Extr carlins

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John Carlins

La sessualitĂ nella societĂ globalizzata

Armando editore


Sommario

Presentazione dell’opera

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Da dove nasce questo libro

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Le testimonianze: c’è posta per te Gli epistolari: serie di email provenienti da esperienze diverse Due esempi di apertura per avviare il contatto epistolare in internet (primo e secondo caso) Amanti afflitti da sensi di colpa (terzo caso) L’amore e la passione come travaso d’energia (quarto caso) Una fiammata, poche notti di calore e poi tutto finisce come se mai fosse accaduto (quinto caso) Commento La storia di Carla e Gianni (sesto caso) Il contatto Lasciarsi andare a un sogno vissuto a occhi aperti Il bisogno di contenere qualcosa che altrimenti esplode Il recupero Un’altra crisi Il problema di non far percepire all’esterno quello che si prova, il che avvia la fase finale del rapporto Il riscatto da trasferire nelle rispettive coppie L’estasi L’evoluzione: è tempo che le parole siano mute per lasciare posto al linguaggio della pelle Il primo appuntamento Considerazioni finali a commento della storia narrata

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Area concettuale: alla ricerca dei perché 171 Mettendo insieme le prime parti di un ragionamento 171 a) Negli anni Cinquanta e Sessanta l’uniformità era la regola, ora è la non regola il modo di vivere 171


b) La prima volta nella storia dove tutto è raccontato: la prima guerra mondiale c) L’errore di considerare l’equilibrio generale come spiegazione del tutto d) La crisi di un sistema sociale: la responsabilità nell’irresponsabilità e) Una prima sintesi per proseguire f) Il comportamento sessuale di questi ultimi 15 anni Gli effetti della globalizzazione nella destabilizzazione degli affetti Tecnica d’apprendimento: la ripetizione degli argomenti con approfondimento Intervista a 2 coppie che da 15 anni vivono un matrimonio nel matrimonio a) Considerazioni b) Globalizzazione e scambismo Intervista a una coppia scambista di lungo corso a) Considerazioni b) Globalizzazione ed esperienze di scambismo per consumo d’emozioni Intervista a una coppia nudista che pratica da 30 anni a) Considerazioni b) Il nudismo culturale c) Il nudismo sessuale d) Dove iniziano i guai nella pratica del nudismo e) A questo punto il pudore che fine farebbe? f) Globalizzazione e nudismo Il punto di vista squisitamente sociologico Elementi fondamentali della ricerca a) Parte concettuale b) Attenzione a quando la noia invade il rapporto c) Come produrre sensibilità: un clamoroso accostamento tra marketing e sessualità Donne e uomini: età compresa tra i 18 e i 30 anni Donne: età compresa tra i 30 e i 45 anni Uomini: età compresa tra i 30 e i 45 anni Donne e uomini: età compresa tra i 45 e i 55 anni Donne: oltre i 55 anni Uomini: oltre i 55 anni

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In riferimento al saggio Sulla psicologia del pudore di G. Simmel: quando il pudore preserva la personalità e la fa evolvere. Abbassando la percezione di pudore, lo spessore della personalità cambia 224 In riferimento al saggio Sulla psicologia della discrezione di G. Simmel. La discrezione come cortina fumogena all’immaturità, preferendo rapporti di amicizia leggeri e occasionali a quelli importanti e intimi 228 a) Il primo tema: sposarsi per amore o per tutela della proprietà? 228 b) È possibile farsi gli affari propri? 229 c) Qui il ragionamento si fa difficile: preferire le amicizie superficiali a quelle impegnate? 230 d) La difesa della proprietà privata psicologica è la discrezione 232 In riferimento al saggio: La gratitudine. Un tentativo sociologico di G. Simmel 232 a) La memoria morale dell’umanità si chiama gratitudine 234 b) Una grande distinzione: la diversità tra scambio e compravendita, atto secondo 234 In riferimento al saggio Sulla psicologia dell’ornamento di G. Simmel 235 a) Perché ai mariti piace esporre, tramite fotografie, le mogli nude in internet? 235 b) Intervista a una coppia che apprezza le foto di lei in internet 235 c) Considerazioni sul gusto nell’esporre la moglie nuda 237 d) Perché in internet non ci sono persone normali? 237 e) Simmel e il saggio sull’ornamento 238 Teorie del gender fino alle Queer theories 240 In riferimento al saggio di Erving Goffman: Il rapporto tra i sessi 242 a) La donna è inferiore all’uomo? 242 b) Corteggiare per gioco o con convinzione? 244 c) L’educazione 245 In riferimento al saggio di Erving Goffman: Esibizione di genere 245 a) Il sesso in risposta a un modello culturale 246 b) La situazione sociale 246 c) La differenza tra genere e sesso 247 d) Il rapporto paternalistico dell’uomo verso la donna 248


Conclusioni: perché abbiamo una sessualità malata in una società decadente? La ricerca Questionario sulle abitudini sessuali di coppia in Italia: novembre 2013 Il target di ricerca Il significato delle domande Elaborazione dati e considerazioni sociali sul campione esaminato Considerazioni sul test: la riluttanza a rispondere Analisi del dato statistico Analisi del dato statistico: individuazione di idealtipi La devianza nella sessualità coniugale L’assordante silenzio del giudizio etico

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Conclusioni: come la società è cambiata 282 Un messaggio al mondo delle università al servizio della società 282 Il mutamento nei comportamenti sessuali 283 Nota a margine: la dollarizzazione della lira La dollarizzazione della lira: una delle cause più gravi della nostra crisi Perché l’euro, come unità monetaria, è stato un errore I rimedi? Il doppio corso Cambia il contesto globale: l’altra faccia della globalizzazione Serve urgentemente una politica monetaria Conclusione

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Seconda nota a margine: la necessità di studiare la sessualità Le basi concettuali per una nuova sociologia della sessualità Introduzione Quando la folla diventa un gruppo coeso? La sociologia bloccata Il bisogno di una sessualità che esprima valori I fondamenti dottrinali per una sociologia della sessualità Il metodo di indagine statistico Conclusioni

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Bibliografia

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Un ringraziamento

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La stessa vita dovrebbe essere vissuta 2 volte, la prima per imparare sbagliando e la seconda per godersela. Giovanni Carlini (sociologo, economista)


Presentazione dell’opera

Il lavoro di ricerca si sviluppa in 3 aree tematiche. La prima sezione è particolarmente divertente e drammatica allo stesso tempo: sono presenti i testi di più email e intere chattate, intrattenute tra uomini e donne, donati a questo libro, affinché sia possibile toccar con mano come la globalizzazione, attraverso internet, abbia inciso sui comportamenti intimi. Lasciandosi trasportare dalla passione dei protagonisti, colti nel loro picco di massima emozione, condotta allo stadio fuso, si resta perplessi per l’improvvisa interruzione della storia, specialmente da parte delle donne le quali, benché travolte da un’inaspettata energia positiva, al culmine, chiudono il contatto come se fosse un televisore da spegnere. È un controsenso che comunque ha una sua logica. Lo studio del “caso concreto” documenta come siano cambiati i rapporti d’amore e sessuali tra le persone. Si tratta in tutto di 6 esperienze diverse. Alla vita reale e sofferta, segue un’importante sezione squisitamente dottrinale per inquadrare il tema, altrimenti si rischia di descrivere senza capire. Questo è in effetti un difetto della società contemporanea, ricca di cronaca, ma povera d’idee, la cui assenza comporta la perdita della padronanza e della capacità di interpretazione di cose e avvenimenti. Infine segue una sezione di statistica, orientata a “contare e misurare” i diversi comportamenti. Qui il ragionamento si fa tecnico e solo apparentemente complicato, indirizzato ai ricercatori sociali. La metodologia di ricerca adottata è qualitativa (ascolto e analisi delle testimonianze), non quantitativa (metodo matematico di rilevazione). Questo significa aver dato importanza, alle esperienze anziché numerarle e assegnargli una direzione comportamentale, il che comunque è avvenuto in una qualche misura. Qui si apre un apparente controsenso. Perché usare tecniche quantitative come il questionario (che ha sia domande che risposte già definite) intendendolo e lavorandoci sopra nei termini di una intervista libera che appartiene al metodo qualitativo? (dove sono libere e non 11


strutturate sia le domande che le risposte). In pratica per questo tipo di ricerca, sono state unite due metodiche che fino a oggi sono state solitamente separate. La sessualità pone delle problematiche nuove alla ricerca sociale per cui anche le risposte devono essere adeguate. Quando è iniziato questo studio, non si aveva un’idea chiara di cosa sarebbe emerso, anche perché la disponibilità a partecipare delle persone è sempre, su questo argomento, molto critica. Ne consegue che per capire la sessualità narrata, non si può avere la presunzione di codificare domande e risposte in una matrice, collegando le diverse variabili alla stregua della risoluzione di un’equazione di terzo grado! Al contrario servono delle domande già strutturate (come nel questionario) da considerare alla stregua di uno spunto, una provocazione, che, se accettata, impone un sentiero sempre originale da percorrere e scoprire. I problemi difficili giungono dopo, nella fase di catalogazione, delle più disparate esperienze, ma questo è il lavoro del ricercatore che vuole e deve giungere a delle linee interpretative di sintesi, per offrire ipotesi di soluzione. Il filo conduttore del libro è semplice, sviluppando un quesito: la globalizzazione, con i suoi processi di precarietà e disoccupazione, ha indotto delle varianti nei comportamenti intimi delle persone e specificatamente sessuali? Un ringraziamento va a tutti quelli che hanno aperto il cuore e la mente per consentire che questo lavoro potesse prendere forma, spingendo alla riflessione in un ambito dove troppo spesso si agisce anziché pensare. Come tutte le azioni dell’umano, non ne esiste alcuna che non sia perfettibile, anche questo libro conferma la regola. Il suo effettivo valore, più di quanto proposto e suggerito, consiste nell’aprire una serie di riflessioni valide per i privati, le coppie e quindi anche in ambito accademico. Il vero lettore di questa ricerca è la coppia e le persone che, per quanto singole, riconoscono il bisogno dell’amore per vivere; il loro nemico giurato è l’incomprensione tra partner, la freddezza che segue all’amore e quel 42% tra separazioni e divorzi che affligge la stabilità delle famiglie in Italia e all’estero, comunque in Occidente, come malessere degli occidentali (negli Usa le separazioni e divorzi sono al 45%).

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Da dove nasce questo libro

Offrire uno stimolo di riflessione alle coppie e persone che già amano su come appassionarsi di più, non è affatto facile! Soprattutto quando la metodica per amarsi è mutata. Sembrava impossibile che potesse accadere ma è successo. I riti d’accoppiamento, nella fascia matura della vita, sono cambiati, richiedendo maggiore attenzione al particolare, l’ornamento, l’atmosfera, il sorriso, il feeling, la complicità e non solo. Fino a questo punto non c’è una vera novità rispetto al passato, ma se ne sono aggiunte altre con una speciale caratteristica: sono tutte valide. Non c’è più la presunzione di dire: tu sbagli! Stiamo vivendo una stagione dove tutto va bene a patto che piaccia. L’aspetto morale si è spostato dalla norma condivisa sul piano sociale, al singolo gradimento tra partner. Se piace a loro va bene così. Questo è vero ma non sempre è saggio. Il libro nasce dalla differenza tra comunque va bene se condiviso nella coppia e una collaudata morale sociale, per cui si sa che seguendo una storia avventurosa è possibile fallire miseramente (il fuoco brucia sempre e fa male quando s’esagera). Si potrebbe dire che per vivere bene è necessario osare con importanti quote di fantasia, mantenendo una moderazione di fondo comunque audace? Sì! Questo è il messaggio del libro. Urge, soprattutto in questi decenni, un adeguamento della sessualità di coppia restando però agganciati a valori condivisi, fatti d’attenzione per il partner che resta l’elemento fondamentale. Dov’è il confine tra osare e permettere in una logica di condivisione? Il tema è vecchio; qui viene rispolverato e adeguato. Gli elementi di novità nel comportamento sessuale intercorsi negli ultimi 20 anni possono essere così sintetizzati pur sapendo che la lista non sarà mai completa: 13


a) le fantasie (inizialmente solo teoriche) hanno un ruolo determinante per elevare il piacere. Il guaio però è che il loro prolungato utilizzo introduce delle deformazioni dall’interesse principale, per cui non è più il partner al centro del bisogno affettivo e amoroso, ma la sua interpretazione calata in una determinata fantasia. Il correttivo da applicare sarebbe quello di non dimenticarsi mai del/ della partner, indipendentemente dai ruoli che potrebbe assumere nella “sceneggiatura” immaginata. Va anche rilevato con dolore come nelle coppie si ricorra troppo poco alla fantasia come metodo espressivo affettivo e sessuale! In pratica stiamo assistendo a una divaricazione tra il troppo poco e l’eccessivo (la nostra è un’epoca d’eccessi per celare una sostanza di sentimenti e produzione di pensiero in crisi); b) un’altra clamorosa novità è l’uso non corretto del social network. Qui il tema è vasto e viene più volte ripreso nel libro. Capita spesso di vedere coppie a passeggio che chattano singolarmente con altra gente, invece di dedicarsi a loro. È facile affermare che il tempo speso per altri in internet, quando si è in coppia, è perso per la relazione. Nulla osta “sull’email di lavoro”, ma la contestazione è alla distrazione continua e costante (anche qui si parla d’esagerazione) capace d’aprire solitamente posizioni affettive e d’interesse multiple e contemporanee. Questo voler cercare, e spesso non saper chiedere, alla/al partner è l’anticamera alla crisi/morte del rapporto; c) collegato a internet, c’è da considerare anche un più accentuato bisogno di mostrare e a volte condividere con altri il proprio piacere, passando dal solo virtuale e distaccato-innocuo gioco d’immagini, a livelli più impegnativi e reali, all’esibizionismo che è una delle caratteristiche sempre più marcate della società moderna; d) il passaggio successivo sono gli incontri occasionali e segreti anche derivanti dai contatti in rete, quindi il riferimento corre coinvolgendo in ultima analisi lo scambismo. Su quest’ultimo aspetto, come in tutti i passaggi della vita, vanno però fatti dei distinguo. Lo scambismo inteso come girandola d’incontri è fonte di malattie e allontanamento dall’amore di coppia, ma anche capace (a sorpresa) d’ottenere il suo perfetto rovescio se fosse stabilmente praticato con una coppia e non altre, per lungo tempo. Su questo aspetto c’è un’intervista riportata nel libro. Ovviamente quanto detto in termini di scambismo, non vale solo con le coppie, ma 14


include anche gli inserimenti di singole/i nella dinamica privata d’amore sessuale; e) purtroppo c’è un importante calo d’interesse verso il nudismo culturale (quello estraneo all’esibizionismo) che conduce le coppie a perdere quei segnali quotidiani d’attenzione, che per secoli hanno “costretto” il partner a celebrare il suo interesse ogni giorno tra le mura domestiche guardandosi in faccia e non solo. Non che il nudismo appartenga alla cultura delle coppie occidentali, però l’arte di consentire d’immaginare, specie rivolto dalle donne agli uomini per accogliere il loro interesse, oggi è campo d’applicazione della sola moda, lasciando nudi i partner nelle loro private dinamiche. Sintetizzando, “far vedere agli altri” comporta la dimenticanza nel coltivare quotidianamente quei meccanismi di richiamo che completano una vita. Il nudismo, in questa logica, esprime quel paradigma sul quale scrivere le note della melodia amorosa. Educare al nudo il partner, significa tenerlo legato a un livello d’attenzione costante che si concretizza anche in fedeltà (la favorisce); f) infine, ma non ultima, la grande questione tra devianza buona e cattiva come verrà studiata. Passati i 45-50 anni d’età, dopo qualche decennio di matrimonio, non manca più il sesso fisico che più o meno è disponibile, scarseggia invece l’intimità e la voglia di comprendersi. Il dramma si completa quando gli stessi coniugi, e questa è una patologia specificatamente maschile, raggiungono al massimo due estremi opposti abbandonando comunque ogni forma di feeling: o fanno sesso (non l’amore) quindi anche eroticamente interessati a mostrare le nudità della propria donna sul web, o addirittura se ne disinteressano cercando altrove “novità”. Tra le due scelte, il sesso erotico (senza anima) e il disinteresse (tradimento effettivo anche se non consumato come tale) manca la via di mezzo, che include il prendersi per mano e passeggiare per ore, parlando appassionatamente di una vita in trasformazione, mentre i figli stanno per spiccare il volo. Ebbene nulla è perduto! Per fronteggiare la noia come relazione intima, dove si riduce l’amore a qualche incontro sessuale settimanale, è stato scritto questo libro cercando di provocare, più che risolvere, la carenza di dialogo intimo. I concetti espressi hanno un filo conduttore comune: allargare la sfera della sessualità in amore a più aspetti, tutti noti, ma solitamente non applicati. Pigrizia? Timore d’essere giudicati dal partner? Limitatezza mentale? 15


A costo di ripetersi, tra le strategie di reazione c’è da annoverare il nudismo che non rientra ancora nelle strategie di corteggiamento comune. Che sia colpa del pudore? Forse si parla di finto pudore, in un’epoca esibizionistica, dove è gara sia nel diffondere foto di se stessi nel web che in un disinvolto utilizzo della provocazione attraverso abiti, ancora più accentuata rispetto al passato. È solo un esempio, forse anche discutibile, ma certamente si assiste a una crisi dell’amore, più che della nuda sessualità, in tutte le fasce d’età e in quella matura in particolare. Questa incapacità d’esprimersi rende più soli e bisognosi di un contatto che il web offre senza limitazioni; ma all’atto della concretizzazione, ovvero dell’incontro reale, spesso, come sarà documentato nelle successive testimonianze, la magia evapora. È come dire che le persone sono condannate a restare sole e vogliono superficialmente restare in questa condizione. Ecco come il disagio si fa dramma e malattia. Non basta più capire perché all’amore subentra il consumo di sesso, ma serve studiare perché non si abbia forza, voglia, determinazione, volontà ed energia per reagire, restando intrappolati in se stessi. Non serve rammentare quanto sia terribile che il carceriere dell’anima sia la stessa persona in pena. In questo libro il bisogno di recupero dell’amore non è stato sviscerato solo nella sua parte di strategie, al contrario sono offerti esempi e riflessioni attraverso i quali è possibile aprire un’analisi e una provocazione al dialogo nella coppia. Molti sono gli aspetti culturali che, anche se spesso dimenticati o addirittura neppure conosciuti dal grande pubblico, confermano che le soluzioni le abbiamo già in tasca; la differenza la fanno la pigrizia e l’indifferenza, veri nemici sia dell’amore sia di una vita degnamente vissuta. Degli studiosi particolarmente vivi e interdisciplinari hanno già da qualche tempo scandagliato l’amore, portandosi su posizioni sempre più audaci sin dall’inizio del Novecento, ma l’abbiamo dimenticato. Qui è offerta una selezione (nella seconda parte del libro) di questi contributi intellettuali, il cui punto di vista è costante: le soluzioni ci sono già, basta applicarle!

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Le testimonianze: c’è posta per te

Gli epistolari: serie di email provenienti da esperienze diverse In questa prima sezione della ricerca si ricorre a materiale inedito, offerto da chi ha contribuito alla compilazione dei questionari oggetto della fase di ricerca per scrivere questo libro. Il ricorso a tali documenti di vita vissuta consente di spiegare e capire meglio di qualsiasi teorizzazione come la globalizzazione abbia effettivamente inciso nella carne viva della sessualità, destabilizzandola, e con essa la struttura sociale, afflitta da nervosismo, ansietà, separazioni, divorzi, tradimenti, violenza.

Due esempi di apertura per avviare il contatto epistolare in internet (primo e secondo caso) – Il primo: Dopo essersi sentiti in chat per un mese scarso, lui scrive la prima vera email per agganciare un rapporto utilizzando un testo della Oriana Fallaci pubblicato nel libro Insciallah; ma lei non lo sa. Sono parole magiche in grado di confermare come serva sempre la poesia per accedere allo spirito. Essendo un rapporto virtuale, l’importanza della parola scritta è strategica. In una relazione faccia a faccia ci sarebbe stato il fascino dei fiori, cene fuori, begli abiti e musica. Peccato che in questo caso le parole siano state letteralmente copiate, ottenendo comunque il successo sperato. L’auspicio è quello di sapersi guardare dentro, descrivendo alla compagna d’internet i propri sentimenti come avverrà nel caso Carla-Gianni, esaminato successivamente. … volevo descriverti cosa sento prima e durante lo scriverti (email inviata nel 2014). Stamattina mi dedico a te, perché ti ho pensato molto. Il processo del capire richiede un minimo di logica, e la logica qui non esiste perché 17


sono in gioco i sentimenti più antichi al mondo, quelli legati all’amicizia, al desiderio, al piacere per l’altro. Scrivere, ecco il concetto che oggi vorrei condividere con te. Per me, scrivere è assimilabile alla solitudine atroce d’una stanza che a poco a poco si trasforma in una prigione, una cella di tortura. È la paura del foglio bianco che ti scruta vuoto, beffardo. È il supplizio del vocabolo che non trovi, e se lo trovi fa rima in ripetizione con quello accanto, è quindi il martirio della frase che zoppica, della metrica che non tiene, della struttura che non regge, della pagina che non funziona, della lettera che devi smantellare e rifare rifare rifare, finché le parole non ti appaiono altro che cibo capace di sfuggirti alla bocca affamata. È la rinuncia al sole (quello di stamattina), all’azzurro, al piacere di camminare, di viaggiare, di usare tutto il tuo corpo: non solo la testa e le mani. È una disciplina da monaci, un sacrificio, addirittura alcuni potrebbero definirlo un masochismo (tu); un crimine contro se stessi. Scrivere ammala, addirittura porta alle cliniche psichiatriche, all’alcolismo e sa Dio a cos’altro. Con te, voglio scrivere una specie di Iliade privata che vede noi protagonisti di un’odissea per la quale non conosciamo lidi, rotte, finalità, scenari, insomma nulla. Siamo imbarcati in un’avventura ad alto coinvolgimento, dalla quale possiamo uscire ogni momento, ma che in cuor nostro vogliamo portare a termine in un porto, che non sappiamo quale sia. Lo so che mi stai dando del matto per scrivere queste cose, ma ciò è solo il prosieguo di una metamorfosi che ti ho già descritto e continua, nell’ambizione di coinvolgerti in qualcosa di totalmente unico, confezionato solo per noi e irripetibile. Potrebbe, questo sforzo, sembrare una gravidanza fittizia come quella delle donne che desiderando un figlio, sospendono con il subconscio il ciclo mestruale, gonfiano d’aria il ventre illudendosi di contenere un feto. Ma la felicità è sempre un’illusione, è fittizia e questa neo-gravidanza ci regala una parentesi di felicità. T’abbraccio, amo sentire i tuoi seni stringersi al mio petto e ti ringrazio d’avermi aiutato a conversare. Tutto questo non è puro esercizio d’originalità ma un contenitore d’idee confezionato per uso esclusivo tuo, mio, nostro. Riuscirà come tentativo di creazione dedicata solo a noi? Ci provo, provaci. Il vantaggio di tutto questo? Noi! Creiamo un ambiente ad alti contenuti solo nostro, aperto a pari capacità, ma di grande stimolazione. Che ne pensi? Probabilmente non ti eri mai posta il problema del peso che comporta lo 18


scrivere, anzi, mi correggo, lo hai già abbondantemente capito, ma mai descritto così. Ebbene, io a che servo se non a contribuire a darti idee già pensate e mai sviluppate? Io. Buona giornata; per caso hai aperto il computer stamattina con “l’ansia” di trovarci qualcosa? Allora non ti ho deluso. – Secondo esempio d’apertura: Email scritta nel 2013 da un uomo a una donna. S’intitola Il concetto di spazio che s’allarga grazie alla nuova conoscenza. Qui, finalmente l’autore non ha copiato ed è riuscito a esternare un pensiero originale. Infatti gli autori di questo epistolario stanno ancora insieme, seppur virtualmente, mentre gli altri del primo esempio, dopo la fiammata iniziale si sono persi per strada. Come a dire che mentendo si paga perdendo. Volendo iniziare un rapporto di qualità che esuli dal semplice consumo, ti offro la mia sensibilità e idee. Confesso una sorta di pudore e vergogna. In effetti sono infantile e mi sto esponendo più di quanto sia lecito. Perdonami; ma ho piacere e desiderio di lasciarmi andare a narrare a ruota libera. Accoglimi anche così, in una versione inedita. Se non fossi all’altezza scusa già da ora. Voglio prima mandarti il mio”sistema pensiero” al fine di scandalizzarti e farti girare i tacchi. Se, invece, sopporterai, o anzi troverai interessante quanto dico, continueremo. Vediamo se ti creo delle emozioni. … per 16 anni ho fatto lo stesso percorso da casa al lavoro a Milano. Preso gli stessi mezzi, visto le medesime persone. Siamo invecchiati insieme tutti quanti, ma mai, dico mai, un sorriso o un atto di socialità è intervenuto tra noi. A quel punto tu capisci ciò che vedi nel senso che lo spazio che ti circonda, i suoi limiti, i confini che ne caratterizzano le dimensioni assurgono anche a frontiere per la propria personale capacità di comprensione e percezione dall’esterno. Assodato questo parallelismo tra pensiero e limiti, immagina, subito dopo, di calarti in una realtà spaziale priva di confini visibili. Tendi a impazzire. Se prima avevi la possibilità di contenere lo spazio che ti circondava, ora sei tu ostaggio di un qualcosa che ti domina. È quanto ho provato nei deserti nordamericani, in Oceania, in Sudamerica, nella Terra del Fuoco, nella regione dell’altopiano della Puna tra Perù e Bolivia, Come si fa a contenere e quindi capire e dominare ciò che stai vivendo? 19


Necessita resuscitare capacità anchilosate quali il coraggio, che assurgono a paradigma di una nuova forza con la quale possiedi quello che vedi, lo trasformi e quindi è tuo. Ecco confermato ancora una volta come lo spazio geografico delimita e influisce su quello che capiamo e su come riusciamo a percepire il mondo esterno. Il tuo ruolo in me è questo di moltiplicatore d’energia; sei il mio nuovo spazio. Capisci ora cosa significa essere una sfida l’uno per l’altro? Insomma mi sono proprio aperto in confidenza con te e al termine di questo “sforzo” di descrizione vorrei… testo sospeso perché troppo forte, se lo vorrai te lo invierò successivamente… Capisco di sconvolgerti, ma hai un grande potere, puoi spegnere in ogni momento il nostro contatto, tutelandoti dalle mie eccessive confidenze e questo mi permette d’essere libero e aperto in quanto mi piace dirti. Sarai altrettanto anche tu? Dedicato a te ancora sconosciuta e sulla quale scommetto un futuro in miglioramento. Al piacere di leggere di te ancora per posta elettronica. Ecco la natura di quanto ti ho dedicato immaginandoti. È solo per te, apprezzalo come un “appunto” dedicato per la tua sensibilità. Chissà se veramente potremo elevare la qualità dei nostri pensieri. Lo scrittore? È un soggetto che vive 100 vite in una sola e le sa descrivere. Potrò ambire a fare ciò per te? Ciao. Ti allego una mia immagine, non per narcisismo ma per onestà intellettuale, così vedi chi sono e cosa puoi dedicarmi.

Amanti afflitti da sensi di colpa (terzo caso) Rispetto alle formule d’apertura appena descritte, la ricerca prosegue entrando nella carne viva della relazione virtuale con altri casi di studio. In questo terzo caso gli autori sono entrambi sposati. Lei vuole riprendere il rapporto con il marito, ma il senso di colpa la schiaccia, tanto che non riesce a essere propositiva nel suo rapporto coniugale, pur utilizzando la forza emotiva che deriva dal rapporto d’amore clandestino. Il marito da parte sua vuole lasciarla, non per il suo ennesimo rapporto extraconiugale mai confermato, benché percepito nell’atmosfera di casa, ma soprattutto per stanchezza dopo 30 anni di matrimonio e incomprensioni. Comunque la strategia è l’ottenere energie nuove da investire nel rapporto coniugale 20


di lei. Da qui deriva un bassissimo profilo fisico, più accennato che reale, e un forte scambio d’opinioni, analisi e d’affettuosa compagnia, finalizzata a rinforzare il ruolo di lei nel riconquistare il marito. Si configura un rapporto atipico rispetto alla norma, dove la relazione extraconiugale non è intesa a supplire al disinteresse dichiarato del marito, ma a fornire energie e stimoli nuovi da re-investire nella coppia in crisi. Sarà una politica saggia cercare una scorciatoia per riprendere il cammino originale? Da questa chattata pare di sì, anche se non si può considerare questo un metodo per risolvere i problemi delle coppie in crisi. Resta un caso più unico che raro, dove intervengono importanti fattori di sensibilità e correttezza difficilmente riscontrabili. Email scritta nel 2014 da lui alla sua amante, signora già sposata. Lui scrive: cerchiamo di mettere ordine. Tra te, Carlotta, e tuo marito Giacomo, ci siete solo voi due. Così è sempre stato in questi 30 anni trascorsi e così è giusto che sia. Tutte le scappatelle che hai fatto negli anni, non hanno toccato il rapporto che è ancora vivo. Del resto è molto logico e anche giusto che sia così, perché dormi con lui, mangi con lui, scopi con lui, t’arrabbi con lui, soffri con lui, lotti con lui. Anche se lui avesse tutte le copie dei messaggi email, degli sms e delle cose che ci siamo detti non cambia nulla: sono completamente ininfluenti perché resti tu e lui. Tutto quello che c’è intorno cessa d’avere importanza, perché siete nati come coppia e il giorno inizia tra voi come muore tra voi. Avete il potere d’accendere e spegnere ogni cosa. Dio ha voluto questo dalla notte dei tempi e così è in ogni coppia. Siete all’altezza e capaci di questo?Mi dici che da 10 anni lui ti risponde che non gli piaci, ma non sono 10 anni che io e te ci guardiamo, quindi vedi che il problema c’era, c’è e va risolto tra voi due. SMETTILA DI SENTIRTI IN COLPA IN FORME PARALIZZANTI anche perché dai la netta sensazione, a tuo marito, di non saper gestire la vostra vita e questo è un guaio, perché non l’attiri a te e su di te in quanto sei parte del problema quando invece dovresti esserne la soluzione. Dimmi se mi sono spiegato. Cambia e agisci! Nello stesso rapporto c’è una chattata interessante: Lei: ieri sera ho guardato il film con mio marito, quello che mi hai segnalato lunedi Lui: evviva Lei: è veramente bello 21


Lui: avete visto insieme il film del lunedi; sì è bello ma ha smosso qualcosa, il messaggio per riprendere attenzione tra voi è stato chiaro? Lei: gli ho semplicemente detto che si può sempre ricominciare, lui ha risposto “è solo un film”, quindi ho replicato che sono buoni quando cercano di ritrarre la realtà Lui: è vero – brava Lei: poi ho fatto notare il consiglio che la signora italiana, non sposata, che ha baciato il marito, gli ha dato. Per lottare nella vita è meglio avere un uomo affianco. Infatti questa donna pugliese, in un atto di romantico amore giovanile, rimase gravida e nulla disse senza più risposarsi. Il padre della ragazza è appunto il marito italiano della signora tedesca, ma la vicenda si complica ancora di più. Il figlio della tedesca ha trovato l’amore nella ragazza della donna italiana! Lui: vedo che stai tirando fuori le unghiette e che il film ti ha preso. Hai trascinato con te tuo marito? Lei: ha ascoltato ma non commentato. Comunque di fronte a una vicenda così intricata, ma terribilmente umana, la tedesca non parte più, quindi non abbandona il marito, ma fermandosi in Puglia aprono un agriturismo formando un famiglione, dando una casa a tutti, compresa l’italiana che smette di essere una madre sola Lui: quanto hai raccontato potrebbe essere un segnale positivo tra voi? Lei: Credo di sì. Ho cominciato a toccarlo e succhiarlo Lui: allora ho fatto bene a consigliartelo e a guardarlo con attenzione, evviva! mi piaci da matti quando passi all’azione Lei: e alla fine siamo stati assieme Lui: sei figa, COMPLIMENTI, VERAMENTE COMPLIMENTI HAI TRASFORMATO UN FILM IN UNA SCOPATA = sei una maga Lei: comunque lui resta dell’idea che non ha voglia di ricominciare e che non serve a niente, poi c’è stata una discussione riferita ai suoi amici e amiche Lui: lascialo pensare alle sue cazzate e vai sparata per la tua via Lei: io spero che alla fine si scornino tra di loro; ogni loro attrito lo attira a te, che forse è più difficile stare assieme con altre Lui: infatti, benissimo se ci fossero scintille tra loro Lei: che porta tanta pazienza con lui nell’accettarlo Lui: va tutto a tuo vantaggio, ottima notizia questa! Lei: la sua amica è molto peperina e testarda assomiglia anche a lui Lui: più questa sua amica gli pesa e più lui viene a te, insomma 2 belle notizie Carlotta, la settimana finisce meglio di com’è iniziata 22


Lei: oggi sono due belle notizie, magari domani saranno due brutte Lui: domani forse meno, ma la TENDENZA Lei: non bisogna dormire sugli allori Lui: È LA TENDENZA A CUI DEVI GUARDARE E LA TENDENZA È CHIARA, PASSO DOPO PASSO SIETE AVVIATI A UN DIALOGO DI CONFRONTO COME IN TUTTE LE COPPIE vi farete le ossa anche voi Lei: sono frasi e discorsi ancora troppo corti perché possano essere di sostegno Lui: questo è vero ma se poi alla fine ci metti la scopata è l’asso, la scopata è un dialogo molto lungo che resta sulla pelle includendola nel bilancio della relazione coniugale Lei: questa c’è sempre stata però… ultimamente anche se mi lamento che da 10 anni mi dice che non mi vuole più bene e da 3 che sto filando affettivamente con te Lui: è il miglior epilogo di ogni contatto coniugale, in genere a un regalo, a una discussione segue una scopata è la forma di comunicazione di una coppia come tu stessa attesti, la tendenza ti conferma che scoparti è un fatto del tutto naturale, ma io non ti voglio scopare, perché devo restare fertile a te ma non oltre il limite e soglia. Non voglio/devo scoparti. Credo che noi ci vorremmo scopare, ma siamo anche persone sensibili e evolute per cui non abbiamo obblighi Lei: allora con mio marito dovrò usare solo quello, principalmente Lui: con tuo marito usi TUTTO, sapendo che la scopata è il miglior coronamento di un dialogo di coppia, ma anche la pomiciata. Nel futuro reintroduci le foto per voi 2 Lei: devo proprio ringraziarti perché con te ho riscoperto una mia nuova sessualità Lui: pomiciata, foto, scopata, guardata sono passaggi che avevi già dentro io li ho solo apprezzati Lei: ho il desiderio di essere nuda per far partecipare tutto il mio corpo e muovermi e cercare piacere, come darlo, leccando tutto il corpo dell’uomo che amo, il tutto diventa armonia di corpi che si muovono si cercano e si desiderano, ti sei bloccato o ti piace sentirmi parlare così prima era una cosa pesante sapere di fare sesso, ora ricerco il particolare dell’uomo dandogli valore Lui: me lo fai duro, stai crescendo, brava, ricorda, come diceva Goldoni la migliore moglie è una puttana casalinga ed è questo il tuo nuovo percorso 23


Lei: cosa vuoi dire? Lui: la sessualità è come un fiume in piena, tienilo sempre al bordo senza farlo straripare. Goldoni, veneto, commediografo del ’600 ha detto che la migliore moglie è una troia domestica, ovvero una donna che sia disinibita e provocante dentro le mura domestiche. Credo che abbia ragione, del resto essere troie è un dono tipicamente femminile, un’attitudine, un dono, una proprietà Lei: la donna è così perché piace all’uomo Lui: ora le donne o lo sono, o non lo sono o lo sono nel posto sbagliato, mi piace che tu lo sia e lo stia diventando nel posto giusto, io ti ho solo dato il là, la carica a muoverti valorizzando quello che hai dentro come dono, del resto amore significa valorizzazione! La donna è così perché piace a lei, se tu non godi nessuno con te può godere, quindi devi essere troia dentro per dare importanti quote di piacere al tuo uomo, un uomo gode anche se la donna non gode Lui: se è una bestia sì, gli uomini a livello bestiale scopano soltanto Lei: è la donna invece che non gode se l’uomo è stanco

L’amore e la passione come travaso d’energia (quarto caso) Email inviata nel 2014 da una donna a un uomo: entrambi sposati sono amanti da 3 anni. Da questo testo si conferma come la sessualità sia un derivato di un bisogno di rispetto a monte di ogni cosa. Dolcissimo Ennio, non ho proprio mai avuto alcun dubbio sul fatto che tu ce la faccia. Credo in te in una forma sfacciata e volgare, ma a me piace così e si vive meglio credendoti che mettendo in dubbio le tue capacità. Mi hai sempre criticata per questo! Vedi come hanno fatto 300 troiani a fermare 30mila soldati di Dario alle Termopoli? Credendoci! Quindi il crederti è una forma d’energia pura. Io credo in te, in ogni caso e qualsiasi cosa accada, quindi ti trasferisco energia che tu a tua volta impieghi dove senti necessario. Semplice vero? – Giovanna.

Una fiammata, poche notti di calore e poi tutto finisce come se mai fosse accaduto (quinto caso) La globalizzazione? Apparentemente non ha alcuna attinenza con questa scelta di relazioni intime virtuali. Nella storia del corteggiamento 24


sono sempre esistiti colpi di fulmine e ancora ci saranno (per fortuna) nelle prossime generazioni finché il pianeta avrà vita. Quello che qui lascia da pensare non è il fatto in sé, ma la ripetitività dell’esperienza come se appartenesse a un professionismo relazionale intimo, ovvero la scissione della personalità in multiple esperienze virtuali, nello stile di più vite concesse e tutte da vivere nello spazio di poche ore, giorni o settimane. La velocità è costitutiva del rapporto che nasce e muore come se una vita intera fosse consumata per rinnovarsi nella nuova esperienza. Questa è la globalizzazione: la fretta di vivere un giorno, come se fosse una vita senza però capirla per farne tesoro migliorando e imparando. Anche se una sensibilità di questo tipo è comunque rara, indipendentemente dalla globalizzazione, perché rientra nella più generica immaturità delle persone, va detto che quest’era moderna e contemporanea ha certamente accentuato e aggravato la superficialità latente, già esistente, nella sensibilità umana. A cosa serve qualcosa che peggiora la vita delle persone? Impressiona un pensiero dell’ex ministro delle finanze Giulio Tremonti: possiamo andare a Londra con 19 euro ma siamo senza lavoro per goderne. Vivere per vivere senza segno o traccia è il nuovo stile comandato (indotto) da un ritmo scandito dalla fretta. Resta l’oblio di un’esistenza che cerca le emozioni come unità di misura, in un mondo che non sa contare le quote di vita necessarie a capire che cosa stia accadendo. Qui la storia di una chattata notturna tra persone adulte al 73° esperimento per lui di una relazione intima virtuale e al 39° per lei. Il tutto durerà solo 3 giorni. Lui: sei per me? Lei: le foto che mi hai inviato sono stupende e non per essere ripetitiva, meravigliosi i luoghi che non ho mai visitato che attraverso le tue immagini mi consenti d’apprezzare: sei una finestra sul mondo. Grazie Lui: ne ho altre e t’aspettavo, sei impegnata stasera o preferisci che non ti disturbi? Lei: nessun impegno particolare, a parte provare ad andare a dormire prima stasera; oggi è stata dura come giornata Lui: come vuoi, sono qui se ti va Lei: allora stasera mi racconti di te Lui: come sai sono nudo per te anche se per adesso non lo apprezzi Lei: io apprezzo la nudità dell’anima Lui: io entrambe, lo sai e ti sto chiedendo la tua in ogni sua forma. Forse nel futuro apprezzerai 25


Lei: può darsi di sì, può darsi Lui: se vuoi sapere chiedi e avrai tutto quello che ti piace e anche di più Lei: lo sai perché mi piace la parola “forse”, perché lascia sempre una speranza Lui: io con te voglio essere diretto: contaci! È l’educazione che ci diamo l’uno nell’altro che permette di poterci dire quella parola magica: contaci! Lei: devo darti ragione Lui: stasera sei più prudente, lo capisco, me ne dispiace ma è così. A una serata forte ne segue un’altra più rilassata, fa parte della tua natura di donna, non della mia focosa e con incrementi crescenti. Nonostante ciò apprezzarti significa rispettarti, quindi attendere i tuoi tempi, resto fertile Lei: le serate non nascono forti o rilassate; si creano Lui: allora ti dico che mi piaci, mi piaci perché sei viva, perché sei una donna che sa anche essere femmina, restando dignitosamente Regina, non è corteggiamento è di più, è rispetto puro. Parlando anche d’altro apprezzi il vino? Lei: sì poco e d’ottima qualità Lui: mi piacerebbe che tu lo bevessi e se fossi a cena con me ti porterei a essere allegra senza ubriacarsi. Mi piace studiare il tuo sorriso che cambia Lei: da cosa lo vedi considerato che siamo senza cam? Lui: lo sento, con te sento… non ho le visioni, sei densa Lei: si è vero, lo sono Lui: vedi che stai diventando anche una nudista con me? Lei: posso esserlo se voglio Lui: credo che tu voglia, sappi che sei la benvenuta, è palese che se sei nuda ti guardo dentro dove pochi forse si sono spinti per parlare a tu per tu con la tua anima, l’epidermide è solo feeling Lei: persone che mi guardano dentro? Nessuna si è mai persa sull’epidermide Lui: hai capito che ti sto spogliando e che ti piace che lo faccia? L’epidermide è un passaggio necessario, ma la dignità è andare molto oltre, all’aldilà del pensabile e prevedibile L’anima è la base pulsante di un rapporto intenso, quello che qui sta emergendo Lei: sai non è sempre una cosa positiva avere un bell’aspetto perché ci si sofferma a quello senza vedere oltre nella persona Lui: è vero, ma con te sto andando oltre. Non sono capace di fartelo percepire? 26


Lei: certo che lo percepisco, la conferma è che mi sto raccontando attraverso i tuoi occhi Lui: sento che vuoi sapere di più e ti ho detto che sono aperto, dimmi quello che pensi per cortesia. Ho bisogno di ricevere da te, anche se fra pochi minuti andrai a nanna Lei: io non faccio domande preferisco ascoltare ciò che hai desiderio di narrarmi Lui: dove vivi in Italia? Sulla tua voglia di sapere preferisco che t’esponi con domande dirette; è più intimo, è più compromettente, è più coinvolgente Lei: non vivo in Italia ma in Austria. Ho dovuto seguire un’impresa italiana che si è spostata in questo Paese per pagare meno tasse rispetto a quelle che il fisco chiede solitamente alle aziende Lui: caspita sei una privilegiata! Ti invidio, ho delle belle visuali dall’Austria nei miei ricordi; ho 61 anni, 2 figli, una di 29, uno di 25, sono stato sposato per 35 anni, 1 solo matrimonio, lei è lesbica Lei: sono nata e cresciuta nel sud d’Italia, ma qui in Austria mi sento a casa, manca soltanto la spontaneità delle persone che sono decisamente chiuse. Ho 60 anni Lui: e mia moglie ha deciso di unirsi con un’altra Signora, abbiamo un rapporto civile e corretto, non siamo neppure divorziati o separati. Lei sta con lei e io sto con me stesso, tutto qui, non nutro rancore, sono in stand by da 1 anno. Con te sto sorridendo per la prima volta a una donna, intendo un sorriso che non è solo per dirti buongiorno, ma di disponibilità, come se avessimo dormito insieme senza effusioni e al mattino ti fa piacere che ti porti la colazione a letto, mettendoci seduti sul terrazzo con vista sul lago, mentre mangiamo, t’accarezzo il piede con il mio godendoci la vista. Una visione poetica e molto umana. Non vivo e sento affettività in sesso da 1 anno e mezzo, mi manca, ma non avendo un’altra non mi sono posto il problema, la natura estrema vissuta tra caldo e freddo, notte-giorno, lavoro e difficoltà, l’educazione dei figli, mi dà ugualmente molto Lei: Grazie per esserti messo a nudo per me; mi piace ed eccita Lui: per natura estrema mi riferisco a quel pugno di foto che hai visto e un altro milione che ho pronte per te, oltre a questo sono nudo per te da parecchio. So che te ne sei accorta e so anche che ti piace, senza con questo parlare di sesso. Il sesso è solo un ponte che collega due sponde che vogliono comunicare, ma non è la struttura, bensì il collegamento a essere importante 27


Qui con te “il sesso” è incluso ma superato, si punta e si cerca il contatto tra spiriti. Ecco cosa ti lega a me e io mi sento lo stesso verso di te: la spiritualità di un qualcosa che non accade tutti i giorni e qui si sta svolgendo con un ritmo così naturale, pari al sole che si alzerà domani mattina, ancora per scaldarci. Ci sei? Mi sono spogliato troppo per te? Lei: ci sono, ascolto con emozione, non è mai troppo aprire l’anima a qualcuno che ascolta e mi stai prendendo a te Lui: ti piace, ti senti partecipe? Già da ieri sera ti sento vicina, intima e mi piace farti sorridere. Ti ho mandato una foto per la colazione di domani mattina e ti ho guardata più volte nelle diverse immagini che mi hai inviato. La top tra tutte è ovviamente quella in costume: concedimelo! Lei: concesso perché ricorda, ancor prima che tu possa godere di me, sto godendo io nel concedermi Lui: mi piace il tuo sorriso e la varietà di colori che indossi, il colore m’attira da matti, il giallo è per me una radiazione da impazzire. Ovviamente il rosso m’intriga e il verde mi sveglia, rendendomi attento. L’arancione mi fa sorridere, le dita dei piedi apprezzo che siano dipinte con colori diversi per piede. Un rosso Ferrari contro un blu intenso, penso ti possano stare bene, sarebbero anche i colori della bandiera americana dove risiedo lasciando l’Italia aggredita da Equitalia, fisco Lei: allora ti mando uno di questi colori Lui: credo che presto vedrò sulle tue unghiette dei piedi o delle mani il rosso e il bianco per onorare l’Austria e la sua bandiera. T’invito a usare la macchina fotografica per narrarmi di te. Un giorno ti presenti con il tuo piede destro e me lo presenti. Perché non mi fai vedere cosa mangi per colazione? Che lavoro fai Annalisa nell’azienda italiana emigrata? Lei: mi interesso di qualità Lui: sei una donna tosta = congratulazioni. Ti piace il deserto di gesso quello di White Sands National Park in New Mexico a nord del Texas all’altezza di El Paso? Domani sera se sarai anche per me, ti offro una veduta del lago salato che si trova in Utah. Stai usando l’atlante per trovare i posti che ti sto mostrando nelle diverse foto? Vuoi offrirmi una foto di te per farmi compagnia nella notte? Ti terrei vicino al fuoco al tramonto. Sto leggendo un testo di psicanalisi. È un libro che m’accompagna verso di te per sentirti meglio in questo rapporto. Scusami se t’appaio dolce, è che a volte, con persone magiche accade. Mi sento solo e mi sono spogliato per te ma ora ho freddo, non mi rispondi e mi sento solo Lei: tieni i vestiti e non sentirti solo, ci sono 28


Lui: non ho i vestiti quando sono con te. Quanto tempo fa hai fatto la foto in rosso che ti riprende come una fata? Lei: l’ho fatta a Capodanno, indosso raramente vestiti rossi, sono troppo appariscenti Lui: stai molto bene, ne emergi come particolarmente dolce. In realtà tu non ecciti ma emozioni. Questo è il messaggio che filtra dalla tua foto in lungo, rosso e sandali. Sei una donna che sa emozionare più che solo eccitare = complimenti Lei: sono molto sensibile, anche se tutti vedono solo una Annalisa forte e sicura di sé Lui: sento che hai bisogno di un abbraccio per darti forza Lei: più che riceverli gli abbracci, mi tocca darli. Lo sai che stai molto bene con il colore giallo nella foto che mi hai inviato dal deserto di gesso? Lui: credo tu senta la necessità di un braccio sulle tue spalle che ti dica: forza ragazza, sei una figa, però allo stesso tempo ti guardo negli occhi e ti cerco nell’anima. Non temere su questo aspetto, perché sei una persona prima di tutto e una donna da apprezzare come Annalisa e quindi, forse, se vuoi e ti va, resto a te intimo Lei: parole mai sentite, purtroppo Lui: ATTENTA vuoi vedermi di spalle nudo? Non invio la foto se non mi dici sì Lei: infatti non sono pronta Lui: ok annullo l’invio, non considerarlo una forzatura, era un dono. A volte il nudo non è sessuale, ma quello dei musei e delle statue concede forza, coraggio e umanità. Serena, capirai nel futuro, frequentandomi, per andare oltre la fisicità nella nudità, cercandola come conferma di feeling, come se fosse una carezza che offri per riceverne. È un modo diverso d’esprimersi e darsi. Questo è il mondo che ti offro Lei: è un modo molto diverso d’esprimersi, per questo m’attira e coinvolge. Non equivocare non è che sia attratta solo dalla mera diversità, è che questo percorso non è il mio, ma non lo disdegno, desidero con te imparare a capire di più, perché altrimenti non avrei mai esplorato questi sentieri senza il tuo stimolo. Ecco uno dei motivi di valore che mi lega a te Lui: mi dispiace, è vero sono diverso e ti offro cose diverse, perché la mia vita è diversa. Lavorando tra l’Italia e l’estero, trasferimenti di sede e soggiorni di lavoro mi hanno cambiato, per cui ti dono un sentimento originale, me Lei: ti rispetto t’ammiro. Oggi sei così anche grazie a tutto questo 29


vissuto che ti rende ai miei occhi molto attraente in quanto solo tu mi puoi far vedere e capire aspetti che credevo di capire (quanto sono presuntuosa) ma che scopro ancora a me sconosciuti Lui: sì e ti sto offrendo la sintesi della mia vita, per cui tu e io avremo regole diverse da costruire per noi. Questo è il segreto dell’intimità e del feeling: essere capaci di costruire un sistema di pensiero e d’azioni che siano private, ovvero DEDICATE solo a questo rapporto. Ecco un nuovo protagonismo possibile: le regole ce le facciamo noi per solo noi Lei: giusto, è quello che mi piace e che voglio seguire in te. Sai, sembriamo due ragazzini che stanno scoprendo il gioco e sono emozionatissimi. Dovrei andare oltre per rispondere perché non basta che sia bagnata per essere emozionata, cerco un uomo che mi scaldi la vita e non solo, apprezzo e voglio che mi apra per farmi sua Lui: io sono caldo ed emozionato, puoi andare oltre se vuoi, il rispetto ti è dovuto in ogni caso e hai foto a volontà da gustare. È quasi un ponte aereo, quello aperto a tuo beneficio, per strapparti calore e un sorriso. Sorridi e godi Annalisa! Lei: guardando le tue foto è come vivere un pezzo della tua vita e questo mi incita e unisce a questa follia d’avventura virtuale con te, più ancora di qualsiasi ragionamento. È come una scopata dove al posto del solo sesso c’è un portarsi dentro di me quello che sei stato e oggi rappresenti e io t’accolgo, perché ho la necessità di sentirti dentro come significato umano, oltre che solo come aspetto fisico. Quello che i maschi non capiscono e che dovrebbero scopare con il cervello. In pratica usare il cazzo come un’espressione emotiva della loro intellettualità, anziché come un muscolo in disordine alla caccia di una soddisfazione momentanea. Ah, dove si trova un maschio che scopa con il cervello? Lui: è esattamente lo spirito con cui ti sto chiamando a partecipare a questa storia e aiutarti nell’aprirti (spogliarti) per me. Ho bisogno del tuo spogliarti sia mentale che fisico, perché sai scaldare dentro, nell’anima. Non basta che tu sia figa, ti sento donna il che è completamente diverso e più intenso. Si parla di qualità di vita in questo contatto, non d’avventura da una notte dove lì sì che conta la semplice nudità che qui è tradotta in spiritualità. Ora saresti nuda con me e per me, celebrandoti nella tua importanza che non è sessuale ma relazionale e mi permetteresti d’apprezzarti senza andare a letto, ma in ore e per ore parlando di te, di me, di noi, del mondo, dei colori Lei: ti confesso che nella mia vita ho superato tante chiusure mentali che mi hanno inculcato per anni e di cui ne sono figlia, ma senza disprez30


zare il passato che mi ha comunque formato e fatto evolvere. Oggi sto bene con me stessa, ciò che faccio m’appaga anche se la solitudine la tagli a fettine dalla quantità industriale che m’assedia, ma che noto tale anche sugli altri e non dico questo per consolarmi Lui: e io ti sto destabilizzando? Lei: no, mi stai eccitando. Sono completamente bagnata e questo mi galvanizza. Non solo davanti, ma sudata nel petto e tra i glutei, il che mi rende forte, perché conferma come questa forza vitale io l’abbia e la possa vivere ancora, a dispetto dell’enorme stupidità e superficialità che m’assedia come ti ho già detto. Non ne posso più, per quanto urli, nessuno ti sente Lui: meno male che non ti sto assediando o scocciando! Le foto che ti ho inviato provengono da Arches National Park in Utah, al confine con il Colorado è il posto più isolato d’America a minor afflusso di turisti Lei: stai soltanto cercando di dirmi che non esiste solo una destra o una sinistra ma anche un centro, ovvero quello che solitamente manca nella relazione matura tra persone Lui: il centro come moderazione è da me amato profondamente, amo avere una buona compagnia e sfidare i posti solitari, sono un democristiano che ora vota a destra, quindi il centro è nella mia natura, ma sono anche un estremista e nella passione resto focoso. Amo essere una torcia accesa perché mi fa essere vivo, amo amare fisicamente per ore e comunque per molto tempo, esplorando più che solo prendendo ed entrando, è diverso: è scoperta e stupore, anzichè rapida conquista, è accerchiamento, assedio con una prima puntata d’assalto, penetrazione, ritiro, azione d’arditi e commando, conquista di un contrafforte, agguato, silenzio, sussurro, presa, conquista, possesso, presidio, protezione, pace, credo d’averti eccitata Lei: sei incredibile nel senso buono, sei riuscito comandante a eccitarmi. Mi trovo completamente rapita e posseduta da te, senza che tu abbia alzato un dito. Sei un grande uomo e se anche scomparirai, perché la virtualità è una condanna dove ci si perde senza pietà, con questa conferma resterai sempre stampato nella mia sensibilità. Finalmente ho trovato l’Uomo. Quello che sente pulsargli la vita dentro e la spende e spara tutto dentro la sua donna, senza con questo affidarsi a una sterile erezione che dura troppo poco per tutto quello che dovrebbe offrire. Sono patetici quegli uomini che mostrano il loro sesso e non sanno andare oltre, pensando che sia tutto lì, perché si riducono a palloncini gonfiati. Tu mi hai mostrato il calore che mi rende femmina 31


Lui: in realtà Annalisa, ti ho solo accarezzato e voluto bene, nulla di più o di meno. Vedi com’è naturale e semplice? Hai bisogno d’essere cinta d’assedio, per ritrovare la persuasione di un dialogo profondo. Ti sto offrendo quello che ti serve Lei: non dimenticare che sono una terrona con sangue bollente e tu sei ormai il mio cuoco per rendermi pietanza alla tua fame. Non facciamoci illusioni, la virtualità di questo contatto ci condanna all’inespressività sostanziale, apprezzando il soffio di un vento caldo sulla pelle per scaldarci, ma non oltre. Tu sei il profumo della vita che si rinnova, ma resta singolarmente a noi la responsabilità di un cammino qualificante, senza la pretesa di beneficiare della rispettiva compagnia. Anche se ci dovessimo incontrare, perché tu rientri dagli Stati Uniti per presentarti a me, al di là di una sana scopata, con annessa cena, non potremo andare. Certo sperimenteremo una meravigliosa emozione nell’abbracciarci, passeggiando intimamente tra i giardini. Resta il doloroso ma pratico (e forse cinico) fatto che non possiamo andare oltre nel reale, perché il senso stesso di tutto ciò che è qui, insito nella sola virtualità che si è creata, ovvero di una realtà, diversa da quella reale. Scusa il gioco di parole, ma è la nostra condanna nel momento stesso che accettiamo l’intimità di questi rapporti di gioco profondi e intensi seppur intrisi di precarietà. La chiamano globalizzazione e si trasforma in solitudine emotiva e sostanziale, che combattiamo con questi mezzucci da scolaretti discoli. Certamente so amare sul serio benché qui appaio terribilmente cinica ma almeno sincera! Lui: è un aspetto che m’attira di te aprirti così profondamente e non aver timore di fare la tua parte. Qui non si fa giorno se non ci sei tu e non puoi ricevere luce sulla tua via dalla luna, se non volgo lo sguardo su di te. Come vedi siamo giorno-notte, sole-luna. Inizio e prosecuzione di una storia che tu stessa consideri breve ma intensa (quasi vitale) Lei: non avere fretta ogni cosa ha i suoi tempi e qui stiamo vivendo la nostra primavera, seppur condensata in un pugno d’ore notturne Lui: sento i tuoi seni sulla mia schiena. Ti ripeto che non è sesso. Al contrario è bisogno di stringere forte una donna che ti scaldi facendola sentire protetta. Traduci per cortesia parole apparentemente sessuali, in gesti di vita. Sono quote di vita, non monosillabi sbattuti in una chat Lei: certo che no, lo dimostra che sono completamente bagnata per te e questo mi dà onore come donna e mi consegna a te, seppur come rugiada sull’erba del mattino. È quasi mezzanotte e sono ancora al computer per te. Credo che avrà indubbiamente il suo perché e una logica che mi si muove dentro l’anima e la pancia 32


Lui: però mi avevi detto che stasera mi avresti lasciato prima. È corretto che ti dica che hai solo 2 foto di me, nella tua email da vedere che ti ho spedito poco fa, dove sono ancora VESTITO. Ti chiedo d’andare a letto nel rispetto dei tuoi impegni di domani mattina. Se vuoi dormire con me puoi farlo, ti scaldo e resto tutta la notte con il pc acceso con te Lei: è maledettamente tardi! Quanto mi scoccia quando il tempo stringe Lui: ti vorrei nuda per me a letto come VALORE UMANO, CONFERMA DI UNA QUOTA DI VITA. Ti percepisco a livello di soffio divino. Un pezzo di vita dove non si dorme, ma ti accuccio per accarezzarti e farti dormire per vegliare su di te. Guardarti significa aprire un mondo completamente diverso, dove la poesia si fa gesti e riconoscimento. Non mi basta che apri le gambe portandomi dentro di te. Qui si sta scoprendo sicuramente l’acqua calda, ma è quella che serve dopo aver attraversato l’inverno. Ti sto eccitando? Lei: adesso però dormo ma ti dico un’ultima cosa poi a nanna. Al di là di tutto ciò che ci siamo detti e tutto quello che dici di bello ed eccitante, ti lascio con una confessione io: ADORO fare l’amore, ho bisogno di farlo, di sentirlo e di odorarlo. È un bisogno che mi apre l’anima. Non farlo non significa non sentirne il senso e il gusto vitale. Custodisco in me il significato profondo del bisogno d’amore fisico Lui: con te credo sia possibile, da quanto tempo non lo fai? Ho visto in una tua foto che mi hai inviato che hai un seno molto dolce, ti sento viva La sera successiva Lui: Buongiorno come stai oggi? Lei: Perdonami per ieri sera forse ho esagerato un po’, ma è stato bello almeno per me. Una scopata virtuale come quella fatta non capita spesso, anzi è decisamente rara. Grazie Lui: direi che con me te lo puoi permettere, perché sei rispettata e al sicuro. Se poi invece vuoi delicatamente dire che ho esagerato, me ne scuso, ma non ho percepito nulla d’eccessivo o anomalo rispetto il feeling in corso tra noi, ovvero persone adulte e mature Lei: anche alle persone adulte e mature piace uscire dalle regole, è bello anche così. Le regole. Sai che non so più quali siano “le regole”? Servono a farci sentire bene e a posto. In realtà io non mi sento a posto se seguo un qualcosa in cui non credo. Se le consuetudini servono a uniformare e farci capire dagli altri, a cui vogliamo bene e che desideriamo nella nostra intimità, perché non spiegarsi in una nuova stagione di norme concordate di volta in volta nella vita privata? È vero, è difficile 33


stabilire stili di comportamento adeguati e corretti per ogni storia umana, ma del resto la nostra vita non è diventata difficile? Lui: come ti dissi il senso morale tra noi lo costruiamo insieme quindi “la regola” inizia da te e riparte da me; non so se sia facile come concetto, ma credo sia corretto Lei: corretto. Sei eccitante come maschio nella tua ineccepibile logica. Peccato che la vita non sia altrettanto diretta e chiara, ma qui è bello per questo. È una finzione alla quale ci piace credere. Tutto questo è internet; una gran finzione alla quale vogliamo credere Lui: il guaio è che non osare è un peccato, ovvero non essere diretti e sinceri è uno spreco (in questo contesto) qui sei-sono rispettata-rispettato, qui sei desiderata-desiderato, qui sei ascoltata-ascoltato, qui sei attesa-sono atteso, in una magia di questo tipo: essere timidi o formali è una cretinata (un peccato e uno spreco). In conclusione ti chiedo d’essere diretta, scatenata, sincera = nuda. Se puoi, qui puoi Lei: lo sono e tu non ti puoi immaginare quanto! Resta il fatto che nessun uomo sino a ora nella mia vita mi aveva mai degnato di concetti così profondi e intimi. Non mi conquisti solo perché mi reciti il copione di un film, ma perché questa pellicola è quella mia-nostra. Tu hai acceso il cielo e mi hai invitato a guardarlo con te Lui: spogliati per me = cosa hai realmente provato ieri sera? Lei: in una sola parola: desiderio. E qui potrei dire tanto Lui: dillo (è vero sei da me desiderata e rispettata) non lo dire a nessuno, è un segreto (sorridi). Confidami la verità, oggi hai lavorato e vissuto in maniera diversa rispetto a 2 giorni fa? Lei: non ho vissuto diversamente, ho solo pensato in modo diverso e tu fai la differenza. Per quanto fugace e virtuale, questo contatto scalda perché ti entra dentro l’anima e ti rende compagnia. Sostanzialmente è esattamente quello che vogliamo tutti, ma non sappiamo riconoscerlo, mentre qui è tutto più diretto e sincero Lui: cosa hai pensato? non farti tirare fuori le parole con le tenaglie per cortesia. Spogliati per me e non a tratti. Resta nuda per me. Ti applaudo e apprezzo Lei: come ti ho già detto non ho pensato nulla di nuovo ho rispolverato quello che veramente sono o almeno vorrei essere. Tu corteggiandomi o almeno relazionandoti con me, ridai ruolo e smalto al mio ego e comunque mi permetti di misurare aggiornandomi per quella che sono. Questa è potenza Lui: cosa “veramente” sei e vuoi essere? 34


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