Storie in Fiore 5 - Scrittura + Mappe

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Centro di Ricerca Didattica Ardea Editrice

Rosa Dattolico

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI

5

COMPRENSIONE PRODUZIONE RIASSUNTO INVALSI

+ MAPPE SCRITTURA

Il testo NARRATIVO

Il testo DESCRITTIVO

51 La descrizione di emozioni • 2

52 La descrizione di animali • 1

53 La descrizione di animali • 2

54 La descrizione di luoghi • 1

55 La descrizione di luoghi • 2

56 Mi alleno con la scrittura

57 La descrizione nella narrazione

Il testo POETICO

58 MAPPA Il testo poetico

59 Le rime

60 Le similitudini e le metafore

61 Le personificazioni e le allitterazioni

62 Le onomatopee

63 mi AUTOVALUTO

Il

testo

INFORMATIVO E LA CRONACA

64 MAPPA Il testo informativo - La cronaca

65 Un clima impazzito

66 Il gorilla

67 Scrivere un testo informativo

LA CRONACA

68 Londra, piccola sonnambula salvata in cima a gigantesca gru

69 Una bambolina dell’Età del Bronzo trovata nell’isola di Pantelleria

70 Il flash mob per dire no al bullismo

71 Diventa giornalista

Il testo ARGOMENTATIVO

72 MAPPA Il testo argomentativo

INDICE
I TRUCCHI DELLO SCRITTORE
Raccolgo le idee LA COESIONE TESTUALE
I connettivi
I tempi verbali
Parole da non ripetere LA COERENZA TESTUALE
Le parole adatte
Il testo è chiaro?
L’ordine delle informazioni
Storie da completare • 1
Storie da completare • 2
Storie da completare • 3
2
3
4
5
6
7
8
10
11
12
13
14 MAPPA Il testo narrativo 15 Le sequenze di un testo 16 Distinguere le sequenze 18 Sequenze di vario tipo 20 La fabula 22 Il flashback 23 Un bel ricordo 24 Il flashforward 25 La partenza 26 I testi narrativi: i generi 28 MAPPA Il racconto giallo 29 Il mistero del quadro 30 Il racconto giallo 31 La collana di smeraldi 32 MAPPA Il racconto storico 33 Pompei 34 Un giovane re e il suo cavallo 35 Scrivo un racconto storico 36 MAPPA Il racconto di fantascienza 37 Il Vuàb 38 Avventura tra i pianeti 39 Scrivo un racconto di fantascienza 40 MAPPA Il racconto fantasy 41 Verso la terra di Narnia 42 Scrivo un racconto fantasy 44 Harry Potter e i suoi amici 45 mi AUTOVALUTO
46 MAPPA Il testo descrittivo 47 I dati sensoriali 48 Descrivere persone • 1 49 Descrivere persone • 2
La descrizione di emozioni • 1
50
sport
argomentativo
UN RIASSUNTO 77 PER RIASSUMERE UN TESTO 78 Una brutta avventura 80 Una famiglia di scorpioni 82 Fragili giganti 84 I doni del bosco 85 Dal testo allo schema 86 mi AUTOVALUTO VERSO L’INVALSI 87 Prova A 93 Prova B
73 La paghetta ai figli 74 Parliamo di
76 Scrivere un testo
SCRIVERE

I trucchi dello

Prima di scrivere un testo:

• individua la tipologia testuale richiesta;

• raccogli le idee;

• scrivi il titolo;

• ordina le idee in una scaletta;

infine rivedi il lavoro svolto e controlla che il testo sia:

COESO e CORRETTO, cioè scritto rispettando sintassi, ortografia, punteggiatura, lessico, tempi dei verbi e facendo attenzione alle ripetizioni e all’uso dei connettivi (le parole-legame);

COERENTE, cioè legato dall’inizio alla fine da un filo logico e senza contraddizioni;

CHIARO, vale a dire scritto con parole comprensibili e attinenti all’argomento;

COMPLETO, cioè contenente tutte le informazioni necessarie alla comprensione, con frasi in successione logico-temporale.

Tieni presenti gli elementi essenziali di un testo:

I PERSONAGGI I FATTI:

che cosa è successo?

Come è successo?

Il LUOGO e il TEMPO La NARRAZIONE: in prima o in terza persona

Perché è successo?

2

RACCOLGO LE IDEE

1 Leggi con attenzione il titolo, ad esempio: Un regalo inaspettato.

Registra tutte le idee che ti vengono in mente sull’argomento, scrivendo brevi frasi senza tener conto di un ordine preciso.

3
6. 7. 8. 9. 10.
2 Riordina in modo logico le idee in una scaletta . 1. 2. 3. 4. 5. 3 Utilizza la scaletta che hai preparato e scrivi un testo sul quaderno.
Un regalo inaspettato

I CONNETTIVI

1 Cancella il connettivo che non è adatto.

La frittata

Per fare lo zabaione, tutte le sere io e il nonno andavamo a prendere le uova da un contadino che si chiamava Emilio e abitava a un paio di chilometri da noi. Un giorno il nonno volle prendersi un uovo solo, perché ma diceva che lo zabaione doveva essere così purtroppo fresco da odorare ancora di gallina.

Se lo infilò dentro la camicia, mi fece sedere sul tubo della bicicletta e partimmo.

Emilio gli aveva detto:

– Quando Ma proprio lì lo devi mettere?

– E dove dovrei metterlo secondo te? – gli aveva risposto il nonno.

Infatti Invece , quando comprava qualcosa, lo metteva sempre lì dentro, nella camicia. La nonna la chiamava “una maledetta abitudine”, perché quindi il nonno ci metteva proprio di tutto: sigari, giornale, pane, una volta perfino quattro o cinque pulcini che aveva comprato al mercato.

Quando Ma la nonna brontolava, lui diceva che aveva fatto sempre così, fin da bambino, e così avrebbe fatto anche a ottant’anni.

Dunque il nonno prese l’uovo e lo sistemò per bene come ho detto.

Tuttavia Perché dopo un chilometro circa si sentì uno strano rumore. Allora il nonno si fermò.

– Fammi dare un’occhiata, Marina – disse.

Guardò dentro la camicia e annunciò:

– Abbiamo fatto la frittata!

Infatti Quando la camicia era tutta impiastricciata di giallo, ma lui non si scompose.

– Niente paura: adesso ritorniamo indietro e di uova ce ne prendiamo due.

Così Come , se uno si rompe, abbiamo quello di ricambio.

4
COESIONE TESTUALE
A. Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi
LA

I TEMPI VERBALI

1 Leggi il racconto e cancella il tempo verbale che non è adatto.

Il velociraptor

Tim avanzò verso la porta della cucina e guardò oltre. Nella buia sala da pranzo, vide vede le verdi superfici rettangolari dei tavoli. Fra questi un velociraptor si muoveva muove agilmente, silenzioso come uno spettro, a eccezione dei sibili del suo respiro. Si dirigeva con sicurezza proprio verso la cucina.

Il suo corpo era alto circa due metri, di costituzione robustissima. Lo si vedeva chiaramente sebbene le forti zampe e la coda fossero fosse nascoste dai tavoli. Tim scorgeva scorgerà solo la parte superiore del torso muscoloso, le due zampe anteriori strette lungo il corpo, gli artigli ciondolanti. Poteva vedere l’iridescente disegno chiazzato sulla schiena possente, le contrazioni nervose dei muscoli dei fianchi e le pieghe della pelle del corto, ma robusto, collo sotto la mascella.

Il velociraptor stava starà all’erta; mentre avanzava, guardava guarda da una parte all’altra, muovendo la testa con bruschi movimenti da uccello e tenendo bassa la lunga coda dritta. Sembrava un gigantesco, silenzioso uccello da preda. Tim si abbassò abbassava completamente dietro il tavolo. Poteva sentire l’odore di rancido del grande rettile e il respiro sibilante. A un certo punto il velociraptor sbadigliò sbadiglierà gettando all’indietro il lungo muso, mostrando file di denti affilati come rasoi. I grandi occhi penetranti roteavano nelle orbite ossute.

5 LA COESIONE TESTUALE
M. Crichton, Jurassic Park, Garzanti

PAROLE DA NON RIPETERE

1 Nel testo sono stati evidenziati i soggetti: cancella quelli di troppo e riscrivilo.

Il leone e il cinghiale

Nella stagione estiva, quando l’afa e il caldo opprimente generano la sete, un leone e un cinghiale si trovarono contemporaneamente vicino a una piccola sorgente.

Il leone e il cinghiale presero subito a litigare, poiché entrambi volevano bere per primi. Dalle parole passarono ai fatti: il leone e il cinghiale iniziarono una lotta mortale. I due contendenti erano già feriti e sanguinanti quando, sollevando lo sguardo al cielo per riprendere fiato, il leone e il cinghiale scorsero uno stormo di avvoltoi, gli uccelli che si nutrono di cadaveri. Questi volteggiavano sopra di loro, in attesa di divorare il primo che fosse caduto morto.

Il leone e il cinghiale così interruppero la lotta e dissero: – Meglio essere amici fra di noi che pasto per altri.

6 LA COESIONE TESTUALE
Esopo, Gli animali nelle favole, Giunti Marzocco

LE PAROLE ADATTE

1 Completa il testo con le parole adatte in modo che risulti coerente.

fatica • scarponi • letto • passeggiata • boschi • caposquadra • campeggio • strada • mattina

Una sera, dopo cena, il direttore del campeggio ci ha radunati e ci ha detto: – Domani mattina ci alzeremo di buon’ora e faremo una splendida a piedi, attraverso i

Noi abbiamo gridato tutti: – Hip! Hip! Hurrà! – tre volte, e siamo andati a molto eccitati.

L’indomani , alle sei, il nostro caposquadra è venuto a svegliarci, e ha fatto molta

– Mettete gli e prendete un golf! – ci ha detto. – E non dimenticate il sacchettino per mettere la merenda.

Dopo una buona colazione, siamo passati davanti alla cucina per ricevere la merenda: un panino e un’arancia.

Poi, tutti in fila dietro il nostro , siamo usciti dal cantando. Noi cantavamo forte perché eravamo molto fieri.

Abbiamo percorso un tratto di e poi, finalmente, siamo arrivati nel bosco.

J. J. Sempé e R. Goscinny, Le vacanze di Nicola, Edizioni EL

Continua

7 LA COERENZA TESTUALE
2 la storia in modo che risulti coerente con quanto finora narrato.

IL TESTO È CHIARO?

Una macedonia di storie

1 Due storie si sono mescolate: individuale e sottolineale con colori diversi.

Denis raccoglieva funghi nel bosco, mentre Fruet, il suo cane, correva avanti ed indietro, abbaiando festoso.

A un tratto, sentì un rumore e subito dopo vide tre cinghialetti dal pelo bruno. Denis fece un passo avanti, adagio, per osservarli meglio, ma, proprio in quel momento, vide uscire, dal folto dei cespugli, una grossa femmina di cinghiale. Il ragazzo si fermò terrorizzato.

Il primo mattino in tenda ci dovevamo vestire da soli, ma c’era un tale pasticcio di calzini, magliette, golf, pantaloni che non sapevamo come fare.

- I blue jeans non mi stanno su - diceva Marco preoccupato.

- Per forza, ti sei messo quelli di Filippo.

- La maglietta mi lascia la pancia scoperta - diceva Luca guardandosi con sorpresa l’ombelico.

Denis era di ghiaccio. Poi qualcosa si insinuò tra le sue gambe: era Fruet, che gli passò davanti, bloccandosi a zampe tese fra lui ed il cinghiale. Il pelo grigio- nero del cane era sollevato e dalla sua bocca usciva un ringhio basso e continuo.

Ma quella maglietta è mia… - dico io impensierito.

- Ragazzi - dice Mario, - ho trovato una fionda scozzese!

- Lascia stare le mie bretelle - borbotta Andrea, che si tiene i pantaloni con le mani.

- Ognuno metta a posto la sua roba e il suo sacco a pelo - dice il maestro.

- Anche i maschi? - chiede Mario quasi scandalizzato.

- Certo - ride il maestro. - Maschi o femmine, ognuno bada a se stesso. Siamo o non siamo tutti uguali?

Il cinghiale, sempre a testa bassa, fece un passo indietro, poi sparì nel bosco con i cinghialetti, che gli trotterellavano dietro.

8 LA COERENZA TESTUALE

2 Ora scrivi le due storie che hai individuato.

AVVENTURA NEL BOSCO

R. Piumini, Denis del pane, Einaudi
IN CAMPEGGIO
9 LA COERENZA TESTUALE
L. Tumiati, Cara piccola Huè, Einaudi Scuola

L’ORDINE DELLE INFORMAZIONI

1 Leggi il testo con attenzione.

Un bosco in pericolo

Domenica Elena, i suoi genitori e sua sorella Anna sono andati fare una gita in un bosco di abeti, larici e piante secolari.

Alla fine siamo tornati a casa molto fieri. Elena e la sua famiglia sono diventati eroi per un giorno. Una parte del bosco era ormai distrutta, ma il veloce intervento dei vigili del fuoco, avvenuto grazie alla loro segnalazione, ha permesso di salvare il resto. Hanno incominciato a camminare inoltrandosi attraverso un sentiero. Improvvisamente hanno sentito odore di bruciato. Proseguendo per la stradina, hanno visto innalzarsi davanti a loro una fitta nuvola di fumo.

A. Lacapra, “Nuovo Gulliver”, settembre 2013, n. 152

• Cosa non è corretto?

L’ordine delle informazioni

Frasi che non c’entrano con l’argomento

La quantità delle informazioni

2 Riscrivi il testo mettendo le frasi nell’ordine corretto.

10 LA COERENZA TESTUALE

Alla ricerca del parco

“Forza, Ernesto!” mi dicevo da solo. “Corri! Ancora due salti e ci sei!”. Arrivai quasi senza fiato, però arrivai.

Ma la cosa triste fu che ciò che trovai al mio arrivo non somigliava affatto, ma proprio per niente, a quello che io ricordavo.

C’erano sempre alberi da tutte le parti, certo, ma in mezzo agli alberi qualcuno aveva piazzato sentieri di cemento. E, lungo i sentieri, tante panchine di legno, verniciate di giallo e bianco, o di bianco e verde, o di bianco e blu. E, al centro, dove si riunivano tutti i sentieri, altre panchine. Tutto era nuovo e allegro. Tutto era pulito e curato. Tuttavia mi sentii un po’ deluso. Quello non era il parco che io conoscevo!

E pensai che quello di prima mi piaceva di più, con i suoi sentieri di terra e le sue panchine di pietra, anche se qualcuna era rotta e malridotta.

E dissi tra me e me: “Che peccato!”.

Mentre ero assorto nei miei pensieri riconobbi la voce di Matteo

STORIE
COMPLETARE
F. Lalana
DA
• 1
11 LA COERENZA TESTUALE
1 Scrivi la parte iniziale e quella finale del racconto e fai in modo che siano coerenti con la storia.

1 Scrivi la parte centrale del racconto e fai in modo che sia coerente con il resto della storia.

L’apparecchio per i denti

Non sopportavo l’apparecchio per i denti. Continuavo a pensare che era orribile e che mi faceva una faccia mostruosa: sembravo una scimmia con la bocca piena di noccioline. Cercavo di ridere il meno possibile e così passavo per una musona con tutti gli amici. Insomma era un dramma. Poi è successa una cosa straordinaria.

Una sera sono andata a vedere un balletto in piazza e lo spettacolo mi è piaciuto tantissimo. Una delle danzatrici era una ragazzina poco più grande di me, ed era bravissima.

Non credevo ai miei occhi. La mia ballerina preferita aveva un apparecchio per i denti due volte più ingombrante del mio. Eppure continuava a sembrarmi bellissima!

Quella sera ho deciso due cose. Primo: mi sarei iscritta a una scuola di danza; secondo: avrei sorriso a tutti.

STORIE DA COMPLETARE • 2
12 LA COERENZA TESTUALE
G. Quarzo e S. Ruiz Mignone, La giornata di Luca e i suoi amici, Piemme

1 Scrivi la parte iniziale del racconto e fai in modo che sia coerente con il resto della storia.

Sotto la pioggia

– Cos’hai, Ninuccio? – mi chiese tastandomi il pancino. Poi mi fece aprire la bocca:

– Perbacco! – esclamò osservando le mie tonsille infuocate.

Il dottore fece per ben due volte sì e no con la testa, proprio come fanno gli asini, e mi prescrisse le siringhe.

Mia zia me ne fece una subito, io naturalmente strillai, non tanto per il dolore quanto per la paura.

Due ore dopo, la febbre mi era passata ed anche lo spavento. Accarezzai Neve e dolcemente mi addormentai.

Quella notte ebbi un incubo.

Camminavo per un sentiero buio e silenzioso inseguito da una gigantesca siringa parlante. Ad un tratto, ne appariva un’altra da dietro un cespuglio e poi un’altra ancora che correva a perdifiato con l’intento di bucarmi.

Io gridavo, chiedevo aiuto ma ero solo e terrorizzato.

Mi svegliai di soprassalto col cuore che mi batteva forte; solo quando vidi Neve acciambellata sul mio letto mi tranquillizzai e tirai un sospirone, anche se mi rimase il fiatone come dopo una lunga corsa.

STORIE DA COMPLETARE • 3
13 LA COERENZA TESTUALE

IL TESTO NARRATIVO

CHE COS’È?

PERSONAGGI

È un testo che narra vicende realmente accadute, REALISTICHE o verosimili, FANTASTICHE, avventurose, umoristiche, di paura… con lo scopo di COINVOLGERE, DIVERTIRE ed EMOZIONARE il lettore.

I PERSONAGGI possono essere REALISTICI o FANTASTICI. Il più importante è il PROTAGONISTA; gli altri personaggi sono chiamati SECONDARI.

FATTI La storia narra fatti REALI o INVENTATI.

• I LUOGHI possono essere REALI o FANTASTICI.

LUOGHI E TEMPO

• Le vicende si svolgono in un tempo DEFINITO o INDEFINITO; PASSATO, PRESENTE o FUTURO.

NARRATORE Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA.

14

LE SEQUENZE DI UN TESTO

Ricorda

Il testo narrativo ha una struttura suddivisa in sequenze.

Si passa da una sequenza all’altra ogni volta che:

• accade un fatto nuovo;

• entra in scena un nuovo personaggio;

• cambia il luogo dell’azione;

• cambia il tempo dell’azione.

Emil

A Emil piaceva la minestra in brodo. Quel giorno, sul fondo della zuppiera era rimasto solo un goccino di brodo.

Emil si sentiva sazio, ma voleva anche quella goccia.

L’unico modo per averla era infilare la testa nella zuppiera e succhiare. Emil fece proprio così.

Poi Emil cercò di tirare fuori la testa, ma non ci riuscì.

Il bambino lanciò uno strillo.

La mamma e il papà di Emil erano sbalorditi.

La mamma disse, preoccupata: “Come tiriamo fuori il piccolo? Rompiamo la zuppiera!”.

Il papà di Emil non voleva rompere la zuppiera perché era molto costosa.

Allora il papà e la mamma decisero di portare Emil dal medico.

INIZIO DELLA STORIA

ENTRANO IN SCENA

E ACCADE UN NUOVO

Emil non riusciva a vedere il dottore, ma si abbassò per salutarlo con un inchino. Così facendo, Emil sbatté la zuppiera contro la scrivania del medico. La sbatté con tanta energia che… la zuppiera si ruppe!

A. Lindgren, Emil, Vallecchi

CAMBIO DI

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 15
LUOGO ENTRA IN SCENA

DISTINGUERE LE SEQUENZE

Ricorda

In un testo narrativo possono essere presenti sequenze:

• narrative, che raccontano i fatti;

• descrittive, che descrivono luoghi, personaggi, emozioni…;

• riflessive, che esprimono una riflessione, pensieri, stati d’animo di un personaggi o dell’autore;

• dialogiche, che riportano i dialoghi dei personaggi.

Crespelle e un tema per merenda

Sequenza

Dopo la scuola, Caterina va sempre a casa di nonna Colomba, per mangiare qualcosa di caldo e per fare i compiti come si deve.

Oggi, già dal pianerottolo sente un buon odorino di crespelle. Sale in fretta le scale e suona il campanello. Tre squilli brevi, affinché nonna Colomba sappia subito di chi si tratta.

Sequenza

Nonna Colomba apre la porta. Indossa il grembiule a fiorellini bianchi e blu e nella mano stringe la paletta per girare le crespelle. È tutta rossa e accaldata. Caterina stringe le braccia attorno alla grossa pancia della nonna.

Sequenza

– Hai fame, Cate?

– Se ho fame? Oggi puoi farne tranquillamente dieci. Ho bisogno di qualcosa di dolce.

È successo qualcosa a scuola? – chiede preoccupata nonna Colomba.

– A scuola è andata come al solito – racconta Caterina mentre spalma la marmellata di fragole sulla crespella e l’arrotola. – Solo che la maestra mi ha dato un tema di castigo.

– Certo che, per avere la bocca così piena, te la cavi a parlare chiaramente –apprezza nonna Colomba. – Perché ti ha dato un castigo? Chiacchieravi troppo?

– Con Inga non si può chiacchierare. No, sono arrivata in ritardo.

I TESTI NARRATIVI:
16
I GENERI
1 Leggi il testo e completa scrivendo sui puntini di quale tipo di sequenza si tratta.

Sequenza

Nel frattempo, Caterina mangia le crespelle ma… alla quarta rimane silenziosa, e mastica un po’ più lentamente. Alla quinta addenta un solo pezzettino, poi rimette la crespella nel piatto: è sazia.

Sequenza

– Su, adesso scrivi il tuo tema!

– Se solo sapessi cosa scrivere – sbuffa Caterina.

– Perché non racconti la verità? Spiega bene qual è il motivo per cui arrivi a scuola in ritardo, così la maestra potrà capirti – dice la nonna mentre pulisce la tavola con uno strofinaccio, perché la signora Aceto si arrabbierebbe moltissimo se il quaderno di Caterina fosse macchiato.

Sequenza

Caterina comincia a scrivere:

“Io al mattino arrivo sempre in ritardo per colpa del nostro orologio.

Quando sono ancora a letto è lentissimo. Anche a colazione. Ma quando mi metto la giacca incomincia a correre.

D’un tratto ha fretta. Molta più fretta di me. E improvvisamente è di nuovo tardi”.

Ma ecco che rosicchia la penna. Lo fa sempre quando non sa come procedere. “Dopotutto si tratta di un castigo. Non deve essere mica tanto lungo” pensa tra sé e sé e corre a farlo leggere alla nonna, sicura che le piacerà tantissimo, perché nonna Colomba è buona come una crespella!

M. Pressler, Caterina e tutto il resto, Piemme Junior

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 17

SEQUENZE DI VARIO TIPO

1 Completa il testo scrivendone il titolo e arricchendolo con sequenze di vario tipo.

Titolo

La mamma prese al volo la proposta del babbo, cioè di trascorrere il fine settimana nella casetta in montagna. La vidi sfrecciare come un razzo sotto i miei occhi, entrare nel ripostiglio e dopo un po’ uscire con due valige.

– Paolino, sistema i tuoi vestiti nella valigia più piccola, perché partiamo subito.

g Descrivi lo stato d’animo di Paolino.

Anche Zeppola cominciò a scodinzolare e i suoi occhi si illuminarono di gioia: sembravano due lampadine accese.

– Esploreremo il bosco e mangeremo tante fragole – dissi e la cagnolina iniziò a girare su se stessa come una trottola. Salutai Cleopatra e Clementina, le mie tartarughine, e raggiunsi il papà in auto. Dopo un po’ arrivò anche la mamma. Il babbo la guardò: era proprio elegante.

g Descrivi l’abbigliamento della mamma. – Ti ricordo che dobbiamo andare in montagna – precisò il babbo. La mamma guardò le scarpe col tacco a spillo e la borsetta di vernice nera e scoppiò a ridere.

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I TESTI NARRATIVI: I GENERI 18

g Immagina e completa il dialogo.

Ci allontanammo dalla città a tutto gas:

Ancora poche ore e staremo nella nostra graziosa casetta – esclamò il babbo.

La mamma mi domandò:

Il babbo intervenne: -

Allora io risposi: -

All’improvviso il cielo diventò scuro e incominciò a piovere. – Ci conviene fermarci in quell’albergo e se necessario trascorrervi anche la notte, sai che ho paura dei tuoni – disse la mamma balbettando e diventando improvvisamente pallida.

Un signore molto gentile ci diede le chiavi delle stanze. Con Zeppola nascosta nello zainetto, entrai nella mia camera.

La camera era spaziosa con una grande finestra che si affacciava sulla spiaggia.

g Descrivi il mare agitato.

Il mare era molto agitato…

Ad un tratto, sentii le voci della mamma e del babbo: – Vieni, andiamo a cenare.

Li raggiunsi nella sala, con Zeppola nascosta nello zainetto:

– Domani sarà bel tempo! – esclamò il babbo con l’espressione di chi si è appena cavato due molari.

Abbassai lo sguardo nel piatto, dove galleggiavano i tortellini.

g Scrivi i pensieri di Paolino.

E intanto tuoni e lampi continuavano a rincorrersi nel cielo.

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 19

LA FABULA

Ricorda

L’ordine narrativo utilizzato dall’autore è la fabula. La storia segue questo schema lineare: prima, poi, dopo, ancora, infine.

1 Completa il testo secondo la successione cronologica dei fatti e sottolinea gli indicatori temporali.

Al circo

Stamattina prima di partire eravamo un bel po’ agitati in classe.

Aspettavamo il pullman e finalmente è arrivato. Ci siamo precipitati verso la porta

Dopo un po’ siamo arrivati al circo. C’erano tanti ragazzini della nostra età

Un suono di tromba ed ecco apparire i clown

Subito dopo due contorsionisti hanno eseguito il loro numero

Poi sono arrivati i trapezisti il mangiafuoco; poi di nuovo i pagliacci, che Quando siamo tornati in classe

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 20

2 Scrivi un racconto di esperienza rispettando l’ordine logico-temporale degli avvenimenti.

Utilizza gli indicatori temporali e narra in prima persona. Scegli il titolo per il tuo racconto.

Titolo

• Quando è avvenuto il fatto?

• Dove?

• Perché ti trovavi in quel luogo?

• Con chi eri?

• Cosa è successo?

• Cosa hai fatto?

• Cosa hai provato?

• Chi è arrivato all’improvviso?

• Come si è conclusa la vicenda?

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I TESTI NARRATIVI: I GENERI 21

IL FLASHBACK

Ricorda

Il flashback è un salto indietro nel tempo che interrompe la narrazione per raccontare episodi avvenuti prima rispetto a quelli che si stanno narrando.

Vacanze agitate

1 Sottolinea nel testo il flashback .

È appena lunedì e sono chiuso in camera e mi sto annoiando mortalmente: il maestro di scienze pretende che impari a menadito la lezione. Si tratta di conoscere le caratteristiche di certi brutti insetti. A parte le farfalle, le coccinelle e le formiche, tutti gli altri mi fanno un po’ ribrezzo. A proposito di formiche, ricordo che…

Eravamo in un bellissimo campeggio vicino al mare, in mezzo a un bosco. La prima sera, piazzate le tende e preparata la cena, la mamma disse che avrebbe fatto una dormita eccezionale: aveva guidato per buona parte della notte precedente. Entrò nella tenda e… cominciò ad urlare come una pazza: – I mostri! Aiuto! Le

Mio padre sbiancò, si irrigidì come un burattino e balbettò più volte il mio nome; io spalancai la bocca, ma l’urlo mi rimase strozzato in gola. Ci precipitammo a vedere che cosa stesse succedendo. Bisogna sapere che la mamma è una persona capace di sopportare le fatiche più tremende e i dolori più atroci; è capace di lavorare per una giornata intera; è in grado di far coraggio a tutti quelli che si trovano in difficoltà. Una cosa sola può farla svenire secca: gli insetti.

Fu così che nella tenda della mamma scoprimmo tante laboriose formichine, che si erano accampate proprio sopra il suo cuscino forse per riprender fiato, tanto erano affaticate.

– Luca, cacciale via! – mi ordinò quella sera, tentennando come una canna al vento e, diventando sempre più cadaverica, schizzò via come una meteora. Io e il babbo cercammo di tranquillizzarla, ma per tutte le vacanze la mamma ci tormentò con esplorazioni quotidiane, perquisizioni notturne,

Furono vacanze molto agitate per via delle continue esplorazioni notturne

Tra non molto la mamma arriverà dall’ufficio e sono certo che, se le mostrerò l’immagine degli insetti, io e il babbo ceneremo da soli.

22
I TESTI NARRATIVI: I GENERI

1 Fingi di essere Tim e completa il racconto utilizzando la tecnica del flashback. Fai attenzione all’uso dei tempi verbali.

Un bel ricordo

Tim si annoia perché deve star lì in classe ad ascoltare la lezione di storia. Sarebbe bello essere a pesca con papà!

Remare, attaccare gli ami… a Tim viene in mente la sua prima uscita in mare.

Tim guarda con aria svagata la maestra. Senza rendersene conto, aggiunge a voce alta:

Per la mia barba di mais!

L’intera classe scoppia a ridere. La maestra si gira, capisce tutto e scoppia a ridere più forte di tutti.

Leggo leggo 5, Gaia Edizioni

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 23

Ricorda

Il flashforward è un salto in avanti nel tempo che interrompe l’ordine cronologico per raccontare fatti che accadranno dopo rispetto a quelli che si stanno raccontando.

IL FLASHFORWARD

1 Sottolinea nel testo il flashforward.

È notte. Marco, il protagonista, e il padre, cacciatore, sono nel bosco.

Sono accucciati vicino ad un masso in attesa dei cinghiali. Il ragazzo è stufo, vorrebbe essere a casa, non gli interessa la caccia.

Per tenersi occupato, aprì il coltellino e incominciò a scavare una buca. Più scavava e più la terra liberava un soffio gelato. Ricoprì la buca. Provò a giocare al «gioco del se…».

Era il gioco che la maestra gli faceva fare a scuola.

«Se fossi un’aquila?» «Volerei sempre più in alto».

«Se fossi un topo?» «Mi terrei alla larga dai gatti». «Se fossi un gatto?» «Vorrei vivere in pescheria».

Marco pensò a quale desiderio applicare il gioco:

«Se fossi il cinghiale?» «Girerei alla larga». Sorrise. «Se fossi questo bosco?» «Me ne andrei».

Ecco, quella sarebbe stata una buona soluzione: veder partire i castagni e i lecci, a uno a uno, camminando sulle loro radici, flattete - flattete, fra rumori di foglie e di rami, come una lunga processione.

E man mano che gli alberi se ne andavano appariva il cielo con le sue stelle. Un bel cielo blu con tante stelle gialle, rosse e bianche. Così se ne sarebbero andati anche i cinghiali e loro due sarebbero rimasti lì, visibili. Sì, qualcuno li avrebbe visti loro due, uno sopra e l’altro sotto il masso.

Avrebbe fatto segno con la mano, gridato «Ehi! Siamo qui», come da sopra una zattera. E qualcuno sarebbe venuto a prenderli.

N. Orengo, L’allodola e il cinghiale, Einaudi

Il gioco del se…
I TESTI NARRATIVI: I GENERI 24

1 Completa il racconto utilizzando la tecnica del flashforward.

La partenza

Sta piovendo a dirotto da molte ore, papà è appena uscito a comprare qualcosa per la cena. La mamma è nervosa, di tanto in tanto guarda il cielo e brontola, anch’io sono preoccupato. Ho aperto la finestra per vedere meglio la baia sotto la pioggia, dalla strada arriva l’odore della terra bagnata.

Resto a guardare e, intanto, penso all’imminente partenza.

Domani mattina caricheremo i bagagli e

La pioggia ha continuato a cadere, il papà è rientrato inzuppato d’acqua e, borbottando, si è diretto in cucina; la mamma, invece, ha ripreso a scrutare il cielo carico di nuvole nere, sbuffando per la noia.

Leggo leggo 5, Gaia Edizioni

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 25

I TESTI NARRATIVI: I GENERI

IL RACCONTO REALISTICO

Nel fienile

Nella casa di nonno Francesco, Oddo e Roberto avevano a disposizione un intero parco- giochi: un enorme cortile, vasti magazzini, il fienile e soprattutto un ottimo compagno di giochi, Fox, uno splendido fox terrier.

Un gioco consisteva nel far allontanare il cane scagliando il più lontano possibile un pezzo di legno, per potersi poi nascondere velocemente in qualche angolino o sotto la paglia del fienile.

F. Venturini

IL RACCONTO UMORISTICO

Un pollo simpatico

Una signora maniaca delle pulizie, tra una lucidata e l’altra, si ricorda che deve preparare anche il pranzo. Va in cucina, toglie un pollo dal frigorifero e lo mette in una pentola colma d’acqua. A un certo punto si sente chiamare: - Signora, signora!

Guarda di qua, guarda di là, si affaccia alla finestra, esce sul balcone… ma non c’è nessuno. Allora torna in cucina e trova il pollo affacciato al bordo della pentola, che le dice seccatissimo:…

S. Zai, Storie da ridere, Garzanti

• Quale altro gioco inventarono Oddo e Roberto?

• Quale ruolo aveva il cane Fox?

• Quale disastro combinarono i tre mentre giocavano?

• Cosa fece nonno Francesco?

• Come si concluse la vicenda?

• Cosa dice il pollo rivolgendosi alla signora?

• Cosa fa la signora?

• A chi chiede aiuto?

• Cosa succede?

• Chi arriva all’improvviso?

• Come si conclude la vicenda?

1 Completa le storie sul quaderno aiutandoti con le domande.
I TESTI NARRATIVI: I GENERI 26

IL RACCONTO DI AVVENTURA

Incontro nella foresta

I ragazzi si addentrarono nella foresta. Erano ricoperti di insetti dalla testa ai piedi. Capitava che dovessero rompere le immense ragnatele che impedivano il passaggio; o che sprofondassero fino a mezza coscia in una fanghiglia appiccicosa. All’improvviso, distinsero un suono simile a un lamento umano, che li paralizzò. Alexander fu sul punto di cadere in una buca che gli si aprì ai piedi…

IL RACCONTO DI PAURA

Un incontro spaventoso

Uscimmo dalla stanza buia e scendemmo le scale, verso l’atrio illuminato dalla luna. Camminavamo il più silenziosamente possibile. Il sangue stava tornando a circolare nelle gambe di Jeanie, perciò procedeva sempre più facilmente. Poi all’improvviso accadde quello che avevo temuto. Un rumore simile allo sparo di un revolver ci paralizzò, a stento riuscivo a respirare…

• Quale scoperta fecero i ragazzi?

• Quale idea ebbe Alexander?

• Cosa successe durante la notte?

• Cosa provarono i ragazzi?

• Chi arrivò inaspettatamente?

• Come si concluse la vicenda?

• Perché i ragazzi provarono un forte spavento?

• Chi incontrarono?

• Che cosa pensò Jeanie?

• Cosa fecero poi?

• Come si concluse la vicenda?

I. Allende, La foresta dei Pigmei, Feltrinelli C. Woolrich, Appuntamenti in nero, Einaudi
I TESTI NARRATIVI: I GENERI 27

IL RACCONTO GIALLO

CHE COS’È?

PERSONAGGI

È un testo che narra la RISOLUZIONE DI UN CASO (furto, rapimento…) da parte di un abile investigatore. Lo scopo è quello di COINVOLGERE IL LETTORE NELLE INDAGINI.

Il PROTAGONISTA è un investigatore, spesso affiancato da un aiutante. Gli altri personaggi sono: la VITTIMA, che ha subito il crimine; i SOSPETTATI, che potrebbero averlo commesso; i TESTIMONI, che forniscono informazioni necessarie alle indagini; il COLPEVOLE, colui che ha commesso il crimine.

FATTI

LUOGHI E TEMPO

Il racconto inizia con la presentazione del CRIMINE commesso. Prosegue con l’INDAGINE e, infine, con la RISOLUZIONE del caso.

• Le vicende si svolgono in AMBIENTI REALISTICI, per lo più chiusi. Essi vengono descritti nei dettagli perché ogni particolare può costituire un indizio utile per l’indagine.

• Il TEMPO è ben DEFINITO, PRESENTE o PASSATO.

NARRATORE Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA.

28

Il mistero del quadro

La ragazza mostrò la foto di un quadro incorniciato. Oink sussultò:

- È il quadro rubato!

Nella foto il quadro era su un tavolo vicino a una finestra.

- Il ladro deve averla usata per riconoscere il quadro da rubare. Poi l’ha buttata via - mormorò Rose.

- Chiunque sia stato - intervenne Josh - deve aver lasciato le impronte digitali sulla foto - e, facendo attenzione a non toccarla, se la infilò in tasca.

I ragazzi percorsero il vialetto fino all’ingresso principale. Un uomo spazzava le cartacce. A un tratto, Josh si chinò e raccolse qualcosa sogghignando.

- Ehi, guardate, una buccia d’arancia!

- C’è stata una festa qui ieri sera; - spiegò l’uomo con la scopa - un uomo con un orango aveva parcheggiato qui il suo furgone. Certo che ne mangiano di arance quelle scimmie!

Josh esaminò la buccia. C’era attaccato un lungo capello arancione.

- È uguale al capello trovato in cucina! - osservò Rose.

- Ragazzi, - disse Josh - è stata la scimmia!

- Hanno il pelo lungo e arancione! - disse Rose. Oink sgranò gli occhi.

- Dite che l’orango ha rubato il quadro?

- Perché no? - disse Josh - Se addestrati, possono farlo! Oink si batté la mano sulla tasca in cui teneva la foto.

- Se avete ragione, qui sopra ci saranno le sue impronte e quelle della persona che lo ha addestrato.

R. Roy, li mistero del quadro rubato, Piemme Junior

1 Rispondi alle domande.

• Quale crimine è stato commesso?

• Chi sono gli investigatori?

• Chi è il sospettato?

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 29

Il racconto giallo contiene degli elementi che lo caratterizzano

un enigma su cui indagare:

• una rapina

• un furto

• una scomparsa

• un crimine

una vittima e un colpevole autore del misfatto

delle prove o degli indizi:

• impronte

• oggetti

• tracce

• particolari apparentemente insignificanti

• alibi

dei personaggi principali:

• un protagonista

• un commissario di polizia

• un investigatore

dei personaggi secondari:

• testimoni

• conoscenti o parenti della vittima

IL RACCONTO GIALLO

Vittima

Un gioielliere è stato derubato di una collana di smeraldi.

Sospettato

Un giovane cliente.

Alibi del sospettato

Il cliente afferma che non sarebbe potuto entrare nel negozio dalla porta perché era chiusa a chiave e neppure da una finestrella.

Investigatore

Il commissario smaschera il giovane cliente.

Indizi

Nessuno conosce l’esistenza della finestrella.

Prove

Il commissario scopre che le impronte lasciate sui vetri della finestrella appartengono a quelle del giovane cliente.

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 30

1 Inventa la storia tenendo conto dello schema.

La collana di smeraldi

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 31

IL RACCONTO STORICO

CHE COS’È?

PERSONAGGI

È un testo che narra FATTI REALMENTE ACCADUTI o che sarebbero potuti accadere in un PRECISO PERIODO STORICO.

PERSONE COMUNI che vivono in un’epoca passata e PERSONAGGI STORICI REALMENTE VISSUTI.

FATTI Le VICENDE STORICHE REALMENTE ACCADUTE vengono arricchite da ELEMENTI INVENTATI dall’autore e inserite in un’epoca storica reale.

LUOGHI E TEMPO

• I LUOGHI sono STORICAMENTE ATTENDIBILI, descritti in modo coerente con la realtà storica dell’epoca.

• Il TEMPO è ben DEFINITO perché l’autore fa riferimento a un’EPOCA PRECISA.

NARRATORE Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA.

32

Pompei

Sul carro viaggiavano Flavia, figlia del capitano Marco Flavio Gemino, Nubia, una ragazza africana che Flavia aveva salvato da un mercante di schiavi, Gionata, il vicino di casa di Flavia, e Lupo, un piccolo vagabondo che si era unito al gruppetto qualche tempo prima.

Appena giunti alla villa, vennero guidati, attraverso una fila di stanze e cortili, fino alla sala da pranzo.

– Salve, ragazzi! – disse l’ammiraglio Plinio entrando.

– Ave! – dissero i nuovi arrivati restituendogli il saluto. Dopo due giorni di piacevole permanenza alla villa, Flavia ed i suoi amici si imbarcarono su Mirtilla, la nave del capitano Gemino, diretti verso il porto di Pompei.

La Mirtilla entrò in porto a pomeriggio inoltrato. Pompei si trovava su una collina e il sole del tramonto tingeva di arancione le sue mura imponenti.

I quattro amici trascorsero la notte nella fattoria di Caio, lo zio di Flavia.

La mattina seguente, Caio accompagnò i ragazzi a visitare il frenetico mercato del porto. D’un tratto sbucarono nel foro, un piazzale aperto e luminoso circondato da templi e porticati. Pompei era meravigliosa e i quattro ragazzi si guardavano intorno con interesse e curiosità. Non potevano di certo immaginare che un giorno il Vesuvio avrebbe distrutto e sepolto quella bellissima città.

1 Rispondi alle domande.

• Dove si recarono Flavia e i suoi amici?

• Cosa fecero dopo due giorni?

• Dove trascorsero la notte?

• E cosa fecero l’indomani?

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 33
C. Lawrence, Avventure nell’antica Roma – I segreti del Vesuvio, Piemme Junior

Un giovane re e il suo cavallo

– Nessuno può cavalcare questo cavallo. È troppo focoso. – Lo dicevano tutti.

Il re Filippo di Macedonia voleva comprare quel bellissimo destriero. Ma non era mai stato montato da nessuno ed era così irruento e ombroso che sembrava impossibile domarlo. Il giovane figlio del re, Alessandro, aveva osservato attentamente il cavallo.

Era sicuro di riuscire a montarlo; infatti, d’un tratto, balzò in groppa al destriero sotto gli occhi preoccupati del padre. Dopo pochi minuti Alessandro galoppava, come se lui e il cavallo fossero amici di vecchia data. Il re Filippo comprò il cavallo e lo regalò al figliolo, il quale gli mise il nome di Bucefalo e lo portò sempre con sé.

AA.VV., Il Modulo, Enciclopedia Britannica, Inc

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 34
1 Racconta un episodio che abbia per protagonista il giovane figlio del re, Alessandro, e il suo cavallo Bucefalo.

SCRIVO UN RACCONTO STORICO

In quale periodo storico ti piacerebbe ambientare il tuo racconto?

Ricorda che le descrizioni di paesaggi, oggetti, arredi e abiti devono essere fedeli all’epoca in cui la storia è ambientata, per rendere credibili le situazioni.

Prima di scrivere il racconto ricerca le informazioni e rispondi alle domande.

• Come si vestivano le persone?

• Com’erano le case?

• Quali attività svolgevano gli uomini? E le donne?

• Come veniva amministrata la vita della città?

• Come venivano istruiti i bambini?

• Quali erano i mezzi di trasporto?

Scegli il protagonista e gli altri personaggi precisandone il nome e il ruolo e inventa una storia facendo capire quando avvengono i fatti.

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 35
1 Scrivi un racconto storico seguendo i suggerimenti.

IL RACCONTO DI FANTASCIENZA

CHE COS’È?

PERSONAGGI

È un testo che combina ELEMENTI DI FANTASIA con ELEMENTI SCIENTIFICI.

I PERSONAGGI possono essere UOMINI COMUNI, SCIENZIATI, INVENTORI o PERSONAGGI FANTASTICI: extraterrestri come alieni, creature mostruose, robot, mutanti…

FATTI

LUOGHI E TEMPO

I FATTI ECCEZIONALI avvengono in situazioni ricorrenti:

l’ESPLORAZIONE DELLO SPAZIO, ROBOT che si comportano come esseri umani…

• I LUOGHI sono REALI (Terra, laboratori scientifici…) o FANTASTICI (pianeti, galassie, asteroidi…).

• Il TEMPO della narrazione può essere DEFINITO o INDEFINITO. I fatti sono ambientati nel FUTURO, ma possono accadere anche nel PRESENTE o nel PASSATO attraverso viaggi con la macchina del tempo.

NARRATORE Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA.

36

Il Vuàb

Mentre l’astronave si avvicinava al nuovo pianeta, sotto di loro apparve un mondo arancione, sospeso tra le nebbie, come se stesse evaporando nella luce del sole.

– È un ambiente completamente diverso – spiegò il padre di Nick. L’astronave atterrò tra il basso borbottìo dei retrorazzi. Guardando dal finestrino, Nick vide un grosso animale che, al bordo della pista, sembrava che aspettasse proprio loro.

– Un Vuàb – esclamò Nick, con il cuore che gli galoppava in petto. Il Vuàb aveva il corpo tondo come un barilotto e un muso ampio e mite, dall’espressione decisamente bonaria e amichevole. Mentre il portellone dell’astronave si apriva, la creatura avanzò dondolando goffamente. Nick scoppiò a ridere. «Finora tutto bene» pensò. Quella particolare forma di vita, infatti, non gli sembrava per nulla pericolosa.

– Sta trascinando un carretto – osservò la madre di Nick. I tre scesero dalla passerella di sbarco e, finalmente, misero piede sul suolo polveroso della pista d’atterraggio. Alle loro spalle gli addetti procedevano allo scarico dei bagagli. Pochi minuti dopo, con un boato enorme e terribile, l’astronave si levò di nuovo verso il cielo.

Nick indugiò a guardarla, aspettando che la colossale sagoma svanisse nell’aria e lo strepitìo dei motori si spegnesse nel silenzio.

1 Rispondi alle domande.

• Dove si trova Nick?

• Cosa scopre?

• Che aspetto ha il Vuàb?

• Cosa fanno i tre passeggeri?

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 37
P. K. Dick, Nick e il Glimmung, Mondadori

1 Completa il racconto inserendo le parti suggerite.

Avventura tra i pianeti

Quello che Paul avrebbe veramente desiderato era vedere uno di quei mondi alieni di cui suo padre gli aveva parlato tanto. E magari atterrarci… Riprese a guardare lo spazio attraverso l’oblò.

– Dove stiamo andando? – chiese Paul. – Verso una stella qui vicino – rispose il padre – con due pianeti che le girano intorno. Uno dei due è gigantesco, dieci volte più grande della Terra. Ho pensato che ti sarebbe piaciuto vederlo.

– Possiamo atterrare? – chiese Paul, emozionatissimo, ma suo padre scosse la testa. – Ho proprio paura che ciò non sia possibile – disse il signor Carder. – Il pianeta è composto soprattutto di gas liquidi. Ma riusciremo ad avvicinarci.

D. Hill, I mostri della Luna, da Cinque storie di mostri e alieni, Mondadori

g Descrivi la foresta.

Si trovavano sopra una grande foresta,

g Descrivi le strane creature.

Paul guardò in basso e vide strane creature volanti,

Il padre di Paul cercò di cambiare rotta, ma le creature volanti gli erano addosso.

2 Come potrebbe concludersi la vicenda? Immagina e scrivi.

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 38

SCRIVO UN RACCONTO DI FANTASCIENZA

1 Aiutandoti con le domande, scrivi un testo di fantascienza.

• Quando si svolgono i fatti?

• Dove?

• Con quali materiali costruiscono il robot i due compagni?

• Che cosa succede quando i due compagni si accorgono che il piccolo robot cammina, comprende e parla come gli umani?

• Chi arriva inaspettatamente dallo spazio?

• I due compagni e il robot continueranno a vivere delle straordinarie avventure o si separeranno? Immagina e scrivi.

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 39

IL RACCONTO FANTASY

CHE COS’È?

PERSONAGGI

È un TESTO NARRATIVO che racconta avventure magiche, i cui protagonisti lottano CONTRO LE FORZE DEL MALE PER IL TRIONFO DEL BENE.

I PERSONAGGI possono essere UMANI o CREATURE FANTASTICHE (orchi, draghi, elfi, maghi...). A volte un OGGETTO MAGICO (spada, anello…) aiuta il protagonista a sconfiggere il Male.

La narrazione si basa sull’antica LOTTA TRA IL BENE E IL MALE.

FATTI

LUOGHI E TEMPO

Il PROTAGONISTA deve compiere una MISSIONE superando prove e ostacoli.

• I LUOGHI sono IMMAGINARI come boschi, foreste incantate, paludi pericolose, fortezze inespugnabili, altissime montagne...

• Le vicende accadono in un TEMPO INDEFINITO o in EPOCHE REMOTE.

NARRATORE Il testo può essere narrato in PRIMA o in TERZA PERSONA.

40

Verso la terra di Narnia

Il leone si avvicinò alla bambina e iniziò a parlare.

– Ascolta con attenzione, Bambina degli Umani. Questo è il compito che ti attende. Molto lontano da qui, in una terra chiamata Narnia, abita un vecchio re; è molto triste perché tanti anni fa il suo unico figlio maschio fu rapito.

Nessuno a Narnia sa dove sia finito e, soprattutto, nessuno sa se sia ancora vivo. Ma io so che è vivo. Quindi ti ordino di partire per cercare il principe scomparso e riportarlo alla casa di suo padre.

– Ma come posso fare quello che mi avete chiesto? – domandò la bambina.

– Ti illustrerò i segni tramite i quali ti guiderò nella tua missione

– rispose il leone. – Primo: non appena Eustachio metterà piede a Narnia, incontrerà un suo vecchio amico. Devi andargli subito incontro e salutarlo. Se farete così, vi sarà di molto aiuto.

Secondo: dovete lasciare Narnia e avventurarvi verso nord, fino a quando non vi imbatterete nelle rovine dell’Antica Città dei Giganti.

Terzo: in quella città troverete una pietra con alcune iscrizioni. Leggetele e seguite alla lettera le istruzioni. Quarto: se mai troverete il principe scomparso, lo riconoscerete perché sarà la prima persona nel corso del vostro viaggio a implorarvi di fare qualcosa in mio nome, cioè nel nome di Aslan.

– Ma come faccio a raggiungere Narnia?

– Volerai sul mio respiro – disse il leone. – Non c’è tempo da perdere, Bambina degli Umani. Vieni qui, davanti a me, sull’orlo del precipizio.

1 Rispondi alle domande.

• Che cosa dice il leone rivolgendosi alla Bambina degli Umani?

• Che cosa accadrà quando la bambina troverà il principe scomparso? Immagina e scrivi.

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 41
C. S. Lewis, Le cronache di Narnia

SCRIVO UN RACCONTO FANTASY

1 Continua il racconto aiutandoti con l’illustrazione e le domande.

Il sentiero serpeggiava tra gli alberi.

Il vento ululava e li piegava.

– Qui è tutto molto strano – balbettò Andrea.

All’improvviso il sole si oscurò

I TESTI NARRATIVI:
42
I GENERI

• Per quale motivo Andrea si trova nel bosco?

• Quale oggetto magico deve trovare? Perché?

• Che cosa accade all’improvviso?

• In che modo riesce a sconfiggere il cavaliere malvagio?

• Come si conclude la vicenda?

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 43

Harry Potter e i suoi amici

1 Immagina di vivere una straordinaria avventura con Harry Potter e i suoi amici, decisi a sconfiggere un Molliccio, un mutaforme che si diverte a spaventare le persone cambiando aspetto.

I TESTI NARRATIVI: I GENERI 44

Legenda benissimo bene così così

Ho imparato a…

• selezionare e ordinare le idee in una scaletta ...................................................................................

• utilizzare le tecniche narrative

• completare e arricchire un racconto

• manipolare una storia ............................................................................................................................... .........

• scrivere storie coerenti, corrette e complete

• scrivere un racconto:

» realistico ..........................................................

» umoristico

» di avventura

» di paura

» giallo ..................................................................

» storico

» di fantascienza

» fantasy

g Hai avuto bisogno di aiuto durante lo svolgimento delle attività?

Solo un po’ Per nulla

g Hai bisogno di esercitarti ancora?

No, perché

Sì, perché

45 45 mi AUTOVALUTO

IL TESTO DESCRITTIVO

CHE COS’È?

PUÒ DESCRIVERE

COME PUÒ ESSERE LA DESCRIZIONE

È un testo che SPIEGA CON LE PAROLE come è fatto qualcuno o qualcosa. Lo scopo è quello di ARRICCHIRE di particolari LA NARRAZIONE.

• PERSONE

• ANIMALI

• LUOGHI

La descrizione può essere:

• SOGGETTIVA, se contiene impressioni, giudizi;

• OGGETTIVA, se non contiene impressioni e giudizi personali.

La descrizione segue un ordine:

ORDINE DESCRITTIVO

• LOGICO: dal generale al particolare o viceversa;

• SPAZIALE: da vicino a lontano, dall’esterno all’interno;

• TEMPORALE: i cambiamenti nel tempo (prima, dopo…).

LINGUAGGIO

Il linguaggio è ricco di:

• DATI SENSORIALI (visivi, uditivi, olfattivi, gustativi, tattili);

• AGGETTIVI E SIMILITUDINI (descrizione soggettiva);

• TERMINI PRECISI E SPECIFICI (descrizione oggettiva).

46

I DATI SENSORIALI

Gli odori di casa

Non c’è in casa un odore che io non conosca. Quando mi lasciano solo sulla veranda, chiudo gli occhi. Allungo le braccia e cammino. Penso: “Quando sentirò un odore di rum canforato, sarò nella stanza del nonno”. Continuo a camminare con gli occhi chiusi e le braccia tese. Penso: “Adesso sono passato per la stanza di mia madre perché odora di carte da gioco nuove. Poi odorerà di palline di naftalina, girerò a sinistra e sentirò l’altro odore di biancheria e finestre chiuse. Lì mi fermerò”. Resto con gli occhi chiusi e le braccia tese e sento la voce di Anna che grida: – Bimbo, stai di nuovo camminando a occhi chiusi!

Colori d’autunno

Una settimana prima, gli alberi erano verdi come il prato falciato di fresco e poi tutti quanti, improvvisamente, avevano cominciato a cambiar colore.

Il boschetto di aceri sulla collina era arancione e oro, gli alberi più giovani di un colore più scuro e, nel cortile, i vecchi aceri stavano diventando gialli e porpora.

Risveglio

Si levò dal letto e cominciò a vestirsi. Il vento faceva schioccare la biancheria stesa nelle terrazze e sbattere qualche persiana. Gli parve che non ci fossero altri rumori. Guardò l’orologio: erano soltanto le nove. Continuò a vestirsi con più calma, e si accorse che altri rumori erano nell’aria. Ne scopriva sempre di nuovi: un brusìo di folla come di alveare, trombe, sirene, campane. Ma nella casa c’era silenzio e pareva che essa si opponesse ai rumori della città che arrivavano attutiti, confusi.

1 Nei testi sono presenti diversi dati sensoriali, sottolineali e poi completa la tabella.

Gli odori di casa

Colori d’autunno

Risveglio

IL TESTO DESCRITTIVO 47
DATI VISIVI UDITIVI TATTILI OLFATTIVI GUSTATIVI

DESCRIVERE PERSONE • 1

Ondina

La signorina Mundula abitava al quinto piano di una vecchia casa del centro. Era la donna più bella che Prisca avesse mai visto. Era alta, snella, elegante, nonostante indossasse un golf e una gonna assolutamente comuni. Aveva la carnagione bianchissima e i capelli rosso fiamma, ondulati, fermati con un pettinino sulla tempia sinistra e sciolti sulle spalle. Gli occhi, di un bel colore castano dorato, erano luminosi come quelli di vetro delle bambole. Sulle guance, quando sorrideva, le si formavano due simpatiche fossette. Non sembrava proprio un’insegnante di matematica.

– Dunque tu sei Prisca? – chiese con calore e strinse la mano a Prisca come se fosse stata sua amica.

Appena terminata la lezione, Prisca si precipitò dalla sua amica Elisa per raccontarle tutto.

– Se la vedessi! Sembra una fata.

– Che esercizi ti ha fatto fare? – chiese Elisa.

Ma Prisca non ricordava nulla della lezione, a parte il viso della signorina Mundula, la sua voce un po’ roca e le mani, bianche come la neve. La signorina

Mundula si chiamava Ondina e mai nome femminile era sembrato a Prisca più bello e più adatto a chi lo portava.

B. Pitzorno, Ascolta il mio cuore, Mondadori

1 Sottolinea nel testo le caratteristiche relative all’aspetto fisico della signorina Ondina. Poi completa lo schema.

STATURA:

CARNAGIONE:

CAPELLI:

OCCHI:

VOCE:

ABBIGLIAMENTO:

IL TESTO DESCRITTIVO 48

DESCRIVERE PERSONE • 2

Angelica

Angelica si alzò. Era domenica. La sua bambina era da due giorni ospite di un’amica. Oreste, il marito, era a Orvieto. Ella camminò scalza per la casa aprendo le imposte. Era una mattina soleggiata e umida. Dalla piccola piazza sotto la sua casa saliva odore di pasticceria. Trovò in cucina le sue ciabatte di spugna rosa, le infilò ai piedi. Trovò sulla macchina da scrivere in camera da pranzo la sua cuffia di gomma bianca per fare la doccia e se la infilò cacciandovi dentro tutti i capelli. Dopo la doccia infilò un accappatoio azzurro. Si fece il tè. Sedette in cucina bevendo il tè e leggendo il giornale del giorno prima. Si tirò via la cuffia e di nuovo i capelli le ricaddero sulle spalle. Andò a vestirsi, cercò nel cassetto delle calzamaglie ma tutte avevano smagliature. Ne trovò infine un paio senza smagliature ma con un buco nel pollice. Infilò un paio di stivali. Infilò il suo scamiciato blu e grattò con l’unghia una macchia bianca sulla gonna. Era una macchia di latte e farina. La sera prima aveva fatto le frittelle di mele.

1 Descrivi sul quaderno l’aspetto fisico di una persona che conosci molto bene e racconta un breve episodio che ne evidenzi il carattere.

IL TESTO DESCRITTIVO 49

LA DESCRIZIONE DI EMOZIONI • 1 Al buio

Appena la porta fu chiusa alle sue spalle, Sandro indugiò un momento nel buio. Passarono alcuni secondi. Ritto in piedi, al buio, nell’ingresso, con la schiena contro la porta, Sandro udiva lo sgocciolio di un rubinetto nel bagno o forse in cucina, la musica confusa di una radio in un appartamento vicino, la voce piccola e remota di qualcuno che telefonava al piano di sotto; ma niente che potesse far supporre la presenza di qualcuno nell’appartamento, o meglio, sì: gli parve di avvertire a un tratto un leggero fruscio, uno scalpiccìo come di piedi nudi.

A. Moravia

1 Immagina di essere al buio come il protagonista e descrivi anche tu un momento di paura, usando in prevalenza i dati uditivi.

IL TESTO DESCRITTIVO 50

LA DESCRIZIONE DI EMOZIONI • 2

La rabbia

Anna era furiosa, in lei era sparita ogni tristezza. Continuò ad essere furiosa per tutto il pomeriggio. Tanto meglio!

La rabbia non rende infelici come la tristezza! Si poteva lanciare a tutta forza la gomma sul banco e farla rimbalzare fino al soffitto.

Si poteva premere la biro sul quaderno con tanta furia da stracciare il foglio! Durante l’intervallo andò a sedersi da sola in cortile sulla panchina davanti al cespuglio di lillà, scalciando così forte sulla ghiaia da sollevare nugoli di polvere e mormorando tra sé: – Imbecille, imbecille, testa di rapa, imbecille!

Quando si alzò, per terra erano rimasti due buchi profondi e i tacchi delle scarpe erano tutti storti, con la gomma mezzo staccata che penzolava consunta.

E la rabbia era passata.

1 In che modo Anna riesce a sbollire la rabbia? Sottolinea le parole che lo fanno capire.

2 Ti è mai capitato di arrabbiarti? Cosa hai provato? Descrivi.

IL TESTO DESCRITTIVO 51

LA DESCRIZIONE DI ANIMALI • 1

Molly

Molly era una graziosa gattina bianca che mi era stata regalata dalla nonna. Aveva il nasino invisibile e una boccuccia dalla quale si intravedeva la lingua: un petalo rosa confetto. I suoi occhi erano giallini e sognanti.

Molly era dolcissima. Appena mi vedeva saltava sulle mie ginocchia, agitava la coda e mi chiedeva le coccole; ed io puntualmente l’accarezzavo e le solleticavo il pancino, e lei sembrava sorridermi. Molly aveva l’abitudine di seguirmi dappertutto. Una volta, curiosa, scese con me in cantina, e incominciò ad esplorarla, ma quando scoprì in una cesta il mio cagnolino di pezza si irrigidì come una statuina di porcellana e rimase immobile con la coda a punto esclamativo.

– È finto! – le dissi per tranquillizzarla, ma Molly per nulla convinta schizzò in camera mia in attesa che la raggiungessi.

1 Leggi il testo e sottolinea con colori diversi l’aspetto fisico, il carattere e le abitudini della graziosa Molly.

Seguendo la stessa struttura del testo, descrivi un animale che conosci molto bene.

IL TESTO DESCRITTIVO 52

LA DESCRIZIONE DI ANIMALI • 2

La barboncina Ciak

Ciak è una barboncina nana. Una sua specialità è voler dormire a ogni costo sul nostro letto. Immersa in un sonno pesantissimo, diventa lei stessa pesantissima, non si riesce a smuoverla coi piedi, bisogna alzarsi e tirarla via. Certe volte, da un insolito movimento, capisce che stiamo per uscire tutti e che lei dovrà rimanere a casa. Allora va a mettersi di sentinella davanti alla porta di casa, con l’aria di dire: “Dovrete passare sul mio corpo”. La prima volta che restò sola, per tutta la durata della nostra assenza riempì la casa di strazianti guaiti, che s’udivano per tutto il caseggiato. Ciò perché, non conoscendo ancora le nostre abitudini, credeva di essere stata abbandonata in una casa deserta. Poi ha capito che se andiamo via torniamo, s’è abituata e non grida più. Ogni volta che torniamo, però, la troviamo al buio circondata da tutte le scarpe di mia moglie.

A. Campanile, Manuale di conversazione, Rizzoli

1 Come si comporta la cagnolina Ciak? Sottolinea nel testo le parole che te lo fanno capire.

2 Prova a descrivere in modo più approfondito la barboncina Ciak soffermandoti sul suo aspetto fisico: occhi, caratteristiche del pelo e della coda. Per vivacizzare il testo utilizza gli aggettivi e inserisci qualche similitudine.

IL TESTO DESCRITTIVO 53

LA DESCRIZIONE DI LUOGHI • 1

Il banco del Mezzetti

Lontano da quella specie di Piazza delle Erbe dove si vendevano non solo la frutta e la verdura, ma tutti i generi cosiddetti “di mangiativa”, intercalato tra venditori di ferramenta, ombrellai e stagnini che riparavano pentole, c’era il banco del Mezzetti, un ambulante così chiamato forse perché vendeva la sua merce a mezzi etti, cioè a piccole quantità, essendo i suoi clienti per la più parte ragazzi.

Il banco era fatto da tre assi posati su due cavalletti di legno, senza alcuna copertura per la pioggia o il sole.

Sul piano del banco il Mezzetti esponeva, dentro cinque o sei larghi panieri, carrube color cioccolata, noccioline americane o arachidi chiamate anche “spagnolette”, castagne secche sbucciate, semi di zucca e in autunno anche delle sorbe che parevano palle di ferro arrugginite.

Il Mezzetti stava ritto di fianco al suo banco sul quale, tra i panieri, si vedevano tre bicchieri cilindrici di bandone zincato: i misurini, in scala di grandezza, di cui si serviva per dosare noccioline, castagne secche e semi di zucca, che versava poi in un cartoccetto di carta da giornale a forma di imbuto e consegnava al compratore.

Per le carrube e le sorbe andava a numero: tre carrube un soldo, cinque sorbe tre soldi.

Da dove venisse il Mezzetti, non si sapeva.

1 Quali sono i dettagli descritti? Sottolineali.

2 Come è organizzata la descrizione?

Dal generale al particolare

Dal particolare al generale

Dal lontano al vicino

3 Descrivi anche tu qualche banco di mercato seguendo la stessa struttura del testo.

54
IL TESTO DESCRITTIVO

LA DESCRIZIONE DI LUOGHI • 2

In viaggio in auto

Dopo poco lasciammo le montagne e c’erano ora alberi ai due lati della strada, e un ruscello e campi di grano maturo.

La strada continuava molto bianca e diritta davanti a noi, poi cominciò a salire un poco e sulla collina a sinistra apparve un castello con altre costruzioni, strette attorno a un campo di grano che si spingeva fin sotto le mura e ondeggiava nel vento. Infine traversammo una vasta pianura; sulla destra vi era un gran fiume luccicante tra i filari degli alberi e lontano si scorgeva l’altopiano di Pamplona sorgere in mezzo alla pianura. Dietro l’altopiano vi erano montagne, da qualsiasi parte si guardasse vi erano montagne. Davanti noi la strada si stendeva bianca.

g La descrizione è fatta da un osservatore: fermo in movimento

Tecniche descrittive

Si può descrivere un luogo così come si presenta agli occhi di un osservatore che sta fermo oppure come appare a un osservatore che si muove.

1 Immagina di fare un viaggio in auto e descrivi, così come ha fatto l’autore, ciò che vedi lungo il percorso mentre ti stai allontanando. Puoi iniziare così:

Prima che tramontasse il sole, mio cugino e io caricammo in macchina i bagagli: era ormai giunto il momento di tornare a casa. Il babbo imboccò un viale: c’erano alberi ai due lati della strada

IL TESTO DESCRITTIVO 55

MI ALLENO CON LA SCRITTURA

1 Completa le descrizioni sul quaderno (di persone, animali, luoghi e fenomeni atmosferici) utilizzando opportunamente i dati sensoriali e arricchendo i testi con aggettivi, similitudini e personificazioni.

Il signor Sgagnassa

Il signor Sgagnassa è un vecchietto, poco più alto di un bambino e magrissimo. D’estate e d’inverno è vestito con una palandrana stinta dalla quale spuntano certe mani secche da far paura…

C. Brambilla

Baffo

Il mio compagno di banco ha un vivace cagnetto di nome Baffo. Glielo ha regalato il nonno il giorno del suo compleanno. È davvero simpatico, ho scoperto che gli piace la musica. Quando ascolta una canzone agita la coda e muove le orecchie.

La bottega

La bottega è piccola e sporca, poco illuminata e poco accogliente. Spiccano due poltrone vecchie di pelle, un brutto specchio e un mobile a vetri con dentro qualche pettine, poche bottiglie di brillantina, un rasoio…

C. Brambilla

Nevicata

La neve cade silenziosa, incappuccia alberi e cespugli, copre i lampioni e le panche di soffici cuscini; ricama in silenzio i cornicioni dei balconi. In punta di piedi attraversa le strade, raggiunge paesi e città e li avvolge nel suo candore.

La pioggia

Una pioggia sottile scivolava sulla gente che indifferente camminava lungo il viale. Foglie fradicie cadevano dagli alberi e si ammassavano. Netturbini svogliati avevano dimenticato quella poltiglia ruggine, pensando che la pioggia rendesse inutile il loro lavoro.

G. Morandini

IL TESTO DESCRITTIVO 56

LA DESCRIZIONE NELLA NARRAZIONE

Chi c’è in soffitta?

1 Completa il testo secondo le indicazioni suggerite.

A casa di mia nonna c’è una soffitta grande e polverosa. Non ci vado mai da solo, ma un giorno io e il mio amico Mik ci abbiamo portato la mia sorellina per spaventarla. È stata un’idea di Mik.

Abbiamo preso mia sorella per mano e l’abbiamo portata su per le scale. Arrivati in cima abbiamo girato la maniglia e la porta si è aperta scricchiolando.

g Descrivi la soffitta utilizzando opportunamente i dati sensoriali e le similitudini.

A un tratto io e il mio amico abbiamo sentito un rumore che ci ha fatto accapponare la pelle. Mik ha incominciato a balbettare parole sconclusionate…

g Descrivi la paura che provano i ragazzini.

Io, invece, Ma dove era finita mia sorella?

Mentre fissavo alcuni vecchi vestiti ammucchiati abbiamo visto due occhietti spiare fuori da strati di gonne, sciarpe, maglioni… quegli occhi ci guardavano.

Piano piano, senza mai togliere lo sguardo dal mucchio, ci siamo mossi in punta di piedi verso l’uscita.

Eravamo quasi arrivati alla porta e Mik stava cercando di girare la maniglia, quando un vestito si è sollevato, è corso verso di noi e ha cercato di acchiapparci.

– Presi! – ha gridato.

Io e Mik abbiamo raggiunto le scale col cuore in gola e...

g Descrivi, utilizzando i dati di movimento, come i due ragazzi riescono a scappare.

– Aspetta, non vedo mia sorella! – ho detto.

– Niente paura, tua sorella se la sa cavare bene anche da sola! – ha esclamato il mio amico salutandomi.

R. Impey, Chi c’è in soffitta?, Piccoli

IL TESTO DESCRITTIVO 57

IL TESTO POETICO

CHE COS’È? È un testo che usa parole per ESPRIMERE EMOZIONI.

COME È SCRITTO

FORMA

LINGUAGGIO

È scritto in VERSI LIBERI o IN RIMA.

Le poesie sono scritte in VERSI, che possono essere raggruppati in STROFE.

Il poeta sceglie parole con attenzione e figure retoriche:

SIMILITUDINE: vengono paragonati due elementi con caratteristiche simili.

Es.: I tuoi occhi brillano come stelle.

METAFORA: vengono associate due immagini senza la parola “come”.

Es.: L’arcobaleno è un ponte colorato.

PERSONIFICAZIONE: le cose o gli elementi della natura vengono descritti come se fossero persone.

Es.: Ilvento accarezzava i fiori del prato.

ALLITTERAZIONE: è la ripetizione di uno stesso suono (dato da una singola lettera o da un gruppo di lettere) all’interno di parole.

Es.: Il sole giallo in giardino giace sulla ginestra.

ONOMATOPEA: è una parola che imita o riproduce dei suoni.

Es.: Cra, cra, cra canta la raganella una buffa storiella.

58

1 Sottolinea le parole in rima.

Il sole d’estate

Il sole è grande e viaggia imperioso nel cielo vuoto senza riposo, e quando il giorno è azzurro radiante più della pioggia si effonde scrosciante.

Nella soffitta ragnatelosa investe la polvere di luce radiosa, e dalle tegole un poco sbrecciate porta al fienile le sue fresche risate.

E intanto mostra al giardino ammirato il volto rosso, pieno e dorato e sparge luce calda e brillante in ogni angolo e in mezzo alle piante.

Sulle colline e nel blu del cielo, nell’aria tersa spazzando ogni velo, per divertirsi o piantare le rose, è il giardiniere di tutte le cose.

2 Rispondi alle domande.

• Chi è il protagonista della poesia?

• Che cosa fa?

• Da quante strofe è formata la poesia?

• Quanti versi contiene ogni strofa?

• I versi sono in rima: baciata alternata incrociata

LE RIME
IL TESTO POETICO 59

LE SIMILITUDINI E LE METAFORE

1 Leggi le poesie e sottolinea di rosso le similitudini e di blu la metafora.

Spunta la Luna

Quando spunta la Luna tacciono le campane e i sentieri sembrano impenetrabili.

Quando spunta la Luna il mare copre la terra e il cuore diventa isola nell’infinito.

Scopriamo le SIMILITUDINI

Il mare: sembra una coperta di seta azzurra.

I gabbiani: somigliano agli aquiloni.

Il sole: è come una sfera d’oro.

Il prato: sembra una preziosa distesa colorata.

2 Continua tu.

• Le nuvole:

• La pioggia:

• I pesciolini:

Erba d’argento

Dietro i rami di melo fioriti sale la Luna. Sottili tralci, pallide ombre segna la luce sulla ghiaia. Una farfalla vola senza suono. Io mi stendo beato sopra l’erba d’argento e sono qui col cuore in cielo.

Scopriamo le METAFORE

La luna: disco d’argento.

La rugiada: perle di luce.

L’arcobaleno: un ponte nel cielo.

Le lucciole: stelle splendenti.

3 Continua tu.

• Le nuvole:

• La coccinella:

• I papaveri:

4 Utilizza le similitudini e le metafore per scrivere le tue poesie sul quaderno.

IL TESTO
60
POETICO
A. Holz

LE PERSONIFICAZIONI E LE ALLITTERAZIONI

1 Leggi la poesia e sottolinea le personificazioni.

Mezzaluna

La Luna cammina sull’acqua. Com’è tranquillo il cielo!

Va segando lentamente

il tremore vecchio del fiume mentre una rana giovane la prende per specchietto.

2 Sottolinea le allitterazioni.

Un pesciolino sciocco

Un pesciolino sciocco scivolò su un liscio sapone lasciato a sciogliersi su un ciglio di ruscello: il pesciolino poi si risciacquò e il sapone ne uscì solo sciupato.

R. Piumini e B. Tognolini

Scopriamo le ALLITTERAZIONI

3 Con le allitterazioni create dalle seguenti parole scrivi una poesia.

ruscello, scivola, pesce, liscia, scia, strisce, biscia.

Il pesce a strisce

IL TESTO POETICO 61
F. G. Lorca

LE ONOMATOPEE

Notte fumetto

Tic, tic, tic: cade una goccia d’acqua e bagna il pavimento.

BLL, BLL, BLL: questo invece è il cielo che bolle da far spavento.

Schh, schh, schh: scivola cera calda lungo la candela.

Tac, tac, tac: gocce di tempesta, brividi lungo la schiena.

Frr, frr, frr: il vento sbatte un ramo contro la mia finestra.

Uhhh, uhhh: ulula come un lupo questa notte di tempesta.

È una notte fumetto, piena di rumori: son sveglio e mi giro nel letto, ma è meglio che essere fuori.

Scopriamo le ONOMATOPEE

IL TESTO POETICO 62
1 Sottolinea le onomatopee nella poesia. 2 Nei giornalini a fumetti ci sono molte parole che riproducono i suoni. Ritaglia e incolla sul quaderno figure di fumetti con i suoni. Poi con gli stessi inventa dei versi.

Ho imparato a…

• descrivere:

» persone

» emozioni ............................................................................................................................... .

» animali

» luoghi ............................................................................................................................... ........

» fenomeni atmosferici

• scrivere testi descrittivi con l’utilizzo dei dati sensoriali

• completare testi con le descrizioni

• analizzare testi poetici e a produrre figure retoriche:

» similitudine

» metafora

» personificazione

» allitterazione

» onomatopea .......................................................................................................................

g Hai avuto bisogno di aiuto durante lo svolgimento delle attività?

Sì Solo un po’ Per nulla

g Hai bisogno di esercitarti ancora?

No, perché Sì, perché

63 63
mi AUTOVALUTO
Legenda benissimo bene così così

IL TESTO INFORMATIVO E LA CRONACA

IL TESTO INFORMATIVO

CHE COS’È?

LINGUAGGIO

Il TESTO INFORMATIVO ha lo scopo di DARE INFORMAZIONI su argomenti di vario genere: storici, geografici, scientifici e di cultura generale.

Il LINGUAGGIO è CHIARO e PRECISO. Si utilizzano termini specifici dell’argomento affrontato.

STRUTTURA

TITOLO, SEQUENZE INFORMATIVE o paragrafi, IMMAGINI e DIDASCALIE, SCHEMI, TABELLE e tutto ciò che aiuta a comprendere.

ORDINE

Le informazioni possono essere esposte secondo l’ordine:

• CRONOLOGICO

• LOGICO

• LOGICO-CAUSALE

LA CRONACA

CHE COS’È?

LINGUAGGIO

È un testo che ha lo scopo di NARRARE UN FATTO

REALMENTE ACCADUTO.

Usa un LINGUAGGIO CHIARO e PRECISO con termini specifici.

STRUTTURA Segue la REGOLA DELLE 5 W.

64

Un clima impazzito

Perché si parla tanto di global warming?

Da alcuni anni il termine global warming , “riscaldamento globale” in inglese, è diventato di dominio pubblico. Scienziati e divulgatori, giornali e televisioni richiamano la nostra attenzione verso questo fenomeno preoccupante per il pianeta.

L’uomo non è certamente l’unico responsabile dei cambiamenti climatici. Tuttavia, negli ultimi cento anni ci sono stati alcuni grandi cambiamenti dovuti all’emissione di gas a effetto serra, all’inquinamento e alla deforestazione. Le piante e gli animali risentono dei cambiamenti climatici?

Immaginate di vedere un anfibio trasferirsi da una zona umida a una secca e arida. Oppure, viceversa, provate a pensare a un cactus che viene sradicato dal deserto e piantato in una foresta pluviale.

È come se qualcuno venisse a casa vostra e vi “sfrattasse” fuori al freddo! È facile capire che ogni organismo ha bisogno di un suo ambiente, con temperatura, umidità e disponibilità di nutrimento adatti alle proprie esigenze.

Il cambiamento del clima influenza quindi radicalmente la vita di piante e animali.

Qual è il pericolo?

Semplice: quando la mutazione del clima è molto rapida, tutte quelle specie che non riescono ad adattarsi per tempo alle nuove condizioni rischiano di estinguersi.

1 Le informazioni seguono un ordine: logico di causa-effetto cronologico

2 Sottolinea nel testo le informazioni e completa lo schema.

CAUSE

IL TESTO INFORMATIVO 65 CONSEGUENZA
A.
Provenzale, A. Losacco ed E. Manghi, Che cos’è il global warming?, Editoriale Scienza
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il gorilla

1 Sottolinea nel testo le informazioni più importanti.

Esistono due specie di gorilla: il Gorilla Beringei e il Gorilla gorilla. Il primo è detto anche Gorilla di montagna e ha il pelo lungo e scuro; il secondo vive nelle pianure, è un po’ più piccolo e ha il pelo rossiccio.

Esistono meno di 130 000 gorilla in tutto il mondo, di cui 120 000 circa sono gorilla di pianura e solo 600 gorilla di montagna.

In altezza arrivano tutti fino al metro e 80 centimetri e il loro peso è di 200 chili per i maschi e 100 chili per le femmine.

Vivono nelle foreste pluviali tropicali di alcuni paesi dell’Africa Centrale. La vita media di un gorilla è di 30 anni circa.

I gorilla sono golosi di germogli di bambù e la loro porzione di pasto è di 20 chili di vegetazione al giorno più parecchi insetti. I gorilla di pianura mangiano anche molta frutta; quelli di montagna, invece, mangiano soprattutto foglie, radici e cortecce.

Poiché la vegetazione contiene molta acqua, il gorilla non ha bisogno di bere molto. Sono una specie a rischio. Infatti, spesso i bracconieri uccidono gli adulti per catturare i cuccioli da vendere agli zoo o per la loro carne.

“Ciao Amici”

2 Completa la tabella.

nome altezza peso habitat

vita media alimentazione

• I gorilla sono una specie a rischio perché

• Il linguaggio usato è di tipo

IL TESTO INFORMATIVO 66

SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO Il cacao

Il nome scientifico della pianta del cacao è Theobroma cacao dove Theobroma significa “cibo degli dei”.

È un albero sempreverde originario delle foreste equatoriali amazzoniche dove il clima è caldo umido.

I fiori sono rosa e bianchi.

La pianta ha bisogno di un terreno ricco di humus.

I frutti sono grosse bacche ovoidali che contengono una polpa biancastra. Essi presentano una superficie rugosa.

Ha un tronco imponente e può raggiungere anche i 10 metri di altezza.

In questa polpa si trovano i semi di cacao, molto simili a mandorle sgusciate.

Il frutto cresce direttamente sul tronco come il fiore.

IL TESTO INFORMATIVO 67
1 Riordina le informazioni numerandole e scrivi un testo informativo.

Londra, piccola sonnambula salvata in cima a gigantesca gru

Una bambina aveva camminato nel sonno fino a un cantiere e si era arrampicata sulla struttura. Due ore per farla scendere.

LONDRA – Ritrovarsi sospesi nel vuoto a 40 metri da terra e non sapere come ci si è arrivati. È la brutta avventura capitata, lo scorso 25 giugno, a una bambina sonnambula di Londra. La piccola è stata soccorsa dopo che nel sonno aveva scalato una gigantesca gru in un cantiere.

I servizi di emergenza sono stati chiamati dopo che qualcuno aveva ritrovato la bambina sul grosso contrappeso del braccio sospeso nel vuoto.

La piccola, il cui nome non è stato rivelato, ha camminato nel sonno della sua casa nei pressi di Dulwich, a sudest di Londra, fino al cantiere. È salita sulla gru e ha camminato lungo una stretta passatoia di metallo. Al termine di un’operazione di soccorso durata due ore, è stata portata a terra sana e salva con un montacarichi idraulico.

“Polizia e vigili del fuoco sono intervenuti e la piccola è stata portata giù e ricoverata in ospedale per controlli precauzionali” ha detto una portavoce della polizia. La bambina è poi tornata a casa.

“la Repubblica”, 6 luglio 2005

1 Completa la tabella con le informazioni che ricavi dal testo.

WHO? WHAT? WHY? WHERE? WHEN?

di chi si parla? che cosa è successo? perché è successo? dove è successo? quando è successo?

IL TESTO INFORMATIVO 68
LA CRONACA

Una bambolina dell’Età del Bronzo trovata nell’isola di Pantelleria

La bambolina scoperta a Pantelleria apparteneva a una bambina vissuta nell’Età del Bronzo.

PALERMO – Nell’isola di Pantelleria sono stati trovati alcuni giocattoli costituiti da un servizio di pentole in terracotta in miniatura e dalla testa in pietra di una bambolina.

Gli archeologi che stanno conducendo gli scavi ritengono che gli utensili siano appartenuti a una bambina vissuta durante l’Età del Bronzo.

I giocattoli erano custoditi in una capanna crollata all’improvviso, mentre la bambolina in pietra, sulla quale sono state scolpite le narici, le orecchie e i capelli, è stata rinvenuta in una capanna poco distante.

Mursia, il luogo in cui è stata fatta la scoperta, era un importante centro del Mediterraneo dove, a quell’epoca, fioriva il baratto dell’ossidiana e di metalli come il bronzo e lo stagno.

Gli scavi, avviati nell’isola l’estate scorsa, hanno riportato alla luce anche importanti tesori archeologici.

“la Repubblica”

1 Rispondi.

• Dove è avvenuto il fatto?

• Quando è avvenuto?

• Chi?

• Che cosa è accaduto?

• Perché gli archeologi stanno scavando a Mursia?

IL TESTO INFORMATIVO 69
LA CRONACA

Flash mob è un’espressione inglese che significa “folla lampo” o “lampo di folla”. Infatti flash significa “lampo” e mob significa “folla”.

Il flash mob per dire no al bullismo

7 luglio 2017 – Un abbraccio di trenta secondi e decine di barchette azzurre in piazza San Carlo, a Torino, per combattere il bullismo.

Oggi a mezzogiorno circa duemila bambini e ragazzi delle scuole torinesi, quasi tutti con qualcosa di blu addosso, hanno partecipato al flash mob “Il nodo blu – Le scuole unite contro il bullismo”, nella prima giornata nazionale indetta sul tema dal Ministero dell’Istruzione, a cui ha partecipato anche l’assessore ai servizi sociali, Sonia Schellino. L’evento è iniziato questa mattina, alle 10, con esibizioni di danza, musicali e circensi.

Ogni studente ha poi lasciato un messaggio sul tema in una barchetta blu, che ha depositato in piazza; come: «La violenza non è mai la risposta giusta» di Enrico oppure «È facile essere bullo: quelli veramente forti aiutano gli altri» di Vittoria. Giulia ha scritto una lettera aperta ai suoi genitori sui lati della barchetta: «Non accontentatevi dei nostri “va tutto bene”, fateci più domande sulla nostra vita a scuola».

“La Stampa”

1 Rispondi.

• Cosa è successo?

• Dove è successo?

• Quando?

• Perché?

IL TESTO INFORMATIVO 70
• Chi? LA CRONACA

DIVENTA GIORNALISTA

1 Osserva i disegni e scrivi un articolo di cronaca raccontando ciò che è accaduto, aiutandoti con le domande. Poi inventa il titolo.

• A chi è successo?

• Che cosa è accaduto?

• Dove?

• Quando?

• Perché?

IL TESTO INFORMATIVO 71
LA CRONACA

IL TESTO ARGOMENTATIVO

CHE COS’È? Nel TESTO ARGOMENTATIVO l’autore presenta la propria OPINIONE su un determinato argomento.

Scopo del testo è quello di CONVINCERE GLI ALTRI della validità della propria opinione.

STRUTTURA

• L’autore espone un TEMA o un PROBLEMA, cioè l’argomento di cui si parla.

• Dichiara ciò che pensa del problema, cioè la TESI.

• L’autore sostiene la sua tesi con delle ARGOMENTAZIONI, ossia ragionamenti, fatti per dimostrare la validità della tesi.

• Spesso alla tesi si oppone l’ANTITESI, cioè l’opinione contraria alla tesi.

CONCLUSIONE L’autore conclude il ragionamento riaffermando la tesi.

72

La paghetta ai figli

Dare ogni mattina oppure ogni mese la paghetta fissa ai propri figli o ai propri nipoti non è giusto, li abitua a spendere in fretta tutto quello che hanno in tasca e non li aiuta a dare il giusto peso al denaro.

«Alla nostra ricerca hanno preso parte seimila ragazze e ragazzi inglesi, dagli undici ai quindici anni, che ricevono dai genitori oppure dai nonni una mancia fissa per le loro piccole spese» spiega la professoressa Sarah Brown, insegnante di Economia all’università di Sheffield e coordinatrice dello studio.

«Ci siamo resi conto dalle risposte che avere denaro in tasca, di qualsiasi cifra si tratti, rende i ragazzini dipendenti dai soldi e tentati di spendere anche quando non ne hanno la necessità. Se una volta i bambini risparmiavano gelosamente la paghetta per poi acquistare un giocattolo tanto desiderato, adesso non è più così» spiega l’economista inglese. Ma allora come si devono comportare i genitori?

«Per imparare il valore del denaro, i ragazzi devono guadagnarsi quello che vogliono spendere» afferma la professoressa Sarah Brown. «Per questo è meglio non dare una paghetta fissa, ma offrirla soltanto in determinate circostanze. La nostra ricerca ha dimostrato che i ragazzini che ricevono denaro in cambio di lavoretti, sbrigando per esempio piccole commissioni oppure aiutando in casa, comprendono meglio l’importanza dei soldi, tanto da spendere soltanto una piccola parte della mancia ricevuta. In questo modo imparano ad associare la fatica al denaro e capiscono che soltanto facendo qualcosa si ha il diritto di guadagnare».

1 Rispondi alle domande.

• Quale argomento viene affrontato?

• Qual è l’opinione dell’autore e con quali argomentazioni la sostiene?

• Quale consiglio viene dato alla fine ai genitori?

• Qual è la tua opinione in merito?

2 Esprimi la tua opinione su tale argomento: È meglio leggere un libro cartaceo o al computer?

IL TESTO ARGOMENTATIVO 73

Parliamo di sport

Oggi in casa è scoppiata la tempesta. Tutto è incominciato perché Gigi a scuola mi ha chiesto: – Vuoi fare parte della mia squadra di calcio? Potresti fare il terzino.

Io sono stato felice della proposta e, quando sono tornato a casa, l’ho subito detto alla mamma, ma lei era già scura e mi ha risposto soltanto: – Vedremo.

A tavola, quando eravamo tutti riuniti, ho cercato di dare di nuovo la notizia.

– Ah sì? – fa papà distrattamente. – Vedremo che cosa combinerai. Io ero un bravo centrattacco, sai?

– Ma cosa gli metti in testa! Non sai che deve ricominciare il tennis?

– Io non voglio andare al tennis, mi annoio. Qui gioco con tanti, è un’altra cosa.

– Adalberto ha ragione – mi appoggia papà. – Il calcio è uno sport di gruppo.

– Il tuo calcio! Perché diventi come te e se ne stia ore intere a vedere i campionati? No, farà il tennis, così almeno so con chi va. A questo punto papà è scattato in piedi brontolando: – In questa casa non si può stare tranquilli nemmeno a tavola! E se ne è andato.

La mamma ha continuato a brontolare come se lui la sentisse, poi si è accorta finalmente di me e mi ha rivolto la parola: – Tu cosa preferisci: il tennis o il calcio?

Che domanda scema! Ma chissà se aveva ascoltato quello che avevo spiegato prima; alle volte ho l’impressione che la mamma ascolti solo se stessa. Allora ho ripetuto pazientemente: – A me piace di più giocare a pallone, non voglio giocare a tennis perché non mi diverte. Ma tu vuoi sempre che io faccia quello che piace a te!

– Ma, Adalberto, vuoi scherzare?... – Ci è rimasta di stucco e le sono venute le lacrime agli occhi. Dio mio, che pasticcio! Allora mi sono arreso: – Va bene, mamma, vado al tennis. Ma non piangere, per favore. Lei si è soffiata il naso e mi ha sorriso con gli occhi bagnati: – Ma no, Adalberto, hai ragione tu. Gioca pure a calcio coi tuoi amici. Mah! Chi ci capisce qualcosa con questi grandi è davvero bravo!

A. Nanetti, Le memorie di Adalberto

IL TESTO ARGOMENTATIVO 74

1 Rispondi.

• Quale problema viene affrontato nel testo?

• Quale tesi sostiene Adalberto?

• Con quali argomentazioni sostiene la sua tesi?

• Qual è in merito la tua opinione?

IL TESTO ARGOMENTATIVO 75

SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO

› PRESENTAZIONE del problema: È meglio avere tanti amici o pochi?

› Tesi (esponi la tua opinione):

› Argomentazioni o prove (sostieni la tua opinione):

› Conclusione (concludi il testo ribadendo la tua opinione):

1 Ora scrivi un breve testo argomentativo, utilizzando correttamente i connettivi adatti.

IL TESTO ARGOMENTATIVO 76

Per riassumere un testo

Le regole del riassunto

Leggi il testo e cerca di capirne il contenuto.

Cerca sul dizionario le parole che non conosci.

Individua le sequenze.

Riassumi ogni sequenza con una frase.

Dai un titoletto ad ogni sequenza.

Trasforma il discorso diretto in discordo indiretto.

Collega le informazioni delle sequenze con i connettivi adeguati.

Trasforma il brano scritto in prima persona in terza persona.

Riduci le sequenze descrittive e riflessive mantenendone solo gli elementi necessari alla comprensione del testo.

Rileggi e valuta se il riassunto è chiaro, coerente e completo.

77

Una brutta avventura

1 Leggi con attenzione il testo e sottolinea le frasi più importanti presenti in ogni sequenza.

Per riassumere…

• Ricerca il significato delle parole che non conosci.

• Trasforma i dialoghi in discorsi indiretti.

Jack, il figlio di mia sorella Madge e mio unico nipote, era per me una fonte continua di divertimento. Veniva voglia di mangiarlo, tutto roseo e biondo com’era, una piccola brioche. Non stava mai zitto, era un bimbo molto impulsivo e facile alle esplosioni di collera durante le quali diventava prima rosso, poi viola e infine tratteneva il fiato al punto di farci pensare che sarebbe veramente esploso, finché si scatenava la bufera.

• Utilizza la terza persona.

Un’estate Jack e io per poco non affogammo. Era una brutta giornata. Ci eravamo fermati al “Lido delle Signore”, una spiaggetta sassosa alla sinistra dei Saloni delle Terme. Allora Jack riusciva a percorrere a nuoto solo qualche metro e io avevo preso l’abitudine di portarmelo sulla schiena alla zattera poco lontana dalla riva su cui ci si issava per riposare. Quel giorno partimmo come al solito, ma mi sentivo soffocare e improvvisamente mi resi conto che non ce l’avrei fatta.

«Jack,» bofonchiai «staccati e vai da solo fino alla zattera. Sei vicino, adesso.»

«Perché?» chiese Jack. «Non ho voglia.»

«Per favore» gorgogliai, andando sotto.

Fortunatamente Jack, che non voleva staccarsi, venne portato via da un’onda e si decise a nuotare per conto suo. Eravamo ormai vicinissimi alla zattera, che raggiunse senza difficoltà. Ma io non ero più in grado di accorgermi di quello che stava accadendo attorno. Sprofondai nel nulla… e mi riscossi, ammaccata e dolorante, mentre venivo scaraventata con violenza in una barca. Era il vecchio Cavallo Marino, da noi sempre considerato un po’ tocco e completamente inutile, che, visto che stavo annegando, si era precipitato in mio soccorso nella barca destinata allo scopo. Dopo avermi messa in salvo, puntò verso la zattera e afferrò Jack, che protestò a gran voce: «Non voglio tornare. Sono appena arrivato e voglio giocare qui. No, lasciatemi qui!».

SCRIVERE UN RIASSUNTO 78

Finalmente la barca raggiunse la spiaggia, dove fummo accolti da mia sorella che, ridendo di cuore, mi disse: «Cosa diavolo stavate facendo? Cos’è tutta ’sta confusione?».

«Sua sorella per poco non annegava» le rispose il vecchio, seccato. «Avanti, prenda il suo bambino. Bisogna distenderla e vedere di rianimarla.»

E così mi presi qualche schiaffo, anche se sono certa che non avevo perso del tutto conoscenza.

Dopo quest’episodio il vecchio Cavallo Marino salì moltissimo nella mia considerazione.

Nonostante il rischio corso e lo spavento provato, il bagno in mare costituì sempre per me uno dei tanti piaceri della vita. Sono certa che me lo godrei come prima se non fosse per le difficoltà che una persona affetta da reumatismi deve affrontare per entrare in acqua e, soprattutto, per uscirne.

2 Riassumi la storia, utilizzando le frasi che hai sottolineato e collegandole tra loro con i connettivi adeguati.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 79
A. Christie, La mia vita, Mondadori

Una famiglia di scorpioni

1 Attribuisci a ogni sequenza un titoletto. La presenza di alcuni piccoli e indesiderati ospiti coinvolgerà i componenti della famiglia all’ora di pranzo.

Per riassumere…

• Leggi più volte il testo.

• Ricerca il significato delle parole che non conosci.

• Usa la terza persona.

Un giorno trovai nel muro un grasso scorpione femmina, con indosso quello che a prima vista sembrava un mantello di pelliccia; invece mi accorsi che lo strano manto era formato da minuscoli piccoli aggrappati al dorso della madre. Estasiato da quella famiglia decisi di portarmeli tutti a casa di nascosto. Con cura infinita riuscii a introdurre madre e figliolanza in una scatola di fiammiferi.

Disgraziatamente mentre varcavo la porta di casa il pranzo fu servito sicché posai con grande cura la scatolina sulla mensola del camino nel salotto, e me ne andai in sala da pranzo a raggiungere gli altri.

Mio fratello Larry, finito di mangiare, andò in salotto a prendere le sigarette, e abbandonandosi rilassato sulla poltrona se ne mise una tra le labbra e si accinse ad aprire la scatola di fiammiferi. Lo scorpione femmina colse l’occasione per darsi alla fuga. Scavalcò rapidamente il bordo della scatola, coi suoi piccoli aggrappati forte su di lei, e sgambettò sul dorso della mano di Larry.

Larry ruggendo di terrore fece volare lo sventurato scorpione sul tavolo disseminando i piccoli come coriandoli; al che Lugaretzia, la nostra domestica, si lasciò scappare un piatto dalle mani e Roger uscì di sotto il tavolo abbaiando come un forsennato.

La bestiola furiosa si diresse verso mia sorella Leslie col pungiglione all’insù.

Lei balzò in piedi, rovesciando la sedia, e sventolò disperatamente il tovagliolo facendo rotolare lo scorpione verso Margò, la quale immediatamente gettò un urlo che qualunque locomotiva sarebbe stata orgogliosa di saper imitare.

A colpi di piatto, Leslie scaraventò lo scorpione sul pavimento, mentre i piccoli sciamavano freneticamente sulla tovaglia.

Roger, disorientato dal panico ma deciso a parteciparvi, correva torno torno alla stanza, abbaiando come un matto.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 80

Mentre tutti quanti, ancora frementi di sdegno e di paura, si ritiravano in salotto, io passai mezz’ora a radunare i piccoli, a raccoglierli con un cucchiaino da tè, a rimetterli sul dorso della madre per portarli fuori in un piattino liberi sul muro del giardino. Roger e io andammo a passare il pomeriggio sulla collina, perché mi parve prudente lasciare che la famiglia si riposasse un po’ prima di rivedermi.

2 Riassumi con una frase ogni sequenza.

1a SEQUENZA

2a SEQUENZA

3a SEQUENZA

4 a SEQUENZA

5a SEQUENZA

3 Scrivi il riassunto collegando le frasi con i connettivi adatti.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 81

Per riassumere…

• Leggi più volte il testo per comprenderlo bene.

• Cerca il significato delle parole che non conosci.

Fragili giganti

I ghiacciai hanno un aspetto grande e solido, ma questi giganti delle montagne hanno un’anima di ghiaccio fragile. Rischiano, perciò, di scomparire.

I ghiacciai nascono là dove le nevi sono perenni: dalle cime di alte montagne e vicino ai poli del pianeta. Qui la temperatura è sempre sotto zero e la neve che cade, quasi non si scioglie.

I fiocchi, delicate stelle a sei punte, si accumulano e, compressi dal loro steso peso, perdono le loro belle ramificazioni e l’aria che tenevano prigioniera, per unirsi lentamente in blocchi sempre più compatti. Questa neve molto compressa si chiama “nevato” e in montagna si trasforma in pochi anni in una coltre di ghiaccio completamente impermeabile.

In Antartico, invece, questa trasformazione richiede centinaia di anni.

Appena supera i quindici metri di spessore, ogni ghiacciaio comincia ad avanzare perché diventa troppo pesante. Il peso della neve compressa e il calore che si sprigiona dal suolo fanno sciogliere un sottile strato alla base del ghiacciaio, che si deforma, scivola su questa pellicola di acqua e va verso valle.

Crac! Quando il ghiaccio avanza lungo una forte pendenza, si spacca formando profondi crepacci, perché sotto il suo peso il ghiaccio al centro scivola più velocemente di quello lungo le sponde, che viene trattenuto dalle rocce. L’ampiezza di ogni crepaccio varia da pochi centimetri a oltre trenta metri di larghezza e alcuni sono profondi anche cinquanta metri. Quando molti crepacci si incontrano, il ghiaccio si può separare in blocchi chiamati “seracchi”.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 82

Vicino al Polo Nord, i ghiacciai sono talmente grandi e spessi che ricoprono quasi completamente la Groenlandia. Al Polo Sud, si estendono per migliaia di chilometri su tutto il continente antartico. Questo deserto di ghiaccio è grande oltre quaranta volte l’Italia e in certi punti misura fino a quattro chilometri di spessore!

Dalla Groenlandia alle Alpi, tutti i ghiacciai si stanno sciogliendo. In Italia, Francia e Svizzera i piccoli ghiacciai sono condannati a scomparire da qui a trent’anni. Che i ghiacciai si sciolgano o aumentino di peso è normale, ma negli ultimi cento anni l’aria non è mai stata così carica di gas come l’anidride carbonica. Accumulandosi nell’atmosfera, questi gas formano una coltre che permette alla Terra di ricevere i raggi solari, ma non di perdere calore, come succede in una serra. Così la temperatura del pianeta aumenta.

“Scoprire”

1 Per ogni sequenza sottolinea e scrivi le informazioni più importanti.

1a SEQUENZA

2a SEQUENZA

3a SEQUENZA 4 a SEQUENZA

5a SEQUENZA 2 Utilizza le frasi per scrivere sul quaderno il riassunto del testo.

SCRIVERE UN RIASSUNTO 83

• Leggi il titolo e il testo per comprenderlo bene.

• Cerca il significato delle parole che non conosci.

I doni del bosco

In tutto il mondo i boschi e le foreste sono una ricchezza per l’uomo. Oltre a quelli alimentari, infiniti sono i loro prodotti; innanzitutto il legname, per ogni sorta di costruzioni, dalle case ai mobili. Poi la gomma e la pasta di legno, per la fabbricazione della carta; la clorofilla, indispensabile in molte industrie chimiche, che ora è anche di moda nei dentifrici e nelle caramelle; il sughero; i vimini; le resine ecc. Anche il carbon fossile altro non è che una foresta sepolta e mineralizzata nei secoli. Il fogliame viene utilizzato in alcuni casi come foraggio per il bestiame. In certe condizioni si sfrutta il terreno dei boschi per il pascolo.

Il prodotto principale è il legno. Questo presenta caratteristiche differenti da specie a specie arborea e anche nella stessa pianta, secondo il periodo in cui si è formato: le conifere, per esempio, hanno un legno diverso da quello delle latifoglie.

Il legno fresco, o umido, è di scarsa resistenza, perciò si sottopone a stagionatura o essiccazione prima di impiegarlo. La stagionatura avviene in un ambiente asciutto, in modo che l’umidità del legno si riduca.

Il legno perfettamente asciutto non conduce il calore né l’elettricità, perciò è utilizzabile come isolante termico ed elettrico.

Infiniti sono gli usi del legno. L’impiego più semplice è quello della combustione. Per ottenere un combustibile di più elevato potere calorifero lo si trasforma in carbone in apposite carbonaie.

Larghissimo è l’uso del legno nelle costruzioni edili: per travi, per infissi; per ponti e costruzioni stradali, per pavimentazioni, per rivestimenti. Si utilizza per i pali delle linee elettriche e telegrafiche, per costruzioni navali e per tanti altri scopi.

Per SCRIVERE UN RIASSUNTO 84

M. Amulfi, Vita e segreti del bosco, Marino Fabbri
• Sottolinea le informazioni utili per completare lo schema. riassumere…

DAL TESTO ALLO SCHEMA

1 Completa lo schema e ripeti a voce.

I boschi e le foreste sono una ricchezza per l’uomo, in quanto gli forniscono...

• i prodotti alimentari

• il legname per

• la gomma e

• la clorofilla, usata in molte e anche

• il sughero

• i

• le

• il carbon

(prodotto principale) ha caratteristiche diverse ha usi diversi

• il fogliame

• il terreno

• da specie a specie

• anche nella stessa specie arborea, secondo il periodo

• può essere fresco e di scarsa resistenza, quindi

• il legno asciutto

• come combustibile

• nelle costruzioni edili per

• per i pali

• per le costruzioni

SCRIVERE UN RIASSUNTO 85

Legenda benissimo bene così così

Ho imparato a…

• scrivere:

» testi informativi

» cronache ..............................................................................................................................

» testi argomentativi

• riassumere un testo

g Hai avuto bisogno di aiuto durante lo svolgimento delle attività?

Solo un po’ Per nulla

g Hai bisogno di esercitarti ancora?

No, perché

Sì, perché

86 86
mi AUTOVALUTO

Entrare in un armadio

Durante l’esplorazione di una villa di campagna, la piccola Lucy scopre un mondo fantastico dentro l’armadio della camera da letto.

Lucy toccò la maniglia e l’armadio si aprì. Ne vennero fuori due palline di naftalina.

Lucy entrò nel vano e si divertì ad accarezzare i cappotti con la mano. Dietro la prima fila ce n’era un’altra. Lucy fece qualche passo, tenendo le braccia tese in avanti: non voleva sbattere improvvisamente contro la parete dell’armadio.

Un passo, due, un altro. Lucy non vedeva niente, e per quanto annaspasse con le mani non incontrava che il vuoto.

Poi sentì qualcosa che scricchiolava sotto le scarpe.

– Molto strano, sembra neve – mormorò Lucy.

Un attimo dopo sentì contro il viso qualcosa di ruvido.

– Sembrerebbero i rami di un albero – bisbigliò, sbigottita.

E allora si rese conto che dove avrebbe dovuto esserci la parete di fondo dell’armadio c’erano invece alberi.

Quello era un bosco, e nel bosco c’era un sentiero. La scoperta la riempì di curiosità e di una strana eccitazione.

Voltò la testa un attimo, e tra i neri tronchi degli alberi riuscì a vedere la porta spalancata dell’armadio.

– Se qualcosa non va, tornerò indietro – si disse Lucy, e puntò decisa verso un lumicino che brillava in lontananza.

Dopo pochi minuti arrivò a un lampione e sentì un leggero scalpiccio.

Qualcuno veniva dalla sua parte…

Tra gli alberi apparve una strana figura.

Dalla cintola in su sembrava un uomo come tutti gli altri, ma i fianchi e le gambe erano quelli di una capra. Il viso era strano, ma con un’aria simpatica e una barbetta a punta. In mezzo ai riccioli, da una parte e dall’altra della fronte, spuntavano due bei cornetti.

Sembrava un signore, invece era un fauno, che, vedendo Lucy, sussultò, poi fece un bell’inchino e disse: – Buona sera. Credo di non sbagliare se dico che sei una figlia di Eva.

– Mi chiamo Lucy – rispose la piccola senza aver capito bene la domanda.

Però sei una… bambina e appartieni alla razza umana, vero?

– Certo che sì – si stupì Lucy.

1 5 10 15 20 25 30
87 VERSO L’INVALSI Prova A

– Certo, certo – mormorò il fauno. – Mi chiamo Tumnus.

– Felice di conoscerti, signor Tumnus – rispose Lucy.

– Posso chiederti come sei arrivata a Narnia?

– Narnia? E cos’è? – chiese subito Lucy.

– Narnia è un paese. Qui siamo a Narnia. Il territorio che si estende dal lampione fino al castello che sorge sulle rive dell’Oceano orientale è Narnia – rispose il fauno. – E tu da dove vieni? Dai boschi selvaggi che si trovano a occidente?

– Io… sono venuta dal guardaroba – balbettò Lucy.

– O figlia di Eva che vieni dalla città di Guarda Roba, che ne diresti di venire a casa mia a prendere un tè?

C. S. Lewis, Le cronache di Narnia - Il leone, la strega e l’armadio, Mondadori

A1 Il brano che hai letto è:

A. un testo realistico

B. un testo fantastico

C. un testo regolativo

D. un testo poetico

A2 Prima di scoprire un mondo fantastico, che cosa sta facendo la piccola Lucy?

A. Sta facendo il cambio di stagione

B. Sta esplorando una villa di campagna

C. Sta cercando il suo cane

D. Sta sognando

A3 Quale oggetto dell’arredamento la conduce nel mondo fantastico?

A. Uno specchio

B. Una poltrona

C. Un armadio

D. Un tavolo

35 40
88 VERSO L’INVALSI

A4 Che cosa trova Lucy quando apre l’armadio?

A. Una porta segreta

B. Due palline di Natale

C. Una vecchia chiave

D. Due palline di naftalina

A5 In che modo Lucy avanza tra i cappotti?

A. Li sposta furiosamente

B. Li poggia a terra

C. Avanza con le braccia tese

D. Avanza ad occhi chiusi

A6 Che cosa significa “annaspare con le mani” (righe 8-9)?

A. Agitare le mani

B. Soffocare con le mani

C. Battere le mani

D. Affaticare le mani

A7 Che cosa sente contro il viso a un tratto?

A. Qualcosa di freddo

B. Qualcosa di soffice

C. Qualcosa di viscido

D. Qualcosa di ruvido

A8 Che cosa c’è al posto del fondo dell’armadio?

A. Un bosco

B. Una caverna

C. Un muro

D. Un burrone

A9 Che cosa prova Lucy scoprendo il bosco e il sentiero?

A. Paura

B. Eccitazione

C. Sgomento

D. Indifferenza

A10 Che cosa le dà il coraggio di avanzare sul sentiero?

A. Il riuscire a vedere la porta dell’armadio tra gli alberi

B. La voglia di vivere una nuova avventura

C. L’avere in tasca una piccola torcia

D. L’idea che sia solo un sogno

A11 Chi è la strana figura che appare a Lucy?

A. Un elfo

B. Uno gnomo

C. Uno spirito dei boschi

D. Un fauno

A12 Segna con una x solo le caratteristiche del fauno.

A. Barbetta a punta

B. Lingua biforcuta

C. Busto umano

D. Gambe e fianchi di una capra

E. Coda appuntita

F. Due cornetti sulla fronte

G. Denti aguzzi

A13 Che atteggiamento ha la strana creatura verso Lucy?

A. Diffidente

B. Minaccioso

C. Cortese

D. Incuriosito

89 VERSO L’INVALSI

A14 Che cosa scopre Lucy parlando con il fauno?

A. Scopre di trovarsi a Narnia

B. Scopre di essere in una cittadina di Guarda Roba

C. Scopre che il fauno vive ad Oceano

D. Non scopre nulla

A15 In che modo il fauno definisce gli esseri umani?

A. Figli di Adamo

B. Figli di Eva

C. Abitanti dei boschi settentrionali

D. In nessun modo

A16 Indica con una x se l’affermazione è vera o falsa.

V F

A. Lucy accarezza i cappotti nell’armadio

B. In fondo all’armadio c’è uno specchio magico

C. Lucy scopre un sentiero nel bosco

D. Lungo la strada Lucy incontra una fata dei boschi

E. Il fauno saluta Lucy con un inchino

F. Il fauno si chiama Tumnus

G. Narnia si trova sulle rive dell’Oceano orientale

H. Il fauno crede che Lucy sia un’abitante di Guarda Roba

A17 Quale tra le seguenti parole è sinonimo di “occidente” (riga 41)?

A. Oriente

B. Meridione

C. Ponente

D. Levante

A18 Come si conclude il racconto?

A. Il fauno invita Lucy a prendere un caffè

B. Il fauno si offre di fare da guida a Lucy

C. Il fauno invita Lucy a prendere il tè a casa sua

D. Il fauno sparisce all’improvviso nel bosco

A19 Quale tra le seguenti parole è sinonimo di “guardaroba” (riga 42)?

A. Cassettiera

B. Armadio

C. Dispensa

D. Credenza

A20 Quale, tra le seguenti, può essere una definizione della parola “inchino” (riga 30)?

A. Atto di sfida

B. Atto di riverenza

C. Atto di coraggio

D. Atto d’amore

90 VERSO L’INVALSI

A23 “Puntò decisa verso un lumicino che brillava in lontananza”, quale funzione ha la parola evidenziata?

A. Congiunzione

B. Preposizione

C. Pronome relativo

D. Avverbio

A24 Rileggi la frase della domanda precedente. In che modo puoi trasformare il “che”?

A. La quale

B. Il quale

C. Cui

D. Non si può trasformare

91 VERSO L’INVALSI

VERSO L’INVALSI

A25 Leggi la frase “Lucy entrò nel vano e si divertì ad accarezzare i cappotti con la mano. Dietro la prima fila ce n’era un’altra. Lucy fece qualche passo, tenendo le braccia tese in avanti: non voleva sbattere improvvisamente contro la parete dell’armadio” (righe 5-7). Sottolinea i verbi, poi analizzali in tabella.

verbo coniugazione modo tempo persona

92

Giochi e giocattoli degli antichi Romani

Duemila anni fa i giochi elettronici non c’erano, ma i bimbi romani si divertivano lo stesso. I reperti archeologici, i dipinti sui vasi, i bassorilievi ci raccontano di decine di passatempi e giocattoli. E, come oggi, anche i grandi avevano i loro giochi. Già i poppanti potevano dilettarsi con “biberon” di terracotta a forma di porcellino o cagnolino. Forse poco pratici, ma molto divertenti. Gli animali di terracotta andavano molto anche nell’infanzia, ma solo per le femminucce. I maschi preferivano carrozze in miniatura e cavallini di coccio con le ruote, che, legati con un laccio di cuoio per trascinarli, permettevano di imitare le corse con le bighe e le campagne militari degli adulti. Un capitolo a parte meritano le bambole. Le bambine romane ne andavano matte, ma potevano conservarle solo fino a che erano nubili. Ce n’erano di molti tipi, ma tutte rappresentavano ragazze e non bambine, un po’ come le nostre Barbie. Fuori dal comune è la splendida bambola di Crepereia, la giovane del II secolo dopo Cristo la cui tomba è stata scoperta a Roma nel 1889. Si tratta di una bambola in avorio con gli arti snodabili, che aveva persino i propri minuscoli gioielli d’oro: anelli, orecchini, bracciali. Ai bambini poveri non andava così bene: bastoni o canne da cavalcare al posto dei cavallucci, e bambole di pezza. Fra coetanei si giocava poi a nascondino e mosca cieca. Ed è inutile dire che già allora andava di moda fare giochi diversi con la palla. Molti giochi di bambini avevano poi come protagoniste le noci, tanto che l’età della fanciullezza era definita “l’età delle noci”. Accumulate gelosamente, si potevano lanciare, far rotolare o utilizzare come fiches

I giochi d’azzardo erano invece praticati con accanimento dai Romani adulti. Intere fortune furono dilapidate in pochi lanci di dadi, che, peraltro, erano vietati dalla legge. Ma anche alcuni imperatori, come Claudio e Nerone, erano sfrenati giocatori. Era vietato inoltre giocare con gli astragali, ossicini del piede presi da pecore o altri animali, oppure riprodotti in piombo, bronzo o metalli preziosi.

5 10 15 20 25
R. Zordan
Prova B | Testo informativo 93 VERSO L’INVALSI

B1 Che cosa ci ha permesso di scoprire che anche duemila anni fa i bambini giocavano?

A. Le scoperte archeologiche

B. I racconti orali

C. I film sull’antica Roma

D. I siti internet sull’argomento

B2 Quale giocattolo era dedicato ai neonati?

A. Un sonaglino in pietra

B. Un carillon in avorio

C. Un biberon a forma di animale in terracotta

D. Nessuno

B3 Quale gioco andava molto tra le femminucce?

A. I gioielli

B. Gli animali in terracotta

C. Le carrozze in miniatura

D. I piccoli forni per cucinare

B4 Che cosa usavano i maschietti per imitare le corse con le bighe?

A. Carrozze in miniatura e cavallucci di coccio

B. Elmetti di cuoio

C. Cuccioli di cane o di pecora

D. Puledri veri

B5 Uno dei giochi preferiti dalle bambine erano le bambole, ma c’era una condizione da rispettare. Quale?

A. Potevano usarle solo in casa

B. Potevano giocare solo con altre femminucce

C. Potevano tenerle solo fino a che erano nubili

D. Potevano usarle solo all’aperto

B6 Quali straordinarie caratteristiche ha la bambola di Crepereia?

A. Indossa abiti pregiati

B. Ha arti snodabili e gioielli in miniatura veri

C. È di plastica e parla

D. È uguale a Crepereia, la giovane a cui apparteneva

B7 Perché la fanciullezza era chiamata “età delle noci” (riga 22)?

A. Perché i bambini erano ghiotti di noci

B. Perché i bambini erano piccoli come noci

C. Perché i bambini usavano molto le noci per giocare

D. Perché i bambini dormivano su materassi fatti di noci

B8 Segna con una X solo i giochi dei piccoli Romani.

A. Mosca cieca

B. Nascondino

C. Ruba bandiera

D. Cavallucci

E. Palla

F. Bambole

G. Animali in terracotta

H. Giochi da tavolo

I. Noci

L. Pattini

M. Bicicletta

94 VERSO L’INVALSI

B9 Quale passione avevano i Romani adulti?

A. Il gioco d’azzardo

B. Le gare di nuoto

C. Mangiare noci

D. Giocare con i giochi dei piccoli

B10 Che cosa vuol dire “dilapidare”?

A. Distribuire

B. Regalare

C. Concedere

D. Sperperare

B11 Che cosa era vietato ai Romani adulti?

A. Giocare con le noci

B. Giocare con i dadi e con gli astragali

C. Giocare con le carte

D. Giocare con i bambini

95 VERSO L’INVALSI

B14 Quale delle seguenti frasi volge correttamente all’attivo la frase “I giochi d’azzardo erano praticati con accanimento dai Romani”?

A. Non si può volgere all’attivo

B. ”I Romani erano praticanti dei giochi d’azzardo“

C. ”I Romani praticavano con accanimento i giochi d’azzardo“

D. ”Presso i Romani si praticavano con accanimento i giochi d’azzardo“

B15 Nella frase “è inutile dire che già allora andava di moda fare giochi diversi con la palla” (righe 20-21) sicuramente puoi trovare…

A. Un aggettivo possessivo

B. Tre aggettivi qualificativi

C. Due preposizioni semplici

D. Quattro congiunzioni

B16 La frase “i maschi preferivano cavallini di coccio” è composta, nell’ordine, da un soggetto, un predicato verbale, un complemento oggetto e un complemento di materia. Indica quali tra le seguenti frasi hanno la stessa struttura logica (possono essere più di una).

A. “I cani adorano le polpette di carne“

B. “Molte persone usano la metropolitana“

C. “Le bambole d’avorio sono molto pregiate“

D. “Marcella perse un bracciale d’argento“

E. “Il mio pappagallo canta allegre canzoncine“

F. “Manuel ha vinto la medaglia d’oro“

G. “La cuoca ha preparato uno sformato di carne“

H. “Me ne andrei volentieri al mare“

B17 Nella frase “i lanci di dadi erano vietati dalla legge ”, che funzione logica ha l’espressione evidenziata?

A. Complemento di moto da luogo

B. Complemento d’agente

C. Complemento di causa efficiente

D. Complemento di mezzo

96 VERSO L’INVALSI

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