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La Terra a rischio
› Il pianeta si scioglie
Ormai è scientificamente provato e misurato: i ghiacciai del pianeta si sciolgono sempre più velocemente. Le osservazioni compiute su decine di migliaia di ghiacciai in tutto il mondo mostrano che negli ultimi vent’anni la loro superficie è diminuita, mentre il loro spessore si è ridotto tra i 50 centimetri e il metro ogni anno.
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Tutto questo avviene a una velocità impressionante, e a un ritmo più che doppio rispetto alla media registrata nel secolo scorso.
Si calcola che, di questo passo, entro il 2050 il polo Nord, d’estate, sarà circondato solo di acqua. In Antartide non va meglio. Lo spessore si sta assottigliando, tanto che in 200 anni il suo volume potrebbe dimezzarsi.
› Le conseguenze
La fusione dei ghiacci scatena una serie di conseguenze negative per il pianeta. Per prima cosa accelera il riscaldamento globale: le superfici liberate dai ghiacci, più scure, assorbono i raggi solari che prima venivano riflessi dalle bianche distese. Quindi aumenta ulteriormente la temperatura della Terra. Inoltre si alza il livello dei mari: entro il 2100 potrebbero essere un metro più alti, sommergendo intere isole e città costiere come New York, Shangai, Londra e Venezia.
L’equilibrio naturale dell’intero pianeta può essere sconvolto a partire dal clima, con eventi meteorologici sempre più intensi ed estremi. Tornado, ondate di calore, gelo e siccità.
› Un aiuto dalla tecnologia
Case e auto che consumano meno energia contribuiranno a limitare le emissioni dei pericolosi gas serra, prodotti soprattutto dalla combustione di carbone, gas e petrolio, che trattengono il calore proveniente dal Sole. Sono state proposte anche soluzioni drastiche, ma poco attuabili, come il rilascio di particelle chimiche nell’atmosfera, che funzionerebbero da filtro, diminuendo così il calore che arriva sulla superficie terrestre.
Dopo i primi esperimenti in Austria e in Svizzera, anche sulla Marmolada, in Italia, vengono utilizzati teli di plastica per ridurre la fusione del ghiaccio in alcuni tratti delle piste da sci. I risultati sono buoni, ma i costi sono troppo elevati per applicare questa protezione a tutti i ghiacciai.