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Il pesce rosso

Qualunque bambino lo sa. Se chiedi un cane, ti vengono proposti in alternativa: il pesce rosso, la tartarughina d’acqua, gli uccellini o il criceto.

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A me, che non ho mai posseduto un animale, tocca un pesce rosso.

E tutti insieme, papà, mamma e sorella, si va a comprare la vaschetta, con aggiunta di alghe di plastica e conchiglie colorate.

– Come lo vuoi, Giacomo? – chiede il commesso.

– Voglio quello con la coda bianca – rispondo.

Il commesso infila nell’acquario un retino e in un attimo mi ritrovo in mano un sacchetto di plastica pieno d’acqua, con dentro Flopper (ho deciso che si chiamerà così).

Il pesciolino ha più o meno la forma di quelle vecchie sveglie rotonde della nonna che facevano tremare la casa con i loro TIC- TAC- TIC- TAC.

Sono felice. È il mio primo animale. Ripartiamo felici verso casa. Paoletta canticchia guardando Flopper e si appende al sacchetto urlando che vuole vedere il suo pesce. Ma piuttosto che mollare Flopper mi faccio segare una mano.

Intanto papà usa il braccio sinistro per guidare e col destro, proiettato all’indietro, cerca di separarci.

Sfortuna vuole che separi il sacchetto da me, con acqua e pesce, e che tutto finisca sul sedile della nostra auto.

Mamma lancia un urlo selvaggio, Paoletta pure e Flopper intanto saltella sul sedile dell’auto. Io lo afferro velocemente e lo rimetto in quel poco d’acqua rimasta nel sacchetto.

– Fermati al bar! – grida mamma a papà.– Prendiamo dell’acqua. Papà fa una deviazione tipo rientro ai box Ferrari e tutti e quattro entriamo nel bar Canarino. Agitatissimo, noto sul bancone un bel bicchiere di acqua minerale e dopo un secondo Flopper ci nuota dentro. Finalmente posso tirare il fiato e mi rilasso. Molto meno rilassato è il signore che stava per bersi la minerale, anche se papà gli offre un caffè, sforzandosi di sorridere.

I. Benini, Ma un cane è un’altra cosa, Mondadori g Chi è Giacomo?

Un pesce rosso

Il bambino protagonista g Che cosa gli viene regalato?

Un pesce rosso Un cane g A cosa somiglia il pesce scelto da Giacomo?

A un orologio a cucù

A una vecchia sveglia g Che cosa succede in auto?

Il sacchetto con il pesce vola fuori dal finestrino

Il sacchetto con il pesce si rovescia g Che cosa ti fa capire l’espressione “papà fa una deviazione tipo rientro ai box Ferrari”?

Il papà fa una manovra velocissima

Il papà parcheggia con calma l’automobile g Perché il cliente al bar è infastidito?

Giacomo gli ha rovesciato il caffè

Giacomo ha versato Flopper nel suo bicchiere g Indica con una X se l’affermazione è vera o falsa

• Giacomo desidera un gatto ma riceve un pesce.

• Il pesce sarà chiamato Flopper.

• Paoletta è la cugina di Giacomo.

• Paoletta e Giacomo litigano e il sacchetto con il pesce si rovescia.

F

• La mamma suggerisce di fermarsi in un bar. V F

• Giacomo mette Flopper in una tazza di cappuccino freddo. V F

• Il papà di Giacomo offre un caffè al cliente del bar infastidito. V F il testo Analizzo g Il racconto è scritto: in prima persona in terza persona g I personaggi sono: realistici fantastici g Il tempo della narrazione è: definito indefinito g La vicenda è narrata: al presente al passato g La vicenda è narrata in ordine: cronologico non cronologico

linguistica Riflessione

g Analizza a voce le seguenti parole: Flopper - cane - pesce - tartarughina - criceto

Comprensione ................................. con facilità con qualche difficoltà con un aiuto Analisi con facilità con qualche difficoltà con un aiuto linguistica con facilità con qualche difficoltà con un aiuto

Inverno in città

La neve era bella d’inverno quando copriva i colli vicini, i monti lontani, i prati delle valli, e si ammucchiava nel giardino pubblico, nelle piazzette inclinate, nella grande piazza a conchiglia.

D’inverno, ed era ancora pomeriggio, i lampioni venivano accesi presto perché le strade della città si facevano subito buie. La loro luce schiariva gli alti palazzi di pietra e di marmo contro il cielo, già cupo per le nubi grandi e pesanti che venivano ad addensarsi su di essi, richiamate dai colli; ingrandiva le austere facciate, le torri, i merli. La città si raccoglieva su se stessa e chiamava i suoi abitanti a immergersi nel mistero delle sue mura.

R. Bilenchi, Opere, Vallecchi

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