Cento volti, oblunghi, “verticali”, verrebbe da dire “bizantini”, tutti al femminile; centovolte per dire “donna”; per proporne l’immagine nelle sue innumerevoli declinazioni;per entrare nell’alone di mistero che talvolta la circonda; per apprezzarne labellezza, anche quella interiore, che è dato cogliere in un sorriso, in unatteggiamento di serena compostezza o di invitante complicità, di provocantiammiccamenti; per cogliere, nelle varie sfaccettature, l’insieme delle qualità e delleattrattive da cui nasce l’eterno femminino.