Rassegna stampa Aprile 2020 - Press Review April 2020

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LUNEDÌ

27 Aprile 2020

I N

ANN093

P I A N O

n.14

Organo d'informazione dell'Unione Italiana Vini

IL CORRIERE VINICOLO

... dal 1928

ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA GENERALE DELLE ATTIVITÀ DEL CICLO ECONOMICO DEL SETTORE VITIVINICOLO EDITRICE UNIONE ITALIANA VINI Sede: 20123 Milano, via San Vittore al Teatro 3, tel. 02 72 22 281. fax 02 86 62 26 Abbonamento p er l'Italia: 120.00 euro (lva assolta); 90,00 euro versione on-line (l va inclusa); versoone cartacea+ on-line 150 ,00 euro - Una copia 5,00 euro, arretrati 6,00 euro- Area internet: www.corrierevinicolo.com

Registrazione Tribunale di Milano n. 1132 del10/02/1949 Tariffa R.O.C.: Poste italiane spa, sped izione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1. comma l: DCB Milano Stampa: Sigraf. Treviglio (Bergamo) - Associato aii'Uspi, Unione Stampa Periodica Italiana.

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EMERGE~ZA

ECONOMICA DA COVID-19

PROSEGUE L'INCHIESTA SULLE FILIERE FORNITORI DELLE AZIENDE VITIVINICOLE

INTERVISTA CON GIAMBATTISTA TORNIELLI, UNIVERSITÀ DI VERONA


proseguire (Dpcm 22 marzo) - allOCKaow11 Vt::t o::ucuv ,_,._....._ :Usure di contenimento stabilite dal governo . I decreti del2s 1arzo e dellO aprile, infatti, tagliano fuori dall'elenco delle ttività produttive non sospese il Codice Ateco C. 28 . 30, relativo Ile attività di fabbricazione di macchine per l'agricoltura e la ilvicoltura,e FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori .facchine per l'Agricoltura aderente a Confindustria) diffonde un •ollettino di guerra sul crollo a marzo delle immatricolazioni di

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nessuna lavorazione può essere eseguita manualmente, senza macchine e ricambi adeguati".. La Federazione - mentre rilancia l'allarme siccità in agricoltura che soffre da gennaio il calo del SO% delle precipitazioni e sconta la mancanza di supporto tecnico per i sistemi di irrigazione - continua a chiedere al governo (con il sostegno delle organizzazioni professionali agricole) la riapertura delle fabbriche, nella consapevolezza che per il comparto, che

analoga a!;SUL:H:l.LU.JUC

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CELLI

Gli esterni dell'azienda, specializzata in macchine professionali per la lavorazione del terreno

presentare la richiesta al Prefetto come continuità della filiera per l'agricoltura, siamo riusciti a rimanere sempre aperti, naturalmente mettendq in atto tutte le procedure pet la sicurezza dettate dai vari Dpcm e Ordinanze regionali. Diversamente, molti nostri fornitori, che forniscono anche settori con codici Ateco diversi, non facenti parte della filiera, non hanno avuto l'autorizzazione a riaprire e questo ci ha creato qualche difficoltà. Forse

IDEAL

Veduta aerea dello stabilimento dove si producono attrezzature per la protezione delle colture

ascoltando di più le associazioni di categoria si poteva fare una selezione più mirata e coerente delle attività da tenere aperte". Anche Ideai, che produce attrezzature per la protezione delle colture (atomizzatori e nebulizzatori), è riuscita a evitare la chiusura, previa comunicazione al Prefetto locale e adottando tutte le misure sanitarie per prevenire il contagio: mascherine (seppure con difficoltà nel reperirle e pagandole molto care) e sanificazione degli ambienti di lavoro con

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ANTONIO SALVATERRA

,., LE TESTIMONIANZE DEGLI IMPRENDITORI bbiamo chiesto a diversi produttori di attrezzature per viticoltori come stanno vivendo questo momento di emergenza sanitaria.. L'azienda forlivese Celli, che progetta, realizza e distribuisce macchine professionali per la lavorazione del terreno, ha subìto un forte rallentamento dell'attività a causa del lockdown delle aziende fornitrici di materia prima e semilavorati.. "Inizialmente - spiegano Stefania Celli, amministratore delegato, e Andrea Magni, direzione generale - rientravamo tra le attività produttive autorizzate in quanto il codice Ateco 28 . 3, a cui afferiamo, era stato assimilato alla filiera dell'agricoltura . Poi, con le successive disposizioni, tale codice è stato tolto e ciò ci ha creato notevoli difficoltà. Noi, fortunatamente, con la possibilità di

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al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per chiedere l'adozione urgente di misure quali ammortizzatori sociali per i dipendenti, rinvio del pagamento di tasse, immediata messa a disposizione attraverso il sistema bancario di liquidità corrente di facile accesso garantita da un fondo statale, emissioni di contributi a fondo perduto per la categoria, moratoria dei mutui..

Argo Tractors

ozono. La chiusura quasi totale dei fornitori sta, però, mettendo a dura prova l'azienda, essendo nel pieno della stagione lavorativa. "Non è stato facile riuscire a costruire i macchinari da consegnare ai nostri clienti e permettere loro di fare manutenzione a quelli che già possiedono - sottolinea Silvia Fà~~io, nipote del fondatore di Ideai e attuale proprietaria insieme al fratello Simone -. Abbiamo dovuto contare sulle nostre scorte di magazzino e anche reperire il materiale a prezzi più alti.. Ci siamo trovati a dover riorganizzare quotidianamente la produzione, con conseguenti ritardi n elle consegne e maggiori costi di gestione nonché di acquisto delle materie prime. Il governo non ha considerato l'attuale meccanizzazione dell'agricoltura, e la chiusura di attività produttive legate alla filiera agroalimentare sta dando grossi problemi a chi in questo momento è in campo per portare sulle tavole di tutti il cibo quotidiano. Tutto ciò incide non tanto sul nostro

fatturato, quanto sulla sopravvivenza della filiera agroalimentare, che è fondamentale per tutta la popolazione". Argo Tractors, gruppo industriale a conduzione familiare che progetta, produce e commercializza in tutto il mondo trattori con marchi storici quali Landini, McCorrnick e Valpadana, ha sospeso le attività produttive, continuando a fornire le parti di ricambio e a dare assistenza tecnica e commerciale ai propri clienti via web e telefono. "Assicurare ai nostri clienti i prodotti, i servizi


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P R I M O

P I A N O

SIPCAM ITALIA

VIVAI COOPERATIVI RAUSCEDO

Veduta aerea dell'azienda specializzata in agrofarmaci, fertilizzanti e sementi

I nuovi lab oratori ipertecnologici per potenziare e perfezionare tutte le attività di controllo, ricerca e sviluppo

tecnico-commerciali e le parti di ricambio è basilare per un buon funzionamento di tutto il comparto - afferma il direttore marketing Antonio Salvaterra -. Consapevoli dell'eccezionalità del momento, ci atteniamo a quanto viene di volta in volta richiesto dalle autorità, nella speranza che ogni decisione m etta al primo posto la sicurezza e al contempo consenta la rapida ripresa delle attività produttive, data la vitale importanza per la tenuta del sistema impresa del Paese. La linea già espressa dalla nostra associazione di categoria, FederUnacoma, ci trova pienamente d'accordo. Stiamo seguendo attentamente l'evolversi della situazione e, nel frattempo, stiamo predisponendo tutti i presidi necessari a contrastare la diffusione del virus attraverso la sanificazione delle linee produttive e degli uffici. L'obiettivo principale è creare un ambiente sicuro e tranquillo per i dipendenti, i clienti, i fornitori e i nostri partner". Alla Sipcam Italia, azienda specializzata in agrofarmaci, fertilizzanti e sementi, il personale della sede (situata a Pero, Mi) già da inizio marzo opera in remoto dal proprio domicilio, mentre negli stabilimenti produttivi (tutti in Italia) e nella logistica sono state adottate misure di protezione per gli addetti alle linee, al ricevimento delle merci e alla consegna dei prodotti ai clienti. "Non è stato facile, ma finora siamo riuscì-

era g1a conclusa, mentre ora siamo nella fase di consegna e innesto. Non abbiamo riscontrato problemi se non quelli legati all'applicazione delle norme sanitarie (mascherine, distanziamento) e alla logistica, soprattutto all'inizio, quando i vari paesi hanno eman ato norme restrittive sulla circolazione dei mezzi". VCR non ha avuto disdette nelle ordinazioni da parte dei viticoltori italiani a causa deiTà... pandemia, tanto che si aspetta di raggiungere gli obiettivi delle vendite. "I viticoltori - continua il direttore harmo dato corso agli impianti programmati. Confidiamo che tengano duro e non si lascino abbattere in questo momento perché, alla fine, si troverà una via d'uscita per questo nuovo coronavirus. All'estero, al contrario, ed in particolare in Francia, i provvedimenti antivirus hanno indotto molti agricoltori a non effettuare gli impianti viticoli causa carenza di manodopera, crollo delle vendite del vino, soprattutto. nell'alta gamma (Champagne -60%), forte riduzione nelle esportazioni e di conseguenza anche le nostre esportazioni sono diminuite". Non ha dovuto chiudere neppure la Meiser, che produce pali per vigneti, profili portanti e reticoli metallici. "Ad ogni modo - ci tiene a specificare il diret tore vendite Luigi Brumat - la casa madre, tedesca, ha deciso di ridurre al minimo le presenze fisiche in azienda, attivando

il 4 maggio. Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, invita alla prudenza fino a quando non ci sarà un vaccino (si ipotizza non prima della fine dell'anno). "Sarà necessario verificare i fattori di rischio all'interno dei luoghi di lavoro e utilizzare strumenti come il distanziamento sociale, l'adozione di protezioni e il ricorso a barriere fisiche - ha dichiarato in una recente conferenza stampa-. Convivere col virus significa riprogettare le giornate. No agli orari di punta in tutte le fasi vita quotidiana". Come sottolinea DomenicoArcuri, commissario delegato per la gestione dell'emergenza Coronavirus, senza la salute e la sicurezza, la ripresa economica durerebbe pochissimo. Quali scenari ipotizzano gli imprenditori da noi intervistati? Che strategie pensano di adottare per la "fase 2". Cosa si aspettano dal governo? Naturalmente, tutti si augurano che l'obiettivo di proteggere la salute delle persone e quello di salvaguardare le attività produttive italiane verranno tenuti contemporaneamente in considerazione. Fondamentale, infatti, sarà far ripartire l'economia e ridare fiducia alle persone. "Oggi molte aziende concorrenti di altri Paesi stanno già lavorando o non si sono mai fermate - osserva Antonio Salvaterra -. L'integrazione della nostra attività con il settore 2", ch e dovrebbe partire

DANIELE FANTINI

Sipcam Italia

EUGENIO SARTORI

Vivai Cooperativi Rauscedo

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j IL CORRIERE VINICOLO N .14 j 27 Aprile 2020

I N

VETRINA

' Una selezione. a cura delle aziende.di macchine. attrezzature. servizi e prodotti di spon ibili sul mercato

ARGO TRACTORS

Categoria 4: cabine per trattori innovative e sicure egli ultimi anni l'evoluzione delle cabine dei trattori hanno fatto passi da gigante, le innovazioni introdotte hanno migliorato le prestazioni in termini di tecnologia,cornfort e sicurezza. Per rispondere a queste necessità la gamma LandiIli RE.X 4 ha adottato una cabina innovativa nell'estetica, nell'ergonomia e nella tecnologia, Lounge Cab: un vero ufficio, dove lavorare diventa un piacere. La sua struttura a 4 montanti e le porte incernierate posteriormente garantiscono una perfetta visibilità a 360°. Inoltre, il comodo accesso, la piattaforma piana, il posto guida regola bile, i comandi ergonomici e i materiali in stile automobilistico rendono la cabina Lounge Cab un ambiente di lavoro perfetto in tutte le stagioni. Le cabine si sono evolute per proteggere gli operatori anche dai rischi derivanti dalle attività di trattamento quando vengono uti-

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tre 60 ann1 progetta, ~ 'T'..-~~,...~ n+-r~ ,~

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lizzati fitofarmaci. Pef questo motivo, è stata aggiunta alle famiglie di trattori specialistici l'opzione della cabina con categoria di protezione 4, il livello di protezione più alto disponibile oggi sul mercato, che permette di mantenere un microclima sicuro e salutare. L'ambiente viene leggermente pressurizzato, ottemperando quanto previsto da normative specifiche, per evitare l'ingresso di sostanze potenzialmente nocive come polveri, inquinanti e gas irrorati. In questo modo l'aria che entra in circolo nell'abitacolo è unicamente quella che viene trattata con filtri ai carboni attivi che trattengono e neutralizzano le sostanze dannose.

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Il Sole 24 Ore Sabato 25 Aprile 2020

Moda

Economia &Imprese •

Moncler imessag sulla sol e la vicin Si chiama #wat la campagna id per questi tern) e si basa sull'id distanti, non si così vicini (spe:

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Famiglia (allargata). Immagine di una delle più famose campagne di Moncler del recente passato

Dossier sul aziende ai te1

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I produttori di trattori riaprono:

<<Fabbriche pronte già lunedì>> FEDERUNACOMA

Argo Tractors sanifica i siti, misure rigide in Fae Group, il settore entra in Fase 2 Malavolti: «Siamo l'unica nazione in Europa che ha bloccato il comparto>> Antonio Larizza Un trattore Landini traina un atomizzatore. Non solca campi all'ariaaperta, ma percorre i capannoni delle linee di produzione e della divisione ricambi della società che lo ha costruito, la Argo Tractors di Fabbrico, piccolo comune della provincia di Reggio Emilia Nei reparti chiusi perché marchiati «28.3»- il codice Ateco delle fabbriche di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura, ferme per decreto dal 27 marzo - l'atomizzatore non sparge diserbante, ma soluzione a base di doro perlasanificazione anti-Coronavirus. 1n contemporanea, la stessa soluzione viene diffusa negli uffici, con l'aiuto di dispositivi a spalla, gli stessi che si usano tra i vigneti. La multinazionale che produce e distribuisce trattori a marchio Landini,McCormickeValpadana-soomilioni di euro di fatturato,1.8oo dipendenti, 6 stabilimenti, 22.000 trattori l'anno di capacità produttiva, 8 filiali commerciali nel mondo,130 importatori esteri e 2soo concessionarie-si è preparata per ripartire già lunedì, seguendo le indiscrezioni che, trammentate, giungevano ieri da Roma. È la speranza dell'intera filiera: un comparto da u,s miliardi l'anno, generato producendo "trattrici e macchine agricole" (8 miliardi), "componenti e parti di ricambio" (2,7 miliardi) e "macchine da giardinaggio" (8oo milioni). n70% di questa produzione va all'estero, portando nel mondo -soprattutto in Francia, Stati Uniti e Germania- un settore di eccellenza del made in Italy. Secondo il piano non confermato del Governo,la ripartenza delle aziende con codice Ateco «28.3» sarebbe vicina. Gli interessati, però, sono cauti. «Doveva già accadere l'n aprile spiega Simona Rapastella, direttore generale di FederUnacoma,la Federazione nazionale dei costruttori di macchine per l'agricoltura- ma non è successo. Per questo non vogliamo sbilanciarci. Di certo, le nostre aziende sono pronte». Il direttore di FederUnacornaspiega che «a fine febbraio,

prima dei vcu:i Dpcm che lo hanno stabilito per legge, molte aziende del settore hanno deciso di chiudere per qualche settimana e mettersi nelle condizioni migliori per ripartire nella massima sicurezza Hanno così attuato il protocollo per la sicurezza del14 marzo sottoscritto tra Governo e parti sociali. E sono andate oltre, conmisure ancor più stringenti, che di fatto comprendono quelle che si vuole indudere nel nuovo protocollo cui il Governo sta lavorando in queste ore. Per questo le nostre imprese sono pronte a ripartire già lunedì». Intanto, il settore conta i danni. Il lockdown di fine marzo ha fermato il 60,S3% delle aziende, mentre il 39.47%èrimastoapertoconorganico ridotto e capacità degli impianti al So per cento. nfatturato del primo trimestre è calato del18%, mentre le previsioni per il secondo trimestre si attestano in area -30 per cento. Il blocco ha influito anche sulle esportazioni dei due trimestri, scese rispettivamente del13 e del23 per cento. Sul mercato interno, lo stop ha compromesso anche la stagione di moltiagricoltoriitaliani,chenonhanno potuto avviare attività di lavorazione del terreno e semina perché privi di macchinari o ricambi. «La ripresa deve esserci al più presto- dichiara il presidente di Argo Tractors Valerio Morra-pernon penalizzare il tessuto imprenditoriale italiano nei confronti di una concorrenza straniera che in alcuni casi ha già ripreso ed in altri mai si è fermata nnostro impegno nel mettere al primo posto la salute-prosegue Morra- non verrà certo meno una volta ripresa la produzione: termometri agli ingressi, mascherine, guanti, presidi per l'igiene delle postazioni, procedure sulle distanze di sicurezza e sulle norme di comportamentosonogiàdisponibilielaforrnazione dei capi squadra è già iniziata>>. Tra chi non si è mai fermato del tutto, perché parzialmente collegato alla filiera alimentare, c'è Fae Group, holdingcon sede a Fondo, in provincia di Trento, che produce mezzi cingolati di grossa taglia per lavori di esbosco e macchine agricole e forestali per la bonifica e il ripristino di terreni abbandonati, o per manutenzioni di tipo straordinario. Quattro sedi produttiveinltalia,6filialinelmondo.Idipendenti sono 270, di cui so all'estero: fatturato 2019 consolidato pari a 84 milioni, il 97% generato all'estero. «Quest'anno, prima dell'emergenza Coronavirus, prevedevamo di crescere- spiega il presidente Diego Scanzoni - ma se alla fine registreremo una riduzione del10-1S% sarebbe un

60( IL COSTO IN MILIOII

È il costo 1 casse pub un interve bollettadt che preve• unarimod dellecom1 fisse.

Dai campi ai capannoni. Un trattore svolge l'attività di sanificazione nei reparti produzione e ricambi della Argo Tractors

buonrisultato».Lemisuredisicurezza avviate in azienda sono in alcuni casi anche più rigide di quelle previste dal Governo centrale. «Abbiamo blindato l'azienda spiegaScanzoni- dando accesso solo ai dipendenti autorizzati; introdotto turni sia nei reparti produzione che nell'area logistica, prevedendo tra un turno e l'altro uno stacco di mezz'ora, per evitare affollamenti negli spogliatoi». E ancora: sanificazione giornaliera e deregulation della pausa caffè: «Ognuno ora può farla quando vuole, per evitare assembramenti nelle aree ristoro». I mezzi interni vengono disinfettati ogni 30 minuti, mentre sono statiallestiti«bagnichimiciepuntiristoro riservati agli autisti esterni che entrano in fabbrica per operazioni di carico-scarico». Casi come quello della Fae Group dimostrano che lavorare in sicurezza è possibile. Del resto, ilblocco del settore rappresenta un'anomalia tutta italiana. <<Siamo l'unica nazione in Europa che non ha considerato il

comparto delle macchine agricole tra i comparti essenziali-denuncia Alessandro Malavolti, presidente FederUnacoma-. Essendo anche produttori di componentistica, stiamo creando seri problemi a tutta l'industria europea del settore. Senza contare che, se la situazione non si sbloccherà a breve, i nostri clienti potrebbero sostituirei con altri competitor: non per la qualità del prodotto, ma per non esporsi a problematiche dovute a un "rischio Paese" che oggi scontiamo per decisioni di natura politica». Quello che preoccupa le imprese non è la ripartenza, ma gli effetti dello stop prolungato. «Nel nostro settore -spiega Malavolti -la densità di personepermetro quadrato è molto bassa.Nellamiaazienda(Ama,ndr)lavorano 70 persone su un'area di 14mila metri quadrati: in media ogni lavoratore ha 200 metri quadrati a testa. Esiste una distanza sociale nelle nostre lavorazioni abbastanza elevata, come in generale in tutta la meccanica>>. Afavore dellaripartenza del setto-

re in queste settimane si sono schieratiilministerodell'Agricolturaequello dello Sviluppo economico. Mentre le resistenze più forti avrebbero origine in ambienti sindacali. «Siamo un sett ore"di confine"- spiega Rapastella -a metà tra l'industria meccanica e il mondo agricolo. Credo che l'attuale Esecutivo stia scontando un deficit di conoscenza, che fino a oggi nongli ha permesso di considerare che parte della nostra attività è intrecciata non con l'industria meccanica, ma con la filiera agro-alimentare. Ha prevalso l'aspetto industriale e i timori dei sindacati relativi al comparto della meccanica, e da questa valutazione errata è poi nata l'anomalia tutta italiana del blocco delle macchine per l'agricoltura Ma noi- condude il direttore diFederUnacoma- siamoancheunanello importante della filiera alimentare: le nostre macchine servono a lavorare la terra. Oggil'agricoltura sibasa su processi fortemente meccanizzati, non si produce più come so anni fa». eRJPRODUZJONE RlSERV...TA










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