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INDICE
SCRIVERE UN TESTO
2 Scrivere un testo
4 Occhio alle parole
5 Completare una storia • 1
6 Completare una storia • 2
7 Completare una storia • 3
8 I connettivi
9 I verbi
IL RACCONTO REALISTICO
10 La fabula • Tutti in barca
12 Il flashback • Un dolce ricordo
14 Il flashforward • L’attesa
16 Narrare in prima e in terza persona
17 Il punto di vista • Mia sorella Melania
18 Le sequenze • Chi abbandona i cuccioli?
21 La barriera corallina
22 Una scoperta inaspettata
SCRIVERE UN TESTO
24 Scrivere un racconto realistico
IL TESTO NARRATIVO
26 Il racconto di avventura • Incontro con l’orso
27 Un’avventura indescrivibile
28 Il racconto di paura • Che paura!
29 Casa con fantasma
30 Il racconto umoristico • Storia gialla
31 Un’anziana signora coraggiosa
32 Il racconto giallo • Il furto del diamante
34 Il racconto storico • Allo spettacolo dei Gladiatori
36 Il racconto di fantascienza • Amilcare e i bambini
38 Il racconto fantasy • Il bosco della nebbia
39 Scrivo un racconto fantasy
IL TESTO DESCRITTIVO
40 I dati sensoriali
42 Zia Julia e zia Kate PERSONE
43 I ciclisti del circo PERSONE
44 Il capriolo - La lucertola ANIMALI
45 La farfalla e il cane ANIMALI
46 La casa sotto il monte LUOGHI
47 Il castello di Canterville LUOGHI
48 Erbe profumate LUOGHI
50 Un bosco, un luogo quasi magico LUOGHI
51 In città... FENOMENI ATMOSFERICI
52 La descrizione nel racconto
IL TESTO POETICO
54 La filastrocca • Un fungo
55 La similitudine • Tempesta • Si leva nel cielo
56 La metafora • Sogni • L’aeroplano
57 La personificazione • Tamburo d’argento
58 L’allitterazione
Filastrocca lupa • La zanzara
59 L’onomatopea • Notte fumetto
IL TESTO INFORMATIVO
60 L’Etna
61 Animali che vincono il freddo
62 Un clima impazzito
63 Notizie dal Web
64 Dal testo allo schema • Il merlo
65 Dallo schema al testo
66 Il testo informativo: la cronaca
Bambino rischia di morire folgorato
68 Cinque nuovi boschi contro l’anidride carbonica
69 Lo spettacolo dei Pupi
70 Cronaca di una gita
71 Scrivo un articolo di cronaca
IL TESTO ARGOMENTATIVO
72 Il testo argomentativo
Che cosa preferire?
73 Bambini e tecnologia: rischio o opportunità?
74 Baby sportivi, che stress il risultato!
75 I danni del fumo
76 Opinioni a confronto
IL RIASSUNTO
77 Riassumere un testo Alla spiaggia
78 Una bugia dietro l’altra
80 Una famiglia di scorpioni
82 Le rondini
84 AUTOVALUTAZIONE
1
2
3
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4
SCRIVERE UN TESTO
Per scrivere un testo chiaro e corretto bisogna pensare:
Metti a fuoco l’argomento, lo scopo e pensa al tipo di testo da scrivere.
Utilizza le parole adatte che ti servono per sviluppare il testo.
Decidi l’ordine dei fatti: fabula (ordine cronologico), in cui gli eventi sono narrati così come sono avvenuti nel tempo; salti nel passato o in avanti nel tempo (flashback e flashforward), per rendere il racconto più avvincente.
Decidi il punto di vista , chi racconta i fatti.
5
6
Collega le frasi e le parti del testo con i connettivi, cioè con le parole legame temporali (oggi, domani, dopo, in seguito, mentre, all’improvviso), logiche (quindi, perché, perciò, ma, purtroppo, invece, infatti…) e con la punteggiatura .
Arricchisci il testo con sequenze descrittive, dialogiche, riflessive
7
Controlla la correttezza ortografica e sintattica .
- Leggi i testi e individua lo scopo per cui sono stati scritti scegliendo tra: narrativo • descrittivo • poetico • informativo • regolativo
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Le tartarughe
Le tartarughe comuni sono l’unica specie tra quelle del Mediterraneo che ancora depone le uova sulle coste italiane. Questi animali le depongono ogni due o tre anni. La schiusa delle uova non è facile da vedere perché si trovano a circa 30 centimetri sotto la sabbia, dove la tartaruga le depone due mesi prima, abbandonando poi il nido. Le uova si schiudono quasi contemporaneamente e i piccoli, dopo aver rotto il guscio, corrono velocissimi verso il mare.
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Le bugie di Camilla
– Allora ci risiamo! Quante volte devo ripeterti che le bugie hanno le gambe corte? – strillò la mamma. Era proprio arrabbiata.
Camilla attorcigliò nervosamente una treccina, strinse le labbra e, mogia mogia, abbassò lentamente gli occhi sul grembiule, talmente lungo da spolverare le scarpette nuove.
⻓ Ferdinando Albertazzi, Le bugie di Camilla, Edizioni Piemme, Segrate
Se fossi... vorrei!
Se fossi il bocciolo di un fiore, vorrei al più presto sbocciare: smagliante di viva bellezza, la terra vorrei profumare.
Se fossi una stella del cielo, vorrei, di mia luce, irradiare la notte, sul mondo che dorme e guidare le navi sul mare.
⻓ Anonimo cinese
L’olmo
Era un olmo contorto. Era nato ai piedi di una roccia ed appariva subito come un albero straordinario. Pareva una creatura umana, vecchia e decrepita, ma insieme piena di vigore.
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A non molta distanza dalle radici, il tronco si spaccava in due parti divaricate che si riunivano in un tronco da gigante.
Più su il corpo dell’olmo si divideva all’improv viso in tre o quattro rami matti e duri, tesi in direzioni opposte, ma tutti verso l’alto.
⻓ B. Tecchi, Storie di alberi e di fiori, Bompiani
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In caso di temporale
1 Allontanarsi dagli alberi.
2 Stare lontano dalle superfici d’acqua.
3 Spostarsi da una zona elevata verso il basso.
4 Non fermarsi in un luogo ripidamente inclinato, lungo pareti rocciose verticali, nelle vicinanze di caverne o sotto una tettoia di roccia.
⻓ Palkiewicz, Scuola di sopravvivenza, Mursia
OCCHIO ALLE PAROLE
- Completa il testo con le parole adatte. Leggilo ad alta voce e confronta le tue scelte con la classe. Sono le stesse?
Un uccellino
Un uccellino caduto dal era finito sul balcone. Un bambino aprì la .................................................. e lo prese. Gli diede subito l’omogeneizzato del contagocce.
Mamma e papà lo misero sotto una lampada da tavolo, il papà ci mise una lampadina da 25 watt, perché l’uccellino non corresse il di scottarsi.
Gli prepararono un nido ben imbottito con degli
Quando l’uccellino incominciò a zampettare lo misero in un’ampia .................................................., perché si facesse le ali in attesa d’insegnargli la “libertà”.
La gabbia fu messa sul balcone e intorno sparsero i semini così vennero altri .................................................. a fare amicizia.
Poi aprirono lo sportellino, il passero entrava.
E un giorno se ne via con gli altri. Era diventato grande.
⻓ T. Buongiorno
- Leggi il brano e sottolinea la frase che non funziona.
Una sera i signori Rossi decisero di andare a teatro. Chiesero ad una anziana zia se poteva rimanere con i loro figli di cinque e sette anni, Sergio e Claudio. Appena arrivò la zia, i bambini uscirono per fare una passeggiata nel parco.
Quando i signori Rossi rincasarono trovarono due persone addormentate sul divano e la zia in cucina che preparava la cena.
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COMPLETARE UNA STORIA • 2
- Scrivi la parte iniziale e finale del racconto, che sia coerente con la parte scritta del testo.
Alla ricerca del parco
“Forza Ernesto!” mi dicevo da solo, “Corri! Ancora due salti e ci sei!”. Arrivai quasi senza fiato, però arrivai.
Ma la cosa triste fu che ciò che trovai al mio arrivo non somigliava affatto, ma proprio per niente, a quello che io ricordavo.
C’erano sempre alberi da tutte le parti, certo, ma in mezzo agli alberi qualcuno aveva piazzato sentieri di cemento. E lungo i sentieri, tante panchine di legno, verniciate di giallo e bianco, o di bianco e verde, o di bianco e blu. E al centro dove si riunivano tutti i sentieri, altre panchine. Tutto era nuovo e allegro. Tutto era pulito e curato. Tuttavia mi sentii un po’ deluso. Quello non era il parco che io conoscevo!
E pensai che quello di prima mi piaceva di più, con i suoi sentieri di terra e le sue panchine di pietra, anche se qualcuna era rotta e malridotta.
E dissi tra me e me: “Che peccato!”. Mentre ero assorto nei miei pensieri riconobbi la voce di Matteo.
⻓ Fernando Lalana
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I CONNETTIVI
- Inserisci correttamente nel brano i connettivi mancanti: allora - così - quando - maperché.
Mattia e le verifiche
Mattia non si prepara mai le verifiche. E questo suo problema diventa mio
Mattia sta nel banco dietro di me. E ..................................................... c’è la verifica di matematica, che è la materia che odia di più al mondo, vuole copiare tutto da me.
..................... qui c’è un altro problema: Mattia dovrebbe portare gli occhiali ........................................... non ci vede benissimo, non li mette. E questo vuol dire che due volte su tre copia le cose sbagliate. Un tre diventa un otto, un uno diventa un sette e via.
E ..........................................., anche se io sono gentile e mi sposto a sinistra per lasciarlo guardare ho finito di fare i miei conti, alla fine è un disastro lo stesso: si arrabbia se io prendo un bel voto e lui no: – Ma insomma, se ho copiato da te! – dice. Per fortuna lo dice sottovoce.
⻓ Beatrice Masini
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- Correggi gli errori ortografici (sono 15), poi riscrivi il testo sul quaderno.
Una matita magica
Appena suonata la campanela delle quattro e mezzo, Camilla esce da scuola e si dirige correndo verso casa. Tutt’a un tratto, scivola su cualcosa di duro e di tondo e, in men che non si dica, si ritrova a ganbe all’aria.
– Accidenti! – esclama. – Una matita! Quasi quasi mi ronpevo la testa! La bambina raccolie la matita, la mette in tasca e riprende la corsa. Ma una vocietta la fa sobbalzare: – Senti un po’! Credi che sia bello ritrovarsi in fondo ha una tasca tutta apiccicosa e piena di briciole?
Camilla si volta, ma non ce nessuno, la strada è deserta. Sta per rimettersi in camino, quando la vocetta si fa sentire di nuovo: – Allora, mi tiri fuori sì ho no? Sofoco qui dentro!
– Sono una matita magica! – annuncia la matita. Ha casa Camilla si infila in camera sua, tira fuori la matita e disenia un gielato. Il gelato in pochi secondi diventa vero.
⻓ Henriette Bichonnier, Camilla e la matita magica, Einaudi Ragazzi
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I VERBI
- Leggi i brani e completali con i verbi mancanti indicati al modo infinito tra parentesi come nell’esempio.
I ricci
Ecco come ho visto i ricci fare la raccolta delle mele. Una sera d’autunno quando era già buio, ma splendeva luminosa la luna, (andare) sono andato con un altro ragazzo mio amico, in un campo pieno di meli.
Ci (nascondere) in un cespuglio contro vento. Ecco a un tratto sbucano i ricci, cinque, due più grossi e tre piccolini. In fila indiana (avviarsi)
verso i meli, (girellare) tra l’erba e poi (cominciare) il lavoro: aiutandosi con i musetti e con le gambette, facevano ruzzolare le mele, che il vento (staccare) dagli alberi, e le raccoglievano insieme in uno spiazzetto, ben bene vicine l’una all’altra. A turno poi (rotolarsi) sulle mele e ciascuno le ha infilzate sui propri aculei.
⻓ A. Gramsci, Lettere dal carcere, Einaudi
La coccinella
La corriera corre veloce, ogni tanto una fa una fermata per i viaggiatori che (scendere) e (salire) . Sotto il sedile una coccinella, col pancino all’aria (muovere) le zampine in fretta cercando di rivoltarsi e di riprendere il volo.
Come avrà fatto la coccinella ad arrivare sotto il sedile?
Si tratterà di una coccinella che (abbandonare) il suo prato per andare a fare un viaggio?
Un bimbo poi la (spingere) ...................................................... fuori dal finestrino: – Va’ piccola amica, ritorna contenta al tuo lavoro fra erbe e fiori!
⻓ A. Foce
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LA FABULA
L’autore può sviluppare in ordine cronologico - temporale la storia utilizzando la fabula
Tutti in barca
Il mio papà ha una barca a motore e quando il mare è tranquillo ci porta lontano, dove l’acqua è più azzurra e più fredda.
La mia mamma con il mare non va molto d’accordo perché dice che è un vecchio asmatico, brontolone e mai contento, che va avanti e indietro come un animale in gabbia. Insomma la mia mamma preferisce il fiume, perché scorre senza fretta e quando è vicino alla sorgente salta e scherza con i sassi.
Un giorno, per far contento il mio papà, la mamma salì a bordo con noi e si sistemò buona buona dalla parte del timone. Il mio papà tirò la corda di avviamento, ma il motore non partì. Provò un’altra volta: niente. Riprovò: niente.
– Eppure – diceva – è sempre partito al primo colpo! Guardava il motore e controllava il serbatoio: tutto era a posto. Scendemmo.
Il papà tirò la corda e il motore partì.
Ognuno riprese il suo posto, la mamma si mise di fianco al timone.
Il motore si spense subito. Il papà tirò con forza la corda, che si spezzò. Il mio papà, però, non si arrese. Prese la corda di scorta, si schiacciò un dito, ma sistemò l’avviamento.
Scendemmo di nuovo tutti. Il motore tornò a rimettersi in moto. – Ci prende in giro – disse la mamma mentre risalivamo in barca.
Appena seduta, il motore... morto!
– Mamma cara – disse allora il mio papà – dove ti siedi? Così fu risolto il mistero. La mamma si sedeva sopra il tubicino della benzina e questa non arrivava al motore.
⻓ R. Marini, Alto, forte, con i capelli un po’ lunghi, Raffaello Editore
- Dopo aver letto il testo completa lo schema temporale (fabula).
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Il papà ci porta sulla barca a motore quando il mare è tranquillo.
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IL FLASHFORWARD
Il temine flashforward significa “salto nel futuro”. L’autore interrompe la narrazione cronologica dei fatti e narra ciò che immagina potrebbe accadere.
- Sottolinea il flashforward presente nel testo.
L’attesa
La donna spera che possa accadere ciò che immagina. Un ingegnere è prigioniero in un paese straniero. La moglie, da casa, fa in modo che il marito possa tentare la fuga grazie all’intervento di una spia. Attende ansiosa l’esito del suo piano.
Per tutto il giorno non fece che pregare. Si raffigurò quella stazione sul Reno non lontana dalla frontiera olandese. Per tutto il tempo tentò con l’immaginazione di procedere di pari passo con lui: sarebbe dovuto partire presto, e così immaginò la sua tazza di surrogato di caffè, e il lento treno che lo portava a sud e a ovest. Pensò alla sua paura e alla sua emozione... tornava a casa da lei. Ah, quando fosse sceso sano e salvo, che giorno sarebbe stato!
“A mezzogiorno” pensò, “è arrivato a quella stazione, probabilmente è sotto sorveglianza, ma troverà il momento opportuno... e adesso non è solo. Ha con sé qualcuno che lo aiuta”. Vedeva tutto così vivamente mentre il buio precoce dell’inverno scendeva, che si scoprì grata del fatto che lui possedesse un impermeabile bianco. Sarebbe stato meno visibile lì nella neve, in attesa. La sua fantasia mise le ali, e all’ora di cena fu sicura che lui fosse già diretto verso la frontiera. Quella sera cantò mentre faceva il bagno. A letto poté sentire le vibrazioni del treno di lui. Vide il paesaggio che sfilava fuori e lentamente si addormentò.
⻓ Graham Greene, L’ultima parola e altri racconti, Mondadori
- Inserisci nel testo il flashforward aiutandoti con le domande. Poi scrivi il titolo.
TITOLO:
...........................................................................................
Fa freddo. Sono a letto con il febbrone. Fuori nevica e sono di cattivo umore.
Per fortuna c’è la nonna che ogni tanto mi fa qualche domanda e mi sorride.
In casa tutti sono felici perché mia zia, la sorella di mia madre, è in ospedale per dare alla luce Adelina.
Tutti aspettano il lieto evento e si precipitano al telefono appena squilla. Di certo Adelina avrà i capelli neri…
(Come il protagonista immagina Adelina? Cosa pensa che faranno i suoi genitori appena verrà alla luce? E i nonni Marcello e Celestina?)
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Poco dopo arriva la mamma sorridente ed è così commossa che a stento riesce a trattenere le lacrime.
– È nata! – esclama – è bionda e ha gli occhi azzurri come quelli di nonna Celestina.
Dopo alcuni giorni sono andato in ospedale per conoscere Adelina e mi sono impressionato quando l’ho vista piangere.
La piccolina è diventata rossa come un’aragosta e si agitava come se avesse un sacco di pulci addosso: muoveva le braccia e le gambine e quando le è venuto il singhiozzo mi è scappato da ridere.
NARRARE IN PRIMA E IN TERZA PERSONA
- Completa i racconti sul quaderno scrivendoli in prima e in terza persona e attribuisci a ciascuno il titolo.
IN PRIMA PERSONA
Mia sorella Valentina ha un’amica del cuore, che si chiama Simona. Simona viene ogni giorno a casa nostra e si chiude in camera con Valentina.
Invece di studiare parlano dei ragazzi e tengono un diario segreto dove parlano ancora dei ragazzi (sono riuscita a leggerlo, ma solo una volta).
Un giorno...
⻓ Angela Nanetti
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Ieri per la prima volta sono andata con la mamma dal dentista; avevo una fifa terribile. Il dentista mi ha fatto sedere sulla poltrona, poi ha schiacciato il pedale e, mentre la poltrona si alzava, ho avuto un tuffo al cuore ed ho incominciato a sudare a torrenti.
– Apri bene la bocca! – mi ha ordinato, esplorandola con uno specchietto…
⻓ Rosa Dattolico
IN TERZA PERSONA
Quella sera Piero, dopo aver fatto il bagno nella vasca, tolse il tappo e sentì strani rumori: un gorgoglio, poi un risucchio e infine qualcosa che sembrava un sospiro soddisfatto.
Guardò attraverso la piccola grata che copriva il buco di scarico appena sotto i rubinetti e per vedere meglio chiuse un occhio.
E vide che dall’altra parte c’era veramente qualcuno che gli stava facendo l’occhiolino. Solo che aveva un occhio enorme…
⻓ F. Hughes
Il piccolo Franz doveva andare a pattinare.
Prese il tram, ma scese alla fermata sbagliata.
Si mise a seguire il binario del tram e si trovò in una piazzetta con un chiosco, di quelli in cui si comprano panini e bibite. Si avvicinò al signore del chiosco…
⻓ Christine Nöstlinger
IL PUNTO DI VISTA
- Prova a raccontare questa storia dal punto di vista di Melania, noterai che la storia può assumere aspetti diversi.
Mia sorella Melania
Mi chiamo Cecilia e ho dieci anni. Ho una grandissima voglia di parlare di me e del mio problema: mia sorella Melania; infatti, dovete sapere che io sarei sempre allegra, se non avessi la disgrazia di essere una sorella minore! Non so proprio come facciano le sorelle minori a sopportare questa sfortuna. Io non riesco a rassegnarmi all’idea che mia sorella avrà per tutta la vita sette anni più di me, perché Melania sfrutta continuamente questo suo privilegio, prendendomi in giro e facendomi notare in ogni occasione che può fare più cose di me.
I momenti in cui la odio maggiormente sono quelli in cui mi proibisce di entrare in camera sua, in genere quando sta bisbigliando qualche confidenza sciocca a qualcuna delle sue amiche. Potrei sopportare di essere esclusa dalle loro chiacchiere, se almeno lei non si sentisse in diritto d’intromettersi nella mia camera quando ci sono le mie amiche.
⻓ Giuliana Maldini, Io e mia sorella, Edizioni EL
Nel testo prevale il punto di vista di:
Cecilia
Melania
Mia sorella Cecilia
Mi chiamo Melania e ho diciassette anni. Ho una grandissima voglia di parlare di me e del mio problema: mia sorella Cecilia
LE SEQUENZE
Il testo è stato diviso in sequenze. La sequenza è una parte di testo che ha senso compiuto perché narra una situazione in modo completo. Possono distinguersi in:
NARRATIVE (raccontano i fatti);
DESCRITTIVE (descrivono un personaggio, un animale, un luogo, un ambiente);
DIALOGICHE (riportano le parole dei personaggi);
RIFLESSIVE (riferiscono i pensieri di un personaggio).
Le sequenze che si alternano in un racconto definiscono il ritmo della narrazione.
Chi abbandona i cuccioli?
Completa scrivendo la tipologia di ogni sequenza. Sottolinea in ognuna di esse le informazioni importanti e utilizzale per fare il riassunto sul quaderno.
Sequenza descrittiva
Sequenza dialogica
Sequenza narrativa
La spiaggia era ormai animata, uno dopo l’altro gli ombrelloni si aprivano come fiori al sole del mattino. Il mare era calmo e il cielo era terso.
– Sarebbe una bella giornata, l’ho visto su Internet – disse Perla.
– Sarebbe?
– Sì, Giò. Perché sta scoppiando una tempesta tra i bagnanti! Quello di stamattina è il terzo cucciolo che viene trovato abbandonato sulla spiaggia! E non è il primo. Altri due cuccioli sono stati trovati ieri e l’altro ieri mattina.
– E che fine hanno fatto?
– Li hanno adottati i bagnanti. Per fortuna sono stati lasciati sempre vicino a ombrelloni di persone che amano gli animali!
– Ma chi può essere così crudele da abbandonare i cuccioli sulla spiaggia?
– Mistero. Quello di stamattina è bellissimo, è un setter bianco e nero... Vuoi vederlo?
– Certo, lo sai che amo gli animali!
Agile e rapida, Perla si infilò tra gli ombrelloni e i bagnanti. Io, che invece ero in sovrappeso di qualche chilo, la seguivo con affanno. Un gruppo di bagnanti stava attorno a una cesta di vimini all’interno della quale c’era un cucciolo placidamente addormentato. Marisa, giovane pittrice nota nel lido, stava discutendo con un signore: tutti e due reclamavano il cucciolo. Il signore diceva di averlo
Sequenza
Sequenza
visto per primo, Marisa ne reclamava la proprietà perché la cesta era stata lasciata accanto al suo ombrellone.
– È la stessa storia – disse Perla – anche nei giorni passati i bagnanti hanno quasi litigato per avere il cucciolo... Mi piacerebbe sapere chi è che fa questo stupido scherzo, ma non saprei da dove incominciare!
La storia dei cuccioli abbandonati mi stava coinvolgendo e mille pensieri mi attraversavano la mente.
Perla e io incontrammo Gino e Berto, i bulli della spiaggia, noti per i loro scherzi stupidi.
– Abbiamo deciso di investigare, vi unite a noi? – fu il saluto di Berto, un ragazzone della mia età.
– Che intendete per investigare? – domandò Perla.
– Stanotte si dorme al lido, anzi si veglia. E scopriamo chi è che lascia i cuccioli sulla spiaggia, lo fotografiamo e poi... si vede!
La proposta ci piaceva. – Considerateci dei vostri – dissi.
La sera ci ritrovammo al lido. Le ore passarono lente. Il sonno si faceva sentire, ma sapevo che non dovevo addormentarmi.
Al sorgere del sole, assonnati, ci guardammo in faccia delusi senza parlare. Non era accaduto niente. Stavamo per abbandonare la spiaggia, quando udimmo Gino lanciare un grido: – Due gattini!
A due metri dalla battigia c’era una gabbietta con dentro due gattini miagolanti, uno bianco e uno tigrato. Qualcuno, durante la notte era arrivato fin lì e noi non ce ne eravamo accorti.
Intanto sul Corriere del Lido la notizia era rimbalzata in prima pagina.
La foto dei cuccioli era anche sul Web. Vi si parlava dell’iniziativa di un gruppo di ragazzi di fare la guardia al Lido e del fatto che Mister X (come ormai era soprannominato il misterioso personaggio) era riuscito a eluderli.
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Sequenza
La sera successiva ripetemmo l’esperimento, questa volta coadiuvati dai vigili. La notte passò senza che nessuno si facesse vedere. Ma al mattino fui io stesso a farmi sentire dal lato del lido in cui avevo fatto la guardia. – Ehi! – gridai – qui c’è una vaschetta con quattro tartarughine! Alla vista delle tartarughine Gino fu preso da un attacco di nervi e Berto si lasciò sfuggire una miriade di parolacce. I vigili dal canto loro si erano messi in contatto con il comando. E Perla? Era al telefono con suo padre il quale aveva tenuto d’occhio la casa della dottoressa Moroni, la veterinaria, sulla quale avevamo qualche sospetto. Ma la Moroni non si era mossa da casa.
Sequenza
Un paio d’ore dopo il lido era invaso da giornalisti e reporter televisivi. Qualcuno scrisse che non c’erano dubbi, solo gli extraterrestri avrebbero potuto scendere nel lido senza essere visti. Perla mi disse: – Andiamo dalla dottoressa Moroni a far due chiacchiere.
Sequenza
La veterinaria ci accolse nel suo laboratorio con molta gentilezza.
– Dalla tv ai quotidiani tutti parlano degli animali abbandonati durante l’estate. E grazie a Internet la notizia viaggia in tutto il mondo!
– Ci ho messo un po’ a capire che questo era lo scopo di Mister X, attirare su questo problema degli animali abbandonati l’attenzione dell’opinione pubblica! – disse Perla. – Mister X doveva amare gli animali, perché i cuccioli finivano in buone mani. E, visto che la dottoressa non si è mossa da casa, non potevi essere che tu, Giò! – precisò Perla guardandomi storto.
– E va bene – ammisi alla fine. – Faccio parte di un’associazione di animalisti, che da tempo desidera attirare l’attenzione dei mezzi di comunicazione sul problema degli animali abbandonati in estate. Così studiai un piano e pensai di abbandonare dei cuccioli su una spiaggia affollata. Forse avrebbe fatto scoppiare il caso. Credo che tutto ciò avrà effetti positivi, spero che gli animali verranno abbandonati sempre meno. – Da dove venivano i cuccioli lasciati sul lido? – mi chiese Perla.
– Me li procurava la dottoressa. Ma sarà bene che tutto questo resti segreto, sei d’accordo Perla?
– Per forza! Non posso mica perdere il mio migliore amico!
⻓ Ermanno Detti, Le indagini di Perla e Giò, Edizioni Coccole e caccole
La barriera corallina
- Scrivi la tipologia di ogni sequenza e completa il testo aggiungendo una sequenza narrativa.
Martino prese la via delle cinque strade che portava a est, verso la grande barriera corallina, e camminò per circa mezz’ora. Attraversò un boschetto di cedri e di pini.
Gli alberi non erano molto alti. Nel fitto sottobosco crescevano palmette nane a ventaglio e gelsomini selvatici che coprivano la sabbia come un folto tappeto di lanugine bianca.
Quando il boschetto finì, apparvero le prime rocce che delimitavano la spiaggia. Martino si tolse i sandali per proseguire a piedi nudi sulla ghiaia.
La spiaggia era formata da ciottoli bianchi e levigati come uova, ma un po’ più piatti. Verso la riva ce n’erano di quelli tondi e sottilissimi. Verso sud le rocce si piegavano a formare un golfo riparato e proseguivano assottigliandosi nella grande barriera corallina, una catena di scogli affioranti appena dall’acqua, ricoperti qua e là da muschio verde. L’acqua, all’interno di questo golfo, era tranquilla.
Martino si spogliò, fece un fagotto dei propri abiti e se lo legò in cima alla testa. Entrò in acqua e nuotò fino al più grosso degli scogli della barriera corallina.
⻓ Bianca Pitzorno
Sequenza
Sequenza
Una scoperta inaspettata
- Leggi questo racconto e arricchiscilo con le sequenze indicate e aiutandoti con le domande.
Sequenza descrittiva
Una mattina con Daniele decisi di esplorare il bosco.
Lasciammo alle nostre spalle il paese e, dopo un’ora di cammino, imboccammo un sentiero alberato. Il tempo passò velocemente e all’improvviso ci trovammo nel bel mezzo del bosco. Io e il mio compagno rimanemmo storditi dal verde intenso e dal silenzio profondo, interrotto dai fischi acuti di qualche uccello.
Sequenza descrittiva
(Com’era il bosco?) ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
Sequenza riflessiva
– Laggiù c’è una grotta – esclamò Daniele e mentre il mio compagno procedeva spedito io rimasi di sasso perché qualcosa guizzò tra i piedi. In quel momento mi sentii raggelare. (Che cosa provò Massimo?)
Sequenza dialogica
– Che succede Massimo? – esclamò il mio amico.
– Un… un serpente, credo – risposi balbettando.
– Quelli li troveremo di sicuro nella grotta – rispose Daniele sganasciandosi dal ridere e proseguì a camminare. Poi si fermò di scatto e aggiunse: – Se hai paura per qualcosa che ti trovi tra i piedi e per tutto ciò che si muove o striscia, non possiamo goderci la passeggiata. (Che cosa risponde Massimo a Daniele?)
Sequenza riflessiva
(Che cosa pensava intanto Daniele del suo amico?)
Sequenza riflessiva
(Che cosa pensava, invece, Massimo?)
Sequenza descrittiva
(Com’era la grotta?)
Dopo un po’ ci ritrovammo nei pressi della grotta, vi entrammo
Sequenza narrativa
(Cosa scoprirono nella grotta i due amici? Che cosa fecero? Che cosa accadde all’improvviso? Chi arrivò inaspettatamente? Come si concluse la vicenda? Racconta i fatti evidenziando le emozioni dei due amici.)
Camminavamo a stento appoggiandoci alle pareti umide e scivolose. A un tratto scoprimmo
SCRIVERE UN RACCONTO REALISTICO
- Completa lo schema e tienilo presente per scrivere la storia.
Titolo Argomento (una festa, un guaio, un pic nic piovoso…)
Tempo (Presente, Passato, Futuro)
Luogo ...........................................................................................................................................................................................................
Tipo di sequenza da utilizzare (narrative, descrittive, dialogiche, riflessive)
Narratore (in prima persona o in terza persona)
Ordine dei fatti (fabula, flashback, flashforward)
- Dopo aver scelto l’argomento e l’ordine dei fatti, scrivi il testo aiutandoti con le domande. Poi scrivi il titolo.
TITOLO:
...........................................................................................
Quando è successo?
Dove?
Con chi eri?
Che cosa è accaduto?
Chi è intervenuto?
Che cosa è successo poi?
Cosa hai provato?
Come hai reagito?
Quali sono state le conseguenze?
Come si è conclusa la vicenda?
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IL RACCONTO DI AVVENTURA
Il racconto di avventura narra situazioni piene di pericoli durante le quali si verificano imprevisti e colpi di scena.
- Completa il racconto di avventura immaginando lo sviluppo della storia.
Incontro con l’orso
Griska e la sua compagna Iakù giunsero ansimanti al fiume e si avviarono lungo la riva. Il fiume scorreva in mezzo a una corona di stagni gelati, cosparsi di canneti. Tutt’a un tratto un grido di spavento: – Griska, guarda! Là... là. – disse Iakù con il cuore in gola – Guarda là. Ci ha visti e viene. Ci viene addosso.
La belva non aveva ancora visto i ragazzi, ma li aveva fiutati.
Era un orso enorme, ora tendeva il muso e annusava l’aria.
– Zitta, Iakù – mormorò Griska – e soprattutto non muoverti.
– Ci ucciderà!
– Non muoverti! Vado io a parlargli. Iakù s’era rannicchiata in mezzo ai giunchi con il viso sulla neve.
⻓ da R. Guillot, Griska e l’orso, Giunti Junior
- Scrivi un racconto di avventura, aiutandoti con le domande.
Un’avventura indescrivibile
Quando è successo?
Con chi eri?
Dove?
Perché?
Cosa è successo?
Che cosa hai provato?
Come hai reagito?
Come hai superato le difficoltà?
Cosa è successo poi?
Come si è conclusa la vicenda?
Ricordi con piacere questa avventura oppure vorresti dimenticarla?
IL RACCONTO DI PAURA
Il racconto di paura narra situazioni pericolose con lo scopo di suscitare paura e tensione nel lettore.
Che paura!
Mentre mi avvicinavo alla fattoria, un terrore nuovo, ancora più soffocante, mi cresceva dentro. Sulla nuca avevo i capelli dritti come aghi. Ero quasi arrivato. Ho frenato. Il vento non c’era più, l’aria era ferma e calda… poco distante arrivava il suono dei grilli. Sono sceso dalla bicicletta e l’ho buttata tra i rovi, accanto alla strada.
Non si vedeva niente. Avanzavo veloce, respirando appena, e continuavo a gettarmi occhiate alle spalle.
Temevo che l’artiglio affilato di un mostro mi affondasse nel collo.
(Descrivi brevemente l’aspetto fisico del mostro)
Immaginai la sua faccia
Ora che ero a piedi c’erano un sacco di rumori, fruscii, tonfi, suoni strani… Intorno avevo una massa nera e compatta che premeva contro la strada.
Vedevo sagome di alberi animarsi (Descrivi la paura provata dal protagonista)
Mi sono bagnato le labbra secche, avevo un sapore amaro in bocca.
Il cuore mi martellava in gola. Ho appoggiato la suola del sandalo su una roba viscida, ho sobbalzato, ho lanciato un gridolino strozzato e sono finito a terra grattugiandomi un ginocchio.
Ad un tratto ho sentito un lieve fruscio e una voce flebile che mi chiamava (Inserisci i pensieri del protagonista )
– Chi è? Chi è? – ho balbettato, e mi sono appallottolato aspettandomi di essere avviluppato dai tentacoli gelatinosi e urticanti di una medusa.
Due tonfi sordi e un buà buà.
– Un rospo! Avevo pestato un rospo del grano… si era messo in mezzo alla strada!
⻓ Nicolò Ammanniti
- Leggi l’inizio e continua tu il racconto di paura aiutandoti con le domande.
Casa con fantasma
La vecchia casa dei nonni di Jimmy era abitata dai fantasmi... o almeno così dicevano tutti, nel villaggio. Se solo Jimmy avesse potuto dimostrare che non era vero, zia Mary avrebbe potuto dare la casa in affitto.
Un sabato, quando la zia era al villaggio, Jimmy prese dal gancio della cucina la chiave della casa stregata e si avviò. L’idea di scoprire da sé se la casa era stregata gli era sembrata subito buona.
⻓ A. Hitchcock, Otto racconti contro la paura, Vallecchi Editore
Com’era la casa?
Che impressione ebbe Jimmy?
Quali rumori sentì?
Cosa provò in quel momento?
Chi apparve all’improvviso?
Com’era il fantasma? Cosa fece?
Cosa disse a Jimmy?
Come reagì il ragazzo?
Cosa successe?
Come si concluse la spaventosa vicenda?
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IL RACCONTO UMORISTICO
Il racconto umoristico presenta situazioni divertenti ed esagerate che hanno lo scopo di divertire il lettore.
- Completa la storia con un finale divertente.
Storia gialla
Una donna amava tanto il colore giallo che a casa sua tutti i mobili erano gialli. Suo marito e i suoi figli dovevano vestirsi solo di giallo e le cose da mangiare erano tutte gialle: uova strapazzate, carote, riso con lo zafferano, pesce con la maionese e così via.
La donna aveva un gran sogno: poter andare un giorno nel deserto.
Risparmiò e alla fine la famiglia si mise in viaggio con abiti, bagagli e cappelli gialli che più gialli non si poteva.
Giunti a destinazione cominciarono tutti a esclamare: – Che bel giallo! Qui è più giallo che a casa nostra! Mamma mia quanto giallo!
Tra un’esclamazione e l’altra non si accorsero però che con tutto quel giallo era difficile vedersi l’un l’altro e così i grandi si affannavano a cercare i piccoli e i piccoli erano felici di poter giocare a nascondino.
A un certo punto uno dei fratelli si perse e lo si ritrovò solo dopo mezz’ora, mentre la sorella inciampò in un dromedario e si mise una bella paura.
Allora la spedizione decise di camminare in fila indiana e tutti tirarono un sospiro di sollievo quando intravidero le palme verdi di un’oasi.
⻓ U. Wölfel, Storie un po’ matte, Nuove Edizioni Romane
Dopo un po’ i figli scoprirono un enorme cactus con spine lunghe come lame affilate e con tanti fiori gialli
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Un’anziana signora coraggiosa
- Leggi e completa il racconto.
C’era una volta, una vecchia signora che tutte le sere si faceva un bel pezzo di strada a piedi per andare a giocare a carte da certi suoi amici, e tornava indietro a notte fonda.
Sua figlia si preoccupava per lei e continuava a dire: – Una volta o l’altra si prenderà la polmonite! Una volta o l’altra qualche bandito l’assalirà! Una volta o l’altra… Poi le venne un’idea. Chiamò uno dei collaboratori di casa e gli chiese di travestirsi da fantasma e di aspettare la vecchia signora a metà strada, per spaventarla come si deve.
Il collaboratore prese un lenzuolo rattoppato, ci fece due buchi per gli occhi, se lo mise addosso e andò a sedersi su un muretto, aspettando con pazienza.
Era quasi mezzanotte quando la vecchia signora spuntò dietro la curva. Lui si preparò a fare un bell’ululato…
⻓ F. Lazzarato, Al buio, Mondadori
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IL RACCONTO GIALLO
Il racconto giallo narra furti, rapimenti che si risolvono attraverso le indagini.
Il furto del diamante
Il museo di Borgo Fiorito ospita un evento eccezionale: il professore Rubino è riuscito a organizzare una grandiosa esposizione di pietre preziose e tra le gemme si trova il diamante più prezioso del mondo!
Il giorno seguente, però, il direttore del museo fa una terribile scoperta: il diamante è scomparso! L’ispettore Fiuto viene chiamato e dice:
– Vediamo un po’ chi c’era alla festa. Sono tutte persone famose! C’è persino Carlo Ratto, il noto uomo d’affari. Ma dov’è la sua socia Irma Gossip? – si domanda stupito. – Non la vedo...
Carlo e Irma sono proprietari di una fabbrica. Si mormora che siano coinvolti in un giro di loschi affari. Finora però non sono mai stati presi con le mani nel sacco.
– E se avessero a che fare con la scomparsa del diamante? –si chiede l’ispettore.
– Hai ragione! Qui sotto c’è qualcosa. Ecco la prova! – esclama Meg Cetriolo, la sua collaboratrice, guardando la fotografia scattata alla festa. – Qui, a destra, si vede la gamba di una donna che sporge da dietro la tenda. Sono sicura che si tratta di Irma! Dev’essere rimasta nascosta lì dietro fino al termine della festa per rubare indisturbata il diamante durante la notte. I due investigatori si precipitano al museo per mettere al corrente il direttore dei loro sospetti.
⻓ J. Obrist, L’ispettore Fiuto e il diamante rubato, Piemme Junior
- Sottolinea nel testo con colori diversi:
l’antefatto: un’esposizione di pietre preziose
l’evento: la scomparsa del diamante
le indagini: l’ispettore analizza la situazione e trova un indizio
la soluzione del caso: l’ispettore pensa di aver individuato il colpevole
- Scegli un mistero da risolvere fra quelli proposti, poi scrivi un racconto giallo.
Il furto dei computer
La scomparsa di Cocò, il pappagallo parlante
La sparizione del diamante rosa
Situazione di partenza
Mistero da risolvere
Indagini effettuate da un investigatore o un’investigatrice
Soluzione del caso
IL RACCONTO STORICO
Il racconto storico può presentare fatti storici realmente accaduti ma ricreati con l’immaginazione, vicende ambientate in una precisa epoca passata.
- Continua tu il racconto: che cosa succederà? Come si concluderà la vicenda?
Allo spettacolo dei gladiatori
Era un giorno di festa e i cittadini, decisi a divertirsi, aspettavano ansiosi l’arrivo del gladiatore. Ci fu un attimo di silenzio quando entrò.
Aveva il corpo nudo fino alla cintola, le braccia e le gambe protette da lamiere di bronzo. Indossava un elmetto con una sottile visiera e impugnava una spada corta e piatta (il gladio) e uno scudo.
Il suo avversario, il reziario, era armato di pugnale, rete e tridente.
Quando i contendenti furono faccia a faccia, gli spettatori si alzarono in piedi e applaudirono. Finalmente la lotta ebbe inizio. Entrambi erano abili nell’evitare i colpi.
Gli spettatori osservavano trattenendo il respiro.
⻓ E. e R. Power, C'eravamo anche noi, Bovolenta Editore
- Scrivi un racconto storico seguendo i suggerimenti.
In quale periodo storico ti piacerebbe ambientare il tuo racconto?
Ricorda che le descrizioni di paesaggi, oggetti, arredi e abiti devono essere fedeli all’epoca in cui la storia è ambientata per rendere credibili le situazioni.
Prima di scrivere il racconto ricerca le informazioni e rispondi alle domande.
Come si vestivano le persone?
Com’erano le case?
Quali attività svolgevano gli uomini? E le donne?
Come veniva amministrata la vita della città?
Come venivano istruiti i bambini?
Quali erano i mezzi di trasporto?
- Scegli il protagonista, gli altri personaggi precisandone il nome e il ruolo e inventa una storia.
TITOLO:
...........................................................................................
IL RACCONTO DI FANTASCIENZA
Nel racconto di fantascienza le informazioni scientifiche e tecnologiche si mescolano alla fantasia. Narra storie inverosimili ambientate nel futuro: viaggi nel tempo o nello spazio, esplorazioni di nuovi pianeti…
- Continua il racconto descrivendo le strane abitudini dell’extraterrestre Amilcare e dei suoi amici.
Amilcare e i bambini
Amilcare era un extraterrestre che spesso scendeva sulla Terra. I bambini, che ormai lo conoscevano, lo pregavano di raccontare qualcosa del suo pianeta. Amilcare li accontentava sempre – Da noi l’amicizia ha un colore bellissimo. È il mio: fa diventare tutti verdolini come me. Quando degli amici stanno insieme, per la gioia, splendono talmente tanto che persino le pareti della stanza si colorano come un giardino a primavera. Quando ci capita di annoiarci sapete cosa facciamo? Siccome la noia è una specie di colore scuro, che ci si appiccica addosso, ce lo raschiamo dalla pelle, ne facciamo una pallina e ci divertiamo a prenderla a calci.
⻓ M. Argilli, Fiabe di tanti colori, Editori Riuniti
- Scrivi un racconto di fantascienza, segna con una X gli elementi che ti piacciono di più e che possono stare bene insieme. Poi scrivi il titolo e il testo.
PERSONAGGI
mostro spaziale
extraterrestre macchina-robot
AMBIENTE
Terra uno strano pianeta astronave SITUAZIONE
invasione di mostri spaziali
invasione di extraterrestri
viaggio nello spazio
TITOLO:
NARRATORE
Chi racconta è: un umano un extraterrestre
IL RACCONTO FANTASY
Il racconto fantasy è un testo narrativo che racconta eventi soprannaturali; presenta creature della mitologia o delle fiabe e mondi fantastici.
- Continua tu il racconto: che cosa succederà? Come si concluderà la vicenda?
Il bosco della nebbia
In poco tempo Cale e i ragazzi raggiunsero il Bosco della Nebbia. Era un luogo sinistro, circondato da una nebbiolina spessa che non lasciava vedere quasi nulla.
Cale tirò fuori il libro dalla borsa e lo aprì.
– Rìdel, che cosa facciamo adesso? – domandò.
Il libro iniziò a parlare.
QUERCIATO È MOLTO BUONO. NON
TEMETE. NON FA DEL MALE ALL’UOMO.
Non appena ebbe terminato la frase, tra le sue vecchie pagine apparve l’immagine di un albero di quercia molto antico.
I quattro amici rimasero a bocca aperta.
– Andiamo a cercare quest’albero – li incitò Cale, e ripose il libro nella borsa.
I quattro amici e i loro draghi percorsero un sentiero guardandosi attorno.
Il silenzio era così assoluto che metteva paura.
Passarono per una zona del bosco quasi del tutto priva di vegetazione.
⻓ Ana Galán, La prima missione, Mondragó, Einaudi Ragazzi
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SCRIVO UN RACCONTO FANTASY
Gli elementi fondamentali del racconto fantasy sono il protagonista e l’antagonista. Il protagonista rappresenta il Bene e combatte contro l’antagonista che rappresenta il Male.
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- Con l’aiuto dell’immagine e delle domande scrivi un racconto fantasy sul quaderno.
Chi è il protagonista?
Perché si trova coinvolto nella storia?
In quale strano ambiente si trova?
Chi incontra?
Quali poteri speciali ha l’antagonista?
Qual è il suo scopo malvagio?
Che cosa succede di spaventoso?
Qual è lo stato d’animo del protagonista?
Che cosa succede d’imprevisto?
Quale colpo di scena interrompe la situazione di paura?
Lo scontro finale in cui il Bene trionfa sul Male dove avviene?
Che fine fa l’antagonista?
Che cosa fa alla fine il protagonista?
I DATI SENSORIALI
Si chiamano dati sensoriali le informazioni presenti in una descrizione e percepite attraverso i cinque sensi (vista, udito, olfatto, tatto, gusto).
Gli odori di casa
Non c’è in casa un odore che io non conosca. Quando mi lasciano solo sulla veranda, chiudo gli occhi. Allungo le braccia e cammino. Penso: “Quando sentirò un odore di rum canforato, sarò nella stanza del nonno”. Continuo a camminare con gli occhi chiusi e le braccia tese. Penso: “Adesso sono passato per la stanza di mia madre perché odora di carte da gioco nuove. Poi odorerà di palline di naftalina, girerò a sinistra e sentirò l’altro odore di biancheria e finestre chiuse. Lì mi fermerò”. Resto con gli occhi chiusi e le braccia tese e sento la voce di Anna che grida: – Bimbo, stai di nuovo camminando a occhi chiusi!
⻓ G. García Márquez
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Colori d’autunno
Una settimana prima gli alberi erano verdi come il prato falciato di fresco e poi tutti quanti, improvvisamente, avevano cominciato a cambiar colore. Il boschetto di aceri sulla collina era arancione e oro, gli alberi più giovani di un colore più scuro e, nel cortile, i vecchi aceri stavano diventando gialli e porpora.
⻓ E. Caldwell
Risveglio
Si levò dal letto e cominciò a vestirsi. Il vento faceva schioccare la biancheria stesa nelle terrazze e sbattere qualche persiana. Gli parve che non ci fossero altri rumori. Guardò l’orologio: erano soltanto le nove. Continuò a vestirsi con più calma, e si accorse che altri rumori erano nell’aria. Ne scopriva sempre di nuovi: un brusìo di folla come di alveare, trombe, sirene, campane. Ma nella casa c’era silenzio e pareva che la casa si opponesse ai rumori della città che arrivavano attutiti, confusi.
⻓ Giuseppe Dessì
Il letto di Willy
Il letto di Willy era tutto di ferro, poggiava su piedi così alti che per salire bisognava praticamente arrampicarcisi sopra.
Cigolava e scricchiolava che era un piacere!
Il duro e rigido materasso che odorava di polvere era così sfasciato che, una volta raggiunta la vetta, si sprofondava in una specie di avvallamento.
Il tutto era ricoperto da un’enorme trapunta che scendeva fino a toccare terra.
⻓ Roger Collinson, Willy acchiappafantasmi e gli extraterrestri, Piemme Junior
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- Segna con una X i dati sensoriali presenti in ciascun testo.
● Gli odori di casa
● Colori di autunno
● Risveglio
● Il letto di Willy
Visivi Uditivi Tattili Olfattivi Gustativi
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Zia Julia
Zia Julia e zia Kate
- Leggi con attenzione e completa lo schema. Le zie erano due vecchiette piccoline vestite modestamente.
Zia Julia, più alta dell’altra di qualche centimetro, aveva i capelli grigi, pettinati bassi sulle orecchie, e grigia, con ombre più scure, era la faccia, flaccida e larga.
Zia Kate era più vivace. Il viso, più sano di quello della sorella, era tutto grinze e fossette come una rossa mela vizza e i capelli pettinati anch’essi all’antica, non avevano perduto il loro colore di nocciola matura.
⻓ J. Joyce, da Gente di Dublino, Einaudi
Caratteristiche dei capelli
Caratteristiche del viso
Zia Kate
- Prendendo spunto dal testo, prova a descrivere una persona anziana evidenziando alcune caratteristiche del viso e dei capelli.
I ciclisti del circo
Un ometto con un cappellino giallo e il naso a pera, coi pantaloni a quadretti e le scarpe lucide, uscì su una normale bicicletta a due ruote.
Accompagnato da una musica, fece un giro, poi lanciò un urlo e fece impennare la bicicletta. Fece un altro giro sulla sola ruota posteriore; poi si mise a gambe in su. Senza fermarsi riuscì a svitare la ruota anteriore e lanciarla lontano e continuò a girare con una sola ruota, pedalando con le mani.
Arrivò una donna bionda con una gonna cosparsa di stelle d’argento su un palo metallico, con un sellino in alto e una sola ruota.
Cominciò a girare in tondo. Incontrandola, l’ometto lanciava grida di saluto e con un piede sollevava il cappellino dalla testa.
Giunse un bimbetto di circa otto anni su una minuscola bicicletta con un grosso clacson.
Dopo aver compiuto alcuni giri gli acrobati arrivarono fino all’orlo del palcoscenico e gli spettatori delle prime file si buttarono indietro gridando. Ma le biciclette si fermarono al momento preciso in cui le ruote anteriori minacciavano di piombare sulle teste dei musicisti.
- Sottolinea nel testo con colori diversi le descrizioni relative ai tre personaggi. Arricchisci il testo, descrivendo sul quaderno un nuovo personaggio.
- Segna con una X il completamento corretto.
La descrizione è: statica dinamica
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Il capriolo
Il capriolo alzò la testa per guardarlo. La mossa fu lenta, come di chi è rassegnato, ma il fermo sguardo liquido degli occhioni pareva trafiggere Jody da parte a parte. Il poverino tremava. Non accennò a fuggire. Jody non osava muoversi.
Bisbigliò: “Sono io”.
Il capriolo alzò il muso e lo fiutò. Adagio adagio Jody allungò una mano e gliela posò sul collo.
Il contatto gli fece piacere. Si spostò avanti pian piano finché gli fu vicino. Gli circondò il corpo con le braccia. Il piccolo ebbe un leggerissimo sobbalzo ma non si mosse.
Jody lo accarezzò sui fianchi con una delicatezza di mosse che avrebbe usato se la bestiola fosse stata di vetro e avesse temuto di romperla. La pelle era più morbida e aveva un buon odore di erba.
Jody si alzò pian piano e sollevò il capriolo da terra.
⻓ Marjorie K. Rawlings, Il cucciolo, Fabbri
- Segna con una X i dati sensoriali presenti nel testo.
Olfattivi
Visivi
Gustativi Tattili
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Uditivi
- Sottolinea le frasi che esprimono i sentimenti di Jody nei confronti del grazioso capriolo.
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La lucertola
Era appiattita sulla pietra calda, a un palmo dal mio viso. Il suo corpo immobile pareva bronzo verde, non fosse stato per il pulsare della gola. Aveva occhietti scuri come l’ardesia e l’interno della bocca aveva il colore dei meloni. Aveva una lunga lingua sottile che usciva guizzando, rapida come una frusta. Le zampette produssero un lieve fruscio quando velocemente mi passò sul dito e scomparve in una fessura fra due pietre.
⻓ M. Stewart
- Nel testo sono presenti diverse similitudini. Sottolineale.
L’autore ha descritto della lucertola:
l’aspetto fisico
l’aspetto fisico e le abitudini
La farfalla e il cane
- Sottolinea nel testo i dati di movimento: quelli del cane e quelli della farfalla.
La sua attenzione fu attirata da una farfalla arancione che svolazzava leggera intorno alle pianticelle che crescevano al margine del campo.
Il cane si slanciò, diede una zampata; la farfalla leggera e disinvolta gli sfiorò il muso e passò oltre.
Pronto il cane si girò su se stesso: la farfalla era lì a un metro da lui, fluttuava indecisa intorno a dei minuscoli fiori azzurri.
Il cane fece un passo e si fermò: incurante di lui, la farfalla insisteva in quel suo volo leggero, indeciso. Quasi era ferma ora, pur senza essersi posata: il cane si buttò in avanti con tutte e due le zampe: credeva di averla presa, ma un momento dopo la vide che filava placida, rasente, due metri più in là.
Abbaiò, e con un balzo le fu nuovamente sopra; di nuovo la farfalla gli sfuggì da sotto le zampe e continuò il suo volo leggero, tranquillo, un palmo sopra la terra. Esasperato il cane abbaiò e si lanciò di nuovo; e di nuovo l’inafferrabile farfalla sfuggì alla presa.
⻓ C. Cassola, L’uomo e il cane, Sansoni
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La descrizione è: soggettiva oggettiva statica dinamica
- Descrivi le caratteristiche di un cane che conosci molto bene (aspetto fisico, carattere e abitudini).
- Utilizza i dati di movimento per descrivere sul quaderno i pesciolini che nuotano in un acquario.
La casa sotto il monte
La casa sorgeva in fondo al cortile, subito dominata dal monte che pareva incomberle sopra come un enorme cappuccio bianco e verde.
Tre porticine si aprivano sotto un balcone di legno a veranda che fasciava tutto il piano superiore della casa, al quale si saliva per una scala esterna in cattivo stato.
Una corda nerastra, annodata e fermata a dei pioli piantati agli angoli degli scalini, sostituiva la ringhiera scomparsa.
Le porte, i sostegni e la balaustra del balcone erano in legno finemente scolpito: tutto però cadeva e il legno corroso, diventato nero, pareva al minimo urto sciogliersi in polvere come sgretolato da un invisibile trivello.
In un angolo del cortile, scavato come un nuraghe, c’era il pozzo protetto da un recinto di macigni sui quali, dentro vecchie brocche rotte, finivano piante di violacciocche e cespugli di gelsomini: uno di questi si arrampicava sul muro e vi si affacciava come per guardare che cosa c’era di là, nel mondo.
⻓ G. Deledda, Canne al vento, Gulliver
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Quale percorso descrittivo ha utilizzato l’autrice?
Dal particolare al generale
Dal generale al particolare
La descrizione è: statica dinamica
Come ti sembra la casa?
Graziosa
Abbandonata Elegante
Quali dati sensoriali sono presenti nel testo?
- Sottolinea le similitudini e gli aggettivi.
Il castello di Canterville
Il castello di Canterville si trovava a sette miglia da Ascot, la più vicina stazione ferroviaria, perciò il signor Otis aveva telefonato affinché un calesse li venisse a prendere.
Iniziarono il viaggio di ottimo umore. Era una bella serata di luglio, nell’aria il profumo delle pinete.
Di tanto in tanto si sentiva un colombo riempire il bosco della sua dolce voce o si intravedeva tra l’alta erba il petto scintillante di colori di un fagiano. Piccoli scoiattoli sbirciavano curiosi al loro passaggio e i conigli guizzavano in mezzo al sottobosco con le code bianche ritte nell’aria.
Quando entrarono nel viale che portava al castello, il cielo improvvisamente si caricò di nuvole.
Uno strano silenzio sembrò invadere l’aria, un improvviso volo di corvi passò sulle loro teste e, prima ancora di raggiungere la casa, era già caduta qualche grossa goccia di pioggia.
⻓ O. Wilde, Il fantasma di Canterville, Mondadori
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- Segna con una X i dati sensoriali utilizzati dall’autore.
DATI SENSORIALI
VISIVI OLFATTIVI UDITIVI
Nell’aria il profumo delle pinete.
La dolce voce del colombo.
L’erba alta.
Petto scintillante di colori del fagiano.
Uno strano silenzio.
Erbe profumate
In un angolo del giardinetto c’erano piantine e fiori che mandavano profumi forti. A me piaceva una piantina alta come me che aveva le foglie gialle-verdine quasi trasparenti, un po’ più ruvide. Mi divertivo a staccare qualche foglia e ad annusarla: aveva un intenso profumo di limone che restava sulle dita quando la stropicciavo.
Una volta che stavo appunto annusandone una, la mamma si avvicinò e mi disse:
– Non buttarla, mettila fra la camiciola e la maglietta.
– Perché?
– Ha un buon profumo di pulito – disse.
La foglia di limoncino era il mio profumo personale: dopo il bagno, la mamma mi diceva: – Vai a metterti il limoncino!
Io andavo nel giardino, coglievo una foglia e la annusavo a lungo a pieni polmoni : sembrava che mi entrasse dentro un’aria fresca e profumata.
Poi la infilavo sotto la camicia, a volte proprio sulla pelle.
E spesso trovavo nel letto le foglie ormai secche ma ancora delicatamente profumate. Allora pensavo al mistero dei profumi che escono dalle foglie e dai fiori e si spandono nell’aria, ma la foglia non si consuma.
E mi chiedevo: “Cos’è il profumo? E come fa a volare via dalla pianta e arrivare fino al mio naso senza farsi vedere?”.
– Mamma, il profumo tu lo vedi? – le chiedevo.
– Il profumo si sente – spiegava lei.
– E chi lo porta in giro?
– L’aria, il vento.
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- Come ti sembra il giardinetto descritto dalla protagonista?
- Sottolinea di rosso gli aggettivi qualificativi e di blu il nome a cui si riferiscono.
Nell’angolo, sotto la finestra, c’era il basilico, dal profumo inconfondibile, intenso. La mamma lo coglieva per preparare salse e intingoli . Le foglie grigioverdi della salvia avevano la superficie ruvida e uno strano aroma.
L’addetta alla raccolta del rosmarino ero io, quando la mamma preparava l’arrosto: ne coglievo due o tre rametti e li spezzavo per sentire il forte profumo verde, che mi restava sulla punta delle dita. Più delicato era il profumo della lavanda, dai fiorellini azzurro-violacei, che la mamma coglieva e faceva seccare per metterli nei cassetti e negli armadi, dentro sacchetti che infilava tra le lenzuola pulite e gli indumenti.
⻓ Mario Lodi, Il cielo che si muove, Editoriale Scienza
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Segna con una X il significato dell’espressione “a pieni polmoni”: inspirare più aria possibile inspirare pochissima aria
Gli intingoli sono: panini
sughi
La descrizione segue un ordine: spaziale logico temporale
- Quali dati sensoriali ha utilizzato lo scrittore?
Segna con una X.
Visivi
Gustativi
Uditivi
Olfattivi
Tattili
Un bosco, un luogo quasi magico
- Immagina di trovarti in un bosco e descrivilo utilizzando gli indicatori spaziali, temporali e i dati sensoriali, tenendo conto dei suggerimenti.
Scoiattoli che saltano da un ramo all’altro.
Cinguettii di uccellini.
Il becchettare insistente di un picchio.
L’odore dei fiori e dell’aria.
Leggero fruscio delle foglie.
Cespugli di fragole.
Il gorgoglio di un torrente. Piccole radure.
IN CITTÀ...
Sotto la neve
Davanti alle case c’erano alti muri di neve; l’aria era asciutta e chiara; nevicava ancora, ma a fiocchi radi, piatti, quasi raggrinziti, come prossimi a finire. Al di sopra delle porte le finestre sembravano occhi azzurri e trasparenti come vetro, e anche sotto i piedi il suolo scricchiolava come vetro. Ogni tanto un pezzo di neve ghiacciata precipitava da una grondaia; poi, per alcuni minuti, restava quel suono nell’aria quieta.
⻓ R. Musil, Racconti e teatro, Einaudi
- Sottolinea nel testo le parole dello spazio.
Quali dati sensoriali sono presenti nel testo?
Sotto la pioggia
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Mi fermai davanti alla finestra. Pioveva, la strada era bagnata, i marciapiedi scuri. Alcune macchine stavano parcheggiando; altre, ferme, erano coperte di pioggia. La gente attraversava la strada rapidamente, entrava e usciva dall’ufficio postale. Il vetro della mia finestra cominciava ad appannarsi. Dietro la sottile pellicola di vapore osservavo i passanti che andavano a impostare. Si fermavano davanti alla cassetta delle lettere, estraevano una busta dalla tasca e, svelti svelti, per non bagnarla, la infilavano nella fessura.
⻓ J. P. Toussaint, La stanza da bagno, Guanda
In questa descrizione qual è il punto di osservazione?
La strada
La finestra
Quali dati sensoriali sono presenti nel testo?
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LA DESCRIZIONE NEL RACCONTO
Se vuoi rendere il racconto più interessante devi inserire le descrizioni
TITOLO:
...........................................................................................
- Completa il testo arricchendolo con le descrizioni. Poi scrivi il titolo.
La mamma prese al volo la proposta che aveva fatto il babbo fischiettando allegramente sotto la doccia, quella cioè di trascorrere il fine settimana nella casetta in montagna. La vidi sfrecciare come un razzo sotto i miei occhi, entrare nel ripostiglio e dopo un po’ uscire con due valige. – Paolino, sistema i tuoi vestiti nella valigia più piccola, perché partiamo subito. (Descrivi lo stato d’animo di Paolino)

Anche Zeppola cominciò a scodinzolare alla grande, i suoi occhi si illuminarono di gioia.
– Esploreremo col babbo il bosco di querce – dissi e la cagnolina iniziò a girare su se stessa. (Descrivi, con i dati di movimento, il comportamento gioioso della cagnolina) ...........................................................................................................................................................................................................
Salutai Cleopatra e Celestina, le mie tartarughine, e raggiunsi il papà in auto. Dopo un po’ arrivò anche la mamma; il babbo la guardò, era proprio elegante: indossava (Descrivi l’abbigliamento della mamma)
– Ti ricordo che dobbiamo andare in montagna – esclamò il babbo. La mamma guardò le scarpe col tacco a spillo e la borsetta di vernice e scoppiò a ridere. Ci allontanammo dalla città a tutto gas: – Ancora poche ore e staremo nella nostra graziosa casetta, accenderò il camino e… – esclamò il babbo.
Non aveva fatto in tempo a completare la frase che il cielo diventò improvvisamente scuro e incominciò a piovere sempre più forte.
(Descrivi il temporale)
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– Ci conviene fermarci in quell’albergo e se necessario trascorrervi anche la notte, sai che ho paura dei tuoni – disse la mamma balbettando.
Un signore molto gentile ci diede la chiave della stanza. Con Zeppola nascosta nello zainetto vi entrai.
La stanza era spaziosa con una grande finestra che si affacciava sulla spiaggia.
Il mare era agitato: onde alte si infrangevano sulla riva fragorosamente.
(Descrivi il mare in tempesta) .......................................................................................................................
Ad un tratto sentii la voce della mamma e del babbo: – Vieni, andiamo a cenare.
Li raggiunsi nella sala con Zeppola nascosta nello zainetto: – Domani sarà bel tempo – esclamò il babbo con l’espressione di chi si è appena cavato di bocca due molari.
LA FILASTROCCA
La filastrocca è un particolare tipo di testo poetico costituito da versi. Possiede una musicalità data dalle rime e può articolarsi in una o più strofe.
Un fungo
- Sottolinea le rime presenti nel testo e completa lo schema. Il cielo ride il suo riso turchino benché senta l’inverno ormai vicino. Il bosco scherza con le foglie gialle benché l’inverno già senta alle spalle.
Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo benché senta nell’onda il primo gelo. E sorto è a piè di un pioppo ossuto e lungo un fiore strano, un fiore a ombrello: un fungo.
⻓ M. Moretti
- Segna con una X.
Le rime sono: baciate (AABB) alternate (ABAB) incrociate (ABBA)
Da quante strofe è costituita la poesia? ................................................
Quanti versi contiene ciascuna strofa?
Quali sensazioni comunica la poesia? ................................................

- Costruisci un rimario scrivendo quante più rime possibili. ino B cappellino, bagnino, panino, ore B pittore, dottore, bagliore, ello B campanello, ombrello, secchiello, one B pallone, maglione, leone, etto B fischietto, berretto, letto,
LA SIMILITUDINE
La similitudine è un paragone che mette in risalto le caratteristiche in comune tra due elementi. È introdotta dalle parole come, sembra, somiglia, pare.
- Sottolinea nelle poesie le similitudini.
Tempesta
Una terribile tempesta sconvolse l’aria. Le nubi erano poche, quasi trasparenti.
L’oscurità, come il mantello di uno spettro, nascose il cielo e la terra alla vista.
⻓ Emily Dickinson, Poesie, Giunti Demetra
Si leva nel cielo
La luna si leva nel cielo avvolta
in una nuvola lieve come un velo.
⻓ Donatella Bisutti, Le parole magiche, Feltrinelli Kids
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- Inventa delle similitudini con gli elementi dati.
Il prato
La pioggia
L’ombrello
Gli occhi
- Completa inventando similitudini appropriate.
è forte come
è verde come
è veloce come
è bianca come
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LA METAFORA
La metafora è un paragone (come la similitudine) ma senza il come.
- Sottolinea le due metafore presenti nelle poesie.
Sogni
Tenetevi stretti ai sogni perché se i sogni muoiono la vita è un uccello con le ali spezzate che non può volare. Tenetevi stretti ai sogni perché quando i sogni se ne vanno la vita è un campo arido gelato dalla neve.
⻓ L. Hughes
L’aeroplano
L’aeroplano, il più bello degli uccelli bianchi, vola nella distanza sopra un grigiore di nubi. Ha l’ala di cavalletta. È audace come l’aquila. E ha gli occhi e il cuore dell’uomo.
⻓ P. Jasnorzewska, Poetipolacchicontemporanei, Silva Editore
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- Scrivi una metafora per ciascun elemento dato.
L’arcobaleno
La farfalla
Il girasole ........................................................................................................................................
Il mare
LA PERSONIFICAZIONE
Attraverso la personificazione il poeta attribuisce pensieri e azioni umane a oggetti, animali e ad elementi della natura.
Tamburo d’argento
Nel giardino l’acqua suona il suo tamburo d’argento.
Gli alberi chiamano il vento e le rose lo tingono di profumo.
Una ragnatela immensa fa della luna una stella.
⻓ F. García Lorca
- Quali azioni caratteristiche dell’uomo compiono gli elementi della poesia?

- Completa scrivendo quali azioni proprie di una persona svolgono gli elementi della natura.
L’acqua
Gli alberi
Le rose
Il vento
Il sole
La nuvola
L’ALLITTERAZIONE
In una poesia la ripetizione di suoni si chiama allitterazione.
Filastrocca lupa
Ululava l’ululupo
Sulla punta d’un dirupo
Sulla punta di una duna
Ululava all’ululuna.
⻓ Bruno Tognolini, Rima Rimani, Nord Sud
Quale suono si ripete nella poesia?
- Prova a inventare una breve poesia ripetendo il suono S. Puoi utilizzare queste parole: suono, sabbia, sale, sasso, sotto, sirena, sacco, sette, storie. Poi dai un titolo alla tua poesia.
TITOLO: ...................................................................................................................................

La zanzara
Senza violenza o impazienza
lei ronza
nella stanza, svolazza a zonzo: imprudenza, anzi incoscienza, nell’azzurra sera, essere senza
la zanzariera
⻓ Roberto Piumini
- Sottolinea l’allitterazione, cioè la lettera ripetuta nella poesia.
Perché il poeta ha scelto questa lettera?
L’ONOMATOPEA
Le onomatopee sono suoni che imitano o riproducono suoni e rumori della realtà.
Notte fumetto
Tic, tic, tic, cade una goccia d’acqua e bagna il pavimento.
Bll, bll, bll, questo invece è il cielo che bolle da far spavento.
Schh, schh, schh: scivola cera calda lungo la candela.
Tac, tac, tac: gocce di temporale, brividi lungo la schiena.
Frr, frr, frr: il vento sbatte un ramo contro la mia finestra.
Uhh, uhh: ulula come un lupo questa notte di tempesta.
È una notte fumetto, piena di rumori.
Son sveglio e mi giro nel letto, ma è meglio che essere fuori.
⻓ Stefano Bordiglioni, Quante zampe ha il Coccofante?, Emme Edizioni
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- Completa scrivendo per ogni elemento presente nel testo la rispettiva onomatopea.
Goccia d’acqua che cade
Cielo che bolle da far spavento
Gocce di temporale
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- Rispondi.
Che cos’è l’Etna?
Come sono le sue eruzioni?
Come ci si difende dalle colate?
L’Etna
L’Etna è il più alto vulcano attivo d’Europa e uno dei più grandi del mondo. Molte eruzioni si verificano nei crateri sulla sommità del vulcano, altre hanno origine da fratture lungo i fianchi. Ci sono eruzioni di una certa violenza, con spettacolari getti di lava incandescente che, ricadendo, costruiscono un cono intorno alla bocca eruttiva.
L’attività eruttiva dell’Etna è poco pericolosa per le persone.
Le colate laviche raggiungono raramente velocità elevate e seguono percorsi prevedibili. La massima velocità si registra alla bocca ma, a mano a mano che scende verso valle, la colata rallenta, si allarga, si suddivide in vari rami e forma uno o più fronti che avanzano lentamente.
Ci si può difendere dal pericolo di un’invasione lavica attraverso un’accurata sorveglianza permanente.
Nel caso dell’Etna, i vulcanologi hanno pensato di deviare il corso di una colata di lava dirigendola verso zone dove risultasse minore il danno economico.
Durante l’eruzione del 1983 l’uomo ha dimostrato che è in grado di controllare e dirigere la lava, facendola deviare in un canale artificiale e sbarrandola con argini costruiti appositamente.
Da quando la colata dell’Etna è stata deviata, gli abitanti della zona possono guardare più sereni verso il loro stupendo vulcano.
⻓ da Airone
Perché oggi gli abitanti della zona sono più tranquilli?
Animali che vincono
il freddo
La lontra di mare , che passa tutta la vita in un’acqua terribilmente fredda, ha una pelliccia che detiene il primato di pelliccia più fitta del mondo. La sua bellissima pelliccia riesce a incamerare e a trattenere proprio vicino alla pelle uno strato di aria perennemente calda.
Il pinguino imperatore vive all’altra estremità del pianeta, al Polo Sud: l’Antartide, è il luogo più freddo della Terra. D’inverno la temperatura arriva fino a -45°. Il pinguino imperatore ha uno strabiliante mantello di piume. È spesso 3 cm, con piume rigide per tenere il gelido vento fuori e piume morbide per tenere il caldo dentro.
La balena della Groenlandia vive nell’Oceano Artico, che rimane quasi completamente ghiacciato per la maggior parte dell’anno. Naturalmente non “indossa” alcuna pelliccia, ha uno strato di grasso spesso più di un metro che la protegge dal freddo.
⻓ N. Davies, Animali estremi, Editoriale Scienza
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- Completa inserendo le informazioni mancanti.
La lontra di mare , che passa tutta la vita in un’acqua terribilmente fredda, possiede
Il pinguino imperatore vive
Ha un mantello di piume
La balena della Groenlandia vive nell’Oceano Artico
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Un clima impazzito
Perché si parla tanto di global warming?
Da alcuni anni il termine global warming (riscaldamento globale), è diventato di dominio pubblico. Scienziati e divulgatori, giornali e televisioni richiamano la nostra attenzione verso questo fenomeno preoccupante per il pianeta.
L’uomo non è certamente l’unico responsabile dei cambiamenti climatici. Tuttavia, negli ultimi cento anni ci sono stati alcuni grandi cambiamenti dovuti all’emissione di gas a effetto serra, all’inquinamento e alla deforestazione.
Le piante e gli animali risentono dei cambiamenti climatici?
Immaginate di vedere un anfibio trasferirsi da una zona umida a una secca e arida. Oppure, viceversa, provate a pensare a un cactus che viene sradicato dal deserto e piantato in una foresta pluviale. È come se qualcuno venisse a casa vostra e vi “sfrattasse” fuori al freddo! È facile capire che ogni organismo ha bisogno di un suo ambiente, con temperatura, umidità e disponibilità di nutrimento adatti alle proprie esigenze. Il cambiamento del clima influenza quindi radicalmente la vita di piante e animali. Qual è il pericolo? Semplice: quando la mutazione del clima è molto rapida, tutte quelle specie che non riescono ad adattarsi per tempo alle nuove condizioni rischiano di estinguersi.
⻓ A. Provenzale, A. Losacco, E. Manghi, Checos’èilglobalwarming?, Editoriale Scienza
Le informazioni seguono un ordine: logico di causa-effetto cronologico
Quali sono le cause che hanno determinato il cambiamento climatico?
Il che modo il cambiamento del clima influenza la vita di piante e animali?
Notizie dal Web
World Wide Web è un’espressione inglese che significa “ragnatela grande quanto il mondo”. Il Web è il modo più rapido per recuperare notizie di ogni tipo e una quantità incredibile di informazioni, grazie all’aiuto di un dispositivo digitale. Tutti possiamo accedere alla rete se disponiamo di uno smartphone, un tablet o un computer, e di un collegamento Internet.
Internet non è nato come mondo virtuale, ma per scopi militari. Successivamente, fu sviluppato dalle università per lavorare a progetti comuni. In seguito, i computer furono collegati in rete e il linguaggio dell’informatica era conosciuto solo dagli specialisti.
Nel 1990, un ricercatore del CERN inventò un traduttore che permetteva di trasformare i dati informatici in testi, immagini, filmati e suoni. Questo sistema fu chiamato World Wide Web e, nel giro di pochi anni, collegò milioni di persone in ogni angolo del mondo.
In questo modo, potevano comunicare, vedersi e scambiarsi materiali senza essere fisicamente presenti.
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
Con il WWW, informazione, economia e intrattenimento hanno vissuto una rivoluzione. Nel tempo si sono diffusi le chat, i blog e i social network, che ci hanno messo in contatto con il resto del mondo in tempo reale.
⻓ da «Focus. I 100 luoghi incredibili», Mondadori - Completa.
World Wide Web significa Il Web è
Internet non è nato come mondo virtuale ma .........................................................................................................................................................
In seguito, Nel 1990 un ricercatore del CERN inventò
Con il WWW, informazione, economia e
DAL TESTO ALLO SCHEMA
- Leggi il testo e completa la tabella.
Il merlo
Il maschio è completamente nero e il contorno degli è occhi giallo, la femmina e i giovani sono bruni con le parti inferiori più chiare.
Il merlo è lungo circa 25 cm e ha un’apertura alare di 30-40 cm.
Si trasferisce dai Paesi più freddi a quelli più caldi. Nelle zone temperate, come l’Italia, è presente tutto l’anno.
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Si nutre di insetti, vermi, frutti selvatici e bacche. Solitario e territoriale scaccia energicamente i rivali che osano invadere il suo spazio durante la stagione degli amori. La femmina costruisce il nido tra i rami di un albero oppure in un cespuglio. Due o tre volte l’anno, depone una covata di 3-5 uova. Il merlo è in grado di riprodurre una grande quantità di suoni. È costantemente all’erta da eventuali predatori.
IL MERLO
Aspetto fisico
Habitat Comportamento Alimentazione
DALLO SCHEMA AL TESTO
- Osserva lo schema e scrivi un testo informativo sul quaderno.
PUGLIA
CITTÀ PRINCIPALI
Bari, Barletta-AndriaTrani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto.
CLIMA
è mediterraneo, con inverni miti ed estati calde. Le precipitazioni sono scarse.
CONFINI
Molise e Campania ad ovest; Basilicata a sud-ovest.
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TERRITORIO
Montagne promontorio del Gargano.
Colline altopiano delle Murge.
Pianure Il Tavoliere, la Terra di Bari e la Pianura Salentina.
Isole
arcipelago delle Isole Tremiti. Mare
è bagnata dal Mar
Adriatico e dal Mar Ionio.
Fiumi Ofanto e Fortore.
Laghi Lesina e Varano.
collina
IL TESTO INFORMATIVO: LA CRONACA
L’articolo di cronaca fornisce notizie e informazioni su fatti accaduti realmente.
Un articolo di cronaca deve contenere la risposta a cinque domande fondamentali: le 5 W.
☡ WHO? (Chi?) Chi è il personaggio?
☡ WHAT? (Che cosa?) Che cosa è successo?
☡ WHEN? (Quando?) Quando è accaduto il fatto?
☡ WHERE? (Dove?) Dove è avvenuto il fatto?
☡ WHY? (Perché?) Quali sono i motivi e le cause che hanno provocato il fatto?
Altri elementi importanti sono:
☡ titolo, che presenta il fatto;
☡ occhiello, che è posto sopra il titolo e introduce l’argomento;
☡ sommario, che è posto sotto il titolo e riassume il senso generale dell’articolo.
Bambino rischia di morire folgorato
MILANO - Ha rischiato di rimanere folgorato nella vasca da bagno, ma il pronto intervento di un vicino gli ha salvato la vita.
Ora Michele Z., 11 anni, è in prognosi riservata, ma la sua vita non è in pericolo. La disgrazia che poteva finire in tragedia è avvenuta ieri sera dopo le 20 in un appartamento di via Valtellina. L’asciugacapelli appoggiato sul bordo della vasca da bagno è caduto mentre il ragazzino era immerso nell’acqua. La scarica elettrica è stata violentissima.
Il grido di dolore di Michele ha fatto accorrere la nonna e la sorella che in quel momento erano in casa. Le due donne si sono subito rese conto dell’accaduto e sono corse a chiamare un vicino, Andrea I., laureando in medicina.
L’uomo ha praticato al bambino il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca salvandogli la vita.
Michele Z. è stato ricoverato alla clinica
De Marchi ma, grazie alla prontezza di spirito del vicino, se la caverà.
⻓ Il Corriere della sera
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- Riassumi il testo rispondendo alle cinque domande.
WHO? Chi? Chi è il protagonista del fatto?
WHAT? Che cosa? Che cosa è successo?
WHEN? Quando? Quando è accaduto il fatto?
WHERE? Dove? Dove è avvenuto il fatto?
WHY? Perché? Quali sono i motivi e le cause che hanno provocato il fatto?
Cinque nuovi boschi contro l’anidride carbonica
Compensare le emissioni di CO2 piantando alberi
Chi produce energia può fare di più per l’ambiente, per esempio compensando le emissioni di anidride carbonica con la piantumazione di alberi. Pensando alla produzione di energia elettrica sostenibile, una società privata di vendita di energia elettrica e gas naturale si impegna a creare cinque boschi con la piantumazione di 10 mila alberi su una superficie di oltre sedici ettari.
Le aree individuate si trovano nel Parco fluviale del Po e dell’Orba (Pontestura, Alessandria), nel Parco del Delta del Po (Comacchio, Ferrara), nel Bosco Spada (Codigoro, Ferrara), ad Ariano Polesine (Rovigo) e nel Parco Nazionale del Gargano presso Apricena (Foggia). «L’iniziativa riflette la nostra missione» spiega Miguel Antoñanzas, presidente e amministratore delegato della società, «promuovere la sostenibilità attraverso iniziative concrete e soluzioni innovative per contribuire alla diffusione di una cultura della responsabilità».
Per l’azienda si tratta della seconda iniziativa di forestazione: la prima, nel 2011, si è conclusa con la posa di 2 mila alberi tra i Comuni di Giussago e Lacchiarella (tra Milano e Pavia) capaci di compensare 800 tonnellate di anidride carbonica.
⻓ da corrieredellasera.it
- Rispondi.
Chi sono i protagonisti?
Che cosa hanno deciso di fare? .................................................................................................................................................................................
Dove?
Quando?
Perché?
Lo spettacolo dei Pupi
Ieri io e la mia classe siamo andati con il pulmino a Palermo per assistere a uno spettacolo dell’Opera dei Pupi.
La maestra ci voleva far conoscere le tradizioni del teatro siciliano.
La recita si è svolta in un magazzino per la lavorazione dei limoni.
Lo spettacolo si intitolava “I paladini di Francia”. Era una storia di imprese eroiche, di combattimenti fra il Bene e il Male, fra valorosi guerrieri senza macchia e senza paura e le forze del Male.
Noi bambini, seduti su vecchie sedie, partecipavamo a tal punto che urlavamo ogni volta che i Paladini sconfiggevano uno dei loro nemici. I Pupi di mastro Giovanni, il puparo, erano più piccoli di quelli di altre compagnie, però potevano estrarre la spada e, se colpiti, cadeva loro la testa.
Alla fine della rappresentazione, mastro Giovanni, anticipando la rappresentazione del giorno dopo, ha annunciato come Orlando con un solo colpo di Durlindana, la sua spada, avrebbe abbattuto decine di nemici.
Noi l’abbiamo salutato e siamo ritornati al pulmino. Scoprire il teatro del passato è stato interessante e ci ha dato modo di fare confronti con il teatro di oggi.
⻓ dal sito Fogliodisicilia - Rispondi.
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Chi sono i protagonisti? .......................................................................................................................................................................................................
Che cosa è successo?
Dove? ........................................................................................................................................................................................................................................................
Quando? ................................................................................................................................................................................................................................................
Perché?
APPUNTI
CRONACA DI UNA GITA
GIORNO: 18 maggio
PARTENZA: ore 8,30
DESTINAZIONE: Parco dell’alta Murgia
MEZZO DI TRASPORTO: Autobus
PARTECIPANTI: Classi V della Scuola primaria Don Milani
1. Arrivo sul posto
2. Percorso guidato nel bosco
3. Pranzo al sacco
PROGRAMMA avvistamento di un cinghiale e di una lepre.
4. Raccolta di materiale per il lavoro a scuola
5. Merenda
6. Ritorno
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FATTO ECCEZIONALE gita interessante e divertente.
OSSERVAZIONI
- Fai la cronaca sul quaderno di questa gita scolastica utilizzando le informazioni e rispondendo alle seguenti domande: Chi? Che cosa? Quando? Dove? Perché? Racconta in terza persona.
- Scrivi sul quaderno un articolo di cronaca usando le informazioni fornite dalle domande.
Chi?
Che cosa?
Quando?
Dove?
Perché?
uno scolaro
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si è arrampicato sull’albero ed è caduto
durante l’intervallo
nel cortile della scuola
per prendere il pallone che si era impigliato tra i rami
SCRIVO UN ARTICOLO DI CRONACA
- Osserva i disegni e, aiutandoti con le domande, scrivi un articolo di cronaca.
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TITOLO:
Chi sono le persone coinvolte nel fatto?
Che cosa è accaduto?
Quando?
Dove?
Perché?
IL TESTO ARGOMENTATIVO
Il testo argomentativo è un testo nel quale chi scrive (o parla) sostiene una propria opinione (tesi) su un determinato problema e presenta fatti, ragionamenti o prove (argomenti) che servono a dimostrarne la validità.
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- Rispondi.
Che cosa preferire?
Ma che cosa mangiare al posto delle merendine industriali? Che domanda!
Semplicissimo: normali merende fatte in casa. Possiamo scegliere la più appetitosa: pane, burro e marmellata o pane e miele; una torta di mele o di pere, una crostata, un frullato di frutta, una buona macedonia con frutta di stagione… Non ci sarà la pubblicità, non ci sarà il regalino, non ci saranno i punti per il concorso a premi, non ci sarà nemmeno la confezione colorata e decorata, con tanta carta e tanta plastica.
Ma godremo di buona salute e avremo fatto di testa nostra: che soddisfazione!
⻓ Articolo non firmato, “Popotus”, anno V, n.416
Qual è l’argomento di questo articolo?
Quale tesi espone chi l’ha scritto?
Con quali argomenti egli sostiene la sua tesi?
Bambini e tecnologia: rischio o opportunità?
PC, tablet e smartphone offrono infinite possibilità di crescita e divertimento: si può scoprire il mondo, acquisire conoscenze, divertirsi e socializzare.
Queste tecnologie, tuttavia, possono portare i ragazzi a isolarsi e a perdere la capacità di concentrarsi.
La diffusione dei mezzi digitali tra i minori è ormai massiccia:
• il 38% dei bambini di due anni gioca e guarda video su dispositivi mobili;
• il 63% dei bambini sotto gli otto anni utilizza smartphone e tablet dei genitori;
• il 44% dei bambini tra 5 e 13 anni naviga in rete.
I genitori spesso sottovalutano il problema o vietano di utilizzare Internet.
Computer e tablet, tuttavia, non sono buoni o cattivi in sé, bensì in rapporto al modo in cui vengono utilizzati.
Opportunità e vantaggi di Internet
Navigare in rete può essere un’esperienza entusiasmante, che permette di ampliare le conoscenze e approfondire i propri interessi: ascoltare storie e canzoni in una lingua straniera, consultare enciclopedie interattive, conoscere luoghi e popoli lontani...
I pericoli della rete
Senza un’adeguata guida, i bambini tendono a trascorrere troppe ore davanti allo schermo, rischiando danni fisici e psicologici, come sovrappeso, sedentarietà, problemi alla vista e all’udito, scarsa capacità di concentrazione, comportamenti aggressivi...
Inoltre, potrebbero accedere a contenuti violenti o pericolosi.
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È compito di genitori e insegnanti spiegare ai bambini come navigare in modo sicuro.
⻓ da www.routerinho.com
- Sottolinea nel testo con colori diversi:
gli aspetti positivi e negativi del rapporto tra i bambini e l’uso delle nuove tecnologie;
le argomentazioni a favore e contro l’uso dei mezzi tecnologici da parte di bambini e ragazzi;
la conclusione che esprime la sintesi dei due aspetti.
Qual è la tua opinione in merito? ...............................................................................................................................................................................

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Baby sportivi, che stress il risultato!
Sognano di emulare Beckham, Messi o Balotelli, di battere record come Bolt, di collezionare medaglie alla maniera di Caroline Kostner. Si allenano con foga, spinti dagli allenatori, sostenuti dai club, appoggiati da mamma e papà. Ma i risultati non arrivano, reggere il peso di certe sconfitte può essere davvero una sofferenza. Sono tanti i giovani talenti che, arrivati a un passo dal lancio nel mondo dello sport, rimangono vittime di crisi psicologiche e ansie. Da uno studio dell’università inglese di Leeds, sulle carriere dei giovani calciatori, è emerso che uno su cinque soffre di stress cronico e di sfiducia di sé.
I baby calciatori hanno raccontato di patire le forti pressioni esterne, l’ansia di raggiungere alti risultati e la paura di sbagliare.
Solo pochissimi ce la fanno ad arrivare alla massima serie. Perfezionismo è la parola d’ordine, capace di generare impegno ma anche depressione quando le cose non vanno per il verso giusto.
Un peccato, lo sport dovrebbe essere sempre un’esperienza positiva.
⻓ Da «Popotus», n. 1612, 31 gennaio 2013
- Rispondi.
Qual è il problema esposto nel testo?
Che cosa ha dimostrato lo studio di un’università inglese?
Qual è la tua opinione in merito?
I danni del fumo
Chi fuma introduce nel proprio organismo un pericoloso veleno, la nicotina, prodotto dalla combustione del tabacco della pipa, del sigaro e della sigaretta. Il fumo è dannoso specialmente per i ragazzi, i cui tessuti non sono ancora consolidati e sono quindi più che mai soggetti all’azione nefasta di questo veleno. La nicotina influisce sul sistema nervoso e, per quanto ci si assuefaccia presto, tanto che chi fuma non avverte più nulla di anormale, questo veleno non cessa di agire su tutti i tessuti e gli organi. La nicotina viene lentamente assorbita dalle mucose delle vie respiratorie, provocando irritazioni di gola, catarri, tossi e bronchiti e predisponendo a malanni ben più gravi. Inoltre essa agisce sul cuore e sui vasi sanguigni, preparando il terreno agli attacchi di infarto cardiaco e a quella malattia non meno grave che è l’arteriosclerosi. Molti giovani a cui viene dato il consiglio di smettere di fumare, rispondono che si esagera, in quanto i fumatori sono numerosissimi, specie fra gli uomini, e molti di questi sono robusti e sani. A simili risposte si può non solo ribattere che non tutti gli organismi presentano lo stesso grado di resistenza a un veleno, ma si deve anche far notare che i tessuti degli adulti sono più robusti e resistenti di quelli dei giovani, che sono ancora in via di formazione.
⻓ Da Insegno le scienze, Atlas
Problema
Tesi
Argomenti a favore della tesi
Opinioni contrarie (antitesi)
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Conclusione
OPINIONI A CONFRONTO
- Completa il testo e confronta la tua opinione con quella dei tuoi compagni e compagne di classe.
Presentazione del problema o tema: È meglio viaggiare in aereo o in treno?
Tesi:
Argomentazioni o prove a favore della tesi:
Conclusione:
Tesi:
Presentazione del problema o tema: Giocare è importante
Argomentazioni o prove a favore della tesi:
Conclusione:
RIASSUMERE UN TESTO
Per riassumere un testo è necessario:
☡ dividere il testo in sequenze facendo attenzione che ciascuna di esse abbia un’unità di contenuto;
☡ scrivere le informazioni essenziali di ogni sequenza;
☡ collegare tra loro le informazioni con le parole legame o connettivi adatti in modo che il testo risulti coerente all’argomento e coeso cioè, ben organizzato a livello grammaticale;
☡ usare la terza persona;
☡ trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti.
- Dividi il testo in sequenze segnandole a lato della pagina e sottolinea per ognuna di esse l’informazione più importante. Poi fai il riassunto.
Alla spiaggia
Veronica, gettandosi esausta sulla sabbia all’ombra di un grande cespuglio di ginepro, chiese a Giulia se era contenta di essere arrivata al mare.
Giulia, asciugandosi con la camicia i capelli madidi di sudore, boccheggiando le rispose che se avesse saputo che il mare era così lontano, non sarebbe venuta.
La strada per arrivare alla spiaggia era stata tremenda: polverosa, piena di buche, senza un albero o un cespuglio che offrisse il minimo filo d’ombra ai poveri ciclisti.
Pietro la derise dicendole che stava facendo troppe storie per una semplice pedalata.
Giulia si guardò intorno e, nonostante il suo spirito di contraddizione, dovette riconoscere che ne era valsa la pena, eccome!
Vincenzo esclamò soddisfatto che i turisti non avevano ancora scoperto quel tratto di spiaggia perché ci si poteva arrivare solo dal mare o in bici.
Veronica precisò che sarebbe stato facile perdersi per chi non conosceva il luogo.
I ragazzi cominciarono a fare il bagno, poi raggiunsero la riva e si inseguirono sul bagnasciuga.
Giulia era contenta. Sentiva un gran benessere non solo nei pensieri, ma in ogni parte del corpo.
⻓ B. Pitzorno, Sulle tracce del tesoro scomparso, Mondadori
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Una bugia dietro l’altra
Qualsiasi cosa Mossy facesse, anche solo un piccolo errore, finiva per ritrovarsi in pasticci più grandi. Senza volerlo andava a cacciarsi in guai terribili, come quel giorno. Stava correndo a scuola perché era in ritardo.
Era quasi arrivato, quando si fermò un momento a riprendere fiato. Fu allora che, gettando un’occhiata ai suoi piedi, si accorse di avere due scarpe diverse: una nera, con la suola di cuoio, e una marrone, con la suola di gomma. Era troppo tardi per tornare a casa a cambiarle.
Quando entrò in classe, Mossy cominciò a zoppicare e a mostrarsi dolorante. Lì per lì pensò che fosse una buona idea.
– Cos’hai? – gli chiese Octavius. – Mi fa male un piede – spiegò Mossy – Ecco perché ho dovuto mettere questa scarpa spaiata, non avrei potuto infilarmi quella giusta.
– Che sfortuna – commentò Octavius, senza il minimo interesse.
Miss Blackett, invece, sembrò molto interessata, anzi, troppo interessata per i gusti di Mossy. – Ma cosa ti è capitato? – gli chiese.
– Mi è rimasto il piede incastrato in una trappola per conigli nel parco – rispose Mossy, visto che era costretto a dire una bugia dietro l’altra, pensò fosse meglio inventare qualcosa di interessante. – Ultimamente te ne capitano di tutti i colori –commentò la maestra. Lui annuì e cercò di mostrarsi avvilito.
Durante l’intervallo, Miss Blackett lo costrinse a rimanere in classe a bere il suo latte e a far riposare il piede, mentre tutti i suoi compagni correvano e urlavano in cortile, spassandosela come sempre.
Mossy decise allora che l’indomani il suo piede sarebbe guarito e che non si sarebbe mai più cacciato in un guaio simile.
⻓ E. Taylor, Mossy Trotter, Biancoenero Edizioni
I titoli delle sequenze
Mossy il combinaguai.
Mossy con le scarpe spaiate.
Mossy per giustificarsi racconta una bugia ad Octavius.
Racconta una bugia all’insegnante.
La ricreazione in aula.
Propositi di Mossy.
- Per scrivere il riassunto utilizza come scaletta i titoli di ogni sequenza del racconto.
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- Riassumi ulteriormente usando ancora meno parole.
Una famiglia di scorpioni
- Leggi con attenzione il testo e scrivi i titoletti mancanti.
La presenza di alcuni piccoli e indesiderati ospiti coinvolgerà i componenti della famiglia all’ora di pranzo.
Un giorno trovai nel muro un grasso scorpione femmina, con indosso quello che a prima vista sembrava un mantello di pelliccia, invece mi accorsi che lo strano manto era formato da minuscoli piccoli aggrappati al dorso della madre.
Estasiato da quella famiglia decisi di portarmeli tutti a casa di nascosto. Con cura infinita riuscii a introdurre madre e figliolanza in una scatola di fiammiferi.
Disgraziatamente mentre varcavo la porta di casa il pranzo fu servito, sicché posai con grande cura la scatolina sulla mensola del camino nel salotto, e me ne andai in sala da pranzo a raggiungere gli altri.
La collocazione della scatolina sulla mensola del camino
Mio fratello Larry, finito di mangiare, andò in salotto a prendere le sigarette, e abbandonandosi rilassato sulla poltrona se ne mise una tra le labbra e si accinse ad aprire la scatola di fiammiferi. Lo scorpione femmina colse l’occasione per darsi alla fuga. Scavalcò rapidamente il bordo della scatola, coi suoi piccoli aggrappati forte su di lei, e sgambettò sul dorso della mano di Larry.
Larry ruggendo di terrore fece volare lo sventurato scorpione sul tavolo disseminando i piccoli come coriandoli, al che Lugaretzia, la nostra domestica, si lasciò scappare un piatto dalle mani e Roger uscì da sotto il tavolo abbaiando come un forsennato.
La fuga degli scorpioni
La bestiola furiosa si diresse verso mia sorella Leslie col pungiglione all’insù.
Lei balzò in piedi, rovesciando la sedia, e sventolò disperatamente il tovagliolo facendo rotolare lo scorpione verso Margo, che immediatamente gettò un urlo che qualunque locomotiva sarebbe stata orgogliosa di saper imitare.
A colpi di piatto, Leslie scaraventò lo scorpione sul pavimento, mentre i piccoli sciamavano freneticamente sulla tovaglia. Roger, disorientato dal panico ma deciso a parteciparvi, correva torno torno alla stanza, abbaiando come un matto.
Mentre tutti quanti, ancora frementi di sdegno e di paura, si ritiravano in salotto, io passai mezz’ora a radunare i piccoli, a raccoglierli con un cucchiaino da tè, a rimetterli sul dorso della madre per portarli fuori in un piattino, liberi sul muro del giardino.
Roger e io andammo a passare il pomeriggio sulla collina, perché mi parve prudente lasciare che la famiglia si riposasse un po’ prima di rivedermi.
La liberazione degli scorpioni
⻓ Gerald Durrell
- Cerca sul vocabolario il significato delle seguenti parole.
sgambettare
sciamare
- Utilizza i titoletti per fare il riassunto.
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- Il testo è stato diviso in sequenze informative. Leggilo con attenzione e, in ogni sequenza, sottolinea le informazioni principali. Poi trascrivile nei riquadri.
Le rondini
Le rondini, piccoli uccelli dal volo fulmineo e dalle ali a forma di V, sono fortunate: fin dall’antichità hanno ispirato la simpatia dell’uomo, che non le ha né perseguitate né cacciate. Alcuni misteri sul loro comportamento sono stati svelati, ma ancora molto rimane da scoprire.
Per ritrovare con precisione la via di casa, le rondini usano probabilmente più punti di riferimento. Il principale è il campo magnetico terrestre, di cui percepiscono ogni variazione grazie a recettori specializzati che hanno nel cervello. Inoltre sono in grado di orientarsi guardando le stelle e, grazie a una portentosa memoria visiva, ricordano le caratteristiche del paesaggio. Non è raro, infatti, che durante la migrazione alcune rondini non sopravvivano, soprattutto se sono alla loro prima esperienza.
Dopo la schiusa delle uova, i piccoli hanno poco più di due settimane per imparare a volare e altri sette giorni per diventare autonomi e procurarsi da soli il cibo. I genitori, infatti, li buttano “fuori casa” appena sono indipendenti, perché devono preoccuparsi della seconda covata.
Le giovani rondini devono accumulare grasso per affrontare la migrazione fino all’arrivo in Africa.
La rotta che le porterà per la prima volta in Africa sembra determinata geneticamente, mentre al ritorno non si fermeranno dove sono nate, benché conoscano la strada, ma si stabiliranno a qualche chilometro di distanza.

Le rondini adulte, grazie alla loro velocità di fuga e alla loro agilità nel volo, sfuggono quasi sempre ai predatori. I giovani inesperti, invece, sono vittime dei rapaci.
I “nemici” sono lo sparviero e il lodolaio.
Anche se le rondini sono amate dall’uomo, il loro numero in Italia continua a diminuire.
I ricercatori stanno ancora indagando le cause, probabilmente legate all’abbandono delle pratiche agricole tradizionali nei luoghi di produzione (sempre meno stalle e bestiame che pascola nei prati) e alle condizioni ambientali in Africa dove si fa ancora uso di pesticidi e inquinanti.
Qualcosa, però, sembra accadere anche durante la migrazione, sulla lunga rotta che intraprendono due volte l’anno.
⻓ D. Rahwa, in “Focus Wild”, giugno 2012
- Collega le frasi con i connettivi giusti e scrivi il riassunto.
AUTOVALUTAZIONE
- Per ogni argomento puoi colorare da 0 a 5 smile (il massimo).
LEGGO E COMPRENDO
La struttura e le sequenze di un testo narrativo
Le informazioni e le so riferire ..............................................
Gli elementi di testi di vario tipo:
descrittivo
poetico ...............................................................................
informativo .........................................................................
argomentativo
SCRIVO
Titolo e testo coerenti e corretti ...........................................
Contenuti coerenti al genere narrativo:
realistico .............................................................................
di avventura
di paura ..............................................................................
umoristico
giallo ..................................................................................
storico ................................................................................
di fantascienza
fantasy ...............................................................................
Contenuto coerente al tipo di testo:
descrittivo ..........................................................................
poetico ...............................................................................
informativo
argomentativo ....................................................................
So riassumere ......................................................................