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«Cos’è la magia? L’ignoranza permea di magia ogni cosa che non conosce, e la scienza la dissolve. È il tuo cambiamento, anzi la tua volontà di cambiare la vera magia. Tu sei il miracolo». Elisabetta Zanello, nata a New York, è guida in Avalon, associazione culturale che studia psiche ed energia. È inoltre mentore e illustre co-fondatrice di Hypromaster, società di ipnosi e Programmazione neurolinguistica (PNL), e di Hypnl. Maestra di 5° grado di Kung fu Tao Lung, insegna da anni quest’arte marziale a bambini e adulti. Diplomata all’Istituto europeo di design (IED), ha illustrato fumetti come Tiramolla e progetti didattici per l’infanzia presso il Comune di Roma. Per Armando Curcio Editore ha già pubblicato Gli Ashram e il drago celeste.
Elisabetta Zanello
Prosegue il successo della saga degli Ashram, sei ragazzi e il loro maestro che, nell’arco di 7 volumi corredati da illustrazioni a colori, affronteranno i loro peggiori incubi per scoprire il potenziale che ognuno di loro nasconde. Agatha, preoccupata per il suo futuro, è alle prese con la famiglia a pezzi. Solo quando incontrerà la fata Adjana riconoscerà il suo dono: può far piovere quello che vuole. Combinerà molti guai, ma il suo cuore grande le farà capire quanto la natura sia saggia, anche nelle sfide che ci pone di fronte.
Gli Ashram e le ombre del passato
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Armando Curcio Editore
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CURCIO YOUNG I Edizione novembre 2013 Š 2013 Gruppo Armando Curcio Editore S.p.A., Roma www.armandocurcioeditore.it info@armandocurcioeditore.it ISBN 978-88-97508-79-3 Direzione editoriale: Cristina Siciliano Art direction: Mauro Ortolani Supervisione editoriale: Enrico Conticchio Redazione: Simona Pastorelli Illustrazioni: Giulia Tomai Progetto grafico: Antonello Romeo, Giulia Tomai Editing: Gruppo Armando Curcio Editore S.p.A. Stampa: SB Servizi Srl - Roma Finito di stampare nel mese di novembre 2013 Tutti i diritti sono riservati, incluso il diritto di riproduzione integrale e/o parziale in qualsiasi forma.
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Indice Prologo
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Parte I Passeggiata in via delle Ginestre Una famiglia ingombrante La bambina scomparsa Incomprensioni Gita al lago Incontri misteriosi Scoprendo mondi nascosti Il mondo fatato
15 21 23 29 47 51 55 61
Parte II La nascita Bartox Riconoscimenti Altre rivelazioni... fatate Una strana richiesta Rivelazioni... dal mondo umano Dolori e lutti Un funerale senza precedenti Nuove piogge mistiche Tempesta Chiarimenti Nuovi segreti dal mondo fatato Rivelazioni di Morya Infine...
69 75 81 85 87 93 97 109 119 129 135 145 149 155
Ringrazio
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Prologo
Mentre il profumo del muschio viene esaltato dall’umidità che bagna i nostri corpi in movimento, un suono cupo minacciosamente da lontano si avvicina. Lungo la strada, in vista della grigia torre, il terrore ci fa accelerare la corsa. E ansimando, quasi senza fiato, i gemiti di fatica diventano sempre più ritmati, mentre l’apparizione improvvisa della torre ottagonale che si staglia verso il cielo ci lascia meravigliati. Il gruppo è disordinato e agitato, tranne lui, Ivan. È in testa e senza apparente fatica procede sicuro con lo sguardo fisso al portone appena visibile attraverso la nebbia. Mauro non si trattiene e, fermandosi di botto, ci fa sbattere gli uni sugli altri. Come al solito lo aggredisce: «Non ce la faccio più! Come mai corriamo da ore e quella cavolo di torre è sempre alla stessa distanza? Intanto lo stormo arriva», conclude indicando la nuvola nerastra che sta coprendo l’orizzonte. Ivan risponde con calma e come sempre mi infonde un senso di profonda tranquillità, nonostante la situazione. «In questo luogo è importante solo come pensi! 7
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Gli Ashram e le piogge mistiche
– risponde con voce tranquilla – Devi già immaginarti dentro la torre e ci arriverai». Il suo approccio alle cose come sempre mi sconcerta, ma io, come gli altri, mi sforzo di concentrarmi per fare ciò che dice. Immaginarmi già dentro, fra quelle grandi mura sicure. «Ehi, funziona! – grida Luigi con lo sguardo raggiante – Sembra di stare sulle scale mobili!». Anch’io mi sento all’improvviso più leggera e senza più fatica volo insieme agli altri precipitando sul portone di pietra. La porta si spalanca sotto il peso del nostro urto, mentre con la coda dell’occhio noto che Ivan con un passo si era già spostato di lato, lasciando che noi inciampassimo gli uni sugli altri. Io naturalmente mi ritrovo sotto a tutti, con un piede di Leo a pochi centimetri dalla guancia e Olivia sdraiata sulla mia schiena. «Vi dispiace alzarvi, mi state schiacciando…», mormoro senza fiato. Il tempo di entrare tutti, chiudere il portone e lo stormo arriva colpendo la torre con stridii agghiaccianti. «Che cosa… sono esattamente?», chiede Camilla con voce tremante. Lei mi fa tanta tenerezza. È così piccola e i suoi occhi sono spalancati dal terrore, mentre segue i movimenti di un essere alato che ha già cominciato a colpire ferocemente i pilastri di un finestrone. Ivan chiude gli occhi e con uno strano gesto, congiungendo le mani sul petto, si concentra. Il grande uccello nero 8
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Prologo
sembra scagliato lontano da una forza invisibile e con un suono di rabbia scompare dalla finestra. «Che gli hai fatto?», chiede Leonardo e la sua voce, come sempre, mi fa accelerare il cuore. «Mi concentro su un pensiero, un’idea e loro ne vengono distrutti!», risponde Ivan mentre controlla veloce tutto il perimetro della stanza. «E sarebbe il caso che impariate anche voi a farlo, se volete distruggere quest’orda di correnti casuali!». «Questa che cosa?», chiediamo confusi tutti in coro. «Correnti casuali di pensiero», replica Ivan guardandoci tutti con gli occhi scuri che ci trafiggono senza pietà. «Quello che ogni uomo o donna pensa sul vostro pianeta Terra dalla notte dei tempi, in modo assolutamente casuale, quando non segue un progetto o un pensiero ben definito. Quando si abbandona a pensieri superficiali, senza senso, quando occupa la mente casualmente con qualsiasi cosa passi senza dare a quel pensiero una direzione. In breve, ciò che ognuno fa con il proprio cervello per la maggior parte del tempo in una vita. Tutti quei pensieri, nel tempo, hanno formato un denso strato di basso astrale e adesso sono tutti qui, con la forma di questi esseri alati». «Perché mai i pensieri dell’essere umano dovrebbero essere aggressivi e feroci?», chiede Olivia, e il suo approccio come sempre mi fa sorridere. 9
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Gli Ashram e le piogge mistiche
Lei mi è molto simpatica, anche se di sicuro è una persona particolarissima. Mi chiedo come mai di tutto quello che ci sta accadendo in questo luogo, lei sia rimasta colpita proprio da questo dettaglio. Ivan la guarda per un momento negli occhi come se cercasse le parole giuste e poi le chiede a bruciapelo: «Olivia hai mai provato a portare avanti un progetto? O anche semplicemente a esporlo ad altre persone?». «Sì, certo», risponde lei sorpresa. «E cosa è successo ogni volta che lo hai fatto? Non sei forse stata attaccata da ogni parte da dubbi, paure, incertezze? E poi, non hai finito per cedere e quindi in fondo distruggere quello stesso progetto pezzo per pezzo, fino a quando alla fine, erodendolo, non lo hai più realizzato e ti sei detta che forse era solo un sogno? Questo noi siamo qui, un sogno! E loro sono tutto ciò che di distruttivo esiste per annientare questo sogno. A meno che…». Tutti restiamo con il fiato sospeso e poi in coro diciamo: «A meno che cosa?». «A meno che non ci concentriamo e rendiamo i nostri pensieri forti e costruttivi». «E come cavolo dovremmo fare?», urla Mauro che, alterato, volta lo sguardo su di noi, come per cercare l’approvazione comune. «Non è che stiamo proprio in villeggiatura qui e possiamo fare esercizi jedi». Nonostante sia odioso nel dire le cose, è vero che 10
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Prologo
siamo molto agitati. La torre, a causa dei colpi dello stormo oscuro, si sta sbriciolando sotto i nostri occhi e tutti preoccupati vediamo le crepe sui muri che si allargano, mentre le finestre sono ingolfate di esseri che oscurano la luce. «Se è solo per questo io posso insegnarvi», ci dice Ivan con una voce sognante che sembra tanto lontana da tutto quello che sta accadendo. Con un gesto veloce si avvicina a un piccolo altare che, in precedenza, non avevo notato e prende da uno strano cassetto dei libri che distribuisce a ognuno di noi. E guardandoci negli occhi, parlando al ritmo di una respirazione molto lenta, dice: «Questo è il libro dell’Intelligenza Attiva e mentre puoi sentire fra le tue mani la grana della carta di questo libro, proprio via via che respiri, a ogni tuo respiro, i polmoni si gonfiano allargando così le costole del tuo torace. Fai bene attenzione al suono della mia voce, mentre riesci ancora a percepire il rumore dei colpi dall’esterno dello stormo di correnti casuali, mentre invece guardandoti intorno, tutto appare più brillante e scintillante. Tutto ciò non può far altro che tranquillizzarti. E quindi, mentre tieni il libro fra le mani, mentre senti i suoni che ti circondano, a ogni tuo respiro i tuoi occhi scorrono con voracità le pagine del libro e, mentre ti rilassi sempre più, emerge sempre più in te quella tua parte positiva, quella costruttiva. Quindi ora voglio dirti 11
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Gli Ashram e le piogge mistiche
che, mentre hai il libro fra le mani e con bramosia continui a leggere, i suoni, le immagini e le sensazioni sono molto più importanti. Quindi continua pure a leggere il tuo libro di Intelligenza Attiva, mentre la tua parte positiva potrà così ricordare un’esperienza in cui, anche se tutto sembrava estremamente difficoltoso, ne sei arrivato a capo egregiamente…». Così, in un bagliore di colori, mi balza alla mente la prima volta che ho incontrato Adjana-gata…
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Passeggiata in via delle Ginestre
Dalla strada principale del quartiere, che si snodava lungo tutto il parco alberato, si diramavano vie più piccole con i loro cancelli e giardini ben curati. In quel pomeriggio sereno di fine ottobre, percorrendo una di quelle viuzze, era possibile sentire il suono basso e regolare di una zappa che scavava un’aiuola. Via delle Ginestre n. 15 aveva un bel cancello rosso cupo, coperto da una siepe di rose selvatiche, che facevano da cornice alla grande casa piena di finestre e abbaini dello stesso colore bordeaux, leggermente screpolati e sbiaditi dal tempo. Se un passante curioso si fosse affacciato, avrebbe notato il bel laghetto pieno di ninfee sul lato destro, dove l’ampio giardino faceva un’ansa e la cura con cui ogni angolo era stato riempito di piante aromatiche e fiori. Sul lato sinistro, di fianco a un sentiero di pietre, chino sull’aiuola colma di tulipani ormai secchi, stava un uomo anziano con la chioma bianca, ma le spalle ampie e muscolose. Era vestito con una camicia a quadri e vecchi jeans e lavorava concentrato, estraendo dalla terra i bulbi per 15
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Gli Ashram e le piogge mistiche
metterli «a dimora», in altre parole levarli dalla terra durante l’inverno. Se quel passante fosse riuscito a infilarsi invisibile in quel cancello e fosse entrato in casa, avrebbe trovato al piano terra un grande salone arredato con gusto e sobrietà, scaffali pieni di libri, qualche foto in cornice d’argento e, sotto una grande finestra a bovindo con l’affaccio sul giardino, una bambina concentrata e assorta a leggere un libro. Agatha, seduta sullo stretto divano incassato sotto la finestra, ogni tanto alzava la testa per guardare fuori il nonno chino sull’aiuola. Per lei era importante vedere l’alta figura, sentire il suono sordo della zappetta e intravedere le braccia nodose e abbronzate che lavoravano lente e accurate. Tutto questo la rassicurava e, sorridendo, continuò a leggere. Era una bambina decisamente particolare. La sua faccina smunta, a forma triangolare, era incorniciata da una folta chioma castana che di solito teneva legata con due grandi trecce. Difficilmente sorrideva e gli occhi erano angosciati alla perenne ricerca di qualcosa. L’espressione costante di inquietudine era dovuta al fatto di avere un chiodo fisso: era convinta che l’umanità fosse sull’orlo del baratro per colpa della sua immaturità, dei suoi egoismi e delle continue follie che perpetrava ai danni della Terra. Anche se aveva appena undici anni, già da piccolissima aveva letto testi 16
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Parte I
che riguardavano l’inquinamento, il buco dell’ozono, l’effetto serra e altri argomenti che la maggior parte dei suoi coetanei nemmeno riusciva a pronunciare e, di sicuro, non aveva la capacità di comprendere. Il libro che stava guardando con tanta concentrazione, per esempio? Era un grande testo illustrato che mostrava inquietanti immagini di disastri ambientali: frane, inondazioni, deforestazioni. In quel momento, stava fissando con ansia quasi palpabile, la foto di un gabbiano completamente sporco di petrolio, che un gruppo di persone stava cercando di pulire. Sotto la foto, la didascalia diceva: «Ecco un esempio di disastro ambientale… dopo aver bruciato i pozzi di petrolio, il dittatore distrugge… chilometri di costa e centinaia di esemplari di flora e fauna. Un gruppo di volontari cerca di salvare un gabbiano…», eccetera. Agatha era così concentrata che ebbe un sussulto quando sentì il ticchettio di passi al piano di sopra. Indicavano la presenza di un’altra persona in casa, verso la quale lei provava un sentimento completamente diverso da quello che sentiva per il nonno. Era sua madre. Agatha chiuse di scatto il libro e si mise rigida a fissare fuori dalla finestra. Dopo qualche minuto, il ticchettio passò alle scale, poi in corridoio e, infine, in salone comparve Olga, che si muoveva con passo elastico e rapido. La bambina notò, come sempre con un moto di fastidio, che la madre aveva una mise perfetta. Un abito 17
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«Cos’è la magia? L’ignoranza permea di magia ogni cosa che non conosce, e la scienza la dissolve. È il tuo cambiamento, anzi la tua volontà di cambiare la vera magia. Tu sei il miracolo». Elisabetta Zanello, nata a New York, è guida in Avalon, associazione culturale che studia psiche ed energia. È inoltre mentore e illustre co-fondatrice di Hypromaster, società di ipnosi e Programmazione neurolinguistica (PNL), e di Hypnl. Maestra di 5° grado di Kung fu Tao Lung, insegna da anni quest’arte marziale a bambini e adulti. Diplomata all’Istituto europeo di design (IED), ha illustrato fumetti come Tiramolla e progetti didattici per l’infanzia presso il Comune di Roma. Per Armando Curcio Editore ha già pubblicato Gli Ashram e il drago celeste.
Elisabetta Zanello
Prosegue il successo della saga degli Ashram, sei ragazzi e il loro maestro che, nell’arco di 7 volumi corredati da illustrazioni a colori, affronteranno i loro peggiori incubi per scoprire il potenziale che ognuno di loro nasconde. Agatha, preoccupata per il suo futuro, è alle prese con la famiglia a pezzi. Solo quando incontrerà la fata Adjana riconoscerà il suo dono: può far piovere quello che vuole. Combinerà molti guai, ma il suo cuore grande le farà capire quanto la natura sia saggia, anche nelle sfide che ci pone di fronte.
Gli Ashram e le ombre del passato
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