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STATI GENERALI DEL VENDING 2021: INSIEME PER TORNARE A CRESCERE

GRANDE RISCONTRO PER L’ASSEMBLEA GENERALE E LA DECIMA EDIZIONE DEGLI STATI GENERALI DEL VENDING, I DUE PIÙ IMPORTANTI EVENTI ANNUALI DI CONFIDA, CHE SI SONO TENUTI IL 10 NOVEMBRE 2021 A ROMA PRESSO LA SEDE DI CONFCOMMERCIO. SI È TRATTATO DEL PRIMO GRANDE EVENTO INFORMA IBRIDA ORGANIZZATO DA CONFIDA, A CUI HANNO PARTECIPATO 170 IMPRENDITORI TRA PRESENZA IN SALA E COLLEGAMENTO IN STREAMING. IL VENDING, DOPO UN 2020 CHE HA SEGNATO UNA

PERDITA DEL 31,9% DELLE CONSUMAZIONI, NEL 2021 HA REGISTRATO UNA RIPRESA. TUTTAVIA, CONFRONTANDO I DATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2021 CON QUELLI DELL’ULTIMO ANNO PRIMA DELL’AVVENTO DEL COVID-19, IL 2019, SI NOTA CHE MANCA ANCORA PIÙ DEL 15% DELLE CONSUMAZIONI. LA PRIMA PARTE DELL’EVENTO È STATA DEDICATA ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI E SI È APERTA CON LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE MASSIMO TRAPLETTI, SEGUITA DALLE RELAZIONI DEL DIRETTORE MICHELE ADT E DALLA PRESENTAZIONE DEL BILANCIO DA PARTE DEL PRESIDENTE DEI REVISORI DEI CONTI, ANDREA BORZIANI.

DI SEGUITO LE PAROLE DI MASSIMO TRAPLETTI, PRESIDENTE DI CONFIDA.

“Cari Amici, Cari Colleghi, Buongiorno a tutti! A quanti sono qui in sala e a quanti ci seguono in streaming dal proprio ufficio. È con grande emozione che apro questa Assemblea Generale, la prima in presenza daII’inizio della pandemia. Anche se non siete tutti in sala, in quanto le esigenze di distanziamento in vigore ancora non ce Io consentono, rivedere tanti amici e colleghi, dopo 20 mesi di Covid e di restrizioni, suscita in me un grande entusiasmo. Dopo il terribile 2020, anno in cui le conseguenze del Covid-19 e le chiusure hanno scatenato la più grande crisi economica che il nostro settore abbia mai vissuto, il 2021 è stato un anno di ripartenza. Certo, con luci ed ombre. Ma comunque di ripartenza.

L’impatto dello smart working sul lavoro privato e pubblico, la didattica a distanza, le chiusure di centri sportivi e dei luoghi di aggregazione nella prima parte deII’anno, la minor propensione a viaggiare, I’assenza degli accompagnatori e dei visitatori negli ospedali e strutture sanitarie non hanno permesso che questa ripresa fosse completa. E infatti, il confronto tra i primi 9 mesi deII’anno in corso e quelli deII’uItimo anno pre Covid, il 2019, mostra che mediamente ci manca ancora una quota di fatturato non trascurabile che va dal 15 al 18%, a seconda delle città e delle aree del nostro Paese. Nonostante questo, però, abbiamo motivo per essere ottimisti riguardo al futuro. Se confrontiamo infatti I’uItimo trimestre con quello del 2019 ci accorgiamo che questo divario si è ridotto. Inoltre, le stime ufficiali del Governo e della Banca d’ItaIia sono state recentemente riviste al rialzo e parlano di una crescita del PIL italiano nel 2021 più del 6%, con ripresa di consumi ed investimenti. Le imprese negli ultimi mesi stanno gradualmente facendo rientrare i lavoratori in azienda e il decreto del Ministro Brunetta ha ridotto Io smart working nella pubblica amministrazione. Le scuole e le università sono ripartite in presenza: questi aspetti ci inducono ad essere ottimisti. Certo I’epidemia non è scomparsa, ma oggi, rispetto allo scorso anno, abbiamo degli strumenti sanitari in più, i vaccini e speriamo presto anche le cure, che ci consentiranno di convivere con il virus.

Oggi molti si chiedono quanto tempo ci vorrà per recuperare il IiveIIo di consumi del 2019. Nella recente Assemblea Generale della nostra associazione europea, EVA, che si è tenuta a Milano Io scorso 21 ottobre, il Presidente Paolo Ghidotti ha ipotizzato tre scenari di cui il più favorevole parla di un periodo tra uno e tre anni. Noi, insieme a lui, crediamo in questo scenario e faremo tutto quanto possibile per aiutare i nostri associati a raggiungere questo obiettivo.

Altri parlano di “new normal’, ossia di una realtà del lavoro irrimediabilmente cambiata da smart working, conference call, riduzione degli spostamenti. E forse un fondo di verità c’è in questa interpretazione e una piccola parte dei nostri consumi persi li dovremo cercare altrove creando nuovi servizi, allargando il nostro portafoglio di offerta, trovando altri canali in cui

proporre la nostra organizzazione logistica e tecnica ed infine raggiungendo il consumatore nei nuovi luoghi che frequenta. Vi assicuro che analizzeremo con attenzione questi nuovi scenari e metteremo a vostra disposizione studi, analisi e pareri di esperti per orientarvi.

Ma voglio essere chiaro su questo punto. Non è compito deII’Associazione di categoria seguire le “mode del momento”, ma quello che vogliamo fare è guardare con realismo alle esigenze del settore che rappresentiamo ed avere il coraggio di sostenere anche tesi impopolari se servono per difendere le nostre imprese associate. Lo abbiamo dimostrato con la plastica: nel 2019 eravamo gli unici a sostenere che “plastic free” e “sostenibilità” erano due concetti molto diversi. Un conto è infatti occuparsi del fine vita della plastica, come abbiamo fatto col progetto RiVending, un altro è sostituire la plastica con altri materiali spesso meno sostenibili senza dare alle imprese il tempo e le risorse per effettuare la transizione ecologica. Oggi che “il vento è cambiato” e si guarda alia sostenibilità senza le lenti deformanti deII’ideoIogia, in molti ci danno ragione. La plastic tax é stata rinviata al 2023 e i tempi deII’entrata in vigore in Italia della Direttiva Europea si sono un po’ allungati: il Decreto Attuativo entrerà in vigore solo all’inizio del prossimo anno. Purtroppo l’nsensata campagna plastic free del 2019 ha generato danni molto gravi per il nostro settore. Penso in particolare al divieto di immissione nel mercato delle palette in plastica che, nonostante tutte le battaglie portate avanti dalla nostra Associazione che ha convinto anche il Parlamento a sostenere le proprie tesi, entrerà in vigore a fine anno.

Detto questo, il cammino verso un vending più sostenibile è una strada che non dobbiamo affatto abbandonare ma, al contrario, la cultura della sostenibilità si deve diffondere il più possibile nel nostro comparto. Già diverse imprese negli ultimi anni hanno intrapreso questo percorso, ma ora è il momento di accelerare, mostrando che anche il vending può essere un canale distributivo sostenibile, attento non solo all’ambiente, ma a tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibili che l’UE ha fissato per Agenda 2030.

La sostenibilità, infatti, oggi è un’opportunità di crescita per il nostro settore, per diversi motivi. Prima di tutto perché i nostri clienti e i nostri consumatori ce Io chiedono. Altri canali distributivi hanno dimostrato che il consumatore è disponibile a pagare un prezzo più alto per un prodotto o un servizio più sostenibile e quindi questa può essere una grande opportunità per dare valore alle nostre aziende e alia nostra offerta. Inoltre uno dei rating che sta diventando sempre più importante per valutare un’impresa è proprio quello della sostenibilità. Sono i famosi ESGs (Environmental, Social and Corporate Governance), una serie di criteri utilizzati per misurare la sostenibilità degli investimenti. Infine, gran parte dei fondi che arriveranno aII’ItaIia daII’Europa col PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza) ossia il piano preparato daII'ItaIia per rilanciare I'economia dopo la pandemia di COVID-19, saranno destinati proprio a progetti di sostenibilità.

Oltre alla sostenibilità, riteniamo che una seconda leva per far tornare a crescere il vending sarà I’innovazione tecnologica con il digitale, che è I’aItra priorità su cui si concentreranno i fondi del PNRR e che rifinanzieranno e allargheranno ancora di più la platea della Transizione 4.0 o Impresa 4.0, in particolare per le piccole e medie imprese. L’interconnessione delle vending machine rappresenterà quindi sempre di più un’opportunità per finanziare I’innovazione tecnologica nel nostro settore. La Transizione 4.0 inoltre estenderà il beneficio fiscale non solo aII’hardware ma anche agli investimenti immateriali che sono fondamentali nel nostro settore per poter cogliere tutte le opportunità che oggi ci offre la tecnologia. II nostro settore deve poter attrarre nuove figure professionali capaci di analizzare i dati, interpretare i comportamenti dei consumatori, sviluppare nuovi servizi o nuove modalità di offerta. II vending del futuro, insomma, dovrà essere digitale e sostenibile per cogliere appieno le opportunità offerte dal PNRR. La Commissione Europea ha già identificato un nuovo modello di sviluppo chiamato Industria 5.0 che riconosce il potere alle imprese di essere protagoniste di un cambiamento sostenibile.

Sarà la sfida dei prossimi anni, creare un Vending 5.0.

Come molti di voi sanno, ho dato la mia disponibilità a ricandidarmi per i prossimi quattro anni alla presidenza di CONFIDA, e voglio prendere un impegno con voi. Lavoreremo alacremente su questi temi affinché gli associati di CONFIDA siano nelle condizioni di cogliere tutte le opportunità che il PNRR e l’lndustry 5.0 metteranno a disposizione delle imprese.

INSIEME TORNIAMO A CRESCERE!

Per ricollegarmi al titolo della nostra Assemblea, dal 25 al 28 di maggio prossimo, si terrà la nuova edizione di Venditalia. Si tratta della prima edizione daII’avvento del Covid-19. Dobbiamo fare di Venditalia I’occasione per il rilancio del settore. II Presidente di Venditalia Ernesto Piloni col suo team sta lavorando con grandissimo impegno a questa prossima edizione. Sono state da poco riaperte le iscrizioni per gli espositori e si preannuncia un’edizione ricca di novità, a partire dalla sede espositiva di Milano Rho.

Inoltre, la manifestazione avrà una piattaforma digitale che consentirà di fruire di molti servizi online. Abbiamo poi stretto una partnership con la nostra associazione europea EVA per portare aII’interno di Venditalia anche la prossima edizione di EVEX. Venditalia sarà quindi ancor più internazionale, ospitando espositori e visitatori di molti Paesi europei. Anche la comunicazione deII’evento sarà potenziata con la presenza in fiera di Radio 24 che si collegherà ogni giorno con le trasmissioni del suo palinsesto. Dunque, parlando da questo palco sia agli espositori che ai visitatori di Venditalia presenti ed in ascolto ed a quelli che non sono con noi in questo momento dico: non è tempo per ridurre gli investimenti di marketing e I’impegno sui palcoscenici internazionali ma, al contrario, è quello di pianificare subito la propria presenza alia nostra Fiera. Insieme possiamo fare molto: INSIEME TORNIAMO A CRESCERE!

Ma il prossimo anno ci aspettano anche altre grandi sfide. Una di queste è il passaggio alia fase “a Regime” della memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi. II nostro Consiglio Direttivo ha dato I’arduo incarico ad un gruppo di lavoro formato da gestori, rappresentanti di produttori di software e di sistemi di pagamento di identificare una soluzione da proporre

aII’Agenzia delle Entrate. II lavoro non è stato facile, è durato più di un anno, perché le richieste deII’Agenzia sono impegnative e comportano costi che in questo momento il nostro settore non può permettersi. Quindi colgo I’occasione per ringraziare i componenti di questo Gruppo di lavoro a partire dai Presidenti Pio Lunel e Roberto Pellegrini, il Coordinatore della Commissione Fiscale Antonio Tartaro, Carlo Bocchi, Alessandro Mondini, Mario Majo e Alberto Ratini. La soluzione identificata dal Gruppo di lavoro valorizza gli investimenti fatti nella fase transitoria rendendo più sicuro il dato inviato con I’utiIizzo di un algoritmo di criptazione. Vengono inoltre identificate due diverse modalità di invio del dato, una offline e I’aItra online.

Si tratta ovviamente della nostra proposta ma faremo tutto il possibile per rappresentare al meglio aII’Agenzia delle Entrate Io sforzo che il nostro settore sta facendo per raggiungere gli obiettivi che ci ha richiesto per il passaggio alia “fase a regime”. E ci opporremo fermamente a soluzioni che mettano in difficolta gli operatori del nostro settore, già molto provati dalla crisi economica seguita alla pandemia da Covid-19. Su questo tema vi terremo aggiornati dopo il confronto con l’Agenzia delle Entrate.

Proprio in occasione di questa decima edizione degli Stati Generali del Vending tratteremo, oltre aII’anaIisi dei consumi e la transizione ecologica e digitale del nostro settore, anche altri due temi di grande importanza: i CAM (Criteri Ambientali Minini) della Distribuzione Automatica e le concessioni pubbliche del vending. Riguardo al primo punto, il Ministero deII’Ambiente, oggi della Transizione Ecologica, ha elaborato una proposta di Criteri Ambientali Minimi per i servizi di ristoro nella Pubblica Amministrazione. Questo documento purtroppo riflette ancora I’impronta ideologica del precedente Governo e deII’ex Ministro deII’Ambiente su questi temi. Come già detto, dobbiamo certamente puntare ad un vending più sostenibile e anche ad allargare la nostra offerta alimentare ai nuovi gusti e alle esigenze dietetiche dei consumatori. Tuttavia questi CAM mostrano da un lato un forte pregiudizio verso il nostro settore e daII’aItro una scarsa conoscenza del nostro servizio. II risultato è un documento che, se approvato in questo modo, metterebbe in seria difficolta I’attività della distribuzione automatica nelle Pubbliche Amministrazioni. II Presidente delle Imprese di gestione Pio Lunel, insieme al Direttore Michele Adt e allo staff deII’Associazione hanno partecipato alle riunioni ministeriali del Gruppo di Lavoro, hanno creato alleanze con le associazioni dei produttori e ottenuto che Confcommercio e Confindustria congiuntamente scrivessero al Ministero una lettera per segnalare la necessita di rivedere i contenuti dei CAM. Ma ancora non sono state apportate al documento modifiche di rilievo. Pertanto oggi pomeriggio porteremo le nostre istanze dinnanzi ai rappresentanti delle istituzioni, al fine di trovare degli alleati che promuovano le nostre idee nei luoghi dove queste decisioni sono poi ratificate.

Abbiamo già incontrato molti interlocutori politici per spiegare loro cosa riteniamo dannoso sia per la nostra economia che per I’utiIizzatore dei distributori automatici aII’interno della PA e tutti si sono detti d’accordo con noi, purtroppo spesso ciò non si trasforma in proposte e cambiamenti ma noi non demordiamo ed insisteremo per tutelare il nostro settore. Da un problema a un’opportunità: la Commissione Lavori Pubblici del Senato sta analizzando uno schema di Decreto Legislativo di riforma del Codice degli Appalti. È dunque questa un’opportunità per far ragionare le nostre istituzioni sulle storture delle concessioni pubbliche nel nostro settore che sempre più spesso si sviluppano in bandi che rendono anti-economici gli appalti.

Concludendo il mio intervento, colgo I’occasione per ringraziare tutti i Presidenti di Confida: Pio Lunel, Ernesto Piloni, Stefano Piccinini, Roberto Pellegrini e Roberto Pace che per ragioni di distanziamento non sono qui sul palco, ma che hanno dato ognuno per la sua competenza un contributo importante alia causa del nostro settore.

Cosi come voglio ringraziare tutto il Consiglio Direttivo di Confida per il supporto, i suggerimenti e la condivisione di obiettivi, strategie e attività deII’Associazione. In ultimo, ma non per importanza, voglio ringraziare tutto Io staff di CONFIDA per I’impegno profuso nel portare avanti le numerose attività associative che hanno caratterizzato questo anno soprattutto durante i periodi più bui della pandemia. Grazie di cuore.

Prima di salutarvi, voglio dedicare un pensiero ad una grande persona che ci ha lasciati prematuramente I’estate scorsa e che ha dedicato, oltre che alia sua attività imprenditoriale, un grande impegno aII’Associazione rivestendo diversi ruoli associativi oltre a quello di Presidente: parlo di Vincenzo Scrigna, a cui dedichiamo I’evento di oggi e per cui vi chiedo un minuto di silenzio.

Nel ringraziarvi per I’attenzione ed invitandovi a seguire anche gli Stati Generali del pomeriggio, lascio la parola al Direttore deII’Associazione per la presentazione delle attività e progetti realizzati nel 2020 e nel primo semestre 2021.

Un caro saluto a tutti”. Michele ADT, Direttore di CONFIDA, ha esposto la relazione Attività e progetti associativi di CONFIDA. Di seguito una sintesi del suo intervento.

“CONFIDA, in un anno difficile come questo, ha raggiunto dei traguardi importanti. 84 i nuovi associati, tra cui 72 imprese di gestione: ben 47 di queste sono gestioni di negozi automatici. Questa presenza crescente ha dato vita ad una nuova Commissione e ad una serie di servizi dedicati. Un’altra buona annata per le quote associative (nonostante la pandemia), che nell’ultimo decennio hanno conosciuto una flessione nel periodo 2015-2016 per poi tornare a crescere. 48 gli eventi, i corsi di formazione, le riunioni organizzati nel 2020 che hanno coinvolto tutti gli attori della filiera.

La distribuzione automatica è stata considerata settore essenziale. Smart working, didattica a distanza, riduzione degli spostamenti hanno precluso l’utilizzo delle vending machine da parte degli abituali consumatori, contribuendo a far registrare ingenti perdite per il settore: -31% rispetto al 2019, con picchi del -60%. L’emergenza sanitaria ha spinto CONFIDA ad una maggiore attività di informazione e di comunicazione: interpretazione delle norme, protocolli sanitari, guide normative e attività di lobbying sono stati gli strumenti attraverso cui l’Associazione ha offerto un supporto concreto agli associati.

Uno dei temi centrali riguarda la normativa SUP, relativa alla plastica monouso, che come sappiamo, implica per il vending il divieto di immissione sul (all’entrata in vigore della Direttiva) mercato delle palette di plastica e la riduzione del consumo dei bicchieri di plastica (dal 2022 ed entro il 2026) e, per le bottigliette in plastica, tappi attaccati alla bottiglia, plastica riciclata, raccolta differenziata. Nel corso degli ultimi due anni CONFIDA ha seguito l’iter di recepimento della Direttiva SUP in Italia. Nell’estate del 2020, l’esame della Direttiva era stato affidato alla Commissione Politiche dell’UE in Senato. In questo contesto, CONFIDA insieme a Confcommercio e coordinandosi con Unionplast, è intervenuta per bloccare gli emendamenti promossi dall’Associazione Mare Vivo, tramite senatori M5S, volti ad aggiungere ai prodotti per cui è previsto il divieto di immissione sul mercato, i bicchieri di plastica. All’inizio del 2021 CONFIDA ha quindi istituito un Gruppo di Lavoro con i principali produttori di palette in plastica associati finalizzato a valutare interventi normativi sulla legge e a condividere progetti di ricerca e di sviluppo di nuovi materiali alternativi.

L’attività di relazioni istituzionali di CONFIDA è stata potenziata grazie alla consulenza di Cattaneo&Zanetto, la principale società di consulenza di lobby in Italia. La scelta ha permesso di attuare un monitoraggio quotidiano dell’attività di Governo, Parlamento e Senato e impostato un programma di incontri di rappresentanti delle tre Istituzioni. Da questa attività hanno avuto origine emendamenti, ordini del giorno e memorie sul tema del recepimento della Direttiva SUP e molto altro. Un altro importante progetto, condotto da CONFIDA e VENDITALIA con Unionplast e COREPLA è RiVending, che risolve il nodo cruciale del fine vita della plastica. RiVending, patrocinato da Regione Lombardia, è stato premiato tra le quattro best practice di economia circolare della plastica nell’ambito di un progetto europeo Plasteco. Dopo un periodo di rallentamento, dovuto a Covid-19, il progetto è ripartito, puntando su grandi imprese e cluster territoriali. Lo scorso 23 aprile, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DDL Delegazione UE 2019-2020 (Legge Delega) con cui la direttiva SUP è stata recepita dall’ordinamento italiano. La legge non è diventata operativa a causa della mancanza di un decreto attuativo, non pubblicato entro il limite previsto del 3 luglio. Il 5 agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del Decreto in via preliminare e ne ha trasmesso il testo alle Camere per le osservazioni. Le Camere hanno chiesto più tempo per svolgere delle audizioni con i principali stakeholder, tra cui CONFIDA. Importante passaggio, in questo percorso di dialogo con le Istituzioni in merito alla Direttiva SUP, l’audizione alla Camera del Presidente Trapletti dello scorso 21 settembre, durante la quale sono stati messi in evidenza alcuni elementi fondamentali: primo, il raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente previsti dalla Direttiva deve essere proporzionato evitando approcci restrittivi promuovendo, al contrario, una strategia per le plastiche nell’economia circolare; secondo, tenendo conto della mancanza di alternative alle palette di plastica, si propone il perseguimento di obiettivi di riduzione del consumo in luogo dei divieti di immissione sul mercato, prevedendo l’utilizzo qualora

siano attivati sistemi di raccolta come RiVending, con cicli chiusi di smaltimento e riciclo. Il parere di CONFIDA è stato accolto dalle Osservazioni che le Commissioni hanno trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica.

Il Decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 novembre 2021 ed entrerà in vigore a decorrere dal 14 gennaio 2022. Per il settore, importante sottolineare che sarà possibile immettere sul mercato palette di plastica fino ad esaurimento scorte, purché l’immissione sia antecedente all’effettiva decorrenza dell’obbligo e che la definizione di “plastica” esclude i rivestimenti in plastica aventi un peso inferiore al 10%. Infine, dal Decreto sono esclusi i prodotti realizzati n materiale biodegradabile e compostabile certificate UNI EN 13432 o UNI EN 14995 con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dal 1° gennaio 2024, superiori al 60%.

Oltre alla Direttiva SUP, CONFIDA si è occupata anche della questione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), ovvero linee guida tilate dal Ministero della Transizione Eclogica che definiscono requisiti ambientali per i processi di acquisto della PA. Il Ministero ha redatto due bozze per un CAM per i servizi di ristoro (bar interni e distributori automatici). Il testo risente in modo evidente del mancato coinvolgimento iniziale del settore, rendendo di fatto quasi impossibile l’erogazione da parte delle vending machine esistenti. Tra le richieste della bozza del CAM vi sono: macchine con erogatori alla spina per spremute o centrifugati di frutta e verdura; realizzazione di nicchie con rubinetti e installazione di erogatori di acqua; divieto di acqua e bibite in bottiglia in scuole, caserme e uffici; bicchieri monouso a pagamento; nessuno dei prodotti attualmente in vendita nella DA sarebbe più consentito, a favore di frutta, prodotti sfusi e prodotto biologici ed equosolidali. CONFIDA ha dunque ottenuto di poter partecipare al gruppo di Lavoro con il Ministero, le associazioni, le Università e gli enti locali, ha realizzato un dossier che contrasta punto per punto gli aspetti critici del CAM proposto e ha coinvolto le principali associazioni che rappresentano le parti coinvolte: Federalimentare, Assobibe, unionfood, Mineracque, Unionplast, oltre a Confcommercio e Confindustria. Intensificati anche gli incontri con rappresentanti delle Istituzioni per un dialogo costruttivo e per far conoscere correttamente la realtà del settore vending. Nell’ottica di una maggiore comunicazione, è stata inoltre inviata una lettera al Ministro della Transizione Ecologica e pubblicato un articolo su “Il Giornale” a firma di Nicola Porro, in prima pagina. Ancora, il Decreto di legge 127/2015 che introduceva l’obbligo per il settore di trasmissione telematica dei corrispettivi, rimandava ad un provvedimento del Direttore dell’AdE la definizione delle modalità operative. Il Consiglio Direttivo di CONFIDA ha incaricato un gruppo di esperti del settore per studiare una proposta tecnica da presentare all’AdE. La proposta elaborata prevede, nella sua versione offline, di utilizzare i device attualmente impiegati, valorizzando gli investimenti fatti dal settore nel 2017, al debutto della cosiddetta “fase transitoria”. Per la fase “a regime”, la richiesta di maggiore sicurezza nella memoria e nella trasmissione dei dati viene assolta con l’utilizzo di un algoritmo di criptazione chiamato AES128, con cui verrà criptato il dato del venduto rendendolo immodificabile. Alla proposta off-line viene anche aggiunta la possibilità di una soluzione on-line per le vending machine collegate in rete. Viene infine privilegiato l’invio dei dati di periodo rispetto al dato aggregato. Nel 2019, CONFIDA insieme al Politecnico di Milano ha elaborato uno studio volto a disegnare l’architettura di un nuovo protocollo informatico di comunicazione per il vending che possa sostituire gli attuali protocolli EVA DTS, Executive, MDB.

Dato che i protocolli del vending sono internazionali, lo studio di CONFIDA e PoliMi è stato consegnato a EVA (European Vending Association). Nel corso del 2020, anche a livello europeo si è deciso di seguire la proposta italiana ed EVA ha creato un gruppo di lavoro dedicato al suo sviluppo, a cui si è aggiunta l’associazione americana NAMA. LA sfida di EVA oggi è quella di riuscire a realizzare questo nuovo protocollo in un tempo in linea con lo sviluppo delle nuove tecnologie nel vending.

Proseguita l’attività di formazione professionale a vantaggio degli associati, con 12 corsi istituiti nel 2020 che hanno riguardato temi come vendite, risorse umane, negozi automatici, digitale e amministrazione. L’attività è proseguita con successo e soddisfazione dei partecipanti anche nel 2021.

Non sono mancate anche le attività di monitoraggio del settore, come lo Studio di Settore realizzato da Ipsos e la ricerca di mercato con focus sui negozi automatici H24. Tra i vantaggi di cui possono usufruire i soci CONFIDA, anche convenzioni siglate con partner di alto profilo nell’ambito dei trasporti, della consulenza, delle assicurazioni e molto altro.

Al via anche una nuova campagna di comunicazione che ha come obiettivo l’accrescimento della reputation del comparto. Una serie di video, ma anche una campagna di social marketing, che ha visto il coinvolgimento di alcuni noti influencer specializzati nei settori food, caffè e sostenibilità. L’87% dei giovani segue le “storie” di instagram degli influencer e ne trae ispirazione (dati Ipsos). Infine, nel mese di novembre 2020 è stata realizzata una campagna di comunicazione sulla sostenibilità nel vending, il progetto Vending Sostenibile, in cui sono presenti oltre 50 case history di sostenibilità degli associati CONFIDA. La campagna è stata trasmessa attraverso Radio24, Corriere della Sera.it, il Sole 24 Ore e Affari e Finanza. L’attività di comunicazione ha permesso al progetto di essere ripreso anche da alcune delle più importanti testate video nazionali. L’analisi dell’attività di media relations ha comportato, nel solo 2020, un aumento dell’84,6% degli articoli scritti sul settore rispetto al 2019, con oltre 58 articoli pubblicati sui maggiori quotidiani a tiratura nazionale”.

Nel pomeriggio, i lavori degli Stati Generali sono stati riaperti dai saluti del Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, seguito dal Vice Presidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato e del Senatore Gaetano Quagliariello. Infine, quattro proposte concrete per il rilancio del settore sono state presentate dal Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti e dal Presidente delle Imprese di Gestione Pio Lunel e discusse con gli altri rappresentati delle Istituzioni presenti: gli onorevoli Umberto Buratti, Mauro D’Attis e Sara Moretto e Stefano Buffagni.

Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio

“Anche quest’anno gli Stati generali del vending hanno raccolto tante adesioni da parte delle Istituzioni: me ne compiaccio, perché il dialogo con le istituzioni è il senso ultimo del fare associazione. Come Confcommercio siamo mediatori di questo dialogo e lo testimonia la nostra battaglia contro i cortei “no green pass” che stanno paralizzando le attività delle imprese e la vota stessa delle nostre città. Costruire insieme buone regole è essenziale per essere competitivi ed efficienti. Uno dei problemi sollevati dal vostro settore, giustamente, è quello delle concessioni e della cosiddetta doppia leva: si tratta di un tema importante, perché sulle concessioni si gioca il destino di molte realtà economiche, compresa la vostra. Ci ritroviamo in presenza, con emozione, perché questi due anni non sono stati una semplice parentesi. Oggi siamo un Paese chiamato ad un enorme sforzo di ripensamento sociale ed economico. La ripresa è in atto, ma corriamo per tornare ai livelli pre-pandemia, dimenticando che il 2019 è stato un anno di crescita limitata rispetto al 2007 (pre-crisi mondiale). E per i consumi dovremo attendere il 2023 per tornare ai numeri del 2019. A fine 2021 conteremo dai 3 ai 5 miliardi di euro persi a causa dell’aumento dei prezzi (dati Centro Studi Confcommercio, ndr). L’aumento obbligato delle spese rischia di rallentare la crescita del Paese. Chiuderemo l’anno con un PIL +6%, ma nel 2022 scenderà a +4% proprio a causa di questa inflazione: il rincaro dell’energia (+2,9% nel mese di ottobre 2021) comporterà sicuramente un aumento dei prezzi al consumo. Quello che ci preoccupa sono proprio i consumi, perché se non riparte il commercio, non riparte il Paese. Il comparto del commercio vale il 40% del PIL e il 40% dell’occupazione. Il commercio deve poter ripartire e deve farlo in salute! La Legge di Bilancio parla di investimenti e questo è un dato positivo, mentre la questione fiscale sarebbe da rivedere… È necessario prestare attenzione all’eredità che questa pandemia lascia sul tessuto delle imprese, soprattutto sul terziario. Pensiamo al vending. -31% nel 2020, con picchi del -60%. Se le difficoltà sono state tante e gravi, quello che viviamo ora è un’opportunità storica, perché possiamo contare su risorse e riforme grazie al PNRR. Proprio il comparto del vending intercetta benissimo alcuni temi-base del PNRR. Milioni di italiani utilizzano i DA, le imprese del settore sono circa 3000 e l’Italia è leader mondiale del comparto. La modalità di consumo propria del vending è entrata nella nostra quotidianità e già prima del Covid molte attività hanno implementato il vending tra i loro canali di vendita. E il vending può cambiare la geografia degli spazi e degli ambienti di lavoro. Come la pandemia ci ha insegnato, stravolgendo le nostre vite e le nostre abitudini, sono le piccole scelte fatte da tanti a fare le grandi differenze per tutti. Il vending è un settore attraversato dalle grandi tematiche di questi tempi: la scelta alimentare consapevole, la sostenibilità, la digitalizzazione, tutti grandi assi del PNRR. Il vending è fatto di 30.000 operatori e di imprenditori capaci, che possono contribuire all’evoluzione del terziario di mercato. Ci sono tante scommesse da vincere e dobbiamo concentrare energie e risorse su tanti temi. Dobbiamo farlo, per essere selettivi e dobbiamo farlo INSIEME. CONFIDA è un a parte importante della famiglia Confcommercio, è una realtà a cui sono personalmente affezionato e che non ha nulla di automatico o automatizzato. Ci sono cuore, passione, competenze e impegno, tutte caratteristiche che fanno la differenza”

On. Ettore Rosato, Vice Presidente della camera dei Deputati

“Oggi assistiamo alla ripresa economica, che è in corso ma non è acquisita, va consolidata e abbiamo davanti molto lavoro. Categorie che hanno portato avanti l’economia e la società durante la pandemia hanno dato vita ad un’alleanza con le Istituzioni che va preservata, perché funzionale alla ripartenza dell’intero Paese. Abbiamo attraversato e superato la fase più critica dal secondo dopoguerra e se, dopo il 1945 sono state gettate le basi per fare dell’Italia un grande paese (quarta economia mondiale), oggi dobbiamo sfruttare questa crisi per superare i punti di debolezza del paese e trasformare i punti di forza i grandi opportunità per la ripresa. La Transizione Ecologica è un tema di straordinaria importanza per il nostro futuro. Le generazioni future ci guardano e noi ce ne occupiamo senza manifestazioni di piazza, ma attraverso il dialogo nelle sedi istituzionali. La Transizione Ecologica ha però un costo e non la risolveremo scaricandone il peso sulle imprese! Ci vuole una politica attenta a rendere gestibile questa transizione, sia dal punto di vista economico che operativo. È un lavoro che dobbiamo portare avanti tutti, uniti, senza ideologie ma guidati dall’ambizione di esserne protagonisti. L’altro tema fondamentale che non si può prescindere è quello della digitalizzazione. La transizione digitale rappresenta per l’Italia una grandissima opportunità. I pagamenti elettronici vanno incentivati ma senza commissioni per l’acquisto, ma piuttosto attraverso lo sviluppo della rete internet, ecc. Il vending è un settore ad alta innovazione, che ha un indotto sullo sviluppo tecnologico oltre a quello sul food italiano (che non va mai dimenticato), co un ruolo importante anche sull’occupazione. Serve un legame stretto tra pubblico e privato e questa è la sede in cui questo dialogo trova la sua espressione. Ognuno di noi è chiamato a mettere il suo mattoncino per consolidare e costruire la crescita che il Paese, fortunatamente, sta conoscendo e per aiutare a uscire da questa pandemia definitivamente, anche mostrando coesione nella condanna delle rivendicazioni no-pass, che frenano la crescita e la vita economica del Paese”.

Sen. Gaetano Quagliarello

“Tornare a incontrarsi in presenza fa pensare al fatto che ci sia una forza nel Paese in grado di orientare le cose nella giusta direzione. Ho letto con attenzione il documento programmatico redatto da CONFIDA riguardo le istanze del comparto vending rivolte alle Istituzioni, un documento che si contraddistingue per chiarezza ed umiltà. Si tratta di un’immersione nelle ricadute concrete di norme, direttive, protocolli e regolamenti che, per noi legislatori, dovrebbero essere una pratica obbligatoria. Nessun parlamentare è tuttologo, eppure è da noi che passano decisioni che non dovrebbero essere prese con leggerezza, dal momento che impattano su filiere produttive enormi. Per questo ritengo preziose occasioni di confronto come questa. Rendersi conto del volume occupazionale-produttivo, dello sviluppo tecnologico, del volume di export che si nascondono “dietro” una paletta per girare lo zucchero nel caffè di un distributore automatico, aiuta a capire che alcune discussioni che animano i nostri dibattiti dentro e fuori dalle sedi parlamentari, non possono essere considerati semplici slogan per i salotti, ma che sono processi epocali e comportano un costo per le imprese coinvolte e che questo costo richiede gradualità, valutazioni em-

piriche, piani di ammortamento da cui lo Stato non può chiamarsi fuori. I danni che il settore del vending ha subito sono noti. Vorrei invece soffermarmi sul rischio concreto che, dove non è arrivata una crisi devastante ma -speriamo- limitata nel tempo, possa arrivare un processo strutturale legato al tema ambientale. Non sono un negazionista, ma cerco di non dimenticare che l’ambiente è la casa dell’uomo, che l’uomo deve curare senza però mai smarrire la propria centralità. Come tutti i temi complessi, il tema ambientale richiede un punto di caduta tra esigenze diverse e legittimi interessi in gioco. Interessi che si traducono in posti di lavoro, servizi, welfare, benessere sociale e, soprattutto, sviluppo. La cosiddetta Transizione Ecologica ha un costo e, a volte, come nel caso della distribuzione automatica, ha un costo enorme se approcciata senza pragmatismo, con il rischio di sfociare in paradossi, come disincentivare in nome della salubrità ambientale il confezionamento di prodotti ad alta proliferazione batterica. Ci si riduce a una scelta tra soluzioni antieconomiche e soluzioni pericolose per la salute dell’uomo. Ecco perché conoscere serve, studiare serve, parlarne serve. Fissato un obiettivo comune, vanno ripartiti i costi di questa scelta, senza riversarli tutti sul sistema economico, perché si tratta di una scelta miope. Se non è sostenibile economicamente, la Transizione Ecologica non è attuabile. Se le imprese, che sono il tessuto del Paese, non possono sostenerla, la Transizione Ecologica non ci sarà. La Transizione Ecologica passa dalle imprese e da loro non può prescindere. Dobbiamo evitare gli slogan, gli ideologismi, per tornare alla sfera del conoscere per deliberare, della scelta consapevole, della valutazione competente che nei processi legislativi è oggi deficitaria e di cui c’è bisogno assoluto. Siamo qui per questo”. Ad affrontare i temi caldi del momento per il settore della distribuzione automatica italiana, è stato Pio Lunel, che ha presentato quattro proposte concrete per trovare una soluzione alle quattro principali questioni che interessano il sistema.

1.Transizione Ecologica La Direttiva SUP prevede il divieto di immissione sul mercato delle palette in plastica, ma le alte temperature delle bevande calde erogate e la necessità di essere alloggiate e sganciate dal distributore automatico rendono le palette difficilmente sostituibili. La richiesta di CONFIDA: Un fondo per la ricerca e lo sviluppo di materiali sostenibili e, più in generale, che aiuti le imprese nella transizione ecologica. Per i prodotti in plastica a cui mancano alternative, favorire circuiti chiusi per la raccolta e il riciclo, sul modello RiVending.

2. Transizione Digitale Il vending sta vivendo una rivoluzione digitale, tuttavia la pandemia ha rallentato la trasformazione digitale, promossa anche grazie agli strumenti offerti da Industria 4.0. Oltre al rilancio della transizione 4.0, servono incentivi per finanziare nuovi sistemi di pagamento -richiesti anche per la fase “a regime” della trasmissione telematica dei corrispettivi- e vending machine di nuova generazione, più sostenibili. La richiesta di CONFIDA: promuovere un sistema di rottamazione dei distributori automatici che, trattandosi di tecnologie interamente made in Italy, produrrebbe un rilancio della competitività e dell’occupazione delle imprese dell’intero settore.

3.Criteri ambientali Minimi (CAM) Il Mite sta lavorando ai CAM relativi alla distribuzione automatica per la PA, che rappresenta il 18% del fatturato del settore. I contenuti stravolgono tutti gli aspetti del vending: tipologia di macchine, servizio e offerta alimentare. Il risultato porterebbe a bandi di gare antieconomici e a una penalizzazione del comparto a vantaggio di altri canali distributivi alimentari. La richiesta di CONFIDA: rivedere totalmente i CAM per non danneggiare le imprese del settore.

4.Le concessioni del vending I canoni concessori del vending sono arrivati al 60-70% del costo dell’intera concessione, rendendo molti bandi antieconomici. La richiesta di CONFIDA: un’analisi preliminare della sostenibilità della concessione da parte della PA con indicazione fatturato di gara e di un metodo oggettivo con cui calcolarlo. Valutazione preliminare della matrice rischi sulla base delle linee-guida n°9 dell’Anac. Divieto della pratica della “doppia leva” e verifica obbligatoria dell’anomalia dell’offerta.

A seguire, una tavola rotonda ha ospitato il dibattito su queste tematiche, arricchito dagli interventi dei rappresentanti parlamentari presenti, che hanno espresso la volontà di proseguire nel dialogo con il settore del vending e di farsi portavoce delle sue istanze nelle sedi istituzionali.

On. Umberto Buratti, Gruppo Parlamentare PD

“Ho ricevuto tempo fa un messaggio da parte di Evelina Milani (Ni. Si. srl, ndr) sulla questione della riduzione della plastica e su quello che comporta per questo settore, che utilizza la plastica per una necessità igienica e tecnica. Dobbiamo partire da una rivoluzione culturale, che ci riguarda tutti. È necessario un approccio diverso: è un impegno che ci siamo presi nei confronti delle generazioni future, ma dobbiamo farlo con cognizione, perché è impensabile intervenire nel vostro settore, dall’oggi al domani, in questo modo. Io rappresento il Gruppo PD e rinnovo la nostra disponibilità a confrontarci e ad ascoltare per avere le informazioni necessarie al legislatore. Dobbiamo portare all’attenzione di chi scrive, dei Ministeri, che spesso sono lontani dalla realtà dell’impresa, che solo chi conosce e vive può raccontare. Il vostro lavoro ha dato tanto alla comunità e con quello stesso spirito noi, che questa comunità la rappresentiamo, dobbiamo accogliere le vostre istanze per definire le norme e le regole per le vostre attività”.

On. Sara Moretto, Gruppo Parlamentare Italia Viva

“La mia partecipazione in presenza è finalmente un’occasione di confronto di persona dopo tanto lavoro svolto on line, al telefono, per cercare di veicolare un messaggio: il delicato momento d ripartenza, unito alla sfida della Transizione Ecologica deve essere un passaggio che non lascia indietro nessuno, soprattutto un settore importante come il vending italiano. Ci siamo più volte confrontati sulla questione dei temi ambientali minimi (ancora aperta), sulla questione delle palette, ecc.: la normativa sulla plastica non ha preso atto delle istanze sollevate dal settore del vending. La Transizione Ecologica deve passare da una sostenibilità finanziaria per le imprese che le sostengono, inoltre va mantenuta la loro competitività. Dobbiamo sostenere le imprese nel loro sforzo di ricerca di alternative alla plastica (molte delle quali adesso arrivano dall’estero!).Il vending ha ottenuto riconoscimento

per quanto riguarda la questione delle concessioni, ma non ci sono fondi sufficienti per applicare le norme. Questi nodi suggeriscono che dobbiamo proseguire nel lavoro, insieme. Le imprese vanno accompagnate in questo percorso e il PNRR deve essere un’occasione in più per il nostro sistema produttivo. Un altro aspetto che vorrei chiarire riguarda l’educazione alimentare: questo non è di competenza del vending! È compito di altri educare e la soluzione ai problemi alimentari e di salute non è certo penalizzare le imprese della distribuzione automatica! Confermo infine il mio personale impegno ad affiancarvi nelle vostre richieste, perché condividiamo la direzione: crescere, insieme”.

On. Stefano Buffagni, Gruppo Parlamentare Movimento 5 Stelle

“Oggi più che mai esiste il bisogno di una collaborazione stretta tra Istituzioni ed imprese. La Transizione Ecologica deve essere una transizione, appunto, non uno scalino, altrimenti incorreremo necessariamente in difficoltà economiche importanti. Cerchiamo di essere concreti. Dobbiamo portare avanti un cambiamento necessario, ma che vada comunque in una direzione che è quella che l’UE ci impone. Gli spazi per il dialogo ci sono, la risposta è trasversale, senza bandiere politiche. Spesso non prestiamo la dovuta attenzione ad alcuni settori, non ne conosciamo le reali problematiche e queste occasioni ci aiutano ad entrare nelle realtà specifiche, come la vostra, per questo sono fondamentali. Senza impresa non possiamo pensare di fare alcun cambiamento, ma occorrono soluzioni applicabili, proposte vincenti e di facile esecuzione, altrimenti non saremo in grado di aiutarvi”.

On. D’Attis, Commissione Bilancio Camera dei Deputati

“Il Covid ci ha costretti a lavorare sugli aspetti finanziari a causa delle spese straordinarie sostenute per affrontare l’emergenza sanitaria. Ora che dall’emergenza stiamo uscendo, la questione vending non si può prescindere. I dati ci dicono cosa può accadere dopo la pandemia, in termini economici. Il Governo ha determinato la fine dello smartworking nella PA e gli effetti sono un +5% al PIL, percentuale in cui il vending è incluso. Siamo in ritardo, ma bisogna riconoscere che il vending esiste e riconoscerne la forza. Tutti dichiariamo di voler aiutare le imprese locali, ma poi tutti noi apprezziamo la comodità di Amazon o del servizio di delivery a pranzo. Dobbiamo fare i conti con questo e con le nuove esigenze dei consumatori e il vending è un comparto avvantaggiato per quanto riguarda le nuove tendenze di consumo, consolidate dalla pandemia, ma il legislatore non può essere assente in questo importante passaggio e deve sostenerlo. Vanno considerate, ad esempio, le criticità reali affrontate dal settore in tema di plastica quando si parla di Transizione Ecologica e aiutato lo sforzo sostenuto dagli operatori per trovare alternative valide. Stiamo cercando di istituire un Fondo Complementare che possa aiutare le aziende messe maggiormente in difficoltà dalla Transizione Ecologica. È comune a tutti i parlamentari lo stato d’animo per cui cerchiamo di “entrare” in tutti i settori, compreso il vostro, rispetto alla Transizione Ecologica, non vi lasceremo soli in questo passaggio complicato. Condividiamo i punti del vostro documento programmatico e lo sosterremo nel corso dei prossimi appuntamenti ufficiali”.

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