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Un pomeriggio noioso
SEQUENZA NARRATIVA
Era un pomeriggio noioso di pioggia di primavera. Michele aveva finito da dieci minuti i compiti per la scuola e quelli per il corso d’inglese. Era solo a casa e stava davanti alla finestra a guardare le goccioline leggere che cadevano sul prato del piccolo giardino.
Mancava ancora un’ora al ritorno della mamma e non sapeva cosa fare.
Cercò di contare gli schizzi che cadevano sul vetro, ma dopo cinque minuti si trovò ancora più annoiato di prima. Con un sospiro si staccò dal davanzale e si lasciò cadere a peso morto.
SEQUENZA RIFLESSIVA
“Come sarebbe bello avere un fratellino o un cane” pensò. “Se ci fossero giocherei sempre con loro e così quell’orribile idea non mi verrebbe mai in mente, mai”.
SEQUENZA NARRATIVA
Appena detto “mai”, naturalmente, l’orribile idea cominciò a parlare. “Hai fame” diceva. “Hai fame e la tua pancia è vuota come il cestello della lavatrice, se vuoi saziarti puoi fare solo una cosa: alzati e vai in cucina, riempiti la pancia, saziati!” g A volte capita di annoiarsi. Tu in che modo riesci a vincere la noia?
Michele resistette alla voce ancora per un minuto poi, lento come un robot, si alzò, uscì dalla stanza, attraversò il corridoio, si fermò un istante davanti alla porta della cucina e, dopo aver sospirato, la spinse con delicatezza. Lui stava lì, lo aspettava quietamente in un angolo.
SEQUENZA DESCRITTIVA
Michele lo guardò bene prima di avvicinarsi; nella penombra della camera, così lucido, così bianco, così alto, invece che un frigorifero sembrava un’innocente balenottera addormentata nella profondità dell’oceano.
SEQUENZA DIALOGICA
– Sei venuto di nuovo a trovarmi – aveva detto Frig. – Che bellezza! – Mangia pure tutto quello che c’è dentro, divora anche il burro e le uova e vedrai che la noia scappa via.
– Non devo! – rispose Michele avvicinandosi allo sportello.
SEQUENZA NARRATIVA
Prima di rendersene conto, la sua mano era scivolata sulla maniglia, l’aveva premuta e subito la grande porta bianca si era aperta. Che spettacolo meraviglioso!
Arliamone
g Come giudichi il comportamento di Michele? Confronta la tua opinione con quella dei compagni e delle compagne di classe.
Compito di
g Tu e un tuo compagno pianificate il menù della settimana variando i cibi e scegliendo quelli sani e nutrienti.
Le sequenze descrittive scopriamo
In un testo narrativo le sequenze descrittive arricchiscono la narrazione consentendo al lettore di “far vedere” ambienti, personaggi e le loro emozioni, sensazioni e i loro comportamenti.
Sul vulcano Monte Nero
Sequenza
Il vulcano è talmente addormentato che ha lasciato crescere nella sua bocca piante di fichi d’India e alberelli di fichi selvatici. Non ci sono tracce di fumo, né lava incandescente, né baratri paurosi.
Sequenza g Il testo narrativo è stato diviso in sequenze di diverso tipo. Indica la tipologia di ognuna. g Sottolinea poi le parole che descrivono lo stato d’animo dei fratellini e la similitudine presente nel testo. g Prova a rileggere il brano saltando le sequenze descrittive.
– Questa è lava solidificata – dice lo zio, battendo le mani sulle rocce pungenti e sulla polvere nera che la copre.
– Hai notato, zio, che non ci sono né orti né giardini su quest’isola? – dice Elisa.
– La vegetazione non può crescere sul terreno lavico –spiega lo zio.
• Cosa noti?
• Quali dei due testi preferisci? Perché?
– E quindi è difficile coltivare qualsiasi cosa. Qualche orto c’è però e anche giardini, guardali laggiù, ma ci crescono solo pochi alberi di fico e piante aromatiche. Manca la terra e manca anche l’acqua.
Sara dice: – Come fa Mimma a cuocere la pasta, se non c’è l’acqua? E come fanno la doccia? E come lavano i piatti?
– Portano l’acqua con la nave dal continente – spiega lo zio. – La versano in una grande cisterna e gli abitanti di Linosa la usano.
– E quando l’acqua finisce? –
– Arriva un’altra nave dal continente.
Sequenza ........................................................................
In basso, recintati dai muretti antichi di pietre laviche, si vedono dei piccoli orti con qualche albero e qualche cespuglio verde. Sembrano scatolette senza coperchio. Guardiamo il mare, che ci circonda da ogni lato.
Sequenza
Lassù, seduti sulla cima di un vulcano addormentato, circondati da ogni parte dal mare, in quell’isola strana, dove l’acqua arriva con la nave, ci sentiamo importanti e coraggiosi, dei veri esploratori. E zio Melo, con quel cappello a pagoda che non si toglie mai, è il nostro capo. Appollaiati sulle rocce, protetti dal sole dai nostri cappellini di tela bianchi, siamo contenti. È bello essere lì.
Sequenza
Sara si distende tranquilla su una lastra liscia e stretta. Paolo propone di mangiare e apre il suo zainetto. Mimma ci ha preparato un delizioso pranzo al sacco e là, in vetta al vulcano, stendiamo una tovaglia di carta e allineiamo ogni cosa: pizzette al formaggio, alle olive, ai pomodori, arancini di riso, involtini di melanzane, dolcetti di ricotta, fichi neri e fichi bianchi. Guardiamo giù e con un solo sguardo abbracciamo tutta Linosa.
Sequenza
Tornando a casa, nel pomeriggio, in groppa ai muli che ci hanno aspettato pazienti in fondo alla salita del Monte Nero, costeggiamo il recinto dove sono rinchiuse le mucche. Dal cancelletto di legno guardiamo dentro.
Lo zio lo chiama: – Ehi, c’è qualcuno? Nessuno risponde. Le mucche ci guardano curiose e vengono verso di noi. Non c’è nessuno. Riprendiamo il cammino verso il paese.
g Rispondi alle domande.
• Cosa scoprono i fratellini visitando insieme allo zio Melo il vulcano spento?
• Cosa provano?
• Come trascorrono la mattinata?
Insieme
g A gruppi di tre, inventate un finale diverso della storia, scegliendo un tipo di sequenza per ogni gruppo.
g Poi confrontate i vostri finali.
Arliamone
g Cosa hai provato leggendo il racconto? Confrontati con i tuoi compagni e compagne di classe.
g Sottolinea nel testo le parole che descrivono la bibliotecaria ed evidenzia di rosso la frase che mette in risalto lo stato d’animo dei personaggi.
g Secondo te, le sequenze descrittive in un testo narrativo servono per: arricchire il racconto annoiare il lettore
La bibliotecaria
Nella biblioteca non c’erano che libri, libri in attesa di saltare giù dagli scaffali e annoiarmi a morte.
Sembrava mi fissassero sussurrando: – Guarda altri due mocciosi che se la spassano troppo. Ma ora li mettiamo a posto noi! La biblioteca sembrava non finire mai. Una fila dopo l’altra di scaffalature di legno fissate al pavimento e al soffitto. Su ogni fila scorreva una scala con le rotelle in cima. Ci si sarebbero potute fare cose fantastiche, con quelle scale, ma era fuori discussione anche solo pensare che là dentro ai bambini fosse permesso di divertirsi.
– Che cosa volete? – tuonò una voce all’altro capo del salone. Mi bastò sentirla perché il cuore accelerasse i battiti. Quel suono ricordava due pezzi di metallo arrugginito strofinati l’uno contro l’altro.
Trattenni il fiato e scrutai le ombre davanti a me. Vidi una donna anziana dietro una scrivania massiccia, le nocche più grosse di ghiande premute contro il ripiano di legno, i capelli grigi raccolti in una crocchia così stretta da tirarle le sopracciglia in su, fin quasi a metà della fronte. Aveva un’espressione insieme sbalordita e furibonda. Verruca Murphy, senz’ombra di dubbio.
– Ho detto: che cosa volete? – ripeté, colpendo la scrivania con un timbro a inchiostro.
Ci dirigemmo verso di lei, stringendoci l’uno all’altro come scimmie impaurite. Sulla scrivania c’era una scatola piena di timbri, e ne aveva tanti altri infilati nella cintura come pistole.
Dall’alto della sua mole, Verruca Murphy abbassò lo sguardo irato sopra di noi. Era grossa. Più alta di papà, più larga della mamma e delle nostre zie messe assieme.
Le braccia erano sottili come quelle di un robot e dietro gli occhiali gli occhi sembravano due scarafaggi neri.
– Mamma dice che dobbiamo fare la tessera della biblioteca – dissi io.
Ero riuscito ad articolare una frase completa. Niente male, date le circostanze.
Lessico
g Cerca sul dizionario il significato di questi termini:
• Crocchia:
• Mole: g Completa le frasi:
Il narratore è
Verruca Murphy è
I protagonisti del racconto sono ; si sono recati in biblioteca per g Come ti sembra il carattere della bibliotecaria? Trova alcuni aggettivi per definirlo.
G I OCO con la storia
g Riscrivi il testo facendo apparire la bibliotecaria una giovane signora bella e gentile.