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IL RACCONTO BIOGRAFICO Ripassiamo
Un bambino diverso
Albert era un bambino strano. Sempre svagato, sempre spettinato. Non amava giocare alle biglie o con il pallone; preferiva osservare per ore e ore la forma di una foglia e giocare con i dadi di legno come un bambino piccolo. Albert non amava nemmeno lo sport e la ginnastica. Era così distratto! Aveva lo sguardo che sembrava sperduto nell’infinito. Una volta che Albert era ammalato, il papà gli regalò una bussola. Albert volle subito sapere perché l’ago puntava sulla «N» e il perché dei campi magnetici. Passava da un perché all’altro, i suoi perché non finivano mai. Alla fine suo padre, stanchissimo, aveva tagliato corto dicendo: g Il testo è narrato: in prima persona in terza persona g I fatti narrati sono: accaduti nel passato contemporanei g Il tempo verbale è: passato presente g Completa.
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- Perché è così e basta.
Più tardi, però, ripensando alle domande che Albert gli aveva fatto, si stupì che fossero così profondamente indagatrici, così precise, così acute. All’improvviso ebbe un’intuizione folgorante che lo riempì di sgomento, orgoglio e tenerezza.
Sì, Albert era un bambino diverso dagli altri. Il suo sguardo, che a tutti appariva distratto, rifletteva in realtà una mente che vagava in luoghi in cui nessuno poteva seguirla. Non si sbagliava. Albert crebbe e il suo interesse per la natura e per la scienza non si arrestò mai. Divenne un grande scienziato e le sue teorie cambiarono radicalmente le idee dell’uomo sull’universo.
• Il protagonista è
• Il testo è una
Lessico
part time: attività o lavoro che occupa solo parte della giornata lavorativa.
Arf, cosa mi succede?
Il mondo è pieno di stranezze, ma la cosa più strana accadde a Eric, a cui capitò, senza preavviso, di trasformarsi in cane, per poi tornare ad essere bambino.
C’era una volta un bambino che si trasformò in cane. Il bambino si chiamava Eric Banks e aveva dieci anni.
Eric Banks era un ragazzino tranquillo. Non era il tipo che si lancia all’assalto dei sedili posteriori dell’autobus, o dà di matto quando cade la prima neve.
Era mancino e piuttosto piccolo per la sua età. Aveva le lentiggini.
Eric viveva con i genitori e la sorellina Emily, di tre anni. Il babbo faceva il postino, la mamma lavorava part time in un negozio. Anche Eric lavorava: ogni mattina andava a distribuire i giornali nel quartiere in compagnia del suo amico Roy Ackerman (veramente sarebbe stato troppo piccolo per questo incarico. In realtà il lavoro era di sua cugina, ma lei si era rotta un braccio e siccome il papà di Eric era amico del distributore dei giornali… adesso Eric la sostituiva).
Eric incominciò a trasformarsi in cane, poco alla volta, nel suo letto. I genitori erano al piano di sotto a guardare la televisione. La sorella era profondamente addormentata nella stanza accanto. L’ora: le nove e dieci; il giorno: mercoledì; il mese: giugno. Fino a quel momento, per Eric, quella era stata una giornata normalissima.
Aveva fatto il suo giro dei giornali insieme a Roy, ed era andato a scuola. A cena aveva avuto due porzioni del suo piatto preferito. Aveva giocato con Emily prima del tè, e con Roy dopo.
Aveva guardato la televisione, fatto una doccia, ed era andato a dormire. Adesso si trovava nel suo letto e si stava trasformando in cane.
Accadde così. Se ne stava sdraiato su un fianco con gli occhi chiusi. Era sul punto di addormentarsi.
Improvvisamente sentì un prurito sotto il colletto del pigiama. Questo - benché in quel momento lui non lo sapesse ancora - significava che gli stava crescendo il pelo. Sentì un curioso formicolio alle mani e ai piedi: si stavano trasformando in zampe.
Sentì il naso diventargli freddo e umidiccio, le orecchie farsi flosce.
Aprì gli occhi. Non si lasciò prendere dal panico. In parte, questo era dovuto al suo carattere, ma non bisogna dimenticare che era ancora mezzo addormentato.
Il pensiero che gli attraversò la mente fu: “Mi sto trasformando in cane!”.
A. Ahlberg, Arf! La mia vita da cane, Salani g Come si chiama il protagonista della storia? g Quanti anni ha? g Dove e quando si svolge il fatto narrato? g Quale elemento rende il testo fantastico?
G I OCO con la storia
Fantasia
g In che modo Eric riuscirà a ritornare bambino?
Immagina e continua la storia sul quaderno. Confronta il tuo testo con quello dei compagni e delle compagne di classe.