102 Viaggio con Archeos... nella ROMA IMPERIALE ATLANTE
104 Vita pubblica
105 Gli archi
106 Le case popolari
107 Le case signorili
108 LEGGO LE FONTI
Pompei, cronaca di un’eruzione
109 La rinascita di Pompei
110 I successori di Augusto
111 La nuova religione
112 Le persecuzioni dei cristiani
113 EDUCAZIONE CIVICA
La libertà di culto
114 I Barbari
116 La crisi dell’Impero
117 La fine dell’Impero
118 Dalla SINTESI... alla MAPPA
120 Io e la STORIA AUTOVALUTAZIONE
RICOMINCIAMO...
La mail del Prof. Archeos
Da: archeos@saperialcentro.ardea
A: alunnidellaclassequinta@saperialcentro.ardea
Oggetto: Un nuovo percorso insieme
Eccomi di nuovo! E voi, ci siete tutti?
Siete pronti per una nuova avventura? Sarà un vero e proprio viaggio alla scoperta di nuovi popoli, di nuove grandi civiltà, di quelle importanti che hanno segnato la storia e contribuito alla nascita delle società moderne.
Sì, è vero, si tratta di storia antica, ma scoprirete che di “quell’antico” siamo ancora pervasi.
Per chi non mi conosce o non si ricorda di me, sono il Prof. Archeos, storico e archeologo. Anche quest’anno vi farò compagnia e vi guiderò alla scoperta di quelle civiltà della storia antica che sono state un’importante tappa per il progresso dell’umanità e della cultura.
Per darvi un’idea del percorso che dovrete affrontare questo anno vi presento, attraverso delle immagini, i popoli che hanno dato origine alla civiltà europea .
La prima che incontrerete è la civiltà greca; conoscerete poi il personaggio famoso che insieme al suo cavallo è stato protagonista di tante imprese vittoriose: Alessandro Magno .
Oltre ai vari popoli italici, scoprirete la meravigliosa e misteriosa storia degli
Etruschi per poi arrivare ai… Romani .
Quest’anno, oltre a farvi da guida turistica all’inizio di ogni percorso, vi proporrò attività stimolanti e nuove, che spero vi piaceranno.
Siete curiosi?
E allora buon viaggio in questa nuova avventura e… buona conoscenza!
I GRECI
POPOLI
I ROMANI
Alessandro Magno
GLI ETRUSCHI
Grazie ad ARCHEOS imparerai...
1 a riflettere
2 a ragionare
3 a prendere appunti
4 a sottolineare
5 a completare
6 a capire dalla mail gli argomenti che saranno affrontati
7 a realizzare testi, podcast, interviste...
8 a pensare alla Storia come divertente e interessante
UNO SGUARDO AI NUOVI POPOLI
Roma , tra leggenda e grandi gesta dei suoi imperatori, divenne un vasto impero che comprendeva territori in Italia, in Europa e non solo.
I POPOLI ITALICI
Nella nostra penisola si erano insediati tanti popoli; tra questi uno dei più importanti fu sicuramente quello etrusco.
La civiltà etrusca terminò con l’espansione di Roma.
IMPARO
dalla linea del tempo
* Osserva la linea del tempo e rispondi.
• Quando ebbe inizio le civiltà dei Greci?
• E quella dei Romani?
• Ricordi quali delle civiltà che hai conosciuto l’anno scorso erano ancora esistenti?
• Quali, invece, ebbero uno sviluppo del tutto precedente alle civiltà Greca e a quella Romana?
I ROMANI
I Greci formarono città-stato indipendenti chiamate poleis sulle coste del Mar Egeo. Il territorio della Grecia è montuoso e poco adatto all’agricoltura. In compenso le sue coste lunghissime e ricche di insenature sono favorevoli alla creazione di porti.
I Greci divennero perciò abili navigatori e si spostarono lungo le coste del Mediterraneo alla ricerca di nuove terre in cui stabilirsi. Giunsero a colonizzare le coste del Mar Nero, della Francia, della Spagna, ma soprattutto le terre dell’Italia meridionale, dove furono fondate numerose floride città. Queste ultime diedero vita a una specie di “seconda Grecia”, più grande della madrepatria: la Magna Grecia
... E L’ELLENISMO
Filippo II, re della Macedonia, una regione a nord della Grecia, sottomise le poleis greche. Il suo sogno di realizzare un vasto impero, però, venne realizzato dal figlio Alessandro, che per questo vene definito Magno.
GRECI ED ELLENICI
POPOLI ITALICI
ROMANI
I GRECI...
STEM
LA TECNOLOGIA
NELLA RICERCA ARCHEOLOGICA
Negli ultimi anni, lo sviluppo tecnologico ha avuto un impatto importante nella ricerca archeologica. L’utilizzo di nuovi strumenti, infatti, permette di rendere le ricerche sempre più produttive ed efficaci.
STRUMENTI DI RICERCA SUL CAMPO
I droni sono velivoli comandati a distanza, che permettono di osservare dall’alto vaste aree, alla ricerca di tracce di insediamenti, e di determinare posizione e dimensioni dei ritrovamenti. Sono chiamati anche APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) o, in lingua inglese, UAV (Unmanned Aerial Vehicle).
I georadar (GPR, Ground Penetrating Radar) consentono di individuare la presenza di reperti sottoterra. Emettono onde che rag giungono il sottosuolo: se le onde “rimbalzano”, cioè tornano indietro, è probabile che ci sia un oggetto sotterrato. Que sto strumento rende la ricerca più efficiente, poiché permette di scavare solo dove è realmente presente un reperto.
I robot telecomandati sono utilizzati per esplorare ambienti difficilmente accessibili all’uomo, come cunicoli, antri, grotte. Sono provvisti di videocamere per filmare, possono avere forme diverse a seconda delle necessità e possono essere dotati di cingoli per muoversi su ogni tipo di superficie.
RICOSTRUZIONI IN 3D
STEM
Una fotografia degli scavi di Pompei scattata da un drone.
La computer grafica, o grafica digitale, permette di manipolare immagini e filmati per ottenere particolari risultati visivi, come ricostruzioni di oggetti in 3D. In questo modo, partendo da alcuni reperti e basandosi sullo studio approfondito delle fonti, è possibile ricreare scenari ambientali di epoche passate e collocare i reperti nel proprio contesto storico.
Anche siti archeologici e musei, con tanto di reperti, possono essere ricostruiti in 3D e visionati a distanza dagli appassionati. Queste rappresentazioni, per la loro bellezza e suggestione, stimolano l’interesse per l’archeologia e sono in grado di raggiungere un pubblico molto vasto.
I SISTEMI INFORMATIVI COMPUTERIZZATI
Consentono di acquisire e memorizzare un’enorme quantità di informazioni provenienti dai siti archeologici. Grazie a questi sistemi, le varie informazioni possono essere subito comunicate, inserite in database e messe a disposizione degli studiosi, creando una rete di contatto tra i ricercatori di ogni parte del mondo. Tutto ciò è di grande aiuto per la ricerca, poiché permette di condividere più velocemente informazioni e contributi della comunità scientifica.
TECNOLOGIA
insieme IMPARIAMO
* Con un tuo compagno o una tua compagna, svolgete a casa le seguenti ricerche e attività. Per farlo dovrete usare un motore di ricerca. Sapete cos’è? Chiedete consiglio ad un adulto su quale utilizzare e, per essere più sicuri fatelo con la sua supervisione.
1 Inserite in un motore di ricerca le parole DRONE ARCHEOLOGICO e scoprite i diversi possibili usi di un drone.
2 Andate sulla pagina YouTube di National Geographic e inserite la parola DRONE : potrete visionare diversi video con droni in azione.
3 I droni non sono usati solo in ambito archeologico: fate una ricerca più approfondita sui loro diversi utilizzi e discutetene in classe.
L’ANTICA GRECIA
Bentrovati!
La mail del Prof. Archeos
Da: archeos@saperialcentro.ardea
A: alunnidellaclassequinta@saperialcentro.ardea
Oggetto: Alla scoperta della “grande Grecia”
La prima tappa di quest’anno è la civiltà greca
Per conoscerla meglio, provate a cercarla sulla carta geo-storica e scoprirete che… la Grecia si trova a sud della Macedonia, è una penisola del mar Mediterraneo e comprende numerose isole del Mar Egeo fino a Creta, che forse già conoscete e ricordate. Se osservate bene il suo territorio, vedrete una grande catena montuosa che lo attraversa da nord a sud, mentre lungo la costa ci sono piccole pianure coltivabili. La risorsa principale per la Grecia era quindi il mare, pescoso e facile da attraversare per raggiungere le terre vicine.
A partire dal II millennio a.C., in Grecia si svilupparono quattro grandi civiltà : quella minoica , quella micenea , quella greca e quella ellenistica .
Tutte le civiltà della Grecia furono caratterizzate dalla presenza di numerose città, che non si unirono mai in un unico Stato a causa delle loro rivalità e, per via delle guerre interne, finirono per diventare preda di popoli invasori.
Se volete saperne di più, non vi resta che leggere le prossime pagine.
Io vi do appuntamento alle pagine dedicate alle ricostruzioni delle antiche città, quando mi trasformerò in una guida turistica e, poi, alla fine dei percorsi per proporvi attività stimolanti e nuove che spero vi piaceranno.
Arte greca
Architettura
Atene
Polis
NELL’ANTICA GRECIA
Grecia
Impero di Alessandro Magno
La Grecia si trova nella parte meridionale della penisola balcanica e comprende le numerose isole del Mar Egeo fino a Creta. Una grande catena montuosa attraversa il territorio da nord a sud, mentre lungo la costa, allo sbocco delle valli, ci sono alcune piccole pianure coltivabili. La risorsa principale è il mare, pescoso e facile da attraversare per raggiungere le terre vicine. A partire dal II millennio a.C., in Grecia si svilupparono quattro grandi civiltà: quella minoica sull’isola di Creta; quella micenea nel Peloponneso; quella greca classica e quella ellenistica. Tutte le civiltà della Grecia furono caratterizzate dalla presenza di numerose città che non si unirono mai in un unico Stato: a causa della loro rivalità e delle guerre interne, finirono per diventare preda dei popoli invasori.
CIVILTÀ MINOICA
Sull’isola di Creta all’inizio del II millennio a.C., nacque una civiltà che prende il nome dal leggendario re Minosse . Era fondata sul commercio e caratterizzata da città-palazzo: la città più importante era Cnosso.
CIVILTÀ MICENEA
Sempre nel II millennio a.C., nel Peloponneso, sorsero città fortificate governate da re guerrieri che diedero vita a un’importante civiltà. La città più importante era Micene
CIVILTÀ
GRECA CLASSICA
Dall’incontro dei Micenei con i Dori, nell’VIII secolo a.C., fiorì la grande civiltà greca
I Greci diedero grande sviluppo alle arti e alle scienze e ancora oggi le loro opere fanno parte della nostra cultura.
CIVILTÀ ELLENISTICA
Nel IV secolo a.C. Alessandro Magno , re della Macedonia, conquistò la Grecia e altri territori formando un vasto impero e realizzando il sogno del padre. Fondò città che portavano il suo nome, tra cui Alessandria d’Egitto. Dalla fusione della civiltà greca con quelle orientali nacque la civiltà ellenistica.
• Quale civiltà non fu caratterizzata dalla presenza di un re? a studiare IMPARO
* Leggi i testi e sottolinea le parole chiave.
dalla linea del tempo IMPARO
* Confronta le quattro civiltà greche: cosa noti osservando la linea del tempo?
a.C.
a.C.
500 a.C. Nascita di Cristo
a.C.
CRETESI
MICENEI
GRECI
ELLENISMO
LE ORIGINI DELLA
CIVILTÀ GRECA
I primi abitanti della Grecia furono i II millennio a.C. alcune popolazioni indoeuropee si stabilirono in diverse zone del territorio: i grup pi più numerosi erano quelli di (conosciuti come Micenei). Intorno al 1200 a.C. si aggiunsero i usavano
dei Dori segnò la fine della furono in gran parte distrutte e i loro abitanti si di spersero nelle campagne, praticando la e l’agricoltura.
Le popolazioni che abitavano lungo le coste dell’E geo scapparono verso le isole e le coste. Cessa rono i commerci e si perse l’uso della scrittura. Col tempo, la cultura dei Dori si fuse con quella delle genti locali e da questo incontro nell’VIII secolo a.C. ebbe origine la civiltà greca. Lentamente, ricominciarono anche i rapporti con i popoli del Mediterraneo e in particolare con i Fenici, da cui i Greci impararono l’uso della scrittura alfabetica.
dalla linea del tempo
* Osserva la linea del tempo e completa.
del IX secolo a.C. I disegni testimoniano l’uso del cavallo e del carro da guerra.
A partire dal 2000 a.C. giunsero nel territorio della Grecia
La civiltà micenea ebbe fine nel con l’invasione dei .
La civiltà greca ebbe origine nell’
Rodi
P eloponneso
Epi r o
Atti c a Macedonia Atene
Creta
Corinto Sparta Tebe
Isole Cicladi
Ceramica
Eoli - Ioni - Micenei Dori DOVE
IMPARO
LA POLIS
I Dori erano organizzati in villaggi, ciascuno governato dal guerriero più valoroso, che era anche il proprietario di molte terre, bestiame e schiavi. I villaggi che sorgevano nella stessa regione avevano luoghi di culto comuni, dove la popolazione si ritrovava per celebrare feste, scambiare prodotti e prendere decisioni sulle questioni più importanti. Verso il IX secolo a.C., alcuni villaggi si fusero tra loro e diedero origine a nuove città. Nell’VIII secolo a.C. in tutto il territorio greco si svilupparono città-stato indipendenti, chiamate poleis (al singolare polis), che erano governate dai capi dei villaggi da cui avevano avuto origine. Questo tipo di governo viene definito dagli storici oligarchia , cioè governo di pochi. La maggior parte delle poleis conservò nel tempo l’organizzazione oligarchica, mentre in alcune di esse il popolo (demos) diede vita alle prime forme di democrazia. Tra le poleis più importanti vi furono Sparta, Atene e Tebe. Benché divisi in città-stato, i Greci formavano un unico popolo: parlavano la stessa lingua, credevano negli stessi dèi e avevano le stesse tradizioni.
L’oracolo di Apollo a Delfi è uno dei più antichi santuari dei popoli greci. Probabilmente esisteva già al tempo dei Micenei.
Polis : parola greca che indicava sia la città sia la comunità che la abitava. da ricordare
La Grecia oggi è una Repubblica con oltre 10 milioni di abitanti e fa parte dell’Unione europea. Nonostante la crisi economica che ha vissuto negli ultimi anni, può sempre contare su importanti risorse come l’agricoltura, la pesca e soprattutto il turismo. La Grecia è infatti famosa in tutto il mondo per i siti archeologici, per la bellezza delle coste e delle numerose isole.
La capitale è Atene , una città in cui la modernità si mescola con l’antichità, testimoniando la grandezza dell’antica polis di epoca classica. Sulla collina dell’acropoli sono visibili i resti del Partenone , il maestoso tempio dedicato alla dea Atena. Inoltre, importanti musei conservano vasi, gioielli e sculture del passato.
OGGI
CRETA
ITALIA
GRECIA TURCHIA
EGITTO SIRIA CIPRO
LIBIA BULGARIA Atene
PAROLE
nella POLIS GRECA Viaggio con Archeos...
Il teatro era costruito all’aperto, di solito sul lato della collina su cui sorgeva l’acropoli.
Era considerato un luogo importante per l’educazione dei cittadini.
La polis comprendeva anche la chora , cioè la campagna situata al di là delle mura, formata da pascoli e campi coltivati.
Se la città si trovava vicino alla costa, aveva un porto usato per il commercio.
Il più importante era quello di Atene, chiamato Porto del Pireo.
Come promesso vi guiderò alla scoperta della polis: sarò il vostro “Cicerone”, la vostra guida turistica, e vi porterò alla scoperta della sua organizzazione.
La polis era formata dalla città alta, dalla città bassa e dalla campagna circostante (chora). L’acropoli (parte alta) era dominata dai templi dedicati agli dèi che proteggevano la città. Nella città bassa sorgevano case e botteghe, costruite intorno all’agorà, la piazza in cui i cittadini si riunivano per prendere decisioni.
L’ acropoli era collegata all’agorà da una strada lungo la quale, durante le feste religiose, si svolgevano le processioni.
I templi di grandi dimensioni erano ornati con colonne e statue.
Intorno all’ agorà c’erano i portici per camminare e discutere, i palazzi del governo e il tribunale. Nella piazza ogni giorno si teneva il mercato dove gli abitanti delle campagne mettevano in vendita i loro prodotti.
I Greci consideravano importante l’attività fisica e non potevano mancare i luoghi per le attività sportive, come lo stadio e il ginnasio (palestra).
dalla ricostruzione
* Quale parte della polis, secondo te, era la più importante? Perché? Esprimi la tua idea e confrontala con quella dei compagni.
IMPARO
ATENE: LA PRIMA DEMOCRAZIA
La città di Atene sorge nell’Attica, una penisola situata a nord-est del Peloponneso. Intorno all’VIII secolo a.C. era già una città ricca e potente, che controllava un porto fiorente e una fertile pianura. Il potere era in mano a un gruppo di aristocratici, esponenti delle famiglie più importanti che governavano secondo i propri interessi. Verso la fine del VI secolo a.C., il popolo si ribellò a questa situazione e ottenne il diritto di partecipare al governo della città. Nasceva così la democrazia, una nuova forma di governo in cui tutti i cittadini potevano esprimere la propria opinione e votare le leggi.
LA SOCIETÀ ATENIESE
Gli abitanti di Atene erano divisi in tre categorie: i cittadini e i meteci, che erano uomini liberi, e gli schiavi. I cittadini avevano il diritto e il dovere di partecipare all’assemblea, chiamata ecclesìa, in cui si stabilivano le leggi e si eleggevano arconti, che amministravano la giustizia, e strateghi, che comandavano l’esercito. Avevano il dovere di difendere la città. Per essere cittadini era necessario essere maschi, adulti e figli di altri cittadini. Le donne e i bambini non avevano diritti.
PAROLE
Democrazia : deriva dalle parole greche demos (popolo) e kratos (potere) e indica una forma di governo in cui il potere decisionale è nelle mani del popolo. da ricordare
I meteci erano gli stranieri che vivevano e lavoravano in città. Per avere il diritto di soggiornare ad Atene ed esercitare la propria attività, dovevano pagare una tassa. Erano tutelati dalle leggi ma, a differenza dei cittadini, non potevano possedere terre o case, né partecipare alla vita politica.
Gli schiavi, molto numerosi, non avevano alcun diritto.
* Completa lo schema con le informazioni relative alla società ateniese. a schematizzare
Gli Ateniesi liberi
privi di diritti
Su questo coccio di terracotta, detto ostrakon, i cittadini di Atene potevano scrivere il nome di una persona che volevano allontanare dalla città perché ritenuta pericolosa per la democrazia (ostracismo).
EDUCAZIONE CIV I C A
DEMOCRAZIE ANTICHE E MODERNE
Oggi molti Paesi del mondo, tra cui l’Italia, sono Stati democratici. Tra le democrazie moderne e quelle antiche ci sono tuttavia significative differenze
• La democrazia ateniese era diretta , quella italiana è indiretta. Ad Atene tutti coloro che ne avevano il diritto partecipavano all’assemblea e votavano direttamente le proposte politiche.
In Italia, invece, i cittadini eleggono i propri rappresentanti a cui si affidano per le decisioni politiche. Gli Stati moderni, infatti, comprendono decine di milioni di persone, e sarebbe impossibile esercitare la democrazia in maniera diretta.
• Nell’antichità le persone non erano considerate uguali fra loro: c’erano uomini liberi e schiavi, e i ricchi godevano di privilegi che i poveri non avevano. Ad Atene, per esempio, potevano votare solo i cittadini maschi, liberi e nati nella città.
Oggi tutti, uomini e donne, ricchi e poveri, hanno pari diritti e possono partecipare alla vita politica quando diventano maggiorenni. Il voto esteso a tutti i cittadini, definito suffragio universale, è una conquista abbastanza recente: in Italia, per esempio, le donne possono votare soltanto dal 1946.
* Leggi le frasi nei riquadri:
Il 2 giugno del 1946 tutti i cittadini italiani, comprese le donne, votarono per scegliere tra Monarchia e Repubblica. Vinse la Repubblica.
ripassa la cornice in rosso se il concetto espresso si riferisce a una democrazia moderna; ripassa la cornice in verde se il concetto espresso rimanda all’antica democrazia ateniese.
Le persone hanno pari diritti.
Tutti i cittadini partecipano all’assemblea e prendono decisioni.
Possono votare solo i cittadini maschi, liberi e nati nella città.
Le donne non possono votare.
* Leggi l’articolo 48 della nostra Costituzione sul diritto di voto. Secondo te, in Italia, sarebbe possibile la pratica ateniese dell’ostracismo? Parlane con i compagni e l’insegnante.
I cittadini eleggono rappresentanti cui si affidano per le decisioni politiche.
Tutti possono votare appena diventano maggiorenni.
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. [...] Art. 48
insieme
IMPARIAMO
SPARTA E L’OLIGARCHIA
Sparta fu fondata dai Dori nel X secolo a.C. in un’area montuosa del Peloponneso. La città aveva un governo oligarchico (governo in cui il potere è nelle mani di pochi) formato da:
• due re, che avevano il compito di guidare l’esercito in guerra;
• la gherusia, cioè l’assemblea degli anziani, che prendeva tutte le decisioni più importanti;
• l’apella, l’assemblea dei cittadini, che approvava o respingeva le decisioni della gherusia;
• gli efori, che controllavano l’attuazione delle decisioni prese dalle due assemblee.
LA SOCIETÀ SPARTANA
A Sparta la popolazione era divisa in tre classi sociali chiuse: gli spartiati e i perieci, che erano uomini liberi, e gli iloti.
Gli spartiati erano i discendenti degli antichi Dori. Dedicavano la loro vita alle attività militari in difesa della città ed erano i soli ad avere il diritto e il dovere di partecipare al governo attraverso le assemblee.
I perieci erano gli abitanti dei territori controllati da Sparta e praticavano il commercio e l’artigianato. In caso di guerra dovevano combattere ma non potevano partecipare al governo della città. Gli iloti erano schiavi di proprietà dello Stato e discendevano dalle popolazioni sottomesse. Vivevano nei villaggi e coltivavano la terra degli spartiati.
Le donne di Sparta partecipavano alla vita pubblica e praticavano attività sportive.
a schematizzare IMPARO
I resti dell’antica Sparta.
Soldato spartano
* Completa lo schema con le informazioni relative alla società spartana.
liberi
Gli Spartani
privi di diritti
ARCHEOS ti
VITA DA BAMBINI
Archeos, da buon antropologo, vuole farti conoscere meglio come vivevano i bambini greci sia ateniesi che spartani. Lo farà mettendoti a disposizione due lettere scritte da bambini e tradotte per essere lette da te.
DELIA DA ATENE
Ho otto anni e mi chiamo Delia. Vivo nel gineceo, la parte della casa riservata alle donne, con la mamma, la nutrice e tutte le altre donne di casa. Con me ci sono anche i miei fratelli più piccoli, Aristide e Cleone. Nel gineceo noi bambini ci divertiamo con tanti giochi, ad esempio trottole, animaletti di terracotta, bambole... La nutrice ci racconta le storie degli dèi e degli eroi oppure favole e noi la ascoltiamo con attenzione. Aristide, che ha sei anni, dal prossimo anno andrà a scuola per imparare a diventare un buon cittadino. Uscirà tutte le mattine e tornerà al tramonto, dopo essere stato in palestra.
* E tu, cosa fai? Vuoi rispondere e raccontare qualcosa di te a Delia?
AGIDE DA SPARTA
Il mio nome è Agide, sono un ragazzo spartano di nove anni. Da due anni ormai vivo separato dalla mia famiglia nelle grandi case dei soldati. Studio e mi alleno per diventare abile e forte. I maestri ci insegnano a leggere e a scrivere, e impariamo le storie degli eroi. Certo, la maggior parte del tempo è dedicata all’esercizio fisico: gare di corsa, lotta libera, lancio del giavellotto e duelli con la spada. Gli istruttori sono molto duri e se non obbediamo ci puniscono. A volte, per metterci alla prova, ci mandano fuori dalla città da soli e dobbiamo sopravvivere, procurarci da mangiare come se fossimo soldati in un territorio nemico. Mia sorella, invece, impara a leggere e a scrivere e pratica sport, così diventerà una donna forte e potrà avere figli forti.
* E tu, come vivi? Cosa fai? Vuoi rispondere e raccontare qualcosa di te ad Agide?
L’ECONOMIA GRECA
Le attività economiche praticate dai Greci erano fortemente condizionate dalle caratteristiche del territorio.
I numerosi rilievi della penisola ostacolavano le comunicazioni e la produzione di cereali era scarsa per la mancanza di grandi pianure e di fiumi. Il clima mite, tuttavia, favoriva la coltivazione di viti e ulivi. Le colline più aride erano destinate al pascolo di capre e pecore, dalle quali si ricavavano carne, latte e lana.
Gli artigiani realizzavano stoffe, armi e oggetti di uso quotidiano, ma anche sculture, gioielli e vasi di grande valore artistico, che venivano richiesti da tutti i popoli del mondo antico.
La presenza del mare e la miriade di isole favorivano la navigazione, la pesca e il commercio, che diventò in poco tempo l’attività più importante.
I mercanti greci furono tra i primi a utilizzare la moneta al posto del baratto. Ogni polis aveva monete in oro e argento e il loro valore dipendeva dalla quantità di metallo contenuta.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
IL CONIO
Nei tempi antichi il valore della moneta dipendeva dalla quantità di oro, argento o elettro che conteneva.
Oggi non è più così: le monete e le ban conote hanno un valore convenzionale, ben diverso da quello del metallo o della carta con cui sono fabbricate!
Ma come venivano realizzate, o meglio coniate, le monete? Il co nio era un cilindro di bronzo su cui era incisa l’immagine che doveva comparire su una faccia della mo neta. Il tondo di metallo veniva messo, appena fuso, tra due coni e martellato energicamente, così vi rimanevano impresse le immagini sulle due facce.
* Completa le frasi.
• Le attività economiche praticate dai Greci erano
• La presenza del mare e delle isole favoriva
• I mercanti greci furono i primi a a studiare
Oggetti di artigianato greco.
IMPARO
NASCONO LE COLONIE
Poiché il territorio della Grecia era montuoso e povero di risorse, quando la popolazione cresceva troppo, intere comunità dovevano emigrare alla ricerca di nuove terre.
Arrivate a destinazione, fondavano una nuova polis indipendente, una colonia, che però manteneva un legame di collaborazione con la città d’origine.
La prima grande migrazione avvenne tra XI e X secolo a.C., quando l’invasione dei Dori spinse le popolazioni costiere a stabilirsi sulle isole dell’Egeo e sulle coste dell’Anatolia (l’attuale Turchia).
Tra l’VIII e il VII secolo a.C. avvenne, invece, la seconda migrazione: in questo caso, furono gli stessi governanti delle poleis della Grecia a organizzare spedizioni per fondare colonie sul Mediterraneo e sul Mar Nero. I coloni raggiunsero prima l’Italia meridionale e la Sicilia , poi si spinsero fin sulle coste della Francia e della Spagna, dove erano già presenti ricche colonie fenicie.
L’Italia meridionale e la Sicilia presero il nome di Magna Grecia (Grande Grecia), per l’estensione del territorio e per il gran numero di ricche e potenti città.
* Osserva la carta geo-storica e rispondi.
• Su quali mari si affacciavano le colonie greche?
* Scrivi i nomi di tre colonie della Magna Grecia presenti sul territorio italiano.
• • •
a studiare
* Sottolinea nel testo seguendo le indicazioni: in rosso le date corrispondenti alle due fasi di colonizzazione; in verde le regioni colonizzate; in azzurro le cause della colonizzazione. dalla carta IMPARO
Prima colonizzazione
Seconda colonizzazione
GRECI CONTRO PERSIANI
Nel V secolo a.C. i Greci erano la massima potenza del Mediterraneo.
A Oriente, però, il popolo dei Persiani aveva fondato un vasto Impero e continuava ad ampliare i propri domini, che andavano dal fiume Indo fino alle coste del Mediterraneo e all’Egitto. I popoli sottomessi mantenevano le proprie tradizioni e una certa indipendenza economica, ma dovevano pagare tributi in denaro e fornire uomini per l’esercito.
Le colonie greche conquistate dai Persiani non intendevano accettare che la loro libertà venisse limitata. Perciò, guidate dalla ricca città di Mileto e sostenute dalle poleis greche, nel 499 a.C. si ribellarono. Questi fatti offrirono al re persiano Dario l’occasione per tentare di conquistare tutta la Grecia.
LA PRIMA GUERRA PERSIANA
Nel 490 a.C. Dario organizzò una prima spedizione contro la Grecia. Le navi portarono l’esercito persiano fin sulle coste greche: una parte sbarcò nella pianura di Maratona, a 40 chilometri da Atene, mentre l’altra proseguì verso il porto della città con l’intenzione di chiuderla tra due fuochi.
Lo scontro avvenne nella pianura di Maratona, dove i soldati ateniesi guidati dal generale Milziade sconfissero i Persiani.
La sconfitta fu così pesante e imprevista che Dario fu costretto a porre fine alla spedizione.
Impero persiano
Regioni greche in lotta con i Persiani
Prima spedizione persiana
Seconda spedizione persiana
a studiare IMPARO
* Sottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande.
• Quali erano i confini dell’Impero persiano?
• Quale città guidò la ribellione delle colonie greche?
• Dove si svolse il primo scontro tra Greci e Persiani?
Resti della polis di Mileto.
LA SECONDA GUERRA PERSIANA
Nel 480 a.C., dieci anni dopo la prima sconfitta, i Persiani tornarono all’attacco e Serse, il figlio di Dario, condusse un immenso esercito nel cuore della Grecia. Allora, Atene, Sparta e altre poleis si allearono per tentare di difendersi.
Gli Spartani, guidati da Leonida, cercarono di bloccare i Persiani al passo delle Termopili, una stretta gola tra le montagne che collegava il Nord della Grecia con la pianura ateniese.
Gli Ateniesi rafforzarono la flotta per respingere gli assalti dal mare, ma il nemico riuscì a raggiungere Atene e a incendiarla.
Gli Spartani, allora, si ritirarono verso l’Istmo di Corinto per organizzare la difesa, mentre gli Ateniesi, sotto la guida di Temistocle, attirarono la flotta persiana in un agguato nei pressi di Salamina e la distrussero.
Monumento che rappresenta Leonida alle Termopili.
L’esercito persiano, rimasto isolato e senza rifornimenti, cominciò a ritirarsi verso nord. La sconfitta definitiva arrivò nel 479 a.C., in seguito all’attacco contemporaneo degli Spartani a Platea e della flotta ateniese a Micale
Erodoto racconta le vicende delle guerre greche contro i Persiani. Dal brano si possono ricavare informazioni sul modo di combattere e di pensare dei Greci.
* Leggi attentamente il testo e poi scegli le affermazioni corrette.
LA BATTAGLIA DELLE TERMOPILI
Ai Greci che difendevano le Termopili fu predetto che sarebbero morti all’alba dall’indovino Megistia, dopo che aveva interpretato le vittime dei sacrifici. Le sentinelle, allo spuntar del giorno, corsero giù dalle alture segnalando l’arrivo dei Persiani. A questa notizia i Greci ebbero paura e discutevano di una eventuale ritirata, invece Leonida [il comandante spartano] decise di restare lì, ma permise agli alleati di ritornare alle loro città se lo volevano. A difendere il passo rimasero lui e i suoi trecento Spartiati. Leonida, dopo essersi comportato veramente da valoroso, cadde in questo combattimento con tutti i suoi compagni. In onore di quanti furono sepolti esattamente là dove caddero, sono scolpite le seguenti parole: “Straniero, porta a Sparta la notizia che noi giacciamo qui, obbedendo alle sue leggi”.
Le storie, Libro VIII
le FONTI
Prima di ogni battaglia: si compiono sacrifici per chiedere la protezione degli dèi. si compiono sacrifici per sapere se gli dèi sono favorevoli.
Dopo la predizione di una sconfitta rovinosa: tutti i soldati sono lasciati liberi di ritirarsi. a difesa del passo restano solo gli Spartiati.
Leggo
LA RELIGIONE
I Greci erano politeisti e immaginavano i loro dèi con aspetto, sentimenti e difetti umani: capricciosi, invidiosi, gelosi e protettivi. A differenza degli uomini, però, gli dèi erano immortali e potenti, controllavano le forze della natura e potevano scatenarle per punire i mortali. Al di sopra di tutti vi erano tre grandi dèi, tra loro fratelli: Zeus, dio del cielo, che abitava sulla cima del Monte Olimpo; Poseidone, dio del mare, che viveva nel profondo Oceano; Ade , dio del mondo dei morti, che stava nelle profondità della Terra. I loro figli e le loro spose proteggevano quasi tutte le attività umane: Ares era il dio della guerra; Atena la dea della sapienza; Afrodite la dea dell’amore; Ermes , il messaggero degli dèi, proteggeva i mercanti, i viaggiatori e i ladri.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
LE MOIRE
I Greci credevano che la durata della vita degli uomini dipendesse da tre divinità, le Moire Esse erano guidate da una forza suprema, il Fato , a cui né uomini né dèi potevano opporsi. Erano rappresentate come tre donne che filavano: Cloto intrecciava le fibre e formava il filo (la nascita); Lachesi lo avvolgeva sul fuso e ne stabiliva la lunghezza (la durata della vita); Atropo recideva il filo con lame affilate (la morte).
* Collega il nome della divinità all’aspetto naturale a cui è collegato. a riflettere
Zeus
Poseidone
Zeus
Poseidone
Ade
Ermes
Atena
Efesto
Demetra
Apollo Ares
Afrodite
IMPARO
IL TEMPIO GRECO
I templi erano considerati le dimore terrene degli dèi e, perciò, venivano costruiti con grande cura e con materiali preziosi e resistenti.
Sorgevano sull’acropoli, la parte alta della città, e avevano tutti la stessa struttura. La base era una piattaforma a gradini, circondata da una serie di colonne verticali, che reggevano le travi orizzontali e il tetto.
La parte più interna era la cella, dove era posta la statua del dio e in cui solo i sacerdoti potevano entrare. I fedeli compivano i loro sacrifici e pregavano all’esterno, presso un altare costruito davanti al tempio. I templi stupivano e impressio navano i fedeli con la loro bellezza: le travi e il frontone (il triangolo sopra la facciata) erano ornati da splendidi bassorilievi e gruppi di statue che raccontavano storie sacre. Tutto era dipinto a colori vivaci, così che potesse essere ben visibile anche a grande distanza.
L’ORACOLO
ad Agrigento.
Alcuni templi erano luoghi di culto comuni a tutte le città: venivano chiamati santuari panellenici, cioè di tutti i Greci. In questi santuari risiedeva un oracolo, cioè un sacerdote attraverso cui il dio faceva conoscere la propria volontà. All’oracolo si poteva chiedere un parere sul modo di condurre una guerra o su come trovare moglie: egli riferiva la domanda al dio e leggeva la risposta in segni particolari. L’oracolo di Zeus, per esempio, interpretava il fruscio delle foglie della quercia sacra al dio; a Epidauro, il dio della medicina, Asclepio, parlava direttamente ai fedeli mentre dormivano e rivelava le cure per i loro mali. L’oracolo più famoso era quello di Apollo a Delfi. Il santuario più frequentato era quello di Zeus a Olimpia, dove tutti i cittadini Greci si riunivano ogni quattro anni per i giochi panellenici in onore del dio: le Olimpiadi
* Sottolinea nel testo le frasi che ti permettono di rispondere alle domande.
• Dove si facevano i sacrifici agli dèi?
• Chi aveva il permesso di entrare nella cella?
• Chi era l’oracolo? a studiare IMPARO
Particolare dell’Eretteo, uno dei templi dell’acropoli di Atene. Fu costruito nel punto in cui si sarebbe svolta la contesa tra Atena e Poseidone per dare il nome alla città.
LEGGO LE FONTI
GIOCHI PER GLI DEI
In onore del re degli dèi ogni quattro anni si tenevano le Olimpiadi , le feste più importanti della Grecia. Il nome deriva dal luogo in cui si svolgevano: il santuario di Zeus a Olimpia.
Nel Peloponneso, sulle rive del fiume Alfeo, già in età micenea sorgeva un santuario molto importante dedicato a Zeus Olimpio. Dal dio prese il nome la città che si sviluppò vicino al santuario: Olimpia. Qui, nel 776 a.C. si svolse la prima Olimpiade: fu un avvenimento così importante che i Greci cominciarono a contare gli anni della loro storia a partire da quella data.
Secondo la tradizione, i giochi olimpici nacquero per ordine di un dio. Ifito, re dell’Elide, la regione dove sorgeva Olimpia, si recò a Delfi per chiedere all’oracolo di Apollo come far cessare le guerre e le pestilenze che devastavano la sua terra. L’oracolo rispose che avrebbe dovuto ripristinare gli antichi giochi in onore di Zeus. Egli allora si accordò con Licurgo, il re di Sparta, per definire una tregua e permettere ai cittadini di tutte le poleis di recarsi a Olimpia per le gare. La tregua era una legge sacra e chi l’avesse violata sarebbe stato escluso per sempre dalla comunità dei popoli greci.
* Nelle immagini presenti nelle due pagine sono raffigurate alcune competizioni sportive delle antiche Olimpiadi. Scrivi per ogni immagine lo sport a cui si riferisce.
• pugilato
• corsa
• lotta
• lancio
LEGGO LE FONTI
LE OLIMPIADI ANTICHE E MODERNE
Le Olimpiadi antiche si tennero per l’ultima volta nel 393 d.C. Nel 1896, su iniziativa del francese Pierre de Coubertin , si decise di ripristinare i giochi come momento di incontro pacifico tra i popoli di tutto il mondo.
Le Olimpiadi ieri e oggi
Nel 2024 si sono svolti a Parigi i XXXIII Giochi Olimpici.
* Prova a fare un confronto tra le Olimpiadi antiche e quelle moderne. Rileggi con attenzione il testo della pagina precedente e prova a rispondere.
• Chi partecipava alle gare di Olimpia?
• A che cosa serviva la tregua?
LA CULTURA GRECA
La cultura greca ha avuto una grande influenza sull’Europa e su tutto l’Occidente, tanto che la Grecia è spesso definita “culla della civiltà occidentale”.
LE OPERE SCRITTE
Nelle poleis molti cittadini sapevano leggere e scrivere, grazie anche alla semplicità dell’alfabeto greco che derivava da quello fenicio ed ebbe una grande diffusione: da esso discende anche l’alfabeto latino, da cui derivano sia la lingua italiana che quelle di altri Paesi.
Delle opere letterarie più famose, come i poemi omerici, venivano fatte numerose copie, trascritte su lunghi rotoli di papiro.
In epoca ellenistica furono fondate grandi biblioteche per custodire il sapere del tempo e, grazie a questo, molti testi sono giunti fino a noi.
LA FILOSOFIA E LE SCIENZE
Un’importante eredità lasciata dalla civiltà greca è l’amore per la conoscenza, per la scoperta del sapere espresso tramite la filosofia. La filosofia consiste nel porsi domande su tutto ciò che riguarda l’uomo e l’origine del mondo e nella ricerca di una spiegazione razionale, cioè basata sul ragionamento. L’umanità si è sempre posta queste domande ma, fino alla nascita della filosofia greca, le ri sposte venivano trovate ricorrendo ai miti e alla religione. Il desiderio di conoscenza portò anche diversi studiosi verso la ricerca scientifica, con notevoli risultati nell’ a ritmetica e nella geometria, nella fisica, nella medicina e nell’astronomia
Per citare solo alcuni grandi nomi, ricordiamo:
• Archimede, che scoprì il principio fisico del galleggiamento;
• Pitagora ed Euclide, che fissarono le basi della matematica;
• Ippocrate, che fece importanti studi di medicina;
• Eratostene, che intuì che la Terra è rotonda e riuscì a calcolarne la circonferenza.
I massimi filosofi greci furono: Socrate (nell’immagine), il suo allievo Platone e Aristotele.
L’ARTE
I Greci furono anche grandi artisti e produssero moltissime opere architettoniche e sculture, che ancora oggi possiamo ammirare. Costruirono grandi templi, abbelliti con magnifici bassorilievi e altorilievi, e decorati con statue di marmo e di bronzo.
Gli scultori riproducevano con grande precisione le forme del corpo umano e ne rispettavano le proporzioni.
Le pitture sono andate perdute, a eccezione di quelle sui vasi di ceramica, che dimostrano l’abilità dei Greci anche in questo campo.
LA STORIA
Alcuni studiosi dell’antica Grecia, come Erodoto e Tucidide , furono i primi a descrivere e a spiegare fatti accaduti nella loro patria e in altri luoghi, cui avevano assistito in prima persona o dei quali avevano sentito parlare da testimoni.
Si può dire, perciò, che i Greci furono gli inventori della disciplina storica. Molte delle informazioni sulle civiltà antiche provengono proprio dai loro scritti.
IL TEATRO
I vasi greci raccontano la storia di questo popolo. In essi sono raffigurate scene della vita quotidiana, oppure tratte dalla storia, dalla mitologia e dai racconti di Omero.
Un altro elemento importante della cultura greca giunto fino a noi è il teatro. La rappresentazione di commedie e tragedie era una parte fondamentale della vita sociale della polis: andare a teatro era un mento di educazione del cittadino, poiché i testi teatrali proponevano sempre una riflessione su temi importanti, anche nelle rappresenta zioni più divertenti.
Ogni città aveva un teatro a cielo aperto, in genere ricavato lungo il fian co di una collina: gli spettatori sedevano su gradinate di pietra, disposte a semicerchio intorno a una piattaforma su cui recitavano gli attori.
L’acustica del teatro era eccezionale e, ancora oggi, costituisce un mo dello di riferimento per l’architettura.
Teatro Greco di Taormina.
DALLA SINTESI...
LA CIVILTÀ GRECA
DOVE E QUANDO
La civiltà greca fiorì nella PENISOLA GRECA, a sud della PENISOLA BALCANICA, tra l’800 e il 338 A.C. Nacque dall’incontro tra il popolo dei Dori e le genti locali.
ATTIVITÀ
A causa delle caratteristiche del territorio, l’AGRICOLTURA non era l’attività principale degli antichi Greci. Era invece molto fiorente il COMMERCIO di alcuni prodotti agricoli e di raffinati oggetti dell’ARTIGIANATO. Fondarono colonie sulle coste del MAR MEDITERRANEO e del Mar Nero. Quelle del Sud Italia presero il nome di MAGNA GRECIA.
RELIGIONE
I Greci erano POLITEISTI. Immaginavano gli dei simili agli uomini, sia nell’aspetto sia nel comportamento. Gli dei, però, a differenza degli uomini, erano immortali. Gli dèi avevano sentimenti e difetti come gli esseri umani. Il più potente era ZEUS. In loro onore costruiscono TEMPLI e SANTUARI. In onore di Zeus ogni quattro anni si tenevano le OLIMPIADI, gare sportive.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
I Greci erano organizzati in CITTÀ-STATO indipendenti chiamate poleis. Il governo delle città poteva essere affidato a un re o a rappresentanti del popolo, eletti dai cittadini. Le più importanti erano SPARTA, governata da pochi cittadini (OLIGARCHIA), e ATENE, governata dal popolo (DEMOCRAZIA).
La polis greca era formata dalla città costruita su un’altura e dalla campagna circostante. Nelle póleis convivevano cittadini ricchi e poveri, ma la distinzione più importante nella società era tra cittadini LIBERI, STRANIERI e SCHIAVI
LE GUERRE CONTRO I PERSIANI
I Greci combatterono due guerre contro i Persiani.
LA CULTURA E LE SCIENZE
I Greci inventarono la FILOSOFIA, la STORIA e il TEATRO; studiarono la MEDICINA la MATEMATICA, la FISICA e l’ASTRONOMIA. Furono abili ARCHITETTI, SCULTORI PITTORI. Gli ARTISTI, gli SCRITTORI, gli STUDIOSI dedicavano le loro opere alla ricerca del bello e di tutto ciò che fosse buono e utile per i cittadini.
ALLA MAPPA
* Completa la mappa con l’aiuto delle parole chiave evidenziate nella pagina a fianco. Poi utilizzala per esporre a voce l’argomento.
DOVE
Nella penisola ...................................................... a sud della .
QUANDO
Tra l’800 e il ................................. a.C.
DOVE E QUANDO
• Atene è la polis , governo di tutti.
• Sparta è la polis , governo di pochi.
SOCIETÀ
I GRECI
RELIGIONE
Sono , cioè credono in tanti dei di cui il più importante è .
CULTURA E SCIENZE
ECONOMIA
Per aumentare gli scambi fondano numerose sulle coste del mar . Le colonie del sud Italia prendono il nome di “ “.
I greci si dedicarono a nuove scienze come la , e il ......................................................
Approfondirono studi di , , e .
Erano abili ............................................................, ............................................................ e ...................................................
VERIFICA in itinere
LA CIVILTÀ GRECA
1 Osserva le caratteristiche fisiche del territorio su cui si è sviluppata la civiltà greca: ti
La maggior parte del territorio è occupata da: montagne colline pianure
La principale attività economica era: l’allevamento l’agricoltura il commercio
• Nelle zone più fertili si coltivavano soprattutto:
patate e pomodori riso e mais orzo e grano
• Nelle zone più aride erano diffusi: frutteti viti e ulivi risaie
2 Immagina di visitare il museo dedicato all’antica civiltà greca inaugurato da poco nella tua città; scrivi sotto a ciascuna foto di quale tipo di reperto si tratta: vaso in ceramica • bassorilievo ateniese • statua di Sparta • maschera in terracotta
VERIFICA in itinere
3 Completa i testi sull’antica Grecia aiutandoti con le immagini e utilizzando i seguenti termini: tempio • democrazia • agorà • cittadini • pólis • Atena • acropoli .
La era racchiusa dalle mura, che contenevano case e botteghe e due spazi pubblici molto importanti: l’ , cioè la piazza dove si tenevano il mercato e le assemblee del popolo, e l’ , la parte alta della città, su cui sorgeva il della divinità protettrice della città.
La dea protettrice della città di Atene era
L’agorà di Atene era il luogo in cui riuniva l’assemblea dei per prendere le decisioni fondamentali.
Quella di Atene fu la prima ........................................... della storia.
4 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Le colonie non avevano alcun rapporto commerciale con le póleis greche che le avevano fondate. V F
• Le colonie greche presero il nome di Magna Grecia, cioè “Bella Grecia”. ........................ V F
• Nelle colonie greche si parlava la stessa lingua della città-madre. V F
• Esisteva una moneta unica per tutte le città. ...................................................................
Com’è andata?
� Ti è piaciuta questa unità?
� Quale argomento ti è piaciuto di più? Perché? ..............................................................................................................................
� Colora di il quadratino degli esercizi che hai trovato facili e di quelli che hai trovato difficili.
LA MACEDONIA
La mail del Prof. Archeos
Da: archeos@saperialcentro.ardea
A: alunnidellaclassequinta@saperialcentro.ardea
Oggetto: La Macedonia
Buongiorno amici, eccomi pronto a raccontarvi qualcosa sulla Macedonia. Non ridete! Non parlo di quella fatta con la frutta e lo zucchero che la mamma o il papà vi preparano per merenda (merenda salutare!), parlo della regione della Macedonia che si trova a nord della Grecia.
Provate a cercarla sulla carta.
In questa regione si trovava un regno ricco e indipendente. Le principali fonti di ricchezza erano l’allevamento del bestiame e lo sfruttamento delle grandi foreste.
I Macedoni erano vissuti per molto tempo isolati, ma durante le guerre persiane si erano schierati con i Greci, sia con Atene sia con Sparta, a seconda dei loro interessi. In questo modo, avevano conosciuto bene le poleis e avevano capito come poterle conquistare. Questo infatti era il sogno di Filippo II, il loro re.
* Secondo te, Filippo II è riuscito a realizzare il suo intento?
Sì
No
* Esprimi la tua idea e poi, leggendo le pagine che seguono, scoprirai se hai indovinato o meno.
Statua di Filippo II
IL SOGNO DI
UN GRANDE RE
Nel 359 a.C. salì al trono del regno macedone Filippo II, che rafforzò il potere dell’esercito introducendo l’uso della falange. Il suo obiettivo era sottomettere la Grecia e il suo sogno era conquistare tutti i territori dei persiani. Per prima cosa ottenne di essere riconosciuto da molte poleis come alleato e capo militare, per contrastare un altro possibile attacco dei persiani. Quando Atene si oppose, temendo di perdere la propria indipendenza, si scatenò una guerra: nel 338 a.C. i Macedoni distrussero l’esercito rivale a Cheronea e posero fine all’indipendenza delle poleis greche.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
LA FALANGE MACEDONE
La Macedonia nel 359 a.C. Conquiste di Filippo II prima della guerra contro le poleis greche
La falange macedone era una formazione militare formata da sedici file di soldati armati di scudo e di una lancia che poteva essere lunga fino a 9 metri: la sarissa . Le prime file avanzavano con le lance abbassate formando una barriera insormontabile. I soldati delle file seguenti erano pronti ad abbassare le loro lance durante lo scontro, per sostituire i compagni caduti, o a tenerle alte per nascondere i movimenti delle truppe schierate dietro di loro.
ALESSANDRO MAGNO
Nel 336 a.C. Filippo II fu ucciso. Gli successe suo figlio Alessandro, che aveva appena vent’anni, ma già si era dimostrato un valoroso e abilissimo soldato e condottiero. Come suo padre, coltivava il sogno di dar vita a un vasto impero. Alessandro sconfisse in poco tempo tutti gli avversari e, sicuro della propria forza, cominciò a preparare la guerra contro l’Impero persiano, che continuava a rappresentare una minaccia per la Grecia.
Percorso di Alessandro
Confine dell’Impero di Alessandro
LA CONQUISTA DELL’IMPERO
Nel 334 a.C. Alessandro partì dalla capitale macedone, Pella, con un esercito di 35000 uomini e si diresse a est. Il giovane re attraversò le zone costiere dell’Asia Minore e dell’Egitto e le conquistò senza incontrare difficoltà. Quindi, con un esercito rinforzato dai soldati dei nuovi territori, riprese ad avanzare verso l’Asia, fino a Gaugamela: qui, nel 331 a.C., sconfisse il re persiano Dario III Alessandro era ormai padrone di un impero, ma non era soddisfatto. Con truppe macedoni e locali si spinse fino alla valle dell’Indo, ma i soldati, esausti, rifiutarono di proseguire oltre. Tornato a Babilonia , nuova capitale dell’Impero macedone, Alessandro morì improvvisamente nel 323 a.C., a causa di una violenta febbre. Per le sue straordinarie imprese fu chiamato Magno , cioè “Grande”.
IMPARO
a riordinare
* Metti in ordine cronologico i fatti numerandoli.
Alessandro sconfigge i Persiani e realizza il sogno di un grande impero.
I Macedoni sconfiggono i Greci. Sale al trono Filippo II. Alessandro succede a Filippo.
Alessandro Magno sul
UN IMPERO ORGANIZZATO
In dieci anni di guerra, Alessandro aveva conquistato territori immensi, abitati da genti con tradizioni diverse e spesso antichissime. Non impose la cultura greca, ma cercò di creare un impero in cui ogni popolo fosse accolto con le proprie caratteristiche . Il suo progetto era fondere in un unico popolo conquistatori e conquistati: per questo favorì i matrimoni tra ufficiali macedoni e donne locali; fu lui stesso a dare l’esempio sposando una principessa persiana. Inoltre, istituì una moneta unica e favorì la diffusione della lingua greca. Per governare l’Impero, mantenne la divisione in province e lasciò al loro posto i governatori locali. Ovunque sorsero nuove città chiamate, in suo onore, Alessandria: la prima e la più importante fu Alessandria d’Egitto.
I REGNI ELLENISTICI
Alla morte di Alessandro cominciò una lunga lotta per la successione. Dopo più di vent’anni, nel 301 a.C., l’Impero venne suddiviso in quattro grandi regni: il Regno di Macedonia, il Regno di Pergamo, il Regno d’Egitto e il Regno di Siria
Furono chiamati Regni ellenistici, perché diffusero la cultura degli Elleni (o Greci) in tutti i territori che li costituivano. Restarono indipendenti per circa un secolo, poi caddero uno dopo l’altro sotto il dominio di Roma. L’ultimo a cadere fu il Regno d’Egitto nel 31 a.C.
Regno di Macedonia Regno d’Egitto Regno di Siria Regno di Pergamo
* Individua sulla carta i quattro Regni in cui fu diviso l’Impero. Poi rispondi.
• Qual era il Regno più esteso?
• Quante città furono chiamate Alessandria?
• Dove si trovava la più importante? dalla carta IMPARO
ALESSANDRIA D’EGITTO
La civiltà ellenistica diede grande importanza alla ricerca scientifica applicata a tutti i campi della conoscenza, raggiungendo risultati straordinari. Il più grande centro di studi scientifici era Alessandria d’Egitto. Fu fondata da Alessandro Magno nel 332 a.C. sul delta del Nilo e in poco tempo divenne una vera e propria metropoli. L’arrivo in città era accolto dal Faro, una torre marmorea di 130 metri collocata davanti al porto, con in cima una lanterna continuamente alimentata dal fuoco. Quello di Alessandria d’Egitto è il primo faro della storia.
IL MUSEO
Il luogo più importante di Alessandria era il Museo , un edificio enorme dedicato alle Muse, cioè alle divinità protettrici delle arti e delle scienze: qui gli studiosi si incontravano e si dedicavano all’insegnamento, come nelle moderne università. Il Museo comprendeva un osservatorio astronomico, un giardino zoologico, un orto botanico, un centro di studi medici e, soprattutto, una biblioteca aperta a tutti gli studiosi. Tra i più grandi scienziati antichi che studiarono e insegnarono ad Alessandria ci furono Euclide, Archimede ed Eratostene. Si dice che la biblioteca contenesse più di 700000 rotoli di papiro provenienti da tutto il mondo conosciuto: questo immenso patrimonio, danneggiato da una serie di incendi, fu distrutto nel V secolo d.C., quando l’Egitto fu conquistato dagli Arabi.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
LA BIBLIOTECA OGGI
Nel 2002, per volere dell’UNESCO e del governo egizia no, è stata inaugurata la Bibliotheca Alexandrina nuova biblioteca di Alessandria d’Egitto. L’obiettivo era quello di ricreare la grandezza dell’antico centro di studi del Mediterraneo. Il progetto è stato possibile grazie all’ap poggio economico e alle donazioni di libri di molti Paesi. L’edificio sorge proprio dove un tempo c’era il Museo e comprende molte sale, alcune delle quali destinate a mostre e congressi. Conserva tra i suoi scaffali più di un milione di testi.
PAROLE
Faro : il nome deriva dal greco Pharos , l’isola situata nel porto di Alessandria dove il faro fu costruito. da ricordare
Sulla facciata in granito sono incisi tutti gli alfabeti
ARTE ELLENISTICA
Nel campo dell’arte, i pittori e gli scultori ellenistici si distaccarono dalla tradizione greca classica, che aveva stabilito una serie di regole per la realizzazione di edifici e statue. Mentre le opere greche tendono alla perfezione, attraverso l’equilibrio e l’armonia delle forme, le opere degli artisti ellenistici sono più realistiche ed esprimono i sentimenti dei personaggi rappresentati, suscitando emozioni in chi le osserva.
Un esempio del realismo dell’arte ellenistica è il gruppo marmoreo del Laocoonte, che rappresenta un episodio epico: Laocoonte e i suoi figli vengono stritolati da serpenti marini. Le posizioni dei corpi e le espressioni dei volti mostrano la grande sofferenza fisica e spirituale.
A Pergamo, in Asia Minore, fu realizzato un imponente altare dedicato a Zeus, che oggi si può vedere ricostru ito in un museo di Berlino. Lungo la base era decorato con numerosi rilievi, tra cui quello della Gigantomachia, cioè la lotta tra dèi e giganti.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
LISIPPO
Una delle opere più importanti di epoca ellenistica è la Nike di Samotracia, una statua in marmo alta 2,75 metri, un tempo collocata sulla prua di una nave. Nike significa “vittoria”. Essa infatti rappresenta la vittoria con le ali aperte, cioè mentre è in volo. Fu ritrovata senza testa e braccia.
Lisippo è stato uno scultore greco del IV secolo a.C., nonché ritrattista ufficiale di Alessandro Magno. Nonostante sia vissuto a cavallo tra l’epoca greca classica e quella ellenistica, nelle sue opere egli non si è concentrato su un equilibrio statico, ma su un senso di movimento e di vitalità. Cercava inoltre di raffigurare l’uomo a tutto tondo, con i suoi problemi, speranze, gioie e dolori.
DALLA SINTESI...
I MACEDONI
DOVE E QUANDO
I Macedoni abitano in una regione montuosa a nord della Grecia, la MACEDONIA. La loro civiltà si sviluppa dal 359 A.C. al 323 A.C. e si espande fino al fiume Indo.
ATTIVITÀ ECONOMICHE
I Macedoni vivono di ALLEVAMENTO E
SFRUTTAMENTO DELLE FORESTE.
CONQUISTE
Il re macedone FILIPPO II riorganizza l’esercito e introduce l’uso della falange. Incomincia a espandere il proprio dominio sulla Grecia, sconfiggendo gli Ateniesi nel 338 A.C. a Cheronea e occupando i territori delle poleis. A Filippo II succede il figlio ALESSANDRO, che conquista l’IMPERO PERSIANO e altri territori, creando l’IMPERO MACEDONE. Alessandro muore nel 323 a.C.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
I Macedoni sono governati da un re. Alessandro favorisce la fusione della CULTURA GRECA con quella dei POPOLI ORIENTALI Il greco diventa la lingua comune a tutte le popolazioni. Dopo la morte di Alessandro l’impero viene diviso in quattro Regni, chiamati REGNI ELLENISTICI.
LA CULTURA
Durante il periodo ellenistico sorgono grandi città, come ALESSANDRIA D’EGITTO, dove si trova una BIBLIOTECA aperta a tutti gli studiosi con 700 000 rotoli di papiro provenienti da tutto il mondo conosciuto. La cultura e l’ARTE GRECA si diffondono ovunque. Le SCIENZE fanno progressi.
ALLA MAPPA
* Completa la mappa con l’aiuto della sintesi. Poi utilizzala per esporre a voce l’argomento.
DOVE
A della Grecia.
QUANDO
Nel secolo a.C.
Governo di un .................................................... che crea un unico impero favorendo la fusione della cultura con quella dei popoli ....................................................
SOCIETÀ
DOVE E QUANDO
CONQUISTE
Sono abili guerrieri e conquistano la e l’impero
I MACEDONI
ECONOMIA
Praticano ............................................................... e vivono dello sfruttamento delle .
CULTURA
• Progressi nel campo e artistico.
• Nasce la civiltà .
• Il luogo più importante di Alessandria era ................................................................................
VERIFICA in itinere
1 Leggi le seguenti frasi, sottolinea le informazioni sbagliate e correggi.
• La prima grande migrazione greca avvenne tra il XIII e il XII secolo verso le coste della Spagna.
• L’Italia meridionale e la Sicilia presero il nome di Piccola Grecia.
• La prima guerra persiana scoppiò nel 590 a.C. e Milziade fu sconfitto a Maratona.
2 Collega ciascun personaggio dell’antica Grecia al suo ambito di studio.
Archimede
Platone
Eratostene
Pitagora
Tucidide
3 Completa la tabella.
Posizione
Tipo di governo
Società
ASTRONOMIA
MEDICINA
STORIA
FISICA
MATEMATICA E GEOMETRIA
FILOSOFIA
ATENE
4 Leggi le descrizioni e scrivi a quale luogo della polis si riferiscono.
• È costruito all’aperto ed è importante per l’educazione dei cittadini. ->
• Domina l’acropoli ed è ornato con colonne e statue. ->
• È la parte bassa della città. ->
• È la piazza in cui i cittadini si riuniscono per prendere decisioni. ->
• Sono luoghi destinati alle attività sportive. ->
Euclide
Socrate
Erodoto
Ippocrate
Aristotele
SPARTA
5 Numera allo stesso modo il popolo, l’immagine e la linea del tempo corrispondenti.
VERIFICA in itinere
6 Per ogni affermazione indica se è riferita a Filippo II di Macedonia (F ) o al figlio Alessandro (A ).
• Nel 331 a.C. sconfisse il re persiano Dario III a Gaugamela. F A
• Salì al trono appena ventenne. F A
• Nel 338 a.C. sconfisse i Greci a Cheronea. F A
• Fu chiamato “Magno”. F A
• Il suo obiettivo era conquistare la Grecia e i territori dei Persiani. F A
• Avviò una guerra contro l’Impero persiano. F A
• Morì improvvisamente nel 323 a.C. lasciando un impero immenso. F A
• Fu riconosciuto da molte poleis come alleato e capo militare. F A
• Salì al trono nel 359 a.C. e fu ucciso nel 336 a.C. F A 1 Cretesi
� Ti è piaciuta questa unità?
� Quale argomento ti è piaciuto di più? Perché?
a.C.
a.C. 500 a.C. Nascita di Cristo
con ARCHEOS PODCAST
Usa uno degli incipit che seguono per scrivere il tuo articolo storico, poi leggilo ad alta voce proprio come fossi un conduttore di un podcast.
TUTTO SU MILZIADE
INCIPIT 1
Bentrovati nella prima puntata della nuova stagione del nostro podcast con il Prof. Archeos, che vi accompagnerà anche quest’anno alla scoperta di curiosità e di notizie storiche. Questa volta, però, vuole mettervi alla prova con un’attività che vi vedrà protagonisti in due tempi: prima come ricercatori di informazioni, poi come autori e divulgatori di notizie. Oggi dovete effettuare una ricerca e poi illustrare le gesta di alcuni personaggi che ancora oggi vengono ricordati per le loro imprese. Il primo è Milziade, un soldato ateniese divenuto famoso per aver contribuito alla vittoria degli
Ateniesi sui Persiani nella battaglia di Maratona.
Volete saperne di più su di lui?
Volete conoscere l’impresa di questo giovane?
Volete maggiori informazioni sulla battaglia di Maratona?
Allora cominciate la ricerca e poi… divulgate le notizie!
Qualcuno vi ascolterà con interesse.
ALESSANDRO MAGNO
Eccoci di nuovo pronti ad ascoltare la storia ri-raccontata da Archeos e dai suoi aiutanti storici della classe quinta.
INCIPIT 2
Oggi ci parleranno di ALESSANDRO MAGNO. Fai una ricerca su questo personaggio storico e sul suo cavallo che lo ha accompagnato in mille imprese e poi scrivi una biografia da leggere in diretta radiofonica per soddisfare la curiosità di tutte le persone che ti ascolteranno.
Buon lavoro!
TUTTO IN UNA PAGINA xxxxxx I GRECI IN UNA PAGINA
* Rielabora in modo creativo le tue conoscenze storiche sulla Grecia, utilizza one pager per raccontare e disegnare quello che sai.
Utilizza i vari spazi per scrivere le informazioni su tutti gli aspetti della civiltà: attività, religione, scoperte, società. Aggiungi disegni o frasi a effetto per rendere il tuo lavoro più accattivante e interessante. Se vuoi, puoi anche concentrati su un solo aspetto della civiltà, quello che reputi più interessante. Ecco un esempio su “l’attività economica dell’antica Grecia”.
Le
parole chiave:
Coltivano vite e olivi nei
territori interni lontani
dal mare
Agricoltura
Producono tessuti, oggetti in ceramica e in metallo.
Allevano bovini, suini e api da cui ricavano miele e cera. Pescano lungo le coste.
Allevamento
I GRECI
Artigianato
Navigano e vendono i loro prodotti sulle coste del Mar Mediterraneo, dove fondano colonie.
Commercio
☡ Nella cornice aggiungi altre parole chiave della civiltà.
L’ITALIA ANTICA
La mail del Prof. Archeos
Da: archeos@saperialcentro.ardea
A: alunnidellaclassequinta@saperialcentro.ardea
Oggetto: Alla scoperta dell’Italia antica
Carissimi bambini, voi conoscete bene il significato di contemporaneità, quindi riuscite a capire che, mentre sulle coste del Mediterraneo orientale fiorivano le grandi civiltà dei Fenici, dei Cretesi e dei Micenei, la penisola italica era abitata da popolazioni che non conoscevano ancora la scrittura e vivevano in villaggi praticando l’agricoltura e l’allevamento.
Nel II millennio a.C. diversi gruppi indoeuropei giunsero in Italia, si dispersero lungo tutta la penisola e si mescolarono alle popolazioni indigene: questa fusione diede origine alle prime civiltà italiche.
La posizione dell’Italia nel Mediterraneo favorì anche
l’insediamento di basi commerciali e colonie da parte dei popoli del mare: Cretesi e Micenei (XV-XIV secolo a.C.), poi Fenici e Greci (X-VII secolo a.C.).
Solo a partire dal VI secolo a.C. dall’Europa centrale arrivarono i Celti, che si stabilirono nella Pianura
Padana. Le popolazioni dell’Italia antica sono, perciò, il risultato di un continuo mescolarsi di genti diverse, arrivate in cerca di nuovi spazi e terre in cui vivere.
Se vuoi conoscerli tutti, osserva la cartina e prova a vedere se i loro nomi corrispondo a qualcosa del presente. Cosa?
POPOLI ITALICI
I popoli italici svilupparono caratteristiche proprie, come abitazioni, prodotti artistici o lavorazioni artigianali. Tra essi vi furono: gli Etruschi, i Latini i Liguri, i Veneti, i Sanniti e molti altri.
ETRUSCHI
La civiltà etrusca fu la prima grande civiltà italica. Gli Etruschi seppero sfruttare al meglio il territorio, ma anche i contatti con gli altri popoli, soprattutto con i Greci.
FENICI E GRECI
Fenici e Greci colonizzarono il Sud e le isole, entrando spesso in conflitto tra loro e influenzando profondamente la cultura delle popolazioni locali.
CELTI
Le tribù celtiche, di origine indoeuropea, abitavano nell’Europa centrale: da qui, attraversando le Alpi, giunsero in Italia. Vi furono diverse ondate migratorie, che raggiunsero l’apice nel III secolo a.C.
dalla linea del tempo
* Scrivi nei riquadri i nomi dei popoli che raggiunsero l’Italia nel periodo indicato.
VI sec. a.C.
II millennio a.C.
Nascita di Cristo
XV-XIV sec. a.C.
X-VII sec. a.C.
IMPARO
I POPOLI ITALICI DEL NORD
Gli antichi abitanti dell’Italia vivevano in villaggi, praticavano l’agricoltura e l’allevamento e conoscevano la tecnica di lavorazione della ceramica e dei metalli. Dove il territorio aveva caratteristiche simili, svilupparono tratti culturali comuni. Ognuno di loro, però, si distingueva dagli altri per alcuni elementi particolari.
I LIGURI
Uno dei popoli più antichi di cui abbiamo notizia è quello dei Liguri. Vivevano in un’area più vasta dell’attuale Liguria, in un ambiente ostile, tra le ripide montagne e il mare. La loro civiltà si sviluppò soprattutto lungo la costa: divennero abili marinai e commercianti
I CAMUNI
Fin dall’800 a.C. i Camuni scelsero per i loro insediamenti i luoghi asciutti e montuosi della Valcamonica , nell’attuale Lombardia. Di quest’antichissima civiltà sono rimaste più di 170 mila incisioni rupestri: esse documentano il passaggio dal Paleolitico al Neolitico, segnato dalla scoperta dell’allevamento e dell’agricoltura.
I VENETI
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
LA ROSA CAMUNA
Tra le molte incisioni lasciate dai Camuni, una delle più famose è quella conosciuta come «rosa camuna», che è diventata il simbolo ufficiale della Regione Lombardia.
I Veneti erano allevatori di cavalli e artigiani particolarmente abili nella lavorazione del bronzo, come dimostrano alcuni reperti archeologici. Sapevano navigare sui fiumi e sul mare e avevano rapporti commerciali sia con i Greci che con i popoli del Nord. Commerciavano l’ambra, una resina fossile, dura come una pietra, di colore dorato e trasparente. L’ambra proveniva dall’Europa orientale ed era molto richiesta per la realizzazione di amuleti e gioielli, poiché si pensava che avesse proprietà magiche e curative.
IMPARO
* Tra i popoli italici presentati in questa pagina, quali hanno dato il loro nome alle attuali Regioni italiane? a fare collegamenti con Geografia
La Dea di Caldevigo, bronzetto votivo al museo di Este.
Dei Liguri ci rimangono grandi stele, blocchi di pietra modellati in forma umana.
I TERRAMARE
Lungo il fiume Po a partire dal 1600 a.C. si sviluppò la delle terramare.
La popolazione viveva in villaggi di palafitte e si dedicava alla pesca, alla caccia, alla coltivazione dei campi e all’allevamento.
Lavoravano il metallo e la terracotta fabbricando prodotti che poi commerciavano lungo il fiume.
I CELTI
I Celti erano cacciatori e allevatori nomadi, ma anche agricolto ri. Si stabilirono tra l’odierno Piemonte e la Lombardia a partire dal VI secolo a.C. Quando trovavano una zona favorevole, si fermavano per qualche tempo: bruciavano foreste per ricavare terreni agricoli, dove costruivano i loro villaggi fortificati con case e botteghe artigiane di legno e paglia. Erano abilissimi nella lavorazione dei metalli e del legno.
I VILLANOVIANI
Questa spilla e questa punta di lancia testimoniano l’abilità dei Celti nella lavorazione dei metalli.
Tra la fine del II millennio e l’inizio del I millennio a.C. la civiltà villanoviana si diffuse in buona parte dell’Italia centro-settentrionale, con numerosi insediamenti tra l’attuale Emilia-Romagna e la Toscana. Il nome deriva da Villanova, località che si trova nei pressi di Bologna, dove sono stati scoperti i resti di un villaggio. I Villanoviani erano agricoltori e abili artigiani, ma non conoscevano la scrittura. Credevano nella vita dopo la morte e conservavano le ceneri dei defunti dentro urne di metallo.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
I territori un tempo occupati dai popoli italici oggi fanno parte della Repubblica italiana. I cittadini italiani parlano una lingua comune, l’italiano, ma le antiche differenze culturali sono ancora presenti nelle usanze e nei diversi dialetti regionali. L’Italia, oggi è suddivisa in 20 Regioni, alcune delle quali prendono il nome dalle antiche popolazioni che vi abitavano.
* Per scoprire quali, usa la carta dei popoli italici a pagina 46 e la carta politica dell’Italia presente nel tuo libro di Geografia.
L’ITALIA OGGI
Ricostruzione di una abitazione villanoviana.
I POPOLI ITALICI DEL CENTRO...
L’Italia centro-meridionale era abitata da popolazioni che praticavano la pastorizia e, quando il territorio montuoso degli Appennini lo consentiva, l’agricoltura
Una delle tavole eugubine, così chiamate perché ritrovate nella città di Gubbio.
GLI UMBRI
Gli Umbri vivevano in un territorio più vasto dell’odierna Umbria. I loro insediamenti sorgevano sulle alture ed erano protetti da mura; alcuni esistono ancora oggi e sono Amelia, Assisi, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Narni, Spoleto, Todi... Di questa civiltà ci sono pervenute testimonianze preziose: le tavole eugubine. Si tratta di sette lastre rettangolari in bronzo che riportano iscrizioni in latino e in umbro. Descrivono un popolo progredito, organizzato in città-stato alleate tra loro, ma soprattutto offrono indicazioni sulle cerimonie religiose degli Umbri.
I SANNITI
Il guerriero di Capestrano, la più famosa scultura sannita.
Nei territori oggi occupati da Abruzzo, Molise e Campania vivevano i Sanniti . Erano contadini e pastori di pecore. Durante l’estate conducevano le greggi in montagna e, al sopraggiungere dell’inverno, facevano ritorno ai pascoli in pianura. Alcuni dei loro sentieri, chiamati tratturi, esistono ancora oggi; per secoli hanno costituito le uniche vie di comunicazione in quelle zone. I Sanniti vengono però ricordati soprattutto come abili guerrieri: combattevano con spade corte, lance e scudi.
Vivevano nel centro Italia anche gli Etruschi e i Latini, che conoscerai nelle prossime pagine e che diedero vita alle due più importanti civiltà della nostra penisola.
IMPARO
a fare collegamenti con Geografia
* Quali regioni non hanno preso il nome dai popoli citati? Sai spiegare il perché? Confrontati con la classe.
... E DEL SUD
GLI IAPIGI
Gli Iapigi provenivano dalla regione dei Balcani e si stabilirono in Puglia, mescolandosi con le popolazioni indigene. Vivevano in grandi villaggi ed erano agricoltori e allevatori di cavalli. Della loro civiltà ci restano ceramiche decorate , oggetti in bronzo e in ferro e monumenti funerari.
I SARDI
A partire dal 1500 a.C. circa in Sardegna si sviluppò la civiltà dei Sardi, detta anche nuragica, dai nuraghi, le caratteristiche torri di pietra a tronco di cono. Probabilmente i nuraghi venivano utilizzati come magazzini per le provviste e come rifugi in caso di attacchi nemici. Intorno a essi sorgevano semplici capanne. Alcuni villaggi erano circondati da mura. Al centro sorgeva la torre principale, in cui si riuniva il consiglio degli anziani per prendere le decisioni più importanti. Spesso all’interno delle mura c’era anche un pozzo per prelevare l’acqua dal sottosuolo o una cisterna per raccogliere l’acqua piovana. Inizialmente i Sardi erano pastori e guerrieri, poi si dedicarono anche all’agricoltura, all’artigianato e al commercio.
Vaso della popolazione italica degli Iapigi.
Nuraghe del complesso
STEM
Tra storia, geografia e tecnologia: la preistoria dell’Italia
* Una classe che viene in visita di istruzione nella vostra regione vi chiede informazioni su un possibile itinerario per vedere i siti archeologici legati all’antico popolo che abitava nella zona in cui ora vivete voi.
• Raccogliete le informazioni sui siti di interesse archeologico e su eventuali musei che sono presenti nella vostra zona/regione.
• Raccogliete immagini anche con l’ausilio di internet che rappresentino quei luoghi e ne raccontino la storia.
• Realizzate un mini libro o un dépliant turistico con le informazioni raccolte che possa essere utile alla loro richiesta.
Il
monumentale di Santu Antine di Torralba.
GLI ETRUSCHI
A partire dall’VIII secolo a.C., nell’area compresa tra Toscana, Umbria e alto Lazio, si sviluppò una fiorente civiltà urbana, cioè legata alla presenza di numerose città. Il popolo che diede origine a questa civiltà era conosciuto con nomi diversi: i Greci li chiamavano Tirreni, mentre i Romani li chiamavano Tusci o Etruschi. Né gli uni né gli altri, però, sapevano dire quale fosse l’origine di questo popolo. Oggi gli storici ritengono che la civiltà etrusca si sia formata dalla fusione tra i Villanoviani e un popolo giunto dall’Anatolia. Dall’area iniziale, gli Etruschi si espansero verso nord fino al fiume Po e verso sud, lungo la costa tirrenica, fino alla Campania, come puoi osservare sulla carta. La loro civiltà ebbe termine verso la fine del III secolo a.C., quando le città etrusche furono conquistate da Roma.
QUANDO
1000 a.C.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
MASSIMO PALLOTTINO
originario degli Etruschi
espansione del territorio etrusco
Massimo Pallottino è stato uno dei più importanti archeologi italiani del Novecento. A lui si deve la scoperta, nel luglio del 1964, delle lamine di Pyrgi, il testo bilingue fondamentale per lo studio dell’etrusco. Fu anche tra i primi a ipotizzare che la civiltà etrusca sia nata dalla fusione tra culture, in particolare di quella villanoviana con quelle di popoli provenienti dall’Oriente.
• Secondo te, Pallottino ha conosciuto il Prof. Archeos?
Il cippo di Perugia è uno dei testi più lunghi che ci sono pervenuti in lingua etrusca. Contiene circa 136 parole, in gran parte termini tecnici e nomi di persone.
Territorio
Massima
DOVE
Nascita di Cristo
a.C.
RISORSE E ATTIVITÀ
Gli Etruschi vissero in un territorio vario e ricco di risorse, che seppero sfruttare con abilità. Bonificarono le zone paludose della costa tirrenica e della pianura padana e le destinarono alla coltivazione di cereali e legumi. Sulle colline toscane, invece, introdussero la coltura della vite e dell’ulivo, che avevano appreso dai Greci. Inoltre sfruttarono i pascoli collinari per l’allevamento di bovini e i boschi appenninici per la raccolta del legname necessario alla costruzione di edifici e navi. Le risorse più importanti del territorio etrusco erano, però, i metalli: il rame e il piombo che si trovavano nelle colline metallifere e il ferro dell’Isola d’Elba. Con questi metalli gli artigiani realizzavano armi e strumenti di lavoro, mentre con l’oro e l’argento, importati da altri Paesi, producevano gioielli molto raffinati, richiesti in tutto il Mediterraneo. Gli artigiani etruschi erano molto abili anche nella produzione di un tipo di ceramica particolare: il bucchero. L’impasto era nero e lucente e nessun altro popolo era capace di imitarlo. L’abbondanza di risorse e la vicinanza del mare favorì lo svi luppo del commercio : i mercanti etruschi erano attivi sulle rotte del Mediterraneo e facevano concorrenza a Greci e Fenici.
Il bucchero, antica ceramica di colore nero lucido. Gli oggetti in bucchero, come vasi e piatti, erano spesso decorati con semplici incisioni e usati sia nella vita quotidiana che nei rituali.
Fibbie in oro provenienti da Tarquinia e Cerveteri.
* Completa lo schema inserendo le attività produttive degli Etruschi. Poi spiega a voce in che modo queste attività erano collegate tra loro. a schematizzare IMPARO
Bonificarono
Sfruttavano
Gli Etruschi
Lavoravano
Commerciavano
LE CITTÀ ETRUSCHE
Gli Etruschi fondarono molte città, che ancora oggi conservano testimonianze della loro civiltà: Felsina (l’odierna Bologna), Mantova, Arezzo, Volterra, Perugia, Tarquinia... Gli Etruschi costruivano le proprie città su alture o vicino a corsi d’acqua, spesso negli stessi luoghi in cui si trovavano in precedenza grandi villaggi villanoviani. Le città etrusche erano circondate da mura, realizzate con grossi blocchi di pietra, da cui si aprivano almeno quattro grandi porte . Queste porte si trovavano in corrispondenza delle due vie principali, ampie e lastricate, che si incrociavano ad angolo retto nel centro cittadino, formando i quartieri (chiamati così perché ognuno corrispondeva a un quarto dell’area complessiva). I quartieri erano attraversati da un reticolo di vie secondarie, parallele alle due principali. All’interno di ogni città c’erano fognature e acquedotti , mentre fuori dalle mura si trovava una necropoli, con tombe spesso monumentali.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Ogni città era un piccolo Stato indipendente, inizialmente governato da un re-sacerdote, chiamato Lucumone. Nel VI secolo a.C. la monarchia fu sostituita da un governo oligarchico formato dai rappresentanti dei grandi proprietari terrieri e dei padroni delle miniere. Da loro dipendevano artigiani e contadini liberi e un gran numero di schiavi addetti ai lavori più faticosi. Un ruolo di grande importanza spettava ai sacerdoti, perché sapevano interpretare la volontà degli dèi.
Fondamenta di case di origine etrusca a Marzabotto.
Necropoli : deriva dal greco nekros , “morto”, e polis , “città”; significa dunque “città dei morti”. da ricordare
cineraria a forma di casa.
* Rispondi a voce.
• Chi governava le città etrusche nei primi secoli?
• Come cambiò la forma di governo dopo il VI secolo a.C.?
• Perché nella società etrusca i sacerdoti erano importanti?
* Con l’aiuto delle parole chiave evidenziate nel testo, descrivi la struttura della città etrusca e l’organizzazione sociale. a studiare IMPARO
Urna
PAROLE
L’ARCO E LA VOLTA
Gli Etruschi introdussero in Italia due strutture già conosciute da molto tempo in Mesopotamia, ma non in occidente: l’arco e la volta. Essi adottarono l’arco nelle porte delle città e la volta nelle coperture.
Per costruire l’arco, realizzavano prima una forma in legno e poi vi appoggiavano sopra, partendo dal basso, delle pietre squadrate. Non era necessario saldare tra loro le pietre, perché l’ultima pietra, inserita al centro dell’arco, spingendo contro le altre, le manteneva tutte in posizione stabile. Questa pietra aveva la forma di un cuneo ed era chiamata chiave di volta.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
LE FUMOSE
Gli Etruschi sfruttarono i giacimenti di ferro dell’isola dell’Elba, chiamata Aethalia (fumosa), perché si vedevano salire i fumi dei tanti forni costruiti per fondere il minerale estratto.
* Prova a fare una ricerca su come erano costruiti questi forni.
LA LAVORAZIONE DEI METALLI
Gli Etruschi erano esperti nella lavorazione dei metalli. Fondevano il bronzo in stampi per ottenere splendide statue, come la chimera: un animale mitologico con testa di leone e di capra e coda di serpente.
Con l’oro realizzavano gioielli molto ricercati, utilizzando tecniche particolari per modellarlo:
• a sbalzo, battendo una lastra per ottenere immagini in rilievo;
• a granulazione, allineando piccole gocce d’oro su una lamina fino a comporre una decorazione;
• a filigrana, intrecciando sottili fili d’oro.
Un gioiello etrusco in oro decorato con la tecnica della granulazione.
La Porta dell’Arco di Volterra.
LA VITA QUOTIDIANA
L’ABBIGLIAMENTO
Le donne etrusche indossavano lunghe tuniche e mantelli in lana o in lino, ornati con fermagli e fibule (spille), mentre ai piedi calzavano sandali in cuoio. Amavano portare gioielli, soprattutto orecchini, collane e bracciali. Facevano uso di profumi, unguenti, ombretti e maschere di bellezza ricavate da piante e da fiori particolari. Gli uomini indossavano tuniche corte con mantelli sopra le spalle.
LE ABITAZIONI
La casa etrusca era formata da un insieme di edifici disposti intorno a un cortile. Le stanze erano arredate in modo semplice e alcuni locali erano adibiti a magazzini per conservare le merci.
L’ALIMENTAZIONE
L’alimentazione degli Etruschi era piuttosto varia e si basava soprattutto su cereali, frutta, carne, pesce, vino, olio. A questi cibi, si aggiungevano formaggi e una specie di yogurt, prodotti con latte di mucca.
I DIVERTIMENTI
I ricchi amavano il divertimento e spesso organizzavano feste e banchetti, ai quali partecipavano anche le donne. Gli invitati mangiavano sdraiati su letti bassi, assistevano a spettacoli di danza e ascoltavano la musica di flauti e arpe.
In questo dipinto si può osservare la raffinata eleganza dell’acconciatura delle donne etrusche.
* Sottolinea nel testo gli elementi che pensi abbiano un riscontro con le immagini degli affreschi a pag. 59 ritrovati nelle necropoli. a studiare
Questa urna funeraria, detta Sarcofago degli sposi, raffigura una coppia di sposi in atteggiamento affettuoso.
Le donne erano tenute in grande considerazione nella civiltà etrusca: erano rispettate, godevano di una grande libertà e partecipavano ai banchetti, ai riti religiosi, agli spettacoli...
IMPARO
LA RELIGIONE
Gli Etruschi erano politeisti e, inizialmente, identificavano le divi nità con le forze della natura. Dopo essere venuti a contatto con i Greci, però, cominciarono a immaginare gli dèi come persone. Le divinità più importanti erano tre: Tinia, sua moglie Uni e la loro figlia Menerva, corrispondenti ai greci Zeus, Era e Atena. C’erano anche divinità legate al mondo dei morti, come i Charun, che accompagnavano le anime nell’oltretomba. Alle divinità erano dedicati templi e altari domestici, presso cui si pregava e si facevano offerte per ottenerne la benevolenza.
LA DIVINAZIONE
Secondo la religione etrusca, era possibile capire il volere degli dèi osservando i messaggi che questi inviavano attraverso fenomeni na turali. L’interpretazione del volere degli dèi era chiamata divinazione ed era affidata a sacerdoti con abilità particolari: gli Arùspici Àuguri
Gli Arùspici studiavano le viscere degli animali offerti in sacrificio, mentre gli Àuguri studiavano il volo degli uccelli e i fenomeni celesti, in particolare i tuoni e i fulmini.
* Completa le frasi.
• Gli Etruschi erano . Avevano divinità simili a quelle dei
• Gli dèi comunicavano con gli uomini attraverso i naturali.
• Gli interpreti di questi segni erano gli e gli a studiare
Statua raffigurante il dio Tinia.
IMPARO
La colonna di una tomba etrusca su cui sono rappresentati utensili e oggetti tipici delle abitazioni.
IMPARO
* Dopo aver letto il testo e osservato le immagini, scrivi una didascalia sotto ciascuna di esse. a studiare
LE CITTÀ DEI MORTI
Gli Etruschi credevano nella vita oltre la morte e immaginavano l’aldilà come un mondo sotterraneo privo di colori, avvolto nell’ombra.
Il defunto veniva sepolto con abiti e ornamenti appropriati al ruolo che ricopriva in vita. Nelle tombe, inoltre, veniva posto un corredo di oggetti e cibi necessari a svolgere le normali attività quotidiane o a rallegrare il defunto. Il corredo funerario delle persone più povere comprendeva ciotole e oggetti personali, mentre quello dei ricchi era costituito da gioielli, armi, vasi preziosi.
In origine le tombe erano costruzioni a pianta circolare con il tetto a forma di cupola. In seguito furono scavate nella roccia e si sviluppavano con corridoi e stanze intorno a una sala centrale.
Le tombe erano raggruppate in grandi necropoli, costruite secondo il modello di vere città.
Per esempio, le tombe di Blera, in provincia di Viterbo (Lazio), sono scavate nella roccia e mostrano un ingresso simile alla facciata di una casa.
Le necropoli di Tarquinia e di Cerveteri, dove sono stati ritrovati numerosi affreschi, sono fonti importanti per ricostruire diversi aspetti della vita quotidiana degli Etruschi.
LEGGO LE FONTI
LA NECROPOLI DI TARQUINIA
Le città degli Etruschi, costruite in legno e mattoni, sono scomparse insieme alla loro cultura, cancellate dalla conquista romana. Non esistono documenti che descrivano il modo di vivere di questo popolo.
In diversi siti archeologici dell’Italia centrale sono però venuti alla luce gli oggetti e i dipinti custoditi nelle tombe, che hanno permesso agli storici di ricostruire lo splendore della civiltà etrusca.
Osserva questi affreschi ritrovati sulle pareti delle tombe: ci fanno immaginare come doveva essere la vita degli Etruschi.
* Con i compagni e le compagne osserva attentamente le immagini e compila un elenco delle informazioni che puoi ricavare da ciascuna di esse. Poi scegli un’immagine e scrivi un breve testo descrittivo da leggere alla classe o da trasformare in podcast, proprio come se fosse un’attività suggerita da Archeos.
DALLA SINTESI...
I POPOLI ITALICI
CHI SONO?
Vivono nella PENISOLA ITALICA a partire dal II MILLENNIO A.C.
Tra i più importanti ci sono:
• i LIGURI, abili marinai e commercianti;
• i CAMUNI, di cui restano le incisioni rupestri della Valcamonica;
• i VENETI, che lavorano il bronzo e commerciano l’ambra;
• i popoli della CIVILTÀ DEI TERRAMARE, stanziati lungo il Po a partire dal 1600 a.C.;
• i CELTI, cacciatori e allevatori nomadi;
GLI ETRUSCHI
DOVE E QUANDO
• i VILLANOVIANI, agricoltori e artigiani;
• gli UMBRI, stanziati sulle alture del centro Italia;
• i SANNITI, pastori e abili guerrieri;
• i LATINI, che danno vita alla civiltà romana.
• gli IAPIGI, che si stabilirono in Puglia.
• in Sardegna si sviluppa la civiltà nuragica dei SARDI.
Gli Etruschi abitano tra TOSCANA, UMBRIA e LAZIO a partire dall’VIII secolo a.C. Nel tempo estendono i loro territori a nord fino al PO e a sud fino alla Campania. Nel III secolo a.C. le loro città sono conquistate dai ROMANI.
ATTIVITÀ ECONOMICHE
Gli Etruschi praticano l’AGRICOLTURA, l’ALLEVAMENTO e il COMMERCIO. Ricavano legname dai BOSCHI ed estraggono metalli con cui costruiscono gioielli e armi. Lavoravano un tipo di CERAMICA: il bucchero.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Gli Etruschi FONDANO CITTÀ indipendenti circondate da mura interrotte da porte ad arco e divise in quartieri. Sono governate da un re-sacerdote (LUCUMONE). Poi adottano un GOVERNO OLIGARCHICO.
RELIGIONE
Gli Etruschi sono POLITEISTI. Interpretano il volere degli dèi attraverso ARÙSPICI e ÀUGURI e credono nell’ALDILÀ. Costruiscono NECROPOLI.
* Completa la mappa con l’aiuto della sintesi. Poi utilizzala per esporre a voce l’argomento.
I POPOLI ITALICI
DOVE E QUANDO
DOVE
Nella penisola
QUANDO
Dal millennio a.C.
CHI SONO
• : marinai e commercianti.
• : autori delle incisioni rupestri della Valcamonica.
• : esperti nella lavorazione del bronzo e nel commercio dell’ambra.
• : insediati lungo il Po dal 1600 a.C.
• ...........................................: cacciatori e allevatori nomadi.
• : agricoltori e artigiani.
• : stanziati sulle alture del centro Italia.
• ..................................................: pastori e abili guerrieri.
• : fondatori della civiltà romana.
• : stabiliti in Puglia.
• : sviluppano la civiltà nuragica.
GLI ETRUSCHI
DOVE E QUANDO
DOVE
Nelle zone del Italia.
QUANDO
secolo a.C.
ECONOMIA
• Praticano , allevamento, artigianato e il .
• Ricavano legname dai : estraggono minerali con cui realizzano gioielli, armi e oggetti di uso quotidiano.
• Lavorano la
Sono organizzati in circondate da di accesso. Sono governate da un re chiamato . SOCIETÀ
Sono , interpretano il volere degli dèi, credono nell’ . Costruiscono ............................................................... RELIGIONE
GIOCHIAMO CON...
* Ora che conosci i popoli italici saprai risolvere questo gioco e scrivere il nome di una famosa scultura etrusca, ritrovata presso Arezzo. La scultura, rappresenta un animale mitologico.
• Leggi i gruppi di tre frasi che si riferiscono alle civiltà italiche.
• In ogni gruppo di frasi ce n’è una che non c’entra con la civiltà indicata.
• Riporta nelle caselle della soluzione le lettere che contrassegnano le frasi intruse nell’ordine dato dai colori e scoprirai il nome della scultura.
Gli Etruschi
I Sardi
A Costruivano i nuraghi, antiche torri di pietra.
R Parlavano una lingua identica al latino.
F Erano abili commercianti e navigatori.
I Sanniti
G Abitavano nelle regioni montuose dell’Italia centro-meridionale.
M Costruivano molte città lungo la costa.
I Erano celebri per le loro abilità militari.
I Villanoviani
E Sono noti come la prima cultura dell’età del ferro in Italia.
A Abitavano solo in Sicilia.
P Erano esperti artigiani e costruttori di tombe decorate.
H Vivevano nelle capanne sulle montagne del nord.
O Usavano caratteri simili a quelli greci per la scrittura.
I Latini
L Abitavano nella zona del Lazio.
C Parlavano una lingua molto simile all’etrusco.
H Fondarono la città di Roma.
I Celti
F Vivevano nel nord Italia, soprattutto in Lombardia e Piemonte.
E Adoravano gli stessi dèi dei Greci.
G Erano abili guerrieri e artigiani.
L Praticavano l’incinerazione dei defunti e conservavano le ceneri in urne.
• Soluzione
Gli Umbri
P Abitavano principalmente nella zona dell’Umbria.
I Erano famosi per i commerci marittimi.
A Erano noti per le loro pratiche religiose e per i riti sacri.
* Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
... I POPOLI ITALICI
• I Camuni fondarono colonie. ..........................................................................................
• I primi abitanti della Puglia furono i Celti. ........................................................................
• I Sanniti vivevano in villaggi fortificati. .............................................................................
• I Camuni non hanno lasciato testimonianze. ..................................................................
• I Villanoviani abitarono nella Valcamonica. .....................................................................
• I Sardi vivevano in palafitte. ...........................................................................................
• I Celti erano un popolo pacifico. ....................................................................................
• I sacerdoti Etruschi erano chiamati Druidi. .....................................................................
* Abbina le informazioni al popolo.
Civiltà dei Camuni
Civiltà nuragica
Civiltà delle terramare
Civiltà etrusca
Civiltà villanoviana
* Osserva i reperti e indica la civiltà che rappresentano.
F
Nella località di Villanova sono state trovate urne funerarie
Gli affreschi trovati nelle tombe danno molte informazioni su questo popolo
Costruivano nuraghi, cioè torri difensive fatte con pietre poste una sopra l’altra
Le incisioni rupestri sulle rocce rappresentano sia riti religiosi che immagini di caccia
Questo popolo viveva in ambiente paludoso e su palafitte
VERIFICA in itinere
I POPOLI ITALICI
1 Abbina le didascalie alle immagini corrispondenti. Poi scrivi accanto a ciascuna il popolo italico a cui appartiene.
1 La Dea di Caldevigo. ->
2 Stele modellata in forma umana. ->
3 Una delle tavole eugubine. ->
4 Spilla e punta di lancia. ->
5 Nuraghe di Santu Antine. ->
6 Incisione rupestre. ->
2 Nella tabella sono nascosti dieci nomi di popoli italici: cerchiali con colori diversi.
VERIFICA in itinere
3 Leggi il testo e completa inserendo le parole elencate.
oligarchia • quattro • lucumone • alture • quartieri • necropoli • città • acquedotti • mura
Gli Etruschi fondarono molte , soprattutto su e corsi d’acqua.
Le città erano circondate da su cui si aprivano almeno porte.
All’interno, le strade si incrociavano ad angolo retto formando i e c’erano fognature e . All’esterno invece si trovavano le
Nei primi tempi il governo era nelle mani del , un re-sacerdote. Poi la monarchia fu sostituita dall’ .
4 Osserva attentamente le fonti e spiega con parole tue a quale aspetto della civiltà etrusca si riferiscono.
5 Indica con una X se le seguenti affermazioni sono Vere (V) o False (F).
• Le divinità degli Etruschi erano gli arùspici e gli àuguri. V F
• I Charun accompagnavano le anime nell’oltretomba. V F
• Le necropoli si trovavano all’interno della città. V F
• Per gli Etruschi l’aldilà era un mondo a colori. V F
• Le donne etrusche partecipavano a feste e banchetti. V F
Com’è andata?
� Ti è piaciuta questa unità?
� Quale argomento ti è piaciuto di più? Perché? ..............................................................................................................................
� Colora di il quadratino degli esercizi che hai trovato facili e di quelli che hai trovato difficili.
L’ANTICA ROMA
La mail del Prof. Archeos
Da: archeos@saperialcentro.ardea
A: alunnidellaclassequinta@saperialcentro.ardea
Oggetto: Nell’antica Roma
Carissimi bambini, sono di nuovo a voi con una nuova comunicazione via mail; sicuramente siete abituati a ricevere le mie lettere, ma questa forse è quella più attesa e desiderata. Ecco una tappa della storia antica che è molto importante: la storia di Roma. La storia tanto attesa che ci porterà a vivere un periodo tra il leggendario e il goliardico.
Già verso la fine del II millennio a.C., il popolo italico dei Latini abitava la riva sinistra del Tevere. Era una posizione favorevole per controllare il punto in cui l’Isola Tiberina divideva il fiume in due rami, facilitandone l’attraversamento. Si trattava di un guado obbligatorio per i mercanti e i Latini ne approfittarono: prima fecero da traghettatori in cambio di un pedaggio, poi fornirono ai mercanti magazzini e spazi di servizio. Nell’VIII secolo a.C., dai villaggi sorti sul colle Palatino e sui colli vicini che si affacciavano sul Tevere, ebbe origine Roma: nei secoli sarebbe diventata la capitale di un immenso impero e la città più importante dell’Occidente.
Siete curiosi di conoscere le varie tappe delle storia di Roma? La sua leggenda, i suoi Re, i principali imperatori e… tanto, tanto altro.
Bene, seguite le prossime pagine e scoprirete come da un piccolo villaggio si arriva alla grandezza… dell’Impero.
Buon viaggio e arrivederci a presto!
Assemblea
Foro Romano
Pantheon
Colonna traiana
NELL’ANTICA ROMA
Roma è una città speciale... quanti segreti nasconde ancora nel sottosuolo! Tracce delle sua storia emergono anche in moltissimi luoghi dell’Europa e del Mediterraneo, che furono parte del grande Impero Romano. Quel villaggio che sorse sulle colline a sud del Tevere, in un territorio ricco di risorse naturali e posto al centro di importanti vie di comunicazione, nei secoli, si estese fino a comprendere tutta la penisola italica e molte terre dell’Europa e delle regioni mediterranee.
MONARCHIA (VIII-VI sec. a.C.)
Secondo la leggenda, Romolo fondò la sua città sul colle Palatino nel 753 a.C.. Durante il periodo in cui il governo della città era dei re, Roma si ingrandì fino a comprendere i sette colli, che vennero circondati da robuste mura per difendersi dai nemici.
REPUBBLICA (V-III sec. a.C.)
Nel 509 a.C., Roma divenne una Repubblica e cominciò a espandersi. Nel III secolo a.C., la città ottenne il controllo di tutta l’Italia peninsulare a sud del Po.
REPUBBLICA (II-I sec. a.C.)
Nel I secolo a.C., dopo aver sconfitto Cartagine e altri avversari, Roma controllava tutta la penisola italica e gran parte delle coste del Mar Mediterraneo.
IMPERO (I sec. a.C. - 476 d.C.)
Nel 27 a.C. Roma diventò un Impero. Nel I secolo d.C., l’Impero romano raggiunse la sua massima espansione e nella capitale vennero costruite maestose opere architettoniche
IMPARO
dalle carte
* Confronta le carte dei territori romani del III secolo a.C. e del I secolo a.C. Rispondi a voce.
• Quali sono le zone conquistate?
• A quali Stati attuali corrispondono?
dalla linea del tempo
* Come vedi dalla linea del tempo, la storia di Roma è divisa in tre grandi periodi. Osserva con attenzione e rispondi. Quale periodo dura di più? Quale di meno?
- 509 a.C.
- 27 a.C.
LA FONDAZIONE DI
ROMA SECONDO LA
LEGGENDA
Quando Troia fu distrutta, l’eroe troiano Enea riuscì a mettersi in salvo e, imbarcatosi con alcuni com pagni e familiari, approdò sulle coste del Lazio. Qui suo figlio fondò una nuova città: Alba Longa. Tre secoli dopo, il re di Alba Longa, Numitore spodestato dal malvagio fratello Amulio. Amulio im prigionò Numitore, fece uccidere i suoi figli maschi e obbligò la femmina, Rea Silvia, a diventare sacerdo tessa di Vesta, perché non avesse figli che potessero ereditare il trono. Ma Rea Silvia si innamorò del dio Marte e da questo ebbe due gemelli: Romolo e Remo. Amulio ordinò ai suoi servi di ucciderli, ma i servi misero i neonati in una cesta e li affidarono alle acque del Tevere. La corrente li portò a riva, dove furono trovati e allattati da una lupa. I gemelli vennero poi accolti in una famiglia di pastori. Romolo e Remo, una volta cresciuti, si vendicarono: uccisero lo zio e rimisero sul trono di Alba Longa il nonno Numitore. Vollero fondare una nuova città e chiesero agli dèi dove costruirla. Romolo salì sul colle Palatino, Remo sull’Aventino e si misero ad aspettare un presagio: Romolo avvistò dodici avvoltoi, Remo ne vide solo sei. Gli àuguri stabilirono che Romolo doveva fondare la nuova città sul Palatino. Egli prese un aratro e scavando un solco tracciò i confini della città: dal nome del suo fondatore si chiamò Roma. Remo, in segno di spregio, varcò il confine e Romolo lo uccise.
a comprendere IMPARO
Insediamenti dei
* Tra i seguenti dati della leggenda, qual è un dato storico?
Roma fu fondata dal figlio di un dio. Roma fu fondata sul colle Palatino.
Il fondatore di Roma fu allattato da una lupa. Il nome di Roma deriva da Romolo.
Colli di Roma
Latini
I due gemelli, Romolo e Remo, allattati dalla lupa.
LA MONARCHIA
Dal 753 a.C., considerato anno della fondazione, fino al 509 a.C. Roma fu una Monarchia. Le famiglie più importanti eleggevano il re attraverso dei rappresentanti. Il re era la massima autorità religiosa, comandava l’esercito, amministrava la giustizia, emanava le leggi e ne garantiva l’applicazione.
Al suo fianco c’erano: il Senato , formato dagli anziani delle famiglie di proprietari terrieri, e i comizi curiati , formati dai cittadini maschi adulti. Secondo la tradizione, i re di Roma furono sette.
I primi quattro appartenevano alle due tribù che, fondendosi, avevano dato vita alla città: i Latini e i Sabini
Gli ultimi tre erano invece di origine etrusca
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
TITO LIVIO
Nato a Padova nel I secolo a.C., Tito Livio è uno dei più importanti storici romani. Scrisse una storia della città di Roma raccogliendo tutte le informazioni disponibili al suo tempo. Per i periodi più lontani non c’erano documenti scritti; per questo motivo, riferì le antiche leggende.
da ricordare
Monarchia : deriva dal greco monos , che significa “solo”, e archìa , cioè “governo”; indica perciò una forma di governo in cui il potere è nelle mani di una sola persona.
Senato : deriva dal latino senex , che significa “anziano”.
* Sottolinea nel testo le parti che ti permettono di rispondere alle domande.
• Quale fu la prima forma di governo a Roma?
• Quali erano i compiti del re?
• Chi affiancava il re? a studiare
Il Foro Romano è un'area archeologica di Roma costituita da edifici e monumenti che rappresentavano il centro della vita politica e sociale dell'antica città di Roma.
IMPARO
IL PERIODO DEI SETTE RE
1 Romolo, il leggendario fondatore della città, stabilì le regole per governare e organizzò l’esercito. Inoltre, distribuì le terre coltivabili, assegnando a ogni capofamiglia un piccolo appezzamento. Infine, stabilì alleanze con i popoli vicini, in particolare con i Sabini.
2 Numa Pompilio organizzò la vita religiosa di Roma, stabilì i compiti dei sacerdoti e le cerimonie da svolgersi in onore degli dei. Introdusse anche un nuovo calendario di 365 giorni distribuiti in dodici mesi.
3 Tullo Ostilio fu un re guerriero. Ampliò il territorio di Roma conquistando le terre vicine. Distrusse le città vicine perché Roma non avesse rivali.
4 Anco Marzio conquistò nuovi territori verso il mare, fondando la città di Ostia. Fece anche costruire il primo ponte sul Tevere.
5 Tarquinio Prisco era di origine etrusca. Fece realizzare grandi opere, come la rete fognaria. Fece poi ampliare il Foro, cioè la grande piazza intorno a cui sorgevano gli edifici pubblici.
6 Servio Tullio riorganizzò l’esercito. Fece costruire importanti opere pubbliche, come l’acquedotto e una grande cerchia di mura, dette appunto «serviane».
7 Tarquinio il Superbo, l’ultimo re di Roma, è conosciuto come un re prepotente. Attirò su di sé l’ostilità delle famiglie più potenti e della popolazione, e per questo fu cacciato dalla città. Ebbe così termine la monarchia. Era il 510 a.C.
Il territorio dell’antica Roma si trova oggi nella regione del Lazio . La città ha mantenuto nei secoli la sua importanza ed è diventata capitale della Repubblica italiana . Roma, è una delle città più popolose dell’Unione europea. Grazie a una gloriosa storia lunga quasi tremila anni, la cosiddetta “città eterna” appare oggi come un vero e proprio museo a cielo aperto, meta privilegiata del turismo internazionale. I musei, le rovine dei Fori imperiali, il celebre Colosseo attirano milioni di visitatori ogni anno. Roma è importante anche dal punto di vista religioso poiché al suo interno si trova la Città del Vaticano
INIZIA LA REPUBBLICA
Nel 509 a.C. l’ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, fu cacciato perché governava in modo crudele e arrogante e la città divenne una Repubblica. Il governo fu riorganizzato e i poteri del re furono divisi tra il Senato e magistrati. I cittadini, inoltre, potevano esprimere il loro parere su tutte le decisioni prese dai magistrati attraverso i comizi . I membri del Senato restavano in carica a vita. Essi controllavano l’operato di tutti i magistrati e nessun provvedimento poteva essere messo in atto senza la loro approvazione. I magistrati più importanti erano i due consoli, a cui spettavano i compiti di governare la città facendo applicare le leggi e di comandare l’esercito. Rimanevano in carica un anno ed erano sempre eletti in coppia, in modo che si sorvegliassero a vicenda. Al loro fianco c’erano i pretori, che amministravano la giustizia. Ai questori spettava l’amministrazione del denaro pubblico e agli edili la manutenzione degli edifici pubblici. I censori, infine, stabilivano le tasse che i cittadini dovevano pagare. In situazioni di grave pericolo veniva nominato un dittatore che aveva potere assoluto, ma poteva restare in carica solo sei mesi.
Repubblica : parola di origine latina che significa letteralmente “cosa pubblica” e indica che il governo di una città o di uno Stato riguarda tutti i cittadini. da ricordare PAROLE
Pretori
Questori
* Quali erano i compiti dei magistrati? Scrivilo di fianco a ciascuno.
• Console ->
• Pretore ->
• Questore ->
• Edile ->
• Censore -> a ricordare
Rappresentazione di una seduta del Senato in un affresco del XIX secolo.
IMPARO
Tra i privilegi dei patrizi c’era anche il diritto di conservare i ritratti degli antenati in casa.
Due schiavi insieme al loro padrone.
IMPARO
LE CLASSI SOCIALI
Romolo aveva fondato Roma con l’aiuto di cento compagni, ricordati come i patres , cioè i padri fondatori della città. Essi erano stati i primi senatori romani e i loro discendenti, i patrizi, formavano la classe sociale più importante.
I patrizi erano ricchi proprietari terrieri e godevano dei diritti politici: partecipavano al governo della città attraverso le assemblee e potevano essere eletti come magistrati. In caso di necessità, i maschi adulti erano tenuti a far parte dell’esercito. Il resto della popolazione romana era formato da cittadini liberi, ma privi di diritti politici: i plebei
I plebei erano contadini, artigiani e commercianti che arricchivano la città con il lavoro. Inoltre, essi dovevano pagare le tasse e prestare servizio nell’esercito, ma non potevano diventare magistrati e neppure partecipare alla distribuzione delle terre conquistate con la guerra. Erano plebei anche i clientes, cioè persone al servizio dei patrizi che in cambio ricevevano favori e protezione.
C’erano infine gli schiavi, del tutto privi di diritti, la cui vita dipendeva totalmente dal padrone. Gli schiavi erano per lo più prigionieri di guerra, ma potevano diventarlo anche i debitori che non pagavano i creditori o i malfattori condannati. Uno schiavo poteva comprare la propria libertà o riceverla in dono dal padrone: egli diventava così un liberto ed era considerato come un cittadino plebeo.
* Scrivi a fianco di ogni frase la classe sociale a cui si riferisce.
• Erano liberi cittadini ma non potevano diventare magistrati. ->
• Erano prigionieri o debitori. ->
• Non avevano libertà personale. ->
• Discendevano dai fondatori della città. ->
• Potevano diventare magistrati e senatori. -> a ricordare
PLEBEI CONTRO PATRIZI
A Roma i plebei costituivano la maggior parte della popolazione, ma avevano più doveri che diritti. Quando scoppiava una guerra erano costretti ad abbandonare le proprie attività per andare a combattere, ma poi erano esclusi dalla distribuzione del bottino conquistato, che spettava ai soli patrizi e così finivano per diventare sempre più poveri.
Nel 494 a.C. i plebei si ribellarono: si riunirono sul colle Aventino, rifiutandosi di lavorare e di difendere la città. Ecco come racconta la vicenda lo storico Tito Livio.
LA “FAVOLA” DI MENENIO AGRIPPA
Poiché i plebei si erano ritirati sull’Aventino, fu inviato da loro un magistrato, Menenio Agrippa, affinché ristabilisse la concordia tra i senatori e la plebe. Egli raccontò loro questa favola. “Una volta le membra umane, che consideravano il ventre ozioso, si misero d’accordo affinché le mani non portassero alla bocca il cibo... Di conseguenza gambe e braccia cominciarono a indebolirsi. Infatti il ventre non è pigro ma prende il cibo per poi distribuirlo a tutte le membra. Così il senato e il popolo, come in un solo corpo, sono rafforzati nella concordia e perdono forze nella discordia”.
I plebei compresero il significato della storia che era stata narrata e decisero di ritornare in città.
Tito Livio, Ab Urbe condita, libro II
* Rispondi a voce.
• Per quali motivi i plebei si ribellano?
• Quale organo del corpo rappresenta i patrizi? Quali i plebei?
Leggo le FONTI
I PLEBEI E I DIRITTI
Le conquiste dei plebei cambiano la società romana. La prima rivolta plebea si concluse con il riconoscimento dei tribuni della plebe, che avevano il compito di difendere i diritti dei plebei e bloccare le decisioni che li avrebbero danneggiati. Col passare del tempo, i plebei ottennero altri diritti. Nel 451 a.C. fu adottato il primo codice di leggi scritte: in questo modo i patrizi non potevano più interpretare la legge sempre a proprio vantaggio. Pochi anni dopo, fu cancellato il divieto sui matrimoni tra patrizi e plebei. Dopo un secolo i plebei ottennero di essere eletti a tutte le cariche pubbliche e partecipare alla divisione delle terre conquistate.
Sempre nel 451 a.C. un gruppo di magistrati fu incaricato di raccogliere tutte le leggi tramandate a voce che vennero incise su dodici lastre di bronzo ed esposte nel foro, in modo che tutti potessero vederle. Le leggi riguardavano ogni aspetto della vita dei cittadini: i rapporti all’interno della famiglia, i debiti, le pene da applicare a chi commetteva un reato. Le tavole originali furono distrutte nel 390 a.C., durante l’incendio di Roma. Oggi conosciamo alcuni dei testi contenuti nelle tavole, poiché sono stati riportati in altri documenti.
Magistrato ritratto nell’atto di rivolgersi agli ascoltatori.
Le XII tavole furono distrutte dai Galli e riprodotte in età imperiale. a comprendere IMPARO
* Prepara un breve testo da esporre a voce sulla legge riportata di seguito. Poi rispondi alle domande.
In una delle XII tavole c’è scritta questa legge: “Chiunque rompa l’osso di un altro, a mano o con un bastone, deve pagare trecento sesterzi se [il ferito] è un libero; centocinquanta se è uno schiavo.”
• In quale codice di leggi hai trovato una legge simile?
• Da chi era stato scritto?
• A quale popolo apparteneva? ......................................................................................................................................................................................
• A quale millennio risale?
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE
AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO
I Romani erano soprattutto agricoltori e pastori. Durante il periodo della Monarchia e della Repubblica i contadini mantenevano le proprie famiglie coltivando piccoli appezzamenti di terra. I ricchi proprietari, invece, avevano grandi fattorie e facevano coltivare i campi dagli schiavi. I principali prodotti agricoli erano cereali, ortaggi e uva
Dall’allevamento di capre e pecore i pastori ricavavano lana e latte, utilizzato per produrre formaggi. Venivano allevati anche maiali e buoi, usati per il lavoro dei campi, mentre i cavalli venivano impiegati nell’esercito e negli spettacoli pubblici, come le gare di corsa che si svolgevano negli anfiteatri.
ARTIGIANATO E COMMERCIO
Col tempo si sviluppa anche l’artigianato e il commercio. Gli artigiani lavoravano in piccole botteghe: realizzavano oggetti di uso quotidiano, come vasi, tessuti, mobili e pezzi da costruzione, come mattoni e tegole in argilla, tubi per le fognature e grandi blocchi di marmo, destinati a templi e palazzi. Alcuni artigiani erano specializzati nella lavorazione dei metalli, che estraevano dal sottosuolo: ferro, oro e argento venivano usati per produrre oggetti di uso quotidiano, attrezzi da lavoro ma anche preziosi gio ielli. Le merci venivano trasportate lungo i fiumi o via terra; se la destinazione era molto lontana, venivano stivate in grandi navi.
IMPARO
a studiare
* Con l’aiuto delle domande e delle parole chiave del testo, esponi a voce il contenuto della pagina.
• Quali attività svolgevano i Romani?
• Cosa coltivavano?
• Quali animali venivano allevati?
• Quali prodotti artigianali venivano realizzati?
• Quali risorse naturali venivano estratte dal sottosuolo?
• Come venivano trasportate le merci destinate ai mercati?
Un bottegaio mostra la sua frutta a un possibile acquirente.
La bottega di un venditore di coltelli.
Marte, dio della guerra.
LA RELIGIONE
I Romani adoravano divinità legate al culto degli antenati, come i Lari e i Penati, che proteggevano la famiglia e la casa. Divinità proprie della religione romana erano Giano e Vesta. Giano era il dio del passaggio e veniva raffigurato con due volti che guardano in direzioni opposte: l’inizio e la fine. Vesta era la protettrice del focolare domestico, della pace e della prosperità familiare e cittadina.
In seguito i Romani iniziarono a venerare anche Giove, Giunone , Minerva e Marte che corrispondevano a Zeus, Era, Atena e Ares. I riti venivano curati dai sacerdoti, che dipendevano dal Pontefice Massimo: a lui spettava il compito di preparare il calendario dei giorni fasti , in cui si potevano prendere decisioni importanti, e di quelli nefasti, in cui era bene non intraprendere nulla. L’indicazione era ottenuta attraverso gli aruspici, cioè l’osservazione del volo degli uccelli sacri.
Giove con Minerva e Giunone. Le due dee hanno ai loro piedi gli animali sacri: Minerva la civetta e Giunone l’oca.
a comprendere IMPARO
* Ricava le informazioni dal testo e completa la tabella.
Antiche divinità romane
Divinità introdotte dopo il contatto con Etruschi e Greci
Riti particolari
LA FAMIGLIA ROMANA
Per i Romani l’organizzazione e i rapporti familiari si basavano su due istituzioni: la gens e la familia
La gens comprendeva tutte le famiglie che discendevano da un antenato comune, condividevano il possesso di pascoli e terre e potevano far risalire la loro origine ai patres, i fondatori della città.
La familia era controllata dall’uomo più anziano, chiamato pater familias (cioè padre della famiglia), e comprendeva la moglie, tutti i figli con le loro famiglie, i servi e gli schiavi che lavoravano per loro. Comprendeva anche i clientes, persone che non avevano rapporti di sangue con la famiglia ma che avevano ricevuto favori dal pater familias e quindi si sentivano in debito.
Il pater familias era responsabile del comportamento di tutti i familiari sia per l’aspetto sociale che per quanto riguardava le consuetudini sociali, le norme religiose e le leggi. Egli aveva un’autorità illimitata, al punto che poteva vendere i propri familiari come schiavi.
Le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini ed erano sempre sottoposte alla tutela maschile: prima del padre e poi del marito. Avevano il compito di educare i figli maschi a essere bravi cittadini e le figlie femmine a essere umili e obbedienti al marito; dovevano poi occuparsi della casa e controllare il lavoro dei servi.
La matrona , così era chiamata la moglie del pater familias, era comunque tenuta in grande considerazione dal marito, che la consultava su varie questioni. Partecipava ai banchetti familiari, alle cerimonie pubbliche e agli spettacoli.
Ogni bambino , appena nato, veniva posato in terra e spettava al padre riconoscerlo, prendendolo in braccio: in questo modo il bambino entrava a far parte della famiglia paterna.
dalle informazioni IMPARO
* Sottolinea nel testo le frasi che ti permettono di capire:
• che ruolo aveva il “pater familias”;
• che ruolo avevano le donne;
• chi era la matrona.
Giovane coppia romana.
Una matrona romana con le schiave.
Territorio dei Sanniti
Conquiste all’inizio del IV secolo a.C.
Conquiste all’inizio del III secolo a.C.
Conquiste alla metà del III secolo a.C.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
BRENNO E CAMILLO
ROMA ALLA CONQUISTA
DELLA PENISOLA ITALICA
Nei primi secoli della Repubblica, Roma cominciò a espandersi, dando inizio a un periodo di guerre con i popoli vicini, in particolare Etruschi e Latini . Lo scontro decisivo tra l’esercito romano e quello latino avvenne nel 499 a.C. quando, dopo una durissima battaglia, i Latini furono sconfitti. Nel 396 a.C. , dopo oltre cent’anni di battaglie contro i popoli del Lazio, Roma conquistò la città etrusca di Veio e ottenne il completo controllo dei territori costieri tra la Toscana e la Campania. Dieci anni dopo, però, nel 386 a.C., i Romani subirono una pesante sconfitta per opera dei Galli, che dalla pianura padana si spostarono a sud in cerca di nuove terre da saccheggiare.
Sotto la guida del loro comandante Brenno, i Galli invasero Roma e la incendiarono. Se ne andarono solo dopo aver ottenuto un forte riscatto in oro.
Al momento della consegna dell’oro per il riscatto di Roma, Brenno gettò la sua spada sul piatto della bilancia con i pesi e gridò: “Vae victis!” (“Guai ai vinti!”). Mentre avvenivano questi fatti, ritornò a Roma il condottiero Furio Camillo con il suo esercito. Egli affrontò i Galli e li mise in fuga. Secondo la tradizione, Camillo recuperò tutto l’oro e lo riportò in città dicendo: “La libertà della patria non si conquista con l’oro ma con il ferro!”.
IMPARO
dalla linea del tempo
* Colora sulla linea del tempo il periodo in cui Roma conquista il Lazio e i territori circostanti.
LE GUERRE SANNITICHE
Dopo la sconfitta degli Etruschi, i popoli che vivevano ai confini del Lazio si allearono nel tentativo di fermare l’espansione di Roma. Gli avversari più temibili furono i Sanniti , valorosi guerrieri che abitavano le valli dell’Appennino campano. Nel
295 a.C. , dopo tre sanguinose guerre chiamate guerre sannitiche, i Romani sconfissero definitivamente gli avversari e ottennero il controllo delle regioni centrali della penisola italica.
LA GUERRA CONTRO TARANTO
Dopo aver sconfitto i Sanniti e i loro alleati, Roma si rivolse alle ricche città della Magna Grecia. Taranto, una delle più importanti tra queste città, si sentiva minacciata e decise di chiedere aiuto a Pirro, re di un piccolo regno ellenistico chiamato Epiro, situato sulla sponda opposta del Mar Adriatico. Pirro portò in Italia un grande esercito, che comprendeva una ventina di elefanti da combattimento. Terrorizzati da questi animali, i Romani furono sconfitti a Eraclea e ad Ascoli. Nel 275 a.C., però, i due eserciti si scontrarono di nuo vo a Maleventum e l’esercito romano ebbe la meglio: la vittoria fu così grande che da allora la città cambiò il suo nome in Beneventum (attuale Benevento). Pirro lasciò l’Italia e Taranto, sconfitta, fu duramente punita, mentre le altre città della Magna Grecia preferirono allearsi con Roma. Con la vittoria su Pirro e Taranto, i Romani estesero il proprio dominio dal Po fino allo Stretto di Messina.
L’uso degli elefanti da guerra impressionò gli abitanti delle città della Magna Grecia a tal punto che questi animali vennero ritratti sulle ceramiche.
dalla carta
* Osserva la carta della pagina accanto, confrontala con una carta attuale delle Regioni italiane e rispondi.
• Quali Regioni sono comprese nei possedimenti romani? Scrivilo qui sotto.
Guerrieri sanniti.
ROMA CONQUISTA IL MEDITERRANEO
Dopo aver conquistato la penisola italica, Roma divenne una minaccia per Cartagine, potente città situata sulla costa africana, che controllava i commerci del Mediterraneo.
La rivalità tra Roma e Cartagine si trasformò in uno scontro armato che durò più di un secolo. Le due città si affrontarono in tre guerre, chiamate guerre puniche , perché i Romani chiamavano Puni gli abitanti di Cartagine.
LA PRIMA GUERRA PUNICA
La guerra tra Roma e Cartagine scoppiò in Sicilia: il controllo dell’isola era fondamentale per la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo. Nel 264 a.C. i soldati romani partirono da Messina e conquistarono gran parte della Sicilia. Roma decise di spostare la guerra sul mare e, con l’aiuto delle città della Magna Grecia, preparò una flotta da guerra. Le navi romane erano dotate di un ponte mobile detto corvo, che permetteva di agganciare le navi nemiche durante le battaglie così i soldati potevano combattere come nelle battaglie terrestri.
Nel 241 a.C. la flotta romana affrontò quella cartaginese presso le isole Egadi e la distrusse. Cartagine dovette abbandonare la Sicilia e accettare dure condizioni di pace.
* Sottolinea nel testo: in rosso il motivo per cui Roma si scontra con Cartagine in Sicilia; in blu il modo in cui Roma si procura una flotta; in verde l’invenzione che portò vantaggi alle navi romane. a studiare IMPARO
Territorio romano
Territorio cartaginese Magna Grecia
Una nave romana con il ponte mobile chiamato corvo.
LA SECONDA GUERRA PUNICA
Nel 219 a.C. il comandante cartaginese Annibale , attaccò la città spagnola di Sagunto, alleata di Roma, e la conquistò: cominciò così, la seconda guerra punica. Partendo dalla Spagna, Annibale superò i Pirenei e le Alpi e scese in Italia con un grosso esercito e molti elefanti, riuscendo a sconfiggere i Romani presso il lago Trasimeno. Annibale avrebbe potuto attaccare Roma, che era quasi indifesa, ma preferì dirigersi in Puglia per aspettare il fratello Asdrubale con i rinforzi. I Romani, nel frattempo, si riorganizzarono e decisero di dare battaglia a Canne , dove furono ancora sconfitti. Per allontanare il pericolo, il Senato di Roma inviò una spedizione in Africa sotto il comando di Scipione . Nel 202 a.C., l’esercito romano batté i Cartaginesi a Zama e li costrinse alla resa.
LA TERZA GUERRA PUNICA
Territorio cartaginese prima della seconda guerra punica
Territorio romano prima della seconda guerra punica
Principali battaglie
Decenni dopo, lo scontro tra le due città ricominciò. Nel 149 a.C. Cartagine fu assediata e, al termine di una lunghissima resistenza, durata 3 anni, i soldati romani entrarono nella città e la conquistarono.
Cartagine fu rasa al suolo e il suo porto fu distrutto, mentre gli abitanti superstiti furono ridotti in schiavitù. Roma diventò così la padrona assoluta del Mediterraneo.
Presunto itinerario di Annibale
dalla carta
* Osserva la carta relativa alla seconda guerra punica e individua:
Resti della città di Cartagine.
• le principali battaglie vinte da Annibale;
• quale battaglia diede ad Annibale la possibilità di prendere Roma;
• il percorso che seguì il comandante cartaginese dopo la battaglia di Canne.
IMPARO
TERRITORI ORGANIZZATI
Oltre a Cartagine, Roma riuscì a sconfiggere anche altri avversari, tanto che nel 146 a.C. dominava l’intero Mediterraneo. I territori conquistati divennero province romane A capo di ogni provincia c’era un governatore, che aveva poteri sia militari che di governo. I soldati romani non dovevano solo saper usare le armi, ma anche essere in grado di far fronte a tutte le necessità che si presentavano. Per questo, venivano loro assegnati diversi incarichi; venne inoltre creato un corpo speciale, quello dei genieri, il cui compito era di progettare e costruire accampamenti.
L’ACCAMPAMENTO ROMANO
L’accampamento (castrum) era come una piccola città: era infatti protetto da un fossato e da una palizzata, su cui si aprivano quattro porte (una su ciascun lato), in corrispondenza delle due strade principali: il cardo e il decumano. Al suo interno erano disposte le tende per i soldati e il comandante oltre alle strutture di servizio: cucine, stalle, magazzini e laboratori per costruire o riparare le armi.
L’ accampamento militare romano aveva forma rettangolare ed era difeso da una palizzata o da mura di pietra.
a comprendere IMPARO
decumano cardo
* Cerca nel testo le risposte alle seguenti domande e sottolineale con colori diversi.
• Chi si occupava della costruzione delle macchine da guerra?
• Quali attività svolgevano i soldati oltre a combattere?
• Come si chiamavano le due strade principali dell’accampamento?
Le porte di accesso erano poste in corrispondenza delle due strade principali, il cardo e il decumano . La prima correva da est a ovest, la seconda da nord a sud. Il cardo e il decumano si incrociavano nel centro dell’accampamento e lo dividevano in quartieri a loro volta suddivisi da strade rettilinee.
L’ORGANIZZAZIONE MILITARE
Tutti i cittadini romani tra i 17 e i 46 anni erano tenuti a prestare servizio militare e a partecipare alle eventuali guerre. L’esercito era formato da due legioni, ognuna delle quali contava circa 4000 fanti, soldati che combattevano a piedi, e 300 cavalieri, che combattevano a cavallo. I più giovani combattevano in prima linea, mentre i più anziani erano utilizzati solamente in caso di necessità. A capo di ogni legione c’era un generale, il centurione. Verso la metà del V secolo a.C., per far fronte alle difficoltà economiche dei plebei, fu concesso ai soldati uno stipendio.
UNA NUOVA PROFESSIONE
Durante le guerre di conquista il numero delle legioni arrivò a 25. Fare il soldato diventò una vera e propria professione che offriva numerosi vantaggi, anche se comportava grandi rischi. L’armatura e il vestiario erano pagati dallo Stato, lo stipendio era sicuro e poteva essere arricchito dal bottino di guerra. Alla fine del servizio, inoltre, il soldato otteneva un pezzo di terra sufficiente a per garantirsi una vita dignitosa.
L’ADDESTRAMENTO
Giavellotto
Un soldato volontario prima di tutto doveva ottenere la probatio , cioè la dichiarazione di idoneità fisica; dopo cominciava l’addestramento, al termine del quale diventava un miles (soldato) ed era segnato con un tatuaggio di riconoscimento. L’addestramento si svolgeva a cicli di quattro giorni. Il primo giorno era dedicato alla marcia con l’equipaggiamento completo; il secondo alla manutenzione delle armi ; il terzo alla simulazione di combattimenti con spade e lance; il quarto a lavori leggeri, come raccogliere la legna per il fuoco, procurare il cibo, rifornirsi d’acqua e uscire con gli esploratori per studiare il territorio.
dalle immagini
* Osserva il disegno dell’armatura di un legionario romano e rispondi.
• Quali armi aveva a disposizione per attaccare?
• Quali erano le parti dell’armatura destinate alla difesa del corpo?
Gladio Elmo in ferro
Corazza di metallo
Calzari Scudo
IMPARO
LA CRISI DELLA REPUBBLICA
Le ricchezze portate dalle conquiste non servirono a migliorare la situazione sociale che a Roma era molto tesa.
I piccoli proprietari terrieri non riuscivano a reggere la concorrenza dei proprietari dei latifondi, che producevano grandi quantità di merci a basso costo grazie al lavoro degli schiavi. I contadini erano ormai senza lavoro, perché sostituiti dagli schiavi. I centurioni e i soldati reduci dalle battaglie vittoriose non erano soddisfatti della propria condizione: restavano esclusi dalle cariche pubbliche più importanti.
LE
GUERRE CIVILI
Per risolvere i problemi legati all’agricoltura, i tribuni della plebe Tiberio e Caio Gracco proposero una riforma agraria che fissava un limite alle terre di proprietà che ogni latifondista poteva affittare: in questo modo ne restavano altre da distribuire ai contadini. La proposta provocò una violenta reazione dei latifondisti, che fecero assassinare, nel 121 a.C., prima Tiberio e poi anche il fratello Caio.
Latifondo : grande estensione di terreni coltivabili o adatti al pascolo che appartengono a un solo proprietario. da ricordare PAROLE
Alla morte di Caio Gracco, seguì un lungo periodo di guerre civili, in cui si scontrarono due fazioni: una a favore dei patrizi e guidata da Silla, e l’altra a favore dei plebei e guidata da Mario. Il vincitore fu Silla, che nell’82 a.C. diventò dittatore e attuò riforme a vantaggio dei latifondisti.
Gaio Mario
a studiare IMPARO
* Completa lo schema. Inserisci a fianco di ogni gruppo sociale il motivo del malcontento verso il governo di Roma.
Gruppi sociali
Cavalieri
Piccoli proprietari terrieri
Contadini liberi
I tribuni Tiberio e Caio Gracco.
UNA NUOVA CULTURA
Grazie alle loro conquiste, i Romani entrarono in contatto con le civiltà orientali, scoprendo così un modo di vivere completamente nuovo, lontano dalla tradizionale vita di cui i patrizi andavano orgogliosi. Le famiglie più ricche si circondarono di artisti, filosofi e letterati greci; molte di esse affidarono l’educazione dei figli a maestri di origine greca, mentre i giovani che volevano diventare magistrati venivano mandati a completare la loro educazione ad Atene.
IL TEATRO
I contatti con le città della Magna Grecia fecero conoscere ai Romani il teatro: cominciarono così a essere presentati i primi spettacoli nelle piazze e davanti ai templi in occasione delle feste religiose. Giovani con il volto coperto da maschere cantavano e danzavano accompagnati dal flauto, alla moda etrusca; si allestivano commedie e farse su palcoscenici di legno improvvisati, che venivano smontati al termine dello spettacolo. Successivamente furono costruiti teatri in muratura sul modello di quelli greci e si diffuse l’usanza di andare a teatro, specialmente tra le persone più importanti. Il popolo, invece, preferiva gli spettacoli dei mimi o i giochi del circo
Il teatro greco-romano di Catania.
Le collezioni d’arte dei ricchi Romani comprendevano opere originali, come questa statua di pugile.
Maschera
Le acconciature: in età imperiale le donne delle famiglie ricche sfoggiavano acconciature con riccioli e treccine ornate con nastri e gioielli.
La toga: gli uomini delle famiglie ricche, quando uscivano di casa, indossavano la toga, una lunga striscia di lana bianca, che veniva avvolta intorno al corpo formando ampie pieghe.
La stola e la palla: le donne sopra la tunica indossavano la stola, un’ampia veste lunga fino ai piedi. Quando uscivano di casa, invece, indossavano la palla, un morbido scialle che veniva appoggiato sul capo e sulle spalle.
Le calzature: uomini e donne indossavano sandali, striscioline di cuoio che partivano direttamente dalla suola. Quando, però, indossavano una veste elegante o la toga, usavano calzature chiuse.
La toga per bambini: i bambini indossavano gli stessi abiti degli adulti. I maschi, in particolare, indossavano una toga, ornata da una striscia di tessuto purpureo.
LA MODA CAMBIA
Mentre gli uomini continuavano a indossare la tradizionale tunica di lana, le vesti delle donne patrizie cambiarono molto. Al posto della tunica di lana dai colori naturali, venivano confezionati abiti con tessuti di cotone, lino e a volte seta
Sopra la tunica gli uomini patrizi indossavano la toga, le donne un mantello, chiamato palla
I capelli delle donne, raccolti in trecce, non furono più nascosti sotto il velo ma acconciati con nastri e pettinature elaborate.
NUOVI CIBI A TAVOLA
La tavola degli antichi Romani era sempre molto sobria, quasi povera: l’alimentazione quotidiana era a base di polenta di farro, formaggi e verdure, mentre olio e olive erano arrivati grazie ai Greci.
I pranzi in occasione di festività si svolgevano nell’atrio della casa, dove i commensali sedevano su sedie e sgabelli davanti a piccoli tavoli.
Dopo le conquiste dei territori, nelle case dei ricchi Romani si diffuse l’abitudine di organizzare lussuosi banchetti con cibi provenienti dalle province, conditi con spezie e accompagnati da vini pregiati.
Nelle case comparve il triclinium, una grande stanza decorata e riservata a queste occasioni. Il nome deriva dai letti (triclinio) che venivano disposti su tre lati della tavola e sui quali, a tre a tre, si stendevano i commensali. Tutto era rallegrato da fiori e coperte colorate, mentre un gran numero di schiavi serviva le portate.
LA SCUOLA PRIVATA
Le famiglie benestanti mandavano i figli maschi a scuola pagando gli insegnanti. Gli alunni sedevano su uno sgabello e tenevano sulle ginocchia una tavoletta in legno ricoperta di cera, che incidevano con una cannuccia chiamata stilo. Alcuni fori sul margine delle tavolette consentivano di legarne due o più insieme, in modo da formare una specie di quaderno. In seguito cominciarono a intingere lo stilo nell’inchiostro e a scrivere su fogli di papiro o di carta pergamena. Per contare usavano l’ abaco e alcuni sassolini chiamati calcula. Le bambine ricevevano un’istruzione privata e familiare fino ai dodici anni d’età, oltre ad imparare dalla madre ciò che riguardava la gestione della casa. Appena possibile venivano fatte sposare. Nelle famiglie patrizie venivano insegnati loro la letteratura, la musica e il canto.
UNA GIORNATA A SCUOLA
Ciao, sono Archeos, metto a vostra disposizione un documento scritto per farvi conoscere la giornata di un bambino patrizio. Leggetelo con attenzione.
a studiare
* Ricordi in quale città i bambini dedicavano molto tempo all’esercizio fisico? Crea sul tuo quaderno una tabella di confronto tra la vita dei bambini nell’antica Grecia e nell’antica Roma.
Leggo le FONTI
Sono Oiluma, sul far del giorno, mi sveglio, chiamo lo schiavo, gli faccio aprire la finestra che si affaccia sull’atrio: la luce inonda la mia stanza. Dopo essermi lavato con una brocca d’acqua, mi tolgo la camicia da notte. Mi faccio aiutare a calzare i sandali e a indossare la tunica. Mi profumo la testa e mi pettino. Mi infilo il mantello bianco e la toga. Cerco gli oggetti per scrivere e li do allo schiavo. Mi metto in cammino verso la scuola dove imparo a leggere, a scrivere e a contare. Giunto a scuola, entro e dico: “Salve, maestro”. Lui mi rende il saluto. Lo schiavo mi porge le tavolette e quello che serve per scrivere, poi se ne va. Mi siedo sullo sgabello con la tavoletta sulle ginocchia e copio il modello che mi dà il maestro. Quando ho finito il compito, glielo mostro e lui mi corregge e dice: “Devi usare con attenzione la penna, in modo da fare bene il grosso e il sottile; metti un po’ d’acqua nel tuo inchiostro: è asciutto! Vediamo come hai scritto? Bene... Non meriti la frusta!” A mezzogiorno chiedo al maestro di andare a casa per la colazione: mi lascia andare.
* Sottolinea nel testo le informazioni più importanti per capire le differenze tra la giornata di Oiluma e la tua, tra la scuola nell’antica Roma e quella di oggi.
* Nel mondo si usano alfabeti diversi. Se nella tua classe o nella tua scuola ci sono alunni che provengono da altri Paesi, prova a confrontare l’alfabeto italiano con quello in uso nel loro Paese. Oppure svolgi una ricerca sul tipo di alfabeto che si usa in Russia, Grecia, Cina.
IMPARO
DALLA SINTESI...
I ROMANI (MONARCHIA E REPUBBLICA)
DOVE E QUANDO
Nell’VIII SECOLO A.C. sui COLLI lungo il Tevere vivevano i Latini; i loro villaggi si ingrandirono dando origine alla città di ROMA. Roma sorse sulle colline a sud del TEVERE, in un territorio ricco di risorse naturali e posto al centro di importanti vie di comunicazione. Fu
ECONOMIA
L’economia del popolo romano si basava innanzitutto sull’AGRICOLTURA e sull’ALLEVAMENTO. In seguito, si svilupparono molto anche l’ARTIGIANATO e il COMMERCIO Molti erano SOLDATI di professione.
SOCIETÀ
Le famiglie ricche e potenti, proprietarie di terre, formavano il gruppo dei
PATRIZI. Esso dominava sui PLEBEI, cioè i contadini e gli artigiani. Per ultimo, veniva il gruppo degli SCHIAVI.
CULTURA
La cultura romana si arricchì grazie ai contatti con GRECI ed ETRUSCHI. I Romani furono soprattutto GRANDI COSTRUTTORI, come ci ricordano le STRADE, gli ACQUEDOTTI e i MONUMENTI che sono giunti fino a noi.
GOVERNO
Nei primi due secoli Roma fu governata da SETTE RE: era una Monarchia. Nel 509 A.C. DIVENTÒ
UNA REPUBBLICA: il governo era diviso tra Senato e magistrati. I diritti politici però spettavano solo ai ricchi proprietari terrieri (patrizi), mentre i contadini, artigiani e commercianti (plebei) non avevano diritti e pagavano le tasse. Gli schiavi dipendevano dal padrone. I PLEBEI si ribellarono e ottennero UN CODICE DI LEGGI scritte e la nomina dei tribuni della plebe.
RELIGIONE
I Romani erano POLITEISTI, adoravano LARI E PENATI, divinità protettrici della casa legate al culto degli antenati. Dopo l’incontro con Etruschi e Greci, conobbero e adorarono anche nuove divinità. Veneravano gli stessi dèi ma con nomi diversi (Giove, Giunone...).
CONQUISTE
Roma conquistò i territori vicini e ottenne il controllo dell’ITALIA
CENTRO-MERIDIONALE. Con le tre guerre puniche Roma DIVENTÒ PADRONA DEL MEDITERRANEO.
ALLA MAPPA
* Completa la mappa con l’aiuto della sintesi. Poi utilizzala per esporre a voce l’argomento.
DOVE
Sulle rive del ............................................,
dove sorgevano i villaggi dei Latini
QUANDO
Nel a. C.
DOVE E QUANDO
• Praticano l’agricoltura, allevamento, artigianato e .
• Crearono una nuova professione:
ECONOMIA
I ROMANI (MONARCHIA E REPUBBLICA)
RELIGIONE
Sono , venerano il culto degli e poi conobbero le divinità
CULTURA E ALTRO
Costruttori...
• di ....................................................................
• di
• di grandi
SOCIETÀ E GOVERNO
• All’inizio era una : governata da un re.
• , Numa Pompilio, Tullio , Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e il superbo.
• Poi nel 509 a.C. divenne una
Sono divisi in classi sociali:
• I ................................................, ricchi proprietari terrieri.
• I : contadini e artigiani.
• Gli schiavi.
Usa uno degli incipit che seguono per scrivere il tuo articolo storico, poi leggilo ad alta voce proprio come fossi un conduttore di un podcast.
LA LEGGENDA
INCIPIT 1
Benvenuti al nostro appuntamento con Archeos. Oggi ci parlerà delle origini di Roma, della famosa e nota leggenda legata alla sua fondazione. Archeos è pronto a raccontarci una storia ricca di misteri e coraggio: una leggenda che parla di due fratelli, Romolo e Remo, e di una lupa che li ha accuditi, proteggendoli dai pericoli.
Sei pronto ad aiutarlo?
Come al solito, buon ascolto.
I RE DI ROMA
INCIPIT 2
Archeos ha bisogno di nuovo del tuo aiuto, non ricorda più i nomi dei re di Roma e delle loro imprese, lo vuoi aiutare?
Racconta tu la storia dei sette re di Roma. Archeos, che è in ascolto, valuterà il tuo racconto e potrai ricevere l’attestato di “aiutante storico”.
Buon lavoro!
INCIPIT 3
LA VITA QUOTIDIANA DEI ROMANI
Archeos oggi terrà una lezione in podcast sulla vita a Roma, ci parlerà dell’abbigliamento di uomini e donne, dell’alimentazione, della scuola. E tu, quale argomento suggerisci di affrontare?
TRA STORIA E LEGGENDA
UNA VITTORIA DI PIRRO
* Archeos ti invita a leggere la seguente storia e poi ti propone un’attività. L’espansione di Roma, che ormai si era impossessata, oltre che del Lazio, di gran parte della Toscana, dell’Umbria, delle Marche e della Campania, sembrava ormai inarrestabile e cominciò a preoccupare le città della Magna Grecia. Tra queste c’era la città di Taranto, una delle più ricche e fiorenti. Sentendo l’avvicinarsi del pericolo romano, i tarantini pensarono di chiedere aiuto a Pirro, il re dell’Epiro, l’odierna Albania. Pirro arrivò con un esercito numeroso e un gran numero di elefanti, che i Romani non avevano mai visto in vita loro. Se li trovarono di fronte per la prima volta in Lucania e per questo motivo li chiamarono buoi lucani. Fatto sta che, quando l’esercito di Pirro faceva avanzare quei bestioni dalla lunga proboscide che lanciavano urla terrificanti, i Romani fuggivano terrorizzati. Ma la cosa non durò a lungo. Un giovane e coraggioso Romano prese un giorno l’iniziativa
– Saranno anche enormi – disse ai compagni, – ma non mi sembrano di ferro. Voglio provare se sono invulnerabili alle nostre spade!
E sotto gli occhi ammirati dei commilitoni che lo pregavano di rinunciare all’impresa, si lanciò sotto la pancia dell’elefante più vicino e gli trapassò il ventre con la corta spada. II bestione, con un ultimo barrito di dolore, si riversò a terra. A quel punto altri Romani si gettarono tra le zampe degli elefanti, seguendo l’esempio del loro compagno. In poco tempo molti elefanti caddero sotto i colpi romani, trascinando con loro anche molti soldati nemici. Pirro, che dall’alto di una collina seguiva l’andamento della battaglia, vedendo le sue terribili macchine da guerra crollare sotto i colpi del nemico, scrollò la testa sconsolato. – Un’altra vittoria come questa – disse, – e tornerò in Epiro senza più nemmeno un soldato! Da quel giorno l’espressione “una vittoria di Pirro” significa una vittoria costata troppo cara.
* Ora immagina di essere un soldato di Pirro e prova a raccontare in prima persona che cosa hai fatto e che cosa hai visto durante la battaglia contro i Romani.
VERIFICA in itinere
I ROMANI (MONARCHIA E REPUBBLICA)
1 Completa con le parole mancanti i seguenti testi sull’origine storica e sull’origine leggendaria di Roma.
Enea • commerci • Romolo • Alba Longa • Latini • lupa • Palatino • Rea Silvia Tevere • Troia • Roma • Lazio • Tiberina • Remo
LE ORIGINI DI ROMA SECONDO LA STORIA
Già nel II millennio a.C. il popolo italico dei
..............,............... abitava la riva sinistra del . Era una posizione favorevole per controllare i che interessavano la zona intorno all’Isola Nell’VIII secolo a.C. i villaggi sorti sul colle e sui colli vicini si ingrandirono sempre di più, fino a formare la città di .
LE ORIGINI DI ROMA SECONDO LA LEGGENDA
L’eroe ................................. fuggì da ................................. e giunse sulle coste del . Qui suo figlio fondò la città di . Tre secoli dopo, il re fu scacciato dal fratello. La figlia del re, , ebbe due figli: Romolo e . Abbandonati sul Tevere, furono salvati e allevati da una . Da adulti si vendicarono dello zio; uccise il fratello e fondò una nuova città.
2 Completa la linea del tempo: colora in verde il periodo in cui Roma fu una Monarchia e in rosso quello in cui fu una Repubblica. Poi abbina i seguenti eventi alla data corrispondente. Usa i numeri.
1 A Roma viene adottato il primo codice di leggi scritte.
2 I plebei si ribellano e si riuniscono sul colle Aventino. Ottengono l’elezione dei propri rappresentanti: i tribuni della plebe.
3 L’ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, viene cacciato e Roma diventa una Repubblica.
4 Le XII tavole originali vengono distrutte dai Galli durante l’incendio di Roma.
VERIFICA in itinere
3 Completa le seguenti frasi sulla società romana con il soggetto mancante. Scegli tra quelli elencati sulla destra.
• prepara il calendario dei giorni fasti e nefasti.
• controlla il comportamento dei familiari.
• partecipano al governo della città.
• è la moglie del pater familias.
• sono divinità che proteggono la famiglia.
• comprende famiglie con un antenato comune.
• protestano per ottenere propri rappresentanti.
La gens
I plebei
Il pater familias
Lari e Penati
Il Pontefice Massimo
La matrona
I patrizi
4 Collega i cartellini al punto giusto dell’accampamento romano.
Cardo Fossato Porta Decumano Palizzata Tende
� Ti è piaciuta questa unità?
� Quale argomento ti è piaciuto di più? Perché?
� Colora di il quadratino degli esercizi che hai trovato facili e di quelli che hai trovato difficili. 95
L’IMPERO ROMANO
La mail del Prof. Archeos
Da: archeos@saperialcentro.ardea
A: alunnidellaclassequinta@saperialcentro.ardea
Oggetto: Verso l’Impero Romano
Carissimi bambini, in qualità di esperto storico e soprattutto di storia romana, voglio in queste ultime pagine provare a raccontare come le città romane si diffusero in tutto l’immenso territorio conquistato e occupato dai Romani. Dovete sapere che di origine romana sono, ad esempio, Parigi, Augusta, Marsiglia… sapete dove si trovano? Fate una ricerca sull’atlante e lo scoprirete. Certamente la maggior parte delle città di origine romana si trova in Italia. Come riconoscerle?
Facile, provo a spiegarvelo: se una città ha strade che si incontrano ad angolo retto, formando quartieri di forma quadrata, è molto probabile che abbia avuto origine da un accampamento romano. È il caso, ad esempio, di Torino, Aosta, Aquileia, Napoli, Brescia, Pompei…
Se vuoi sapere dove si trovano, prova a seguire le lezioni della Prof.ssa Emondis, la mia amica antropologa e geografa che vi guida in un meraviglioso viaggio in Italia.
Certo nei secoli le città sono state modificate, sono state abbellite grazie alle grandi opere fatte realizzare dai vari imperatori, sono poi cambiate e sono state modificate da guerre e ricostruzioni, sono cambiate per varie esigenze della vita moderna… per cui, bisogna essere non solo degli esperti, ma anche degli attenti osservatori per scoprire la loro… romanità.
Per fortuna che ci sono io a guidarvi.
Ma prima di ogni cosa dobbiamo parlare della nascita dell’Impero. Finora hai sentito parlare della Monarchia e della Repubblica, ora si parla di Impero, un grande e vasto impero che ha permesso di realizzare anche tutte quelle città che ho nominato all’inizio di questa mail.
Come e perché nacque?
È proprio quello che scoprirete nelle prossime pagine. La grandiosità dell’Impero romano la potrete apprezzare meglio conoscendo le fasi che l’anno caratterizzato ma che l’hanno anche portato verso la decadenza. Buona lettura e buona conoscenza della romanità.
Per ora vi saluto, ma mi ritroverete in diverse pagine: cercatemi, spero di esservi utile.
UN NUOVO GOVERNO: IL TRIUNVIRATO
Nel 60 a.C., una decina di anni dopo la morte di Silla, Pompeo, Crasso e Giulio Cesare formarono un triumvi rato , cioè un governo di tre uomini, dividendosi le zone da amministrare.
Cesare si rivelò un grande generale e, grazie alla sue vit torie in Gallia diventò sempre più famoso e potente. Quando Crasso morì, Cesare, che apparteneva alla fazione dei popolari, si scontrò con Pompeo, che era alleato con il Senato: si aprì un’altra fase di guerre civili. Forte dell’appoggio delle proprie legioni, Cesare tornò a Roma e sconfisse l’esercito di Pompeo. Il Senato, allora, lo nominò imperator, cioè comandante supremo delle forze armate e dittatore a vita , carica che gli conferiva pieni poteri e lo poneva al di sopra di tutti gli altri magistrati.
Nei quattro anni del suo governo, Cesare attuò varie ri forme a favore degli abitanti delle province e dei plebei ammise in Senato i rappresentanti delle province, estese il diritto di cittadinanza a tutti gli abitanti della penisola italica, impiegò molti disoccupati nei lavori pubblici, per risanare le paludi pontine, rinforzare gli argini del Tevere e ricostruire il Foro.
Cesare era amato dai plebei, ma il suo modo di agire at tirò le antipatie dei patrizi. Nel 44 a.C., sospettando che volesse istituire di nuovo la monarchia, i senatori lo fecero assassinare.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
CESARE SCRITTORE E CRONISTA
Giulio Cesare, oltre che un abile condottiero e imperatore, fu anche un eccellente scrittore. Durante le guerre in Gallia e poi durante la guerra civile, scrisse la cronaca delle sue imprese in due libri, la Guerra gallica e la Guerra civile, testi che ci hanno fornito preziose informazioni sul quel periodo storico.
* Ricerca tutte le informazioni sulla carica di dittatore nelle varie epoche della storia romana, poi rispondi.
• La carica di dittatore assegnata a Cesare è diversa da quella prevista dalle leggi della Repubblica romana?
• Spiega a voce in che cosa consiste la differenza. a studiare
IMPARO
INIZIA L’IMPERO
L’EREDITÀ DI CESARE
L’uccisione di Giulio Cesare non ebbe l’effetto sperato dai senatori: invece di ave re come effetto la cancellazione delle rifor me che avevano diminuito il potere dei patrizi, l’evento scatenò un nuovo periodo di Cesare aveva nominato come proprio erede il figlio adottivo Ottaviano, ma anche il generale Marco Antonio il potere su Roma. Lo scontro tra i due si concluse ad nel 31 a.C. con la vittoria di Ottaviano
OTTAVIANO AUGUSTO
Ottaviano nelle vesti di Imperatore.
Dopo quasi un secolo di guerre civili, i Romani volevano la pace e il Senato cominciava ad accettare l’idea di un so vrano che potesse imporla. In questa situazione, Ottaviano dimostrò la sua abilità di uomo politico: non si proclamò re, ma riconobbe l’autorità del Senato e rispettò i poteri dei magistrati. Così, nel 27 a.C., Ottaviano fu nominato impe rator, cioè capo dell’esercito, Pontefice Massimo
tribuno della plebe, ottenendo tutti i poteri religiosi, civili e militari. Gli venne anche riconosciuto il titolo di stus, che significa “degno di venerazione
Con Ottaviano Augusto ebbe fine l’epoca della Repubbli ca e cominciò il periodo dell’Impero lunga serie di imperatori, che per cinque secoli gover narono un enorme Impero in continua trasformazione.
IMPARO
dalla linea del tempo
* Riesci a calcolare quanti anni è durata la Repubblica? E l’Impero?
Nascita di Cristo
L’ORGANIZZAZIONE
DELL’IMPERO
I primi secoli dell’Impero furono un periodo di pace e benessere. Le guerre di conquista vennero interrotte e Roma si preoccupò soprattutto di governare bene i suoi possedimenti. Augusto suddivise il vasto territorio in province senatorie, poste sotto l’autorità del Senato e, province imperiali , poste sotto il controllo di funzionari nominati da lui. Le province godevano di una certa autonomia: gli abitanti potevano conservare le loro usanze, ma tutti dovevano pagare a Roma un tributo, sotto forma di merci o di denaro. I tributi delle province senatorie venivano amministrati dai magistrati di Roma, mentre i tributi delle province imperiali venivano utilizzati per la realizzazione di opere pubbliche, come strade e acquedotti, per la distribuzione di grano e denaro alla plebe romana e per l’organizzazione di spettacoli. Alle tradizioni locali, i Romani aggiunsero le proprie tradizioni, diffondendo nei territori la loro lingua, la loro cultura, la loro moneta e la loro organizzazione.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
I vasti territori dell’Impero romano si trovano oggi in tre continenti: gran parte dell’Europa, Africa settentrionale e Asia mediorientale. I segni della sua grande storia sono ancora visibili non solo a Roma e in Italia, ma anche in Paesi come Spagna, Regno Unito, Marocco, Tunisia, Turchia, Giordania e molti altri. In alcuni casi si tratta solo di resti archeologici da visitare e ammirare, come Fori, templi, sculture, terme... In altri casi, invece, le grandi opere pubbliche realizzate dai Romani sono ancora in uso: numerosi ponti messi in sicurezza, qualche acquedotto, alcune basiliche convertite in chiese e persino teatri e anfiteatri in cui si svolgono gli spettacoli: un esempio è l’arena di Verona .
Province imperiali Province senatorie
I SEGNI DELL’IMPERO OGGI!
Vetri fenici ed egizi erano molto richiesti in tutto l’Impero.
Il trasporto delle merci via terra avveniva su carri trainati da buoi.
UNA NUOVA ECONOMIA
La fine delle guerre civili, il miglioramento del governo delle province, l’unificazione delle leggi, della lingua e della moneta permisero una grande ripresa economica
La produzione agricola aumentò moltissimo perché ogni provincia si dedicò alla coltivazione dei prodotti più adatti al territorio e al clima: in Egitto e nell’Africa settentrionale si coltivava il frumento, in Spagna l’uva, in Gallia l’orzo e il grano
L’attività edilizia e l’artigianato aumentarono grazie alla ricostruzione di molte città, tra cui Roma, dove interi quartieri in pessime condizioni furono ricostruiti. Inoltre, gli artigiani di ciascuna provincia realizzavano particolari prodotti a seconda delle materie prime disponibili. Per esempio, in Gallia e in Bretagna, dove era diffuso l’allevamento di ovini, si producevano tessuti di lana.
La grande disponibilità di prodotti aumentò il commercio e per gli scambi i Romani usavano monete sia in bronzo che in argento
La rete stradale venne estesa ed era ben tenuta; questo favorì la circolazione di merci e persone anche nelle regioni più lontane. Il mare, i fiumi navigabili, i canali fatti costruire dagli imperatori erano percorsi da una flotta numerosissima di navi da carico. Mercanti arabi, indiani, africani fornivano merci rare e preziose come i tessuti di leggerissimo cotone indiano, la seta cinese, i profumi, l’avorio e le bestie feroci per i giochi dei gladiatori.
* Usa le parole chiave evidenziate nel testo come guida per esporre a voce le caratteristiche dell’economia nei primi secoli dell’Impero. Evidenzia le cause dello sviluppo. a studiare IMPARO
Tutte le merci che arrivavano via mare passavano per il grande porto di Ostia e da lì proseguivano per Roma risalendo il Tevere.
STRADE E ACQUEDOTTI
L’Italia era attraversata da una serie di strade che mettevano in comunicazione le principali città con Roma. Con il tempo la rete stradale fu estesa anche alle province e si crearono collegamenti rapidi con tutte le parti dell’Impero. I soldati romani dovevano potersi spostare rapidamente e in maniera sicura in ogni stagione: per questo furono costruite strade lastricate, cioè ricoperte con lastre di pietra, in posizione sopraelevata e con tracciati il più possibile rettilinei per ridurre le distanze. Le strade erano larghe circa quattro metri, per consentire il passaggio di due carri affiancati. La parte centrale della strada era leggermente più alta per favorire lo scolo dell’acqua piovana. Inoltre, furono dotate di ponti per superare i fiumi e le vallate. I ponti e le gallerie caratterizzavano anche gli acquedotti, costruiti per distribuire l’acqua alle abitazioni, alle terme e alle fontane. Erano formati da condutture sorrette da arcate, che funzionavano grazie al dislivello naturale tra le sorgenti (sulle alture) e le città. Potevano essere lunghi centinaia di chilometri. Alla fine del I secolo d.C. a Roma si contavano nove acquedotti.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
LE PIETRE MILIARI
Sul bordo delle strade romane erano collocati dei segnali che indicavano la distanza da Roma: erano le pietre miliari, chiamate così perché erano poste a un miglio (mille passi, circa 1 500 metri) l’una dall’altra. In epoca imperiale, le pietre miliari indicavano la distanza dal “miliario aureo”, posto nel Foro di Roma.
Resti del miliarium aureum a Roma.
Le principali strade romane in Italia. Via Emilia Via Appia Via Aurelia Via Cassia Via Flaminia Via Salaria Via Popilia Via Valeria Via Pompeia
L’acquedotto romano di Pont du Gard, in Francia.
nella ROMA IMPERIALE Viaggio con Archeos...
Anche questa volta mi trasformo in un cicerone, in una guida turistica per presentarvi gli splendidi edifici con cui, a partire da Augusto, gli imperatori romani arricchirono la città di Roma e di cui possiamo ammirare i resti ancora oggi. Prima di tutto fecero costruire templi, edifici pubblici nel
Foro, teatri e terme dove i cittadini potessero incontrarsi e altre strutture destinate al divertimento. Roma diventò un punto di incontro di artisti e letterati di culture diverse, una città multietnica, dove ognuno poteva vivere secondo i propri costumi, nel rispetto delle leggi della città. Detto questo, ecco a voi i principali edifici.
PANTHEON
Il Pantheon , che in greco significa “tutti gli dèi”, era un luogo di culto, in cui ciascuno poteva professare la propria religione.
LE TERME
Nelle Terme si potevano fare il bagno, i massaggi e la sauna. Oltre a garantire l’igiene degli abitanti, le terme erano un luogo d’incontro in cui rilassarsi o discutere di affari e politica.
* Dopo aver letto le informazioni di Archeos, scrivi per ciascun monumento/edificio l’attività a cui era destinato.
• Colosseo
• Circo Massimo
• Terme di Caracalla
• Pantheon
GLI ANFITEATRI
Gli anfiteatri erano grandi costruzioni scoperte, di forma circolare o ovale. Nello spazio centrale, l’arena, si svolgevano i combattimenti tra i gladiatori. La gente seguiva gli spettacoli dalle gradinate. I gladiatori erano prigionieri di guerra che venivano addestrati per combattere tra loro o contro animali feroci. Se un gladiatore era bravo e diventava famoso poteva anche riacquistare la libertà. Il Colosseo, il cui vero nome è Anfiteatro Flavio, poteva ospitare fino a 50 000 spettatori.
IL CIRCO
Nel circo , invece, si tenevano le corse dei carri, trainati da due o quattro cavalli. La gara più spettacolare era quella delle quadrighe (carri con quattro cavalli) a cui partecipavano tutte le province dell’Impero. Il principale era il Circo Massimo.
VITA PUBBLICA
Nel periodo dell’Impero, Roma divenne una città elegante, ricca di monumenti e di spazi pubblici per il divertimento. Anche le altre città dell’Impero si abbellirono e si arricchirono di opere e di edifici.
IL FORO
Il Foro di Roma, ampliato da Augusto, era il centro delle attività politiche, religiose e commerciali della città. Intorno vi sorgevano templi e basiliche, cioè edifici pubblici destinati all’amministrazione della giustizia e agli affari. Nel foro si riuniva il Senato per prendere decisioni importanti sulla guerra o sulla pace e definire i trattati con i re stranieri. Il Foro era anche il luogo in cui si celebravano i trionfi, cioè le grandi cerimonie in cui le legioni sfilavano vittoriose, guidate dai loro generali. Fori simili a quello di Roma si trovavano in tutte le grandi città dell’Impero.
GLI ARCHI
Gli archi di trionfo di Roma vennero costruiti per ce lebrare le vittorie militari. Erano in pietra, ornati da statue. Gli imperatori vittoriosi vi passavano sot to, sfilando con i soldati, gli schiavi e il bottino di guerra, mentre tutto il popolo li acclamava. Nel resto dell’Impero, la costruzione degli archi di trionfo aveva lo scopo di ricordare la potenza romana alle popolazioni sottomesse. Quando una conquista era stata particolarmente difficile, gli imperatori celebravano la vittoria con la costruzione di un’alta colonna di pietra.
IMPARO QUALCOSA IN PIÙ...
LA COLONNA TRAIANA
La Colonna traiana fu eretta nel 113 d.C. nel foro di Traiano ; fu lo stesso imperatore Traiano a farla erigere a Roma. La Colonna traiana è stata la prima grande colonna coclide , cioè decorata da un fregio che si avvolge a spirale, a chiocciola. È alta 29,77 metri ed è composta di pezzi di forma cilindrica di marmo bianco. Poggia su un alto basamento cubico, al cui interno si trovava la camera funeraria dell’imperatore. Una stretta scala a chiocciola porta sino alla piattaforma posta in alto dove era collocata la statua bronzea di Traiano, fatta sostituire nel 1557 da papa Sisto V da quella attuale di San Pietro. L’altezza complessiva raggiunge così i 40 metri. Vi trovano posto 2500 figure scolpite distribuite in 155 scene originariamente dipinte a tinte vivaci. Le scene narrano le due vittoriose campagne di Traiano in Dacia, l’attuale Romania.
Particolare dalla Colonna traiana: l’esercito romano passa il Danubio su un ponte di barche, dando inizio alla prima campagna in Dacia (101-102 d.C.).
LE CASE POPOLARI
Nella Roma dell’epoca imperiale, il numero degli abitanti aumentava di continuo e gli alloggi per il popolo scarseggiavano. Per questo furono costruite le insulae, edifici di 4 o 5 piani, divisi in piccoli appartamenti; ogni insula poteva ospitare fino a duecento persone. La loro struttura era generalmente in legno.
Gli appartamenti avevano stanze strette, buie, fredde d’inverno e calde d’estate: le finestre non avevano vetri, ma solo sportelli di legno e quindi in inverno bisognava scegliere se morire di freddo o stare al buio.
Solo il pianterreno era collegato all’acquedotto e alla rete fognaria; gli altri piani erano senz’acqua e senza servizi igienici. Bisognava fare numerosi viaggi per andare a prendere l’acqua alla fontana pubblica, nella piazza.
Al pian terreno si aprivano direttamente sulla strada le botteghe che vendevano generi alimentari, i laboratori degli artigiani e le locande.
Tra le case popolari c’era un intrico di viuzze senza nome, dov’era facile perdersi. Le strade erano spesso sporche e maleodoranti, perché gli abitanti delle insulae gettavano dalle finestre i rifiuti domestici.
LE CASE SIGNORILI
In città vi erano anche quartieri eleganti, dove c’erano abitazioni costruite con materiali di buona qualità, le domus, di proprietà di un’unica famiglia. Le domus erano spaziose abitazioni a uno o due piani, circondate da un muro di protezione e con un solo ingresso, sorvegliato da cani da guardia. Le stanze erano arredate con eleganza ed erano presenti piccoli giardini, servizi igienici e camere per la servitù.
Al piano superiore c’erano alcune piccole stanze da letto, le cubicola, arredate con mobili molto semplici.
L’ingresso conduceva verso l’atrio.
Il larario era un piccolo altare dedicato alle divinità domestiche.
Il triclinio era la sala da pranzo.
Il peristilio era il giardino privato circondato da un portico a colonne.
Nella parte anteriore della domus c’era l’ atrio circondato dalle stanze di servizio.
Al centro dell’atrio, una vasca chiamata impluvium raccoglieva l’acqua piovana.
* Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• I Romani ricchi vivevano nelle insulae. V F
• Le cubicola erano stanze da letto. V F
• Nei quartieri poveri c’erano le domus. V F a riflettere IMPARO
• L’impluvium raccoglieva acqua piovana. V F
LEGGO LE FONTI
POMPEI, CRONACA DI UN’ERUZIONE
Alcuni dei più ricchi patrizi romani, attratti dal clima e dalla bellezza del paesaggio, costruirono le proprie ville sulla costa del golfo di Napoli. Piccoli centri come Pompei, Ercolano no si ingrandirono e si trasformarono in città raffinate, dotate di teatri, terme, anfiteatri e file di botteghe e taverne. Tutto questo scomparve in una sola notte, nel 79 d.C., quando il Vesuvio eruttò improvvisamente. Lo scrittore romano Plinio il Giovane, che si trovava a Miseno, all’estremo opposto del golfo di Napoli, ha descritto così l’avve nimento.
Quella notte, la terra tremò con particolare violenza e si ebbe l’impressione che ogni cosa venisse rivoltata sottosopra. Solo allora decidemmo di abbandonare la città di Miseno. Dalla parte orientale si alzava una nube nera e orrenda, squarciata da fiamme simili a folgori [...]. Non molto tempo dopo, la nube discese sulle terre, coprì la distesa del mare. Avvolse Capri e la nascose [...]. Rischiarò un poco, poi fu tenebra di nuovo: la cenere cadeva fitta e pesante [...]. Alla fine, quella tenebra diventò quasi fumo o nebbia e subito ritornò la luce del giorno. Dinanzi ai miei occhi spauriti tutto appariva mutato: c’era un alto manto di cenere che sembrava neve.
Plinio il Giovane, Lettere ai familiari
* Completa lo schema.
Fenomeni osservati
Prima dell’eruzione Durante l’eruzione
LEGGO LE FONTI
LA RINASCITA
DI POMPEI
L’eruzione colse di sorpresa gli abitanti di Pompei, che morirono in pochi secondi, soffocati dai gas. La città venne sepolta da uno strato di cenere alto quasi sei metri e la costa, devastata, venne abbandonata. In seguito sui luoghi dell’eruzione la vegetazione crebbe e nascose tutto, ma il ricordo di Pompei non scomparve. Nei secoli successivi affiorarono alcuni reperti e vennero effettuati dei piccoli scavi, ma fu solo dopo il 1860 che le ricerche si fecero sistematiche. Il risultato degli scavi fu il ritrovamento di una città perfettamente conservata: la cenere, che aveva soffocato ogni forma di vita, aveva preservato tutti gli edifici. Oggi, a Pompei, possiamo vedere con i nostri occhi com’erano le case, le botteghe e le strade di una cittadina romana di quasi 2 000 anni fa. Nel 1997, il sito archeologico di Pompei è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità
* Collega le didascalie alle immagini utilizzando i numeri.
1 Il thermopolium era un punto di ristoro. Aveva un bancone con dei grandi buchi in cui venivano incassate le anfore di terracotta per mantenere i cibi in caldo o in fresco.
2 Una lunga strada selciata attraversava la città. Lungo i bordi correva un marciapiede per i pedoni.
3 L’anfiteatro era utilizzato per i giochi e i combattimenti tra i gladiatori. Era di notevoli dimensioni e poteva ospitare fino a 20000 spettatori.
Marco Aurelio.
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LE ADOZIONI
I SUCCESSORI DI AUGUSTO
Dopo la morte di Augusto, avvenuta nel 14 a.C., la carica di imperatore venne assegnata in modo ereditario all’interno della stessa famiglia.
Tra i suoi successori troviamo: Tiberio , Claudio , Vespasiano e Tito che governarono con saggezza e conquistarono nuovi territori, rafforzando anche i confini dell’Impero; Caligola, Nerone e Domiziano che, invece, governarono con violenza e crudeltà. Dopo Domiziano, alla fine del I secolo a.C., venne introdotto il sistema dell’adozione: l’imperatore in carica sceglieva chi avrebbe governato dopo di lui e lo adottava come “figlio”.
Fu in questo periodo che l’Impero raggiunse la sua massima espansione.
Il primo imperatore adottivo fu Traiano, che si distinse per le sue conquiste. Seguì un periodo di pace e benessere con Adriano , Antonino Pio e l’imperatore filosofo Marco Aurelio. Nel 212 d.C. l’imperatore Caracalla concesse la cittadinanza romana a tutti coloro che abitavano entro i confini dell’Impero.
IMPARO
a studiare
La pratica dell’adozione era molto diffusa nella società romana e riguardava sia i bambini sia gli adulti. In alcuni casi l’adozione di un adulto serviva a garantire un erede a chi non aveva figli. Fu il caso di Cesare, che adottò Ottaviano.
IMPARIAMO
insieme
* Seguendo la traccia delle domande e aiutandoti con le parole chiave, esponi a voce l’argomento trattato.
• Come si trasmetteva inizialmente il titolo di imperatore?
• In che cosa consisteva l’adozione?
• Quando l’Impero raggiunse la sua massima espansione?
* Con un piccolo gruppo di compagni fate una ricerca su uno degli imperatori citati per scoprire:
• il periodo in cui ha governato,
• le imprese a cui è collegato,
• i monumenti che portano il suo nome,
• altre curiosità.
* Usando l’intelligenza artificiale provate a fare un’intervista impossibile all’imperatore scelto.
* Realizzate un piccolo dépliant informativo sul personaggio scelto e poi esponete alla classe.
LA NUOVA RELIGIONE
Durante l’impero di Augusto, nella provincia romana della Giudea, dove vivevano gli Ebrei, nacque Gesù di Nazareth, detto «il Cristo» (parola greca che traduce la parola ebraica Messia). Divenuto adulto, Gesù iniziò a predicare l’amore, l’uguaglianza e la fratellanza fra gli uomini, che egli considerava tutti figli dell’unico Dio.
Tra gli Ebrei molti lo ascoltarono, perché speravano fosse il Messia, l’inviato di Dio che li avrebbe liberati dal dominio straniero.
I sacerdoti ebrei, però, temevano che le idee di Gesù potessero provocare sanguinose ribellioni contro Roma; per questo fu denunciato al governatore romano, condannato a morte e crocifisso.
LE PRIME CHIESE
Dopo la sua morte, i suoi sostenitori, gli apostoli , continuarono a diffondere il suo messaggio in tutto l’Impero romano. La vita e gli insegnamenti di Gesù vennero raccolti in forma scritta nei Vangeli. La nuova religione, detta «cristianesimo», fu accolta dai poveri e dagli schiavi e in generale da tutti coloro che trovavano in essa la speranza di una vita migliore. Le prime comunità di cristiani si chiamarono «Chiese» (dalla parola greca ecclesìa , cioè « assemblea ») ed erano formate da pochi fedeli che si riunivano sotto la guida di un presbìtero, cioè di un anziano, che li guidava nella preghiera e nella pratica degli insegnamenti di Gesù.
Gesù era rappresentato spesso come un buon pastore.
Il pesce è un antico simbolo usato dai cristiani, perché le lettere che formano la parola greca ichtus (pesce) sono le iniziali delle parole che compongono la frase “Iesus Christos Theou Uios Soter” (cioè “Gesù Cristo figlio di Dio e Salvatore”).
Vangelo : parola di origine greca che significa «lieto annuncio, buona notizia». da ricordare PAROLE
* Queste parti rappresentano la sintesi di quello che hai letto nella pagina. Per ciascuna parte prova a rielaborare oralmente il contenuto oppure scrivi un piccolo testo. a rielaborare IMPARO
Gesù di Nazareth...
... sosteneva che tutti gli uomini sono fratelli perché figli di Dio, ma...
... fu condannato a morte per le sue idee. I suoi sostenitori, però...
... diffusero il suo messaggio anche al di fuori della Palestina.
LE PERSECUZIONI DEI CRISTIANI
I Santi Pietro e Paolo subirono il martirio a Roma durante le persecuzioni ordinate da Nerone.
IMPARO
* Sottolinea nel testo i motivi per cui i cristiani erano considerati pericolosi per l’Impero romano. a studiare
I sudditi dell’Impero potevano venerare le proprie divinità, purché non creassero problemi allo Stato.
Il comportamento dei cristiani, però, preoccupava le autorità romane perché:
• pagavano le tasse, ma obbedivano alle leggi solo se non erano in contraddizione con la loro fede;
• non accettavano il culto dell’imperatore né i giuramenti in nome delle divinità pagane richiesti nei tribunali;
• non frequentavano le terme né gli spettacoli, che consideravano immorali;
• condannavano la violenza e per questo in molti rifiutavano di prestare servizio nell’esercito;
• non accettavano la schiavitù, nonostante la società romana dipendesse dal lavoro degli schiavi.
Per questi comportamenti, i cristiani iniziarono a essere perseguitati e vennero loro attribuite azioni terribili, come l’incendio scoppiato a Roma nel 64 d.C., al tempo dell’imperatore Nerone.
Nel III secolo d.C., l’Impero era ormai in crisi; fu allora che l’imperatore Diocleziano tentò di cancellare le comunità cristiane attraverso persecuzioni spietate: bastava una denuncia anonima per essere arrestati e uccisi. Chi aveva incarichi pubblici doveva abbandonarli. Nonostante le persecuzioni, i cristiani divennero sempre più numerosi.
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LE CATACOMBE
I cristiani seppellivano i loro morti in luoghi chiamati coemeteria, cioè dormitori , perché consideravano la tomba un luogo di riposo in cui attendere la resurrezione finale. In seguito, le sepolture e i riti funebri si svolsero nelle catacombe, lunghe gallerie scavate in profondità nella roccia. Durante le persecuzioni, le catacombe vennero usate come luoghi dove potersi rifugiare e proteggere. Terminate le persecuzioni, le catacombe divennero santuari dei martiri, cioè dei cristiani perseguitati e uccisi a causa della loro fede. Nel sottosuolo di Roma sono state trovate più di 40 catacombe. Le più antiche risalgono al II secolo d.C.
EDUCAZIONE CIV I C A
LA LIBERTÀ DI CULTO
Malgrado le persecuzioni, il Cristianesimo si diffuse nella società romana e nell’esercito: all’inizio del IV secolo d.C., gli imperatori capirono che non era possibile sradicarlo e che era necessario trovare un accordo con i seguaci di questa religione.
Nel 311 d.C. l’imperatore Galerio decretò la libertà di culto per i cristiani, purché rispettassero le leggi di Roma.
Nel 313 d.C. l’imperatore Costantino rese operativo il decreto di Galerio con l’Editto di Milano.
Nel 380 d.C. l’imperatore Teodosio con l’Editto di Tessalonica dichiarò il Cristianesimo unica religione dell’Impero
L’imperatore Costantino.
* Con i compagni leggi i due brani tratti dagli editti di Costantino e di Teodosio e analizzane il contenuto. Poi leggi l’articolo 19 della nostra Costituzione e discuti in classe sul suo significato.
Noi, fra le disposizioni che vedevamo utili a molte persone o da mettere in atto fra le prime, abbiamo posto queste relative al culto della divinità affinché sia consentito ai cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione in cui ciascuno crede.
Editto di Costantino
Noi vogliamo che tutti i popoli governati dalla nostra clemenza seguano la religione che è stata insegnata e tramandata dal santo apostolo Pietro. Ordiniamo che chi segue questa legge prenda il nome di cristiano cattolico e crediamo che tutti gli altri siano meritevoli della punizione divina e della pena che verrà dalla decisione nostra.
Editto di Teodosio
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, […] e di esercitarne in privato o in pubblico il culto...
Costituzione italiana, art. 19
* Confronta i due testi antichi: qual è più vicino al nostro modo di pensare? Informati sulle religioni diverse dal cristianesimo presenti in Italia e ricerca se hanno luoghi di culto come previsto dalla Costituzione.
PAROLE
da ricordare
Barbari : deriva dal greco e significa “balbuziente”. Così erano chiamati dai Romani i popoli che non parlavano il latino e che quindi erano diversi da loro per lingua e cultura.
I BARBARI
Malgrado la sua immensa ricchezza e la sua forza, Roma doveva stare sempre all’erta. Nel Nord-est, i confini dell’Impero erano segnati da due fiumi: il Reno e il Danubio. Oltre i confini vivevano numerosi popoli di origine germanica che i Romani chiamavano barbari. Tra questi popoli c’erano i Visigoti, i Vandali e molti altri ancora.
I barbari non costruivano città e non conoscevano il concetto di Stato. Si riunivano in clan o in tribù e, solo in caso di grave necessità, si affidavano alla guida di un re, che veniva eletto per acclamazione dagli “ arimanni”, cioè gli uomini liberi in grado di portare le armi.
I villaggi erano formati da capanne di legno e paglia e venivano abbandonati quando i campi circostanti non davano più prodotti sufficienti. I barbari, infatti, praticavano un’agricoltura primitiva; la caccia e l’allevamento erano le attività principali, insieme alla guerra, considerata un mezzo per procurarsi beni e terre. Anche l’artigianato era importante, soprattutto la lavorazione dei metalli per la produzione di armi, ma anche di gioielli e oggetti usati nei riti religiosi.
LA RELIGIONE DEI BARBARI
I Germani adoravano elementi della natura, come il sole, le stelle, gli alberi e il fuoco, ma anche divinità simili a quelle dei popoli indoeuropei. Il dio supremo era Wotan, dio del tuono, che corrispondeva a Zeus e a Giove; al suo fianco c’era un dio della guerra, Thor. Presso alcuni gruppi c’erano dei sacerdoti, i druidi, che presiedevano i riti religiosi, mentre gli sciamani fungevano da intermediari tra uomini e divinità.
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INVENZIONI BARBARICHE
I barbari portarono nell’Impero Romano molte novità in campo tecnico. Per esempio, erano abili nella lavorazione dei metalli e avevano armi molto resistenti. Introdussero anche l’uso delle botti di legno per trasportare il vino, al posto delle anfore; aggiunsero le ruote all’aratro , rendendolo più maneggevole ed efficiente. A essi si deve l’uso della sella e delle staffe per cavalcare e rendere più sicura la posizione del cavaliere; dei pantaloni , nell’abbigliamento; del burro , nell’alimentazione.
I BARBARI E L’IMPERO
Dal III secolo d.C. numerose tribù barbare si erano stabilite lungo i confini dell’Impero e intrattenevano rapporti pacifici con i coloni romani. Per di più, molti Germani si erano convertiti al Cristianesimo ed erano stati accettati all’interno dei confini come agricoltori o arruolati nell’esercito come soldati.
La difesa dell’Impero a nord e a est richiedeva la presenza continua di legioni e, poiché mancavano soldati, Roma si alleò con le tribù germaniche che più si erano avvicinate alla civiltà romana, perché i loro guerrieri combattessero nelle fila dell’esercito. Anche numerosi ufficiali e comandanti delle legioni appartenevano a queste popolazioni.
LE INVASIONI
Nel IV secolo d.C. gli Unni, un popolo feroce e bellicoso, invasero i territori dei Germani che, spaventati, si spostarono verso sud, penetrando nell’Impero romano. All’inizio si trattò di vere e proprie migrazioni di popoli che con donne, figli, carri, fuggivano dalla ferocia degli Unni. In seguito niente più riuscì a contenere le orde barbariche che puntavano a occupare e saccheggiare i territori romani.
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TUTTO MERITO DI UN PAPA
Gli Unni furono il popolo più bellicoso che giunse in Italia. Gli storici così scrivono di loro: “Gli Unni superano in ferocia e barbarie ogni possibile immaginazione”. Guidati dal leggendario Attila invasero la pianura padana saccheggiando e distruggendo tutto quello che trovavano, tanto che un proverbio afferma: “dove passa Attila, non cresce più erba”. Quando gli Unni stavano per attraversare il fiume Mincio per spingersi poi verso Roma, andò loro incontro papa Leone (poi denominato Magno ). Secondo la leggenda, Attila vide sopra la testa del papa i santi Pietro e Paolo con spade fiammeggianti e spaventato si convinse a tornare indietro e a lasciare l’Italia.
Elmo unno.
I quattro tetrarchi.
LA CRISI DELL’IMPERO
A partire dal III secolo d.C. l’Impero romano iniziò a mostrare segni di crisi. Gli imperatori non riuscivano più a governare un Impero così vasto e a difenderlo dalle popolazioni germaniche. Le legioni erano sempre più legate agli interessi dei comandanti, piuttosto che a quelli di Roma. Spesso venivano arruolati soldati stranieri pagati: si trattava di barbari che combattevano per denaro e non certo perché tenevano alla gloria e alla difesa dell’Impero di Roma. Inoltre, le spese per il mantenimento dell’esercito avevano fatto aumentare le tasse e impoverire la popolazione. I contadini , non riuscendo a vivere con il proprio lavoro, furono costretti ad abbandonare i campi: la conseguenza fu che i prodotti diminuirono e i prezzi aumentarono. Col tempi ci furono anche periodi di carestia e si diffusero malattie che decimarono la popolazione.
LA RIFORMA DI DIOCLEZIANO
Nel 286 d.C. l’imperatore Diocleziano introdusse un nuovo sistema di governo, chiamato tetrarchia. Egli divise il territorio dell’Impero in quattro parti governate da persone diverse, che collaboravano tra loro: due Augusti, imperatori in carica, e due Cesari, i loro successori. Furono fissate due nuove capitali: Milano, in Occidente, e Nicomedia in Oriente. Questa soluzione non diede buoni risultati e venne abbandonata. Pochi anni dopo, Costantino riunificò l’Impero sotto il suo comando, ma trasferì la capitale a Bisanzio, che da lui prese il nome di Costantinopoli.
* Cerca nel testo i fattori che determinarono la crisi dell’Impero. Sottolineali con questi colori: politici economici sociali militari a studiare
Distribuzione di cibo ai poveri.
LA FINE DELL’IMPERO
Nel 395 d.C. il successore di Costantino, Teodosio, divise definitivamente l’impero in due parti: l’Impero romano d’Occidente e l’Impero romano d’Oriente
L’Impero romano d’Occidente, con capitale prima Milano e poi Ravenna, comprendeva i territori occidentali, dove la presenza delle tribù barbare si era fatta sempre più forte.
L’Impero romano d’Oriente, con capitale Costantinopoli, era costituito dalle province eredi della grande civiltà ellenistica. A capo delle due parti, Teodosio mise i suoi due figli.
L’Impero d’Occidente non resistette alla pressione delle continue invasioni e nel 476 d.C. un generale di origine germanica, Odoacre, depose l’ultimo imperatore, un ragazzo di dodici anni che portava i nomi dei fondatori della città e dell’Impero: Romolo Augustolo
L’Impero d’Oriente perse molti territori, ma riuscì a riorganizzarsi e a sopravvivere fino al 1453
Moneta romana con il ritratto dell’imperatore Teodosio.
sulla linea del tempo
Impero romano d’Occidente Impero romano d’Oriente
* Segna sulla linea del tempo l’avvenimento corrispondente alle date indicate.
395 d.C.
476 d.C.
1453 d.C.
IMPARO
DALLA SINTESI...
L’IMPERO ROMANO
DOVE E QUANDO
L’Impero nasce nel 27 A.C. quando OTTAVIANO viene nominato IMPERATOR, ottenendo tutti i poteri religiosi, civili e militari.
ORGANIZZAZIONE
Il territorio dell’Impero è DIVISO IN PROVINCE SENATORIE
IMPERIALI. Tutte hanno una certa autonomia, ma pagano a Roma un tributo. La COSTRUZIONE DI STRADE, la disponibilità di nelle province, l’unificazione di leggi, LINGUA e MONETA la ripresa economica.
SOCIETÀ E CULTURA
Nel periodo dell’Impero, Roma divenne una città ELEGANTE, RICCA DI MONUMENTI E DI SPAZI
PUBBLICI PER IL DIVERTIMENTO. Gli ANFITEATRI erano grandi costruzioni scoperte, di forma circolare o ovale. Nello spazio centrale, l’arena, si svolgevano i combattimenti tra i gladiatori.
Nel CIRCO, invece, si tenevano le corse dei carri, trainati da due o quattro cavalli. Le TERME erano molto frequentate da persone di tutti i ceti sociali. Anche le altre città dell’Impero si abbellirono e si arricchirono di opere e di edifici.
GOVERNO
Nel III SECOLO D.C. l’Impero entra in crisi: la difficoltà di difendere un territorio così vasto dalle INVASIONI DEI BARBARI, l’aumento delle tasse, la diffusione di malattie portano l’imperatore DIOCLEZIANO a dividerlo in quattro parti instaurando la tetrarchia. Pochi anni dopo, però, Costantino riunifica l’Impero. Nel 395 D.C. TEODOSIO DIVIDE di nuovo L’IMPERO in ROMANO D’OCCIDENTE e ROMANO D’ORIENTE. Quello d’Occidente viene conquistato dai barbari nel 476 d.C., quello d’Oriente sopravvive fino al 1453.
RELIGIONE
Nel I secolo d.C. si diffondono gli insegnamenti di Gesù: nasce il Cristianesimo. All’inizio i cristiani furono perseguitati, ma NEL 380 D.C. L’IMPERATORE Teodosio dichiara il CRISTIANESIMO unica religione dell’Impero.
ALLA MAPPA
* Completa la mappa con l’aiuto della sintesi. Poi utilizzala per esporre a voce l’argomento.
DOVE
Su tutti territori conquistati.
QUANDO
Nel a.C.
DOVE E QUANDO
Grande ripresa economica grazie al periodo di massimo splendore.
ECONOMIA
L’IMPERO
ROMANO
RELIGIONE
Si diffonde il , proveniente dalla provincia della . I cristiani furono perseguitati e solo nel 313 l’imperatore Costantino riconobbe loro la libertà di religione.
• Si abbelliscono le città con , , costruzione di edifici pubblici, , e .
GOVERNO
Dopo un periodo di grande splendore, a partire dal secolo d.C., l’Impero comincia a indebolirsi per la mancanza di un governo stabile. Gli imperatori restano in carica per pochi anni e devono affrontare molti problemi comprese le . Prima viene diviso in due parti: Impero romano d’ e Impero romano d’.................................., ma nel d.C. quello d’Occidente viene conquistato dai barbari e cade.
CULTURA E ALTRO
Io e la STORIA
* Dai una valutazione al tuo percorso.
• Quale parte ti è piaciuta di più?
• Quale di meno?
• Per ogni argomento puoi colorare da 0 a 10 smile (il massimo).
AUTOVALUTAZIONE
L’antica Grecia
I Macedoni e l’Ellenismo
L’Italia antica
L’antica Roma
L’Impero Romano
* Ora indica quali argomenti vorresti approfondire, quali aggiungere o quali togliere e perché. Spiegalo con parole tue.
ESERCIZIARIO INDICE
LA CIVILTÀ GRECA
1 Collega, alla causa indicata, solo gli effetti corrispondenti.
I Micenei si fondono con i Pelasgi.
Scompare l’uso della scrittura.
Ioni ed Eoli emigrano dalla terraferma alle isole dell’Egeo.
CAUSA:
I Dori invadono la penisola greca.
Termina la civiltà micenea.
2 Indica con X se le affermazioni sono Vere (V) o False (F).
Terminano i commerci tra la Grecia e i popoli mediterranei.
Gli Achei fondano Micene.
Ioni ed Eoli si stabiliscono sulle coste del Peloponneso.
• I Dori erano un popolo proveniente dal sud del Mediterraneo. V F
• I Dori erano abili guerrieri e utilizzavano armi in ferro e carri da guerra. V F
• I Dori distrussero le città dei popoli che abitavano la Grecia. V F
• I Dori imposero la propria cultura e questo diede origine alla civiltà greca. V F
• A partire dal 1200 a.C. sorsero le prime città-stato, dette poleis. V F
• Le poleis erano riunite sotto un unico re di origine dorica. V F
• Ogni polis comprendeva anche la campagna al di fuori delle mura cittadine. V F
3 Leggi la definizione e scrivi di quale tra le seguenti parole si tratta. astu • ginnasio • stadio • chora • acropoli • agorà • polis • portico
• = zona di campagna appartenente alla polis
• = parte alta della polis, su cui sorgevano gli edifici più importanti
• = zona della polis in cui erano presenti le case, le botteghe e il mercato
• = piazza della polis destinata alle riunioni e al mercato cittadini
disciplina.
4
Leggi le affermazioni e indica se si riferiscono a Sparta (scrivendo S ) o ad Atene (scrivendo A ).
Sono detti iloti e sono schiavi appartenenti alle popolazioni sottomesse dai Dori.
Le classi sociali in città sono quelle dei cittadini, dei meteci e degli schiavi.
Gli stranieri liberi, per poter lavorare in città, devono pagare una tassa.
Le donne possono partecipare alla vita pubblica e praticare sport.
I maschi adulti possono partecipare all’assemblea detta ecclesìa.
Il governo della città è gestito da due assemblee: la gherusìa e l’apella.
I perieci sono gli abitanti dei territori controllati dalla città.
I cittadini si riuniscono in assemblea per eleggere gli arconti.
Il governo della città è affidato a tutti i cittadini.
5 Cerchia la parola corretta.
• Il territorio prevalentemente montuoso • pianeggiante della Grecia e il clima mite permettevano la coltivazione di ulivi e viti • cereali .
• Gli artigiani greci erano abili nel realizzare vasi • carri , che venivano apprezzati in tutto il Mediterraneo.
• I Greci utilizzavano il baratto • la moneta negli scambi commerciali.
• Il commercio via mare divenne • non divenne nel tempo la loro attività principale.
• Tra XI e X sec. a.C. si ebbe la prima grande migrazione dei Greci • Persiani .
• In essa la popolazione si stabilì sulle coste dell’Anatolia • dell’Africa e sulle isole dell’Egeo.
• Le comunità che emigravano fondavano una nuova polis, la quale interrompeva • conservava il legame con la sua terra d’origine.
• Ci fu una seconda colonizzazione • invasione greca tra l’VIII e il VII secolo a.C.
• In quel periodo le zone interessate furono principalmente le coste dell’Italia meridionale, della Sicilia, della Francia e della Spagna • dell’Egitto
6 Metti i seguenti eventi in ordine cronologico numerando da 1 a 7.
La flotta ateniese guidata da Temistocle distrugge la flotta persiana vicino Salamina.
Sparta forma la Lega del Peloponneso; Atene invece la Lega di Delo.
I Persiani vengono sconfitti dagli Ateniesi nella pianura di Maratona.
Mileto e le colonie della Ionia si ribellano all’Impero persiano.
Gli Spartani bloccano i Persiani al passo delle Termopili.
L’esercito degli Spartani vince su quello persiano a Platea.
Atene viene sconfitta da Sparta nella guerra del Peloponneso.
LE ORIGINI DELLA CIVILTÀ GRECA
1 Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• I più antichi abitanti della Grecia erano chiamati Pelasgi. V F
• Achei e Dori giunsero in Grecia contemporaneamente. V F
• Ioni, Eoli e Achei erano popolazioni indoeuropee. V F
• L’arrivo dei Dori portò solo vantaggi alle popolazioni greche. V F
• I Dori introdussero l’uso di armi in ferro. V F
2 Rispondi alle domande.
• Quando i Dori si stabilirono in Grecia?
• Quali attività praticavano?
• Perché sconfissero e sottomisero gli altri popoli greci?
• Che cosa accadde alle città micenee?
3 Collega gli elementi delle due colonne.
• Sotto i Dori la popolazione nacquero le nuove città.
• Le attività più diffuse erano luoghi di culto comuni.
• A capo del villaggio c’era viveva in piccoli villaggi.
• I villaggi vicini avevano la pastorizia e l’agricoltura.
• Dalla fusione di più villaggi il guerriero più valoroso.
4 Completa il testo con le parole date. cittadini • democrazia • indipendente • oligarchia poleis • villaggi
Le città-stato nate dopo il IX secolo a.C. furono chiamate , una parola che indicava sia la città che i . Ogni polis era
.............................................. ed era governata dai capi dei da cui la città aveva avuto origine. Questa forma di governo, definita , fu comune a gran parte delle poleis. In alcune si sviluppò, invece, una prima forma di , in cui il popolo partecipava al governo della città.
5 Scrivi una frase per spiegare che cosa rappresenta la fotografia.
6
Completa la carta inserendo i nomi dei luoghi indicati.
Atene • Peloponneso • Anatolia
Sparta • Ionia • Mileto
7 Completa il testo con le seguenti parole.
Ade • panellenici • statua • colonne • simili • fedeli • sculture • Zeus • politeisti templi • sacerdoti • cella • Poseidone • oracoli
I Greci adoravano vari dèi: erano . Nella religione greca, gli dèi erano , nelle sembianze, nei sentimenti e nei difetti, agli uomini. Tre erano i più importanti: , il dio del cielo; , il dio del mondo dei defunti; , il dio del mare. Creature immortali e in grado di punire gli uomini mediante le forze della natura, gli dèi erano venerati nei . Questi erano edifici maestosi in pietra, sorretti da alte e decorati con splendide e colori vivaci. Sorgevano sull’acropoli cittadina e accoglievano la , cioè la stanza in cui era situata la del dio, a cui solo i avevano accesso. I pregavano fuori, presso un altare davanti al tempio, su cui si eseguivano i sacrifici. Esistevano poi i santuari , comuni a tutte le città greche, in cui vi erano gli , che erano sacerdoti in grado di “tradurre“ il messaggio del dio agli uomini.
8 Scegli il completamento corretto della frase.
• L’alfabeto greco derivava da quello fenicio latino dorico egizio
• I Greci inventarono anche lo studio dell’astronomia della geometria della matematica della storia
• Andare a teatro per assistere a commedie e tragedie serviva a inventare nuovi spettacoli a far arrabbiare i cittadini a prendere decisioni sul governo della città a educare i cittadini
ATENE
1 Leggi la seguente fonte scritta dello storico ateniese Tucidide e rispondi.
Noi abbiamo una forma di governo detta democrazia, poiché l’amministrazione non è diretta all’interesse di pochi, ma a quelli della maggioranza delle persone. Di fronte alle leggi tutti sono uguali, mentre per le cariche pubbliche ciascuno è scelto per i suoi meriti e se uno può fare qualcosa di utile per la sua città non è impedito dalla sua povertà né dalle sue origini povere.
• In che modo Tucidide definisce la democrazia?
• Secondo Tucidide, come sono le persone di fronte alle leggi?
• In base a che cosa vengono affidate le cariche pubbliche ad Atene?
2 Leggi la seguente fonte scritta dello storico ateniese Senofonte e rispondi.
Un giorno Socrate incontra Glaucone, un giovinetto non ancora ventenne, ansioso di darsi alla vita politica; lo ferma e si congratula con lui per le sue intenzioni.
– Ma – gli domanda – se vuoi uscire con onore bisognerà che tu produca del bene alla città, cominciando dal farla più ricca accrescendone le entrate; or sai tu da che provengano le rendite (entrate) dello Stato e quante sono?
– In verità – rispose Glaucone – su questo punto non mi sono mai fermato a riflettere.
Socrate: – Dimmi almeno quali sono le uscite: perché è certo che tu pensi a eliminare le opere superflue.
Glaucone: – Veramente nemmeno a questo ho posto pensiero.
Socrate: – Conviene che chi decide una guerra conosca le forze proprie e quelle dell’avversario. Dimmi, dunque, quali sono le forze di terra e di mare nostre e dei nemici?
Glaucone: – A mente, così non saprei dirtelo...
• Chi è Glaucone? ..................................................................................................................................................................................................
• Che cosa domanda Socrate a Glaucone?
• Glaucone è in grado di rispondere alle domande di Socrate?
• Che cosa vuole far capire Socrate a Glaucone?
SPARTA
1 Leggi la seguente fonte scritta dello storico greco Plutarco e rispondi.
Dalla nascita fino alla morte, il cittadino di Sparta doveva stare al servizio dello Stato; per questo motivo nella città veniva minuziosamente curata l’educazione dei fanciulli. Appena nati, i bambini dovevano essere presentati dal padre agli anziani riuniti in assemblea e, se giudicati deboli o deformi, venivano gettati nei burroni dei monti del Taigèto.
A partire dall’età di sette anni venivano divisi in varie squadre e sottoposti, a cura dello Stato, a una severa disciplina che durava fino ai trent’anni. Erano educati all’obbedienza, alla forza, a sopportare la fatica, a vincere nel combattimento; venivano addestrati nella ginnastica e nel maneggio delle armi.
Perché il corpo fosse indurito e l’animo rafforzato, erano sottoposti alle più dure privazioni: ricevevano poco cibo affinché, per soddisfare l’appetito, crescessero in astuzia e destrezza. Era perciò permesso loro il furto... Ma guai a essere sorpresi!
Imparavano a leggere e a scrivere solo nella misura strettamente necessaria.
A dodici anni ricevevano un solo mantello per tutto l’anno. Erano sporchi, ignoravano l’uso del bagno e solo in determinati giorni era loro permessa qualche raffinatezza. Anche le fanciulle, in quanto future madri di guerrieri, venivano educate in maniera assai rude.
• A che cosa erano educati gli Spartani?
• Che cosa era permesso a Sparta che è illegale ai nostri giorni?
• Perché?
• Che cosa ricevevano a dodici anni i ragazzini spartani?
• Pensi che i modelli dei cittadini spartani possano essere validi ancora oggi?
I VASI GRECI
1 Leggi il testo e rispondi alle domande.
Il vaso, per i Greci, era un oggetto molto particolare utile per molteplici funzioni.
Tra gli usi casalinghi era un ottimo contenitore di liquidi e cereali, di balsami e oli, di cibi e medicinali. Era presente sulla tavola come recipiente per il vino, coppa nei banchetti, zuppiera per portare in tavola le pietanze.
I vasi più belli venivano lasciati in eredità o regalati alla sposa quando andava nella sua nuova casa.
Nel tempio, invece, diventava oggetto di culto.
I vasi costituivano anche una sorta di libro sul quale gli antichi Greci raffiguravano le proprie storie e leggende. Ogni avvenimento veniva raccontato con le decorazioni e le figure che abili artigiani tracciavano sulle loro superfici: le vicende degli eroi, gli avvenimenti sportivi, i fatti di cronaca, le imprese delle loro innumerevoli divinità.
• Qual era la funzione del vaso nelle case dei Greci?
• In che senso i vasi greci si possono considerare dei libri?
• Oggi a quale oggetto è affidato il compito di raccontare i fatti di cronaca?
2 Osserva le scene dipinte su questi vasi e descrivi brevemente ciò che vedi. Poi discutine con i compagni e l’insegnante.
1 Osserva la carta e rispondi.
LE COLONIE GRECHE
• In quale parte dell’Italia furono fondate molte colonie?
• Quale nome prese questo territorio?
• Quali delle colonie greche sono città importanti ancora oggi? Indicane almeno quattro.
• Dove furono fondate le colonie più lontane?
2 Scegli il completamento corretto della frase.
• Le colonie greche non avevano legami con la città-madre. mantenevano buoni rapporti con la città-madre.
• I Greci fondavano colonie perché il loro territorio era povero di risorse. per porre fine alle guerre tra le città.
• La prima grande migrazione fu causata da un forte aumento della popolazione. dall’invasione dei Dori.
• Nel Mediterraneo occidentale le colonie furono fondate in territori sconosciuti. furono fondate dove c’erano già colonie fenicie.
3 Completa il testo con le parole date. colonizzazione • eccessivo • emigrazione • governanti • Grecia • invase organizzata • popolazione • problemi
La prima fase di nacque dall’ spontanea degli abitanti della che fuggivano perché le loro terre erano state da altri. La seconda fase fu una migrazione dagli stessi delle città, che in questo modo potevano risolvere come l’aumento della o la scarsità di risorse.
carte geo-storiche. Organizzare le informazioni.
VERSO NUOVE TERRE
1 Leggi attentamente il testo e rispondi.
Nell’VIII secolo a.C., navi cariche di uomini lasciarono la Grecia per fondare nuove colonie.
Prima della partenza, i governanti consultavano un oracolo per sapere se gli dèi erano favorevoli alla spedizione. Dopo aver ottenuto una risposta positiva, sceglievano la località in cui fondare la colonia. Il luogo migliore era quello che offriva terre fertili e le cui popolazioni non erano completamente ostili.
A questo punto l’assemblea dei cittadini decideva chi avrebbe partecipato alla spedizione e indicava il nome del “fondatore”, cioè di chi doveva guidare i coloni nel viaggio e nelle prime fasi della fondazione della nuova città. I coloni portavano con sé i semi, gli attrezzi e a volte anche gli animali necessari a iniziare un’attività agricola.
Soprattutto portavano il fuoco sacro, acceso all’altare del dio protettore della città. Sarebbe servito ad accendere il fuoco per il primo sacrificio di ringraziamento, una volta giunti a destinazione.
Arrivati nella regione stabilita, i coloni sceglievano la località dove costruire la nuova città, di solito vicino a un porto naturale e su un’altura facile da difendere. Poi, in breve tempo, costruivano la loro polis.
• Chi prendeva le decisioni sulla meta e sui partecipanti?
I governanti in carica. I cittadini che volevano partire.
L’oracolo a cui si chiedeva consiglio.
• Che cosa veniva valutato nella scelta della meta?
Solo la necessità di partire. Il parere di esperti navigatori.
La possibilità di trovare terre da coltivare e popolazioni poco ostili.
• Dove si trovava di solito il luogo scelto per la costruzione della città?
Nei pressi di un porto. In un luogo raggiungibile in pochi giorni di navigazione.
L’anfiteatro di Taormina, una colonia greca in Sicilia.
Vicino a un porto e su un’altura.
• Quale titolo riassume meglio il contenuto del brano che hai letto?
Dove veniva fondata una colonia greca.
Chi decideva di fondare una colonia.
La fondazione di una colonia.
LA DRACMA
UNA STESSA MONETA MA CON SIMBOLI DIVERSI
1 Leggi attentamente il testo e rispondi.
La moneta fu inventata in Lidia, un regno della costa dell’attuale
Turchia, verso il 600 a.C. circa. Si diffuse molto rapidamente in tutto il mondo greco.
Le prime monete erano piccole gocce d’oro o d’argento a forma di fagiolo, marcate con un disegno geometrico o con un simbolo che indicava la città di provenienza. Poi divennero piccoli dischi metallici su cui era raffigurata la divinità protettrice o il simbolo della città che le coniava.
Ogni città aveva le sue monete e tutte avevano valori diversi, perché il valore di una moneta dipendeva dalla quantità di metallo pregiato che conteneva. I mercanti, per questo motivo, facevano fatica a calcolare la corrispondenza tra la propria moneta e quella delle altre città.
Per risolvere il problema fu “inventata” la dracma, una moneta che aveva uguale peso e valore in tutto il mondo greco. Ogni città, però, era libera di contrassegnarla con i propri simboli.
I Greci, più di 2000 anni fa, usavano lo stesso sistema che utilizziamo noi in Europa dopo l’introduzione dell’euro: una sola moneta con lo stesso valore per diverse nazioni, su cui è riconoscibile, però, lo Stato che la emette.
Tuttavia c’era il problema dei pagamenti quotidiani. Andare a far la spesa con una dracma d’argento era come andare a comperare un panino con una banconota da 500 euro. Allora furono coniate monete di bronzo di valore minore e legato al peso del metallo, garantito dalla città che le coniava.
• Dove e quando fu inventata la moneta?
• Di quali materiali erano fatte le prime monete?
• Quali caratteristiche aveva la dracma?
• Perché è possibile paragonarla all’euro?
Coniare : produrre monete metalliche con uno stampo a due facce. da ricordare
Dracma ateniese, riconoscibile dalla scritta e dalle immagini della civetta e dell’ulivo legati ad Atena, la dea protettrice della città.
LE GUERRE PERSIANE
1 Colora sulla linea del tempo il secolo in cui si svolsero le guerre persiane. Scrivi nel cartellino la data corrispondente all’avvenimento.
1500 a.C.
1000 a.C.
500 a.C.
Nascita di Cristo
Ribellione di Mileto Prima guerra persiana Seconda guerra persiana
2 Rifletti e rispondi.
• Quanto durò in tutto lo scontro tra i Persiani e i Greci?
• Quanti anni durò ciascuna delle due guerre?
3 Scegli il completamento corretto.
• L’Impero persiano si estendeva dall’Indo alla Mesopotamia. dall’Indo al Mediterraneo.
• Dell’Impero facevano parte anche l’Egitto e Creta. anche l’Egitto e le colonie greche della Ionia.
• Ai popoli che facevano parte dell’Impero erano imposte la cultura e le usanze persiane. era concesso di mantenere le proprie tradizioni.
• L’indipendenza economica era concessa ai diversi popoli a patto che si impegnassero a non ribellarsi. in cambio di un tributo e uomini per l’esercito persiano.
4 Completa la carta inserendo i nomi dei luoghi indicati.
Atene • Sparta • Istmo di Corinto Termopili • Salamina
TEMPLI, DÈI E SANTUARI
1 Completa il testo con le parole date. capricci • collera • Fato • natura • politeisti • proteggere • punire • uomini • vita
I Greci erano e, come gran parte dei popoli antichi, pensavano che gli dèi fossero simili a potenti che potevano gli esseri umani o tormentarli con i loro . Il potere degli dèi era legato alle forze della ed essi le usavano per le colpe dell’umanità.
Le tempeste, le epidemie, i terremoti e tutte le sventure erano l’espressione della degli dèi. Anche gli dèi, però, dovevano sottomettersi al , l’unica potenza capace di stabilire la durata della umana.
2 Collega gli elementi delle due colonne.
• Ade sapienza
• Afrodite guerra
• Ares regno dei morti
• Atena amore
• Ermes cielo
• Poseidone mercanti e ladri
• Zeus mare
3 Scrivi quale divinità è rappresentata nell’immagine.
4 Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Il tempio greco era circondato da grandi colonne. V F
• La “casa” del dio, cioè la cella, era posta all’interno dell’edificio. V F
• I templi erano ornati da grandi sculture. V F
• I fedeli potevano toccare la statua del dio mentre pregavano. V F
• L’altare per i sacrifici era costruito davanti al tempio. V F
• Oggi possiamo vedere i templi ancora esattamente come erano nel passato. V F
5 Completa le frasi.
• I santuari panellenici erano
• L’oracolo era
• Nel santuario di Zeus a Olimpia si celebravano
I MACEDONI
1 Scegli il completamento corretto della frase.
• Il regno macedone si trovava a ovest della Grecia. a nord della Grecia.
• I suoi abitanti si dedicavano all’allevamento e all’agricoltura. all’allevamento e allo sfruttamento delle foreste.
• Nel periodo delle guerre tra le poleis greche, i Macedoni
restarono chiusi nel loro territorio. intervennero nelle guerre secondo i loro interessi.
• Sotto la guida di Filippo II, i Macedoni diventarono una grande potenza. posero fine all’indipendenza delle poleis.
2 Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Filippo II, salito al trono, rafforzò l’esercito.
V F
• Sotto la guida di Filippo II i Macedoni conquistarono Sparta. V F
• Filippo II si alleò con molte città greche. V F
• La conquista macedone della Grecia fu ostacolata da Atene. V F
• L’indipendenza delle poleis greche ebbe fine nel 338 a.C. V F
3 Completa il testo con le parole date.
Medaglione con ritratto di Filippo II.
Grecia • Filippo II • guerra • Macedoni • nobili • patria • re • sconfisse • Tebe • venti
Alessandro era figlio di . Alla morte del padre, a soli anni diventò re dei . L’inizio del suo regno non fu facile. In dovette lottare contro i macedoni che non lo accettavano come , perché figlio di una donna straniera. In fu costretto a combattere contro e altre città che si erano ribellate. Alessandro dimostrò di avere grandi capacità e tutti gli avversari. Poi cominciò a preparare la contro i Persiani.
4 Osserva il disegno e scrivi un breve testo di spiegazione. Devi specificare: che cosa rappresenta, da chi fu introdotta tra i Macedoni, come funzionava in battaglia.
ALESSANDRO MAGNO
1 Osserva la carta e completa le frasi.
• La linea rossa tracciata sulla carta indica
• Quali popoli con antichissime tradizioni entrarono a far parte dell’Impero di Alessandro?
• Come si chiamava la capitale del regno macedone?
• Quale antica città diventò la capitale dell’Impero di Alessandro?
• Dove e quando Alessandro sconfisse il re persiano?
2 Cancella in ogni frase le espressioni sbagliate.
• I soldati macedoni si spinsero fino all’Indo / fino al Gange
• I popoli che vivevano dentro l’Impero avevano culture diverse / simili .
• Alessandro incoraggiò la fusione / la separazione tra i diversi popoli.
• Alessandro era favorevole / si opponeva ai matrimoni tra persone di culture diverse.
• Alessandro cancellò / mantenne l’organizzazione delle province persiane.
3 Completa il testo con le parole date.
Babilonia • conquistati • ellenistici • guerre • Impero • lingua • macedone • regni • successore Alessandro morì improvvisamente a senza indicare un Questo fatto provocò una lunga serie di tra i generali dell’esercito per la conquista del potere nel nuovo Impero. Alla fine, nel 301 a.C., l’ fu diviso in quattro . Questi regni furono chiamati , perché in essi la cultura e la greca erano dominanti. Ebbero una breve vita e furono dai Romani.
4 Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Nell’Impero di Alessandro tutti gli abitanti avevano uguali diritti. V F
• Sorsero grandi città ricche di monumenti. V F
• Il commercio divenne l’attività più importante. V F
• Le antiche vie del commercio furono abbandonate. V F
I MACEDONI E L’ELLENISMO
1 Indica se le affermazioni sono Vere (V) o False (F).
• Nel IV secolo a.C. i Macedoni vivevano in una regione a nord della Grecia. V F
• Essi si dedicavano principalmente all’agricoltura e all’artigianato. V F
• Nei secoli precedenti al IV i Macedoni si allearono sempre con Atene, contro Sparta. V F
• Una volta re, Filippo II intendeva conquistare le città greche e quelle persiane. V F
• Inizialmente Filippo II si dimostrò alleato delle poleis greche. V F
• Intimoriti da ciò, i Persiani dichiararono guerra alle poleis. V F
• Nel 338 a.C. a Cheronea i Macedoni batterono e distrussero l’esercito persiano. V F
• Filippo II riuscì a conquistare le città greche. V F
2 Rispondi.
• Chi fu soprannominato Magno?
• Cosa significa questa parola?
3 Inserisci le seguenti date negli eventi corretti. Poi completa la linea del tempo con le parole sottolineate.
336 a.C. • 332 a.C. • 331 a.C. • 323 a.C. • 301 a.C. • 31 a.C.
• : Alessandria d’Egitto viene fondata.
• : L’Impero macedone viene suddiviso nei quattro Regni ellenistici.
• Con la sconfitta del re persiano Dario III • Filippo II , Alessandro conquistò piccoli • vasti territori e creò l’Impero macedone.
• L’impero era formato da popoli con tradizioni molto diverse • simili tra loro.
• Alessandro volle fondere • separare la cultura greca con • da quelle delle civiltà orientali: nacque così la civiltà macedone • ellenistica .
• La lingua greca • persiana si diffuse tra i popoli e fu adottata una banconota • moneta comune.
• Nei territori dell’impero sorsero grandi città, ispirate alle poleis greche • città persiane .
• La rete stradale dei Greci • Persiani e i porti del Mediterraneo favorirono lo sviluppo dell’esercito • dei commerci .
• La ricerca scientifica divenne poco • molto importante.
• L’arte di questo periodo era caratterizzata dal realismo e dalla rappresentazione della perfezione • dei sentimenti dei personaggi.
5 Collega ciascuna parola alla sua definizione.
FARO
PELLA
MUSEO FALANGE ELLENO SARISSA
BABILONIA
Formazione di soldati disposti in sedici file, armati di scudo e lancia.
Capitale dell’Impero macedone.
Lancia, lunga fino a 9 metri, usata dai soldati macedoni.
Torre in marmo, con lanterna in cima, posta davanti al porto di Alessandria d’Egitto.
Capitale del Regno macedone.
Edificio dedicato alle divinità protettrici delle arti e delle scienze, dove gli studiosi dialogavano e insegnavano.
Altro nome con cui nell’antichità veniva chiamato un Greco.
L’ANTICA ITALIA
1 Osserva la carta e inserisci i numeri al posto giusto.
2 Sottolinea di rosso le affermazioni che si riferiscono ai Camuni e di blu quelle che si riferiscono ai Celti.
• Erano un popolo nato dalla fusione di Indoeuropei e popolazioni indigene dell’Italia.
• Provenivano dall’Europa centrale e si stabilirono tra Lombardia e Piemonte nel VI secolo a.C.
• Sono famosi per le numerose incisioni rupestri.
• Sappiamo che originariamente erano cacciatori, poi divennero allevatori e agricoltori.
• Erano in grado di lavorare i metalli.
• Erano abili guerrieri.
• Vivevano in villaggi fortificati vicino alle foreste.
3 Indica se le affermazioni sono Vere (V) o False (F).
• I Liguri riuscivano a commerciare via mare. V F
• I Veneti erano commercianti di ambra. V F
• Lungo il corso del Po si insediarono i coloni greci. V F
• I Terramaricoli vivevano in abitazioni poste su palafitte. V F
• La civiltà villanoviana è famosa per le tavole eugubine. V F
• I Sardi costruivano torri in pietra dette nuraghi. V F
• I Fenici fondarono colonie nell’Italia meridionale. V F
• La maggior parte delle civiltà italiche praticava l’agricoltura e l’allevamento. V F
• Gli Iapigi erano abili guerrieri e usavano lance e spade. V F
• I Sanniti percorrevano i tratturi per spostare le pecore dai pascoli V F di montagna a quelli di pianura. V F
CAMUNI
CELTI
VENETI
SICULI SICANI
GLI ANTICHI ABITANTI DELL’ITALIA
1 Collega gli elementi delle due colonne.
• Sardi Emilia-Romagna e Toscana
• Liguri Piemonte e Lombardia
• Civiltà villanoviana Sardegna
• Celti Lungo il Po
• Civiltà delle terramare Puglia
• Iapigi Veneto
• Veneti Liguria
2 Scegli la risposta corretta.
• Perché l’Italia antica ebbe tanti nomi diversi?
Per la difficoltà degli storici a mettersi d’accordo.
Perché era abitata da tanti popoli diversi.
• Quando cominciarono ad arrivare in Italia gli Indoeuropei?
Verso il I millennio a.C.
Nel II millennio a.C.
• Quali popoli colonizzarono l’Italia meridionale?
Tutti i popoli che vivevano in Grecia. I diversi popoli greci e i Fenici.
• Quale informazione certa abbiamo sugli abitanti dell’Italia antica?
Erano popolazioni che venivano da altri territori.
Erano il risultato della fusione tra molti popoli diversi.
4 Collega gli elementi delle due colonne.
3 Osserva le immagini e rispondi.
• A quale popolo apparteneva questa stele?
• In quale area della penisola italica viveva?
• Quali attività svolgeva?
• A quale popolo apparteneva la costruzione?
• In quale regione d’Italia si trova?
• Con quali materiali fu costruita?
• Gli abitanti più antichi dell’Italia a partire dal I millennio a.C.
• Iapigi e Veneti erano famosi erano per lo più agricoltori e pastori.
• La civiltà villanoviana si sviluppò tra la costa ligure e l’Appennino.
• I Sardi vivevano in villaggi caratterizzati da edifici a torre in pietra.
• La civiltà dei Liguri si sviluppò come allevatori di cavalli.
I CAMUNI
1 Sottolinea nel testo le parole chiave e trascrivile nel riquadro a lato. Poi utilizzale per esporre a voce l’argomento.
In Lombardia, in due ampie valli alpine, la Valcamonica e la Valtellina, vissero i Camuni. La loro civiltà si sviluppò dal IV millennio al I secolo a.C., quando la regione fu conquistata dai Romani. I Camuni furono dapprima raccoglitori e cacciatori, poi cominciarono a praticare l’agricoltura e l’allevamento. Vivevano in villaggi di capanne costruite su palafitte, per proteggerle dalle inondazioni. Questa popolazione non usava la scrittura, ma ha lasciato un’ampia testimonianza del suo modo di vivere in più di trecentomila figure incise sulle rocce che si trovavano nelle valli e che ancora sono visibili.
2 Osserva le immagini e completa le frasi.
I territori dei Camuni erano ricchi di animali selvatici, come e camosci.
I Camuni cacciavano con ed erano aiutati dai
I Camuni erano anche e conoscevano l’uso dell’ , che veniva trainato da una coppia di .......................................................................... Dietro di esso i contadini rompevano le zolle di terra con le zappe. Utilizzavano anche ...................................... trainati da ......................................
IL POPOLO DEGLI ETRUSCHI
1 Colora sulla linea del tempo i secoli in cui si sviluppò la civiltà etrusca.
2 Osserva la carta e svolgi le attività proposte.
• Colora in giallo l’area iniziale dove erano stanziati gli Etruschi e in verde l’area di espansione a nord e a sud.
• Fin dove arrivarono espandendosi verso nord?
• Fin dove arrivarono spingendosi verso sud?
• Osserva le differenze nelle aree conquistate: a nord gli Etruschi occuparono tutto il territorio tra i due mari; a sud invece occuparono solo
• Scrivi i nomi dei popoli che confinano con gli Etruschi a nord, a sud e a ovest.
3 Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Gli Etruschi diedero inizio alla prima civiltà urbana in Italia. V F
• Erano conosciuti da tutti i popoli antichi con il nome di Tirreni. V F
• Né i Greci né i Romani sapevano da dove venisse questo popolo. V F
• Occuparono inizialmente il territorio tra il Tevere e il Po. V F
• Le città etrusche si scontrarono con Roma e vinsero. V F
GLI ETRUSCHI: CITTÀ E ATTIVITÀ
1 Collega gli elementi delle due colonne.
• Le città etrusche sorsero lo spazio riservato alle sepolture.
• Erano circondate da mura due strade lastricate e perpendicolari.
• Erano attraversate da su alture o vicino a un fiume.
• Le città erano dotate di di pietra in cui si aprivano almeno 4 porte.
• Fuori dalle mura c’era fognature e acquedotti.
2 Scegli il completamento corretto della frase.
• Ogni città etrusca era uno Stato indipendente. faceva parte di un grande Stato.
• Le città furono governate da re-sacerdoti. prima da re, poi da regimi oligarchici.
3 Rispondi alle domande.
• Nella società etrusca il gruppo più potente era quello dei proprietari di terre e miniere. era quello dei mercanti.
• Artigiani e contadini liberi erano lavoratori indipendenti. dipendevano dai grandi proprietari di terre e miniere.
• Gli Etruschi fecero interventi di bonifica nel loro territorio? Di che tipo?
• Quali attività erano praticate sulle colline?
• Che cosa ricavavano dalle zone di montagna?
• Quali erano i prodotti agricoli più importanti?
4 Completa il testo con le parole date. artigiani • boschi • Colline Metallifere • ferro forni • minerarie • piombo • rame
Gli Etruschi, nel loro territorio, avevano grandi risorse che potevano essere sfruttate senza grandi difficoltà. Le ............................................................... erano ricche di e ; l’Isola d’Elba aveva giacimenti di . Dai dell’Appennino si ricavava legno per alimentare i in cui si fondevano i metalli.
Gli producevano oggetti di lusso, armi e strumenti di lavoro.
5 Osserva il vaso nella fotografia e spiega di che materiale è fatto.
6
Indica con X solo le affermazioni riguardanti gli Etruschi.
Nell’VIII secolo a.C. abitavano in un’area geografica delimitata dall’Arno e dal Tevere.
Vivevano in città costruite su palafitte.
Provenivano dai Balcani.
Nel periodo di massima espansione conquistarono tutta l’Italia.
Riuscirono a bonificare aree paludose in Pianura Padana e sul Tirreno.
Avevano a disposizione molte risorse naturali, come ferro, rame e piombo.
Non erano abili navigatori e preferirono dedicarsi al commercio via terra.
Nel III secolo a.C. estesero il loro dominio anche su Roma.
Veneravano principalmente tre dèi: Tinia, Ade e Menerva.
Costruivano tombe a pianta circolare o scavate nella roccia.
Seppellivano il defunto assieme a gioielli, cibo e suoi oggetti personali.
7 Cancella i nomi di città non fondate dagli Etruschi.
Bologna Villanova
Gubbio Mantova Milano
Roma
8 Collega la parola alla sua definizione.
DIVINAZIONE
ARÙSPICE
Tebe
Perugia
Tarquinia
Ceramica di colore nero lucido, prodotta sapientemente dagli Etruschi.
Ognuna delle quattro parti in cui veniva divisa una città etrusca.
Sacerdote che, esaminando le interiora degli animali sacrificati, studiava il volere degli dèi.
Arte di interpretare il volere degli dèi osservando i fenomeni naturali.
Re-sacerdote di una città etrusca.
Altro nome con cui era chiamato un Etrusco dai popoli vicini.
LA CIVILTÀ ETRUSCA
1 Collega in modo da ottenere la definizione corretta.
deriva da due termini di origine greca: nekros, che significa “ombra”, e polis, che significa “città”. Significa quindi “città all’ombra”.
La parola necropoli
deriva da due termini di origine greca: nekros, che significa “nero”, e polis, che significa “città”. Significa quindi “città nera”.
deriva da due termini di origine greca: nekros, che significa “morto”, e polis, che significa “città”. Significa quindi “città dei morti”.
2 Osserva l’immagine e rispondi.
• Cosa rappresenta l’immagine? Da essa è possibile ricavare alcune informazioni sul modo di vivere e sulla società degli Etruschi. Scrivi brevemente quali.
3 Osserva l’immagine e rispondi.
• L’immagine a lato rappresenta una particolare struttura diffusa tra gli Etruschi, utilizzata specialmente nelle porte delle città. Come si chiama?
• Di quale materiale è costituita?
• Come si chiama l’elemento centrale a forma di cuneo?
Lungo la riva sinistra del sorgevano numerosi villaggi abitati dai
Erano in genere costruiti sulla cima dei perché il fondovalle era spesso paludoso. Dal colle , in particolare, era possibile controllare l’unico usato obbligatoriamente dai che si spostavano tra i territori degli e le colonie greche. Infatti l’ divideva il fiume in due rami e facilitava l’attraversamento con piccole imbarcazioni.
2 Indica sulla carta l’Isola Tiberina e colora l’area corrispondente alla città fondata da Romolo.
3 Colora sulla linea del tempo i secoli corrispondenti al governo dei re a Roma.
800 a.C.
a.C.
a.C.
a.C.
4 Collega gli elementi delle due colonne.
a.C.
a.C.
• Roma nacque dalla fusione fu governata da sette re.
a.C. 100 a.C. Nascita di Cristo
• Secondo la tradizione fu fondata di villaggi intorno al Palatino.
• Nei primi secoli la città furono sicuramente di origine etrusca.
• Il popolo partecipava al governo da Romolo sul colle Palatino.
• I primi quattro re appartenevano riunito in due assemblee.
• Gli ultimi tre re a due tribù: Latini e Sabini.
5 Individua nell’elenco le informazioni che si riferiscono alla carica di re.
Restava in carica solo per un anno. Nominava i giudici dei tribunali. Era nominato dai capi delle famiglie più importanti. Comandava l’esercito.
Sceglieva i componenti delle assemblee. Era la massima autorità religiosa. Aveva il potere legislativo ed esecutivo.
TRA STORIA E LEGGENDA
1 Leggi i testi e prova a raccontare con parole tue.
Gli inizi della civiltà romana sono avvolti nella leggenda. Gli storici e gli scrittori romani delle epoche successive raccontarono episodi affascinanti per esaltare il coraggio, la forza, la lealtà, il senso di giustizia dei loro antenati. Queste leggende vennero tramandate nei secoli e ispirarono scrittori, pittori, scultori, artisti. Te ne presentiamo tre.
IL RATTO DELLE SABINE
Il primo problema che Romolo dovette affrontare fu quello dei... matrimoni. I suoi compagni erano infatti in gran parte uomini. Organizzò allora una festa alla quale invitò i Sabini, abitanti di una zona vicina, con mogli e figlie. Mentre la festa si svolgeva fra canti e danze, a un segnale stabilito, i giovani romani rapirono le donne sabine e, armati di pugnali, misero in fuga gli uomini. Questi tornarono, poco tempo dopo, con l’intento di liberare le loro donne e vendicarsi dell’affronto subìto. Ma appena la battaglia ebbe inizio, le Sabine intervennero per chiedere una tregua: si erano già affezionate agli sposi romani e non sop portavano l’idea che i loro padri e mariti venissero alle armi. La vicenda ebbe così una pacifica conclusione: Sabini e Ro mani si fusero in un solo popolo.
TRE ORAZI CONTRO TRE CURIAZI
Quando Roma e Alba Longa si scontrarono, per evitare inutili spargimenti di sangue, fu deciso di affidare le sorti della battaglia a un duello tra i combattenti più forti: tre fratelli romani, gli Orazi, avrebbero affrontato tre fratelli albani, i Curiazi. L’inizio fu tragico per i Romani: due degli Orazi vennero uccisi e quello rimasto si trovò solo contro i tre nemici. Si diede alla fuga, ma gli avversari lo inseguirono. Ogni volta però che uno dei Curiazi gli si avvicinava, egli si girava e lo uccideva.
Così il duello fu vinto dai Romani.
ORAZIO COCLITE SALVA ROMA
Gli Etruschi volevano assediare Roma e cer cavano di oltrepassare il Tevere attraverso il ponte Sublicio.
Sul ponte si svolse un duro combattimento. Il numero degli Etruschi era così elevato che l’u nico modo per fermarli era far crollare il ponte.
Orazio Coclite si offrì di fermare da solo i ne mici sul ponte, mentre i compagni avrebbero tagliato i sostegni dalla parte romana. Così fu: Orazio Coclite finì nel Tevere insieme a tutti i nemici; secondo alcuni annegò, trascinato dal peso dell’armatura, secondo altri riuscì ad attraversare il fiume a nuoto e a rientrare a Roma.
2 Dopo aver letto attentamente i testi, indica quali eventi storici reali si nascondono secondo te nelle tre leggende.
• Il ratto delle Sabine
• Tre Orazi contro tre Curiazi
• Orazio Coclite salva Roma ..............................................................................................................................................................
3 Quali virtù intendevano esaltare gli autori delle leggende? Collega e spiega a voce.
Benevolenza verso i nemici
Amor di patria
Forza Coraggio Astuzia
Ratto delle Sabine
Tre Orazi contro tre Curiazi
Orazio Coclite salva Roma
DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA
1 Collega con una freccia ciascun magistrato romano alla sua funzione.
EDILE
QUESTORE
CENSORE
PRETORE
CONSOLE
Stabiliva le tasse che i cittadini dovevano pagare.
Amministrava la giustizia.
Curava la manutenzione degli edifici pubblici.
Guidava l’esercito in guerra.
Amministrava il denaro pubblico.
2 Scegli il completamento corretto della frase.
• Roma diventa una Repubblica perché il re in carica non ha eredi. il re viene cacciato dal popolo.
• I magistrati erano membri delle famiglie nobili. persone con un incarico di governo.
• Le decisioni dei magistrati erano approvate solo dal Senato. dal Senato e dai Comizi dei cittadini.
• Tutti i magistrati restavano in carica un anno. restavano in carica a vita.
3 Indica con una X se le affermazioni si riferiscono ai patrizi, ai plebei o a entrambi.
PATRIZI PLEBEI
Erano i discendenti dei fondatori della città.
Erano tenuti a far parte dell’esercito.
Avevano diritti politici.
Non potevano diventare magistrati.
Lavoravano per mantenersi.
Partecipavano alla spartizione delle terre.
4 Spiega, in breve, chi poteva diventare schiavo a Roma e se la sua condizione restava immutata fino alla morte.
5 Riordina gli eventi che descrivono la leggenda delle origini di Roma, numerandoli in ordine crescente. Attento: ci sono due eventi errati, pertanto indicali con X .
Marte si innamora di Rea Silvia.
Enea fugge dalla città di Troia e giunge nel Lazio.
Re Numitore uccide il fratello Amulio.
Una lupa allatta Romolo e Remo.
Remo viene ucciso da Romolo.
Romolo e Remo vengono messi in una cesta, che viene poi lasciata nel Tevere.
Il padre di Enea fonda Alba Longa.
Romolo fonda una nuova città di nome Roma.
6 Per ogni evento colora la data corretta.
Roma viene fondata.
Roma diventa una Repubblica.
Re Tarquinio il Superbo viene cacciato da Roma.
Roma diventa un Impero.
Romolo è il re di Roma.
7 Indica se le affermazioni sono Vere (V) o False (F).
• Gli ultimi re di Roma furono di origine etrusca. V F
• Durante la Monarchia le famiglie più potenti erano quelle di origine greca. V F
• Il re veniva eletto tra i comandanti dell’esercito. V F
• Il re era il capo religioso della città. V F
• Il Senato era controllato dal re e non aveva il diritto di opporsi alle sue decisioni. V F
• Il Senato era formato dagli anziani proprietari terrieri. V F
• Con la Repubblica scomparve la figura del re. V F
• Il governo della Repubblica era affidato a senatori e magistrati. V F
• I consoli erano addetti al controllo dello stato delle costruzioni pubbliche. V F
La romana al tempo della Repubblica si divideva in schiavi, plebei e patrizi. Gli schiavi erano di guerra, malfattori o persone che non avevano pagato i loro . Essi non possedevano e la loro vita dipendeva dal loro padrone. Tuttavia potevano ottenere in dono da quest’ultimo la libertà o potevano comprarla. In tal caso divenivano .
La dei plebei era composta da commercianti, contadini e artigiani. Erano cittadini , che pagavano le tasse ma non avevano il diritto di prender parte al governo. In caso di guerra dovevano prestare servizio militare, abbandonando le loro attività, però non potevano partecipare alla spartizione del bottino di guerra. I patrizi erano i discendenti dei patres, i , assieme a Romolo, di Roma. Erano grandi proprietari e formavano la classe sociale più ricca e importante. Potevano infatti ricoprire la carica di e partecipare alle assemblee di governo. In caso di necessità e se adulti, dovevano prestare servizio nell’esercito ed erano coinvolti nella delle terre conquistate.
2 Collega la parola alla sua definizione.
PONTEFICE MASSIMO
GENS
GIANO
MINERVA
GIOVE
PALATINO
Dea della religione romana, corrispondente ad Atena.
Dio della religione romana, corrispondente a Zeus.
Uno dei sette colli di Roma, su cui, secondo la leggenda, Roma fu fondata.
Gruppo di famiglie patrizie aventi lo stesso antenato.
Capo dei sacerdoti, incaricato di definire i giorni fasti e nefasti sul calendario.
Dio romano del passaggio, avente due volti.
LA RIBELLIONE DEI PLEBEI
1 Scegli la risposta corretta.
• Che cosa succedeva quando Roma conquistava una città?
Lasciava liberi i cittadini in cambio di un riscatto. Si impadroniva delle terre e degli abitanti della città.
• Chi riusciva a sfruttare il bottino di guerra?
Tutti i cittadini che ne facevano richiesta.
I patrizi che prendevano in affitto schiavi e terre.
• Perché la guerra era un danno per i plebei?
Perché rischiavano di morire senza una giusta ricompensa.
Perché dovevano lasciare il lavoro e non guadagnavano nulla.
2 Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• I plebei impoveriti dalla guerra chiesero aiuto ai patrizi. V F
• Stanchi di combattere, nel 494 a.C. i plebei si ribellarono. V F
• I plebei si ritirarono in assemblea sul Palatino per discutere. V F
• I plebei decisero di eleggere dei loro rappresentanti, i tribuni della plebe. V F
• Il Senato mandò un ambasciatore a trattare con i plebei. V F
• I plebei rientrarono in città quando ottennero il diritto di voto. V F
3 Indica, nell’elenco, l’unica informazione che non è corretta.
I tribuni della plebe diventarono magistrati.
I matrimoni tra patrizi e plebei furono riconosciuti validi.
Fu concessa la cittadinanza ai plebei.
I plebei poterono accedere a tutte le cariche pubbliche.
Venne abolita la schiavitù per debiti.
I plebei ebbero diritto alla spartizione delle terre pubbliche.
Dopo la nomina dei della plebe che avevano il di bloccare tutte le decisioni non per i plebei, i plebei chiesero e ottennero che le in uso a Roma, e tramandate oralmente, fossero messe in forma . Questo avrebbe sottratto ai la possibilità di le leggi a loro vantaggio.
Un gruppo di dieci lavorò alla raccolta delle leggi e alla loro valutazione. Quelle che furono considerate furono incise su lastre di ed esposte nel Foro.
LA CONQUISTA DELL’ITALIA
1 Roma conquista la penisola italica in circa tre secoli. Inserisci nella tabella le informazioni relative a ciascun secolo.
V secolo a.C.
Roma combatte contro
Roma conquista
Roma combatte contro
Roma conquista
2 Osserva la fotografia e rispondi alle domande.
• A quale guerra si riferisce il piatto con l’elefante?
• Chi portò questi animali in Italia?
• Quali conseguenze ebbe la presenza di questi animali?
3 Completa il testo con le parole date. conquista • Galli • incendiarono • riscatto Roma • Sanniti • tre • 386 a.C.
Durante le guerre di della penisola italica, subì alcune gravi sconfitte. Gli avversari più temibili furono i che impegnarono l’esercito romano in lunghe guerre prima di essere sconfitti. L’episodio più grave, però, avvenne nel quando i , guidati da Brenno, conquistarono la città e la . Si allontanarono solo dopo aver ottenuto un pesante in oro e bronzo.
4 Individua sulla carta e colora le aree corrispondenti alle tre fasi di espansione di Roma in Italia.
III
Roma combatte contro
Roma conquista
IV secolo a.C.
secolo a.C.
LA RELIGIONE
1 Leggi il testo e scegli il completamento corretto della frase. Il culto della dea Vesta fu introdotto in Italia, secondo la leggenda, da Enea, che l’avrebbe instaurato a Lavinio, da dove poi Numa Pompilio l’avrebbe trasferito a Roma. Il culto consisteva principalmente nel mantenere acceso il fuoco sacro alla dea, simbolo della vita della città. La custodia del fuoco era affidata a sei vestali, sacerdotesse consacrate a Vesta fin da bambine. Venivano scelte dal Pontefice Massimo tra i sei e i dieci anni e dovevano restare al servizio della dea per trenta anni. Passato questo periodo, potevano rientrare nella loro famiglia e sposarsi, cosa che accadeva raramente. Se una vestale lasciava spegnere il fuoco o veniva meno al voto di castità era punita con la morte. Le vestali non vivevano isolate, anzi partecipavano attivamente alla vita della città. Un privilegio delle vestali era quello di concedere la grazia al condannato a morte che avessero incontrato per caso lungo la strada.
• Il culto della dea Vesta era praticato dalle popolazioni del Lazio. risale a epoche precedenti alla fondazione di Roma. non si sa bene dove e quando cominciò.
• “Il culto consisteva principalmente nel mantenere acceso il fuoco sacro alla dea” significa che non c’erano altri riti legati al culto di Vesta. che si doveva pregare la dea quando il fuoco era acceso. che per onorare la dea si doveva tenere il fuoco acceso.
2 Osserva l’immagine e spiega chi sono le tre figure e gli animali sacri ai loro piedi.
• La custodia del fuoco era affidata al Pontefice Massimo. a un collegio di sacerdotesse. a sei sacerdotesse consacrate quando erano ancora bambine.
• Tra i privilegi delle vestali c’era il diritto di opporsi alle decisioni del Senato. la possibilità di uscire dal tempio e di girare per la città. il diritto di cancellare le condanne a morte.
I GIOCHI DEI BAMBINI
1 Leggi il testo e rispondi alle domande poste nei fumetti. I bambini romani giocavano molto all’aria aperta: saltavano alla corda, rincorrevano un cerchio spingendolo con un bastone. Se erano in gruppo, giocavano a moscacieca e a nascondino, proprio come si gioca ancora oggi.
Anche tu fai giochi di questo tipo?
Un gioco particolare dei maschi era la corsa dei carretti tirati da animali. I bambini di famiglie modeste avevano carretti molto semplici, costruiti da loro stessi, a cui, per imitare le corse del Circo Massimo, potevano attaccare persino dei topolini. I bambini delle famiglie più ricche potevano avere carretti di legno intagliato che venivano trainati da cani, capre, pecore o addirittura pavoni.
C’era differenza nei giochi dei bambini a causa delle condizioni economiche?
Conosci giochi simili a questi che si fanno tra amici?
Giochi comuni a maschi e femmine erano astragali e noci , che richiedevano una certa abilità. Gli astragali venivano lanciati in aria e bisognava tentare di riprenderli con il dorso della mano. Le noci erano usate come biglie su percorsi a ostacoli.
Le bambine giocavano con le bambole. Pote vano essere fatte di stoffa, di legno e d’avo rio. Le più preziose avevano gambe e braccia snodate e capelli veri. A volte avevano un piccolo corredo di vestiti e gioielli simile a quello delle bambine a cui appartenevano. Quando le ragazze raggiungevano l’adole scenza ed erano pronte per il matrimonio, donavano le loro bambole alle divinità.
Che cosa ti ricorda questo tipo di bambole?
LE GUERRE PUNICHE
1 Collega ciascuna città ai territori che controllava, poi rispondi.
Penisola italica Coste dell’Africa
ROMA
CARTAGINE
Sicilia Sardegna
• In quale territorio erano presenti contemporaneamente Roma e Cartagine?
• Perché entrambe volevano controllare l’isola?
2 Completa la linea del tempo inserendo le date di inizio e fine delle guerre puniche.
3 Scegli il completamento corretto della frase.
• Durante la prima guerra punica i Romani sconfissero i Cartaginesi a Messina. sconfissero i Cartaginesi alle Isole Egadi.
• La seconda guerra punica ebbe inizio perché i Cartaginesi invasero la Sicilia. perché i Cartaginesi attaccarono Sagunto.
• La seconda guerra punica si svolse in gran parte in Italia. in gran parte in Africa.
• La terza guerra punica si concluse con la vittoria dei Cartaginesi. Cartagine rasa al suolo.
4 Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• I Romani avevano sempre avuto una grande flotta da guerra. V F
• Le colonie greche fornirono ai Romani le navi per la guerra. V F
• Annibale scelse di raggiungere l’Italia con una grande flotta. V F
• Durante la seconda guerra punica Annibale sconfisse più volte i Romani. V F
• Publio Cornelio Scipione guidò la spedizione in Africa dopo Canne. V F
• Dopo la sconfitta di Zama Annibale si uccise. V F
5 Scrivi una didascalia per spiegare l’immagine.
LA CRISI SOCIALE
1 Osserva la carta e rispondi alle domande.
• Quali territori controllava Roma prima delle guerre puniche?
• In quali zone estese il suo potere?
• Nel Mediterraneo c’era qualche altro Stato con una potenza simile alla sua?
2 Completa il testo con le parole date. abitanti • difenderle • governatori • governo • guerre puniche • province tasse • tributo • sudditi
I territori conquistati nel corso delle furono organizzati in e affidati a inviati da Roma. Le province pagavano a Roma un in segno di sottomissione. In cambio Roma si impegnava a e a migliorare la rete stradale.
Gli delle province erano considerati e non cittadini. Erano protetti dalle leggi, pagavano le ma non potevano partecipare al del loro territorio.
3 Tra le informazioni relative ai cavalieri individua le due false.
I cavalieri: erano di origine plebea in genere erano molto ricchi erano proprietari di vasti territori nelle province si occupavano della riscossione delle tasse per conto di Roma in cambio non ricevevano nessuna ricompensa rifornivano di viveri e vestiario l’esercito
4 Cancella in ogni frase le espressioni sbagliate.
• Dopo le guerre i contadini liberi furono sostituiti nei campi dai soldati / dagli schiavi .
• I patrizi avevano latifondi / province in cui lavoravano solo schiavi.
• Per difendere i diritti dei contadini intervennero i governatori / i tribuni della plebe.
GIULIO CESARE
1 Collega gli elementi delle due colonne.
• Giulio Cesare era un generale fare le riforme che riteneva necessarie.
• Con il suo esercito tornò a Roma dittatore a vita.
• Ottenne subito il titolo di famoso per le vittorie contro i Galli.
• Poi fu nominato con l’intenzione di riformare il governo.
• Questo incarico gli permise di comandante supremo dell’esercito.
2 Completa il testo con le parole date. bonifica • cittadinanza • colonie • pace • plebe • poveri • province rappresentanti • Senato • straordinari
Cesare aveva ottenuto poteri ma sapeva che il gli era nemico. Per rafforzare la sua posizione, cercò il sostegno della romana, offrendo ai capifamiglia una sistemazione nelle nuove o un lavoro negli interventi di delle Paludi Pontine. Cercò di riportare la con gli alleati italici, concedendo loro la . Capì che le erano molto importanti e concesse ai loro di far parte del Senato.
3 Leggi il seguente brano tratto dal De bello gallico di Cesare e rispondi.
La Gallia nel suo complesso è divisa in tre parti: una è abitata dai Belgi, una dagli Aquitani, la terza da quelli che nella loro lingua si chiamano Celti, nella nostra Galli. Tutte queste popolazioni differiscono tra loro nella lingua, nelle istituzioni e nelle leggi. Divide i Galli dagli Aquitani il fiume Garonna, dai Belgi la Marna e la Senna.
• In quante parti era divisa la Gallia ai tempi di Cesare?
• Da quali popoli era abitata la Gallia?
• Quale fiume divideva i Galli dagli Aquitani?
4 Osserva la carta ed esegui quanto richiesto.
• Traccia sulla carta in modo approssimativo la Gallia, il territorio conquistato da Cesare.
• Confronta i confini che hai tracciato con una carta politica dell’Europa attuale: a quali Paesi moderni corrisponde la Gallia?
e produrre informazioni da fonti scritte.
OCEANO ATLANTICO
OTTAVIANO AUGUSTO
1 Scegli la risposta corretta.
• Che cosa accadde dopo la morte di Cesare?
Il Senato riprese l’antico potere e pose fine alle guerre civili.
Cominciò un periodo di nuove guerre civili.
• Chi era Ottaviano?
L’erede del potere di Cesare.
L’uccisore di Cesare.
• Che cosa successe ad Azio nel 31 a.C.?
Iniziò la guerra tra Ottaviano e Antonio. Ottaviano sconfisse definitivamente Antonio.
• Come si comportò Ottaviano dopo la vittoria?
Si vendicò dei suoi nemici come era consuetudine a Roma.
Diede inizio a un periodo di pacificazione nella città.
2 Completa lo schema. riceve OTTAVIANO
titoli onorifici:
incarichi politici e religiosi:
3 Collega ogni carica politica al potere corrispondente.
• Imperator potere esecutivo
• Pontefice Massimo massima autorità religiosa
• Console possibilità di opporsi all’approvazione di leggi
• Tribuno della plebe comandante supremo dell’esercito
4 A quale incarico è relativo l’abbigliamento di Augusto in questa statua?
L’ECONOMIA DELL’IMPERO
1 Per ciascuno dei prodotti indicati individua sulla carta la zona di produzione scrivendo il nome. frumento
vino orzo
tessuti di cotone
seta avorio
bestie feroci
2 Leggi il testo e rispondi alle domande con SÌ o NO.
Nel I secolo a.C. la nave di un funzionario incaricato di riscuotere le tasse nei Paesi costieri dell’Arabia si spinse troppo al largo. Fu investita da venti molto forti che la trascinarono fino all’isola di Taprobane, l’attuale Sri Lanka. Il funzionario rimase sull’isola per sei mesi, imparò la lingua locale e infine riuscì a parlare con il re. Questi, che aveva sentito parlare di Roma, lo incaricò di negoziare un trattato di amicizia e di commercio e lo fece riportare in patria. Roma ebbe così vie più sicure per raggiungere la Cina, rispetto a quelle che partivano dal Golfo Persico, infestato da pirati, e alle carovaniere, che attraversavano il continente a nord in mezzo a popolazioni spesso ostili.
• Le navi romane di solito viaggiavano al largo?
• I Romani avevano già contatti con Taprobane?
• Il re di Taprobane aveva sentito parlare di Roma?
SÌ NO
SÌ NO
SÌ NO
• Il funzionario romano riuscì a comunicare con gli abitanti del luogo? SÌ NO
• Il re di Taprobane fece uccidere il funzionario romano?
SÌ NO
ROMA: L’IMPERO
1 Indica con X quali furono le cause che portarono alla creazione dell’Impero romano. L’Impero romano fu creato perché...
il Senato voleva cancellare le conquiste militari di Giulio Cesare.
ci furono guerre civili dopo la morte di Giulio Cesare.
il Senato voleva finalmente un periodo di pace.
la popolazione romana chiedeva di essere governata da una sola persona.
Ottaviano era il figlio adottivo ed erede di Cesare.
Marco Antonio non era un grande generale o politico.
i plebei volevano riforme a loro favore.
2 Rispondi.
• Quando venne istituito ufficialmente l’Impero romano?
• Definisci il significato di imperator
• Quali erano i poteri dell’imperatore Ottaviano?
• Cosa significa Augusto?
3 Collega i luoghi realizzati durante l’Impero alla loro descrizione.
Era il luogo di culto di “tutti gli dèi”.
CIRCO MASSIMO
PANTHEON
TERME DI CARACALLA
ANFITEATRO FLAVIO
ACQUEDOTTO INSULA
Era sede di lotte tra gladiatori.
Era un insieme di appartamenti e generalmente si trovava nei quartieri meno ricchi.
Era uno spazio pubblico utilizzato per assicurare l’igiene degli abitanti di Roma.
Ospitava le corse tra cavalli.
Era formato da arcate e funzionava grazie al dislivello tra la sorgente e la città.
VIAGGIARE SULLE STRADE ROMANE
1 Dopo aver letto il testo, scrivi il nome dei veicoli rappresentati nei disegni.
Le strade costruite per rendere facile lo spostamento delle legioni erano, già all’epoca, molto frequentate.
C’erano i corrieri che portavano messaggi da un capo all’altro dell’Impero. Avevano punti di sosta dove riposare e sostituire i cavalli: le stazioni di posta. Lì si fermavano anche mercanti e viaggiatori, che potevano trovare alloggio e cibo.
In un mondo diventato così grande, anche i cittadini dell’Impero si spostavano e viaggiavano per andare a visitare luoghi interessanti, fare villeggiatura e incontrare amici e parenti.
Ogni viaggiatore aveva il suo mezzo di trasporto. Chi voleva andare veloce preferiva il cavallo. Se si spostava senza bagagli e su percorsi brevi usava il cisium, un carro leggero che poteva essere coperto o scoperto.
Una versione coperta del cisium era chiamata carpentum. Era usata dalle vestali e dai magistrati di alto rango per gli spostamenti in città. Durante il periodo imperiale era il mezzo usato dall’imperatrice per i suoi spostamenti. Il carpentum garantiva la protezione dalle intemperie ma anche la privacy del passeggero.
IL CRISTIANESIMO
1 Completa le frasi relative all’insegnamento di Gesù di Nazareth.
• Gesù era .
• La gente lo seguiva pensando che fosse il .
• Per i Romani le sue idee erano
• Gesù predicava la ..................................................................................... tra gli uomini.
2 Collega gli elementi delle due colonne.
• Apostoli seguaci di Gesù o di un maestro
• Discepoli buona notizia, il messaggio cristiano
• Vangelo cimiteri sotterranei dei cristiani
• Catacombe persone inviate a predicare il Vangelo
3 Colora in rosso i princìpi della religione e in giallo i comportamenti dei cristiani che ne derivavano.
Predicavano l’amore tra gli uomini.
Rifiutavano il servizio militare.
Non frequentavano terme e spettacoli.
4 Rispondi alle domande.
Adoravano un solo dio.
Non accettavano la schiavitù.
Non accettavano il culto dell’imperatore e degli dèi.
• Da quale secolo comincia la diffusione del Cristianesimo?
• Per quale motivo i cristiani erano perseguitati?
• Quali imperatori diedero vita alle persecuzioni più violente? In quale secolo?
• Quale dei due imperatori cambiò opinione e fece cessare le persecuzioni?
• Sotto quale imperatore il Cristianesimo diventò religione ufficiale dell’Impero?
5 Spiega che cosa raffigura questo simbolo per i cristiani.
LA CRISI DELL’IMPERO
1 Metti in ordine cronologico i seguenti avvenimenti numerandoli da 1 a 5.
Diocleziano divide l’Impero in quattro parti.
Odoacre depone dal trono Romolo Augustolo.
Teodosio divide l’Impero in due parti e le assegna ai figli.
L’Impero d’Occidente non esiste più.
Costantino riunifica l’Impero e porta la capitale a Costantinopoli.
2 Colora sulla linea del tempo i secoli in cui si svolgono gli avvenimenti elencati nell’esercizio precedente.
Nascita di Cristo
3 Osserva la fotografia e scegli le frasi corrette.
Il gruppo di statue fa riferimento alla divisione dell’Impero in quattro parti voluta da Diocleziano.
Il gruppo di statue fa riferimento alla divisione dell’Impero in due parti voluta da Teodosio.
Costantino cancellò la divisione voluta da Diocleziano e riunì di nuovo l’Impero.
Costantino riportò la capitale a Roma.
4 Evidenzia nel testo una delle cause di crisi dell’Impero e il tentativo di soluzione messo in atto.
Nell’Impero romano, diventato ormai troppo vasto per essere difeso, le popolazioni delle province più lontane da Roma e più esposte agli assalti dei barbari si sentivano abbandonate.
Roma infatti non aveva soldati sufficienti da inviare lungo i confini e in diverse zone affidava la difesa del territorio alla costruzione di muri di confine, come il Vallo di Adriano tra l’Inghilterra e la Scozia o il Limes, lungo il Reno e il Danubio.
5 Completa le frasi.
• Diocleziano cerca di risolvere il problema dell’eccessiva grandezza dell’Impero con
• La nomina di due Cesari a fianco dei due Augusti è il tentativo di Diocleziano di indicare e quindi di risolvere il problema
THE GREEKS
1 Colour only the words about ancient Greeks.
DEMOCRACY COLONISATION COIN
OLIGARCHY LEGIONARY THEATER EMPIRE PATRICIANS
TEMPLES
TARQUINIA NECROPOLIS TEVERE
PHILOSOPHY AQUEDUCTS
2 Look and match.
ATHENA HADES APHRODITE
GOD OF THE DEAD GOD OF THE SEA GODDESS OF LOVE
3 Complete the sentences.
• Ancient greek poleis were a big empire. some independent cities.
• Athens invented a form of monarchy. the first form of democracy.
POSEIDON
GODDESS OF WISDOM
• The ancient Greeks colonised other lands because they had few resources. they wanted to build an empire.
• Alexander the Great was a Macedonian king. a Spartan king.
THE ROMANS
1 Find the given words in the puzzle.
• CHRISTIANITY
• EMPIRE
• CONQUEST
• WAR
• LAW
• REPUBLIC
• AQUEDUCTS
• BATHS
• PERSECUTION
2 Look and match.
SAMNITE WARRIORS
3 Complete the sentences.
• Rome was founded when Troy was destroyed. in the 8th century BC.
• The plebeians rebelled because they had no rights. they were slaves.
• In the Mediterranean, the Romans conquered Pella, the capital of the Macedonians. Carthage, on the African coast.
• The Western Roman Empire fell in 476. in 1453.
FAR RIVIVERE IL PASSATO
Il vostro compito
Intorno a noi le tracce del passato sono presenti ovunque, basta saperle riconoscere. A volte sono monumenti famosi, più spesso sono opere sconosciute anche a chi le vede ogni giorno. È importante rilevare le tracce della storia, prima che scompaiano.
Questo è il compito da svolgere: ricercare monumenti o tracce significative del passato (non necessariamente antichi) che si trovano nel luogo in cui vivi o nei dintorni e, per ciascuno, realizzare una scheda descrittiva.
Puoi consultare il testo di geografia che presenta tante curiosità sui siti presenti in ogni regione; puoi farti aiutare dall’insegnante di L2 per realizzare la scheda anche in inglese.
Lo schedario che otterrete, riunendo le schede di tutta la classe, potrà essere inserito nella biblioteca scolastica, potrà essere diffuso tramite il sito internet della scuola e, potrete consegnarne una copia anche all’ufficio scuola del Comune durante una giornata tematica da stabilire alla fine dell’anno e alla quale invitare famiglie e autorità.
Fase 1
da svolgere in piccoli gruppi
Organizzazione del lavoro
• Leggete e analizzate il modello di scheda descrittiva presente in questa pagina.
• Decidete se utilizzarlo o modificarlo.
• Decidete se realizzare una scheda su carta o digitale.
• Fate un elenco dei monumenti su cui realizzare lo schedario.
• Scegliete un piccolo gruppo con cui lavorare e insieme individuate il monumento o altro su cui lavorare.
• Indicate i materiali e gli strumenti necessari per svolgere il compito.
• Stabilite i tempi delle fasi di lavoro.
SCHEDA DESCRITTIVA
Nome della costruzione
Luogo in cui si trova
Epoca di costruzione
Descrizione (tipo di costruzione, materiali, funzione nel passato, eventuale funzione nel presente, stato di conservazione).
Fase 2
da svolgere in piccoli gruppi
Ricerca e rielaborazione dei dati
• Ogni gruppo di lavoro dovrà raccogliere le informazioni relative al monumento consultando testi, pubblicazioni locali, siti Internet, ma anche intervistando persone competenti presenti sul territorio e/o usando l’I.A.
• Il gruppo raccoglierà anche immagini e fotografie utili a completare la scheda.
Fase 3
da svolgere in piccoli gruppi
Produzione delle schede
• Ogni gruppo prepara dei brevi testi descrittivi e informativi necessari alla compilazione della scheda sia in italiano che in inglese.
• Seleziona le fotografie più adatte tra quelle disponibili, da utilizzare per la pubblicazione.
• Predispone una copia su carta o in digitale della scheda.
Fase 4
da svolgere collettivamente
Organizzazione dello schedario
• Ogni gruppo presenterà alla classe il proprio lavoro per valutare se è stato svolto in modo corretto. Dopo le eventuali correzioni, il gruppo potrà procedere alla realizzazione definitiva della scheda nei modi stabiliti in precedenza.
• Tutte le schede prodotte verranno riunite in un raccoglitore, pronte per essere sfogliate e/o salvate in una cartella digitale.
Fase 5
da svolgere individualmente
Autovalutazione
☡ Ora rifletti su come hai lavorato e completa.
Ho lavorato con i compagni bene e volentieri bene solo in alcune occasioni con difficoltà
Ho rispettato le regole (tempi, attenzione, impegni) sempre qualche volta mai
Ho ascoltato le opinioni dei compagni sempre con attenzione quasi sempre con attenzione con scarsa attenzione
Leggere e comprendere i testi è stato facile a volte faticoso difficile
Ho partecipato al lavoro cercando di svolgere i miei compiti da solo/a chiedendo aiuto solo se in difficoltà con l’assistenza continua dell’insegnante
Sono soddisfatto/a del lavoro molto abbastanza poco