Centro di Ricerca Didattica Ardea Editrice
Tiziana Trotta
Centro di Ricerca Didattica Ardea Editrice
Tiziana Trotta
PARLIAMO DI...
Amicizia
Pace
Parità di genere
Cittadinanza Digitale Agenda 2030 e Ambiente
Costituzione
Europa
2 Che cos’è l’Educazione civica?
3
4 L’apparecchio
26 Occhio alle fake news
27 A caccia di FAKE NEWS
28 Un mondo a portata di clic
29 La regola dell’ABC
30 Questione di età
31 Il leone da tastiera
32 Come difendersi dai cyberbulli?
33 La ricerca del selfie perfetto
34 Che cos’è l’Agenda 2030?
35 Che cos’è lo sviluppo sostenibile?
36 L’Agenda 2030 e l’ambiente
37 Plogging, cos’è e perché aiuta il pianeta
38 La Grande Macchia
39 Quanto durano i rifiuti?
40 22 Aprile · Giornata Mondiale della Terra
42 What a wonderful world!
43 COP27: spazio ai ragazzi
L’aggettivo civico deriva da civis , una parola latina che significa cittadino. I cittadini sono tutte le persone che fanno parte di uno Stato: vivono insieme nello stesso territorio e rispettano le stesse leggi.
L’Educazione civica è una disciplina che ci aiuta a capire come essere cittadine e cittadini del nostro Stato, conoscendo le regole della vita di gruppo, i diritti e i doveri di ciascuno, le leggi che regolano la vita del nostro Paese.
Essere cittadine e cittadini significa anche imparare a rispettare il mondo in cui viviamo: l’Educazione civica ci guida alla scoperta di temi che riguardano tutti gli abitanti della Terra, al di là dei confini geografici.
g Rispondi alle domande.
• Che cos’è per te l’Educazione civica?
• Quali vantaggi e quali difficoltà comporta rispettare le regole della buona cittadinanza?
Se non potete essere un pino sulla vetta del monte, siate un arbusto nella valle, ma siate il miglior piccolo arbusto
sulla sponda del ruscello.
Siate un cespuglio, se non potete essere un albero.
Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella; non con la mole vincete o fallite.
Siate il meglio di qualunque cosa siate. Cercate ardentemente di scoprire a che cosa siete chiamati e poi mettetevi a farlo appassionatamente.
Douglas MallochOgnuno di noi ha un posto nel mondo, qualunque sia il suo ruolo. Ciò che conta è occupare il proprio posto nel migliore dei modi, con il massimo dell’impegno, senza sentirsi mai troppo piccoli perché ognuno è grande a modo suo.
g Oggi voi siete bambine e bambini. Quale credete che sia il vostro posto nel mondo? Discutetene insieme.
Qualcuno forse conosce già questi versi perché sono stati citati anche da Martin Luther King durante un suo discorso del 1967, nel quale incitava gli uomini a scoprire cosa vogliono essere nella loro vita e a realizzare questo progetto con passione e determinazione qualsiasi esso sia.
Ho i denti prigionieri di un marchingegno che sembra una specie di armatura…
A scuola mi hanno preso in giro: chi mi diceva “ciao, faccia di latta”, chi mi chiamava “ferraglia arrugginita”, e chi mi diceva che avevo la dentiera.
Eh, sì, devo dire che sono proprio simpatici, i miei compagni.
Io ho cercato di non sorridere mai, così almeno tutto il metallo non si vedeva, ma loro ormai ci avevano preso gusto e sono andati avanti lo stesso.
Stamattina davanti a scuola ho salutato il mio papà, sono sceso dalla macchina e sono andato in classe. La maestra non era ancora arrivata, e c’era uno strano silenzio. Troppo silenzio. Guardavano tutti me.
g Rispondi alle domande.
• Il protagonista è stato deriso dai suoi compagni di classe. Ti sei mai chiesto perché si prende in giro qualcuno?
• Ti sembra giusto il comportamento dei compagni di classe del protagonista?
• Cosa pensi della sua reazione? Tu come avresti reagito al suo posto?
• Cosa ne pensano i tuoi compagni?
• Secondo te, che cosa si può fare contro i prepotenti?
Sono andato al mio banco, mi sono seduto, ho guardato la lavagna e allora ho capito. Appeso alla lavagna con lo scotch c’era un grande foglio di cartoncino bianco con disegnata a pennarello nero con la punta grossa la faccia di un bambino sorridente che sembravo proprio io, sulla bocca del bambino, al posto dei denti, qualcuno aveva ritagliato e incollato pezzetti di un foglio di alluminio. Ho guardato il disegno senza dire niente. I miei compagni guardavano me che guardavo il disegno. A quel punto il silenzio in aula è finito perché tutti sono scoppiati a ridere fragorosamente.
Allora senza dire niente, ho cercato il mio astuccio nello zaino, ho preso il pennarello nero, mi sono alzato e sono andato alla lavagna. I miei compagni mi guardavano di nuovo in silenzio, perché non capivano cosa avessi intenzione di fare.
Arrivato davanti al foglio appeso alla lavagna ho fatto un bel respiro, poi col pennarello ho sistemato un poco gli occhi, le sopracciglia e il naso e ad alta voce ho detto: – Ecco fatto! La bocca va benissimo, ma tutto il resto prima non mi somigliava tanto. Adesso è perfetto!
A questo punto si sono messi tutti a ridere forte, ma almeno stavolta ridevano per la mia battuta, non per i miei denti.
Antonio Ferrara, Non fatemi ridere!, Mondadori
PARLIAMO DI BULLISMO QUANDO:
Un bambino subisce prepotenze da parte di uno o più compagni che gli dicono cose cattive o gli fanno cose spiacevoli.
Un bambino o un gruppo di bambini si divertono a prendere di mira sempre lo stesso compagno.
Qualcuno viene sempre escluso dal gruppo di proposito, è lasciato solo o in disparte, perché nessuno vuole stare o giocare con lui.
Queste prepotenze possono essere molto frequenti e chi le subisce non riesce a difendersi.
Si può essere prepotenti con:
• LE AZIONI , come picchiare, prendere a calci e pugni, spingere, dare pizzicotti, graffiare, mordere, tirare i capelli, prendere gli oggetti degli altri senza permesso o rovinarglieli, pretendere da un bambino la sua merenda, i suoi soldi o altri oggetti preziosi per lui/lei.
• LE PAROLE , insultando, minacciando, offendendo, prendendo in giro, umiliando.
Le prepotenze possono essere fatte sia dai maschi che dalle femmine. Chi subisce le prepotenze può essere sia maschio che femmina. Se due ragazzi litigano tra loro o giocano a fare la lotta e non è sempre lo stesso a “vincere” e a prevaricare sull’altro, non è bullismo.
L’origine del termine bullo è da ricondursi all’olandese boel (fratello), che poi fu trasformato in inglese in bully che a sua volta, in origine, significava tesoro. Il termine bullo non aveva dunque un’accezione negativa, anzi era come un sinonimo di “bravo ragazzo”. Con il tempo ha cambiato accezione e oggi indica un “prepotente”.
g Analizza insieme ai tuoi compagni e all’insegnante il valore delle parole, ricordando che la capacità di convivere in maniera corretta con gli amici e con gli altri richiede:
essere educati e dimostrarsi generosi e accoglienti nei confronti degli altri.
collaborazione:
partecipazione attiva allo svolgimento di un’attività.
rispettare chi è diverso nel modo di vivere e di pensare.
assumere con consapevolezza impegni precisi e saperli portare a termine.
g Quali parole, oltre quelle indicate, vi vengono in mente pensando ad una corretta convivenza con gli altri e con gli amici? Perché?
g Colora solo i cartellini adatti a creare armonia e a star bene insieme.
essere disponibili
perdonarsi a vicenda dopo un litigio
aiutare chi è in difficoltà
accettare le regole condivise
divertirsi ad offendere gli altri essere scortesi con gli altri
essere prepotenti per dominare sugli altri
essere consapevoli che ognuno può sbagliare
essere sinceri
divertirsi a deridere e a fare i dispetti
g Scrivi nei cartellini vuoti altre azioni da compiere per essere buoni amici.
You’ve got a friend in me, a great friend in me.
If the road is not straight and there are two thousand dangers. You just have to remember that, that there’s a great friend in me! More than a friend in me!
You’ve got a friend in me, more than a friend in me. Your problems are mine too and there’s nothing I wouldn’t do for you. If we’re together you’ll find out that there’s a true friend in me,
more than a friend in me! And even if around there is someone else who is worth more than me, surely, no one will ever love you more than me, you know. With the passing years you’ll understand that by now we’re brothers, since fate decided that there’s a great friend in me, more than a friend in me, a true friend in me!
INTERNATIONAL DAY OF FRIENDSHIP 30 July
The International Day of Friendship was proclaimed in 2011 by the UN General Assembly with the idea that friendship between peoples, countries, cultures and individuals can inspire peace efforts and build bridges between communities. Even in our differences, we can find common ground. Physical appearances, differences of opinions, political views, tastes, music, and more are not reasons to separate people.
Adatt. da Toy Story, Walt Disney PicturesSarebbe bello girare il mondo per portare un messaggio di amicizia a tutte le persone. Immagina di avere la possibilità di farlo davvero. Scrivi allora una poesia in rima ed un acrostico della parola AMICO, da rappresentare su cartoncini per realizzare una mostra sull’amicizia. Per la mostra con i tuoi compagni potresti anche realizzare disegni, dipinti e scritte con la traduzione della parola AMICIZIA in tante lingue differenti.
• Fogli, penne, pastelli, pennarelli, matita, gomma, tempere, pennelli, acqua
• 4 ore
• Scrivi una poesia sull’amicizia. Nella poesia dovranno essere presenti le seguenti parole: pace, amore, amicizia.
• Evidenzia con lo stesso colore le parole in rima.
• Scrivi un acrostico della parola AMICO, usando un colore differente per ogni lettera.
• Illustra i tuoi elaborati con dei disegni, utilizzando la tecnica che preferisci.
• Con l’aiuto dell’insegnante, unisci i tuoi lavori a quelli dei compagni e organizzate una mostra sull’amicizia a scuola.
Il 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Pace, istituita nel 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per rafforzare gli ideali di pace e non violenza tra i popoli.
• Perché è importante educare i bambini alla pace sin dall’infanzia?
• L’educazione alla pace quale grande pericolo potrebbe evitare?
• Ogni bambino può essere costruttore di pace?
• In che modo?
pace, è la stessa cosa. Succede come per l'educazione: bisogna rispettare le regole, imparare a ubbidire alla legge, imparare a non usare la propria forza naturale. Se gli uomini si dimenticano di costruire la pace, la guerra rischia di ritornare. La pace va costruita a ogni istante. La pace si può costruire dappertutto, sempre. Si costruisce quando impariamo la storia del mondo, quando discutiamo con quelli che hanno idee diverse dalle nostre, quando reagiamo di fronte alle ingiustizie. In una scuola i più piccoli sono vittime delle estorsioni, dei furti di una banda di studenti più grandi. Un allievo va dal dirigente per farla finita con questi soprusi: questo studente, che non chiude gli occhi ma che reagisce a quello che sta succedendo, costruisce la pace. Il dirigente trova gli autori delle estorsioni, dei furti, li punisce e spiega loro perché sono puniti. Il dirigente costruisce la pace. I capi di tutte le religioni del mondo si riuniscono per parlare di quello che hanno in comune, di tutto quello
potuto fare per evitarla: costruiscono la pace. A scuola, i professori insegnano la storia. Con gli studenti, cercano di capire perché scoppiano le guerre e tutti riflettono insieme: potrebbe succedere di nuovo? Che cosa bisogna fare perché questo non succeda?
Costruiscono la pace.
g Dopo aver letto il testo rispondi alla domanda.
• Quale tesi viene sostenuta dagli autori?
g Per costruire la pace vengono presentati alcuni esempi. Completa.
• Un allievo
• Il dirigente
• I capi di tutte le religioni del mondo
• Gli uomini scelgono di non dimenticare la
• A scuola i professori
B. Labbé, M. Puech, La guerra e la pace, APE JuniorL’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; acconsente alle limitazioni di sovranità necessarie per assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
La nostra Costituzione rifiuta nel modo più assoluto la guerra sia come strumento di offesa sia come strumento per risolvere i contrasti tra le Nazioni. L’Italia si impegna a favorire la pace e la giustizia fra le Nazioni in tutti i modi possibili e accetta anche leggi non sue, limitando la propria sovranità, come membro di organizzazioni internazionali per la pace, per esempio l’ONU (Organizzazione per le Nazioni Unite). Nella parte I della Costituzione in alcuni articoli si parla di servizio militare e forze armate (cioè esercito), di difesa della Patria. Questo perché l’Italia ha un suo esercito con cui difendersi in caso di aggressione e per partecipare alle azioni militari decise dall’ONU per riportare la pace tra Nazioni in guerra.
g Leggi attentamente queste frasi e rifletti sul messaggio che vogliono trasmettere. Confrontati con i tuoi compagni e con l’aiuto dell’insegnante provate a scrivere altre frasi che possano definire la pace, ricordando che i conflitti non sono solo quelli armati, ma anche quelli che possono nascere ogni giorno, nella nostra vita di gruppo.
La pace non può essere mantenuta con la forza. Si può ottenere solo comprendendo
Albert Einstein
La pace è l’unica battaglia che valga la pena intraprendere
Albert Camus
La pace comincia con un sorriso
Madre Teresa di Calcutta
ALT!!!
Rosso semaforo, occhio fiammante, cosa ripeti all’autista e al passante?
L’Italia ripudia la guerra perché la guerra è un mostro che mangia la libertà degli uomini e copre i colori di nero inchiostro.
ASPETTA!!!
Giallo semaforo, occhio lucente, cosa ripeti oggi alla gente?
L’Italia vuole la pace.
L’Italia ripudia la guerra.
L’Italia vuole aiutare a fare la pace su tutta la Terra.
VAI!!!
Verde semaforo, occhio di prato, cosa ripeti al ciclista sudato?
L’Italia vuole la pace perché la pace è un seme che cresce solo se gli uomini imparano a vivere insieme.
Anna SarfattiFossimo tutti così vicini, uomini e bambini, da girare spalla a spalla, razza bianca, nera, gialla: tutti insieme nel prato del mondo, in un grande girotondo, di tanti colori innocenti faremmo un colore soltanto; di tanti diversi accenti un unico canto;
I NSIEME
1. Scrivete una lettera ad un giornale, manifestando la vostra opinione sulla diversità.
2. Preparate dei volantini e scrivete delle frasi sull’argomento “sentirsi cittadini del mondo”.
più nessuno sarebbe straniero; palpiterebbe davvero nell’ansia di ogni cuore lo stesso messaggio d’amore.
Ignazio Dragog Come immagina il poeta che sia il prato del mondo? E tu?
E i tuoi compagni di classe? Illustra e descrivi.
Ci sono molti modi di odiare chi è diverso da noi, due sono i più comuni. Il primo modo di reagire negativamente alla diversità è considerare i diversi come persone con le quali non dobbiamo avere nulla a che fare. Si cercherà pertanto di ignorarne la presenza, di non dare loro confidenza, di pretendere che se ne stiano là dove non possono darci noia. L’atteggiamento “normale” è allora: “Io non ho nulla contro di loro, purché se ne stiano a casa propria”.
Il secondo modo è l’offesa verbale. Ciascun gruppo tende a coniare nomi offensivi per riferirsi ad altri popoli. Si tratta di appellativi che, sotto l’apparenza della innocua burla, vengono pronunciati in tono di disprezzo e perciò offendono i gruppi a cui si riferiscono.
Il fatto di ridere degli altri, di per sé, non costituisce un grosso problema, a patto che si sia disposti a ridere tranquillamente anche di se stessi. Dall’irrisione malevola alla persecuzione il passo è breve. Se si percorre fino in fondo la strada dell’intolleranza, si inizia a discriminare chi appare diverso e lo si tratta come un essere inferiore; oppure si impone un sistema di vita a chi preferirebbe continuare il proprio. È così che l’intolleranza può degenerare in violenza, dapprima episodica e poi sistematica, fino ad arrivare, in certi casi estremi, alla guerra e perfino allo sterminio di interi popoli.
da www.tollerance.it
Spesso si assumono atteggiamenti di indifferenza e di intolleranza, si sfoderano parole di derisione e di disprezzo verso chi è considerato diverso da noi.
• Perché sopravvivono ancora queste forme di separazione e di antipatia?
• Pensi che ci siano etnie superiori rispetto alle altre?
• Qual è l’opinione dei tuoi compagni?
• Secondo la Costituzione italiana “tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche”. Cosa ne pensi? È davvero così nella realtà?
Il 27 gennaio del 1945, l'esercito russo entrò nel campo di sterminio di Auschwitz. Liberò gli Ebrei dalle SS, la polizia tedesca che li costringeva a lavori forzati disumani, a maltrattamenti terribili, fisici e morali, e che aveva come unico scopo quello di cancellarli dalla faccia della Terra. Questo era accaduto per la volontà di un dittatore, Adolf Hitler, che aveva ideato uno spaventoso progetto di eliminazione completa del popolo ebraico.
Gli Ebrei che furono liberati, e tutti i sopravvissuti hanno raccontato l’orrore della Shoah, cioè del sacrificio totale. Lo hanno raccontato e hanno voluto che non venisse mai più dimenticato un simile orrore, che si continuasse, anno dopo anno, a celebrare la data della liberazione.
Il 27 gennaio anche in Italia si commemora il Giorno della Memoria, cioè della memoria collettiva, necessaria per tutti, ma soprattutto per i giovani che non c’erano, per evitare che in futuro si ripetano crimini come questo contro il genere umano.
Tutti devono ricordare; in particolare, la scuola ha un ruolo molto importante: in questa giornata gli alunni devono riflettere e discutere con l’aiuto degli insegnanti, magari con il supporto di film, documenti, libri, o addirittura di testimonianze dirette. Per sapere, per capire e per non dimenticare mai.
da Viaggio nel testo, Editrice La Scuola
g Che cosa sai della persecuzione condotta a danno degli Ebrei durante la Seconda guerra mondiale? Fai una ricerca e discutine in classe con i compagni e l’insegnante.
Primo Levi era un chimico torinese, deportato dai nazisti perché ebreo. Divenne scrittore per testimoniare l’orrore dei campi di concentramento. Leggi questa sua frase e commentala con i tuoi compagni: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Dal 1993 l’artista tedesco Günter Demnig ha ideato il progetto delle “pietre di inciampo”. Sono piccoli cubi di pietra che vengono collocati davanti all’ultima abitazione liberamente scelta dalla persona che si vuole ricordare. Su ogni pietra sono incisi pochissimi dati: il nome della persona, la data e il luogo di nascita, il luogo e, quando è nota, la data di morte. Le pietre di inciampo sono tutte uguali ma raccontano storie diverse, perché riportano alla memoria la vita quotidiana delle tante persone strappate alle loro case e deportate nei campi di sterminio. Fino ad oggi in Europa sono state installate oltre 50.000 pietre.
Anche a Milano ci sono le “pietre di inciampo”. La prima pietra è stata posata in corso Magenta 55, dove abitava Alberto Segre, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e della figlia Liliana Segre, anche lei deportata ad Auschwitz il 30 gennaio 1944 all’età di 13 anni e sopravvissuta, mentre il padre morì il 27 aprile 1944. Anche Giuseppe e Olga, i nonni paterni di Liliana, furono deportati e uccisi. Liliana oggi è senatrice a vita e si batte per tenere viva la memoria di tutti i deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti che non hanno fatto ritorno alle loro case.
g Cercate immagini e notizie sulle pietre di inciampo in Italia.
g Divisi in gruppi, esaminate il materiale che avete trovato e scegliete quello più significativo. Realizzate poi una presentazione multimediale per raccontare agli altri gruppi ciò che avete scoperto su questa iniziativa. Se possibile, raccontate anche la storia di qualche persona deportata il cui nome è ora inciso su una pietra d’inciampo.
Lavorando in coppia o in piccolo gruppo, immaginate di essere giornalisti che devono prepararsi ad intervistare Liliana Segre.
• Fogli, penne.
• Brani da leggere da libri e/o giornali.
• Motori di ricerca.
• 3 ore.
• Leggete il brano e cercate altre informazioni nei libri, sui giornali o in internet.
• Dopo aver raccolto e selezionato le informazioni che ritenete necessarie, scrivete le domande che le rivolgereste.
• Immaginate quali potrebbero essere le sue risposte.
• Poi confrontate le vostre domande e risposte con quelle degli altri gruppi.
C’era un tempo in cui gli uomini credevano che le donne fossero al mondo solo per servirli. Pensavano che le donne dovessero cucinare e pulire, badare ai bambini e non preoccuparsi d’altro. Le donne dovevano indossare vestiti femminili, ovvero abiti lunghi con corsetti stretti, con cui faticavano a muoversi e a respirare. Erano molte le cose che le donne non potevano fare. Avere un lavoro? Impossibile. Fare sport? Impossibile. Governare il Paese? Ancora più impossibile. Le donne non potevano nemmeno votare!
Kate Sheppard però pensava che le donne dovessero avere la stessa libertà degli uomini: la libertà di dire quello che pensavano, di votare per chi volevano e di indossare vestiti comodi. Un giorno decise di reagire e dichiarò chiaro e tondo: “Le donne devono avere il diritto al voto. E devono smettere di indossare il corsetto”. Alcuni rimasero scioccati, altri indignati, altri ancora furono colpiti dalle sue idee così innovative. Kate e le sue amiche lanciarono una petizione , raccolsero tante firme e dovettero incollare molti fogli, fino a formare un lungo rotolo che portarono in Parlamento e srotolarono come un tappeto, lungo quanto settantaquattro furgoncini di gelato parcheggiati in fila!
In Parlamento rimasero senza parole e le donne della Nuova Zelanda, il Paese in cui viveva Kate, furono le prime al mondo a conquistare il diritto al voto.
Adatt. da Storie della buonanotte per bambine ribelli, Mondadori
corsetto: bustino da donna, elastico o con stecche, che dalla vita sale fin sotto il petto.
petizione: documento firmato da uno o più individui per fare una richiesta ad un’autorità.
• Che cosa ti ha colpito di questa storia?
• Perché, secondo te, alcune persone furono scioccate o indignate dalle idee di Kate?
• Pensi che la vita delle donne di oggi sia diversa da quella dell’epoca di Kate? In tutti i Paesi del mondo?
Le relazioni tra bambini e bambine, ragazze e ragazzi su cosa si basano? Siamo liberi di scegliere come comportarci, oppure seguiamo gusti, scelte e modi di fare basati su stereotipi ?
La parità di genere significa che donne, uomini, bambine, bambini e adolescenti godono degli stessi diritti, risorse, opportunità e protezione .
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza all’articolo 2 prevede che tutte le bambine e tutti i bambini godano degli stessi diritti. Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere è stato riaffermato nel 2015 dall’ Agenda 2030
L’ Obiettivo numero 5 prevede infatti di eliminare le forme di violenza e discriminazione a danno delle donne e assicurare la parità di genere nell’accesso al mondo del lavoro e alla rappresentanza politica.
Ogni bambina e ogni bambino ha diritto a sviluppare il suo pieno potenziale, ma le disuguaglianze di genere ostacolano questa realtà.
Le ragazze e i ragazzi vedono le disuguaglianze di genere nelle loro case e nelle loro comunità quotidianamente: nei libri di testo, nei mezzi di informazione, tra le figure che si prendono cura di loro.
Queste disparità fanno credere ai bambini e alle bambine che alcuni compiti siano di esclusiva competenza femminile e altri maschile ostacolando il cambiamento e limitando le loro aspirazioni e i loro sogni.
Adatt. da https://www.unicef.it/diritti-bambini-italia/pari-opportunita/
stereotipo:
deriva dal greco “stereos” (duro, solido, rigido) e “typos” (impronta, immagine, gruppo), quindi “immagine rigida”. Indica un’idea preconcetta, non basata sull’esperienza diretta e difficilmente modificabile.
g POSSO? Le bambine di tutto il mondo possono davvero essere ciò che vogliono? Ogni giorno molte di loro non possono contare solamente sulla propria forza di volontà, a causa delle barriere che ostacolano questo percorso, come cambiamenti climatici, guerre, migrazioni.
1 Si può far finta di essere dei duri
2 per poi rivelare un cuore tenero.
3 Ci si può vestire come capita.
4 Ma si può anche essere molto eleganti, squisitamente eleganti.
5 Non si smette mai, mai di giocare.
6 Si amano gli animali
7 tanto che a volte si diventa un po’ come loro.
8 Si può sognare di essere un drago...
9 ...ma anche un cavaliere.
10 Si può piangere.
Beatrice Masini, 101 buoni motivi per essere un ragazzo, Rizzoli
g Quali altri buoni motivi per essere un ragazzo ti vengono in mente? E per essere una ragazza? Elencali e confrontali con quelli dei tuoi compagni
• Sei contento di come sei? C’è qualcosa che fanno le persone dell’altro sesso che ti piacerebbe fare?
Credi davvero che non ci siano differenze tra maschi e femmine?
Rispondi sul quaderno e disegna te stesso/a come vorresti essere.
1 I nomi da femmina sono più belli dei nomi da maschio e ce ne sono di più. Ci si può chiamare come un fiore: Rosa, Viola, Margherita, Ortensia... Oppure come un colore: ancora Rosa, Azzurra, Verde... Oppure come qualcosa di bellissimo e prezioso: Gemma, Lucilla, Stella, Diamante, Esmeralda...
2 Il rosa è un colore delizioso. Anzi, è mille colori diversi: rosa bebè, rosa confetto, fucsia, geranio, corallo, cipria ...
3 Però ci si può vestire anche di tutti gli altri colori e mescolarli come si vuole.
4 Si può giocare con le bambole, e tutti dicono: “Che bambina dolce!”.
5 Si può giocare contro le bambole, e tutti dicono: “Che bambina piena di carattere!”.
6 Si può giocare senza le bambole, e tutti dicono: “Che bambina originale!”.
7 Si può piangere quando si vuole. Nessuno dice niente se una ragazza piange.
8 Si può essere dure oppure fare le dure.
9 Si può aver paura dei serpenti, del buio, dei ragni, 10 o non aver paura di niente.
g Lavorando in gruppo preparate un elenco dei motivi per cui non conviene essere un ragazzo e una ragazza. Leggetelo poi agli altri gruppi e spiegate le vostre scelte.
Sono solo tre, sono un’avanguardia. Lo spagnolo Fernando Diaz Del Rio, il serbo Ivan Martinovic e l’azzurro Giorgio Minisini, sono i primi tre uomini al mondo che gareggiano nell’esercizio tecnico in solitaria, ultima introduzione nel programma fitto del nuoto sincronizzato/artistico. Sono ragazzi che devono abbattere barriere al contrario , uomini che cercando di farsi valere in un mondo di donne (che non manca dei propri cultori della tradizione restii ad apprezzare l’ingresso degli uomini). Giorgio, un mese fa, bicampione del mondo con il duo misto, in coppia con Lucrezia Ruggiero, adesso ci prova anche da solo. Ha le spalle larghe, il periodo in cui si sentiva additato come una stranezza è per fortuna alle spalle. Certo, una finale con soli tre rappresentanti è la dimostrazione di quanto il movimento debba ancora crescere, però Giorgio è sicuro “che i ragazzi di oggi vivono una realtà completamente diversa, per loro questo sport è una realtà consolidata”. A Roma, per questa sua ennesima prima volta, presenta un esercizio a tema, “A plastic sea”, musica con testo ispirato dalle parole di David Attenborough, divulgatore scientifico e naturalista britannico, che mette l’attenzione sulla distruzione degli ecosistemi marini.
Adatt. da www.corriere.it
“C’era una volta un principe fiero e coraggioso...” o forse no?
l’azzurro: atleta italiano.
g In quasi tutte le fiabe classiche ci sono principi pronti a sfidare grandi pericoli per salvare principesse indifese. E se provassimo a cambiare le storie? Cosa farebbero Cenerentola, Biancaneve, Aurora e le altre principesse ai giorni nostri?
Dividetevi in gruppi e riscrivete alcune tra le più celebri fiabe, tenendo conto di come sono cambiati i ruoli della donna e dell’uomo oggi.
“Astrosamantha” è il soprannome dato a Samantha Cristoforetti , un’astronauta, un’aviatrice, un’ingegnera, una moglie e una mamma, la prima donna italiana a entrare negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea nel 2010 e la prima donna europea a comandare la Stazione Spaziale Internazionale nel 2022.
Nel “Diario di un’apprendista astronauta”, pubblicato nel 2018, ha descritto così la giornata in cui seppe di essere diventata astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea: “Sono ancora seduta sul letto, incerta sul da farsi, quando arriva un’email che mi fa sobbalzare.
Oggetto: “ESA Astronsut Selection.” Apro di slancio, certa che mi indichi semplicemente un numero da richiamare, un orario. Invece una semplice frase, asciutta e tecnica, scioglie in un attimo la mia tensione. Ogni fibra del mio corpo, ogni corda del mio spirito si rilassa. Non esulto, non rido, non piango. Mi pervade una gioia quieta e assaporo in silenzio un profondo sollievo. […] Prima di andare a dormire do uno sguardo al piccolo lembo di cielo che posso vedere dalla mia finestra. Un giorno, quando sarò a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sarò anch’io un puntino luminoso lassù. Stento a credere di essere arrivata veramente qui. Con un misto di talento, duro lavoro e tanta, tantissima fortuna ho potuto realizzare ciò che è quasi impossibile.”
C uriosità!
• Perché Samantha Cristoforetti è chiamata “Astrosamantha”?
• Che cosa ha fatto nel 2010? E nel 2022?
• Come si sente dopo aver letto l’email dell’ESA?
• Secondo te, perché dice che ciò che ha potuto realizzare è quasi impossibile?
Maria Skłodowska Curie, più nota come Marie Curie, vinse due premi Nobel, uno in chimica e l’altro in fisica, per la scoperta di due elementi, il polonio e il radio. La scienziata polacca fu la prima donna della storia a vincere questi prestigiosi premi. Marie Curie fu anche la prima donna ad insegnare alla celebre Università Sorbona di Parigi. Sin da bambina mostrò una grande passione per lo studio ma in Polonia, a quel tempo, le donne non potevano accedere agli studi superiori. Per questo, si trasferì a Parigi laureandosi in Fisica nel 1893 con risultati eccezionali e in Matematica nel 1894.
È stata neurologa, filantropa e senatrice a vita della Repubblica italiana. Fu uno stimato membro delle più prestigiose accademie scientifiche mondiali, tra le quali la Royal Society britannica e la National Academy of Sciences americana. Nel 1986 questa straordinaria scienziata ricevette il Premio Nobel per la medicina per le ricerche che portarono alla scoperta di una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso. Per tutta la vita fu impegnata in opere benefiche e nella promozione del ruolo della donna in ogni branca della società.
È stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987. L’astrofisica è stata anche nei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. Margherita Hack ha fondato e diretto “L’astronomia”, la più importante rivista di divulgazione astronomica che ci sia stata in Italia, poi chiusa nel 2008. Oltre la scienza, è ricordata anche per la sua attività sociale e politica e per le battaglie sui diritti civili.
Kamala Harris (1964)
Ha vinto al fianco di Joe Biden le elezioni USA 2020, diventando così non solo la prima donna, ma anche la prima persona “non bianca” ad assumere il ruolo di vicepresidente degli Stati Uniti. Nel 2003 è diventata procuratrice distrettuale di San Francisco e poi la prima procuratrice donna, afroamericana e di origine asiatica della California dal 2011 al 2017.
Soprannominata la Lady di Ferro, Margaret Thatcher è stata una delle donne importanti del 900 e più influenti nella politica del Regno Unito. Fu la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro, guidando il Regno Unito dal 1979 al 1990. La Thatcher fu leader del partito conservatore e segnò un’epoca, tanto che gli anni ’80 vennero soprannominati “era thatcheriana”.
Mahsa Amini (2000-2022)
Era una ragazza originaria del Kurdistan iraniano. Aveva solo ventidue anni quando è stata uccisa dalla polizia, colpevole solo di non aver indossato correttamente il velo. La sua morte ha scatenato un’onda di proteste da parte delle donne iraniane e altre ragazze sono state uccise per rivendicare il loro diritto alla libertà. La protesta si è diffusa in tutto il mondo e tante donne, anche famose, hanno tagliato una ciocca dei loro capelli, per dimostrare solidarietà alle donne dell’Iran.
Mahsa Amini, senza volerlo né saperlo, è diventata il simbolo della protesta pacifica delle donne iraniane.
g Cercate immagini e informazioni sui libri e nel web su altre donne che hanno cambiato il mondo nell’arte, nella musica, nello sport e per ciascuna scrivete una breve nota biografica.
Fake news è l’espressione inglese che indica le notizie false. Le notizie false sono sempre esistite ma fino a qualche anno fa restavano limitate alla cerchia ristretta dei conoscenti di chi le aveva inventate. Anche quando la fake news aveva risonanza, veniva presto dimenticata. Con l’avvento di Internet e dei social network , le fake news si diffondono rapidamente in ogni parte del mondo, attraverso i “like” e le condivisioni degli utenti. Perché inventare notizie false? Principalmente il motivo è economico. Chi inventa la fake news ha interesse ad avere il maggior numero possibile di condivisioni, perché ricava soldi dalla pubblicità della sua pagina Internet; fa di tutto per diffondere la notizia a macchia d’olio.
C’è poi chi inventa fake news per infangare un avversario politico o un concorrente nel mondo degli affari o indurre le persone ad acquistare determinati prodotti.
Ciò che distingue l’informazione sbagliata dalla fake news è la precisa intenzione di dare un’informazione falsa allo scopo di creare un’onda inarrestabile di condivisioni.
social network:
sito Internet in cui le persone comunicano tra loro.
Piero Angela, celebre giornalista e divulgatore scientifico, scomparso nel 2022, nel lontano 1989 fondò con un gruppo di scienziati il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze). Già allora, anche senza Internet, aveva capito quanto potessero essere pericolose le notizie false e le teorie dei ciarlatani, soprattutto in merito alla salute e alle scienze. Fu il pioniere dei cacciatori di fake news ed era convinto che un bambino o una bambina che imparano a ragionare, a fare domande, a chiedere e a valutare le prove diventeranno persone mature e cittadini consapevoli.
Come facciamo a capire se quella che leggiamo è una fake news? Basta rispettare alcune semplici regole.
Quando leggiamo una notizia, soprattutto se ci sembra incredibile, dobbiamo verificarne la fonte. Se, per esempio, la notizia che leggete non si trovasse su repubblica.it ma invece su republica.it (notare la doppia mancante!), insospettitevi. È probabile che ci sia qualche fake news in arrivo.
La parte più importante di qualunque notizia in rete è sicuramente l’immagine associata alla notizia. Spesso è presente un’immagine collegata al testo o, ancora più spesso, solo un’immagine con una didascalia. Cerchiamo su Google l’immagine, cliccando sulla stessa con il tasto destro del mouse: le prime righe di risposta di Google ci faranno subito capire se c’è qualcosa che non va.
Leggete il testo della notizia facendo attenzione alle date, alle persone citate e soprattutto al contenuto. Le fake news viaggiano spesso attraverso i canali di messaggistica come WhatsApp o Telegram. Basta allora copiare il testo del messaggio e cercare su Google la veridicità dell’informazione.
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MOSTRO PELOSO SPIAGGIATO: CHI È IL ‘MAMMUT’ TROVATO IN RUSSIA
In una sperduta regione russa che si affaccia sull’oceano Pacifico sono stati rinvenuti sotto la sabbia gelata i resti di una “misteriosa” creatura pelosa. Qualcuno ipotizza che possa trattarsi di un mammut, ma la spiegazione potrebbe essere molto più semplice, basta conoscere il modo in cui si decompongono gli animali, come ad esempio: i cetacei.
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LA TERAPIA DEL SALE PER CURARE LE MALATTIE RESPIRATORIE NON SERVE A NULLA
La terapia del sale viene spesso consigliata in Rete per il trattamento di varie malattie croniche della pelle e delle vie respiratorie. Ma in che modo inalare dei sali minerali può concretamente aiutare i pazienti a curare questi disturbi? Ad oggi non esistono studi seri che lo abbiano dimostrato.
Dispositivi come computer, smartphone, tablet sono diventati per tutti oggetti di uso quotidiano e li utilizziamo collegandoci alla rete Internet. Siamo online molto più di quanto ce ne rendiamo conto in un mondo ormai “a portata di clic”. Inviamo e riceviamo mail con la posta elettronica, usiamo le chat per scambiare messaggi veloci, i social network per condividere momenti della nostra vita, navighiamo sui siti alla ricerca di informazioni di ogni genere.
Collegarci ad Internet ci permette non solo di trovare tante informazioni, ma anche di incontrare persone e stare in contatto con loro, anche se non fisicamente: ecco perché si parla di realtà virtuale!
Come quello reale, anche il mondo virtuale ha però bisogno di regole per funzionare bene e tutti noi utenti abbiamo diritti e doveri da rispettare, applicando con molta attenzione comportamenti corretti, che ci proteggano dai pericoli.
g Confrontati con i tuoi compagni, dopo aver risposto alle seguenti domande.
Hai mai navigato in Internet? Conosci qualche social network? Se sì, li usi? Quando sei online, c’è qualche adulto con te? Come ti comporti di solito?
Virtuale è reale
Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
Si è ciò che si comunica
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
Le parole danno forma al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
Le parole sono un ponte
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
Le parole hanno conseguenze
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
Condividere è una responsabilità
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
Le idee si possono discutere.
Le persone si devono rispettare
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
Gli insulti non sono argomenti
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
1. 2. 3. 4. 5.Quello che si dice o si scrive online, pur essendo virtuale, è reale perché riguarda e ha conseguenze su persone che sono reali. Ecco perché quando siamo in Rete dobbiamo comportarci proprio come se fossimo nel mondo reale.
g Per avere un comportamento sempre corretto quando sei connesso ricorda la regola dell’ABC.
A ttenzione quando si entra in Internet bisogna fare molta attenzione.
B ravura quando si entra in Internet bisogna essere molto bravi/e e sapere com’è giusto comportarsi, che cosa è bene dire etc...
C alma quando si entra in Internet non bisogna mai avere fretta: quello che si è scritto o pubblicato in Rete rimarrà in Rete (esattamente come le foglie soffiate via dal vento: è impossibile riprenderle).
S CRIVO
g Quali altre parole ti vengono in mente per indicare un comportamento corretto in Rete? Scrivile e motiva la tua scelta.
Per navigare in sicurezza, bisogna rispettare le regole che ci garantiscono di non incorrere in pericoli. Esistono alcune leggi che stabiliscono ad esempio un’ età minima per aprire dei profili ma molti ragazzi dichiarano dati falsi pur di registrarsi, mettendo a rischio la loro incolumità, senza sapere inoltre che dichiarare dati falsi è un reato di cui sono responsabili i loro genitori.
Per aprire un profilo su Facebook o Instagram occorre aver compiuto 14 anni (13 se si ha l’autorizzazione dei genitori), 13 anni per Tik Tok. Per utilizzare WhatsApp bisogna aver compiuto 16 anni.
Quando scegli un videogame per il pc o la consolle, ricorda di guardare il bollino che indica l’età minima consigliata. Non ci sono leggi che vietano di usare un gioco non adatto alla tua età, ma è importante seguire i consigli dei grandi. Le piattaforme di giochi online spesso prevedono l’uso di chat tra giocatori, anche sconosciuti. È più saggio giocare con persone che si conoscono nella realtà e se qualcuno usa la chat del gioco in modo scorretto, facendo scherzi o scrivendo parole offensive, chiedi il supporto di un adulto.
Per cercare informazioni, svolgere ricerche, scaricare musica e video spesso navighiamo in siti più o meno noti. Per essere certo di non incorrere in siti pericolosi per te o perché possono arrecare danni ai tuoi dispositivi (attenzione ai virus!), naviga in compagnia di un adulto o chiedi consiglio sui siti da esplorare.
g Scrivi le tue risposte e confrontati con i compagni.
• Quanto utilizzi Internet? Ti sono capitate esperienze negative? Quali social conosci? Li usi?
• Che cosa pensi di chi dichiara il falso pur di aprire un profilo social?
• Cosa pensi delle leggi sui limiti di età per i social network?
• Usi i videogames? Rispetti i bollini sull’età?
Esiste un animale un po’ speciale che sta nella savana digitale; si vede soprattutto a tarda sera, si tratta del leone da tastiera.
Dalla sua tana a forma di computer insulta tutti in lingue sconosciute: attacca le sue prede e in un secondo il suo ruggito arriva in tutto il mondo.
Dall’ombra dei suoi tanti nascondigli affonda su ogni tasto con gli artigli, ma se lo incontri mentre sta all’aperto è silenzioso, timido ed incerto: si crede un formidabile felino, ma in fondo è solo un piccolo gattino.
Daniele Virgillito
Il cyberbullismo è il fenomeno con il quale il bullismo si è diffuso nel mondo virtuale (cyber = informatica), diventando ancor più pericoloso, perché si nasconde spesso nell’anonimato. Le e-mail, i social network, le chat, tutto ciò che consente di comunicare in Rete possono essere usati dai bulli per far del male alle vittime, rovinandone la reputazione attraverso offese e umiliazioni.
g Confrontati con i tuoi compagni.
• Chi è in realtà il leone da tastiera?
• Come si comporta di solito?
• Ti è mai capitato di incontrarne uno online?
• Perché all’aperto è paragonato ad un piccolo gattino?
• Avevi mai sentito parlare di cyberbullismo? Come credi che si senta chi lo subisce?
• Cosa faresti tu se subissi delle azioni di cyberbullismo? E se sapessi che un tuo amico è una vittima o un cyberbullo?
bullismo e il cyberbullismo
1 PARLA subito con i tuoi genitori o con un adulto di cui ti fidi. Se sei una vittima non devi provare vergogna, dovrebbe vergognarsi il cyberbullo.
2 IGNORA le provocazioni che ti vengono fatte ma conserva le prove di tutto quello che succede attraverso foto e screenshot.
3 AVVERTI subito un adulto se sei testimone di atti di cyberbullismo. Potresti salvare la vita di un tuo amico.
Ricorda sempre che postare immagini o informazioni private di altri senza il loro permesso, rappresenta una violazione della privacy e può essere punito dalla legge. Ci sono conseguenze per te se hai più di 14 anni e per i tuoi genitori se hai meno di 14 anni.
g Quale di queste regole pensi che sia la più importante? Discutine con i tuoi compagni e insieme completate, su di un cartellone, l’acrostico della parola STOP per dire basta al cyberbullismo. Ad ogni lettera deve corrispondere un vostro impegno. Poi firmatelo e attaccatelo alla parete dell’aula per ricordare sempre il vostro patto.
Se si è vittime dei cyberbulli bisogna difendersi in modo intelligente e attento. S T O P
Una simpatica rana si aggira nello stagno con il proprio smartphone alla ricerca del selfie perfetto. Ad un certo punto nota una pentola piena d’acqua bollente e subito pensa di trovarsi di fronte ad una challenge perfetta, rischiosa ma che potrà portare tanti like.
All’improvviso però dentro la pancia della rana si attiva un’emozione, la Paura Amica, che avverte la rana: «Attenta, l’acqua potrebbe ustionarti». La rana però non la ascolta e, impavida, si tuffa nella pentola. Per fortuna l’acqua ha ancora un tepore gradevole e la rana comincia quindi a scattare foto con il suo smartphone.
Per la seconda volta, la Paura Amica torna a farsi sentire: «Fai attenzione, l’acqua diventa sempre più calda!». Anche stavolta però la rana prosegue imperterrita nel suo scopo.
Alla fine, dopo numerosi tentativi, la rana trova il selfie perfetto, anche se l’acqua ora è davvero incandescente. «Non aspettare, salta fuori dall’acqua bollente» le dice la Paura Amica, ma è troppo tardi. La rana prova a saltare fuori dalla pentola, ma il calore dell’acqua le ha prosciugato le forze. Così, anziché essere nota come “la rana dal milione di like”, tutto lo stagno ricorderà la “povera rana bollita”.
(Stefano Rossi, focus-scuola.it)
• Che cos’è una challenge? E i like? Perché per la rana la popolarità è così importante? Qual è il messaggio che vuole darle la Paura Amica?
La Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet si festeggia in tutto il mondo il secondo martedì del mese di febbraio e ci ricorda l’importanza di impegnarsi affinché Internet sia davvero un luogo sicuro e ricco di opportunità per tutti, grandi e piccoli. Nel web ci sono infatti tante opportunità di crescita e di arricchimento, non dobbiamo mai dimenticarlo. Dobbiamo però ricordare sempre che nel mondo virtuale come in quello reale dobbiamo stare attenti ai pericoli.
Nel 2015 i Paesi membri dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) hanno stabilito un piano da realizzare entro il 2030, per migliorare la vita del nostro pianeta e dei suoi abitanti: così nata l’Agenda 2030.
Entro il 2030 ci saranno 9 miliardi di abitanti sulla Terra, ma ci saranno anche grandi disuguaglianze tra loro: situazioni di povertà, poco cibo o di scarsa qualità, mancanza di acqua, abitazioni precarie, servizi insufficienti, una bassa possibilità di prevenire e curare le malattie, assenza di istruzione.
Anche il pianeta soffre tanto a causa, ad esempio, dell’inquinamento dei continenti e degli oceani, con conseguenze come il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, l’estinzione delle specie animali, che possono portare a un peggioramento delle condizioni di vita delle prossime generazioni.
I Paesi dell’ONU hanno perciò individuato 17 Obiettivi (GOALS) da raggiungere e ciascuno di essi prevede una serie di traguardi specifici. Sono stati definiti Obiettivi Globali per uno Sviluppo Sostenibile, perché globale significa universale, quindi valido in ogni luogo del pianeta.
Nessuno deve essere lasciato indietro lungo questo cammino, perché i progressi devono essere ottenuti per tutti gli individui e per l’intera umanità; e infatti uno degli slogan dell’Agenda
2030 è appunto “NESSUNO ESCLUSO!”
Lo sviluppo sostenibile è il progresso economico che permette di migliorare le condizioni di vita delle persone senza mettere a rischio le risorse per le generazioni future , cioè rispettando e preservando i paesaggi, le piante, gli animali, le acque, i suoli, l’aria che sono alla base della vita sulla Terra. Se vogliamo che anche le generazioni future possano goderne domani è importante agire correttamente oggi.
È perciò fondamentale tener presente tutto questo quando si avviano nuove attività economiche: alcune di esse, anche se sembrano migliorare oggi la vita della gente, possono rendere il mondo meno vivibile nel futuro. Ed è altrettanto importante fare attenzione anche ai piccoli gesti quotidiani, come fare la raccolta differenziata o non sprecare acqua e cibo. Il futuro è nelle nostre mani, il futuro comincia da ognuno di noi. Siamo ancora in tempo per salvare il pianeta.
g Vero o falso?
• L’Agenda 2030 è un piano dell’ONU.
• Entro il 2030 ci saranno 7 miliardi di abitanti.
• Il pianeta subirà le conseguenze dell’inquinamento.
• L’Agenda 2030 prevede 17 Obiettivi.
• Globale significa valido per tutti.
• Lo sviluppo sostenibile permette di garantire risorse alle generazioni future.
• Le nuove attività economiche renderanno sempre il mondo migliore.
• Non è necessario fare attenzione ai piccoli gesti quotidiani.
PARITÀ DI GENERE ACQUA PULITA E SERVIZI IGIENICOSANITARI ENERGIA RINNOVABILE BUONA OCCUPAZIONE E CRESCITA ECONOMICA FLORA E FAUNA ACQUATICA FLORA E FAUNA TERRESTRE PACE E GIUSTIZIA PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVIMolti obiettivi dell’Agenda 2030 sono dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, allo sfruttamento delle risorse naturali e ai cambiamenti climatici.
Oggi più che mai non si può più rimanere fermi a guardare e i Paesi che hanno firmato l’Agenda devono passare all’azione, facendo in modo che tutti possano usufruire delle risorse naturali in egual misura. Ricordiamo sempre che le risorse naturali si esauriscono, non dobbiamo sprecarle ma conservarle anche per le generazioni future. Il nostro pianeta sta soffrendo per gli errori commessi dall’uomo in passato e non possiamo lasciare a chi verrà dopo di noi un mondo senza futuro.
g Osserva il cartello.
Che cosa significa?
Cosa si intende?
Discutine con i tuoi compagni.
Nel 2018 si è tenuto il primo sciopero mondiale per il clima, su invito di Greta Thunberg, giovanissima attivista svedese. Hanno partecipato moltissimi studenti in oltre 100 Paesi del mondo.
È stato il primo di tanti “Fridays for future”.
Divisi in gruppi, svolgete una breve ricerca sull’origine di questa iniziativa e sul movimento mondiale che ne è derivato.
L’amore per l’ambiente ha portato alla creazione del plogging . Il primo campionato mondiale di plogging si è disputato in Italia, precisamente in Val Pellice (Torino), e ha visto la partecipazione di 55 atleti provenienti dall’Italia e da vari paesi europei.
Durante il percorso sono stati raccolti complessivamente 795 kg di rifiuti. Già, perché questa strana attività combina la corsa con la raccolta dei rifiuti
L’idea è venuta al podista svedese Erik Ahlström, che ha iniziato a ripulire, correndo, le strade della sua città, Stoccolma, raccontando l’iniziativa sul suo profilo Facebook.
Piano piano la sua esperienza è diventata virale in tutto il mondo e i vari gruppi mostrano le loro esperienze sui social network.
Le città italiane ad aderire per prime sono state Casale Monferrato (con gli “ spazzorunners ”), Milano, Bologna, Bergamo, Firenze, Monza e via via se ne sono aggiunte sempre di più. Ma il plogging non è diventato famoso solo in Italia, sempre più persone lo praticano in paesi come India, Messico, Costa Rica, Francia, Ungheria o Corea.
Per praticare plogging indossa scarpe da ginnastica, una tuta e... corri. Ma non dimenticare di portare con te un sacco della spazzatura, guanti e pinze perché dovrai raccogliere tutti i rifiuti che trovi lungo il tuo percorso tra parchi e foreste. Adatt. da focusjunior.it
Il termine deriva dall’unione di due parole, ovvero dal verbo svedese Plocka upp che significa “prendere su” unito a quello più popolare e conosciuto Jogging che significa “correre”. E in effetti chi pratica questo sport “raccatta” la spazzatura mentre corre a ritmo sostenuto!
g Conosci altre iniziative a favore dell’ambiente? Con i tuoi compagni informati sulle attività di associazioni di volontari e scoprirai che anche se sei un bambino, potrai dare il tuo contributo per salvare il pianeta.
La Grande Macchia - che qualcuno chiama « Isola di plastica » - è un ammasso di rifiuti galleggianti, grande quanto l’Europa, che si trova in mezzo all’Oceano Pacifico.
Qui le correnti, i vortici, i gorghi e i mulinelli fanno convergere molta della spazzatura che buttiamo in mare e che per lo più è plastica.
Ogni anno, gli uomini producono dieci milioni di tonnellate di plastica: un milione di tonnellate finisce in mare.
Tu sai che la plastica non si consuma, non va a male, non fa la muffa: è il suo bello, dirai.
Ma significa pure che la plastica non sparisce. Al massimo si frantuma, si sbriciola in piccoli coriandoli, più piccoli di un granello di sale.
In Olanda hanno fatto un esperimento: hanno preso una manciata di cozze e l’hanno analizzata: dentro c’erano 300 pezzetti microscopici di plastica.
Ce ne sono nello stomaco dei merluzzi, nella pancia dei gabbiani e delle tartarughe.
Ce ne sono in mezzo al plancton, che è il cibo delle balene e di tanti animali marini.
Il problema è che la plastica, se la mangi, non fa bene. E il mare, ormai, è tutto una zuppa di frammenti di plastica. Una zuppa che assorbe, come una spugna, anche gli altri veleni che ci sono nell’acqua.
La Grande Macchia di pattume cresce ogni giorno, e purtroppo non è l’unica.
g In coppia o in piccolo gruppo cercate immagini e informazioni sui libri e nel web sulla Grande Macchia (Great Pacific Garbage Patch). Preparate una mappa concettuale, utilizzando anche le immagini, per illustrare agli altri gruppi la documentazione che avete raccolto.
Wu Ming, Cantalamappa, ElectaKidsLe tonnellate di plastica che finiscono in mare producono enormi isole di spazzatura. La plastica viene mangiata dagli animali marini e molti di essi muoiono per intossicazione o soffocamento.
g Quali azioni quotidiane possiamo fare per salvaguardare l’ambiente dall’invasione della plastica? Confronta la tua risposta con quella dei tuoi compagni di classe.
Buccia di banana
3-4 settimane
Busta di carta 1 mese
Mela 2 mesi
Il 29 gennaio 1969 l’esplosione di una piattaforma petrolifera a sei miglia dalla costa di Santa Barbara, in California, provocò la morte di tantissimi animali tra pesci, uccelli e mammiferi.
La causa dello scoppio furono le conseguenze di una considerevole opera di trivellamento del fondale oceanico. Per undici giorni consecutivi in acqua si riversarono litri di petrolio, fanghi ed acque di scarico al punto che il mare divenne nero.
I cittadini di Santa Barbara non rimasero fermi a guardare il disastro e si impegnarono a fare in modo che non ci fosse mai più un simile disastro. Fondarono il movimento “Get oil out”, raccogliendo più di centomila firme per vietare le trivellazioni dei fondali marini.
Questo tragico evento colpì tutta l’opinione pubblica americana e l’eco delle proteste giunse fino a Washington, la capitale degli Stati Uniti d’America. In breve tempo si riuscì ad approvare leggi severissime a difesa dell’ambiente.
Il 22 Aprile 1970, venti milioni di cittadini americani si schierarono con il senatore Gaylord Nelson, per chiedere più attenzione al nostro pianeta. Il movimento si allargò poi anche ad altri Paesi e l’ONU (l’Organizzazione delle Nazioni Unite) istituì la Giornata Mondiale della Terra.
Da allora ogni 22 Aprile, contemporaneamente in tutto il mondo, si celebra l’Earth Day, per diffondere la coscienza ambientalista e promuovere una sana e sostenibile permanenza di ogni essere umano sul pianeta.
• Qual è stato l’avvenimento che nel 1969 ha dato luogo alle prime proteste ambientaliste?
• Quale movimento nacque? Con quale scopo?
• Qual è lo scopo della Giornata Mondiale della Terra?
g Osserva le immagini. Quali emozioni suscitano in te? Pensi che le conseguenze dell’azione dell’uomo su flora e fauna riguardino solo una determinata zona o coinvolgano tutto il mondo? Discutine con i tuoi compagni.
S CRIVO
g Leggi le seguenti affermazioni, poi scegli e commenta quella che ti colpisce di più.
• «La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra». (Proverbio dei nativi americani)
• «Ferire la terra è ferire te stesso, e se altri feriscono la terra, feriscono te». (Bruce Chatwin)
• «Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli». (Proverbio del popolo navajo)
• «Gli alberi rimangono intatti se tu te ne vai. Ma tu no, qualora se ne vadano loro». (Markku Envall)
• «Solo quando l’ultimo albero sarà abbattuto e l’ultimo fiume avvelenato e l’ultimo pesce pescato ci renderemo conto che non possiamo mangiare il denaro». (Proverbio indiano)
g Prova a tradurre il testo con l’aiuto delle immagini e dell’insegnante.
I see trees of green, red roses, too,
I see them bloom, for me and you
What a wonderful world!
rainbow, so pretty in the people going by. love you."
What a wonderful world!
Adatt. da Louis Armstrong, What a wonderful world
Dal 6 al 18 novembre 2022, a Sharm el - Sheikh, in Egitto, si è tenuta la COP27 sul clima. Per la prima volta da quando è nata la COP (Conference of the Parties), organizzata dalle Nazioni Unite , tra gli obiettivi c’è stato quello di ascoltare la voce dei giovani e le loro preoccupazioni per il futuro in merito all’emergenza climatica e ambientale in generale. È stato creato un padiglione appositamente per loro, in modo che delegazioni di tutto il mondo potessero incontrarsi, confrontarsi e trovare idee in comune da presentare il 10 novembre 2022 ai “potenti” della Terra.
I giovani hanno detto chiaramente che risolvere i problemi ambientali è una sfida per tutti, non solo per i Capi di Stato, pertanto ognuno di noi può dare il proprio contributo con piccoli gesti quotidiani, assumendo comportamenti corretti e consapevoli. Hanno anche affermato di sentire tante
è diventata simbolo di protesta, dopo il discorso che l’attivista Greta Thunberg ha tenuto al Youth4ClimateChange di Milano il 28 settembre 2021. Greta l’ha utilizzata anche parlando ai giovani del festival park di “Basta bla bla bla. Qualsiasi cosa stiano facendo . Voleva dire che tante chiacchiere non servono a nulla, bisogna agire concretamente per cambiare il mondo. E tocca
g Confrontati con i tuoi compagni. Che cos’è l’emergenza climatica? Sai quali ne sono le cause? Quali piccoli gesti quotidiani potrebbero contribuire a cambiare la vita della Terra? Cosa potresti fare o non fare a casa, a scuola, in strada?
S CRIVO
g Immagina di aver partecipato alla COP27. Che cosa avresti detto ai “potenti” della Terra? Scrivi una breve lettera.
Le leggi sono tutte importanti ma ce n’è una più importante delle altre: si tratta della Costituzione . Il testo costituzionale è nato per ricostruire lo Stato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo. Per farlo, il governo provvisorio, il 2 giugno 1946 , chiese ai tuoi nonni e bisnonni di scegliere se far rimanere l’Italia una Monarchia , sotto il regno dei Savoia, o se farla diventare una Repubblica . Per la prima volta in Italia votarono anche le donne.
Gli Italiani scelsero la Repubblica e nella stessa occasione elessero anche un’ Assemblea costituente con il compito di fissare le regole e i diritti fondamentali del nuovo Stato: la Costituzione.
L’Assemblea, il 22 dicembre 1947, approvò il testo definitivo e la Costituzione entrò definitivamente in vigore il primo gennaio
Essa stabilisce i fini dello Stato e i principi relativi alla sua
. Al suo interno sono dei cittadini, quindi anche i vostri.
Monarchia:
forma di governo in cui il re è sovrano e il popolo è suddito.
Repubblica:
forma di governo in cui il popolo è sovrano e lo Stato appartiene a tutti.
g Rispondi alle domande.
• Nel mondo sono ormai pochi, ma ci sono ancora Stati dove è in vigore la monarchia. Ne conosci qualcuno? Quale?
• Conosci il nome di qualche re o regina in carica?
La Festa della Repubblica italiana si celebra il 2 giugno perché, proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il referendum con cui gli italiani scelsero di far diventare l’Italia una Repubblica costituzionale.
È il giorno del compleanno della nostra Repubblica e dal 1948 si festeggia a Roma con una sfilata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato e con la deposizione di una corona d’alloro al Milite ignoto, simbolo di tutti i caduti in guerra.
L’esibizione delle Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica più famosa del Mondo, è il momento più spettacolare e atteso.
È composta da 139 articoli , ma cinque di questi nel corso degli anni sono stati abrogati, cioè cancellati. Il testo è diviso in: principi fondamentali ; diritti e doveri dei cittadini; ordinamento della Repubblica , ovvero come funziona e com’è organizzato lo Stato.
Sono i primi 12 articoli , ispirati alla libertà, alla fraternità e all’uguaglianza. Lo scopo di questi articoli è impedire che l’Italia possa tornare ad essere governata da un dittatore.
Sono raccolti nella Parte I. Gli articoli , da 13 a 54 , riguardano per esempio la libertà personale, la religione, la libertà di stampa, la famiglia, la scuola, il lavoro, le tasse, il diritto di voto...
La maggior parte dei diritti e dei doveri riguarda tutte le persone che vivono in Italia anche se non hanno la cittadinanza italiana.
È spiegato nella Parte II. Gli articoli , da 55 a 139 , spiegano l’organizzazione dello Stato attraverso i suoi organi costituzionali, ovvero quali sono, come sono composti e quali sono i loro compiti.
Per approfondire la storia della nascita della Repubblica e la conoscenza della Costituzione visitate il sito con la guida dell’insegnante e scaricate il fumetto “Viaggio alla nascita della Repubblica”.
ART. 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
La Costituzione si apre con queste parole molto importanti perché spiegano i principi su cui è fondata.
La Repubblica italiana è democratica , perché in Italia i cittadini votano liberamente, per scegliere chi governerà il Paese, e anche chi non vince le elezioni ha il diritto di esprimere le proprie opinioni.
Il lavoro è il valore principale su cui si fonda la nostra Repubblica. È con il lavoro infatti che ogni persona può vivere e soddisfare i propri bisogni ma anche quelli della società.
La sovranità , cioè il potere, è del popolo, di tutti i cittadini che possono però esercitarlo solo nei modi indicati dalla Costituzione, cioè nel rispetto delle leggi dello Stato.
I NSIEME
A caccia di...
g La parola “lavoro” compare nell’articolo 1 della nostra Costituzione, a indicare l’importanza di questo valore. La ritroviamo infatti anche negli articoli 4, 35, 36 e 38. Su libri o su motori di ricerca, trovate questi articoli e riflettete insieme su di essi.
Lavorando in coppia o in piccolo gruppo, riscrivete l’articolo usando parole vostre, senza però cambiarne il significato.
ART. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Che cosa sono i diritti inviolabili dell’uomo?
Sono tutti quei diritti che nessuna persona e nessuna legge possono negare agli esseri umani, siano essi adulti o bambini. Sono indispensabili alla vita , proprio come gli organi del nostro corpo. Così come infatti non potremmo vivere senza respirare, bere, mangiare, non potremmo vivere degnamente senza la libertà di pensiero, di parola, il diritto alla salute, al lavoro...
Sono quei doveri che tutti, grandi e piccoli, hanno l’obbligo di rispettare . A ogni diritto corrisponde un dovere e dobbiamo impegnarci ad aiutare chi ha più bisogno. Come? Ad esempio pagando le tasse, con le quali lo Stato può sostenere le spese per la nostra salute, per l’istruzione, per gli aiuti ai più bisognosi.
Se ci pensi anche la tua classe è una piccola società, in cui si mette in pratica l’articolo 2 in tutte le sue forme perché tutti collaborate, vi confrontate e a volte votate per decidere in modo democratico. Se si impara a vivere democraticamente a scuola, si impara a essere cittadini migliori e diventa naturale applicare la Costituzione nella vita di tutti i giorni sin da bambini.
Lavorando in coppia o in piccolo gruppo, riscrivete l’articolo usando parole vostre, senza però cambiarne il significato.
ART. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.
Tutti i cittadini sono esseri umani e in quanto tali sono portatori di diritti , scritti anche nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo . Lo Stato italiano con le sue leggi considera tutti i cittadini uguali: non vi sono distinzioni tra donne e uomini, tra persone di nazionalità o religioni diverse, con idee politiche differenti, tra ricchi e poveri. Lo Stato si impegna a favorire l’ uguaglianza eliminando gli ostacoli che l’impediscono, aiutando chi è in condizioni di povertà, chi non può curarsi, garantendo l’istruzione a tutti.
g Osserva, rifletti e parlane con i tuoi compagni. Questa immagine viene spesso usata per parlare di inclusione e uguali diritti. Cos’è l’inclusione? In che modo si possono garantire a tutti le stesse possibilità?
Lavorando in coppia o in piccolo gruppo, riscrivete l’articolo usando parole vostre, senza però cambiarne il significato.
Ognuno è libero di seguire il proprio culto religioso e il nostro Stato non dà più importanza ad una religione rispetto ad un’altra; rispetta il sentimento religioso di ogni persona. Tutte le confessioni religiose hanno diritto di organizzare i loro culti, nel rispetto delle regole definite dallo Stato. Nelle nostre classi convivono alunni di religione musulmana, cattolica, ortodossa, evangelica ma nessuno ha motivo di sentirsi migliore di un altro! Tutti possiamo conoscere modi di pregare diversi e di vivere il rapporto con Dio anche se porta un nome diverso, così come possiamo essere liberi di non credere in nessun Dio.
g In gruppo svolgete un’indagine statistica nella vostra classe e nelle altre sezioni rispondendo a queste domande.
• Quanti sono gli alunni in classe? Quanti seguono l’insegnamento della religione cattolica?
Tra chi ha scelto di seguire le attività alternative alla religione cattolica, quanti seguono una religione diversa? Quale religione seguono? Quanti non seguono alcuna religione?
g Su un cartellone rappresentate con un istogramma i dati statistici, arricchiteli con informazioni e illustrazioni sulle diverse religioni: i luoghi di culto, i testi sacri, le regole alimentari, le tradizioni, le festività, ecc...
Lavorando in coppia o in piccolo gruppo, riscrivete l’articolo usando parole vostre, senza però cambiarne il significato.
ART. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
La Repubblica Italiana deve avere a cuore la cultura e la ricerca, perché la cultura è patrimonio di tutti: per imparare a pensare e valutare (per esempio le notizie, le decisioni dei politici...), per difendere i propri diritti e capire i propri doveri. Nella Costituzione lo Stato si impegna ad assicurare lo sviluppo della cultura e della ricerca per mezzo di scuole e università statali e fissa un periodo di istruzione obbligatoria e gratuita. Anche la storia , l’arte , i paesaggi dell’Italia fanno parte della nostra cultura, Il nostro è un paese pieno di tesori archeologici, artistici e ambientali. Si dice che l’Italia è un “museo a cielo aperto”. Questo articolo oggi risulta quanto mai attuale. Quando si legge la parola paesaggio non si può fare a meno di associarla alla parola ambiente . Con il tempo avvengono molti cambiamenti e i problemi che viviamo oggi non sono quelli del 1947, perciò l’8 febbraio 2022 questo articolo è stato modificato e arricchito per rendere ufficiale e inderogabile l’impegno di promuovere azioni volte a preservare la natura nella sua complessità.
I NSIEME
A caccia di...
g Di cultura, istruzione e ambiente si parla anche negli articoli 30, 33, 34 e 41 della nostra Costituzione, ad indicare l’importanza di questi temi. Su libri o su motori di ricerca, trovate questi articoli e riflettete insieme su di essi.
Lavorando in coppia o in piccolo gruppo, riscrivete l’articolo usando parole vostre, senza però cambiarne il significato.
ART. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Il tricolore è simbolo di Italia, di festa, di momenti sportivi. La bandiera ha un fascino particolare e nasce dalla storia di un Paese. Trasmette ai cittadini il senso di appartenenza a una grande comunità, lo Stato, e rappresenta i suoi valori costituzionali. Verde è il colore delle nostre pianure. Bianco è il colore della neve dei nostri ghiacciai. Rosso è il colore del sangue di coloro che hanno sacrificato la vita per formare un’Italia unita.
g Completa le seguenti similitudini e confronta le tue idee con quelle dei tuoi compagni. Poi colorate una grande bandiera su di un cartellone e scrivete le vostre parole su ciascuna delle tre bande.
Verde come:
Bianco come:
Rosso come:
Il “canto” nazionale è stato scritto da Goffredo Mameli nel 1847 e musicato da Michele Novaro. In quel periodo molti patrioti combattevano per l’Unità d’Italia, allora ancora divisa in tanti piccoli Stati, e solo nel 1861 ci fu la proclamazione del Regno d’Italia.
g Se la vostra classe è formata da bambini di nazionalità diverse cercate l’inno di ogni nazione, ascoltatelo e insieme traducete il testo, poi cercate informazioni sulla sua nascita.
Questo è l’emblema della Repubblica italiana, un simbolo che ti capiterà di osservare sui documenti ufficiali.
g Cerca informazioni sui simboli che vi sono raffigurati: i rami di ulivo e di quercia, la ruota dentata, la stella.
La parte II della Costituzione è dedicata all’organizzazione della Repubblica italiana.
Gli articoli contenuti in questa parte spiegano quali sono le autorità fondamentali che esercitano il potere dello Stato:
• potere legislativo (chi decide le leggi);
• potere esecutivo ( chi le fa attuare);
• potere giudiziario (chi le fa rispettare).
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’Italia, ma non prende alcuna decisione da solo, se non quelle previste dalla Costituzione.
g Osserva la mappa che riassume l’organizzazione della Repubblica Italiana.
tutti i cittadini maggiorenni, uomini e donne.
eletto da
Presidente della Repubblica, dopo aver ottenuto la fiducia del Parlamento.
incaricato dal
GOVERNO
durata 5 anni ha il compito di
proporre, discutere e approvare leggi (POTERE LEGISLATIVO).
composto da
Camera dei Deputati (400 membri)
Senato (200 membri)
attuare le leggi del Parlamento attraverso regolamenti (POTERE ESECUTIVO).
durata 5 anni ha il compito di
Presidente del Consiglio
composto da
Ministri
nominati con un concorso pubblico.
far rispettare le leggi dello Stato (POTERE GIUDIZIARIO).
ha il compito di
MAGISTRATURA
composto da
insieme dei Magistrati (Giudici) organizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura.
7 anni, ma può essere rieletto una seconda volta.
Parlamento durata
eletto dal
Può essere eletto Presidente ogni cittadino che abbia compiuto 50 anni.
compiti
• nominare il Presidente del Consiglio e (su sua indicazione) i Ministri;
• proporre delle modifiche alle leggi se non rispettano la Costituzione;
• rendere pubbliche le leggi;
• concedere la grazia (cioè il perdono) ai condannati;
• comandare le Forze Armate;
• presiedere il Consiglio Superiore della Magistratura;
• se necessario sciogliere le Camere e stabilire nuove elezioni.
g Conosci i nomi dei principali rappresentanti dei cittadini italiani? Magari ne hai sentito parlare in televisione o sui giornali. Se non li conosci, informati e completa la scheda.
Presidente della Repubblica:
Presidente del Consiglio:
Presidente della Camera dei Deputati:
Presidente del Senato:
g Rispondi spiegando con parole tue.
• Che cos’è la Costituzione?
g Indica con una X la risposta esatta.
• In quale anno è entrata in vigore?
1947
1948
1945
• Da chi è stata scritta?
Dal Parlamento
Dall’Assemblea Costituente
Dal Presidente della Repubblica
• Da quante parti è composta?
Una
Due Tre
• Quanti sono gli articoli che spiegano i principi fondamentali?
12
139 54
• In quale articolo si dice che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”?
Art. 1
Art. 12
Art. 3
• Qual è l’ordine corretto dei colori della nostra bandiera?
Rosso, bianco, verde
Verde, bianco, rosso
Rosso, verde, bianco
• Quale potere ha il Governo?
Legislativo Giudiziario
Esecutivo
• Quale potere ha il Parlamento?
Legislativo Giudiziario
Esecutivo
• Quale potere ha la Magistratura?
Legislativo
Giudiziario
Esecutivo
• Quanti anni dura il mandato del Presidente della Repubblica?
5 7 9
• A quanti anni un cittadino può votare per la prima volta?
L’Unione europea ( UE ) è nata il 1° novembre del 1993. È composta da 27 paesi europei , tra cui l’Italia, che collaborano tra loro per migliorare la vita dei loro cittadini, stringendo accordi sui commerci, sull’accoglienza dei rifugiati, sull’ambiente, sull’istruzione, sulla salute.
Un cittadino italiano, appena nasce, è già anche un cittadino dell’Unione europea e può godere dei vantaggi di questa collaborazione internazionale Può ad esempio viaggiare tra gli Stati membri liberamente, frequentarvi scuole e università, trovare lavoro e stabilirsi in un altro Paese dell’Unione.
Proprio come se fosse uno Stato, l’Unione europea ha un suo ordinamento. C’è il Parlamento europeo , in cui ci sono rappresentanti di tutti gli Stati e il Consiglio dell’Unione europea . Insieme propongono, discutono e approvano leggi valide per tutti i cittadini dell’Unione. Hanno sede a Bruxelles e a Strasburgo.
Dal 2002, molti Paesi dell’Unione hanno adottato una moneta unica , l’euro, che ha sostituito le lire italiane, i franchi francesi, le pesetas spagnole e così via... Questa decisione permette ai cittadini europei di utilizzare la stessa moneta in quasi tutta l’Europa.
g L’euro fa parte della tua vita da sempre, ma, come ben sai, prima del 2002, ogni Stato aveva la sua valuta. Prova a fare una ricerca per scoprire quali erano le valute di altri paesi dell’UE, che oggi invece utilizzano l’euro.
La bandiera dell’UE
è composta da un cerchio di dodici stelle su uno sfondo azzurro, che rappresenta il cielo. Le stelle in cerchio rappresentano l’ unione , la solidarietà e l’ armonia tra i popoli . Fu issata per la prima volta a Bruxelles il 29 maggio 1986.
L’inno europeo è stato adottato dal Consiglio d’Europa nel 1972. È un estratto del preludio de “ L’Inno alla Gioia ” della Nona Sinfonia di Beethoven. Non sostituisce gli inni nazionali dei Paesi membri, ma vuole esprimere attraverso la musica i valori di fratellanza universale che li accomunano.
“ Unità nella diversità ”, il motto dell’Unione europea, è stato usato per la prima volta nel 2000. Vuole indicare come, attraverso l’UE, i cittadini europei siano riusciti ad operare insieme a favore della pace e della prosperità, mantenendo al tempo stesso la ricchezza delle diverse culture, tradizioni e lingue del continente.
La Giornata dell’Europa si svolge ogni anno il 9 maggio e celebra la pace e l’unità in Europa. La data segna l’anniversario della storica dichiarazione in cui l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose l’idea di una nuova forma di collaborazione politica in Europa, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee. La proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita di quella che oggi è l’Unione europea.
g Rispondi alle domande.
• Quando è nata l’Unione europea?
• Quanti sono gli Stati membri?
• Quali sono gli organi più importanti?
• Cosa simboleggiano le dodici stelle sulla bandiera?
• Qual è il motto dell’UE e cosa significa?
I diritti dei cittadini dell’Unione europea sono stati stabiliti in tempi diversi, in modi diversi e in forme diverse in paesi diversi. Per far fronte ai cambiamenti della società, l’UE ha deciso di riunire in un unico documento tutti i diritti personali, civili, politici, economici e sociali dei suoi cittadini: la Carta dei diritti fondamentali. La Carta contiene 54 articoli che assicurano i diritti e le libertà dei cittadini europei, suddivisi in sei capitoli, ognuno dei quali è ispirato a uno dei seguenti valori:
DIGNITÀ La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.
LIBERTÀ Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza.
UGUAGLIANZA
Tutte le persone sono uguali davanti alla legge.
SOLIDARIETÀ Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose.
CITTADINANZA Ogni cittadino dell’Unione ha il diritto di voto e ha il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.
GIUSTIZIA Ogni individuo i cui diritti e le cui libertà garantiti dall’Unione siano stati violati ha diritto a rivolgersi a un giudice.
I NSIEME
A caccia di...
g Dividetevi in sei gruppi, ognuno dei quali dovrà lavorare su uno dei sei valori indicati dalla Carta dei diritti fondamentali. Consultando le pagine precedenti e la Costituzione, trovate argomenti e articoli che trattino il valore assegnato al vostro gruppo. Poi descrivetelo con esempi concreti ed esponete il vostro lavoro agli altri gruppi.
g Quanto ti è piaciuto fare queste attività? Colora il fiore secondo la legenda.
molto abbastanza poco Legenda
• Partecipare a momenti di discussione .........................................
• Presentare lavori alla classe .........................................................
• Cercare informazioni ....................................................................
• Lavorare in coppia ........................................................................
• Lavorare in gruppo
g Quale argomento hai trovato più interessante? Perché?
g Quale invece è stato più noioso? Perché?
g Quale personaggio ti ha incuriosito più di altri? Perché?
g Quale attività hai saputo fare meglio?
g In quale attività hai trovato maggiori difficoltà?
g Hai chiesto aiuto ai compagni? Sì No
Se sì, per quale attività?
g Hai chiesto aiuto all’insegnante? Sì No
Se sì, per quale attività?
g Quanto ti è piaciuto fare queste attività? Colora il fiore secondo la legenda.
molto abbastanza poco
• Partecipare a momenti di discussione .........................................
• Presentare lavori alla classe .........................................................
• Cercare informazioni ....................................................................
• Lavorare in coppia ........................................................................
• Lavorare in gruppo
g Quale argomento hai trovato più interessante? Perché?
g Quale invece è stato più noioso? Perché?
g Quale argomento vorresti approfondire di più di altri? Perché?
g Sei soddisfatto di quanto hai appreso finora? Sì No Perché?
g Credi di aver capito cosa significhi essere un buon cittadino? Sì No Perché?
conferito a
alunno/a della classe sezione
scuola
anno scolastico
Per aver conseguito con impegno e partecipazione gli obiettivi di EDUCAZIONE CIVICA