Booklet #6

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CON I PROGETTI VINCITORI DEL DESIGN PROJECT CONTEST

Filippo Mazzaron Fabio Leone Davide Franchi Luca Armellino Christian Piccolo Adriano Torchetti Antonella Caponnetto Andrea Benedetti Stefano Toninelli

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DESIGN 1 MAJOR TOM 2 BLEND 3 GREAT AMERICAN NUDE ROOM 4 OUTBOX INBOX 5 ALBERO TORTILE - BRIGHT 6 GRUS LAMP 7 ALL STOOL - SEDUTA 8 SITGLASSES 9 COMODO COMODO PER.... 10 HORIZONTE 11 RANDOM MOOD 12 SLITS OF LIGHT 13 THE GIVING TREE 14 DIAGONAL 15 POLILINEA 16 PIT-STOP 17 SLIDE ROTATE MOBILARCH 18 MESA/CADEIRA AA 19 A - BENCH 20 SOTTOSOPRA 21 PARASITE TABLE 22 BONNIE & CLYDE 23 SLOW MOTION 24 GIROLLO 25 INTRIGO 26 NUVOLA LIGHT 27 RECYCLING VORTEX 28 UFO 3.0 28 REVOLVE

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Booklet N°6 Arqoo by Architetti Emergenti Soc. Coop. Reggio Calabria, Via SS 106 3° tratto Pellaro, 45 A info@arqoo.com GRAPHIC EDITING: Fortunato Vazzana CREDITS: Simone Vartolo, Sergio Ceravolo, Giuseppe Rudi, Andrea Bartucciotto, Giuseppe Falcone.

AVVISO PRIVACY L’aggiornamento dei contenuti avviene secondo la disponibilità occasionale dei redattori, che prestano la propria opera a titolo del tutto volontario e gratuito, senza una regolarità periodica predefinita; pertanto il seguente booklet non costituisce una testata giornalistica e non può essere considerata un prodotto editoriale ai sensi della legge 47/1948 e successiva 82/2001. Tutti i contenuti presenti nel booklet, salvo i contenuti con links esterni di terze parti, sono liberi per la riproduzione, sulla rete e altrove, esclusivamente per uso non commerciale, con l’attenzione di citare la fonte (Architetti Emergenti Soc. Coop.). Gli articoli ed i servizi pubblicati rispecchiano il pensiero dei singoli autori e non necessariamente della Architetti Emergenti Soc. Coop.


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ESPLORAZIONE DEL DESIGN AUTOPRODOTTO Chi è il designer? Qual è il suo lavoro? Il designer è una figura sempre più emergente degli ultimi anni, capace, col suo dinamismo e la sua flessibilità, di dare quel tocco di creatività in più nel mondo dell’architettura e dell’abitare gli spazi, non che, più nello specifico, anche agli strumenti d’uso quotidiano o semplicemente agli oggetti decorativi. Il designer si sta ritagliando oggi un posto speciale nel mercato lavorativo: viene sempre più richiesta una sua consulenza, ma soprattutto tutte le sue creazioni vengono inserite nei manufatti edilizi, partendo già dalla progettazione dell’edifico e molto spesso, è proprio quest’ultima che ruota attorno all’oggetto di design. Una lampada, un tavolo, un complemento d’arredo, elementi d’illuminazione, una poltrona, un semplice appendiabiti acquistano significati diversi, più importanti e centrali all’interno di un’abitazione. Ma il design non è strettamente legato solo al concetto edilizio: si parla di design anche in ambiti come la cucina (i prodotti di chef-artist che diventano oggi vere opere di design stesso) o l’hi-tech, che unisce funzionalità informatica all’aspetto spaziale accattivante dei prodotti. Ma più di ogni altra cosa è la moda: Coco Chanel affermò che “la moda è come un’architettura, è una questione di proporzioni”, intuendo quindi che tra architettura e moda ci fosse un legame. Questo legame oggi è ancora più forte: ne è esempio la recente collaborazione di Renzo Piano con Max Mara, che ha portato alla realizzazione di una borsa da donna della famosa griffe, creata in occasione dell’inaugurazione del Whitney Museum of Art di New York e ispirata nel concept allo stesso edificio. Stiamo assistendo anche ad un altro profondo cambiamento di questo mondo: prima un elemento di design veniva pensato, progettato, disegnato e poi prodotto in larga scala, oggi, invece, ci si sta sempre più avvicinando invece al design autoprodotto, concetto che porta alla realizzazione e commercializzazione di prodotti unici, difficili da ritrovare o riprodurre altrove. Ed è proprio questa l’essenza del concetto di design: realizzare un oggetto unico al mondo e che nessun altro è stato in grado di progettare o semplicemente immaginare. Il design autoprodotto è inteso come un processo nel quale il designer stesso segue la realizzazione di un oggetto sin dalla progettazione fino alla distribuzione sul mercato o magari lo realizza lui stesso con le sue mani. Autoproduzione è connettere fantasia e tecnica, organizzazione produttiva e volontà commerciale. È relazionare intuizione e funzionalità, è unire la creatività dell’artista con la competenza del designer. Ogni designer progetta l’elemento e lo realizza in piccole serie o edizioni limitate così da renderlo unico nel suo genere. Questo è il senso di design autoprodotto: “designing, making, selling”, progetti, realizzi, vendi.

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MAJOR TOM

1° classificato al Design Projects Contest

AUTORE: Filippo Mazzaron LUOGO E DATA: Vicenza, Italia (Aprile 2015) PROFILO: Mi chiamo Filippo Mazzaron, Sono nato a Vicenza e cresciuto con l'interesse per le le attività pratiche e artistiche, gli studi in Architettura a Venezia hanno risvegliato in me le passioni umanistiche e aperto un immaginario che tutt'ora coltivo e dal quale attingo quando lavoro. Per me il processo creativo nasce dal quotidiano e le necessità che ne emergono lasciano ancora ampio raggio d'azione al design, sfatando il credo che tutto sia già stato fatto.

Major Tom: bedside table lamp or that depending on how you place, amplifies or diminishes its intensity. Stylization of an imaginary cosmic dictated by a masterpiece of the Thin White Duke, "Space Oddity". Made of ceramic matt satin coated pins and cork, its movement blackout, it eclipses the light intensity with a movement reminiscent of the fall of the visor of a helmet.

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Major Tom: lampada da tavolo o comodino che a seconda di come si posiziona, amplifica o diminuisce la sua intensità luminosa. Stilizzazione di un immaginario cosmico dettato da un capolavoro del Duca Bianco, “Space Oddity”: “...Ground Control to Major Tom, Take your protein pills and put your helmet on[…] Here Am I floating round a tin can, Far above the Moon Planet Earth is blu end there's nothing I can do." Casco da astronauta, capsula spaziale, torre di controllo, pillole proteiche sono le forme che mi hanno ispirato. Realizzata in ceramica satinata opaca e perni rivestiti in sughero, il suo movimento oscurante, ne eclissa l'intensità luminosa con un movimento che ricorda l'abbassarsi della visiera di un casco. A richiamo di tale immaginario si è scelto di posizionare il cavo di alimentazione nella parte mobile della lampada, mimando i tubi per la respirazione degli astronauti.

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BLEND

2° classificato al Design Projects Contest

AUTORI: FAN Architects (Fabio Leone e Andrea Franco) CREDITI: Progetto di concorso LUOGO E DATA: Reggio Calabria, Italia (10/07/2015) PROFILI: Fabio Leone – Ha conseguito la laurea magistrale in Architettura con il massimo dei voti presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Ha maturato una passione per la rappresentazione grafica dell’architettura e per le tematiche della sostenibilità, in riferimento a un approccio attento al riciclo e riuso dei manufatti architettonici che coniuga insieme i principi della bioclimatica e quelli della bioarchitettura senza dimenticare la componente estetica della disciplina architettonica. Andrea Franco – Laureato con il massimo dei voti presso la facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha partecipato alla ricerca PRIN RECYCLE ITALY sviluppando un forte interesse verso la sostenibilità e l’efficienza energetica. Ha collaborato con studi di architettura e di ingegneria concentrandosi sulla progettazione dell’edificio soprattutto alla scala del dettaglio.

BLEND is a bench with a sophisticated design, size 224 x 62 x 44 cm (88 cm including the back). It consists of 28 modules of variable section in fiber-reinforced concrete (50x25mm),on which a backrest with sinuous profile in exotic hard painted wood, reinforced by steel strips of 3 mm, can be mounted. The elements are connected by steel bars Φ12mm. The product of this technology is an aesthetically "Light" and modularbench, suitable for any environment.

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Il tentativo di portare al limite la resistenza del cemento, materiale storicamente conosciuto per la sua pesantezza e rigidità, ha permesso di lavorare soprattutto sulle sue capacità plastiche dando vita a BLEND, una panchina dal design ricercato e moderno appositamente progettata per aree pubbliche e parchi urbani. Le dimensioni standard del prodotto sono di 224x62x44 cm, ma può raggiungere in lunghezza qualsiasi dimensione. Ciò è reso possibile dal fatto che la panchina è composta da moduli in cemento fibro rinforzato (50x25mm), la cui sezione varia gradualmente dando vita ad una forma avvolgente e tortuosa. La ripetizione del modulo finale di entrambe le due estremità permette la realizzazione di rastrelliere per la sosta delle biciclette. Su richiesta può essere assemblato un ulteriore elemento, la fioriera, che con la sua superficie piena esalta la modularità della panchina. Sulla seduta in cemento può essere inoltre montato uno speciale schienale dal profilo sinuoso, in legno esotico duro verniciato rinforzato da piattine di 3mm. Questo elemento, disponibile in due misure, permette la realizzazione di diverse soluzioni arricchendo esteticamente la forma della panchina. In questo modo BLEND non possiede mai un prospetto uguale ad un altro e questo piccolo espediente risulta essere un’ottima soluzione nel caso di elementi di arredo di spazi aperti di grandi dimensioni quali piazze e parchi urbani. La semplicità del montaggio a secco è garantito da tondini in acciaio Φ12 aventi la funzione di collegare tutti i singoli elementi in un’unica panchina esteticamente “leggera” e componibile adattabile a qualsiasi contesto.

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GREAT AMERICAN NUDE ROOM

3° classificato al Design Projects Contest

AUTORI: Davide Franchi, Leonardo Di Mauro CREDITI: Progetto realizzato per il corso di Concept Design della facoltà di Disegno Industriale di Firenze LUOGO E DATA: Firenze, Italia (15/06/2015) PROFILI: Siamo due studenti della facoltà di Design di Firenze. Da quasi un anno collaboriamo su progetti di Product, Interior e Graphic design. La passione per questo lavoro ci spinge a scoprire ogni giorno nuove possibilità nel mondo eclettico del Design. Il nostro obbiettivo è quello di aprire uno studio di Design con uno show-room dedicato ai nostri progetti.

The initial idea came from giving life to a painting of Tom Wesselmann. The elements of the composition basically designed to be on the surface of a canvas; In this observation,a new dimension defined not only by its depth but also by the concept whichistightly linked to the design and the function.The proposed design ist hought to be an exclusive hotel room, as an instance for a sort of Art Hotel, where each single object represents an element of the composition derived from the ones in the painting of Tom Wesselmann -Great American Nude n° 98.

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L’idea da cui siamo partiti è stata quella di dare vita ad un quadro di Tom Wesselmann. In sostanzagli elementi della composizione concepiti per stare sulla superficie di una tela, acquistano una nuova dimensione, che non è solo la profondità ma un concetto strettamente legato al design: la funzione. L’allestimento in questione è pensato per una stanza d’albergo esclusivo come ad esempio l’Art Hotel. Ogni oggetto costituisce un elemento della composizione del quadro di Tom Wesselmann, Great American Nude n°98.T.&S. Orange è un componente d’arredo ispirato alla pop art, pensato per interni ed esterni. Un’arancia gigante, di un metro di diametro, realizzata in poliuretano espanso che confluisce all’oggetto leggerezza e allo stesso tempo resistenza. Un elemento scultura dal forte impatto estetico che all’occorrenza si trasforma in un sistema composto da due sofà e un tavolo basso. Inoltre il tappo superiore dell’arancia diventa un comodo vassoio porta frutta. Blue Bed è un letto a due piazze con struttura in legno laccato bicolore. E’ dotato di tre ampi vani porta oggetti con chiusura a scomparsa. E’ ispirato al porta fazzoletti del quadro di Tom Wesselmann. Vix Box è un frigo bar da camera dotato di glacette porta-champagne. Il sistema permette di tenere fresca la bottiglia utilizzando la temperatura della camera refrigerante. Realizzato in legno con finiture in alluminio laccato e ripiano in vetro temperato. E’ ispirato ad un elemento che si ritrova frequentemente nel ciclo di opere -Great American Nude- di Tom Wesselmann. La lampada Capezzolo è ispirata ad uno dei temi più ricorrenti nei Great American Nudes. Realizzata in silicone con struttura flessibile in metallo cromato, rappresenta l’oggetto più ironico dell’allestimento. Può essere ruotata e posizionata come si preferisce, abbiamo quindi scelto un materiale morbido come il silicone per ricreare la sensazione tattile di una palpata. E’ disponibile nella versione a sospensione e da tavolo.

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OUTBOX INBOX AUTORE: Design Christian Piccolo CREDITI: Il progetto è stato prodotto da Torremato by Il Fanale Group di S.biaggio di Callalta (TV) LUOGO E DATA: Caerano di San Marco, Italia (2013) PROFILO: Nato a Montebelluna (Treviso) nel 1977, designer eclettico. Dopo la laurea in Accademia di Belle Arti con il massimo dei voti, (110/110 e lode) inizia l´attività di Designer e Interior Designer. Ha indirizzato la sua ricerca verso un linguaggio formale che potremmo definire minimalista e razionale. La sua espressione è infatti ridotta all´essenzialità privilegiando lo studio incentrato sulle possibilità spaziali offerte dalla forma pura, per far questo segue precisi rapporti matematici avvalendosi della sezione aurea. Comincia l´attività professionale disegnando i suoi primi prodotti in ceramica, in seguito collabora con diverse aziende con le quali partecipa alle più importanti fiere internazionali: Salone del Mobile, Cersaie, ISH, Abitare il Tempo, Macef, Light&Building, Maison&Object. Viene premiato con menzione speciale a Young&Design. Nello stesso anno due prodotti vengono premiati dal DesignandDesign International Awards ed inseriti nel quarto volume del Book of the Year. Altri prodotti sono stati segnalati da altri portali e pubblicati. (www.christianpiccolo.it)

Inbox-Outbox is a collection of garden lampsthat have bold and essential lines, pure and surface decoration-free shapes. The peculiar inclined shape of the lamps wants to guarantee optimal illumination through the light beam turned downwards.

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Inbox-Outbox è una collezione di lampade da giardino con linee decise, pure ed essenziali e volumi senza decorazioni. La particolare forma inclinata delle lampade vuole garantire un'illuminazione ottimale attraverso il fascio di luce rivolto verso il basso.

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ALBERO TORTILE | BRIGHT AUTORE: Antonella Caponnetto CREDITI: Antonella Caponnetto (Designer), Artema (Production Designer), Davide Maione (Responsabile Produzione), Davide Maione (Responsabile Vendite) LUOGO E DATA: Catania, Italia – Parigi, Francia (07/07/2015) PROFILO: Antonella Caponnetto (Paternò, 1980) architetto, urbanista e designer. Nel 1994 si avvicina al writing e all'arte di strada quali promotori di rigenerazione sociale e culturale. Nel 2001 decide di intraprendere un percorso di ricerca sulla codifica dei crop circles e sulle forme auree presenti in natura. Nel 2007 apre un corridoio artistico tra Italia e Francia ed attiva diverse collaborazioni nel campo dell'architettura e del design. Vive e lavora tra Catania e Parigi.

Produced in different materials and sizes, this table light designed by Antonella Caponnetto is one of the first applications of ALbero TOrtile Bright, a spiral tree that determines the shape of the light and diffuses a warm and romantic light. A succession of square sections in sequence "aurea" are repeated rhythmically, rotate around the center and shrink until the top. The result of a design and manufacturing process certified MUN Marchio Unico Nazionale, AL.TO Bright satisfies all The standards of The design 100% Made in Italy.

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Lampada, produzione “art industriale”: un oggetto che lega la tradizione artigianale, nell’assemblaggio, all’innovazione industriale, nella lavorazione. ALbero TOrtile Bright è un albero luminoso, che permea luce dai suoi “rami tortili”. AL.TO nasce come oggetto di arredo urbano, ideato con materiali naturali, sostenibili e riciclabili quale il legno, ora in versione “bright”, una lampada da terra. Un susseguirsi di sezioni quadrate che in sequenza "aurea" si ripetono ritmicamente, ruotano attorno al centro e si restringono sino a raggiungere la sommità. La composizione interna delle cornici permette al corpo illuminante di produrre una luce soffusa in tutte le direzioni. AL.TO Bright, prodotto in diversi materiali e dimensioni, è frutto di un processo progettuale e produttivo certificato MUN Marchio Unico Nazionale, Certificazione Volontaria di Conformità d’Origine e Tipicità Italiana: ciò significa che l’AL.TO Bright risponde a tutti quelli che sono i criteri e i requisiti che permettono di definire l’oggetto dal Design 100% Made in Italy in tutte le sue fasi, dall’ideazione sino alla produzione e commercializzazione. Per questo ALbero TOrtile Bright è LA lampada, e non UNA lampada, made in Italy!

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GRUS LAMP AUTORE: Luca Armellino LUOGO E DATA: Saluzzo, Italia (15/02/1996) PROFILO: Matricola al Politecnico di Milano nel corso di design. Nel 2015, a soli 19 anni, espone al Fuorisalone e a Superstudio+ alla mostra "Immagination". Gli oggetti da lui pensati sono prodotto diretto della sua lavorazione manuale sul legno e sul metallo, oltre a pensare l'oggetto lo realizza lui stesso. L'obiettivo è quello di affermarsi, un giorno, come designer.

Grus Lamp combines nature and modernity in a single design object. Its shapes and lines remind of the roots of a tree. The wholestructure, made in plexiglass, can be easily demountable thanks to the intuitive joints. The attritionof the cable is what makes possible the stability of the light bulb at the top of the lamp . Grus Lamp is widely customizable in many differents colors.

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L'origine dell'arte, e di conseguenza quella del design, ha vita dall'osservazione delle forme che ci dona la natura. Grus Lamp nasce dallo stesso principio, una soluzione visiva dalle linee curve, simile ad un intreccio di radici, che allo stesso tempo ricerca modernità nel materiale dal quale è costituita, il plexiglass. L'intera struttura è smontabile con movimenti semplici e intuitivi, il che la rende facilmente imballabile e trasportabile. Punto di forza di questa lampada è riuscire a ottenere geometrie tridimensionali da figure piane. Il plexiglass permette di vedere il filo passare per tutta la lampada. Il cavo stesso diventa come un'anima colorata, la quale rimbalza dalla base al punto luce, passando per più punti lungo la struttura. Questi punti di incontro tra il cavo e il plexiglass creano attrito, generando così la resistenza necessaria per far sì che il braccio, dal quale pende la lampadina, resti nella posizione che desideriamo. Grus Lamp è altamente personalizzabile in diverse tonalità di plexiglass e di cavi, il che la rende peculiare e unica ijn ogni sua riproduzione. La resa della realizzazione è affidata al taglio laser e alla piegatura a caldo.

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ALL STOOL - SEDUTA AUTORE: Stefano Toninelli CREDITI: Tesi di Laurea in Design: Prof. Sergio Meschi, Prof. Sergio Mori LUOGO E DATA: Orzinuovi, Italia (14/09/2015) PROFILO: Competenze e abilità nell’educare e nell'organizzare sviluppate nel corso dell’esperienza di lavoro. Abilità e capacità eccellenti nei programmi come Pacchetto Office e nello specifico del Pacchetto Adobe: Photoshop, Illustrator, Indesign; Alias Automotive; Google SketchUp, SketchBook Designer e Autocad varie versioni. Design, viaggi, ascoltare musica, lettura, nuoto.

The concept consists of a stool that is able to give the customer a higher quality and a multi-function to a greater use. The concept of this project combines form and function, elegance and ergonomics. We opted for a dual use of materials; for interior spaces it has chosen a block structure in wood for outdoor spaces while it was decided to produce a polyethylene frame color white, sand, anthracite and orange. Made with stainless steel elements glossy scratch-resistant coating.

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All stool nasce dalla volontà di ridare lustro a oggetti intrinsecamente semplici ed esteticamente interessanti. Conta la qualità del progetto, per dare vita a prodotti affascinanti. Il concept consiste in uno sgabello che sia in grado di dare al cliente una maggiore qualità e una pluri-funzione per un maggior utilizzo in varie situazioni che si possono avere durante la giornata. Lo sgabello deve risultare al fruitore utile, essenziale, solido e desiderabile. I benefici che porta alla mia clientela potenziale sono essenzialmente tutte quelle migliorie tecnicoestetiche. Le principali innovazioni rispetto al mercato e ai competitor si possono individuare e classificare considerando i seguenti aspetti: un vano contenitore sotto la seduta, che è essa stessa impilabile; un poggiapiedi in acciaio inox; un poggia schiena in legno o in polietilene a scomparsa. Gli elementi rilevanti di innovazione e di differenziazione rispetto a quelli di eventuali concorrenti sono essenzialmente la possibilità di poterlo adattare anche per bambini, smontando la parte superiore (vano contenitore) si abbassa la seduta e il vano contenitore tolto può fare sia da pouf o da tavolino, tenendo la sua caratteristica intrinseca e primaria e cioè quello da vano contenitore. Sgabello per spazi contract, commerciali, residenziali, per interior ed exterior design, All Stool è una seduta impilabile. Il concept di questo progetto unisce forma e funzione, eleganza ed ergonomia. Si è optato per un duplice utilizzo di materiali; per gli spazi interni si è scelta una struttura monoblocco in legno con la variante del poggia schiena e del poggiapiedi. Per gli spazi esterni si è deciso di produrre una struttura in polietilene color bianco, sabbia, antracite e arancio. Realizzato con elementi in acciaio inox lucido e verniciato antigraffio. La lucidatura dona alla sedia uno charme particolare.

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SITGLASSES AUTORE: Adriano Torchetti CREDITI: Progetto realizzato per il Design Projects Contest LUOGO E DATA: Bisceglie, Italia (15/09/2015) PROFILO: Adriano Torchetti, nato il 12/02/1991, dopo aver conseguito il diploma da geometra si inserisce nel mondo lavorativo collaborando per uno studio di ingegneria e architettura. Appassionato di progettazione, grafica 3d modellazione e rendering, si diverte nello sviluppare e dar vita a nuovi oggetti di uso quotidiano in forma rivisitata.

SitGlasses is a sit for two people, very unusual that recalls the stylized form of spectacles. The necessity to have a session as functional as possible without compromising the aesthetic has led to study a system of hinges, so creating a session of easy deliveryand packaging, and that does not need to be mounted by a potential buyer.

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L’idea nasce dalla voglia di cimentarsi in una sfida. La sedia infatti è l’arredo che più di tutti è in grado di sintetizzare il dualismo funzione/estetica insito nel concetto di Design. Lasciandomi ispirare dal coraggio e dall’arguzia dei grandi maestri, con grande creatività e originalità ho pensato di dar vita a sitGlasses: una seduta per due persone decisamente fuori dal comune che richiama la forma stilizzata degli occhiali. Il bisogno di avere una seduta il più funzionale possibile senza comprometterne l’estetica ha portato a studiare un sistema di cerniere, dando vita così una seduta di facile trasporto e imballaggio e che non necessita di essere montata da un potenziale acquirente.

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CODOMO_ COMODO PER…

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AUTORE: Andrea Benedetti Architetto CREDITI: Laurea di secondo livello in Architettura per la Sostenibilità. Tesi di laurea “Venezia, parco sostenibile laguna 2100”. Esperto Lignius “Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno” LUOGO E DATA: Orzinuovi, Italia (06/09/2015) PROFILO: Andrea Benedetti ha vissuto a Venezia e si laurea allo IUAV in Architettura per la Sostenibilità nel 2010. Il cammino universitario è ricco di esperienze progettuali e workshop formativi con grandi Architetti di fama internazionale. Dal 2010 inizia il personale viaggio nel mondo del lavoro svolgendo a tempo pieno l’architetto. Periodo ricco di esperienze progettuali e diverse collaborazioni, soprattutto nella provincia di Brescia, dove attualmente vive e lavora, che hanno contribuito all’ulteriore crescita professionale dell’architetto Andrea Benedetti. Esperienze che hanno permesso ad Andrea di seguire direttamente i cantieri delle “fabbriche” edilizie. L’architettura può essere considerata design? Architettura è design su grande scala ed Andrea ne ha grande padronanza. Con questo progetto Andrea lavora e riflette sul Design in piccola scala prestando grande attenzione, oltre che all’estetica, alla funzionalità e al comfort. L’architetto Andrea Benedetti è quotidianamente impegnato nella ricerca del progetto che abbia una identità e una personalità, come il fruitore finale, e non nel progetto “oggetto” riproducibile all’infinito in ogni contesto come accade con l’architettura “scultura”.

CODOMO is first of all a play on words from the Italian word "comodo" that means comfortable. The whole concept of CODOMO rotates around thepracticalityandversatility ofthisnewobject.It's a low table, it's a storage and it's also the perfect flat surface for your devices or your breakfast in bed! Do you remember the romantic breakfast in bed with a flower on your tray? It reinvent this idea and the flower becomes an electronic stem witha lighting sphere instead of the flower corolla. TheversatilesoulofCODOMOwillbeexpressedby yourcreativityandtheuseyou'lldoofit!

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CODOMO è comodo, versatile. CODOMO è tavolino, contenitore e piano d’appoggio per i device oppure per la colazione a letto! I tempi sono cambiati cosi come la vita quotidiana, le abitudini e quindi gli oggetti che riempiono la casa si sono adattati. Hai mai ricevuto la colazione a letto con un fiore appena raccolto? CODOMO reinterpreta ed il fiore diventa uno stelo tecnologico con appendice una sfera luminosa; è comodo per il tuo pc, diventa piano d'appoggio e lo puoi utilizzare sul divano oppure a letto; è comodo mentre leggi con la giusta atmosfera sorseggiando una tisana; è contenitore, in soggiorno o in camera da letto saprà contenere i libri, le riviste o tutto ciò che vorrai. CODOMO ha un'anima versatile e solamente grazie a te potrà conoscere altre funzioni e rendersi utile!

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HORIZONTE AUTORE: Arq. Fernando García Cera LUOGO E DATA: Estados Unidos Mexicanos, Ciudad de México (02/07/2015) PROFILO: Arquitecto por la Universidad Nacional Autónoma de México. Ha realizado proyectos a diferentes escalas. Se caracteriza por el uso de la iluminación y el uso de materiales de la región, en donde se cree un vinculo entre el usuario y el medio ambiente. Es fundador de VZtudio, donde se realizan diversos proyectos de visualización tomando como factor clave el Fotorealismo y la Iluminación.

Skyline is part of a second stage, which seeks to focus the attention of visitors to the different forms of expression of creativity and art. It can be seen that the design has a basic geometry but due to the structure of the buildings to which lives . Accompanied of paintings around and the contrast becomes itself the goal of a visual user satisfaction is achieved.

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El diseño del mobiliario es una segunda etapa que forma parte del proyecto realizado de la remodelación de la casa “Lugo” ubicada en el Estado de México. En donde se estableció como recibimiento una primera imagen para el vestíbulo, el cual fue el HORIZONTE de la Ciudad de México en la que se encuentran edificios reconocidos que corresponden a diferentes periodos y otros que están en construcción. Estos fueron los conceptos de donde fue inspirada la geometría para la representación del proyecto. Algunas de las construcciones emblemáticas del área metropolitana de la Ciudad de México que están incluidas son: WorldTrade Center, Mitikah, Torre Reforma, Torre Cuarzo, Arcos Bosque, etc. Estos proyectos corresponden a diferentes usos, en donde predomina el habitacional, comercial y oficinas. Para poder obtener los colores mostrados en el Render, se ha utilizado como material de fabricación el granito negro absoluto que da un gran contraste a los colores manejados en la remodelación. Está compuesto de dos secciones, la ASuperior y B-Inferior, las cuales se unen mediante su propia instalación en el muro. Tiene un peso aproximado a los 18 Kg., una longitud de 2.0 metros, 0.45 metros de ancho y 1.25 metros de alto. Horizonte/Skyline actualmente se encuentra dentro del concurso de Diseño de Mobiliario Internacional Premios CLAP en su edición 2015.

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RANDOM MOOD AUTORE: Nicola D'Adamo LUOGO E DATA: Vasto, Italia (10/09/2014) PROFILO: Nicola D'Adamo nasce a Vasto il 18/08/1988. Sin da piccolo presenta una accentuata predisposizione alle arti creative. Si iscrive all'Università di Firenze dove è laureando in Scienze dell'Architettura. Matura negli anni uno spiccato interesse per la computer grafica e per le arti creative. Agli studi ha affiancato un'intensa attività di stage presso lo studio Giraldi Iacomoni Architetti.

Random Mood is a simple library, random structure in standardized tubular steel and the random arrangement of drawers wood break the rigidity of the geometry and give movement to the object. Designed for industrial style living.

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Il disegno di "Random Mood" nasce dall'interesse del progettista nei confronti dell'architettura industriale. La struttura semplice, ma allo stesso tempo "casuale", random, e la "casuale" disposizione dei cassettoni rompono la rigidità della geometria e conferiscono movimento all'oggetto. Lo "scheletro" di Random Mood è pensato per una produzione seriale e sostenibile. Questo è costituito da tubolari in acciaio standardizzati di dimensione 30x30mm, legati tra loro tramite saldatura o bullonatura. Questa seconda opzione è pensata per facilitare e ottimizzare le operazioni di packaging, trasporto e montaggio e, soprattutto, per dare possibilità al cliente di "disegnare" a suo piacimento il mood della sua libreria. La dinamicità dell'oggetto è esasperata dalla contrapposizione tra il freddo acciaio verniciato e il caldo legno di betulla, di cui sono costituiti i cassettoni portaoggetti, anch'essi "ordinati" secondo un sistema random. Dimensioni 290x230x50 cm. Una semplice libreria che diventa oggetto di design, ideata per un living in pieno stile industriale.

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SLITS OF LIGHT AUTORE: DFG Architetti LUOGO E DATA: Ragusa, Italia (Marzo 2013) PROFILO: DFG Architetti è uno studio di progettazione e ricerca con sede a Roma e Ragusa, fondato da Davide Scrofani, Ferdinando Mazza e Giuseppe Francone, impegnato nei campi dell’architettura, dell’urbanistica e dell’arte. Si caratterizza per il lavoro di squadra tra figure professionali specializzate e promuove la continua sperimentazione di nuovi approcci alle convenzionali tematiche della progettazione, attraverso intenso lavoro e una costante attività concorsuale.

Slits of light - dressing the pillar of light ... A huge pillar of important dimensions, in a large office area, an obstacle to the use of space becomes bright object attractive design featuring the whole environment. The technical proposal is oriented from the beginning towards the realization of a metal coating, in shades similar to that used for the paving.

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Un pilastro dalle dimensioni importanti, in un’ampia zona ufficio all’interno di uno studio di consulenza, da ostacolo alla fruizione dello spazio si trasforma in oggetto luminoso dal design accattivante caratterizzando tutto l’ambiente. La problematica principale che si è affrontata è stata la presenza di un massiccio pilastro in cemento armato posizionato al centro dell’ambiente destinato a reception/ufficio dello studio di consulenza di nuova realizzazione. Si è ipotizzato di valorizzarlo da un punto di vista estetico in modo da renderlo un elemento caratterizzante dello spazio interno e del locale stesso. La scelta progettuale si è diretta quindi verso l’integrazione dell’elemento nella configurazione spaziale degli uffici, che seguisse la linea estetica del progetto complessivo. La proposta tecnica si è orientata fin dall’inizio verso la realizzazione di un rivestimento in metallo, in tonalità simile a quella utilizzata per la pavimentazione in gres porcellanato e per la tinta delle pareti interne. Il marcato effetto di chiaro-scuro (fasce luminose/lamiera opaca), smaterializza il pilastro alleggerendolo notevolmente da un punto di vista formale. L’effetto finale durante le ore lavorative, in cui l’illuminazione è mantenuta a livelli volutamente molto bassi, è quello di singoli elementi luminosi sospesi all’interno dello spazio conferendo all’ambiente un’atmosfera di relax ed una continua, silenziosa, leggera esperienza sensoriale di sottofondo.

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THE GIVING TREE AUTORE: Milo Carnevale LUOGO E DATA: Fondi, Italia (Giugno 2015) PROFILO: Nato a Fondi il 21/12/1989, studente presso Sapienza – Università di Roma, facoltà di architettura, corso di Laurea Triennale in Scienze dell'Architettura.

The Giving Tree is a bookcase. Designed for any indoor and outdoor space, reproducing shadow resembling a real tree.

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Iniziamo parlando dell'idea albero. Un organismo vivente vecchio quanto la terra. A lui è dedicata questa opera, perché anche se si trova di fronte ai nostri occhi ogni giorno non riusciamo a dare la giusta importanza a questo, anzi. Emblema della vita già descritta ne La Genesi con Adamo ed Eva, con l'albero della conoscenza e l'albero della vita. Albero che ricorda le nostre radici: albero genealogico. Albero dove tutti gli esseri viventi trovano riparo avendo un senso di benessere. Interamente in legno è formata da una parte centrale standard e varie ramificazioni di lunghezza a secondo del bisogno e dello spazio che si dispone. Dimensioni: H m 2.00, profondità: m 0.40, larghezza: varia.

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DIAGONAL AUTORE: Paolo Foglini PROFILO: Mi chiamo Paolo Foglini, sono nato nel 1981 a Fermo, nelle Marche, dove vivo e lavoro come Designer. Ho sempre amato disegnare, passione che mi ha portato a laurearmi in Disegno industriale e ambientale. Nel 2004 inizia il mio percorso collaborando con diversi studi di architettura e d'interni, collaborazione che da diversi anni mi permette di confrontarmi ogni giorno con le esigenze dei clienti.

Diagonal is a set of ceramic bathroom accessories. The essential sharp lines and their inclinations gives dynamicity to the objects themselves. The set consists of a toothbrush holder, liquid soap dispenser and soap dish.

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Diagonal, è un originale set di accessori bagno in ceramica dalle forme angolari e contemporanee composto da un porta spazzolini, porta sapone liquido, porta oggetti e infine porta saponetta. L'idea progettuale è stata quella di pensare a degli oggetti, solitamente statici, con delle linee taglienti ed essenziali che grazie alle loro particolari inclinazioni potessero trasmettere un senso di dinamicità agli oggetti stessi. Gli accessori Diagonal sono quindi pensati per dare un tocco di originalità e modernità all'ambiente bagno e sono disponibili in tante variazioni e combinazioni di colori.

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POLILINEA AUTORE: Daniele Ceraudo LUOGO E DATA: Roma, Italia (02/11/1986) PROFILO: Sono l'architetto Daniele Ceraudo. Sono laureato in Progettazione architettonica presso l’Ateneo Roma Tre. I miei principali interessi riguardano l’architettura, il design e la modellazione tridimensionale; sono alla continua ricerca di nuove soluzioni formali atte allo stupire ma senza tralasciare, allo stesso tempo, la funzionalità e il benessere che sono gli elementi principali della mia analisi.

The bold shape is given by a broken line, precisely a polyline, that characterizes the design. Polyline is a monocoque seat, the structure consists of a metal tube with a rectangular section and the covering is in fabric or leather. The shape gives lightness but at the same time preserves the robustness. The chair is designed with both arms and with a backrest that gives it a slender line. Comfortable and elegant, suitable for the dining area, for a study or for the waiting room.

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L’audace forma è data da una linea spezzata, per l’appunto una polilinea, che ne caratterizza il design inconfondibile. Polilinea è una seduta monoscocca, la struttura è composta da un tubolare in metallo a sezione rettangolare e il rivestimento è in tessuto o in vera pelle. La soluzione formale le dona leggerezza ma allo stesso tempo preservando la robustezza. La seduta monoscocca è imbottita in gomma e il rivestimento (in pelle o tessuto) è concepito con trattamento antimacchia e antibatterico. La sedia è ideata sia con i braccioli che con un alto schienale che le conferisce una linea slanciata. Confortevole ed elegante, è adatta per la zona pranzo, per uno studio o per la sala d’attesa, polilinea è pensata per tutti gli ambienti in cui è forte la voglia di carattere e la ricerca di stupire.

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PIT-STOP AUTORI: G&G Architecture Design CREDITI: Progetto di eco-design, autoprodotto LUOGO E DATA: Giarre, Italia (Aprile 2014) PROFILO/I: G&G Architecture Design é lo studio fondato dagli architetti Andrea Grasso e Lucia Grosso con sede in provincia di Messina e Catania che dal 2008 è attivo nella progettazione architettonica, nella pianificazione del paesaggio e nell'impegno della diffusione di un pensiero ecologista, improntato alla sostenibilità e al riciclo dei materiali, anche tramite la creazione di complementi d'arredo ottenuti dal riuso creativo di oggetti in disuso. Per G&G ogni attività di trasformazione del territorio, dalla scala più vasta a quella di dettaglio, deve essere la sintesi di un pensiero che matura solo grazie ad una approfondita analisi delle conseguenze sociali, economiche e ambientali che l'opera architettonica genera.

Why think a wheel That Should only travel the roads, leading us to places we choose?! It can anche Represent a break at "pit stops" in fact. A chat with friends with an aperitif served on an original table.Leitmotiv of the Project: "We look at the world from another perspective. We give a second chance to objects that no longer use ... ". With imagination and intelligence every scrap can turn into something beautiful and useful, projects designed between ecology, design and architecture, to retrieve values, traditions and environmentally friendly production methods. All types of materials and objects cleverly reworked, they can become central elements in an interior design project and live a "second life cycle" transforming and reinventing uses: the goal is primarily ethical, Allowing Those objects to be replenished.

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Perché pensare che una ruota debba solamente percorrere le strade, condurci in posti da noi scelti?! Può anche rappresentare un momento di pausa, un “pit-stop” appunto. Una chiacchierata tra amici con un aperitivo servito su un originale tavolino. Materiali utilizzati: pneumatico, corda nautica, tagliere in legno, ruote e attrezzature varie. Leitmotiv del Progetto: “Guardiamo il mondo da un’altra prospettiva. Diamo una seconda chance agli oggetti che non utilizziamo più …” Con fantasia ed intelligenza ogni scarto può trasformarsi in qualcosa di bello e utile, progetti pensati tra ecologia, design e architettura, per recuperare valori, tradizioni e metodi produttivi rispettosi dell’ambiente. Ogni tipo di materiali e oggetti sapientemente rielaborati, possono diventare elementi centrali in un progetto di interior design e vivere un “secondo ciclo di vita” trasformandoli e reinventandone gli usi: l’obiettivo è in primo luogo etico, consentendo agli oggetti stessi di essere reintegrati.

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SLIDE ROTATE MOBILARCH AUTORI: Claudio Pezza, Monica Pomili, Matteo Scipioni CREDITI: Esame Universitario – Progettazione degli interni – Prof.re Nicola Flora, Tutor Arch. Francesca Marani LUOGO E DATA: Ascoli Piceno, Italia (Luglio 2013) PROFILO: Un team di lavoro consolidato tra i banchi dell’università. Tre giovani architetti laureati nell’aprile del 2014 con il massimo dei voti presso la Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno. Il suddetto oggetto di design è stato esposto alla mostra MobilHubitare ad Ascoli Piceno nel settembre 2013.

Slide rotate mobilarch is an object that can serve the different times of the day for one person or more persons in the same workplace . The purpose’s object is to keep the fluidity of a large open space and in same time it is able to divide it in reserved areas , which ones get changed according to the needs. The object dimensions 2.70 x 2.35 x 1.30 meters. The combination of materials, it is not random.

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Il progetto nasce dall'idea di realizzare un oggetto che sia in grado di servire i vari momenti della giornata di una o più persone in ambito lavorativo e in occasioni di co-working. Lo scopo è quello di non compromettere la fluidità di un grande open space e allo stesso tempo riuscire a frazionarlo in ambienti riservati che variano a seconda delle esigenze attraverso semplici movimenti. L'oggetto è composto da un blocco centrale di dimensioni 2,70 x 2,35 x 1,30 metri, che nella configurazione chiusa, ci permette l uso di due postazioni lavoro; attraverso la traslazione dei due elementi laterali, profondi 30 cm l'uno, si ottiene un elemento divisorio che attrezza la zona lavoro creando fino a 6 postazioni. La rotazione delle due ali contenute nel blocco centrale, permette di dividere ulteriormente lo spazio integrando gli ambienti lavoro, un area relax e una zona notte con due posti letto. Il progetto contiene inoltre elementi estraibili che vanno ad arredare lo spazio circostante con due tavoli e pouf componibili. La traslazione dei blocchi laterali è permessa da carrelli appesi al soffitto mediante una struttura in acciaio corten che contiene al suo interno degli elementi illuminanti. L'accostamento dei materiali, non è casuale, il mobile offre superfici di bacheca in sughero, piani luminosi e lavagne; gli elementi mobili sono caratterizzati dall'uso del colore che il nostro occhio percepisce guardando la parte più nascosta e lontana di esse.

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MESA/CADEIRA AA AUTORE: Bruno Tavares LUOGO E DATA: Porto, Portogallo (17/07/2015) PROFILO: L'architettura è nata, per me, molto presto come una passione, ed è il risultato di una scuola consapevole e percorso accademico, basato su insegnamenti molto specifiche, concentrata e motivata. La città di Porto è la mia città natale, marca fortemente il mio percorso scolastico e corso accademico, la profonda conoscenza della città, la possibilità di intervenire nella loro dinamica urbana, lo studio della loro morfologia caratteristica, le loro divergenze spaziali e la sua storia architettonica mi ha permesso di crescere come architetto. La pratica professionale cerca di riconciliare e colmare il divario tra corso/studio accademico e le esigenze reali del mercato professionale.

The presentation of this design object results in a single model, with straightforward language and ends in a very unique situation. This object permitted to study a different plasticity, shape and irreverent concept. The choice of two neutral colors makes the elegant piece with a unique personality and a sober style, it becomes a unique design object.

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Gli oggetti disegnati nascono da uno studio e dalla ricerca della plasticità del materiale da applicare al modulo lineare utilizzato. Il risultato finale è una simbiosi tra varie opzioni, si precisa che gli obiettivi presentati seguono un linguaggio di design unico con un carattere semplicistico e forme rigide. Il concetto introdotto nei nostri oggetti si basa su un disegno semplice, si prevede di utilizzare solo piatti di plastica con tagli precisi dando un carattere molto personalizzato per i pezzi, un singolo carattere con un disegno personalizzato. I disegni sono risultato di una serie di studi geometrici basati sull'incidenza del rettangolo aureo o la proporzione divina. L'utilizzo di lastre con uno spessore di 5 millimetri permette taglio, piegatura e parti di lavoro con notevole facilità. La sua materializzazione puro, rigido e preciso si riferisce alle idee classiche, la loro lineari e duramente contribuire a rafforzare questa analogia. Colori neutri utilizzati per consentire un certo modernismo classico per gli oggetti con l'introduzione di eleganza, carattere e sobrietà.

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A-BENCH AUTORE: Cristhian Falistocco CREDITI: Progetto ideato appositamente per il Design Projects Contest di Arqoo LUOGO E DATA: San Severino Marche, Italia (12/09/2015) PROFILO: Sono studente del corso di Laurea Magistrale in Architettura presso UNICAM, sede di Ascoli Piceno. Nato il 09/06/1992 a San Severino Marche (MC) amo l’architettura, l’arredamento, l’urbanistica e la fotografia. Socievole, determinato e intraprendente ho voglia di mettermi in gioco, viaggiare e scoprire sempre nuove realtà che potranno essere utili per una mia personale crescita sia a livello umano che lavorativo.

The project "a-bench" is born from the desire to create a simple benchbut it should be comfortable and ergonomically suited to meet most needs that may have one or more users simultaneously. It can satisfy all categories of people.Its shape inspired by the first letter of the alphabet, strictly tiny, manages to be stable thanks to the armedconcrete rectangular base slightly deflected to one side. A soul of metal curved with the same shape of the first-idea sustain all parts of the bench.

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Il progetto “a-bench” nasce dalla voglia di creare una semplice panchina, una di quelle che troviamo nei parchi, per strada, nei lungomare, che sia però confortevole ed ergonomica, adatta a soddisfare più necessità che può avere uno o più utenti contemporaneamente, a divenire uno spot a sé all’interno del caos cittadino in cui si può liberamente leggere un libro stando sdraiati e perché no, dormire senza essere infastiditi dal sole. Luogo sociale e di scambio, di gioco, di relax e di rifugio può soddisfare tutte le categorie di persone, dall’anziano al bambino, dal benestante al clochard. La sua forma ispirata alla prima lettera dell’alfabeto, rigorosamente minuscola, riesce ad essere stabile grazie alla soletta in CA spessa 0,04 m di base rettangolare leggermente inflessa da un lato. Un telaio in acciaio modanato secondo la forma di ispirazione si diparte dalla soletta, prosegue lungo la seduta, schienale e testata. Viene reiterato tre volte per raccogliere i listelli di legno attraversandoli nelle estremità ed in mezzeria per poi annegare nel CA e proseguire fino al parasole terminale. La parte retrostante è caratterizzata da uno sbalzo in calcestruzzo di circa 50 cm attaccato uniformemente al blocco parallelepipedo verticale curvato secondo la forma impressa ai ferri annegati al suo interno. L’altezza totale è di 1,50 m con base di 0,72 m x 1,10 m curvata su un lato a formare un arco di cerchio di raggio 0,33 m. La seduta è lunga 1,60 m situata a 0,70 m da terra. I listelli li legno sono di base quadrata di lato 0,04 m.

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SOTTOSOPRA AUTORI: Lorenzo Marcadent e Andreatta Giulio (Blob Design Studio) CREDITI: Progetto per concorso LUOGO E DATA: Trento, Italia (15/09/2015) PROFILO: BLOBdesign nasce dalla passione e dalla voglia di due giovani studenti al 3° anno di accademia di sperimentare, fondere e mettere in gioco le loro idee. Da 2-3 anni abbiamo incominciato ad appassionarci e dedicarci al mondo del design, specialmente nel campo del product e della grafica . Amiamo creare oggetti con un design creativo e ben pensato, che sappiano emozionare attraverso la loro semplicità e loro pulizia, senza però risultare banali nella loro funzione… è importante per noi infatti che un prodotto abbia una propria personalità, una propria anima! Per questo la nostra filosofia si può riassumere in questa frase: “ Thinking for a solution”. Lo scopo del nostro design è anche quello di dare importanza alle lavorazioni e all'oggetto d'artigianato, per non perdere la tradizione e la cultura sul nostro territorio.

SottoSopra born from the intention to create a piece of furniture that knows how to accommodate multiple functions and can satisfy different needs; in particular it can be the fusion of multiple objects. Lamp, coffee table or stool... SottoSopra consists of a cylindrical base in solid wood and a cover / shade ceramic. This object can be used as a shelf for magazines and objects as a seat, when the ceramic lid goes to cover the light source. On the contrary, turning the upper ceramic 180° creates a hole that allows light to pass through and spread through the semicircular level has arisen.

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Sottosopra nasce con l'intenzione di creare un oggetto che sappia accogliere più funzioni e che possa soddisfare diverse esigenze; in particolare vuole essere la fusione di più oggetti, così da diventare protagonista e caratterizzare il tuo spazio! Lampada da terra, tavolino o sgabello...Sottosopra è composto da una base cilindrica in legno massello e un coperchio/paralume in ceramica. Grazie al piano in ceramica ribaltabile e al foro passate situato nella base in legno questo oggetto può essere usato sia come piano d'appoggio per oggetti e riviste che come seduta quando il coperchio in ceramica va a coprire la fonte luminosa. Al contrario, ruotando il pezzo in ceramica di 180° si crea un buco passante che permette alla luce di passare attraverso e di diffondersi mediante il piano semicircolare creatosi.

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PARASITE TABLE AUTORE: AB/A Alessandro Bellini Architect CREDITI: Progetto realizzato LUOGO E DATA: Brescia, Italia (25/01/2015) PROFILO: AB/A Indaga il paesaggio urbano a diverse scale, dalla micro alla macro-scala. Non vi è uno stile preconcetto, ma ogni volta la ricerca di una soluzione che nasca dalle specificità insite nel progetto. Lo studio è fondato nel 2013 a Brescia dall’Arch. Alessandro Bellini. Ottiene riconoscimenti tramite concorsi e premi, collabora con il movimento di scultura Resilienza Italiana, con il festival DeltArte e si muove in territori ibridi tra architettura, paesaggio, urbanistica e arte.

An old warehouse, an exhibition space, an architect and his office. The search for the primary need, the minimum unit of work, a wifi network and a table.

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Un vecchio magazzino, uno spazio espositivo, un architetto e il suo ufficio. La ricerca del bisogno primario, l’unità minima di lavoro, una rete wifi e un tavolo. Il progetto per parasite table si fonda sia su questi assunti, sia sulla ricerca di una simbiosi programmatica. Il risultato formale è espressione di tutti questi fattori. Parasite table si inserisce e si aggrappa all’esistente lambendo il pilastro e appendendosi alla trave in acciaio che sorregge il soffitto ligneo tramite un’asta metallica in acciaio inox. Dichiara il suo scopo, quello di tavolo da lavoro tramite la sue essenza lignea, di materiale povero, lamellare di abete, non snaturando la natura di ex magazzino. Al contempo tramite il suo trattamento con impregnante ad acqua di color nero si pone come elemento estraneo ma in simbiosi con lo spazio che lo ospita. Parasite table è anche elemento scultoreo che gioca con lo spazio occupandone il centro e raccogliendo il pilastro in un nucleo funzionale oltre che strutturale, nei momenti di non lavoro non fa avvertire la mancanza delle persone a lambirlo, rimane lì, quasi in sospensione, non occupando né le pareti né il suolo. Si smonta in due minuti, permettendo alla vernice di avere inizio.

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BONNIE & CLYDE AUTORE: Elia Pogliana CREDITI: Progetto per privati LUOGO E DATA: Legnano, Italia (08/09/2015) PROFILO: Dopo essermi diplomato col massimo dei voti in un liceo artistico, frequento ora il terzo anno della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Durante il mio percorso ho acquisito buone capacità nella progettazione e nel disegno, anche attraverso software digitali. Pratico tennis e mi ritengo un persona socievole, determinata e aperta a nuove esperienze.

A minimalist design, versatile and able to reflect the personality of the user, with a special focus on reuse, which is economy of means and ecology, thanks to the use of industrial pallets: these are the guiding principles of the sofa Bonnie & Clyde: let steal a bit of time from the most famous pair of thieves of history.

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Il progetto si propone la sfida di creare un oggetto di qualità a partire da elementi di recupero, secondo principi di economia ed ecologia, all'avanguardia con le tematiche del design attuale. Il risultato di tale intento è un divano, ricavabile, fatta eccezione per le imbottiture e gli elementi di giunzione, unicamente da quattro bancali standard. La facilità con cui si possono reperire, il loro basso costo e la versatilità della loro struttura rendono i bancali ideali per vari utilizzi, diversi da quello industriale. Pur seguendo una grande economia di mezzi, l'estetica e la funzionalità del design non sono state sacrificate: un linguaggio formale minimale e rigoroso non esclude versatilità di utilizzo, fatta invece caratteristica dominante del progetto. La struttura dei bancali lasciata a vista, così come le giunzioni, si contrappone alle imbottiture nella composizione delle sedute, le quali si prestano a differenti utilizzi e configurazioni, assecondando al meglio le necessità e i gusti del fruitore, anche grazie alle infinite combinazioni cromatiche possibili. Lasciatevi rubare un po' di tempo dalla più famosa coppia di ladri della storia: Bonnie&Clyde.

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SLOW MOTION AUTORE: Maria Rita Morvillo CREDITI: Progetto universitario Laboratorio Disegno Industriale in collaborazione con l’azienda Palumbo Marmi. LUOGO E DATA: Palermo, Italia (03/07/2015) PROFILO: Maria Rita Morvillo, frequenta la facoltà di Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università degli Studi di Palermo. Appassionata per la progettazione architettonica e il design, decide di seguire il Laboratorio di Disegno industriale presso la Facoltà di Architettura. Acquisisce capacità di rappresentazione grafica grazie ai corsi universitari su Autocad, Rhinoceros, Photoshop, In-Design e Illustretor.

Slow motion is a wallcovering of modular elements in marble. The concept of design wants to pay homage to the Greek marble sculptures drawing the soft textures of a dress in pleated. The module covers the wall with the dress of a goddess or a nymph walking moves the white fabric and creates a harmonious effect of waves and drapes consecutive. The ribs natural stone depict the plot of this old habit.

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Slow-Motion è un rivestimento parietale realizzato tramite l’assemblaggio di elementi modulari (40 x 40 cm) unicamente in marmo. Grazie alla precisione dei macchinari a controllo numerico è possibile ottenere una parete interna che diventi lo scenario nel quale si susseguono gli atti della vita quotidiana. Il concept del progetto, giocando sull’idea del ri-vestimento, pensa al marmo come un abito dalle eleganti caratteristiche estetiche e ricco di tradizione. Il marmo ripercorre la sua antica storia attraverso il Peloponneso e la Magna Grecia, per fare omaggio agli scultori fondatori dei canoni della bellezza. Tra le statue marmoree greche i soggetti prediletti sono da sempre le dee e le ninfe i cui abiti cingono e adornano corpi divini. Il modulo attraverso le sue pieghe, infatti,immortala la camminata di una ninfa che al suo risveglio muove i primi passi attraverso la parete nella quale è stata per anni intrappolata. La presenza della ninfa tra le nervature della pietra, è simile a quella del camaleonte, si rivela solo attraverso il gioco di luci ed ombre generate dal movimento del suo antico abito. La superficie si trasforma in un tessuto in plissé le cui nervature naturali disegnano la trama dei sinuosi drappi marmorei che si flettono si piegano e sbuffano adagiandosi dolcemente sul pavimento. Le righe dell’abito si modellano secondo il moto armonico della falcata della ninfa, che ad ogni modulo viene congelato in un frame o fotogramma di una camminata senza fine. Le curve morbide e i profili spogliati da ogni decoro ellenizzante favoriscono l’immersione in un contesto attuale, ma che al contempo richiamano alla memoria gli albori dell’arte.

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GIROLLO AUTORE: Enrico Coviello CREDITI: Studente di Architettura presso la Sapienza di Roma (Valle Giulia) LUOGO E DATA: Roma, Italia (27/05/1994) PROFILO: Nella vita, oltre a studiare, do un ausilio ai miei genitori per l'impresa che gestiscono. Sono un ragazzo sportivo, mi piace giocare a calcio e a tennis. Nel tempo libero amo rilassarmi a casa e guardare film. Mi piacciono le sfide e le competizioni, questo è il motivo per il quale spesso partecipo a contest come quello di Arqoo. L'importante è partecipare: si, perchè proponendo un progetto, si è attratti dalla curiosità di scoprire le proposte dei “colleghi”, e ciò incrementa il proprio bagaglio tecnico-conoscitivo. Girollo è un punto di partenza, e i desideri sono quelli di migliorare sempre più e che la passione per l'architettura non smetti mai di “vibrare”.

Girollo, is the result of a detailed study about the search more total functional/ aesthetic of a chair. Functional, since the hole that feautures it makes the grip in the moment in which it should move; aesthetics as it is very versatile and goes well in any environment thanks to its wide range of colors. In the first image you can see the "classic" version, consisting of metal and cloth. In the second version more "futuristic", there's the combination of two materials: metal and polycarbonate.

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Girollo, è il risultato di uno studio approfondito riguardo la ricerca più totale di funzionalità/estetica di una sedia. Funzionale, in quanto il foro che la caratterizza facilita la presa nel momento in cui si debba spostare; estetica poichè è molto versatile, e si sposa bene in qualsiasi contesto grazie anche alla sua gamma di colori vastissima. Nelle prime immagini si può notare la versione "classica", costituita dal metallo e dalla stoffa. Nella seconda versione più "futuristica", vi è il connubio di due materiali molto usati ultimamente: il metallo e il policarbonato. La svolta è che tale sedia possa diventare quasi personalizzabile: le innumerevoli cerchiature sono versatili e comode. La Seduta è fissata tramite un elemento metallico a “croce” con cornice bullonato nel punto medio delle fasce metalliche, le quali compenetrano gli elementi circolari. La particolarità “strutturale” è l'elemento metallico verticale posto sotto al centro della seduta, alquanto massiccio affinchè possa scaricare il carico senza problemi. In poche parole: Ergonomica, leggera, pratica!

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INTRIGO AUTORE: Franco Lucifora CREDITI: Laurea in Ingegneria Civile LUOGO E DATA: Catania, Italia (28-04-2006) PROFILO: Nato a Modica nel 1980, in provincia di Ragusa, inizia i suoi studi interessandosi prevalentemente al settore tecnico ingegneristico. Si iscrive al corso di laurea in Ingegneria Civile all’università degli studi di Catania e si laurea nel 2006. Dopo qualche anno di lavoro presso uno studio Catanese ritorna a Modica ove apre il suo studio ed inizia ad innamorarsi del settore del design. Partecipa a numerosi concorsi, ottenendo diversi riconoscimenti sia nel settore del design industriale sia nel settore Architettura. Oggi si divede tra lavoro, sport, di cui ne è pazzo, e la sua famiglia. E’ sposato da 4 anni ed ha una bellissima figlia di 2 anni.

Intrigo is a pair of coffee-table lines very clean and basic. Its shape comes from an equilateral triangle and then worked damped . It reaches a pseudo hexagonal shape and is made entirely in sheet metal. The proposed colors are black , white and bordeaux, but of course there are limitations. His style is essential and extremely minimal environments obviously suited to contemporary to classic , mixing , as is done Often the minimalist to the classic. Its height , the taller version Allows its use also as a stool.

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Intrigo è una coppia di coffee table dalle linee molto pulite ed essenziali. La sua forma nasce da un triangolo equilatero successivamente lavorato e smorzato. Si raggiunge una forma pseudo esagonale ed è interamente realizzato in lamiera. Le colorazioni proposte sono il nero, il bianco ed il bordeaux, ma ovviamente non ci sono limitazioni. Il suo stile essenziale ed estremamente minima è adatto ad ambienti ovviamente contemporanei che ad ambienti classici, mixando, come spesso si fa il minimal al classico. La sua altezza, nella versione più alta permette il suo utilizzo anche come sgabello.

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NUVOLA LIGHT AUTORE: Malika Novi CREDITI: Product designer e artist LUOGO E DATA: Milano, Italia (31/03/2015) PROFILO: Laureato al Accademia di belle Arti di Brera il titolo di Product Designer.

Nuvola Light - a conceptual design of the lamp, made with the use of LED technology. Used a soft substrate to which of the principle of mosaic glued parts are made of polycarbonate on a template using a laser cutting. The project was carried out manually.

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Nuvola Light è un disegno concettuale ideato dal designer Malika Novi. La piccola lampada coperto da un modello prismatica crea un effetto sorprendente, perfetto per aggiungere un po 'un'illuminazione d'atmosfera a qualsiasi stanza della casa. Il prototipo della lampada è stata fatta con strisce di luce a LED che sono state allegate lungo una base imbottita e poi coperti da un tessuto substrato morbido. La forma organica risultante è stato poi coperto manualmente da un mosaico, fatto da piccole tagliate al laser plexiglas pezzi.

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RECICLE VORTEX AUTORI: Matteo Bin e Giada Marelli LUOGO E DATA: Venezia, Italia (11/09/2015) PROFILO: Studenti d’architettura allo IUAV di Venezia. Matteo Bin studente del terzo anno del corso di laurea in Tecniche e culture del progetto. Giada Marelli studentessa del secondo anno di Architettura costruzione e conservazione.

The rejection (defined as the subject of waste that has lost its original function) is the key issue that today's architectural culture and the world of design are facing today. You must then begin to build on this logic ceasing to produce more and more useless material. Here is that this project does not arise to the public as much as design proposal, but as an alternative; as a new way of thinking about things. The bases are made from recycled wood, the plates are made the perforated plate and the supports are metal sections.

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Il rifiuto (inteso come oggetto di scarto che ha perso la sua funzione originaria) è il tema chiave che la cultura architettonica odierna e il mondo del design devono affrontare oggigiorno. È necessario quindi cominciare a costruire su questa logica smettendo di produrre sempre più materiale inutile. Ecco che questo progetto non si pone al pubblico tanto come proposta di design, ma come alternativa; come nuovo modo di pensare le cose. Le basi sono fatte in legno riciclato, le lamine sono fatte il lamiera forata e i sostegni sono profilati metallici. La forma non diventa il fine, riducendo i materiali a “plastilina” da modellare a seconda delle esigenze moderne. La forma deriva da ciò che la rosa di materiali a disposizione permette di fare. Il mondo ha bisogno di una rivoluzione culturale sul tema del riuso, ed è proprio del design il dovere di farlo capire alla società moderna che la direzione che stiamo prendendo è sbagliata, che dobbiamo compiere un cambio di rotta: smettere di costruire/comprare e cominciare a riciclare/ridare valore. Tornando al progetto, questo non è altro che un assemblaggio (un ready made) con una lavorazione bassissima, costruibile con pochi mezzi, in poco tempo e con pochissimo materiale. La forma è un modo per far capire ciò, una forma moderna (un solido tortile a base quadrata) in contrapposizione ad un modo di fare “grezzo” (sarebbe stata assolutamente più elegante se, anziché usare la lamiera, si fosse rivestito tutto con una tela elastica bianca).

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UFO 3.0 AUTORE: Valentino Tonello CREDITI: Progetto realizzato per il 3° Concorso “Progetto Giovanni Battista Grattoni” LUOGOE DATA: Borso del Grappa, Italia (15/04/2015) PROFILO: Dopo la laurea Magistrale in Architettura allo I.U.A.V. di Venezia ho iniziato ad interessarmi a progetti di interior design e a prodotti per l’arredamento grazie anche alle esperienze di lavoro in alcuni studi professionali di settore. Appassionato di immagini e modellazione tridimensionale continuo lo studio sulle diverse forme di elaborazione grafica nell’architettura e nel design, con particolare attenzione alla luce e ai materiali. Attualmente lavoro presso lo studio di Architettura e Industrial design Michele Marcon Designer nella città di Asolo.

The stool UFO 3.0. wasborn to create a dynamic and entertainingsittingfor manyenvironments and spaces, combininga futuristic design with an vintage aesthetic. The stoolisinspired by the spaceshipthatweknow from the movies and cartoons thatwehaveseen and read. UFO 3.0 iscomposed of threeprincipalelements: a disc seat with a blocklower fixing in wood, threetubularprofilesweldedsteel for supportlegs and the cushionremovablepolyurethanefoam.

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Lo sgabello UFO 3.0 nasce dall'idea di creare una seduta dinamica e divertente adatta a molteplici ambienti e spazi, combinando assieme un design futurista con un'estetica un po’ retrò e vintage. La seduta prende ispirazione dalle navicelle spaziali che tutti, giovani e meno giovani, conosciamo dai film e dai fumetti che abbiamo visto e letto. Lo sgabello si compone di poche e semplici parti ed è concepito per essere montato/smontato in modo facile e sicuro. Tre sono infatti, le componenti principali: la “seduta-navicella” con il blocco di fissaggio inferiore, il telaio di sostegno a tre gambe e il cuscino opzionale e rimovibile. Il disco schiacciato della “seduta-navicella” e il blocco di fissaggio inciso sono realizzati in legno massello con l’utilizzo di una macchina a controllo numerico che permette di ottenere lavorazioni di altissima precisione. Invece le “gambepiedini d'atterraggio” sono formate da tre profili tubolari cavi in acciaio, assemblati e saldati assieme per formare un unico elemento di sostegno. Alle estremità inferiori delle gambe sono saldate piccole sfere di acciaio che consentono un migliore appoggio al pavimento e conferiscono quel carattere artistico tipico del linguaggio dei fumetti. Il cuscino opzionale in schiuma poliuretanica completa la parte superiore del profilo della “seduta-navicella”. Anche senza cuscino, un leggero scavo nel disco di legno massello consente un ottimo comfort di seduta.

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REVOLVE AUTORE: GVG project CREDITI: Studio di progettazione architettonica e design d'interni LUOGO E DATA: Salerno, Italia (21/09/2015) PROFILO: GVG project è uno studio di architettura e design nato nel 2014 dall'idea di tre giovani architetti campani e che si occupa in modo particolare di progettazione architettonica (pubblica e privata), ristrutturazione di interni (abitazioni, uffici e strutture commerciali), design ed allestimento. Gli architetti che compongono il team sono: Giacomo Naddeo, Gennaro Cioffi, Vincenzo Giovanni Sessa, tutti uniti dalla stessa passione, da una cura quasi maniacale dei particolari e da un continuo studio e una continua ricerca di soluzioni innovative.

The idea was born to create a desk for the reception in a showroom of new construction. One of the main problems that can be found in the design of that element, consists in the visibility and adaptability of the same in a space that is in evolution. The desk was designed as a set of overlapping planes where each is rotated by 2° compared to the one preceding it. The name "Revolve" comes from this sequential rotation, which expresses in a static object such as a reception desk, a sense of dynamism and movement required in an extremely flexible area as the showroom.

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L'idea progettuale nasce dall'esigenza di creare un desk per l'accoglienza in uno showroom di nuova realizzazione. Una delle principali criticità che si può riscontrare nella progettazione di un elemento di design di questo genere, consiste nella visibilità ed adattabilità dello stesso in spazi in continua evoluzione per esigenze espositive. A questo proposito si è scelta una forma molto compatta e costruita intorno all'operatore che restituisse tutte le funzionalità ed il comfort di cui lo stesso ha bisogno. Il desk è stato concepito come un insieme di piani sovrapposti dove ognuno di essi è ruotato di 2° rispetto a quello che lo precede. Si ha così un elemento torso anche se unicamente al suo esterno, viste le esigenze di funzionalità interne che richiedevano ampi spazi contenitivi, piccoli vani tecnici per passaggi di cavi ed altri per l'allocazione di varie utility. Da questa rotazione sequenziale dei piani nasce il nome "Revolve", che esprime in un oggetto statico come un banco ricevimento, il senso di dinamicità e movimento richiesti in un ambiente estremamente flessibile come quello di un'area espositiva.

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