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PRODUTTORI

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GESTORI

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PRODUTTORI

GRUPPO SEM IL FUTURO DEL MONDO DELL’ACQUA PASSA DALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

GRUPPO SEM È FRA I LEADER IN ITALIA NELL’IMBOTTIGLIAMENTO, PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ACQUE MINERALI NATURALI E SOFT DRINK PER ALCUNI TRA I MAGGIORI OPERATORI NEL SETTORE DELLA GDO. IL GRUPPO È INOLTRE ATTIVO NELL’IMBOTTIGLIAMENTO E VENDITA DI ACQUA DI SORGENTE E ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO IN BOCCIONI E NEL NOLEGGIO DI WATER COOLERS. TITOLARE DI SEI CONCESSIONI MINERARIE PER L’ESTRAZIONE DI ACQUE MINERALI, L’AZIENDA OPERA ATTRAVERSO QUATTRO STABILIMENTI PRODUTTIVI E QUATTORDICI CENTRI LOGISTICI. LA PROSSIMITÀ GEOGRAFICA DELLE FONTI NATURALI RISPETTO AL MERCATO DISTRIBUTIVO

CONSENTE AL GRUPPO SEM DI CONTENERE AL MASSIMO I COSTI DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE DEL PRODOTTO FINITO RIDUCENDO AL MINIMO L'IMPATTO AMBIENTALE. L’IMBOTTIGLIAMENTO E LA VENDITA DELLE ACQUE MINERALI NATURALI SONO GESTITI DA S.E.M., NUOVA S.A.MI.CER., SORGENTI CLAVDIA E NOCERA UMBRA FONTI STORICHE. QUEST’ULTIMA PRODUCE ANCHE SOFT DRINK. DELL’IMBOTTIGLIAMENTO E VENDITA DELL’ACQUA DI SORGENTE E DELL’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO IN BOCCIONI SI OCCUPA INVECE WATER TIME, L’AZIENDA DEL GRUPPO DEDICATA ANCHE ALL’INSTALLAZIONE DI REFRIGERATORI A BOCCIONE E ALLACCIATI ALLA RETE IDRICA (POU).

LA PLASTICA È UN BENE PREZIOSO, CHE VA UTILIZZATO NEL MODO CORRETTO, E NOI CREDIAMO CHE LA STRADA DELL’ALLEGGERIMENTO DEI CONTENITORI E DEL RICICLO, LA VICINANZA DEI LUOGHI DI PRODUZIONE AI LUOGHI DI CONSUMO, SIA QUELLA GIUSTA.

LA NOSTRA REDAZIONE HA INCONTRATO ED INTERVISTATO ALDO E VITTORIO BALUGANI, RISPETTIVAMENTE SOCIO FONDATORE E PRESIDENTE, ALL’INTERNO DELL’INNOVATIVA SEDE DEL GRUPPO SEM, RECENTEMENTE INAUGURATA, PER PARLARE DELLE RECENTI EVOLUZIONI DEL MONDO DELLE ACQUE MINERALI E DEL NUOVO ASSETTO SOCIETARIO DELL’AZIENDA EMILIANA. INTERVISTA CON ALDO E VITTORIO BALUGANI

Quali considerazioni vi hanno spinto ad investire nell’innovativa sede di Vignola (MO)? Abbiamo aperto una nuova sede per molteplici ragioni. Per garantire la qualità del servizio, per mantenere la produzione sul territorio e per una visione ecologica del mestiere dell’acqua e dei boccioni. Il Gruppo SEM ha diverse unità territoriali in Italia; abbiamo magazzini e diversi luoghi di produzione, il che è un vantaggio

sotto tanti punti di vista. Sentivamo tuttavia la necessità di avere un fulcro centrale che potesse fare da punto di riferimento per tutti, raccogliendo in modo organico tutte le forze di amministrazione, di controllo, di gestione e di coordinamento delle varie unità del Gruppo: se dobbiamo parlare di un argomento importante, ora c’è un luogo in cui incontrarsi. Questa sede è il cuore delle nostre attività. Noi siamo modenesi e abbiamo voluto la nuova sede vicino al nostro paese. Abbiamo riflettuto e deciso di investire sul nostro territorio.

Con quali criteri è stata realizzata la sede? La struttura è moderna e tecnologicamente avanzata. È dotata di pannelli solari sul tetto, non ha allacci del gas e funziona unicamente grazie all’energia elettrica che, in gran parte, autoproduciamo, come in molti dei nostri stabilimenti. Da tempo stiamo percorrendo la strada dell’elettrificazione e dell’uso di energie alternative per i nostri impianti produttivi e ne siamo molto orgogliosi, perché fa parte

della nostra filosofia aziendale e di vita. La nuova sede ospita al momento circa 40 impiegati, ma potranno essere molti di più in futuro. L’abbiamo progettata guardando in avanti, valutando la crescita potenziale delle nostre aziende, in particolare di Water Time, che si sta sviluppando molto.

I recenti mutamenti di scenario nel mondo dell’acqua hanno stravolto il comparto. Si parla di sostenibilità, si parla di acqua, si parla di plastica in modo diverso rispetto a prima. Come si è posto Gruppo SEM rispetto a que sti cambiamenti anche molto repentini? Il mondo dell’acqua sta vivendo una profonda metamorfosi e noi, con le nostre iniziative, possiamo definirci dei precursori. Il Gruppo SEM ha infatti iniziato il percorso verso un maggiore attenzione alla sostenibilità molto tempo fa. L’idea delle acque regionali, l’ottimiz zazione della vicinanza tra luoghi di produzione e luoghi di consumo, l’idea di utilizzare sempre meno plastica per la produzione, l’utilizzo di plastica rici clata (siamo tra i primi in Italia), sono tutte iniziative che vengono da molto lontano. Come gruppo industriale noi vantiamo anche la prima azienda in Italia che produce accumulatori per energia fotovoltaica, ATON GREEN STORAGE, un’azienda che non ha un’at tinenza diretta con il mondo dell’acqua, ma che la dice lunga sulla coscienza ecologica del nostro Gruppo, che non è di facciata e non segue solo una moda del momento. La nostra visione “green” si coniuga con le esigenze di business perché non siamo una Onlus, ma un’impresa che deve pensare anche ai profitti, al valore e alla creazione di posti di lavoro. Per questo abbiamo una società che si occupa di energie rinnovabili, perché riteniamo che siano il futuro. Gli attuali scenari li abbiamo “visti” molto tempo fa, ci siamo attrezzati con grande anticipo e il tempo ci sta dando ragione. Oggi siamo qui a raccogliere i frutti del lavoro svolto e siamo molto soddisfatti dell’andamento del gruppo dell’acqua e di Water Time, il nostro fiore all’occhiello.

Il consumatore è sempre più sensibile alla tematica ecologica. In che modo Gruppo SEM gestisce questo tipo di richiesta crescente? La coscienza ecologista delle persone va migliorando ogni giorno e noi siamo andati esattamente in quella direzione, perché siamo convinti che sia la strada giusta. Le soluzioni “per moda” sono sempre poco efficaci e si vede quando sono improvvisate. Noi abbiamo sostenuto investimenti importanti, che hanno seguito una programmazione ragionata e che sono stati affrontati gradualmente. Parlando di acqua minerale, ABBIAMO BOTTIGLIE LEGGERISSIME, REALIZZATE CON IL 30% DI R-PET E IL RESTANTE 70% DI POLIMERO CHE VIENE RICICLATO PER PRODURRE LE BOTTIGLIE SUCCESSIVE. LA NOSTRA BOTTIGLIA PESA LA METÀ ESATTA DI QUELLO CHE PESAVA QUINDICI ANNI FA. Abbiamo scelto di avere i centri di produzione vicino ai centri di distribuzione (SEM per le regioni del Centro Nord, Clavdia per il Centro Sud, Nocera Umbra Fonti Storiche e Nuova S.A.Mi.Cer per il Centro) e di creare unità territoriali.

Water Time, inoltre, si è mossa nel settore con grande anticipo e sta rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori con i refrigeratori point of use (POU) e con altre iniziative, come il boccione a rendere e il boccione non riutilizzabile in PET riciclabile 100%.

Il servizio legato ai boccioni a rendere è complesso. State ottenendo risultati soddisfacenti? Sì, nel boccione a rendere stiamo crescendo. Questo tipo di servizio è stato progressivamente abbandonato da diversi nostri competitor, perché è effettivamente molto più difficile da gestire, assicura margini stretti e richiede un’organizzazione davvero molto efficiente. Dobbiamo fare i complimenti al Presidente di Water Time Stefano Piccinini, AD del Gruppo, perché la nostra clientela è decisamente soddisfatta del servizio che offriamo.

Una domanda sul R-Pet: quando anni fa è stato introdotto, si presentava con un colore leggermente giallo che non risultava gradito ai consumatori. È stata risolta questa criticità? Oggi il problema è stato risolto e nel R-Pet viene inserito l’“anti-yellow”, assolutamente ecologico. Su questo tema siamo estremamente rigorosi: sia sulla natura e origine del R-Pet, sia su tutti gli altri aspetti. Lavoriamo in sinergia con un fornitore di livello internazionale che ci fornisce questo tipo di servizio, perché su queste tematiche non si scherza. Lo richiedono anche i nostri maggiori clienti (le prime catene di supermercati italiani); quindi dobbiamo essere molto attenti a dare sempre sostenibilità e sicurezza totali. Il controllo qualità sul R-Pet (come su tutto il resto) è scrupoloso ed impieghiamo per questo tipo di attività la maggior parte del nostro tempo. Offriamo una tutela completa: il nostro è un R-Pet controllato, che ha le stesse caratteristiche del polimero vergine. In ogni caso, noi dichiariamo orgogliosamente la presenza di R-Pet e non abbiamo mai nascosto questa caratteristica, quest’ombra di giallo: la bottiglia è fatta con una parte di polimeri riciclati, purissimi, ricavati attraverso un processo di trasparenza assoluta.

A noi, da consumatori, farebbe piacere sapere questo. La mela biologica è un po’ più brutta di una mela “lucidata”, ma sicuramente dà l’idea di qualcosa di più buono. Ed oggi questo tipo di percezione e di sensibilità è sempre più diffusa.

In che modo garantite tutti i passaggi di produzione? Abbiamo una catena di controllo che parte dall’origine del prodotto. Scegliamo fornitori affidabili, che a loro volta tracciano i prodotti attraverso fornitori “sicuri”. È stato messo a punto un sistema di controllo della quantità del R-Pet reso pubblico ai nostri clienti. Spesso si sentono numeri dichiarati non veritieri: L’R-PET COSTA DI PIÙ, ED È UN FATTORE DA TENERE IN CONSIDERAZIONE. NOI GUARDIAMO ALLA NOSTRA AZIENDA E SIAMO FIERI DI COME GESTIAMO QUESTO TIPO DI PRODOTTO E DELLA FILIERA CONTROLLATA SU CUI CONTIAMO. Se fossimo approssimativi sulla filiera ecologica, allora dovremmo rinunciare, come settore in generale, all’occasione di approfittare di questo momento di evoluzione. Il vending è pronto ad accettare la sfida del R-Pet e di proporre il prodotto ad un prezzo corretto? La produzione del R-Pet ha richiesto un grande impegno; è complicata: ora ci siamo affinati, ma è stato un percorso molto difficile. Il nostro obiettivo è arrivare al 50% di materiale riciclato (massimo previsto dalla Normativa vigente). Parliamo comunque del 50% certificato. Un 50% che ha un costo e che noi dovremo essere bravi a spiegare al cliente. Questo prodotto è la risposta ad un’esigenza del mercato che ha richiesto uno sforzo enorme, investimenti di risorse e denaro. È necessario avere accordi forti con i fornitori per poter far fronte alla richiesta sempre crescente, e noi siamo in grado di garantirlo. Crediamo che anche il vending debba andare in questa direzione, per cui inizieremo a proporre l’R-Pet anche in questo canale distributivo. Il vending non può restare indietro su questa tematica così importante. Se fossimo gestori, vorremmo questo prodotto a tutti i costi, e saremmo disposti a pagarlo quei pochi millesimi in più con la garanzia di affidarci ad un fornitore serio, che possa attestare i suoi processi e i materiali che impiega. Per la distribuzione automatica si tratta di un’opportunità irrinunciabile per stare dalla parte più “sostenibile” della barricata.

La Direttiva UE sulla riduzione della plastica ha portato non pochi problemi a chi, come voi, produce contenitori per l’imbottigliamento. La Plastic Tax, a vostro avviso, può davvero essere una soluzione al problema dell’inqui namento degli oceani? Naturalmente no. Chi produce plastica non è respon sabile dell’inquinamento marino e il problema non si può ridurre a questo. Il polimero riciclato è rivoluzionario, dà alle persone la coscienza del fatto che si può utilizzare un prodotto fatto con materiale riciclato e che si può a sua volta riciclare al 100%. Il nostro com pito è spiegare questo e continuare a lavorare proponendo soluzioni ecolo giche, ma compatibili con l’igiene e la salute umana. La Plastic Tax colpisce il prodotto e non educa il consumatore. Il nostro obiettivo dovrebbe essere

piuttosto far capire ai clienti che questo è un prodotto altamente ecologico, molto più di certi altri che sono spac ciati come tali. La tassa, così come è stata concepita, non fa questo tipo di educazione. Detto questo la tassa esi ste, noi la applicheremo e la faremo pagare, perché nessun produttore può assorbire un costo come questo. Il con sumatore, di contro, la sentirà pochissimo; ma il concetto è che la tassa non fa educazione e, a nostro parere, andava pensata in modo diverso . È un’occasione persa.

Il Ministro Costa ha lanciato la “plastic free challenge”, ha intrapreso una vera e propria crociata contro la plastica. Un’azienda come la vostra, che ha messo da sempre al centro la sostenibilità, come vive l’essere potenzialmente identificata come “il nemico”? Non ci turbano gli attacchi, noi rispondiamo con i fatti. Siamo comunque piuttosto abituati a questa situazione, perché molti negli anni, in cerca di visibilità, hanno demonizzato le bottiglie di plastica. Però il mercato esprime una realtà dif

ferente, perché il nostro fatturato è in aumento, ed è un dato verificato e verificabile. Siamo convinti che non si debba reagire male e ribattiamo alle opinioni altrui con la nostra opinione personale e argomentando. Crediamo vada cercata una via mediana e che si debba far vedere che le aziende si adeguano alle nuove tendenze, proponendo anche soluzioni alternative, perché in passato si è fatto della plastica anche un uso sbagliato. LA PLASTICA È UN BENE PREZIOSO, CHE VA UTILIZZATO NEL MODO CORRETTO, E NOI CREDIAMO CHE LA STRADA DELL’ALLEGGERIMENTO DEI CONTENITORI E DEL RICICLO, LA VICINANZA DEI LUOGHI DI PRODUZIONE AI LUOGHI DI CONSUMO, SIA QUELLA GIUSTA. Abbiamo un prodotto meraviglioso, l’acqua, che la natura ci mette a disposizione, e le persone hanno il diritto di poterne usufruire e di poterlo fare in modo semplice. La plastica è un prodotto molto democratico, che permette a chiunque di consumare un prodotto unico come l’acqua, alimento indispensabile alla nostra salute. L’acqua di rete non è sempre idonea ad essere consumata, mentre l’acqua minerale naturale è certamente salubre. Grazie al contenitore in plastica, noi rendiamo l’acqua minerale che sgorga dalla sorgente accessibile a tutti. Quando i telefoni cellulari costavano cinque milioni di lire, ce l’avevano in pochi: oggi è un prodotto democratico, alla portata di tutti. L’acqua è decisamente più indispensabile di uno smartphone. Contestare un prodotto 100% riciclabile (con costi di riciclaggio molto più bassi di quelli di un cellulare) è assurdo. La plastica della bottiglia viene trattata alla stregua di qualsiasi borsina colorata, facendo di tutta l’erba un fascio. Ribadiamo: bisogna educare, perché la bottiglia è frutto di molto lavoro e attenzione e va recuperata e riciclata.

La normativa UE chiede il recupero delle bottiglie comprensive del tappo. Avete studiato qualche soluzione in questo senso? Abbiamo studiato a fondo le normative e i nostri tecnici stanno effettuando delle prove. Avevamo iniziato a produrre bottiglie con

il tappo non separabile già alcuni anni fa, ma l’idea non era stata accolta positivamente dai consumatori, perché questo sistema non permetteva di bere facilmente. Stiamo valutando alternative con tappi diversi, più performanti, e contiamo di arrivare ad un risultato ottimale entro pochi mesi.

Come gruppo vi occupate anche di soft drink. Pensate che con la Sugar Tax si otterrà l’effetto sperato di ridurre i consumi di bevande zuccherate? Sebbene comprendiamo questa tassa un po’ di più rispetto alla Plastic Tax, crediamo che non ci sarà una riduzione significativa dei consumi. Non siamo d’accordo sul fatto di applicare questa tassa tout court a tutti i prodotti. Così come non crediamo che le bibite gassate siano la causa dell’obesità nella popolazione. Diciamo però che l’obiettivo di far disinnamorare un po’ le persone delle bibite ipercaloriche è quantomeno comprensibile. Da tempo noi stiamo rivolgendo la maggior parte della produzione di bevande alle bibite ipocaloriche. Nonostante questo, dovremo accollarci anche questa tassa. Il mercato dei point of use è letteralmente esploso. Gruppo SEM è riuscita a beneficiare di questo trend? Avete soddisfatto la domanda crescente? Abbiamo avuto buon fiuto a programmare in tempo. È un mercato che personalmente non cono scevamo così bene, ma Stefano (Piccinini, ndr) ne fa parte da anni, ha in testa i numeri in modo chiaro ed è stato bravissimo nel muoversi per tempo, anche troppo: all’i nizio avevamo i magazzini pieni di macchine che non vendevamo! Poi il mercato è esploso e credo sarà un segmento che ci darà grandissime soddisfazioni. NOI CONTINUIAMO A CREDERE NEL BOCCIONE: RITENIAMO CHE UN BOCCIONE COME IL NOSTRO, CHE PUÒ ESSERE INTERAMENTE RICICLATO, CHE VIENE CONSEGNATO DA PUNTI DI DISTRIBUZIONE VICINI, SIA UN PRODOTTO TOTALMENTE ECOLOGICO, IN LINEA CON LA TENDENZA DEL MERCATO ATTUALE E CHE POSSA ESSERE UTILIZZATO SENZA ALCUN TIMORE. Però se un cliente preferisce l’alternativa del refrigeratore POU, noi siamo pronti e in grado di offrire un prodotto che garantisca l’assoluta qualità dell’acqua che eroga.

La filtrazione, l’attenzione agli aspetti sanitari, il tipo di tubi che trasportano l’acqua, ecc. sono tutti aspetti impor tantissimi. Anche in questo mondo, ci sono prodotti che non andrebbero messi in commercio, un vero e pro prio attentato alla salute pubblica, ma ci sono anche prodotti che durano, che possono costare di più, ma che tutelano la salute e l’igiene del con sumatore. Nel campo dell’alimentare l’atten zione deve essere massima. I POU devono essere macchine perfette, controllate dal punto di vista dei materiali, del funzionamento, della filtrazione adeguata al tipo di rete idrica, ecc.

Il boccione negli uffici è spesso esposto alla luce e può avere qualche problema. Come rispondete a chi solleva questo tipo di polemica? Rispondiamo dicendo che i prodotti vanno tutti usati nel modo giusto. Il boccione va tenuto lontano dalla luce solare come lo smartphone non va messo in un forno a microonde. Le avvertenze del caso ci

sono tutte, sono esplicitate sulla confezione e precisate sul vademecum che forniamo a tutti i nostri clienti. Noi ci mettiamo tutta l’attenzione possibile: gli imballaggi per il trasporto sono coprenti, il colore stesso del boccione è studiato per filtrare i raggi di luce. Se il prodotto, una volta consegnato, viene conservato in un modo inadeguato, non possiamo esserne responsabili. I materiali che utilizziamo garantiscono igiene e salubrità e sappiamo di poter stare tranquilli. Nel caso specifico del vending, abbiamo provato anche a far capire (soprattutto in alcune regioni, dove usano il sistema delle taniche) che il sistema WATERSIDE, che prevede l’installazione di un boccione accanto al distributore del caldo, garantisce un caffè più buono e sicuramente senza problemi di salubrità.

Gruppo SEM ha recentemente vissuto un riassetto del management con la nomina di due Amministratori Delegati: come avete maturato questa decisione?

Era arrivato il momento di cambiare. Il Dr. Fiorani ha svolto negli anni un lavoro eccellente, ci siamo lasciati in ottimi rapporti, ma aveva raggiunto l’età pensionabile e noi pensavamo da tempo di affidare una maggiore responsabilità ad alcune figure di rilevo all’interno dell’azienda. Siamo molto contenti ed orgogliosi di aver privilegiato una scelta di continuità interna, dando un ruolo superiore a dirigenti che erano già all’interno dell’organizzazione. Questa scelta ci sta premiando, soprattutto perché vediamo una grande passione. Se prima andavamo a 100 km/h, adesso andiamo a 110. Far capire alle persone che c’è una crescita interna nell’organigramma di un Gruppo abbastanza grande come ormai è il nostro, con la possibilità di accedere ai ruoli apicali dell’azienda, ha motivato tanti e motiva i dipendenti ad ogni livello. Si cresce tutti. Stefano Piccinini per la parte commerciale e Claudio Turchi per la parte amministrativa e del personale, stanno facendo un lavoro eccellente, non abbiamo nulla da dire. Anche questa divisione dei ruoli - già sperimentata in altre aziende avute in passato - è ottimale, non crea contrasto perché riguarda ambiti di applicazione diversi e le persone hanno più tempo per dedi carsi bene alle cose che sanno fare. Siamo molto soddisfatti di questa deci sione.

Gruppo SEM è in crescita, eppure il settore delle acque è un mondo tutt’altro che stabile. Qual è il vostro segreto? Qualche anno fa c’è stato un momento di grande disequilibrio nel mondo delle acque, abbiamo pensato quasi di uscire dal settore, potendoci dedicare ad altre attività. Per fortuna non lo abbiamo fatto e oggi siamo molto soddisfatti di aver tenuto duro. Oggi c’è più chiarezza nel mercato ed abbiamo ritrovato, tra produttori, il giusto equilibrio. Abbiamo raggiunto questi traguardi investendo, facendo le scelte strategiche che riteniamo giuste e, soprattutto, lavorando costantemente per crescere e garantire ai clienti un prodotto sicuro, ecologico e di qualità.

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