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L’uragano

L’esercito dei tuoni scende in campo. Si sentono, deboli dapprima, che s’avvicinano da grandi distanze. Più e più forti, terrificanti nella loro grandiosità, arrivano, vi passano sopra il capo e corrono ad annunciare ad altre zone della foresta l’avvicinarsi dell’uragano.

È l’avanguardia della tempesta, e al suo passaggio un brivido percorre il sottobosco e le erbe e gli arbusti e gli alberi giovani. Una pausa, mentre tutta la natura sembra in attesa. Quindi arriva la seconda ondata e il suo arrivo sembra essere una sorpresa, tanto è violento.

L’oscurità è rotta da lampi accecanti. Il silenzio è interrotto da spettacolosi crepitii elettrici. Ora tocca alla vegetazione alta di tremare. È il momento che qualche vecchio albero sceglie per la sua morte impressionante: uno strepito, poi uno scroscio, poi un altro ancora. Finalmente un vento freddo e impetuoso viene ad annunciare la pioggia. La si sente venire da lontano, che avanza in un potente, diffuso tambureggiare sulle foglie.

Un diluvio… g Completa il testo scrivendo che cosa succede alla vegetazione, nel cielo, agli animali durante le fasi dell’uragano.

Tuoni, lampi, fulmini si scatenano con nuova violenza. La vegetazione si agita, si contorce diabolicamente, alberi che si curvano, alberi che scricchiolano, alberi che cadono. Grossi uccelli fuggono alla cieca, scimmie strillano terrorizzate, bufali galoppano, elefanti corrono pesantemente.

In un momento il sentiero aperto dagli animali è trasformato in un torrente; i torrenti diventano fiumi, i fiumi pandemoni.

All’interno della narrazione, le descrizioni possono presentarsi come osservazioni che la arricchiscono di particolari per esprimere meraviglia, paura, allegria…

L'Italia in testa

Nonna ha preparato il tavolo sotto il pergolato. lo e il nonno Nino ci sediamo vicini a guardare il tramonto. Quando ormai il sole è sceso dietro le colline, Nerone si alza di scatto e si allontana verso il cancello, abbaiando. Qualcosa lo ha disturbato. Ci accorgiamo allora che la luce che arriva da dentro casa è oscurata da una forma strana. Quello che ci appare quando alziamo gli occhi è… stupefacente! La nostra ospite ha un cappello… No, definirlo cappello è riduttivo. Ha un'Italia in testa. L'intero stivale che sfida la forza di gravità sistemato sopra la sua testa. Man mano che avanza verso le lanterne del tavolo, noto i particolari: in alto c'è una gondola, con il gondoliere con la maglietta a righe bianche e rosse che immerge il remo tra onde azzurre. Verso il centro c'è il Colosseo. In quella che dev'essere la Sicilia, appoggiata alla base del cappello, c'è una fila di donne vestite di nero che segue la statua della Madonna, sorretta da personaggi con la tunica bianca. La processione gira tutto intorno al cappello. Scompare a sinistra dietro lo stivale: riappare a destra: meraviglioso! Se la maestra Giovanna indossasse un cappello di questo tipo quando ci spiega geografia staremmo tutti attentissimi! Lei ci saluta chinando leggermente la testa e per un attimo temo che il peso di questo capolavoro di geografia la trascini in avanti, faccia a terra sul pavimento di pietra sotto il pergolato. Ma il disastro non avviene.

io Scrivo

g Descrivi anche tu un cappello originale con elementi che caratterizzano un ambiente naturale, come per esempio un prato.

Nei racconti le descrizioni possono essere inserite in sequenze specifiche, come nel racconto che stai per leggere.

In questo caso il ritmo è dato dall’alternanza di sequenze narrative e descrittive.

Oliver Stramb

Pierfilippo Perfetti conduce una vita impeccabile e molto, molto ordinata. Fino a quando nella casa accanto non si trasferiscono dei nuovi vicini: la famiglia Stramb.

SEQUENZA NARRATIVA

Domenica mattina. Pierfilippo bussò alla porta del 17, augurandosi che gli Stramb, i suoi vicini di casa, fossero in piedi. Dopo una lunga attesa si sentirono dei passi strascinati.

- Cos’è? - gridò ansiosamente qualcuno dall’interno. - Chi è?

- Sono io, Pierfilippo, il vicino della porta accanto.

SEQUENZA DESCRITTIVA

La porta si aprì cigolando. Un volto pallido e brufoloso coronato da capelli flosci sbirciava attraverso un paio di spessi occhiali da gufo.

SEQUENZA NARRATIVA

- Salve - disse Pierfilippo. - Non è troppo presto, spero.

- Per cosa? - disse il tipo brufoloso.

- Per restituire questo maglione - Pierfilippo mostrò l’enorme indumento marrone. Il ragazzo lo guardò.

- È mio - disse Oliver, lo Spettrale Ragazzo dei Compiti. Mise il maglione fra le mani di Oliver.

- Vuoi entrare? - disse Oliver. Pierfilippo ci pensò. Voleva entrare? Beh, sì che voleva.

- Grazie - rispose. - Solo per un minuto, magari.

SEQUENZA DESCRITTIVA

Una volta entrato si rese conto di quanto Oliver fosse incredibilmente alto e magro. Svettava sopra Pierfilippo come un palo del telegrafo. Indossava una giacca a vento verde e pantaloni del pigiama azzurri. I suoi lunghi piedi bianchi erano infilati in un paio di enormi sandali verde pisello. Ma non avevano un paio di scarpe normali in quella famiglia?

Sequenza Narrativa

- Dormono tutti - disse Oliver. - Sono rimasti svegli tutta la notte a festeggiare. Io no. Dovevo alzarmi presto. Compiti di matematica.

- Giusto - assentì Pierfilippo. - Ottima cosa. Ehm… cosa si festeggiava?

- Papà ha terminato la sua invenzione. Ecco cos’era tutto quel baccano durante la notte, tutti quei canti e quel frastuono.

- Vuoi venire in camera mia? - chiese Oliver.

- Va bene - disse Pierfilippo. - Dopo di te.

Sequenza Descrittiva

La soffitta di Oliver era sporca oltre ogni limite. Pierfilippo era senza parole. A sua madre sarebbe preso un colpo. Il letto sfatto, pile di vestiti sporchi, scarpe spaiate… e libri ovunque. Quelli che non entravano negli scaffali strapieni erano ammonticchiati per terra. Sul letto, fra un mare di briciole, c’era la torta nuziale mancante dell’ultimo piano. I muri erano spogli fatta eccezione per una cartina del mondo e un poster di Stephen Hawking, il famoso scienziato. La scrivania era ingombra: un mappamondo, un microscopio, una penna nel calamaio, una boccetta d’inchiostro, un milione di matite mangiucchiate e una serie di altissime pile di fogli coperti da una scrittura fittissima.

Sequenza Narrativa

C’era abbastanza materiale per tenere impegnato qualunque insegnante per l’eternità. Non c’era dubbio che Oliver prendesse i suoi compiti molto seriamente.

- Dolce?

- Umh… sì, grazie. Oliver frugò in giro, trovò un paio di forbici, staccò una certa quantità di torta e la passò a Pierfilippo senza dire una parola. Per un po’ cadde il silenzio. Pierfilippo masticava la sua torta. Oliver stava seduto a giocherellare con una matita.

io Scrivo

g Riscrivi il testo manipolando le sequenze descrittive. Poi confrontati con i compagni.

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