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L’aumento dei rifiuti e il riciclaggio

Comunemente viene definito “rifiuto” tutto ciò che viene gettato perché non serve più.

Fino a pochi decenni fa, quando i nostri nonni erano giovani, le cose che finivano nella pattumiera erano poche: ogni famiglia cercava di far durare gli oggetti il più a lungo possibile, riutilizzandoli per gli usi più svariati (pensa per esempio ai barattoli, alle bottiglie, alla carta, agli indumenti ecc.).

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Se si abitava in campagna, i pochi rifiuti prodotti finivano nelle concimaie; in città, invece, venivano consegnati al netturbino che passava ogni tanto sotto casa.

I rifiuti allora non erano un grave problema per l’ambiente perché erano biodegradabili.

Questo significa che organismi particolari, detti decompositori, utilizzandoli per la propria sopravvivenza li trasformavano.

Ora, invece, l’abitudine diffusa all’usa e getta fa sì che in ogni casa venga “rifiutata”, insieme ai resti di cibo, una grande quantità di oggetti come gli imballaggi, cioè i contenitori di carta, vetro, alluminio, plastica ecc., che creano numerosi problemi di smaltimento.

Questi problemi sono aumentati a causa della grande quantità di sostanze sintetiche, non presenti in natura ma “create” dall’uomo.

Queste sostanze risultano “sconosciute” agli organismi decompositori, che non riescono quindi a trasformarle. Esistono poi rifiuti, come le siringhe abbandonate, o quelli provenienti da ospedali e laboratori sanitari, che sono particolarmente pericolosi: essi vanno trattati con molta attenzione perché possono essere fonte di infezioni e di gravi danni per la salute. Gran parte degli oggetti che buttiamo via non meritano di essere scartati. Molti oggetti sono facilmente “riutilizzabili” per nuovi scopi: questo è il riciclaggio.

Il riciclaggio permette di risparmiare materie prime ed energia: materiali come la carta, il vetro, l’alluminio delle lattine e la plastica possono essere facilmente riutilizzati. Per questo in molte città è stata organizzata una “raccolta differenziata” di questi rifiuti.

il testo Comprendo

g Come definiresti un rifiuto?

g Quali abitudini avevano i tuoi nonni rispetto alle cose che non servivano più?

g Perché allora i rifiuti non erano un grave problema per l’ambiente?

g Cosa ha provocato l’abitudine, ormai sempre più diffusa, “all’usa e getta”?

g Quali rifiuti sono particolarmente pericolosi? Perché?

g Che cosa significa “riciclaggio”?

g Quali sono i vantaggi di un riciclaggio?

il testo Analizzo

• Il testo ha una funzione: educativa di intrattenimento

• Il linguaggio è: settoriale colloquiale

• Il narratore: esprime pareri personali non esprime pareri personali

• Le informazioni sono: precise imprecise

• Il testo segue un ordine: logico-causale cronologico

linguistica Riflessione

g Leggi con attenzione la frase “quando i nostri nonni erano giovani, le cose che finivano nella pattumiera erano poche”. Poi segna con una X la risposta corretta.

• La parola “che” è: una congiunzione un pronome relativo

• I verbi sono tutti espressi: all’indicativo al congiuntivo

Ho svolto le attività di:

Comprensione ................................. con facilità con qualche difficoltà con un aiuto Analisi con facilità con qualche difficoltà con un aiuto

Riflessione linguistica con facilità con qualche difficoltà con un aiuto

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