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La sconfitta degli Urgali

Il vento urlava nella notte. Lo spettro Norduk, dai capelli cremisi e gli occhi rossi come braci, ordinò ai suoi in tono gelido: g Scrivi per ogni sequenza una frase significativa. Sintetizza sul quaderno, poi racconta la storia.

– Nascondetevi ed uccidete chiunque si avvicini!

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Subito si mossero dodici goffi Urgali, armati di corte spade e tondi scudi di ferro: sembravano “umani” con le gambe storte, le braccia tozze e un paio di corna ritorte. I mostri si nascosero nella boscaglia, mentre Norduk li osservava da dietro un albero.

Dall’oscurità emersero tre cavalieri. Sul primo cavallo c’era l’elfo Nantar, armato di spade e di arco con faretra; sul secondo c’era Sadam, un’elfa che portava al fianco la spada magica e sulla schiena l’arco con la faretra; sul terzo cavallo, Politum armato di lancia e pugnale, con la testa protetta dall’elmo.

Subito gli Urgali uscirono allo scoperto, spargendo intorno a sé il loro fetore, e scoccarono un nugolo di frecce nere.

Lo spettro Narduk lanciò verso l’elfa un globo infuocato che colpì il cavallo, mentre Sadam atterrava senza farsi male. Nantar fu velocissimo a soccorrerla e a farla salire in groppa al suo cavallo.

La battaglia aveva ormai avuto inizio: gli Urgali si buttarono implacabili sui due cavalli superstiti e lanciarono contro di loro una fitta serie di globi infuocati.

Politum fu ferito alla spalla, ma l’elfo Nantar intervenne in sua difesa scoccando una freccia della sua faretra: intorno agli Urgali si diffuse una nuvola di scintille infuocate, i capelli cremisi di Norduk presero fuoco e lo spettro si rotolò per terra in preda alle fiamme.

In quel momento Politum, trattenendo la spalla ferita, fu addosso ad un gruppo di Urgali e riuscì a ferirne due con la sua lunga lancia. Anche l’elfa, con l’aiuto della magica spada, colpì gli Urgali rimasti in piedi.

In breve i mostri furono sconfitti: il fetore pestilenziale che gli Urgali diffondevano intorno a sé svanì, l’aria della notte ritornò fresca e pulita e i tre cavalieri andarono vincitori incontro all’alba.

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