Scuola digitale Curcio: Intervista a Cristina Siciliano

Page 1

8

SABATO 22 FEBBRAIO 2014

Primo Piano

Intervista a Cristina Siciliano, vicepresidente del grande gruppo che ha cambiato la storia del libro in Italia e che più che mai guarda al futuro

Così continua l’epopea di Curcio editore Grandi opere, collane per ragazzi, e-book: “Diffondiamo cultura, che si trasforma in alta produttività individuale” PROFESSORESSA Cristina Siciliano, Vicepresidente di un Gruppo Editoriale importante come la Armando Curcio Editore è Docente di Storia dell’editoria presso l’Università Insubria di Varese nel Dipartimento del Prof. Fabio Minazzi, ordinario di Filosofia teoretica. Questa struttura rappresenta un punto avanzato di ricerca in un importante settore come quello della Scienza della comunicazione: la sua casa editrice ha avuto un ruolo di primo piano nella crescita culturale dell’Italia, specialmente nella seconda metà del Novecento e ha fatto da battistrada a modelli editoriali (grandi opere di divulgazione, dispense etc.) poi copiati da molti. Da allora come si è evoluta la Curcio? Quali sono oggi i mercati di riferimento e le collane principali della vostra casa editrice? Il nostro è un Gruppo Editoriale con più di 80 anni di attività che ha fatto la storia dell’editoria e del Paese. Attraverso l’intuizione geniale del nostro fondatore, Armando Curcio, di realizzare grandi opere da distribuire in fascicoli presso soprattutto il canale edicola abbiamo attivato un processo di crescita del tasso di alfabetizzazione nazionale che ci ha consentito di ottenere un prestigioso riconoscimento da parte della presidenza della Repubblica; il format di coniugare testi rigorosi, scientifici realizzati con fonti certe e un linguaggio divulgativo e comprensibile ai più, si è mostrato da subito vincente e molti in seguito ci hanno emulato. Da allora (erano gli anni 60) la Curcio si è differenziata nell’ambito del mercato editoriale toccando con successo sia il canale libreria, sia il canale delle opere di pregio; ha inoltre fatto evolvere il concetto di enciclopedia per ragazzi creando prodotti editoriali innovativi, spinti da un punto di vista tecnologico e con una forte componente didattica oltre che didascalica. Quali canali di vendita privilegiate come casa editrice? Curcio è un marchio “di famiglia” e una famiglia oggi non ha un canale preferenziale; essa frequenta l’edicola, la libreria, naviga su internet ed è ancora aperta al contatto con i professionisti della cultura; la Armando Curcio tocca di conseguenza tutti i canali, ovviamente con strategie di marketing diverse che tengono conto dei target, delle tendenze attuali e di quelle di medio e lungo termine. Si ripete di continuo che in Italia si legge poco ma si stampano molti libri. Lei che ne pensa? Perché il persistente gap italiano rispetto agli altri Paesi europei? È vero! In Italia le percentuali di lettura rispetto agli altri paesi sono più esigue; ma nonostante ciò, quello editoriale è un mercato da 3,5 miliardi di euro e quindi un mercato fiorente con delle notevoli prospettive di crescita, a patto che si faccia innovazione e formazione. A tal proposito noi abbiamo una staff creativo di altissimo profilo che oltre a portare avanti l’operatività fa continua ricerca e la ricerca e l’innovazione sono processi fondamentali per una azienda che vuole operare in Italia e all’estero. Lo stesso va fatto a livello sociale: solo lavorando sulla formazione culturale degli italiani e in particolare dei giovani si recupera il gap rispetto al resto d’Europa non solo nel mercato editoriale ma anche in termini di produttività generale… In che senso? La crescita di un paese si ottiene aumentando la produttività; per aumentare la produttività bisogna aumentare il numero di persone attive e/o aumentare la produttività dei singoli, ma in entrambi i casi è necessario lavorare sulla formazione delle singole persone passando per la cultura, l’informazione e le specifiche competenze. Fare questo significa investire: investire sulla selezione degli educatori e dei docenti; investire su una strategia di avvicinamento della scuola (nello specifico della Università) al mercato del lavoro facendo entrare le imprese negli atenei e anticipando i tempi della parte esperienziale di formazione dei singoli; investire sul concetto di flessibilità già durante il periodo scolastico cioè sulla capacità di imparare, disimparare e imparare nuovamente. La Curcio da anni è attiva con il Premio Curcio per le attività creative, dedicato a tutti i ragazzi italiani, proprio per sensibilizzare famiglie, scuole e istituzioni sull’importanza della cultura che poi nella vita si trasforma in alta produttività individuale. Il Premio Curcio per le attività creative è ormai arrivato alla sua ottava edizione ed ha ottenuto oltre al patrocinio del MIUR anche una serie di riconoscimenti istituzionali da parte del Senato e della Presidenza

della Repubblica; come nasce l’idea del Premio? Il premio è stato in realtà istituzionalizzato dal nostro fondatore, Armando Curcio; lui che era scrittore, giornalista e sceneggiatore teatrale (scrisse molto per Edoardo e Peppino De Filippo) creò il Premio Curcio per il teatro. Nel 1999 alla luce di una serie di ricerche di mercato e soprattutto ispirandoci agli studi del professor De Mauro e del professor Piero Angela, che denunciavano profonde lacune culturali di alcune fasce della popolazione italiana - al punta da rasentare addirittura l’analfabetismo - abbiamo pensato di tentare di invertire la tendenza partendo dai giovani e creando un network importante tra istituzioni, famiglie e scuole. Oggi quindi più di 8 mila ragazzi si iscrivono ogni anno mediamente al Premio che prevede borse di studio, corsi di formazione, seminari e altro… Cosa pensa dell’editoria digitale? Siete impegnati sul fronte degli e-book, o pensate di farlo? La continua ricerca e dal punto di vista della creatività e soprattutto dal punto di vista dell’innovazione tecnologica ci vede tra le

“In Italia si legge meno che in altri Paesi, ma nonostante tutto il mercato editoriale è fiorente. Vale 3,5 miliardi di euro e ha notevoli prospettive di crescita, a patto di fare innovazione” “Solo lavorando sulla formazione degli italiani possiamo recuperare il gap rispetto al resto d’Europa” prime case editrici che quasi 5 anni fa hanno prodotto e distribuito e-book dapprima nelle forme più semplici; oggi tutte le nostre pubblicazioni librarie nell’arco dei tre mesi successivi alla pubblicazione libraria, diventano pubblicazioni digitali. I maggiori passi in avanti li abbiamo poi realizzati nel settore della didattica: abbiamo infatti realizzato tre piattaforme multimediali dedicate agli studenti di ogni ordine e grado di scolarizzazione ricche di contenuti interattivi, applicazioni, test di verifica; esse sono state presentate in anteprima nelle scuole e dal mese di febbraio arriveranno al grande pubblico. Quali sono i libri e le collane che le danno più soddisfazione, anche dal punto di vista personale, e sui quali lavora più volentieri? Tutti i progetti nascono dalla passione che io ed il mio staff abbiamo per questo lavoro: poi interviene l’approccio metodologico che trasforma l’idea in prodotto di successo. Oggi i progetti editoriali che assorbono tutta la nostra attenzione dal punto di vista produttivo e distributivo sono le grandi opere del settore educational come Il Bruco Saggio dedicato alle scuole elementari, il Play Time che è un corso di inglese per bambini; sempre nelle grandi opere abbiamo lanciato un pro-

dotto esclusivo a tiratura limitata dedicato al grande Emilio Salgari. Per il settore libreria le collane che hanno i più grandi riscontri in termini di sell-out sono quelle di intrattenimento per ragazzi e le collane di saggistica didascalica: sono nostri prodotti unici come il Dizionario della canzone italiana, il Dizionario del cinema, il Dizionario delle mafie… Quali sono i suoi autori preferiti? Da tecnico dell’editoria apprezzo gli scrittori che sfoggiano preparazione e cultura attraverso le citazioni, che conoscono il latino, che sanno giocare con gli aggettivi e i sostantivi e che conoscono la consecutio temporum: tra essi Umberto Eco, Fabrizio T. Trecca, Alessandro Piperno. E gli autori di punta della Curcio? Tra gli autori della Curcio il Professor Trecca che oltre ad essere un medico apprezzato ha dimostrato di essere un grande romanziere. Accanto a lui anche Alessandro Rostagno, Giancarlo Governi e il giovane Omar Favoriti. Ovviamente abbiamo una squadra di validi autori che si occupano soprattutto delle pubblicazioni per ragazzi. Vanno di moda gli istant book politcoscandalistici e i giornalisti che diventano scrittori. Lei che ne pensa? Molti dei nostri autori sono giornalisti e lo stile veloce e contemporaneo è efficace soprattutto per quei testi di denuncia o di approfondimento che richiedono tecnicismo ed efficienza narrativa; la tendenza attuale sono comunque i memorial e la Curcio a tal proposito presenterà per la stagione autunnale una grande esclusiva che non voglio anticipare… Quanti “manoscritti” ricevete ogni mese? Non saprei dire, perché le quantità sono variabili. La selezione è per noi comunque una attività molto seria. Il Gruppo Armando Curcio da anni ha uno staff che si occupa solo delle valutazioni, nulla viene cestinato e tutto attentamente letto. Da qualche anno inoltre abbiamo creato una corsia preferenziale per i giovani scrittori di talento che vogliono provare a cimentarsi con una delle professioni più belle e gratificanti. In base a quali criteri si sceglie un libro, specialmente se l’autore è un esordiente o un outsider? Imporre un nuovo autore è oggi estremamente faticoso. quindi un esordiente deve avere di suo una idea originale e una bella prosa; il nostro staff creativo trasforma poi un prodotto dapprima esclusivamente autorale in un prodotto editoriale: fondamentale è quindi il piano di marketing e di comunicazione che determina il posizionamento del libro e che ne determina il successo distributivo. Quali sono i generi che funzionano di più nel mercato italiano? Un segmento di grande risonanza è sicuramente quello per ragazzi: i nostri marchi di maggiore successo sono Curcio Kids e Curcio Young, rispettivamente indirizzati ai ragazzi dagli 8 ai 12 e dai 12 ai 18 anni. Le collane che registrano un venduto interessante sono le collane illustrate e quelle di fantasy. Continuate a pubblicare romanzi rosa, noir e di fantascienza? I romanzi rosa escono in edicola con lo storico marchio Blue Moon; si tratta di romanzi di intrattenimento scritti da donne per le donne, ricchi di romanticismo ma anche di

In queste pagine: Cristina Siciliano, vicepresidente del gruppo


Primo Piano

SABATO 22 FEBBRAIO 2014

9

Al via un grande sogno: tre piattaforme che rivoluzionano il modo di studiare, al servizio di tutti gli studenti. Il lancio in questo mese

Un “tutor” multimediale per ogni ragazzo “Attenti a non perdere il sapere figlio della parola scritta, che costituisce l’essenza della nostra civiltà”

mistero ed erotismo. Sempre in edicola, presidiamo la nostra quota di mercato con una collana noir-trhiller che raccoglie molti autori esordienti americani e canadesi rispetto ai quali facciamo un intensa attività di scouting. La fantascienza è un filone in regressione e quindi per esso per il 2014 staremo a vedere. Quali sono i libri che pubblicate in abbinamento con i cd? Tra le nostre numerose collane, tra le più prestigiose sono sicuramente Curcio musica e Curcio video; si tratta di volumi cadeau distribuiti anche in libreria, che hanno un compendio multimediale e audio di altissimo livello (in cd musicale o dvd); i titoli di maggior successo sono quelli biografici di carattere musicale come Domenico Modugno o Luciano Pavarotti o di carattere religioso come i volumi dedicati a Padre Pio o a Giovanni Paolo II. Può anticiparci qualcosa sui vostri progetti per il futuro? La Curcio negli ultimi 10 anni ha capitalizzato tanto dal punto di vista produttivo; ciò nonostante, rispetto ad altre realtà che si sono fermate col solo interesse di raccogliere, la nostra casa editrice continuerà a investire in tecnologia e in formazione, lavorando sul posizionamento strategico. Questa è l’unica strada per consolidare la nostra visione di una editoria futura dove il cartaceo e il multimediale sono solo contenitori da riempire con con-

“Ho molti libri sul mio comodino. Ora sto leggendo “Quando c’è la salute”, prossimo successo del professor Trecca: un romanzo al tempo stesso ironico e drammatico”

editoriale Armando Curcio. In alto a destra, l’incontro con Papa Ratzinger

tenuti: vincerà chi avrà a disposizione contenuti di livello. Qual è il suo maggior successo alla guida della Curcio? Per scelta professionale non penso mai ai successi poiché significa pensare al passato; penso invece con piacere al prodotto d’esordio come direttore editoriale in quanto ispirato alle mie bambine: la Meravigliosa Biblioteca del Bruco Saggio, un

percorso di apprendimento ludico didattico che ha ottenuto riconoscimenti da parte dell’Age, l’associazione genitori per la scuola, e da parte dell’Anp, associazione dirigenti scolastici. E cosa invece cambierebbe delle sue scelte, se potesse tornare indietro? Assolutamente nessuna: anche le scelte apparentemente sbagliate portano ad un risultato costruttivo. In questo momento è decisivo fissare il prezzo al pubblico. Come procedete? Qual è la soglia critica oltre la quale è bene non rischiare? Per la contingenza del momento una delle leve di marketing che è necessario “manovrare” maggiormente è sicuramente il prezzo, ma essa è ovviamente da integrare con gli altri strumenti: un prodotto editoriale ha infatti successo se è fortemente in linea con il target a cui si riferisce innanzitutto in termini contenutistici, in quanto oggi la forte preparazione del pubblico consente di parametrare con facilità qualità e prezzo; fondamentale è poi l’azione promozionale e diffusionale: soffrono molto quelle case editrici che non hanno una distribuzione diretta, quindi propria. Perché nella narrativa gli italiani continuano a preferire gli autori non italiani? Siamo troppo provinciali o all’opposto siamo diventati cosmopoliti? E’ vero, ci sono molti scrittori italiani che meriterebbero risultati migliori in termine di vendita: la lettura implica una proiezione della propria personalità, una trasmigrazione delle proprie emozioni e dei propri sentimenti e la contestualizzazione geografica, soprattutto nella varia, è importante per massimizzare tutto questo. Nell’ambito invece di una lettura più intimistica e “colta”, apprezzata dai lettori forti, gli autori italiani ne escono assolutamente bene. A quale scrittore o saggista italiano assegnerebbe il premio Nobel? Non penso di far torto a nessuno se indico l’on. Souad Sbai: ha scritto per Curcio molti saggi sulla integrazione razziale nel rispetto delle diversità. Oltre ad essere una autrice intelligente e preparata, è attivissima nella quotidianità; con la sua associazione Acmid di cui è presidente, accoglie le donne nordafricane e medio-orientali che vogliono

emanciparsi da una cultura che le schiaccia e le soffoca, per indicar loro una strada diversa di maggior dignità e maggior rispetto. Parliamo di giornali. Il crollo delle vendite continua. Dal suo punto di vista di editore, ritiene che sia colpa - come molti pensano - di internet, dove le

“Darei il premio Nobel a Souad Sbai: è un’autrice intelligente e preparata, attivissima nella quotidianità per l’emancipazione delle donne nord africane” notizie si leggono gratis, oppure le ragioni vanno cercate altrove: uniformità dei giornali, modelli superati, prezzo troppo alto, etc? È innegabile che internet sia una delle principali cause di questa contrazione, ma non tanto nel senso della competizione diretta tra cartaceo e digitale, quanto per il fatto che c’è una fetta di pubblico che ne apprezza le funzionalità e le modalità di consultazione: è apparentemente più rapida e veloce, ma non fissa i pensieri e non stimola la memoria. Io ho comunque delle forti perplessità professionali e personali soprattutto nell’età della formazione. Stiamo perdendo il sapere figlio della parola scritta, che ha costituito l’essenza della nostra civiltà fino ai nostri giorni, un sapere dialogico, astratto, costruttore di concetti, e produttore di un pensiero argomentato. E’ il sapere che ha caratterizzato l’ Homo sapiens, un sapere lento, che oggi si vede contrastato dalla velocità di quello che Sartori ha definito “postpensiero”, figlio di quella cultura dell’immagine veicolata prepotentemente attraverso i media moderni. Quale libro ha sul comodino? Sul mio comodino c’è una grande rotazione di libri e riesco sempre a coniugare professione e piacere; a tal proposito adesso sto leggendo il prossimo successo del prof. Trecca, “Quando c’è la salute”, un romanzo al tempo stesso ironico e drammatico dal sapore altamente contemporaneo. (Alessandro Bettelli)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.