Centro di Ricerca Didattica Ardea coordinato da Rosa Dattolico
LETTU RE
Rosa Dattolico
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DIDATTICA DIGITALE
METODOLOGIE ATTIVE
DIDATTICA INCLUSIVA
DIARIO DI BORDO
ASCOLTO TINKERING EDUCAZIONE CIVICA VERIFICHE GRADUATE LINGUAGGI ESPRESSIVI PICCOLI ARTISTI INVALSI
Centro di Ricerca Didattica Ardea coordinato da Rosa Dattolico
Rosa Dattolico
LETTU RE
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IN D ICE animali
RICORDI DELLE VACANZE 4 5 6
Le conchiglie dell’amicizia La conchiglia Con le conchiglie… TINKERING
scuola e ami ci 8 9 10 11 12 14 16 18 20 22
Filastrocca del ritorno a scuola Il primo giorno di scuola Che spavento! W gli occhiali Non sono un microbo! ED. CIVICA In mensa La cartaruga Diversi ma amici VERIFICA GRADUATA > DIARIO DI BORDO
affetti ed emozioni 24 25 26 27
Tante coccole In famiglia Aspetto un fratellino Mia sorella piccola
AVVIO AL RIASSUNTO
28 30 32 34 36 38 40 41 42 43 44 46 48
Al laghetto Tanta paura per nulla! Buonanotte, arrosto Mattia e il nonno Un pomeriggio al fiume Buon compleanno C’è un coccodrillo! Dal testo al fumetto Carlotta impaurita Scrivo una storia: che sorpresa! Mi sento così... VERIFICA GRADUATA > DIARIO DI BORDO
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La talpa Agnese Palla di pelo Incontro con una lontra Il cucciolo Fred La carta dei diritti degli animali Animali dal mondo Animali in rima Una strana bambina Ti presento Alice La cavallina Dora Il mio criceto L’orto In salita! A spasso nel bosco TINKERING
giochi e avventure 68 69 70 72 73 74 76
Filastrocca dei giochi liberi Strega comanda colore Tre amici sul veliero La canzone del cancello Le regole del gioco VERIFICA GRADUATA > DIARIO DI BORDO
ED. CIVICA
storie di fantasia 78 80 82 84 86 88 90 92 94
La bottega incantata La strega e il folletto Il piccolo fantasma Abracadabra La principessa piccina Il cavalier gentile Notte incantata VERIFICA GRADUATA > DIARIO DI BORDO
spazio e natura 96 97 98 99 100 101
102 103 104 105
Il giardino segreto ED. AMBIENTALE Gli alberi in città ED. AMBIENTALE Il parco naturale ED. AMBIENTALE Una giornata ecologica ED. AMBIENTALE Amare il mare ED. AMBIENTALE La cosa più preziosa ED. AMBIENTALE
La matita magica Pomeriggio a casa La scuola guida degli animali Rosina nel forno
LE STAGIO NI 106 Le stagioni
autunno 108 109 110 111 112
Alberi d’autunno Autunno Il concerto della pioggia Gli animali si preparano al freddo Aspettando Halloween
inverno 114 115 116 117 118 120 121
Neve La città sotto la neve TINKERING La galaverna Arriva l'inverno Il più piccolo dei folletti Babbo Natale Arriva la Befana
primavera 122 123 124 125 126
Primavera Annuncio di primavera L'uovo arcobaleno Le uova di Pasqua La gallinella Giustina
estate 128 129 130 131
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Filastrocca dei pesciolini Avventure a bordo TINKERING La valigia Il buco nella sabbia
PICCOLI
A RT I ST I
140 Su modello INVALSI
RICORDI DELLE VACANZE le conchiglie dell’amicizia Il miglior amico di Teresa era Simone, un bambino molto dolce. Teresa trascorreva molto tempo insieme a lui. Durante l’estate fecero una passeggiata in riva al mare. La sabbia era calda e Teresa si tolse le scarpe: tanti granellini sottili, sassolini e conchiglie levigate dal mare le pizzicavano le dita dei piedi. Teresa stava veramente bene e domandò: – È buono il profumo del mare, vero Simone? Simone era sempre d’accordo con lei, a lui piacevano le stesse cose che piacevano a Teresa. Quell’amico era veramente prezioso. Allora decise di fargli un regalo: scelse le conchiglie più belle, le raccolse attorno a un filo di cotone e le legò al polso di Simone. Da quel giorno le conchiglie diventarono il simbolo della loro amicizia. Adatt. da V. Pellegrini, 200 storie per bambini, Giunti Kids
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VAI AL QUADERNO DELL’ACCOGLIENZA
* Quale regalo fece Teresa a Simone? * Che cosa diventarono da quel giorno per loro le conchiglie?
RICORDI DELLE VACANZE
la conchiglia Sta sulla rena del mare una conchiglia lucente. Nessuno se ne accorge: è come se non esistesse. Ma il bimbo che la vede la prende in mano e la tiene come fosse un tesoro e dice grazie al mare.
* Che cosa rappresenta per il bambino la conchiglia? Perché?
G. Serafini, Barchette di carta, Mondadori
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con le conchiglie... Hai raccolto delle conchiglie mentre eri in vacanza? Ecco alcune idee per realizzare una simpatica tartaruga da regalare a qualche amico o dei simpatici pesciolini da appendere alla parete della tua cameretta.
OCCORRENTE * Colla;
* conchiglie di
dimensioni diverse; * forbici; * pennarelli colorati; * occhi mobili; * cartoncino verde.
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STORIE DI
SCUOLA E AMICI
* Vai a scuola volentieri? * Quali sono le cose che ti
piace fare? * Quali trovi, invece, noiose?
7 7
scuola e amici
filastrocca del ritorno a scuola Finalmente torno a scuola e il pensiero lieto vola alla classe che ho lasciato a quei semi che ho piantato. Sono nati dentro il cuore tanti amici, tanto amore; un maestro, una maestra, pezzi belli di un’orchestra. Non c’è più lo smarrimento, resta solo il cuor contento che racconta al suo diario un nuovo anno straordinario. G. Bordi
RIFLETTO SULLA LINGUA Sottolinea nella filastrocca le parole con le doppie. PARLO DI ME Quali sono i tuoi desideri per il nuovo anno scolastico?
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scuola e amici
il primo giorno di scuola Carolina e la sua mamma stanno andando a scuola. È il primo giorno e oggi fanno l’appello. Carolina ha un nastro tra i capelli e ai piedi un paio di scarpe, nuove, rosse, lucidissime. Da ogni parte arrivano altri bambini con i loro genitori. Hanno tutti un’aria seria e vanno tutti nello stesso posto: a scuola. I genitori chiacchierano tra loro, ma i bambini, anche se si conoscono e giocano insieme ogni giorno, si guardano senza dire nulla. Si entra nel cortile della scuola. Improvvisamente suona la campanella, Carolina stringe la mano della mamma. Insieme varcano il portone della scuola, salgono le scale. I passi rimbombano. Si comincia! E. Lindo, Manolito il Magnifico, Mondadori
Il racconto realistico narra fatti veri o che possono accadere nella realtà.
PAROLE NUOVE Varcare
significa andare oltre. PARLO DI ME * Com’è stato il tuo primo giorno di scuola? * Cosa hai provato nel rivedere gli amici e le maestre? * Tra i compagni c’era qualche bambino nuovo? * Vicino a chi ti sei seduto? * Cosa avete fatto con la maestra? Racconta.
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scuola e amici
che spavento! C’è una gran confusione, ma visto che è il primo giorno di scuola le maestre chiudono un occhio! È arrivata la ricreazione. I bambini scendono in giardino a respirare l’aria fresca. Ma all’improvviso… – Aiuto, maestra! Andrea è salito sull’albero! Che spavento! Tutti corrono sotto l’albero e cercano di far scendere il vivace Andrea senza che si faccia male. – Attento! – raccomanda la maestra Gabriella. Con un balzo Andrea salta giù dall’albero senza farsi male, ma la maestra Gabriella si sente le gambe molli per la paura e deve sedersi. Intanto la maestra Brigitta sgrida Andrea. Guai a chi sale sull’albero, può farsi molto male! N. Costa, Tutti a scuola. Benvenuti in classe, Emme Edizioni
PAROLE NUOVE Chiudere un occhio
significa lasciar correre.
Sentire le gambe molli significa non
riuscire a stare in piedi. COMPRENDO Colora la parola giusta. * * * *
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Durante la ricreazione Andrea sale sull’ albero altalena . Tutti sono allegri preoccupati . Con un balzo Andrea scende dall’ albero altalena . La maestra Brigitta Gabriella sgrida Andrea.
scuola e amici
w gli occhiali Stamattina non volevo andare a scuola! Tutta colpa degli occhiali! La mamma non faceva altro che dirmi che ero carinissima, ma i suoi discorsi non mi convincevano: mi vergognavo, pensavo a cosa avrebbero detto i miei compagni e a quanto mi avrebbero preso in giro. Alla fine sono andata. Sono entrata in classe a testa bassa, avrei voluto nascondermi sotto il banco. E la maestra subito a dirmi: – Laura, come stai bene con gli occhiali! Mi sono sentita addosso lo sguardo di tutti. Poi Gianluca mi ha detto: – Benvenuta nel club degli occhialuti! Il mio imbarazzo è passato. Ci siamo sorrisi e nessuno ha badato ai miei occhiali. B. Cartland, Rifugio segreto, Mondadori
COMPRENDO Dopo aver letto il racconto, completa la tabella. CHI?
DOVE?
QUANDO?
Rispondi. * Perché Laura non vuole andare a scuola? * Che cosa dice la maestra a Laura?
PAROLE NUOVE L’imbarazzo è una sensazione di disagio che impedisce di essere tranquillo.
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non sono un microbo! Ero io il più piccolo della classe. Il primo giorno, mi hanno preso in giro tutti. – Hai sbagliato scuola. Devi andare all’asilo – dicevano. Avevo così tanta voglia di piangere che mi sono nascosto nell’ultima fila. Il maestro mi ha scoperto per caso. Mi ha costretto ad andare a sedermi proprio di fronte a lui. Ma mi hanno preso in giro ancora, per via delle gambe che penzolavano giù dalla sedia senza toccare per terra. In cortile, all’intervallo, subito mi hanno detto Gnomo, Scimmiottino e anche Microbo. Il capo della banda era Giacomo. Tutti gli obbedivano senza discutere. Era grande e molto forte. DENTRO il testo Segna con una X. I fatti del racconto si svolgono: di giorno di sera I fatti avvengono: a casa a scuola
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scuola e amici Quando vedevo che si avvicinava, diventavo ancora più piccolino. Ma non potevo sparire! Così scappavo via senza voltarmi. È stato Bernardo a salvarmi. Bernardo ha detto a Giacomo che sì, ero piccolo, ma che lui non doveva prendere in giro i piccoli. Gli ha detto anche: – E se qualcuno comincia a prendere in giro i grandi, come te, e dice che sono delle giraffone?
Che tipo è Giacomo? Colora la parola che lo descrive.
gentile
Sgarbato
PREPOTENTE GENEROSO SIMPATICO ANTIPATiCO
C. Gutman, Torroncini, Bompiani
PARLIAMONE * Ti sembra corretto il comportamento di Giacomo e dei suoi compagni? Cosa ne pensano i tuoi compagni di classe?
Le parole della gentilezza Le parole della gentilezza non costano nulla e rendono felici chi le pronuncia e chi le riceve. Scrivi altre parole che ti fanno pensare alla gentilezza.
SCUSA
GRAZIE 13
scuola e amici
in mensa A mezzogiorno quando ho visto i miei compagni tornare a casa per pranzo, ho avuto il magone. Sono rimasto in piedi appoggiato al muro e non ho neanche voluto giocare con il mio compagno Eudes. È suonata la campanella e ci siamo messi in fila per andare a mangiare; non è come la solita fila perché ci sono tutte le classi mescolate e ci sono quelli delle altre classi che conosco poco o niente. Per fortuna c’era Eudes con me. E poi uno che stava davanti si è girato e mi ha detto: – Salame, arrosto, purè e budino. Passa Parola. – Mitico! – ha gridato Eudes quando ho passato parola. – C’è il budino! Buonissimo! – Fate silenzio laggiù! – ha gridato il sorvegliante. E poi è venuto verso di noi, mi ha visto e ha detto: – Ah, oggi c’è anche Nicolas! E ha fatto un gran sorriso. B.Goscinny, J.J. Sempè, Storie inedite del piccolo Nicola, Donzelli
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scuola e amici
DENTRO IL TESTO NARRATIVO
Il testo narrativo è una storia che racconta dei fatti che accadono in un tempo passato, presente e in un certo luogo. In un racconto agiscono i personaggi. Il personaggio più importante è il protagonista.
CHI
DOVE
QUANDO
FATTI
Chi è il protagonista della storia?
In quale luogo è ambientata la storia?
Quando avvengono i fatti? Che cosa succede? Indica con una x ciò che accade nella storia.
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scuola e amici
la cartaruga LEGGO BENE
Leggi più volte il testo in modo scorrevole e con espressione, rispettando i segni di punteggiatura e capendo il significato delle parole.
Leonardo è un bambino di seconda. Tutti lo chiamano Leo, ma molto più spesso “lumachina” o “tartaruga”. Eh sì, Leo è lento, lentissimo: è un sognatore e gli capita spesso di perdersi nelle sue fantasticherie. – Dai, Lumachina! A che cosa stai pensando, adesso? – sospira la maestra. – Su, Tartaruga, è ora di uscire! Come al solito faremo molto tardi. – si spazientisce la mamma. Ma Leo si allaccia una scarpa sola e si scorda dell’altra; scrive un mezzo pensiero e lo lascia lì, per inseguire altri pensieri. Un giorno, nella sua mente, appare una tartaruga verde con una testolina rugosa, la corazza, le zampe e la codina. Adesso la può disegnare. La tartaruga di carta sembra viva. – Ti chiamerò Cartaruga! – dice Leo. Poi disegna un grosso cavolfiore in un angolo vuoto del foglio e chiude il quaderno. – Speriamo che non faccia indigestione! – sospira Leo. S. Roncaglia, Cartaruga e Lumacarta, Bruno Mondadori
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scuola e amici COMPRENDO Rispondi a voce alle domande, aiutandoti con le parole evidenziare nel testo. * * * * * *
Chi è Leo? Come viene chiamato? Perché? Cosa appare un giorno nella mente di Leonardo? Com’è la tartaruga? Quale nome dà Leonardo alla tartaruga? Dove disegna il cavolfiore Leo? Metti in ordine di tempo le scene numerandole da 1 a 4 e scrivi al posto giusto PRIMA – DOPO – DOPO ANCORA – INFINE.
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scuola e amici
GIOCHIAMO CON LA STORIA
Il racconto fantastico contiene elementi che appartengono alla fantasia. Narra storie immaginarie che non possono accadere nella vita di tutti i giorni.
diversi ma amici Un’anatra nuotava nell’acqua di uno stagno. Poi uscì, si scrollò e guardò a lungo in alto verso una betulla. – Ehi tu, là in alto! – gridò. – Hm – borbottò una voce dall’alto della betulla. – Sei proprio un gufo? – chiese l’anatra. – Scendi! – Hmm – brontolò il gufo e sbadigliò. Poi venne giù. – Perché dici sempre “hm”? Non sei capace di dire altro? – Certo che sono capace – rispose il gufo, – ma non ne ho voglia perché stavo dormendo. – Ma come puoi dormire di giorno? – disse l’anatra. – Io dormo sempre di giorno – ribatté il gufo. – Che buffo – disse l’anatra. – È di notte che si dorme. – Io la notte tengo gli occhi bene aperti e aspetto che passi qualcosa da mangiare – dichiarò il gufo. – Sei matto! – disse l’anatra. – Il cibo non ti passa mica davanti. Bisogna nuotare e cercare finché non si trova qualcosa. – È un modo ridicolo – mormorò il gufo. L’anatra si arrabbiò: – Non è ridicolo, è normale – disse furiosa. E andarono avanti così per un bel pezzo. – Ma perché stiamo litigando? – chiese infine il gufo. – Perché tu fai tutto in modo sbagliato – rispose l’anatra. – Non faccio in modo sbagliato, faccio in modo diverso, e si può fare anche in questo modo. Faccio come fanno i gufi. – E io faccio come fanno le anatre. Hai ragione. Non c’è bisogno di litigare per questo. H. Johansen, Il gufo e l’anatra, Bompiani
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Laboratorio di lettura
scuola e amici
DENTRO LA STORIA Segna con una X la frase che si riferisce alla storia. L’anatra invita il gufo a tuffarsi nello stagno. L’anatra discute con il gufo perché non capisce le sue abitudini. GIOCHIAMO CON LA STORIA Mettetevi a coppie, leggete il testo dando voce ai personaggi: uno di voi è il gufo, l’altro l’anatra. Il divertimento è assicurato! Scrivi nella nuvoletta le parole che pronuncia il gufo rivolgendosi all’anatra.
Fai tutto in modo sbagliato!
il gufo e l’anatra OCCORRENTE colori, due stecche di gelato in legno, cartoncino, colla, forbici. 1. Disegna sul cartoncino l’immagine del gufetto e dell’anatra. Poi colora e ritaglia. 2. Prendi le due stecche di gelato in legno e con la colla fissa l’immagine del gufetto e dell’anatra in cima a ciascuna. 3. Gioca insieme ai tuoi compagni inventando nuovi dialoghi tra i due protagonisti della storia. 19
verifica graduata
un merlo in classe Ieri mattina un merlo è entrato dalla finestra aperta dell’aula, si è appollaiato in cima alla lavagna e… ha parlato! – Mi chiamo Cesare, e tu! Mi chiamo Cesare, e tu! – ripeteva con la sua voce gracchiante. Abbiamo cominciato a ridere e a fargli ripetere i nostri nomi, ma poi, Antonio il custode, ha bussato alla porta. Con lui c’era la proprietaria di Cesare, la signora Teresa. Teresa si è scusata: era la prima volta che Cesare scappava di casa. Poi ha preso un pezzetto di kiwi dalla cesta che portava al braccio e lo ha mostrato al merlo. Cesare è volato sul banco per avvicinarsi al frutto che gli piace tanto. Antonio lo ha afferrato e lo ha messo svelto svelto nella cesta di Teresa. Siamo contenti che Cesare sia tornato a casa… ma anche un po’ dispiaciuti. Sarebbe stato bello chiedere alla maestra di tenerlo con noi. Erminia dell’Oro, Un merlo parlante in classe, Emme Edizioni
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verifica graduata Rispondi con una x. * Il personaggio principale della storia è: un uccello il custode Antonio * La storia si svolge: in giardino a casa * I fatti narrati avvengono: di sera di mattina
la maestra
in aula
di pomeriggio
Colora la parola giusta. * Dalla finestra aperta dell’aula è entrato un pappagallo * Gli scolari hanno incominciato a piangere * La signora Anna
merlo .
ridere .
Teresa , proprietaria di Cesare, gli ha mostrato
un pezzetto di mela
kiwi .
* Antonio ha afferrato Cesare e lo ha messo nella gabbia cesta di Anna Teresa .
Osserva le scene e riordina la storia con i numeri da 1 a 3.
Leggere e comprendere la storia.
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DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA? COME TI SENTIVI DURANTE LA PROVA?
LEGGI E COLORA IL FIORE
MOLTO BENE
COSÌ COSÌ
NON BENE
Leggo da solo con espressione Comprendo la storia Intuisco le parole dal contesto
LA PROVA È STATA: FACILE
COSÌ COSÌ
DIFFICILE
HO AVUTO BISOGNO DI AIUTO? NO
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A VOLTE
SÌ
STORIE DI
affetti ed emozioni
AFFETTI
ED EMOZI ONI
* Quali sono i momenti speciali che
hai vissuto in famiglia? Racconta.
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affetti ed emozioni
tante coccole La coccola più coccolosa è quella del buongiorno, quando sprofondi tra le braccia della mamma come fosse una morbida poltrona. Senti il suo profumo e ti scaldi al suo calore; e poi il latte con i biscotti ha tutto un altro sapore. La coccola più allegra è quella ghiroghiroghiro, con il papà che ti fa il solletico sul collo, sotto i piedi, sulla pancia. Tu gridi: – Basta – mentre ridi, ma poi dici: – Ancora, ancora! La coccola più golosa è quella spuntino: mangiamo un bignè, una fetta di crostata, un cioccolatino, ma va bene anche un cucchiaio di miele o di marmellata: che bello fare insieme una dolce scorpacciata! F. Degl’Innocenti, Tante coccole, Piemme Junior
PARLO DI ME Nella filastrocca a cosa viene paragonata la mamma? E tu a cosa paragoneresti la tua?
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Realizza un biglietto coccoloso a forma di cuore o di fiore per la tua mamma e il tuo papà e scrivi loro un messaggio affettuoso.
affetti ed emozioni
in famiglia Martina ha gli occhi celesti come la mamma e i capelli ricci come il papà. Anche Tommaso ha gli occhi celesti, ma i suoi capelli sono biondi come quelli della mamma. Martina si diverte a preparare la macedonia, a modellare il pongo e a colorare gli album. Tommaso fa la raccolta di figurine e gli piace correre in giardino con la sua bici nuova. Al papà piace cantare, anche se è stonato. La mamma preferisce che il papà balli con lei. La mamma è molto romantica e certe volte si commuove vedendo un film d’amore. A noi tutti piace cenare insieme, raccontando quello che ci è successo durante la giornata. Certe volte a casa nostra vengono dei bambini a giocare; allora succede il finimondo. Tutti che gridano, corrono, mangiano, ridono. A volte invece vengono nonno Giuseppe e nonna Irene. Lui sa fare gli aeroplanini di carta. Lei invece ha un buon profumo e conosce tante filastrocche. Ecco, questa è la mia famiglia. Per me è la più bella che ci sia!
RIFLETTO SULLA LINGUA Sottolinea nel testo di i nomi di persona e di i nomi di cosa. I nomi propri di persona si scrivono sempre con la lettera ......................................................
Come sono fatti Martina e Tommaso? Sottolinea nel testo le parole che te lo fanno capire.
M. L. Giraldo, La mia famiglia, Lapis
SCRIVO Parla dei componenti della tua famiglia e di cosa vi piace fare insieme? Illustra i tuoi genitori evidenziando alcune caratteristiche fisiche: colore dei capelli, occhi…
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affetti ed emozioni
aspetto un fratellino Quando mi hanno detto che aspettavamo un fratellino, ho avuto un po’ paura, ma solo all’inizio. Degli amici poco informati come quella strega di Mariaclara, mi avevano raccontato che i fratellini sono terribili, che vomitano, piangono e roba del genere. Ma dentro di me, in fondo in fondo, sapevo che questo fratellino mi sarebbe piaciuto, che gli avrei dato da mangiare e l’avrei curato perché voglio che diventi un tipo fantastico, quasi come me, anche se è maschio. F. Jolly, Un fratellino? Che idea!, Franco Panini
PAROLE NUOVE Un tipo fantastico significa: una persona eccezionale. una persona che ha molta fantasia.
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COMPRENDO Perché all’inizio la bambina era preoccupata di avere un fratellino? Perché era stata mal informata da alcuni amici Perché temeva di perdere l’affetto dei suoi genitori PARLO PARLODI DIME ME
* È bello avere dei fratellini? * Tu hai un fratellino o una sorellina? * È più grande o più piccola/o di te? * Come si chiama? * Quanti anni ha? * Come si comporta? * Quali giochi fate insieme?
affetti ed emozioni
mia sorella piccola Mia sorella piccola già quando era nella pancia mi dava noia perché la mamma parlava solo con lei e le diceva delle scemenze tipo: – Mucci mucci, pucci pucci pucci, la mia paperella piccolina, ciccia ciccina, ora nasce la mia bambina – che lei neanche la poteva sentire, perché era grande come un fagiolo. E poi le orecchie non le aveva ancora. Era sabato pomeriggio. Mia sorella è nata all’ora PARLO DI ME che iniziava il mio cartone animato preferito e io Hai vissuto me lo sono perso per colpa sua. l’esperienza La mamma mi ha detto al telefono: – È nata la dell’arrivo di un tua sorellina. Si chiama Camilla. Le vorrai bene fratellino o di una perché è bellissima. sorellina? Come è Io ero arrabbiata perché avevo perso il cartone stata? Racconta. e mi sono fatta pane e cioccolata. C. Rapaccini, S.O.S. sorella in arrivo, Emme Edizioni
COMPRENDO Cosa prova la bambina della storia quando sente la mamma parlare con la sorellina in arrivo? Felicità Noia Tristezza Perché la bambina si è arrabbiata? Non ha potuto vedere il cartone preferito Non ha potuto mangiare pane e cioccolata
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EMOZIONI VIO AL ED AVAFFETTI AS RI SUNTO
al laghetto Sottolinea nel testo i personaggi.
Zia Luisa è venuta a trovare la mamma. Stanno chiacchierando in terrazza. È già buio, ma Filippo e Fiorella possono stare alzati ancora un po’. Filippo si è appisolato su una sedia. Ha un gelatone nella pancia. Fiorella va nel giardino buio, non sa cosa fare, si annoia. Corre tra i cespugli fino al laghetto. Oh, pensa, la luna è caduta nel laghetto. Guarda lo spicchio pallido nell’acqua. Quasi quasi lo prendo, pensa. L’appendo nella mia stanza. Così non sarà mai più buia. Non avrò più paura. Corre a prendere un secchiello. Si mette in ginocchio sulla sponda del laghetto. Deve sporgersi molto per raggiungere la luna. Affonda piano il secchiello nell’acqua, proprio vicino alla luna. La luna trema. Oooo issa! Oooo issa! Splash! Fiorella finisce in acqua. – Fiorella! – grida il papà. – Fiorellina! – grida la mamma. – Tesoro! – grida zia Luisa. Ma Fiorella è già in piedi in mezzo al laghetto. – Io volevo prendere la luna! – protesta Fiorella. – Ma lei non ha voluto! Mi ha fatto cadere in acqua! Ed Franck, Filippo e Fiorella, Fabbri Editori
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AVVIO AL RIASSUNTO Rispondi a voce alle domande. * Chi è il personaggio principale? * Chi sono gli altri personaggi? * I fatti narrati sono reali o fantastici?
* Dove si svolge la storia? * Quando? * Che cosa succede nella storia?
Completa.
CHI? Personaggio Altri principale personaggi
DOVE?
QUANDO?
............................
............................
............................
............................
............................
............................
Il luogo
Il tempo
............................
............................
............................ ............................
............................
............................
............................
Segna con una X le affermazioni giuste. Fiorella corre fino al fiume. La bambina scopre lo spicchio di luna nel laghetto. Fiorella raggiunge con il secchiello il laghetto per prendere la luna. Fiorella, il papà, la mamma e la zia finiscono in acqua.
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EMOZIONI VIO AL ED AVAFFETTI AS RI SUNTO
tanta paura per nulla! Il testo è stato diviso in piccole parti chiamate sequenze. Ogni sequenza rappresenta un momento della storia.
C’era una volta un ragazzino che si chiamava Bill. Era un vero birichino e faceva un sacco di cose che alla mamma non piacevano per niente. Ogni volta che la mamma si arrabbiava con lui, lo minacciava dicendo: – Guarda che se sei cattivo viene l’Uomo Nero e ti porta via!
Bill pensava spesso all’Uomo Nero e cercava di immaginarsi che aspetto potesse avere. Se lo raffigurava molto alto e molto grosso con mani gigantesche e occhi verdi su un viso rosso come un gambero, i capelli irti e denti da vampiro…
Un giorno, Bill era seduto nella sua stanza intento a smontare una sveglia, quando… La porta si aprì ed entrò l’Uomo Nero.
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Com’era Bill?
Quando la mamma si arrabbiava cosa diceva a Bill?
Come si immaginava Bill l’Uomo Nero?
Cosa successe un giorno a Bill mentre smontava la sveglia?
AVVIO AL RIASSUNTO Ma l’Uomo Nero aveva un aspetto diverso da come Bill se lo era immaginato: era vecchissimo. Piuttosto malmesso e non più alto di un ombrello. Aveva capelli bianchi e riccioli e rughe sul viso. E neanche un dente in bocca. I suoi occhi erano un po’ tristi, color azzurro mare.
L’Uomo Nero guardò la sveglia, scosse il capo e disse: – Senza cacciavite non puoi farcela! Quindi tirò fuori un cacciavite e lo diede a Bill. Ma Bill non riusciva a far girare il cacciavite. E l’Uomo Nero si diede da fare a lungo con Bill attorno alla sveglia…
Che aspetto aveva l’Uomo Nero?
Cosa fece l’Uomo Nero?
C. Nöstlinger, Guarda che viene l’Uomo Nero!, Piemme
PAROLE NUOVE Malmesso
significa condizioni fisiche cattive.
INSIEME Continuate il racconto, confrontando le vostre idee e scegliendo le più originali.
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EMOZIONI VIO AL ED AVAFFETTI AS RI SUNTO
buonanotte, arrosto Per ricordare il contenuto della storia, tieni presente queste domande: * Che cosa succede all’inizio del racconto? * Che cosa succede poi? * E alla fine?
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Una sera quando mamma mi chiamò in casa perché si stava facendo tardi, io non la ascoltai. Avevo troppa voglia di continuare a trafficare con sassi e legni con cui stavo costruendo in giardino una piccola capanna; così all’ennesimo richiamo, mi scatenai in un gran capriccio, urlando e scalpitando come un matto. La cosa non passò inosservata ed ebbi una bella punizione da mio padre: dovevo andare a letto senza cena. Passando per la cucina per andare nella mia camera, vidi la padella e sentii l’odore dell’arrosto. Non trascurai di salutare papà e mamma che sedevano a tavola.
AVVIO AL RIASSUNTO PARLO DI ME
– Buonanotte, mamma… Buonanotte, papà… Ma l’odore dell’arrosto era così fragrante, la padella aveva un così appetitoso sfrigolio, che a un tratto, guardandola con la coda dell’occhio, non potei trattenermi dal fare anche a lei un inchino ed esclamare con una certa tristezza nella voce: – Buonanotte, arrosto… Quel saluto così sincero provocò il riso dei miei genitori e fui perdonato e trattenuto a cena.
Hai mai ricevuto un castigo? Quale? Perché? Racconta.
PAROLE NUOVE Trafficare significa stare in movimento.
J.J.Rousseau
COMPRENDO Dopo aver letto il racconto, completa la tabella. CHI?
PROTAGONISTA
ALTRI PERSONAGGI DOVE?
QUANDO?
Colora la parola giusta. * Il protagonista ricevette una punizione dal padre e cioè quella di andare a letto senza tivù
cena .
* Prima di andare in camera salutò i genitori
nonni .
* Sentendo l’odore dell’arrosto, il protagonista fece un inchino alla pentola padella scatenando il riso dei suoi genitori
zii
e fu perdonato.
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EMOZIONI VIO AL ED AVAFFETTI AS RI SUNTO
PRIMA di leggere Leggi il titolo del racconto e osserva il disegno: di che cosa parlerà? Nonno e nipote scoprono un cavallo sulla sponda oltre il fiume. Nonno e nipote decidono di attraversare il fiume per raggiungere il cavallo.
mattia e il nonno Il nonno indicò a Mattia un cavallo che pascolava l’erba sulla sponda oltre il fiume. Era un cavallo bianco e sembrava molto grande. – Ti piace? – disse il nonno. – Eh sì! – disse Mattia. – Ma c’è il fiume in mezzo. – Diamogli un nome – disse il nonno. – Magari, prima o poi, lo incontriamo. Giocarono a trovare il nome del cavallo. Ne dissero tanti, ma nessuno andava bene. – Brigante. Ti piace? – disse infine Mattia. – È un bel nome per un cavallo – disse il nonno. Mattia si mise le mani alla bocca e gridò: – Sei Brigante? Ciao Brigante! Hai capito? Il cavallo dall’altra parte del fiume alzò la testa bianca, drizzò la coda e la mantenne sollevata per qualche istante. – Bravo Brigante! – gridava Mattia mentre correva avanti e indietro lungo la sponda. – Ti ha certamente sentito, – disse il nonno prendendo la mano di Mattia. – I cavalli hanno le orecchie buone. R. Piumini
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AVVIO AL RIASSUNTO
Per ricostruire la trama del racconto, metti in ordine di tempo le scene numerandole da 1 a 4. Poi racconta la storia.
COMPRENDO Indica con una X se le frasi sono vere (V) o false (F). * * * *
Il nonno indica a Mattia un cavallo oltre il fiume. Il nonno e Mattia giocano a trovare un nome al cavallo. Mattia sceglie, come nome per il cavallo, “Bianco”. Il nonno chiama il cavallo con il nome scelto da Mattia.
V V V V
F F F F 35
EMOZIONI VIO AL ED AVAFFETTI AS RI SUNTO
un pomeriggio al fiume Le parole evidenziate sono le parole del tempo e servono per raccontare i fatti accaduti.
Sabato pomeriggio io e papà siamo andati in bicicletta fino al fiume, ci siamo tolti le scarpe e abbiamo camminato un bel pezzo nell’acqua; poi ci siamo seduti sulla riva e il sole e l’aria ci asciugavano i piedi. – È ora di tornar a casa, mio caro pesciolino! – mi fa papà dopo un po’. – Infilati le tue pinne che io mi infilo le mie… voglio dire le scarpe – gli piace scherzare così. Ma io non ne ho molta voglia, così rimango sdraiato a guardarlo mentre, si avvicina alle scarpe e allunga la mano per prenderle ma fa un balzo indietro, lanciando un urlo di spavento. Perde l’equilibrio, finendo lungo disteso. – Qu-qu-qualcosa… c’è… c’è qualcosa di viscido e bagnato, là dentro – riesce a balbettare dopo qualche secondo, indicandomi le sue scarpe come fossero la tana di un orribile mostro! – Ma è solo una rana! – Ma è veraaa!!! – grida papà. Cosa posso dirgli, quando fa così? G. Quarenghi, Piccole mani, piccole zampe, Mondadori
SCRIVO * Qual è stata la tua paura più grande? * Quando l’hai provata? * Chi c’era con te? * Cosa è avvenuto? * Illustra e racconta brevemente sul quaderno, aiutandoti con le domande.
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DENTRO il testo
AVVIO AL RIASSUNTO
Completa le frasi sotto a ogni disegno. Poi racconta la storia.
Il protagonista e il papà, di sabato pomeriggio, raggiunsero e camminarono .................................................
Dopo un po’, il papà si avvicinò .....
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Il protagonista prese la piccola .......….....................……...................….....................…….......…...... ................................................................….....................……...................….....................…….......…....................… ................................................................….....................……...................….....................…….......…....................… ................................................................….....................……...................….....................…….......…....................…
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EMOZIONI VIO AL ED AVAFFETTI AS RI SUNTO
buon compleanno Leggi, osserva le scene e racconta a voce la storia.
Oggi è il compleanno di Edo ma lui non è felice. Ha il morbillo, tutti i suoi compagni hanno il morbillo. – Nessuno può festeggiare il compleanno se è coperto di puntini – dice Edo piangendo.
– Perché non apri i regali? – dice mamma Ada per consolarlo. Edo apre i pacchetti. Mamma e papà gli hanno regalato un’armatura parlante, sua sorella Isa un pipistrello di gomma e il nonno un manuale per apprendisti stregoni. Ma non c’è niente da fare, Edo è sempre più triste.
Dopo pranzo mamma Ada comincia a spazzolarlo dappertutto: gli spazzola i capelli, la vestaglia, anche le pantofole. – A che serve essere tutto in ordine se non c’è nessuna festa – dice Edo piagnucolando. 38
AVVIO AL RIASSUNTO Driin! È il campanello. Isa corre ad aprire la porta e… sorpresa! La sala si riempie di bambini, tutti pieni di puntini. – Buon compleanno! – gridano. Edo rimane a bocca aperta. È una festa a sorpresa!
– È un morbillo – party – spiega mamma Ada sorridendo. Ha in mano una torta fantastica con la glassa bianca coperta di puntini rosa. – Anche la torta ha il morbillo! – gridano i bambini battendo le mani. AA.VV., Mi leggi una storia?, Mondadori
COMPRENDO Inserisci correttamente le parole. regali • bambini • morbillo • Edo • torta • piange Edo è triste perché ha il ......................................................... La mamma gli dice di aprire i ......................................................... Dopo pranzo la mamma lo spazzola dappertutto, Edo ...................................................... Suona il campanello. La sala si riempie di ....................................................................... tutti pieni di puntini che fanno gli auguri a .............................................. La mamma si presenta con la torta coperta di puntini rosa. I bambini pensano che anche la ......................................................... abbia il morbillo.
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affetti ed emozioni
c’è un coccodrillo! – C’è un coccodrillo sotto il mio letto! – ha detto Mattia. Eravamo soli in casa quella sera, mio fratello e io. Papà e mamma giocavano a carte dai vicini. Ho preso Mattia per mano e sono andata in camera sua. È rimasto prudentemente sopra il letto mentre io mi mettevo a quattro zampe per guardare sotto. Ho esaminato ogni angolino e poi ho detto: – Puoi stare tranquillo, non ci sono coccodrilli sotto il tuo letto. – Sei sicura? – ha insistito Mattia non troppo convinto. – Arcisicura – ho risposto. Mattia era rassicurato solo a metà. Gli ho dovuto raccontare la storia delle libellule e delle farfalle per farlo addormentare e dargli anche un bacio sulla fronte. A. Friot, La mia famiglia e altri disastri, Il Castoro
COMPRENDO Cosa ha fatto la sorella di Mattia per rassicuralo? Ha guardato sotto il letto Ha guardato nell’armadio Cosa ha raccontato la sorellina a Matti per tranquillizzarlo? Una fiaba La storia delle libellule e delle farfalle Quale emozione ha provato Mattia? Tristezza Paura
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PARLO DI ME * Ti è mai capitato di tranquillizzare qualcuno? In quale occasione? Racconta.
affetti ed emozioni
dal testo al fumetto
INSIEME Che cosa sarebbe successo se la sorellina di Mattia avesse trovato sotto il letto del fratellino un grazioso coccodrillo parlante? LAVORATE A COPPIA, pensate e scrivete nei fumetti le parole, che si potrebbero scambiare i personaggi. Poi a turno raccontate la storia.
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affetti ed emozioni
carlotta impaurita – Carlotta andiamo al supermercato – disse la mamma. A Carlotta piaceva il supermercato. La mamma camminava avanti con il carrello. Quel giorno Carlotta si chinò a guardare l’etichetta di una scatola di cibo per gatti: c’era disegnato un gattino. Quando alzò lo sguardo la mamma non c’era più. Il cuore di Carlotta cominciò a battere forte. Si mise a piangere, sembrava che un forte vento avesse portato via la sua mamma. Dopo pochi attimi Carlotta sentì la voce della mamma: – Cosa c’è tesoro? – le disse abbracciandola. – Ho avuto paura! – rispose Carlotta. Roberto Piumini, Storie per chi le vuole, Einaudi Ragazzi
DENTRO il testo
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COMPRENDO
Chi sono i personaggi della storia? Carlotta Carlotta e la mamma
Perché Carlotta si mette a piangere? Perché vuole un giocattolo Perché ha visto un grosso cane Perché non vede più la sua mamma Perché è scivolata
In quale luogo avviene la storia? A casa Nel supermercato In giardino A scuola
Come si sente Carlotta quando non vede più la mamma? Impaurita Arrabbiata Tranquilla Felice
affetti ed emozioni
scrivo una storia:
che sorpresa!
Scrivi le didascalie accanto a ciasuna immagine, aiutandoti con le domande.
UN GIORNO Come si chiama il bambino? Dove si trova? ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................
Chi bussa alla porta? Cosa c’è nella cesta?
DOPO
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DOPO ANCORA
Che cosa succede?
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INFINE
In che modo si divertono i due?
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affetti ed emozioni
MI SENTO COSÌ... La mattina quando mi alzo mi sento bene. Un sorriso nasce dentro di me e sale fino al viso.
MI SENTO... FELICE!
Oh-oh! Qualcuno però non è felice. La mia sorellina si sente piena di lacrime e piange, piange fino a che sono uscite tutte fuori.
Mi sento... TRISTE! 44
affetti ed emozioni La mia sorellina è salita per prima sull’altalena grande. – Toccava a me, toccava a me – penso. – Sono certo che toccava a me.
Mi sento... GELOSO!
Gridando faccio uscire anche la rabbia. Infatti mentre torniamo a casa mi sento già meglio. Ma quando è ora di andare a letto ho i brividi. Mostri terribili verranno da me e io voglio che mi lascino in pace.
Mi sento... SPAVENTATO!
Jana Novotny Hunter, Mi sento così, Mondadori
INSIEME Realizza insieme ai compagni di classe l’arcobaleno delle emozioni scegliendo per ognuna un fiore che la rappresenta.
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verifica graduata
la fiera delle mamme e dei papà Nella città di Forsemai, ogni anno si organizzava una grande fiera dove si vendevano i papà e le mamme. Tutti i genitori si mettevano in fila e i bambini arrivavano da tutte le parti del mondo per comprarli o per venderli. C’era chi viaggiava con il pigiamino, chi con il succhiotto in bocca; ognuno portava un sacchettino di plastica con dentro i propri beni: caramelle, cioccolatini, pupazzi e animaletti. Lungo il cammino, per arrivare al paese di Forsemai, i bambini si lamentavano dei genitori e dicevano che erano noiosi, brontoloni, che facevano mangiare anche le verdure, che li mandavano a scuola anche se loro avevano voglia di dormire, che facevano dispetti lavando nasi e orecchi. Il giorno dell’apertura della fiera i bambini guardavano tutti i genitori in mostra. Quante facce sconosciute, c’era proprio da rimanere perplessi, qualcuno aveva baffi e barba lunghi lunghi proprio come quelli di Mangiafuoco nella storia di Pinocchio, per non parlare poi delle mani che o non sapevano fare carezze o facevano paura. Quei papà e quelle mamme erano pieni di difetti e i bambini non si decidevano a scegliere. Per questo, alla fine, i bambini si ricompravano le mamme e i papà di prima: tutto sommato erano pur sempre facce conosciute e se ne conoscevano anche gli umori. Una storia ancora… e poi buonanotte, Editrice Piccoli
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verifica graduata Rispondi con una x. * I protagonisti di questo racconto sono: bambini adulti * I bambini vendevano o compravano i papà e le mamme nella città di: Chissamai Forsemai Indica il completamento corretto con una x. * C’era chi viaggiava con il pigiamino, chi con il succhiotto in bocca; ognuno portava…” di chi si parla? Delle mamme Dei papà Dei bambini * Perché all’apertura della fiera “c’era proprio da rimanere perplessi”? Perché c’erano tante facce di sconosciuti Perché c’erano tanti genitori che volevano cambiare i figli * Rimanere perplessi significa: rimanere dubbiosi essere entusiasti Segna con una x le frasi corrette. Di cosa si lamentavano i bambini riguardo ai propri genitori? Che Che Che Che Che Che
erano troppo chiacchieroni. facevano mangiare anche le verdure. non li ascoltavano mai. li mandavano a scuola anche se loro avevano voglia di dormire. non giocavano mai con loro. facevano dispetti lavando nasi e orecchi.
Leggere e comprendere la storia.
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DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA? COME TI SENTIVI DURANTE LA PROVA?
LEGGI E COLORA IL FIORE
MOLTO BENE
COSÌ COSÌ
NON BENE
Leggo da solo con espressione Comprendo la storia Intuisco le parole dal contesto Riconosco i protagonisti della storia Riconosco il luogo in cui si svolgono i fatti LA PROVA È STATA: FACILE
COSÌ COSÌ
DIFFICILE
HO AVUTO BISOGNO DI AIUTO? NO
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A VOLTE
SÌ
STORIE DI
ANIMALI storie di animali
* Sei mai andato in un bosco? * Hai scoperto qualche animale? * Quali emozioni hai provato?
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storie di animali
la talpa agnese Un giorno di non so che mese la talpa Agnese decise di mettersi gli occhiali per scoprire il mondo degli animali. Vide una farfalla che volava sopra la spalla. Vide un ranocchio che saltellava in un crocchio. Vide un topo che rosicchiava a poco a poco. Vide un porcospino nascosto dietro un pino. “Che bella cosa avere gli occhiali e vedere tanti amici animali!” disse la talpa Agnese di fronte a tante sorprese. “La vita è proprio bella in compagnia, se invece sei sola è una gran malinconia!” L. Farina, Marameo alla luna, SEI
COMPRENDO * Perché la talpa Agnese decise di mettersi gli occhiali? * Cosa scoprì guardandosi intorno? * Cosa pensò vedendo tanti amici animali?
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PAROLE NUOVE Crocchio significa gruppo riunito per chiacchierare o per ascoltare qualcuno.
storie di animali
palla di pelo Sono passati tre giorni da quando ho trovato Palla di Pelo! Quando torno da scuola, me lo porto in soggiorno e ci facciamo tante coccole. Quando vado a letto devo metterlo in uno scatolone imbottito con lo straccio di lana, sistemato sotto il termosifone della cucina. Prima di salire in camera, mamma si assicura che sia lì. Quando tutto è tranquillo, zitto zitto, viene di sopra e salta sul mio letto. Quest’oggi la mamma è venuta a prendermi a scuola perché c’era la riunione. Annamaria, la maestra, le ha detto che ho scritto un tema bellissimo su Palla di Pelo, così la mamma è rimasta molto contenta. N. Resegotti, Ritorna... Palla di Pelo, EMP
COMPRENDO La storia è raccontata da:
una mamma
un bambino
Sottolinea le risposte nel testo aiutandoti con i colori suggeriti. Cosa ha trovato il bambino? Cosa fa il bambino quando torna da scuola? Dove dorme Palla di Pelo? Cosa fa Palla di Pelo quando tutto è tranquillo? Cosa ha detto la maestra Annamaria alla mamma?
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storie di animali
incontro con una lontra Un giorno Angelo prese un sentiero che seguiva un corso d’acqua e si inoltrava nel boschetto. Dietro di lui improvvisamente sentì un rumore di foglie. Si fermò trattenendo il fiato, poi girò lentamente la testa. E la vide. Una lontra, davanti a lui. Era più o meno come un grosso coniglio, ma senza quelle lunghe orecchie. Aveva una pelliccia scura e lucida, come se fosse appena uscita dall’acqua. Stava immobile anche lei, con la testa appena sollevata che faceva intravedere il bianco sotto la gola.
COMPRENDO Scrivi se è vero (V) o falso (F). * * * *
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Angelo imboccò un sentiero che seguiva un corso d’acqua. Angelo vide un grosso cane. La lontra somigliava a un grosso coniglio. La lontra scappò quando vide Angelo.
storie di animali Angelo provò a girarsi: si spostava un millimetro alla volta perché temeva che la lontra sarebbe fuggita, come fanno tutti gli animali selvatici quando vedono una figura umana. La lontra mosse leggermente il corpo ma rimase incollata al suolo. Nella nuova posizione Angelo poteva osservarla meglio. O forse era la lontra che osservava Angelo. Stavano uno di fronte all’altra: gli occhi stretti di Angelo e gli occhi tondi della lontra, la lieve peluria sul viso del bambino e i baffi lunghi e dritti dell’animale, i capelli castani e il pelo scuro, le mani e le zampe… Senza accorgersene si erano avvicinati ancora. E ora potevano anche odorarsi: la lontra sapeva di muschio umido e di pesce. Angelo allungò la mano e la sfiorò: era liscia e spinosa nello stesso tempo. DENTRO il testo
F. Degl’Innocenti, Nei panni di una lontra, Coccole books
Completa la tabella con le parole evidenziate nel testo che descrivono la lontra e Angelo.
LONTRA
ANGELO
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storie di animali
il cucciolo fred Mia sorella ha sempre desiderato avere un cane. L’ha chiesto mille volte a mamma e papà, ma ogni volta si è sentita rispondere di no. Allora ha messo da parte i soldi ed è riuscita a comprare un cucciolo. Mamma è diventata di tutti i colori. – Riportalo immediatamente indietro, – ha detto. – Ti prego, possiamo tenerlo? – ho insistito, – è così dolce. – Non è facile star dietro a un cane, – ha continuato la mamma. – Dovete portarlo a spasso tutti i giorni, – ha aggiunto papà – e poi dargli da mangiare e… tenerlo pulito. – Lo faremo... lo faremo, – abbiamo risposto in coro. Così il cucciolo è rimasto e lo abbiamo chiamato Fred. Mamma gli ha persino comprato collare e guinzaglio. Papà ha regalato a Fred una medaglietta con il suo nome. Rosemary Debnam, Un cucciolo in fuga, Mondadori
EDUCAZIONE CIVICA Un animale è un essere vivente e pertanto va rispettato. Quali sono i diritti necessari per un animale? Sottolineali nel testo, trascrivili e aggiungine altri. ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................
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la carta dei diritti degli animali Questi sono alcuni articoli contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti degli animali, proclamata il 15 ottobre 1978, a Parigi.
Articolo 1 Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.
Articolo 2 Ogni animale ha diritto al rispetto.
Articolo 3 Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.
Articolo 4 Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale.
Articolo 5 L’abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.
PARLIAMONE Molte persone pensano che gli animali devono vivere liberi, altre ritengono che è più felice un animale che vive in casa. Tu cosa ne pensi? E i tuoi compagni? Raccogliete in un grafico le risposte e confrontate le vostre opinioni.
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storie di animali
animali dal mondo
Il testo informativo fornisce notizie con lo scopo di informare il lettore.
IL PANDA Il panda è diffuso nel Nepal. È un mammifero. Si nutre prevalentemente di bambù ma anche di frutta, foglie, radici e se capita anche di insetti. Il panda trascorre la sua vita mangiando e dormendo. Sono bravi arrampicatori e sanno anche nuotare.
L’elefante L’elefante passa gran parte della giornata a mangiare. È vegetariano e ha bisogno di una enorme quantità di cibo. La proboscide serve per respirare, annusare, afferrare le foglie, per bere, spruzzare l’acqua e la polvere sulla schiena, per accarezzare un cucciolo e per barrire. Gli elefanti vivono in gruppo.
IL LEONE Il leone maschio si differenzia dalla femmina per la folta criniera. Il suo corpo risulta molto robusto. I leoni si riuniscono in branchi per andare a caccia e seguire la migrazione degli animali erbivori. Vivono in gruppo di 40 individui composti da pochi maschi adulti, molte femmine, giovani di entrambi i sessi e cuccioli.
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storie di animali
LA TARTARUGA Le tartaruga ha il corpo racchiuso da una corazza che ha la funzione di proteggerla. La parte superiore della corazza viene chiamata scudo, quella inferiore viene chiamata piastrone mentre le tessere che compongono le due parti del guscio vengono chiamati scuti. Esistono più di 250 specie di tartarughe, dalle più piccole a quelle più grandi e vivono in molte parti del mondo.
LA RANA La rana ha un corpo tozzo di colore verdognolo. Possiede quattro zampe, quelle posteriori sono molto più lunghe e le permettono di saltare. La rana si riproduce per mezzo delle uova, da cui nascono i girini; si nutre di insetti, di chiocciole e di vermi. Vive ai margini degli stagni e degli acquitrini.
Qual è l'argomento di questo testo informativo? Vero (V) o Falso (F)? Rispondi con una x. * * * * * * * *
Il panda trascorre la sua vita dormendo e mangiando. V La proboscide dell’elefante serve solo per respirare. V I leoni non si riuniscono in branchi per andare a caccia. V La tartaruga ha il corpo racchiuso da una corazza. V Esistono pochissime specie di tartarughe. V Le zampe posteriori della rana sono più lunghe. V La rana si nutre solo di insetti. V La rana emette fischi acuti. V
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storie di animali
GIOCHI DI RIME
animali in rima La filastrocca è un testo poetico in rima, divertente e facile da imparare. Due parole fanno rima quando terminano con lo stesso suono. Nelle filastrocche le rime servono a dare ritmo e musicalità.
Sottolinea le parole in rima come nell’esempio.
Stamattina nella stalla c’è una grande confusione: gli animali tra la paglia stan facendo colazione. Nonna papera starnazza: – Chi si è preso la mia tazza? – Ogni tanto ci si sbaglia!... raglia l’asino in vestaglia.
Il cavallo è imbizzarrito: – Il mio zucchero è finito! La gallina: – Coccodè, voglio un goccio di caffè! Miagolando strilla il gatto: – Ma ti sposti dal mio piatto? – Sto facendo a fette il pane! abbaiando dice il cane.
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storie di animali
Gli uccellini e le formiche vanno a caccia di molliche. Bela un piccolo capretto: – Chi ha mangiato il mio cornetto? Si lamentano i conigli: babbo, mamma e venti figli: – La dispensa è tutta vuota, non c’è manco una carota! Il maiale non grugnisce e i biscotti si finisce. Poi per giunta quattro ghiande e diventa grande grande. M. Maiucchi, G. Forino, Filastrocche a bocca piena, Sinnos
GIOCHIAMO CON LE RIME Osserva i disegni e scrivi la rima come nell’esempio.
PULCINO PIGIAMINO → .....................................................
ELEFANTE
PIPISTRELLO
LEONE
→ .....................................................
FARFALLA
→ .....................................................
→ .....................................................
→ .....................................................
COCCODRILLO
→ ..................................................... 59
la descrizione di PERSONE
Per descrivere una persona si osservano l’aspetto fisico, il carattere e l’abbigliamento.
UNA STRANA BAMBINA La bambina se ne stava a cavalcioni sul bracciolo della poltrona. Si trattava di una bambinetta magra, pallidissima, con gli occhi scuri e la faccia piena di lentiggini. Faceva caldo perché eravamo all’inizio di settembre, ma quella mocciosa aveva un berretto di lana blu scuro sulla testa e una sciarpa girata due volte attorno al collo. Era in pigiama e pantofole e, invece della vestaglia, aveva un golf pesante da uomo, che le arrivava alle ginocchia, con le maniche arrotolate che le nascondevano le mani. Era la prima vicina di casa che incontravo e se avessi dovuto descrivere la prima impressione, non avrei esitato a dire: – PESSIMA. B. Pitzorno, Tornatrás, Mondadori
DENTRO il testo Sottolinea di rosso le parole che descrivono l’aspetto fisico e di blu quelle riguardanti l’abbigliamento della bambina. * Perché appare strana?
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VAI AL VOLUME DI GRAMMATICA E SCRITTURA
la descrizione
Ti presento Alice
di PERSONE
Presentazione
Conosco Alice fin dall’asilo nido. È la mia compagna di scuola da sempre!
Aspetto fisico
Alice è di statura media e non è né grassa né magra. Ha i capelli biondi, lisci e lunghi, gli occhi verdi, la bocca piccola e due dentoni sporgenti da Zanna Bianca.
Gusti e interessi
Alice è ghiotta di pasta al pomodoro e patatine fritte proprio come me. Ama la matematica e, come me, il suo passatempo preferito è leggere storie avventurose. Alice è velocissima a leggere. Io no! Alice Sturiale, Il libro di Alice, Rizzoli
Carattere
Vivace, allegra, simpatica, disponibile…
Che carattere ha Alice? Immagina e completa il testo.
Alice è
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Se sono triste lei
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la descrizione di ANIMALI
La cavallina Dora
Per descrivere un animale si osservano le caratteristiche fisiche, il carattere e il comportamento.
Sottolinea con colori diversi le caratteristiche di Dora: aspetto fisico e comportamento.
Un giorno arrivò Dora. Era bellissima, alta, enorme, di un marrone chiaro. Aveva occhi tondi e mobili, che sembravano dilatati. Riusciva a muovere gli orecchi in tutte le direzioni. La guardavo appena scesa dal camion: alzava e abbassava continuamente la testa e con le zampe anteriori ogni tanto raspava il terreno. L’accompagnatore ci disse che era buonissima. G. Giorgetti
Completa la tabella con i dati del testo. NOME
CORPO
COLORE OCCHI
COMPORTAMENTO CARATTERE
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la descrizione
Il mio criceto Sottolinea nel testo le caratteristiche del criceto. Poi completa la tabella.
Un giorno la mamma e il papà ci hanno regalato un libro che spiega come vive il criceto. Il giorno dopo, il papà è arrivato a casa con un criceto dal pelo morbido, con grandi occhi neri, un nasino piccolo piccolo che trema e lunghi baffi. Il criceto è stato chiamato Squitty. Il nostro nuovo amico criceto mangia semi e foglie di insalata, pezzetti di pera o di mela a tutte le ore. È un criceto giocherellone! Si diverte e si tiene in esercizio girando continuamente su una ruota. Dorme di giorno, anche se si sveglia spesso e si guarda intorno con grande curiosità!
di ANIMALI
RIFLETTO SULLA LINGUA
Sottolinea gli aggettivi presenti nel testo.
I. Sànchez, M. Rius, Il mio criceto, Editrice La Scuola
Quali sono le caratteristiche del criceto? Completa la tabella con le parole che lo descrivono. NOME
ASPETTO FISICO: PELO OCCHI NASINO BAFFI
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ALIMENTAZIONE
COMPORTAMENTO
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la descrizione di LUOGHI
Per descrivere un luogo si utilizzano gli indicatori spaziali (in fondo, in mezzo, dietro, accanto, nei pressi, vicino…). Essi indicano la posizione degli elementi nello spazio.
L’orto L’orto era bello e così ordinato che pareva un giardino. Dalla parte del fiume il nonno aveva una fila di meli e in fondo una piccola vigna. Tutto il resto era diviso in tante strisce regolari, tra le quali passavano dei canaletti d’acqua che servivano per irrigare. Ogni striscia di terra era coltivata in modo diverso a seconda delle stagioni. C’erano le carote, le insalate, i cavoli, le patate, le cipolle, insomma tutti i tipi di ortaggi. Il nonno in una parte seminava e innaffiava, e nell’altra raccoglieva; e così tutto l’anno. In mezzo all’orto il ciliegio, tutto ricoperto di bianco in primavera, era bellissimo. Angela Nanetti
Completa.
L’orto era bello e ....................................................................................................................................... Dalla parte del fiume ............................................................................................................................. e in fondo ...................................................................................................................................................... Tutto il resto era diviso in tante strisce di terra coltivate in modo diverso a seconda delle stagioni. C’erano .................................................................................................... ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................
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In mezzo all’orto c’era .......................................................................................................................... 64
la descrizione
In salita! Mattia e il nonno salirono pian piano lungo il sentiero di montagna che portava al rifugio. Quando arrivarono in cima avevano la faccia rossa e il fiato grosso. La vista era bellissima sotto: i tetti rossi delle case con le vie strette; più in là una piazzetta con i tendoni colorati del mercato; intorno al paese la campagna verde e gialla. Mattia si sporse a guardare. Il vento gli scompigliava i capelli. – C’è sempre vento quassù? – Spesso – disse il nonno. Era bellissimo guardare attorno e Mattia non si stancava mai. Che belle vacanze in montagna!
di LUOGHI COMPRENDO Da dove osservano il paesaggio Mattia e il nonno? Dalla cima di una montagna Dal finestrino di un aereo Sottolinea nel testo le parole che descrivono il panorama visto da Mattia e dal nonno.
R. Piumini, Mattia e il nonno, Einaudi
Quali emozioni prova Mattia guardando il paesaggio? Noia Gioia Tristezza
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a spasso nel bosco Sei mai andato in un bosco? Prova a realizzarlo rappresentando nella scatola di cartone gli elementi che lo caratterizzano: alberi, cespugli, animali… Poi descrivi l’ambiente che hai rappresentato.
OCCORRENTE * scatola di cartone;
* riviste che raffigurAno * * * * *
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gli animali del bosco; cartoncini colorati; colla; forbici; pennarelli; tempere.
STORIE DI
GIOCHI E AVVENTU RE giochi e avventure
* Quali giochi fai volentieri all’aperto
con i tuoi amici?
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giochi e avventure
FILASTRoCCA DEI GIoCHI LIBERI Io gioco con giocattoli. Belli, preziosi e strani, se non ci sono quelli gioco con le mie mani. Gioco con legno e sassi, gioco con ombra e sole. Se non ci sono quelli gioco con le parole. Gioco con i miei passi gioco con ciò che c’è. Nessuno ha più giocattoli di me. B. Tognolini, Rima rimani, Salani Editore
PARLO DI ME * Ricordi alcuni giochi che facevi da piccolo? Quali erano? * Qual era il gioco che preferivi?
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giochi e avventure
strega comanda colore Strega comanda colore… rosso! La strega ha dato l’ordine e Livia, Giulia, Francesca si mettono a correre qua e là per il giardino, per cercare qualcosa di rosso. Francesca trova subito delle stelle filanti e le porta alla strega che in realtà è la sua amica Margherita. Anche Giulia si presenta alla strega tutta contenta, tenendo in mano una carta appiccicosa di caramella. E Livia dov’è? Sta ancora gironzolando. Alla fine si sente toccare una spalla. – Presa! – dice Margherita. – Adesso la strega sei tu! Tommaso di Carpegna Falconieri, Strega comanda colore, Mondadori
COMPRENDO
Collega ogni domanda alla sua risposta.
Che cosa fanno le tre amiche?
Francesca consegna alla strega delle stelle filanti.
Chi dà l’ordine?
Le tre amiche giocano a “Strega comanda colore”.
Cosa consegna Francesca alla strega?
L’ordine viene dato da Margherita che fa la parte della strega.
Cosa, invece, consegna Giulia alla strega? Da chi viene toccata Livia?
Livia viene toccata dalla strega. Giulia consegna alla strega una carta appiccicosa di caramella.
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giochi e avventure
tre amici sul veliero Nel pomeriggio Emilio esce di casa e si mette a
giocare con un barattolo vuoto.
Poi si siede su una cassa, chiude gli occhi e
pensa.
Proprio in quel momento arriva Pamela che gli
chiede: – Dormi? – No. Faccio magie. Attenta trasformerò questa cassa in un veliero. Subito arriva anche il piccolo Gianni e si ferma a
guardarli: – Che cosa ci fate voi due sulla cassa? – Sei cieco? – grida Pamela. – È un veliero! – Salta su, Gianni! – urla Emilio. Immediatamente Gianni siede sulla cassa.
– Ora la nave può partire – dichiara Emilio. – Io sarò il capitano, Pamela il timoniere e tu, Gianni, alzerai la vela! Pronti, via! E così alla fine i tre amici partono per una lunga avventura! H. Moers, Fino ai confini del mare, Nord-Sud Edizioni
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giochi e avventure Completa, poi racconta la storia, aiutandoti con le parole del tempo e le illustrazioni.
Nel pomeriggio Emilio ....……….............…
Poi si siede
………………….............…..............................................
………………….............…..............................................
.....................................................................................
.....................................................................................
Proprio in quel momento arriva Pamela ed Emilio le dice che …………
Subito arriva Gianni e i suoi amici gli dicono di …………......……….............…
……….............…............................................................
.....................................................................................
Immediatamente Gianni siede
Alla fine i tre amici
………………….............…..............................................
………………….............…..............................................
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........…..............................................
…………......………..........
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giochi e avventure
la canzone del cancello COMPRENDO In che modo si divertì il bambino del racconto mentre tornava da scuola? Ti sei mai divertito come lui? Racconta.
Un bambino un giorno, mentre tornava da scuola, vide una lunga inferriata che divideva un grande parco dal marciapiede. Allora estrasse dalla cartella il righello e lo fece scorrere sulle sbarre di ferro. Le sbarre emettevano note allegre e saltellanti. Il bambino correva avanti e indietro da un capo all’altro dell’inferriata e le sbarre suonavano “dlin, dlin”, “dlon”, “dlin, dlin”. Al bambino piacque molto questo gioco e invece di correre si mise a camminare e a battere il righello sulle sbarre a colpi ben separati. Ormai sembrava che suonasse le inferriate come uno strumento musicale vero e proprio, come uno xilofono o un pianoforte, cercando i tasti giusti per costruire una melodia. – Bello, – disse il bambino contento. Questa volta gli era riuscita una strana canzone. – La chiamerò “la canzone del cancello”. G. Rodari
EDUCAZIONE CIVICA Nel luogo dove vivi ci sono parchi, giardini dove poter giocare tranquillamente con gli amici? Come sono organizzati? Spiega.
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giochi e avventure
le regole del gioco LE CAVALLETTE I giocatori si mettono in riga lungo una linea di partenza segnata a terra. L’insegnante o un alunno, a intervalli più o meno lunghi, dà dei colpi di fischietto. Ad ogni fischio i bambini debbono fare un salto in avanti tenendo i piedi uniti. Non si può fare più di un salto per ogni colpo di fischietto e non è permesso spostarsi dopo il salto fatto. Quando chi guida il gioco ha fischiato dieci volte, il gioco è finito ed è vincente chi è riuscito ad andare più lontano dalla linea di partenza. C. Manzia
PARLO DI DI MEME PARLO Conosci altri giochi di gruppo? Descrivili a voce e poi divertiti a farli in palestra con i compagni. Chiedi ai tuoi amici quali sono i loro giochi preferiti e segna ogni risposta con una X.
NASCONDINO MOSCA CIECA PALLA PRIGIONIERA PALLAVOLO 73
verifica graduata
la gara di corsa Alla gara di corsa partecipavamo in cinque. C’era anche Willy che mi ha detto: – Buona fortuna. – Io gli ho stretto la mano e mi è venuta in mente una cosa: lui non ha mai vinto una gara. L’allenatore ha urlato: – Pronti! Partenza, via! Io ero distratto, così sono rimasto indietro a tutti quanti. Nessun problema: con dieci falcate ne ho superati tre. Restava solo Willy. Ho schiacciato l’acceleratore e ho ridotto il distacco. Ma ero sempre dietro di lui e il traguardo si avvicinava rapidamente. A dieci metri dal traguardo eravamo spalla a spalla, fiato a fiato. E all’improvviso ho provato una sensazione nuova, bella: quella di non essere né davanti, né dietro, ma pari. E in quell’istante, a un secondo dal traguardo, ho capito cosa dovevo fare e ho urlato: – Petto in fuori! Willy ha buttato il petto in avanti e ha vinto. J. Spinelli, Crash, Mondadori
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verifica graduata Rispondi con una x. * Di chi si parla nel racconto? Di una bambina di nome Wanda Di un bambino di nome Walter Di un bambino di nome Willy
* Dove si trovavano i due bambini? In un prato A una gara In palestra
Indica il completamento corretto con una x. * Che cosa significa “A dieci metri dal traguardo eravamo spalla a spalla”? Erano ancora lontani dal traguardo Erano vicinissimi tra loro ed erano vicini al traguardo * “E in quell’istante, a un secondo dal traguardo, ho capito cosa dovevo fare”. Cosa ha capito? Che stava per perdere Che sarebbe stato bello far vincere Willy
* Perché il protagonista ha gridato: “Petto in fuori!”? Per distrarre l’amico Per permettere all’amico di vincere * Come si è comportato il protagonista verso la fine della gara? Ha incoraggiato il suo amico Willy Si è ritirato dalla gara
Osserva le scenette e sottolinea nella storia i fatti che esse rappresentano.
Leggere e comprendere la storia.
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DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA? COME TI SENTIVI DURANTE LA PROVA?
LEGGI E COLORA IL FIORE
MOLTO BENE
COSÌ COSÌ
NON BENE
Leggo da solo con espressione Comprendo la storia Intuisco le parole dal contesto Riconosco i protagonisti della storia Riconosco l’ordine dei fatti Riconosco le emozioni dei personaggi LA PROVA È STATA: FACILE
COSÌ COSÌ
DIFFICILE
HO AVUTO BISOGNO DI AIUTO? NO
76
A VOLTE
SÌ
STORIE DI
FANTASIA storie di fantasia
* In quale personaggio fantastico ti
piacerebbe trasformarti? Perché?
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storie di fantasia
la bottega incantata Hanno aperto una bottega una fata, un mago e una strega. Vendono zucchero salato, un pesce che nuota nel prato, ochette intelligenti, coccodrilli senza denti, un topino acchiappagatti, una lumaca che corre a scatti, una lepre che va piano piano, un millepiedi con una mano, una formica che canta su un pino, e una cicala che porta un granino. Se è così matta quella bottega, di chi è la colpa? Ma della strega! L. Martini, Filastrocche a Drocchinella, Giunti
Osserva l’immagine e scrivi i nomi dei personaggi.
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storie di fantasia
Sottolinea le parole in rima.
La fatina si chiama Rosetta fa le magie se va in bicicletta. Quando fa una brusca frenata appare una rana raffreddata.
Mago Cirò per calmare la burrasca
ha trovato i suo denti nella tasca. Gli è spuntata in bocca la dentiera con l’arrivo della dolce primavera. La buffa strega si chiama Racchia saluta tutti con una pernacchia. Prepara intrugli nel pentolone con succhi d’arancia e di limone.
Scopri la parola in rima: ago •– grissino
Mago Agostino è sottile come un .........................................
Scopri la parola in rima: pera –• –sega
Il naso della strega somiglia a una .........................................
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storie di fantasia
la strega e il folletto C’era una volta una strega che si chiamava Besana. Besana era una strega strana, invisibile, però marrone come la cioccolata, buona al lunedì e cattiva al martedì, buona al mercoledì e cattiva il giovedì, buona il venerdì e cattiva il sabato. La domenica, siccome non sapeva se essere buona o cattiva, andava a fare un giro sul fiume Ticino, che non è lontano, pescava l’ombra dei pesci e se la friggeva in padella, perché i pesci interi non le piacevano. Con la strega abitava il folletto Bambilla. Ma com’era il folletto Bambilla? Il fatto è che poteva essere bianco o rosso, verde o blu, grande o piccolo, femmina o maschio, visibile o invisibile: insomma poteva essere come voleva e si trasformava in molti modi e parlava e giocava con tutti, perché era giocoso.
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storie di fantasia
Qualche volta, quando ne aveva voglia, se COMPRENDO ne stava invisibile e leggero su un ramo o un Sottolinea nel muretto a guardare senza essere guardato. testo la risposta E c’è un’altra cosa da sapere: il folletto Bambilla ad ogni domanda non mangiava le cose che mangiano uomini e utilizzando i colori corrispondenti. bambini, cioè pane, prosciutto, pastasciutta, frutta, gelato, budino, spezzatino, insalata, Com’era la strega latte, cioccolato e così via. Besana? Dove andava la Ma cosa mangiava? Mangiava i rumori. domenica? Naturalmente ci sono rumori buoni da Chi abitava con la mangiare, come quello che fa l’erba al vento o strega? le foglie sui rami o lo scroscio della pioggia o la Com’era il folletto voce dei bambini, soprattutto le loro risate. Bambilla? E ci sono rumori cattivi da mangiare come il Che cosa faceva? rumore delle motorette arrabbiate, lo stridio dei Che cosa mangiava? freni, le urla dei prepotenti, il fischio delle sirene e così via. Bambilla, naturalmente, preferiva i rumori buoni! SCRIVO R. Piumini, Il folletto Bambilla, Mondadori
Cosa accadrà quando il folletto Bambilla mangerà un piatto di risate? Immagina, illustra e scrivi sul quaderno.
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storie di fantasia
il piccolo fantasma Il piccolo fantasma abitava tutto solo nel grande castello. Qualche volta si lamentava: – La mia vita è così noiosa! Qui non succede mai niente. Qualche volta piangeva per la disperazione di essere sempre solo. Infine decise che piangere e lamentarsi non sarebbe servito a niente; si asciugò le lacrime con un lembo del suo lenzuolo di fantasma e disse: – Basta piangere! Devo fare qualcosa. Ecco: mi cercherò un amico! Attraversò volando il castello: dal salone giallo passò in quello rosso, dal salone rosso in quello verde, dal salone verde in quello blu. Nel salone blu c’erano molti quadri appesi alle pareti. Il piccolo fantasma ne staccò uno e lo girò dall’altra parte. Poi prese un pezzo di carbone nella stufa e iniziò a scrivere:
Piccolo fantasma tutto solo in un grande castello si annoia terribilmente e vorrebbe conoscere un amico simpatico con cui ingannare il tempo. M. Lobe, Il fantasma del castello, Piemme
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storie di fantasia
SCRIVO Rispondi sul quaderno alle domande. * * * *
Chi è il personaggio della storia? Dove viveva? Perché si lamentava? Che cosa fece per tirarsi su? Lavorando in coppia continuate il testo aiutandovi con le domande.
* Riuscirà il piccolo fantasma a trovare un amico? * Chi sarà? * Che cosa faranno insieme? ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... .....................................................................................................................................
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storie di fantasia
GIOCHIAMO CON LA STORIA
ABRACADABRA Il mago Abra era chiuso nel suo laboratorio in soffitta. – Avanti! – disse. Sulla soglia apparve la moglie, la strega Cadabra. Aveva un lungo becco al posto del naso, la bocca di un ranocchio e gli occhi rossi. – Ma come sei ridotta! – esclamò il mago Abra. La strega Cadabra afferrò uno specchio: – Hai ragione! Mi sono scordata di sciogliere l’incantesimo! Arricciò il naso a forma di becco e gracidò tre volte con voce sonora: Abracadabra per dindirindina: naso all’insù e bocca piccina. Voglio riavere in un sol secondo il naso e la bocca più belli del mondo!
Il naso della strega riacquistò subito l’aspetto originale e anche il becco si trasformò nel naso appuntito tipico delle streghe. Solo gli occhi restarono rossi perché Cadabra li aveva proprio così. M. Lobe, Il piccolo Abracadabra, Piemme
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Laboratorio di lettura
storie di fantasia
Completa la formula magica e illustra la tua magia.
Mescola mescola nel pentolone quattro bottiglie e un capitone. Baffi di gatto, becco di uccello io ti trasformo .....................................................................
INSIEME Scrivi insieme ai tuoi compagni tante divertenti formule magiche. Con le stesse realizzate il libro degli incantesimi.
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storie di fantasia
La fiaba è un racconto fantastico che si svolge in un luogo e in un tempo non precisati. Le fiabe hanno degli elementi tipici:
* il PROTAGONISTA è il personaggio buono, che deve affrontare una situazione difficile; * l’ANTAGONISTA è il personaggio cattivo, che ostacola il protagonista; * l’AIUTANTE aiuta il protagonista a superare le difficoltà; * l’ELEMENTO MAGICO serve a risolvere i problemi; * il LIETO FINE conclude il racconto.
la principessa piccina C’era una volta una principessa piccina piccina, ma così piccina che poteva passare attraverso i buchi della serratura. Aveva un lettino grande come un biscotto, un tavolo piccolo come una moneta e un vasino per fare pipì, grande come un ditale. Quando la principessa diventò grande (di età ma non di statura) si cercò dappertutto un principe adatto a lei. Ma né Adriano Soriano di Pompoiano, né Luigi Dionigi di Roccafinigi erano piccoli abbastanza da sposarla. Per questo la principessa piangeva, piangeva. Allora venne in suo aiuto la fata Morosetta che le donò un fazzolettino e disse: – Passati questo 86
storie di fantasia fazzoletto magico sugli occhi e vedrai che cosa succederà. La principessa seguì il consiglio di fata Morosetta e dai suoi occhi cominciarono a zampillare delle lacrime piccine piccine che si trasformarono in un principe piccolo come lei: Nicolino Taormino di Piano Fino. Fu così che i due si sposarono e vissero felici e contenti. P. Ceccarelli
DENTRO il testo Metti una X sulle immagini che corrispondono alla fiaba. PROTAGONISTA
AIUTANTE
OGGETTO MAGICO
› Questo testo è: realistico fantastico
› Questa fiaba ha un finale: triste lieto
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storie di fantasia
il cavalier gentile La principessa Arriccia cerca marito. Vuole un cavaliere forte e coraggioso. – Mi dovrà portare un cuore di drago per dimostrarlo – dice, e arriccia il naso. Finora nessuno ci è riuscito. Ci prova il Cavalier Gentile, che viaggia e chiede sempre tutto per cortesia. – Avete un drago da queste parti, per cortesia? Nessuno ne ha mai visto uno, ma tutti gli chiedono aiuto per qualcosa. È così gentile! – Mi aiuti a spostar la legna, per favore? – chiede un contadino. – Mi aiuti a cacciare la volpe mangiagalline? – chiede una vecchietta. E lui sposta un quintale di legna, caccia la volpe e salva le galline. Insomma, aiuta tutti. Poi trova il drago. – Per favore, non uccidermi! – piagnucola il drago. Il Cavalier Gentile non lo uccide. Ha chiesto per favore. Così lo addomestica e si presenta da Arriccia. – Ti ho portato un drago intero! – Ma non l’hai ucciso! Non sei forte e coraggioso. Così il Cavalier Gentile se ne va, anche se è davvero il più forte e coraggioso. È così coraggioso da conquistare il cuore di un drago e così forte da non ucciderlo. L. Walter, Storie brevi, molto brevi, molto molto brevi, Edizioni EL
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storie di fantasia COMPRENDO Scrivi il nome di ciascun personaggio.
…………..….............................
…………..….............................
…………..….............................
Riordina le scene numerandole da 1 a 4.
Numera le frasi da 1 a 5 seguendo l’ordine cronologico. La principessa Ariccia voleva un marito. Ci provò il cavaliere Gentile che era cortese e aiutava tutti. Cercava un cavaliere forte e coraggioso che le portasse un cuore di drago. La principessa delusa rinunciò al Cavalier Gentile. Il cavaliere con il drago addomesticato si presentò da Ariccia. Rifletti e rispondi con una x. La vera forza del cavaliere è la gentilezza. La vera forza del cavaliere è quella di dover uccidere il drago.
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storie di fantasia
notte incantata Filippo era sdraiato a letto, all’improvviso udì un lieve fruscio. Spaventato, si affacciò oltre la sponda del letto. Sul tappeto c’era il libro che aveva letto fino a poco prima. Un libro su draghi e cavalieri. Era aperto, anche se Filippo era quasi sicuro di averlo chiuso. Strano. Filippo allungò una mano per richiuderlo. Di nuovo quel fruscio. Le pagine bianche si mossero, come sfogliate da una mano invisibile. Filippo udì un lieve sbuffare. Spaventato, si rifugiò sotto le coperte e sbirciò il libro da una sottile fessura. Dopo un po’, lo sbuffare si fece più forte e una coda coperta di squame spuntò tra le pagine. Fu seguita da due zampe, un corpo verdognolo con ali e una criniera dentellata sul dorso ed ecco che un drago scivolò fuori dal libro sul tappeto di Filippo. Il piccolo drago non era più grande di un vasetto di marmellata. Funke, Il drago della luna, Mursia
DENTRO il testo Nel testo sottolinea le parole che descrivono l’aspetto fisico del piccolo drago.
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storie di fantasia Continua la storia aiutandoti con le immagini e le domande.
Cosa prova Filippo nel vedere il piccolo drago in lacrime? …………..….................................................................... …………..….................................................................... …………..…....................................................................
In che modo Filippo riesce a consolarlo? …………..….................................................................... …………..….................................................................... …………..…....................................................................
Che cosa succede poi? …………..….................................................................... …………..….................................................................... …………..…....................................................................
Dove si nasconde draghetto? Che cosa fa durante la ricreazione? …………..….................................................................... …………..….................................................................... …………..…....................................................................
Come ti sembra draghetto triste o felice? Perché? …………..….................................................................... …………..….................................................................... …………..…....................................................................
Questa storia non è completa. Che cosa accadrà quando la maestra scoprirà in classe il piccolo drago? Illustra e scrivi il finale sul quaderno. Confronta poi il tuo lavoro con quello dei compagni.
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verifica graduata
l’uomo che rubava il tempo Una mattina una signora si avvicinò alla culla del suo bambino di un anno per dargli il latte, e rimase sbalordita: il bambino era cresciuto di almeno dieci chili e parlava. – Mamma, il latte non mi va – disse, – voglio gli spaghetti. La poveretta chiamò il pediatra. – È incredibile – disse il medico, – è come se in una notte suo figlio fosse cresciuto. Qualche mattina dopo una signora si guardò allo specchio e per poco non svenne: sul viso le erano venute delle rughe profonde e i capelli le si erano imbiancati. Disperata corse dal medico. – È incomprensibile – disse il medico, – in una notte lei è invecchiata di dieci anni. Una notte un signore sorprese un uomo chino sul letto del figlio addormentato. Lo afferrò e balbettò: – Che cosa gli hai fatto? Al ragazzo, che aveva dieci anni, era spuntata improvvisamente la barba! L’uomo era infatti un ladro che rubava gli anni! Fu condannato a restituirli e a passare centotrenta anni in prigione, tanti quanti ne aveva rubati. Marcello Argilli, Una storia al giorno, fiabe per un anno, De Agostini
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verifica graduata Rispondi con una x. * La storia è: realistica fantastica * Perché i fatti: possono accadere nella realtà non possono accadere nella realtà
* I personaggi sono: reali fantastici * Essi rimangono: molto turbati molto annoiati
Collega le frasi. Una mattina una signora Qualche mattina dopo una signora Una notte un signore scoprì
un uomo chino sul letto del figlio al quale gli era spuntata la barba. vide il suo bambino di un anno molto più grande che parlava. si ritrovò con le rughe profonde.
Cancella con una x il disegno che non fa parte della storia.
Leggere e comprendere la storia.
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DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA? COME TI SENTIVI DURANTE LA PROVA?
LEGGI E COLORA IL FIORE
MOLTO BENE
COSÌ COSÌ
NON BENE
Leggo da solo con espressione Riconosco il racconto fantastico Comprendo la storia Riconosco i protagonisti della storia Riconosco l’ordine dei fatti Riconosco le emozioni dei personaggi LA PROVA È STATA: FACILE
COSÌ COSÌ
DIFFICILE
HO AVUTO BISOGNO DI AIUTO? NO
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A VOLTE
SÌ
STORIE DI
SPAZIO E NATUR A
* Ti piacerebbe trascorrere una
giornata immerso nella natura con la tua famiglia? Perché?
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spazio e natura
EDUCAZIONE AMBIENTALE
il giardino segreto Un giorno, invece di andare a giocare da un amico, Luca decide di andarsene in giro per conto suo. Si trova così, in una strada con tante case vecchie e vede una piccola porta. Luca la spinge, e la porta si apre. Dietro la porta c’è un piccolo giardino di fiordalisi e di lamponi. C’è anche un albero di fichi. Appoggiata al tronco dell’albero c’è anche una vecchia bicicletta. Più in là c’è una panchina e una fontana con acqua che scorre. Luca raccoglie un mazzetto di fiordalisi, mangia molti lamponi e tanti fichi con tutta la buccia. Prende la bicicletta e corre come un pazzo attorno al muro del giardino. Luca pensa di aver trovato un giardino segreto e decide di non dirlo a nessuno. A. Monico Cortese, La cornacchia ladra, Tecnodid
COMPRENDO
* * * *
Che cosa scopre Luca andandosene in giro per conto suo? Com’è il giardino? Sottolinea nel testo le parole che te lo fanno capire. Che cos’è appoggiato al tronco dell’albero? Che cosa fa Luca? SCRIVO
Scrivi il finale sul quaderno aiutandoti con le domande. * Chi arriva all’improvviso? * Che cosa succede?
96
EDUCAZIONE AMBIENTALE
spazio e natura
gli alberi in città Gli alberi in città sono belli e molto utili perché producono ossigeno, cioè il gas componente dell’aria che è indispensabile per respirare. Gli alberi filtrano e riducono l’aria inquinata dei gas di scarico delle automobili e dei camion arricchendola di ossigeno, così gli abitanti delle città possono respirare meglio. In estate gli alberi fanno ombra e riparano dalla polvere e dal sole. Gli alberi assorbono e riducono anche il rumore del traffico. L’inquinamento acustico, cioè l’inquinamento provocato dal rumore, è molto dannoso per le persone. Alcuni scienziati, infatti, hanno studiato il modo migliore per diminuire il rumore del traffico con le “barriere verdi”, cioè con file di alberi. Gli alberi che sono più adatti a ridurre il rumore sono quelli con foglie larghe e rigide come gli aceri, i tigli, le querce e i platani. “Due parole”, Ed. Parlar Chiaro
COMPRENDO
* * * *
*
Rispondi sul quaderno alle domande. Perché gli alberi sono utili? Che cosa fanno gli alberi? Che cosa assorbono? Che cosa hanno studiato alcuni scienziati per diminuire il rumore del traffico? Quali sono gli alberi più adatti a ridurre l’inquinamento acustico?
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spazio e natura
EDUCAZIONE AMBIENTALE
il parco naturale Siamo in un parco naturale ai piedi della montagna. È mattina e un gruppo di visitatori segue la guida lungo un sentiero segnato. È importante camminare in silenzio, per non spaventare gli animali che qui vivono indisturbati. Uno scoiattolo si arrampica sui rami del pino, un picchio rosso batte sul tronco di un larice, una vipera si nasconde tra i cespugli di ribes e felci, un’ape si posa su una genziana bianca. Più in alto la guida osserva con il binocolo il volo di un’aquila. Continuando a salire, si giunge al sentiero dei camosci. Al tramonto, aspettando pazientemente e in silenzio, i visitatori hanno la fortuna di vedere una coppia di cervi scesi al laghetto per bere. Nel parco naturale, Fatatrac
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COMPRENDO
* Quale ambiente viene descritto? * Perché i visitatori devono camminare in silenzio? * Quali animali e quali piante vedono camminando nel parco? * Qual è lo scopo di questo testo? Dare informazioni Dare istruzioni Far divertire PARLO DI ME
* Sei mai stato in un parco naturale? * Quali scoperte hai fatto? * Quali regole hai osservato?
EDUCAZIONE AMBIENTALE
spazio e natura
Una giornata ecologica A un chilometro circa dalla nostra scuola c’è un piccolo bosco, nel quale, però, non è possibile giocare o passeggiare. Infatti è stato trasformato in una discarica abusiva ed è sporco da non dire. Un vero immondezzaio, insomma. E così nei giorni scorsi ci siamo detti: – Perché non dargli una ripulita? – Ve la sentite davvero di farlo? – ci ha chiesto il maestro. – Certo. Se quel bosco fosse più decente mia madre ci potrebbe portare mia sorella e io potrei andarci in bici – ha detto Giulia. – Mi raccomando, portate tutti jeans e scarpe alte – ci ha detto il maestro. E così stamattina, equipaggiati di tutto punto, siamo partiti dalla scuola come una squadra di soccorso. Arrivati in prossimità del bosco ci siamo divisi in squadre. – Smettiamola di parlare e cominciamo – ha sbuffato Davide. – Allora andiamo! – ho detto io. – Prima però infiliamoci i guanti. A. Petrosino, A scuola con Valentina, Piemme Junior
PARLIAMONE
* Pensi che sia giusta l’iniziativa presa dai bambini di ripulire il piccolo bosco? * È importante secondo te aver cura degli ambienti in cui viviamo come la casa o la scuola? * Cosa ne pensano i tuoi compagni di classe? Spiega a voce il perché della tua risposta.
99
spazio e natura
EDUCAZIONE AMBIENTALE
amare il mare Ecco il mare colorato e splendente. Sotto il sole d’estate già caldo e ridente. Tutti i bambini son pronti a giocare, fare castelli e andarsi a tuffare. C’è grande allegria sulla spiaggia dorata. Tutti scoppiano in una risata. Non è una balena che si vede lontano ma il simpatico e burlone nonno Luciano. Arriva saltando con la sorpresa più bella. Nuotando nuotando ha trovato una stella. “Venite bambini, ecco guardate, è un tesoro del mare, non la toccate“. E dopo che tutti l’han potuta ammirare, la piccola stella deve tornare. Il grande mare custodisce segreti: pesci, conchiglie e granchi discreti. Ma perché tutti ne possan godere, amarlo e curarlo è nostro dovere. “Zym il castoro”, Anno 5, numero 1, maggio 2005
100
COMPRENDO
Osserva l’immagine e rispondi. * Che cosa stanno facendo i bambini sulla spiaggia? * Che cosa mostra loro nonno Luciano? * Quale messaggio ci comunica la poesia?
EDUCAZIONE AMBIENTALE
spazio e natura
la cosa più preziosa Di acqua ce n’è tanta. I mari ne sono pieni, ne scorre nei fiumi, il cielo ne manda giù e basta aprire un rubinetto… Abbiamo cominciato a inquinarla e solo allora ci siamo accorti che è la cosa più preziosa che abbiamo. L’acqua si “sporca” con le cose che ci buttiamo dentro. E che cosa ci buttiamo? I rifiuti delle case, dei gabinetti, delle lavatrici, i veleni che i coltivatori usano per uccidere gli insetti nocivi e i concimi che essi mettono nei campi. Tutto questo scorre fino al mare. Per non parlare degli avanzi del petrolio buttati in mare dalle petroliere. Alla fine il mare si arrabbia, tenta di rifiutare le plastiche e il petrolio ributtandoli sulla riva, produce alghe così brutte che la voglia di fare il bagno scappa via!
COMPRENDO
* Quali sono le cose che sporcano il mare? * In che modo il mare si difende?
COMPITO DI REALTÀ Dividetevi in piccoli gruppi e realizzate dei volantini in difesa del mare utilizzando parole e disegni. Poi distribuiteli ai compagni delle altre classi.
G. Nidasio, Parliamo di ambiente con Pino Verde, Mondadori
101
ascolto
Inquadra per ascoltare il brano
LA MATITA MAGICA Ascolta il brano e svolgi le attività.
Segna con una X i personaggi del racconto.
Cerchia il luogo dove si svolge la storia.
Scrivi il nome del protagonista: .............................................................. Vero (V) o falso (F)? Segna con una X.
V * La matita si innamorò del pennarello rosso. V * La matita volle scrivergli una lettera ma la punta si spezzò. V * La matita andò dalla gomma. V * Un giorno una matita vide tre pennarelli.
* La matita tornò sul foglio, sentì una voce: era il pennarello azzurro che l’aveva seguita perché gli era piaciuta.
102
F F F F
V F
ascolto
Inquadra per ascoltare il brano
POMERIGGIO A CASA Ascolta il brano e svolgi le attività.
Chi sono i protagonisti della storia? .................................................................................................................................................................................
La storia avviene in un tempo: precisato imprecisato
La storia si svolge: in casa ai giardini
La storia è narrata da: un bambino una bambina Riordina le scene numerandole. Poi racconta la storia.
Secondo te i fatti che succedono in questa storia possono accadere nella realtà? Sì No Perché? .................................................................................................................................................................
103
ascolto
Inquadra per ascoltare il brano
LA SCUOLA GUIDA DEGLI ANIMALI Ascolta il brano e svolgi le attività.
In quale luogo è ambientata la storia?
I fatti narrati nel racconto sono: realistici, cioè potrebbero accadere nella realtà fantastici, cioè non potrebbero accadere nella realtà A chi appartiene la migliore scuola guida di tutta la foresta? ..............................................................................................................................................................................
Che forma ha l’auto nella quale gli animali imparano a guidare? ..............................................................................................................................................................................
Quando un allievo sbaglia il riccio Lulù: lo rimprovera gli bagna la testa Gli allievi danno al riccio: molte soddisfazioni tanti grattacapi Tutte le sere il riccio dà lezioni agli animali di: codice della strada buone maniere
104
ascolto
Inquadra per ascoltare il brano
ROSINA NEL FORNO Ascolta il brano e svolgi le attività.
Elenca i personaggi della fiaba e sottolinea il nome del protagonista cioè del personaggio principale. ...................................................................................................................................................................................................
Osserva i disegni, illustra le ultime scene della storia e raccontala.
1
2
3
4
5
6
105
LE
STAG IO N I
Sole e sorrisi l’estate Tramonti incantati Autunno alle porte Gioiscono gli ombrelli Inverno freddo e innevato Ormai è primavera Nidi canterini Immenso si fa il cuore
AUTU N NO
L’albero si spoglia fino all'ultima foglia.
INVERNO La neve cade. Tutto è silenzio e pace.
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PRIMAVERA Il prato è in fiore profumano le viole.
ESTATE Quante sudate! Quante nuotate! Quante risate!
Delle quattro stagioni qual è la tua preferita? Perché? 107
autunn o
alberi d’autunno Alberi d’autunno quante foglie sono cadute la notte scorsa! Pare che gli alberi si siano girati sottosopra e abbiano adesso la chioma in terra e le radici in cielo. Juan Ramón Jiménez
* Di che cosa parla la poesia? * Ti piace l’autunno? * Come cambia il paesaggio in questa stagione? * Quali emozioni ti comunica l’immagine? Allegria Noia Tristezza
Prendendo spunto dal testo poetico, rappresenta un paesaggio autunnale con la tecnica pittorica che preferisci.
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autunn o
autunno Di tutte le stagioni l’autunno è forse la più bella. Infatti, anche se il sole risplende sempre più tiepido, è in autunno che la foresta si accende di colori. Ora pare un vero universo infuocato. Le prime a tingersi di rosso sono state le foglie dei ciliegi selvatici, seguite dal giallo dei noccioli e degli aceri, delle betulle e dei faggi. Verdi rimarranno solo i pini e gli abeti. Gli ultimi a spogliarsi saranno i rami dei larici. A. Bertino, F. Valla, Un anno con l’orso e gli animali della foresta, De Agostini
In autunno la foresta si accende di colori. Quali sono? Sottolineali nel testo.
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autunn o
il concerto della pioggia È un giorno d’autunno. Anna è sola, si annoia moltissimo e in più piove. La bambina corre fuori e si guarda intorno cercando un’idea per divertirsi. Senti, senti… che rumori strani. Plic plic plic: le gocce cadono sulla tettoia dell’ingresso. Sdeng sdeng sdeng: la pioggia batte sul cassonetto della spazzatura. Plin plin plin: le gocce si infrangono sullo stendipanni della signora Franca. Ccccssshhh Ccccssshhh: dalla strada arriva il fruscio delle automobili sull’asfalto bagnato. Anna si illumina, prende un bastoncino dall’aiuola e si sistema in mezzo al cortile. – Siete pronti? – chiede agli elementi della sua orchestra. Sventolando il bastoncino Anna dirige quegli strani strumenti che insieme alla pioggia creano una bellissima melodia! Anna è davvero soddisfatta: chi l’avrebbe mai detto che un grigio pomeriggio di pioggia si sarebbe trasformato in un magico concerto? Adatt. da S. Sommariva, Focus Pico - Fiabe e Filastrocche, Mondadori
COMPRENDO
La storia parla di ....………...........………...........… Prova a dare un nuovo titolo alla storia. Scegli quello che più si adatta. La pioggia musicale Un improvviso temporale La pioggia
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Tu e i tuoi compagni scoprite i suoni dell’autunno e rappresentateli con la voce, il corpo e gli oggetti.
autunn o
gli animali si preparano al freddo È autunno. I ghiri mangiano il più possibile: frutta, bacche e noccioline. I primi freddi li troveranno già addormentati. I ghiri non si rifugiano nel cavo degli alberi dove hanno vissuto per tutta l’estate; hanno scavato, invece, una lunga galleria sotterranea dove resteranno fino a primavera. È autunno. Partono le rondini. Oggi c’è una grande agitazione nell’aria. Specialmente i giovani rondinotti non riescono più a star fermi, aspettando il segnale della partenza; voleranno per giorni e notti, sempre verso sud, verso i paesi caldi. S. Pisu, È autunno, Piccoli
Completa. I GHIRI
In autunno i ghiri mangiano
LE RONDINI
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In autunno le rondini
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autunn o
IN FESTA
aspettando halloween
Alla porta fantasmi e spiritelli suonano tutti i campanelli, mentre gufi con occhi spiritati ti fissano da cancelli stregati. Gatti neri su manici di scopa, pipistrelli alla luce della luna, si fa a gara per riuscire ad avere una fetta di dolce della fortuna. Una zucca ghigna spaventosa, ombre cinesi su una tela, strilli, saltelli e risa è arrivato Halloween stasera! Dorothy Brown Thompson, Tante rime per bambini, Mondadori
PARLO DI ME Quale costume indosserai per festeggiare Halloween? Disegna il personaggio di Halloween che preferisci.
INSIEME In coppia con un tuo compagno mentre uno recita la poesia, l’altro la mima.
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autunn o P uoi decorare mostruosamente la tua cameretta realizzando occhi che fanno paura.
occhi spaventosi OCCORRENTE * cartoncino bianco; * carta crespa nera,
bianca, arancione, gialla o di altro colore;
* colla;
* spago;
* forbici a punta tonda.
PROCEDIMENTO 1 Disegna e ritaglia sul cartoncino bianco la forma degli occhi. Poi ricoprili incollando su di essi la carta crespa del colore che preferisci. 2 Ritaglia piccoli cerchi e le sopracciglia nella carta nera, quindi incollali sugli occhi. 3 Appendili dappertutto con lo spago, preferibilmente in angoli sempre bui. 113
invern o
neve Dal cielo grigio e scuro lenta scende e silenziosa una pioggia bianca e lieve: è la neve. Come sciame di farfalle copre a monte, copre a valle, copre tutta la città e felici i bimbi fa. Filastrocche.it
* Nella poesia la neve viene paragonata: alla pioggia alle farfalle alle foglie * Si dice che la neve è: silenziosa bianca fredda
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Prendendo spunto dal testo poetico, rappresenta un paesaggio invernale con la tecnica pittorica che preferisci.
la città sotto la neve Immagina e divertiti a rappresentare una città innevata utilizzando con creatività i seguenti materiali.
OCCORRENTE * cartoncini colorati; * forbici; * colla;
* pennarelli; * ovatta.
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invern o
La galaverna Nel silenzio di certe notti invernali, nasce il fenomeno della galaverna. La galaverna sembra neve. Migliaia di piccoli aghi di ghiaccio coprono la terra, gli alberi e le foglie, ma non va scambiata per neve. La neve cade dal cielo, la galaverna si forma, invece, nell’aria e, solitamente, di notte quando fa più freddo. Di notte le minutissime gocce sospese nell’aria, diventate pesanti per la bassa temperatura, si fermano sugli oggetti circostanti e gelano. Al mattino noi troviamo i risultati della gelata. Quando la gelata è leggera il fenomeno si chiama brina, quando è spessa e pesante da sembrare neve, si chiama galaverna. Giovani amici
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COMPRENDO
* Quando si forma la galaverna? * Perché si forma? * Se la gelata è leggera quale fenomeno nasce? * E quando è spessa e pesante?
invern o
arriva l'inverno È inverno. Per tutti gli animali che vivono liberi sono tempi difficili. Devono difendersi dal freddo e sotto la neve trovano solo con difficoltà il nutrimento necessario. Per gli alberi è diverso. L’inverno è il loro periodo di riposo, il freddo non nuoce loro. Anzi, è bene che cada parecchia neve, perché la neve porta umidità. Nei periodi di sole la neve sciolta penetra nel terreno e non viene sprecata. La terra l’accoglie tutta, gonfiandosi d’acqua come una grossa spugna. Questa scorta d’acqua verrà consumata nei mesi primaverili ed estivi, quando l’acqua portata dalle piogge diventerà insufficiente. I. Lucht
COMPRENDO
Perché l’inverno è una stagione difficile per gli animali? ………………………………....……....……....……....…...........………… ………………………………....……....……....……....…...........…………
Perché le piante non temono il freddo? ………………………………....……....……....……....…...........………… ………………………………....……....……....……....…...........…………
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invern o
IN FESTA
il più piccolo dei folletti Mancavano poche ore a Natale e i folletti, nel loro laboratorio, si affettavano a ultimare i giocattoli che poco dopo Babbo Natale avrebbe portato ai bambini di tutto il mondo. Ma il più piccolo dei folletti, Albertino, si sentiva escluso dai preparativi; avrebbe voluto aiutare, ma appena tentava di fare qualcosa si sentiva dire: – È gentile che tu voglia aiutare, Albertino, ma sei troppo piccolo! Adesso, per piacere, vai via! Così Albertino se ne stava triste a sedere in un angolo. Quando il sacco pieno di giochi fu caricato sulla slitta, Babbo Natale disse: – Grazie amici, come sempre avete fatto un ottimo lavoro! C’è una cosa da sistemare: quest’anno ho pensato di portare un aiutante con me. – Ogni folletto a queste parole pensò di essere il prescelto, ma Babbo Natale continuò: – Vieni Albertino, tu sei molto piccolo e ti muoverai benissimo nel sacco per trovare i giochi che mi occorrono! G.Fujikawa, Tante storie di gnomi, fate e folletti, La Sorgente
PARLO DI ME Che cosa ti piacerebbe ricevere a Natale? Scrivi la letterina a Babbo Natale per fargli conoscere i tuoi desideri.
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invern o Segna con una X la risposta corretta. * Che cosa fanno i folletti nel laboratorio? Organizzano una festa Si affrettano a ultimare i regali Cercano il sacco di Babbo Natale Giocano a nascondino * Chi è Albertino? Il più piccolo dei folletti Il più grande dei folletti Un folletto scontroso Un folletto annoiato * Che cosa dicono i folletti ad Albertino? Che non è in grado di aiutarli perché è troppo piccolo Che può combinare solo guai Che è un gran pasticcione Che deve andare via * Come reagisce Albertino? Fa salti di gioia Si sente triste e si apparta in un angolo Mette il broncio Piange * Cosa dice Babbo Natale ai folletti? Che hanno fatto un ottimo lavoro Che hanno realizzato pochi giocattoli Che hanno dimenticato di mettere i giocattoli nel sacco Che non devono più realizzare i giocattoli * Cosa aggiunge Babbo Natale rivolgendosi ai folletti? Che sceglie Albertino come aiutante Che ha bisogno di una nuova slitta Che non ha più voglia di consegnare i regali Che le renne sono raffreddate
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invern o
IN FESTA
babbo natale Con la slitta corre e va, sulla neve un bel vecchietto, rossi il manto e gli stivali, rosso è pure il suo berretto. Sopra i monti e nei villaggi, nei sobborghi ed in città, porta doni infiocchettati, che ti dan serenità. Pian pianino s’avvicina al lettino d’una bimba, posa i doni e un alberello poi si avvolge nel mantello. Il mio grande libro di Natale, adatt.
Disegna nel riquadro Babbo Natale e descrivilo.
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invern o
arriva la befana Memorizza la filastrocca e sottolinea di rosso le parole in rima.
Mentre andava la Befana nella casa di un bambino si impigliò con la sottana sopra il bordo del camino. Per lo strappo il grosso sacco le fuggì, cadde di sotto, non restò nemmeno un pacco che non fosse tutto rotto; – Che disastro, che disdetta – sotto il cielo nero e grigio, mormorava la vecchietta. – Ci vorrebbe un bel prodigio! Poi, facendo un gran sorriso, verso il cielo volse gli occhi ed il sacco all’improvviso fu ancor pieno di balocchi. – Che un bambino attenda invano non sia mai, parola mia – disse la Befana piano. Poi riprese la sua via. Maria Loretta Giraldo
Cerca la rima.
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primavera
PRIMAVERA Erba e fiori profumati, bimbi allegri e indaffarati, corse e giochi spensierati… i giorni freddi son passati! E nei prati colorati gli animali addormentati si son ora risvegliati… anche se un po’ svogliati. F. Forni
* Di che cosa parla poesia? * Che sensazione ti trasmette? Allegria Serenità Malinconia
Prendendo spunto dal testo poetico, rappresenta un paesaggio primaverile con la tecnica pittorica che preferisci.
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primavera
annuncio di primavera Fa ancora freddo, ma un sole limpido annuncia la primavera. Le pratoline si sono svegliate in tempo: ora punteggiano di bianco il verde tenero dell’erba appena spuntata. – Mmm che buon profumo! – dice una pratolina un po’ dormigliona, che solo ora si stiracchia aprendo i petali al sole. – Sono le nostre amiche mammole! – la informa un’altra pratolina più mattiniera di lei. – Non si vedono, perché sono modeste e si nascondono sotto le foglie. Ma il loro profumo si sente! R. Y. Quintavalle
› Cosa dice una pratolina appena sveglia? › Cosa le risponde la sua amica più mattiniera?
Tu e i tuoi compagni scoprite i suoni della primavera e rappresentateli con la voce, il corpo e gli oggetti.
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primavera
IN FESTA
l'uovo arcobaleno La mattina di Pasqua nel mio prato un uovo arcobaleno ho trovato, era un uovo profumato e strano non più grande di una mano. Quando l’ho aperto, con stupore ho trovato sorprese d’ogni colore: giallo il sorriso d’un cinesino, rosso il canto di un algerino, azzurro il sorriso di uno svedese, verde la capriola di un portoghese, violetta la danza di mille bambine, indaco i suoni di mille ocarine.
COMPRENDO Quali sorprese ha trovato la bambina nel suo uovo di Pasqua? Sottolineale nella poesia. PARLO DI ME E tu, quali sorprese hai trovato nel tuo uovo di Pasqua?
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E arancione rotondo e paffuto un sole caldo di benvenuto, un sole caldo paffuto e rotondo uguale per tutti i bimbi del mondo. E. Bellini
PAROLE NUOVE L’ocarina è uno strumento musicale a fiato.
primavera
le uova di pasqua Per il pranzo di Pasqua mio padre dipingeva le uova. Gliele preparava, sode, mia madre; e per lei e per ciascuno dei commensali lui, servendosi di colori e tempera e un pennellino, inventava un piccolo capolavoro. C’era l’uovo con la chiesetta d’un paesino di montagna; c’era l’uovo con i fiori di campo e quello con la colomba della pace; c’era l’uovo con il mare e, infine, ambito fra tutti, l’uovo con il cielo attraversato da un gran volo di rondini. Ogni anno ci proponevamo di conservare le uova dipinte; poi, invece, già alla metà del pranzo di Pasqua le avevamo sgusciate. – Porta bene – mio padre diceva. E mentre nel piatto dell’uno crollava il campanile della chiesetta, il piatto dell’altro si riempiva di fiori, la colomba della pace annaspava fra i pezzetti di mare. L’uovo con il cielo attraversato dalle rondini era l’ultimo ad essere aperto. Era mio padre a romperne il guscio delicatamente, in modo che la parte dipinta rimanesse intatta. B. Mosca, Caro papà, Rizzoli
Colora le uova.
125
primavera
IN FESTA
la gallinella giustina C’era una volta una brava gallinella che si chiamava Giustina. Ogni anno, la mattina prima di Pasqua, la sua padrona entrava nel pollaio e prendeva tutte le sue uova. Le decorava con fili di lana colorata per regalarle ai suoi vicini. Qualche tempo dopo nascevano degli strani pulcini che
avevano fili di lana colorata sulla testa, sulle ali e sulla coda. In tutti i pollai i galli e le galline ridevano e li prendevano in giro. Giustina era molto offesa e giurò a se stessa che la prossima volta sarebbe stata più attenta. L’anno dopo, Giustina depose le uova in un grosso vaso
in cui la padrona nascondeva il suo oro. Quando la donna andò a prenderle, trovò delle uova d’oro! Questa volta preferì tenerle per sé. Ma i vicini andarono a casa sua e, vedendo le uova d’oro, si misero a gridare tutti insieme che le volevano. In mezzo a quel pandemonio, la gallinella, svelta svelta, riprese le uova e le nascose. Alla fine nacquero quattro pulcini dalle belle
piume dorate e nessuno ebbe più il coraggio di ridere. Anzi, Giustina veniva invitata in tutte le fattorie. Le offrivano focacce e ciambelle, nella speranza di farle fare le uova d’oro. Ma, naturalmente Giustina faceva soltanto uova normali. C. Clement, Storie per tutte le stagioni, Einaudi Ragazzi
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primavera Illustra le scene mancanti e completa con la relativa didascalia. Poi racconta la storia. Ogni anno
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Qualche tempo dopo ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................
L’anno dopo
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Alla fine
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estate
filastrocca dei pesciolini Io vado al mare, non so nuotare, ma non fa niente perché ho il salvagente. Io gioco a spruzzi coi pesci pazzi coi pesci bimbi e gli squali ragazzi. Il mare luccica, la sabbia è gialla, gioco a rimbalzi con il pesce palla. Col pesce sabbia e col pesce secchiello col pesce sega e col pesce martello. Col pesce mamma e col pesce zia che dice: – È ora di andare via! Bruno Tognolini, G Baby, Periodici San Paolo
* Quale emozione suscita in te la stagione estiva? Allegria Noia Spensieratezza * Quali sono i giochi che ami fare d’estate sulla spiaggia con gli amici?
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Prendendo spunto dal testo poetico, rappresenta un paesaggio estivo con la tecnica pittorica che preferisci.
avventure a bordo Prova a realizzare delle barchette colorate per vivere con la fantasia inaspettate avventure.
OCCORRENTE * cartoncini colorati; * forbici; * colla;
* pennarelli.
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estate
la valigia Trasporto sogni alla partenza e devo averne tanta di pazienza! Gonfia di progetti, piena di attese, a volte trattata in modo poco cortese, accompagno chi va in vacanza, in quale luogo non ha importanza. Certo capisco, da indizi e oggetti, dove i vacanzieri sono diretti: se portano calzettoni e maglione la montagna è la loro destinazione; se hanno costume e cuffia per nuotare son quasi certa che vanno al mare. COMPRENDO Di che cosa parla la filastrocca? Sottolinea con colori diversi le parole che rimano tra loro.
Al ritorno straripo di bei momenti, di ricordi che rimarranno a lungo presenti, di sabbia di spiaggia rimasta sulle salviette, di erba di monte, di sassolini delle vette, di profumi intensi di onde spumose e di aria frizzante di vallate ventose. Da “Parla la valigia”, Ghisetti e Corvi Editori
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estate
il buco nella sabbia
PARLO DI ME
Una mattina Cristoforo arrivò sulla spiaggia e cominciò a scavare un buco profondo. Era un lavoro che faceva venir sete, così andò a comprarsi un gelato. Mentre era lontano, arrivò Matteo che trovò il buco e, felice, cominciò a riempirlo di sabbia. Ma poi, per la sete, anche Matteo corse a comprarsi un gelato. Quando Cristoforo tornò, vide che qualcuno aveva gettato della sabbia nel suo buco. Di cattivo umore, incominciò a scavare di nuovo. Ma quando Matteo ritornò vide che il bambino stava togliendo sabbia dal buco che aveva riempito. – Che cosa stai facendo al mio buco? – gridò. Cristoforo lo guardò sospeso: – Questo è il mio buco! Ho cominciato scavare questa mattina molto presto. Matteo scoppiò a ridere: – Io ho cercato di riempirlo. Si misero entrambi a ridere e dal quel momento passarono una bella vacanza: Cristoforo scavava buchi e Matteo di affrettava a riempirli.
COMPRENDO In che modo Cristoforo e Matteo diventarono amici? PARLO DI ME Quando vai al mare, che cosa ti piace fare sulla spiaggia? Racconta.
AA.VV., 365 storie della buonanotte, Mondadori
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PICCOLI
A RT IST I
autunno
Ferdinand Hodler, Sera d’autunno
Che cosa rappresenta il dipinto? .........................................................................................................................................................................
Quali colori ha utilizzato l’artista? .........................................................................................................................................................................
Cosa vedi in terra? .........................................................................................................................................................................
Quale sensazione provi osservando l’immagine? Allegria
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Noia
Tristezza
PICCOLI
A RT IST I
dipingiamo l’autunno Disegna sui rami dell’albero tante foglioline e colorale con i colori caldi dell’autunno. Colora poi il cielo.
133
PICCOLI
A RT IST I
INVERNO
Alfred Sisley, First Snow at Veneux-Nadon
Cosa rappresenta il dipinto? .........................................................................................................................................................................
Quali colori ha utilizzato l’artista? .........................................................................................................................................................................
Che sensazioni provi osservando l’immagine?
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Ti piacerebbe essere in quel luogo? Come ti sentiresti? Malinconico
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Allegro
Spensierato
PICCOLI
A RT IST I
dipingiamo l’inverno Colora l’albero con i colori dell’inverno. Usa tonalità fredde e luminose: l’azzurro chiaro per la neve sui rami dell’albero e il blu per il terreno gelato.
135
PICCOLI
A RT IST I
primavera
Spring. Ine Louise Mourick. Germany.
Cosa rappresenta il dipinto? .........................................................................................................................................................................
Quali colori ha utilizzato l’artista? .........................................................................................................................................................................
Che sensazioni provi osservando l’immagine?
.........................................................................................................................................................................
Ti piacerebbe essere in quel luogo? Come ti sentiresti? Gioioso
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Triste
Rilassato
PICCOLI
A RT IST I
dipingiamo la primavera Il lungo sonno è finito, la terra si risveglia e si veste di nuovi colori. L’erba ricresce e il pesco si adorna di fiorellini. Colora l’albero adornando i rami di fiorellini rosa, colora poi il cielo.
137
PICCOLI
A RT IST I
ESTATE
Lera Art, Shutterstock
Cosa rappresenta il dipinto? .........................................................................................................................................................................
Come sono gli alberi d’estate? .........................................................................................................................................................................
Quale colore prevale nell’opera? .........................................................................................................................................................................
Quale sensazione ti comunica l’immagine?
Serenità
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Tristezza
Gioia
PICCOLI
A RT IST I
dipingiamo l’estate In estate gli alberi hanno una bella chioma folta, verde e sgargiante. Disegna sui rami le foglie e colora il cielo estivo con un azzurro acceso.
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Su modello INVALSI
il cuore del grande albero 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
Un giorno i boscaioli decisero di tagliare il grande albero. Il grande albero soffrì molto e così anche gli animali che abitavano tra i suoi rami e che ora dovevano trovarsi un’altra casa. I boscaioli tagliarono tutti i rami, poi lo portarono alla segheria dove il tronco venne tagliato in tanti pezzi di dimensioni diverse. Il cuore del grande albero si fece piccolo piccolo per la disperazione. Una mattina alla segheria arrivò un falegname per scegliere una tavola di legno. Quando vide la tavola dove era nascosto il cuore del grande albero il falegname disse: – Questa va bene! – e se la portò via. “Ci risiamo!” pensò il grande albero, “Chissà ora che mi faranno”. Il falegname era molto bravo; piano piano la grezza tavola di legno si trasformava e diventava sempre più simile a un letto. Quando il falegname ebbe terminato il lavoro, il letto venne trasportato in una casa al numero 6 di via Tulipani, dove fu sistemato in una bella stanza. Quella era la stanza di Paola. Appena sentì sopra di sé il lieve peso della bambina, il piccolo cuore del grande albero ebbe un fremito: “C’è di nuovo un nido fra i miei rami”, pensò, e cominciò a ricordare tante cose. Come era bello oscillare sicuro nella tempesta, avanti, indietro, avanti, indietro… Paola, intanto, si era addormentata, cullata dai movimenti delicati del letto, avanti, indietro, avanti, indietro, avanti, indietro… A. Traini, Il cuore del grande albero, E. Elle
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Su mode llo INVALSI
A1. Chi è il protagonista della storia? L’abete Il grande albero
A2. Quando si svolge la storia? Non si sa Un giorno
A3. Osserva le scene e numerale da 1 a 4.
A4. Qual è il fatto che fa iniziare la storia? Una mattina alla segheria arrivò il cuore del grande albero. Un giorno i boscaioli decisero di tagliare il grande albero.
A5. “Il cuore del grande albero si fece piccolo piccolo per la disperazione”, significa che: si rimpicciolì per la felicità si rimpicciolì per il forte dolore
141
Su modello INVALSI A6. Cosa portò via il falegname? A.
Una tavola di legno
B.
Alcuni rami
C.
Un tronco
D.
Una tavola dove era nascosto il cuore del grande albero
A7. Cosa provò il grande albero? A.
Gioia
B.
Rabbia
C.
Paura
D.
Noia
A8. In che cosa il falegname trasformò la tavola di legno? A.
In un comodino
C.
In una scrivania
B.
In un letto
D.
In un tavolo
A9. Dove venne trasportato il letto quando il falegname ebbe terminato il lavoro?
142
A.
Nella casa di Francesco
B.
Nella casa di Paola
C.
In un negozio di mobili
D.
In un garage
Su mode llo INVALSI
A10. Il piccolo cuore del grande albero sentì un fremito. Perché? A.
Sentì sopra di sé il lieve peso della bambina
B.
Sentì la voce della bambina
C.
Sentì qualcuno entrare nella stanza
D.
Capì che era stato consegnato all’indirizzo sbagliato
A11. Segna con una x l’informazione corretta o errata con la storia che hai letto. corretta errata a. I boscaioli tagliano alcuni alberi del bosco. b. L’albero fu portato alla segheria. c. Il tronco fu tagliato a pezzi e venduto. Un falegname acquistò la tavola dove era d. nascosto il cuore del grande albero. Il falegname realizzò con la tavola un e. armadio. f. Il letto fu sistemato nella stanza di Paola. Il piccolo cuore del grande albero si g. emozionò quando sentì sopra di sé il leve peso della bambina.
A12. “C’è di nuovo un nido fra i miei rami”, pensò, e cominciò a ricordare tante cose. Chi è il nido a cui fa riferimento il cuore del grande albero? ...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................
A13. Questo racconto è A.
realistico
B.
fantastico
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Su modello INVALSI A14. Metti una x accanto alla parola scritta correttamente. a.
acquilone
aquilone
b.
risquotere
riscuotere
c.
conilio
coniglio
d.
castania
castagna
e.
ciottolo
ciotolo
f.
giubbotto
giubotto
A15. Indica con una x la suddivisione in sillabe corretta. a.
bambino
bam-bi-no
ba-m-bi-no
b.
ponticello
pon-ti-ce-llo
pon-ti-cel-lo
c.
palestra
pa-le-stra
pal-e-stra
d.
telefono
tel-e-fono
te-le-fo-no
e.
sindaco
sin-da-co
si-n-da-co
f.
parrucca
pa-rru-cca
par-ruc-ca
A16. Metti una x accanto alla frase scritta correttamente. a.
Ieri cera il sole.
Ieri c’era il sole.
b.
Nel prato c’era un fiore roso.
Nel prato c’era un fiore rosso.
c.
Nel lagetto nuotano i cigni.
Nel laghetto nuotano i cigni.
d.
Attiglio ha vinto una medalia.
Attilio ha vinto una medaglia.
A17. Collega con una freccia le due parti di ogni frase. Il sole è partito per lavoro.
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Il papà è rimbalzato sull’asfalto.
Il pallone è sparito dietro le nuvole.