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La dieta dei Romani
Quando si parla di qualunque aspetto della civiltà romana si dovrebbe tenere presente che essa si sviluppò e decadde nell’arco di oltre mille anni.
Il nostro interesse si concentrerà dunque nel periodo di massimo splendore della romanità: fra le grandi conquiste repubblicane e il primo periodo imperiale.
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La dieta normale dei Romani era abbastanza semplice sia tra il popolo sia nelle classi superiori. La prima colazione era a base di legumi, di focaccia cotta sulla brace e condita con olio d’oliva. Poteva comprendere anche dolci realizzati con succo concentrato di uva, la cosiddetta sapa, termine ancora in uso nei dialetti del nord Italia ( saba ) e nell’inglese ( sap ).
Anche la seconda colazione ( prandium ) era abbastanza frugale e si consumava in piedi in cucina. Comprendeva uova sode con il sale, pane, focacce, legumi conditi con olio d’oliva e vino, naturalmente.
Per chi usciva per sbrigare i propri affari e le faccende quotidiane era più facile consumare un pasto nei locali pubblici o alle bancarelle ai bordi delle piazze o delle strade.
Una consumazione che comprendesse una focaccia condita e un bicchiere di vino costava 2 assi, l’equivalente per noi della spesa per un espresso o un cappuccino.
Il pasto di gran lunga più importante era quello serale ( coena ) che si consumava al tramonto, tornando a casa. Comprendeva l’immancabile uovo sodo come entrée , poi zuppe di piselli o di rape o di altre verdure, così come vari tipi d’insalata, quali la lattuga o il radicchio.
Seguivano i formaggi, quasi sempre freschi, ed eventualmente carni: salsicce ( salsa insicia ), prosciutto della Cisalpina ( perna ), pollame, selvaggina o pesci. Il vino, sia bianco sia rosso, si conservava in anfore e portava l’indicazione dell’annata con i nomi dei consoli in carica.
g Dividi il testo in sequenze informative e per ognuna sottolinea le informazioni più importanti, poi completa la tabella ed esponi a voce e per iscritto.
COLAZIONE
PRANZO CENA
Animali di città
Cinghiali, lupi e orsi lasciano le foreste, si avvicinano ai centri urbani o si stabiliscono nei parchi cittadini. Fino a poco tempo fa per poterli vedere occorreva spingersi in zone selvagge e si potevano vedere da vicino solo dopo lunghe ore di appostamento. Ora sono loro ad avvicinarsi alle nostre porte di casa!
Molti uccelli trovano in città angoli tranquilli per nidificare, e passeri, merli e colombi sono da tempo inquilini stabili degli ambienti urbani; cornacchie, falchi e civette si stanno abituando a convivere con i rumori del traffico cittadino. I piccioni si sono moltiplicati a dismisura. Lo stesso problema si ha con molti altri animali, come le nutrie e le tartarughe americane, ma anche con cani e gatti randagi
Uno dei principali motivi di questo fenomeno è l’ambiente naturale in cui vivono questi animali, che è sempre più degradato a causa delle invadenti e inquinanti attività umane, mentre in città possono trovare acqua, cibo e rifugio.
Vederli scorrazzare liberamente può essere simpatico. Ma ci sono pericoli per la loro sopravvivenza e anche per l’uomo. Ad esempio la volpe può trasmettere la rabbia attraverso la saliva. Questa malattia rende l’animale meno pauroso, ma molto incline a mordere.
In città gli animali trovano tanti pericoli: gli uccelli in volo finiscono tra i cavi dell’alta tensione o sbattono sui vetri dei palazzi. Ci sono poi gli inquinanti che possono avvelenare l’acqua dei canali da cui gli animali bevono, con gravi rischi per la loro salute. Quello che gli animali trovano in città non è certo il nutrimento ideale per il loro fabbisogno.
Inoltre l’abitudine a prendere il cibo dagli umani può indurli a una pericolosa fiducia verso gli uomini.
Molti studiosi e volontari si occupano di nutrire e tutelare gli animali selvatici che hanno trovato casa nelle grandi città. In diverse aree del mondo sono stati realizzati i cartelli stradali più strani per segnalare il pericolo di attraversamento animali come mucche, anatre, rospi, canguri, coccodrilli e persino pinguini!
“Il Messaggero dei ragazzi”, Messaggero di Sant’Antonio
il testo Analizzo
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Il titolo suggerisce che il testo parla: degli animali che vivono nei parchi degli animali che si sono stabilizzati nelle città
Lo scopo del testo è: fornire informazioni su un argomento parlare degli animali in genere
Le informazioni sono organizzate in ordine: logico temporale
La causa principale dello spostamento degli animali in città è: l’inquinamento degli ambienti naturali l’inquinamento della città g Nel testo sono evidenziate parole-chiave che ti permettono di capire a colpo d’occhio le informazioni, trovane altre e utilizzale per esporre il contenuto del testo a voce e per iscritto.
La riserva naturale del Masai Mara
Numerosi sono i parchi naturali distribuiti in ogni parte del mondo.
Essi sono stati istituiti per proteggere le specie animali, soprattutto quelle in via di estinzione, e difendere l’ambiente naturale.
L’intera area dei parchi è quindi dedicata esclusivamente agli animali e all’ambiente naturale.
In Kenya è famosa l’area protetta del Masai Mara, una riserva naturale in cui si trovano e si possono vedere moltissimi animali. La riserva è un’area di 320 kmq di ondulate e aperte distese erbose nell’area sud- occidentale del Kenya, punteggiate dalle piante di acacia dalla caratteristica forma ad ombrello.
Questa era una volta la terra dei Masai, una popolazione di pastori e cacciatori, ma essi, in parte, sono stati costretti a spostarsi per far posto agli animali. Oggi i Masai rimasti nella riserva possono pascolare il bestiame e possono anche sparare agli animali se attaccati.
Nel Masai Mara c’è una grande quantità di animali, spesso concentrati nello stesso posto e nello stesso momento. Tra i grandi felini, si vedono soprattutto i leoni e non è raro vederli mentre cacciano. È più difficile osservare ghepardi e leopardi, che sono comunque abbastanza comuni. Elefanti, bufali, zebre e ippopotami sono presenti in gran numero. Tra le antilopi, le più numerose sono la gazzella di Thomson, a strisce nere, e la più grande è la gazzella di Grant; ci sono inoltre molti impala, gnu, giraffe, babbuini, facoceri, iene e sciacalli.
G. Crowther
il testo Analizzo
g Dividi il testo in quattro sequenze informative segnandole al margine della pagina. Poi per ognuna scrivi un breve titolo da utilizzare in seguito per fare il riassunto. Infine esponi a voce l’argomento.
g Fai una ricerca su una riserva naturale, come la Foresta Umbra situata all’interno del Parco Nazionale del Gargano.