BIOLOGIA LA STELLA ALPINA
GEOGRAFIA L’EVEREST
PERSONAGGI REINHOLD MESSNER
SCIENZE SOCIALI GLI ALPINI
TECNOLOGIA LA FUNIVIA
La catena dell’Himalaya.
La Montagne Rocciose si snodano dalla Columbia al Nuovo Messico.
00 LE MONTAGNE La montagna è bella da guardare e difficile da scalare. Detto questo, possiamo definirla come un rilievo della superficie terrestre tale da estendersi ben al di sopra del terreno circostante. Secondo le convenzioni europee, perché si abbia una montagna è necessario che la sua altezza sia di almeno 600 metri sopra il livello del mare; al di sotto dei 1500 metri, in particolare, si parla di «bassa montagna», mentre al di sopra si ha un’«alta montagna». Vista l’altitudine, in montagna l’inverno è molto freddo, caratterizzato da nevi e ghiacci che tendono a sciogliersi
d’estate, erodendo le rocce su cui poggiano. Però, nonostante le temperature siano piuttosto rigide, le montagne sono ricche di flora e fauna: gli animali tipici delle zone montane europee, ad esempio, sono gli stambecchi, le marmotte e i camosci; tra le piante, invece, le più diffuse sono le genziane, i larici, le stelle alpine e gli abeti. Un insieme di più montagne vicine e collegate tra loro prende il nome di «catena montuosa», mentre la parte più elevata di una montagna si chiama «vetta» (o «cima»). Va ricordato che una montagna può avere una o più vette.
01 BIOLOGIA
Stella alpina.
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LA STELLA ALPINA Le stelle alpine sono piante perenni, nel senso che – a differenza della piante annuali e biennali – vivono più di due anni consecutivi. Sono di colore biancastro, non sono molto alte (circa 20 o 30 cm) e hanno in dotazione foglie, fusti e fiori riccamente lanosi, che servono per protezione dal clima freddo e secco che caratterizza l’ambiente in cui nascono. Le stelle alpine, infatti, vivono nei pascoli e nei dirupi calcarei delle Alpi, dei Pirenei e dei monti dell’Asia: tutte zone che si trovano molto raramente al di sotto dei 1500 metri. Dopo una prolungata fioritura, i fiori delle stelle appassiscono, per lasciare spazio ai frutti in cui sono contenuti i semi; questi ultimi, una volta caduti, vengono dispersi per i terreni circostanti dalle formiche e dai piccoli insetti, dando così origine a nuove piante. Anche l’impollinazione (cioè il trasporto di polline dalla parte maschile a quella femminile del fiore, finalizzato alla riproduzione della pianta) avviene tramite gli insetti, questa volta però volanti.
02 GEOGRAFIA
L’Everest è la vetta più alta del mondo.
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L’EVEREST Con i suoi 8848 metri, il monte Everest – chiamato Chomolangma (madre dell’universo) in tibetano, Qomolangma in cinese e Sagaramatha in nepalese – è la più alta vetta della Terra e si trova nella catena montuosa dell’Himalaya, al confine tra la Cina e il Nepal. I primi tentativi di scalarlo risalgono al 1921, quando la Gran Bretagna organizzò una seria di spedizioni; in particolare, durante la spedizione del 1924, George Mallory ed Andrew Irvine morirono nel tentativo di scalare la parete nord, quella più impegnativa. La vetta dell’Everest fu invece raggiunta per la prima volta nel 1953 dal neozelandese Sir Edmund
Hillary e dallo sherpa (guida e portatore di alta quota) Tenzing Norgay. Successivamente, nel 1978, un altro primato fu conseguito dall’italiano Reinhold Messner e dall’austriaco Peter Habeler, che riuscirono a raggiungere la cima senza l’ausilio di bombole di ossigeno. Grazie al ruolo di apripista svolto da questi eroici scalatori, a partire dagli anni Ottanta il numero di alpinisti decisi a sfidare la cima più alta del mondo è sensibilmente aumentato; purtroppo, però, è aumentato anche il livello di inquinamento prodotto dai campi base delle spedizioni e il numero degli incidenti, spesso mortali.
03 PERSONAGGI
Reinhold Messner sul Nanga Parbat.
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REINHOLD MESSNER Reinhold Messner è un alpinista, esploratore e scrittore italiano di madrelingua tedesca, diventato famoso per aver rilanciato l’usanza dell’arrampicata libera: con questa espressione ci si riferisce allo stile di arrampicata in cui si scala usando solo il proprio corpo, limitandosi a servirsi dell’attrezzatura al solo scopo di assicurare lo scalatore o di limitare i danni in caso di caduta. All’epoca in cui Messner diede il suo contributo all’alpinismo, andava invece di moda la cosiddetta «arrampicata in artificiale», caratterizzata dal fatto di utilizzare una serie di attrezzi e strumenti utilizzati a facilitare la salita. Il nome di Messner è legato a innumerevoli esplorazioni e arrampicate. Tra di esse ricordiamo la sua impresa del 1978 (fu il primo uomo a scalare l’Everest senza l’aiuto delle bombole di ossigeno), quella del 1980 (in cui scalò la vetta più alta del mondo in solitaria) e quella del 1990 (in cui attraversò l’Antartide senza l’ausilio di mezzi motorizzati o cani da slitta). Ma la sua impresa più grande è stata sicuramente quella di essere stato il primo uomo ad aver scalato tutte le cime più alte del pianeta: il Nanga Parbat, il Manaslu, il Gasherbrum, il Dhaulagiri, l’Everest, il K2, lo Shisha Pangma, il Kanchenjunga, il Broad Peak, il Cho Oyu, l’Annapurna, il Malaku e il Lhotse.
04 SCIENZE SOCIALI
Alpini in azione.
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GLI ALPINI Gli alpini sono le truppe da montagna dell’esercito italiano, vale a dire il reparto dell’arma di fanteria specializzata nella guerra sui terreni di montagna. Nati nel 1872 per difendere i confini montani settentrionali dell’Italia, gli alpini ebbero il loro battesimo del fuoco non in montagna ma in Etiopia, dove combatterono prima nel 1887 e poi nel 1895. Successivamente furono impiegati in tutti i fronti in cui l’Italia si trovò coinvolta, distinguendosi ogni volta per eroismo, abnegazione e spirito di sacrificio. In ogni caso, le unità di alpini restano un corpo pensato per la montagna e, di conseguenza, dispongono di sciatori, rocciatori e artiglieria scomponibile in modo da poter essere trasportata a dorso di mulo. Nel 1993, tuttavia, l’uso dei muli cessò di essere una delle principali caratteristiche del corpo: quell’anno, infatti, si decise che – visti i cambiamenti sopraggiunti nell’ambito delle tecnologie dei trasporti – era preferibile usare sistemi alternativi. È rimasto, invece, l’altro elemento caratteristico del corpo degli alpini: una piuma lunga circa 25-30 cm che viene portata sul lato sinistro del cappello, leggermente inclinata all’indietro. La penna è di corvo e nera per la truppa; d’aquila e marrone per i sottufficiali e gli ufficiali inferiori; d’oca bianca per gli ufficiali superiori e i generali.
05 TECNOLOGIA Funivia nella Val Senales (Trentino Alto Adige).
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LA FUNIVIA La funivia è un mezzo di trasporto per lo spostamento di persone o merci usato soprattutto nelle regioni montuose, dove è di estrema utilità per la sua capacità di superare in poco tempo dislivelli anche notevoli. Il principio di funzionamento è molto semplice: i veicoli (cabine o strutture di altro tipo finalizzate al trasporto di persone o cose) vengono trainati da una fune, a cui sono agganciati, consentendone lo spostamento. Del resto, l’abitudine di utilizzare funi per sostenere una gabbia o un cesto e poterli così muovere con facilità sopra avvallamenti e corsi d’acqua, si perde nella notte dei tempi. È solo nel XVIII secolo, tuttavia, che si hanno le prime documentazioni di funivie stabili e in esercizio regolare. Generalmente, si fa la distinzione tra due tipi di funivie: la funicolare e la funivia aerea. La prima viaggia sul terreno vincolata a un sistema di binario e fa parte, di conseguenza, del trasporto ferroviario; la funivia aerea, invece, viaggia sospesa a delle funi e rientra, perciò, all’interno del vero e proprio trasporto a fune.
Le principali catene montuose nel mondo.