I mari e gli oceani

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ASTRONOMIA LE MAREE

BIOLOGIA LA BARRIERA CORALLINA

DIRITTO LE ACQUE INTERNAZIONALI

LETTERATURA OCEANO MARE

STORIA LE REPUBBLICHE MARINARE


L’isola di Mauritius, nell’oceano Indiano.


Il Mar Glaciale Artico presso le isole Svalbard (Norvegia).


00 MARI E OCEANI L’oceano è una vasta distesa di acqua salata che, secondo la definizione che ne ha dato l’Ufficio idrografico internazionale nel 1953, si divide in tre bacini: oceano Pacifico, oceano Atlantico e oceano Indiano. Secondo molti studiosi, tuttavia, vanno considerati come oceani anche il Mar Glaciale Artico e l’insieme dei mari che costeggiano l’Antartide. Rispetto all’oceano, il mare è una distesa d’acqua salata di dimensioni notevolmente più piccole, che si trova a ridosso di un continente ed è connessa a un oceano di appartenenza. Indipendentemente dal fatto che si tratti di oceano o mare, il limite tra terra e acqua si chiama «costa» o «litorale». Oltre le duecento miglia marine di di-

stanza dalla costa iniziano le cosiddette «acque internazionali». La massa d’acqua che forma mari e oceani è in continuo movimento a causa del moto ondoso generato dal vento, delle correnti superficiali e sottomarine (causate da differenze di salinità e temperatura dell’acqua) e delle maree dovute all’attrazione dei corpi celesti. I venti deboli che spirano tra terra e mare si chiamano brezze. La brezza marina si verifica durante il giorno e spira dal mare verso la terra; al contrario, la brezza di terra si verifica di notte e spira dalla terra al mare. Entrambi i venti, comunque, sono generate dai mutamenti di pressione dovuti alla differenza di temperatura.


01 ASTRONOMIA

Il fenomeno della bassa marea (Mont-Saint-Michel).


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LE MAREE La marea è un moto periodico di ampie masse d’acqua (oceani, mari e grandissimi laghi) che si innalzano (flusso o alta marea) e si abbassano (riflusso o bassa marea) anche di 10-15 metri con frequenza giornaliera a causa della combinazione di due fattori: - l’attrazione gravitazionale esercitata sulla terra dagli altri corpi celesti del sistema solare (soprattutto della Luna, che è il più vicino di questi corpi); - la forza centrifuga dovuta alla rotazione del sistema Terra-Luna intorno al proprio centro di massa. Tali fenomeni astronomici, insieme ad alcuni aspetti morfologici del territorio – come la superficie della massa d’acqua, la forma della costa e la differenza di profondità dei fondali – influenzano l’ampiezza (il dislivello tra la bassa e l’alta marea), la frequenza e gli orari delle maree. Un esempio molto suggestivo e facilmente osservabile di marea è quello relativo alla caratteristica Mont-Saint-Michel: una piccola località turistica francese della Bassa Normandia famosa per essere un isola (quindi completamente circondata dal mare) che con la bassa marea si trasforma però in una collina, ben attaccata e collegata al resto del territorio circostante.


02 BIOLOGIA

Le barriere coralline sono un ambiente ricchissimo di biodiversitĂ .


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LA BARRIERA CORALLINA Formazione tipica dei mari e degli oceani tropicali, la barriera corallina si compone di formazioni rocciose sottomarine composte a loro volta dagli scheletri calcarei dei coralli che la abitano. Oltre che dai coralli, la barriera corallina è abitata da migliaia di pesci, molluschi e crostacei che approfittano del riparo offerto dai coralli. Un’altra particolarità di questo ambiente particolarmente ricco di biodiversità è di aver contribuito alla formazione di isole e lagune lì dove prima c’era solo mare, modificando coste e fondali con un ricco strato di sabbia finissima (frutto dell’erosione dei coralli). La più grande barriera corallina del mondo è quella che si trova al largo delle coste australiane: 900 isole e 2200 km di barriera che ospitano circa 1500 diverse specie di pesci. Purtroppo, le attività umane – come la pesca a strascico, l’uso di ancore, l’utilizzo di veleni per stordire i pesci – possono minacciare la sopravvivenza delle barriere coralline. Alcuni scienziati dell’Università Australiana del Queensland, ad esempio, prevedono la morte della grande barriera australiana entro 50 anni, a causa dell’innalzamento delle temperature medie dell’acqua. È quindi urgente attivarsi per la tutela e la protezione di queste inestimabili bellezze naturali.


03 DIRITTO

Un momento dei lavori dell’Autorità internazionale dei fondali marini.


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LE ACQUE INTERNAZIONALI Nel diritto internazionale – quella branca del diritto, cioè, che si occupa di regolamentare la vita della comunità internazionale – il termine «acque internazionali» viene usato per indicare la porzione di mare che si trova al di là delle 200 miglia marine dalla costa (definite «acque territoriali») e non è quindi sottoposta alla sovranità di nessuno stato. Come per gli altri tratti di mare, le acque internazionali sono disciplinate e regolamentate dalla Convenzione di Montego Bay in vigore dal 1994. Conosciuto anche come Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, questo trattato internazionale stabilisce diritti e responsa-

bilità degli stati che si apprestano a utilizzare o sfruttare mari e oceani. La Convenzione stabilisce che le acque internazionali sono un bene comune e che qualsiasi stato (anche privo di sbocco al mare) ha la libertà di navigarle, sorvolarle, costruirvi isole artificiali o altre installazioni, pescare, fare ricerca scientifica e posare cavi o condotte sul loro fondale. Per quanto riguarda invece lo sfruttamento delle risorse naturali del fondo marino internazionale, esiste un apposito organismo, l’Autorità Internazionale dei Fondali Marini, incaricato di esplorare e sfruttare tali risorse (oppure di autorizza uno stato a farlo in sua vece).


04 LETTERATURA

Immagine tratta dallo spettacolo teatrale Locanda Almayer, tratto da Oceano mare di Baricco.


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OCEANO MARE Il mare è da sempre fonte di ispirazione per le arti e il romanzo Oceano mare di Baricco – che sul mare e nel mare aveva già ambientato il celebre Novecento – ne è solo un esempio. Centro di tutto – e luogo principale in cui si svolge la vicenda – è la Locanda Almayer, ovviamente affacciata sul mare: «Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare – il mare – nell’aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord. La spiaggia. E il mare». In questa locanda convergono tutti i singolari personaggi del romanzo, con il loro passato e i loro timori. Tra di essi c’è il pittore Plasson, che cerca gli occhi del mare e per dipingerlo usa solo acqua marina, raffigurando oceani su tele che invece resteranno per sempre bianche. Ma in realtà il personaggio principale, il vero protagonista, è proprio lui: il mare. Magico, bellissimo e terribile; che mostra un volto diverso a seconda di chi lo guarda: «Dove inizia la fine del mare? O addirittura: cosa diciamo quando diciamo: mare? Diciamo l’immenso mostro capace di divorare qualsiasi cosa, o quell’onda che ci schiuma intorno ai piedi? L’acqua che puoi tenere nel cavo della mano o l’abisso che nessuno può vedere? Diciamo tutto in una sola parola o in una sola parola tutto nascondiamo? Sto qui, a un passo dal mare, e neanche riesco a capire, lui, dov’è. Il mare. Il mare».


05 STORIA Un dipinto di Giovanni Grevembroch raffigurante un momento della guerra tra Venezia e Genova.


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LE REPUBBLICHE MARINARE Le repubbliche marinare erano città portuali che, durante il Medioevo e dopo il X secolo, godevano di autonomia politica e prosperità economica grazie alle proprie attività marittime. Per essere considerata una repubblica marinara, una città doveva possedere le seguenti caratteristiche: godere di indipendenza, avere una propria moneta accettata in tutto il Mediterraneo, aver partecipato alle crociate, possedere una flotta di navi e avere consoli o ambasciatori che ne curassero gli interessi commerciali nei porti circostanti. Dal secondo dopoguerra, però, la definizione venne ristretta, finendo per essere attribuita specificamente a quattro città italiane: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Le due principali repubbliche marinare furono Venezia e Genova. La prima, detta anche «La Serenissima», ebbe per secoli un ruolo fondamentale nel commercio tra l’Europa e il Mediterraneo orientale e, nel momento della sua massima espansione territoriale, riuscì a conquistare gran parte dell’Italia del nord-est. La principale antagonista di Venezia era Genova, detta anche «La Superba», «La Dominante» o «La Repubblica dei Magnifici». Oltre ad una presenza significativa in Oriente e nel Mar Nero, Genova aveva il monopolio dei commerci nel Mediterraneo occidentale.



L’isola Bora Bora, nell’oceano Pacifico.



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