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IL RACCONTO FANTASTICO Ripassiamo
Lezioni di magia
Ruby osservò l’orologio. Mancavano dieci minuti alle tre. Mordicchiando la penna, pensò che invece di starsene seduta in un banco avrebbe potuto fare qualcosa di più utile come, per esempio, imparare a volare.
Nessuno dei suoi compagni di classe lo sapeva, ma possedeva dei poteri magici.
Il problema era che sua madre non approvava la magia e non le dava il permesso di fare pratica. Ruby si esercitava di nascosto dopo la scuola prima che sua madre tornasse dal lavoro, e la nonna le dava una mano inviandole le sue lezioni ogni volta che il Vento della Posta era in partenza.
All’improvviso, il professore diede un pugno sulla cattedra e Ruby, colta alla sprovvista, balzò sulla sedia e lanciò un grido. La classe cominciò a sghignazzare. In quel momento suonò la campanella. Vi fu un immediato grattare di sedie sul pavimento e gli studenti si affollarono all’uscita. Ruby si incamminò a passo veloce verso casa. L’aria gelida le faceva lacrimare gli occhi. Gli alberi nudi che fiancheggiavano la strada formavano una volta di rami spogli.
Mentre Ruby cercava le chiavi di casa, una folata di vento caldo risalì il vialetto del giardino.
“Un vento caldo in questo periodo dell’anno?” si stupì la ragazza.
Sì, era arrivato il Vento della Posta. In quel momento una lettera la colpì proprio sulla nuca.
La ragazza riconobbe subito la calligrafia della nonna. Aprì la busta e, come si aspettava, trovò un’altra lezione di magia:
“L’Arte di camminare attraverso i muri”. Aveva un paio d’ore per esercitarsi prima che la mamma tornasse a casa. Così andò in camera sua e lesse attentamente le istruzioni della nonna. Si mise di fronte al muro, lettera alla mano. E prese a respirare con calma. Dopo un po’ la ragazza fu assalita da uno strano formicolio e si sentì drizzare i capelli, quasi fosse stata travolta da una scarica elettrica. Con la forza della volontà comandò a quelle onde di accelerare sempre di più. Adesso si sentiva leggera e tutt’altro che solida. Con calma fece un passo in avanti e infilò il piede nel muro. Si spinse oltre.
Quando aprì gli occhi, vide che aveva davanti il corridoio.
Funzionava! Si trovava nel bel mezzo del muro!
“Finalmente farò una bella figura con la nonna” si disse. Ma bastò quel pensiero per rompere la sua concentrazione e far svanire il momento magico. Con una gamba, una mano, il viso e mezzo busto aveva attraversato il muro, ma il resto del corpo era ancora dall’altra parte. In preda al panico cercò di liberarsi ma non riusciva a muoversi: era intrappolata.
- Ti sei distratta! - disse una voce alle sue spalle.
Ruby tentò di girare la testa, ma riuscì solo a roteare gli occhi.
- Nonna, mi hai spaventata a morte! - protestò Ruby. Vista la condizione in cui si trovava Ruby, la donna faceva fatica a rimaner seria. - Mi sembri una di quelle sculture delle fontane, solo che a te non zampilla l’acqua dalla bocca
- commentò ridacchiando. Passò il palmo della mano sulla parete e la nipote venne catapultata fuori.
La nonna tolse un po’ di intonaco dal naso di Ruby. - Adesso ti sembra difficile. Ma tu non smettere di esercitarti e vedrai che la tua magia migliorerà.
J. Brownlee, Ruby e la foresta incantata, Edizioni Piemme g Leggi le domande e sottolinea nel testo le frasi che ti aiutano a rispondere. Poi racconta la storia.
• Che cosa vorrebbe fare Ruby anziché stare a scuola?
• Perché Ruby si esercitava di nascosto dalla mamma?
• In che modo la nonna riesce a comunicare con Ruby?
• Quali reazioni fisiche fanno capire a Ruby che può fare la magia?
• Cosa fa Ruby?
• Cosa le succede?
• Chi interviene in suo aiuto?
• Quale consiglio le dà la nonna?
G I OCO con la storia
Fantasia
g Quale magia farà Ruby per sottrarsi all’interrogazione di matematica?
Immagina e racconta sul quaderno. Confronta il tuo testo con quello dei compagni e delle compagne di classe.