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Accoglienza IL TESTO INFORMATIVO Ripassiamo L’orso bianco
L’orso bianco vive nel Mar Glaciale Artico e in alcune terre a esso vicine. A volte, però, compie lunghe migrazioni, alla ricerca delle zone dove le foche sono più numerose. Il corpo è allungato e la parte posteriore, grossa e massiccia, contrasta con quella anteriore, meno tozza. Il suo collo è lungo e il capo slanciato. Le zampe sono piuttosto grandi, adatte a una vita sui ghiacci e sulla neve, ma anche in acqua: infatti le dita sono unite da una membrana che gli facilita il nuoto. Robusti e corti artigli rendono micidiali le poderose zampe.
Il pelo ha una tinta bianco- giallognola che gli permette di mimetizzarsi fra i ghiacci.
Il suo olfatto straordinario gli segnala la presenza di prede anche a parecchi chilometri di distanza.
È infatti un predatore insaziabile, che deve nutrirsi moltissimo per accumulare enormi quantità di grasso. Solo così potrà superare il lungo e rigido inverno. Individuata la vittima, l’orso si avvicina strisciando carponi. Giunto a distanza ravvicinata, uccide la preda con una zampata e la divora.
A volte si spinge con grande cautela in acqua e, a nuoto, si dirige verso il blocco di ghiaccio sul quale ha adocchiato un pinnipede. Emerge quindi con un gran balzo, tagliando la ritirata alla preda.
g Completa la tabella con le informazioni che puoi ricavare dal testo.
Dove vive Aspetto fisico
Se perdo…
Se perdi una partita di calcio, o arrivi ultimo a una gara di nuoto, o, ancora, se prendi un brutto voto, potresti pensare di essere meno in gamba di chi ha vinto o di chi ha preso il voto più alto.
Per non sentirti giù di corda, ascolta questi consigli, che possono diventare vere e proprie regole da seguire per superare meglio le difficoltà.
1 Non preoccuparti, capita a tutti di sbagliare.
2 Impegnati per studiare o allenarti di più.
3 Ricorda che dagli errori si può imparare tanto.
AA.VV., Come affrontare le cose che ti dispiacciono, Red Edizioni, “Junior”
Cerca le scarpe
Questo è un gioco che si può effettuare in un ambiente chiuso dopo aver tracciato sul pavimento un cerchio con il gesso.
I giocatori si tolgono le scarpe e le depositano in un mucchio al centro del cerchio. Le scarpe sono mescolate in modo che non siano facilmente accoppiabili. Poi si bendano tutti i giocatori, i quali, al via dell’animatore, partono alla cieca per cercare ciascuno le proprie scarpe, rovistando nel mucchio; al tatto devono riconoscerle e quindi infilarle e allacciarle.
Vince il giocatore che ci riesce prima di tutti gli altri.
g Il testo è scritto con un linguaggio: semplice e chiaro difficile e tecnico g Cosa contiene?
Consigli di comportamento per affrontare una situazione
Regole di gioco g Spiega le regole di un gioco che conosci bene e che fai spesso con gli amici.
Bosco d’autunno
Il bosco in autunno è un trionfo di colori. Nel tetto verde che prima ondeggiava lassù si sono infiltrati il giallo, il rosso, l’arancione e il violetto.
I pioppi che circondano lo stagno seminano una moltitudine di foglie gialle, simili a monete d’oro abbandonate sul muschio di velluto scuro: è il momento in cui compaiono i funghi; essi spuntano tutti insieme.
Ecco il porcino, con il cappello color tonaca di cappuccino e con un grosso piede color avorio; ecco il gallinaccio, con il collaretto color arancione tutto piegoline, come le cuffie delle contadine antiche; ecco l’ovolaccio, con il suo ombrello da fiera, vermiglio, punteggiato di lacrime bianche; e ancora il prataiolo, con il suo parasole chiaro da vecchia signora.
M. Roland
Autunno
Sono più miti le mattine e più scure diventano le noci e le bacche hanno un viso più rotondo, la rosa non è più in città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia, la campagna una gonna scarlatta. E anch’io, per non essere fuori moda, mi metterò un gioiello.
E. Dickinson
Il lamento degli alberi
L’autunno cominciò precocemente, quell’anno: un settembre piovoso e freddo seguiva all’agosto torbido di uragani. La vegetazione risentiva già la vecchiaia, ma nelle ore di sereno pareva si ribellasse e che tutto fosse finito; e si coloriva d’oro e di rosso.
Cade una foglia che pare tinta di sole, che nel cadere ha l’iridescenza d’una farfalla: ma, appena giunta a terra, si confonde con l’ombra, già morta.
È bastato il fruscìo per scuotere tutto l’albero, che comincia a lamentarsi. D’albero in albero, il lamento si estende. Giù tutte le foglie! E con le foglie cade anche qualche frutto: la pigna si spacca e i pinoli le si staccano e cadono come i denti dalla bocca del vecchio.
I rami più alti, con ancora le foglie verdi, si sbattono in una lotta leggera; alcuni dicono di sì, altri di no; e i primi si sbattono contro i secondi, per spogliarsi più presto, flagellandoli con crudeltà; poi tutto di nuovo si placa, in una stanchezza dolce, rassegnata.
Ma, quando il velo del crepuscolo ricopre ogni cosa, il lamento ricomincia, e dà l’impressione che davvero la natura sia malata e non possa sopportare oltre in silenzio il suo dolore.
Lo sapevi che...
se sei nel Regno Unito con autumn g Il testo è ricco di aggettivi, di similitudini e di personificazioni. Sottolineali con colori diversi.
Uniti si utilizza sono accettati e riconosciuti.
Autumn
As long as autumn lasts I shall not have hands, canvas and colors enough to paint the beautiful things I see.
Vincent Van Gogh