di costruzione potevano durare anche quarant’anni! In tutta l’Europa non c’è castello uguale all’altro, ma tutti hanno un b a s t i o n e bastione , un t o r r i o n e torrione e, quelli costruiti dopo il XII secolo, anche un p o n t e l e v a t o i o ponte levatoio

Marie Farré, Tra le mura del castello, Edizioni EL

fortezze: fortificazioni circondate da mura.

baraccamenti: insieme di baracche destinate ai soldati.

bastione: terrapieno rinforzato da spesse mura.

torrione: torre di notevoli dimensioni.

ponte levatoio: ponte che si può sollevare o abbassare per superare un fossato.

- Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte. Poi utilizzale per scrivere il riassunto sul quaderno.

• Dove venivano costruiti i castelli?

• Da chi erano abitati?

• Qual è l’origine del nome castello?

• Cosa c’era all’interno del castello?

• Quando furono costruiti i primi castelli?

• Quale materiale si utilizzò all’inizio per costruirli? E in seguito?

• Quanto poteva durare la costruzione di un castello?

• Quali caratteristiche comuni ebbero i castelli?

I popoli della Mesopotamia

I popoli della Mesopotamia avevano a disposizione cibi molto vari. La maggior parte proveniva dalle attività agricole: pane di frumento, focacce d’orzo, legumi (fave, lenticchie), una gran quantità di verdura e di frutta, come datteri, fichi...

Gli orti di Babilonia, sapientemente irrigati, erano famosi per i limoni e gli aranci, i pistacchi, le albicocche. Un’altra importante risorsa erano i pesci di fiume. Erodoto, uno storico greco, racconta che venivano seccati al sole, pestati in un mortaio, ridotti in una specie di farina che veniva utilizzata per fare focacce e torte.

I Sumeri furono tra i primi a produrre il pane con la farina di frumento. Essi appresero come far lievitare la farina controllando il processo naturale della fermentazione. Contemporaneamente inventarono la birra, che si ottiene anch’essa dalla fermentazione di cereali. Furono anche gli inventori della scrittura cuneiforme, che segna il passaggio dalla

Preistoria alla Storia.

Le case erano costruite secondo uno schema molto semplice: un cortile-giardino centrale e, intorno, quattro-sei stanze, con porte e finestre sul cortile e nessuna finestra verso l’esterno.

Alquanto basse, con un pianterreno e un primo piano, avevano grossi muri di mattoni di argilla pressata, seccati al sole o cotti in una fornace.

Per misurare il tempo, le ore del giorno e lo scorrere dell’anno, così come i pesi e le lunghezze, i Babilonesi presero come base il numero 12, con i suoi multipli e sottomultipli: a tal numero, infatti, molte civiltà antiche attribuirono un valore sacro, quasi magico. Dodici, pertanto, furono i mesi dell’anno e dodici più dodici le ore del giorno; sessanta, cioè cinque volte dodici, i minuti e i secondi di un minuto. Questo sistema di calcolo viene perciò detto “sessagesimale”.

http://ipertestiscuola.altervista.org/storia/mesopotamia.zip

- Leggi con attenzione il testo e completa con le informazioni necessarie.

I popoli della Mesopotamia avevano a disposizione molti cibi: ......................................................................................................

I Sumeri furono i primi a produrre il pane . Inventarono la e la scrittura ................................................. che segna ............................................................................................................................................................

Le case . Per misurare il tempo, le ore del giorno e lo scorrere dell’anno, così come i pesi e le lunghezze, i Babilonesi

AUTOVALUTAZIONE

- Per ogni argomento puoi colorare da 0 a 5 smile (il massimo).

LEGGO E COMPRENDO

• La struttura e le sequenze di un testo narrativo ....................

• Le informazioni e le so riferire

Gli elementi di testi di vario tipo:

• descrittivo ..........................................................................

• poetico

• informativo .........................................................................

• regolativo

• argomentativo ....................................................................

SCRIVO

Contenuti coerenti al genere narrativo:

• realistico .............................................................................

• biografia .............................................................................

• diario

• lettera ed e-mail ..................................................................

• fantastico

• di avventura ........................................................................

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• informativo .........................................................................

• regolativo

• argomentativo ....................................................................

So riassumere

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